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N2 286 I D E A S P I R I T U A L I S T A Stralci stenografici del la lezione n. 286 del 5, 2. 19 5 6 Che la pace si a con voi. Innziamo lo spir ito nostro : "Alni della Tua infinit a sapienza, o Padre Celeste ·noi inv� chiamo che la luce e la grazia del Tuo Spir ito Santo discen d� no su di no i ed in noi rimgano per sempre , acc io•!chè con qu! sto potente ausil io ne s ia dato di ascendere alla conos cenza di Idea Spiritualista . Amen" . o o o Nelle pre cedenti lezioni, abbiamo parlato de i fenomeni di parapsicologia e di median ità ed abbiamo dist ino , dai fe- nome ni di me d ian ità puri e sempl ici, i p iù c omplessi fenomeni di parapsicologia, che meglio andrebbero sot to 11 nome di 11 g nomen ultrafani c i " . In tut ti i fenomen i ultrafanic i, noi ab- biamo , in modo particolare, da controllare e da const at are un fenomeno che , molteplice nel le sue esplicaz ioni, è poi unila- terale nelle sue concause: è il fenomen o di una st�reosi del·- la sensibi lità ; cioè , l'utrafano man da una Ero lungazione se stesso a prendere dei messaggi sonsori negl i 3mbienti più disparati e li ritraduce poi i forme ideogramma t i c he o ideo- E lastiche. C omque , ci troviamo sempre di fron�e ad un �sse- re vivente , il quale esercita , pur chiuso nella forma della materia , la libera potenza di -n ' energia che sov-ver·�e tut te lé leggi del la materia: vorrei dire e dovrei d ire a suo p iac i mento , ma non debbo e non posso dirlo , perchè non è che l'ul- trafano sovverta le leggi del la materia, piuttosto le domi na in virtù d i leggi super iori . Comunque teniamo presente - quanto segue: tutta la f euùILe.ùlogia ul t rafan i c a ci prova,no n tanto la reale sopravvivenz a alla morte fis ica quant o ci te - stimonia che , in realtà, la morte fisica non ha potestà che su una parte assai r idotta della soma umana e c i testimonia anche del come la potenza del lo spir ito si esplichi; di con - t i nu o , attraverso tut te le ma21if est ezioni del la materia . Il credere alla sopravvivenza dell1anima , perchè un tavolino a tre gambe ce lo ha detto, è indegno dell'intel l igenza e del ragionamento umano� L'uomo è materi a? Si, perchè il suo corpo fisico è composto de i novantadue eleme nt i della scale- di Men·-· delej ef e quest i elementi sono materia. L ' uoo è ma terio. per- chè , vivendo nel mondo materi ale è asservi to a leggi spec ifi- che inerenti alla materia stessa; è ma te ri a perchè nasce e muo re, nasce e muore solo quanto è compreso in una fo1·ma ato : mica della materia ; è però anche spirito, è so�rattuto spiri to, in quant o che la sua continua vittor ia si attua proprio sopra e, direi , contro la materia. ' L'uomo è spirito perchè ragi o na; è spirito perchè pen-

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N2 286 I D E A S P I R I T U A L I S T A

Stralci stenografi c i della lezione n . 286 del 5, 2. 19 5 6

Che la pace sia con vo i . Innalziamo lo sp ir ito nostro : " Alunni della Tua infinita sapienza , o Padre Celeste ·no i inv� c hiamo c he la luce e la grazia del Tuo Spirito Santo discend� no su di noi e d in no i rimangano per sempre , acc i o•!chè con qu! st o p o tente ausilio ne sia dat o di ascende re alla conoscenza di I dea Spiritualista . Amen" .

