N.109 Luglio 2012

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MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese LUGLIO 2012 Anno VIII No 109 http://issuu.com/lapaginadicampalto [email protected] ATTACCATEVI AL TRAM!_PENSIERI SU... RISCALDATE I MUSCOLI LA MARATONEL- LA DI CAMPALTO E’ ALLE PORTE!_ PRE- SENTATO L’ATLANTE GEOLOGICO DEL- LA PROVINCIA DI VENEZIA_L’EUROPA ALLA FESTA DEMOCRATICA DI CAMPAL- TO_ANCHE LE VACANZE SONO IN CRISI L’ETICA E’ ANCORA UN VALORE?_GUYS IN UNDERWARE_QUALCOSA DI NUO- VO SU VENEZIA DA LEGGERE SOTTO L’OMBRELLONE?_MALINTESI In questo numero: BUONE VACANZE! “LA PAGINA DI CAMPALTO” TORNA A SETTEMBRE A CHI SE NE VA AL MARE, A CHI SE NE VA IN MONTAGNA, A CHI SE NE STA A CASA….

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La pagina di Campalto Luglio 2012 N. 109

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MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ

distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

LUGLIO 2012Anno VIII No 109

http://issuu.com/[email protected]

ATTACCATEVI AL TRAM!_PENSIERI SU...RISCALDATE I MUSCOLI LA MARATONEL-LA DI CAMPALTO E’ ALLE PORTE!_ PRE-SENTATO L’ATLANTE gEOLOgICO DEL-LA PROVINCIA DI VENEzIA_L’EUROPA ALLA FESTA DEMOCRATICA DI CAMPAL-TO_ANChE LE VACANzE SONO IN CRISI L’ETICA E’ ANCORA UN VALORE?_gUyS IN UNDERwARE_QUALCOSA DI NUO-VO SU VENEzIA DA LEggERE SOTTO L’OMbRELLONE?_MALINTESI

In questo numero:

bUONE VACANzE!“LA PAgINA DI CAMPALTO” TORNA A SETTEMbRE

A ChI SE NE VA AL MARE,A ChI SE NE VA IN MONTAgNA,A ChI SE NE STA A CASA….

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LA PAGINA DI CAMPALTO2

L’ ERbA DI CASA NOSTRA

ATTACCATEVI AL TRAM!

di Elena Brugnerotto

Sembra questo lo slogan utilizzato dal Comune di Venezia come soluzione ai disagi provocati dai lavori sul Ponte della Libertà per la realizzazione della corsia per il tram.Per chi come me prende l'autobus per raggiungere Venezia ogni mattina ha cominciato a fare gli incubi già dal primo articolo sull'argomento uscito ormai quasi sei mesi fa.Unica via di traffico veicolare che collega la terraferma alla città eterna, gioia e dolore di residenti e pendolari quando si blocca il ponte è la fine.Iniziati l'11 giugno in sordina, i cantieri hanno provoca-to già dal primo giorno code infinite, rallentamenti che praticamente si sono fatti soste, disinformazione e tanta rabbia. Con un'unica corsia di scorrimento e un limite di 50 chilometri all'ora, quei 4 chilometri di rettilineo sono di-ventati 40. Il primo giorno di lavori tutti hanno sottovalu-tato la situazione recandosi a Venezia normalmente con i mezzi che di solito utilizza creando una coda infinita che da piazzale Roma bloccava tutte le arterie che da Mestre portano a Venezia.Alla sera il Comune dirama informazioni in cui consiglia di andare a prendere il treno o prendere il vaporetto a San Giuliano che sarà gratuito dal giorno successivo (peccato che io quel giorno avevo acquistato l'abbona-mento San Giuliano – F.ta Nove a prezzo pieno...)Il secondo giorno caos alla stazione, biglietti finiti e code infinite. Il Comune propone che si possa prende-re il treno da Mestre utilizzando l'I-Mob, peccato che alla stazione nessuno disponga dei lettori delle tessere (aspettatevi quindi un aumento degli abbonamenti per compensare...)Il terzo giorno le cose cominciano a migliorare o forse ab-biamo cominciato a metterci il cuore in pace...Visto che del tram sul ponte se ne parla da anni, pos-sibile che non si potesse pensare ad un organizzazione migliore? Caro Comune, a noi cittadini non piace essere solo disfattisti, ci piace anche proporre, ci voleva poco a pensare a:

Lavorare di notte: avrebbe sicuramente evitato ai •pendolari di triplicare il loro tempo di viaggio e di tenere bloccata la viabilità per tutta la giornata.Cominciare ad annunciare i disagi e le possibili solu-•zioni per limitarli almeno due settimane prima.Facilitare l'utilizzo di altri mezzi: favorire il vaporetto •da S.Giuliano, agevolare l'utilizzo del treno tramite l'i-mob (controllando gli abbonamenti però), parcheggi scambiatori dai quali far partire dei servizi navetta.

