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“Essere liberi non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma vivere in un modo che rispetta e valorizza la libertà degli altri”. N. Mandela Dicembre 2014 IPM PONTREMOLI Numero Zero Scri Volando..

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“Essere liberi non significa solo sbarazzarsi

delle proprie catene, ma vivere in un

modo che rispetta e valorizza la libertà

degli altri”.

N. Mandela

Dicembre 2014

IPM PONTREMOLI

Numero Zero

ScriVolando..

Scrivolando Dicembre2014

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Si comincia così.. Ecco come si comincia, raccontando chi ha pensato a questo giornalino, chi lo ha fortemente voluto, chi lo ha scritto e messo insieme. Un numero pilota che rappresenta un punto di partenza, una “bozza”, una prova di quel che diventerà il giornalino dell’Istituto Penale Minorile di Pontremoli a partire da Gennaio 2015.

“ScriVolando” diventerà un vero e proprio appuntamento fisso, in cui scoprire la vita all’interno dell’Istituto, le attività seguite dalle ragazze, gli eventi che le riguardano e che hanno come protagonista anche il comune di Pontremoli.

Ma, come si usa fare per le opere prime, occorre spendere qualche parola, forse ben più di una, per chi questo progetto già lo aveva ben presente in tempi non sospetti, l’Onorevole Enrico Ferri, conosciuto ben oltre i confini del comune di Pontremoli, di cui fu sindaco. Fu lui per primo a parlare di un Giornalino dell’Istituto, e a lui questo numero pilota è dedicato. «Quando si varca la soglia di un carcere – scriveva l’Onorevole in un invito a un convegno nel dicembre del 1999 dal titolo “Piccolo o Grande: Territorio, carcere e uomini” -, il rapporto umano,

inevitabilmente, mancherà sia con l’esterno che con l’interno, tra quelle quattro mura destinate a diventare il punto di riferimento quotidiano. Sono convinto sempre che, là dove sia possibile, sia anche giusto che la dimensione umana del carcere, anche a livello di struttura rimanga».

E l’obiettivo perseguito da “Scrivolando” è proprio questo: quello di fare emergere quel lato umano, quelle emozioni che spesso si scorda esistano nei carceri, composti da

uomini, donne, dai loro vissuti e dalle loro storie. Un ringraziamento all’Onorevole Enrico Ferri e al figlio Cosimo Maria Ferri, Sottosegretario alla Giustizia di Stato, da sempre

attivo e presente nella vita dell’IPM di Pontremoli.

Buona lettura!

Istituto Penale Minorile di Pontremoli

Direttore Editoriale

Manuela Ribolla

Direttore Responsabile

Tiziana Di Donna

Redazione:

le ragazze dell’I.P.M.

il sindaco Lucia Baracchini

gli operatori

Alessia Leonardi

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Saluti e Introduzioni L’uscita di questo giornalino è significativa per più di un motivo. Nasce

dallo sforzo di chi lo ha voluto, dall’impegno di chi lo ha assemblato, dalla passione di chi lo ha scritto. La passione di quelle persone, quelle ragazze che hanno voluto far sentire la propria voce, una voce che la temporanea reclusione non ha fatto tacere, ma che anzi ha forse per la prima volta fatto uscire e udire chiaramente a tutti.

Dietro le tante storie che avrebbero da raccontare queste ragazze, dietro quei percorsi di una vita appena cominciata e così presto incappata nelle difficoltà che sarebbero pesanti anche per persone più forti e adulte di loro, dietro i loro piccoli o grandi drammi c’è soprattutto l’impossibilità di essere ascoltate. Un’impossibilità che è anche un’incapacità del mondo che le ha circondate senza mai veramente vederle, senza mai veramente ascoltarle. Con l’indifferenza di cui i nostri

tempi, ancor più di qualsiasi epoca precedente a questa, sono così pieni. Anni incapaci di ascoltare le voci di chi è

più debole, per poi far sentire la propria, di voce, capace spesso solamente di giudicare e di punire. Mai di sforzarsi e capire. Avviciniamoci allora a queste pagine, le

prime di tante che verranno, con interesse e con l’atteggiamento anche un po’ umile di chi, in fondo, sa di dover qualcosa a queste ragazze, di doverle risarcire di quella attenzione della quale non hanno mai goduto in precedenza. Leggendo queste pagine ascolteremo le loro voci.