o o o

Nelle pre cedent i lezi oni , abbi amo parlato dei fenomeni di p araps ic ologia e di medianità e d abbiamo dist iniJo , dai fe­nomeni di me dianità puri e sempl ici, i p iù c omplessi fenomeni d i paraps i c o logia , c he megl i o andrebbero sotto 11 nome di 11g nomen:f: ul trafani c i " . In tut ti i fenomeni ultrafani c i , no i ab­biamo , in mod o particolare, d a c ontro l lare e da c onstatare un fenomeno c he , molteplice nel le sue esplicazioni , è p o i unila­terale nelle sue c oncause: è i l fenomen o di una st�reosi del·­l a sens ibilità ; c i o è , l'u.ltrafano man da una Ero lungazione___i;h se stesso a prendere dei messaggi sonso r i negli 3mbienti più disparati e li ritraduce po i in_ forme ideogrammati che o i deo­Elasti che. C omunque , c i t roviamo sempre di fron�e ad un �sse­re vivente , il quale eserc ita , pur chiuso nella forma della materia , la libera p otenza di -.J.n ' energia che sov-ver·�e tut te lé leggi della materia: vorrei dire e dovrei dire a suo p ia c i mento , ma non debbo e non p osso dirl o , per chè non è che l'ul­trafano sovverta le leggi della materia, ma p iuttosto le domi na in vir tù di leggi super iori . Comunque teniamo presente

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quanto segue: tutta la f euùIL.e.LJ.ùlogia ul t rafanica c i prova , non tanto la reale sopravvivenza all a mo rte fis i ca quant o c i te -stimonia c he , in real t à , la morte fisi ca non ha potestà che su una parte assai ridotta della soma umana e c i t estimonia anche del come la po tenza del l o spirito si espli c hi; di con -tinuo , attraverso tut te le ma21if estezi oni della materia . Il cre dere alla sop ravvivenza de ll1anima , perchè un t avolino a tre gambe ce l o ha det to, è indegno del l'intel l igenza e del ragionamento umano� L'uomo è materia? S i , perchè il suo c orpo f is i c o è c omposto dei novantadue element i della scale- di Men·-· delej ef e quest i elementi sono materia . L ' uo:r.io è ma terio. per­chè , vivendo nel mondo materiale è asservi to a leggi spec ifi­che inerenti alla materia stessa; è ma te ria perchè nasce e muo re, ma nasce e muo re s o l o quanto è compreso in una fo1·ma ato: mic a della materia ; è però anche sp iri t o , è so�rattut+,o spiri t o , in quanto che la sua c ontinua vit toria si attua p ro prio s o p ra e, dire i , c o ntro la materia .

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L ' uomo è spiri t o perchè ragio na; è spiri t o perchè pen-

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sa e , soprattutto , perchè di c ont inuo trasfo rma in energia la parte bruta e concreta del la materia pe sante .

L'ul trafano c i dimostra trionfalmente questa vitto ria so pra le p iù comple s se e gro s s olane leggi della materia ; ci di mostra , al tret tanto t ri onfalmente , che i l imiti della ps i che

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umano non sono anco ra nè definibi li nè delineabili e che,nel-1 ' infinito della psiche dell ' uomo , s i rispe cchia l ' i nfinità dell'ossenza stessa di Dio . Naturalmente l'uomo , pensiero e sp i rito , è uomo , oserei d i re , solamente quand o esplica que s te sue doti e queste sue facoltà ; c i oè, quando egl i pensa e si � depera a realizzare il pensat o che l'ultrafania c i rivel a . La ·

immensa p ossibilità ape rta al pens iero umano è, indubbiamen­te , una grossa , g rande chiave , stare i per dire , augu s ta . E1di fro nte alla grandezza del l 'ul trafania c he l o spiritismo scom-­pare e d impall idis ce c ome il lumi c ino di f ronte alla lampada di mezzogiorno. E ' pur vero che il lumic ino ·serve-per chi. è in cantina , ma deve dare la p oss ibilità di us cire dalla c anti na . Quand o l 'uomo , attravers o le realizzazioni ul trafaniche , ha c ompreso che non tut t o muore, il suo razio.c inio e la sua intell igenza devo no fatalmente portarlo a co nclusioni filoso ­fiche e moral i , senza l e qual i i l suo sfo rzo è sterile e d è s imile a c olui che seppellì i talent i , anzichè servirsene per farl i fruttare.

