n°10 novembre 2011 I L A I R T S U D N o port · Nazionale Ciclismo. Principi questi non sempre...

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% /ROMA/AUT.N.102/2008 - RIVISTA DELLO C.S.A.IN. CENTRI SPORTIVI AZIENDALI E INDUSTRIALI port Tempo n°10 novembre 2011 Il ciclismo CSAIn ha imboccato una nuova strada nel rispetto dell’identità di un Eps e dello sport amatoriale Riccardo Agabio, presidente della ginnastica, la Federazione più antica, racconta la sua vita legata ad uno sport fatto di passione L’Onu ha approvato la nuova Tregua olimpica per Londra 2012: la storia del rapporto sempre più importante tra sport e diplomazia

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n°10 novembre 2011

Il ciclismo CSAIn ha imboccatouna nuova stradanel rispetto dell’identità diun Eps e dello sport amatoriale

Riccardo Agabio, presidentedella ginnastica, la Federazionepiù antica, racconta la sua vitalegata ad uno sport fatto di passione

L’Onu ha approvato la nuovaTregua olimpica per Londra 2012:la storia del rapporto sempre piùimportante tra sport e diplomazia

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2 L’editoriale del presidentedi Luigi Fortuna

3 Caro Sic, il tuo sorriso non ci lascerà

di Giacomo Crosa

4 Ecco il nuovo ciclismo CSAIndi Biagio Nicola Saccoccio

6 Agabio, una vita per la ginnasticadi Giacomo Crosa

10 La ragazza dallo sprint d’oroCento domande a Giorgia Bronzini

14 Mettete sport nei vostri cannonidi Antonella Stelitano

18 La prossima fermata è Londradi Sandro Abbate

20 Un anno in volo con la Fenicedi Paolo Germano

23 Niente finanziamento?Sei finito dentro il “sic”

di Susanna Giannachi per AECI

25 L’Osservatoriodi Leonardo Peruffo

27 La bocca? Non serve cucirladi Luciano Gemello

30 Là dove lo porta il cuoredi Fernando Mascanzoni per il Cip

32 L’alimentazionedi Santino Morabito

34 Ma la passione non è crollatadi Maria Grazia D’Agostino per la Fita

N°10

NOVE

MBRE

2011

s o m m a r i o

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36 Il cavallo è per tuttia cura di CSAIN Equitazione

38 Sport e strutture: sguardo al futuro

40 Mondo CSAIn

46 Organigramma CSAIn

RIVISTA DELLO CSAINCentri SportiviAziendali e Industriali

DIRETTORELuigi FortunaDIRETTORE RESPONSABILEGiacomo CrosaVICE DIRETTORESandro AquariCOORD. REDAZIONEPaolo Germano PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONEAmbra AquariSEGRETERIA DI REDAZIONEMaria Grazia BiancofioreSilvano MorraSimonetta SgrignaSEDE E SEGRETERIAViale dell'Astronomia, 3000144 RomaTel. 06.54221580 / 06.591890006/54220602Fax 06.5903242 / [email protected] web: www.csain.itStampa: Grafica Giorgetti, Via di Cervara, 10 – 00155 Roma (tel. 06-2294336)Iscrizione Tribunale di Roman.187/08 del 02/05/2008Numero chiuso in redazioneil 31 ottobreLa riproduzione parziale o totaledegli articoli è consentita solocitando la fonte

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I l p r e s i d e n t e

di Luigi Fortuna

CAGLIARI NUOVA TAPPA DELLA FORMAZIONECICLISMO E SPORTSDAYS, SIAMO GIÀ NEL 2012

Quindi si sfatava la non collaborazione fra Enti eFederazioni e fra gli Enti stessi. A Cagliari, dopo l’inevita-bile commissariamento e a seguito di una finalmente cor-retta campagna informativa, si è ben avviata la ripresa deltradizionale associazionismo, ciclismo incluso e si andràentro l’anno alla ricostituzione. Già il ciclismo, che in que-ste ultime settimane è salito agli altari delle discipline piùmovimentate; ciclismo che negli ultimi trenta anni è statococcolato, protetto e talvolta molto riprotetto. Dal 24 scorso abbiamo dovuto ripensarlo e rivederlo perriuscire a riproporlo in chiave libera e conforme ai dettamidella consulta e della FIC. Il risultato, senza polemiche, loapprezzeremo a fine del 2012; fin da ora un grazie a diri-genti, simpatizzanti, volontari e ai quadri territoriali chesicuramente, come è abitudine di CSAIn, non frapporran-no barriere a partecipanti di EPS e FCI. E adesso prepa-riamoci a parlare di nuovo di SportsDays del 2012 e diquello che andremo a proporre per fine ottobre. Gli incon-tri sono già iniziati e la consulta nazionale dello sport, oltreal programma delle attività, ha già predisposto una nicchiadi riguardo. Ci saremo e cercheremo di essere all’altezzadella festa del CONI. Non ultimo l’argomento del giorno:ulteriore razionalizzazione della spesa e delle attività. Anche la nostra rivista TempoSport entrerà in una nuovadimensione. Stiamo ragionando sulla possibilità di affian-care all'edizione cartacea anche una online che arriverà aciascuno dei quasi 500.000 tesserati. Un modo sempliceper quanto impegnativo di personalizzare una comunica-zione che è culturale ma anche di servizio. Sono sicuroche apprezzerete tutto ciò. l

incontro di formazione per tecnici e dirigenti che sisvolto a fine ottobre in Sardegna, presso l’Holiday Inndi Cagliari, ha superato l’ulteriore verifica che il cam-mino intrapreso attraverso l’impegno formativo pro-

prio due anni fa era e resta la via maestra. Incontrare ilconsenso attraverso la nutrita partecipazione delleAssociazioni, le presenze qualificanti del rappresentantedell’Assessorato Regionale Mauro Barlini e delPresidente del Coni Regionale Gianfranco Fara e di uncorpo docenti di assoluto rilievo, sotto l’attenta e puntualeregia di Michele Barbone, non nascondo che ci ha fattosentire utili. A nome di CSAIn e mio sento di ringraziaretutti per il tempo e il calore che ci hanno donato; incontra-re tutto ciò, dicevo, ci ha permesso pur in tempi incerti edifficili, di recuperare fiducia e programmare altri dueincontri per la fine dell’anno, nonché predisporre il calen-dario del 2012. A novembre si terranno quindi, a distanza di due settima-ne e sempre all’interno del Centro di preparazioneOlimpica “Acqua Acetosa”, sia l’incontro formativo dedica-to al Lazio e regioni vicine, che il primo “master di aggior-namento” rivolto a tutti i fruitori dei corsi di base. Due annifa, l’avvio fu proprio dato dal Presidente Petrucci chevenne a dare forza e supporto alla nostra iniziativa.Speriamo vivamente che il Vertice del CONI, possa trova-re il tempo per cogliere quanto fino ad ora fatto e quantocontinueremo a fare. Desidero interpretare ulteriori auspi-ci dal saluto iniziale del Presidente Fara che, soddisfatto,faceva notare la presenza in sala del Presidente federaledella FIS e del Presidente regionale dell’MSP Italia.

L’

portTempo

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i l d i r e t t o r e r e s p o n s a b i l e

di Giacomo Crosa

In memoria di un giovane, di uno sportivo, di un campione strappato alla vita

CARO SIC, IL TUO SORRISO NON CI LASCERÀ

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uvole di morte. Com'è finito male questo ottobre.Marco Simoncelli sta ora riposando, cullato dai dolcipensieri di papà Paolo e di mamma Rossella. Nella visione di molti sta già insegnando agli angeli

come impennare la moto. Omero lo avrebbe cantato come un eroe che muore inbattaglia.Io, più semplicemente, lo ricordo nell'unico momento incui ho avuto un contatto diretto: un'intervista nel giorno incui gli veniva consegnato il Collare d'Oro al merito sporti-vo del CONI.In quell’incrocio di parole si giocava soprattutto sulla for-malità dell'evento che lo aveva costretto a vestirsi in giac-ca e cravatta. Una cravatta nera, se non ricordo male,allentata su di un colletto della camicia slacciato.Era il 17 dicembre del 2008. Era Campione del Mondodella 250.Nel suo rigoglioso e orgoglioso cespuglio di capelli sipotevano percepire tulle le sfumature di un carattere sola-re. Ma in quel maestoso ed aggrovigliato cespuglio eranascosto anche l'epilogo della sua vita. Nessuno lo sapeva. Neanche lui.Era ambizioso come giusto che fosse. Nessuna presun-zione. Nella sua tensione di poter diventare il migliore hacontinuato a sorridere fino alla fine. Il suo numero 58 non sarà più solo un numero, un qual-cosa di banale con significati indefiniti.Conserviamo il più a lungo possibile il suo sorriso. Il sorriso del " Sic". l

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moto e il rodaggio”, in presa diretta,sarà lo scrivente. Ovviamente incooperazione con altri accreditaticolleghi e con il fondamentaleapporto territoriale. “CSAINciclis-mo” nasce per dare continuità aquel ciclismo che era, e rimane,prerogativa dell'Ente, con nuoveopportunità per gli associati tramiteuna struttura appropriata alle esi-genze del territorio e alle stessepeculiarità della disciplina. Ciòavverrà attraverso scelte condivisein sintonia con il territorio e in rela-zione alle varie specificità. In spiritodi servizio come nel solco della sto-ria di CSAIn, andremo a cercare disoddisfare le richieste degli asso-ciati in perfetta simbiosi con l'uni-verso degli EPS e FCI. Difatti, fareassociazione significa anche esse-re in sinergia con l'intero ambitosportivo, superando banali conflitticoncettuali in un'etica racchiusanello "sport per tutti" e in correlazio-ne con i deliberati della ConsultaNazionale Ciclismo. Principi questinon sempre condivisi dalla già par-tner di settore, e quindi altra ragio-ne dell’avvenuta interruzione diconsuetudini d’epoca.Chi ha letto la mia intervista riporta-ta in TempoSport dello scorso mag-gio, ha avuto modo di verificare

Dopo trent’anni di collaborazione con l’Udace la sezione del nostro Enteacquista una sua completa autonomia nel rispetto dell’ordinamento sportivo

italiano e del ruolo che deve avere un Eps. Stanno nascendo nelle provincele Sezioni Territoriali, mentre è già attivo un vantaggioso contratto assicurativo

quali sono i saldi principi che ani-mano il mio trasparente ruolo diri-genziale, nonché quelli dello stessoCSAIn, principi da cui derivano lemie determinazioni e le decisioniconseguenti scaturite nelle dimis-sioni da UDACE disapprovandoneevidenti inadempienze, preconcettie personalismi; proprio per riuscirea dare reale sostanza ad un pro-getto nel rispetto delle direttiveCONI. E’ in questo spirito che il miodeterminato impegno dirigenziale,unitamente ad altri colleghi, avràcontinuità nel ciclismo CSAIn, assi-curando anche quelle stabilità egaranzie che solo un Ente diPromozione, storicamente organiz-zato e riconosciuto può dare.Come detto, con questo progetto lo“CSAINciclismo” vuole essere alfianco delle entità territoriali e delleassociazioni sportive dilettantisti-che che praticano ciclismo, garan-tendone gli aspetti normativi, for-mali e fiscali previsti per legge(come fatto in questi anni), ribaden-do un ciclismo ricreativo, sportivo,turistico, naturistico e culturale,sempre più in linea con il cambia-mento delle esigenze ed attese deipraticanti; elemento a supporto deivalori sociali dello sport e deltempo libero, che si estrinsecherà

di Biagio Nicola Saccocciovice-presidente vicario CSAIn, responsabile nazionale ciclismo

Dopo un trentennio di collabora-zione con la sezione specialisticadel settore ciclismo dell'Ente,causa evidenti difficoltà di adatta-mento dell’UDACE-CSAIN ad uni-formarsi alle imprescindibili norma-tive dettate dall'ordinamento sporti-vo nazionale e ai disciplinati CONI,il solidale rapporto si è inevitabil-mente interrotto e quindi, ilConsiglio Nazionale, successiva-mente al sorprendente distacco, èdovuto ricorrere a specifica delibe-ra volta a costituire una rinnovatasezione ciclismo di CSAIn.Giocoforza, data la precedenteesperienza e professionalità acqui-sita, chi ne curerà la “messa in

Biagio Nicola Saccoccio

Ecco il nuovo ciclismo

CSAIn

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mente previste per il settore. Perspecifiche definizioni della polizzae costi associativi si rimanda allaconsultazione del sito ufficiale,nonché alla circolare sul tessera-mento che dà immediata efficacia eoperatività al settore. Dopo queste dovute premesse enecessarie precisazioni, è opportu-no soffermarsi sulle prerogative dicui disporranno gli associati, non-ché sulle modalità di azione e difunzionamento della struttura“CSAINciclismo”, che come appe-na detto è esecutiva da subito. Come ovvio e normale che sia il2012 sarà, per il rinnovato ciclismoCSAIN, un anno a carattere promo-zionale, quindi con direttive e con-dizioni che strada facendo prende-ranno ulteriore naturale corpo esostanza anche in virtù dell'integra-zione di istanze del territorio. Ciòdetto, proprio in virtù del caratterepromozionale, il ConsiglioNazionale ha deliberato delle dero-ghe al regolamento di attuazione.Pertanto, a tal fine, con delibera delConsiglio Nazionale, sono in costi-tuzione nelle provincie le "SezioniTerritoriali CSAINciclismo" le quali,in applicazione alle disposizioniemanate dallo stesso e coordinatedalla Sezione Nazionale CSAIN-ciclismo ne disciplineranno l'attivitànei luoghi di competenza. Tali"Sezioni Territoriali CSAINciclismo"hanno facoltà di costituirsi ancheesternamente ai Comitati Provin-ciali, comunque d'intesa con glistessi e in sinergia con la StrutturaNazionale.

in tutte le sue forme: agonistica,cicloturistica, ludica, formativa,nonché sociale e culturale. Al riguardo si è stipulato un appro-priato e finalizzato contratto assicu-rativo che, grazie alla consistenzadell’Ente (al 31 dicembre 2010,11.064 società affilate e 827.444tesserati nelle 53 discipline), ci per-mette di “riversare” vantaggiosecondizioni contrattuali a favore deisoci, garantendo quote di adesioneinsperate rispetto alle consuetudiniprecedenti, con ulteriori migliorieriguardo alle garanzie tradizional-

Di certo vi saranno confacenti con-dizioni di attività ludica e competiti-va per tutti gli associati, sia a carat-tere provinciale, regionale e nazio-nale. Sin da questo inverno gliappassionati del ciclocross, oltreche nel proprio ambito territoriale,potranno misurarsi nel primo cam-pionato nazionale in fase di pro-grammazione, come nel corso del-l'anno misurarsi in tutte le altre spe-cialità dai campionati di MountainBike, all'assoluto su strada, al ciclo-turismo, alle cronometro, sia indivi-duale sia a squadre, ecc. (entro ilprossimo mese di novembre verràreso noto il calendario di tutti i cam-pionati nazionali previsti dall'Ente).Inoltre, non va trascurato, che conil tesseramento a CSAINciclismo siha il diritto di partecipare a tutte lemanifestazioni e gare promossedagli altri EPS e FCI, nonché aicampionati dalla Consulta Nazio-nale Ciclismo. Concludo citando il pensiero delPresidente nazionale Luigi Fortunache in un suo editoriale, tra l'altro,ci dice: «Ognuno è la sua storia, loCSAIN ne ha una forte, intensa ecomplessa che si rinnova seguen-do l'iter dei tempi, adempiendocompiutamente al proprio ruolo isti-tuzionale con rinnovate opportunitàa vecchi e nuovi associati». Quindi,anche forti e consapevoli di questiconvincimenti che appartengonosaldamente al mondo CSAIN,guardiamo al futuro con convinzio-ne e fiducia. l

PER LOGISTICAE INFORMAZIONI

Struttura NazionaleCSAINciclismo Roma

Viale dell'Astronomia, 30 00144ROMATel. 06 5903526 - 06 5925637Telefax 06 5903242/284 cell. 320 2376125

e mail: [email protected]@[email protected]

web: www.csain.it. web: www.csainciclismo.it

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sia stato il contributo e la presenzadello sport in questo rivivere ilnostro passato.TempoSport ha anche incontratocon una certa regolarità Presidentidi Federazione e nel segno dellastoria, non poteva mancare la stret-ta di mano con Riccardo Agabio,Presidente della FederazioneGinnastica d’Italia, la più antica traquelle riconosciute dal CONI, con ilsuo certificato di nascita datato1869, Federazione con la quale loCSAIn ha un rapporto di collabora-zione di notevole e reciproca soddi-sfazione. C’è un sentimento di sto-ria anche nella sede romana dellaFederazione: Viale Tiziano 70. Inquel palazzo, identificato dal nume-ro civico ricordato, prima che neglianni Ottanta esplodesse la diaspo-ra individualista delle varieFederazioni, si potevano percepirei battiti di tutto lo sport italiano, pul-sazioni che avevo ascoltato primada atleta, poi da Maestro delloSport. Quel palazzo grigio dalletante finestre era lo sport italiano.Quel palazzo era la sintesi deltutto. Semplicemente era il“Palazzo delle Federazioni”.Ora non è più così ed è con unasfumatura di nostalgia che sono

Il n.1 della Federazione più antica, che è anche vicepresidente vicario del Coni, si racconta: atleta, tecnico, studioso, dirigente fino al vertice di uno sportstraordinario in tutte le sue specialità. Una disciplina che ha dato gloria

all’Italia, ma alla quale ci si può dedicare soltanto con una dedizione non comune

tornato a salire i gradini delle scaledi Viale Tiziano 70 fino al terzopiano, territorio esclusivo dellaFederazione Ginnastica d’Italia.Con sobrietà tutta sarda RiccardoAgabio occupa l’ultima stanza delcorridoio di destra ed è lì che ciincontriamo. Le prime parole sonoper sua moglie, Adriana Biagiotti, asuo tempo azzurra, per molti annicampione d’Italia di artistica e conla quale avevo diviso l’esperienzadei Giochi Olimpici di Città delMessico 1968. Da una fotografiadei primi anni del Novecento in cuisi vede un gruppo di ginnasti ese-guire una figura statica alle paralle-le, lo spunto per Agabio di parlaredi sé, nello spirito della nostra con-versazione.«La Ginnastica è l’humus - dice ilPresidente - nel quale sono nato,cresciuto e vivo. Mio padre era gin-nasta, lo erano anche i miei fratelli.Riccardo era il nome di mio padre ecosì a Cagliari per tutti quelli che miconoscono, era ed è costume chia-marmi con il diminutivo: così sonodiventato Riccardino, figlio diRiccardo. Sono un figlio d’arte chedopo essere stato atleta, ha cam-minato sul sentiero che poi mi havisto diventare tecnico, dirigente

Anche il 2011, nel rispetto deltempo immortale, sta per finire ilsuo periodo. Per quanto riguarda ilnostro Paese, cronaca, politica,fatti belli e brutti, si sono succeduticon in sottofondo l’atmosfera dellecelebrazioni dei 150 anni dell’Unitàd’Italia. TempoSport, con la prege-vole esposizione di GianfrancoColasante, ha già raccontato quale

