Napoli Style Life Magazine N° 14

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torneo. Ma prima dell’appuntamento di Coppa Italia, altre sfide attendono gli azzurri, appuntamenti che faranno il punto sulle reali possibilità del gruppo di Mazzarri di arrivare tra le prime tre del campionato, e soprattutto il prossimo impegno in Champions League contro gli inglesi del Chelsea, che pure fornirà elementi per un definitivo bilancio della stagione azzurra. Premesse a parte, è giusto rendere omaggio a quanti in questi mesi , si sono contraddistinti per tutta una serie di fattori, nel rendere ancora più complicata l’annata della compagine napoletana. Complimenti dunque ai tanti, troppi giornalisti della carta stampata, primedonne e pieni di se, che mai hanno perso occasione di criticare in maniera gratuita e sconclusionata l’operato della squadra, di Mazzarri e della società. Giornalisti maestri di tattica, giornalisti esperti di mercato, giornalisti esperti di bilanci e gestioni aziendali, esperti insomma di tutto, meno che nel proprio lavoro, e cioè raccontare i fatti, gli eventi, le situazioni. Complimenti inoltre, per la recente prestazione ai calciatori dell’Inter, protagonisti della sfida dello scorso mercoledi al San Paolo. Cattiveria agonistica e rabbia in quantità spropositata hanno contribuito ad innervosire la gara, rendendola in alcuni momenti ingestibile. Complimenti alla prestazione dei nerazzurri, che non sentendosi all’altezza sotto il profilo del gioco, vista la prestazione e la condotta tattica, hanno magari preferito impostare la sfida in altro modo, dimenticandosi dei principi di correttezza e lealtà, basilari per chi pratica qualsiasi sport. Complimenti infine, e questi sono veri, ai tifosi partenopei, sempre presenti, sempre pronti a crederci ancora, mai sazi di sostenere, una passione, una bandiera, un sogno.

Napoli Style Life

A volte basta davvero poco per lasciarsi un incerto passato alle spalle e guardare con ottimismo ai giorni che verranno. Al Napoli sono bastati novanta minuti. Dopo la meritatissima vittoria nei quarti di finale di Coppa Italia, al San Paolo, contro l’Inter di Ranieri, puntuale è ricomparsa nei tifosi l’euforia affievolitasi dopo le ultime uscite di campionato degli azzurri. La conquista del trofeo nazionale, appare a questo punto più alla portata che mai, considerando il prossimo impegno, che si disputerà in gare

di andata e ritorno, contro il Siena di mister Sannino. Inutile dire che i tifosi già sognano la finale all’Olimpico di Roma, che vedrebbe in caso di successo contro i toscani bianconeri, i partenopei opposti al Milan o alla Juvetus, protagonisti della seconda semifinale del

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a cura di Paolo Marsico

l’ editoriale

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MONDO NAPOLI // SERIE A 19a GIORNATA SIENA 1 - 1 NAPOLI (22.01.12)

cura di Ciro Galante

Siena - naPOLiPAREGGIO AMARO!

DOV’ E’ LA DIFESA?!

Ennesimo pareggio! Cosa succede al Napoli?!Quello di Siena doveva essere l’ennesimo trampolino di lancio per la “remuntada” al posto Champions ma si è trasformato quasi in un incubo per il Napoli. Sannino erige una barricata davanti alla porta di uno straordinario Pegolo, schierandosi con un 3-5-1-1; Mazzarri risponde in modo speculare arretrando Hamsik in mediana. Gli azzurri cercano di fare gioco, ma si trovano a sbattere contro il muro Siena, che applica alla lettera i concetti del suo allenatore: chiudere gli spazi e ripartire. A centrocampo Inler è l’ ombra di se stesso, Maggio e Dossena non sfondano sulle corsie esterne. La prima emozione del primo tempo arriva al venticinquesimo con un azione in velocità iniziata da Pandev e conclusasi con una bomba di Cavani che però Pegolo riesce a deviare in angolo. Al quarantesimo la difesa del Napoli va in black out: Campagnaro e Cannavaro pasticciano in area, Calaiò è lesto ad inserirsi tra i due e con uno scavino supera l’ impotente De Sanctis ma la palla sbatte clamorosamente sulla traversa. Il primo tempo si conclude a reti bianche, anche se il Napoli fa incetta di calci d’ angolo non riesce a bucare le linee senesi. I quasi 5mila cuori azzurri che affollano la Montepaschi Arena invocano a gran voce il nome del Pocho. La seconda frazione di gioco parte a rilento, gli azzurri non riescono

a stanare gli uomini di Sannino. Il Siena lascia giocare la prima linea azzurra ma va subito ad aggredire gli uomini del centrocampo: Hamsik si ritrova ingabbiato, così come la marcatura a uomo su Cavani. Il solo Pandev riesce a staccarsi tra le linee dispensando palloni giocabili e procurandosi parecchie punizioni dal limite dell’ area che però non vengono quasi mai concretizzate. Al sessantacinquesimo arriva la doccia gelata per gli azzurri. L’ ennesimo svarione difensivo permette a Calaiò di depositare il pallone in rete a due passi dalla linea bianca. L’ ex arciere azzurro sigla così il gol che porta in vantaggio il Siena pur senza esultare ricordando gli anni in azzurro partendo dalla Serie C fino all’ Intertoto. Mazzarri butta nella mischia Zuniga e Lavezzi. Con il Pocho in campo è tutta un’ altra musica e si vede, da solo riesce a mettere a ferro e fuoco la difesa bianconera procurandosi anche un calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Cavani, ma ancora una volta Pegolo salva il risultato. La porta senese sembra stregata, Hamsik e Pandev si dannano ma la palla non ne vuole sapere di entrare. All’ ottantacinquesimo il sortilegio viene spezzato da Goran Pandev, gran cross dalla sinistra di Dossena al bacio per Pandev che mette il pallone dove Pegolo anche in versione Superman non potrà mai arrivare. Il gol scuote il Napoli che inizia ad asfissiare il Siena nella propria

area sfiorando proprio all’ ultimo minuto ancora con Pandev che riesce a girarsi in un fazzoletto mettendo a sedere due difensori trovando però ancora una volta un Pegolo strepitoso. Ancora una brutta prestazione contro una piccola, il Napoli formato Champions sembra essere un lontano ricordo. La squadra, orfana di Lavezzi perde gran parte del potenziale offensivo. Mazzarri a fine gara sembra deluso, anche se a guardare le occasioni il Napoli ha avuto la possibilità di portare a casa i tre punti. Il momento è difficile, ma non bisogna buttare tutto al vento. Il campionato è ancora lungo ed è impossibile pensare che le squadre di vertice non abbiano un calo in primavera dopo gli sforzi profusi in inverno. I giochi per il terzo posto sono ancora aperti, e il Napoli ha tutte le potenzialità per risalire strizzando l’ occhio anche alla Coppa Italia.