E veniamo al tema o dierno , c io è al le

"CASE INCANTATE"

Le case incant ate , le c ase degl i spiri ti non sono del le fro ttole che racco ntano le bal ie ai bambini per farl i star buoni e non sono neppure dei "canards" di qualche gi o rnal i -sta a · c o rto di argomenti . Le case incant ate , non s o l o e s ist� no ; ma , oserei dire, s ono sempre esi s t ite . S o no state trova­te delle grot te con dei res idui uman i e co n degli strani se­gni che s i sono p o tu ti identifi c are come ve ri e propri segni di es orcismi o scongiuri e s ono grot te ant i che qu ant o l ' uomo . Negli stupendi di pint i , s coperti nelle grotte di Alt amura , in­sieme a magnifiche scene di c a c c ia e s cene descrittive di vi­ta di un ' umanità di quarantamila anni or s ono , vi sono anche scene inerenti al s eppelliment o di defunt i , in cui si ve de che il tumulo veniva intre c cia to e p ost o sopra una fi tt i s sima re­ticella di p i ccol i vimini e s i c come questo segno si è rit rov.§:: to più volte sempre in rel azio ne a. fatt i d i seppell imenti e si è t rovato lo s tesso segno in seguito all'u cci s ione di gra� di bel ve , ne viene di conseguenza pensare che que s to segn o sia

di eso rcismo per chè l ' anima del mor t o non torni a disturbare . Quindi , quarantamila anni o r sono l ' umanità cer cava d i difen­dersi da quanto s i sapeva che non moriva con la morte del c o r po.

Nei luoghi dove un delitto si sia c ompiut o oon par t i c� lare efferratezza e dove e s so sia s tato lungamente premedi ta­to e lungamente c ovato , come in alcuni c a s tell i me dioeval i de!_ le zone della Bretagna ·e del Gal les , si vedevano e �entivano

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fantasmi c o s ì bene che i. bambini viventi in quelle case non davano p iù impo rtanza di quanto non dessero al gat to dome s ti c o . Nelle regioni della bassa Bret�gna , vi sono cave , gro tte chiamate " gro tte del le fate " , dove , in c erti peri o di , si han­no delle _s trane manifes tazioni , che p o s s ono andare dal la c om­parsa di un vero e proprio fant asma a manifestazioni di vario tipo , allucinato rie , olfat tive , tattil i . Queste zone , c ono s c iutis s ime anche dagl i abitanti dei pas si l imitrofi , hanno perduto� o serei dire , l a l oro imp ortanza di luogf,l.i fatati per diventare spetta col i di natura . Vi sono dei l uoghi in cui si va, in part i c olar i per i o di del l ' anno o nel plenilunio , a s en­tire le fate e s c ogl i dove s i va a sent ir cantare le s irene • A n o i intere s sa c ons tatare c ome effet tivamente sulla terra e­s i s t an o luoghi , l aghi , grot te montane, c ase , c a s tell i ant i chi , c onventi e car ceri abbandonate , in cu i si può vedere e sent i­re qual c o s a anche senza es sere veri ul t rafani nè medium .

Naturalmente, l a presenza di un ultrafano , megl i o anco ­ra la presenza di un medium, renderà più sensi bi le que s te ma­nifes tazi oni e le p o t rà po rtare anche ad una. realtà tan�ibi -le , me�tre , senza la presenza dell ' ul trafano o del medium , qu� ste manifes tazioni s o no p iù l atenti, più rec o ndite . Aggiungo una c os a s trana: in questi l uoghi , c osì det ti infestati dagl i sp iriti , le manifes tazio ni dei medesimi s ono in relazione c on il plenilunio; non s olo , ma abbiamo l unghi peri odi anche di quarant a c inquanta anni in cui non si s ente nulla e po i , sen­za alcuna ragi one al mondo , si ria cutizzano i fenomeni. Proba bilmente , il pe ri o d o in cui non si verif ica il fenomeno , cor­ris p onde al non verificarsi di uria p resenza ultrafanic a in quelle zone . Basta , però c he un ul trafano vi s i avvi cini , per chè si abbia ques ta s tereosi e ricominc i la fenomeno logia .