Tre semplici soluzioni che avrebbero mitigato le critiche a pioggia arrivate in queste settimane a Ca' Farsetti.I lavori dovrebbero finire nella primavera del 2013 e tutti ci auguriamo che sia davvero così!Dopo poco più di un anno dalla realizzazione del nuovo Piazzale Roma, progetto più che discutibile visti i quoti-diani ingorghi di autobus, le pericolose strisce pedonali in ogni angolo e poi un'insolazione sicura se si aspetta l'autobus per più di 5 minuti sotto il sole, i nostri ammini-stratori ci stupiscono ancora...

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LA PAGINA DI CAMPALTO

L’ ERbA DI CASA NOSTRA

Un vecchio detto, che si presta a molte varianti, racconta che san Pietro aveva una madre molto tremenda e per questo motivo non le era permes-so andare in giro. Dopo la sua morte il santo le avrebbe concesso la possibilità di fare un giretto otto giorni prima e otto giorni dopo la sua festa (che cade il 29 giugno, santi Pietro e Paolo). E difatti, a fine giugno, è facile che capiti qual-che bel temporale. Non che siano verità scienti-fiche, ma piuttosto osservazioni e relazioni frutto di antichi legami con la natura, della sapien-za dei nostri vecchi che ci insegna ad avere un rapporto con l’ambiente in cui viviamo. In particolare, sabato 23, dopo giorni di caldo ti-picamente estivo, il veneziano è stato colpito da un forte acquazzone. Con la velocità con cui è arrivato, pure se n’è andato via. L’avvenimento diventa problema nel momento in cui si vede che sono sufficienti pochi minuti di pioggia bat-tente, sferzante, “che veniva xò a seciae, o mejo, a mastee, per intasar tutto”. Le grondaie erano cascate contenute di acqua in discesa, i tombini assetati costretti a bere litri su litri, le fognature si son trovate a gestire enormi quantitativi d’ac-qua in pochissimo tempo. E l’acqua, quando non viene più scaricata, dove va? Nelle pozze e negli avallamenti, scorre a fiu-mi e si accumula sui punti più bassi e poi... inizia a salire, continua a salire e avanza. Dopo soli 30 minuti già c’erano diversi centimetri in qualche garage, taverna, magazzino. Per fortuna, questa

volta è durata poco: nel giro di un’ora dall’inizio delle prime gocce era già tornato il sole. L’ac-qua è defluita, evaporata, o, ospite indesiderato, è stata spazzata fuori casa.Ma è possibile, mi chiedo io, che bastino 30 mi-nuti di acquazzone perchè si verifichino allaga-menti? E’ il risultato di anni di cementificazione, nell’inconsapevolezza o nel non rispetto dei cicli naturali che certo da molto prima di noi domi-nano un territorio e dovrebbero esserne gli unici padroni. Se guardiamo una città dall’alto, notia-mo che quasi tutte le superfici sono impermea-bili: tetti, strade, vie, piazze, parcheggi, piazza-li. Superfici su cui l’acqua scorre, corre, scivola cercando dove andare. Un’urbanizzazione con-tinua che non è stata però ugualmente accom-pagnata da un aumento della capacità delle condutture, del sistema fognario, della rete di deflusso. Dopo gli avvenimenti degli ultimi anni, non così più eccezionali, si cerca di correre ai ripari. Americani e nord Europei li chiamano “si-stemi di gestione sostenibile in-situ delle acque meteoriche”. Dovremmo pensarci un po’ di più anche noi. Per fortuna l’acquazzone è durato poco. E se non fosse stato così?Non possiamo continuare a fare ciò che voglia-mo, ma dobbiamo trovare metodi e tecniche per costruire rispettando l’ambiente in cui vivia-mo. Perchè, chi ci rimette, non è solo la natura violata, ma lo siamo anche noi (che ne faccia-mo parte). E la madre tremenda di san Pietro, forse fa pure bene a venire a dacele di santa ragione.

PENSIERISU...

di Daniele Conte

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LA PAGINA DI CAMPALTO4

L’ ERbA DI CASA NOSTRA

RISCALDATE I MUSCOLI

LA MARATONELLA DI CAMPALTO E’

ALLE PORTE!PRESENTATA LA TERzA EDIzIoNE DELLA GARA

PoDISTICA DI CAMPALTo E DINToRNI.