Incontro numero 8 tra Napoli e Siena e 3° pareggio tra le due squadre. Gli altri score 3 successi Siena e 2 del Napoli con 10 gol del Napoli e 8 del Siena. Tutti i precedenti solo in Campionato mentre in Coppa Italia s’incontreranno per la prima volta quest’anno in semifinale l’8 febbraio.2° pareggio maturato con il risultato di 1-1 l’altro era finito 0-0.Questo pareggio è il numero 214 in trasferta con il punteggio di 1-1 per la squadra partenopea

i numeriazzurri

a cura di Mario Improta

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IL PUNTO DELLA SERIE A

iL PunTO DeLLa Serie a

Dopo sei anni la Juventus riesce a conquistare il platonico titolo di Campione d’inverno battendo l’Atalanta a Bergamo per 2-0 (reti

di Lichtsteiner e Giaccherini) e chiudendo il girone d’andata senza sconfitte. Il Milan tiene il passo e resta secondo ad un punto dai bianconeri. Gli uomini di Allegri hanno battuto 3-0 in trasferta il Novara grazie a due magie del solito Ibrahimovic e alla rete di Robinho. Dopo lo stop di Genova torna alla vittoria l’Udinese che al “Friuli” batte 2-1 il Catania grazie all’autogol di Izco e alla rete di Di Natale (Lodi il marcatore per gli etnei) e difende il terzo posto dagli attacchi di un Inter che con i gol dei suoi bomber Milito e Pazzini batte in rimonta la Lazio (che era passata in vantaggio con Rocchi), la scavalca in classifica e prosegue la sua risalita inanellando la settima vittoria consecutiva in campionato. Goleada per la Roma di Luis Enrique che all’Olimpico batte 5-1 un evanescente Cesena. Giallorossi trascinati da un grande Totti, autore di una doppietta grazie alla quale raggiunge quota 211 reti in Serie A, scavalca Nordahl nella classifica di tutti i

tempi e diventa il calciatore che ha segnato più gol con una sola maglia. Di Borini, Juan e Pjanic le altre reti romaniste mentre è di Eder il gol della bandiera per i romagnoli. Rallenta ancora il Napoli che a Siena soffre e pareggia 1-1 contro i bianconeri toscani. Pandev risponde all’ex Calaiò, ma sul groppone degli azzurri c’è anche il rigore sbagliato da Cavani. Tante reti al “Barbera” di Palermo dove i padroni di casa battono 5-3 il Genoa e ottengono la prima vittoria dell’era Mutti. Per i rosanero gol di Budan, Silvestre, Mantovani, Migliaccio e di un Miccoli in grande spolvero mentre ai rossoblù di Marino non sono bastate la doppietta di Palacio e la rete di Jankovic per uscire indenni dal capoluogo siciliano . A reti bianche sono finite Cagliari-Fiorentina e il derby emiliano Bologna-Parma, mentre in coda il Lecce muove la classifica guadagnando un punto in virtù del pari casalingo contro il Chievo. Clivensi avanti di due gol ( doppietta Paloschi ) raggiunti poi dagli uomini di Cosmi , che hanno pareggiato i conti con le marcature di Esposito e di Di Michele .

a cura di Giovanni Savastano

Juve campione d’inverno. Tiene il passo il milan. Ok inter, udinese e roma, risorge il Palermo

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Il Siena passa al Bentegodi e si qualifica per la storica semifinale di Tim Cup. A sbloccare un match complessivamente brutto è un gol di Destro, che era entrato in campo solo qualche minuto prima. Un’altra affermazione sistema per i bianconeri che nel turno precedentemente avevano avuto un ragione del Palermo dopo i calci di rigore.

Chievo più intraprendente nella prima parte e un Siena attento, più reattivo nella ripresa, abile a sfruttare la circostanza favorevole e a gestire la situazione seppur in inferiorità numerica dal 15’ della ripresa per l’espulsione di Grossi. Al 9’ il primo brivido: Hetemaj imbecca Uribe, l’attaccante da sinistra rientra sul destro e conclude a rete, Favelli riesce a respingere.

Al 31’ uscita errata di Puggioni su angolo dalla sinistra, ma Rossettini non trova la porta. Al 45’ pericoloso cross di Grossi dalla sinistra, Gonzalez arriva con un attimo di ritardo nell’area piccola e il suo piatto destro esce di poco. Nella ripresa al 6’

Sannino prova a cambiare volto alla sua squadra con due cambi: dentro Destro al posto di Gonzalez e Mannini.

La mossa funziona e al 9’ il Siena passa in vantaggio proprio con Destro: angolo di Grossi da destra, Gazzi prolunga sul primo palo dove arriva l’attaccante che di testa da due passi infila Puggioni. La risposta del Chievo arriva al 13’: cross di Vacek e girata di testa del colombiano Uribe che finisce poco di fuori. Poco dopo errore di Terzi, il rimpallo favorisce Uribe che però perde l’attimo giusto in area per calciare a rete. AL 15’ il Siena resta in 10 per l’espulsione di Grossi che scalcia da dietro Acerbi.Al 26’ conclusione angolata di Hetemaj e pallone fuori di poco. Al 29’ pericoloso il Chievo con Moscardelli che sfiora di testa su calcio d’angolo, quindi Mandelli sbaglia la conclusione. Al 37’ Siena vicino al raddoppio con Rossi che calcia in diagonale sul secondo palo, Puggioni salva i suoi mandandolo in angolo.

CHieVO - Siena 0 - 1

COPPA ITALIA // SPECIALE COPPA ITALIA

a cura di Domenico Amato

DeCiDe un GOL Di DeSTrO TOSCani in SemiFinaLe

Partita nettamente dominata dalla Juve, tre gol rifilati alla Roma e semifinale di Tim Cup conquistata, in attesa di scoprire chi sarà la prossima avversaria tra Milan e Lazio.È subito Juve. I bianconeri, in maglia rosa acceso, reclamano un calcio di rigore per un fallo di mano di Heinz. Nulla di fatto ma il vantaggio è vicino e dopo soli 6’ Marrone, che il tecnico decide di schierare dall’inizio, favorisce l’inserimento di Giaccherini che lascia partire il diagonale vincente.

La Roma fatica a ritrovare il filo e rischia subito di subire il raddoppio ma Estigarribia che vince un duello con Taddei viene fermato da un fuorigioco inesistente. Oltre al danno la beffa perché il giocatore non sente il fischio e prosegue l’azione rimediando pure un cartellino giallo. Conte è furibondo nei confronti di Banti.