AGABIO,una vita per la ginnastica

Riccardo Agabio, sardo, 76 anni

di Giacomo Crosa

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chiedi ad un giovane di esserecostante, rigorosamente perseve-rante nell’intensità e nel numerodegli allenamenti, prima che siascattato l’amore per l’attività è faci-le che si allontani».Puoi raccontarmi qualche detta-glio in più della tua stagione diatleta?«Avevo un discreto talento già dapiccolino, a dodici anni ero campio-ne regionale sardo e su di me, nellapalestra della gloriosa Amsicora,c’erano molta fiducia e attese».Quale esercizio, quale attrezzot’ispirava di più, e ti ha dato piùsoddisfazioni?«Gli anelli. Si può dire che m’inseri-vo nella tradizione virtuosa dellaginnastica italiana che visti i risulta-ti del passato e poi del presente mifa dire, sorridendo, che l’Italia è unpopolo di anellisti».Immagino avrai un ricordo fortedella tua esibizione, avevi dician-nove anni, nei Campionati delMondo del 1954?«Il ricordo è ancora oggi forte. Sigareggiava a Roma e, come dato

fino a essere eletto Presidentedella Federazione. La mia vita sipuò racchiudere nella parola ginna-stica».Hai tre figli, Marco di quarantunoanni, Enrico di trentotto,Giacomo, un nome, una garan-zia, di ventotto. C’è stato ancheper loro il tempo della ginnasti-ca?«Ovviamente sì, con madre epadre ex ginnasti era inevitabile.Tutti e tre l’hanno praticata in gio-ventù ma le esperienze iniziali nonsi sono mai trasformate in qualcosadi più importante. In loro c’eraanche un certo talento ma hannoabbandonato. Io credo che nonabbiano trovato il giusto ambiente.Ai miei tempi il primo momento erapassione per poi passare almomento del sacrificio. Per loroinvece è stato subito il tempo delsacrificio. Potrei dire che c’è statoun errore metodologico. Dettaglipersonali che mi sono poi servitiper migliorare l’approccio al nostrosport che a livello agonistico richie-de una dedizione totale. Se oggi

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curioso, all’aperto nel vecchioStadio Olimpico che offriva unoscenario straordinario. In quellasituazione mi sentivo spaesato, manello stesso tempo mi sembrava divolare. Mi sentivo leggero propriocome un corpo che vola facendosiaccarezzare dall’aria. Di quei giorni ho anche il ricordodella prima volta che vidi lo Stadiodei Marmi, l’impianto che fiancheg-gia l'Olimpico e che introduce alpalazzo dove ha la sua sede ilCONI. Fui impressionato da tutte lestatue che, imponenti, lo circonda-vano e lo circondano. «Nello stesso Stadio Olimpico èracchiusa un’altra mia forte emo-zione. Come tutti gli atleti, avevol’ambizione di partecipareall’Olimpiade e di esibirmi nellaBasilica di Massenzio. I Giochi diRoma erano un’occasione da nonperdere. Ero in squadra, poi uninfortunio alla schiena. Ernia deldisco. Fui operato a marzo, iGiochi erano a settembre, troppovicini per recuperare, anche se riu-scì a conquistarmi il ruolo di primariserva della squadra. Con questoruolo, insieme alla seconda riserva,Arrigo Carnoli, mi sedetti sulle gra-dinate dell’Olimpico per assisterealla cerimonia d’apertura. Mi ritro-vai a piangere come un agnellinoper l’emozione che provavo nelvedere quanto accadeva davanti ame e per il rimpianto di non poteresserne parte. E’ una sensazioneancora ben presente oggi che sonoPresidente della Federazione».Ricordi della tua esperienza ditecnico, di allenatore?«Finita la mia carriera di atletacominciai una seconda vita cometecnico. A un certo momento il con-siglio direttivo della Federazione sitrovò a pensare a un sostituto diquel grande personaggio che fu losvizzero Jack Gunthard che ciaveva portato ai fasti dei Giochi diRoma con il terzo posto a squadre.Si parlò di me come un possibilesostituto per gli uomini ma in queltempo, più che le capacità dellapersona valeva, diciamo così, l’an-zianità di servizio. Sentii dire cheero troppo giovane per ricoprire unruolo così importante e fui dirottatodall’allora Presidente Mario Gotta,al settore femminile nel qualeincontrai l’amore della vita e dove

«Restare ai vertici mondiali è difficilissimo: bisognatrovare i grandi talenti. Oggi sono orgoglioso dellemagnifiche atlete della ritmica, un esempio per tutti»

Le bravissime ragazze della ritmica, campionesse del mondo

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da allenatore progredii a vice diret-tore tecnico, quindi a DirettoreTecnico».Le donne della ginnastica sonouna parte significativa della tuastoria...«Vero, a cominciare dalla soddisfa-zione che provai portando alla qua-lificazione la squadra femminile aiGiochi del 1972 a Monaco, del1976 a Montreal e del 1980 aMosca. Risultati importanti perchéin quel periodo non avevamo ungran bacino di praticanti».Nonostante questo è seguito perte un periodo che potremmodefinire di Purgatorio.«Si erano create aspettative fuori

dimensione in Federazione. ComeDirettore Tecnico non andavo piùbene e si pensò di dirottarmi al set-tore chiamato Ginnastica Generaleche oggi, nel nostro movimentos’identifica con il concetto di ginna-stica per tutti. Nello stesso periodomi fu affidato anche il Centro Studie quindi il settore della didattica.Lasciavo il piacere fisico dellamagnesia nelle mani per passareallo studio sofisticato della teoriacon la soddisfazione di formare lenuove generazioni dei tecnici fede-rali».Nel 2000, il traguardo dellaPresidenza!«Candidarmi dopo gli anni di Bruno

Grandi, che oggi è Presidente dellaFederazione Internazionale, fu unatto di ribellione. La ginnasticarischiava di finire nelle mani di per-sone che non avevano questosport nel cuore e non potevo per-metterlo. La base del nostro movi-mento mi diede fiducia ed eccomiancora qui mentre vivo il mio terzomandato in attesa di Londra 2012».A questo proposito, sei appenatornato da Tokio, né la squadrafemminile, nona, né quellamaschile, quindicesima, hannoacquisito la qualificazione aiprossimi Giochi, deluso?«Più che deluso amareggiato.Dispiace soprattutto per le ragazze,

ARTISTICA MASCHILE

OROOLIMPIADI - Igor Cassina (sbarra), 2004EUROPEI - Andrea Coppolino (anelli), 2005EUROPEI - Matteo Morandi (anelli), 2010ARGENTOMONDIALI - Igor Cassina (sbarra), 2003EUROPEI - Alberto Busnari (cav. man.), 2004EUROPEI - Igor Cassina (sbarra), 2005 EUROPEI - Andrea Coppolino (anelli), 2007BRONZOOLIMPIADI - Jury Chechi (anelli), 2004MONDIALI - Andrea Coppolino (anelli), 2001MONDIALI - Matteo Morandi (anelli), 2002MONDIALI - Andrea Coppolino (anelli), 2003MONDIALI - Matteo Morandi (anelli), 2003MONDIALI - Matteo Morandi (anelli), 2005MONDIALI - Igor Cassina (sbarra), 2009MONDIALI - Matteo Morandi (anelli), 2010EUROPEI - Alberto Busnari (cav. man.), 2002EUROPEI - Igor Cassina (sbarra), 2002EUROPEI - Matteo Morandi (anelli), 2004EUROPEI - Andrea Coppolino (anelli), 2006EUROPEI - Igor Cassina (sbarra), 2007EUROPEI - Marco Lodadio (volteggio J.), 2010

ARTISTICA FEMMINILE

OROMONDIALI - Vanessa Ferrari (con. gen.), 2006EUROPEI - Francesca Benolli (volteggio), 2005EUROPEI - Squadra, 2006EUROPEI - Vanessa Ferrari (corpo libero), 2007EUROPEI - Carlotta Giovannini (volteggio), 2007EUROPEI - Vanessa Ferrari (con. gen.), 2007ARGENTOEUROPEI - Vanessa Ferrari (corpo libero), 2006EUROPEI - Carlotta Giovannini (volteggio), 2008EUROPEI - Vanessa Ferrari (corpo libero), 2008EUROPEI - Carlotta Ferlito (trave), 2011BRONZOMONDIALI - Vanessa Ferrari (corpo libero), 2006MONDIALI - Vanessa Ferrari (parallele asim.), 2006MONDIALI - Vanessa Ferrari (conc. gen.), 2007EUROPEI – Squadra, 2002EUROPEI - Maria T. Gargano (corpo libero), 2004EUROPEI - Francesca Benolli (volteggio), 2008EUROPEI - Elisabetta Preziosa (trave), 2011

RITMICA

OROMONDIALI - Squadra (3 cerchi/4 clavette), 2005MONDIALI - Squadra (3 nastri/2 funi), 2009MONDIALI - Squadra (con .gen.), 2009MONDIALI - Squadra (con. gen.), 2010MONDIALI - Squadra (con. gen.), 2011EUROPEI - Squadra (5 funi), 2008ARGENTOOLIMPIADI – Squadra (completo), 2004MONDIALI - Squadra (completo), 2005MONDIALI - Squadra (5 nastri), 2005MONDIALI - Squadra (3 cerchi/4 clavette), 2007MONDIALI --Squadra (5 funi), 2007MONDIALI - Squadra (completo), 2007MONDIALI - Squadra (5 cerchi), 2009MONDIALI - Squadra (5 cerchi), 2010MONDIALI - Squadra (3 nastri/2 funi), 2010MONDIALI - Squadra (3 nastri/2 cerchi), 2011MONDIALI - Squadra (5 palle), 2011EUROPEI - Squadra (completo), 2006EUROPEI - Squadra (3 cerchi/4 clavette), 2006EUROPEI - Squadra ( 3 cerchi/4 clavette), 2008EUROPEI- Squadra (3 nastri/2 funi), 2010EUROPEI - Squadra (con. gen.), 2010BRONZOEUROPEI - Squadra (con. gen.), 2003EUROPEI - Squadra (2 palle/3 cerchi), 2003EUROPEI - Squadra (5 nastri), 2006EUROPEI - Squadra (con. gen.), 2008EUROPEI - Squadra (5 cerchi), 2010

AEROBICA

OROEUROPEI - Giovanna Lecis (ind. femm.), 2003EUROPEI - Vito Iaia (ind. masch.), 2005EUROPEI - Giulia Bianchi (ind. femm.), 2009ARGENTOMONDIALI - Lecis/Satti (coppia mista), 2006MONDIALI - Giulia Bianchi (ind. femm.), 2010EUROPEI - Giovanna Lecis (ind. femm.), 2001EUROPEI - Lecis/Satti (coppia), 2002EUROPEI - Lecis/Satti (coppia), 2003EUROPEI - Giovanna Lecis (ind. femm.), 2004EUROPEI - Iaia/D’Amuri/Pagliuca (Trio), 2005EUROPEI - Vito Iaia (Ind. masch.), 2007BRONZOEUROPEI - Vito Iaia (ind. masch.), 2003EUROPEI - Arianna Ciucci (ind. femm.), 2005EUROPEI – Gruppo, 2005EUROPEI - Pagliuca-Iaia-Giugno (Trio), 2007

OOLL IIMMPPIIAADDII ,, MMOONNDDIIAALL II ,, EEUURROOPPEE II :: LL EE MMEEDDAAGGLL II EE SSOOTT TTOO LLAA PPRREESSIIDDEENNZZAA AAGGAABBIIOO ((22000011--22001111 ))

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Per farti tornare il sorriso t’invitoalla Ginnastica Ritmica, speciali-tà che si può dire, tu abbia lan-ciato con felice visione.«Ringrazio per la felice visione. Laritmica è specialità difficilissima maanche di grande fascino e la popo-larità che riscuote nelle palestredelle nostre società ne è la prova.Le ragazze che si avvicinano aquesta disciplina, hanno dei riferi-menti che nel loro immaginariosono raggiungibili e questo spiegaperché la ritmica ci regala il mag-gior numero di tesserati nellanostra federazione. La mia fortunaè stata quella di affidarmi aEmanuela Maccarani una donna-tecnico straordinaria che ha creatouna scuola diventata per alcunisuoi dettagli riferimento anche per imaestri russi. Poi le ragazze: ungruppo fantastico che riesce a vive-

re e a convivere un’espe-rienza di vita unica perdedizione, allegria edentusiasmo. Se propriodevo prendermi un meritoe con me tutta laFederazione, questo ènella creazione e nelladifesa del centro perma-nente di Desio. Un gioielloorganizzativo che cerche-remo di migliorare ulte-riormente, pur nelle diffi-coltà economiche delmomento. Elisa Santoni ele sue compagne merita-no il massimo della nostraattenzione».Nonostante il recentesuccesso nei Mondiali

di Montpellier, in Francia, entran-do nell’atmosfera olimpica diLondra e ricordando lo scandalodella giuria di Pechino che ciestromise dal podio favorendo laCina, quanto ti preoccupa ilpanel giudicante che ricordiamo-lo, è composto solo da donne?«Un sottofondo di preoccupazionec’è sempre ma sono confortato dalfatto che in Francia le votazioni nelconcorso generale sono state lospecchio fedele di quanto espressodalle atlete. Se le mie ragazze siesibiscono da 55,150 punti, mipiace vedere ed esigo che la giuriariconosca e certifichi questo pun-teggio. Nulla da recriminare se poiun’altra squadra ottiene, meritan-dolo, un miglior punteggio. ALondra la Russia si deve ancoraconsiderare la favorita, ma lenostre ragazze saranno lì da prota-goniste. Meriterebbero la soddisfa-zione più grande. La desidero terri-bilmente per loro». Nel settembre del 2013 si decide-rà a Buenos Aires per i Giochidel 2020. Tu sarai lì con il ruolodi vicepresidente vicario delCONI ed allora, per finire, ti ripor-to nel “tuo” Stadio Olimpico,cambiato brutalmente nelle suelinee da quel 1960, ma scrigno ditanti ricordi a cinque cerchi.Senti che Roma tornerà a essereolimpica?«Sono sicuro di sì, anche perché,età permettendo, voglio tornare suquegli spalti dove ho pianto a dirot-to per il rimpianto e la delusione.Voglio tornarci per piangere di feli-cità». l

un posto sopra alla qualificazionediretta, che hanno pagato l’infortu-nio alla caviglia di Vanessa Ferrari.Gli uomini, invece, stanno scontan-do il momento di transizione dopol’abbandono di due super comeIgor Cassina e di AndreaCoppolillo. Comunque confido neltorneo “test event” di Londra, nelprossimo gennaio, per acquisire ilpassaporto per i Giochi. Non saràfacile ma sono convinto che anchea Londra avremo atleti della ginna-stica artistica in maglia azzurra».Anche nel tuo sport c’è il proble-ma del reclutamento?«La ginnastica è arrivata a livelli didifficoltà degli esercizi talmente altache per essere protagonisti emagari vincenti devi essere bravo efortunato nella ricerca del talento.Noi ci siamo organizzati al meglio,con quattro centri federali di altolivello: Tirrenia, Roma, Milano eFermo. Abbiamo tecnici di qualità.L’impegno è massimo. Ora abbia-mo bisogno della fortuna per guar-dare con serenità al futuro».Nella ginnastica di oggi c’è qual-che cosa che non ti convince?«Niente da dire per quanto riguardala ricerca dell’estremo nell’esecu-zione degli esercizi ma nell’interes-se del movimento non mi dispiace-rebbe che nella valutazione deimovimenti, e quindi nella distribu-zione dei punteggi, si tenesse mag-giormente conto della parte artisti-ca rispetto a quella acrobatica. Sichiama o non si chiama Artistica lanostra ginnastica? Oggi una VeraChavlaska o una Nadia Comanecifarebbero fatica sulla strada dellagloria».

Agabio in mezzo ad un gruppo di giovanissimi

Agabio con Emanuela Maccarani, il tecnicodella ritmica

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Giorgia Bronzini si è confermata campionessa mondialedi ciclismo su strada. La sua micidiale volata

è una carta preziosa per i sogni dell’Italia olimpica

Sulla sua agenda ha già segnatoil giorno e il luogo di quello chepotrebbe diventare l’appuntamentopiù importante della sua vita disportiva: 29 luglio 2012, nel centrodi Londra, per la precisione al TheMall, l’ampio viale di un chilome-tro che da Buckingham Palaceporta all’Admiral Arch, a due passida Trafalgar Square, una sorta di“tappeto rosso” destinato allegrandi cerimonie, ultima quellache ha visto William e Kate convo-lare a regali nozze.E’ lì che sarà posto il traguardodella prova olimpica di ciclismo sustrada, sia per gli uomini che per ledonne. E visto che GiorgiaBronzini si presenterà indossandometaforicamente, una sopra l’al-tra, una doppia maglia di campio-nessa del mondo, è doveroso aspet-tarla in quel punto con tutta la fidu-cia possibile. Sarà lei una dellesignore azzurre che in molte disci-pline cercheranno di dare lustro almedagliere italiano per passare dauna maglia a cinque strisce allasimbolica maglia a cinque cerchi.Il 24 settembre scorso, inDanimarca, Giorgia, un concentra-to di energia esplosiva, si è confer-mata campionessa iridata con unavolata strabiliante, fatta di potenzapura, al termine di una corsa intel-ligente dove è stato anche impor-tante il supporto delle sue compa-gne di squadra. Giorgia Bronzini,piacentina, attesa ai suoi 29 anni

cinque giorni dopo la prova olimpi-ca, a Rudersdal ha replicato quan-to aveva fatto l’anno prima inAustralia, a Geelong, facendo staf-fetta vincente sul gradino più altodel podio con la vicentina TatianaGuderzo, oro nell’edizione 2009dove la Bronzini, comunque, avevagià interpretato un ruolo da prota-gonista aggiudicandosi il bronzo.Un po’ di anni addietro a papàDante non ci era voluto molto perspingerla a lasciare un’accoglientee calda palestra, dove potevacostruirsi un futuro da ginnasta,per imboccare la “strada” giusta,dando un percorso più consonoalla sua grinta, alla sua caparbie-tà, ma soprattutto al suo Dna,salendo definitivamente in sellaalla bicicletta. Giorgia, con il pas-sare del tempo, con umiltà e impe-gno, è diventata una ciclista divalore raccogliendo gloria già dajunior, ma anche tanta esperienzagrazie all’attività in pista dove lasua esplosività ha trovato, e trovatutt’ora, terreno fertile: oro mon-diale nella corsa a punti nel 2009,in Polonia, e bronzo, sempre nellastessa specialità, quest’anno inOlanda, oltre ai titoli italiani e aisuccessi in Coppa del mondo.

Ma la strada è un’altra cosa perchi ama la bicicletta: altre avversa-rie, altra professionalità e anchealtra vetrina, che non è certo quel-la dei maschietti, ma non offre piùquell’immagine stravagante di untempo. E dunque per Giorgia,archiviato il 2011, il pensiero ora ètutto lì, a Londra con il sogno didiventare la prima italiana capacedi portarsi a casa un oro in unaprova che ha avuto il timbro“rosa” con i cinque cerchi solo dal1984 e dove l’Italia ha per oraall’attivo l’argento di ImeldaChiappa nel 1996 ad Atlanta e ilbronzo di Pechino della citataGuderzo.Le speranze nostre e della Bronzinisono anche sostenute da un percor-so che sembra adatto alle caratteri-stiche dell’atleta: non particolar-mente impegnativo e dunque pro-penso a valorizzare chi sa far gira-re velocemente le ruote. Eppoi c’èquel ricorso storico che intriga: èstato proprio un piacentino, AttilioPavesi, a cui abbiamo l’addio loscorso agosto, il primo azzurro, oroolimpico su strada, Los Angeles1932. Ottant’anni fa, ora provacitu Giorgia, c’è una luce in fondo alThe Mall...! l

Giorgia Bronzini è nata a Piacenza

La ragazza dallo

sprint D’ORO

LE CENTO DOMANDE

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che effetto fa36) Essere un personaggio:nessuno37) Il dolore fisico: ceretta38) Un complimento vero:dagli amici39) Un complimento falso: persone con doppia faccia40) Vivere in quest'epoca: faticoso41) Il denaro: oggetto che serveper comprare42) L'amore: c'é43) La famiglia: importante44) Il passare degli anni: si sentono

le preferenze45) Ora: cena46) Giorno: sabato47) Mese: agosto48) Stagione: estate49) Numero: 350) Lettera: G

chi sei?1) Nome e cognome:Giorgia Bronzini2) Soprannomi: –3) Data e luogo di nascita:Piacenza, 3 ottobre 19844) Segno zodiacale: Leone5) Altezza: 1,626) Peso: 53 kg7) Numero di scarpe: 418) Capelli: castani9) Occhi: azzurri10) Stato di famiglia: nubile11) Domicilio: Piacenza12) Studi: diploma alberghiero13) Lingue straniere: inglese,spagnolo

il profilo14) Carattere: socievole15) Qualità dominante: protettiva16) Difetto dominante: ansiosa17) Hobby: stare in compagnia conamici18) Mania: scarpe19) Desideri: rimangono nel cassetto

20) Complesso: mentale:)))21) Superstizione: gatto nero22) Modo di vestire: casual23) Mezzo di locomozione: vespa24) Ora della sveglia: mai25) Ora del sonno: mai

il curriculum26) Sport praticatI in prima età: ginnastica artistica, calcio27) Marca della prima biciclettada corsa: Raimondi28) La prima gara in bicicletta:G429) Prima vittoria in una garaufficiale: 1ª tappa categoria éliteGiro di Toscana 200330) Numero di gare vinte in carriera: non lo so31) Primo successo di rilievo:Mondiale pista junior32) Prima società: Gs. Zeppi33) Attuale società e allenatore:da decidere34) Delusione più grande:Pechino 2008 Olimpiade35) Soddisfazione più grande:Mondiale strada 2010

Giorgia bacia la medaglia d’oro di campionessa mondiale

La grinta esplode in gioia...