Il Direttore

Tiziana Di Donna

Il senso della scrittura, dello scorrere del pensiero, del riuscire ad intavolare un dialogo interno e non solo con l’esterno, il potere taumaturgico della scrittura. Questo e tanto altro rappresenta la scelta di agevolare l’utilizzo di uno strumento, quale appunto quello del fissare un pensiero su un pezzo di carta, con lo scopo di contribuire a costruire una persona, costruire nel senso più restrittivo di partire dalle fondamenta per arrivare poi, attraverso una serie di confini e di rinforzi, alla definizione di un IO e di un SE’ in grado di orientarsi e di muoversi con consapevolezza in autonomia.

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Le scelte fatte, dal titolo alla copertina, alla volontà di affrontare delle tematiche, alla necessità di disegnare le proprie paure con il tratto grafico del pensiero che si concretizza, l’enfatizzare il profondo significato ristoratore della permanenza nell’IPM supportato dalla condivisa volontà di dare nuove forme e contenuti alla Persona, di agevolare l’inclusione relazionale, di aiutare a essere padroni di sogni e di desideri legittimi per un’età tanto ricca quale è quella delle ragazze che vengono a vivere nell’Istituto Penale

Minorile di Pontremoli, tutto questo ha determinato la nascita e la crescita del progetto che vede la

pubblicazione di un numero mensile del giornalino dell’Istituto stesso.

Il termine giusto da utilizzare per il periodo trascorso nell’Istituto dalle ragazze è senza dubbio il “passaggio”, per enfatizzare il significato di continua evoluzione che permette la risalita, il riscatto, la ricostruzione di ognuno di noi.

Qualunque possa essere la situazione di partenza, il “passaggio”

rappresenta il faro che dovrà guidare l’intero progetto.

L’augurio è che questo faro possa guidare ognuna delle ragazze dell’IPM nella costruzione del proprio sé, nella consapevolezza che esiste sempre la possibilità del cambiamento e la capacità di cogliere le possibilità che il destino, sempre ricco di scherzi e di imprevisti, offre a ciascuno.

Il grazie più sincero a tutto lo staff della redazione ed a tutte le ragazze che, grazie alla libertà della penna, “SCRIVOLANDO” per costruire radici profonde che permetteranno il volo più puro, potranno testimoniare la forza del cambiamento.

Il Sindaco di Pontremoli

Lucia Baracchini

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Volontariato: un’azione fatta d’amore Si avvicina il periodo più

magico dell’anno, e mai come in questi giorni è importante

che nessuno si senta solo. Un’azione guidata solo dal

buon cuore, è ciò che più aiuta chi necessita di compagnia, cibo

o un tetto sicuro sopra la propria testa. Il Volontariato

spesso è sottovalutato, giudicato “solo” un lavoro non retribuito, un modo per occupare qualche ora della propria giornata, giusto

per lavarsi la coscienza e essere più tranquilli con noi stessi. Ma in

realtà è molto di più. Non solo

perché si sentono ogni giorno alla

televisione, o si leggono sui giornali, episodi tristi, anziani lasciati soli, famiglie costrette

ad atti estremi pur di sfamare i propri

bambini. Ma anche perché le azioni

guidate

solo dal cuore sono quelle che riempiono

la vita delle

persone a cui sono

destinate, donando loro un calore che nessuna fiamma, nessun camino può donare. Quanto costa regalare un

sorriso, un

gesto, un momento? Quanto condiziona

la nostra vita e quella degli altri?

Non si tratta di retorica, ma di realtà. Perché

basta sporgere il proprio naso al di

là delle nostre sicurezze, per scoprire un mondo di cui si

ignorava l’esistenza. Il Natale è di certo il momento dell’anno

in cui il calore della famiglia è necessario, fondamentale. E tutti coloro che su ciò non possono contare, sanno che

accanto a loro esistono persone che fanno dell’amore per gli

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altri una ragione di vita.