Anche Luis Enrique si sbraccia in panchina ma le sue urla sono rivolte alla squadra che sbaglia troppo e non segue le disposizioni tattiche impartite. Storari neutralizza l’unica iniziativa giallorossa, poi è di nuovo la Juve a farsi pericolosa con Borriello che finisce a terra in area dopo un contrasto piuttosto netto, ma ancora una volta Banti non sembra prendere la decisione giusta e lascia correre. Kjaer va vicino al pareggio al 17’ ma il suo colpo di testa finisce alto. Scatta il mometo Del Piero. Il numero 10 prima si scalda con un sinistro che termina a lato, e il pubblico con lui. Poi, alla mezzora, sfodera la sua solita immensa classe con una traiettoria a giro, calibrata, che si infila sotto la traversa liberando il boato del

popolo bianconero. Il suo omologo giallorosso, Francesco Totti, non ci sta ad essere da meno ma la sua dedizione alla causa non è altrettanto efficace. Ci prova su punizione e la Roma protesta invano per un mancato rispetto della distanza della barriera. Ed è ancora la Juve a sfiorare il terzo gol prima dell’intervallo con il clamoroso errore di Estigarribia che solo davanti a Stekelenburg spara a lato.

La Roma si ripresenta in campo con una grinta diversa e preme nei primi 10’ mettendo in difficoltà Bonucci che sfiora l’autogol, e Storari costretto a intervenire con i pugni su una conclusione di Taddei. Luis Enrique inserisce Borini per Bojan e la Roma ci prova da fuori proprio con il nuovo entrato, di testa. Conte invece, testata la resistenza di Borriello, fa spazio a Matri. Simplicio stende Estigarribia prima di lasciare il campo e sulla punizione di Pirlo la palla finisce sull’esterno della rete.

La gara si chiude virtualmente con l’espulsione di Lamela che scalcia Chiellini. Totti e Borini stringono i denti strenuamente e ci provano ancora poi il capitano lascia il posto a Perrotta e la squadra perde i pochi spunti per reagire. Standing ovation invece per Pinturicchio che fa spazio a Quagliarella che colpisce la traversa. Il terzo gol bianconero è fortunoso con Kjaer che nel goffo tentativo di anticipare Matri in scivolata infila il suo portiere. Alla Roma non riesce neanche il colpo del gol della bandiera.

JuVe - rOma 3 - 0Tim CuP, JuVe in STaTO Di Grazia:

3-0 aLLa rOma, BianCOneri in SemiFinaLe

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L’analisi dei dati di Milan–Lazio, semifinale di Tim Cup che vede i rossoneri trionfare per 3 a 1, lascia basiti. Perché a fronte di una netta superiorità dei padroni di casa, mancata forse solo nei primi 5 minuti, ma poi impostasi indiscussa per i restanti 90, alcuni numeri lasciano perplessi in quanto apparenti indicatori di una supremazia biancoceleste. Già l’impressione di aver visto i giocatori di Reja dalle parti di Amelia forse solo una volta davvero, viene infatti seccamente smentita dal dato dei tiri, che si equivalgono per le due compagini (17): di più, tra questi, i tiri in porta sono a favore della Lazio, per 7 a 1! Strano, visto il risultato finale, con l’impressione di un Marchetti in costante pressione. I migliori strikers sono Cissè e Van Bommel, con 5 tiri a testa, tra cui un gol per il francese, seguiti da Hernanes, con 4. L’anomalia prosegue nel dato dell’attacco alla porta, che vede premiare i laziali di due punti percentuali, 44% a 42%. Strano, data l’apatia dell’attacco capitolino.

Eppure, i dati sono i dati. Ma in nostro soccorso arriva subito la statistica del possesso palla, che vede i rossoneri avanti ben 57% a 43%: i conti cominciano a tornare…si perché se le “occasioni” si equivalgono, è proprio la mole di gioco che gli sta dietro a cambiarne il risalto: sporadiche cinguettate quelle degli ospiti, possenti ruggiti quelle dei padroni di casa. La pericolosità in percentuale infatti dà il colpo del k.o. alle nostre perplessità: 70% quella della banda di Allegri, 50% quella dei Reja boys! Singolarmente, sugli scudi statistici ci finisce Van Bommel, che oltre al record di tiri detiene anche quello di passaggi riusciti, ben 54, a dimostrazione che in un solo anno, da riserva di lusso è diventato metronomo imprescindibile, e quello di palle recuperate, 26, giusto per non farsi mancare nulla.

Le reti, quattro, di questa sera, sono tutte frutto di gravi amnesie difensive, più che di grandi

miLan-LaziO 3-1

COPPA ITALIA // SPECIALE COPPA ITALIA

a cura di Domenico Amato

giocate degli attaccanti: andiamo a vedere perché.Il vantaggio a sorpresa della Lazio, è frutto di un immobilismo da Galleria degli Uffizi della difesa del Milan: al 5’ minuto, il cross di Gonzalez dalla trequarti destra infatti pesca un Cissè completamente libero all’altezza del rigore. Certo, il tiro al volo non è semplice, ma senza pressione, per un campione come il francese, non è impresa ardua insaccare da vicino alle spalle di Amelia.Sul pareggio rossonero, al 15’, il peccato originale è di Diakitè: il centrale laziale infatti, sul cross dalla destra, interviene goffamente su Merkel, concedendo al giovane talentino di appoggiare di testa verso Robinho, lasciato libero dal movimento sbagliato del difensore. Il brasiliano è poi abile a colpire al volo di sinistro con potenza nonostante la posizione ravvicinata: d’altronde, con Robinho non si sa mai…Diakitè è protagonista in negativo anche in occasione del vantaggio del

Milan, arrivato al 18’. Ai 40 metri, un tocco di tacco di El Shaarawy libera Seedorf, che, leggermente defilato a sinistra, punta il difensore francese, lento e impacciato nel farsi saltare, ma soprattutto di concedere a “questo” olandese il destro dalla lontananza, che per un difensore è tanto grave quanto per un capitano abbandonare la nave…Infine, all’84’, ecco la parola “fine” di Ibrahimovic. Lo svedese è perfetto nel dettare il passaggio con un taglio dietro la difesa nella metà campo avversaria. La palla gli viene perfettamente servita da Emanuelson e il genio di Malmoe, forse in leggero fuorigioco, è libero di cavalcare la prateria verso Marchetti. Il portiere però stenta a buttarsi, e allora Ibra aspetta, aspetta, aspetta, finchè gli arriva in bocca: a quel punto l’unico varco è sotto le gambe del portiere. Detto fatto, imbustata facile e partita in cassaforte.

