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2 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2013

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F orse se ne sono già dispersi gli echi, come, d’altra parte, succede spesso di fronte agli atti

più barbarici e alle catastrofi naturali più drammatiche: se ne

parla e straparla, sprecando parole e facendo anche molta retorica su fatti ed eventi che avrebbero bisogno di misura e di pensosa attenzione. Ma passato un po’ di tempo, len-tamente, non se ne parla più. Non perché non sussistano più i motivi, ma perché ci si è fatta l’abitudine e l’argomento non fa più notizia. E’ drammatico dover ammettere che l’umanità sia capace di glissare sulle sue ferite che la fanno abbondantemente soffrire. Vuol dire che lo spirito umano è profondamente lacerato dalle diverse proposte e interpreta-zioni di vita che vengono offerte. Nell’avvicinarsi del Natale il nostro sguardo e la nostra attenzione non possono non spostarsi da Betlemme a quelle parti del mondo dove si sono consumate e continuano a consumarsi violenze inaudite, oltraggi inverosimili e disumani in particolare nei confronti dell’infanzia. Giovanni Paolo II aveva ricor-dato che i bambini sono, per la famiglia uma-na, “il bene più prezioso, ma al tempo stesso più fragile e vulnerabile… nessuno può tacere o rimanere indifferente quando bambini innocenti soffrono, sono emarginati e feriti nella loro dignità di persone umane”. È naturale, in questo clima terribile che stia-mo vivendo, in cui risuona “l’immenso grido di dolore dell’infanzia abbandonata e viola-ta” andare con la mente e anche con gli occhi in Siria, Iraq, Libia, Somalia, Lampedusa ... Siamo di fronte a un simbolo della potenza diabolica che può attanagliare le menti e i cuori accecati da progetti che definire

animaleschi è ancora eufemismo. “chi uccide bambini (ma anche adulti) e prima di ucciderli nel corpo imprime nei loro occhi il terrore e l’orrore, non uccide soltanto l’innocenza ma anche il futuro. Uccide perfino il fine che, quale che sia, ha determinato la scelta di mezzi così mostruosi”. Sono parole di qualche tempo fa di Eugenio Scalfari che aggiunge: “È comunque chiaro - e dovrebbe esserlo - che alle stragi di innocenti non si può in nessun caso rispondere con altre simili stragi senza far precipitare una regione, una nazione o il mondo intero dalla condizione umana, pur così imperfetta, a una condizio-ne bestiale, anzi diabolica perché l’animale non dispo-ne di coscienza mentre l’uomo ne è comunque

provvisto”. Parole lucide e sacrosante. Ma è proprio qui che deve scattare quella “coscienza” che è propria dell’uomo e domandarsi rigorosamente: perché? Il tentativo di risposta ci porta certamente ad addentrarci in un terreno opinabile, dove le ipotesi si aggrovigliano e, parzialmente, si fondono

fino a formare degli ibridi. Ci troviamo di fronte a motivi politici, di sofferenza economica e, forse, anche religiosi. Tuttavia non sembra fuori luogo affermare che anche siamo giunti ad un esito della cultura post moderna, lungamente preparate da ideologie conclamanti la libertà e la felicità dell’uomo. La cultura radicale, con il fine di raggiungere “la massima felicità per il maggior numero di persone”, ha gradatamente eliminato tutti gli argini dell’etica, per cui esaltando la libertà personale come un assoluto si giunge a valutazioni contrastanti con la dignità della persona, sopratutto del più debole: vedi aborto ed eutanasia, l’inizio e l’estremo della vita. L’”altro” diventa funzionale all’io. Viene

Ritornare a Betlemme di Padre Giacomo

CARISSIMI AMICI

È necessario ritornare a

Betlemme per visitare

“quel” Bambino, per

difenderlo da tutti gli Erodi

che vogliono eliminarlo,

perché così facendo si

elimina l’uomo.

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Q uesta volta vorrei presen-tarvi la panoramica ge-nerale delle attività e dei gruppi presenti nella no-

stra parrocchia. Si tratta di una semplice tabella che vorrebbe

riassumere la vita della comunità parroc-chiale di San Francesco al Campo. Non la-sciatevi ingannare dall'aspetto un po' freddo e formale che ogni tabella porta sempre con sé. Basta metterci un po' di cuore e subito vi accorgerete che dietro ogni casella, dietro ogni riga, ci sono delle persone, nostri fra-telli e sorelle, che con grande serietà e sa-crificio svolgono un servizio utile a tutti. Persone probabilmente a voi conosciute, tra le quali forse ci siete voi stessi. A che cosa può servire un resoconto del genere? Forse a organizzarsi meglio? No, oserei dire che il suo scopo è di natura spiri-tuale. Serve infatti a sollevare lo sguardo e sentire come nostra tutta la parrocchia, in modo da apprezzare e avere a cuore tutto: ogni iniziativa, ogni gruppo, ogni attività, anche quelle nelle quali non siamo diretta-mente coinvolti. “Ama l’altro come te stes-so”, suggerisce Gesù. Sono convinto che questo ci aiuterà a sen-tirci un unico corpo e a remare tutti nella

stessa direzione. Anzi, di più, ci aiuterà ad aprirci agli altri, evitando quella chiusura che sa di muffa che a volte caratterizza le parrocchie e che il papa ha stigmatizzato. Bisogna precisare una cosa: le attività non sono presentate in ordine di importanza. Non esiste, infatti, una scala di importanza, esiste solo l’amore concreto con cui ogni persona è fedele al suo impegno, nelle puli-zie come nella catechesi, nel Gruppo Musi-cal come nella liturgia, nell’oratorio come nell’amministrazione. Infine attenzione: accanto a questa tabella ce n’è un’altra invisibile, ma altrettanto e forse più importante: è quella che descrive il contributo di tutte quelle persone della parrocchia che, per i più svariati motivi, non svolgono un incarico tra quelli menzio-nati, però nella loro vita quotidiana sono impegnate ad aiutare chi ha bisogno, a di-fendere gli indifesi, a educare i loro figli, a custodire il creato, a vivere con pazienza la loro malattia. In una parola tutte quelle per-sone che rendono più umana la nostra co-munità.

VITA DI COMUNITA’

La parrocchia in due tabelle di Padre Michele

in fondo “cosificato”, reso cosa che serve. Il limite della violenza o del rispetto diventa molto fragile e facilmente superabile. In questo clima la persona può diventare vittima di balordi di vario tipo: scafisti, guerriglieri, spacciatori, sfruttatori. Con la presenza anche della pubblicità ingannevole che consente l’arricchimento di pochi. Anche noi cristiani dobbiamo interrogarci, perché per tutti è necessario un cambiamento di rotta. È necessario ritornare a Betlemme per visitare “quel” Bambino, per difenderlo da tutti gli Erodi che vogliono farlo tacere e da chi vuole eliminarlo, perché così facendo

si elimina l’uomo, di cui ogni bambino è una tenera immagine. Buon Natale a tutti Voi.

Padre Giacomo

Ritornare a Betlemme continua da pag. 3

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ATTIVITA’ DELLA PARROCHIA:

A servizio della Comunità

Consigli Consiglio Pastorale Parrocchiale

Consiglio Pastorale per gli Affari Economici

Catechesi

Catechesi battesimale Preparazione delle famiglie al battesimo dei bambini

Catechesi per i ragazzi Incontri di formazione per i catechisti Catechismo dalla 2° primaria alla 3° secondaria

Catechesi per gli adulti Incontri per i genitori dei bambini di 2° primaria Incontri mensili sulla Bibbia Incontri di Avvento e di Quaresima

Animazione giovanile

Gruppo Dopo-cresima (terza media)

Gruppo Biennio superiori

Gruppo Triennio superiori

Oratorio

Formazione animatori

Animazione domenicale

Estate Ragazzi

Gruppo Scout AGESCI Presenza attiva degli scout nella nostra parrocchia

Pastorale della famiglia

Incontri per i fidanzati in preparazione al matrimonio

Festa degli anniversari

Gruppi Famiglia (7 gruppi)

Festa annuale della vita

Liturgia

Liturgia domenicale della Parola per i bambini e ragazzi

Allestimento per la messa e cura della sacrestia

Servizio nei funerali

Gruppo liturgico (processioni e feste)

Gruppo Lettori

Gruppo chierichetti

Cori

Coro delle ore 9

Coro delle ore 11

Coro Cappella dell’Assunta continua alla pagina seguente —>

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ATTIVITA’ DELLA PARROCCHIA:

A servizio della Comunità

Gruppo Musical Compagnia “Sole Luna”

Movimenti Gruppi della “Parola di vita”

Sezione di Capoluogo Scuola Parrocchiale

dell'Infanzia Sezione di Borgata Madonna

Caritas Parrocchiale

Collaborazione col Comune

Visita alle famiglie

Banco alimentare

Collette e raccolte

Distribuzione buste spesa

Anziani Incontro mensile gruppo pensionati e anziani

Auguri mensili agli ultra 75.enni

Ammalati Gruppo dei Ministri straordinari dell'eucaristia

Gruppo Missionario Raccolte

Animazione

Pellegrinaggi

Partecipazione all'Unità Pastorale 25

Commissioni varie (Giovani, Famiglia, Liturgica, Catechesi)

Équipe Pastorale

Appuntamenti comunitari (Via Crucis, adorazione mensile, messa dei popoli...)

