N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019 Coltivare Insieme · Fertilizzante irrinunciabile,...

11
COLTIVARE INSIEME 1 Coltivare Insieme In questo numero: Il problema: le malattie del legno Colture orticole autunno-invernali: cavoli & finocchi Difesa vite-olivo Mati 1909: molto più di un semplice giardino Una scuola e un pozzo per l'Africa Cavolfiore Nutrizionista N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019 cooplegnaia @cooplegnaia www.legnaia.it cooperativa_di_legnaia @CooperativaAgricolaLegnaia

Transcript of N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019 Coltivare Insieme · Fertilizzante irrinunciabile,...

Page 1: N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019 Coltivare Insieme · Fertilizzante irrinunciabile, l’innovazione. È in Toscana che nasce l’agriturismo e la scommessa sulla multifunzionalità

C O L T I V A R E I N S I E M E 1

Coltivare Insieme

In questo numero:

Il problema: le malattie del legno Colture orticole

autunno-invernali: cavoli & finocchi Difesa vite-olivo Mati 1909: molto più di un semplice giardino Una scuola e un pozzo

per l'Africa Cavolfiore

Nutrizionista

N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019

cooplegnaia

@cooplegnaia

www.legnaia.it

cooperativa_di_legnaia

@CooperativaAgricolaLegnaia

Page 2: N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019 Coltivare Insieme · Fertilizzante irrinunciabile, l’innovazione. È in Toscana che nasce l’agriturismo e la scommessa sulla multifunzionalità

2 C O L T I V A R E I N S I E M E

La Cooperativa Agricola di Legnaia si propone come punto di riferimentoper le Aziende Agricole, fornendo servizi di consulenza e assIsTenza TecnIca aGRonoMIca FIToIaTRIca in grado di valorizzare al massimo le produzioni locali, grazie all’uso di tecniche a basso impatto ambientale quali ad esempio quelle che prevedonol’uso di insetti antagonisti e altri mezzi di difesa biologica in una attività di ricerca volta a trovare o conservare le migliori varietà ortofrutticole per il mercato fiorentino.

UFFICIO TECNICO c/o Centro Agro Commerciale Via Baccio da Montelupo 180 Firenze

www.legnaia.it

Cooperativa agriCola di legnaia

sEMprE prONTI a sCENdErE in CAMpO!

[email protected]

In questo numero 4 Le calde estati di Simone Tofani

5 Editoriale di Gianni Anselmi

6-7 Il problema: le malattie del legno di Fabrizio Feci

8-9 Colture orticole autunno-invernali: cavoli & finocchi di Alberto Lanzi

10-11 Difesa vite-olivo di Fabrizio Feci

12-13 Mati 1909: molto più di un semplice giardino. di Alberto Lanzi

14-15 Una scuola e un pozzo per l'Africa di Walter Tripi

16-17 Cavolfiore di Andrea Morandi

18 Nutrizionista di Emma Balsimelli

Direttore responsabile Dr. Simone Tofani

Comitato di redazione Carlo Pinferi, Patrizia Borgi, Guido Monaci Alberto Lanzi, Fabrizio Feci, Walter Tripi

Progeto grafico e impaginazione Massimo Capaccioli

Stampa Tipografia BertelliReg. Trib. Firenze nr. 3949 del 12/3/1990 © Copyright: tutti i diritti riservati.

Informativa Privacy Ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 196/03 si informano i soci, gli amici di Legnaia e tutta la clientela che i dati personali raccolti presso i nostri punti vendita ed uffici sono soggetti al vincolo di riservatezza e saranno trattati soltanto per gli scopi annessi e connessi ai servizi e ai prodotti erogati dalla nostra società e dalle società da essa controllate e non eccedenti rispetto a tali finalità. Titolare del trattamento è la Società Cooperativa Agricola di Legnaia, presso la quale far valere i diritti di cui all’art.7. Sotto formale Vostra richiesta da spedire a mezzo e-mail o fax potete richiedere la cancellazione dei vostri nominativi trattati, anche tramite la società Edimedia srl, per le attività di informazione, promozione e iniziative commerciali inerenti i nostri prodotti e servizi (periodico Coltivare Insieme, Newsletter).

Page 3: N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019 Coltivare Insieme · Fertilizzante irrinunciabile, l’innovazione. È in Toscana che nasce l’agriturismo e la scommessa sulla multifunzionalità

4 C O L T I V A R E I N S I E M E C O L T I V A R E I N S I E M E 5

Edi

tori

ale d

el D

iret

tore

Le calde estati

Nel momento nel quale scriviamo queste note (29 giugno) il ter-mometro è arrivato nei due giorni precedenti a superare abbon-dantemente i 40 gradi ( e siamo ancora a giugno!) a causa di una

ondata di caldo proveniente dal nord dell’Africa. Le previsioni sono di una leggera diminuzione, ma al momento è solo una speranza. La certez-za invece è quella che ci dovremo abituare a un cambiamento climatico in atto che provoca, alle nostre latitudini, bombe d’acqua, colpi di vento e forti ondate di calore.

Abituarsi significa non solo cercare adattare la vita di tutti i giorni a eventi climatici molto diversi da solito, ma anche cambiare molte abitudini e consuetudini, comprese quelle legate alla attività agricola in senso lato.

Dovranno essere obbligatoriamente rimesse in discussione le certezze antiche, ad esempio quelle legate al periodo dei trapianti e della rac-colta, alle scelte varietali, alle semine, alle specie floricole da utilizzare per abbellire giardini, terrazze e balconi. Un cambiamento che potrem-mo definire epocale e che potremmo sintetizzare in “tropicalizzazione”, senza voler invadere il campo professionale di altri. La risorsa idrica sarà sempre più importante, anche solo per irrigare maggiormente le nostre piante. Abbiamo affrontato l’argomento di un uso razionale e dei mi-gliori metodi per utilizzarla in un numero precedente della rivista e a esso rimando: qui sottolineo nuovamente soltanto l’importanza, qualora fosse necessario.

Il cambiamento in atto impone anche un ripensamento della difesa fitoiatrica, con l’utilizzo sempre maggiore di molecole a basso impatto ambientale e poco tossiche per gli animali a sangue caldo, già debilitati dalle alte temperature.

Siamo pronti? Sapremo gestire il cambiamento? Forse non da soli, ma aiutati da professionisti diversi a seconda delle varie competenze e, senza dubbio, i professionisti e i tecnici della Cooperativa Agricola di Legnaia sono preparati ad affrontarlo e a mettere tutto ciò a disposizione della propria clientela.

Forza dunque, l’uomo, inteso come specie animale, ha una forte ca-pacità di adattamento e saprà adattarsi anche a questa novità. Da parte nostra noi ci saremo!