COPPa iTaLia, miLan-LaziO 3-1 rOSSOneri in SemiFinaLe DOVe

aFFrOnTerannO La JuVenTuS

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Napoli-Inter: 2-0 e partenopei in semifinale di Coppa Italia. Il Napoli si impone sull’Inter per 2 a 0 grazie ad una doppietta del Matador Cavani e affronterà il Siena di Sannino. Si interrompe ad otto la serie di vittorie consecutive della squadra di Ranieri.

La partita del San Paolo, in barba al trend generale che vorrebbe la Coppa Italia come trofeo minore, propone due squadre pressoché in formazione tipo. Il Napoli si affida ai consueti titolarissimi, con l’ex di giornata Goran Pandev che si riaccomoda in panchina dopo gli exploit delle ultime settimane. L’Inter, invece, rinuncia a Pazzini e Lucio, fermati da uno stato influenzale e rispolvera Sneijder dal primo minuto; in porta fiducia al titolare di coppa Castellazzi. Ed è proprio il portiere nerazzurro ad ergersi a grande protagonista di giornata dopo solo 14 minuti, quando Gargano imbecca splendidamente Maggio con un lancio panoramico; l’esterno azzurro è bravissimo

nello stop, ma la sua conclusione a pochi passi dalla porta trova la pronta risposta dell’estremo difensore di Ranieri, fenomenale nella deviazione con la punta delle dita. Il primo tempo vede l’Inter un po’ attendista, i nerazzurri cercano di non prestare il fianco alle ripartenze partenopee e abbandonano Sneijder e Milito, a loro stessi. La conseguenza più immediata è che sono allora i padroni di casa a creare le maggiori azioni da rete. Prima Gargano sfiora l’incrocio dei pali con una bella punizione dalla trequarti; poi Aronica ben servito da Hamsik conclude debolmente con il piattone addosso a Castellazzi. Nel finale c’è poi spazio per le recriminazioni da una parte e dall’altra: gli uomini di Mazzarri chiedono un calcio di rigore per atterramento di Cavani, mentre i nerazzurri si lamentano per la condotta di gara mantenuta da Celi, con Sneijder estremamente nervoso che rischia in più di un’occasione il secondo giallo.

naPOLi - inTer 2 - 0

COPPA ITALIA // SPECIALE COPPA ITALIA

a cura di Domenico Amato

Al rientro dagli spogliatoi, Ranieri lancia Ricky Alvarez al posto di Obi e si schiera con il rombo a centrocampo. Il remake del posticipo di domenica propone nuovamente un cambio di marcia da parte della beneamata. L’inizio di secondo tempo vede una squadra molto più aggressiva e che preme sull’acceleratore. Il calcio è però imprevedibile e nel momento migliore dell’Inter, è il Napoli a passare. Thiago Motta è disastroso prima nel perdere il pallone al limite dell’area sulla pressione di Cavani, poi nel falciare lo stesso Matador una volta dentro la propria sedici metri. Calcio di rigore che è proprio il numero 7 azzurro a battere e realizzare. Pallone da una parte, Castellazzi dall’altra ed errore di Siena che pare già un lontano ricordo. In vantaggio per uno a zero, il Napoli cerca di impostare la partita sulle ripartenze ma la lucidità non appare esser quella dei giorni migliori; la squadra di Ranieri vive così una fase centrali di assoluto predominio. Al 20esimo Alvarez ha sui piedi la migliore delle

occasioni, ma sulla pressione di Zuniga, calcia debole tra le braccia di De Sanctis e cancella il punto del possibile 1 a 1. Mazzarri lancia a questo punto l’attesissimo Pandev, nella speranza che l’ingresso del macedone porti maggior lucidità quando si tratta di gestire il possesso palla. La mossa sembra pagare perché gli azzurri vanno due volte vicino al raddoppio con lo stesso Pandev e con Gargano. Fallite le occasioni per chiudere l’incontro i padroni di casa sono così costretti ad un finale di sofferenza, nel quale decisivo risulterà De Sanctis, autore di un triplo intevento fondamentale per mantenere il vantaggio. Il raddoppio napoletano arriverà così solo all’ultimo minuto utile, con Cavani. Il Matador lanciato in contropiede semina, con un po’ di fortuna, il panico nella difesa interista e messo a sedere Castellazzi infila il raddoppio che fa calare il sipario sul match. 2 a 0 e Napoli in semifinale.

CaVani Fa FuOri L’inTer, naPOLi in SemiFinaLe

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...i numeri azzurri Di COPPa iTaLia

naPOLi-inTer 2-0a cura di Mario Improta

Incontro numero 5 tra Napoli e Inter in Coppa Italia giocato in terra partenopea. Prima vittoria nei 90’ per il Napoli che in precedenza aveva vinto un’altra volta ma ai rigori nella stagione 1996/97 per 6-4 dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari. Lo score nei 90’ segna 1 vittoria nerazzurra, 3 pareggi ed 1 vittoria partenopea per 4 reti fatte e 4 reti subite. Lo score oltre i 90’ invece parla di 2 vittorie a testa e di un pareggio. Per quanto riguarda i giocatori:Cavani segna la sua 50 e 51 rete con la maglia del Napoli ed ora è ad una sola lunghezza da Hasse Jeppson (fermo a 52). Hamsyk tocca quota 195 gare totali (11 in coppa Italia) raggiungendo Francesco Baldini. Per Paolo Cannavaro sono

218 gare totali (14 in coppa Italia) raggiungendo il 27° posto a due lunghezze da Enrico Colombari. Gargano tocca 176 gare totali (10 in coppa Italia), 114 presenza totale per De Sanctis (che sorpassa Bandoni fermo a 113 e ad una sola lunghezza da Garella che ne ha 115). 92 presenza totale per Campagnaro (4 in Coppa Italia) che sorpassa Francesco Romano e Vidigal fermi a 91, e 112 presenza totale per Aronica (7 in coppa italia) che raggiunge Jeppson. 168 presenza totale (9 in Coppa Italia) per il Pocho Lavezzi che aggancia Naim Krieziu.Questa vittoria è la numero 13 in casa con il punteggio di 2-0 per la squadra partenopea in Coppa Italia.

