N.56 Foglio di collegamento Parrocchia S. Nicola Gennaio ...Il racconto di Matteo prosegue, quando...

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Fede Vita Colere, Colligere et Augere N.56 Foglio di collegamento Parrocchia S. Nicola Gennaio 2020 www.sannicoladabarimentana.it [email protected] [email protected] tel. 06.9090050 L’uomo trasfigurato in Gesù Veniente In questo avvento mi hanno accompagnato due fi- gure di uomini per molti tratti simili. Giovanni Battista e Giuseppe. All’apparenza molto diversi: uno profeta della Parola, l’altro l’uomo del silenzio. Ma poi non è così: la medesima ricerca e la medesima Parola illu- mina entrambi!. Al capitolo 11 di Matteo letto nella terza domenica, Giovanni battista pone una domanda centrale nel vangelo di Matteo: L’evangelista scrive per quelli che dal giudaismo sono passati alla nuova via tracciata da Gesù e i suoi discepoli: “sei tu che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”: è una do- manda apparentemente paradossale per uno che ha fatto dell’annuncio di Lui una ragione di vita. Giovanni investito dallo Spirito ha già riconosciuto Gesù come l’Atteso dal seno della madre. Non mi fermo sulla ri- sposta di Gesù che mostra ai discepoli le sue opere di sola misericordia e liberazione e perdono: un messia- nismo diverso da quello delle attese di rivoluzioni e vendette. Quello che interessa è che Gesù risponde a quella domanda con un elogio che nel vangelo non ha pari! Giovanni “è il più grande dei nati da donna!” Sono convinto che è proprio quella domanda nel contenuto e nel destinatario che fa grande Giovanni tra tutti i cre- denti! Non sono le facili certezze delle memorizzazioni infantili che ci fanno uomini di fede e grandi davanti al Signore. Sono le domande che dal buio (come per Gio- vanni dal carcere, vigilia della morte) che sono segno di una fede che cerca le novità di un Dio che ci sor- prende e sta sempre oltre. Giuseppe non articola do- mande, apparentemente è solo silenzio. Sì, ma c’è in questo credente (nuovo Abramo per Matteo!) un si- lenzio disponibile ad una Parola che nelle sue notti (non solo cronologia!) d’abbandono totale, gli spa- lanca cieli in notte incipiente Già nel suo nome Giu- seppe (= Dio aggiunge e completa) rivela il tratto di una fiducia fatta di abbandono, disponibile a lasciarsi sorprendere. Entrambi questi uomini si fanno carico l’uno nella testimonianza fino alla morte, l’altro nel vi- vere solo votato alla responsabilità di sposo e padre. Queste figure non sono più attuali nel mondo in cui re- gna la fede cieca nella scienza che consegna tecno- logie di benessere e consumo obbligatorio per una crescita illimitata e progressiva per pochissimi certo sempre insoddisfatti pure loro, ma per i più anche se soffrono mancanze sono invidiati e idolatrati dei suoi quali si proiettano desideri e attese. Gesù non è l’Atteso in questo Natale perché troppe altre at- tese ci possiedono e guidano con le luci fatue di que- ste notti fredde del mondo occidentale quasi ex cri- stiano. Siamo un mondo al tramonto o inoltrata già non è dato saperlo. Certo è che nessuno cerca più un senso. Una fede che non chiede “chi sei e chi sono?” non c’è! Una pretesa fede nominale che non s’abbandona alla preghiera non è fede! Altri popoli provvidenzialmente con tanta energia umana da vendere, aderiscono sempre di più alla fede cri- stiana. Noi sempre meno, sembriamo fameliche lo- custe avide di distruggere il creato che le nutre. Sarà un’altra specie, Signore che viene a godere il risor- gere del creato che Tu non rinneghi perché, come hai detto: “è cosa buona”? Troverai Signore anche in questo Natale affamati, invece di senso, di verità, di amore, che pongono domande e si fanno carico delle novità che vorrai rivelare, in questa notte del mondo? Don