Di questo si tratta, di azioni

fatte d’amore. E di che

altro sennò? È questo il motore del

mondo. Una cara amica, per me una sorella, dopo un’esperienza da missionaria in Bangladesh

mi ha detto «È incredibile come loro non abbiano niente, ma riescano a darti tutto. Siamo

andati lì per aiutarli, e hanno aiutato loro noi. I loro sorrisi

riempiono la vita di chi li conosce». Uno scambio, forse

nemmeno troppo equo, tra chi cerca di aiutare e chi ti insegna

il vero senso della vita. Non credo che chi non compia

almeno una volta nella vita un’azione di questo tipo riesca a comprendere fino in fondo il

significato di un gesto

incondizionato. Non credo che ci siano persone più in grado di altre per farlo. Non credo che serva chissà quale “bagaglio

emotivo”. Credo invece che basti la buona volontà, la voglia di cambiare noi stessi e il mondo.

Perché se riusciamo a sforzarci a guardare oltre i nostri canoni mentali, vedremo ciò che ci sta

intorno, chi ci circonda, un mondo nuovo e meno complesso

di quel che pensiamo. Un mondo che può essere cambiato

cominciando da un piccolo sforzo. Uno sforzo che tutti

possiamo compiere.

Perché un sorriso, davvero, non ha nessun costo.

M.

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A proposito di volontariato… cosa ne pensano le ragazze..

Penso che il volontariato sia un’attività che rende felice non solo chi lo riceve, ma

anche chi lo fa. Fare del bene alle persone spesso migliora la vita di chi fa queste azioni. Sono gesti che il più delle volte sono compiute da persone umili, che danno il giusto valore alle cose e ai sentimenti. Se una persona ha poche cose ma le vuole dividere con gli altri è più ricca dei ricchi, perché il vero valore non sta negli oggetti, ma nelle emozioni e nelle sensazioni. Quando aiutiamo qualcuno siamo più felici e ci sentiamo realizzati. È bello vedere le persone che aiutano gli altri. Quando uscirò di qui mi piacerebbe fare volontariato ed aiutare le persone che hanno bisogno.

Valentina

Quando si aiutano le persone ci sentiamo completi e felici. Ci sono periodi dell’anno in cui il volontariato è più importante che in altri, come a Natale, quando le persone non dovrebbero stare sole. Chi ha il cuore buono ha bisogno di qualcuno intorno

che gli voglia bene. Le persone cattive hanno cattivi pensieri e non pensano ad aiutare gli altri. Come chi fa del male a chi vuole bene, senza pensare alle conseguenze che ci saranno nella loro vita e in quella degli altri. Qui ci sono persone che ci riempiono la vita di gioia, anche in questo ambiente. Loro hanno il cuore buono e li ringrazio per tutto.

Bella

Cosa penso del volontariato? Penso che sia una

cosa bellissima, perché aiuta le

persone povere. Anche io vorrei

aiutare chi ha bisogno, perché mi

dispiace tanto per loro. La gente

ricca pensa solo ai soldi e alla

bella vita, ma io non sono

d’accordo. Loro

preferiscono buttare le cose che

non usano più, invece di donarle ai poveri. Io

stimo tantissimo le persone che vogliono aiutare

il prossimo. Qualcuno pensa che sia necessario

molto sforzo,

ma secondo me

non è vero.

Basta la buona

volontà.

-Gioia-

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Martedì pomeriggio mi hanno accompagnata a visitare il canile di Groppoli. Ho potuto vedere da vicino la struttura e i cagnolini, ma non ho potuto fare altro perché pioveva. Io mi occuperò di portarli a passeggio, sono davvero tantissimi. Anche loro hanno bisogno di aiuto, sono senza padroni e nel canile hanno trovato una casa. Vedere tutti questi cagnolini soli, senza una coperta o altro, mi ha messo molta tristezza. Anche io a casa ho un cagnolino di razza Pinscher che si chiama Gogolò. Ogni volta che andavo a dormire lo portavo nel letto con me per

tenerlo al caldo.

Mi piacerebbe molto che questi cani trovassero un padrone che si prenda cura di loro come io mi prendo cura di Gogolò. Fare questo tipo di attività mi piacerebbe molto perché amo i cani.

Belen

Tra poco comincerò la mia attività in canile. Sono contenta perché mi sono sempre piaciuti i cani. Anche io ne avevo uno, si chiamava Rocky, ed era un Boxer tutto nero. Andavo sempre con lui a fare passeggiate nei parchi e dormiva sempre insieme a me. Lui proteggeva sempre mia figlia e quando piangeva veniva ad avvisarmi. Era bravissimo ma non voleva che litigassimo. Ogni volta che in casa c’era una discussione infatti lui abbaiava e cercava di calmarci. Sono contenta di fare quest’attività, che aiuta i cagnolini meno fortunati.