COPPA ITALIA // SPECIALE COPPA ITALIA

PRECEDENTI IN COPPA ITALIA TRA NAPOLI E INTER

06/01/1938 4 NAPOLI AM. INTER 0 2 * Meazza, Frossi

26/12/1938 16 NAPOLI AM. INTER 1 1 Fabbro Candiani

26/02/1997 SEMIF NAPOLI INTER 1 1 6-4 DCR Beto Zanetti

26/01/2011 4 NAPOLI INTER 4 5 0-0 dcr *

25/01/2012 4 NAPOLI INTER 2 0 Cavani 2 (rig) *

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...i numeri azzurri di GenOa-naPOLia cura di

Mario Improta

Cinquantunesimo incontro tra le due compagini. Il bilancio parla di 22 vittorie Genoa , 18 pareggi, 9 vittorie del Napoli con 58 reti fatte e 86 reti subite in campionato, 1 vittoria del Napoli per 1-0 nell’unico precedente in Coppa Italia che portano nel bilancio totale le vittorie del Napoli a 10 con 59 reti fatte.L’ultima vittoria del Napoli in campionato è dello scorso anno: un 0-1 firmato Hamsik. Delle 10 vittorie partenopee 4 volte sono maturate con il risultato di 0-1, 3 volte con il risultato di 1-2 ed 1 volta con i risultati di 2-3, 3-4 e 0-2L’ultimo pareggio e del 10 giugno 2007 finì 0-0.I 18 pareggi sono maturati 7 volte con il risultato di 1-1, 5 volte con il risultato di 0-0, 4 volte con il risultato di 2-2 e 2 volte con il risultato di 3-3L’ultima vittoria genoana e del 13/9/2009 finì 4-1.Le 22 vittorie del Genoa sono maturate 5 volte con il risultato di 2-1, 4 volte con il risultato di 3-1, 3 volte con il risultato di 2-0 e 3-2, 2 volte con il risultato di 4-1, 3-0 e 1-0 ed 1 volta con il risultato di 4-2.I precedenti disputati nel mese di gennaio sono 5 e vedono uno score di 2 vittorie del Napoli, 1 pareggio e 2 vittorie del Genoa.

MONDO NAPOLI// SERIE A 20a GIORNATA GENOA - NAPOLI (29.01.12)

I MATCH DI GENNAIO

26/01/58 Genoa Napoli 2 1 Pesaola Abbadie (G), Frignani (G).

17/01/82 Genoa Napoli 2 0 * Russo, Briaschi.

22/01/84 Genoa Napoli 0 0 * *

19/01/92 Genoa Napoli 3 4 Zola, Silenzi, Careca, Alemao

Skurhavy 3

16/01/99 Genoa Napoli 0 1 Lucenti *

9 VITTORIE IN CAMPIONATO

14 feb. 1937 Genova Napoli 0 1 Ferrara II *

3 nov. 1940 Genova Napoli 1 2 Barrera Rosellini Scarabello (G)

25 feb. 1951 Genoa Napoli 1 2 Remondini Krieziu De Prati (G),

19/05/74 Genoa Napoli 1 2 Braglia 2 Rosato (G)

24/10/76 Genoa Napoli 2 3 Savoldi 2 (r), Onofri (aut) Damiani (G), Pruzzo (G)

19/01/92 Genoa Napoli 3 4 Zola, Silenzi, Careca, Alemao

Skurhavy 3

16.01.99 Genoa Napoli 0 1 Lucenti *

26.08.01 Genoa Napoli 0 2 Stellone, Stellone *

11/12/10 Genoa Napoli 0 1 Hamsík *

1 VITTORIA IN COPPA ITALIA

17/09/1978 GENOA NAPOLI 0 1 Valente

Genoa – Napoli domenica 29 gennaio alle ore 15.00 sarà il primo scontro del girone di ritorno di questo campionato. Mazzarri e i suoi se la vedranno con il Genoa, avversario ostico soprattutto tra le mura amiche per gli azzurri dove il bilancio dei 50 precedenti confronti è favorevole ai grifoni. In casa il Genoa cercherà di fare allontanare la delusione per l’ennesima valanga di goal subita al Barbera contro uno scatenato Palermo e domenica, a Marassi, arriverà la squadra di Mazzarri pronta dopo poco più di un mese a riaffrontarli in campionato. Occasione da cogliere al volo per i genoani per riprendersi dalla batosta di Palermo e vendicarsi di quell’umiliante sconfitta per 6 – 1 subita al S.Paolo. Nota positiva per il Genoa: Kaladze si allenerà e sarà disponibile per la partita per cercar di tamponare le numerose falle in difesa. Il Napoli dal canto suo insiste nel vivere un periodo decisamente non esaltante in campionato, sottolineato dall’ultima partita contro il Siena, ma gli azzurri hanno la necessità di conquistare punti preziosi sospinti da una pesantissima vittoria in coppa contro l’Inter e dall’aiuto di quattro attaccanti in grande spolvero. Dopo l’ultimo pareggio esterno, la compagine azzurra vuole ricominciare subito a vincere per non deludere le migliaia di tifosi che supportano la maglia in qualsiasi occasione. Il reparto sotto inchiesta ancora una volta è la difesa dopo prova disastrosa in trasferta in Toscana. I centrali azzurri dopo numerose gara ad altissimi livelli di rendimento stanno subendo un vistoso calo di prestazioni. Non si sa la natura del problema ma c’è bisogno di un inversione di marcia per la difesa partenopea. Il Napoli ancora una volta contro le piccole ha perso punti preziosissimi per una piazza che sogna come quella partenopea. Si spera che con il Genoa sia il punto di svolta con una giusta concentrazione e un po’ di cattiveria visto che troveremo una squadra amareggiata dalla goleada subita in terra campana.

anTePrima

GenOa - naPOLi

a cura di Antonio Baduin

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20A GIORNATA29 Gennaio 2011 Ore 15,00

STADIO FERRARIS

MONDO NAPOLI // report match

GENOA (3-5-2)

Frey; Granqvist, Kaladze, Moretti; Mesto, Biondini, Seymour, Kucka, Sculli; Gilardino, Palacio

A disp.: : Lupatelli, Sampirisi, Jorquera, Jankovic, Pratto, Zé Eduardo, Birsa. All. MarinoAll: Marino

Gianluca Rocchi di Firenze, 38 anni, internazionale, è alla nona stagione nella Can di A e B. L’esordio in serie A in Lecce-Reggina 2-1 del 16 maggio 2004 Vanta 115 presenze in serie A e 81 in BI quattordici precedenti con il Napoli tredici in campionato e uno in Coppa Italia: sette vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte: 6 gennaio 2004: Bari-Napoli 0-0 8 ottobre 2006: Napoli-Rimini 1-0 10 giugno 2007: Genoa-Napoli 0-0 9 dicembre 2007: Napoli-Parma 1-0 20 gennaio 2008: Napoli- Lazio 2-2 16 marzo 2008. Juventus-Napoli 1-0 24 settembre 2008: Napoli-Palermo 2-1 2 novembre 2008: Milan-Napoli 1-0 10 novembre 2010: Cagliari-Napoli 0-1 6 gennaio 2011: Inter-Napoli 3-1 30 gennaio 2011: Napoli-Sampdoria 4-0 28 febbraio 2011: Milan-Napoli 3-0 1 ottobre 2011 : Inter-Napoli 0-3In più, in Coppa Italia: 23 agosto 2006: Napoli-Ascoli 1-0 d.t.s.

