N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di...

48
Sped. in a.p. comma 2 art. 1 DL 24.12.2003 n° 353 conv. con modificazioni in L.46 del 27.02.2004 – DCB Milano - Anno XC - N. 3 N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A. 150 Auguri, Italia!

Transcript of N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di...

Page 1: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

Spe

d. in

a.p

. com

ma

2 ar

t. 1

DL

24.1

2.20

03 n

° 35

3 co

nv. c

on m

odifi

cazi

oni i

n L.

46 d

el 2

7.02

.200

4 –

DC

B M

ilano

- A

nno

XC

- N

. 3

N. 3 – 2011MARZOMENSILE DELL’A.N.A.

150

Auguri, Itali

a!

Page 2: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

23-2011

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE NUMERO 229

DIRETTORE RESPONSABILEVittorio Brunello

DIREZIONE E REDAZIONEvia Marsala, 9 - 20121 Milanotel. 02.29013181 - fax 02.29003611

INTERNET E-MAILwww.ana.it [email protected]

COMITATO DI DIREZIONEAdriano Crugnola (presidente), Ildo Baiesi,Fabrizio Balleri, Alcide Bertarini, Mario Botteselle,Vittorio Brunello, Stefano Duretto, Nino Geronazzo.

NON ISCRITTI ALL’ANAAbbonamenti, cambio indirizzo, rinnovitel. 02.62410215 - fax [email protected] tariffe per l’abbonamento a L’Alpinoper l’Italia: 14,50 europer l’estero: 16,50 eurosul C.C.P. 23853203 intestato a:«L’Alpino» - via Marsala, 9 - 20121 MilanoIBAN: IT28 Z076 0101 6000 0002 3853 203BIC: BPPIITRRXXX

ISCRITTI ALL’ANAGli iscritti all’ANA, per il cambio di indirizzo,devono rivolgersi esclusivamente al gruppo oalla sezione di appartenenza.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINIVia Marsala, 9 - 20121 Milano

Segreteria: tel. 02.62410200fax 02.6592364

[email protected]

Direttore Generale: tel. [email protected]

Segretario Nazionale: tel. [email protected]

Amministrazione: tel. 02.62410201fax 02.6555139

[email protected]

Protezione Civile: tel. 02.62410205fax 02.62410210

[email protected]

Centro Studi ANA: tel. 02.62410207fax 02.62410230

[email protected]

Fotolito e stampa: Amilcare Pizzi s.p.a.Via Amilcare Pizzi, 1420092 Cinisello Balsamo (MI)

Progetto grafico e impaginazione: Camillo Sassi

Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011Di questo numero sono state tirate 384.868 copie

marzo 2011 sommario

3 Editoriale

4-5 Lettere al direttore

6 Consiglio Direttivo Nazionale del 19 febbraio 2011

8 Lettera aperta di Perona al vescovo di Padova

9 Calendario manifestazioni

10-12 Torino: aspettando l’Adunata

14-15 Brescia: 68° anniversario di Nikolajewka

18 Isola del Gran Sasso nel ricordo di Selenyj Jar

20-23 CaSTA, campionati sciisticidelle Truppe alpine

24-25 Gli alpini nella storia d’Italia(terza puntata)

26 Nostri alpini in armi

27 Treviso: incontro del 3° rgpt.

28-29 Sport: sci di fondo in Valle Vigezzo

33 Sfogliando i nostri giornali

34 Zona franca

35 Biblioteca

36-37 Belle famiglie

38-39 Incontri

40-41 Alpino chiama alpino

42-47 Dalle nostre Sezioni

Èancora possibile prenotare i Dvd con i video in alta definizione dellasfilata dell’83ª Adunata Nazionale di Bergamo. Ognuno dei 7 Dvd

contiene le riprese dell’inizio e della fine della sfilata, intercalate dalleimmagini delle sezioni ANA selezionate per regione. I Dvd possonoessere acquistati singolarmente. Questi i codici per l’acquisto: Cod.AB103 – Sezioni della Lombardia; Cod. AB104 – Sezioni dell’Emilia Ro-magna; Cod. AB105 – Sezioni del Veneto; Cod. AB106 – Sezioni delTrentino Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia; Cod. AB107 – Sezioni del 4°rgpt. ANA. I Dvd delle Sezioni della Liguria e Valle d’Aosta e del Piemonte sono esauriti;per informazioni sull’acquisto www.ana.it. �

L’Adunata di Bergamo in 7 Dvd

La cravatta per il 150° dell’Unità d’Italia con tantebandierine, il logo e l’intestazione della nostra As-

sociazione. È possibile visionarla, come le due prece-denti, alla voce gadget del sito www.ana.it. Le prenotazioni vanno fatte alla propria Sezione. �

La cravatta del 150°

IN COPERTINAIl Tricolore disegnato dalla pattugliaacrobatica della nostra Aeronauticasul cielo del Quirinale, la “casa” delPresidente della Repubblica: è unsimbolo dei 150 anni dell’Unitàd’Italia, il cui anniversario cadeproprio in questo mese di marzo.Qui a fianco, l’accensione deltripode dei CaSTA, i campionatisciistici delle Truppe alpine ai qualihanno partecipato, con l’Italia,rappresentanze di altre nove nazioni.Una fiaccola, che è quasi un augurio,testimonianza di un comune sentire:forse, visto il clima tiepido deinostri politici, dobbiamo recuperarei valori del nostro Risorgimento.