Ufficio parrocchiale Segreteria e cura dei registri parrocchiali (sempre coperto il lunedì, mercoledì e sabato)

Archivio storico Ordine e cura dei documenti antichi

Settore informazione

Redazione del Bollettino

Pagina periodica su “La Voce del Popolo”

Distribuzione del Bollettino

“Foglio del mese”

Pulizie e arredo

Pulizie settimanali della chiesa

Pulizie settimanali della casa canonica

Fiori e arredo della chiesa

Pulizia delle varie cappelle di borgata

Manutenzione Lavori vari negli edifici e cortili parrocchiali

Manutenzione di chiesa e cappelle

Banco di beneficenza Allestimento e gestione

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SCUSA, MA NOI CI CONOSCIAMO?

La famiglia somasca

Ci racconti qualcosa di te? Mi chiamo Paolo Bruschi e ho 65 anni, essendo nato il 23 aprile 1948. Sono originario dell'Emilia, di un piccolo paese di montagna nell'alta Val Taro. Siamo in quattro fratelli, due maschi e due femmine. Sono entra-to in Seminario in prima media e ho seguito il percorso di forma-zione di sacerdozio. Sono stato ordinato sacerdote nel 1978 presso la Parrocchia di Nostra Signora di Fatima in corso Moncalieri a Torino. Dopo l'ordinazione ho fatto due anni di assistenza ai ragazzi nel seminario minore di Cherasco, poi un anno a Narzole, in un isti-tuto per ragazzi con famiglie disagiate. Dai superiori venni poi inviato come parroco nella parrocchia di Entreve di Courmayeur, successivamente prestai servizio nella diocesi di Oristano a Sant'Anna di Marrubbiu ed infine a Genova Nervi. Da luglio sono con voi, anche se a volte non mi vedete

perché svolgo servizio presso la Parrocchia di San Maurizio. Sono circa quattro mesi che sei con noi. Quali sono le tue impressioni sulla nostra co-munità? A caldo la prima impressione della comunità di San Francesco al Campo è certamente posi-tiva, ho trovato un’accoglienza calorosa. Parlaci dei tuoi hobby. Ho passione per il mio lavoro, mi piacciono sia il mare, sia la montagna, se ci sono i ragazzi li accompagno volentieri. Quando ho un po' di tempo libero mi piace dedicarmi al giardinaggio, all'orto e leggo. Gli operai per la messe sono sempre di meno. Cosa ti sentiresti di dire ai giovani della nostra comunità sulla tua esperienza vocazionale? La vocazione diventa una missione. La famiglia è un po' la base per la vocazione che gra-dualmente cresce anche con l'aiuto dei padri spirituali. Il cammino vocazionale per me non è sempre stato facile, ma nella preghiera e nell'ascolto della Parola di Dio, ho trovato l'aiuto, la forza per superare le difficoltà e realizzare il mio desiderio di diventare sacerdote. Anche se la società attuale non aiuta molto il giovane a intraprendere la via del sacerdozio, oggi riscontro un riavvicinamento alla fede e alla vocazione religiosa: se i giovani sentono il desiderio di dare la vita per il Signore e per gli altri, se si aprono alla chiamata di Dio, come scrive Matteo, ne riceveranno il centuplo e avranno in eredità la vita eterna. Che cos'è per te il Paradiso e che cos'è invece l'inferno? Il paradiso è la realizzazione della nostra vita. L'inferno è il suo fallimento. Cosa ne pensi della Chiesa di oggi? La Chiesa, come la famiglia e la società, è sempre in cammino di riforma, di autenticità e di conversione. La Chiesa siamo noi tutti e tutti dobbiamo contribuire ad essere parte viva per la sua crescita. Grazie padre Paolo, buon cammino con noi!

Benvenuto padre Paolo Intervista a cura della Redazione

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“Ministri straordinari della Comunione” così definisce la Chiesa coloro che sono chiamati a questo piccolo servizio nelle comunità parrocchiali. Chi siamo e cosa facciamo?

Siamo un piccolo gruppo di persone, invitate dai parroci a prestare il nostro servizio al mo-mento della Comunione in aiuto al sacerdote durante la Santa Messa e a spendere un po’ del nostro tempo per i fratelli che non possono più partecipare all’Eucarestia Comunita-ria. Una volta al mese, di regola, andiamo a casa di questi nostr i fratelli provati dalla malattia e, a volte, dalla solitudine. In questi brevi incontri c’è un primo momento di dialo-go, di ascolto, ci confidano le loro sofferenze, la loro fatica di tutti i giorni spesso trascorsi nella solitudine a pregare e a seguire le funzioni religiose in televisione.

Facciamo, poi, un momento di preghiera, ricevono l’Eucarestia con la gioia di chi ottiene un dono tanto atteso. Ci lasciamo con la promessa di ricordarci nelle preghiere e loro lo fanno certamente con i tanti rosari recitati!!

Ministri della comunione di Gianni

RETROSCENA: FORSE NON SAPETE CHE...

Piccoli, GRANDI servizi

L’archivio parrocchiale, che comprende tutti gli atti compilati dai parroci, dalla istituzione della parrocchia nel 1740 fino al 1950 circa, era custodito in diversi ar -madi dislocati in svariate sale. Era certamen-te disagevole ed anche complesso un even-tuale lavoro di ricerca dati.

Alcuni anni fa mi è stato chiesto di radunare in un solo locale tutti i volumi e di disporli in modo ordinato e cronologico. Non possede-vo alcuna esperienza in questo campo, ma avevo un po’ di tempo libero e sono anche curioso.

Consapevole dei miei limiti, ho chiesto aiuto ad un mio cognato, persona di cultura e an-che disponibile. Abbiamo quindi cominciato a raccogliere i vari tomi dove erano sistemati un po’ alla rinfusa e, procedendo con il fa-moso metodo del prendi di qua e portali di là, li abbiamo trasferiti in alcuni scaffali , situati in un solo locale. In seguito abbiamo separato i vari registri contrassegnandoli per data e argomento. A questo punto è successo una cosa degna di nota: quando aprivo i vo-lumi per inserire il foglietto che portava la dicitura battesimi, matrimoni, morti, ecc. e la

data del periodo, intravvedevo dei nomi, scorgevo frasi in latino, addirittura in france-se…sentivo il desiderio di saperne di più. E così, invece di catalogare, mi perdevo su una visita pastorale del 1750 o sul cognome del bambino morto il giorno del battesimo.

L’archivio parrocchiale è un po’ la storia di tutti noi sanfranceschesi, di come eravamo, di come siamo. Superfluo dire che mi sono appassionato ed affezionato a quei libroni di diverso formato, scritti con una grafia diffi-cile da decifrare, su una carta che in certi casi sembra la tela di un lenzuolo, ma tra le righe traspare la vita con le gioie, le soffe-renze, gli episodi che segnano la generosità, la disponibilità dei nostri avi con i loro par-roci e, in alcune casi, la loro caparbietà e attaccamento alla vita.

In poche parole, passare un’ora in archivio è per me più affascinante che assistere ad una partita di calcio di serie A, quando il Toro vince.

Topi da … archivio Di Topo-Rino

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RETROSCENA: FORSE NON SAPETE CHE...