di Elena Brugnerotto

Se non si vuol far brutta figura conviene comin-ciare ad allenarsi fin da adesso!E' stata presentata martedì 19 giugno al Pes.co la terza edizione della Maratonella di Campalto prevista per il prossimo 7 ottobre.Alla presenza di istituzioni, sostenitori e atleti il Presidente dell'Associazione Sportiva Dilettanti-stica Maratonella, Flavio Mestriner, ha illustrato le molteplici novità di quest'anno.Dal punto meramente sportivo oltre alla corsa competitiva dei 30 chilometri, sono previste altre due corse non competitive di 15 e 6 chilometri. Un modo per coinvolgere non solo i professionisti ma anche chi si è avvicinato da poco a questo sport e vuole mettersi alla prova. Riconfermate, ampliate e migliorate le iniziati-ve vincenti dell'anno scorso: il trofeo Marco Ca-valdoro, i punti ristoro, il servizio ritirati, il bab-ysitteraggio e la giornata “Maratonella e gli apprendisti sportivi” organizzata con lo scopo di avvicinare i giovani allo sport.Il tracciato che attraversando boschi, parchi e alcuni tra i luoghi naturali più belli della pro-vincia di Venezia, ha già affascinato i corridori di tutto il Veneto e di tutta Italia, sta diventando ormai un appuntamento fisso di tutti gli sportivi.“Il mio chiodo fisso” conclude Flavio Mestriner “è di far diventare il percorso definitivo, in modo che gli atleti, e non solo, possano goderne tutto l'anno, è un modo per rivalorizzare e far riscopri-re il nostro territorio per questo chiedo il sostegno di istituzioni e soggetti privati che vogliono inve-stire in questo progetto”. Non possiamo che unirci e sostenere la Mara-tonella, che ha saputo dare nuovo impulso al mondo dello sport ma anche stimolare ammi-nistrazione e aziende locali sulla riqualificazione della nostra “periferia urbana”.

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PAgINA DELLA PROVINCIA

PRESENTATO L’ATLANTE gEOLOgICO DELLA PROVINCIA DI VENEzIA

Unica opera in Italia, “L’Atlante geologico: suo-lo e sottosuolo, acque superficiali e sotterranee, evoluzione storica del nostro territorio dalla re-mota antichità ai nostri giorni”, che ha avuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e del-la Tutela del Territorio e del Mare, è sostanzial-mente il compendio delle attività provinciali nel campo delle Scienze della Terra e rappre-senta anche lo “stato dell’arte” nel campo ge-ologico e della difesa del suolo al 2011, relati-vamente al territorio della provincia diVenezia. L’Atlante è costituito da una Cartellina con 16 cartografie in scala 1:100.000 dell’intera provin-cia e dalle relative Note illustrative (656 pp.), il tutto alloggiato in un box cartonato. I temi spe-cificati nell’Atlante della Provincia costituiscono capitoli importanti per numerosi progetti e com-petenze fondamentali dell’amministrazione tra cui il Piano Territoriale di Coordinamento Pro-vinciale (PTCP), il piano di Protezione Civile, il piano di Gestione dei Rifiuti, ma è anche utile per promuovere una più ampia cultura in cam-po ambientale, per programmare e realizzare

opere, strade, scuole ed edifici pubblici, spesso in collaborazione con altri enti. “E’ un grande valore anche in relazione alle com-petenze che ha la Provincia in tema di pianifica-zione urbanistica, per la pianificazione dei Piani di Assetto del Territorio (Pat) con i Comuni - ha di-chiarato Francesca zaccariotto, presidente della Provincia - L’Atlante geologico della provincia di Venezia costituisce quindi, uno strumento di conoscenza importante, un testo indispensabile per tutte quelle decisioni che riguardano il fu-turo del territorio ed è frutto del lavoro iniziato dall’impegno gratuito di 100 collaboratori esper-ti per i testi e di altri 100 che hanno lavorato per studi propedeutici alla pubblicazione”Curatore del progetto: Andrea Vitturi, con la collaborazione di Valentina Bassan, Andrea Mazzuccato, Sandra Primon, Aldino Bondesan, Francesca Ronchese, Pietro zangheri. Un centi-naio, tra autori e contributi, le persone e gli enti coinvolti. Conclusioni: Giuseppe Goisis (ordina-rio di Filosofia Politica a Ca’ Foscari).