Buone vacanze a tutti i nostri lettori Dr. Simone Tofani

Direttore Responsabile

Casa colonica, terreni coltivati a viti e ulivi, pascoli, famiglia allargata. Ma non ne abbiamo fatto un mu-seo. Certo, l’agricoltura si è da sempre connotata significativo ingrediente dell’economia e dell’identità culturale del territorio toscano contribuendo, con insindacabile unicità, a tratteggiare fisionomia e aspetti

architettonici del paesaggio rurale di raro prestigio, oltre che composizione sociale della comunità toscana.Ma è altrettanto vero che il rapporto del lavoro dell’uomo con la terra è stato nella nostra regione consape-

volmente accompagnato, nel corso di decenni, da importanti mutamenti che hanno consentito immedesimare a pieno titolo, questo settore, nel concetto di sviluppo regionale.

Nonostante la dimensione limitata del fatturato rispetto ad altri comparti, la scelta convinta sul fronte della qualità e dell’ eccellenza hanno conferito a molte produzioni prestigio e notorietà in tutto il mondo, oltre che e attribuire alla Toscana una posizionamento leader nel mercato del vino, delle piante ornamentali, della silvicoltura, dell’olio.

Sostenibilità, tutela della qualità e della tradizione, stretta connessione con ambiente, cultura, turismo. Questi i semi preziosamente coltivati e incentivati anche dalle politiche regionali.

Fertilizzante irrinunciabile, l’innovazione.È in Toscana che nasce l’agriturismo e la scommessa sulla multifunzionalità dell’azienda agricola a soste-

gno del reddito ma, la nostra regione è luogo anche di azioni per la conservazione della biodiversità, promozio-ne di filiera corta e forme di agricoltura sociale.

Un’idea e una prospettiva che ha consentito di trasformare il fenomeno di spopolamento delle aree rurali in meta ambita nella ricerca di uno stile di vita qualitativamente migliore o di opportunità economiche emerse con la diversificazione produttiva.

Un percorso ancora in atto.Una nuova disciplina di tutela e valorizzazione dell’apicoltura introducendo anche vincoli stringenti all’uso

di fitosanitari; un nuovo regolamento gestione acque interne pesca in modo da assicurare maggiore tutela della fauna ittica, un progetto di legge che crea i distretti biologici come sistema produttivo locale a spiccata vocazione agricola biologica con criteri di sostenibilità ambientale, conservazione del suolo agricolo e tutela dell’agrobiodiversità. Questi alcuni dei recenti interventi normativi prodotti a livello regionale, attraverso il contributo della Commissione consiliare competente, poggiati sull’idea di un’agricoltura sempre più in armonia l’ambiente e in grado di offrire, al tempo stesso, opportunità di reddito e riposte alle mutevoli esigenze del consumatore e dei mercati.

Resta invece, in tutta la sua evidenza, il tema della difficoltà di ricambio generazionale, nonostante i dati evidenzino un interesse crescente dei giovani all’insediamento agricolo.

E resta anche, quella che sembra la sfida principe, e che si confronta ancora una volta nel cambiamento, nella capacità di innovare.

Mai come ora il climate change e il dibattito sull’emergenza ambientale, non sono più contenibili nell’am-bito della discussione accademica e ideologica.

Un tema che si impone con fermezza fra le nuove generazioni che cercano nella determinazione di Greta Thumberg la riconquista di un ruolo sociale, mai o quasi riconosciutogli dal potere politico ed economico, e legato alla difesa di un futuro possibile.

Non basterà fronteggiare i cambiamenti climatici anticipando di un mese la vendemmia, come già avviene adesso. Non basterà porsi il problema di coltivazioni che, ad esempio, tenderanno a spostarsi in zone con maggiore altitudine.

Occorrerà investire su un sistema sostenibile ma ad elevata produttività, su ricerca e nuove tecnologie, su efficienti metodi di gestione delle risorse a partire da quella idrica. Sulla riduzione al minimo dell’utilizzo di mez-zi e prodotti rischiosi per l’ambiente e per la salute dell’uomo. Occorrerà ridefinire un concetto di “sostenibilità” che non riguardi solo culture e popoli europei.

Quegli striscioni e quelle magliette colorate dei climate strikes, che ridisegneranno anche l’agricoltura toscana e che consentiranno il necessario ricambio generazionale, certamente, dovranno entrare in campo.

Che lo trovino fertile e ben arato.Gianni Anselmi

Consigliere Regionale della Toscana Presidente della Commissione Sviluppo Economico e Rurale, Cultura, Istruzione

E D I T O R I A L E   D IG I A N N I  A N S E L M I

Gianni AnselmiConsigliere Regionale della Toscana Presidente della Commissione Sviluppo Economico e Rurale, Cultura, Istruzione

Dr. Simone Tofani Direttore responsabile

Page 4: N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019 Coltivare Insieme · Fertilizzante irrinunciabile, l’innovazione. È in Toscana che nasce l’agriturismo e la scommessa sulla multifunzionalità

6 C O L T I V A R E I N S I E M E C O L T I V A R E I N S I E M E 7

fisiologici alla base di un buon funzionamento del cambio per la sintesi di nuovi vasi xilematici e floematici.L’analisi genomica ha messo in evidenza come VITASÈVE agisca sulla divisione cellulare, il metabolismo energetico, la risposta allo stimolo delle auxine e la sintesi di cellulosa, processi fisiologici alla base di un buon funzionamento del cambio per la sintesi di nuovi vasi xilematici e vasi floematici. La piattaforma tecnologica Geapower non è solo ricerca di laboratorio, la validazione finale della soluzione avviene in campo con la verifica dei metodi migliori di applicazione, il timing ed i dosaggi più appropriati per ottenere il massimo del risultato. Le esperienze di campo sono iniziate già dal 2002 in Francia e sono proseguite per più di 10 anni ed hanno visto interessati i maggiori distretti vitivinicoli francesi.Tutte queste esperienze hanno confermato come VITASEVE sia in grado di tutelare la vitalità delle viti attraverso il miglioramento della produzione del legno e dei vasi linfatici. Anche in Italia sono state numerose le esperienze che hanno confermato quanto già visto nei vigneti francesi. Concludendo,il prodotto Vitasève svolge un’azione a favore della pianta migliorando la formazione e il funzionamento del tessuto vascolare che è alla base del passaggio della linfa tra apparato radicale e fogliare e consente la formazione di nuovo legno robusto ed efficiente.Riassumendo:

le applicazioni fogliari di Vitasève a 5 L/ha dopo il germogliamento e in pre raccolta, ed eventualmente un 3° intervento a giugno o alla comparsa dei primi sintomi, consentono di sostenere la risposta positiva della pianta senza avere nessun effetto diretto sui patogeni ma le piante trattate sono meno sensibili e anno dopo anno si osserva una riduzione delle piante colpite a conferma che la soluzione proposta consente di salvaguardare la produzione e il reddito dell’agricoltore garantendo la produzione anche in presenza di malattie del legno.

