Navimagazine

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Trofeo Gorla 2003 Leggere la carta meteo Riconoscere i temporali IN QUESTO NUMERO Anno 2004 | Numero 4 www.navimeteo.it | [email protected] NAVI AGAZINE PERIODICO INFORMATIVO PER LA NAVIGAZIONE DA DIPORTO DA PERSONA A PERSONA INVERNO 2004 POLIZZA PER UNITÀ DA DIPORTO N AVI B LU N AVI B LU IL METEO DA PERSONA A PERSONA MEIEAURORA NAVIMETEO NAVI AGAZINE INVERNO 2004

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A magazine created by Claudio Maria Lerario for Aurora Assicurazione, an Unipol Group insurance company. For this magazine Aliaperte's members provided editorial strategy, graphic design, photo-reportages and many articles.

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Trofeo Gorla 2003

Leggere la carta meteo

Riconoscere i temporali

IN QUESTO NUMERO

Anno 2004 | Numero 4

www.navimeteo.it | [email protected]

NAVI AGAZINEP E R I O D I C O I N F O R M A T I V O P E R L A N A V I G A Z I O N E D A D I P O R T O

D A P E R S O N A A P E R S O N A

INVERNO 2004

P O L I Z Z A P E R U N I T À D A D I P O R T O

N AV I B LUN AV I B LUI L M E T E O D A P E R S O N A A P E R S O N AMEIEAURORANAVIMETEONAVI AGAZINE

INVERNO 2004

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NAVI AGAZINE

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EDITORIALE NEWS

Il mare d’inverno

Con questo numero dedicato all'inverno NaviMagazine, la nostra newsletter

dedicata ai diportisti e ai temi riguardanti la sicurezza dell’andar per mare,

compie il suo primo anno di navigazione.

La nostra rotta prende spunto dai racconti degli uomini di mare, si arricchisce

dei consigli pratici degli esperti e si colora con le immagini dei paesaggi marini

visti da bordo delle imbarcazioni che attraversano il Mediterraneo, solcano

l’oceano o, come in queste pagine, sfiorano le rive del Lago di Garda.

C’è qualcosa che affascina tutti coloro che vanno per mare, su una barca a

vela o a motore, su un piccolo natante o un grande yacht: un orizzonte che

compensi gli affollati spazi delle nostre città e il rumore della modernità.

Ognuno ha bisogno di ritrovare i grandi spazi, di immergersi nella natura.

Questo spiega perché gli appassionati di nautica siano sempre più numerosi

e sempre più innamorati del mare. In mare c’è spazio e la barca, qualunque

essa sia, è il mezzo che consente di inseguire la linea dell’orizzonte marino in

ogni stagione, anche d’inverno. Buona Navigazione!

Cesarina Tavani

Anno 2

N° 4 – Inverno 2003/2004

Autorizzazione del Tribunale di

Milano n° 284 del 06.05.2003

Direttore responsabileCesarina Tavani

CoordinatoreGianfranco Meggiorin

Segreteria di redazioneAntonella Galbiati

Hanno collaboratoCarla Anselmi

Massimo Bolzoni

Alessandro Casarino

Luigi Di Tria

Paolo Gemelli

Luciana Ingrassia

Elisa Lelli

Progetto graficoClaudio Maria Lerario

www.lerario.net

EditoreMeieaurora Assicurazioni Spa

Corso di Porta Vigentina, 9

20122 Milano

Tel. 02 599.221

Fax 02 599.224.19

Sito internetwww.navimeteo.it

[email protected]

Fotografie, carte e illustrazioniCopertina – Claudio Maria Lerario

(sopra), Gianfranco Meggiorin (sotto)

Pag. 2, 3 - Max Ranchi (in alto)

Pag. 4, 5 – Elisa Lelli

Pag. 7, 10, 11, 12 – Met Office

Pag. 8, 9, 13, 14, 15 – Claudio Maria

Lerario

Pag. 8, 9 (in alto) NOAA

i g r a z i o n i

Premio “Bricola d’oro”

Gianfranco Meggiorin, responsabile del servizio Meieaurora/Navimeteo, nel

corso del Nautilia di Aprilia Marittima, ha ottenuto il 2° Premio Bricola d'Oro.

Il 1° premio è andato al francese Michel Hontarrède, della rivista Met Mar

di Météo France, autore di numerosi libri dedicati alla meteorologia marina.