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L’ ERbA DI CASA NOSTRA

Torna luglio e torna anche quest’anno, grazie alla buona volontà di uomini e donne che si riconoscono nel PD, la Festa Democratica di Campalto: un appun-tamento estivo – direi irrinunciabile - per chi vive nel territorio.Le porte della Festa quest’anno si apriranno venerdì 20 luglio fino a lunedì 30, dieci giorni di ottima cuci-na, buona musica per giovani ed adulti, concorsi di poesia e pittura ed anche un’occasione per confron-tarsi su alcuni temi politici riguardanti la città, la situa-zione economica e l’Europa. Il tema infatti della Festa Democratica 2012 è “Europa Comune”, ovvero una riflessione politica sul progetto federale e sulla neces-sità di una entità politica forte a garanzia del comune sviluppo, alla luce dei cambi di passo di alcuni Stati, dalle ultime elezioni che hanno interessato la Francia e la Grecia, dalla situazione economica dei singoli Paesi che spingono la politica a prendere decisioni in merito.Ad aprire la Festa venerdì, dovrebbe arrivare l’instan-cabile Massimo D’Alema, ma il condizionale è d’ob-bligo quando si parla dei politici perciò anche per gli organizzatori la presenza o meno di rappresentanti politici di respiro nazionale, è un terno all’otto. Sicuri invece sono i due concorsi di poesia (Premio Bru-no Bruni) e di pittura (Premio Archiutti) che si ispira-no all’Europa. I partecipanti infatti, dovranno scrivere una poesia in dialetto o in italiano (max 1800 battute), oppure dipingere un quadro facendo riferimento al tema Europa e alle suggestioni che essa provoca con-segnando la propria opera entro il 20 luglio al circolo PD di Campalto.Novità di quest’anno, che sembra un piccolo detta-glio ma in realtà ha alla base una presa di posizione per salvaguardare l’ambiente, sono le stoviglie di ce-ramica. Niente più plastica insomma per mangiare, niente più spreco di plastica per piatti e bicchieri, dun-que meno rifiuti: una scelta del circolo PD di Campalto in sintonia con la necessità di ridurre i rifiuti anche se questo comporterà un maggior lavoro per chi sta in cucina - costretti a sciacquare i piatti prima di caricar-li nelle lavastoviglie - ed anche in termini di costi.Per essere informati sul programma giornaliero, su in-contri, concerti ed eventi, ricordiamo che oltre ai vo-lantini ed ai manifesti in giro per la città, il circolo Pd di Campalto ha un suo profilo su Facebook che sarà aggiornato per tutto il periodo della Festa.Che anche quest’anno la Festa inizi!

L’EUROPA ALLA FESTA

DEMOCRATICADI CAMPALTO

DAL 20 AL 30 LUGLIo AL PARCo DI VIA ChIARIN

di Francesca Delle Vedove

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RIFLESSIONI

ANChE LE VACANzE SONO IN

CRISI di Chiara Foffano

Per arrivare a fine mese con qualche risparmio in tasca bi-sogna rinunciare ai piaceri. Quante volte me lo sento ripe-tere al giorno in famiglia! Sono fortunata perchè vivo anco-ra con i miei genitori e posso permettermi il parrucchiere, l'estetista, l'autolavaggio e lo shopping. Quando avrai un mutuo ti tingerai i capelli in casa, lascerai da parte il ma-nicure, laverai la macchina in giardino e rimetterai la stes-sa maglietta per più stagioni. E come la mettiamo con le va-canze? Anche quelle sono in crisi. Sempre più presi dal la-voro, dai tagli e dal "far musi-na", ce ne dimentichiamo per tutto l'inverno, fino a quan-do con maggio e la primave-ra, ci scopriamo desiderosi di avventura. Ma come fare se non ce lo possiamo permette-re? Non serve il lusso, come in ogni cosa, il topclass e le cin-que stelle. Basta scegliere la destinazione e gli strumenti per prenotare quello che fa al caso nostro: una vacanza low cost! Appassionata di montagna, di passeggiate e biciclettate rigorosamente facili, ho scelto Brunico come meta d'agosto. In booking.com si possono trovare moltissime struttu-re alberghiere, residence e

bed&breakfast, in qualsiasi città italiana ed estera. E' qui che ho trovato il mio hotel, fuori centro ma decisamente d'accordo con il mio portafo-glio. La tariffa di 70.00 euro a notte comprende mezza pensione, accesso alle terme e possibilità di noleggio bici! In questo portale potete filtra-re la ricerca dell'albergo sia secondo il vostro budget di spesa che la zona in cui vo-lete stare, se in centri storici o nelle periferie limitrofe. Ci sono strutture di tutte le categorie. Per chi invece trova troppo di-spendioso l'hotel, che spesso non include la cena, consiglio altri due siti: homeaway.it e homelidays.it . Qui si trova-no appartamenti e agriturismi in tutto il mondo, non solo in Italia. Il secondo in particola-re, raccoglie tutte le offerte di affitto di privati che mettono a disposizione la loro casa di villeggiatura per vacanze al-trui! In questo modo è facile trovare settimane di affitto a cifre modiche, in Sardegna o Croazia, oppure un piccolo mo-nolocale ad Atene o a Praga. Mi è capitato di chiedere dei preventivi vicino ad olbia, a Budoni, e ho trovato delle per-sone (dall'altra parte del pc!) cordiali e gentili, disponibili

a venirti a prendere all'arri-vo in aeroporto e a organiz-zare per te gite fuori porta o cene con prodotti locali an-che solo per due persone! Di queste soluzioni in homelidays.it ce ne sono in tutto il mondo! Per chi volesse volare, in vo-lagratis.com, impostando aeroporto di partenza e di destinazione, si può scegliere la combinazione dei voli più conveniente. ormai anche le compagnie aeree hanno un proprio accesso nel web e prenotare direttamente non è più così complicato, anzi, al-cune volte è più conveniente. Non tutto quello che troviamo nel web quindi è una frega-tura. E se c'è una cosa positi-va che ha portato l'essere on-line, è proprio la facilità con cui poter scoprire nuovi mon-di, la curiosità che aumenta man mano che si naviga e l'annullamento delle distan-ze, anche mentali, verso un nuovo posto, razza e cultura. oltre a delle buone vacanze, auguro a tutti che la voglia di viaggiare, anche vicino casa, non vada in crisi mai! "Un lungo viaggio inizia sem-pre con il primo passo." Lao Tzu.