Dr. Fabrizio Feci

Vista la complessità del problema e la diversità delle comunità fungine coinvolte,ad oggi non esiste un trattamento efficace contro

le malattie del legno. Si può soltanto prevenirle puntando all’equilibrio vegeto-produttivo e potando nel rispetto dei flussi di linfa per limitare le superfici di ingresso dei patogeni. Infatti,la perturbazione dei flussi di linfa è causata dalla presenza dei funghi nei vasi,dalle ferite di potatura e da alcuni stress climatici. In un quadro del genere, la soluzione del problema non può essere trovata in un singolo prodotto od intervento ma va ricercata attraverso la conoscenza dei meccanismi utili ad instaurare una convivenza tra la coltura e la carica dei patogeni presenti nella pianta, in maniera da poter avere un livello produttivo compatibile con le aspettative dell’agricoltore.In pratica, si tratta di integrare la gestione agronomica con le soluzioni disponibili mettendo al centro la pianta e non i patogeni e come sconfiggerli. Quello di mettere la PIANTA AL CENTRO è un cambiamento d’approccio che ha lo scopo di capire quali siano i meccanismi utili che la pianta stessa mette in moto quando il legno è attaccato da agenti patogeni e/o da danni meccanici, azioni in grado di salvaguardare la buona attività vegeto-produttiva, la vitalità e quindi la produzione.

LA SOLUZIONE:in questa strategia, un ruolo di primaria importanza può essere svolto dai BIOSTIMOLANTI. Il dipartimento di R&D di Valagro ha utilizzato l’analisi genomica e la tecnologia GeaPower per individuare il pool di sostanze attive naturali in grado di stimolare la circolazione linfatica e migliorare la funzionalità del legno nella vite e nelle colture arboree.L‘analisi genomica permette di capire i diversi processi fisiologici alla base di un buon funzionamento del cambio nella sintesi di nuovi vasi xilematici e floematici sani e funzionali.

Sono,infatti, i geni che orchestrano tutti i processi biologici e fisiologici nelle piante e in natura i segnali dell’ambiente vengono tradotti rapidamente in cambi di espressioni geniche. Nei laboratori di ricerca di Valagro, partendo da estratti vegetali selezionati, per mezzo della genomica e attraverso un approccio specifico in grado di caratterizzare prima ed isolare poi, vengono scelte le sostanze attive per raggiungere il miglior risultato. E’ per mezzo di questo tipo di attività di ricerca che nasce VITASÈVE, una miscela di microelementi arricchita dal pool di sostanze attive GEA841 in grado di migliorare i diversi processi

Il problema: le malattie del legno

VITASEVE stimola diversi processi fisiologici alla base di un buon fun-zionamento del cambio per la sintesi di vasi xilematici e vasi floematici.

Page 5: N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019 Coltivare Insieme · Fertilizzante irrinunciabile, l’innovazione. È in Toscana che nasce l’agriturismo e la scommessa sulla multifunzionalità

8 C O L T I V A R E I N S I E M E C O L T I V A R E I N S I E M E 9

delle dimensioni delle piante si hanno diversi sesti d’impianto. Le varietà tardive sono più grandi di quelle precoci, per cui le distanze d’impianto variano da 60 a 80 cm tra le file e 40-70 cm lungo le file, con una densità di piantine variabile dalle 15.000 alle 30.000 ad ettaro.Per la produzione di 10 tonnellate di corimbi le piante asportano circa 130 kg di azoto, 40 di fosforo, 140 di potassio e 50 di CaO. Necessita di una costante disponibilità di acqua; quindi, in colture estivo-autunnali, abbisogna di irrigazione. Il cavolfiore più comunemente coltivato ed utilizzato è quello bianco; la gamma varietale proposta permette una raccolta che va da Settembre a Febbraio-Marzo. La nostra priorità è quella di trovare varietà che si adattano bene alle nostre condizioni pedo-climatiche e che siano tolleranti alle patologie crittogamiche . Fra le “new-entry” troviamo la cv.Oceano (Clause),con ciclo di 70/75 giorni, che assieme alla cv. Subito (55/60 gg); Delfino (85 gg);Overlord (100 gg); Aquata (105/110 gg);Rafale (115/120 gg );Amistad ( 140/145 gg ); Divan (150/160 gg ); Tenfold (200 gg),completa la gamma del cavolo fiore.

La ricerca varietale, negli ultimi anni si è spostata anche sul segmento del cavolo broccolo

Cavoli e finocchi assieme ad ortaggi a foglia (spinaci,bietola) e

porri, sono le colture che ci accompagneranno per tutto il periodo autunno-invernale.

Cooperativa di Legnaia, da sempre, nell’ottica di soddisfare i propri clienti e, contemporaneamente, migliorare l’attività degli agricoltori, svolge ricerca varietale grazie alla collaborazione pluriennale con le maggiori aziende del settore sementiero.

Il Cavolfiore, pianta erbacea biennale, presenta una radice fittonante non molto profonda. Sul fusto eretto (lungo da 15 a 50 cm) sono inserite alcune decine di foglie costolute, di cui quelle più esterne sono più grandi, di colore verde più o meno intenso a volte tendente al grigio, pruinose, mentre quelle interne sono di colore giallognolo o verde chiaro e spesso ricoprono completamente la parte edule. La parte edule , corimbo, ed è il risultato della ripetuta ramificazione della porzione terminale dell’asse principale della pianta. Il corimbo può assumere forme molto diverse.

L’infiorescenza vera e propria è a racemo e proviene dall’allungamento dei peduncoli carnosi del corimbo. Fornisce le migliori produzioni in zone a

Colture orticole autunno invernali:

clima fresco e umido. Il fattore climatico più importante è la temperatura, sia durante la fase di transizione da vegetativa a riproduttiva che prima e dopo di essa. Per le cultivar precoci la temperatura ottimale per la formazione dei corimbi è di circa 17°C. Con temperature superiori a 20°C il passaggio alla fase riproduttiva è ritardato e la qualità

dei corimbi diviene scadente. Anche le basse temperature possono danneggiare la pianta in coincidenza dei vari stadi in cui si trova. Richiede terreni di medio impasto e un elevato livello idrico dello strato interessato dalle radici. La coltivazione si effettua in diversi periodi dell’anno, a seconda della località e delle cultivar impiegate. Le cultivar si distinguono in base alla necessità o meno di freddo per la formazione del corimbo. Gli ibridi presentano una maggiore potenzialità produttiva sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, una maggiore uniformità morfo-biologica ed resistenza alle malattie, ma presentano dei costi del seme più elevati. E’ considerata una coltura da rinnovo (intercalare) e può seguire il grano o gli ortaggi come i baccelli, il pisello, la carota e la patata. In funzione

che ha riscosso successo da parte degli agricoltori, con una buona produzione, soprattutto con i cicli intermedi. Attualmente fra le varietà proposte sono tre: Naxos (75 gg);Ironman (90 gg) ed Steel (95-105 gg), con la prima varietà che è stata introdotta per la stagione 2019/2020, dell’azienda Esasem. Tali varietà non hanno una predisposizione spiccata a fare “ricacci”, da taluni molto apprezzati, ma permettono di avere una qualità eccellente. Sul segmento del cavolo verza, la proposta varietale ruota attorno a cinque varietà “collaudate” da tempo: Famosa,(per il periodo primaverile ed autunnale) Savoy King; Produsa; Wirosa; Rigoleto (per i periodi invernali).

