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Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano Periodico della Congregazione delle suore Povere Figlie di San Gaetano Anno 57 - Ottobre/Dicembre - “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 4/2013 Taxe perçue - Tassa riscossa - Torino CMP Nord Natale: “La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno accolta...” Noi ti accogliamo, Signore! Vieni e resta con noi! Buon Natale! Sereno Anno Nuovo! Natale: “La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno accolta...” Noi ti accogliamo, Signore! Vieni e resta con noi! Buon Natale! Sereno Anno Nuovo! Natale: “La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno accolta...” Noi ti accogliamo, Signore! Vieni e resta con noi! Buon Natale! Sereno Anno Nuovo!

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Anno 57 - Ottobre/Dicembre -“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in AbbonamentoPostale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 4/2013

Direttore responsabile: Padre Antonello ErminioEquipe di redazione

Questo bollettino si invia a tutti coloro che lo desi-derano: si sostiene con le libere offerte dei lettorisul c/c postale 00362103 specificando la causaledel versamento.Videoimpaginazione e stampa: Maja - Torino

Per testimonianze, relazioni di “grazie”, richieste di immagini, informazioni,

biografie, abbonamenti a questo bollettino, critiche, consigli, articoli e qualsiasi tipo di corrispondenza

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“Fiamma di Carità”“Fiamma di Carità”presso

Suore Povere Figlie di San Gaetanovia Giaveno 2 - 10152 Torino

Tel. - Fax 011.851.567E-mail: [email protected]

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San Gaetano Thiene

Fiamma di Carità

La nostra Madre scrive... Buon Natale e Felice Anno Nuovo! pag. 3Credo in Dio Padre onnipotente e non in Babbo Natale « 5Notturno a Betlemme « 7

CentenarioIncontro - Festa a Pancalieri « 8Bentornati a casa - Da Moncalieri « 12

Esperienze - GiovaniVestiti... “di grazia, di forza e di gioia”! « 15

Vocazioni oggi « 17Dallo Sri Lanka una voce per noi « 18Anniversari di Professione Religiosa « 20Grazie, con tutto il cuore! « 22

CronacaDa Roma - Questo è il giorno più bello della mia vita! « 23Da Porto San Giorgio (FM)“Ricaricate”... per una nuova avventura educativa « 24Da Lagnasco (CN) - La Residenza “Don Eandi” di Lagnasco « 26Da Montaldo (AT) - Pellegrinaggio al Santuario di Crea « 28

MissioniDa Candido Mota - Brasile « 30L’oceano è fatto di tante gocce d’acqua « 32

Accendi anche tu una fiamma di carità - Amici dei Beati BoccardoIncontri “Amici dei Beati Boccardo” Gruppo del PiemonteCinque minuti in paradiso « 33

Ricordiamo nella preghiera « 35

Racconto - La pecora nera alla grotta di Betlemme « 38

Sommario

Redazione chiusa al 02/12/2013

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La nostra Madre scrive...

Sono gli Auguri che sgorgano sponta-nei e che vorrei scendessero nel pro-fondo del vostro cuore. Sicuramentesaremo tutti occupati nel rivolgere gliauguri a tante persone, ai parenti, agliamici. Uno scambio che ci fa delbene.Il Natale evidenzia una splendida re-altà: “Dio ha tanto amato il mondo dadare a noi suo Figlio” (Gv 3,16).

Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

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Nel silenzio della notte, nel buio diuna grotta, Dio assume forma umana enasce da una giovane madre.Chi medita questo mistero, resta av-volto da una incontenibile felicità.Perché un amore così grande da partedi Dio verso le sue creature? Apparte-niamo a Lui, e per ciascuno di noi,Dio compie miracoli d’amore.

Carissimi lettori di FIAMMA di CARITÁ, carissime Piccole Sorelle Gaetanine e carissimi Amici dei Beati Boccardo,

Volontari, Collaboratori e Giovani del Servizio Civile

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non fa distinzionedi persone. Per Luisiamo figli, e que-sto gli basta.Ed il Natale è così:parla d’amore. Eci regala se stesso.Ma tu, fratello,sorella, credi cheDio ti ama da im-pazzire, crediche Lui è venutoper te, credi cheNatale vuol dire:Dio con noi?

Buon Natale!E questa notizia ti renda felice.Con stima

Suor Teresa Ponsi - Madre

Sovente non siamo coscienti di que-sta “pazzia d’amore” da parte di Dio,ma tutti ne godiamo i frutti, perché lasua nascita tra noi si chiama “Reden-zione”.Nella mia visita in Sri Lanka, ho avutola percezione di assaporare l’univer-salità dell’amore attraverso una scola-resca di bambini mussulmani. Unsorriso, un bacio sul loro viso ci hamesso in sintonia immediata. Tutti fa-cevano a gara per ricevere una ca-rezza, un bacio, un saluto. Per unattimo ho avuto la sensazione di vedercadere le barriere che noi adulti co-struiamo, e mi sono immaginata lebraccia di Dio che ci stringevano e cicoprivano di tenerezza: quella di unPadre che ama ciascuno di noi e che

"Alla culla di Gesù Bambino

preghiamo per le nostre Sorelle,

i nostri cari, i nostri benefattori.

Raccomandiamogli i nostri Ospiti

e chi è lontano da Lui".

(Beato Giovanni M. Boccardo)

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Torino ottobre 2013

Credo in Dio Padre onnipotentee non in Babbo Natale.

Credo in Dio Padre onnipotente crea-tore -mio- del Cielo e della terra cheha generato il suo unico Figlio GesùCristo, il quale fu concepito per operadello Spirito Santo nel seno dellabeata Vergine Maria. Ecco, sta per arrivare il Natale e noicristiani, condizionati dalla moda edalle immagini dobbiamo svegliarci:non possiamo più permettere che labella figura di Babbo Natale soppiantila grandezza della missione percui è nato il nostro Gesùbambino. Da duemila anni Gesùha fondato laChiesa, qualesocietà in-stancabile esempre di-sponibileper aiutarei poveri egli indigenti.Da circa qua-rant’anni comeun ricco im-prenditoreche non sisa da doveprende i soldi,

Babbo Natale una volta l’anno spedi-sce o porta i giocattoli ai bambini. Gesù con la sua Chiesa ci dà il neces-sario per una vita essenziale; BabboNatale coi suoi giochi ci dà il super-fluo….Gesù tramite gli apostoli, ci rende suoidiscepoli e testimoni di un amore sem-plice; invece Babbo Natale tramite re-gisti ed attori ci rende seguaci delcommercio e di spese superficiali.

Un regalo, per quanto preziosopossa essere, non dovrebbe

mai essere più impor-tante della personastessa che ce lo re-gala. Il valore dellecose cambia, sale oscende, il valore diuna persona che ci

ama restacresce manon dimi-nuisce ne-

anche davantialle difficoltà o po-

vertà del momentopresente. Babbo Natale ciincanta col suovestito rosso

bordato di pellic-

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questa festa il mio io anziché Dio? - Gesù è il senso e il centro di tuttoquesto, ma allo stesso tempo si im-medesima in ciascuno di noi, nellenostre povertà e ci rende cooprota-gonisti della sua stessa storia di sal-vezza. Un canto della nostra tradizionenatalizia ci ricorda queste parole:“Dio si è fatto come noi, per farcicome Lui. Vieni Gesù resta connoi…..” - Cosa vuol dire questo? – - Questo breve verso ci dicesemplicemente che da Figlio diDio, qual è Gesù, Egli ha de-ciso di farsi uomo, povero, de-bole e bisognoso di tante cosecome noi esseri umani, perpoi farci com’è Lui, ossia fi-glio santo e obbediente aDio Padre. Questa è la mis-

sione di Gesù bambino e questa do-vrebbe essere la missione di ciascuncristiano: non anteporre niente a Cri-sto, neanche la figura di babbo natale.Niente è più importante di quanto ciha insegnato Cristo e quindi niente dipiù può insegnarci un personaggioinesistente della TV.

sr Maria BrancaccioFiglie di Gesù Re

cia bianca, mentre Gesù cidona con la semplicità un pane biancoe un po’ di vino. Altro che vestito diporpora, Egli si è lasciato frustare einchiodare per mostrarci il suo amoreche non è vendicativo come il nostro,e per dirci coi fatti che ci ama e ci per-dona nonostante la nostra disobbe-dienza a Dio Padre.Facciamoci qualche sana domanda: Che cosa sarebbe il Natale senzaGesù? Che senso avrebbe il Natale sefosse centrato su un personaggio ine-sistente? Potrei mettere al centro di

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Notturno a Betlemme

Gloria, gloria all’Altissimo in cielo!Pace, pace agli uomini in terra!Si è dileguato il motivo nell’aria.Sconfinata è la volta celeste;ed il silenzio ora regna sovrano.