Simona

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“Il futuro è adesso” La vita in carcere è spesso materia di approfondimento, discussione e riflessione, soprattutto quando si tratta di Istituti Penali Minorili, come il nostro. Si cerca di dare spazio alle passioni delle ragazze che vivono tra queste mura, fare scoprire doti nascoste, fornire il materiale adeguato per favorire la creatività, lo spirito d’iniziativa e l’organizzazione di contenuti.

E proprio per “indagare” su tutto ciò Rai Storia è approdata all’Istituto Penale Minorile di Pontremoli. Lo scopo era quello di avere materiale utile per un documentario dal titolo “Il futuro è adesso”, che si occupa proprio di conoscere la situazione attuale dei carceri e le eccellenze dei servizi di recupero. L’autore e regista Simona Fasulo ha visitato la struttura lunigianese insieme alla troupe, che ha poi intervistato il direttore Tiziana Di Donna, il sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini e il Sottosegretario alla Giustizia di Stato Cosimo Maria Ferri, che non è voluto mancare all’occasione, elencando i numerosi progetti che l’Istituto porta avanti nel tempo. Ma non solo. Anche due

delle ragazze, entrambe maggiorenni, hanno partecipato alle riprese, rispondendo alle varie domande sulla vita in carcere, sulle ragioni che le hanno portate all’interno dell’istituto, sulle loro esperienze precedenti e su come vivono questa fase della propria vita.

Nella foto il sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini, il Sottosegretario Cosimo Maria Ferri e il direttore Tiziana Di Donna

Il documentario, che ripercorrerà le varie fasi che hanno riguardato la storia della Giustizia Minorile dal 1934 ad oggi, andrà poi in onda su Rai Storia. Un viaggio tra alcuni degli Istituti Penali Minorili d’Italia, per percorrere insieme al futuro spettatore non solo la storia, ma anche il presente, in un tour nella vita nei carceri, nei vissuti di chi vi risiede e nelle varie strategie di recupero previste.

Un modo immediato e d’impatto per conoscere un mondo che troppo spesso viene sottovalutato o dimenticato, da chi non lo vive in prima persona.

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Speciale Natale

Da noi il Natale si festeggia come in Italia, come a Pontremoli. Per noi il giorno della festa coincide con il Natale Ortodosso – Croato, il 7 Gennaio, ma rendiamo grazie anche in occasione di quello cattolico, il 25 Dicembre. In quelle giornate tagliamo l’albero dell’acero in diverse parti e lo mettiamo vicino al camino. Tutti coloro che entrano in casa ne prendono una parte, la passano sopra la fiamma del camino ardente e fanno gli auguri a tutti, ai padroni di casa, ma non solo. Si tratta di un rito di buon auspicio per i padroni di casa e per le persone a cui si vuole bene. La mattina ci alziamo presto, brindiamo al Natale, ci scambiamo auguri e regali e poi ci mettiamo a cucinare tutti insieme e dopo pranziamo. Per tutto il corso della giornata accogliamo gli ospiti che vengono a farci gli auguri e trascorriamo ore di festa e calore.

Valentina

Nel mio paese la mattina di Natale ci svegliamo alle 6, e mio padre si mette a scaldare il liquore. Una volta terminato questo rito ci benedice tutti.

Attendiamo fino alle 8 e dopo apriamo i regali tutti insieme, e dopo cuciniamo le galline allo spiedo. Quando arriva l’ora della Messa, allestiamo in casa due grandi tavole. SI può andare anche in Chiesa a sentire la Messa, ma in casa è molto più bella. Dopo mangiato poi ascoltiamo musica e cantiamo, aspettando gli ospiti che ci vengono a fare gli auguri. Trascorriamo così una bella giornata insieme ed in

allegria.

Martina

Forza e coraggio che dopo la tempesta c’è sempre il sole! Io ho superato la tempesta e

domani finalmente vedrò il sole. Quello che auguro a tutte le ragazze è di uscire il prima possibile, lo spero con tutto il mio cuore, perché mi stanno davvero a cuore e vorrei tanto trascorrere con loro non solo il Natale, ma tutte le feste del mondo, fuori da qui.