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Fede Vita Colere, Colligere et Augere

gere et augere

N.56 Foglio di collegamento Parrocchia S. Nicola Gennaio 2020

www.sannicoladabarimentana.it [email protected] [email protected] tel. 06.9090050

L’uomo trasfigurato in Gesù Veniente

In questo avvento mi hanno accompagnato due fi-gure di uomini per molti tratti simili. Giovanni Battista e Giuseppe. All’apparenza molto diversi: uno profeta della Parola, l’altro l’uomo del silenzio. Ma poi non è così: la medesima ricerca e la medesima Parola illu-mina entrambi!. Al capitolo 11 di Matteo letto nella terza domenica, Giovanni battista pone una domanda centrale nel vangelo di Matteo: L’evangelista scrive per quelli che dal giudaismo sono passati alla nuova via tracciata da Gesù e i suoi discepoli: “sei tu che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”: è una do-manda apparentemente paradossale per uno che ha fatto dell’annuncio di Lui una ragione di vita. Giovanni investito dallo Spirito ha già riconosciuto Gesù come l’Atteso dal seno della madre. Non mi fermo sulla ri-sposta di Gesù che mostra ai discepoli le sue opere di sola misericordia e liberazione e perdono: un messia-nismo diverso da quello delle attese di rivoluzioni e vendette. Quello che interessa è che Gesù risponde a quella domanda con un elogio che nel vangelo non ha pari! Giovanni “è il più grande dei nati da donna!” Sono convinto che è proprio quella domanda nel contenuto e nel destinatario che fa grande Giovanni tra tutti i cre-denti! Non sono le facili certezze delle memorizzazioni infantili che ci fanno uomini di fede e grandi davanti al Signore. Sono le domande che dal buio (come per Gio-vanni dal carcere, vigilia della morte) che sono segno di una fede che cerca le novità di un Dio che ci sor-prende e sta sempre oltre. Giuseppe non articola do-mande, apparentemente è solo silenzio. Sì, ma c’è in questo credente (nuovo Abramo per Matteo!) un si-lenzio disponibile ad una Parola che nelle sue notti (non solo cronologia!) d’abbandono totale, gli spa-lanca cieli in notte incipiente Già nel suo nome Giu-seppe (= Dio aggiunge e completa) rivela il tratto di una fiducia fatta di abbandono, disponibile a lasciarsi sorprendere. Entrambi questi uomini si fanno carico l’uno nella testimonianza fino alla morte, l’altro nel vi-vere solo votato alla responsabilità di sposo e padre. Queste figure non sono più attuali nel mondo in cui re-

gna la fede cieca nella scienza che consegna tecno-logie di benessere e consumo obbligatorio per una crescita illimitata e progressiva per pochissimi certo sempre insoddisfatti pure loro, ma per i più anche se soffrono mancanze sono invidiati e idolatrati dei suoi quali si proiettano desideri e attese. Gesù non è l’Atteso in questo Natale perché troppe altre at-tese ci possiedono e guidano con le luci fatue di que-ste notti fredde del mondo occidentale quasi ex cri-stiano. Siamo un mondo al tramonto o inoltrata già non è dato saperlo. Certo è che nessuno cerca più un senso. Una fede che non chiede “chi sei e chi sono?” non c’è! Una pretesa fede nominale che non s’abbandona alla preghiera non è fede! Altri popoli provvidenzialmente con tanta energia umana da vendere, aderiscono sempre di più alla fede cri-stiana. Noi sempre meno, sembriamo fameliche lo-custe avide di distruggere il creato che le nutre. Sarà un’altra specie, Signore che viene a godere il risor-gere del creato che Tu non rinneghi perché, come hai detto: “è cosa buona”? Troverai Signore anche in questo Natale affamati, invece di senso, di verità, di amore, che pongono domande e si fanno carico delle novità che vorrai rivelare, in questa notte del mondo? Don

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PER IL RESTAURO DELLA CHIESA

SANTA MARIA DEGLI ANGELI

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SCRL - Filiale: Agenzia 45 CAUSALE:

“Contributo restauro Chiesa del Cimitero”

Anno “A” con il vangelo secondo Matteo II parte

Il modo di parlare di Gesù secondo Matteo, non gli im-pedisce di sentirsi vicino alla gente e di mostrarsi at-tento alle loro necessità e sofferenze: Egli infatti non è un maestro severo ed implacabile esecutore della Legge, ma si rivela come “mite e umile di cuore”: da Lui abbiamo solo da imparare; il giogo del suo insegna-mento non è gravoso, ma è un “carico leggero” (Mt 11,29-30). Gesù è un grande Maestro per Matteo.

Matteo ci fa incontrare Gesù da bambino; ci parla della lunga attesa della sua venuta nella genealogia e nella annunciazione a Giuseppe (Mt. 1,1-21) per dimostrare come la sua venuta nel mondo porti a compimento le aspettative dei Profeti. E’ come se la storia di Israele si condensasse in un’unica parola profetizzata su questo bambino: “Tutto questo è avvenuto perché si com-pisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta” (Mt 1,22 formula questa che si incontra più volte). Questo bimbo è dotato di due nomi: quello con cui tutti lo conosciamo: “Gesù”, e quello con cui viene chiamato dall’angelo: “Emmanuele”. Entrambi, però, hanno un significato molto forte: il primo significa “Dio salva”, il secondo si traduce con “Dio con noi” (Mt 1,21.23). Gesù è un bimbo fuori del comune e lo di-mostra l’arrivo dei magi, partiti dall’oriente per venire ad adorarlo ed offrirgli doni preziosi. (Mt 2, 1-12).

Il racconto di Matteo prosegue, quando vediamo Gesù che incontra la gente, compie miracoli, istruisce i suoi discepoli, confonde gli avversari, si trasfigura davanti a pochi testimoni, incanta le folle con le parabole, l’umi-liazione della passione-morte e la risurrezione. Il Ri-sorto, dopo che i discepoli si saranno prostrati in ado-razione (Mt 28,179, apparendo in tutta la sua maestà divina afferma: “ A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra” (Mt 28,18): non ci troviamo più davanti al tenero bambino adorato dai Magi, ma a Dio, adorato dai suoi discepoli. Colui che nelle prime battute del racconto abbiamo incontrato come un bimbo inerme in braccio alla madre, lo contempliamo alla fine men-tre conferisce ai discepoli il compito di annunziare il Vangelo a tutte le genti. Inoltre, Matteo presenta Gesù come Figlio di Dio, il Messia atteso dal popolo ebraico che poi non lo rico-nosce come suo Salvatore.

Dopo il racconto della risurrezione Matteo riprende la

battuta iniziale dell’Emanuele “Dio con noi” (Mt 1,23),

facendoci sentire il Risorto che rassicura i suoi disce-

poli: “ Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine

del mondo” (Mt 28,20).

Quando, alla fine dell’anno liturgico, avremo concluso

il viaggio lungo il Vangelo secondo Matteo, ci senti-

remo invadere dalla dolcezza di questa ultima rassicu-

razione di Gesù e, non potendo trattenere lo stupore

e la commozione, possiamo dire anche noi: “Ma al-

lora, Gesù, tu sei anche qui con me!.

(Diacono Savino)

La Popolazione e la Parrocchia ringraziano sentitamente tutti coloro che si stanno impe-gnando lodevolmente per raggiungere il primo obiettivo comune di riaprire la nostra Chiesa al culto. Oltre ai Rioni Uniti che fanno le CENE SOLIDALI alcuni fratelli e sorelle nella Comunità danno generosi contributi all’Opera o versandoli sul Conto Corrente oppure brevi manu. Questa risposta immediata fa crescere in noi la fiducia che ce la faremo in tempi brevi. Al prossimo numero saremo in grado di potervi informare su come andranno avanti i lavori.