Il Bambino ha chiuso gli occhiuzzi.Lì, di lato, riposa Maria;sta Giuseppe col capo reclino.Fa corona un’angelica schieratutto attorno con ali raccolte.Ad ali spiegate vigila l’ingresso,maestoso, un arcangelo azzurro.

E vanno, e vanno, le stelle lassù...Una sola ristà, luminosa,della grotta al di sopra sospesa.

BUON NATALE!

Fratel Candido Saracco

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INCONTRO - FESTA A PANCALIERI16 Ottobre 2013

ministero e nell’unità sacerdotale.So che hai tanti impegni, ma ho lacertezza che tornerai a casa con-tento, rinnovato e felice di essere

prete. La tua presenza è il più bel re-galo! Ti aspetto con gioia!Madre Teresa Ponsi Superiora Generalee Comunità Suore di San Gaetano”.Seguiva il programma della mattinata.Mercoledì 16 ottobre la casa di Panca-lieri di buon mattino si attiva per acco-gliere i fratelli Sacerdoti. Ed è gioia efesta il loro incontro. Alle ore 10,15,Mons. Valter Danna dà inizio alla gior-nata presentandola come un momentospirituale per rinnovare la testimonianzasacerdotale, cristiana e religiosa, e attin-gere alla vita dei nostri Santi, di cui è così

Nella programmazione delle inizia-tive per il Centenario della mortedel nostro Beato Fondatore, signi-ficativo è stato l’ “INCONTRO-FESTA” per i Sacerdoti della Diocesidi Torino svolto a Pancalieri. Ogni sa-cerdote ha ricevuto un invito nel quale sidiceva: “E’ il centenario della morte delBeato GIOVANNI M. BOCCARDO, sa-cerdote diocesano di Torino, come te!Lodiamo Dio per la sua vita che ha la-sciato un segno in Diocesi, e per la tua,fratello, che fai parte di questa Fami-glia sacerdotale Torinese. Sarà pre-sente il Vicario Generale Mons. ValterDanna che, a nome del nostro Arcive-scovo, Mons. Cesare Nosiglia, vi ricon-fermerà e vi rinsalderà nella gioia del

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ricca la Diocesi di Torino. “In par-ticolare oggi facciamo memoriadel Beato Giovanni M. Boccardo,parroco di Pancalieri e di suo fra-tello, il Beato Luigi. Nella quotidianitàdel loro ministero sacerdotale hanno la-vorato, nel silenzio e nel nascondimento,per portare a Gesù Buon Pastore ilgregge loro affidato, con una buona esanta pastorale”.Ha seguito la relazione della Madre Ge-nerale, Suor Teresa Ponsi. Dopo aver sa-lutato con riconoscenza il VicarioGenerale e Don Sabino Frigato, Vicariodella Vita Religiosa, e tutti i partecipanti,ha dato inizio al tema proposto: “Il pro-fumo del pastore buono: Beato Gio-vanni Maria Boccardo”.Innanzitutto ringrazia Don Maria Lu-ciano Piras parroco di Pancalieri che haavuto questa intuizione e ha suggeritol’incontro con i sacerdoti della Diocesi.Introduce con le parole di Gesù: «Iosono il buon Pastore, e offro la mia vitaper le pecore». Cita le parole di PapaFrancesco: «Il pastore deve averel’odore delle pecore». Ciò deriva dallacapacità di stare a contatto con il suo po-polo, di conoscere i suoi parrocchiani.Ma i Parrocchiani intuiscono lo spessoredel loro Pastore, cioè, ne sentono il pro-fumo. Avvertono se il loro prete emana ilprofumo di Gesù, il Pastore buono.Le “pecore” sentono il profumo di quelprete, di quel pastore, di quella persona

che vive veramente fino in fondoquesta missione. S. Paolo affermache “noi siamo il buon profumo di

Cristo”. Nelle nostre Costituzioni ilFondatore ci ha indicato: “Le Suore

siano desiderose di lasciare il profumodella carità di Cristo ovunque pas-sano...”.Qui riportiamo alcune affermazionimolto utili: “Il profumo di Cristo è fatto,come tutti i profumi, di alcune essenze,caratteristiche essenziali:Vita intessuta di preghiera. Per donGiovanni Maria Boccardo, la Passioneper Dio, era il fondamento della pas-sione per i fratelli. Passava lunghi mo-menti in adorazione, diceva di avere unafamiglia numerosa, per cui pregare...Anche la stesura della nostra Santa Re-gola l’ha preparata nel silenzio ado-rante, in chiesa, davanti al SS.Sacramento.Umanità. Chi vive di Dio e per Dio è incammino sulle strade del mondo, con lapassione di Cristo. Il nostro Beato si èchinato su tutte le necessità dei suoi par-rocchiani, anche quelle strettamente so-ciali, fondando, per es. la Cassa rurale,la Pancalierese contro i danni degli in-cendi, e le Società Operaie Cattoliche,anche per le donne. All’Asilo infantiledava il primato nella sua parrocchia;così ai giovani: buttateli davanti all’Eu-caristia, ci dicono i Santi, e ne avrete ca-polavori!

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Attenzione ad ognuno. Se una personasi sente amata, genera energie positivee voglia di vivere, perché è solo l’amoreche porta alla risposta.Dare tempo. Costa caro, oggi, il tempo!Quanto fa bene, quando si vede che unapersona sa dare il suo tempo. Cometocca il cuore, quando un sacerdotechiama per nome i suoi parrocchiani, samettere pace e aiuto nelle famiglie, va alletto dei malati; ama anche solo con losguardo tutti coloro che lo avvicinano,si prende cura dei giovani, dei bimbi,degli anziani...Ecco perché, il Beato Giovanni M. Boc-cardo è stato capace di vedere, nella dif-ficoltà del colera che ha colpito il suopopolo, un segno che lo interpellava.Non ha delegato, ma si è rimboccato lemaniche, ha scrutato il disegno di Dio,lasciandosi coinvolgere e provvedendoin prima persona. Con la visione di un filmato: “Tre noteper una sola melodia” (La vita dei Beatifratelli Giovanni M. e Luigi Boccardo, eMadre Gaetana Fontana), la Madre haconcluso il suo intervento.Albina Malerba, giornalista, direttrice

della “Ca’ di Studi piemun-teis”, discendente dei

Beati Boccardo daparte materna, inizia asvolgere il suo tema:“Quando l’anima èun oceano: i Beati

fratelli Boccardo”.L’ha ricavato da una frase del prof. CarloOssola: “L’anima – lo spazio interiore –per qualcuno è un pinolo nascosto, peraltri è un oceano”. Per i nostri due fra-telli sacerdoti, Beati Boccardo, l’animaè stata una forza spirituale immensa, cheha contribuito a costruire anche la storiasociale e spirituale di Torino e delmondo. I nostri due Beati fratelli Boccardo fannoparte dei cosiddetti “Santi sociali” di To-rino: fra cui don Bosco, il Cottolengo, ilMurialdo, Fa di Bruno, Allamano ecc...Le loro opere sono opere di fede viva,che si fanno anche costruttrici di storia.Se questa fede non ha spostato le mon-tagne, è diventata però impronta di ci-viltà, di futuro costruito. Pensiamo acosa sarebbe Torino senza le vaste areedel Cottolengo, dei Salesiani, del San-tuario di Cristo Re...Quando un’anima è un oceano, cam-bia la civiltà in progresso anche sto-rico, non solo di fede.Segue poi un break di ristoro,condiviso in fraternità edamicizia... Ci si incam-mina poi verso la chiesaparrocchiale di Panca-lieri per la Celebrazionedell’Eucaristia, presie-duta dal Vicario Gene-rale Mons. Valter Danna.E’ il momento più toccante

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ed emozionante. Con Cristo,eleviamo la nostra lode e il nostro grazieper il dono dei due fratelli Beati.Mons. Danna ha il volto radioso ed unaparola che scende nel profondo dei cuori.“I due fratelli Boccardo sono stati stra-ordinari nell’ordinario, nel quotidiano,nella serenità di chi ha la certezza di sen-tirsi amato dal Signore”, ha detto il Vi-cario. Partendo dalla lettura del ProfetaEzechiele, esorta tutti a pregare moltoper i Sacerdoti, i quali esprimono la me-diazione umana di Dio. Dun-que, il Sacerdote ha il doveredi prendersi cura del popoloa lui affidato, di difenderloda ogni forma di assalto dei“lupi” che tentano di disgre-gare il gregge, e di condurretutti a Cristo, il vero Pastoreche guida e che veglia suognuno. I due fratelli Beatihanno trasmesso la tene-rezza del Buon Pastore, la

cura e la passione con cui Dio ama il suopopolo. Attraverso il brano evangelicodi Mt 6,33: “Guardate gli uccelli delcielo... non preoccupatevi, non affan-natevi”, Mons. Danna invita tutti adavere fiducia e totale abbandono inDio, che non significa “deresponsabi-lizzare”, ma lavorare con gioia e sere-nità, sicuri che Dio provvede. Ciòevita il pericolo di fare del lavoro,anche quello pastorale, un idolo: il la-

voro è da fare, la preoccupazione è da le-vare. La terapia dell’ansia è tutta qui, cidice il Vicario.Al termine della Celebrazione Eucari-stica, una sosta sulla tomba del BeatoGiovanni M. Boccardo ci ha dato l’op-portunità di affidare la Diocesi e tutti iSacerdoti alla sua intercessione, e poi, unpranzo preparato con gusto e con artedalle brave cuoche di Pancalieri e servitocon vera signorilità da amici e volontari,ha concluso questa splendida giornata.