Piccoli, GRANDI servizi

Pulito è (più) bello a cura di una delle “Signore del sabato”

Mi chiamo G. e sono una di quelle persone che si occupano della pulizia della Chiesa par-rocchiale.

Lo faccio da trent’anni anche se, con l’età che avanza e gli acciacchi, divento sempre un po’ più lenta ma, per fortuna, ci sono quelle più giovani e più svelte.

Il venerdì sera punto sempre la sveglia per il mattino dopo, per essere sicura di svegliarmi in tempo e non mancare all’appuntamento.

Perché lo faccio? Perché così mi sento utile, lo faccio come servizio alla comunità. In fondo non sono quelle due ore di servizio alla settimana che mi distolgono dalle faccende domesti-che.

E, poi, lo faccio per Gesù e Lui mi ripaga di questo.

Ora un appello. Visto che siamo un piccolo gruppo ad occuparci delle pulizie della Chiesa e dei saloni parrocchiali, se c’è qualche d’uno che ha due ore di tempo libere e vuole aiutarci siamo ben liete di accoglierlo nel nostro team. Il lavoro diviso tra molti viene svolto meglio, stanca poco e ... la ricompensa è grande e garantita dal buon Dio.

Alcune delle “Signore del sabato”

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TESTIMONI NEL MONDO: Intervista a Giancarlo

Durante una delle nostre passeggiate per le stradine di campagna del nostro paese, abbiamo incontrato Giancarlo e con lui abbiamo fatto un tratto di cammino. Duran-te il tragitto, ci ha raccontato che era appena tornato dall’Africa, dove, per un mese, aveva svolto opera di volontariato presso una missione. Il racconto ci ha incuriositi e, per saperne di più, siamo andati a trovarlo a casa sua e lui ci ha descritto, nei particolari, la sua esperienza. Ecco il racconto di Giancarlo:

La mia decisione di andare nella missione di Bedanda, nella Guinea Bissau, a pre-stare la mia opera come muratore piastrelli-sta, risale a dieci anni fa, in seguito alle insistenze di un mio caro amico, impresario edile, che è fratello di una suora che opera in quella missione. Da allora, ogni anno, a gennaio torno per circa un mese in Guinea insieme ad altri volontari (idraulici, fabbri, carpentieri, falegnami, muratori) per fare opere di manutenzione e di ampliamento. Questa missione, nata venticinque anni fa, si trova a 290 chilometri dalla capitale Bissau e si raggiunge con difficoltà, dopo circa dieci ore di auto, percorrendo strade sterrate, sconnesse o appena tracciate. E’ composta da un insieme di edifici racchiusi in un recinto: l’asilo, la Chiesa, l’ambulatorio e la casa delle sei suore, francescane di Cristo Re, con casa madre a Venezia. Attorno è cresciuto un villaggio di capanne di paglia e fango dove vivono gli abitanti del posto e ai quali la missione offre servizi: scuola materna, assistenza infermieristica, formazione.

I bambini dell’asilo vengono accolti gratui-tamente e attualmente sono centoquattro. Fino a qualche anni fa consumavano i pasti fuori dalla scuola, seduti sul marciapiedi, poi abbiamo ricavato una panca lungo il muro e, da poco tempo, abbiamo costruito un nuovo edificio con la sala giochi e il refettorio arredato con tavoli e panche donati da un commerciante di legnami del canavese. L’ambulatorio, gestito da una suora infer-miera e da alcuni aiutanti locali, accoglie i bisognosi di cure, adulti e bambini che provengono dai vari villaggi lontani anche 60 chilometri. I pazienti, in cambio dell’as-

sistenza ricevuta, offrono un po’ di riso, unica coltiva-zione dei villaggi e loro principale alimento, insieme al pesce, alle scimmie e alla frutta esotica (papaia, ananas, banane). Non è presente un medico, ma di tanto in tanto

arriva un dottore volontario che rimane per qualche giorno alla missione per consigliare e aggiornare la suora sulle nuove cure e medicine. Io e gli altri volontari veniamo ospitati nella missione in camere singole con servizi e consumiamo nel refettorio comune i pasti che sono preparati dalle suore con l’aiuto di una ragazza del posto, di religione mussul-mana. Al mattino alle otto iniziamo a lavorare, poi facciamo una pausa nelle ore più calde e riprendiamo nel pomeriggio dalle ore15,30 fino alle 19. Nel 2003, anno della mia prima esperienza in Africa, la nostra squadra di volontari si è

Le mie “ferie” in Africa intervista a cura di Valeria e Rino

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dedicata alla soluzione del problema dell’ap-provvigionamento dell’acqua. La riserva d’acqua, infatti, è indispensabile alla vita della missione poiché i pozzi esistenti, dal mese di febbraio, si riempiono di acqua salata, non utilizzabile. Inoltre la pioggia cade solo tre mesi all’anno e per nove mesi è siccità. Il nostro compito è stato quello di sistemare cinque cisterne in vetroresina che si trovavano già nel cortile. Con l’aiuto di dieci operai del villaggio, abbiamo fatto lo scavo, preparato con la giusta pendenza il fondo e quindi interrato le vasche che l’idraulico ha poi collegato fra loro ed a un serbatoio posto in alto per garantire la distribuzione dell’acqua, per caduta, a tutta la missione ed ai rubinetti posto all’esterno della recinzione. L’acqua di questi rubinetti viene utilizzata dagli abitanti del villaggio, quando, per un’ora al giorno, viene loro erogata. Negli anni successivi ci siamo dedicati a lavori di muratura, rifacimento tetti, pavimentazione dei vari locali e altre opere di manutenzione. Tutto il mater iale per l’esecuzione dei lavori (calce, cemento, mattoni, tubi, legname, piastrelle, colla, ecc.) era già pronto alla missione dentro al contai-ner giunto dall’Italia e offerto da tante perso-ne generose. Mi ricordo che una volta avevo lavorato tutto il mese a rifare alcuni pavimenti della missione e, quando mancavano due giorni alla partenza, la superiora mi chiamò e mi disse: “Abbiamo abbellito la missione con i pavimenti nuovi, ma non abbiamo rifatto il pavimento della casa del Padrone!” E così la sera andai a dormire con il pensiero che, prima di ripartire, mi aspettava ancora un lavoro impegnativo: rifare il pavimento della chiesa. Il mattino mi svegliai con un’idea in testa: avrei realizzato al centro della chiesa, con piastrelle di altro colore, una grande croce. Mi misi subito all’opera e, quando

due giorni dopo lasciai la missione, il lavoro era ultimato, con grande gioia delle suore che apprezzarono molto la mia iniziativa. Molti altri ricordi mi tornano in mente dei miei soggiorni in Guinea : gesti di altrui-smo e generosità, momenti di allegria e di spensieratezza, rapporti con persone che mi hanno dato affetto e amicizia e che spero di rincontrare se tornerò a lavorare per la missione di Bedanda nei prossimi anni. Mi rimane comunque il rimpianto di non aver iniziato anni prima il mio volonta-riato in Africa.

Per sapere qualcosa in più: La Guinea-Bissau è una delle più piccole nazioni dell’Africa continentale. Confina con il Senegal al nord, con la Guinea a sud ed a est e con l’oceano Atlantico ad ovest. La popolazione è di circa 1,5 milioni di abitanti di cui circa 400.000 nella capitale Bissau. E’ stata colonia portoghese fino al 1973. Ha un clima tropicale (la temperatura media annuale è 25 gradi). La Guinea-Bissau risulta essere tra i 20 paesi più poveri al mondo.

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PASTORALE DEI BATTESIMI

Con i nuovi orientamenti della Diocesi

Qualche mese fa, è stato proposto alle par-rocchie della diocesi un “orientamento” ri-volto alle pastorali battesimali, pubblicato a seguito dell’assemblea diocesana del 2012 e della conseguente lettera pastorale. Una serie di riflessioni sulla gestione del percorso che riguarda il sacramento del Battesimo, divul-gata in via sperimentale, per valutarne l’effi-cacia e suggerire eventuali miglioramenti, prima di arrivare ad una normativa stabilita per tutta la diocesi . Partendo dal presupposto che il Battesimo possa diventare occasione per i genitori per (ri) scoprire ed approfondire la loro spiritualità inscritta in un itinerario di fede condivisa, le linee guida di questo orientamento risultano, in sintesi: la cura dell’accoglienza della nuova fami-glia da parte del parroco, dei catechisti e della comunità

la possibilità di un cammino di preparazio-ne che possa svilupparsi in un percorso più ampio di educazione alla fede

l’opportunità per la comunità stessa di rea-lizzare la propria missione ed identità rin-novandosi a contatto con le nuove realtà familiari.