Page 3: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

Due o tre voti in Parlamento val-gono le concessioni fatte dal Mi-nistero dei Beni Culturali alle

pretese di alcuni oltranzisti altoatesini?Evidentemente sì per chi pone al di so-pra di tutto la sopravvivenza del propriopotere. Di questa situazione ovviamen-te ne approfittano personaggi che, dacinquant’anni, con la strategia dei picco-li passi, delle opportunità offerte da unaclasse politica priva di senso dello Sta-to, chiedono non tanto e non solo dicancellare novant’anni di storia, ma diporre sul banco degli imputati gli alpini.Cerchiamo di analizzare senza ipocrisiela richiesta di spostare – a distruggerloci hanno già provveduto almeno un paiodi volte – il Monumento all’Alpino diBrunico. Non è un’esigenza di caratterepubblico, non si tratta di un ecomostroe non è nemmeno un bisogno vitale perla comunità. Nella mente di chi lo chie-de è un presunto simbolo imperialista,segnato da crimini di cui si sarebbero re-si responsabili durante la guerra d’Etio-pia nostri militari ed in particolare re-parti della Divisione Pusteria.Si è tentato qualche anno fa di portaredavanti a quel monumento degli abissiniper dimostrare la fondatezza dei tor-menti etici di certe anime pure. Nessu-no è venuto, ma poco importa. Poiché ilvero obiettivo non è solo di cancellaretestimonianze di uno sgradito periodostorico ma di togliere dall’Alto Adige isegni dell’italianità, nulla di più sempli-ce che attendere qualche momento cri-tico della vita politica. E Dio solo saquanti ce ne sono nel nostro Paese!Allo sdegno per un inaccettabile barat-

to, anche se ammorbidito da un’imprati-cabile condizione di “condivisione”, siunisce l’amarezza di tutti quelli che nu-trono sentimenti di simpatia e di ammi-razione per una provincia dove la buonaamministrazione si tocca con mano. Inmolti, lassù, abbiamo fatto il serviziomilitare e in quelle splendide valli an-diamo a villeggiare perché ne apprezzia-mo l’accoglienza e spesso siamo legatida forti amicizie. Gli altoatesini di linguatedesca o sudtirolesi sono gente seria,laboriosa, fiera delle proprie tradizioni ela loro storia s’intreccia proficuamentecon la nostra, inserita com’è in un’otticaeuropea tendente all’aggregazione, nonalla divisione. Ora quel cedimento deinostri governanti va a rinfocolare senti-menti di contrapposizione e pesa comegiudizio storico nei confronti dei nostri

soldati, considerati alla stregua di tanteSS di quelle valli che nel corso della se-conda guerra mondiale non si sono ri-sparmiate in zelo nei campi di concen-tramento e nelle rappresaglie.Il monumento di Brunico, simbolo diuna specialità militare rispettata in tut-to il mondo, non può che restare dov’è.Qualsiasi concessione al revanscismo dipochi costituisce un’offesa alla memo-ria dei Caduti e un’abdicazione ad uncorretto esercizio dell’autorità delloStato. I simboli non sono negoziabili, co-me non sono accettabili pretestuosiprocessi alla nostra storia. L’alpino, co-me riconosciuto dagli stessi avversari, siè distinto in guerra per la sua umanità ein pace per la sua generosità. Ed è que-sta l’eredità che vogliamo testimoniarea Brunico. Vittorio Brunello

E D I T O R I A L E

33-2011

Un punto d’onore

Page 4: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

43-2011

L E T T E R E A L D I R E T T O R E

IL MILITARISMO E LA GUERRA

Strana la provenienza di questa mail, da uno che non è statoalpino e, in ormai tarda età, riconosce questa mancanza

come fosse la maggiore lacuna nella sua vita. Migrato in Belgioda 40 anni, ho una figlia che ha scelto la carriera militare… nellamarina belga! Quattro gusci di noce, ma sono i migliori specia-listi della NATO in fatto di sminamento! Un giorno le ho chie-sto: “Ma non ti accusano alle volte di militarismo? Di essere unaguerrafondaia? Di imparare ad ammazzare la gente?”. La rispo-sta: “Papà, nessuno è militarista meno di un militare, perchénessuno meglio di un militare sa che cosa brutta è la guerra.Siamo militari perché abbiamo la testa fatta in un certo modo,ma se ci fai bene caso, i militari fanno le guerre ma a decideredi farle sono sempre i politici, cioè dei civili. Noi eseguiamo gliordini e basta. E da un paese all’altro, non ci sono variazionisostanziali nei codici d’onore”.

Achille Ziccardi – Anversa

La risposta della figlia di Achille è ineccepibile. Le guerre nonsono i militari a decidere di farle. Sono, da sempre, una pesteche accompagna l’umanità e a volerle sono rispettatissimisignori che poi finiscono per essere i soli a lasciare una traccianella storia. Poco importa come. Da qualche tempo però c’èqualcuno che si ostina a vedere in chi indossa, o ha indossatouna divisa l’untore che alimenta il militarismo. Lo tocchiamocon mano anche noi alpini in congedo. Onoriamo i Caduti ecerchiamo di aiutare il prossimo. Ciò nonostante ogni tanto civediamo sbattere, più o meno caritativamente, qualche portain faccia e ci restiamo male. Non essendo ferrati in area teolo-gica – qualcuno mi suggerisce, ahimè fuori tempo massimo!, lalettura di San Tommaso – ci poniamo degli interrogativi. CarloMagno (Spagna), i Veneziani (Lepanto) e Sobieski (Vienna) che siopposero con le armi all’islamizzazione dell’Europa sono da cri-minalizzare? E che dire dei paesi dove il genocidio è diventatoprassi e il terrorismo si alimenta senza freni? Detesto i signoridella guerra, i Rambo e chi li scimmiotta, ma ho tutta la simpa-tia possibile per chi indossa la divisa e non mi pento certo diaverla portata.

CARO VESCOVO... NON CI STO

Sono rimasto allibito dalle dichiarazioni del vescovo di Padovamons. Mattiazzo riferite al “nostro” Matteo Miotto caduto in

Afghanistan il 31 dicembre 2010. Se fosse stato presente nelduomo di Thiene in mezzo a migliaia di alpini e parrocchianiavrebbe potuto esternare le sue convinzioni e farci capire dovesbagliavamo. Almeno il 50% dei presenti al funerale era cristianopraticante e ci sentiamo “offesi” dalle esternazioni del vescovo.