Sr Livia P.

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di un evento del passato, ma haun suo profondo significato pernoi, per la nostra vita.

I fratelli Beati, a distanza ditredici anni uno dall’altro (1848 –

1861), qui hanno ricevuto il Sacra-mento del Battesimo e “rivestiti dellabellezza”, hanno vissuto i primi passidi quella vita cristiana che è poi ger-minata nella santità. “Ogni preghiera,opera buona, Sacramenti, ci rivestel’anima della bellezza, degli abiti dafesta per accompagnare poi Gesù alCielo...”, diceva il beato Luigi Boc-cardo.1. La pagina del Vangelo di questa do-menica (Luca 20, 27 – 38) ci rimandaal significato della nostra esistenza,alla luce della vita eterna. La do-

Nella parrocchia S. Maria dellaScala in Moncalieri, non potevapassare inosservato il Centenariodella morte del Beato GIO-VANNI M. BOCCARDO battezzatoin quella parrocchia il 21 novembre1948, il giorno dopo la sua nascita. Il Parroco Don Paolo Comba, ha pro-grammato una celebrazione il 10 no-vembre 2013, alle ore 18,30, dal titolomolto significativo: “...da qui il semedella santità!”.Sì, perché da quel battistero, a quellafonte battesimale è partita non solo lasantità proclamata del Beato GiovanniM. Boccardo, ma anche del fratelloBeato Luigi.Una lapide al fonte battesimale ricor-derà ai posteri questo avvenimento.

Riportiamo qui l’Omelia del Par-roco Don Paolo Comba:“Porgo il mio saluto alla Supe-riora generale e a ciascuna dellesuore Povere Figlie di San Gae-tano e con loro alle Figlie di Cri-sto Re, qui presenti. Il momentoche stiamo vivendo in questaChiesa Collegiata che ha ac-colto alla vita cristiana i Beatifratelli Giovanni Maria e LuigiBoccardo non è tanto celebrativo

BENTORNATI A CASADa Moncalieri 10 Novembre 2013

Fonte battesimale nel battistero di Moncalieri (TO) con ac-canto i registri del battesimo dei Beati fratelli Giovanni M. eLuigi Boccardo (Photo by OtticalPhoto CR)

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manda posta dai sadducei el’esempio riportato pertrarre in inganno Gesù, ri-flette la posizione dell’uomodi oggi. Tutto proteso a vi-vere in un limite, e facendo diquesto limite l’unico mondo:l’uomo pensa di bastare a se stesso,di darsi la vita da solo e se anche siammettesse una possibilità di risurre-zione, altro non sarebbe se non un ri-sveglio, un riprendere la vita comeprima: “di chi sarà moglie...”, do-mandano i sadducei. Non è contem-plato l’intervento di Dio, perché Dionon è considerato nell’onnipotentemisericordia capace di vincere lamorte. E’ la drammatica situazionedell’esistenza umana chiusa al mondovasto di Dio.La risposta fornita da Gesù è duplice:dopo la morte, con la risurrezione,tutto cambia! Nulla viene tolto, matutto è esaltato del cuore dell’uomo,compresi gli affetti. E poi, Dio è “Diodei vivi”, è presente, è operante nellastoria. Non relegato nel passato, maSignore della storia: “Dio di Abramo,Dio di Isacco, Dio di Giacobbe!”.

2. Si coglie così un legame forte conil Battesimo: Dio entra con la suagrazia nella vita dell’uomo e l’uomoè così preso nel cuore di Dio, perciòl’uomo non si scopre più solo, ma fi-

glio amato. “Non è questavita a fare da riferimento al-l’eternità, all’altra vita,quella che ci aspetta, ma èl’eternità - “quella” vita – a

illuminare e dare speranzaalla vita terrena di ciascuno di

noi!”. (Papa Francesco – Angelus10 novembre 2013). Questo legamecon Dio è eterno, è la garanzia dellavita eterna. Ma questo entrare di Dionella vita, richiede all’uomo di vivereper Dio. Solo chi vive per Dio, vivedavvero! “Il nostro cuore è fatto perDio; non è contento e non può esserlo,se non in Dio e per Dio: lui solo è veroBene, il nostro unico Bene; Lui solopuò pienamente accontentarci e ren-derci felici” (Beato Giovanni Maria

Boccardo). Targa ricordo da-vanti al battistero diMoncalieri posatain questa occasione

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Il Parroco, DonPaolo Comba

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3. Solo chi vive per Dio, vive davvero.E se uno vive davvero non può tenereper sé, ma inevitabilmente diventa te-stimone di quanto Dio opera nella suavita. La vita di Giovanni Maria eLuigi Boccardo è stata una testimo-nianza di fedeltà a Dio, di abbandonoalla Provvidenza e di semplice fiducianel Signore: è questa la radice di ogniopera realizzata dalle mani e dalcuore dell’uomo, ma generata da Dio.Di questo erano pienamente consape-voli i beati fratelli Boccardo, perchédesiderosi solo di vivere la sequela delSignore, vivendo l’immedesimazionecon il Signore Gesù, desiderando divivere sempre con Lui! “Chi ama dav-vero Gesù, desidera che Egli sia datutti amato e conosciuto e, sapendoche vi sono tanti che non lo amano,darebbe mille vite per scaldare tutti icuori di amore per il suo Dio”. (Gio-vanni M. Boccardo).

Abbiamo bisogno di questa testimo-nianza oggi! La gente non abbandonala fede innanzitutto perché abbia unproblema con il dogma della Trinità,ma perché non sempre incontra chi,lieto dell’esperienza di Cristo, testi-moni in maniera credibile la bellezzadella fede. Persuaso di questo, ho maturato inqueste settimane la decisione di chie-dere alle Suore “Povere Figlie di San

Gaetano” di “ritornare” aMoncalieri, per un servizio ditestimonianza nella Parrocchiae nella Città. Per questo pre-ghiamo i Beati Giovanni Mariae Luigi Boccardo! Che questo sial’inizio di una storia di santitàquotidiana!

Suor FedericaLa Madre Generale saluta e ringrazia ilParroco, la cantoria di Testona dove è natoil Fondatore, e tutti i partecipanti

centenario centenario centenario centenario centenario

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15Fiamma di Carità

esperienze esperienze esperienze esperienze

Vestiti... “di grazia, di forza e di gioia”!on gioia ringraziamo i trecentogiovani di Modena, che hanno

partecipato con noi alla Veglia di pre-ghiera della Notte dei Santi 2013.Il gemellaggio tra i giovani

GIOVANI

C delle due Diocesi di Modena e Torino,ci ha offerto l’opportunità di unanuova esperienza, per manifestare,anche se in modo mite e non troppo

eclatante, la nostra fede, lungo lestrade di Torino. La Veglia di preghiera è iniziatanon solo con lo scambio reci-proco di doni, ma anche di testi-monianze di vite giovanilivissute nella Santità.