Il cavolo nero, pianta costituita da foglie arricciate di colore verde molto scuro e forma allungata, trova in Toscana il suo maggior successo; al momento le varietà proposte sono delle selezioni, ma si manifesta fermento da parte delle aziende sementiere le quali iniziano a proporre varietà ibride.

Il Finocchio (Foeniculum vulgare),ha radice fittonante, fusto con nodi basali molto ravvicinati, foglie con guaine molto larghe, carnose sovrapposte in modo da formare il caratteristico grumolo; se la pianta trascorre almeno un mese

a temperature inferiori a 7°C passa dalla fase vegetativa alla fase riproduttiva formando lo scapo fiorale ramificato che porta fiori gialli. Avendo bisogno di temperature non troppo basse durante il ciclo vegetativo, le condizioni migliori per la coltura del finocchio si hanno lungo i litorali, sia in collina che in piano.

Anche in fatto di terreno il finocchio è esigente: il terreno deve essere di medio impasto tendente allo sciolto, fresco, ricco di sostanza organica e profondo. Nei terreni molto compatti il grumolo tende a svilupparsi fuori terra andando incontro a grave deprezzamento perché in queste condizioni inverdisce e sviluppa germogli tra le guaine.

L’impianto si fa attraverso trapianto nella e le piantine vengono poste a dimora a 45 giorni dalla semina. Per avere il prodotto in inverno, nelle zone in cui questo è possibile, la semina in semenzaio si esegue in agosto e il trapianto in ottobre. Per avere la produzione in estate, la semina in semenzaio si fa invece in gennaio-febbraio e il trapianto si esegue in marzo-aprile. Per il 2019,la scelta è rappresentata da Leonardo (85-95 gg) e Masaccio (90-100 gg),entrambe dell’azienda Clause.

Ufficio tecnico Coop. di Legnaia Dott. Agr. Alberto Lanzi

cavoli & finocchi

Page 6: N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019 Coltivare Insieme · Fertilizzante irrinunciabile, l’innovazione. È in Toscana che nasce l’agriturismo e la scommessa sulla multifunzionalità

10 C O L T I V A R E I N S I E M E C O L T I V A R E I N S I E M E 11

Difesa Vite - olivo La Zeolite Cubana è ottenuta da una roccia di an-

tica origine lavica e presenta, per le proprie ca-ratteristiche chimiche e fisiche, una lunga serie

di proprietà molto particolari. Tra queste, sicuramente una è l’efficacia contro la cosiddetta “muffa grigia” (Botrytis Cinerea), di frequente formazione durante

le fasi critiche. Si consiglia di utilizzare la Zeolite an-che dopo ogni pioggia. Le proprietà della Zeolite, nel tempo, sono state sperimentate efficacemente anche in vari altri ambiti, contro funghi e insetti: dalle dru-pacee alle orticole.

VITE PERCORSO ANTIBOTRITICO

FASE FENOLOGICA NOME COMMERCIALE NOME COMMERCIALE DOSE KG/HATEMPO DI CARENZA

GIORNI

PRECHIUSURA ZEOLITE 2 KG/ETTARO +

POLYVERSUM Bio 0,200 0

oppure

BREZZA 2,0 21

oppure

SWITCH 0,800 28

oppure

SCALA 2 21

oppure

3LOGY 4 3

PRE-RACCOLTA ZEOLITE 2 KG/ETTARO +

POLYVERSUM Bio 0,200 0

PROLECTUS 1 14

3LOGY 4 3

OLIVO POST-ALLEGAGIONE

FASE FENOLOGICA NOME COMMERCIALE INGROSSAMENTO OLIVADose Grammi

a Quintale di acqua

FRUTTO CHICCO DI PEPE KENDAL TE 200 ML X 100 LT +

30--10--10 400

PALIO Bio 400 400

INDURIMENTO NOCCIOLO(INOLIAZIONE)

MEGAFOL 300 ML X 100 LT +

MC EXTRA 100 GR X 100 LT 400

oppure

200PLANTAFOL 5-15-45

oppure

ENGROS BIO

Kendal TE è invece un vero e proprio insieme nu-tritivo, efficace per superare le situazioni di crescita difficile e mantenere le piante forti e vigorose in ogni situazione. Rame, Magnesio e Zinco come nutrienti, ma soprattutto un complesso di biomolecole di origi-ne vegetale di prima qualità. Da notare l’oligosaccari-na utile per lo sviluppo delle sostanze protettive della piante, ma anche le saponine che di per sé svolgono azione altamente rinforzante.

Megafol è da applicarsi regolarmente, per garanti-re uno sviluppo equilibrato e costante anche nei mo-menti di arresto e stress da gelate, grandinate, diser-bi, asfissia radicale. L’insieme studiato da Valagro è costituito davitamine, aminoacidi e proteine, betaine e fattori di crescita. Agendo direttamente sulla strut-tura e la crescita, peraltro, migliora notevolmente l’ef-ficacia degli altri trattamenti.

Dr. Fabrizio Feci

Page 7: N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019 Coltivare Insieme · Fertilizzante irrinunciabile, l’innovazione. È in Toscana che nasce l’agriturismo e la scommessa sulla multifunzionalità

12 C O L T I V A R E I N S I E M E C O L T I V A R E I N S I E M E 13

Mati 1909 è un’azienda le-ader in Italia e in Europa nella produzione di pian-

te ornamentali e nella progettazio-ne e realizzazione di giardini; dal

1930 un team di esperti, con-tinuamente aggiornati,

si si impegna ogni giorno per tradurre in realtà i desideri green dei propri clienti.

Il giardino è un salotto all’aria

aperta, è qui che la famiglia può vive-

re momenti di relax e di convivialità nel periodo estivo e

per questo è necessario che esso sia esteticamente piacevole, conforte-vole, rispondente alle personali ne-cessità e duraturo nel tempo. Mati è in grado di offrire tutto questo assieme ad un servizio personalizza-to e ogni realizzazione, dal grande giardino al piccolo terrazzo condo-miniale, porta il segno distintivo di un’azienda che con passione da 110 anni produce piante e realizza spa-zi verdi nel pieno rispetto dell’am-biente naturale.