Si passa poi a definire più dettagliatamente finalità, strumenti e modalità che ogni par-rocchia è invitata ad adattare alla propria realtà, per adeguarsi allo spirito generale. Alla luce di quanto proposto, diventa impor-tante che tutta la comunità sia al corrente di come nella nostra parrocchia risulta essere strutturato l’iter che accompagna il momento del Battesimo, e ne concorra al buon adem-pimento. 1) Nel momento in cui una coppia richiede il sacramento del Battesimo per il proprio fi-glio, si rapporta con il parroco. In questo iniziale approccio, che costituisce molto spesso il primo momento di conoscenza del-la famiglia ,viene spiegato l’iter da seguire e sottolineata l’importanza che venga accolto

il cammino di preparazione. 2) La famiglia è poi contattata dall’équipe pastorale (al momento formata da Gianni, Luisa, Francesco e Barbara) per fissare un incontro presso la loro abitazione. Nel gior-no stabilito, generalmente una sera infrasetti-manale, ci si presenta e si approfondiscono le motivazioni della richiesta del Battesi-mo, in un clima di dialogo reciproco. In questa occasione si richiamano anche le esi-genze connesse alle scelte dei padrini e delle madrine che devono essere idonei al ruolo. 3) La domenica precedente il Battesimo, du-rante la messa delle ore 11, i battezzandi vengono presentati alla comunità e si svol-ge un rito introduttivo al sacramento. Si sot-tolinea l’importanza del coinvolgimento del-la comunità ecclesiale che “in quanto ma-dre, genera alla fede nuovi figli e si impegna a sostenerne il cammino di crescita nella fede e nella vita cristiana”. 4) Il giovedì precedente il Battesimo alle ore 21, genitori, padrini e madrine si ritrovano in parrocchia per un momento comunitario in cui Padre Michele “aiuta la famiglie a pren-dere confidenza con il rito”. 5) Il rito del Battesimo viene celebrato ogni seconda domenica del mese alle ore 16 (tranne nel mese di febbraio quando si fa coincidere con la Festa della Vita e celebrato durante la messa). Anche in questo momento è opportuno che la comunità sia partecipe. Infatti ”il superamento di una certa privatez-za del rito è un traguardo importante per aiutare ogni comunità a partecipare a uno dei momenti più importanti della sua vita di fede e comunione”. E’ evidente l’insistenza che il messaggio del nostro Arcivescovo pone sull’accoglienza da parte della comunità e sulla responsabilità che essa ha nei confronti dell’educazione dei battezzati. “Come in una famiglia la gioia della nascita di un figlio inonda l’animo dei genitori e di

“Suonino dunque pure le campane a festa e la Chiesa risuoni di canti e di luci perché le è stato dato un fi-glio e santo è il suo nome per sempre” di Barbara

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PASTORALE DEI BATTESIMI

Con i nuovi orientamenti della Diocesi

tutta la parentela, così il Battesimo di un bambino va vissuto come il momento più bello ed importante che ogni comunità-famiglia di Dio è chiamata a vivere”.

CORSO PER IL MATRIMONIO

Il prossimo 9 febbraio 2014 prenderà l’avvio il corso organizzato dalla parrocchia per le coppie di fidanzati che desiderano prepararsi al matrimonio. Il primo incontro sarà nel pomeriggio di domenica 9 febbraio. Gli incontri successivi saranno settimanali e avverranno di venerdì alle ore 21.00, fino alla conclusione che sarà domenica 30 marzo 2014. Il corso non è una noiosa formalità ma affronta temi attuali e utili che riguardano le varie dimensioni della vita matrimoniale, come la sfera religiosa, psicologica, affettiva e giuridi-ca. Inoltre offre l’opportunità di conoscere e confrontarsi con altre coppie che percorrono lo stesso cammino. Non è necessario sposarsi entro l’anno del corso, il cui attestato resta valido anche se il matrimonio avviene più di un anno dopo. Per iscriversi è sufficiente presentarsi dal parroco p. Michele (tel. 011.9278342).

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14 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2013

CANTORIE RIUNITE A SAN FRANCESCO

Un giorno di festa

Un unico canto a cura del Coro

Giunto alla 57° edizione, il convegno delle cantorie riunite raduna ogni anno, nel mese di ottobre, cori liturgici di numerose parroc-chie del Ciriacese e del Canavese.

Si tratta di un’esperienza di grande arricchi-mento, comunione e fraternità che culmina in due solenni celebrazioni:

la Messa di Requiem, celebrata venerdì 18 ottobre, in suffragio di parroci, cantori e organisti defunti

la Messa della domenica in cui si onora la patrona Santa Cecilia, celebrata il 20 ottobre.

Eravamo più di 150 coristi provenienti dalle parrocchie di: Balangero, Barbania, Cafasse, Caselle, Ceretti di Front, Ciriè, Corio e Ben-ne, Grosso, Mathi, Nole, Robassomero, Roc-ca, San Carlo, San Maurizio e, naturalmente, San Francesco.

A dirigere il coro è, come sempre, il maestro Alessandro Ruo Rui che con la sua maestria è riuscito a coinvolgere tutti, coristi, stru-mentisti e assemblea e a rendere entrambe le messe, non semplicemente un’esibizione canora, ma un momento veramente evan-gelico, r icco di molti significati tra cui l’u-nione armoniosa delle voci, il bel canto che in questo caso è anche una via che ci aiuta ad elevarci a Dio.

Lo stesso Alessandro ha ribadito che

“incontrarsi ha lo scopo di crescere musical-mente. La presenza di molte formazioni con-sente l’esecuzione di brani altrimenti impos-sibili in un unico gruppo. Nota positiva è che le cantorie si sono rinnovate anche con dei ragazzi giovani”.

Venerdì sera è stato offerto un buffet ricco di prelibatezze preparato dai componenti di entrambi i nostri cori (coro delle 9 e delle 11).

Come ricordo della giornata, abbiamo rega-lato a ciascun corista partecipante un rosario proveniente da Medjugorje e una pergamena con la preghiera del corista, di Marco Frisi-na, che abbiamo letto tutti insieme al termine della Messa.

Durante il pranzo, pensando anche a chi non ha la possibilità di festeggiare per le preoc-cupazioni economiche, è stata raccolta un’importante offerta che verrà destinata alla Caritas del nostro paese.

A conclusione, dopo aver cantato ancora qualche bella canzone, ci siamo dati appun-tamento al prossimo anno, sempre ad otto-bre, a San Maurizio Canavese.

INCONTRI BIBLICI DEL GIOVEDI’ SCOPRIRE I TESORI DELLA PAROLA - GLI ATTI DEGLI APOSTOLI

Per tutti coloro che desiderano conoscere meglio la bibbia c'è la possibilità di partecipare a un incontro mensile che quest'anno prenderà in esame il libro degli Atti degli Apostoli. Come vivevano i primi cristiani dopo la partenza di Gesù? In che modo hanno interpretato le sue parole? In che modo hanno risolto dei problemi dei quali Gesù non aveva direttamen-te parlato? In questo prezioso libro si trovano le risposte a domande che ci toccano ancora oggi molto a vicino. Gli incontri saranno guidati da padre Michele, nel salone parrocchiale alle ore 21,00.