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L’ ETICA è ANCORA UN VALORE?

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RIFLESSIONI

di Giuliano Brandoli

Era l’ottobre del 1970 quando la IACP (oggi ATER) consegnò i primi 450 appartamenti agli abitanti che sarebbero andati a popolare il nuovo quartiere denominato CEP........Avevo ricevuto il mandato dal cardinale Luciani, il quale, presentandomi la parrocchia in cui sarei andato ad operare, definiva una grande fortuna l’occasione che mi veniva pro-posta. Erano infatti stati messi a disposizione 300 milioni per la costruzione in quello che sta-va diventando il nuovo quar-tiere residenziale di Campalto. Aggiunse poi che il restante 1 miliardo di lire per portare a termine il progetto della chiesa sarebbe stato mio compito tro-varlo nella comunità.Ma come potevo chiedere un miliardo di lire a queste persone che erano le più povere e disa-giate del Comune? Mi ripresen-tai quindi al cardinale Luciani con un progetto personale. Un progetto che in due mesi e con 50 milioni avrebbe dato una risposta al bisogno urgente di un luogo di aggregazione per questa nuova comunità. Il car-dinale dopo un primo momen-to di esitazione, acconsentì. Fu estremamente emozionante ce-lebrare la Messa di Natale sotto la struttura che doveva essere ancora terminata, ma che la gente aspettava con grande partecipazione.Il quartiere era un deserto, non c'erano negozi, né scuole, né dottori. Passavo il mio tempo a passeggiare avanti e indie-tro lungo i viali, a scambia-re quattro chiacchiere con la gente che incontravo. Intanto i lavori di costruzione della chie-sa vennero terminati, ma mi

trovai subito un altro problema da risolvere. In quegli anni le famiglie erano molto numerose e i bambini erano moltissimi, quasi 1500 in tutto il quartiere. Era impossibile per me pensare di gestirli da solo, chiesi quindi un collaboratore e Don Gianni Manziega venne a farmi da cappellano. Don Gianni aveva però un altro progetto, voleva andare a fare l'operaio a Por-to Marghera. Inizialmente non capivo la sua scelta, io avevo bisogno di un aiutante e lui voleva andare a lavorare la-sciandomi solo con tutti questi bambini? Solo in un secondo momento ho capitole sue in-tenzioni. Aveva avuto l'intui-zione che i preti svolgono una vita troppo lontana dalla gen-te, non riuscivano a portare il vangelo nella vita quotidiana. Appoggiai quindi la sua scel-ta , il suo fu un grande sacrifi-cio perchè dopo il suo turno di lavoro in fabbrica , dedicava altrettanta energia e dedizio-ne ai ragazzi. Ma il progetto di Don Gianni andava ben oltre la condivisione del lavoro e l'intento di portare tra la gen-te i valori del Vangelo. Quan-do ricevette il primo stipendio me lo mostrò orgogliosamente, sembrava volesse condividere con me, e con quelle altre po-che persone sedute intorno a quel tavolo, il risultato delle sue fatiche. A quel punto mi sentii anch'io in dovere di fare qual-cosa, andai a prendere la mia congrua (l'otto per mille passa-to dalla Chiesa) pensando di rispondere alla sua intenzione di creare una cassa comune. Don Gianni cercò di spiegarmi che se davvero volevamo esse-re come tutte le altre famiglie

che ci circondavano, doveva-mo vivere con una sola paga, come loro; solo così potevamo scendere dal gradino più alto in cui eravamo saliti per svol-gere il nostro ruolo caritatevo-le, ed essere veramente come tutti gli altri. Mi recai di nuovo dal cardinale Luciani per ri-nunciare alla congrua e anche questa volta non capì subito le mie intenzioni. Certo, potevo usare quella somma per aiuta-re le famiglie, ma non era que-sta la nostra idea. Volevamo una condivisione totale, senza differenze.

