n.18 Maggio Luglio 2018 - domenicanecaterina.org · pito quante cose facessero, ... • La nostra...

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1 Il 21 e 22 aprile 2018 noi laici associati abbiamo partecipato, per la prima volta in assoluto nella sto- ria della Provincia italiana, alla visita canonica (uffi- ciale) da parte della Priora Provinciale sr M. Cinzia. Convocati tutti nella comunità di Roma Montema- rio, vi abbiamo vissuto 2 giorni di forti riflessioni e decisioni. Dopo la Lectio divina proposta da sr Cinzia sulla parabola evangelica del gran convito (Luca 14, 15- 24), abbiamo condiviso come viviamo la promessa di associamento, ognuno nel suo “mondo” del l a- voro, nella propria famiglia, nelle sue comunità di riferimento….. Ogni esperienza si è rivelata diversa e comunque di vera vita! In quei due giorni sicuramente è stato dato inizio ad un nuovo percorso, fino ad ora portato avanti sola- mente dalla suora “di riferimento”, e da ora in avanti da due laici “domenicanamente” eletti dall’assemblea …. Abbiamo comunque il nostro riferimento in sr. Vi- viana Ballarin incaricata per i laici nella Provincia. Dicevo un referente ed una “vice” nelle persone del sottoscritto e di Elettra Viel. Da quel 22 aprile, giorno in cui ho accettato l’incarico di referente, mi sto chi edendo cosa a noi laici associati stia chiedendo nostro Signore …, for- se molto semplicemente di essere dei buoni cristia- ni, ma noi abbiamo accolto anche il carisma di Ma- dre Gérine e allora: eccoci chiamati alla compassio- ne senza scegliere, senza discriminazione alcuna; eccoci chiamati alla misericordia verso tutti …. Ec- coci a tendere le mani verso chi incontriamo nel bi- sogno: tutte cose semplici, ma non sempre riu- sciamo a viverle. E’ dall’inizio del mio cammino verso l’associamento, avvenuto nel giorno del Corpus Domini del 2011, che sono rimasto affascinato dagli articoli della Co- stituzione Fondamentale, letti e riletti tante volte. A prima vista sono tutte cose di buon senso per un buon cristiano, ma più le leggi e più ti si apre il cuore per la grandezza di questa donna umile, po- vera, nata oltre duecento anni fa nella Francia del Sud: Madre Gérine Fabre. In questi giorni sto rileggendo alcuni documenti a partire dall’ articolo su Allez, Allez Petites n.1 del 2008, che narrava il primo affacciarsi dei laici in Congrega- zione nel “lontano” settembre del 1995: un gruppo di laici (15 circa) poi denominato “gruppo di preghiera e studio di Roma Montemario”. Soprattutto mi ha col- pito quante cose facessero, insieme e singolarmente …. Suggerisco a tutti una rilettura di quell’articolo. Una delle nostre laiche storiche, Maria Pia, scriveva: “Le due strade finora quasi parallele (ndr: religiose e laici) devono diventare una grande arteria capace di veicolare carismi, capacità, disponibilità”. Ora le due strade sono confluite insieme come au- spicato e questo è un grande segno della vita che va avanti nel nome e nel solco tracciato da Madre Gérine. La Chiesa e la Congregazione sono testi- moni di questo fatto espresso nell’ art. 9 della Co- stituzione Fondamentale: "I laici associati e coloro che in altre forme sono aggregati esprimono nella specificità della propria vocazione l’unico carisma". Bellissimo!!! dunque avanti con forza, coraggio e a tutto cuore!! Per chiudere questa mia riflessione un po’ “scon- nessa” vorrei raccontare come intendo io la vita che vivo, come forse anche altri di noi: è come se Gesù mi avesse fatto un tranello o tanti tranelli. Un tra- nello per cui, benché io abbia la libertà di uscirne, alla fine mi trattiene e mi riporta a lui per una stra- da o per un'altra, e l’ultimo che mi ha fatto è stato conoscere Madre Gérine e la Congregazione. Un “dolce” tranello che vorrei poter condividere con tutti. Marco Cacelli Peccioli (Pisa, Italia) 24.05.2018 SUORE DOMENICANE di S. Caterina da Siena FOGLIO INFORMATIVO n.18 Maggio Luglio 2018

Transcript of n.18 Maggio Luglio 2018 - domenicanecaterina.org · pito quante cose facessero, ... • La nostra...