30 gennaio 27 febbraio 27 marzo 24 aprile 29 maggio

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ANNIVERSARI MATRIMONIO 2013

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ANNIVERSARI MATRIMONIO 2013

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MONDO GIOVANI Gruppo scout San Francesco al Campo 1

Scoutismo oggi a cura della Comunità Capi (Co.Ca.): Marco, Costanza, Dario, Daniele, Serena, Mirco, Alberto, Stefania, Stefano, Alice, Ilaria, Daniela e Davide

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Un saluto a tutti i lettori! Siamo il gruppo scout San Francesco al Campo 1, nato circa 37 anni fa. Molti sono i ragazzi che hanno aderito alla nostra associa-zione in questi anni e speriamo che molti altri ancora ne avranno la possibilità. Dopo varie peripezie accorse negli anni pre-cedenti, siamo finalmente arrivati a svolgere le attività nella sede del nostro paese di ap-partenenza, tra cui i saloni resi disponibili dalla Parrocchia di San Francesco. Facciamo parte, come gruppo, della Zona Canavesana e quindi accogliamo i bambini e ragazzi quanto più vicini alla nostra sede, per questioni logistiche. Contiamo all'incirca un'ottantina di ragazzi tra lupetti, esploratori, rover e noi capi. Con loro ci divertiamo a giocare per rendere que-sto mondo un po' migliore di come l'abbiamo trovato. Se vi state chiedendo come funziona lo scou-tismo di seguito è riportata una panoramica generale perché è solo vivendolo che si può capire che cosa offra partendo proprio dall’e-sperienza. Il nostro fondatore Baden Powell, da ora in avanti BP, basò questo movimento su pochi concetti chiave: Il pensiero positivo: ogni persona ha qual-che cosa di buono da esprimere per se stessa e per gli altri. La responsabilizzazione: ogni persona, se opportunamente responsabilizzata, risponde all’ennesima potenza. La spiritualità: ogni persona ha dentro di se una naturale predisposizione al contatto con la dimensione divina, e questa affinità e maggiormente percepibile e si puo rinforzare quando si e a stretto contatto con l’ambiente naturale e quando ci si adopera per il bene degli altri. La felicita: attraverso il percorso scout si punta a far si che la persona arrivi a com-prendere che il successo personale consiste nella ricerca continua della felicita. Per BP la massima espressione di felicita consiste nel mettere a frutto i propri talenti per godere

della bellezza della vita traendo da essa il meglio che si può facendo contemporanea-mente felici gli altri (a prescindere da diffe-renze di cultura e religione - concetto di fra-tellanza universale). Il ruolo del capo scout-valorizzazione dei talenti: il compito del capo scout e sempli-cemente quello di creare le condizioni, anche e soprattutto attraverso l’esempio concreto del proprio agire oltre che attraverso la paro-la, perché ognuno riesca ad esprimere al me-glio le proprie potenzialità e attitudini nello sviluppo di ciò che di buono ha dentro di se, in un processo di autoeducazione continua che si basa sostanzialmente sul “learning by doing” (trad. “imparare facendo”). L'autoeducazione-protagonismo: lo scau-tismo, in estrema sintesi, e un processo edu-cativo che si impernia sullo sviluppo critico della capacita dei singoli di apprendere come crescere autoeducandosi, riuscendo ad essere man mano protagonisti delle proprie scelte e quindi della propria vita. La formazione del carattere: intesa come sviluppo della lealtà (rispetto delle regole), della fiducia in se stessi e negli altri abbinate al senso di responsabilità e dell’onore. L'attenzione al proprio corpo: per BP e importante che ogni persona impari a cono-scere e rispettare la propria dimensione cor-porale, sia per se stessi sia nel rapporto con gli altri. Competenza: per BP per poter essere pre-parati ad affrontare le sfide della vita e ne-cessario prepararsi con attenzione, apprende-re le tecniche necessarie nelle varie circo-stanze, sviluppare l’intuito e la vivacità men-tale, in modo da essere cosi sempre pronti a dare il meglio di se stessi. Da cui il motto “estote parati” (trad. “sempre pronti”). Il servizio verso il prossimo: per BP e fon-damentale infine che ognuno coltivi dentro di se un atteggiamento di attenzione verso gli altri, sviluppando un spirito di servizio da riversare con gratuita e concretamente sia negli ambiti più vicini (aiuto verso il fratello che incontro per la

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strada), sia nell’essere presenza attiva nel territorio in cui si opera nella ricerca del be-ne comune (ambito socio-politico locale-nazionale), e sia, infine, nell’essere buoni “cittadini del mondo”, cioè con una tensione costante verso la fratellanza e la pace univer-sale nella consapevolezza che non si può perseguire il bene di una zona del mondo a discapito di un’altra. Noi capi proviamo a far vivere tutto questo attraverso: Lupetti/coccinelle (branco o cerchio per bambini di 8-11 anni) gioco - ambiente fantastico: il bambino nel giocare in gruppo e in squadra, quindi divertendosi, sviluppa la fantasia, la capacita di rapportar-si all’altro, impara l’importanza dell’orga-nizzazione del gioco e del rispetto delle re-gole, dell’essere squadra, dell’essere prepa-rato a offrire il proprio contributo al meglio perché la squadra raggiunga l’obiettivo. Esploratori e Guide (reparto per ragazzi di 12-15 anni) - vita nella natura - avven-tura - autonomia - responsabilità: man mano che cresce, al ragazzo si propone il passaggio graduale dalla dimensione del gioco (che comunque continua) all’esplora-zione di un ambiente ricco di stimoli per lo sviluppo delle più svariate attitudini perso-nali e che necessita dell’apprendimento di una serie di competenze per poter essere affrontato correttamente. Il tutto è vissuto sia nel gruppo, sia nell’ambito ristretto della squadriglia (gruppo verticale di 6-8 ragazzi),

cui viene affidata una certa autonomia d’a-zione nello svolgi-mento delle attività (con sperimentazione della progettazione- attuazione-verifica). La verticalità permet-te ai ragazzi, man ma-no che crescono, di imparare ad essere responsabili delle co-se, di sentirsi impor-tanti ed apprezzati in

relazione ai singoli incarichi affidati e di sentirsi responsabili delle persone più picco-le e dello sviluppo delle loro competenze tecniche e di socializzazione. Rover e Scolte (clan - fuoco per ragazzi dai 16 ai 19 anni) - strada - comunità - servizio: in questa fase i ragazzi hanno la possibilità di mettersi in gioco completa-mente per raggiungere la “felicita” (vedi sopra): il fare fatica, attraverso il cammino nella natura e nel silenzio o nel portare con-forto e aiuto fisico e morale a persone in situazioni di forte disagio, mette a nudo il proprio io e fa comprendere a pieno ciò che si ritiene effettivamente importante nella propria vita futura e per cui vale la pena gio-carsi. Ai ragazzi viene proposto di arrivare alla “partenza”, momento in cui il ragazzo decide di continuare da solo (senza cioè il supporto del gruppo) il proprio cammino avendo maturato le scelte spirituali, di servi-zio e di cittadinanza attiva sopra richiamate. A presto.

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Anche quest'anno, con l'inizio del catechi-smo, sono iniziati gli incontri per i ragazzi delle superiori. Infatti, due volte al mese, il giovedì sera, dalle 19 alle 22,30, il gruppo dei ragazzi dai 14 ai 18 anni si ritrovano nel salone della parrocchia per approfondire i temi che incontrano nella vita quotidiana, a volte non così semplici da affrontare. Data la grande differenza di età, dopo un primo momento tutti insieme, i ragazzi ven-gono divisi in due gruppi, il “Biennio” cioè quelli che frequentano prima e seconda supe-riore seguiti da Claudio, Annamaria, Camilla e Katia, e il “Triennio”, ragazzi di terza, quarta e quinta con Chiara, Cristina, Mari-stella e Cecilia. In queste serate i ragazzi sono liberi di dire la loro opinione, sono ascoltati e a volte con-sigliati dagli animatori che li accompagnano. Da non tralasciare, la cena in compagnia, tutti assieme, con pizza e coca cola per chiacchierare e conoscersi. I temi affrontati sono i più vari, a volte molto personali, come, ad esempio, i problemi che incontrano tutti i giorni (scuola, amici, fami-glia) ad argomenti più generali. Solitamente la serata inizia con un'attività leggera come

un gioco che introduca l'argomento, per poi approfondire, in un momento successivo, e confrontarsi sulle varie idee. Gli argomenti sono affrontati in modi differenti per rendere più piacevoli e appassionanti con dibattiti, film, testimonianze o frasi famose da cui prendere spunto. La serata si conclude con un attimo di rifles-sione personale seguito o accompagnato dal-la preghiera conclusiva. Importante la presenza di Padre Michele che si divide tra i due gruppi per dare una mano ad affrontare le tematiche come buoni cri-stiani.