Al convegno e tra i giurati figuravano alcuni dei nomi più prestigiosi della

nautica e della meteorologia italiana quali l'Ammiraglio Sicurezza per il Comando

delle Capitanerie di Porto, il Colonnello Brunetti, per il Servizio Meteorologico

dell'Aeronautica Militare, il Dott. Pollicardo, Segretario U.C.I.N.A. e molti altri.

La motivazione del premio a Meggiorin è stata la seguente: "Stimato dai

colleghi ed apprezzato da un'ampia fascia di pubblico, si è dedicato con passione

e metodo allo studio dei fenomeni meteorologici al servizio dei naviganti,

fornendo ad essi utili insegnamenti divulgati nei suoi scritti a beneficio della

sicurezza dei diportisti".

Fausto Pierobon e il suo equipaggio (in alto) a bordo del "J 109" Sagola: veri protagonisti

dei campionati italiani IMS

Gianfranco Meggiorin (a sinistra) mentre ritira il “Premio Bricola d’Oro” 2003

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I L M E T E O D A P E R S O N A A P E R S O N AMEIEAURORANAVIMETEOIL RACCONTO DEGLI ABBONATI NAVIMETEO

Sveglia alle ore 5.30, appuntamento alle ore 06.00 al Porto Nuovo di Gargnano. Con una puntualità esemplare viene

messa in acqua la nostra barca. Vento zero. Armiamo randa e fiocco, sistemiamo il circuito dello spi ed usciamo dal porto

alle ore 7.00 mentre comincia ad alzarsi un debole Peler (il vento tipico del Garda proveniente da Nord).

Lasciamo il motore a terra, come moltissimi altri, convinti che non debba servirci. Alle ore 8.30, a prendere il via al 37°

Trofeo Gorla ci sono circa 270 imbarcazioni, suddivise in 3 gruppi.

Tempo bello, cielo sereno, il colpo d’occhio è straordinario; con un vento intorno ai 15 nodi, si annuncia una giornata

di vela spettacolare. Siamo in cinque (Gianni, Gabrio, Simona, Piero e Luigi) a bordo di un Dolphin 81. Partiamo tra i primi

e cominciamo a risalire di bolina il Garda in direzione di Torbole dove è posizionata la prima boa. Il vento rimane stabile

per circa due ore e ci consente di bolinare abbastanza velocemente e di evitare abbordi con le altre imbarcazioni.

Il vento continua ad aumentare e passa da 15 a 20/25 nodi. Noi abbiamo a prua il fiocco piccolo e continuiamo a risalire

con la barca molto sbandata. Anche il panorama comincia a cambiare: in lontananza, sopra Riva del Garda, il cielo diventa

nero e minaccioso, ma noi siamo ancora in pieno sole e proseguiamo fiduciosi vista anche la buona posizione in regata.

Verso le undici comincia a formarsi un’onda corta e ripida (tipica del lago di Garda) che oltre a risultare terribilmente

fastidiosa finisce per bagnarci completamente. Incrociamo i due classe libera Clandes Team e Principessa che hanno già

doppiato la boa di Torbole e rientrano planando al lasco con il gennaker.

Il vento rinforza, ora soffia a 35 nodi, abbiamo superato Malcesine e ci stiamo avvicinando alla boa di Torbole. Risaliamo

con molta fatica e facciamo dei bordi quasi piatti, il timone risulta essere sempre più duro. Il vento aumenta ancora!

Lo scenario è impressionante e affascinante al tempo stesso: il lago e il cielo hanno un colore blu cobalto, le onde sono

sempre più frequenti e frangono in continuazione. Non ho mai visto il Garda in queste condizioni. Siamo a circa 300 metri

dalla boa, sono le ore 12.30 e diventa tutto buio.

È come un segnale per tutti, adesso ci sono circa 40/45 nodi e non riusciamo più a risalire, ammainiamo la randa non

senza fatica e scappiamo al lasco verso il basso lago. Come noi, tutte le barche che ci sono intorno effettuano la stessa

manovra quasi simultaneamente. Abbiamo solo il fiocco piccolo, la randa è ammainata e legata intorno al boma. Le onde

sono veramente alte e ci spingono in planate velocissime (15-16 nodi). Raggiungiamo sempre l’onda che ci precede e un

paio di volte la prua si ingavona nell’onda e veniamo sommersi da una cascata di acqua. Nel frattempo intorno a noi

vediamo barche scuffiare ed equipaggi in acqua. Alcuni hanno anche disalberato. Non si può fare niente per aiutarli. Anche

noi, su un’onda più cattiva della altre e con una raffica fortissima (pare che le raffiche abbiano raggiunto i 60 nodi),

straorziamo e la barca si distende sull’acqua, rompiamo un candeliere. Per fortuna nessuno di noi finisce in acqua...