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L’Associazione Polisportiva SPES Ha una quarantina d’anni e se li porta molto bene a giudicare dalla crescita. Ai tradizionali gruppi di Pallavolo e Basket quest’anno s’è aggiunto il Calcio e il Rugby. A questa crescita delle discipline praticate fa riscontro un accresciuto numero di iscritti: Pallavolo 110 dai 6 ai 40 anni (!); Basket 100 dai 6 ai 40 anni; Calcio 100 dai 6 ai 17anni; Rugby 12 pulcini. La qualifica “dilettantistica” non diminuisce la qualità e la portata di questa realtà beneme-rita e di grande rilevanza sociale e promozionale: significa una non minore attenzione tec-nica, se si osserva che molte formazioni partecipano a tornei e campionati di categorie su-periori e con buoni risultati, ma aggiunge invece un valore, quello educativo alla proposta formativa. Quello che interessa di più a chi ci sta dedicando un pezzo di vita è proprio la formazione dei bambini e giovani ad una attività sana, disciplinata e altamente socializ-zante. All’istituzione che la gestisce interessa la crescita integrale delle persone.

La SPES: una realtà che cresce e fa crescere

Buon anno 2020

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Mese Gennaio 2020

giorno Ora Cosa e Chi

1 Mer S. MARIA MADRE DI DIO – SS. Messe: 9.00 (Castello) – 10.30; 11.30; 18.00

2 Gio

5 Dom 19.00 Concerto “Eretum jazz Singers” (Associazione “ Il Cuore grande di Flavio”)

6 Lun

10.30

SOLENNITA’ DELL’EPIFANIA - SS. Messe: 9.00 (Castello) – 10.30; 11.30; 18.00

Alla S. Messa arrivo dei Magi 17.00 Al Conventino Presepe vivente.

7 Mar 17.00 18.30

Catechismo II^ El. CENTRI DI ASCOLTO Catechismo 1^ e 2^ Media - Incontro PG

8 Mer 17.00 Catechismo II^ El. LECTIO DIVINA

9 Gio 17.00 Catechismo IV^ El. ADORAZIONE EUCARISTICA

10 Ven 18.30 Catechismo 1^ Media

11 Sab 10.00 11.30

Catechismo IV^ e V^ El. Dopo la Messa delle ore 19.00 Cena Catechismo 2^ Media

12 Dom Durante la Messa delle ore 10.30 riconsegna dei salvadanai. Catechismo I^, III^ e IV^ El. Incontro Genitori di I^ e II^ El.

13 Lun 17.00 Catechismo III^ El.

14 Mar 19.00 Incontro culturale

15 Mer 18,00 LECTIO DIVINA

16 Gio ADORAZIONE EUCARISTICA

17 Ven

18 Sab 10.00 Catechismo V^ El.

19 Dom 10.00 18.00

Catechismo I^, III^ e IV^ El. Incontro Genitori di III^ e IV^ El. Messa con estrazione del nuovo festarolo per S. Antonio

20 Lun

21 Mar 17.00

Catechismo II^ El. - ore 18.30 Catechismo 1^ e 2^ Media - Incontro PG

22 Mer 17.00 Catechismo II^ El. CORSO DI FORMAZIONE UNITARIA

23 Gio 17.00 Catechismo IV^ El. ADORAZIONE EUCARISTICA

24 Ven 18.30 Catechismo 1^ Media

25 Sab 10.00 Catechismo IV^ e V^ El. ore 11.30 Catechismo 2^ Media

26 Dom 17,30

Festa di S. Antonio Abate Orario SS. Messe festivo Ore 10,30 S. Messa Solenne Presiede la S. Messa S. Em. Il Card. GB. Re a seguire Processione e quindi fiaccolata fino a via della Rocca, 31 famiglia Mennoni.

27 Lun 17.00 Catechismo III^ El.

28 Mar Incontri di programmazione per i Catechisti Incontro PG

29 Mer LECTIO DIVINA

30 Gio ADORAZIONE EUCARISTICA

31 Ven 17.30 Gr. Preghiera P. Pio: Rosario e S. Messa.

Buon Anno a Voi, nostri lettori!