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Se noi ri sal iamo al l ' o rigine di queste leggende , dice� rie , t radizioni , noi troviamo sempre il " mal morto " o malamen te morto; c i o è, all ' o ri�ine vi è un del ittot un omi c idio o anche più s empl icemente , una di s grazia; vi è , comunque,la mor­te di qualcuno che non voleva e non doveva morire; vi· è sem -pre una mo rte violenta , o anche mor te per mal attia , per con -sunzione , ma sempre una morte senza ras segnazione da parte del morituro . Il morire - e questa è una c o s a mol to intere s sante

·- ras segnatamente , c onvinti e fiduc i o si che la mo rte nul l ' al ­tro è che un trapasso d i co ndizi oni e di ·s i tuazioni , è vantag gio s o . Il l o t tare , invece , c ont ro la mo rte è s empre dannos o al l o t tatore . L ' attac carsi spasmodi c o alla forma s i co nclude sovente in mo do tragico con uno stato di c ri s tallizzazione e di permanenza in s i t o della pers onalità del defunto . All ' o ri ­gine , ripeto , abbi amo sempre un fatto del ittuo so o un fatto di morte mala , di morte " catt iva"; cat+:iva nel sens o etimo l o ­g i c o del la paro la , c i o è d i mo rte "captiva " cioè pri gioniera . Quand o un individuo muore , ci t roviamo di f ro nte ad un quid !: nimic o che s i s cinde, a sua volta , in psi che vera e pro pria ed in intelle t t o d ' amo re; si hanno p o i le s otto - spec i della psi che : si ha c i o è la " personalità" nei suoi mol tepli c i c o m ple s s i e s i ha i l " sumurgo " vero e propri o , che è ciò che gli

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s i riti sti id entif i c ano in co r o astral e o c or o et eri co . Il "sumurgo " azi one me diant e il c o rp o ) è la parte sott i l e del c orpo fi s i c o ed è al c o nt empo la parte densa del co rp o animi­co: non è quindi il vero c orpo e teric o , non è gus cio astral e, ma è · propr io quell'insieme di vibrazioni e radia zio ni di cui , anch e nell ' incarnato, abbiamo delle manifestazioni nel p ro c e� s o elabo rati vo del "co rp o s timulinico 1 1 o nel pro c esso elabor.§: tivo del 11 co rpo flui d i c o" . Insomma que sto sumurgo ris p et to al

.corpo , è l ' anima; risp e tto all ' anima, è i l c o rp o, il sumurgo è la parte che l ' anima impregna_ di pii\ d el le�e s ensazioni e dei suo i d e s id e ri e d è la parte i,n più stre tta relaz ione c on · il c o rpo f i s ic o , che è più in grado di affezionarsi al c o rpo fis ic o . Prati c amente , è il ka degli antichi egiz i . Que sta pa� te è quella che alla morte può riman ere presente nel s i to ; p e rò , non rimane . int era presente nel sito: i n par t e s i .disc i o glie

·negli elementi che la c ostituisc ono e che sono ondulato ri,cor "pus·colari e mole colari . Ogni parte di questo sumurgo viene a combac iare c on quella parte di luc e che _è più affine alla sua natura , c io è c o n la parte vibrat iva del la luc e, oppure cm la parte ondulatoria o c on quella c orpusco lare . In realtà , s i ha una spec ie di c onsustanz iaz i one d el sumurgo con l ' amb ient e in cui è avvenuta la mor te e questa consustanzia zione del su­murgo c o n l ' ambiente in cui è avvenuta la mor t e, l ' abbi amo spe cialment e nel caso di delit t i , in cui troviamo a confronto du e fat tori : il cattivo pensie ro e la malyagità d ell ' uc cisore; il t e rror e , 1 1 od i o, la dispe razi on� e la rib el lj.one dell 'uc -c is o . Quant o più la mo rt e è s tata c rudel e e quant o più il d e ­l itto è stato consumato in mo do effe rrato , tant o più il sumur go impregna di sè l ' amb i ente , quas i da diven ire , il sumurgo s t es so, l ' ambi ent e . L ' azione pe r c ui il delinqu�nt e terna sul luogo .del d el it t o è pro dotta pro prio· dalla f o rmidabil e "radi!! zi one " dell ' uc c iso, la quale radia zion€ è entrata anc he nello u c c i s o r e e, attraverso la luc e ch e è nel sangu e , spinge il suo uc c i s o r e a tornare sul luogo d el delitto od a c ommett ere uno s bagl i o , per cui cadrà nelle mani del la giustizia .