Laschiamo il fiocco e la barca si raddrizza. Non ammainiamo il fiocco per poter governare ma vediamo intorno a noi

molte barche a secco di vele che si fanno portare dalle onde e dal vento. Nel frattempo inizia a piovere e quindi a grandinare.

Abbiamo freddo, non si vede niente, la barca vola. Sfoggio il mio solito motto, che chi è stato in barca con me conosce

benissimo, e che non è mai stato utilizzato meglio: “sereni ed umili”! La barca, nonostante tutto, sembra reggere alle

sollecitazioni. Cerco di mantenerla costantemente sull’onda facendo delle correzioni millimetriche con la barra del timone.

Ripercorriamo il lago al contrario velocissimi. Vediamo la luce nel basso lago e il nostro morale si rafforza.

Comunque il vento è ancora sui 40-45 nodi e cominciamo a pensare a come rientrare in porto. Se non molla un po’

andiamo sino al golfo di Salò, dico, ci rifugiamo dove possiamo. Siamo anche senza motore, anche se il nostro fuoribordo

di 4 cavalli in queste condizioni sarebbe stato solo d’impiccio.

Nel frattempo smette di piovere e il cielo comincia ad aprirsi; mentre ci avviciniamo a Gargnano qualcuno comincia a

sorridere, qualcun altro è rintanato sotto la randa per il freddo. Il vento è sempre forte ma sta calando: non siamo più nel

mezzo della bufera ma le onde sono sempre alte e frangono in continuazione. Decidiamo di provare ad entrare in porto

a vela, così orzo un po’ per avvicinarmi alla costa e vedo che la barca risponde bene.

Entriamo in porto di solo fiocco con 25-30 nodi di vento, ci mettiamo prua al vento, i nostri amici ci lanciano una cima.

Ci attacchiamo e ci tirano dentro. Siamo stanchissimi ma ce l’abbiamo fatta! Guardiamo verso l’alto lago dove il tempo è

ancora decisamente brutto. Le nostre mogli, con delle facce più preoccupate delle nostre, ci portano dei vestiti caldi.

Dopo verremo a sapere di tutto quello che è successo, delle barche abbandonate, di quelle andate a scogli, delle persone

recuperate in acqua dalla Capitaneria di Porto. Elisa da terra ha fotografato (vedi sequenza delle immagini in alto) seppur

da lontano quanto stava succedendo: le sue foto testimoniano anche dell’arrivo di alcune imbarcazioni tra cui Esimit (ex

Riviera di Rimini) che ha scuffiato poco prima dell’arrivo, è stata abbandonata dall’equipaggio ed è andata a finire sugli

scogli, riportando fortunatamente solo pochi danni.

Adesso a terra siamo soddisfatti di come è andata, ma mentre eravamo in lotta con il vento ed il lago più volte ho pensato

che questa cosa avrei decisamente preferito vederla da terra. Comunque la nostra passione ha il sopravvento e la settimana

dopo ci schieriamo alla partenza della 53a Centomiglia, che sarà tutta un’altra storia.

di Elisa Lelli e Luigi Di Tria(Yacht Club Bergamo)

TROFEOGORLA2003

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La sequenza delle carte sinottiche mostra l’evoluzione del sistema frontale che ha

interessato la zona del Lago di Garda domenica 31 Agosto 2003. L’attività temporalesca

riscontrata dai regatanti, e che si è manifestata anche sotto forma di intense raffiche

temporalesche, è da attribuirsi al transito del fronte freddo.

Regate e burrasche impreviste

Poche settimane dopo la burrasca abbattutasi sulla flotta partecipante al

Trofeo Gorla sul lago di Garda, mi è stato chiesto da un velista un parere

sull’accaduto, in particolare sulla prevedibilità di fenomeni come quello che ha

colto di sorpresa così tante imbarcazioni.

A distanza di un po’ di tempo, rileggendo quanto scritto all’epoca e fresco

di una conversazione con un regatante locale, il dubbio già espresso relativamente

ad una pericolosa sovrastima delle valutazioni “locali” a discapito di un’analisi

più approfondita, si fa più insistente.

Questi i fatti. Da quanto si può osservare dalla carta sinottica delle 00 GMT

di domenica 31 agosto 2003, tutta l’Europa settentrionale era interessata da

una consistente circolazione di correnti da nord con un minimo depressionario

associato ad un sistema frontale in prossimità delle Alpi.

Le osservazioni in quota effettuate alle 00 GMT ed alle 06 GMT dall’aeroporto

di Milano Linate e da Udine, confermavano un’instabilità atmosferica tale da

rendere possibile lo sviluppo di un’attività temporalesca di una certa intensità

verificatasi poi in seguito come confermano le immagini Meteosat tra le ore

11 e le 14 GMT dello stesso giorno.

In termini meno tecnici tutto ciò equivale a dire che già nelle primissime ore

del 31 agosto esistevano tutti gli elementi per far prevedere rinforzi del vento

di una certa consistenza semplicemente osservando alcuni documenti meteo

facilmente accessibili.

In situazioni di questo tipo possono inoltre intervenire anche molteplici fattori

orografici e locali che possono far sì che una raffica arrivi a 60 piuttosto che a

40 nodi d’intensità, ma il punto centrale è un altro…

I fatti hanno dimostrato ancora una volta l’assoluta complementarità delle

diverse prospettive, quella locale e quella a carattere generale, che sono

necessarie per inquadrare correttamente una situazione meteorologica.

Se è vero infatti che molto spesso la perfetta conoscenza dei luoghi e delle

situazioni caratteristiche permette una buona valutazione riguardo l’evolversi

del tempo, in questo caso specifico il non aver collocato correttamente nella

situazione generale gli elementi locali indubbiamente colti, ha fatto sì che si

sottostimasse una situazione di rischio di cattivo tempo, di per sé molto chiara.

Paolo Gemelli

PERCHÉ ISCRIVERSI AI NOSTRI CORSI

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I CORSI METEO-PRATICIIL PARERE DEL METEOROLOGO

di Gianfranco Meggiorin

I nuovi corsi meteo pratici di Meieaurora Navimeteo

Per molti appassionati del mare questi mesi invernali e quelli della vicina primavera potrebbero rappresentare il momento

ideale per partecipare a un corso di formazione Navimeteo. Il calendario presenta diversi stage full immersion di una

giornata, generalmente il sabato o la domenica, con orario dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 17,30 presso la sede di Sestri

Levante. I corsi si rivolgono ai singoli partecipanti, a piccoli gruppi o ai componenti di sodalizi sportivi e tecnici: i momenti

formativi sono divisi in corsi di I livello e di II livello a cui si aggiungono quelli specifici per la meteorologia in regata.

Gli istruttori sono gli stessi operatori che svolgono il servizio di assistenza alle imbarcazioni e che dunque si avvalgono

di una vasta esperienza nel settore della meteorologia applicata alla navigazione. Il programma didattico, ormai rodato

da una lunga esperienza sul campo, alterna l’insegnamento teorico all’esercizio pratico di simulazione (laboratorio meteo).

Meteorologia I si rivolge ai diportisti che desiderano conoscere i principi che regolano l’evoluzione del tempo sul mare,

saper interpretare i bollettini, acquisire un metodo pratico di osservazione diretta dei fenomeni. Lo stage Meteorologia II

consente, a chi ha già una certa esperienza di navigazione e padroneggia gli elementi di base della meteorologia marina,

di approfondire i diversi aspetti della navigazione meteorologica attraverso una serie di esercizi e di simulazioni di rotta.

Nel corso dello stage Meteorologia in regata vengono illustrate le tecniche e la strategia per la scelta di rotta applicate

alla competizione sia in prossimità delle coste che in alto mare.

Il costo di ogni corso è di euro 180 a persona e comprende le dispense e il materiale didattico. A fine corso viene rilasciato

un attestato di partecipazione. Per iscriversi ai corsi di meteorologia pratica Navimeteo è sufficiente compilare

il modulo di prenotazione direttamente on line su www.navimeteo.it o telefonare alla segreteria (tel. 0185.458102).

Chi partecipa ad uno dei nostri

stage lo fa per sentirsi più sicuro e

preparato a bordo nelle diverse

situazioni di navigazione. È innan-

zitutto una questione di linguag-

gio, poiché l’informazione meteo

è caratterizzata da una terminolo-

gia che tutti devono saper interpre-

tare correttamente. È anche una

questione di metodo perché certi

fenomeni possono essere capiti e

riconosciuti grazie alla conoscenza

di alcuni elementi di base. Il taglio

pratico e divulgativo degli stage

apre al navigante una nuova pro-

spettiva rispetto alla scelta della

propria rotta e anche il bollettino

meteo, troppo spesso considerato

un semaforo che ci dice se andare

(verde: nessun avviso) o se restare

(rosso: avviso di burrasca), ci appare

più facile ed accurato.

In tanti anni di operatività mi

sono reso conto che se interagiamo

con un navigante preparato, che

usa il nostro stesso linguaggio e

terminologia, ci si capisce bene, si

possono condividere le descrizioni

del tempo sul mare, ci si confronta

in modo costruttivo. Tutto ciò è

sinonimo di sicurezza.

Il fatto è che basta davvero poco

per fare questo salto di qualità ed

invece la meteorologia marina per

molti non è che un accessorio, da

usare all’occorrenza, in modo asso-

lutamente passivo. In questo mo-

do il mare ogni volta ci sorprenderà

e non sapremo spiegarci il perché.

La conoscenza meteo marina è

parte stessa dell’andar per mare

così come una “dotazione” indivi-

duale fondamentale. Questo è un

parere ormai condiviso dai maggio-

ri centri di formazione nautica,

italiani e stranieri, che oggi aderi-

scono con interesse ai programmi

di formazione meteo marina.

Oggi le tecnologie ci aiutano a

comunicare, a ricevere dati ed in-

formazioni, ma come possiamo ca-

pire le parole del tempo se non

conosciamo le lettere dell’alfabeto

meteo che le compongono?

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Uno dei fenomeni che maggior-

mente preoccupano i diportisti e i

naviganti professionisti è sicura-

mente il temporale.

La rapidità con cui molto spesso

si origina e la violenza dei fenomeni

ad esso associati, sovente giustifi-

cano l'ansia di chi va per mare.

Partendo dalle fonti ufficiali, nella

prima parte, gli avvisi, vengono ri-

portate le notizie relative ad attività

temporalesca in corso e prevista.

Tuttavia occorre fare una prima

distinzione tra i temporali locali e

i temporali frontali, distinzione non

evidenziata dai bollettini meteoro-

logici ma sicuramente rilevante.

I temporali cosiddetti "locali" si

originano da condizioni di instabi-

lità dell'aria particolarmente mar-

cate, ad esempio, nella stagione

estiva quando, per effetto del ri-

scaldamento del suolo, hanno luo-

go fenomeni convettivi che posso-

no raggiungere notevoli intensità.

Pur rimanendo fenomeni da non

sottovalutare, i temporali associati

a condizioni di instabilità, hanno

una durata minore ed una più limi-

tata localizzazione nello spazio.

Potremmo quindi definirli tempo-

rali di tempo non perturbato. Dal

punto di vista delle condizioni me-

teomarine, i temporanei rinforzi

del vento non sono infatti in grado

di generare onde molto formate:

una volta esaurita l'attività de tem-

porale le condizioni meteo tornano

rapidamente alla normalità.

Il temporale da instabilità è un

fenomeno molto frequente sulle

coste durante il giorno in quanto

si origina dalla formazione di nubi

cumuliformi, generate dai moti

convettivi dell’aria riscaldata par-

tendo dai più bassi strati.

Nella sua fase di massimo svilup-

po il vento tende a convergere ver-

so il centro della zona depressiona-

ria formatasi alla base nella nube

temporalesca: il cumulonembo.

Situazione ben diversa si presenta

con i temporali associati al transito

di un sistema frontale.

In questo caso le cellule tempo-

ralesche si estendono, una di fianco

all'altra, anche per parecchi chilo-

metri generando condizioni mete-

omarine molto impegnative anche

perché i temporali frontali sono

sospinti da venti freddi e sostenuti.

Il mare sulle zone esposte al forte

vento di gradiente che sospinge il

fronte diverrà agitato, spesso con

onde ripide e frangenti. General-

mente l'attività temporalesca risul-

terà tanto più intensa quanto più

marcate saranno le differenze ter-

miche tra le masse d'aria separate

dal fronte.

Un temporale frontale che so-

praggiunge in pieno agosto per

esempio, dopo un periodo di gran-

de caldo potrà rivelarsi non privo

di insidie: un muro di nubi nere si

presenterà all’orizzonte, la tempe-

ratura scenderà in fretta, le raffiche

saranno di forte intensità e la pres-

sione subirà rapide variazioni.

Come distinguere quindi i tem-

porali da instabilità da quelli fron-

tali? Come prevederne lo sposta-

mento o la formazione?

Per quanto riguarda il primo pun-

to sarà sufficiente l'osservazione di

una carta sinottica: i temporali da

instabilità sono generalmente as-

sociati a condizioni non perturbate,

si formano sulle coste durante le

ore più calde e si esauriscono al

tramonto, al contrario dei tempo-

rali frontali che invece si originano

e si spostano in seno a perturbazio-

ni già ben organizzate (i cosiddetti

sistemi frontali) sia in mare che a

terra.

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CONSIGLII L M E T E O D A P E R S O N A A P E R S O N AMEIEAURORANAVIMETEO

COME RICONOSCERE I TEMPORALI di Alessandro Casarino

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DIDATTICA

Nell’ottica di sviluppare un ap-

proccio meno passivo rispetto

all’evoluzione delle condizioni me-

teo marine va tenuta in forte con-

siderazione l’importanza delle fonti

di informazione meteorologica.

Per un loro corretto utilizzo è

necessario innanzitutto conoscere

quali siano gli elementi importanti

da valutare per poter formulare

una prima previsione sulla possibile

evoluzione delle condizioni atmo-

sferiche in atto.

Il primo importante strumento

da conoscere è la carta sinottica, o

carta del tempo, che riporta nel

corso della giornata, ad intervalli

di sei ore, il valore della pressione

al suolo su diverse aree del pianeta.

Oltre alle isobare, cioè le linee che

uniscono i punti ove è misurato lo

stesso valore barometrico, su questi

documenti è possibile trovare indi-

cazioni su altri elementi importanti

come ad esempio la presenza di

fronti o zone interessate da vento

di forte intensità.

Una volta ottenuta la carta del

tempo ci interesserà evidenziare

questi elementi fondamentali: alte

e basse pressioni, direzione ed

intensità del vento geostrofico,

presenza di fronti.

Alte e basse pressioni

La presenza di vaste zone domi-

nate da valori più o meno elevati

di pressione atmosferica piuttosto

che aree dove invece il barometro

sale o scende molto rapidamente

(zone ad elevato gradiente barico),

è in grado di modificare in modo

sostanziale l’evoluzione delle con-

dizioni atmosferiche anche in tempi

piuttosto brevi.

Possiamo distinguere due situa-

zioni tipiche nel Mar Mediterraneo:

la situazione anticiclonica, domina-

ta come in estate dall’alta pressione

per effetto dell’espansione verso

est dell’Anticiclone delle Azzorre,

I L M E T E O D A P E R S O N A A P E R S O N AMEIEAURORANAVIMETEO

e quella depressionaria classica dei

mesi autunnali e dovuta principal-

mente al transito di perturbazioni

di origine atlantica verso le nostre

regioni.

Nel primo caso, osservando un

vasto anticiclone interessare la zona

dove stiamo o andremo a navigare,

potremo verosimilmente aspettarci

un’evoluzione favorevole delle con-

dizioni meteo marine con cielo pre-

valentemente soleggiato e venti a

regime di brezza che tenderanno

a rinforzare nelle ore più calde

della giornata.

Regola generale: parlando di

condizioni anticicloniche ci si rife-

risce normalmente ad una situazio-

ne meteorologica favorevole che

si manterrà stabile per le successive

24-36 ore.

Diversamente, in presenza di una

zona depressionaria l’evoluzione a

breve termine non è favorevole:

l’avvicinarsi del centro della bassa

pressione si accompagna general-

mente al rinforzo dei venti e qua-

lora ad essa sia associato un sistema

frontale sono possibili rovesci anche

di notevole intensità. Dal punto di

vista puramente lessicale è corretto

definire ciclone una zona ove la

pressione atmosferica è relativa-

mente bassa, in gergo parliamo più

frequentemente di depressione.

Il termine “relativamente” indica

che più che al valore assoluto della

pressione atmosferica, è importan-

te fare attenzione alla sua variazio-

ne nello nel tempo.

Direzione ed intensità del

vento geostrofico

Evidenziate le caratteristiche del-

la situazione sinottica, il passo suc-

cessivo è stimare l’intensità del ven-

to. Questa prima misura ha un

valore più che altro indicativo: per

stimare correttamente la velocità

del vento occorre tener conto di

numerosi fattori, ad ogni modo

di Paolo GemelliCOME LEGGERE LA CARTA DEL TEMPO

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questa osservazione preliminare

affiancata ad un po’ di pratica ci

fornirà un valido strumento per la

stima delle condizioni meteo.

Con un compasso misureremo la

distanza tra due isobare successive

e riportando la misura sulla scala

a lato della carta (non sempre le

carte la riportano) in corrisponden-

za della latitudine otterremo

l’indicazione che cercavamo.

Posizionarsi a Nord o a Sud

del centro depressionario

E’interessante osservare che in

una depressione i venti tendono a

ruotare in senso antiorario. A se-

conda della nostra posizione rispet-

to al centro depressionario la se-

Glossario minimo necessario per la lettura di una carta sinottica

ANTICICLONE: area ove l’andamento della pressione atmosferica è decrescente

dall’interno verso l’esterno. Nell’emisfero Nord al suo interno i venti circolano

in senso orario, nell’emisfero Sud in senso antiorario. All’interno dell’anticiclone

troviamo condizioni meteo marine favorevoli con venti di modesta intensità.

Ai suoi margini invece il flusso dei venti è sostenuto.

CICLONE (depressione): area ove l’andamento della pressione atmosferica

è crescente dall’interno verso l’esterno. Nell’emisfero Nord al suo interno i venti

circolano in senso antiorario, nell’emisfero Sud in senso orario. Associate ad un

ciclone troviamo condizioni meteo marine perturbate con venti anche di forte

intensità.

FRONTE CALDO: rappresenta la separazione tra una massa d’aria ed una a

temperatura maggiore. Associati all’arrivo di un fronte caldo troviamo nubi a

prevalente sviluppo orizzontale, dallo spessore sempre maggiore, piogge che

aumentano di intensità, diminuzione progressiva della pressione atmosferica

ed aumento della temperatura. Sulle carte sinottiche l’aria a temperatura

maggiore si trova dietro alla linea del fronte.

FRONTE FREDDO: rappresenta la separazione tra una massa d’aria ed un’altra

a temperatura minore. Associati all’arrivo di un fronte freddo troviamo nubi

dal marcato sviluppo verticale fenomeni temporaleschi, aumento repentino

della pressione atmosferica e diminuzione della temperatura. Il passaggio

frontale è seguito da evidenti schiarite (zona post frontale). Come nel caso del

fronte caldo, l’aria a temperatura minore si trova dietro la linea del fronte.

ISOBARE: rappresentano i punti della superficie terrestre ove, contemporane-

amente, si misura lo stesso valore di pressione atmosferica.

I L M E T E O D A P E R S O N A A P E R S O N AMEIEAURORANAVIMETEOi g r a z i o n i

quenza dei venti che osserveremo

al passaggio di un ciclone che avan-

za verso di noi sarà:

-trovandoci a NORD del centro

della depressione: SE – E – NE – N

-trovandoci a SUD del centro del-

la depressione: S – SW – W - NW

È evidente che posizionarsi cor-

rettamente aiuta a capire come

ruoteranno i venti lungo la nostra

rotta.

Presenza di fronti

Evidenziare sulla carta sinottica

la presenza di un sistema frontale

fornisce utili indicazioni rispetto al

tipo di fenomeni meteo che potran-

no interessare la zona della nostra

navigazione. La prima distinzione

fondamentale che dovremo fare

appena identificato un fronte sulla

carta sarà capire se si tratta di un

fronte caldo o di un fronte freddo.

L’approssimarsi di un fronte caldo

corrisponde all’avanzare di una

massa d’aria a temperatura mag-

giore rispetto a quella circostante.

Le prime avvisaglie sono rappresen-

tate dalla comparsa di nubi alte (i

cirri) che si formano per effetto

della condensazione dell’aria più

calda schiacciata verso l’alto

dall’aria fredda più densa.

L’avanzare dell’aria più calda, e

quindi meno densa, corrisponde

anche ad un abbassamento nei va-

lori di pressione misurati dal baro-

metro.L’evoluzione successiva è nor-

malmente rappresentata dalla for-

mazione di nubi sempre più spesse

che si accompagnano a precipita-

zioni di moderata intensità.

L’area che segue il fronte caldo

e che tipicamente precede il fronte

freddo viene definita settore caldo:

in questa zona le nubi sviluppano

il loro massimo spessore e la pres-

sione assume il valore minimo.

L’avvicinarsi del fronte freddo è

invece caratterizzato da un repen-

tino aumento della pressione atmo-

sferica, in contrapposizione alla

progressiva diminuzione caratteri-

stica del fronte caldo. Sulla linea

frontale si verificano frequente-

mente fenomeni temporaleschi

preannunciati dallo sviluppo di nu-

bi torreggianti cumuliformi (cumu-

lonembi)

In genere con il fronte freddo

troviamo i fenomeni di maggiore

intensità per effetto della rapida

incursione di aria fredda che con-

trasta con quella caldo-umida pre-

sente nel settore caldo.

La rotazione dei venti al passag-

gio del fronte freddo può generare

inoltre difficili condizioni di mare

incrociato.

Concludiamo questa chiacchiera-

ta a tema previsionale con un con-

siglio: per affinare le capacità di

interpretazione del tempo; la pra-

tica è la miglior scuola.

Confrontate le vostre previsioni

con quelle ufficiali e con il tempo

osservato, annotate gli errori e cer-

cate di spiegarveli: ci vorrà del tem-

po ma le soddisfazioni non man-

cheranno!

Page 8: Navimagazine

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Colori compositi

C M Y CM MY CY CMY K

14 15

N AV I B LUN AV I B LU

La nautica in Italia, ma più in generale nel Mediterraneo, sta vivendo un momento decisamente interessante. I segnali

e i numeri del settore della cantieristica e dell’indotto della nautica in Italia sono positivi e confermano un rassicurante

trend di crescita nell’ultimo triennio. Quello di Meieaurora Assicurazioni è evidentemente un osservatorio privilegiato in

grado di raccogliere interessantissime indicazioni riguardanti l’andamento del settore.

È chiaro che la nostra attenzione al diportismo fa fulcro sull’innovativa polizza per le unità da diporto Naviblu, ma per

operare in modo efficace in un ramo così esigente come quello della nautica è necessario approfondire la conoscenza del

settore cogliendone i diversi aspetti caratteristici.

Negli ultimi due anni, in particolare, oltre a puntare al miglioramento della nostra polizza Naviblu, abbiamo intrapreso

un percorso che ci ha permesso di interagire e di confrontarci in modo costruttivo con i naviganti e con tutto ciò che ruota

intorno al mondo delle barche. I risultati fin qui raggiunti ci stanno dando ragione.

Gli Agenti Meieaurora, che hanno riconosciuto nel settore nautico una nuova opportunità di crescita della propria attività,

hanno intrapreso un lavoro che li ha portati a conoscere da vicino le esigenze dei diportisti, le realtà portuali, le problematiche

legate alla sicurezza della navigazione, i cantieri, la forza dell’italian style, le innovazioni normative, le nuove formule di

leasing, il salone Nautico di Genova e altre manifestazioni fieristiche o sportive. Abbiamo analizzato le proposte della

concorrenza ed oggi puntiamo a rafforzare una presenza già significativa nel settore delle polizze per le unità da diporto.

Abbiamo inteso caratterizzarci anche nei servizi dedicati alla sicurezza della navigazione, come Navimeteo, ci impegnamo

nella divulgazione dei temi dedicati all'andar per mare, abbiamo inoltre pubblicato una serie di strumenti informativi utili

per il diportista come il “Quaderno di appunti di navigazione meteorologica", la newsletter NaviMagazine e, prima

dell'estate, presenteremo un nuovo pratico volume dedicato alla navigazione da diporto.

Esistono nel settore della nautica anche alcuni problemi seri e non si può fingere che non esistano; basti pensare

all’insufficiente numero dei posti barca disponibili e alle speculazioni che ne derivano, oppure agli atteggiamenti irrispettosi

dell’ambiente, delle buone norme di comportamento che talvolta si osservano lungo le nostre coste.

È certo che i porti rappresentano un fattore strategico di crescita per la nautica, molte località costiere stanno progettando

il loro sviluppo intorno alle strutture per il turismo nautico e per quanto riguarda la cultura dell’andar per mare bisogna

dire che questa si sta arricchendo di contenuti ai quali il diportista guarda con grande interesse. La sicurezza di chi naviga

ci sta a cuore ma una barca sicura non è tutto; servono la preparazione e il rispetto per il mare di chi la conduce.

AGENTI MEIEAURORA: SEMPRE PIÙ SPECIALISTI DEL MARE di Massimo Bolzoni