Gioia

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...INSIDE… Il Vescovo incontra le ragazze dell’IPM

«La preghiera non è la “bacchetta magica” che annulla i problemi, però ci introduce nel dialogo con il Dio della vita e della Misericordia». Così il Vescovo della Diocesi di Massa Carrara e Pontremoli Giovanni Santucci, ha risposto alle domande che le giovani donne dell’Istituto Penale Minorile di Pontremoli gli hanno rivolto durante l’incontro che il Monsignore ha organizzato nella sua consueta visita pastorale. Un confronto fatto da domande, risposte e anche riflessioni, in cui le ragazze dell’IPM sono state attente interlocutrici, ponendo al Vescovo

interessanti domande sul senso della vita e sul valore della preghiera. «Occorre prendere coscienza degli sbagli e delle loro conseguenze per poter sollevare la testa e guardare al domani con rinnovata speranza. Certo, il cambiamento implica fatica, ma è nella fatica e nel sacrificio che possiamo risollevarci rispondendo al bisogno interiore di essere migliori». Messaggi di amore paterno e di speranza che hanno illuminato il cammino interiore delle ragazze, concentrate sulla capacità discorsiva del Monsignore, condita da simpatiche espressioni toscane che hanno reso ancor più piacevole lo scambio di concetti.

Presenti all’incontro anche il direttore Tiziana Di Donna, alcune operatrici, il sindaco Lucia Baracchini, l’assistente spirituale dell’ IPM Angelo Boattin e alcuni rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri.

Come ricordo di questo incontro, il Vescovo ha donato all’Istituto una medaglia in bronzo della diocesi realizzata dall’artista Romano Cosci, in cui sono riportate le immagini dei Santi Patroni delle tre località simbolo della Diocesi: San Francesco, San Ceccardo e la Madonna del Popolo.

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I nostri lavori La nostra attività preferita all’interno dell’IPM di Pontremoli è senza dubbio il laboratorio “Manufatti”, in cui abbiamo composto gioielli veri. La cosa che più ci è piaciuta è stata il creare qualcosa con le nostre mani, usare strumenti e materiali diversi. Abbiamo utilizzato l’ottone e strumenti che ci ha portato l’operatore Biagio, che noi, visto che non riuscivamo a pronunciare il suo nome, chiamavamo “Viareggio”. Abbiamo fatto collane, braccialetti, anelli, orecchini, ma abbiamo anche inserito perle e pietre preziose. È stato molto bello incidere i nostri nomi. Come ricordo di quest’attività è venuto un ragazzo di nome Giovanni, a filmare le nostre creazioni e i momenti in cui lavoravamo con gli strumenti. Ci è dispiaciuto molto quando questo laboratorio si è concluso, ma Biagio prima di andare via ci ha lasciato un bellissimo regalo: un anello fatto da noi, che ha distribuito a noi ragazze, ma anche agli agenti, agli

educatori e a tutto il personale. Speriamo che quest’attività ricominci presto.

Michelle e Simona

L’attività di manufatti mi è piaciuta proprio tanto. Abbiamo fatto collane, bracciali, anelli e

tanti tipi di gioielli. Oggi sono andata a lavorare fuori e mi è piaciuto molto. E poi ci vengono a trovare molte persone: è venuta la Tv, e anche il Vescovo: era bellissimo. So di avere fatto uno sbaglio, ma giuro che non lo farò più. Mi mancano molto i miei genitori, il mo ragazzo e le persone a cui voglio bene. Spero di rivederli presto.

Babi

Mio dolce amore, sono qui e guardo le sbarre di questa prigione e il mio cuore vola via e ti raggiunge ovunque tu sia. Si unisce al tuo e diventa una cosa sola, un abbraccio eterno. Confido nel giorno in cui ci ritroveremo e passeremo giorno e notte insieme. Con te sogno la felicità, ma a dire il vero tutto si è compiuto il giorno che si è conosciuto: i tuoi occhi mi hanno aperto un mondo nuovo, fatto di dolcezza, amore e passione. So che insieme passeremo momenti anche difficili, ma sappi che il mio cuore, la mia anima ed il mio corpo ti

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appartiene, e potrai sempre contare su di me. Il momento di vederci finalmente arriverà e il bacio che ci daremo sarà per sempre.