Amerigo Baù

In merito alle dichiarazioni rilasciate da mons. Mattiazzo, vesco-vo di Padova, sono molto arrabbiato perché il nostro monsigno-re tralascia nei suoi pensieri che molte comunità cristiane della

sua diocesi sono vive grazie al lavoro di molti volontari, tra questigli alpini che, rubando il tempo alle proprie famiglie, fanno volon-tariato. Onore a Matteo. Un eroe. Edèr Panozzo

Mi ritengo cattolico praticante sia pur con i dubbi dovuti allafragilità umana, ma ispirandomi al Vaticano II, ritengo mio

dovere di semplice fedele “richiamare” la Gerarchia quando essa,a mio parere, sbaglia. Mi riferisco al vescovo di Padova Mattiazzoe a quanto da lui dichiarato sulla morte dell’alpino Miotto. Non misoffermo sull’assurdità oggettiva del fatto, m’interessa di più l’a-spetto che monsignore si sia dimenticato del Vangelo: i centurionicitati si sono salvati, la categoria che ne esce con le ossa rotte èquella dei sacerdoti. Gerolamo Fisogni

Riteniamo di aver degnamente onorato l’alpino Matteo Miotto.Il vescovo di Padova ha mandato una lettera dicendo di non

poter intervenire a quel funerale per altri impegni. Ma nella sualettera ha continuato dicendo che Miotto e gli altri Caduti nonsono degli eroi e che si trovano in Afghanistan in missione di guer-ra. Tutti noi le sapevamo già queste cose. Non basta morire inguerra per essere considerati eroi e sappiamo benissimo che inostri alpini e lagunari e genieri e tutti i nostri soldati sono là percombattere contro l’integralismo dei Talebani. Sua Eccellenza, haproprio scelto il momento sbagliato. Dario Burresi

Lettere più o meno come quelle sopra riportate ne sono arrivatedecine in redazione. Risponde a tutti il presidente Perona a pag. 8de L’Alpino.

I TAGLI NELL’ESERCITO

Segnalo da dati ufficiali presi dal sito internet del Ministero dellaDifesa. Caserma “Duca”: le tre compagnie del 4° Reggimento

Alpini Paracadutisti sostituiranno nel 2011 gradatamente i volontariin ferma breve (VFP1) dell’85° Reggimento R.A.V. “Verona”, in quantoil reggimento passerà da 800 militari a 400 (da due btg. ad unosolo). Il dato si evince anche dai bandi dei volontari a ferma breve.Questi ultimi saranno tagliati da 15.000 a 11.550 nel 2011. Il reggi-mento, nel 2012 dovrebbe essere sciolto se ci sarà in quell’anno untaglio ulteriore dei volontari, come previsto dal piano 2011-2012 giàpresentato dal gen. Camporini al Casd (Centro Alti Studi Difesa) diCivitavecchia (notizia Ansa). Pieralberto Possati

I militari sono costretti ad accettare tagli pesanti. Nessuno nelmondo civile e anche associativo reagisce. Silenzio.

MA GLI ALPINI CHI SONO?

Milano, 12 dicembre 2010; piazza Duomo dopo la messa deglialpini. Al termine della cerimonia torno a casa a piedi. Ad un

tratto, lungo la strada, mi trovo a camminare dietro una mammacircondata da tre bambini che trotterellavano al suo fianco, di cuiuno per mano. Io ero immediatamente dietro e ad un tratto ascoltouno dei bambini, il più grande, chiedere alla mamma: “Ma gli alpini,chi sono?”. La mamma gli risponde rapidamente: “Di tutti i soldatisono il meglio del meglio”. E il bambino: “Anche dei Marines?”, e lamamma: “Molto meglio, e quando non sono più soldati, sonoanche dei bravi papà”. Andrea Daretti - Milano

Page 5: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

53-2011

L E T T E R E A L D I R E T T O R E

I 150 ANNI DELL’UNITÀ ALLA SCUOLA D’INFANZIA

Sono un genitore alpino della Scuola dell’Infanzia diSant’Eusebio in Bassano del Grappa. I genitori del plesso orga-

nizzeranno in data 27 marzo una giornata evento per festeggiare i150 anni dell’unità del Paese con una serie di laboratori per tutti ibimbi del comune. Il tema: la bandiera. La scuola dell’infanzia è ilprimo nucleo formativo dei futuri cittadini che dovranno essereeducati secondo il principio di solidarietà e condivisione.

Devis Bonato

È sorprendente come a fronte di tante incertezze, manifestazionisvogliate, fantasiosi divieti da parte degli enti deputati a solenniz-zare il 150° dell’Unità d’Italia ci sia un fermento “di base” che inven-ta con originalità e passione iniziative mirate a coinvolgere un po’tutti alla festa di compleanno della nostra Italia. Ad Asiago(Vicenza) sono state organizzate serate con fuochi d’artificio, nean-che a dirlo tricolori. In tante scuole del bassanese il lunedì mattinanel cortile c’è l’alzabandiera con canto dell’inno nazionale e ilvenerdì l’ammainabandiera. Ovviamente sono stati gli alpini a dota-re gli istituti di pennone e bandiera. Ci si domanda se potrebbeessere più forte il distacco tra il paese reale e chi ci governa.

L’ALPINO E IL RITARDO DELLE POSTE

L’assemblea dei delegati ha deciso di fare pagare due euro ecinquanta in più ai soci per la spedizione de L’Alpino. Credevoche le poste avrebbero fatto uno sforzo per migliorare il servizio,ma il notiziario della sezione Francia è arrivato in Venezuela,Canada, Sud Africa e Australia un mese e mezzo prima che in Italia.Ma è così lontana? Renato Zuliani – Parigi

I nostri soci hanno fatto il sacrificio di sborsare degli euro in più permantenere il contatto con l’Associazione attraverso L’Alpino ebisogna riconoscere che non ci sono stati tanti mugugni. Da partenostra il comitato di direzione, l’amministrazione e la redazione delmensile hanno lavorato con impegno a calendarizzare in modopuntuale le date di chiusura del giornale, della stampa e della con-segna in posta entro i primi tre giorni di ogni mese. Verso il diecidovrebbe essere nelle vostre mani. Se così non fosse segnalatelo aipresidenti di Sezione o direttamente alla sede nazionale.