arbitro rOCCHi

Frey; Granqvist, Kaladze, Moretti; Mesto, Biondini, Seymour, Kucka, Sculli; Gilardino, Palacio

: Lupatelli, Sampirisi, Jorquera, Jankovic, Pratto, Zé Eduardo, Birsa. All. Marino

Mesto Biondini

Kucka Sculli Gilardino Palacio

KaladzeGranqist Moretti

SANNINO

Frey

Seymour

Emanuele Calaiò

PROBABILI FORMAZIONI

report match// MONDO NAPOLI

Arbitro: Antonio Damato

Paolo Cannavaro

NAPOLI (3-4-2-1)

De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos; Maggio, Dzemaili, Gargano, Dossena; Hamsik, Pandev; Lavezzi

A disp.: .: Rosati, Fernandez, Aronica, Zuniga, Inler, Vargas, Cavani

All: Mazzarri

Maggio Dzemaili

Dossena Hamsik Pandev Lavezzi

CannavaroCampagnaro Britos

MAZZARRI

De Sanctis

Gargano

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IL PERSONAGGIO// Walter Alejandro Gargano

BLERIM DŽEMAILI

Miguel Angel Britos // IL PERSONAGGIO

Nato il 17 luglio del ’85 a Montevideo, Uruguagi, Miguel Angel Britos è considerato uno dei pilastri della difesa azzurra.Acquistato dal Napoli a Luglio del 2011 dal Bologna per una cifra importante di 8 milioni di euro. Giocatore di classe sopraffina non ha però dimostrato ancora il suo valore da quando è all’ ombra del Vesuvio e pur, si parla tanto bene.Ma ripercorriamo velocemente la sua carriera. Fa l’ esordito tra i professionisti a 20 anni, con il Fénix, squadra del suo paese con cui ha realizzato 5 gol in 37 presenze. Nel 2006 si trasferisce nella Juventud, totalizzando 33 presenze e 3 reti. Nel luglio 2007 viene ceduto al Montevideo Wanderers. Nel 2008 si trasferisce in Italia e viene acquistato dal Bologna per 4 milioni di euro, club ,nel quale si impone gradualmente come titolare e per tre campionati segnalandosi come uno degli stranieri del campionato più promettenti. Il Napoli gli mette gli occhi addosso già nel 2010, cercando di acquistarlo nella sessione del mercato di gennaio, ma per una serie di concause si trasferisce solo 6 mesi dopo.Miguel come tutti i sudamericani ha un carattere agrodolce, se mi consentite la metafora. Educato e sensibile fuori, ma aggressivo e potente in campo. Ed è questa la forza del suo successo. Per un gravissimo infortunio è stato lontano dai campi di gioco, ma sembra però che la sua ora sia giunta. Bristos in un intervista ha dichiarato che vuole fortissimamente dare una mano ai suoi compagni di reparto e noi tutti lo aspettiamo. Miguel Angel Britos è l’ angelo che il Napoli sta aspettando, e che mette le ali a quella difesa azzurra, che se pur forte, le manca un angelo che la faccia volare.

UN ANGELO VENUTO DALL’ URUGUAY

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Giornata di passione a Palermo, la sfi da tra due dei più incerti presidenti di serie A, Maurizio Zamparini ed Enrico Preziosi. I rosanero passano per 5-3, confermando la teoria che vuole il Genoa di Marino prendere più gol che applausi da qualche mese a questa parte. All’Olimpico di Roma , i giallorossi di Luis Enrique, riescono per una volta, ed è il caso di dire fi nalmente, ad imitare il Barcelona di Messi e Guardiola, ottima prova anche degli avversari, perfettamente calati nella parte del… Cesena. Grande prova del Lecce in casa contro il Chievo Verona. I giallorossi riescono, prima a far fare due gol al quasi disperso Alberto Paloschi, e poi a recuperarli con una rimonta degna del carattere del proprio allenatore Serse Cosmi. A Siena, 1-1 tra i padroni di casa, passati in vantaggio con Calaiò, ed il Napoli di Walter Mazzarri. In grande spolvero Pegolo, che riesce a fare più parate decisive contro il Napoli di quante fatte precedentemente in carriera. Il potere degli azzurri di creare campioncini che durano 90 minuti è ben nota. Ennesima vittoria dell’Udinese, in casa contro il Catania. Ennesima prestazione da campioni di tutta la squadra, ennesimo gol capolavoro di Antonio Di Natale, ed ennesima occasione sprecata per tutti i giornalisti del settore, fossilizzati sulle prestazione, bianche, nere o grigie, di Milan, Juve ed Inter.

e io parlo...di calci a cura di

Paolo Marsico calci

Il disegno è di Pietro Serra e Filippo Martinez tratto da «Il terzo uomo»

IL NAPOLI A FUMETTI�� E�z� Ca��rt �n�

ENZO CASERTANO

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i PaLazzeTTi DeL DeGraDO

Giugno 1963, in occasione della quarta edizione dei Giochi del Mediterraneo, il Comune di Napoli inaugura il primo palazzetto dello sport della città: il Mario Argento. L’ impianto doveva essere luogo simbolo dello sport napoletano, ma già dalla fine dei Giochi è iniziato il suo lento ed inesorabile declino fino alla chiusura avvenuta il 6 Giugno 1988. Da allora si sono susseguiti progetti su progetti ma nulla è cambiato in più di vent’ anni. Ad oggi l’ impianto che un tempo poteva contenere quasi 10mila persone è un mucchio di macerie e spazzatura. Nessuna delle giunte comunali è riuscita mai a risolvere il problema dell’impianto di Fuorigrotta tanto che la Società Sportiva Napoli Basket fu costretta ad “emigrare” al PalaMaggiò

di Caserta o al Pala ButanGas di Monteruscello. fino a che, nel 2005, venne avviata la costruzione del PalaBarbuto proprio di fronte alle rovine del Mario Argento. Da anni si attende l’ intervento di un privato che però ancora non arriva. Nell’ultimo periodo però qualcosa si è mosso: Salvatore Calise, attuale presidente del Napoli Basket ha proposto la costruzione di un nuovo impianto sulle ceneri dell’ormai irrecuperabile PalaArgento. Il progetto prevede la costruzione di un impianto con vari campi da gioco per essere adattati a varie discipline sportive e delle tribune modulari in modo da avere la massima elasticità nell’organizzazione di eventi sportivi e non. Altro gigante abbandonato è lo Sferisterio. Il mastodontico impianto di Fuorigrotta