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Il 21 e 22 aprile 2018 noi laici associati abbiamo

partecipato, per la prima volta in assoluto nella sto-

ria della Provincia italiana, alla visita canonica (uffi-

ciale) da parte della Priora Provinciale sr M. Cinzia.

Convocati tutti nella comunità di Roma Montema-

rio, vi abbiamo vissuto 2 giorni di forti riflessioni e

decisioni.

Dopo la Lectio divina proposta da sr Cinzia sulla

parabola evangelica del gran convito (Luca 14, 15-

24), abbiamo condiviso come viviamo la promessa

di associamento, ognuno nel suo “mondo” del la-

voro, nella propria famiglia, nelle sue comunità di

riferimento….. Ogni esperienza si è rivelata diversa

e comunque di vera vita!

In quei due giorni sicuramente è stato dato inizio ad

un nuovo percorso, fino ad ora portato avanti sola-

mente dalla suora “di riferimento”, e da ora in avanti

da due laici “domenicanamente” eletti dall’assemblea

…. Abbiamo comunque il nostro riferimento in sr. Vi-

viana Ballarin incaricata per i laici nella Provincia.

Dicevo un referente ed una “vice” nelle persone del

sottoscritto e di Elettra Viel.

Da quel 22 aprile, giorno in cui ho accettato

l’incarico di referente, mi sto chiedendo cosa a noi

laici associati stia chiedendo nostro Signore …, for-

se molto semplicemente di essere dei buoni cristia-

ni, ma noi abbiamo accolto anche il carisma di Ma-

dre Gérine e allora: eccoci chiamati alla compassio-

ne senza scegliere, senza discriminazione alcuna;

eccoci chiamati alla misericordia verso tutti …. Ec-

coci a tendere le mani verso chi incontriamo nel bi-

sogno: tutte cose semplici, ma non sempre riu-

sciamo a viverle.

E’ dall’inizio del mio cammino verso l’associamento,

avvenuto nel giorno del Corpus Domini del 2011,

che sono rimasto affascinato dagli articoli della Co-

stituzione Fondamentale, letti e riletti tante volte. A

prima vista sono tutte cose di buon senso per un

buon cristiano, ma più le leggi e più ti si apre il

cuore per la grandezza di questa donna umile, po-

vera, nata oltre duecento anni fa nella Francia del

Sud: Madre Gérine Fabre.

In questi giorni sto rileggendo alcuni documenti a

partire dall’articolo su Allez, Allez Petites n.1 del 2008,

che narrava il primo affacciarsi dei laici in Congrega-

zione nel “lontano” settembre del 1995: un gruppo di

laici (15 circa) poi denominato “gruppo di preghiera e

studio di Roma Montemario”. Soprattutto mi ha col-

pito quante cose facessero, insieme e singolarmente

…. Suggerisco a tutti una rilettura di quell’articolo.

Una delle nostre laiche storiche, Maria Pia, scriveva:

“Le due strade finora quasi parallele (ndr: religiose e

laici) devono diventare una grande arteria capace di

veicolare carismi, capacità, disponibilità”.

Ora le due strade sono confluite insieme come au-

spicato e questo è un grande segno della vita che

va avanti nel nome e nel solco tracciato da Madre

Gérine. La Chiesa e la Congregazione sono testi-

moni di questo fatto espresso nell’ art. 9 della Co-

stituzione Fondamentale: "I laici associati e coloro

che in altre forme sono aggregati esprimono nella

specificità della propria vocazione l’unico carisma".

Bellissimo!!! dunque avanti con forza, coraggio e a

tutto cuore!!

Per chiudere questa mia riflessione un po’ “scon-

nessa” vorrei raccontare come intendo io la vita che

vivo, come forse anche altri di noi: è come se Gesù

mi avesse fatto un tranello o tanti tranelli. Un tra-

nello per cui, benché io abbia la libertà di uscirne,

alla fine mi trattiene e mi riporta a lui per una stra-

da o per un'altra, e l’ultimo che mi ha fatto è stato

conoscere Madre Gérine e la Congregazione. Un

“dolce” tranello che vorrei poter condividere con

tutti.