Il 2019 è l’anno della riconferma del Bonus Verde, l’incentivo fiscale che ha avuto il grande merito di ri-posizionare il tema del verde, qua-lificandolo come elemento fonda-mentale per il miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente e Mati 1909, per permettere a tut-

molto più di un semplice giardino

ti di riqualificare lo spazio esterno delle proprie abitazioni, ha pensato ad una promozione aggiuntiva che va a sommarsi all’incentivo statale: uno SCONTO immediato pari alla detrazione Irpef del 36% sulla spe-sa totale.

Francesco Mati, cotitolare dell’a-zienda e Presidente del Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia, dimostra soddisfazione per la ricon-ferma del bonus verde e crede nelle potenzialità di questo strumento per la crescita del settore vivaistico.

D: Ad oggi, dopo oltre un anno dal lancio del Bonus Verde, come giudica i risultati ottenuti? Quali i benefici realmente apportati?

Il giudizio non può che esse-re positivo per molteplici aspetti, economici e politici. Sotto l’aspet-to economico è indubbio che l’in-

centivo statale abbia permesso di riattivare l’economia di un settore che necessitava di uno stimolo al-la ripresa e di incrementare i livelli occupazionali, invertendo il trend tipico del periodo legato alla crisi economica mondiale. L’importanza politica del Bonus Verde è invece collegata ad aspetti quali l’emersio-ne della piaga del lavoro nero e il ri-conoscimento della professionalità delle figure che operano all’interno della filiera.

I benefici concreti per i possesso-ri di immobili sono tutti quei fattori che spesso vengono ignorati, ma che sono legati a una sistemazione a verde di qualità: dall’aumento del valore economico dell’unità abita-tiva con annesso un giardino o un terrazzo ben curato all’importanza ambientale connessa alla biodiversi-tà, dall’assorbimento di polveri sot-

tili alla diminuzione della tempera-tura, dalla produzione di ossigeno all’assorbimento e allo stoccaggio di anidride carbonica.

D: La storia della sua azienda è una storia centenaria, come si è evoluta l’attività di progettazione in termini di servizi offerti in tutti questi anni e come siete riusciti a ri-manere sempre leader nel settore?

Nel 2019 l’azienda compie 110 anni ed è emozionante guardarsi indietro e vedere quanto abbiamo fatto e quanto abbiamo conquista-to. I primi servizi sulla consulenza tecnica ai clienti per impostare un giardino risalgono alla fine degli anni ’20, quando tutto veniva fatto manualmente con il solo ausilio de-gli strumenti manuali e con enorme passione e attenzione alle richieste presentate dal cliente. Con il tem-po sono cambiate molte cose, la progettazione è divenuta sempre meno “artigianale” e il supporto di apparecchiature tecnologiche e digitali ha permesso e permette oggi di accompagnare il cliente in in tutte le fasi della progettazione e addirittura di avere un’idea tan-gibile del giardino che verrà realiz-zato attraverso programmi in grado di simulare una realtà virtuale di ciò che al momento è solo un progetto. L’unico aspetto che è rimasto inalte-rato in tutti questi anni è la passio-ne che mettiamo nel nostro lavoro, l’attenzione che riserviamo ad ogni

Mati 1909:

minimo particolare, l’attenzione verso l’ambiente e la sostenibilità, il rapporto di fiducia che instauria-mo con il cliente, che si affida a noi e con noi condivide l’intimità della propria abitazione.

La nostra esperienza è al servi-zio dei privati, delle pubbliche am-ministrazioni e dei progettisti; da sempre li aiutiamo nella scelta delle specie più adatte per essere messe a dimora poiché noi conosciamo le lo-ro esigenze in termini di luce, terre-no, acqua e alimentazione. Proget-tisti e paesaggisti italiani ed europei si affidano a noi e noi siamo lieti di essere il loro partner nella realizza-zione di spazi verdi di cui godranno migliaia di persone.

D: In cosa consiste il Doppio Bo-nus, la promozione Mati 1909 che si aggiunge all’incentivo statale?

La nostra promozione consi-ste in uno sconto immediato pa-ri alla detrazione Irpef del 36% e calcolato sull’importo totale della spesa di realizzazione o ristruttu-razione del giardino. L’iniziativa è riservata a coloro che riceveranno e confermeranno un nostro preventivo nei mesi di aprile, mag-gio e giugno; tuttavia per “Gli Ami-ci di Legnaia” e per i soci della Co-operativa la nostra iniziativa si pro-trae fino al mese di dicembre 2019. Vogliamo permettere a quante più persone possibili di rendere speciale il proprio spazio verde e vogliamo essere noi ad aiutarle, perché 110 anni di esperienza sono la migliore garanzia di un lavoro fatto a regola d’arte e duraturo nel tempo.

Ufficio tecnico Coop. di Legnaia Dott. Agr. Alberto Lanzi

Page 8: N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019 Coltivare Insieme · Fertilizzante irrinunciabile, l’innovazione. È in Toscana che nasce l’agriturismo e la scommessa sulla multifunzionalità

14 C O L T I V A R E I N S I E M E C O L T I V A R E I N S I E M E 15

Abbiamo già parlato molto spesso dei progetti che Cooperativa di Legnaia porta avanti, da tempo, in favore del continente africano e

dei suoi abitanti. Questa nostra attività non può che portare, oltre a molta soddisfazione e gioia, anche qualche bella conoscenza di realtà che, come noi, mettono a disposizione tempo e impegno per obiettivi comuni.

Una di queste, una conoscenza recente, è stata la onlus “Una Scuola e un Pozzo in Africa”, con sede a Pistoia. Abbiamo chiesto loro di raccontarci la propria attività e dare loro uno spazio: chissà che non possa essere l’inizio di una collaborazione per il futuro!

Ecco cosa ci hanno scritto:

Nei primissimi anni di visite in Senegal, il nostro scopo era soprattutto quello di portare un contributo economico, magari materiale scolastico e farmaci, con un po’ di giocattoli per i più piccoli, in alcuni Orfanotrofi… Poi, poco a poco, abbiamo iniziato a pensare alle strutture: ed in questi anni le realizzazioni non sono state poche! Con l’aiuto di Enti, Fondazioni, privati cittadini ecc. Naturalmente sempre coinvolgendo, nella elaborazione dei vari Progetti, la popolazione locale: Capi Villaggio, Sindaci, Direttori di Distretti Sanitari, ecc.