ho ricordato questa testimo-nianza, che mi erano apparsa da subito surreale, perché, so-prattutto oggi, appaiono pa-role di due ingenui che non sapevano come gira il mondo, spinti da motivazioni astratte, idealistiche,incomprensibili per-ché inutili; scegliere di rimanere poveri pur potendo legittima-mente non farlo; per meglio ca-pire le difficoltà dei poveri veri, per essere parte della loro comu-nità; per essere, ed essere sentiti, vicini. Che stranezza! Avrebbe-ro potuto fare il loro mestiere di preti comunque, essere comun-que rispettati e benvoluti per la loro propensione ad ascoltare, a consigliare, a spendersi in modo disinteressato. Già, in modo di-sinteressato. L’etica, il bene co-mune, il vivere insieme. Ma di che parlavano don Fazzini e don Manziega? La trovate spes-so voi in giro l’etica, che signi-fica trasparenza, onestà, since-rità, disponibilità, preparazione, coraggio tra coloro che “fanno” politica e che dovrebbero dare il buon esempio ai cittadini? E’ forse nata un’etica “diversa”?

MI è VENUTA ALLA MENTE, ASSISTENDo IMPoTENTE ALLE TRISTI CRoNAChE PRoVENIENTI DAL MoNDo DELLA PoLITICA, E NoN SoLo DA QUEL MoNDo, UNA TESTIMoNIANzA DI DoN GIANNI FAzzINI, PRIMo PARRoCo DELLA ChIESA “DELL’ANNUNzIATA” AL VILLAGGIo LAGUNA NEL 1970; TESTIMoNIANzA RACCoLTA NEL LIBRo “DAL CEP AL VILLAGGIo LAGUNA” PUBBLICATo DALL’AS-SoCIAzIoNE BLoG TERRIToRI E PARADoSSI NEL 2010, A QUARANT’ANNI DALLA NASCITA DEL NUoVo QUARTIERE DI CAMPALTo. ECCo IL PASSo CoN LE PARoLE DI DoN GIANNI:

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RIFLESSIONI

di Chiara Foffano

Spogliarsi per soldi non è una novità, ma crea sempre scompiglio quando a farlo sono dei ra-gazzi. Giovani, muscolosi ed in mutande. Stan-no all'entrata di un nuovo negozio al centro commerciale di Marcon, ti danno il benvenuto all'ingresso e ti salutano cortesemente all'uscita, anche se non compri nulla. Rigorosamente in inglese, americano per la precisione, che fa tan-to tendenza. Sono entrata per curiosità. Il nego-zio si presenta come uno chalet in riva al mare, nascosto dalle palme. Ad entrare ti aspetteresti l'oceano californiano davanti. Invece sembra di essere in un set cinematografico, comparsa in mezzo ad attorini patinati che non sfonderanno mai. Mi chiedo cosa ci faccio qui sentendomi su-bito una trentenne vecchia e fuori moda. Muri neri, luci soffuse e musica a palla. La merce si tasta perché non la vedi. A parlare con le com-messe è un'impresa: non ci si sente, manco fos-simo in discoteca e soprattutto non le distingui dalla massa di quindicenni potenziali acquirenti. Tutto uguale, tutti uguali. Nessuna distinzione.è questo il concetto di uguaglianza che si vuol fare credere ai giovani? Un abito uguale per tut-ti, per tutte, per essere qualcuno? Ma soprattutto, è questo che i giovani chiedono? Non voglio sof-fermarmi sulla risposta a queste provocazioni.

Sgomito tra la gente, osservando chi stravacca-to sta su alcuni divanetti aspettando il proprio turno alla cassa. Voglio uscire, salutare cortese-mente quello che potrebbe essere il mio fratel-lino palestrato in mutande, e anche se non ho comprato nulla, ringraziare e a mai più.Una volta fuori, posso ossigenarmi la mente e le orecchie. Penso al valore delle cose, a quanto sia sbagliato il giudizio con cui classifichiamo ciò che possediamo e a quanto ci sia sfuggito irri-mediabilmente dalle mani il significato con cui lo chiamiamo. Ad oggi si è qualcuno se possiedi qualcosa, qualcosa che possibilmente gli altri ti invidino. oggi si è qualcuno se si fanno le cose in grande, le feste mega, i rave party. Una cena intima, non per forza tra amanti, vale solo se c’è un Dopo Cena. Chiedersi come stai, non ha va-lore, non si presta attenzione alla risposta. Per-ché l'attenzione si ha solo se porti il vestito giusto, se il tuo biglietto da visita è griffato.Voglio credere, devo credere, che ci sia altro ol-tre l'apparenza. Che non si accetti un lavoro per restare in mutande, ma che lo si trovi per indos-sare una responsabilità, una personalità.E soprattutto: dove sono finiti i manichini di pla-stica nelle vetrine?Rivoglio quelli!

gUyS IN UNDERwAREOVVERO, gIOVANI IN MUTANDE.