Una t e rribile l egge p o i fa sì che, gerteralmen�e , do­ve è avvenuto un d elit to o una disgraz ia avverrà tutta una se . . -ri e di altri delit t i o altre disgrazie, p oi ch è, . in que l luogo, si ha un ' azione magne tica di disturbo , che sj_ traduc e in una vera e p ro pria ossessi one sui s ogge tti d eboli c he p o sso no tr2_ vars i·nella zona, oppur e in v era e pro p ria azi one magnetica che farà comme t t e re degli sbagl i . Ad esempio , vi sono dell e curve stradali che so no c e lebri p e r una s eri e spavent osa di :i!!_ cid enti, pur non e s s endo partico l armente curve p eri co l os e . O­ra, ' si è potu to constatare che , in s eguit o a funz io ni p ro p i -z iatrici e purific atr i c i della zona;-·ye· ' d:lsgraz ie posàano a.1..::·

.... mfnuire·-··:rinC:» ·a. e e-s sare ciel. ·tut.to . ta .. zona ;-·-·a:ave·· è··a. vvem.ifii-·ta ··di sgrazia;-rimane-... :impr.egna--ra:---èieI- sumurgo dell ' essere che s i è di s incarnato, il qual e vuol e ssere salvato, per chè non ha co­s c ienza di e ssere morto e si aggrappa a tutti quelli che pas­sano di lì e quel la fo rza magnet i ca disturba e p uò far s ì che in po chi minuti ac cada una d isgrazia . In c as o di d el i t t i ef -ferrati , il perimetro di azi one può essere anche di v en�i o trenta chilometri.

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Oggi, si sono ridotte le processioni rituali, ( non in­ventate dalla chiesa cattolica perchè le facevan0 anche i gre ci, i persiani, gli egizi ed anche gli ebrei ) le rogazioni o processioni rituali, avevano lo scopo di portare le lustrazi� ni sacerdotali per una lunga e vasta zona e questo riunirsi in gruppo di molte persone le gate da un solo pensiero, reci -tanti preghiere, ec.citate da.canti, salmi, musiche, da odori di incenso, di fiori e di cera consumata, viene a costituire una forza che attrae a sè i residui d el sumurgo vaganti nella atmosfera e riutiJizzano negli individui quanto vi è di uti -lizzabile della sua parte eterica, disperdendo il rimanente • '

Queste ritualità, sono contemplate anche nel Deuteronomio.

Se passa nella zona infestata un ultrafano o un sensi­tivo, esso serve da catalizzatore e può attirare in sè tutti i residui dei sumurgo; cioè mentre un non ultrafano, un norlll! le, subisce una scossa violenta da questa forza magnetica e potrà commettere sbagli, l'ultrafano potrà non subire alcuna scossa, in quanto la porta è in lui sempre aperta per l'ontr� re ed uscire dì questa forza; l'ultrafano proverà istintiva -mente il desiderio di rallentare perchè la sua anteveggenza potrà renderlo edotto in tempo, forse a mezzo di un fortissi­mo mal di testa o di un pessimo umore che gli eviteranno però una disgrazia. Egli, per così dire, inghiotte il sumurgo, in parole volgari, fa da aspirapolvere.