È per questo che abbiamo instaurato con nuovi amici senegalesi, che abitano a Dakar e in altre zone, rapporti sistematici funzionali sia ad un monitoraggio e controllo delle diverse realizzazioni, sia guida nei viaggi che facciamo in quei territori, sia collegamento costante con questa parte d’Africa, per urgenze e

• Scuola a Wandjiè, Ile de Mar (Fatick).• Maternità a Ndangane – Fimela (Fatick).• Strumenti per Ecografia nella Maternità di Ndangane – Fimela (Fatick). • Casa dell’Ostetrica a Ndangane (Fatick).• Ambulanza al Distretto Sanitario di Djiofor (Fatick).• Ambulatorio Medico a Brin, Ziguinchor (Casamance).• Strumenti per Ecografia nella Maternità di Brin, Ziguinchor (Casamance).• Ambulatorio Medico a Soutou (Casamance).• Ambulatorio Medico a Affiniam (Casamance).• Centro Sociale a Ziguinchor (Casamance).• Aule Mediatiche a Tilene (Casamance).• Orfanotrofio a Oussouie (Casamance)… solo per citare gli interventi principali.

Sono in corso operazioni di finanziamento, col metodo del Microcredito (prestiti a lunghissima scadenza a tasso zero) nelle Regioni di Thiés, Diourbel e Fatick dove sono state costituite alcune Cooperative Agricole, di Piccolo Allevamento e di Lavorazione del Pesce.

Sono state effettuate diverse esperienze di rapporti diretti fra studenti di Scuole italiane (Pistoia) e scuole senegalesi (Tilene) con coinvolgimento di alcune migliaia di ragazzi delle scuole primarie e secondarie.

L’Associazione reperisce risorse con creazione di eventi autogestiti, con operazioni di Crowdfunding, con versamenti volontari dei soci, con finanziamenti a Progetti (da essa stessa elaborati) da parte di Fondazioni Bancarie, Fondazioni Culturali, ecc.

È comunque molto interessante notare che le zone da noi frequentate, come l’80% del territorio senegalese, sono aree a totale cultura islamica ed è da ritenersi importante la normalissima convivenza fra etnie e fedi diverse e la assoluta non discriminazione di nessun genere o appartenenza che non sia quella del bisogno.  Fa una qualche impressione per chi viene

necessità cui, proporzionalmente alle nostre forze, possiamo dare risposte.

Normalmente i nostri volontari si recano in Africa due/tre volte l’anno

(rigorosamente pagandosi tutte le spese di viaggio, vitto e alloggio: i fondi raccolti

da privati e pubblico vengono devoluti al 100% al territorio senegalese) per dare

continuità al lavoro dell’Associazione ed alla manutenzione di quanto realizzato.

Negli oltre 13 anni di attività in Senegal, l’Associazione ha operato nelle Regioni di Thiés, Diourbel, Kaolack, Fatick e Casamance.

In questo periodo, sono state realizzate, con finanziamento a fondo perduto e, più raramente, con prestiti:• Cooperative Agricole (Louguene) a Mboro (Thies). • Ambulanza a Mbayene (Diourbel).• Ambulanza a Guinguineo (Kaolack).• Scuole per l’Infanzia a Mar Lothie, nell’Ile de Mar (Fatick). • Piroga-Ambulanza a Mar Fafaco, Ile de Mar (Fatick).

da un Paese occidentale evoluto dove si discriminano gli immigrati e i “diversi” in genere, trovare zone dove impera la miseria e dove il muezin musulmano e la suora missionaria cattolica, si aiutano nell’esercizio della loro fede e dei loro stessi luoghi di culto: la moschea e la chiesetta sono spesso vicine, anche fisicamente, in quei villaggi (pochi) dove esistono. E anche questa è un’altra grande lezione.

Intendiamo rafforzare il nostro impegno, soprattutto in questo periodo di crisi e di declino, anche per dare un segnale di controtendenza: vogliamo attivare energie che guardino ad un futuro di maggior giustizia. Anche perché può bastare un piccolo contributo per determinare cambiamenti che toglieranno tante persone dalla lista degli esclusi. Ecco: noi non ci proponiamo di cambiare il mondo; tentiamo di ridurre, anche di pochissimo, la povertà di alcuni. Non pensiamo a cambiamenti epocali: pensiamo piccoli gesti capaci di realizzare tante cose. 

Di seguito, alcune foto relative alle nostre realizzazioni concrete

Dr. Walter Tripi

Una scuola e un pozzo per l’Africa

Page 9: N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019 Coltivare Insieme · Fertilizzante irrinunciabile, l’innovazione. È in Toscana che nasce l’agriturismo e la scommessa sulla multifunzionalità

16 C O L T I V A R E I N S I E M E C O L T I V A R E I N S I E M E 17

Il Cavolfiore Un tempo notevole era la

produzione di cavolfiore nella piana di Firenze

e succedeva che, soprattutto a Novembre e con il clima mite, l’offerta superasse di gran lunga la richiesta, tenuto pure conto che quel tipo di verdura ad un certo punto andava pur tolta dal campo, altrimenti andava in rovina e quindi i contadini, loro malgrado, erano costretti a raccoglierla comunque.

Quella mattina mio padre mi portò al mercato di Novoli con quel vecchio camion carico di cavolfiore.

Alla partenza aveva brontolato contro il tempo così caldo che sembrava Estate e poi contro i contadini e la loro smania di coltivare cavolfiore e anche contro la terra agricola che doveva essere abbandonata, che alla fine si sarebbe tutti morti di fame…tutti…

Durante il viaggio però smise di parlare, si vedeva che era preoccupato e tutte le volte che venivamo sorpassati da qualche camion che trasportava cavolfiore, diretti anch’essi al mercato, scuoteva il capo sconsolato e incrociando lo sguardo attraverso il finestrino con altro contadino pareva che dicesse:

“E tu…che ci fai qui?. Dove vai con tutto quel cavolfiore…?”

Sì, perché pur non conoscendosi

vivevano la stessa condizione e preoccupazione e da questa nasceva d’improvviso, attraverso quegli stessi sguardi, una strana confidenza ruvida e ansiosa insieme, che rappresentava tutto per loro; io invece vedevo anche altro: bus che portavano tanta gente, biciclette, altri a piedi che andavano frettolosamente di buon mattino e poi i bar che aprivano, luci, tante luci, infine le edicole, dove c’erano i giornali e si poteva leggere e lì avrei desiderato fermarmi.

Quasi giunti al mercato mio padre mi guardò e disse:

“Stamattina questo cavolfiore lo rovescio per terra…tanto nessuno lo comprerà”.

Arrivati a destinazione ci trovammo davanti a distese infinite di cavolfiore, ovunque contadini con fare dimesso, a capo chino, appena si salutavano tra loro e non parlavano, non c’era posto per i soliti discorsi sul tempo, i raccolti, le semine. Un solo pensiero, una sola preoccupazione: il cavolfiore.

Cominciò la vendita, passavano gli ortolani, cercavano verdure ma non cavolfiore.