UN MULO “MALTRATTATO”

Non voglio fare il bacchettone, ma la foto che avete pubblicatosul numero di ottobre 2010 de L’Alpino a pag. 43 con il titolo

“Caserma Cantore nel 1966”, proprio non va. Qualunque militaredelle Truppe alpine sapeva che era severamente vietato cavalcareun mulo, ma se a cavalcarlo è uno solo per sentirsi un attimoNapoleone, la bravata si può prendere come goliardia e “morta lì”.Quando invece a farlo sono in cinque, peso medio 70 kg, sull’ani-male gravano 350 kg! Su un mulo di artiglieria da montagna gravanoal massimo 180 kg tra basto e carico. Capisco la bravata dei militarinel 1966 carichi di adrenalina dovuta “alla grande prestazione cir-cense” ma disapprovo e contesto la direzione de L’Alpino che l’hapubblicata.

Aldo Parodi – Buttigliera Alta (TO)

Ha ragione non dovevamo pubblicarla. Il mulo ha subito un’anghe-ria. Diversamente, pubblicheremo, appena i possessori ce le spedi-ranno, due foto curiose: una che raffigura un alpino che sorreggeuna piramide di cinque commilitoni e un’altra con un artigliere cheregge due bocche da fuoco del 75/13 e un alpino sulle spalle atenerle unite. Fanno parte della goliardia di cui parla Aldo.

COMUNICATO ALLE SEZIONICon riferimento alla quota associativa di competenza della sede nazionale per l’anno 2011, si ricorda che

l’Assemblea dei Delegati, tenutasi a Milano il 23 maggio 2010, ha deliberato un aumento di € 2,50 portandolada € 8,50 a € 11,00.Tale incremento rappresenta esclusivamente il maggior costo per la spedizione della rivista “L’Alpino” a seguitodella cessazione, a partire dal 1° aprile 2010, delle tariffe postali agevolate per la spedizione di prodotti editoriali,così come previsto dal Decreto 30 marzo 2010 del Ministro per lo Sviluppo Economico.La stessa delibera dell’Assemblea dei Delegati prevedeva che, qualora fosse stata ripristinata una qualsiasi agevo-lazione, la sede nazionale avrebbe ridotto, di conseguenza, l’incremento della quota sociale di sua spettanza.Si ricorda che, a seguito della cessazione della tariffa agevolata, il costo di spedizione è passato da € 0,0661 a€ 0,2830 per copia, con un aumento, quindi, del 428%.In considerazione del fatto che, dopo quasi un anno, non è stata ripristinata alcuna agevolazione, la sede nazionaleha stipulato un accordo commerciale con Poste Italiane S.p.A. che consente l’applicazione di una tariffa legger-mente ridotta e destinata ad utenti che spediscono tra 4.000.000 e 6.000.000 di copie all’anno; la durata di que-sto accordo commerciale è prevista per dodici mesi dalla data della stipula.A seguito di quanto sopra esposto, la variazione della quota sociale necessaria a coprire il maggior costo di spe-dizione è pari a € 2,00, anziché € 2,50. Pertanto, per l’anno 2011 la sede nazionale richiederà alle Sezioni una quotadi € 10,50 (euro dieci virgola cinquanta) per ciascun iscritto.Si ricorda che il maggior costo di spedizione per l’anno 2010, che è stato complessivamente pari a € 605.003,61, èrimasto completamente a carico della sede nazionale che ha potuto fare fronte al maggior onere mediante l’uti-lizzo del Fondo per incremento spese postali, già iscritto in bilancio.Si invitano le Sezioni a dare adeguata informazione ai propri Gruppi.

Page 6: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

63-2011

C O N S I G L I O D I R E T T I V O N A Z I O N A L Edel 19 febbraio 2011

In apertura di seduta il presidente nazionale Cor-rado Perona invita il Consiglio ad osservare unminuto di silenzio in ricordo del caporal maggioredella brigata Julia Luca Sanna, di Oristano, cadutoin Afghanistan.

1. IMPEGNI DEL PRESIDENTE...Gennaio: 16, Cuneo, commemorazione dei Cadutidella Cuneense nel 68° della battaglia di Nowo Po-stojalowka. – 21, Roma, funerali di Stato dell’alpinoLuca Sanna caduto in Afghanistan. – 22, Morbegno,incontro con le sezioni di Sondrio, Tirano, Colicosul futuro associativo e successivamente per com-memorare la battaglia di Warwarowka. – 26, Vare-se; 29, Brescia; 30, La Spezia, 68° della battaglia diNikolajewka.Febbraio: 1, Falcade (BL), visita al Gruppo. – 2, Fal-cade, riunione con i sindaci della Valle Agordina, ilpresidente della Comunità Montana e il presiden-te del Consorzio Turistico Val Biois per valutare laproposta di avviare le Alpiniadi. – 3, Caviola, visitaal gruppo e incontro a Canale d’Agordo con il sin-daco. – 4, San Candido, chiusura dei Ca.STA. – 5,Treviso, riunione dei presidenti del Triveneto. – 8,Nizza Monferrato, dal notaio per eredità Zara e inserata a Milano per un incontro con Favero sul pro-getto “Vivi le Forze Armate”. – 9, Roma, Ministerodella Difesa, appuntamento con il dottor Petri ca-po Segreteria ministro della Difesa per il progetto“Vivi le Forze Armate”, recupero trincee e manu-fatti storici 1915/1918, manutenzione e sorveglian-za sacrari e cimiteri di guerra. Erano presenti anchei vice presidenti Capannolo e Favero. – 11, Gorizia,serata presso la sezione. – 12, Gorizia, incontro, an-che con la sezione di Trieste, per il futuro associa-tivo. – 13, Tolmezzo, commemorazione dei Cadutifronte greco-albanese. – 17, Torino, riunione al Co-mitato Adunata e in serata incontro con la Sezioneper il futuro associativo.