Assieme per conoscerci A cura del Gruppo Giovani

GRUPPO GIOVANI:

Incontri per le superiori

Aspettando la mezzanotte di Natale con lo

spettacolo teatrale offerto dai giovani:

“PAROLE AL VENTO”

Per attendere e prepararci insieme alla Santa Messa di

mezzanotte, anche quest’anno gli animatori dell’oratorio offriranno uno spet-

tacolo teatrale dal titolo “Parole nel vento”, una bella riflessione sul Natale ai

giorni nostri. L’appuntamento è alle ore 22,30 del 24 dicembre presso la chie-

sa parrocchiale di San Francesco al Campo. Terminata la messa ci sarà il tra-

dizionale scambio di auguri (con un brindisi e una fetta di panettone) nel sa-

lone parrocchiale.

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FESTA DEGLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO

Una testimonianza concreta: Massimo

L’amore continua Intervista doppia ad Annamaria Chiara e Massimo Blanco - a cura della Redazione

Raccontaci qualcosa di Annamaria Annamaria è generosa, ama l’ordine, è infaticabile, molto religiosa, una brava moglie, a volte un po’ brontolona! Il suo punto di forza è la caparbietà, quello di debolezza è il suo essere troppo autocritica, si abbatte facilmente. Raccontaci un momento felice di questi trent’anni insieme Il primo Natale da sposati perché è stato uno dei primi momenti condiviso con

tutto il resto della famiglia, genitori, fratello e cognati. Qual è la formula, il segreto di un’unione duratura come la vostra? Per andare d’accordo e convivere per così tanto tempo ci vuole molta comprensione recipro-ca, condivisione, attenzione verso l’altro e bisogna soffocare un po’ l’ego. Cosa consiglieresti ai giovani che hanno paura del “per sempre”? I giovani dovrebbero cercare di capire cosa vogliono realmente, se sono disposti a mettere da parte l’egoismo per costruire un futuro insieme alla persona amata. Questo per i giovani è un periodo difficile dal punto di vista economico e sociale, ma secondo me sono anche poco propensi al “sacrificio” che una vita di coppia richiede. Se le mie figlie mi dicessero che vogliono andare a convivere per provare, sarebbe difficile da accettare, ne discuteremmo a lungo ma alla fine accetterei il loro punto di vista. Come ti immagini i prossimi trent’anni insieme? Speriamo in salute, da pensionati (entrambi aspettiamo la pensione ansiosamente da qualche anno). Vorremmo fare ancora tante gite in montagna. Ci saranno ancora litigate perché da pensionato avrò più tempo libero da dedicare ad una mia grande passione: la Juventus. Uno dei motivi di maggiore litigio in una coppia sono i figli, la loro educazione. Come vivi il “distacco” dalle tue figlie adesso che sono grandi? Il distacco vero e proprio non è ancora avvenuto perché entrambe vivono ancora con noi. Ci sono ancora attriti anche adesso che sono cresciute, ma non con Annamaria, perché non sempre rispettano le regole (ad esempio mandare un sms se ritardano). Un grosso rimprove-ro che rivolgo a me stesso è quello di non essere stato sempre presente nel ruolo di genitore, molto spesso ho demandato ad Annamaria.

Tra le parole permesso, scusa, perdono qual è la più difficile? Sicuramente il chiedere scusa perché vuol dire ammettere i propri errori. In cosa ti ha migliorato Annamaria? Sono diventato più paziente e meno egoi-sta. Il ruolo della fede nella vostra vita di coppia Annamaria è molto più costante di me. La fede per me è molto importante, è ben radicata in fondo ma molte volte la metto in disparte e non la alimento. Annamaria, in-vece, spesso mi chiede di pregare insieme a lei. Sicuramente ci saranno stati anche dei

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FESTA DEGLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO

Una testimonianza concreta: Annamaria

Raccontaci qualcosa di Massimo Massimo è buono, altruista, a volte fin troppo. Mette per primo chi gli chiede aiuto, perché è generoso per natura. E' un buon marito. L'aspetto del suo carattere che più mi piace è il suo essere sempre positivo e allegro, a volte però è troppo accomodante. Raccontaci un momento felice Ne ricordo tantissimi: trovarsi con tutta la famiglia allargata, trascorrere il Nata-

le insieme, pranzare dalla nonna alla domenica, trascorrere le vacanze in montagna con gli amici, quando le bambine erano piccole. Alla vigilia del Natale, mentre noi cucinavamo per il giorno dopo, le bambine preparavano il dolce per tutti, da sole perché volevano partecipa-re. Qual è la formula, il segreto di una unione così duratura? Parlarsi molto, avere pazienza e attenzione alle necessità dell'altro. Se si decide di stare in-sieme, devi volerlo fare per sempre, senza pensare “vediamo come va”. Questa è sempre stata la mia intenzione, che aiuta a tenere fermo l'obiettivo e a superare le difficoltà. Cosa consiglieresti ai giovani che hanno paura del “per sempre”? Direi loro che se sei profondamente innamorato devi regalare all’altro il tuo “per sempre”: viene spontaneo. Ora vi è la moda della convivenza, perché sembra che ci si approcci alla vita di coppia con più leggerezza, ma quando si decide di convivere il legame c'è, la voglia di costruire insieme anche, non ci si deve spaventare del vincolo. Se il cuore è sincero con-tiene lo stesso sentimento, che si tratti di convivenza o di matrimonio. Se mia figlia mi dicesse che vuole convivere, rispetterei questa sua scelta anche se noi ne abbiamo fatto una diversa. Le direi che per me il matrimonio dà sicurezza ai figli che arrive-ranno, crea un clima positivo, aiuta ad affrontare e superare le inevitabili difficoltà, come ha visto fare dai suoi genitori. Come ti immagini i prossimi 30 anni insieme? Speriamo in salute perché invecchiamo, e che le nostre figlie siano sistemate. Speriamo di poter ancora avere gambe buone per andare in montagna a raccogliere i funghi. Uno dei motivi di maggior litigio in una coppia sono i figli, la loro educazione. Come vivi il distacco delle tue figlie ora che sono grandi? Quando le ragazze sono fuori casa, si sente la loro mancanza e ci si ricorda di quando erano piccole, quando si stava spesso insieme, e un po' di malinconia c'è. Penso che ciò che non cambierà mai è l'attenzione che un genitore dà ai propri figli, la vicinanza e l'aiuto, se ne avranno bisogno, anche quando saranno fuori casa. Purtroppo alcuni ragazzi non hanno la giusta attenzione anche quando vivono con i loro genitori. Credo che le nostre figlie ci veda-no come una coppia unita, che discute perché non si può essere sempre della stessa opinione su tutto, ma sempre senza rancore. Sapere discutere in modo sano è un insegnamento impor-tante da dare ai propri figli. Tre le parole permesso, scusa, perdono qual è la più difficile? Chiedere scusa è difficile per me, sono più brava a farlo con i gesti. Io sono un po' fumina e tengo il broncio, ma mi sforzo di farlo perché io e Massimo ci siamo ripromessi di non an-dare mai a dormire senza esserci riappacificati. In cosa ti ha ma migliorato Massimo? Massimo mi ha aiutata a essere più positiva, a vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto. Io l'ho aiutato ad aprirsi di più, ora Massimo è una persona socievole con tutti, ma lo stile familiare da cui arrivava era più riservato, quello dei “panni sporchi che si lavano in casa” per usare una metafora. Invece condividere, aprirsi agli altri, avere

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amici, secondo me è fondamentale per la salute della coppia: nella nostra vita insieme ci sono sempre stati. Il ruolo della fede nella vostra vita di coppia La religione è radicata in noi, io mi sento una persona religiosa e nella mia vita la fede ha un peso importante. Prego e a volte chiedo a massimo di pregare in-sieme a me. Io sono più costante e lo sprono in questo. Da quando sono nati i gruppi famiglia in parrocchia, noi partecipiamo e la condivisione con altre fami-

glie che hanno deciso di vivere alla luce del vangelo è arricchente e aiuta. Sicuramente ci saranno stati anche momenti difficili da superare Un momento particolarmente difficile per me è stato quando Massimo e stato costretto a lavorare in Sardegna. E' durato due anni e massimo rientrava solo due volte al mese. E' stato difficile perché la solitudine era brutta, mi è mancato il suo appoggio nella quotidianità. Sulla lavagna nel salone parrocchiale dove siete andati a pranzo per festeggiare gli an-niversari, c'era scritto: “Buon anniversario! Ogni giorno come se fosse il primo!” Cosa ne pensi? Che non è vero per niente. All'inizio vivi con tanta spensieratezza ed anche con tanta spe-ranza la vita che hai davanti. Ora vivo la mia vita di coppia con le certezze che ho raggiunto con Massimo, con meno trasporto emotivo ma tanta concretezza. Non è meglio o peggio, ma sicuramente è diverso. Sono 30 anni di matrimonio o 30 anni di amore? Sicuramente 30 anni di amore, ma devo dire cosa intendo io per amore: pazienza, sacrificio, fedeltà, spirito di sopportazione. E con questo sentimento per me potrebbero passarne altri 90 di anni insieme!