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90) Il film: Ti amo in tutte le linguedel mondo91) Il disco: – 92) Avvenimento sportivo: recordmondiale di Bolt93) Campione italiano fra tutti glisport: Pellegrini94) Campione straniero fra tuttigli sport: Bolt95) Nel ciclismo al mondo e inItalia: Bettini96) Vittoria più entusiasmantenello sport da ricordare: vittoriadell’Italia sulla Francia nella Seinazioni di rugby97) Sconfitta più incredibile nellosport da ricordare: nulla98) Avvenimento privato: i sorrisidei bambini bosniaci che ho incon-trato nei campi profughi

per concludere99) Qual è il tuo motto preferito:Carpe diem100) Definisciti in poche parole:sono una ragazza che sa cosa vuoldire voler bene, che vince e fa vin-cere, che raccoglie, raduna, condi-vide e ride. Sono sempre a cacciadi emozioni, da provare e trasmet-tere. Sono un’atleta caparbia econcentrata, capace di preparareuna corsa per mesi. Studio, mi alle-no, mi preparo, pronta a coglierel’attimo giusto. l

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perdere71) La scienza: biologia72) Il quotidiano: Libertà

gli svaghi73) Il cantante: Nannini74) L'attrice italiana: Valeria75) L'attore italiano: Verdone76) Il comico italiano: Pieraccioni77) L'attrice straniera: Julia Roberts78) L'attore straniero: Hugh Grant 79) Il presentatore: Gerry Scotti

i ricordi d’infanzia80) La favola: Biancaneve81) Il gioco: pallone82) Il disegno: a mano libera83) I genitori: bravi84) Il buio: paura85) La scuola: d'obbligo86) Gli insegnanti: eccellenti87) Un’età decisiva: 1888) L'amica/o del cuore: Jessica, Simona

il meglio di sempre89) Il libro: Tre metri sopra il cielo

51) Vacanza: al mare52) Città italiana: Roma53) Città straniera: Barcellona54) Nazione: Spagna

il palato55) Aperitivo: prosecco56) Antipasto: alici con mascarpone57) Primo piatto:pasta col pesce58) Carne: angus59) Pesce: crostacei60) Formaggio: pecorino61) Frutta: ananas62) Dolce: sbrisolona63) Vino: gutturnio64) Liquore: Montenegro

la cultura65) Lo scrittore: Nicholas Sparks66) Il poeta: –67) Il pittore: Matisse68) La musica: italiana69) Lo scienziato: Einstein70) L'uomo politico: lascia La grande volata che le ha permesso di bissare il titolo iridato in Danimarca

Iniziò con la ginnastica ma poi labicicletta divenne passione

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ta. Non che primanon esistesse unadiplomazia sportiva- de Coubertin ciinsegna molto aquesto proposito -ma il suo potenzia-le si è manifestato,ed è stato oggettodi interventi struttu-rali e non sporadi-ci, solo negli ultimidue o tre decenni,accompagnando icambiamenti nelladiplomazia ufficia-le. Infine, si tratta diun binomio efficaceed economico,come hanno rico-nosciuto le stesseNazioni Unite:

sport e diplomazia insieme funzio-nano e producono risultati impor-tanti. Lo attestano le numerosetestimonianze di questi ultimi annie, soprattutto, due risultati: laTregua Olimpica, riproposta congrande vigore nel 1993, e laDichiarazione del Millennio delleNazioni Unite (2000), che introduceil concetto di sport come strumen-totool e non più, o meglio non solo,come passatempo-leisure. A con-

Ad ottobre l’Onu ha approvato all’unanimità la Tregua olimpica per Londra 2012,mentre a Roma il Festival della Diplomazia dedicava un’intera sessione proprio

allo sport. Una studiosa ci spiega lo sviluppo e la solidità di un binomioche è diventato uno strumento fondamentale per la pace e la crescita sociale

ferma di tutto ciò, appena quattrogiorni dopo il convegno romano,l’Assemblea generale dell’Onu haaccolto la proposta del Cio e delGoverno inglese di proclamare, inoccasione delle prossime Olimpiadidi Londra, la Tregua Olimpica. Larisoluzione era stata presentata daSebastian Coe, ex grande campio-ne del mezzofondo e attuale presi-dente del Comitato organizzatoreper Londra 2012, e da MarioPescante, vice-presidente del Cio e“ambasciatore” dell’organismosportivo internazionale pressol’Onu. La risoluzione, intitolata“Costruire insieme grazie allo sportun mondo più pacifico”, è stataapprovata all’unanimità.Fermarsi a riflettere su un argo-mento quale sport e diplomazia,significa in primo luogo che abbia-mo accertato che si possa acco-gliere un rapporto tra i due termini.Per capire le potenzialità che losport offre in questo contestooccorre partire dalle caratteristichepro-prie di questa attività rispetto amolte altre: cosa distingue lo sportda altre attività possibili a livellointernazionale, cosa lo rende cosìparticolare? Ritengo che vi siano alcuni elemen-ti che lo caratterizzano in modo

di Antonella Stelitano

Il 13 ottobre scorso, a Roma, nellaprestigiosa sede del Campidoglio, ilFestival della Diplomazia ha dedi-cato una sessione al tema Sport eDiplomazia. Un argomento che possiamo sinte-tizzare con tre aggettivi: affascinan-te, nuovo ed efficace. Affascinanteperché lo sport lo è per sua natura:avvicina, coinvolge, unisce. Nuovoperché rappresenta una sfida aper-

Antonella Stelitano è laureata in RelazioniInternazionali. Giornalista pubblicista, si dedica da anniagli studi sul tema delle relazioni tra sport e politicainternazionale

Mettete sport nei vostri

CANNONI

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ben 205 comitati olimpici nazionali,ovvero un numero di Paesi superio-re a quello presente all’ONU (193). Questi elementi ci aiutano a com-prendere che lo sport offre uno sce-nario naturale per pro-porci unmodello di comportamento che puòfungere da modello esportabile adaltri contesti delle relazioni tra gliuomini. Occorre, tuttavia, che simetta in chiaro una premessa: losport non è una panacea dei malidell’umanità. E’ semplicementeun’opportunità in più che abbiamoa disposizione. Ma da quale concetto di sport dob-

particolare. Innanzitutto si tratta diun’attività naturalmente umana,comprensibile senza bisogno di tra-duzioni e intermediazioni che siesprime attraverso un linguaggiouniversale, transnazionale, chetransita i propri messaggi oltre iconfini degli Stati e degli uomini. Losport impone ed esige sempre ilrispetto di regole e condizioni pari-tarie; esige un animus aperto allasfida, al contatto al dialogo al con-fronto, all’esito della gara qualun-que esso sia, in altre parole esigefair play; ha il potere di ispirare difare della passione l’arma per rea-lizzare i propri obiettivi anche quan-do questi sembrano impossibili; hail potere di semplificare i concetti.Ci basti pensare al binomio vittoria-sconfitta, leale-non leale. Sonosemplificazioni notevoli e, quandolo sport si avvicina alla diplomazia,questa qualità è ancora più impor-tante perché ci pone davanti a que-siti di una semplicità disarmante,che impongono risposte lontanedal linguaggio della diplomazia“ufficiale”. Infine lo sport è un feno-meno diffuso e popolare su scalamondiale. Tre esempi per farnecapire la portata: il simbolo dei cin-que cerchi olimpici è il simbolo piùconosciuto al mondo dopo la crocecristiana; più della metà della popo-la-zione mondiale ha assistito intelevisione all’ultima edizione deiGiochi Olimpici; al Comita-toOlimpico Internazionale aderiscono

Sebastian Coe, ex grande campione, è attualmente presidente del Comitato orga-nizzatore di Londra 2012

Mario Pescante, vice-presidente del Cio. Ha presentato con Seb Coe all’AssembleaOnu la mozione per la Tregua olimpica

biamo partire? La precisazione èd’obbligo giacché il termine sportnegli ultimi cinquant’anni è entratomassicciamente nei contesti piùdiversi della vita sociale. Parlano disport anche le Nazioni Unite e ilVaticano. La Comunità Euro-pea gliha dedicato un Libro Bianco. Noncitiamo poi quante OING(Organizzazioni Internazionali NonGovernative come, ad esempio,Right to Play, Sport for All, ecc.)sono sorte negli ultimi vent’anni.Ma a quale sport si riferiscono?Dobbiamo chiedercelo perché trop-po spesso si ha quasi la sensazio-ne che il termine sport oltre adessere stato abbondantementeusato, sia stato altrettante volteabusato e ripreso per cogliere inrealtà gli usi distorti a cui spesso ècollegato. Questo è possibile per-ché lo sport in sé è un’attività “neu-tra”, sganciata da connotazionipolitiche, sociali, economiche. Alivello di autorità statali, lo sport èstato sovente utilizzato con almenoquattro obiettivi: come indicatore dibenessere interno; come misurato-re esterno, di facile uso per compa-rare i diversi regimi politici; permostrarsi alla comunità internazio-nale ottenendo spesso una primaforma di legittimazione all’indomanidella conquista dell’indipendenza;come arma per colpire un Paesesenza toccare direttamente i rap-porti politici o economici tra gliStati.Tutto questo è stato possibile per-ché lo sport a livello internazionale

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transita da sempre attraversoun’organizzazione olimpica (e non)direttamente legata ai confini degliStati e alla loro giurisdizione. Inaltre parole, esiste una geografiasportiva che duplica esattamente lageografia politica mondiale, facili-tando la trasposizione in sede spor-tiva dei motivi di tensione e conflit-to che esistono in sede politica. Se allora lo sport in sé non è nébuono né cattivo, e la sua connota-zione morale dipende dall’uso chese ne fa e dal contesto in cui loinseriamo, è importante definire aquale sport ci riferiamo, a qualecontesto. Il giusto ambito in cui dobbiamoleggere questa realtà è senza dub-bio a partire dalla filosofia delMovimento Olimpico, che alla finedel XIX secolo, grazie a Pierre deCoubertin, affida alle relazioni spor-tive internazionali, all’epoca quasiinesistenti, il compito utopistico dicambiare il mondo per renderlomigliore e più pacifico riunendo gliatleti di tutto il mondo, stimolandol’incontro, il rispetto reciproco, lamutua collaborazione. Partendo da queste considerazioni,e collocando lo sport in quest’ambi-to, ecco naturale comprendere ilvalore e la funzione dello sport inambito diplomatico. Ma qual è statoil momento di passaggio in cui losport ha assunto (e non solo subì-to) un ruolo nelle relazioni interna-zionali?Due sono i fattori da considerare: icambiamenti intervenuti nelle rela-zioni diplomatiche degli ultimidecenni e l’incontro con le NazioniUnite. Come abbiamo detto lo sport forni-sce un modello di comportamentocondiviso universalmente, ma que-sto non basta. Ciò che gli dà forzava ricercato anche nei cambiamen-ti intercorsi nel panorama comples-sivo delle relazioni internazionali,che sono oramai frutto di azionidiplomatiche a vari livelli. Non pos-siamo più pensare agli Stati e alleorganizzazioni internazioni gover-native come unici soggetti, uniciattori in grado di influenzare ladiplomazia. Dobbiamo accogliereuna tipologia più ampia di soggettiche risponde alla necessità dicoprire nuovi contesti e spazi dimediazione al di fuori di una logicastatale. Lo sport ha avuto il meritodi essere pronto ad inserirsi in que-

facile e immediato) con le NazioniUnite, soggetto della diplomaziaufficiale altrettanto rappresentativodella dimensione globale delle rela-zioni in-ternazionali statali.Nell’incontro tra i due soggetti sirealizza un percorso che conducelo sport a diventare ufficialmenteuno strumento al servizio del benedell’umanità.

sto spazio, offrendoun’opportunità di dia-logo su basi paritarie,condivise, indipen-dentemente da fattoridi razza, religione,idee politiche. Lo sport aveva questecaratteristiche ed erapronto, organizzato,potente, transnazio-nale, affascinante edisponibile. Approfittadi un vuoto, di unospazio d’azione la-sciato vuoto alla finedella guerra fredda. Il CIO, suprema auto-rità dello sport mon-diale e custode deiprincipi fondamentalidell’etica sportiva, èpronto ad approfittar-ne grazie alle capaci-tà diplomatiche delsuo presidenteJ.Antonio Samaranch(1980-2000), cheapre una fase nuovadella vita dello sportmondiale. Se da un lato dunqueabbiamo il soggetto sportivo pron-to, dall’altro serviva un soggettointernazionale rappresentativodella diplomazia ufficiale, pronto afar transitare le potenzialità dellosport nei canali più appropriati persostenere gli obiettivi comunianche attraverso i canali delladiplomazia ufficiale. Ecco allora l’avvicinamento (non

Una visione dell’Assemblea generale dell’Onu: il 17 ottobre ha votato all’unanimità la Tregua olimpica

Juan Antonio Samaranch, presidente del Cio dal1980 al 2001. Sotto di lui l’organismo olimpico haacquisito una grande forza internazionale

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olimpica al servizio della pace nelmondo. Lo sport dunque ha in sé le caratte-ristiche che la diplomazia mondialeha segnatamente indicato, tramiteil sistema ONU, come modello perle relazioni tra Paesi.Dal 1993 il legame CIO-ONUdiventa più stretto grazie alleRisoluzioni che vengono adot-tatedall’Assemblea generale, concadenza biennale, su due filoni diintervento: la Tregua Olimpica e loSport come strumentoper promuovere edu-cazione, salute, pace esviluppo.Con la Risoluzione55/2 dell’8 settembre2000, intitolata UnitedNations MillenniumDeclaration, 191 Statimembri dell'ONUhanno fissato ottoambiziosi e fondamen-tali obiettivi, che sisono impegnati a rag-giungere entro il 2015e per ciascuno di essiallo sport è stato riser-vato un compito speci-fico: 1) eliminare lapovertà estrema e lafame; 2) raggiungerel’istruzione primariauniversale; 3) promuo-vere l’uguaglianza digenere e l’autonomiadelle donne; 4) ridurre

Il tema dello sport sale inizialmentealla ribalta delle Nazioni Unite apartire dal tema dei diritti umani (lacondanna della politica di Apartheiddel Sud Africa), per poi manifestar-si con riferimento alle attività chepossono promuovere e facilitare irapporti tra i giovani di tutto ilmondo, fino a contribuire alla rea-lizzazione di un mondo migliore epiù pacifico edu-cando la gioventùdi tutto il mondo attraverso lo sporte la cultura. L’ONU riconosce nellosport, ispirato ai valori olimpici, unsoggetto con il quale condividereuna missione: il man-tenimentodella pace e dell’intesa internazio-nale. Su queste basi riconosce,nell’ottobre 2009, al CIO lo statusconsultivo presso l’Assembleagenerale. Un risultato di granderilie-vo, che costituisce un ricono-scimento non solo del soggettoCIO e dei suoi obiettivi, ma anchedell’importanza dello sport comestrumento per perseguire gli obiet-tivi dell’ONU. E’ indicativo l’elencodelle materie della collaborazione,molto vasto a dire il vero: sviluppo,assistenza umanitaria, promozionedella salute e dell’educazione, rifu-giati, sanità, educa-zione, scienzae cultura e anche lotta alla povertà,all’aids, all’uso di stupefacenti, allavio-lenza e delinquenza giovanile. Le Nazioni Unite hanno riconosciu-to ufficialmente questo ruolo,ponendo non solo il mes-saggioolimpico, ma anche la struttura

Un ritratto del barone Pierre de Coubertin, l’uomo che ha fatto dello sport unostrumento di dialogo tra i popoli

La bandiera olimpica con i cinque cerchi, il simbolopiù conosciuto al mondo

la mortalità infantile; 5) migliorare lasalute materna; 6) combattere l’HIVe l’AIDS, la malaria e altre malattie;7) assicurare la sostenibilitàambientale; 8) sviluppare un parte-nariato globale per lo sviluppo.Lo sport per lo sviluppo e la paceoffre la possibilità di aumentare lacollaborazione tra i diversi attoriimpegnati, ovvero governi, donato-ri, ONG e organizzazioni sportivefornendo un canale ulteriore diincontro e dialogo.L’ONU si è fatta interprete convintadi questa voce anche attraverso lacreazione di una struttura di sup-porto, l’UN Office on Sport forDevelopment and Peace, che rap-presenta un punto di incontro tramondo sportivo e canali diplomaticiufficiali per mediare, organizzare,diffondere, promuovere e sostene-re progetti concreti che si caratte-rizzano per avere in comune il rico-noscimento di un nucleo di valoriforti, di principi etici presi dallo sportcome modello super partes. Il superamento di una dimensionestatalistica dello sport, grazie allacondivisione ad ampio raggio mon-diale di un sistema etico di valori eprincipi, è pertanto la direzione piùopportu-na ed efficace che la diplo-mazia sportiva deve ricercare alfine di consentire che il modelloolimpico, condiviso da 205 Paesi,sia un modello di riferimento pertutti. l

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sono nel programma olimpico siesaurisse completamente. Neiprimi giorni di novembre erano inprogramma a Parigi i Mondiali disollevamento pesi, nella primametà di dicembre in Brasile si asse-gnerà il titolo iridato della pallama-no donne mentre prima di Natale inAustralia, a Perth, si esauriranno iMondiali della vela. Per quantoriguarda quest’ultima disciplina nelcomputo delle cifre è stata però giàinserita l’edizione che si è svoltanel 2010 in diverse località secon-do le classi.I Mondiali citati non cambieranno, o

La stagione preolimpica si è praticamente esaurita e i molti campionati mondialidisputati offrono una sintesi delle aspettative per i Giochi del prossimo anno.L’Italia ha conquistato 34 medaglie di cui 12 d’oro con il grande contributo

della scherma. E’ nona tra le nazioni, ma molte sono state anche le delusioni

non dovrebbero cambiare, quellache è la valutazione dell’annatapreolimpica azzurra, fatta di luci eombre, ma che comunque ha por-tato allo sport italiano 34 medaglie,di cui 12 d’oro, un bottino che per-mette all’Italia di piazzarsi al nonoposto, dietro Gran Bretagna eFrancia, e davanti alla NuovaZelanda. E’ posizione importante,anche se non sorprendente, chesarebbe un sogno confermare inchiave olimpica. Bisogna peròammettere che una bella spinta inavanti è arrivata proprio ad ottobrequando ai Mondiali di scherma