“Domandano quello che non c’è e questo neanche lo guardano”-

sbottò mio padre allargando le braccia e guardando in alto come a prendersela contro qualcuno o qualcosa che però non si faceva vedere.

Trascorse un’ora senza novità e lui diventava sempre più cupo, i suoi gesti erano nervosi, si muoveva continuamente, come di chi cerca qualcosa e non sa che cosa.

Ad un certo punto, quasi al culmine di quella crescente tensione, sbottò:

“Ecco, ora questo cavolo lo butto a terra e andiamo via”- e subito dette il calcio ad uno, due, tre di quelli che rotolarono.

Tutti i contadini che erano lì vicino volsero lo sguardo a quei cavoli, come a seguire il loro movimento, mi aspettavo una loro reazione ma invano, con mia sorpresa né un gesto né una parola.

Proprio in quel momento si avvicinò un tipo, esile, basso di statura, leggermente incurvato con due occhialini che lo rendevano ancora più piccolo,

indossava una giacca e sotto una camicia bianca che

mi parve sgualcita e sporca in più punti.

Aveva visto il gesto rabbioso di mio padre e mi sembrò che ne ridesse di

sotto a quegli

occhialini, ma di un riso appena abbozzato, quasi invisibile, che però non mi sfuggì e mi fece male. Ebbi l’impressione che guardasse proprio me, un senso di vergogna mi avvolse tutto, sì… mi vergognavo di essere un figlio di contadini e di trovarmi in quel mercato.

Mio padre capì subito e dai gesti e dall’abito che quello non era un ortolano, sembrava un estraneo in quel mercato, dove tutto era immediatamente riconoscibile e senza possibilità di errore.

Lo sconosciuto guardò mio padre sempre di sotto a quegli occhialini e disse:

“Li prendo io tutti questi cavoli - rimase impassibile, guardando avanti, senza indirizzare gli occhi alla merce che voleva acquistare, poi dopo una breve pausa - Ti dò…”- disse la cifra che era una vera e propria miseria.

“Non valgono nulla, peccato perché sono buoni…li guardi però…”

“C’è poco da guardare...”Mio padre lo fissò negli occhi

come a supplicarlo di chinarsi verso i cavoli ma quello restò immobile.

“Prima di buttare via…prenderò questa miseria di lire” - e allargò il braccio.

“Dite sempre così…prima di buttare via…” - sorrise in modo

evidente, non come prima - “Bisogna portarli alle carceri delle Murate, il trasporto è nel prezzo che ho detto e lo devi fare tu!” Aveva scandito quelle parole con durezza, alzando improvvisamente la voce, come se volesse farsi sentire da tutti.

Non capivo quel modo di parlare, quel “tu” poi detto così mi fece male, non era certo quel “tu” tipico dei mercati o dei campi che conoscevo, era un’atra cosa, qualcosa di negativo, di cattivo.

“Va bene”- riprese mio padre e prese quei pochi soldi.

“Quando arrivi fatti aprire e digli che vieni per conto del dottore”. E detto questo se ne andò senza salutare, mentre mio padre al contrario abbozzò un saluto con la mano alzata che quello neanche vide, perché era già via.

Così ricaricammo tutti quei cavoli e li portammo al carcere delle Murate.

Quando arrivammo ci fu aperto e entrammo in un grande cortile.

“Buttate quella roba in quell’angolo!”- disse un tipo alto in uniforme che doveva essere una guardia e indicò un angolo del cortile con il dito della mano.

“Sono cavoli e sono buoni! – Protestò mio padre alzando la voce.

“Non mi occupo di cavoli…ci

mancherebbe…ci mancherebbe anche questa…”- scoppiò in una risata fragorosa e si allontanò.

Scaricammo e ce ne andammo.

Sulla via del ritorno di nuovo piombò il silenzio fra noi, come era stato all’andata, mi accorsi che stava pensando a tante cose, lo vedevo da come muoveva gli occhi e anche la bocca.

Poi, quasi arrivati a casa disse:

“Nessuno ha dato un’occhiata ai cavoli, eppure erano belli e buoni…”.

Compresi allora che quella era l’amarezza più grande che gli pesava, molto di più dei pochi soldi guadagnati o dell’atteggiamento o le parole ricevute.

Io invece avrei voluto parlare con lui di quel “tu” che mi aveva sorpreso e mi aveva fatto male e anche di quello strano sorriso per cui avevo provato vergogna, ma non sapevo da dove cominciare e poi mi mancava il coraggio.

Fu ancora silenzio, ma dopo, entrando nel cortile di casa e spento il motore mi afferrò il braccio e lo strinse forte come a prendere tutto di me, mi guardò fisso negli occhi: “Andrea…vai via da tutto questo!”.

Andrea Morandi socio della Cooperativa di Legnaia

Page 10: N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019 Coltivare Insieme · Fertilizzante irrinunciabile, l’innovazione. È in Toscana che nasce l’agriturismo e la scommessa sulla multifunzionalità

18 C O L T I V A R E I N S I E M E

Errori da non commettere a tavola:

Prima di darvi qualche consiglio su piatti e ricette estive, mi preme fare una picco-la premessa su alcuni errori comuni che si

commettono soprattutto in questo periodo in cui l’imperativo è “Fa caldo ai fornelli, quindi piatti veloci”.• Errore numero 1: Insalata con mozzarella, po-

modori e olive abbinata a tanto pane. In que-sto modo il piatto è sbilanciato verso i grassi, la maggior parte dei quali saturi (che non sono dei veri alleati per il nostro colesterolo) e verso i carboidrati. Inoltre non sono presenti abbastan-za fibre vegetali da ridurre l’assorbimento degli zuccheri e prolungare la sazietà;

• Errore numero 2:  Prosciutto e melone è un grande classico, ma gli affettati andrebbero consumati con moderazione soprattutto d’estate perché sono ricchi di sale e potrebbero portare ad una maggiore ritenzione idrica, a quell’effetto di gambe pesanti che soprattutto le donne ac-cusano in questo periodo. Se proprio non volete rinunciare a questo piatto, abbinateci un’abbon-dante porzione di insalata;

• Errore numero 3:  Pranzo con solo frutta o peggio ancora macedonia di frutta per “restare leggeri”: introduciamo troppi zuccheri e dopo un’ora avremo nuovamente fame;

• Errore numero 4: Gelato come sostituto di un pasto, anche questa è una errata convinzione. Spesso pensiamo che pranzare con un gelato ci aiuti a mantenere la linea, ma non è così. Il gelato è un concentrato di zuccheri e grassi (spesso saturi, ad esempio panna) che ci riempiono  di calorie senza però alcun nutrimento, e soprattutto non ci fanno sentire sazi a lungo;

• Errore numero 5: Bere succhi di frutta o bibi-te gassate al posto dell’acqua. Se d’estate si ha sete bisogna solo bere tanta acqua, soprattutto per evitare fenomeni di disidratazione dovuti a eccessiva sudorazione. Non credete alle bibite light o ai colorati bibitoni energetici, sono per lo più inutili. Se volete integrare i sali minerali per bene, mangiate la verdura.