Marco Cacelli – Peccioli (Pisa, Italia) 24.05.2018

SUORE DOMENICANE di S. Caterina da Siena

FOGLIO INFORMATIVO n.18 – Maggio – Luglio 2018

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Da Venezia Domenica 20 maggio nella nostra comunità abbiamo celebrato due grandi feste: la PENTECOSTE, con

preghiere e invocazioni specifiche nella settimana che precedeva; e l’altra festa è il GIUBILEO del 70°

anno di VITA RELIGIOSA di Sr. M. GAUDENZIA e di Sr. MARIA; in preparazione ad essa abbiamo

avuto il ritiro guidato da Mons. Giacomo Marchesan.

Il mattino è stato come tutte le domeniche: Lodi alle h

6:45; celebrazione della S. Messa per la comunità e per le

signore del pensionato, alle h 09:00. Nella mattinata sono

giunte poi le consorelle da Tamai, e soprattutto sono arri-

vati una ventina di familiari di Sr. M. Gaudenzia per fe-

steggiarla a mezzogiorno con un lauto pranzo, sisteman-

dosi tutti attorno al grande tavolo della sala comune. Noi

suore eravamo nel refettorio adiacente la sala.

Dopo il pranzo, il giardino fiorito accoglieva chiunque volesse goderlo…. Nel frattempo sono arrivati

altrettanti parenti di Sr. Maria per festeggiarla nel pomeriggio. Alle h 15:00, S. Messa solenne per le due

festeggiate; allora tutti in chiesa, che si è riempita di cinquanta familiari insieme a noi suore! La celebra-

zione della S. Messa è stata ufficiata dal Mons. Marchesan, che si è congratulato con le festeggiate, fa-

cendo una omelia inerente alla perseveranza nella vita religiosa; si è cantato e pregato tutti per loro, e al

termine… foto d’obbligo!

Poteva forse mancare un rinfresco? No davvero! Ec-

coci tutti: parenti, consorelle festeggiate e noi tutte in

sala comune per il grande rinfresco. Chi in piedi e chi

seduto, si sono gustati dolci, bibite e confetti fin quasi

alle h 18:00. Poi i familiari sono ripartiti, felici e con-

tenti di aver trascorso tutti insieme una bella serata

con noi e soprattutto con le loro festeggiate, che hanno

offerto nel congedarsi un sacchettino con una corona,

opera di Sr. M. Margherita. Così, anche noi contente

di aver festeggiato le nostre consorelle, abbiamo con-

cluso serenamente la festa.

PROVINCIA DEL PAKISTAN

FAISALABAD: 2-3 giugno: Seminario per A-

nimatrici della gioventù

Nel primo giorno Sr. M. Lillian Raphael, ha intro-

dotto la giornata riferendosi al Piano Generale di

Formazione e spiegandone alcune parti.

Hanno dato seguito poi, Sr. M. Rukhsana Yaqub

che ha presentato 7 tappe per il cammino forma-

tivo delle giovani e Sr. M. Regina Yohanna ha

proseguito su come formare gruppi di giovani.

Nel secondo giorno P. Khalid Mukhtar, giovane

sacerdote, molto attivo nell’animazione e che a-

veva il compito di facilitatore, ci ha aiutato a ca-

pire come possiamo diventare anche noi buone

animatrici.

Innanzitutto dobbiamo preparare bene il nostro

Piano.

Questi 2 giorni sono stati molto importanti e ci

hanno caricato di energie per il futuro. Abbiamo

sentito forte la necessità di uscire da noi per an-

dare incontro ai giovani nella loro realtà.

Il 1 luglio abbiamo avuto un Seminar riguardante in modo speciale la crisi di mezza età. Hanno partecipato suore e novizie. Era guidato da Sr. M. Lillian Raphael e da Sr. M. Razia Sadiq. Sr. M. Lillian ha parlato del cammino della vita di ogni persona dal concepimento alla morte, dal punto di

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vista formativo della persona. Ha toccato anche gli aspetti della persona nel campo spirituale e psico-fisico, non trascurando quelli d’ombra. Ha insistito che non siamo nati per dormire, ma per essere svegli e… vegliare su di noi.

Sr. M. Razia ha presentato un interessante Power-Point sui cambiamenti biologici del corpo umano co-me processo del cambiamento naturale. Posso dire che è stato molto ricco e utile per appro-fondire la conoscenza di noi stesse e aver rispetto per gli altri. Sr. M. Sumera

2 / 6 luglio : Altro importante Seminar l’abbiamo a-vuto dal 2 al 6 luglio ‘School Management’. In esso sono stati trattati diversi argomenti come: il sistema per una corretta contabilità, il significato di Budget, come conservare documenti e registri. Non si è trat-tato solo di contabilità, ma dell’ordine e della traspa-renza

sia per l’ambiente scolastico che per la vita nelle co-munità. Abbiamo avuto anche indicazioni su come stendere un progetto per una buona realizzazione.