Per lo sport mondiale è ormaiscattato il conto alla rovescia versol’appuntamento più atteso: la XXXedizione dei Giochi olimpici cheLondra ospiterà dal 27 luglio al 12agosto 2012. Queste righe che viproponiamo mandano virtualmentein archivio l’annata preolimpica,ormai esaurita ma durante la qualesi sono disputati tutti i Mondialidelle discipline più importanti,almeno a livello individuale: dalnuoto all’atletica, dalla ginnasticaalla scherma. E nelle cifre di sinte-si, che un attento ed esperto osser-vatore come l’amico Luciano Barra,propone periodicamente, inse-guendo i risultati iridati, si può leg-gere molto nelle aspettative a cin-que cerchi delle singole nazioni, deisingoli atleti. I Mondiali sono iMondiali e le Olimpiadi sono leOlimpiadi, ma i primi restanocomunque uno specchio affidabileperchè nello sport dell’era modernanon si improvvisa più nulla. In que-ste pagine abbia sintetizzato duetabelle: le medaglie mondiali vintedall’Italia e la posizione, sempre inchiave di podi conquistati, dellemigliori dieci nazioni.Va detto che la sintesi statistica chevi presentiamo è stata fatta ancorprima che il calendario 2011 dellemanifestazioni che assegnavano ititoli mondiali nelle discipline che

Stefano Tempesti, il portiere della nazionale di pallanuoto campione mondiale. Il migliore al mondo nel suo ruolo

La prossima fermata è

LONDRA

di Sandro Abbate

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di Londra nonsarà certo faci-le, ma dallascherma italia-na ci si puòaspettare ditutto.Era anche l’an-no dei Mondialidei due sportolimpici pere c c e l l e n z a ,atletica e nuoto.La prima, pur-troppo, seguen-do un trendnegativo cheormai non si può piùconsiderare occasiona-le, ha regalato solo ilbronzo della straordina-

ria Antonietta Di Martino, mentre ilnuoto trascinato da FedericaPellegrini non ha certo deluso eanzi, a Shanghai, restando in temadi acqua, c’è stata la fantastica vit-toria del Settebello, un oro che allapallanuoto azzurra mancava da 17anni. Peraltro, proprio citando lapallanuoto si può affrontare unargomento dolente, quello dellequalificazioni dei vari team azzurri.L’Italia non fa più squadra, si èdetto da più parti. Al momento,infatti, solo il Settebello è riuscito aconquistarsi il passi per il torneoolimpico. Possibilitàsono rimaste solo allapallanuoto in rosa, purquarta per una solarete di scarto aiMondiali in Cina, e alledue nazionali di palla-volo che possono gio-carsi le prime possibili-tà già in questo mesedi novembre quando inGiappone si dispute-ranno le due edizionidella Coppa delMondo. Le prime tredei due tornei si qualifi-cheranno per Londra.Se ciò non dovesseaccadere l’ultimaspiaggia sarà rappre-sentata dai tornei direcupero programmatiin maggio e dove sisceglierà l’ultimanazione del Vecchiocontinente ad entraretra le dodici del torneoolimpico.

svoltisi a Catania l’Italia ha fatto laparte del leone conquistando quat-tro ori (con l’eterna Vezzali nel fio-retto donne, con il collaudatoCassarà in quello degli uomini, conil rinato Montano nella sciabola econ la sorpresa Paolo Pizzo nellaspada), oltre a tre argenti e quattrobronzi. Un bottino che poteva addi-rittura essere migliore se qualchedecisione arbitrale non avessepenalizzato in alcune circostanze lasquadra dello sport che ha piùmedaglie in bacheca nella nostrastoria. Ripetersi a tale livello in quel

In questa breve panoramica sullastagione “iridata” dello sport azzur-ro c’è da notare che mentre glisport di “tiro” (eccellente l’arco condue titoli) hanno fatto la loro partecome da tradizione, siano invecemancati all’appello gli sport dacombattimento (solo il pugilato èentrato nel medagliere con duebronzi) che nelle ultime edizionidelle Olimpiadi avevano offertorisultati di assoluto valore. La cre-scita dello sport a tutte le latitudini ela volontà, peraltro giustificata, dicontingentare i partecipanti hannoormai creato un’Olimpiadenell’Olimpiade, quella dove... l’im-portante non è solo parteciparebensì qualificarsi. l

L’esplosione di gioia di Aldo Montano tornato alvertice mondiale nella sciabola

Federica Pellegrini, due ori aiMondiali disputati a Shanghai

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con il consorzio Innopolis. L’idea che diventava realtà era nataa ridosso del tragico evento sismi-co che il 6 aprile 2009 colpìL’Aquila e la sua provincia. AesItalia, ente di promozione socialeche da circa tre anni fa parte della

grande famiglia “Mondo CSAIn”,come molti altri soggetti, volle dareun proprio contributo diretto, agen-do nel campo che da sempre le èconsono, quello della promozionedell’attività sportiva, destinando lerisorse alla fascia di popolazionepiù giovane. Presentato il progetto,ottenne il finanziamento delMinistero Politiche SocialiDirezione Generale per ilVolontariato, l’Associazionismo e leFormazioni Sociali (direttiva383/2009) che permise di dare ildefinitivo via libera all’iniziativa. Ilprogetto ebbe anche il supportodell’Assessorato regionale allosport ed in particolaredell’Assessore Carlo Masci edell’Ufficio Scolastico Provinciale,con il suo responsabile di educa-zione fisica prof. AntonelloPassacantando che da subito siadoperò per integrare il progetto,nelle linee strategiche programma-te per l’anno scolastico 2010-2011.Dunque Fenice nasce come tenta-tivo di dialogo e lavoro in rete traistituzioni e territorio, con il dupliceobiettivo di fornire, attraverso unarticolato percorso sia formativo

Un convegno e la presentazione di un’interessante indagine ha concluso il progettodell’Associazione Europea Sport Italia della famiglia CSAIn sostenuto dalla

Regione Abruzzo e dalle istituzioni scolastiche aquilane. Lo scopo è stato quellodi dare con lo sport sostegno ai giovanissimi per superare i traumi post-terremoto

Esattamente un anno fa prende-va il via il Progetto Fenice organiz-zato dall’Associazione EuropeaSport Italia in collaborazione conl’Assessorato allo Sport dellaRegione Abruzzo, con l’UfficioScolastico Provinciale dell’Aquila e

di Paolo Germano

Un anno in volo con la

FENICE

Da sinistra: il prof. Consorte, psicologo dello sport, il prof. Passacantando,responsabile provinciale scolastico per l’educazione fisica, l’assessore regionaleMasci e Paolo Germano, coordinatore del progetto

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sportive ed il rapporto con il territo-rio. Il 57,8 % dei bambini dichiara dipassare il proprio tempo liberodavanti alla televisione, mentre il20,7 % con il computer. Lo sportviene indicato invece dal 17,2% deibambini. I piccoli abruzzesi quindicrescono a stretto contatto con lemolteplici sollecitazioni derivanti daun ricco e diversificato universomultimediale, sperimentando espe-rienze che vanno ben al di là diquelle che sono state considerate,fino a qualche tempo fa, normaliesperienze di vita. Rispetto allepersone con cui trascorrono il lorotempo libero, i bambini intervistatihanno una preferenza nello stareinsieme con i propri fratelli/sorelle(33,6%) e con bambini della propriaetà (28,4%). Per quanto riguarda l’attività sporti-va, il 78,4% dichiara di praticarla.E’ stato poi richiesto quanto tempoviene dedicato giornalmente allapratica sportiva: il 91,2% dichiara didedicare 1/2 ore allo sport. Glisport maggiormente praticati risul-tano il nuoto (44%) ed il calcio(19,8%). Coloro che hanno rispostodi non fare sport, indicano soprat-tutto come motivazione principalel’assenza di tempo (66,6%) e l’as-senza di spazi vicini a casa(16,6%). Rispetto all’organizzazio-ne pomeridiana delle attività emer-

che laboratoriale-pragmatico, glistrumenti e le risorse capaci di sup-portare i più giovani nell’elaborazio-ne degli episodi traumatici. Di con-tribuire cioè ad avvicinare i giova-nissimi (bambini tra gli 8 e gli 11anni di età) allo sport nelle suediverse discipline, valorizzandonelo spirito aggregativo e socializzan-te e di formare docenti ed operato-ri sportivi ad un utilizzo della praticasportiva quale agente di cambia-mento sociale e strumento di sup-porto per superare gli effetti negati-vi post-trauma (isolamento e distur-bi emotivi). Molti studi, infatti, hanno dimostra-to che progetti di intervento a basesportiva hanno una sostanziale effi-cacia nella gestione dei sintomipost-trauma, nella ricostruzionedelle reti sociali e nel favorire unritorno ad uno stato di normalità.Riassumendo, il progetto era basa-to su tre momenti operativi distinti epropedeutici l’uno all’altro. Il primo,un’analisi esplorativa del contestod’intervento volta a capire come ilsistema scuola e il sistema sportivostiano operando all’interno del pro-cesso di ricostruzione, per delinea-re un quadro attualizzato relativoalle abitudini di vita, rapporto con ilterritorio, ricordo del terremoto,percezione dei cambiamenti con-seguiti e desiderata dei bambiniaquilani. Il secondo, un’azione for-mativa volta a dotare il sistemadegli operatori sportivi, di compe-tenze specialistiche sull’uso dellosport come strumento di aggrega-zione e supporto psicologico e aragionare con loro sulle modalità diadozione specifiche nell’attualecontesto aquilano. Il terzo, le attivi-tà di laboratorio che hanno coinvol-to tre classi degli ultimi due annidelle elementari, per un totale dicirca 60 alunni. L’atto conclusivo del progettoFenice, si è svolto il 27 settembrecon la realizzazione del Convegnodal titolo “L’Educazione Motorianella scuola primaria: ruolo attualee prospettive future”. Prima dell'ini-zio del convegno, è stata presenta-ta una graditissima ospite, la cam-pionessa del mondo di ginnastica

ritmica Elisa Santoni che si è intrat-tenuta con gli ospiti e che ha dialo-gato con i molti bambini presenti. L’incontro si è proposto come unmomento di riflessione e confrontosul tema, dove si è fatto il puntodella situazione, con uno sguardo aquanto già realizzato ed alla nuovaprogrammazione 2011-2012, ipo-tizzando su questa base, possibilisviluppi di medio e lungo periodo.Nutrita la presenza dei docentidelle scuole primarie della provin-cia e degli studenti della facoltà discienze motorie, che hanno ascol-tato con interesse gli interventidell’Assessore Masci, del prof.Passacantando, del prof. Consorte,psicologo dello sport, e delladott.ssa Pennacchiotti che ha pre-sentato i risultati, veramente signifi-cativi, della ricerca esplorativa.L’intento della ricerca-azione daltitolo “Bambini, Sport e Territorio”, èstato quello di approfondire il rap-porto che lega i bambini alle attivitàsportive e al loro territorio, nel con-testo complesso e fragile postsisma, della provincia aquilana.Centosedici bambini delle scuoleelementari dell’Aquila aderenti alprogetto (Celestino V, E. DeAmicis, Gianni Rodari e MarieleVentre) hanno risposto a un que-stionario che aveva lo scopo diverificare le loro abitudini nel tempolibero, la propensione alle attività

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Il prof. Passacantando con Elisa Santoni, campionessa mondiale di ginnasticaritmica, gradita ospite del convegno

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alla pratica sportiva e il 55,2% con-ferma questa abitudine. L’ultima parte del questionario eratesa ad approfondire gli aspettilegati al rapporto tra bambini e ter-ritorio nel quale vivono, nello speci-fico rispetto al fenomeno del terre-moto. E stato chiesto innanzitutto diindicare se hanno vissuto questaesperienza e il 91,3% ha dichiaratodi sì. E’ stato poi chiesto di indicareil ricordo più intenso riguardoall’evento: il 43,4% dei bambini

ricorda maggiormente il proprio ter-rore, la propria paura negli attimidel terremoto, quindi concentra sudi sé le sensazioni più forti. Un altroaspetto molto sentito è quello deirumori e del boato, il 33% lo consi-dera, infatti, uno dei ricordi piùintensi. Il terremoto ha rappresen-tato indubbiamente un momento dirottura con il passato: ha modifica-to spazi, luoghi, relazioni sociali. E’stato anche chiesto cosa era cam-biato rispetto al passato dopo ilsisma. Il 26,4 % dei bambini hadichiarato che per loro niente écambiato e che si sentono comeprima, come a voler rifiutare l’acca-duto. Il 20,8% invece dichiara disentirsi più attaccato al proprioquartiere e paese. Il 18% confermadi apprezzare soprattutto la propriacasa, che rappresenta sicuramenteun simbolo di protezione e di sicu-rezza. Infine, come ultima doman-da, è stato chiesto ai giovanissimidi indicare i loro desideri rispetto alquartiere, ossia cosa vorrebberoche ci fosse e cosa invece mancaattualmente: l’84,4% dichiara didesiderare più spazi e aree verdi eparco giochi dove poter muoversiliberamente, mentre il 15,6% vor-rebbe avere i propri affetti (amici,parenti, familiari) più vicini. l

ge che nel 75% dei casi non é pre-vista nelle scuole. E’ stato poi chie-sto ai bambini se desiderasseroaltri posti, luoghi o spazi in cui gio-care, in un contesto frantumatocome quello dell’Aquila post-terre-moto ed emerge che questa è con-siderata esigenza primaria: l’82,8%dei bambini dichiara di desiderarli. E’ stato anche ritenuto importantecapire se i genitori dei bambini pra-ticano sport, così da verificare senel contesto familiare vi è abitudine

Una gara di corsa per giovani organizzata all’Aquila qualche mese dopo ilterremoto

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mento, verificano l’affidabilità delcliente interrogando i SIC e gli altriregistri ed elenchi pubblici (elencodei protesti, registri dei tribunali,ecc.).Il Garante per la Protezione deiDati Personali, dopo numerosesegnalazionida parte di cit-tadini sulles u p e r f i c i a l imodalità disegnalazionea Banche Datiha messo ordi-ne grazie alCodice dideontologia ebuona condot-ta per i sistemii n f o r m a t i v igestiti da sog-getti privati intema di creditial consumo,affidabilità epuntualità neip a g a m e n t i(2004).In base aquanto stabili-to dal Garante,i dati possonoessere resiaccessibili:1) in caso diun primo ritar-do nel paga-

Per elargire un prestito o un mutuo gli istituti di credito chiedono referenze sul clientealle Banche Dati del Sistema Informazioni Creditizie: se in passato non si è statisempre in regola con i tempi il no è scontato. Ma ci sono tutele precise per non

dover finire tra i “cattivi” e comunque l’AECI ti può aiutare a risolvere il problema

Può capitare che, in fase dirichiesta di un finanziamento perun acquisto importante, la banca cisegnali che non ci può concedere ilmutuo perché siamo iscritti al CRIF(“Centrale dei rischi finanziari”, unasocietà privata che raccoglie i datidi ogni persona che ha chiesto unfinanziamento, un prestito o unmutuo) o in una delle tante BancheDati negative del SIC (SistemaInformazioni Creditizie).Molti consumatori in questi annihanno bussato alla porta dellanostra Associazione diConsumatori per capire cosa stavaaccadendo e per trovare una solu-zione a questa spiacevole situazio-ne.Vediamo cosa può essere succes-so e cosa possiamo fare per esse-re cancellati dal CRIF e poter, quin-di, ottenere il sospirato finanzia-mento.Gli istituti finanziari, sistematica-mente e con rapporti mensili, tra-smettono al SIC (CRIF, Experian,CTC i più diffusi) tutte le informa-zioni sulle richieste di finanziamen-to e lo status di quelle attivate, cioèse le rate dei finanziamenti in esse-re vengono onorate con puntualità.Quindi i SIC gestiscono, oltre aidati anagrafici, informazioni positi-ve (rispetto dei rimborsi) e negative(irregolarità nei rimborsi).Istituti finanziari e banche, quindi,prima di concedere un finanzia-

mento, dopo almeno 120 giornidalla data di scadenza del paga-mento o per mancato pagamento dialmeno quattro rate mensili nonregolarizzate;2) negli altri casi, se non si paganoalmeno due rate mensili consecuti-

DI SUSANNA GIANNACHI PER L’ASSOCIAZIONE EUROPEA CONSUMATORI INDIPENDENTI

NIENTE FINANZIAMENTO?SEI FINITO DENTRO IL “SIC”

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ve, o una rata per due mesi;3) quando si paga in ritardo anchesolo una delle due ultime scadenzedi pagamento.Ormai è cattiva consuetudine chel’istituto finanziario o la bancasegnalino in automatico al SIC chiritarda i pagamenti. Il Garante perla Protezione dei Dati Personaliinvece, ha indicato qual è la corret-ta procedura da seguire: in caso diritardo nel pagamento, l’istitutofinanziario, anche unitamente alsollecito, deve avvisare l’interessa-to dell’imminente registrazione deisuoi dati in uno o più sistemi credi-tizi (art. 4).L’istituto di credito deve quindicomunicare l’imminente inserimen-to nelle Banche Dati di “cattivipagatori” e la comunicazione deveavvenire tramite raccomandata conricevuta di ritorno. Per quanto tempo il SIC conserva idati? Riepiloghiamo in breve:1) le richieste di finanziamento ven-gono conservate per sei mesi dallarichiesta (un mese in caso di rifiutoo rinuncia al finanziamento);2) le morosità di due rate (o mesi),poi sanate, sono visibili per dodicimesi dalla data di regolarizzazione; 3) le morosità superiori a due rate(o mesi), poi sanate, sono visibiliper 24 mesi dalla data di regolariz-zazione; 4) le morosità mai sanate rimango-no visibili per 36 mesi dalla scaden-

za contrattuale o dall’ultimo aggior-namento.Le informazioni positive, il pienorispetto cioè del rimborso del finan-ziamento, possono restare visibilifino a un massimo di 24 mesi dallacessazione del rapporto o di sca-denza del contratto o dal primoaggiornamento del mese successi-vo a tali date. L’istituto finanziariodeve inoltre sottoporre al cliente ilmodulo di informativa, nel quale è

chiaramente specifi-cato che i dati positi-vi che lo riguardanosaranno registratinei SIC solamentese avrà firmato ilrelativo consenso,mentre le informa-zioni negative sueventuali ritardi oi n a d e m p i m e n t isaranno trasmesseai SIC, e rese dispo-nibili agli Istitutifinanziari parteci-panti, anche senza ilsuo consenso pre-ventivo.Grazie al Codice in

materia di protezione

dei dati personali (D. Lgs 196/2003,art. 7 e ss.), è possibile interrogarei SIC sia per sapere se esistono deidati che ci riguardano sia per verifi-care se sono corrispondenti a veri-tà. Ricordiamo che è possibilerevocare il trattamento dei propridati positivi e che i SIC sono tenutia cancellare tali dati entro 90 giornidalla nostra richiesta.Il SIC è tenuto dunque a cancellarei dati negativi entro le scadenzesopra riportate. Nella maggior partedei casi invece questa operazionenon viene effettuata e i consumato-ri devono in prima persona chiede-re la stessa cancellazione. In caso di risposta assente o nonesaustiva, è possibile adire l’autori-tà giudiziaria ordinaria o presentarericorso al Garante.Cosa si può fare se scopri di esse-re iscritto in una Banca Dati negati-va? A.E.C.I. ti può aiutare a saperese sei iscritto nei SIC e, soprattutto,ti può aiutare a risolvere i tuoi pro-blemi. I nostri consulenti saprannoassisterti per cancellarti dalleBanche Dati negative o, in caso dimorosità, per ridefinire la tua posi-zione [email protected]

LA TESSERA AECI 2012 E’GRATIS PER I SOCI CSAINRICHIEDETELA PRESSO LE

VOSTRE ASSOCIAZIONI

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ze li avrebbe coinvolti, si sperava inun annullamento totale dei contrat-ti qualora il consumatore non aves-se ricevuto la merce ordinata.FIDITALIA Spa, società del gruppofrancese Société Générale, giàsotto ispezione della Banca d’Italia,rimane arroccata sulle sue posizio-ni, continua a prendere tempo,ingarbuglia le cose con lettere etelefonate che poi annulla e poiriprende, senza tenere in conside-razione il malessere ed il disagiodei propri clienti.Viene messo in campo il nostropunto forza: “il decreto legislativo141/2010 “ che prevede la nullitàdei contratti fatti dai consumatoriper ottenere un finanziamento perl’acquisto di merce mai ricevuta edabbiano altresì attivato la procedu-ra di messa in mora; ma, nonostan-te ciò FIDITALIA Spa nicchia espera di risolvere proponendo una

Una famosa pubblicità televisi-va recitava così: “Basta la parola!”.Sì, basta la parola per dare certez-ze e sicurezza, basta la parola perfar ricredere i tanti consumatori chea cuor leggero si rivolgono a ban-che e finanziarie per poter esaudiredesideri e necessità, basta la paro-la per rendere un inferno l’esisten-za di migliaia di persone presenella morsa della burocrazia e del-l’incompetenza: 2.090 creditori eun passivo di 51 milioni di euro“Aiazzone… provare per credere.”Quando nell’aprile di quest’annoFIDITALIA Spa ammise di essersiancora esposta già quando ormaiera prevedibile il fallimento diPanmedia Spa (per i non addetti ailavori è la società che ha rilevato ivari marchi Aiazzone, Emmelungae B&S) continuando ad erogarefinanziamenti ai consumatori, pursapendo in quali gravi conseguen-

sospensione dei finanziamentisenza tener conto che oggi, con leprocedure dal Tribunale fallimenta-re in essere, non ha più alcunsenso logico tenere in vita contrattiche alla lunga si ritorcerannocomunque contro chi li ha stipulatiin tempi e modi già sospetti.Dovrebbe far paura a FIDITALIASpa il fallimento di Panmediadichiarato dopo gli arresti di GianMauro Borsano, ex presidente delTorino Calcio ed ex parlamentaresocialista, del suo socio nellasocietà «B&S» Renato Semeraro,e di Giuseppe Gallo, titolare diPanmedia che dalla B&S acquistòla catena Aiazzone, con i suoi 30negozi (alcuni col marchioEmmelunga) in tutta Italia; dovreb-be far paura perché un possibilecoinvolgimento di alcune strutturetroppo disinvolte e coinvolte nonlascerebbe scampo a quelle cheper ora sono solo voci di corrido-io… per ora!A.E.C.I. andrà comunque fino infondo e farà ricorso anche contro laCuratela che oltre non aver dato itermini necessari per presentare idocumenti integrativi per l’ammis-sione al passivo non ha tenuto inconsiderazione nemmeno la deli-bera dell’Autorità Garante dellaConcorrenza e del Mercato del25/08/2011 non ammettendo cosìcentinaia di consumatoriall’Udienza del 20 ottobre 2011 pri-vandoli quindi dei propri diritti. Ciprepareremo quindi alla tutela deinostri soci e di tutti i consumatoriper la nuova udienza in calendarioil prossimo 27 gennaio. Per fortunache A.E.C.I. c’è! l

L ’ O S S E R V A T O R I Odi Leonardo Peruffo, Presidente Nazionale A.E.C.I.