MONDO NAPOLI// SERIE A - INCHIESTA

a cura di Ciro Galante

venne dato alle fiamme nell’ 87 dalla camorra per una tangente non pagata. Oggi dell’impianto rimangono solo le mura laterali e regna incontrastato il degrado tra rifiuti e tossicodipendenti. Nel 2006 è stato approvato il progetto di riqualificazione che prevede l’ abbattimento del vecchio impianto per far posto ad un centro sportivo polifunzionale, con palestre, piscine e perfino una pista di ghiaccio per il pattinaggio artistico. Nel 2007 è stata approvata anche l’ eco-compatibilità della struttura ma ad oggi i lavori ancora devono partire per mancanza di fondi. I tempi previsti per la consegna alla città sono di due anni. Una notizia positiva arriva dalla riapertura della piscina comunale dello stadio Collana al Vomero. Quello che fu il tempio di un

calcio che non c’è più è stato da poco ristrutturato secondo le recenti norme antisismiche ed è un punto di riferimento per tutti gli sportivi della zona nord di Napoli. La piscina del Collana è stata chiusa al pubblico per circa un anno essendosi resi necessari lavori di ristrutturazione, dalle caldaie agli spogliatoi. Durante il periodo estivo l’ impianto del Vomero viene aperto al pubblico con un prezzo simbolico offrendo la possibilità ai cittadini che rimangono in città di starsene sdraiati su un solarium adibito sulle tribune dello stadio e di farsi il bagno nella piccola ma accogliente piscina.

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L’aurelio furioso

Il tempestoso Aurelio De Laurentiis ne combina un’altra delle sue dopo l’ormai famosa fuga durante la presentazione del calendario del campionato nostrano poco più di sei mesi fa’ il nostro presidente si è ripetuto mercoledì sera dopo l’incontro di Coppa Italia. Il Napoli conquista la semifinale della competizione distruggendo un Inter nella magica notte del San Paolo facendo ancora una volta valere la sua abilità contro le grandi del calcio. Tutti al settimo cielo per una rincorsa ad un titolo che, oltre alla possibilità di riportarci in Europa a prescindere dalla classifica finale del campionato, manca come qualsiasi altro titolo da decenni nella bacheca trofei del Napoli. Ma proprio nei festeggiamenti del dopopartita nasce uno sfogo che fa rumore e ha fatto già discutere tanto e troppo. Dichiarazioni dure quelle del presidente De Laurentiis,il quale stuzzicato sullo stesso argomento in conferenza stampa che già fece discutere a Siena, ovvero classifica finale proporzionata al monte ingaggi, è sbottato usando toni piuttosto forti minacciando di lasciare la squadra e gridando al mondo una triste verità: a Napoli non si vince niente da 20 anni. Niente di più vero e le sue ragioni le ha di certo soprattutto se si pensa alla rincorsa e alla risalita fatta grazie a lui nel calcio che conta,noi non abbiamo dimenticato in quest’anni retrocessioni, fallimenti sconfitte su campi di bassa categoria. In fondo, è lui ad aver

riportato il Napoli nel calcio che conta,ed è il primo a volere un Napoli forte, competitivo, che riesca finalmente ad alzare il suo primo trofeo magari proprio quella Coppa Italia. Certo il presidente ha ricevuto numerose critiche non si può accettare di sentir dire che è una stagione buttata ,qualche giornata-no può capitare, e sono tanti punti persi con le piccole ma il Napoli ha i suoi obiettivi sia in campionato sia in Champions, e non è fuori dai giochi. Insomma, il presidente pretende un clima più sereno attorno alla squadra, che va incoraggiata, sostenuta dal tifo e dall’ambiente circostante ed ha tutto il diritto di esprimere le sue opinioni dato che gli azzurri stanno facendo una grande stagione ma è grave che un presidente sminuisca il palmares davanti alle tv e ai giornalisti della carta stampata che spesso si sono rivelati più insidiosi delle avversarie storiche che sfidiamo sul campo di gioco. Ma ora il vero problema è essere rispettati sempre e comunque per il nostro essere partenopei,nostro vero orgoglio. Noi vogliamo credere che il presidente si riferisse solo ai giornalisti vera e propria piaga per il presidente ma è pregato nella sua impetuosità, di non offendere con volontà o senza, questa volta c’è il beneficio del dubbio, nessuno dei suoi tifosi napoletani visto che come lei a Napoli c’è solo il calcio e noi viviamo di esso.

MONDO NAPOLI// SERIE A - INCHIESTA

a cura di Antonio Baduin

a napoli non si vince un ..... da 20 anni

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IL FORUM

Crocevia di un destino a due facce...

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“Tristezza per favore vai via...” dice una famosa canzone.Ebbene nell’ultimo periodo sul cielo di Napoli aleggia una nebbia agrodolce.Se gli azzurri sentono profumo di Coppa, qualsiasi essa sia, ce n’è per tutti, mentre in campionato “regalano” spesso delusioni e partite insapori, facendo propria la strana “teoria del caos”. Una situazione non da Napoli o almeno del Napoli di Mazzarri.Archiviate le prime 18 con 29 punti, si tirano le prime somme: 2° miglior attacco e 10° difesa con 21 reti. L’anno scorso con un gol subito in meno ed il 4° attacco eravamo secondi. E nel caso vi chiedeste di due anni fa, con numeri peggiori eravamo terzi. Il Napoli non faceva così male, scendendo sotto i 30 punti, dal suo ritorno in A, stagione 2007/08 dove chiuse 11° con 24 punti.Resta il fatto che il Napoli di Coppa è rimasto se stesso e nel primo bivio della stagione ha battuto l’Inter 2-0 meritandosi la semifinale di Coppa Italia contro quel Siena che appena 3 giorni prima ne aveva evidenziato ancora una volta tutte le lacune.Un altro data attende i Partenopei, martedì 21 febbraio, ottavi di finale stavolta europeo contro il Chelsea. Adesso bisogna che tale reazione venga espressa anche per risalire la valle in cui i ragazzi di Mazzarri sono caduti, il primo crocevia del proprio destino è nella testa e se si vuole davvero emergere c’è bisogno di conferme. Le “grandi” sono tornate a comportarsi come tali, ed ora che non possiamo più contare sulle mancanze altrui; Società, tecnico e squadra devono decidere cosa vogliono da questo campionato. Non ci si può comportare sempre da grandi con le grandi e restare invece come bambini con le piccole.Napoli ha fame, é ora di cucire qualcosa su quell’azzurro tanto maltrattato e discriminato al nord ma pur sempre con milioni di braccia alzate: stanche di restare sempre all’asciutto.

cura di Pasquale Pesce

MAGAZINE

Una stagione.....particolare!------------------------------------------------------