È stato necessario rivedere il ruolo di chi svolge la di-rezione nella scuola e i suoi doveri rispetto al servizio che svolge. Chi ci ha guidato in questo Seminarci ha fatto praticare molti esercizi.

Ringraziamo l’equipe della diocesi di Faisalabad, p. Bony che ha seguito con professionalità le 25 suore partecipanti per 5 giorni. Fra l’equipe vi era Sr. There-se, MMC e il facilitator Mr. Naseem Gill, segretario esecutivo di CBC. Apprezzata è stata la presenza di Sr. M. Lillian.

A chi ha partecipato, al termine, è stato consegnato un documento di partecipazione.

ASSEMBLEA DI DELEGAZIONE « Marie Reine » di GUADELOUPE

Carissime sorelle e carissimi laici associati, Abbiamo vissuto tre giorni intensi di riflessione, in cui abbiamo preso le decisioni che ci permetteranno

di proseguire insieme il cammino fino alla prossima Assemblea.

Primo giorno: tappa del VEDERE

Dopo aver ascoltato la relazione della Delegata che ci ha permesso di avere una visione globale degli ultimi 18 mesi, le suore si sono ritrovate in tre gruppi di lavoro: Blu, Bianco e Rosso (i colori

dell’evento seguito da molte di noi: i quarti di finale del mondiale di calcio, tra la Francia e l’Uruguay),

per cercare e proporre tre o quattro sfide da vivere durante i prossimi 18 mesi.

Le tre sfide individuate riguardano la formazione, i laici e la missione.

Secondo giorno: tappa dell’ILLUMINAZIONE

Malgrado l’allerta arancione in previsione di un ciclone in

Guadeloupe (forti piogge e vento), iniziamo nella gioia i lavori del secondo giorno di Assemblea (Vittoria dei Bleus: 2 a 0). Si

tratta di lasciarci illuminare dalla Parola di Dio (Efesini 4, 1-

16), da “testi faro” tratti dal Piano generale di formazione, e dal commento della Priora generale all’articolo 27 delle Costi-

tuzioni. Abbiamo scelto quindi i testi sui quali appoggiarci per

redigere le linee d’azione.

Terzo giorno: tappa dell’AGIRE

Le condivisioni in gruppo e in Assemblea ci hanno permesso

di optare per tre linee d’azione. Vogliamo:

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- Per la formazione delle seconde domeniche di ogni mese, continuare lo studio del Piano genera-le di formazione e fare appello un po’ di più a dei relatori esterni per lo studio di varie tematiche.

- Rispondere alla chiamata che ci giunge da parte di alcune persone dell’isola della Dominica.

- Vivere concretamente la collaborazione con i laici.

La Delegata proclama la fine dell’Assemblea la domenica 8 luglio alle 17:30, e ringrazia ognuna delle sorelle, soprattutto le due sorelle del Governo generale.

Rimaniamo unite a voi tutti fraternamente con il pensiero e la preghiera.

Le sorelle della Guadeloupe

PROVINCIA DI AMERICA LATINA

Con il motto "Allez, allez, petites, in cammino verso la casa comune", la

Provincia dell'America Latina, Nostra Signora di Guadalupe, celebra il IV

Capitolo Provinciale a Cañuelas-Buenos Aires, dal 14 al 22 luglio 2018 .

Questo tempo di preparazione già iniziato con l'Assemblea pre-capitolare, è

stato impegnato nel raccogliere sfide, nel lasciarsi illuminare dalla Parola e

dai testi selezionati che faranno luce sui 4 temi scelti per questo Capitolo:

• Cultura dell'incontro

• La nostra vita consacrata mistica-profetica: seguire Gesù nell’obbedienza,

nella castità e nella povertà.

• Uscita missionaria

• Carisma condiviso: sorelle - laici

In questa occasione si fa affidamento sull'accompagnamento di Sr. Cristina Robaina, uruguaiana, reli-

giosa della Compagnia di Santa Teresa di Gesù e teologa dalla equipe di consulenti della CLAR.

Questo evento dello Spirito è un invito a fare cammino insieme, a vivere in chiave di discernimento spi-

rituale la sfida di una vita religiosa in uscita verso la casa comune, per la ri-significazione del carisma di

Madre Gérine. ___ ___

Congratulazioni alle nuove elette !!!