FIDITALIA, NON BASTA LA PAROLA...

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I falsi miti / 6. Per dimagrire si ritiene che la strategia più importante sia quelladi una dieta ipocalorica, magari associata ad un po’ di movimento. In realtà, davanti

ad un’alimentazione che non sia spropositata, bruciare le calorie attraverso un programma di attività fisica equilibrato ha molti più vantaggi, soprattutto duraturi

La bocca? Non serve

CUCIRLA

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Tuttavia in questo modo non credodi essere riuscito a risolvere defini-tivamente il problema che, presto,nel caso in cui esistesse un dannoreale, incomincerà a far maleanche senza toccarlo.Nello stesso modo non ci vuole ungenio per capire che se non man-giamo dimagriamo molto veloce-mente: l’aria non ingrassa ed ildispendio energetico giornaliero ciconsumerà in tempi molto rapidi.Non pensate, tuttavia, anche voiche ad un certo punto si dovrànecessariamente ricominciare amangiare? Ma, senza arrivareall’estremo del digiuno totale, sietetutti veramente certi che diminuen-do l’apporto alimentare giornaliero,e solo con questo, si possano otte-nere risultati dimagranti importantie soprattutto duraturi? Quanti pensano che aumentarel’attività fisica non risolve una pro-blematica di obesità e che l’unicosistema sia invece “cucire labocca”? Magari i più ragionevoli sischierano dalla parte di “un po’ edun po’”, ma alzino la mano coloroche optano per una netta suprema-zia del controllo alimentare sull’atti-vità motoria allo scopo di raggiun-gere un importante risultato di caloponderale.

I falsi miti / 6. Per dimagrire si ritiene che la strategia più importante sia quelladi una dieta ipocalorica, magari associata ad un po’ di movimento. In realtà, davanti

ad un’alimentazione che non sia spropositata, bruciare le calorie attraverso un programma di attività fisica equilibrato ha molti più vantaggi, soprattutto duraturi

A volte mia figlia, cucciola, silamenta di alcuni dolori: «Quandolo tocco mi fa molto male, papi.Cosa posso fare?». «Non toccar-lo», è la mia risposta più scontata el’unico consiglio per annientareimmediatamente il sintomo.

di Luciano Gemello

Luciano Gemello è nato a Torino nel1965. Ha praticato l’atletica leggeracome saltatore con l’asta diventandopoi tecnico specialista. Diplomatoall’Isef di Torino ha poi conseguito lalaurea in Scienze motorie (Torino) e inManagement dello Sport (Lione). Da27 anni svolge l’attività di personaltrainer curando il benessere fisicoanche di noti imprenditori e personali-tà dello spettacolo. Per 22 anni hainsegnato alla Facoltà di ScienzeMotorie di Torino, prima comeAssistente alla cattedra di AtleticaLeggera e Metodologia, poi comedocente di Personal training. Per 12anni è stato direttore di “AmericanClub”, gruppo di palestre italiane.Oggi è l’amministratore unico di TwinSrl, società che gestisce sei CentriFitness a Torino.

La bocca? Non serve

CUCIRLATutti i dietologi moderni impongo-no, o almeno consigliano vivamen-te, un’attività fisica come parte inte-grante di una bilanciata dieta ipoca-lorica. Dall’altra parte molti inse-gnanti di ginnastica cercano di sen-sibilizzare i loro utenti, che hannocome obiettivo la perdita di peso,verso un’alimentazione particolareed ipocalorica.Uno “scarica barile”? Il dietologousa la mancanza di ginnasticacome alibi per un eventuale insuc-cesso e viceversa fa il trainer?Oppure c’è la ragionevolezza dicapire che le due strategie debbo-no procedere per mano?Alimentarsi correttamente e nelrispetto delle nostre caratteristichefisiche, ingerire una quantità calori-ca adatta al nostro fabbisogno,senza eccessi, rappresenta unanello fondamentale della catenache ci porterà a perdere i chili ineccesso. Ma non v’è dubbio che ilcontemporaneo aumento deldispendio calorico, per mezzo del-l’attività motoria, accelererà taleprocesso. Ma quale delle due stra-tegie è più importante? Se 100 rap-presenta numericamente l’obietti-vo, possiamo dividere a metà imeriti per il suo raggiungimento? Oil baricentro sarà più spostato verso

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Tutto ciò rende quasi impossibileottenere un duraturo calo pondera-le e, normalmente, a fine dieta ilpeso e l’accumulo adiposo tornavelocemente ai parametri di parten-za e non solo. l In certe occasioni la diminuzionedi apporto calorico crea stress e dif-ficoltà del sonno, fenomeni depres-sivi si collegano alcune volte a pri-vazioni alimentari importanti.l Il dimagrimento viene suddivisotra perdita di tessuto adiposo emuscolare, il famoso “cannibalismoproteico” è classico in questi casi.Naturalmente la perdita di massamagra, maggiormente attiva meta-bolicamente, diminuisce il consu-mo calorico giornaliero.

l Alcune volte, soprattutto nel casodi persone predisposte, la diminu-zione alimentare può peggiorare iprocessi osteoporotici generali.l Quasi mai le diete ipocalorichecreano i presupposti per risultati dilunga durata.Ma invece cosa succederebbe sela stessa quantità calorica venissecombusta per mezzo di un’attivitàfisica giornaliera che permettessequindi di non cambiare in alcunmodo l’abituale apporto alimenta-re? Naturalmente il risultato di per-dita di tessuto fisiologico sarebbe lastessa ma:l Il metabolismo basale, comealcune ricerche dimostrano,aumenterebbe. Anche dormendoalcune calorie in più verrebberocombuste. l Il “volano metabolico” subirebbeun’accelerazione che, rallentandoregolarmente alla fine del momentoattivo, impiegherebbe parecchieore, dipendenti dall’intensità dell’at-tività svolta, per ritornare al suostato basale.l Il sonno migliora ed alcuni ormo-ni tipici dello stress vengono inibiti.l L’esercizio, specialmente quellocon sovraccarichi, stimola il nostrometabolismo a trattenere la massamagra a scapito di quella grassa.L’azione inibente il catabolismoproteico dell’attività muscolare èprovata in moltissime ricerche indi-cando un risultato di calo pondera-

la parte dietologica o quella ginni-co-sportiva? Potrebbe essere addi-rittura un 10 e un 90? E a favore dichi? Proviamo a considerare sepa-ratamente le due strategie.Diminuire di 500 calorie l’apportocalorico giornaliero, presupponefare considerevoli sacrifici, speciequando non si va ad incidere suun’abitudine alimentare esageratada un punto di vista calorico.Significa risparmiare circa 60 gram-mi al giorno di grasso, per un tota-le mensile di 2,5 kg. Naturalmentetale risultato presuppone che lanostra attività giornaliera rimangaesattamente uguale a quella delperiodo precedente la dieta. Moltospesso, infatti, una diminuzione diapporto calorico crea una sensa-zione di debolezza fisica e di mino-re esuberanza, con il conseguentetentativo di risparmiare energia intutte le situazioni quotidiane com-promettendo così parte del succes-so auspicato. Inoltre:l Alcune ricerche, anche se spessoconfutate da altre, evidenziano unadiminuzione del metabolismo basa-le nel caso di diete ipocaloricheprolungate nel tempo. Si attivereb-be una sorta di risparmio energeti-co globale. La macchina umana èincredibilmente intelligente; menocalorie vengono introdotte in essa,più il metabolismo diminuiscerisparmiando energia. Gli adipociti,inoltre, tendono ad inibire il rilasciodi leptina, ormone che segnala alcervello la sensazione di sazietà. Acascata altri ormoni, compresiquelli tiroidei, segnalano un dram-matico incremento di appetito.

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piuttosto che svolgere un’attivitàfisica errata e traumatizzante èmeglio stare fermi, ma se tutto ciòfosse gestito in maniera correttasotto la guida di un professionista irisultati ci darebbero certamenteragione.Paradossalmente, come una partedella bibliografia americana sugge-risce, il miglior sistema per ottenereun dimagrimento definitivo ed este-ticamente confortante risulta esse-re quello di “eat more end exercisea lot more” (mangiare di più e con-sumare molto di più). Un sistemachiamato “high energy flux”, neltentativo di creare un “turbo meta-bolismo”.Qui di seguito voglio riportare alcu-ne indicazioni bibliografiche, chepotrebbero aiutare a decidere a chiassegnare la priorità messa indiscussione in questo articolo.• Walberg, Sports Med, 1989: intra-prendere un programma di calo dipeso basato esclusivamente sullarestrizione alimentare causa unanetta riduzione soprattutto dellamassa magra. • Saris, Int J Obes relat MetabDisord, 1998: l’attività fisica si deveconsiderare la parte più importantedi un’efficace strategia dimagrante.Facilita il mantenimento del pesoacquisito permettendo di incremen-tare il dispendio calorico anche a

riposo e miglioralo stato di “fit-ness”. • Saltzman, Nutrrev, 1995: ridurreil dispendio calo-rico giornalierosembra favorirel’aumento pon-derale in sogget-ti predispostiall’obesità anchedurante unadieta ipocalorica.Riassumendo“The Sciencebehind burningmore, not eatingless”. L’attivitàfisica vince lasfida sulla po-tenza dimagran-te ma non solo.L’elenco descrit-to in precedenzaillustra unasituazione allaquale nessuna

persona ragionevole può rinuncia-re. Cercare di stare bene dovrebbeessere uno dei doveri che abbiamorispetto ai nostri cari e… per dimi-nuire la spesa sanitaria pubblica.Forse la pigrizia rende più accetta-bile utilizzare pillole anoressizzantiper dimagrire o pastiglie per regola-rizzare la pressione arteriosa; tutta-via oggi abbiamo appreso che nonè la stessa cosa. Camminare, cor-rere, fare ginnastica, utilizzare ilnostro corpo per compiere attivitàche, se riusciamo ad ascoltarlo,esso stesso ci chiede. Vivere lagioia di vedere i nostri gesti quoti-diani migliorare in precisione e qua-lità. Ringiovanire o comunque ral-lentare l’invecchiamento. Questonon può essere noioso. La cultura motoria e sportiva oggiin Italia viene negata nel periodopiù importante delle tappe auxolo-giche. Nelle scuole elementari nonesiste l’educazione motoria ecomunque la mancanza di stimolimeritocratici all’interno degli impie-ghi statali potrebbe affidare talecompito ad insegnanti noiosi epoco motivati, come regolarmentesuccede nelle scuole superiori,incapaci di fare apprezzare unamateria incredibilmente divertenteed indispensabile per una vita sanaed attiva. Riprendendo il titolo di questo arti-colo posso con orgoglio conferma-re: «Se magro vuoi diventare non èla bocca che devi cucire». Abbiamosostenuto la forte priorità dell’attivi-tà motoria nel raggiungere questorisultato e, soprattutto, ricordiamoche il laureato in scienze motorienon ha alcuna competenza per pre-scrivere diete di qualsiasi tipo.I tuttologi oggi non possono più

esistere, non devono più esistere;alcuni consigli di igiene alimentare,per mezzo di principi universalmen-te riconosciuti, fanno parte di unadiffusione di cultura generale che,certamente, non deve essere sop-pressa e l’insegnante di ginnasticapuò e deve raccomandare. Tuttavia non ci dobbiamo spingereoltre, il dietologo ha il compito pro-fessionale e la competenza perprescrivere diete dettagliate, spes-so dopo aver preso in considera-zione esami del sangue e molti altridati personali. Pretendo altresì chenessuno, senza le nostre specifi-che competenze, “spari” casualiprogrammi di allenamento fisico. l

le principalmente orientato alla per-dita di acidi grassi.l L’azione osteoblastica è stimolatadal movimento con indubbio gua-dagno di densità ossea e preven-zione o addirittura cura dell’osteo-porosi.l L’esercizio, inoltre, aiuta a preve-nire il diabete, controlla la presenzadi zucchero nel sangue e migliorala sensibilità dell’insulina.l La salute cardiovascolare, è risa-puto, necessita di attività fisicaregolare. Arterie, vene e cuore trag-gono grande beneficio da un cor-retto allenamento organico, soprat-tutto di tipo aerobico.l Migliora l’umore promuovendol’autostima; previene e cura ladepressione.l Migliora l’immagine estetica.l Il movimento migliora la qualitàdella vita, mantiene articolazionisane e mobili e rallenta l’invecchia-mento organico e strutturale.l Il calo di peso, quando ottenutoper mezzo di sacrifici fisici, è spes-so definitivo.Sono un insegnante di ginnastica,è logico che elogi la mia attività ecreda in essa con tutto il mio cuorema anche con la ragione e lo stu-dio. Chi potrebbe sconfessare leconsiderazioni precedenti? Certo,

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potuto sostenere un atleta di casa.Ed è stato bellissimo tornare in uffi-cio. Lavoro per un’azienda, aPalermo, dove tutti conoscono lamia passione per la scherma, allaquale ho dedicato e dedico tutto iltempo a mia disposizione. La noti-zia della mia vittoria era arrivata intutta Italia, anche loro hanno fattofesta con me. Ho finito le ferie perpartecipare a gare, ritiro e prepara-

Ai Mondiali di scherma di Catania alle 11 medaglie di Vezzali e compagni si sono aggiunti anche l’oro nella spada e il bronzo nel fioretto vinto nel torneo

paralimpico da William Russo. Una gioia per lui: successo nella sua terra in uno sport che lo entusiasma e una dedica tutta per la sua Emma e la figlia in arrivo

zione in vista dei Mondiali, ma vabene così, soprattutto se i risultatisono questi».Un viaggio con la scherma iniziatonove anni fa, quello di William,dopo aver provato atletica leggerae tennis tavolo, mai condizionatoda una tetraparesi spastica che, sindalla nascita, ne pregiudica movi-menti e linguaggio. «L’amore per lascherma e, in particolare, la spada

di Fernando Mascanzoni per il Comitato Paralimpico Italiano

«Avevo una dedica speciale.Doppia, in realtà: per la mia Emma,che era in tribuna con il pancione, eMiriam, la nostra Miriam, che arri-verà tra pochi giorni. Non potevofallire. Queste due medaglie sonoper loro, per le donne che amo».William Russo non cerca neanchedi nascondere la propria felicità.Catania e il Mondiale di schermaintegrato (in pedana c’erano anchegli olimpici: per loro 11 medaglie,un record, che si sommano alle cin-que paralimpiche) sono un ricordodolce, inebriante, esaltante e dagustare con straordinario piacere,come il volto di Emma e quello, perora immaginato, di Miriam. Vola lamente di William a quelle stoccateche gli hanno regalato il titolo irida-to nella spada, categoria C, e ilbronzo nel fioretto, prima medagliain assoluto per il Team Italia nelcorso dei campionati siciliani. Volail cuore dello spadista palermitano,verso due donne ed uno sport chelo coinvolgono totalmente, senzamezze misure.«Vincere queste due medaglie èstata una gioia pazzesca - ammet-te senza incertezze - anche perchéeravamo in Sicilia, nella mia Sicilia,di fronte alla donna che sta perdarmi una figlia, agli amici, al pub-blico presente a Catania, che ha

Là dove lo porta il

CUORE

William insieme al suo presidente Luca Pancalli

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Quello di Catania, però, non dovràessere un punto d’arrivo, ma di par-tenza verso altri obiettivi. Io pensogià agli Europei del 2013, dovesarebbe bello vincere un doppiooro, ma mi accontenterei anche delcolore delle due medaglie sicilia-ne». E’ stato un 2011 straordinario perWilliam Russo: «Magico, direi, chesi chiuderà con la nascita di Miriam,l’evento piùbello di questastagione incre-dibile».A Catania havissuto un’at-mosfera quasimagica: «Era ilterzo Mondialeintegrato, maquest’ultimo èstato il migliore,eravamo sem-pre a strettocontatto conMontano, laV e z z a l i ,Cassarà, vereicone dellascherma mon-diale, vivendole stesse emo-zioni. SentireMontano chemi diceva“…sei un ingor-do, hai vinto giàtre medaglie”,beh, è unacosa che mi ha

è sbocciato improvviso - racconta il35enne campione siciliano - misono seduto su una carrozzinaancorata alla pedana e non nesono più sceso. Se ho lasciatoindietro qualcosa? Sono iscritto allafacoltà di chimica, voglio laurearmi,ma mi mancano ancora otto esamie, tra famiglia, lavoro e, soprattutto,scherma, non è facile trovaretempo per gli studi. Da dicembre,poi, con l’arrivo di Miriam, la nostravita cambierà, almeno in parte.Vorrà dire che sarà ancora più bellovincere per lei».Ricorda i suoi successi internazio-nali, il primo conquistato proprio inItalia, a Torino nel 2006. «E’ stata lamedaglia più difficile, che mi halasciato un ricordo indelebile – con-fessa - proprio perché la prima dilivello mondiale. Poi metterei que-ste di Catania, dove ho raggiuntoquello che cercavo alla vigilia.Sapevo di poter vincere o, perlo-meno, speravo di poterlo fare, manon è stato facile. Venivo da uninfortunio, da una frattura al polsoche mia aveva fermato per tre mesie, proprio prima del Mondiale, èarrivata anche una distorsione alpolso. Sono arrivato tutto fasciato,non mi sono fatto mancare nullaprima di scendere in pedana, manon è bastato per fermarmi.Soddisfatto? Diciamo che, quellocompiuto fino ad oggi, è un bel per-corso. Ovunque sono stato, per unappuntamento in chiave europea emondiale, ho conquistato unamedaglia.