2. …E DEI VICE PRESIDENTIValditara: gennaio, 16, commemorazione della bat-taglia di Nowo Postojalowka. – 21, Udine, Messa insuffragio di Luca Sanna. – 23, Cargnacco, Niko-lajewka. – 26, Bagnaria Arsa, Palmanova, Niko-lajewka. – 29, Gorizia, spettacolo “Cammina, Cam-mina” e Nikolajewka. – 30, San Candido, aperturadei Ca.STA. – Febbraio, 5, Treviso, assemblea deipresidenti del Triveneto. – 12, Tolmezzo incontro

dei capigruppo sez. Carnica e Gemona. – 13, Tolmez-zo, commemorazione della Campagna di Russia. Capannolo: febbraio, 5, consiglio direttivo sez.Abruzzi. – 12/13, Isola del Gran Sasso, commemora-zione di Selenyj Jar. Favero: Gennaio, 17, Bassano incontro con l’assessoreDonazzan per la diffusione della cultura alpina. – 18,Bassano, consiglio sezionale. – 30, Valdobbiadene,cambio dei presidenti. – Febbraio, 2, Cornedo, in-contro dei presidenti di sezione della provincia di Vi-cenza. – 4, San Candido, chiusura dei Ca.STA. – 5,Treviso, assemblea dei presidenti del Triveneto. – 11Costalovara, verifica dei lavori.

3. 84ª ADUNATA NAZIONALE A TORINOGeronazzo informa che gli alloggi collettivi e le areeesterne sono stati completamente occupati e cheesistono ancora delle possibilità di sistemazionepresso i Gruppi. Sarà diffuso a cura della sezione unopuscolo illustrativo delle manifestazioni e delle op-portunità turistiche nei giorni dell’Adunata. Parteci-perà per la prima volta alla nostra manifestazione lafanfara del 27° Reggimento Chasseurs Alpins che sfi-lerà in testa alle Sezioni all’estero. Il gen. Vecchio co-munica che il programma delle manifestazioni è defi-nito e che gli appalti sono stati espletati.

4. 85ª ADUNATA NAZIONALE A BOLZANOGeronazzo conferma che il comitato è costituito eche si attende la nomina dei membri in rappresen-tanza delle istituzioni. Prossimamente il Comitatosarà ricevuto dal sindaco per la presentazione del-l’Adunata.

5. CISA – ARGOMENTAZIONI E SITUAZIONECrugnola riferisce sulla situazione logistica a CasaleMonferrato e sul tema proposto al CDD in occasionedei 150 anni dell’Unità d’Italia. Si tratta di una rifles-sioni sui valori che caratterizzano l’attività della no-stra Associazione con un riferimento particolare allasolidarietà, alla linea associativa e alla diffusionedella cultura alpina.

6. CHIUSURA DEI LAVORI IN ABRUZZOE DESTINAZIONE DEI FONDI RESIDUI

Favero riferisce sul consuntivo dei lavori in Abruzzoche sfiora i quattro milioni di euro. È stato tutto sal-dato e restano in cassa fondi per il restauro di una

statua di Sant’Antonio Abate, una tela del Duomo el’acquisto di un pullmino per attività sociali, oltread una modesta riserva per imprevisti.

7. DETERMINAZIONE DELLA QUOTA ASSOCIATIVA PER L’ANNO 2011

Casini illustra le operazioni che hanno portato alladefinizione delle spese postali per il recapito deL’Alpino, come riferito dettagliatamente a pagina 5.

8. COMMISSIONIFavero (Grandi Opere) riferisce sullo stato dei lavo-ri nei primi due lotti di Costalovara e sull’entità deifondi necessari per il terzo ed ultimo intervento.Bonaldi (Protezione civile): a Padova incontro sullaformazione e informazione. Prosegue l’attività deimoduli operativi. A Torino l’intervento in occasio-ne dell’Adunata interesserà il Parco della Rimem-branza. Munarini (IFMS): gli sloveni sono interessatial recupero delle trincee del versante dell’Ortigaradove ha combattuto un loro reparto. Miotto: aiCa.STA c’è stata una presenza importante dei no-stri soci. È ben riuscita la gara di fondo di Domo-dossola, con una nutrita partecipazione. Proseguo-no i lavori preparativi delle Alpiniadi che si terran-no nel comprensorio di Falcade. È stato richiesto ilpatrocinio del CONI. Geronazzo (reclutamentogiovani): continua con profitto il lavoro d’informa-zione dei giovani per il reclutamento VF+1. Chiofa-lo (Centro Studi) informa che Fusion Line sta com-pletando una pubblicazione sulla nostra Associa-zione, che verrà distribuita dalla Gazzetta delloSport. Bertuol (Giovani): a Treviso, in concomitanzacon l’assemblea dei Presidenti, c’è stata una riunio-ne che, nonostante una presenza contenuta di gio-vani, è risultata di alta qualità. Balleri (Legale) sotto-pone all’approvazione del CDN il regolamento del-la sezione di Marostica. Riferisce inoltre che è statostipulata una convenzione con le società di impian-ti sciistici con utilizzo del nostro logo. Capannolo(Sezioni all’estero): in Romania si sta lavorando peristituire un gruppo di Protezione civile. È inoltre infase di organizzazione un viaggio per partecipare alColumbus-Day di New York in ottobre. Le adesionientro aprile. Il colonnello Plasso (Truppe alpine)conferma l’ottimo successo dei Ca.STA e informache la Folgore darà il cambio agli alpini in Afghani-stan. L’esperienza “Vivi le Forze Armate” si artico-lerà quest’anno su due turni di tre settimane. �

Migliaia i collezionisti del calendario storico dell’ANA

Il calendario storico dell’ANA, dedicato al 150° anniversario dell’Unità d’I-talia, ha ormai migliaia di collezionisti. È una monografia da conservare,con centinaia di fotografie, didascalie, aforismi e commenti. Racconta e

documenta tutta la storia degli alpini e dell’ANA. È già alla seconda ristampa.Quanti non lo hanno trovato presso il gruppo o la Sezione, possono richie-derlo direttamente a “L. Editrice s.r.l.” via Untoria 30r, 17100 Savona, tel.019.821863 - cell. 333/4189360 o 346/7384176 (anche con un SMS), fax 0198935774: e-mail: [email protected]; www.l-editrice.itSono ancora disponibili alcune copie delle edizioni 2009 e 2010, e si sta giàprogrammando l’edizione del 2012 dedicato al 140° del Corpo degli Alpini. �

Page 7: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

73-2011

“La pace esige un eroismo più grande della violenza”Dolore e rabbia, ma anche orgoglio

e pietà: sono i sentimenti dellagente di Samugheo (Oristano)

che si è stretta attorno alla famiglia delcaporalmaggiore Luca Sanna, 32 anni, del-l'8° reggimento di stanza a Cividale delFriuli, ucciso proditoriamente da un ter-rorista nella base avanzata Highlander,dieci chilometri da Bala Murghab, unaprovincia particolarmente pericolosa. È ilsettimo nostro militare sardo a lasciare lavita in missione. Come abbiamo riporta-to sul numero scorso de L'Alpino in unanotizia scritta al momento di andare inmacchina, Sanna è stato colpito da unaraffica sparata da un terrorista in divisadell'esercito afgano che si era avvicinatofingendo un problema all'arma che im-bracciava. Nello stesso attentato è rima-sto ferito un altro alpino dell'8°, Luca Ba-risonzi, di 21 anni, colpito dalla stessaraffica che ha ucciso Luca, ed ora rischiala paralisi.I funerali di Stato erano stati celebrati il21 gennaio a Roma, alla presenza del Ca-po dello Stato Giorgio Napolitano, pre-senti i vertici dell'Esercito, il ministrodella Difesa La Russa con i ministri Tre-monti, Sacconi, Calderoli e Bossi e parla-mentari dei due schieramenti. Momentodi alta commozione è stato l'incontrodel presidente Napolitano con i familiaridell'ucciso: il breve colloquio con i geni-tori, il papà Antonio e la madre Rita, lacarezza alla moglie Daniela, che Luca

aveva sposato nel-l'agosto scorso pro-mettendole il viag-gio di nozze appenafosse tornato dal-l'Afghanistan. L'ordi-nario militare, l'arci-vescovo mons. Vin-cenzo Pelvi, ha pro-nunciato alte paro-le all'omelia: “Nes-suno dei nostri vuo-le fare l'eroe - hadetto - tutti voglio-no tornare a casadalla famiglia. Manon esitano a porrea rischio il propriofuturo, sapendo che possono dare la vi-ta”. E ancora: “Il caporalmaggiore Sannaaveva compreso che non si vince solocon le armi o importando modelli cultu-rali e politici. Era un alpino sempre sorri-dente, che sentiva compiersi misteriosa-mente in se stesso l'invito appassionato:volere e fare del bene”. Ed ha conclusocon una constatazione: “Per i soldati ita-liani è dovere costruire la pace, che esigeun eroismo più grande della violenza”.La chiesa di Santa Maria degli Angeliera stipata di militari e semplici cittadi-ni, e una folla si era raccolta all'esternoper rendere l'ultimo saluto a questogiovane pieno di speranze che venivariportato al suo paese ed ai suoi affetti

L'ORDINARIO MILITARE MONS. VINCENZO PELVI AI FUNERALI DEL CAPORALMAGGIORE LUCA SANNA UCCISO IN AFGHANISTAN

in una bara avvolta dal Tricolore. Anco-ra più intensa la cornice al paese di resi-denza della famiglia Sanna, a Samu-gheo, dove il giovane Luca era cresciutoe si era sposato cinque mesi prima, pro-prio in quella chiesa che ha accolto ilferetro. Lo stesso parroco, don Alessan-dro, che con il vescovo mons. IgnazioSanna celebrava il rito funebre non èriuscito a trattenere le lacrime. Alla finele note struggenti del “Silenzio”, poi icolleghi di Luca hanno ripiegato la ban-diera che copriva la bara e l'hanno con-segnata ai familiari: Daniela l'ha baciatae se l'è stretta al cuore. Il canto “Signoredelle Cime” ha accompagnato il corteoche si avviava al cimitero. �

La statua del Cristo della chiesa di FossaLa statua del Cristo, posta al centrodella navata della chiesa del villaggioANA di Fossa – ne abbiamo parlato apagina 12 del numero di gennaio – ciera stata segnalata come donazionedella sezione di Vicenza. È invece ope-ra di Franco Pellissier, di Aosta. Ci scu-siamo con lo scultore. �

Buja (UD): lancio di parà per il 150° dell’Unità

Nella ricorrenza del 150° dell’Unità d’Italia e del 90° di fondazione della sezio-ne ANA di Udine, il gruppo di Buja e l’Associazione Alpini Paracadutisti con

il patrocinio del comune di Buja, organizzano per le giornate di sabato 9 e dome-nica 10 aprile prossimo a Buja, la manifestazione alpina dedicata al 1° alpino pa-racadutista ten. Pier Arrigo Barnaba medaglia d’Oro al Valore Militare, medagliaappuntata sul vessillo sezionale. Sono invitati tutti gli alpini e quanti voglionoammirare un lancio di precisione da parte dei nostri alpini paracadutisti in con-gedo. Per il programma contattare la segreteria della sezione di Udine - dalle 16alle 19 - tel. 0432.502456. �

Samugheo: il vescovo benedice la bara. Accanto i genitori e la moglie diLuca Sanna. Foto di Alessandra Chergia - “L’Unione Sarda”.