Alcune giovani con le suore di S. Gaetano che hanno partecipato alla Veglia dei Santi

La chiesa della GranMadre con i giovani

delle due Diocesi

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Nel breve tragittonotturno, percorsosfilando insieme incentro città, per giun-gere alla Chiesa dellaGran Madre di Dio,abbiamo voluto con-cretizzare quanto ri-chiesto da PapaFrancesco “uscire per...incontrare”. Uscire “in-sieme al padrone dellavigna” per farci prossimi, idealmentee fisicamente ai tanti giovani che inpiazza Vittorio festeggiavano hallo-ween. Nel “nostro cammino”, nessuno eratravestito, ma tutti eravamo vestiti “ di grazia, di forza e di gioia”! In que-sto modo abbiamo potuto dare una si-lenziosa e serena testimonianza difede ai molti giovani che incontran-doci rimanevano sorpresi e incuriositi. Giunti alla chiesa della Gran Madre,la Veglia ha proseguito con la rifles-sione dell’Arcivescovo Nosiglia e conl’adorazione. Anche i canti e le danzerappresentati sul sagrato esprimevanola fede e la speranza che i giovanisanno portare in una Notte vissuta“Con sale…in zucca”.

Equipe GDG

Proposta per adolescenti e giovani

*G.D.G. (giornata di gioia)

6 aprile 2014 dalle ore 10 alle 17.

*GMG (giornata diocesana della

gioventù) 12 aprile 2014 - ore 17-23.

Gli incontri si svolgeranno a To-rino e comprenderanno: momentidi riflessione, dialogo, amicizia,preghiera e festa.

Per informazioni:- Sr Giuditta: 339 5351178- Sr Rosanna: 011 851567- E-mail : [email protected]

“Suore di S. Gaetano” Via Giaveno 2, 10152 Torino

In cammino... nelle vie del Centro...

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Fiamma di Carità

TOCCA FERROCome tutti i suoi coetanei, Giulia si sedevasu quel muretto quasi vicino alla parroc-chia del suo paese, muretto che aveva de-terminato il nome del gruppo: “Quelli delmuretto”.Quella sera, per caso, passò una suora cheera venuta in famiglia a visitare la mamma.Uno sguardo fugace tra tutti i giovani delmuretto, un tentativo di “toccare qualcosadi ferro”, perché, sì, in alcune parti, il “toccaferro” significa: NON MI CAPITI MAI.Anche Giulia si affretta a cercare qualcosadi ferro. Vede al collo di un amico, una cro-cetta di ferro, e, non trovando altro, ponetrionfante la sua mano su quel metallo.MISTERO! Quel metallo, freddo e senzavita, tocca nel profondo Giulia. Vittoria osconfitta? Sta di fatto che, Giulia, da quellasera, prova una certa inquietudine dentrodi sé. La sua corsa per toccare quel metallo,le ha fatto incontrare uno sguardo posatosu di lei, un calore mai conosciuto prima.Si susseguono i giorni. Giulia sente attrat-tiva per il silenzio, per momenti di solitu-

dine. Quella chiesa parrocchiale che la ve-deva solo alla domenica, diventa il suo ri-fugio quotidiano. Lunghi tempi là, nelsemibuio per capire perché quel metallo aforma di croce, posta al collo di un suoamico, l’abbia turbata e nello stesso tempoaffascinata. Le ore del “muretto” si riducono, la suasete di capire si moltiplica. Gli altri del mu-retto la stimolano: “Giulia! Ti sei innamo-rata? Chi è il fortunato?”. Sì, perché Giuliaè una giovane carina, simpatica, di buonacompagnia, sempre allegra e trascinatrice.Il segreto di Giulia è chiuso nel suo cuore.Passano mesi. Sul muretto non si parlaaltro che della sorpresa.“Ma ci credete che Giulia è andata a farsisuora missionaria?”.Oggi Giulia è felice tra i suoi negretti. Inmezzo al cortile della missione ha messouna Croce di ferro. Sorride quando le dico:“Giulia, tocca ferro!”.“Oh! Sì! Ogni volta che ho bisogno, toccoquel metallo che troneggia sul mio petto, edal quale attingo forza e vita”.

17

Chi dice che oggi i giovani non sono generosi, non sanno ascoltare la voce di Dioche chiama, non mettono più in gioco la loro vita? I giovani hanno risorse splendide,sanno essere pieni di vita e di energie, sanno rispondere con molta generosità a Dioche chiama. Occorre però dare chiarezza, non avere paura di chiedere, portarli a co-noscere Gesù che ancora oggi ha il potere di chiamare e di affascinare.Propongo qui la prima di tre testimonianze, storie vere di persone che hanno saputo dire illoro “SI’” e che oggi si sentono persone realizzate perché vivono con intensità il loro “EC-COMI”, con gioia e generosità (seguiranno le altre due testimonianze sui prossimi numeri).

Sr. T. P.

VOCAZIONI OGGI

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cibo, allo stile di vita del popolo cin-galese anche se avrebbero potuto tro-vare difficile ad adattarsi. Esse hannocercato di adeguarsi allo stile di vitadel posto. Tutte le mattine si alzavanosorridenti.Quando andavano in posti diversi, sidivertivano molto, ma non abbando-navano mai la loro vita spirituale. Noiabbiamo visto in loro una forte spiri-tualità ed erano molto attive ed ener-giche. Non siamo mai stati a disagio oimbarazzati con loro. Sebbene i giornitrascorsi insieme siano stati pochi, ab-biamo un mucchio di care memorieche non possiamo dimenticare.È stato sorprendente vedere come sisono relazionate con persone che nonconoscevano. In quei nove giorni, ab-biamo sentito una presenza reale di

Il nostro paese è un bel paese. Tutto ilmondo sa che lo Sri Lanka è un’Isolaprosperosa. Il nostro paese è fatto dibei fiumi, montagne, cascate ecc. Due importanti visitatrici sono venutenel mese di settembre di quest’anno,dall’Italia nel nostro paese, precisa-mente Suor Teresa Ponsi e Suor Fede-rica. Sono venute in Sri Lanka per laprima volta e sono rimaste per 9giorni. Dal giorno in cui sono arrivatesino al giorno di partenza, sono statemolte felici e contente. Non c’è parolaesatta che possa esprimere il nostro af-fetto e felicità.Una delle belle cose che abbiamovisto in loro, subito dopo la loro ve-nuta a Kandy, è stata quella di adat-tarsi alla nostra cultura, allecondizioni climatiche, ai trasporti, al

Dallo Sri Lanka una voce per noiLettera di Agenta, nipote di Suor Jeyanthi – Gendi –

alla Madre e a Suor Federica dopo la visita in Sri Lanka

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Madrein ognimomento. Hannoavuto una pazienza in-finita nei momenti dif-ficili. La loro venuta èstata molto interessante.Non ci hanno lasciatosolo il loro affetto, laloro cura, ma anche ungrande rimpianto.Non dimenticheremo, caraMadre, la vostra venuta e ivostri visi sorridenti... Pre-gheremo per voi, per la vo-stra missione, per la vostrasalute fisica e la pace dellamente. Offrirò le mie pre-ghiere per voi, cara Madre.E’ impossibile per me di-menticare la dolcezza, i beiricordi che ci ha lasciato.Sono realmente in attesa diuna sua prossima visita.

Silenzio nel suo voltoSorriso nel suo amorePiacevolezza nel suo agireBellezza nella sua vita.Indivisibile la sua fedeIllimitata caritàSorprendente spiritualitàMeravigliosa pazienza

Cara Madre, anche que-sto scritto non è suffi-ciente ad esprimere lasua bontà e gentilezza.Possa il Signore bene-dirla, cara Madre.Possa benedire Lei eSr. Federica. È sem-pre nelle mie pre-ghiere quotidiane. Ènelle mie memorie.

Agenta, nipote di Suor

Jeyanthi

La Famiglia di Suor Jeyanthi

La festa insieme

Le bambine che hanno danzato all’arrivodella Madre e di Suor Federica

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Il 31 agosto, al termine degliEsercizi Spirituali a Porto SanGiorgio, si è celebrata un’altragrande Festa degli Anniversari.Suor ANSELMA CRESCENZIha ricordato il suo 60° di Profes-sione; Suor CONCETTA CA-NESSO e Suor TEODORANONNA, che hanno professatoinsieme e Suor ISIDORA TO-MASSINI nello stesso anno,hanno celebrato il loro 50°.Quello che è stato più emozio-nante è stata la presenza di Suor

Teodora, ammalata da vari anni, chedal suo letto dona serenità e pace aquanti l’avvicinano. Si è sempre dettoche non è il “fare” il valore principale,ma l’“essere”. Essere consacrata e vi-vere la sua donazione a Dio e ai fratelliin un letto di dolore, ha un valore im-menso, incalcolabile. In punta dei piedici accostiamo a lei per dirle soltanto ilnostro GRAZIE sincero e ricono-scente.