Simona

Non posso dire che qui sto bene, ma ci sono persone che ci aiutano giorno per giorno, ad andare avanti e a non perdere la speranza. Io sono felice quando ricevo delle lettere e quando la mia famiglia mi è vicina. Il carcere è

pesante, ma va affrontato nella maniera giusta. Io so che presto finirà. Ringrazio tutte le persone che qui dentro mi sono state vicine: dagli agenti, agli operatori, alla direttrice, al comandante, all’assistente sociale. A tutti dico grazie.

Belen

OUTSIDE Il nostro Presepe Ogni Natale che si rispetti non può mancare del

tradizionale albero, delle decorazioni e dell’atmosfera magica che circonda ogni più piccolo dettaglio in questo particolare periodo dell’anno. Ma che Natale sarebbe senza il Presepe??? Un’usanza tutta cristiana, che prevede la riproduzione della Natività, con statuine, muschio, animaletti e chi più ne ha più ne metta. Ne esistono davvero di ogni tipo: meccanico, vivente, a grandezza naturale, in miniatura. Tutti possono creare il proprio presepe personalizzato, con i materiali che più aggradano e ambientato nella maniera ritenuta più opportuna.

Per onorare questa tradizione anche per quest’anno l’Istituto Penale Minorile di Pontremoli, ha accettato di buon grado l’invito dell’amministrazione a partecipare alla tradizionale “Rassegna dei Presepi 2014”.

Le ragazze si sono trovate così alle prese con colla vinilica e pennelli, per dare vita a una rappresentazione vivace e colorata della nascita di Gesù Bambino. Il tutto è stato realizzato durante il laboratorio “Manufatti”, e le giovani artiste si sono divertite a dare vita a soffici pecorelle, ad aitanti pastori ed alla “culla” di Gesù Bambino.

L’opera dell’IPM, che concorre nella categoria “Il Presepe fa la differen … ziata” attraverso la tecnica del riuso e del riciclo, è stata poi esposta all’interno del Palazzo di Giustizia di Pontremoli insieme alle altre creazioni delle scuole superiori del comune. Per la premiazione invece, è stata scelta l’elegante ambientazione del Teatro La Rosa.

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Mi Piace, Non Mi Piace..

A me non piace il carcere. A me piace stare fuori a divertirmi. A me piace ballare e scatenarmi. Mi piacerebbe andare a casa e fare i lavori di pulizia. A me piace la libertà. Non mi piacciono le persone che parlano troppo. A me piace il circo. Non mi piace chi non porta rispetto verso le persone più grandi. A me non piacciono le persone che insistono. Non mi piace chi parla alle spalle e non ha il coraggio di dire la verità. Non mi piace quando le persone si intromettono nei fatti degli altri. Non mi piace quando qualcuno alza la voce. Mi piace giocare con mia figlia. A me piacciono le persone sincere. Mi piace dormire quando fuori piove. Mi piacciono i film. Mi piace il cielo di sabato. Mi piace cantare. Mi piacciono i cartoni animati. Non mi piace scherzare troppo. Mi piace il silenzio quando dormo. Mi piace scatenarmi con le mie amiche. Mi piace giocare a bowling. Mi piacciono gli uomini attraenti e duri. Mi piace parlare da sola allo specchio. Mi piace andare al canile. Non mi piace chi non mi ascolta. A me non piace chi mi prende in giro. Mi piacciono i disegni. Mi piace stare con le mie amiche. Mi piace pulire. Mi piace il sole. - Le Ragazze dell’IPM Pontremoli -

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… LA MUSICA AIUTA A NON SENTIRE DENTRO IL SILENZIO CHE C’Ѐ FUORI ...