Vediamo dunque cosa mangiare d’estate

Sebbene la frutta estiva sia molto gustosa e da sempre ritenuta un alimento sano, è necessa-rio ricordare che non bisogna esagerare con

la quantità perché sebbene abbia fibra, è anche un concentrato di zuccheri: due o tre porzioni al

info

@le

gnaia

.it FIrENzEMercato Ortofrutticolo di Novoli - P.za Artom • Tel. 055 435812

Centro Agro Commerciale Via Baccio da Montelupo 180 • Tel. 055 73581Via Villamagna 146 • Tel. 055 6530330

BORGO SAN LORENZO Viale della Resistenza 50 • Tel. 055 8494014

oGGI la cooperativa agricola di legnaia è una realtà importante con oltre 620 soci,

in gran parte dell’area fiorentina ma anche di altre zone della Toscana e dell’Italia,

che coltivano oltre 30.000 ha di terreno e conferiscono le loro produzioni completamente o in parte

alla cooperativa che le immette nel circuito commerciale

all’ingrosso e al dettaglio.

ww

w.le

gnaia

.it

giorno da 200 grammi ciascuno, è il giusto limite a cui attenersi per non rischiare che la glicemia “au-menti” bruscamente.Per quanto riguarda i pasti principali consiglio di seguire queste poche regole per mantenere la linea senza perdere il gusto a tavola:

COLAZIONE• Prediligere una colazione salata (ad esempio

pane preferibilmente di segale con olio extraver-gine di oliva e con 10 grammi di frutta secca a scelta oppure pane con crema di frutta secca op-pure pane e uova o crepe con farina di ceci) che ci permette di bilanciare meglio i macronutrienti tra loro (carboidrati/grassi/proteine) e ci prolun-ga la sazietà

• Per gli amanti della colazione dolce: un fresco yogurt greco o yogurt bianco intero o kefir con della frutta fresca di stagione e frutta secca; op-pure porridge d’avena, oppure pane con ricotta, marmellata e cannella.

PRANZO / CENASfatiamo il mito che i legumi si mangiano solo d’in-verno perché d’estate fa caldo e i tempi di cottura sono troppi lunghi. In questo caso possiamo pren-dere legumi precotti, in barattoli di vetro, avendo l’accortezza di sciacquarli bene prima di consu-marli oppure una volta che li cuciniamo da secchi, prepariamone due o tre porzioni in più da poter surgelare e usare all’occorrenza.Ecco degli esempi di ricette estive  complete dal punto di vista nutrizionale:• Idea numero 1: Insalata di ceci (o altri legumi)

con tonno, cipolla rossa, capperi, songino e semi misti (canapa/zucca/girasole).

• Idea numero 2: Insalata di quinoa o di bulgur o riso basmati o grano saraceno o cous cous con feta greca oppure uova sode e verdure di sta-gione;

• Idea numero 3: Panino integrale ai cereali con salsa guacamole e verdure grigliate, aromatizza-te con mentuccia;

• Idea numero 4: Orecchiette integrali, cottura al dente, con zucchine (di cui una parte frulla-ta e ridotta a crema), fiori di zucca, scaglie di mandorle;

• Idea numero 5: Pasta fredda con pesto fatto in casa (basilico, frutta secca, olio extravergine di oliva),pomodorini e salmone affumicato scoz-zese;

• Idea numero 6: Insalata di polpo con fagiolini, sedano e patate lesse. Le patate se le lasciate

raffreddare, perdono gran parte dell’amido e di conseguenza si abbassa il loro indice glicemico (ossia la velocità con il quale un alimento fa aumentare la glicemia nel sangue);

• Idea numero 7: Frittata di fiori di zucca con fari-na di ceci o uova ed erbe aromatiche.

Come organizzarsi in spiaggia

Se andate al mare, ricordatevi di portare con voi una buona borsa termica e di arricchirla con abbondante acqua e verdure crude (ca-

rote, ravanelli, cetrioli) che vi aiuteranno ad ac-compagnare il pasto, oppure a bilanciare meglio gli spuntini con la frutta.Preferite:Piatti freddi con cereali integrali (riso integrale, riso venere, riso basmati, farro, grano saraceno) ai qua-li aggiungere una fonte proteica (tonno, uova so-de, tofu, germogli di legumi) e abbondanti verdure crude evitando di aggiungere i classici “condiriso”, nei quali spesso c’è zucchero nascosto;Insalata di legumi (come nell’esempio sopra);Panini integrali con tante verdure grigliate e pochi affettati (prosciutto crudo, bresaola);Frutta secca (ad esempio mandorle con la buccia) conservata in sacchetti da freezer con dell’acqua per mantenerla fresca. Diventa un ottimo snack da abbinare e/o alternare alla frutta di stagione;Pesce fresco grigliato (ad esempio salmone, sgom-bro) piuttosto che cibi in scatola o verdure sott’o-lio, da aggiungere alle insalatone estive.Evitate:Caprese con pomodoro e mozzarella perché i for-maggi con le alte temperature si deteriorano fa-cilmente;Pizza o crostini negli spuntini, aumentano la fame;Panino con mortadella o salame, sono insaccati molto più grassi e salati degli affettati;Patatine come snack pre-pasto;Succhi di frutta al posto della frutta fresca di sta-gione. Io di solito ad Agosto vado a casa e oltre al fre-sco dei trulli, passo molto tempo in spiaggia. Per combattere il caldo, sono solita portare con me una porzione di cocomeri, no, non quelli ver-di fuori e rossi dentro… Già perché se vi trova-te in Puglia e chiedete un  cocomero, potrebbe-ro presentarvi questo ortaggio verde (sia fuori che dentro) ben diverso dalla comune anguria.  Pur avendo un sapore simile al cetriolo, questi or-taggi contengono meno zuccheri e meno sodio ma più potassio. 

Page 11: N. 3 - Luglio/Agosto/Settembre 2019 Coltivare Insieme · Fertilizzante irrinunciabile, l’innovazione. È in Toscana che nasce l’agriturismo e la scommessa sulla multifunzionalità

FIRENZEvia Baccio da Montelupo, 180 (AREA TECNICA) - tel. 055 73581

FIRENZE SUD via Villamagna, 146 - tel. 055 6530330

BORGO SAN LORENZO viale della Resistenza, 50 - tel. 055 8494014

STAND LEGNAIA c/o Mercato Ortofrutticolo di Novoli - tel. 055 435812

PUNTO VENDITA E SERRA DI PRODUZIONE

via Baccio da Montelupo, 180 tel. 055 7358261