Ritorniamo alle case incantate. In ques�e case non c'è soltanto il sumurgo, ma, il più d elle vo lte, è rimasta impri­gionata anche la psiche; cioè, nelle case incantate si ha. a· volte un vero "morto vivente". Generalmente, specie se ci r i­feriamo a certi castelli ed a vecchissime case, dove so no av­venuti delitti, fra la vittima e l'immolatore non vi era, m9-ralmente parlando, un enorme differenziazione. Non essendovi questa differenziazione, ne viene di logica conseguenza, che la psiche, cioè la parte ragionativa o raziocinante de11·1ucci so rimane facilmente imprigionata insieme al suo sumurgo e in que�to caso, abbiamo una vera e propria volontà di male; la trasformazione di un uomo in diavolo. Naturalmente, avendo trasformato un uomo in diavolo ( quì voglio usare l' etimologie. greca di diavolo che significa j'attraverso, attraversare" ) si ha veramente lo scopo di attraversare la volontà degli umani perchè rimanga il proprio ricordo; cioè, l'ucciso vuole che non ci si dimentichi di lui ed è quindi necessario che nella zona avvengano altri delitti del genere, perchè ogni qual vol ta avverranno altri delitti si ricorderà il primo. Noi siamo

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incerti di quello che può essere stato il destino della parte spirituale che pur l'animava; indubbiamente, lo spirito è ri­tornato alla sua sorgente, ma quanto è stato j_nerente in que­sto spirito, la sua parte 9-llimic§�, offuscata dal le passioni,è un tutto con il sumurgo. In queste zone, dunque abbiamo una vera entità-anima. Abbiamo anche una cosa più spaventosa: la entelechia ·- chiamiamola così - può essere centro di attrazio ne di entelechie minori; quindi, all'l entelechia del primo assassinato si uniranno le entelechie degli altri assassinati, finchè si verrà a costruire una formidabile anima, agente so ...

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pra tutta la zona come una vera e propria forza malefica, ca­pace di provocare, anche climaticamente, fenomeni meteorologi ' ci. Così, vi sono zone costiere battute da uragani terribili-; distruggenti una zona di venti o trenta chilometri mentre po­co lontano da questa zona si avverte appena il mal tempo. Que­sto è un fenomeno che sta studiando pure la meteorologia. Nel fenomeno in questione, abbiamo una condensazione fluido magn� tica che viene a cercare il polo nella massa e lettro-magneti­ca del la terra, si degrada in forza elettrica ed attira sulla terra il cataclisma . Quale dovrebbe essere il rimedio a que -sto stato di cose? Sono sempre i vecch i famosi rimedi, mes­si in opera fin da quando è esi stita una coscienza rel igiosa e filosofica. La. fil osofia insegna a smantellare la casa del delitto ed a costruirne un'altra, cambiando ambiente, in modo da disturbare il sumurgo. La religione insegna l ' uso degli e­sorcismi dei mantra, delle preghiere , dei profum i e della ca-rità;_. �J:l�,egJ:l§:.�,'.9-:'Ill<:?:?'.'�.·

Le chiese cattoliche hanno una speciale formula di scon giuro, atta a l iberare ed a cataliz zare la parte magnetica e l iberare i residuati psichici. Come ho detto prima, sono ne -cessarie le pr oce ssioni rituali che , generalmente, quattro volte al l'anno, percorrevano campagne e zone viciniore al fi­ne di liberare le possibil i infestazioni da cattive morti. Le benedizioni che vengono date alle acque doi mari, dei fiumr-e­dei. laghi, so.no una spe c i e d.I---e-s orc i.smo cEe"'"cerca di. dfs.tiirba . " re··g:IT' e1ementì '"'S'Uiiiurgi6f"'dI···'fU'tlì "quelli che sono morti ·1191:: •..... ··-19-··e:c:---110 .. ·-···à:f:fTiiEliè_., ___ ue·11e-·à'"6·-1ie··>-n:on--·a1vèntino'·t0mbe··--·-e:r·-·rur6v1·

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UC Ci si. Se su una montagna e successa una disgrazia alpinisti ··ca:··;· ·.state pur certi che non sarà la sola : ne accadranno al tre. Aggiungiamo una cosa molto importante: colui èhe vive una vi­ta spiritualmente intensa e una rel igiosa osservanza a nobi li ed alti pensieri, anche se si accosta a tali particolari zone, non ne sarà mai vittima. Ne saranno vittime quegli ess� ri che, pur non essendo moralmente malvagi, sono leggeri, vuo­ti, superficial i. L'unica forza esorcizzatrice è l'anima ra -ziocinante, l'attività raziocinante, cosciente che sempre su­blima.

I. S.