momenti difficili da superare. Circa sei anni fa ho avuto un momento di inquietudine dovuto a problemi lavo-rativi e cercavo di non farlo pesare sulla famiglia. Per lavoro sono stato anche trasferito in Sardegna per circa due anni. Ho sentito molto la mancanza della famiglia. Sulla lavagna nel salone parrocchiale dove siete andati a pranzo per festeg-

giare tutti insieme gli anniversari c’era scritto: “Buon anniversario! Ogni giorno come se fosse il primo!”. Cosa ne pensi? Se ci riferiamo al romanticismo, al batticuore dei primi tempi, non è più così, ma l’amore si è consolidato. Sono 30 anni di matrimonio o 30 anni di amore? Trent’anni di sentimento forte che si è trasformato e maturato nel tempo. E’ diventato sicu-ramente più profondo e solido, come il legame tra noi due.

FESTA DEGLI ANNIVERSARI DI MATRIMONIO

Una testimonianza concreta

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Cappella di San Lorenzo (Borgata Coriasco) a cura di Lorenzo Regaldo

L’edizione 2013 della festa di San Lorenzo ha avuto come

filo conduttore i lavori del restauro del piccolo campanile,

che è stato possibile grazie all’intervento dei borghigiani e

all’impresa edile del sig. Gino Tassone. E’ stata inoltre pre-

sentata una raccolta di fotografie di come si presentava il

campanile prima e dopo per mostrare alla gente quanto è

stato fatto. Un sincero ringraziamento a tutti.

Cappella di Sant’Anna a cura del Comitato Sant’Anna

L’intervento realizzato ha permesso di verificare lo stato delle fondazioni e consentirà il prosciu-gamento dei muri. E’ stato eseguito uno scavo per tratti, a lato della fondazione, ed è stata co-struita una controparete in mattoni pieni, per eliminare l’umidità di risalita. Nell’intercapedi-ne è stato collocato un tubo per raccogliere l’ac-qua ed evitare ristagni nei pressi del sagrato del-la chiesa. Il Comune ha sistemato il piazzale antistante la Chiesa, creando un piccolo cammi-namento perimetrale alla cappella per protegger-la dal traffico. I lavori sono costati € 28.500 + IVA, importo coperto dai finanziamenti raccolti.

PROSSIMO INTERVENTO: IL CONSOLI-DAMENTO VOLTE

La scelta sulla metodologia di intervento di consolidamento delle strutture voltate è legata alla presenza dei dipinti murali all’intradosso delle volte ed alla loro tecnica costruttiva. Si procederà prima alla stuccatura con malta di tutte le lesioni, poi si eseguirà una pulitura dell’estradosso ed infine si procederà al consolidamento con fibra di carbonio che garantirà la resistenza anche in caso di sisma o di cedimenti delle fondazioni.

Il preventivo di spesa per il nuovo intervento ammonta a € 60.000 + IVA. Si potranno ri-chiedere nuovi finanziamenti pubblici, che però prevedono una quota di cofinanziamento privato. Mettiamoci quindi tutti d’impegno per preservare questo nostro gioiello. Per chi volesse contribuire: Banca UNICREDIT filiale di San Maurizio Canavese IBAN: IT17A0200830930000102163534 intestato a Comitato Sant’Anna - C.F.92046750011

Risanamento e consolidamento delle fondazioni

RESTAURO DELLE CAPPELLE

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Commedia. Usa 1983. Nomination Premio Oscar migliore colonna sonora. Nomination Premio Golden Globe migliore commedia, migliore attore in commedia Eddie Murphy. Durata 116 minuti. Diretto da John Landis, con Dan Aykroyd, Eddie Murphy e Jamie Lee Curtis. Un Classico per Natale, da vedere o rive-dere. Trama: Louis Winthorpe III è un agente di cambio di successo, la sua vita scorre tran-quilla nella Filadelfia bene. Billie Ray è uno straccione che vive di espedienti. I due si incontrano/scontrano a causa di un equivoco e l'episodio fa nascere uno scam-bio di opinioni fra i due fratelli Duke, pro-prietari della società finanziaria dove lavora Louis, molto ricchi e molto avari. Un fratello è convinto che una persona è geneticamente predisposta alla malavita o al successo dalla nascita, l'altro fratello invece è convinto che sia l'ambiente nel quale si vive a determinare la scelta e l'agire. La disputa si conclude con una scommessa da un dollaro. I due fratelli

Duke grazie al potere, posizione sociale e conoscenze, invertono le vite dei due prota-gonisti: Billie Ray lo inseriranno nella vita di Louis, mentre Louis entrerà nella vita di Billie che cercherà la vendetta con la collera e il risentimento, mentre Billie scoprirà di avere talento e onestà. Dopo varie peripezie e avventure i due si uniranno per colpire i due fratelli Duke, nella cosa che più interes-sa loro: il denaro. Curiosità: la parte di Billie Ray doveva essere inter-

pretata da John Belushi, ma con la sua morte improvvisa venne affidata a Eddie Murphy

nel film “Il Principe cerca moglie” il prin-cipe interpretato da Eddie Murphy, incon-tra i due fratelli Duke costretti a vivere per strada come barboni. Il generoso prin-cipe donerà loro una somma di denaro che metterà fine al loro peggior incubo: la povertà.

Una commedia intelligente e sottile, fa ride-re e sorridere, ma quando termina c'è la pos-sibilità di meditazione e discussione. Un film da vedere in compagnia, comodamente seduti con uno spazio di tempo per poter commentare. Chi ha ragione? Quale perso-naggio si rivela più saggio e positivo? Per-ché spesso le persone fortunate sono anche superficiali, egoiste e avide? … spazio ad ogni domanda e risposta che possano far crescere e sensibilizzare. In fondo il Natale non serve anche a questo?

Una poltrona per due a cura di Carlo

IL FILM

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PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2013 27

Letti per voi a cura di Barbara

Quando gli uomini e le donne cercano di entrare in contatto con Dio, allora nascono le preghiere. Don Gallo ha portato per oltre cinquant'anni il messaggio di Gesù: lungo i marcia-piedi, sulle strade, per i caruggi di Genova, in mezzo agli ultimi. Ha creduto nell'impossibile, ha dato prova concreta con la fede, perché credere nell'impossibile è fede.

Il Vangelo di un utopista In allegato al libro il breviario:

Le preghiere di un utopista di don Andrea Gallo. Aliberti editore - € 9,90.

Se tu gli avessi raccontato qualcosa che solo tu avevi visto, ti avrebbe creduto, anche se non l'aveva visto con i suoi oc-

chi?...” Il castello delle rane di Jostein Gaarder. Salani Editore - € 9,00 E' un libro per tutti, ma non confondiamoci, non è un libro per ragazzi. Gli adulti hanno la maturità per poter leggere tutti i libri, ma hanno anche la capacità di mettere confini e limiti. Lasciamo i pensieri scontati fuori dalla porta e assaporando e meditando il quotidiano, possiamo leggere queste 118 pagine soffermandoci sul significato delle parole. Un libro leggero come un cuore aperto verso l'altro.

Nel mese di dicembre è piacevole farsi accompagnare da un buon libro in armonia con l'ambiente e con la calda atmosfera natalizia o con la consumistica atmosfera natalizia. A noi la scelta. ...Il seme è fiducioso. Si radica nel profondo nei luoghi

che sono più vuoti... una favola senza tempo: Il giardiniere dell’anima di Clarissa Pinkola Estés. Frassinelli editore - € 13,00.