Il ricordo dell’Anniversario di Profes-sione Religiosa, ha inizio il 2 febbraio2013, Festa della Vita Religiosa, inCattedrale di Torino, per chi può parte-cipare. Hanno partecipato Suor Con-cetta Canesso e Suor Romana Mascettifesteggiando i 50 anni di ProfessioneReligiosa.A Pancalieri, al termine degli Esercizispirituali, anche Suor DONATA UR-BANI (nella foto a destra), Figlia diGesù Re, suora non vedente,ha festeggiato i suoi 50 anni diProfessione Religiosa. Ac-canto a lei, il celebrante DonLucio Casto, la Madre Gene-rale, Suor Maria Brancaccio,Figlia di Gesù Re che ha rinno-vato i santi Voti in quell’occa-sione.

Anniversari di Professione Religiosa

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60°di Professione1953 – 18 maggio - 2013

Suor ANSELMA del Sacro Cuore(Crescenzi Gina)

50°di Professione1963 – 21 maggio - 2013

Suor TEODORA di San Giuseppe(Nonna Vittoria)

1963 – 21 novembre - 2013Suor ISIDORA di San Pietro

(Tomassini Pia)

Suor CONCETTA di S. Gaetano Thiene

(Canesso Maria)

Suor ROMANA della Madonna del Buon Consiglio

(Mascetti Giuseppina)

Fiamma di Carità 21

Anche Suor ROMANA MASCETTI che ha professato con SuorIsidora, ha festeggiato il suo 50° di Professione Religiosa a Chia-lamberto, al termine degli Esercizi Spirituali.

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È stata una vera gioia, una ventata di al-legria, ascoltarvi cantare tutte insieme“Tanti auguri!”, una volta tornata a casadal lavoro ed è una vera gioia, una cer-tezza rassicurante e preziosa sapere che,collocate nel cuore del nostro paese,non fate mai mancare la preghiera e lavicinanza alle persone che hanno la for-tuna di conoscervi e non solo!In questi giorni mi capita di guardarmiindietro e anche la celebrazione del-l’anniversario di Suor Concetta, di SuorIsidora, Suor Teodora e Suor Anselmaè stata un’occasione per farlo: siete stateun punto di riferimento importante pertanti bambini ed adolescenti, dicevadon Enrico nell’omelia.

Grazie,

Tra loro ci sono stata anch’io, c’è statoFrancesco, ci sono stati i miei figli a cuiavete testimoniato l’amore, la tene-rezza, la fedeltà, la misericordia di Dio,Padre buono ed accogliente e che, con-fidando in Lui, si può ritrovare la feli-cità anche nei momenti bui.Ringrazio il Signore per voi, perché ancheora siete per Francesco una “seconda fa-miglia” e per il sorriso di Madre Teresa, la“madre” che ha perduto da bambino.Vi vogliamo tanto bene!Grazie, con tutto il cuore!

Antonella(sposa di Francesco Gramegna, vicesindacodi Porto San Giorgio, che opera nella nostra

Casa di Porto S. Giorgio).

con tutto il cuore!

Grazie,

con tutto il cuore!

Grazie,

con tutto il cuore!

Grazie,

con tutto il cuore!Porto San Giorgio, 3 settembre 2013

Carissime Suore, grazie per l’affetto che dimostrate a me e ai miei cari!

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C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

Mi chiamo Isabella e sono la proni-pote di Suor Agnesita Gasparoni.Mio fratello Pietro, nel maggio 2013ha fatto la Prima Comunione, e comeregalo, i miei genitori gli hanno pro-messo un viaggio a Roma.Così il 13 giugno siamo partiti per lanostra Capitale.Domenica 16 abbiamo avuto lagrande gioia di partecipare in San Pie-tro alla Santa Messa presieduta daPapa Francesco.Io avevo tanta voglia di abbracciarlo,di parlargli... ma papà e mamma mihanno detto che era impossibile.

Invece... Sorpresa!!! Quando PapaFrancesco è stato vicino a noi, io hocominciato a salutarlo alzando le miemanine, e... come in un lampo, misono trovata tra le braccia di un nonnodistinto, vestito di scuro, che mi hasollevata all’altezza del Papa! Mi sonosentita accarezzare, Papa Francescomi ha messo la mano sulla testa bene-dicendomi; mi ha baciata e mi ha par-lato.Ero tra le più felici del mondo, e hogridato: “Questo è il giorno più bellodella mia vita!”.Grazie, papà Luca, grazie mammaCarla, grazie ai miei fratellini Nicola e

Pietro, poiché perla loro bontà ebravura abbiamoricevuto questomagnifico e indi-menticabile regalodel Cielo!Grazie, Papa Fran- ces co! Grazie e persempre, unito alla no-stra quotidiana pre-ghiera per Te!

Isabella Pertegatto

Da RomaQuesto è il giorno più bello della mia vita!

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“Ricaricate”… per una nuova avventura educativa

da Porto San Giorgio (FM)

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

stro futuro, il futuro del mondo; e sedesideriamo un mondo migliore nonpossiamo non iniziare da loro, dalla

loro formazione ed educazione.

“Vi chiedo di benedire i bambini chevi sono affidati ogni mattina ed avereun pensiero di benedizione per loro eper le loro famiglie”. Con questeparole Madre Teresa, Superioragenerale delle Suore di San Gae-tano, ha aperto l’incontro con noi,personale della Scuola dell’Infan-zia di Porto San Giorgio, lunedì 2Settembre 2013, alla ripresa delleattività scolastiche. Parole con cui ci ha voluto sotto-lineare l’importanza del nostrocompito e la responsabilità chene deriva. I bambini sono il no-

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I bambini di oggi sa-ranno gli uomini e le donne di do-mani: ecco il peso di ciò che si fa ognigiorno, con un saluto, un gioco, unastoria, una carezza o un rimprovero. Eper cercare di farlo nel miglior modopossibile non possiamo che affidarcie affidare il nostro lavoro alla guidadi Dio, così come ha chiesto per noiPadre Fernando Taccone nell’ome-lia della Celebrazione Eucaristicache ha seguito l’incontro conMadre Teresa, nella Cappella del-l’Istituto. Un momento di preghiera e digesti significativi, come i luminiportati all’Altare, come i nostrinomi pronunciati da Sr GaetanaAndrenucci e quelli di tutti ibambini che frequenteranno que-

sto anno scolastico,chiamati uno per unoda noi insegnanti,durante la preghieradei fedeli, per chie-derne la benedi-zione. E come lapresenza dellesuore della casa diPorto San Giorgio,oltre che delle loroconsorelle conve-nute per gli Eser-cizi Spirituali: il

loro augurio per il nuovoanno che si appresta ad iniziare ci hafatte sentire parte di un progetto, in-vestite della loro fiducia e sostenutedalla loro preghiera.

Il personale della Scuola dell’Infanzia “San Gaetano” di

Porto San Giorgio

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È un piccolo gioiello, una casa “fami-glia”, potremmo chiamarla, dove le per-sone anziane possono vivere gli annid’argento con dignità, assistiti e protetticon amore, stimolati e curati con verapassione. La residenza oggi, dopo variefatiche e vicissitudini, costituisce l’orgo-glio per tutta la popolazione Lagna-schese, che si fa carico delle personeanziane e non le abbandona in questomomento delicato della loro esistenzanella quale si ha bisogno di sentire il ca-lore umano di coloro che hanno fattoparte della loro vita, soprattutto dei fa-miliari e dei propri concittadini. La strut-tura ricorda un glorioso passato. Essainfatti è sorta verso la fino dell’800.Un tempo erano le suore della Congrega-zione di San Gaetano a gestirla: dalla finedell’800 fino al 1969, nell’Ospedale diCarità di Lagnasco (CN) fondato da Don

Giuseppe Eandi, parroco del paese frut-ticolo della pianura saluzzese, le sorellegaetanine operarono per i poveri, gli am-malati ed i bisognosi.Poi la chiusura per ristrutturare l’immo-bile, l’ex IPAB sciolta con i beni devolutial Comune con il vincolo all’uso socioassistenziale, fino alla storia più recente,la realizzazione di una moderna Resi-denza per anziani, capace di ospitare ini-zialmente circa 25 anziani, buona parte

autosufficienti, in minialloggi in cui po-tessero mantenere la propria autonomia,con 10 posti letto di RAF convenzionaticon l’ASL per ospiti non autosufficienti. La struttura fu inaugurata l’11 ottobre2003, con la gestione affidata dal Comunead una cooperativa sociale, la “NuoviOrizzonti” di Revello. Sabato 12 ottobre2013 è stato festeggiato il primo decen-nale di attività della struttura, il cui gestore(la cooperativa “Dolmen” in cui è con-fluita la “Nuovi Orizzonti”) ha annunciatola volontà di incrementare la capienzadagli attuali 32 a 42 posti, con la soprae-levazione di un piano di una parte diimmobile. Un progetto ambizioso, con-testuale alla concessione trentennaledella gestione da parte del Comune.Una ricorrenza festeggiata in modo so-brio, come si conviene alle difficoltà eco-nomiche del periodo, ma con la giusta