- Johann Sebastian Bach -

Sei Bellissima Ma che fai ogni sera mi racconti quella storia ma non vedi che incomincio a starci male sono geloso sai.. Vieni qua te lo dico questa sera mi confesso è un processo dirti tutto quel che sento dentro di me.. Stringimi un po’ ed io trovo il coraggio per dirti che... Sei bellissima solo adesso riesco a dirti sei bellissima finalmente non sarò mai più invisibile quante volte ho fatto il pazzo qui per te Sei bellissima griderò con tutto il cuore sei bellissima non potevo più senza dirtelo sei l inizio della vita che vorrei. Vieni qua sembra strano ma vorrei chiamarti amore cerco un modo per spiegarti l emozione dentro di me nasce così... quella forza per dirtelo ancora.. Sei bellissima solo adesso riesco a dirti sei bellissima finalmente non sarò mai più invisibile quante volte ho fatto il pazzo qui per te Sei bellissima griderò con tutto il cuore sei bellissima non potevo più senza dirtelo sei l inizio della vita che vorrei.. Quante volte insieme a te io dovrò decidere e quante cose mi inventerò se la vita ci darà l incertezza di un età non ti lascerò ti proteggerò sarò l uomo più forte che al mondo può esistere mai può esistere mai. Sei bellissima scriverò con tutto il cuore sei bellissima non potevo più senza dirtelo sei l inizio della vita che vorrei ...Sei bellissima Tu sei bellissima...sei bellissima!

Tony Colombo

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Ricettando.. Il cibo si sa, è uno dei metodi più utilizzati per scoprire qualcosa di più su un paese, su un luogo che stiamo per visitare. I piatti tipici riflettono tradizioni, usi e costumi che nel tempo si sono tramandati fino al presente, vividi e nitidi, pronti per essere presentati su pittoreschi piatti di portata. In ciò la Lunigiana può essere considerata maestra. La sua enogastronomia è nota in tutto il Bel Paese, grazie alle peculiarità che la rendono unica nel suo genere. Testaroli, Panigacci, Pattona e molto altro, fanno parte della tradizione popolare, della vita vissuta dalle generazioni passate. All’ombra del Campanone

poi, fervono le attività che da sempre propongono e rinnovano le ricette tradizionali. Tra queste non

possono certo mancare i dolci. E tra loro i più noti sono senza dubbio gli “Amor”. Tripudio di dolcezza e

gusto, un tuffo di cremosità e dolcezza. Sono queste le sensazioni che un morso a questo orgoglio di tradizione, potrà suscitare. Due cialde quadrate, che racchiudono una crema particolare, contornata da granella di nocciole. La loro descrizione fisica però non rende giustizia alla sostanza, che si presenterà ancor più piacevole.

La ricetta è celata dal più stretto riserbo, tramandata di generazione in generazione senza mai trapelare dalle confidenze tra pasticceri, dai bisbigli di chi conosce i segreti che la loro preparazione richiede. In molti hanno provato a ricostruire ingredienti e modus operandi, arrivando spesso a ottimi risultati. Il consiglio però, è quello di arrivare sino a Pontremoli, sedersi comodamente in una delle pasticcerie del centro storico e godere di queste tipicità, sogno per tutti i palati, estasi della tradizione e dell’orgoglio che i cittadini della città del libro continuano a tramandare. Un po’ come la loro misteriosa ricetta..

2 uova intere, possibilmente fresche

1 hg di zucchero

2 bicchieri di latte

1 scorza di limone

1 hg di burro

cognac qb

wafer o biscotti

Rompere le uova e separare i rossi dagli albumi, che monterete a neve. Sbattere i rossi con lo zucchero e aggiungere il latte. Cuocere a fuoco lento inserendo una buccia di limone. Appena la crema si sarà un po’ addensata, spegnere il fornello e lasciare riposare due o tre ore. Poi, unire un etto di burro, il cognac e i bianchi montati a neve, mescolare il tutto ottenendo un impasto denso e spumoso. A questo punto, riempire le due cialde e completare i lati con la granella di nocciole.. Buon appetito!

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Caro Babbo Natale..

Caro Babbo Natale,

non voglio più pensare. Se penso poi sto male. Il mio desiderio è quello di ascoltare la voce di mio marito. Da quando sono qui l’ho sentito una volta sola. Spero che quando arriverà il momento del processo, il Giudice mi dia la libertà, così potrò di nuovo essere felice vicino alle persone che amo. Dovunque loro siano, vorrei che trascorressero un Natale felice. Anche io cercherò di esserlo.

Martina Caro Babbo Natale,

quest’anno non ho fatto la brava. Ma sappi che io la sono, sono anche molto buona di cuore. Come regalo di Natale vorrei una cosa molto importante: la salute di mia madre e la felicità di tutte le persone a cui voglio bene. Auguro a tutti un buon Natale felice, con tanti bei sorrisi. E auguro a una persona molto speciale, che è la mia piccola sorellina di 7 anni, Jennifer, un meraviglioso Natale, con tanto amore per lei, ma anche per tutti i miei fratelli, sorelle, mamma e papà. Vi voglio tanto bene.