E-bOOK: ChE RObA E’?Un eBook (anche e-book), in italiano libro elettronico# o e-libro, è un libro in formato digitale. Si tratta quindi di un file consultabile su computer, telefonini di ultima generazione, tablet ed appositi lettori digitali.Il termine deriva dalla contrazione delle parole inglesi electronic book, e viene utilizzato per indicare la versione in digitale di una qualsiasi pubblicazione.Nel caso ci si riferisca al dispositivo di lettura è più corretto riferirsi ad esso come lettore di e-book, in inglese eBook reader, termine con il quale si intende sia il dispositivo hardware su cui l'e-libro viene letto sia il software che permette la lettura del file.Il termine lettura di un libro elettronico è riduttivo, giacché le funzioni di un eBook possono andare ben al di là della semplice lettura del solo testo.Per la lettura di un e-libro sono necessari diversi componenti:

il documento elettronico di partenza (e-text)•un formato elettronico (eBook format) con cui digitalizzare la pubblicazione (ad esempio l'ePub)•un software di lettura compatibile con tale formato•un dispositivo hardware di lettura (il più appropriato per la lettura di testi è un eBook reader •con tecnologia e-ink, cioè inchiostro elettronico)

è errato confondere un qualunque documento in formato digitale con un eBook, dato che l'eBook non si limita a presentare la sostanza del documento cartaceo ma cerca anche di

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VI SEgNALIAMO...

replicarne la forma, in modo da rendere la lettura il più possibile simile a quella che si avreb-be sfogliando le pagine di un libro. Da ciò deriva che tutte le azioni che in un normale libro cartaceo sono immediate e scontate (lo scorrere le pagine o l'inserimento di un segnalibro) possono essere emulate dal software del dispositivo di lettura.Il libro elettronico, nell'imitare quello cartaceo, approfitta ovviamente dei vantaggi offerti dalla sua natura digitale, che risiedono principalmente nelle possibilità di essere un ipertesto e inglo-bare elementi multimediali, e nella possibilità di utilizzare dizionari o vocabolari contestuali. La comodità, semplicità d'uso ed ergonomicità degli ultimi dispositivi di lettura in commercio (in particolare quelli con schermo e-ink) rendono il mercato degli eBook sufficientemente maturo per potersi sviluppare notevolmente e modificare gli assetti dell'editoria classica. Sono disponi-bili oramai migliaia di titoli che spaziano dagli ultimi best seller, ai classici, ai libri per bambini, e molti di questi si possono scaricare gratuitamente, oppure non costano più di 1 o 2 euro. Appassionati lettori manifestano una certa ritrosìa ad avvicinarsi a questo nuovo strumento di lettura: sono affezionati al sentire la carta, a tenere il libro tra le mani, all’oggetto libro in sé; ma, credetemi, se un libro è ben scritto, la sua lettura rapisce anche se le parole vengono lette in uno schermo anziché da un foglio di carta.In un eBook possono venire memorizzati migliaia di libri, sempre disponibili, e che possono essere portati sempre con sè. Possono esservi memorizzati anche documenti personali, per esempio le ricette che più ci piacciono, o le lettere della morosa, e che possiamo avere sempre a portata di mano. L’e-book è un approccio nuovo alla lettura : provare per credere!

QUALCOSA DI NUOVO SU VENEzIA DA LEggERE SOTTO L’OMbRELLONE?“REPoRT “ DI RENATo PESTRINIERo E “I NUoVI VENEzIANI” A CURA DI CATERINA FALoMo

Estate, tempo di letture sotto l’ombrellone. Se volete vera-mente distinguervi e trovare ar-gomento di conversazione con il vicino di ombrellone (e spe-riamo che ne valga la pena), consiglio due letture di tema veneziano. I due libri, presenta-ti anche recentemente insieme da Venessia.com, interessante realtà associativa di Venezia, parlano della nostra città sotto punti di vista diversi ma ugual-mente vivi e tangibili. Pestriniero aveva incomincia-to a immaginare questo libro su Venezia e sui suoi problemi qualche anno fa, 1999, e in-vece di scoraggiarsi dei rifiuti degli editori, ha continuato a fotografare, raccogliere mate-riale e riflettere. Quindi non sia-mo di fronte ad un istant book, di quelli che nascono perché magari è nato un problema e vogliono cavalcare l’onda, ma è un’opera misurata e pensata, senza essere pedante. Il libro affronta diversi temi ma la cosa più interessante è la vo-lontà dell’autore di andare oltre una famosa occupazione Vene-ziana, quella del piagnisteo, al quale tuttavia egli fornisce una dignità “espressione spontanea