La Residenza “Don Eandi” di Lagnascoda Lagnasco (CN)

Raffaele Bertola ricorda il papàFranco, 1° presidente della struttura

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C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

solennità: l’attuale sindaco Ernesto Testae l’ex primo cittadino Paolo Persico,hanno ripercorso i dieci anni di storia dellaResidenza, mentre la direttrice Elena Pet-tavino ha sottolineato la dimensione “fa-migliare” della struttura e la sua perfettaintegrazione con il territorio e con le as-sociazioni. Non ultimo il legame con laScuola Materna e le attività sviluppatecon l’Estate Ragazzi, grazie anche al la-voro ed alla vicinanza di Suor Agnesina eSuor Livia, per avvicinare gli ospiti allavitalità dei bambini e dare ai bimbi quellasaggezza propria degli anziani, in unoscambio di crescita per entrambi.Proprio nell’ottica della collaborazionecon il territorio, nel corso della giornataè stata ufficialmente presentata la nuovaassociazione di volontari “Amici dellaResidenza”, nata per operare all’internodella struttura e stare vicino agli anziani,per aiutarli, sia materialmente, sia perfarli sentire meno soli e parte integrantedella comunità. Anche in quest’ottica,ogni lunedì pomeriggio il parroco DonGiovanni Barbero celebra all’internodella Residenza “Don Eandi” la SantaMessa, dedicata principalmente agliospiti con problemi di mobilità, ma par-

tecipata da parenti e lagnaschesi.Il momento più toccante del pomeriggioè stato senza dubbio il sincero e sentito ri-cordo di Franco Bertola, ex assessore eprimo presidente della struttura, prematu-ramente scomparso lo scorso anno, per lasua dedizione finalizzata unicamente a farsentire gli ospiti come a casa propria, inuna grande famiglia. Commovente il ri-cordo del figlio Raffaele, destinatario, in-sieme al resto della famiglia, di una targacommemorativa.Il pomeriggio, alla presenza delle varieautorità locali e di un buon numero di la-gnaschesi (compresa la Madre Generaledella Congregazione delle Suore di SanGaetano e nativa di Lagnasco: Suor Te-resa Ponsi) è quindi proseguito in festa,con un buffet preparato dalle operatricidella struttura allietato dalla musica delle“Fisarmoniche del Monviso” diretto dalmaestro Claudio Boglio, offrendo a tuttigli anziani un tuffo nei ricordi dei cantitanto cari al loro cuore e memoria di unpassato sempre così vivo, tanto da illumi-nare gli occhi e suscitare il desiderio dimuovere i passi in quella danza che hascandito la loro giovinezza.

Oscar Fiore

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Il 27 ottobre, con la visita al Santuariodi Crea, è terminato l’Anno dellaFede, iniziato con il pellegrinaggio alSantuario Madonna dei fiori di Bra,così chiamato perché la Vergine Mariaapparve ad una partoriente assisten-dola durante il parto. Questo fatto pro-digioso fu confermato dalla fiorituradi pruni selvatici, che da allora si ri-pete ogni anno nel mese di dicembre.Il santuario di Crea è un vero gioiellodel Monferrato con la chiesa in stileromanico ricca di opere d’arte e le 23cappelle sparse nel Sacro Monte. Rac-

contano la storia di Maria, che cul-mina nella cappella del Paradiso, doveè incoronata Regina dalla SantissimaTrinità. La Madonna è sostenuta dauno stuolo di angeli e molti Santi, tracui San Ponziano, patrono di Mon-taldo, le fanno da corona. Abbiamopercorso il tortuoso sentiero in mezzoad una fitta vegetazione recitando il S.Rosario con Suor Antonella e ferman-doci a ogni singola cappella. Mentreeravamo in sosta, davanti alla cappellaai piedi del Sacro Monte, abbiamo in-crociato il gruppo degli “Amici dei

PELLEGRINAGGIOAL SANTUARIO DI CREA

Da Montaldo (AT)

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Beati Boccardo” con Suor Paola,raggiunto poi nella cappella del Para-diso, mentre la loro guida stava spie-gando la sua origine e in cui SuorAntonella ha iniziato la catechesi peri ragazzi del Catechismo. Lassù, inmezzo alla Madonna, agli Angeli e aiSanti, sembrava proprio di essere inParadiso; però l’atmosfera celestialeche si era creata, si è presto interrottaper iniziare la discesa verso il Santua-rio, dove siamo stati accolti dal rettoreche, dopo averci raccontato un po’ lastoria della chiesa, ha intrattenuto i

bambini presenti con alcunedomande alle quali essi hannosaputo rispondere molto bene.La tradizione attribuisce la fon-dazione del Santuario, avve-nuta nel IV secolo aSant’Eusebio Vescovo di Ver-celli, il quale diffuse il culto ma-riano. Infatti, sempre secondo latradizione, anche il Santuariod’Oropa che abbiamo visitato,come tutti gli anni, nel mese diluglio, con la presenza del nostroVescovo Francesco Ravinale, èopera di questo Santo. Terminatala visita al Santuario e dopo la di-stribuzione dell’immaginetta conla Madonna di Crea da parte dellapiccola Beatrice e una ricca me-renda, abbiamo ripreso la via del ri-torno, soddisfatti, più ricchispiritualmente e consapevoli che

Maria, Madre di Gesù e Madre nostra,ci proteggerà e guiderà sempre il no-stro cammino.“I santuari sono come le pietre mi-

liari poste a segnare i tempi nel nostroitinerario sulla terra: essi consentonouna pausa di ristoro nel viaggio, perridarci la gioia e la sicurezza del cam-mino, insieme con la forza di andareavanti, come le oasi nel deserto, nateed offrire acqua e ombra”. (GiovanniPaolo II)

Alessandra Gallo

C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a C r o n a c a

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Da Candido Mota - BrasileDal Brasile

Noi, Suore diSan Gaetano in

Brasile, abbiamoscelto per festeggiare in

pienezza il Giubileo dell’arrivo dellaCongregazione in questa terra, unpensiero della Serva di Dio MadreGaetana Fontana, prima SuperioraGenerale: “Per noi suore ovunque cisia un povero da assistere, un malatoda curare, un bambino da accogliere,del bene da fare, là è la nostra pa-tria”.Le prime Sorelle che sono arrivate inBrasile dando continuità al carisma la-sciato dal Fondatore, Beato GiovanniM. Boccardo, fedeli allo spirito delproprio Istituto hanno vissuto congioia la consacrazione a Dio, com-piendo la missione apostolica che

la Chiesa ha loro affidato, nell’umiltà,semplicità, povertà, pura carità e ab-bandono alla divina Provvidenza.Con entusiasmo e fedeltà al Vangelo,le Sorelle continuano a vivere il cari-sma portando la “buona notizia” ai po-

veri, agli anziani, ai bambini,vedendo in ogni fratello il voltodi Gesù. Il Beato Giovanni M.Boccardo nutriva un vero amoreper i giovani; noi siamo presentinella pastorale parrocchiale coni gruppi giovani e la catechesi.Vogliamo esprimere la più sen-tita riconoscenza a tutte le So-relle che hanno lavorato interra Brasiliana e ci hanno la-sciato il loro esempio di testi-monianza di vita consacrata a

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Dio e di amore per il prossimo.Grazie alle prime comunità chesono passate, e anche a quelleche oggi danno continuità allamissione affidata da Dio, acco-gliendolo sempre più come undono nella nostra vita. Nono-stante le nostre fragilità umanevogliamo essere testimoni delRegno tra noi e i fratelli. Insieme alla commemorazione dei

cinquant’anni delle Suore diSan Gaetano in Missione nelBrasile, e in occasione delCENTENARIO del BeatoGIOVANNI M. BOCCARDO,cioè il suo passaggio al para-diso, abbiamo celebrato questafestività con un tempo di pre-ghiera e di adorazione davanti

al SS. Sacramento per tutta la comu-nità parrocchiale. Il 28 dicembre2013 ci sarà una solenne cele-brazione Eucaristica alle ore19,00 nella parrocchia di Can-dido Mota. Dopo questa, seguiràun incontro con la partecipa-zione del personale che lavoracon noi nella Casa di Riposo econ i Bambini della Scuola del-l’Infanzia.