Russo in azione durante il torneo di fioretto che gli ha regalato il bronzo

dato una felicità straordinaria. E’ ilmassimo».Londra è l’unica amarezza, l’unicaombra del futuro di William:«L’Olimpiade, per uno sportivo, è ilmassimo - confessa - non poterciandare, perché la mia categorianon fa parte del programma para-limpico, è ovviamente un dolore.Diciamo che questo Mondiale diCatania è stato la miaParalimpiade. Certo che, quandosento di problemi a portare unabandiera all’apertura dei Giochi,non posso che sorridere. Io me lafarei a piedi dalla mia Palermo finoa Londra pur di poter vivere questoonore, ma sono convinto che si siatrattato di un equivoco». Non lascerà solo gli amici sullepedane della Paralimpiade. «Io,comunque, a Londra ci sarò annun-cia - non abbandonerò i ragazzidella squadra paralimpica. Cataniaè stata, ancora una volta, la dimo-strazione che il CT FabioGiovannini ha saputo creare ungrande gruppo. Tiferò per i mieicompagni, siamo tutti una squadra,si è creata una vera famiglia. Lorohanno sostenuto me, io farò lostesso con loro. Un gruppo non sisepara. Mai». l

La gioia da dividere con la moglie Emma in dolce attesa

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Ogni giorno in tutto il mondo se ne consuma una quantità enorme: è un ritoma serve, fin dal risveglio, a trovare una sferzata di energia. Ne esistono

un’ottantina di specie, le più importanti sono l’Arabica e la Robusta, Un usomoderato non presenta controindicazioni, anzi ha effetti benefici sulla salute

Il termine caffè potrebbe derivaredal turco Kahve a sua volta decli-nato dall’arabo Qahwa con cui siindicava sia il vino che altre bevan-de eccitanti. Per alcuni deriva inve-ce dal nome di un altopiano etiope,il Kaffa, particolarmente ricco diqueste piantagioni.Il caffè, proveniente da Arabia,Egitto, Siria e Turchia, approda inItalia, Francia, Germania eInghilterra, con i mercanti venezia-ni. Il suo successo e i correlati gua-dagni portarono alla crescita dipiantagioni nelle colonie olandesi,francesi, inglesi, spagnole e porto-ghesi. Arriva in Brasile e dal 1810 èla principale risorsa economica diquesto Paese. La produzione del caffè è concen-trata ai tropici in un clima caldoumido. Esistono più di 80 speciema quelle importanti dal punto divista commerciale sono l’Arabica,che dà un caffè ricco di aroma, e laRobusta un caffè più corposo e più

forte. Raccolte le bacche i semivengono estratti ad umido, median-te fermentazione e lavaggio deifrutti con produzione di caffè lavati,o con essiccazione delle baccheall’aria e produzione di caffè cosid-detti naturali. I chicchi vengono poisetacciati per selezionare la gros-sezza e quindi tostati. Nel NordEuropa e nel Nord America vengo-no preferite tostature più chiarerispetto al colore bruno del caffèche consumiamo in Italia, mentrenei paesi africani e mediorientali latostatura ha un colorito più intenso.La differenza del colore dipendedalla temperatura utilizzata per latostatura e dalla caramellizzazionedegli zuccheri, ma durante questoprocesso si formano dei compostivolatili a cui si deve il particolarearoma. La miscela ideale giocasulla composizione e il grado ditostatura: tre, quattro tipi di caffèche si integrano e si equilibrano.Oggi sono presenti in commerciomiscele di gusto completamentedifferente che spazia fra vellutato,fine, profumato, corposo, pastoso,persistente, per soddisfare le esi-genze dei consumatori nei diversimomenti della giornata. Infine deveessere adatta alla caffettiera utiliz-

di Santino Morabito (Specialista in Scienza dell’Alimentazione)

C’è il CAFFÈsi va alla... carica

zata: una macinazione medio-finesarà la migliore per le caffettieremoka, più fine per le macchineespresso.Le prime caffetterie si aprono aCostantinopoli nel 1554 e dopocirca 50 anni a Venezia. In Italiabere caffè diventò ben presto unamoda: da Venezia a Torino,Genova, Milano, Firenze e a Romasorsero botteghe divenute celebricome centri di cultura. Dalla metàdel ‘700 bere il caffè è un rito che sicompie quotidianamente in ogniangolo del mondo.Caffè per ogni gusto e per ogni cul-tura. Il caffè alla turca per la cuipreparazione serve l’“ibrick” (uncontenitore piccolino in ottone) e unprocedimento, non certo brevissi-mo, che prevede almeno tre bollitu-re. Il caffè all'americana preparatocon una macchina dotata di un ser-batoio dell’acqua che riscaldatapassa attraverso un filtro che con-tiene il caffè e scende nella caraffasottostante in grado di mantenere alungo la bevanda calda.Il caffè alla Napoletana che si ottie-ne con una caffettiera composta dadue parti separate da un filtro acestello in cui si mette il caffè. Laparte inferiore contiene l’acqua e la

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giorno? Il consumo abituale mode-rato di caffè non è un fattore dirischio per malattie cardiovascolari,esercita un’azione cardiotonica,non provoca aritmie né ipertensio-ne anche se, in alcuni soggetti pre-disposti, può essere un fattore dirischio un consumo superiore allesei tazzine. Un consumo abituale dimassimo a quattro tazze al giornosembra avere effetto protettivo neiconfronti del tumore al pancreas eal colon. La stessa quantità hamostrato tutta una serie di effettibenefici: stimola i reni facilitando laproduzione di urina, ha una mode-sta azione broncodilatatoria e puòridurre le crisi d’asma. Stimola laproduzione di saliva e la secrezio-ne gastrica con un effetto positivosulla digestione, ma le persone sof-ferenti di gastrite od ulcera dovreb-bero limitarne l’assunzione, lasecrezione della bile e la motilitàintestinale ed ha infine un’azioneprotettiva sul fegato contrastandogli effetti negativi dell’alcool.

Il caffè, si sta rivelando inoltre unalimento ricco di proprietà antiossi-danti, contrastando l’effetto deiradicali liberi, che stanno alla basedei processi di invecchiamento edaterosclerosi, determina un miglio-ramento dell’attenzione e dellacapacità di concentrazione, ma puòprovocare, in soggetti particolar-mente sensibili, un sonno disturba-to. Per chi è a dieta una tazzina dicaffè, senza zucchero o latte, nonapporta più di due calorie, attenuala sensazione di fame ed aumental'attività metabolica in condizioni diriposo, contribuendo in una certamisura a limitare le calorie e a favo-rire il dispendio di energia.A Napoli c’era in passato un’usan-za molto curiosa: quella del “caffèsospeso”. Chi era meno abbientepoteva trovare al bar un caffè inomaggio pagato da un’altra perso-na. Usanza oggi in disuso forseperché se il “sospeso” non nuocealla salute non fa certo bene allefinanze. l

parte superiore viene posta a chiu-sura. Ad ebollizione si capovolge lacaffettiera per permettere all’acquadi filtrare nel cestello e raccogliersinel contenitore vuoto portandosidietro aroma, gusto, profumo.Tutto è diventato più semplice conl’invenzione della Moka, una caffet-tiera composta da tre parti collega-te: la caldaia nella quale si portal’acqua a ebollizione, il filtro metal-lico nel quale si pone la polvere dicaffè, un contenitore superiore nelquale il caffè risale, grazie allapressione fornita dal vapore. Nerisulta una bevanda dal gusto deci-so e di media corposità. Questa erala caffettiera presente nelle caseitaliane prima della miniaturizzazio-ne di un’altra macchina che havelocizzato la preparazione delcaffè, “espresso” appunto, renden-dolo più denso cremoso e dall’aro-ma intenso. Ma cosa assumiamocon una tazzina di caffè che ci dà lacarica per affrontare bene la gior-nata e superare i momenti critici?Fondamentalmente la caffeina, unalcaloide come la teofillina del the ela teobromina del cacao, dal sapo-re amaro e di cui fu scoperto perprima il suo effetto antidolorifico(certo non alla quantità presente inuna tazzina). La vita della caffeinanel nostro organismo è breve e nonvi è pericolo di accumulo, assorbitaa livello gastrointestinale, raggiun-ge – dopo 15-45 minuti – la suamassima concentrazione nel san-gue quindi diminuisce gradatamen-te scomparendo dopo poche ore.Gli studi chimici sul caffè hannomesso in luce più di 900 sostanzevolatili diverse e minerali come cal-cio, magnesio, fosfati, solfati epotassio che viene estratto comple-tamente mentre si prepara il caffè elo si ritrova nella tazzina.Si è calcolato che una tazzina dicaffè "all'italiana" contiene in media80 milligrammi di caffeina, assaimeno caffeina di un filtrato all’ame-ricana.A questo punto bisogna risponderead alcune domande: quali effetti hala caffeina sul nostro organismo?Quanti caffè si possono bere in un

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centro Italia sulla magia degliAppennini, che coinvolge Marche,Umbria, Abruzzo, Lazio, Molise,Toscana. Si svolge in due fasi:prima si raccolgono manoscritti,copioni e testi letterari, poi i vincito-

di Maria Grazia D’Agostino per la Fita

Ma la passione non è

CROLLATA

In Abruzzo il teatro amatoriale ha dovuto fare i conti con il terremoto che tuttavianon ha impedito di andare avanti con una produzione eclettica, pur nel rispettodella tradizione e del dialetto. Una vitalità che, anche quest’anno, si è espressa

con la rassegna “Città Martinsicuro” realizzata con compagnie Fita marchigiane

Vivace è in Abruzzo il teatroamatoriale, le cui qualità e produtti-vità risultano piuttosto eclettiche. Sipassa dalla rappresentazione dicommedie brillanti a spettacoli piùdensi di drammaturgia, da rappre-sentazioni divertenti a messe inscena più impegnative. Tutte conun unico denominatore: la passio-ne per il teatro. A conferma del-l’amore degli abruzzesi per questanobile forma di arte si evidenzia lacontemporanea presenza sul terri-torio di tutte e tre le Federazioninazionali: FITA, UILT e TAI. Tuttecon una significativa rappresentan-za di compagnie. Nonostante permoltissimi anni in Abruzzo non cisiano stati rappresentanti dellaFederazione Italiana TeatroAmatori (Fita), esiste un legameforte con il territorio abruzzese. LaFederazione, infatti, è legataall’Abruzzo anche grazie all’appor-to fondamentale di Aldo Quaranta,aquilano doc., che della Fita è statopresidente nazionale dal 1976 al1988. Un uomo di eccezionalecapacità e carisma. Ma la Fitaregionale rinasce ufficialmente nel2005 grazie all’impegno del teramoBoris Giorgetti (oggi presidenteFita-Abruzzo), che si è posto

importanti traguardi. Tra questi c’èstata la realizzazione ex novo dirassegne, un obiettivo raggiuntodal comitato regionale grazie allarassegna interregionale “CittàMartinsicuro”, che nel 2011 hafesteggiato la quarta edi-zione. Qui, compagnieFita abruzzesi e marchi-giane si sono esibite nelteatro-tenda della CroceRossa Italiana (CRI) inspettacoli recitati in verna-colo ed in lingua. La ras-segna, patrocinata dallaProvincia di Teramo e dalComune di Martinsicuro,è ormai diventata unappuntamento fisso e, peril futuro, si vuole aumen-tare la partecipazionedelle regioni per offrirespettacoli diversi pergenere, natura e cultura. Ilricavato delle quattro edi-zioni è stato devoluto allaCRI di Giulianova per lagentile concessione deltendone. Nella logicadello scambio intercultu-rale, nel 2010 è nataanche la prima rassegnateatrale interregionale del

La locandina con il programma della rassegna“Città Martinsicuro”

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Cellino Attanasio (TE),l’Interflumina di Altino (CH) ed ilBackstage di Lanciano (CH). Tutte,chi più e chi meno, hanno portato acasa premi e riconoscimenti signifi-cativi. E quasi tutte le compagnieFita Abruzzo si ispirano alla vitacontadina raccontata dai nonni ainipoti. La tendenza è quella di col-laborare con le scuole di ogni ordi-ne e grado, a partire dalle elemen-tari e dalle medie, dove i giovanipossono avere un primo approcciocon l’arte teatrale per innamorarse-ne e per crescere meglio. L’idea è,infatti, quella che il teatro possasviluppare nei giovani capacitànascoste nonché aiutarli a formarsiculturalmente e personalmenteoffrendo loro anche una validaalternativa alle devianze di oggi.Tra le compagnie, quella degli“Sbandati” è una delle più attive nelcampo scolastico e collabora con

docenti universitari e studiosi. Èformata da giovani con specifichecompetenze di teatro, letteraturaed arti che studiano e realizzanoopere ed eventi di comunicazionemultimediale, di teatro, cinemato-grafia e di arte in genere. Dal set-tembre 2005 ha attivato una Scuoladi Teatro, finalizzata alla diffusionedella cultura teatrale e alla forma-zione teorica e pratica dell’attore,con corsi integrati di dizione, recita-zione, improvvisazione, antropolo-gia teatrale e movimento del corpo,canto e danza, drammaturgia e sto-ria del teatro, e seminari bisettima-nali di scrittura creativa, luci, sce-nografia e regia. L’associazione “LiKaf-1”, poi, cura i laboratori teatralidell'Università della Terza Età diMontesilvano. Ma sono quasi tuttele compagnie abruzzesi che colla-borano con scuole, Comuni, ProLoco, Comitati ed associazioni cul-turali. Gli spettacoli vengono messiin scena in teatri, sale polifunziona-li e piazze. “Il Loggione” si è cimen-tato nel cortometraggio LaScalinata, del regista ascolanoClaudio Sestili, per il quale ha rice-vuto il primo premio come “migliorfilm surreale” alla FestaInternazionale del Cinema di Romaed ha partecipato al primo FestivalNazionale Teatro Cupra d’Estate.Fare teatro amatoriale in Abruzzodiventa anche un modo per dimo-strare che il teatro dialettale non è“di serie B”, come alcuni ritengono,ma anzi è proprio nel dialetto cheaffiora tutta la genuinità, la sponta-neità, i vizi e la saggezza dellagente comune. l

ri mettono in scena i testi miglioricon compagnie della propria regio-ne. Nel 2009 è stato organizzato aColonnella (TE) un corso “informa-tivo” di arte scenica tenuto daMario Farina, fiduciario Fita Molise.Per il 2011 il comitato regionale harealizzato altri corsi formativi tea-trali di livello anche superiore, cre-dendo fortemente nella formazionedegli attori amatoriali. La terribileesperienza del terremoto del 2009ha, purtroppo, segnato il teatroamatoriale abruzzese. Già datempo, le compagnie teatrali, natein anni diversi, operavano con diffi-coltà all’interno di un territorio cheoffre poco alla crescita socio-cultu-rale, sia dal punto di vista economi-co che strutturale. Il terremoto haaggravato questa situazione. Ma lagrande passione per il teatro spin-ge le compagnie a produrre spetta-coli e, talvolta, permette loro anchedi ricevere premi significativi. Delcircuito teatrale amatoriale dellaFita fanno parte le seguenti compa-gnie: Li Kaf-1 di Montesilvano(2007), Associazione Due Torri(2001), Il Loggione (1990), IlTorrione (1994), La Porta Girevole(2004), Lu Scacciapenzire (2009).Inoltre, negli ultimi anni, sonoentrate nella Federazione anche ilGruppo teatrale Nino Saraceni diFossacesia (CH), la Filodramma-tica atriana di Atri (TE),l’Associazione Lunaria di Civitelladel Tronto (TE), il Nuovo Spazio di

I componenti l’Associazione Due Torri

Il gruppo della compagnia de “Il Torrione”

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minato Cavalieri di Confine con uncampione di pazienti psichiatriciaffetti da differenti patologie che haavuto un successo sorprendente.Tanto da essere portato all’atten-zione del Ministero della sanità eda gettare le basi per una “replica”per l’anno prossimo. In occasionedel Sicilia Jumping Tour 2011 èstato ospitato un tavolo di lavoro

dal titolo “Dislessia, disabilità e ria-bilitazione equestre. Sviluppo sociosostenibile del territorio”. Al dibatti-to hanno preso parte alcuni dei piùeminenti esperti, come il prof.Giacomo Stella, fondatore e presi-dente dell’Associazione EuropeaDislessia o il dott. Piero Orteca,direttore della fondazione BoninoPuleio di Messina, alla quale va

Da quando l’equitazione eraconsiderata lo sport dei re ne èpassata di acqua sotto i ponti. Oggidi re ce ne sono sempre meno el’unico vero quarto di nobiltà rima-sto all’equitazione è esclusivoappannaggio del cavallo. Lui, comeun saggio regnante, si eleva nettosulle nostre più o meno gravi mise-rie e con la sua fisicità, ci mostracome la potenza e la gentilezza dicui è fiero rappresentante continui-no a farne un compagno ideale perl’uomo.Storicamente con il cavallo abbia-mo condiviso alcune delle tappepiù significative della nostra storia.Con lui abbiamo iniziato a spostar-ci agevolmente, abbiamo combat-tuto, abbiamo trasportato le nostremerci. Tra i più anziani in moltiricorderanno ancora quando i tramerano ippotrainati fin nel cuoredelle città. E quando il motore ascoppio ha sostituito la trazioneanimale, il cavallo è rimasto nostrocompagno di sport e svago. Ma lasua funzione o per meglio dire lesue potenziali funzioni vanno benoltre. Da molti anni, il cavallo vieneimpiegato con eccellenti risultatinelle terapie motorie dedicate asoggetti diversamente abili, adulti ebambini. L’ippoterapia costituisceuna vera carta vincente per unamoltitudine di livelli di disabilità fisi-ca e i benefici terapeutici legati allasua pratica sono oramai universal-mente riconosciuti. Ma il contributorieducativo, enorme, che il cavallooffre non si ferma qui. Oltre a esse-re funzionale in presenza di proble-mi di ordine fisico, la pratica eque-stre si sta rivelando estremamenteefficace anche in presenza di pro-blematiche psichiche più o menogravi.Lo scorso anno, la dottoressaFrancesca Bissacco in collabora-zione con il Centro Internazionaledel Cavallo La Venaria Reale haportato a termine un progetto deno-

Il cavallo è per

TUTTI

Non solo sport nelle corde del nostro animale prediletto che sempre più spesso è chiamato ad aiutarci nelle situazioni più particolari. Riabilitatore, rieducatore e soprattutto un caro amico: lui per noi c’è sempre

Federico Lupi, un esempio per tutti: gareggia con i normodotati da quandoaveva 11 anni

www.csainequitazione.com

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gran parte del merito del varo dellalegge nazionale sulla dislessia. InItalia il 2,5% della popolazione sof-fre di dislessia, per un numero paria circa un milione e mezzo di indi-vidui di cui, si stima, oltre 400milasono bambini. Differentemente daaltre forme di disabilità, la dislessiaha un carattere particolarmentesubdolo in quanto non si accompa-gna con un concetto di disabilitàimmediatamente percepibile e tut-

dariale di Bollate. Nel carcere mila-nese, già da qualche anno, operal’associazione “Salto oltre il Muro”,capitanata da Claudio Villa, checonduce un progetto formativodedicato ai detenuti che, sempretramite il cavallo, imparano un lavo-ro che li renderà, nella maggiorparte dei casi, liberi dalla delin-quenza una volta scontata la pena.I detenuti imparano a conoscere ilcavallo, ad accudirlo, a capirlo e aprendersene cura responsabilmen-te. In pratica imparano un lavoroche consentirà loro di poter sceglie-re.Senza arrivare a casi così parti-colari, il cavallo ha la straordinariadote di riuscire a creare intorno asé una sorta di catena positiva.Consente ai bimbi più “chiusi” difare squadra con i compagni, aquelli che soffrono deprivazioniaffettive di compensare le carenzeoccupandosi di un essere vivo edipendente ma non debole, a chitende a negare le responsabilità difarsene coscienziosamente cari-co…Soprattutto, diversamente abili onormodotati, bimbi o adulti il caval-lo ha la straordinaria capacità dilasciare in ognuno di noi la calda efelice sensazione di poter tornare asorridere.Il cavallo è sempre stato e conti-nuerà sempre ad essere, la verascommessa vincente della razzaumana. l

tavia, chi ne è affetto,è sottoposto a uncarico psicologicoaltamente invalidan-te, che ne fa a tutti glieffetti una personadisabile.Questi sono solo dueesempi delle millerealtà che in tutto ilpaese vedono schie-rati competenti ope-ratori e studiosi,armati di buonavolontà e pronti adaffermare a pienavoce il coinvolgimen-to del cavallo neldelicato ruolo di riabi-litatore e rieducatoredalle qualità insosti-tuibili.Potenziali trasversali- Le doti di riabilitato-re del cavallo siintrecciano trasver-

salmente passando dall’universodelle patologie allo sport, per arri-vare fino al sociale senza soluzionedi continuità.Dall’ippoterapia, all’horse therapy,dall’agonismo paralimpico finoall’impiego in carcere, il cavalloricopre un ruolo tutt’altro che rele-gato alla pratica sportiva di pochieletti.Pensiamo per esempio a quanto sista facendo presso la Casa circon-

A CURA DI CSAIN EQUITAZIONE

IL SITO DI CSAINEQUITAZIONE VI ASPETTA

È online il nuovo sito di CsainEquitazione (www.csai-nequitazione.com). Venite a visitarlo per scoprire tutte le novità che abbia-mo riservato ai nostri amici. La nuova veste graficarenderà la vostra navigazione più semplice e intuitiva.Nell’area “stampati” vasta scelta di tutta la modulisti-ca che può servirvi e in quella “Corsi e calendari”, ledate e i riferimenti di eventi, corsi, esami. A disposizione dei Centri CsainEquitazione c’è inoltrela nuova sezione “Spazio Centri” all’interno dellaquale i centri stessi potranno pubblicizzare la propriaattività o le proprie iniziative.