Valentina

Caro Babbo Natale,

quest’anno non sono felice. Sono lontana dai miei bambini, ormai mi sono dimenticato il loro viso. Ma una mamma non dimentica, è solo che mi fa male il cuore senza la mia famiglia, senza i miei figli. Il 25 Dicembre vorrei solo cinque minuti con loro, per abbracciarli, baciarli e guardarli negli occhi. Voglio ringraziare le persone che mi sono a fianco, che mi spronano quando non ho voglia di fare niente. Grazie agli agenti, agli operatori, alla direttrice, che mi spingono sempre a farmi forza e coraggio. Solo così potrò scontare la mia pena. Grazie a tutti loro.

Bella

Ciao caro Babbo Natale,

vorrei tanto andare a casa, vicino alla mia mamma, ai miei fratelli, alle mie sorelle. E farò la brava con te. Non sono cattiva, sono una buona ragazza, sono una dolce bambina. Io non ce l’ho con te Babbo Natale, ma sono molto triste. Vorrei un bel regalo da te, vorrei passare queste giornate di festa vicino a una persona molto speciale.

Michelle

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Caro Babbo Natale,

quest’anno ho fatto la brava, e per questo ti chiedo di farmi un regalo. Mi piacerebbe tanto andare in comunità, per essere vicino ai miei genitori e così mio cugino potrebbe venire a trovarmi sempre. Vorrei che il mio ragazzo stesse bene, e come lui anche i miei genitori. Voglio solo la loro felicità.

Bella

Caro Babbo Natale,

quest’anno purtroppo non sarò insieme alla mia famiglia e a mia figlia a trascorrere le feste. Vorrei tanto essere con la mia bambina,

farle un bel regalo, addobbare l’albero insieme a lei. Auguro a tutta la mia famiglia di essere tanto felice e di stare sempre bene. Quando tornerò a casa stringerò tutti fortissimo

e gli trasmetterò il mio amore per loro. Ti chiedo Babbo Natale di avere anche solo due giorni, per stare con loro, abbracciarli per fargli capire che non posso stare con loro, ma che li penso sempre.

Simona

Caro Babbo Natale,

vorrei tanto essere libera. Il mio pensiero va alla mia famiglia e

alle persone a cui voglio bene. Vorrei tanto che stessero bene e che siano felici. Spero che i miei fratelli e le mie sorelle passino delle belle giornate felici.

Anjelina

Caro Babbo Natale,

come regalo vorrei tanto essere vicino alla mia famiglia e alle persone a cui voglio bene. Ma purtroppo non posso. Spero che siano felici e che passino belle giornate. Ah, e se puoi, potresti ridarmi indietro il dente che mi hanno tolto, visto che mi fa molto male??!! Ahaha!!!!

-Babi-

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Pensieri in versi…

A volte è vero, non servono parole,

la bocca spesso dice quel che vuole.

Ma non dice sempre ciò che dentro sento.

Parlar col cuore credo sia importante

lui dice quel che prova in ogni istante

solo se lo usi anche tu lo puoi capire.

Ti vedo e guardo i tuoi dolci occhi

e come un bimbo osserva l’infinito,

chiudo la bocca con un semplice dito.

Belen

Ogni giorno penso a te, anima del mio amore Vuoi sapere perché? Metti la mano sul mio cuore. Sei dolce ed anche buono, il mio sentimento è come un tuono. Conta i sassi che io avrei, sono i baci che ti darei.

Michelle

Il cuore malato fa male perché batte forte soltanto per te

e sa che una speranza non c’è. È un’abitudine per me.

Esiste una medicina dottore? Dammi qualcosa ti prego,

il dolore mi intasa il cuore.

Valentina

Il bacio viaggia sui binari dell’amore, attraversa il sole, viene da te ed entra

nel tuo cuore, ti dice quanto ti amo

e quando lontano noi viviamo. Ma anche se non sei con me

il tuo cuore vive in me.

Simona

Io per te sono come un aquilone che vola in alto e se ne va. Esce dal tuo cuore, un nuovo amore incontrerà.

Valentina

Vorrei essere una goccia del tuo sangue per entrare nel tuo cuore e scoprire se c’è scritto

il mio nome. Babi

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