Comunità di Candido Mota(Brasile)

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Vuoi alimentare anche tu il bene che si fa nelle terre di Missione conla tua goccia?Sarà la tua piccola offerta per la quale con i Fratelli ti diciamo GRAZIE!La tua ricompensa è nei cieli.

L’oceano è fatto di tante gocce d’acquaL’oceano è fatto di tante gocce d’acquaL’oceano è fatto di tante gocce d’acqua

In TOGO (AFRICA)1. Contribuire alla continuità del nostro Di-

spensario di FIATA, per l’acquisto di me-dicinali per bambini e adulti, latte ealimenti per i bimbi in stato di denutri-zione.

2. Sostenere la “Casa-Famiglia per bambinidiversamente abili e orfani” ad Anfoin,parrocchia della Missione di Fiata.

3. Sostenere le Famiglie in difficoltà permotivi di salute o di lavoro, in partico-lare quelle colpite dall’AIDS.

In BRASILE1. Contribuire alla continuità della Casa di

Riposo in Candido Mota (San Paolo),per le necessità indispensabili del vitto evestiario degli anziani poveri.

2. Sostenere lʼassistenza dei bambini po-veri e bisognosi con lʼacquisto di ali-

menti e medicine, materiale didattico eogni necessità nella Crêche - scuola ma-terna di Candido Mota (San Paolo).

In ECUADOR 1. Contribuire all’assistenza degli anziani e

malati nel dispensario e nella visita allefamiglie.

2. Partecipare all’educazione dei bambini,contribuendo al necessario aiuto per lascuola e il sostentamento, così da avereuna crescita armonica di sviluppo per unsereno domani.

SEMINARISTI e ASPIRANTI1. Aiutiamo i giovani che si preparano alla

vita sacerdotale e religiosa e che sa-ranno i testimoni, annunciatori del Van-gelo nella loro terra di Missione.

Attenzione! A chi desidera contribuire, chiediamo di specificare chiaramente, nella causale delversamento, la Missione che si vuole sostenere.

MODALITA’ DI VERSAMENTO

POSTA: Tramite bonifico postale presso Poste Italianedall’Italia codice IBAN IT55 I076 0101 0000 0001 7159 781dall’Estero codice IBAN IT55 I076 0101 0000 0001 7159 781 BIC: BPPIITRRXXXIntestato a: Istituto Povere Figlie di San Gaetano I.A.A.D. Via Giaveno 2 – 10152 TORINO

BANCA: Tramite bonifico bancario presso Banca Prossima dall’Italia codice IBAN IT56 S033 5901 6001 0000 0019 757dall’Estero codice IBAN IT56 S033 5901 6001 0000 0019 757 BIC: BCITITMXIntestato a: Istituto Povere Figlie di San Gaetano CTO - I.A.A.D. Via Giaveno 2 – 10152 TORINO

PER INFORMAZIONI CHIEDERE di SUOR FEDERICA BATTISTELLATel. 011 85 15 67 – E-Mail: [email protected]

Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli,l’avete fatto a me.

(Mt. 25,40) GRAZIE!Suore “Povere Figlie di San Gaetano”

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“Laici tra i laici, abbandonati alla Divina Provvidenza, per fare la volontà delSignore, servendolo nei poveri senza se e senza ma”

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Sono le 7 e 45 di domenicamattina, ricontrolliamo leg-germente trafelati gli zaini conle vettovaglie approntate perla giornata, il ritrovo è fissatoper le otto davanti alla casadelle Suore di San Gaetanoin Torino, sembra essercitutto: panini, acqua, tova-glioli... ma si, sbrighiamoci,tanto scopriremo sul postodi aver dimenticato qual-cosa, come sempre.C’è già tanta gente, manon siamo gli ultimi. Siamo parecchi,vedo anche diversi volti nuovi, tra cui il“Gruppo delle Piccole Sorelle Gaeta-nine”. L’atmosfera è allegra e rilassata.Pochi minuti di attesa per i soliti ritar-datari e, finalmente, si parte!La meta è Serralunga di Crea, qui sitrova il Sacro Monte di Crea, istituitoparco naturale dal 1980 alla streguadegli altri Sacri Monti sparsi tra il Pie-monte e la Lombardia, tutti inseriti tra i

patrimoni dell’umanitàdall’Unesco. Quello diCrea si snoda su una salitache, partendo dal Santua-rio, dedicato alla Madonnalignea portata in loco, se-condo la tradizione, da San-t’Eusebio, sale, tra frassini equerce, sino alla cappelladel paradiso, attraverso unpercorso a tappe, costituiteda diverse cappelline deco-rate con opere di grande inte-resse artistico e religioso,

realizzate tra il 1372 e il 1676 da famosiartisti locali, tra i quali spiccano i fra-telli Tabacchetti e il Moncalvo.Il viaggio scorre piacevole, all’insegnadell’amicizia, e dopo le lodi e l’appello,con relativo sollievo per non aver di-menticato nessuno a terra, Mauro, l’or-ganizzatore, distribuisce i volantini conle informazioni sul Santuario, scaricatida internet, l’iniziativa è lodevole, mafinisce, tra l’ilarità generale, per solle-

Incontri “Amici dei Beati Boccardo” - Gruppo del Piemonte

Cinque minuti in paradiso

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vare le giocose lamentele degli astantiderivanti dalla notizia, che la passeg-giata avverrà: ”inerpicandosi tra leasperità di un friabile terreno roccioso”e, vista la giornata non propriamenteestiva, pure un po’ scivoloso. Finalmente giungiamo sul posto. Men-tre ci sgranchiamo le gambe, Mauro sifa consegnare le chiavi del locale pre-notato per consumare il pasto tutti in-sieme e prende gli accordi con la guidache ci farà da cicerone. Il locale è ampioe la presenza di un caminetto, oltre a ri-scaldare rende l’atmosfera caratteristica.Durante la messa, alcuni si accostano alsacramento della confessione, spintianche dall’atmosfera del pellegrinaggioe come dono della Vergine per una vitamigliore.Dopo aver consumato il pranzo insieme,una bella passeg-giata. La nostraguida, dopo averciragguagliato som-mariamente sullastoria del SacroMonte, ci conducelungo l’irto e friabilepercorso, suddivisoin stazioni, sul mo-dello della via crucis,ognuna all’interno diuna piccola cappel-lina, inizialmente pen-sato per ricordare lavita della Madonna, main seguito completato

con le tappe, non tutte in perfetto ordinecronologico, della vita di Gesù, tra lequali spicca la “salita di Gesù al calva-rio”, particolarmente simbolica incasto-nata in questo percorso in salita.Giunti in cima leggermente ansimanti,ecco apparire la maestosità della cap-pella cosiddetta “del Paradiso”: deci-samente la più spettacolare di tutte,rappresenta l’incoronazione della Ver-gine, in una scena tridimensionale cheracchiusa in ambiente circolare popo-lato da ben trecento figure, tra santi an-geli e, ovviamente, la Trinità, ticatapulta immediatamente in una di-mensione ultraterrena capace di emo-zionare intensamente.La discesa è meno agevole, ma più ra-pida della salita; nonostante ciò resta solo

il tempo di riordinare lasala dove abbiamopranzato e risalire sulbus che dovrà ricon-durci a casa. Dopo la preghieradel vespro, ciascunocommenta i mo-menti del pellegri-naggio, gustandosiancora le bellezzevissute, che dannol’impressione diaver trascorso mo-menti di Paradiso.

Alessandro &Katya

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Suor Maria Luigina della Vergine Addolorata (Peroni Maria)

Nata a Montegiorgio (FM) il 05 giugno 1929.Di anni 84 e 52 di PROFESSIONE RELIGIOSA.Deceduta a Porto San Giorgio (FM) il giorno 10 ottobre2013.