Page 8: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

83-2011

“Con amarezzaprofonda …”

Eccellenza reverendissima,

con amarezza profonda ho letto del Suo intervento relativo ainostri ragazzi che, ancora oggi, si trovano a 5.000 km dalle lorocase per difendere, oltre a nostri legittimi interessi di sicurezza,anche il popolo afgano da una banda di assassini fanatici senzascrupoli che a quella gente ha rubato non solo la libertà e la di-gnità, ma persino la speranza.Un intervento, il Suo, che ha fortemente scosso la sensibilità deinostri 380.000 associati e, credo, dell’intera comunità nazionale.Con tutto il cuore ho sperato che la sintesi giornalistica non Leavesse reso giustizia e che, in realtà, fosse stato frainteso.E così ho atteso qualche giorno prima di scriverLe per non cor-rere il rischio di alimentare una polemica sul nulla. Ho attesocon fiducia una smentita da parte Sua o anche solo una precisa-zione che, purtroppo, non è arrivata.Oggi, dunque, sono costretto a prendere atto che Lei ha espres-so davvero quei concetti che stravolgono la realtà, ci confondo-no e ci lasciano sgomenti.Su una cosa sono d’accordo con Lei: Matteo Miotto, Luca Sannae gli altri 34 ragazzi in armi che in Afghanistan hanno perso la vi-ta, non sono eroi.Gli italiani, gli alpini non hanno bisogno di eroi nel significato re-torico del termine.Ma erano Uomini (e la maiuscola, non è un errore di battitura)nel senso più alto e nobile della parola. Uomini che non hannocercato scorciatoie ed hanno affrontato la vita ed i doveri chene discendono con coraggio e determinazione.Uomini che hanno seguito la vocazione per una vita difficile disacrificio votata al servizio degli altri.Ed in un’epoca di “bamboccioni” che pontificano su tutto mol-lemente adagiati sui loro divani, coccolati e protetti dalle loromamme, capaci solo di sbraitare per pretendere ipotetici dirittima non disposti a mettersi in gioco personalmente anche soloriconoscendo di avere dei doveri verso la comunità, ebbene inquest’epoca, già essere Uomini ed averlo dimostrato è un attodavvero vicino all’eroismo.Erano Uomini il cui comportamento deve essere indicato qualeesempio in questa società sempre più decadente.Certo dobbiamo rifuggire i toni di un’epica e di una retorica chenemmeno loro avrebbero voluto, ma la loro storia deve essereraccontata e preservata per evitare che sia divorata da una so-cietà che sembra non avere più tempo per riflettere.

Allo stesso modo, però, non si sarebbe dovuto cedere alla ten-tazione di semplificare tutto affermando che non si può accet-tare e giustificare in nessun caso il ricorso alla forza.Questa tesi, dal sapore sensazionalistico, ha il difetto di essereuna bella utopia applicabile ad un Mondo perfetto che nellarealtà non esiste ed il grave torto di finire per dipingere a tintefosche chi vota la propria esistenza al servizio della comunità edalla difesa dei propri fratelli.Affermare che l’uso della forza non è mai giustificato, infatti,equivale a dare una connotazione fortemente negativa a chiun-que operi con le armi e ciò a prescindere dai valori che difendee dalle minacce che tenta di contrastare.Seguendo alla lettera la Sua affermazione, si dovrebbe finire conil sostenere che persino poliziotti, carabinieri e guardie svizzere(che sono costretti a portare le armi) sono espressione di quellaviolenza che, nella realtà, sono chiamati a combattere.Non Le pare sinceramente eccessivo tacciare, più o meno vela-tamente, i nostri ragazzi di essere andati in Afghanistan a portareuna guerra quando, nella realtà, si sono schierati in quel disgra-ziato paese per portare un po’ di sicurezza, un po’ di civiltà epersino un sorriso laddove sorridere era un lusso che quella gen-te non poteva nemmeno permettersi?Noi siamo orgogliosi dei nostri ragazzi, del loro coraggio, dellaloro disponibilità, del senso del dovere che riescono a mostrare,della dignità ed umanità che esprimono.Siamo orgogliosi del modo in cui svolgono una missione difficilee dell’ammirazione che hanno saputo guadagnarsi agli occhi deinostri alleati.Siamo orgogliosi dell’affetto e del rispetto che il popolo afganoriconosce loro.Siamo orgogliosi della loro fierezza che è tipica di chi ha la con-sapevolezza di aver compiuto sino in fondo il proprio dovere.I nostri ragazzi non saranno eroi nel senso retorico del termine,ma sono certamente esempi di una Italia bella e solidale che,nonostante ciò che scrivono i giornali, esiste davvero anche seopera senza clamore e non pretende nulla se non il semplice ri-spetto.Forse, Eccellenza Reverendissima, se anche Lei, come MatteoMiotto o Luca Sanna, avesse potuto vedere gli occhi dei bambiniafgani riaccendersi di speranza, il Suo giudizio sui nostri ragazziin armi sarebbe differente.Distinti saluti.

Corrado Perona

LETTERA APERTA DEL NOSTRO PRESIDENTE NAZIONALE CORRADO PERONA

“Quelle non sono missioni di pace – ha detto il vescovo di Padova monsignor Antonio Mattiazzo all’indomani della morte delcaporalmaggiore Matteo Miotto, ucciso da un cecchino in Afghanistan – I nostri soldati vanno lì con le armi...”. E poi: “Non so-no d'accordo con una certa esaltazione retorica, non facciamone degli eroi”. Parole che hanno avuto un seguito di polemiche. Questa la lettera aperta del nostro presidente nazionale Corrado Perona al vescovo.