DIPLOMATI DIECI NUOVI ISTRUTTORI

Nei giorni 24 e 25 settembre, dieci candidati hannosostenuto presso l'Asd Monte Oro Country Club inAmeno, l'esame British Horse Society Stage 3 e PTTper diventare istruttori. Sono state due giornate intenseed emozionanti al termine delle quali, tra la soddisfa-zione dei docenti e degli esaminatori britannici (presi-dente di commissione Mrs S. Charters, esaminatori MrJ. Campbell e Mr R. Lovatt) i candidati hanno ritiratoil loro diploma. Hanno conquistato l’ambito traguardo:Gabriele Taverna, Gabriele Serafin, Cleofe Diquattro,Elisa De Regibus, Umberto Gaeti, Elizabeth Nobile,Isabella Carli, Filippo Oddone, Elisa Rigamonti,Roberta Alexandra Trezzi. A questi nuovi professioni-sti del mondo dell’equitazione va il più caloroso augu-rio di CsainEquitazione.

Per i bambini con disabilità il rapporto con un cavalloè un aiuto ormai consolidato

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tre il presidente dello CSAIn Lazio,Marcello Pace, ha illustrato i prossi-mi corsi di formazione per dirigentisportivi organizzati dall'ente stesso.Giampaolo Duregon è intervenutoin qualità di presidente dell'ANIF egestore di successo di impiantisportivi e ha richiamato quanto già

Sport e strutture: sguardo al

FUTURO

Si è svolto a Roma, promosso dalla Helpy Services in collaborazione con lo CSAIn Lazio, il 3° workshop rivolto agli imprenditori e ai responsabili dei centri

sportivi. Sotto esame le varie problematiche per aumentare adesioni ed efficienza. Molte le idee innovative. Si punta molto sulle nuove tecnologie

Il 13 ottobre si è concluso a Romail 3° workshop rivolto agli imprendi-tori e gestori delle strutture sporti-ve. L’iniziativa, partendo dall’analisidelle problematiche che oggi inve-stono il settore sportivo, ha per-messo ad imprenditori ed operatoridi confrontarsi con diversi rappre-sentanti del mondo associazionisti-co e con esperti delle nuove tecno-logie informatiche che hanno pre-sentato le soluzioni per aumentareil numero degli iscritti ed otteneregestioni di efficienza. Promotoridell’evento sono stati la HelpyServices insieme allo CSAIn Lazio.Roberto Di Giacomo, amministrato-re unico della Helpy Services,azienda specializzata in soluzionidi gestione e controllo accessi perlo sport, ha aperto i lavori invitandoi partecipanti a riflettere su comeoggi la società ed il modo di comu-nicare siano molto diversi da appe-na poco tempo fa, basti pensare adesempio alla diffusione di potentistrumenti come Facebook e idispositivi mobili. «Il settore sporti-vo è pronto a cambiare utilizzandonuovi strumenti per raggiungerenuovi mercati?», con questadomanda Di Giacomo ha lanciato il

successivo approfondimento daparte dei relatori. Luigi Fortuna,presidente dello CSAIn, ha presen-tato un'innovazione riguardante itesseramenti dei soci e le relativeassicurazioni, che finalmentesaranno legate all'anno solare enon più alla stagione sportiva, men-

Un momento dei lavori del 3° workshop tenutosi a Roma

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tutte le attività del centro sportivo».Una risposta adeguata arriva daGymnasium System, il softwarecon cui è possibile gestire al megliooperazioni delicate come ad esem-pio il CRM, le ricevute, le analisi

statistiche, il tutto integrato anchecon il web per ricevere tour sponta-nei, nuovi iscritti, pagamenti e per-mettere agli utenti di prenotarsi lelezioni.Successivamente è intervenutoDavide Senatore che ha presenta-to in anteprima nazionale, attirandola curiosità dei presenti, il socialnetwork per il mondo sportivo,Gymmit. Aggregare, coinvolgere ecomunicare sono solo alcune dellesue potenzialità, oltre ad aumenta-re la visibilità dell'azienda sportivasul web preparandola al futuro eraggiungere gli utenti direttamentesul web e sul loro smartphone gra-zie ad app per Android e Iphone.Ricco di idee innovative e proposteper nuove strategie, si è così con-cluso l'evento promosso da HelpyServices in collaborazione con ipartner più importanti del mondosportivo di oggi, tra la grande sod-disfazione di oltre 150 presenti econ l'invito per tutti a partecipare aiprossimi corsi di formazione diGymnasium System a Roma.• Per info: HELPY SERVICES s.r.l.Tel. 0622485776. Email: [email protected]. Roberto Di Gia-como, mobile 3394120216 [email protected]. Sito web:www.helpyservices.com l

inizialmente affermato da DiGiacomo, ovvero “aprire a nuovimercati” confermando l'importanzadi concentrarsi sulle attività verso lapopolazione che normalmente nonfrequenta i centri sportivi. Ha pre-sentato, a tal proposito, un accordosperimentale che, insieme ai medi-ci di famiglia, ha l’obiettivo di porta-re molti "sedentari" nei centri spor-tivi.Si è quindi continuato con la pre-sentazione di case history di suc-cesso: imprenditori sportivi chehanno illustrato ai colleghi la loroesperienza, apportando con le lorotestimonianze un contributo utile einteressante anche per coloro cheda tempo sono impegnati in questomercato.Ivano Luison, amministratore dele-gato della Inforyou, azienda delgruppo TeamSystem, ha ribaditol'importanza di utilizzare tutti i nuovistrumenti messi a disposizionedegli imprenditori sportivi per con-quistare il nuovo mercato e gestirel'industria del benessere. «L’utilizzodelle adeguate soluzioni gestionaliinformatiche – ha affermato Luison- permette di avere sotto controllo

Le palestre i centri sportivi in generale cercano innovazioni per soddisfare ilmondo dei loro utenti, sempre più esigenti

L’intervento del presidente dello CSAIn Luigi Fortuna. Alla sua sinistra MarcelloPace, presidente dello CSAIn Lazio che ha sostenuto l’evento; alla sua destraGianpaolo Duregon, presidente ANIF

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CSAIN

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IL MONDOUna squadra formata da atleti siciliani e veneti ha partecipato anche quest’anno con eccellenti risultati al Dragon Night. Conquistate medaglie in quasi tutte le categorie

Il Wushu CSAIn si è fatto grande onore con il suoTeam Italia in Belgio dove l’8 ottobre a Trooz, vicinoLiegi, ha partecipato alla Coppa internazionale di KungFu denominata Dragon Night 2011. La squadra forma-ta da atleti siciliani e veneti si è imposta ai padroni dicasa del Belgio e alla fortissima rappresentativa russa.Medaglie conquistate in quasi tutte le categorie digara, a mani nude, con armi e categorie di età.Eccellenti in tutti i fronti, sia nel Wushu Moderno chenel Kung-Fu Tradizionale e nelle categorie di Sanda(combattimento cinese). Il team Italiano era rappresen-tato da diverse associazioni CSAIn; fra questi spicca-vano gli atleti dello Sporting S. Paolo di Gravina (CT),del Training Club di Misterbianco (CT), dell’ImperialAcademy di Catania, del Wushu School di Pieve diSoligo (TV). Ottimo il lavoro del coach M° CarmeloScaletta che ha saputo dare la giusta carica e i consi-gli per meglio figurare. Per lo svolgimentodella gara, prezioso l’apporto dei nostri giu-dici di Wushu, i maestri Domenico Gosettoe Enrico Pase, ancor di più in qualità diarbitro centrale nella gara di Sanda, il M°Roberto Fontana. Numerosi i complimenti ricevuti da parte deiteam in gara che rappresentavano buonaparte d’Europa, paesi Baltici e la presenzadella delegazione di Wushu della CostaD’Avorio. Più che soddisfatto il M° NelloMauro (team leader, responsabile naziona-le Wushu CSAIN), nell’occasione supervi-sore e direttore di gara, che ha stretto anco-ra di più i rapporti d’amicizia e collaborazio-ne con i dirigenti dei paesi stranieri, per atti-

Il Wushu CSAIn “conquista” il Belgio

Il gruppo di atleti siciliani e veneti che hanno brillato in Belgio

vità future in Italia e all’estero. Un plauso speciale agliatleti che sono stati premiati di anni di impegno e durolavoro nella pratica di questa famosa arte marzialecinese. Ottima l’organizzazione dell’evento gara e delsuperlativo spettacolo serale da parte dei professioni-sti della “Mante Belge”, clou con la Danza del Leonesui pali e le esibizioni di Wushu, Tang Lang, Shaolin,Sambo, Vit Vo Dao, Penchak Silat, Aikido delle rappre-sentative. Momento seguito con particolare interesseed attenzione, l’esibizione di Taiji Quan preparata dalM° Carmelo Scaletta con il suo team siciliano. In evi-denza gli atleti Fabio Moschetto, Stefano Fontana,Ivan Casagrande e la supercampionessa YvonneGuglielmino, che già oro nel Wushu, ha galvanizzato ilpubblico nel combattimento del Sanda con le sue pro-iezioni al suolo, dimostrando tecnica, esperienza edeterminazione. Prossimo appuntamento internazio-nale a febbraio 2012 a San Pietroburgo per il XIIInternational Wushu Championship organizzato daMiss. Eleonora Volokontseva, presente in Belgio e giàospite con un suo team a Catania nel novembre 2007in occasione dell’“International Company SportFestival”, organizzato dallo CSAIn. l

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Casalvolone 3-1, Fabrizio Palumbo su Claudio Davico3-0, Stefano Verbena su Alessandro Fortuna 3-0,Andrea Cannizzaro su Giancarlo Tapparo 3-0. Unicasorpresa del turno Gianluca Guidotti che nel derbymagentino contro Gianluca Battaggia batteva il “lungo”vigevanese neo promosso in I categoria col punteggiodi 3-0.Nei quarti di finale il nr. 1 del Circuito ASSI-CSAInMarcello Galli si liberava del “Panda” col punteggio di3-0, Gianfredi passava il turno ai danni di Palumboall’ultimo punto del 5° game (11-10!), Verbena liquida-va Guidotti 3-0 e Bertola aveva la meglio suCannizzaro per 3-1 nel derby ligure.Gianfredi, spese parecchie energie contro Palumbo, insemifinale cedeva il passo a Galli che si imponeva per3-0, mentre Verbena e Bertola davano vita ad unasemifinale da cardiopalma magistralmente arbitrata daStefano Scarioni. Finiva 3-2 per Verbena che sotto didue giochi recupera e sorpassa il suo avversario gra-zie agli ultimi 2 games vinti entrambe per 11-10!In finale Galli si portava subito avanti ma veniva pron-tamente raggiunto da Verbena (10-11 il secondogame). Si riportava nuovamente avanti di un gioco(ancora 11-8) ma Verbena non ci stava e non mollavaterreno: 9-11 il quarto game e di nuovo parità. Nel quin-to ed ultimo game Verbena riusciva a portarsi in van-taggio di 4 punti e controllava il punteggio fino alla fine:11/8 e torneo vinto!Al termine del torneo il presidente provinciale CSAInBiella Pierfranco Giardino ha consegnato ai giocatori itrofei e di premi messi in palio dagli sponsor, dopodi-chè la serata è proseguita in allegria presso la BirreriaMenabrea di Biella. l

La stagione agonistica ASSI-CSAIn 2011-2012 èripartita alla grande e lo ha fatto da dove si era conclu-sa la precedente: da Biella e precisamente dal CentroSportivo Pralino di Sandigliano dove sabato 1° ottobresi è disputato il 10° Trofeo CSAIn Biella, torneo diSquash Open individuale, valido ovviamente per laclassifica Nazionale ASSI-CSAIn.La manifestazione, organizzata e diretta dalla AsdBiella Squash, è stata possibile grazie al consuetosupporto di un pool di sponsor locali tra cui spiccano –oltre al già citato Comitato Provinciale dello CSAInBiella presieduto da Pierfranco Gilardino – i nomi diAcqua Lauretana di Graglia, Birra Menabrea di Biella,Double AR, “da Bovaj non sbagli mai”, CarrozzeriaCampagnolo, “G.B. Frugone Cashmere” “D - Camiciesu misura uomo e donna”.Il torneo si è svolto come sempre in ossequio ai piùrigorosi e tradizionali canoni Biella Squash, e comesempre con l'iscrizione al torneo erano inclusi (oltre aisoliti gadget), l'accesso alle strutture del Centro SortivoPralino, acqua, birra e buffet offerti dagli sponsor.Per ragioni organizzative le iscrizioni sono state chiusea 24 giocatori ai quali si sono aggiunti quattro giocato-ri Light locali provenienti dalle qualifiche disputatesi tragiovedì e venerdì. In seguito all’improvvisa defezioneper motivi di salute di due giocatori iscritti prima dellapubblicazione del tabellone, il Comitato Organizzatoreha potuto provvedere alla loro sostituzione ripescandoi due giocatori locali meglio piazzatisi nelle qualifiche.Presenti all’appello i migliori giocatori del CircuitoASSI-CSAIn che non hanno voluto perdersi la “prima”:Galli, Bertola, Verbena e Palumbo (nell’ordine rispetti-vamente i primi 4 della classifica nazionale) e poiGianfredi (nr. 12) Battaggia (nr. 27) Cannizzaro (nr.29), Rossi (nr. 35) Scarioni (nr. 37), Guidotti (nr. 77)Casalvolone (nr. 82) solo per citare i nomi dei giocato-ri presenti e che attualmente sono tra i primi 100 inclassifica. A causa dell’elevato numero dei giocatori siè dovuti iniziare subito sin dalle 9 di mattina con gliincontri e grazie all’assoluta puntualità di tutti si è potu-to giungere celermente al secondo turno addirittura inanticipo rispetto ai tempi previsti.Il primo turno non faceva registrare sorprese con tutti igiocatori più quotati agevolmente avanti. Anche ilsecondo turno si esauriva secondo pronostico: lo sviz-zero Marcello Galli batteva Davide Fadi 3-2, il “Panda”Alberto Rossi superava Stefano Scarioni 3-0, nel derbybiellese Andrea Gianfredi aveva la meglio su Corrado

LO SQUAH RIPARTE DA BIELLA

I protagonisti del torneo biellese insieme agli organizzatori.Il vincitore Stefano Verbena al centro in maglia nera

Nella città piemontese primo atto della nuova stagione con un combattuto torneo:vince Stefano Verbena superando in finale Bertola

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QUI LOMBARDIA

A LAZZATE, SUCCESSO DEL CORSODI AUTODIFESA DELLA JU IPPON

Davanti alle tante notizie di aggressioni violente,soprattutto nei confronti di soggetti deboli, spesso cichiediamo: ma se noi dovessimo trovarci a difenderenoi stessi o a portare aiuto a qualcuno in difficoltàsaremmo in grado di opporre resistenza sul piano fisi-co? Ebbene sì, difendersi è possibile, bisogna acqui-stare fiducia in noi stessi, imparare qualche semplicetecnica di autodifesa; non è necessario essere cinturanera di un’arte marziale oppure aver fatto tanti anni diallenamento in palestra per cominciare a difendersi. Letecniche possono essere semplici e poche, basta far-sele insegnare da chi le conosce bene ed allenarsi ametterle in pratica, in modo che la difesa venga d’istin-to in caso di aggressione. La Ju Ippon Karate Lazzate, affiliata allo CSAIn, è unasocietà che fa parte dell’UNIAKS (Unione ItalianaAmici del Karate Stile Shotokan-Do) e ha comeDirettore Tecnico il M° Mario Schiavone cintura nera 7°dan. La Ju Ippon organizza un corso di difesa perso-nale, diretto dal M° Luigi Radrizzani cintura nera 5°dan. Il corso è stato articolato in 15 lezioni durante lequali verranno insegnate tecniche di difesa ed attacconelle varie circostanze.La prima fase è basata sull’apprendimento di tecnichedifensive della nobile arte marziale, per potersi avvici-nare ad una situazione di preparazione fisica, neces-saria a un possibile contatto. La seconda fase sarà lapreparazione all’atteggiamento mentale e psicologico,dove si tenterà di insegnare il controllo sullo stato emo-tivo, la vigilanza, lo studio dell’ambiente, le strategie difuga e la reazione psico-fisica del contesto. Alla primalezione, che si è svolta lo scorso 10 ottobre erano pre-senti trenta persone. Il M° Radrizzani è coadiuvato

Il gruppo che segue il corso di difesa personale a Lazzate

dagli istruttori cintura nera, Antonio Femminella,Riccardo Balzarotti, Giuseppe Palieri, GiuseppeFemminella, Gabriele Guzzardi. A fine corso sarà rila-sciato un attestato di partecipazione. ([email protected]; www.juippon-lazzate) l

QUI VENETO

PADOVA, GRAZIE ALLO CSAINI DETENUTI SCOPRONO IL VOLLEY

Il 18 ottobre presso la Casa Circondariale di Via DuePalazzi a Padova è stato inaugurato un campo da pal-lavolo veramente speciale perché si trova non nel soli-to impianto sportivo, ma all'interno di un carcere. Allapresenza del Presidente del Coni di Padova prof. DinoPonchio, il Presidente Provinciale CSAIn di PadovaRoberto Lovison ha organizzato una partita tra la squa-dra di pallavolo Fidia Padova, che milita nel campiona-to A1 ed una selezione di detenuti allenati dal respon-sabile CSAIn Alberto Marchetto. A vincere è stata la

solidarietà ed i valoridello sport che hannopermesso di avvicinarela struttura penitenziariaalla realtà sportiva pado-vana. CSAIn si è fattointerprete e portatore disport in un luogo dove losport difficilmente arriva. Un sentito ringraziamen-to al Direttore dott.ssaAntonella Reale, al dott.Domenico Cucinotta ealla Polizia Penitenzia-ria: tutti hanno brillante-mente collaborato per lariuscita della manifesta-zione.