Quella che stiamo vivendo e’ una stagione strana, particolare, di quelle che lasciano perplessi noi tifosi. Le aspettative alla vigilia della stagione e la partenza lanciata, sia in campionato che in coppa, ci avevano un po’ illusi; ed i primi punti persi con le piccole non avevano destato particolare preoccupazione convinti, come eravamo, che gli azzurri avrebbero recuperato terreno non appena liberi dalle fatiche europee. Purtroppo non e’ stato così; ed ora, a metà stagione, appare chiara una situazione molto contraddittoria, con una magnifica squadra in Champions League ed in Coppa Italia, ed una fragilissima squadra in campionato. Tutto questo disorienta i tifosi, che si dividono molto sulla valutazione della stagione in corso. In ogni caso i processi, quelli veri, saranno fatti alla fine. Per ora non possiamo fare altro che vedere, aspettare, sperare in altre soddisfazioni europee e, perché no, sognare una pur sempre prestigiosa Coppa Italia.Alla fine poi, con i risultati acquisiti, faranno e faremo tutti le valutazioni del caso, criticando in maniera costruttiva sempre e solo per avere in futuro in Napoli sempre più grande. E’ quello che vogliamo tutti noi tifosi partenopei; anche se a volte lo esprimiamo in maniera diversa.

cura di Ubaldo Porrino

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FOCuS eurOPeO: L’ iTaLia Si Ferma in SemiFinaLe

Italia – Serbia: la sfida infinita! Ancora una volta le due formazioni si ritrovano a contendersi qualcosa d’ importante, l’ accesso alla finale degli europei di Eindhoven. L’ Italia dopo la sconfitta nel match inaugurale contro l’ Ungheria (12-8) ha battuto in successione Turchia (24-7), Olanda (14-6), Macedonia (15-5) , Grecia (10-7) e Germania (9-4). La Serbia arriva alla semifinale con una partita in meno in quanto è passata prima nel suo girone. Gli ultimi due confronti sono stati due finali, la prima giocata a Firenze in occasione delle World League persa dagli azzurri per 8-7, la seconda è stata invece, la finale del mondiale di Shanghai che ha consacrato il settebello a Campione del Mondo. Nel primo quarto l’ Italia parte forte passando subito in vantaggio con il posillipino Valentino Gallo per poi portarsi nuovamente avanti con Aicardi. Le difese non sono impeccabili Udovicic rifà sotto la Serbia con un gran gol dalla media distanza. L’ Italia in inferiorità difende bene, ma è troppo distratta e prende gol dai 5 metri per due volte. Gallo e Felugo rimettono l’ Italia in avanti fino alla fine del quarto. Nella seconda frazione Pastorino neutralizza l’ ennesima superiorità serba, sul ribaltamento di fronte Aicardi tenta la gran giocata su assist di Felugo ma la traversa gli nega il gol. L’ eterno

Filipovic porta in vantaggio la Serbia con un gol alla sua maniera, il Settebello con il passare dei minuti si spegne sprecando tre superiorità consecutive. Felugo da una strigliata ai suoi con un gol da 7 metri. La Serbia impone la sua fisicità aiutata da un arbitraggio che definire imbarazzante è dire poco. Gitto viene espulso per un presunto fallo al centro, ma è Udovicic a sbracciare sul difensore azzurro. L’ Italia va in balck out, la Serbia e cinica e spietata e si porta al più quattro. L’ attacco azzurro diventa anemico e sfortunato spreca 3 superiorità prima di andare a segno con Figari. Lo spettacolo dato dalla caratura tecnica delle due formazioni viene vanificato dalla totale incompetenza della coppia d’ arbitri. Udovicic inventa un tiro dei suoi e annega l’ Italia che andrà a segno solo con Figlioli in superiorità. Nel finale la partita diventa quasi grottesca, gli arbitri non sanzionano Felugo per aver scaraventato il pallone lontano dopo un fallo. Il risultato finale sarà di 12 – 8 per la Serbia che si prende la rivincita dopo il mondiale perso. Gli azzurri devono recriminare anche con se stessi, essendosi completamente addormentati a cavallo tra il secondo e terzo parziale. Il Settebello non riesce quindi nell’ impresa di vincere mondiale e europeo consecutivamente ma si giocherà comunque

la finale per il terzo posto. La Serbia ha meritato in pieno l’ accesso alla finale dimostrandosi una spanna sopra gli azzurri, e poi quando in squadra si ha un giocatore come Udovicic tutto diventa più facile. Nel torneo femminile invece il Setterosa si giocherà la medaglia d’ oro contro le campionesse del mondo in carica della Grecia. Entrambe le compagini azzurre hanno già staccato il pass per Londra 2012.

POSILLIPO E ACQUACHIARA: AVANTI COSI’

La pallanuoto italiana non conosce sosta, mentre il Settebello è impegnato negli europei di Eindhoven, le squadre del campionato italiano si sono date battaglia nei gironi di Coppa Italia. Le due compagini napoletane, Posillipo e Acquachiara, dopo un autentico tour de focre (tre partite in ventiquattro ore) si sono qualificate prime nei due gironi di competenza guadagnando così l’ accesso alla seconda fase della manifestazione che si svolgerà a Marzo. Le tante partite disputate in così poco tempo non hanno lasciato spazio al bel gioco, nonostante ciò il Posillipo è riuscito a convincere grazie ad una prestazione di squadra.

La crescita di Negri tra i pali ha dato sicurezza a tutta la difesa, in attacco l’ evergreen Calcaterra fa la differenza anche non andando a segno ma procurandosi numerose espulsioni e un paio di rigori. L’ Acquachiara passa in scioltezza il suo girone, dimostrandosi sempre più una realtà della pallanuoto nazionale. La squadra di Mirarchi è un mix di giovani e giocatori d’ esperienza di indiscussa qualità. La qualificazione arriva già nel secondo match del girone asfaltando il Bogliasco per 18 – 8. Tra i biancazzurri si è distinto il giovane Lamoglia tra i pali e Marcz con una tripletta.

Dopo la partentesi della Coppa Italia il campionato ripartirà Sabato 4 Febbraio. Il C. N. Posillipo dovrà vedersela contro la Rari Nantes Florentia, mentre l’ Acquachiara andrà a far visita all’ Ortigia. La formazione napoletana presieduta da Franco Porzio, occupa la terza posizione in classifica con ben 36 punti, a soli tre punti dalla capolista Pro Recco. Un risultato assolutamente impensabile all’ inizio della stagione. Il Posillipo invece occupa la quinta posizione con 28 punti, staccato di sei punti dalla quarta piazza e per adesso è fuori dai giochi scudetto.

UN TUFFO IN PISCINA

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NAPOLI STYLE LIFE magazine 1432

1x2 FIORENTINA SIENA OVER 1.5CESENA ATALANTA 12GENOA NAPOLI GOLLECCE INTER 2ROMA BOLOGNA 1

CHIEVO LAZIO OVER 1.5PALERMO NOVARA OVERMILAN CAGLIARI OVER

escluse spese di spedizione

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