Page 9: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

93-2011

CALENDARIO MANIFESTAZIONI

aprile 2011CONVEGNO ITINERANTE DELLA STAMPA ALPINA A CASALE MONFERRATO

45° CAMPIONATO NAZIONALE ANA DI SLALOM GIGANTEAD APRICA (SEZIONE DI TIRANO)

CIVIDALE – Campionato di tiro a segno trofeo “Specogna-Gasparini”COMO – Al poligono di Appiano Gentile gara di tiro a segnoVENEZIA – Raduno sezionale a PortogruaroBARI – Raduno sezionale a Muro Lucano

GENOVA – Pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora della GuardiaTORINO – A Piscina 80° anniversario di fondazione del Gruppo

LECCO – Concerto di Pasqua del coro Grigna e consegna borsa distudio C. Pedroni

PISA-LUCCA-LIVORNO – 13° trofeo Rainaldi, “Passeggiata alpina suiMonti Pisani”

2/3 APRILE

3 APRILE

9/10 APRILE

10 APRILE

16 APRILE

16/17 APRILE

PAVIA – Al tempio della fraternità di Cella di Varzi, festa della Prote-zione civileVERONA – Inaugurazione baita gruppo Borgo Roma ed emissione diuna cartolina con annullo postale.

BRESCIA – A Bettolino campionato di tiro al piattello

GORIZIA – 46° raduno alpino sul monte Cormons

UDINE – 90° di costituzione della Sezione

BERGAMO – A Ponte San Pietro 37° campionato di tiro a segno concarabina e 26° campionato di tiro a segno con pistola

UDINE – Cerimonia di rientro della brigata alpina Julia dall’Afghanistan

17 APRILE

22/23/24 APRILE

25 APRILE

29/30 APRILE

29/30 APRILE/1° MAGGIO

30 APRILE

La stampa alpina a convegno

Sabato 2 e domenica 3 aprile si svol-gerà a Casale il 15° Convegno itine-rante della stampa alpina (CISA). Si

tratta dell’appuntamento annuale cheper i direttori e collaboratori delle testa-te alpine (83 di Sezione in Italia e all’este-ro e 94 di Gruppo) è l’occasione per unaverifica e un confronto sulle iniziative, iproblemi e i programmi associativi. Temadel convegno è: “Nel 150° dell’Unità d’I-talia riflettiamo sui valori della solida-rietà e della linea associativa”.Nelle lettere inviate ai direttori delle te-state ed ai loro presidenti sono riportatele informazioni logistiche utili a chi vorràintervenire, con l’invito ad inviare allanostra redazione ([email protected]) even-tuali suggerimenti e temi sui quali si vuo-le prendere la parola. Per quanto riguar-da la partecipazione, non c’è dubbio chegli invitati ottimali sono i responsabilidelle testate, coloro cioè che, per usareuna terminologia giornalistica, “fanno illavoro di cucina”. Aggiungiamo che nellamattinata di sabato si svolgerà la riunio-ne dei referenti del Centro Studi e cheper gli accompagnatori è previsto un in-

teressante programma di visite sia saba-to pomeriggio che domenica mattina.La sede del convegno sarà all’Hotel Can-diani, in via Candiani 36, dove sabato edomenica sarà aperta anche la segreteriadel convegno. Per chi venisse in treno oin auto, in città saranno predisposte indi-cazioni per giungere facilmente nella se-de del convegno. �

A CASALE MONFERRATO, ALL’HOTEL CANDIANI, LA 15ª EDIZIONE DEL CISA

La torre civica di Casale.

Viaggio a New York dal 6 al 12 ottobreIn occasione del congresso degli alpinidel Nord America e della parata delColumbus Day (quest’anno si farà il 10 ot-tobre), dal 6 al 12 ottobre è previsto unviaggio a New York, al quale parteciperàil presidente nazionale.La spesa, che potrà subire variazioni inbase alle oscillazioni del dollaro sul mer-cato valutario, è di euro 2.040 (duemila-quaranta) a persona con sistemazione incamera doppia, e comprende: viaggio inaereo di andata e ritorno, tasse aeropor-tuali, pernottamenti, cinque cene e tuttele prime colazioni. Le prenotazioni dovranno essere effet-tuate nel più breve tempo possibile, ecomunque entro il 15 aprile, rivolgen-dosi direttamente all'agenzia "Gastaldi1860". All’atto della prenotazione sarà necessa-rio comunicare i dati del proprio passa-porto che, per l’ingresso negli Stati Uniti,deve avere particolari requisiti. Per prenotazioni e informazioni:agenzia di viaggio “Gastaldi 1860”, via Restelli 5 - 20124 Milano, e-mail: [email protected]. 02-69969190, cell. 349-0977340. �

Page 10: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

103-2011

Un gigantesco totem per ricordareai torinesi e a quanti arriverannoalla stazione di Porta Nuova che

dal 6 all’8 maggio la città ospiterà l’84ªAdunata nazionale degli alpini. È statoinaugurato sabato 12 febbraio nei giardinidi piazza Carlo Felice, a cento giorni esat-ti dall’evento, primo ma significativo tas-sello di quello straordinario lavoro di pre-parazione all’invasione di penne nere nel-la città olimpica. “Toccherà a questo to-tem dare il benvenuto di Torino e ricorda-re il grande appuntamento di maggio cheporterà in città centinaia di migliaia dipenne nere” dicono, soddisfatti, i dirigen-ti della sezione ANA torinese.Da un maestoso pino cembro gli scultoriBernardo Peroglio, Gualtiero Rosso,Teresio Pesando e Gabriele Garbolino Rùhanno ricavato la testa di un alpinopesante cinque quintali. Particolarmenteimpegnativa la realizzazione della strut-tura: su un basamento di calcestruzzopesante oltre undici tonnellate progetta-to dall’ingegner Marco Truccero (che conEnzo Chiola ha coordinato l’intero pro-getto) poggia un colossale tronco diquercia del 1861 del peso di 2,6 tonnella-te proveniente da Rocca Canavese.L’Adunata nazionale torna sotto la Moledopo vent’anni. È la sesta volta che ilcapoluogo piemontese ospita gli alpini:un record per una città di grande tradizio-ne alpina, