Navigabilità Toce

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Consiglieri Comunali: Iacopino Fabio Napoli Stefania Savaglio Maurizio Elisabetta Francina CONSIGLIO COMUNALE DEL 13 GIUGNO 2011 OdG numero 8:Adozione Odg “tutela e valorizzazione economica, ambientale, turistico sportiva e navigabilità del Fiume Toce. L’ordine del giorno è interessante e merita un adeguato approfondimento. E’ da un lato anche avveniristico e ci porterebbe verso quello sviluppo turistico e commerciale che da tempo sosteniamo, avvicinandoci – come tipologia di modello – ai paesi del Nord Europa (navigabilità dei canali e utilizzo della bicicletta in particolare). Come ogni buon progetto che si intenda sviluppare, crediamo sia fondamentale sottoporlo però anche ad una attenta “critica” che sappia entrare nel merito di quelli che possiamo definire essere i pilastri portanti dell’intervento e quindi saggiarne la solidità. Lo riteniamo fondamentale anche nell’ottica dello sviluppo di quello che oggi è un progetto di “prefattibilità” e che dunque avrà modo di essere ulteriormente sviluppato e, soprattutto approfondito, ancor più nei particolari. Avanziamo, allora, le nostre perplessità o i dubbi che auspichiamo siano tenuti in considerazione: - nei giorni scorsi abbiamo approvato un progetto di messa in sicurezza del Fiume Toce, ribadendo ancora una volta, in sede di discussione del Consiglio Comunale, come l’asta fluviale sia ancora oggi un elemento intoccabile che non ci appartiene, pur caratterizzando notevolmente lo sviluppo urbano dei nostro territorio e minacciando, in più punti, anche il contesto sociale per via della pericolosità di molti tratti durante gli eventi alluvionali. Sappiamo quanto sia oggi impossibile intervenire sull’alveo, garantendo l’eliminazione delle isole di sabbia che innalzano pericolosamente il limite delle acque o anche solo semplicemente l’eliminazione dei tratti boschivi cresciuti all’interno del letto del fiume, nonostante questi rappresentino una elemento assolutamente inidoneo che in esso, pertanto, non vi dovrebbe neppure crescere. Cosa avvverrà in futuro, una volta realizzato l’intervento, in questa direzione? Sarebbero compatibili gli interventi di mantenimento della navigabilità laddove occorresse intervenire sul letto del fiume (magari dopo eventi alluvionali)? Avremo la “disponibilità” del Fiume Toce? - la valorizzazione economica è un passo fondamentale Presso: Iacopino geom. Fabio, Via Nazionale 3, 28805 Vogogna (VB) e-mail: [email protected] sito: http://blog.libero.it/informavogogna fax 032487317

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Commento allo studio di prefattibilità

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Iacopino FabioNapoli Stefania

Savaglio MaurizioElisabetta Francina

CONSIGLIO COMUNALE DEL 13 GIUGNO 2011

OdG numero 8:Adozione Odg “tutela e valorizzazione economica, ambientale, turistico sportiva e navigabilità del Fiume Toce. L’ordine del giorno è interessante e merita un adeguato approfondimento.E’ da un lato anche avveniristico e ci porterebbe verso quello sviluppo turistico e commerciale che da tempo sosteniamo, avvicinandoci – come tipologia di modello – ai paesi del Nord Europa (navigabilità dei canali e utilizzo della bicicletta in particolare).Come ogni buon progetto che si intenda sviluppare, crediamo sia fondamentale sottoporlo però anche ad una attenta “critica” che sappia entrare nel merito di quelli che possiamo definire essere i pilastri portanti dell’intervento e quindi saggiarne la solidità.Lo riteniamo fondamentale anche nell’ottica dello sviluppo di quello che oggi è un progetto di “prefattibilità” e che dunque avrà modo di essere ulteriormente sviluppato e, soprattutto approfondito, ancor più nei particolari.Avanziamo, allora, le nostre perplessità o i dubbi che auspichiamo siano tenuti in considerazione:

- nei giorni scorsi abbiamo approvato un progetto di messa in sicurezza del Fiume Toce, ribadendo ancora una volta, in sede di discussione del Consiglio Comunale, come l’asta fluviale sia ancora oggi un elemento intoccabile che non ci appartiene, pur caratterizzando notevolmente lo sviluppo urbano dei nostro territorio e minacciando, in più punti, anche il contesto sociale per via della pericolosità di molti tratti durante gli eventi alluvionali. Sappiamo quanto sia oggi impossibile intervenire sull’alveo, garantendo l’eliminazione delle isole di sabbia che innalzano pericolosamente il limite delle acque o anche solo semplicemente l’eliminazione dei tratti boschivi cresciuti all’interno del letto del fiume, nonostante questi rappresentino una elemento assolutamente inidoneo che in esso, pertanto, non vi dovrebbe neppure crescere. Cosa avvverrà in futuro, una volta realizzato l’intervento, in questa direzione? Sarebbero compatibili gli interventi di mantenimento della navigabilità laddove occorresse intervenire sul letto del fiume (magari dopo eventi alluvionali)? Avremo la “disponibilità” del Fiume Toce?

- la valorizzazione economica è un passo fondamentale dell’intervento. Riteniamo che in un momento in cui i forti investimenti sono effettuati praticamente solo dalle pubbliche amministrazioni sia prioritario, però, porsi ulteriori domande anche sotto questo aspetto.Il progetto prevede un investimento di 20 milioni di euro circa, almeno è quanto teorizzato a livello di prefattibilità, per creare dal Lago Maggiore alla bassa Ossola un percorso turistico, che dovrà essere poi integrato da un “bike sharing“ che possa permettere al turista di scendere in determinati punti ed intraprendere dei percorsi predeterminati in bicicletta. Occorre indubbiamente comprendere come integrare i due servizi, come gestirli, come configurare i percorsi ciclabili: Vogogna, ad esempio, è uno dei pochi comuni che – proprio lungo l’asta fluviale – non ha in passato realizzato il percorso della pista ciclabile provinciale garantendone logica continuità. Il futuro è figlio del passato, quindi come Comune di Vogogna dobbiamo porci subito il quesito della sostenibilità di questo primo importante punto, ovvero cosa fare quando i turisti scenderanno all’attracco previsto dal progetto (e qui ricordiamo la fatica che abbiamo fatto per arrivare, proprio questa sera, a nominare una Commissione del Turismo e del Commercio, dopo anni di insistenze da parte nostra, reclamando quella attenzione all’aspetto turistico e commerciale fondamentale in certi investimenti).Sono poi previste tre chiuse che avranno la finalità di superare i dislivelli del Toce e quindi permettere alle imbarcazioni di raggiungere Vogogna. Indubbiamente questa sarà la parte più “particolare” di tutto il progetto e, crediamo, anche la più onerosa. E sarà uno dei nodi

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più critici, dubitiamo, di tutta la gestione successiva, soprattutto dopo gli eventi alluvionali. Questo ci porta a pensare e quindi a porgere il nostro interrogativo più grande dal punto di vista “tecnico”: perché non pensare ad una navigabilità più leggera e naturalistica? Con piccole imbarcazioni quali canotti o canoe, e che preveda l’integrazione con percorsi pedonali in cui superare i tre maggiori dislivelli? Non necessiterebbero opere molto costose, in quanto il Toce risulta già praticabile oggi per questo tipo di navigabilità sportiva, e crediamo sarebbe più facilmente gestibile in tutto il contesto “Fiume Toce”, ovvero quello idrogelogico, ambientale, e dei vincoli ad esso connessi (e potrebbe creare nuove opportunità per gli accompagnatori dei turisti: una sorta di “gondolieri” del fiume Toce…).

- infine vorremmo portare una attenta analisi sull’investimento: 20 milioni di euro, ad oggi previsti, che dovrebbbero essere autofinanziati – a quanto ci è stato illustrato – anche attraverso l’installazione di centraline idroelettriche per la produzione di energia.Ci domandiamo se questo modello di autofinanziamento sia stato superato dagli eventi degli ultimi tempi e se, pertanto, potrebbe essere necessario ripensare e reinventare il modello degli investimenti da parte della Pubblica Amministrazione. Non ci si erige certo a professori o esperti della materia, ovvio, però si desidera mettere sul tavolo quelle perplessità valutative che altro alla fine non sono poi che le perplessità del normale cittadino, al fine di trovare corretta risposta.Il concetto Comune-Azienda è un concetto valido? Per noi assolutamente si, ma se pensato sotto un’ottica diversa da quella che sta prendendo piede in questi ultimi anni: a nostro avviso, quando una Amministrazione Pubblica vuol fare investimenti trovando formule innovative quali il totale o parziale finanziamento degli interventi, attraverso rendite finanziarie derivanti da certificati verdi o comunque da rendite sottoposte al corrispettivo pagato dal cittadino, riteniamo non sia garante ed artefice di quel “passo avanti” che viene richiesto ultimamente alla politica.Ci sono aziende che per poche centinaia di migliaia di euro sono portate al fallimento e che generano pertanto, disoccupazione! Viene facile rapportare la situazione: diminuzione del potere di acquisto da parte del cittadino contro la richiesta della P.A. di pagare, direttamente o indirettamente, un investimento. Ovvio che una P.A. debba comunque poggiare i propri investimenti dal prelievo di risorse a carico del cittadino, ma questo tipo di “innovazione” a in questo progetto, a nostro avviso, potrebbe non portare il valore aggiunto che invece auspicheremmo.Ci spieghiamo in due punti.Il primo: che le opere pubbliche di tale portata siano pensate in una logica nuova, ovvero che contemplino con assoluta certezza e adeguata puntualità tutte le ricadute positive in termini di “resa economica” dell’investimento. Ma non sotto il profilo finanziario delle casse comunali, o almeno non soltanto, bensì in termini di ricadute commerciali che il turismo deve obbligatoriamente, soprattutto in questi momenti di stallo economico e crisi industriale, riuscire a garantirci. Quindi, se non in grado di ottenere adeguate e concrete garanzie sotto questo punti di vista, ovvero avere alla mano “numeri” il più possibile concreti, non configurare nemmeno la partenza del progetto.Il secondo: è per noi fondamentale che, a questo punto, si inizino a pensare ed a mettere in atto interventi volti a creare direttamente posti di lavoro. Che il Comune-Azienda diventi pertanto tale non solo in logiche di rendite finanziarie bensì nella direzione, per quanto possibile, di un diretto incremento occupazionale. Partendo dal presupposto che certi investimenti, almeno nel nostro territorio, sono ormai effettuati solo dalle P.A., occorre necessariamente reinventarsi un nuovo modello che sappia prontamente ed efficacemente sostituire e puntellare la grave crisi economica ed occupazionale che ci sta attanagliando.E’ impensabile che, in un momento in cui moltissime realtà produttive, anche storiche e famose, hanno chiuso i battenti o trasferendosi all’estero oppure alzando bandiera bianca di fronte all’estinguersi delle ordinazioni delle loro forniture, creando indubbiamente una

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delle più gravi crisi occupazionali del nostro territorio, si continui a perpetuare in investimenti milionari senza che vi sia la certezza, a priori, di poter garantire l’efficacia di una resa diretta alla nostra società, ovvero quella resa che solo con l’occupazione si può assicurare.

Concludiamo affermando che, ovviamente, non ci arroghiamo certo la volontà di voler insegnare nulla a nessuno, ci mancherebbe, anche perché riteniamo che ci siano figure che, nell’ambito di questi progetti sappiano porre in essere tutte le adeguate valutazioni.Ma senza polemica alcuna, nel porre un certo tipo di osservazioni, partiamo solamente dalle nostre esperienze dirette, in quanto siamo figli delle esperienze politiche che viviamo.Prendiamo ad esempio a riferimento il Comune di Vogogna ed il crollo verticale del progetto di “riattivazione delle Cave Lapidee”.In questo caso la P.A. ha investito circa 2,5 milioni di euro in oltre 11 anni di intervento, senza vedere ancora alcun risultato. Oggi necessita già la messa in sicurezza di quel poco che è stato effettuato. In più dopo 10 anni, si è addirittura aperto un contenzioso per capire quale sito estrattivo sia di effettiva disponibilità comunale e, una volta che sarà accertato tutto questo, occorrerà capire quale strada prendere per il materiale che eventualmente sarà estratto (sta nella relazione del geologo incaricato dal nostro comune la frase “mercato da creare”). Un percorso a ritroso, scombinato, confuso, costoso e, ad oggi, che rasenta l'inutile!Senza voler aprire ora il dibattito su questo argomento, è importante per noi osservare come, in questo caso, l'intervento del Comune-Azienda non ha portato alcun beneficio anzi, ha visto soccombere la parte Azienda perché un intervento del genere da parte di un investitore privato avrebbe portato presto al fallimento senza attendere 11 anni, e la parte Comune che deve ricorrere ormai da quasi un decennio a copiose anticipazioni di cassa nonostante abbia imposto al cittadino aliquote massimali in molte imposte e tariffe elevate in molti servizi.Queste sono le nostre perplessità di amministratori che vivono la realtà del territorio vogognese e che pertanto, sulla scorta della nostra esperienza, portiamo oggi a conoscenza di tutti perché si instauri un sereno confronto.Sono anche le preoccupazioni delle persone che vivono e lavorano (si spera sempre di più, invertendo presto il trend negativo della crisi occupazionale!) sul nostro territorio.Ci siamo quindi fatti carico di una critica valutativa che possa diventare costruttiva nell’iter progettuale che eventualmente partirà in futuro se le espressioni saranno positive da parte di tutti gli Enti coinvolti.L’impronta del progetto denota comunque originalità ed è meritevole di una attenzione che sicuramente in futuro ci impegneremo a prestare a tutte le istanze che saranno portate alla attenzione del nostro Consiglio Comunale.Al momento però, stante appunto le nostre paure e le nostre perplessità sopra espresse, riteniamo di esprimere un voto di astensione.

Fabio Iacopino Stefania Napoli Maurizio Savaglio Elisabetta Francina

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