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Tema dell’Assemblea - “Donne Domenicane Inviate a Predicare il Vangelo: Rinnovare il nostro impegno con l’evangelizzazione alla base delle comunità per la Trasformazione del Continente”. Noi, Suore Domenicane di Vita Apostolica in Africa, ci siamo incontrate dal 3 all’8 giugno per celebrare la 6a As-semblea Continentale. Erano presenti 29 delegate di 13 Congregazioni da 10 paesi africani e ci siamo incontrate per condividere la vita e i ministeri come “donne domenicane predicatrici” della Parola.

6a ASSEMBLEA GIUBILARE CONTINENTALE DELLE SUORE DOMENICANE AFRICA - DSA Kenya, Nairobi 3 - 8 giugno 2018

Il 20 luglio il 4° Capitolo provinciale della Provincia di America Latina ha eletto Priora Provinciale Sr. M. Juana Segura

Il 21 luglio ha eletto Assistenti provinciali:

Sr. M. Viviana Sisack

Sr. M. Lucia Duacastella

Sr. M. Ines Di Marco

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Ci siamo riunite per rafforzare i legami comuni e intesserne altri nuovi; valutare e discernere i nuovi obiettivi del DSA per i prossimi 6 anni; riflettere insieme ai relatori invitati, alcuni dei quali erano rappresentanti dei frati, dei laici domenicani e dei giovani associati, insieme ai coordinatori della DSA; riflettere sui problemi urgenti di giusti-zia e pace nel continente; scegliere la nuova leadership, celebrare l’Eucaristia e pregare insieme. Sr. Faustina Jimoh, la Coordinatrice Continentale ha aperto l’Assemblea. Con energia e calore ha dato il benvenuto ai partecipanti; alcuni provenivano dal Regno Unito, da Roma e dagli Stati Uniti. La sorella ha ricordato che 20 anni fa, nel 1998, la prima Assemblea DSA si è tenuta in quella stessa sede delle “Dimesse Sisters”, e ha invocato “i no-stri antenati” e la loro saggezza per accompagnarci, mentre riflettevamo sui nostri ministeri nel contesto dell’Africa contemporanea. Alcuni punti salienti dell’Assemblea sono stati l’indirizzo inaugurale di Sr. Christine Mwale, una domenicana ap-passionata ed ex Coordinatrice del Continente, che ha riflettuto con noi sul tema dell’assemblea. La Sorella ci ha deliziato con l’immagine delle donne sedute in cerchio attorno a una pentola di terracotta posta su un fuoco ac-ceso, che ognuna si impegna a non lasciare spegnere. Ha ringraziato Dio per il “bastone di fuoco” di Domenico u-sato per accendere l’Ordine, ci ha sfidato a tenere accese le fiamme e, come diceva Caterina da Siena, “se sarai quello che devi essere incendierai il mondo”! Sr. Marie Therese Clemente, Coordinatrice Internazionale, ha ribadito l’impegno del DSI nei confronti del conti-nente africano, incoraggiandoci a valorizzare i numerosi doni con cui siamo stati benedetti. Ella ci ha sfidato a ri-flettere profondamente sulle parole di Gesù: “Date voi stessi da mangiare”; sono le suore Domenicane dell’Africa che sono “nella posizione migliore per sfamare la loro gente”. Padre Charles Ukwe, O.P. Socio del Maestro ha portato i saluti del Maestro Generale ed ha espresso entusiasmo per tutti i rami della Famiglia Domenicana, Religiosi e Laici. Ha apertamente sostenuto le suore e le monache nei loro importanti ministeri di preghiera, di servizio e annuncio, paragonando le sorelle ai pionieri che si allontanano dalle zone confortevoli da loro conosciute. Il “Team domenicano” di JPIC (Giustizia, Pace e Integrità del Creato) per l’Africa ha condiviso il suo patrimonio di conoscenze, di esperienze e di incessante lavoro di giustizia per tutte le persone e per l’integrità del creato - nes-suna delle creature di Dio dovrebbe essere “lasciata indietro” nel ricevere rispetto e nei diritti umani fondamenta-li. Padre Kenneth Chukwuka Nkadi, O.P., cancelliere dell’Università Domenicana di Ibadan, Nigeria e promotore della comunicazione presso l’Università, ha parlato della necessità di acquisire abilità per predicare la Parola in modo veritiero ed efficace nel mondo moderno. Questa educazione deve essere messa a disposizione della Famiglia domenicana. Il Sig. Jean-Claude Loba Mkole, ha parlato della vita e delle attività dei laici domenicani in Africa. Ama la collaborazione con le Sorelle e spera che questa relazione venga promossa. Il Movimento giovanile era rappre-sentato da Sharon Awiti e John Churchill, che hanno condiviso le loro esperienze su ciò che stanno facendo per promuovere e vivere la missione domenicana; hanno parlato come giovani domenicani del futuro sollecitando appassionatamente il sostegno delle Sorelle nell’area della loro formazione spirituale, e anche finanziariamente per consentire loro di raggiungere alcuni obiettivi. Dopo aver deliberato ampiamente sui temi presentati all’assemblea, abbiamo pianificato i nostri obiettivi per i prossimi sei anni, che includono principalmente: prestare maggiore attenzione a Giustizia e Pace come area che rappresenta la più grande sfida per il nostro continente, e agli abusi sulla donna nelle sue varie forme; continuare a rafforzare la comunicazione e la collaborazione tra noi e con tutta la Famiglia domenicana, per svolgere in modo più efficace la nostra missione; curare la formazione, iniziale e permanente, nei diversi aspetti per migliorare sia la nostra crescita personale che la nostra missione nel continente. L’ultima sessione dell’Assemblea si è concentrata sulle elezioni: la nostra nuova coordinatrice continentale DSA è Sr. Venentia Velephi Muthembu, mentre la promotrice continentale di JPIC è Sr. Mary Tuck. Le coordinatrici zonali della DSA e le promotrici di JPIC, sono state scelte per consenso in raggruppamenti zonali, e accolte a braccia a-perte e con l’appoggio dall’Assemblea.

La 6a Assemblea DSA si è conclusa con la liturgia eucaristica che celebra l’amore incondizionato di Dio per tutta la creazione. In effetti, lo Spirito d’Amore è dentro, intorno, sotto, sopra tutti noi che abbiamo partecipato a questo raduno stimolante e sfidante per noi donne Domenicane - Predicatrici della Parola.

Liberamente tradotto da Mission Brief del DSI, aprile – giugno 2018

A questa assemblea erano presenti dalla Delegazione di Nigeria le nostre sorelle Sr. M. Clementina Oti e Sr. M. Caroline Igwe.

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Passi in ecumenismo

GINEVRA , 22 giugno, 2018 / 9:00 AM (ACI Stampa).- Di Andrea Gagliarducci Se c’è una cosa di cui padre Laurence Iwuamadi è sicuro, è che il dialogo teo-logico in campo ecumenico non è terminato. E questo nonostante documen-ti nuovi non ce ne siano stati, e gli ultimi sviluppi teologici nel dialogo non abbiano avuto sostanziali passi avanti. Ma lui, primo decano cattolico dell’Istituto Ecumenico di Bossey, sottolinea che è solo questione di tempo.

Arrivato a Bossey su incarico del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, insegnante di Ermeneutica Biblica, è decano nono-stante la Chiesa Cattolica sia solo un osservatore presso il Consiglio Ecume-nico delle Chiese. E lui, raggiante, con in mano la medaglia vaticana sulla fondazione di Bossey che gli ha regalato Papa Francesco, vede già nella visita del Papa un passo avanti nel cammino dell’unità.

Come è andato il pranzo con Papa Francesco?

È stato un momento molto interessante, con tutta la leadership del Consiglio Ecumenico delle Chiese presen-te. Il Papa, con il suo modo che conosciamo, ha parlato al cuore delle persone incoraggiando il lavoro che è stato fatto. Ancora più importante, ha incoraggiato ad andare avanti nel modo di camminare insieme, trova-re modi in cui i cristiani possono dare testimonianza comune su temi concreti che stanno avvenendo nel mondo. Oggi abbiamo situazioni difficili con i migranti e i rifugiati e in molte altre aree. Il Papa crede che i cri-stiani possono portare testimonianza insieme concretamente in tutte queste aree, e così realizzare un punto di incontro tra le linee in cui ci sono differenze e affrontare questi problemi.

Il Papa le ha fatto un regalo speciale al termine del pranzo…

Ho avuto un regalo speciale dal Papa, una medaglia delineata esplicitamente per questo luogo. La medaglia ricorda il pellegrinaggio ecumenico di Papa Francesco e la fondazione del Santuario di Bossey, che è questo posto qui. È interessante per me che per la medaglia del viaggio non si sia scelta una medaglia che ricorda l’edificio del Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra, ma si è scelto Bossey.

Lei è il primo decano cattolico di questo istituto ecumenico. Cosa significa per lei aver preso questo posto? E quali le sfide?

Dobbiamo guardare alle sfide dal punto di vista che la Chiesa Cattolica non è un membro del Consiglio Ecu-menico delle Chiese, ma partecipa e collabora con il Consiglio Ecumenico delle Chiese. È un po’ strano che un prete cattolico sia il decano di un Istituto Ecumenico di proprietà del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Que-sto è ciò che rende unica la mia posizione.

Quanto è difficile?

È piuttosto difficile, perché lavoro con un 95 per cento di persone che non sono cattoliche, che vengono dal-le tradizioni della Riforma come i Protestanti, o gli Ortodossi, che vengono da tradizioni orientali. È molto in-teressante. Ho raccontato al Papa una storia: abbiamo studenti che vengono da circa 25 nazioni nel mondo, da differenti tradizioni cristiane, e per alcuni studenti il primo contatto con il cattolicesimo arriva all’Istituto Ecumenico. Alcuni di loro non hanno avuto bellissime esperienze, hanno avuto difficoltà nell’entrare in con-tatto con me. D’altro canto, alla fine del giorno, tutti loro lasciano l’Istituto come amici.

Cosa ha detto il Papa ascoltando la storia degli studenti?

Il Papa si è molto accalorato ad ascoltare come gli studenti si incontrano qui, delle difficoltà che hanno, di come vivono insieme, pregano insieme, e anche di come questa esperienza cambi, in fondo, la vita degli stu-denti. Non perdono l’identità, ma vivono questo posto in intimo rispetto dell’altra persona.

E ha cambiato anche la sua vita questa esperienza?

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Ha cambiato la mia vita nel senso che ho dovuto riscoprire la mia identità cattolica. Essendo l’unico cattolico qui, ho dovuto insegnare il punto di vista cattolico, praticamente in ogni questione. Quindi qualunque sia la discussione, devi dare il punto di vista del cattolicesimo, e questo mi impegna a leggere di più, a studiare di più. Dall’altra parte, mi ha permesso di vedere punti di vista che non avrei immaginato, e che ho potuto non condividere, ma sempre vedendoci una logica interna. Questa è la prospettiva che sta interessando molto me e i miei studenti.

Ma quali sono stati gli sviluppi teologici dell’ecumenismo. Sembra tutto fermo….

Credo che il dialogo teologico stia ancora andando avanti. Alcuni dicono che la marcia è molto lenta, ma è così la marcia verso l’unità dei cristiani. Si dice che i cristiani siano uniti fin quando non apri la Bibbia, ma quando apri la Bibbia le divisioni vengono fuori. Ma c’è una convergenza di documenti che sono stati prodot-ti, sul significato della Chiesa per esempio, e c’è una commissione che sta lavorando su temi molto solidi, an-che temi etici e morali. Credo che qualcosa sia in corso, ma – come lei comprenderà – le questioni teologiche sono più difficili da dipanare. Camminiamo insieme, affrontiamo situazioni insieme, ma non dobbiamo scap-pare perché è difficile il dialogo teologico. Lo dobbiamo portare avanti.

Perché interessarsi tanto all’Ecumenismo?

Perché Ecumenismo è cammino verso l’unità, l’unità invocata da Gesù per i suoi

discepoli (Gv 17, 20-21) perché il mondo creda.

Noi, figlie di Madre Gérine abbiamo sperimentato il cammino verso l’unità rag-

giungendola con volontà, costanza e preghiera.

Nessuna di noi sia lontana da questo desiderio di Gesù per ridare bellezza al suo

volto sfigurato, lungo la storia, da separazioni e divisioni. Il cammino è lungo,

ma con l’adesione personale, possiamo abbreviare il suo percorso nella storia.

TESTIMONIANZE…

Carissima1,

grazie, ancora una volta, per questo invio fedele che mi aiuta a mantenere i legami con voi, oltre il tempo che

scorre e la distanza.

Ieri vi ho ricordate in modo specialissimo, per due motivi:

- Ho parlato e pregato Santa Caterina coi ragazzi del carcere, incontrati proprio sabato 28/4. Ho raccontato

dell´amore che lei aveva per i carcerati e condannati a morte e, se nient´altro poteva fare, restava con loro, pre-

gando, confortando e accompagnandoli fino alla fine, parlando dell´amore di Dio e di Gesù che li avrebbe ac-

colti nella luce, dopo la sofferenza della morte. Così, con la sua presenza di donna, fragile e giovane, segno

dell´amore e misericordia di Dio, li aiutava ad affrontare la morte con pace e senza disperazione.

Ho detto loro che la prego ogni volta che entro in carcere, perché ci dia un po’ del suo amore e forza

nell’avvicinare chi è in carcere e ci insegni ad essere segni di amore, fiducia, misericordia. Alcuni di loro mi han

chiesto l’immagine e una preghiera a Santa Caterina, poco conosciuta in questa parte del Brasile sud. Ho detto

che cercherò e gliene porterò! E così mi sento ancora più protetta e sostenuta da questa Sorella maggiore!

- L’altro motivo è che all’inizio della settimana ho incontrato Sr. Elvira e Sr. Patrizia, a Montevideo e sono stata

con loro e la comunità per 3 giorni. É stato un regalo che ci siamo fatte e che la Grazia di Dio ci ha dato. Mo-

menti di scambio, ricordi, memorie comuni, notizie di cammini percorsi, riflessioni bibliche, ecc.. ecc.. puoi im-

maginare. Abbiam ricordato anche te, insieme a tante altre sorelle e adesso conosco un po’di più il cammino

che fate.

Il più bello è che sembrava ci fossimo lasciate da poco, mentre con Sr. Patrizia, dopo la sua partenza da Roma,

nel lontano '75, ci eravamo riviste un’unica volta a Buenos Aires nel '94 e poi... adesso!

1 Lettera inviata a Sr Consuelo a seguito del F.I. del mese di aprile ‘18

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Con Sr. Elvira ci eravamo incontrate qualche anno fa a Roma, dopo molti e molti anni. Eppure, per tutte e tre,

sembrava di continuare un incontro mai interrotto. Che bello e che Grazia! Anche Sandro, mio marito, che era

con me, si è sentito in "casa", condividendo la riflessione biblica, i cammini di Chiesa e di impegno pastorale. É

stato un incontro di famiglia e di amicizia, grazie anche alla disponibilità delle sorelle, che continua a scaldarci il

cuore e alimentare il cammino, non sempre facile, che ognuno di noi percorre. Le sorelle anziane della comuni-

tà, sono un segno amorevole e orante che mi accompagna e sostiene.

Credo che questa vicinanza sia dovuta, tra altre cose, anche a questo semplice e fedele F.I., che porta notizie di

ciò che fate, di come siete e dell´impegno per vivere in modo sempre attuale e nuovo il dono incarnato da Ma-

dre Gérine, ispirato e fondato su Domenico e Caterina e sull’esempio delle tante donne che ci precedono e so-

stengono. Son contenta di aver vissuto queste giornate, di aver pregato insieme ogni sera, di aver cantato an-

cora una volta la Salve Regina e aver ricevuto la benedizione. Ricambio rinnovando il mio impegno nella mis-

sione e rinnovando la mia preghiera per ognuna e per tutta la Famiglia.

A te il mio abbraccio speciale, il mio grazie e la speranza di incontrarti, un giorno!

Anna Maria

Sud Brasile 27 – 04 - 2018

Calendario della Curia generalizia Agosto – Ottobre 2018

Per completare quanto scritto nell’ultimo F.I. ricordiamo che:

dal 3 al 14 luglio 2018 le Assistenti Sr. M. Rukhsana e Sr. M. Romina hanno fatto visita alla Delegazione di Guadeloupe, essendo presenti alla loro Assemblea;

dal 14 al 22 luglio 2018 la Vicaria Sr. M. Emilia e l’Assistente Sr. Maria del Rosario sono state presenti alla celebrazione del IV Capitolo della Provincia di America Latina;

dall’ 8 al 23 luglio 2018 l’Economa generale Sr. M. Laura ha fatto visita alle comunità di U-ganda.

Impegni previsti certi:

1- 7 agosto 2018: giornate di Consiglio generale.

12 – 26 agosto 2018: Le Assistenti Sr. Maria del Rosario e Sr. M. Rukhsana fanno visita alle comunità di Uganda.

Agli inizi di ottobre 2018 le Assistenti Sr. M. Romina e Sr. Maria del Rosario saranno in Fran-cia.

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