La vita è un dono e quando si è consapevoli, si cerca di va-lorizzarla al massimo, come la nostra Sorella Suor Luigina

che pur soffrendo nella malattia da qualche anno, cercava didare e di essere un dono per gli altri, e le Sorelle continuavano

a sperare fino all’ultimo nella sua guarigione. L’annuncio della sua morte, anchese non è stata improvvisa, ha tagliato quel filo di speranza che ancora c’era, chela sua vita potesse continuare.Semplice, nascosta, silenziosa nella sua vita di comunità, non faceva rumore.Si adoperava volentieri nei lavori a maglia per la realizzazione di piccoli doni chetanto erano graditi dalle sorelle e da tutti.Un pensiero che dava forza al suo agire era: “Il giorno in cui non brucerai piùd’amore, molti altri moriranno di freddo”.E un altro: “Se veramente d’umiltà voglio battere il sentiero, non sarò mai at-taccata al mio pensiero”.E’ molto bello ricordare anche questo pensiero scritto di suo pugno: “Amore alPadre Fondatore, amore alla Regola, la carità reciproca, amore alle sorelle, spi-rito di sacrificio. Tutto per Gesù niente per noi. La giaculatoria: Gesù ti amo contutto il mio cuore. Gesù dammi l’amore al Tabernacolo, Gesù dammi l’amore alFondatore, Gesù la tua ma non la mia volontà”.Carattere mite, arrendevole, capace di venirti incontro, di prendere con garbo

RICORDIAMO nella PREGHIERA

“È tanto difficile entrare in Paradiso?Sii devoto di Maria che ne è la porta, e vi entrerai!”

(Beato Giovanni Maria Boccardo)

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anche i momenti più difficili, di collaborare e di mettersi in gioco, comunicavacon semplicità e volentieri accontentava le varie richieste delle suore. Per alcuni anni ha lavorato in Piemonte: Castellamonte, Azeglio e varie comu-nità. Poi è stata a Porto San Giorgio per 17 anni, e per altri 12 anni a Penna SanGiovanni (MC). Infine è rimasta nella Casa di Riposo a Porto San Giorgio. Suocompito particolare è stato nell’assistenza agli anziani delle case di riposo e in cu-cina.Dopo il suo trasferimento da Penna San Giovanni a Porto San Giorgio, ha avutogrande attenzione per le suore ammalate che le erano affidate, come una veramamma.Già tanto sofferente per varie complicazioni di salute, questo ultimo periodo eradavvero un calvario, speravamo tanto nella possibilità di un intervento chirurgicoche la potesse sollevare, ma la presenza della malattia aggressiva e invadente hafatto sì che la sua dipartita avvenisse in breve tempo.Suor Clara cosi afferma: “La sua mancanza mi ha rinnovato lo stesso dolore diquando è mancata mia mamma”. Una presenza silenziosa e discreta, ma tantoviva e vera che dava sicurezza a queste sorelle che sentono il bisogno di una vi-cinanza continua; ha lasciato un grande vuoto ma anche tanta serenità in chi l’haavvicinata. Sono stati in molti che le hanno voluto bene e sono stati presenti nella sua ma-lattia e al suo funerale.Tramite queste pagine, va il nostro ringraziamento ai parenti che l’hanno ac-compagnata con tanto affetto e alle persone che con noi, le sono state accanto finoalla fine e che continuano a ricordarla.Carissima Suor Luigina, sicure della tua preghiera dal Cielo, ti affidiamo cia-scuna di noi che ti abbiamo voluto bene e il futuro della Congregazione; im-plora sante vocazioni.

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A caro ricordo di Testa Michele

A nostro nonno Testa Michele nato al Cielo il15 ottobre 2013:

Caro nonno Michele, roccia, forza, cannache non si spezza; dolcissimo e tenero; determinato e forte; gioviale ed allegro: ecco l’immagine che conserviamo di te.Noi ti ringraziamo per il coraggio e la dignità con cui hai affrontato questo ul-timo pezzo di strada.Con grande serenità hai spalancato le tue braccia al Padre misericordioso ed alladolce Mamma celeste che hai invocato fino all’ultimo respiro.Ora, passata la notte della sofferenza, ti sorridono all’alba del cielo i volti dei tuoicari tanto amati.E noi, dopo lo smarrimento di questi giorni, siamo certi di ritrovarti quando iltempo raggiungerà la soglia dell’eternità.Con immenso affetto

I Tuoi Cari

“La preghiera è un vero Paradiso in terra, perché chi pregafa ciò che si fa in Cielo”.

(Beato Giovanni M. Boccardo)

“I nostri cari scomparsi,

non sono degli assenti

ma solo degli invisibili

che fissano i loro occhi

pieni di LUCE nei nostri

colmi di lacrime”...

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C’era una volta una pecora diversa da tutte le altre.Le pecore, si sa, sono bianche; lei invece eranera, nera come la pece.Quando passava per i campi tutti la deride-vano, perché in un gregge tutto bianco spiccavacome una macchia di inchiostro su un lenzuolobianco: «Guarda una pecora nera! Che animaleoriginale; chi crede mai di essere?».Anche le compagne pecore le gridavano dietro:«Pecora sbagliata, non sai che le pecore devonoessere tutte uguali, tutte avvolte di bianca lana?».La pecora nera non ne poteva più, quelle paroleerano come pietre e non riusciva a digerirle.E così decise di uscire dal gregge e andarsene suimonti, da sola: almeno là avrebbe potuto brucare in pace e riposarsi all'ombra dei pini. Ma nemmeno in montagna trovò pace. «Che vivere è questo? Sempre da sola!», si di-ceva dopo che il sole tramontava e la notte arrivava.Una sera, col musetto tutto pieno di lacrime, vide lontano una grotta illuminata dauna debole luce. «Dormirò là dentro» e si mise a correre. Correva come se qual-cuno la attirasse.«Chi sei?», le domandò una voce appena fu entrata.«Sono una pecora che nessuno vuole: una pecora nera! Mi hanno buttata fuori dalgregge».«La stessa cosa è capitata a noi! Anche per noi non c’era posto con gli altri nell’albergo.Abbiamo dovuto ripararci qui, io Giuseppe e mia moglie Maria. Proprio qui ci è natoun bel bambino. Eccolo!».La pecora nera era piena di gioia. Prima di tutte le altre poteva vedere il piccolo Gesù.«Avrà freddo; lasciate che mi metta vicino per riscaldarlo!».Maria e Giuseppe risposero con un sorriso. La pecora si avvicinò stretta stretta al bam-bino e lo accarezzò con la sua lana.Gesù si svegliò e le bisbigliò nell'orecchio: «Proprio per questo sono venuto: per le pe-core smarrite!».La pecora si mise a belare di felicità. Dal cielo gli angeli intonarono il «Gloria».

La pecora nera alla grotta di BetlemmeRacconto

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Saremo grati a chi ci segnala i cambiamenti d’indirizzo, avendo sempre cura di indicare il vec-chio recapito e di segnalare l’indirizzo completo di via, numero civico, codice postale. Avvertiamoi Lettori che il 7 di ogni mese viene celebrata una Messa per i Benefattori vivi e defunti.P. S.: Segnalare se necessario anche il cognome del coniuge per evitare disguidi postali

N.B.: I dati e gli indirizzi per l’invio del giornalino “Fiamma di carità” sono gestiti unicamentedall’équipe di redazione e spedizione della rivista e nel rispetto della legge 196/03 i dati per-sonali dei nostri lettori non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi se non per ciòche riguarda la spedizione del giornalino. In ogni momento potranno essere richieste modifiche,aggiornamenti o cancellazioni.

Vogliamo esprimere la più sentita ricono-scenza a tutti i nostri lettori che con le loro of-ferte, con la loro cordialità, con la loro preghierasostengono questo nostro semplice bollettino,che vuol portare a chi lo accoglie un “piccoloseme di bene”.

I loro nomi sono scritti in Cielo!

Grazie!

Ricordiamo nella preghiera di suffragio i nostri cari:• Michele, il fratello di Suor Celeste Testa;

• Maria, la sorella di Suor Vincenza Marinangeli;• Anna Gaudino in Laratore, la sorella di Suor Elisa Gaudino;

• Maria, la sorella di Suor Albina Monterubbiano;• Giannina, la zia di Suor Paola Dall’Alba;

• Bertilla, la cugina di Suor Concetta Canesso;• Giuseppe Mariano, il marito della signora Mariuccia (Amici dei Beati

Boccardo – Pancalieri).

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ISTITUTO SUOREPOVERE FIGLIE DI SAN GAETANO

Via Giaveno 2 - 10152 TORINOTel. 011.851.567 - C.C. Postale 00362103

ATTENZIONEIn caso di mancato recapito inviare allʼufficio di TORINO CMP Nordper la restituzione al mittente, che si impegna di pagare la tassa stabilita.

Con permissione eccles.direttore responsabile

Padre Erminio Antonello

Registrato Cancelleria Tribunale diTorino n. 838 del 7-7-1953

Anno 57 - Ottobre/Dicembre“Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in

Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Torino” nr 4/2013

Taxe perçue - Tassa riscossaTorino CMP Nord

Ho guardato le stelle nel cielo,mi hanno dettoche Dio è luce;Ho incontrato gli occhi di un bambino,mi hanno dettoche Dio èamore...

Tanti Auguri a tutti!

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