Foto ricordo sul bel campo di pallavolo costruito nellaCasa Circondariale a Padova

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Questa iniziativa rientra nel programma di sport socia-le che CSAIn Padova realizza sul territorio oramai dadiversi anni. Una giornata particolare per il libero Andrea Garghellaed il giapponese Yu Koshikawa che sono scesi incampo insieme ai detenuti. «Un’occasione per sottoli-neare l’aspetto sociale dello sport», ha affermato ilPresidente del Coni di Padova nel momento finaledello scambio dei gagliardetti mentre Lovison ricorda-va tutto il lavoro svolto negli anni in carcere, prima conil sostegno della Regione e poi anche con risorse del-l’associazione. Alla giornata ha partecipato la direttricedott.ssa Reale che al termine della partita ha afferma-to “che a vincere è stato il divertimento”. La Fidia Padova, aderendo all’iniziativa, ha dimostratouna sensibilità sociale che fa di questa squadra unesempio sportivo non solo per Padova ma per tutto ilmovimento italiano. l

QUI UMBRIA

LA PORTA SOLE RIPARTE CONIL BRONZO DEL GIOIELLINO ALUNNI

E’ iniziata nel migliore dei modi la nuova stagione ago-nistica dell’Asd Porta Sole di Perugia. Matteo Alunni haconquistato la medaglia di bronzo nella categoria dei58 kg nella prima delle tre gare di Coppa Italia di lottastile libero, che si è svolta a Palermo domenica 2 otto-bre. L’atleta ha condotto una gara esemplare, metten-do in risalto il suo notevole bagaglio tecnico; avrebbesicuramente meritato il massimo gradino del podio, mapiccoli errori dovuti alla mancanza di esperienza, nongli hanno consentito di conquistare l’oro. Matteo rima-ne comunque uno dei migliori lottatori italiani della suacategoria e considerando la sua giovane età siamocerti che potrà raggiungere presto ottimi traguardi in

Il cavalier Bruno Arcelli con Matteo Alunni

campo nazionale. Matteo Alunni ha gareggiato nellaclasse degli atleti under 18, cioè quei ragazzi chehanno un’età compresa fra i quindici e i diciassetteanni. Nella classe over 18, invece, la Porta Sole hapresentato un altro Atleta, Jon Vrabie di nazionalitàmoldava, che gareggia per la società perugina da alcu-ni anni. Jon, nella categoria dei pesi medi, ha condot-to una gara entusiasmante, mettendo tenendo bentesta anche ad atleti di valore; purtroppo a causa di uninfortunio al ginocchio ha dovuto fermare la sua corsaal podio ottenendo comunque un lusinghiero quintoposto. A questa prima gara del circuito di Coppa Italia– le gare sono tre e la finale verrà disputata a Perugia

competizione hanno partecipatocirca 120 lottatori appartenenti aquaranta società provenienti datutta Italia, oltre agli atleti di duesquadre tedesche ed ad unamaltese. Matteo Alunni e JonVrabie si sono rivelati lottatorimolto promettenti e la loro pre-stazione testimonia ancora unavolta l’ottima levatura della scuo-la di lotta dell’Asd Porta Sole. Grande la soddisfazione deiresponsabili dell’A.S.D. PortaSole, soprattutto del dirigentecav. Bruno Arcelli che così si èespresso: «Noi ci auguriamo chel’attività della nostra palestrapossa garantire benessere psi-

Foto di gruppo per i componenti l’Asd Porta Sole di Perugia, attivissima nello sporte nella cultura

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limitata. Tutto ciò non significa che i muscoli non ser-vano ma si tratta di diventare "fuori morbidi come ilcotone, dentro duri come l'acciaio", e questo può ser-vire nella vita, non solo in palestra. Praticando il TaijiQuan (Tai Chi Chuan) ognuno può scoprire la proprianatura essenziale attraverso l'armonizzazione dicorpo-mente-cuore. Il prof. Salvatore Reale praticaTaiji Quan da circa dieci anni con il M° Nello Mauro enel marzo 2007 ha conseguito la qualifica di IstruttoreCSAIn. Ha partecipato a diverse manifestazioni, esibi-zioni e gare a carattere nazionale ed internazione. Hacoadiuvato il M° Mauro in diversi stage presso ilMonastero Tibetano di Huy in Belgio. Un ringraziamen-to al dirigente scolastico del Centro EDA 3, I.C. DonMilani di Lineri-Misterbianco (CT) prof.ssa MariaAntonia Buzzanca che sin dall’inizio ha creduto in que-sto progetto, quest’anno riproposto, come miglior vei-colo di sport-movimento e aggregazione per gli adulticon il patrocinio dello CSAIn Sicilia.

L’iniziativa ha già visto l’adesio-ne di circa 40 adulti, suddivisi indue turni. Nelle prime lezioni diottobre, preziosa la presenta-zione del M° Mauro che nell’oc-casione ha supportato il prof.Reale, nell’avvio del nuovoanno di questa importante eunica iniziativa regionale.Presenti anche gli istruttoriMarina Di Francesco eGiovanni Nicoloso. Apprezzatadai partecipanti una breve esibi-zione dei quattro insegnanti chemeglio di qualsiasi spiegazionehanno dato l’idea di cosa siaveramente il Taiji Quan e bene-fici della pratica. l

Un momento della lezione di Taiji Quan tenutadal prof. Reale

I partecipanti al corso di Taiji Quan. Al centro il prof. Salvatore Reale (in nero) e ilMaestro Nello Mauro

chico e fisico, che possa dare anche una formazioneculturale attraverso i saggi di teatro-sport, che sappiaformare il carattere dei giovani per dare ad essi la forzaper affrontare con successo le difficoltà che incontre-ranno nei prossimi agoni sportivi. Ma soprattutto augu-riamo a questi nostri giovani di poter fortificare l’animoattraverso i sacrifici imposti da una pratica sportivamolto dura come è quella della lotta, così da riuscirevincitori, un domani, in quelle lotte esistenziali, socia-li ed etiche che dovranno inevitabilmente affrontarenella vita». l

QUI SICILIA

A LINERI SI E’ TORNATI A SCUOLADI TAIJI QUAN CON IL PROF. REALE

Su iniziativa del prof. Salvatore Reale è stato avviatoad ottobre il secondo anno del corso di Taiji Quan (TaiChi Chuan) CSAIn. Il corso si basa su un progetto del“Centro Educazione Adulti” n. 3 di Misterbianco e sisvolge presso l’I.C. Don Milani di Lineri-Misterbianco(CT). E’ inserito in un progetto curriculare della duratadi 60 ore. Forte dell’esperienza dell’anno precedente edi quella biennale, felicemente attuata su progetto delCda 15 di Paternò (modulo Belpasso), presso l’ITSG.Ferraris di Belpasso, negli anni 2008-2009, il corsosi pone come obiettivo la valenza del Taiji Quan, dimo-strando che può essere praticato da tutti e a tutte le etàcome ginnastica dolce, che rilassa e tonifica il corpo ecalma la mente. Le tecniche di rilassamento e di respi-razione eseguite durante la concatenazione dei movi-menti consentono lo svilupparsi della forza interiore,chiamata "Chi", che i maestri contrappongono allaforza muscolare, considerata nettamente inferiore e

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VALLE D’[email protected]: Claudio HérinPIEMONTEcell. 335/8099671 fax 015/[email protected]: Pierfranco GilardinoLOMBARDIAcell. [email protected] Vitale MontiTRENTINO ALTO ADIGE(tel. e fax 0461/983894)Presidente: Paolo MontresorVENETOtel. 045/7153017 [email protected]: Eugenio FerrariFRIULI VENEZIA GIULIAtel. 0432/851560 [email protected]: Nevio CiprianiLIGURIAtel. e fax 010/317751,[email protected]: Sergio CorradiEMILIA ROMAGNAtel.e fax 051.802710 338.8966679

email: [email protected]: Franco VignoliTOSCANAtel. e fax. 0586.807646cell. 329.9889628 email: [email protected]: Gianfranco RaugeiUMBRIAtel. 075/5004591 fax 075/[email protected]: Moreno BottausciMARCHEtel. e fax 071.7590610 tel. 071.7592005 cell. 329.3817007Presidente: Antonio [email protected] [email protected]: Marcello PaceABRUZZOtel. e fax 0863/509346Presidente: Sante VolpeMOLISEtel. e fax 0865/955159Presidente: Carlo De Lisi

[email protected] CAMPANIAtel. 089/[email protected]: Gerardo Dino TorrePUGLIAtel. 080/5503679fax 080/5503603Presidente: Sergio [email protected]. e fax 0975/383186Presidente: Giuseppe Pascale [email protected]. 0981/56103Presidente: Antonio Faillace [email protected]. 095.397040 fax [email protected]: Luigi Fortuna (ad interim)SARDEGNAtel. 070-4818839 fax 070/41492 cell. 339-3668898Presidente: Giorgio [email protected]

PRESIDENTI ONORARIFiorenzo MAGNIAntonio MAURIEugenio KORWINPRESIDENTELuigi FORTUNA VICE PRESIDENTIBiagio Nicola SACCOCCIO (vicario)*Franco CACELLI*Salvatore SCARANTINO*CONSIGLIERILivio BORRELLILuigi CAVALIERE*

Antonio CELONA*Nevio CIPRIANISergio CORRADILuigi D’INCA’Rosario FATUZZO*Eugenio FERRARIRaffaello GERMINIEnea GOLDONI*Piercarlo IACOPINI*Gabriele MARTINUZZIMaurizio NEGROFabrizio SCARAMUZZI Cristiana TORRE*

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTIRoberto SELCI (presidente)Domenico CORSINI (effettivo)Salvatore SPINELLA (effettivo)Tiziano DANIELI (supplente)Anna Laura LAURETTI (supplente)

* = membro di giunta

consiglio nazionale

comitati regionali

I COM

ITATI

REGIO

NALI

L’ ORGANIGRAMMA

V.PRESIDENTE CON DELEGA ALLO SPORT: Salvatore ScarantinoCONSIGLIERI NAZIONALI COORDINATORI: Luigi Cavaliere; Antonio Celona; Piercarlo Iacopini;

organizzazione sportiva nazionale

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47

COMM

ISSION

I NAZ

IONAL

I DELL

O SPO

RT

RAPPORTI ASSICURATIVI: Cristiana TorreCARTE STATUTARIE: Rosario Fatuzzo; Cristiana TorreMARKETING E SPONSOR: Luigi Cavaliere; Nevio Cipriani; Pier Carlo IacopiniPROMOZIONE IMMAGINE E MERCHANDISING: Antonio Celona; Raffaello Germini; Fabrizio ScaramuzziCULTURA E TEMPO LIBERO: Sergio Corradi; Enea Goldoni; Maurizio NegroINNOVAZIONE ATTIVITA' SPORTIVA: Livio Borrelli; Eugenio Ferrari; Gabriele MartinuzziAMBIENTE: Livio Borrelli; Sergio Corradi; Rosario Fatuzzo; Eugenio Ferrari FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO: Luigi Fortuna; Michele Barbone; Franco Cacelli

commissioni nazionali

ARRAMPICATA SPORTIVAMarco Alfano, Bruno Biceco, Pietro CecereATLETICA LEGGERAMoreno Bottausci, Domenico De CandiaAVVIAMENTO AL PUGILATO (In prom.)In collaborazione con la FIPBILIARDODiego SolitoBOCCE ALLA VENETAEnea GoldoniCALCIO TAVOLO (In promozione)Enrico CorsoCANOA (In promozione)Francesco BediniCICLISMOBiagio Nicola SaccoccioDIVERSAMENTE ABILI E SPORT SOCIALEAntonio Celona, Nicola Cottone,Carlo De NicolaFRECCETTELuciano CasertaGIOCHI ELETTRONICI (In promozione)Sebastiano SilluzioGIOCHI DI SALA (In promozione)INDOOR CYCLING (In promozione)Marco CedroniLOTTA (In promozione)Alessandro Lupi, Michele RosatiMARCIA NON COMPETITIVADante Giuntini, Giampiero SaettoniNUOTO Fabrizio Breveglieri, Luigi Binetti,Luigi Cavaliere, Franco FilippelloGiuseppe Spinelli, Gianfranco ToppiPALLACANESTRO (In promozione)Giorgio Faustinoni, Massimiliano Serrao,Maurizio Vortici, Luigi GiuliniPALLAVOLO E BEACH VOLLEYSalvatore De Domenico, Francesco Ferlito,Calogero Massimo ScibettaPESCA SPORTIVAEugenio Ferrari, Roberto Graziosi,Rosario Sergi

PESISTICA E CULTURA FISICA (In prom.)Giovanni ScarantinoSCHERMACarlo Macchi, Luca PaitaSCIPier Carlo Iacopini, Giuliano Piacentini,Lucio SadochSOFT AIR (In promozione)Roberto Coculo, Francesco Montagner,Paolo QuagliaSPORT EQUESTRIMassimo Garavini, Elisabetta Mosca,SPORT MOTORISTICI (In promozione)Massimo Di BraccioSQUASH (In promozione)Marco VercesiSUBACQUEABruno GalliTAVOLE E VELE ACQUA E NEVE (In promozione) Paolo SilvestriTENNIS (In promozione)Michele Battezzati, Mario Giangualano,Ruggiero RaffaeleTENNISTAVOLO, CALCIO BALILLA,PALLATAMBURELLO, DAMA,BADMINTON (In promozione)Raffaele ReginaTIRO CON L'ARCO (In promozione)Giuseppe Domenico PalumboTIRO E TIRO A VOLO (In promozione)Giuseppe Curatolo

SETTORE ARTI MARZIALI (Coordinatore Sebastiano Mauro)FULL CONTACT (In promozione)David FasanoJU JITSUCosimo Costa, Alfio Petralia,Alessandro RambuschiJUDOPietro Amendola, Maria Cristina Cirillo,Giuseppe TamburoKARATE

Cosimo Cavallo, Fabrizio Fili,Mauro Mion, Davide RisoKIK BOXING (In promozione)Antonio Matzuzzi, Carlo PasseriniTAEKWONDO (In promozione)VIET VO DAO (In promozione)Franco Fragiacomo, Raoul PianellaWUSHUGino Battista, Giuliano Fulvi, Luca Piazza, Carmelo Scaletta

SETTORE CALCIO(Coordinatore Pierluigi D’Incà)CALCIO A 5Francesco Brughini, Damiano Manzoni, Fabrizio Montante, Gianfranco RaugeiCALCIO A 7 e A 8 (In promozione)Federico Belati, Roberto Borio,Giuseppe ManiscoCALCIO A 11 e BEACH SOCCERPierfranco Gilardino, Francesco LafuentiRoberto Lovison

SETTORE DANZA(Coordinatore Franco Ventura)DANZABarbara Raselli, Enzo SilluzioHIP HOPSara D’Amico, Margherita Vasselli

SETTORE GINNASTICA(Coordinatrice Italia Bianchi)GINNASTICA AEROBICASonia BlancoGINNASTICA ARTISTICAGiuseppe Cannavò, Daniela Stabile,Rosa Conterno, Maurizio FerulloGINNASTICA RITMICATiziana D'Arrigo, Daniela ValentinettiJAZZERCISE (In promozione)Paola Bianco

FORMAZIONE SPORTIVADIFESA PERSONALEFabio Cavallaro, Cosimo Costa

commissioni nazionali dello sport

SEGRETERIA NAZIONALE SPORT tel 06 27858322 fax 06 27867028 email: [email protected]

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AUTOMOBILE CLUB D'ITALIA (Aci, Via Marsala 8, 00185 Roma)FEDERAZIONE ITALIANA ATLETICA LEGGERA (Fidal, Via Flaminia Nuova 830, 00189 Roma)FEDERAZIONE GINNASTICA D'ITALIA (FGdI, Viale Tiziano 70, 00196 Roma) FEDERAZIONE ITALIANA PUGILISTICA (FPI, Viale Tiziano 70, 00196 Roma)FEDERAZIONE ITALIANA HOCKEY (FIH, Viale Tiziano 74, 00196 Roma)FEDERAZIONE ITALIANA WUSHU-KUNG FU* (FIWuK, Largo Lauro De Bosis 15, 00194 Roma) * Disciplina associata al Coni

ALFA Accordo Libero Federativo tra Associazioni Via Giardino, 8 - 30175 Venezia Presidente: Carlo Tosetti (333.4156851) tel. fax 041-5344209 [email protected] Associazione Nazionale Federativa Circoli Via Verga, 3 - 58100 Grosseto Presidente: Gabriele Martinuzzi tel. 348-8805237 fax 0572-901660ARBAV Associazione Regionale Bocce alla Veneta c/o Maniero Giorgio (segr. gen.) Via Brentasecca, 52 - 35020 Saonara PD tel. fax 049-644060 Presidente: Enea GoldoniCIAS Centro Intern. Amici della Scuola Via dei Coronari, 181 - 00186 Roma tel. fax 06-68309516 e-mail:[email protected],sito: www.ciasonline.it Presidente: Edmondo Coccia Segretario Generale: Pina GentiliENALCACCIA P.T. Enalcaccia Pesca e Tiro Via La Spezia, 35 - 00182 Roma tel. 06-77201467-68-69 fax 06-77201456Presidente: Lamberto Cardia. Segretario Generale: Giuseppe Tarullo e-mail: [email protected] Federazione Autonoma Birillistica Italiana Via Generale Pennella, 12 - 31100 Trevisotel. fax 0422-304200 336-422003 ab. 0422-451870 Presidente: Giuliano FantinFIAS Federazione Italiana Attività Subacquee Viale Andrea Doria, 8 - 20124 Milano Tel. 02.6705005 340-9305274 Fax 02.67077302 e mail: [email protected] Presidente: Bruno GalliFIGF Federazione Italiana Gioco Freccette Via Generale Pennella,12 - 31100 Treviso [email protected], [email protected] www.FIGF_ITALIA.IT tel. fax 0422-307209 Presidente: Luciano Caserta Segretario: Maurizio VitariFITA Federazione Italiana Teatro Amatori Via di Villa Patrizi, 10 - 00161 Roma tel. 06-89760643, fax 06-89761825Presidente: Carmelo Pace. Segretario Generale: Giovanni D’Aliesio (tel. 019-821950) [email protected] - [email protected] UFI Unione Folclorica Italiana Piazza Duomo Palazzo Bassi - 33081 Aviano PN [email protected] Presidente: Maurizio Negro tel. fax 0481.391078/329.4196789 [email protected] Segretario: Luciano Romano Via Pal Piccolo, 22 - 33029 Villasantina UD tel. fax 0433.759004 [email protected]

associazioni specialisticheAS

SOCIA

ZIONI

SPEC

IALIST

ICHE

convenzioni con le federazioni

protocolli d’intesaANIF EuroWellness Associazione Nazionale Impianti Fitness&Sport Via Cornelia, 493 - 00166 Roma Tel. 06 61522722 Fax 06 61532994. Presidente Giampaolo Duregon. e-mail [email protected] ANG&OS Associazione Nazionale Gestori e Operatori Sportivi, via San G. Bosco 56/a Ivrea (TO), [email protected] - Presidente Luciano GemelloASD ISEF TORINO "EUGENIO MEDA" e SSD ISEF TORINO c/o Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienza Motorie, piazza Bernini 12, TorinoASD ICYFF Group Cycling (Indoor Cycling Fitness Federation) Pres.: Alfredo Venturi. Via Stazione, 47 – 40037 Sasso Marconi (BO)BASICNET Presidente Marco Boglione, sede Largo Maurizio Vitale 1, TorinoFDTI Italia - Federazione Dilettantistica Taekwondo Italia Via XX Settembre 4/6 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-245850 fax 0331-708517 Presidente Vitale Monti [email protected] Federazione Italiana Karate ASD, Via Castellana 27/b - 30174 Mestre - VeneziaPresidente Daniele Lazzarini. Tel. +39 041 962477 Fax +39 041 971447 e-mail: [email protected] FITD (sezione di promozione) Tecnici di danza sportiva. Walter Santinelli, via Gregorio XIII, 153, 00167 Roma. Tel e fax 06-66012962FITNESS ITALIA Presidente Fabiana Annibali, Via Aldo Moro 318, 03100 Frosinone, www.fitnessitalia.org, [email protected] FNIGE Federazione Nazionale Italiana Gioco Elettronico, Piazza IV Novembre, 4 - 20124 Milano (MI). Tel: 02-67165662 www.fnige.org

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