di una filosofia di vita le cui ra-dici sono tutt’ora vive grazie alla consapevolezza di vivere in una realtà irripetibile seppur violentata”, e trovare proposte efficaci senza continuare con lo sperpero di denaro pubblico in progetti faraonici (es. la famo-sa sub lagunare). Pestriniero ci ricorda che Ve-nezia è sì una città minuscola ma internazionale e che ap-partiene all’umanità intera e che quindi dovremmo averne doppiamente cura. Diverten-te il passaggio sull’ex sindaco Cacciari che si lamenta con un giornalista de “Il Gazzettino” di tutti i Veneziani che magari chiedono l’intervento del Co-mune per questioni personali (ma che spesso vanno ben ol-tre il solo interesse proprio, vedi questione del rumore dei bar in alcune parti della città) mentre lui dovrebbe fare cose ben più importanti. L’altra proposta è di tenore diverso, anche perché si tratta di un’opera collettiva. Ca-terina Falomo raccoglie attor-no ad un libro le esperienze dei nuovi veneziani, di alcuni di quei 60 mila abitanti che ogni giorno vivono e immaginano un futuro per questa città.

Le opinioni all’interno del libro sono diverse, le esperienze stes-se sono quelle di chi viene da percorsi di vita che magari per qualche tempo li hanno an-che portati lontani dalla Lagu-na, ma che comunque hanno continuato sempre a pensarsi come veneziani. Sono molti i racconti che ho trovato interes-santi ma ve ne segnalo uno in particolare, quello di Giovan-ni Costa, classe 1993: vi invito a leggerlo perché attraverso le sue parole, il suo diario di 4 giornate tipiche da liceale ve-neziano in stagioni diverse, po-trete spiegarvi e spiegare che cosa fa un giovane a Venezia per divertirsi. Si perché se i ve-neziani sono, come qualcuno dice “dei pellerossa in via di estinzione” figuriamoci i gio-vani veneziani!. Certo a Vene-zia non ci sono discoteche ma sicuro che ci sono posti dove divertirsi (a cominciare dall’im-mancabile momento spritz in Erbaria a Rialto) e che Venezia è anche Lido, quindi mare, e terraferma…quindi grigliate in giardino.

Buona lettura

Romena Brugnerotto

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LA PAGINA DI CAMPALTO 11

RILASSIAMOCI!

LA COLLETTA

Luca di Montezemolo sta sfrecciando in auto-strada con la sua Ferrari rossa; compiaciuto ne assapora il rumore del motore, il lusso degli in-terni, la perfezione della carrozzeria. Improvvi-samente vede nello specchietto avvicinarsi ve-locissima una biga trainata da due cavalli, alla guida della quale sembra esserci qualcuno di sua conoscenza. La biga raggiunge il bolide ros-so, gli si affianca e nel superarlo gli distrugge la fiancata con i rostri della ruota destra.Luca accosta nella corsia di emergenza e si ac-coda alla biga che già si era fermata ad atten-derlo: grande è il suo stupore quando si accorge che alla guida della biga c’è quel bontempone di Berlusconi! “Cavaliere, ma che cosa ha combi-nato? Mi ha semidistrutto la macchina!”.“Luca scusami, i cavalli hanno”scartato” e non sono riuscito a trattenerli. Ma non ti preoccupare mandami il conto della carrozzeria, ci penso io!” “Ma Cavaliere, devo andare a Cortina, non vo-glio che mi vedano con la macchina scassata!” “Luca, ascolta: alla prossima piazzola di servizio, in fondo al parcheggio per i camion, per terra c’è una grosso sasso; se batti due volte le mani compare un “genio” che ti risolve il problema: lo chiami e puoi chiedergli quello che vuoi, io ci vado spesso; non lo sa nessuno! Scusami ma devo andare, ho un appuntamento; chiamami e dimmi come è finita! Ciao” E se ne va dopo aver impennato i cavalli. Luca, contrariato e per niente convinto, arriva alla stazione di servizio. Si beve un caffè e poi va a vedere se davvero esiste quel sasso: in effetti lo trova, scende dalla macchina, si assicura che non ci sia nessuno e batte le mani. Immediatamente seduto sul ramo di un albero compare un vecchietto, vestito stra-no, che gli chiede cosa vuole. Luca ci pensa e decide che se quel vecchietto può dargli davvero tutto, al diavolo la macchi-na: “Senta, voglio un miliardo!”. “Come dice?” gli fa il vecchietto “non ci sento benissimo…” “Vor-rei un miliardo” grida Luca. “Non c’è problema, appena non mi vede più conti fino a cinque.” E sparisce. Luca inizia a contare “uno, due, tre….” e sente un “crash” fortissimo alle sue spalle: si volta e vede la Ferrari schiacciata sotto ad un bellissimo biliardo da competizione.A Luca viene da piangere, è incazzatissimo: prende il telefonino e fa in numero del Berlusca: “Cavaliere, cazzo, ma dove mi ha mandato, mi ha distrutto la macchina; ho chiesto un miliardo e mi ha seppellito l’auto sotto un biliardo!”Dopo un po’ di silenzio, tentando di consolarlo “A dire il vero Luca, nemmeno io avevo chiesto una biga…”

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