L’ANGOLO DEL LETTORE

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28 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2013

GLI ORARI DELLA

COMUNITÀ Parrocchia San Francesco

d'Assisi

Via Roma, 101 10070

San Francesco al Campo

tel. 011 9278342

In cammino verso la comunità

Periodico d’in-formazione del-la Comunità parrocchiale di San Francesco al Campo

dicembre 2013

Sempre aperti a nuove collabo-razioni, vi invi-tiamo a scrivere commenti, sug-gerimenti, arti-coli, domande a:

bollettinosan-francesco@ gmail.com

STAMPATO IN PROPRIO IN NU-MERO LIMITATO DI COPIE

Il bollettino è distribuito gratuitamente a tutte le fa-miglie della Parrocchia.

SANTE MESSE feriale sabato e prefestivo

festivo

PARROCCHIA 17.00 ora solare * 18.00 9.00, 11.00

CAPPELLA dell’Assunta 8.00 8.00, 10.00

S. MAURIZIO Canavese 8.30 18.00 8.00, 9.30, 11.00

MALANGHERO 18.00 10.30, 18.00

ogni primo lunedì del mese S. Messa nella cappella delle Suore Carmelita-ne (Scuola dell’Infanzia)

in occasione di funerali non c’è la S. Messa feriale in Parrocchia

CONFESSIONI sabato dalle 16.30 alle 17.30

su appuntamento anche in altri orari

ADORAZIONE il venerdì, mezz’ora prima della S. Messa

GRUPPO di PREGHIERA

ogni secondo giovedì del mese alle 20.30

nella cappella delle Suore Carmelitane

(Scuola dell’Infanzia)

GRUPPO di PREGHIERA

“AMICI DEL CARMELO”

ogni seconda domenica del mese alle ore

15.00 nella cappella delle Suore Carmelita-

PER AMMALATI

chiamare a qualunque ora ai numeri:

011 9278342 340 3939294

339 41 31 309 377 17 32 456

UFFICIO PARROCCHIALE lunedì, mercoledì, sabato 9.00 - 12.00 Padre Michele riceve su appuntamento an-che in altri orari, tel. 011 9278342

UFFICIO CARITAS 4° sabato del mese dalle 11.00 alle 12.00

Sacramento del BATTESIMO

La seconda domenica di ogni mese.

Prenotarsi in ufficio parrocchiale per gli incontri prebattesimali

Sacramento del MATRIMONIO

Incontri 2014

Prenotarsi almeno sei mesi prima in ufficio parrocchiale

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PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2013 29

DAI REGISTRI PARROCCHIALI

ALLEGRETTI Maria ved. Laraia Michele – PERRERO Ma-

ria ved. Martinetto Giuseppe – PISTOL Maria ved. Bal-

lesio Oreste – PRATA Adriano – BALLESIO Adele ved.

Bardina Giovanni – PERUCCA Giovanna ved. Cabodi

Michele – RAGLIA Fiorentino con. Raglia Margherita –

DISALVO Maria con. Merlo Giuseppe – BORLENGO

Gian Mario - MELFI Claudio con. Terrone Cristina – PE-

RONA Ada – PEIRETTI Sergio con. Cravero Maria Con-

cetta – MARTINETTO Pietro Giovanni con. Perrero Au-

silia – GARBOLINO Maria con. Turatti Primo – PERRE-

RO Renato con. Audisio Magda – GIANDOMENICO

Claudia - MIGLIA Angelo con. Ballesio Domenica - Lo-

renzoni Marino ved. Gea Domenica

8 settembre: NEPOTE Arianna, RIASSETTO Olga

15 settembre: PALERMO Federica

13 ottobre: CABODI Francesco, COTRONEO Nicolò DELLI CARRI Luca, USAI Gabriele

10 novembre: BONACINA Gioele

7 settembre: BALLESIO Manuel BAIMA RUGHET Simona

8 settembre: FILOMENO Luca DE FRANCESCO Elena Maria

13 settembre: MALORGIO Fabio DI MAURO Lianca Alice

RINATI DALL’ACQUA E DALLO SPIRITO SANTO

SPOSI IN CRISTO E NELLA CHIESA

ATTENDONO LA RESURREZIONE

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30 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2013

Guido Purlini aveva 12 anni e frequentava la prima media. Era già stato bocciato due volte. Era un ragazzo grande e goffo, lento di riflessi e di comprendonio, ma benvoluto dai compagni. Sempre servizievole, volen-teroso e sorridente, era diventato il protetto-re naturale dei bambini più piccoli. L'avvenimento più importante della scuola, ogni anno, era la recita natalizia. A Guido sarebbe piaciuto fare il pastore con il flauto, ma la signorina Lombardi gli diede una parte più impegnativa, quella del locan-diere, perché comportava poche battute e il fisico di Guido avrebbe dato più forza al suo rifiuto di accogliere Giu-seppe e Maria. La sera della rap-presentazione c’e-ra un folto pubbli-co di genitori e parenti. Nessuno viveva la magia della santa notte più intensamente di Guido Purlini. E venne il momento dell'entrata in scena di Giuseppe, che avanzò piano verso la porta della locanda sorreggendo teneramente Ma-ria. Giuseppe bussò forte alla porta di legno inserita nello scenario dipinto. Guido il lo-candiere era là, in attesa. «Che cosa volete?» chiese Guido, aprendo bruscamente la porta. «Cerchiamo un alloggio». «Cercatelo altrove. La locanda è al comple-to». La recitazione di Guido era forse un po' statica, ma il suo tono era molto deciso. «Signore, abbiamo chiesto ovunque invano. Viaggiamo da molto tempo e siamo stanchi morti». Non c'è posto per voi in questa locanda», replicò Guido con faccia burbera.

«La prego, buon locandiere, mia moglie Maria, qui, aspetta un bambino e ha biso-gno di un luogo per riposare. Sono certo che riuscirete a trovarle un angolino. Non ne può più». A questo punto, per la prima volta, il locan-diere parve addolcirsi e guardò verso Maria. Seguì una lunga pausa, lunga abbastanza da far serpeggiare un filo d'imbarazzo tra il pubblico. «No! Andate via!» sussurrò il suggeritore da dietro le quinte. «No!» ripeté Guido automaticamente. An-date via!».

Rattristato, Giu-seppe strinse a sé Maria, che gli ap-poggiò sconsolata-mente la testa sulla spalla, e cominciò ad allontanarsi con lei. Invece di ri-chiudere la porta, però, Guido il lo-candiere rimase sulla soglia con lo sguardo fisso sulla miseranda coppia.

Aveva la bocca aperta, la fronte solcata da rughe di preoccupazione, e i suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime. Tutt'a un tratto, quella recita divenne diffe-rente da tutte le altre. «Non andar via, Giu-seppe» gridò Guido. «Riporta qui Maria». E, con il volto illuminato da un grande sor-riso, aggiunse: «Potete prendere la mia stanza». Secondo alcuni, quel rimbambito di Guido Purlini aveva mandato a pallino la rappre-sentazione. Ma per gli altri, per la maggior parte, fu la più natalizia di tutte le rappre-sentazioni natalizie che avessero mai visto.

Non c’è posto nella locanda

UN RACCONTO PER BAMBINI … E NON SOLO

Ritrovare il senso vero del Natale

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PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2013 31

di Reby e Madda

GIOCHIAMO UN PO’

ORIZZONTALI: 1. un formato

audio - 3. le ultime tre nei…

cortei - 4. sulla testa delle ren-

ne - 5. lo si fa incartando un regalo -

6. la prima e la terza dell’alfabeto -

8. può essere adesivo… - 10. regalo

- 11. seconda sillaba in calma - 12.

il contrario di OFF - 13. caserma

senza carma.

VERTICALI: 1. banchi in piazza -

2. con l’abete può diventare di Na-

tale - 3. sta dopo il “toc” quando si

bussa - 4. materia prima del cioc-

colato - 5. tipico dolce di Natale -

7. si apre anche con la chiave - 9.

neve in Gran Bretagna - 11. se non

è te è...

Anagramma le parole date e

scopri il nome di uno dei pro-

tagonisti del famoso cartone

Disney “La Bella e la Be-

stia” (di cui è stata fatta an-

che una versione natalizia

chiamata “La Bella e la Bestia

- Un magico Natale”)

CONCORSO

Leggete attentamente l’indovinello qui sotto. Inviateci la risposta all’indirizzo:

[email protected]

Per partecipare bisogna avere massimo 10 anni.

Tra i primi dieci sarà estratto un premio speciale !

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32 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2013

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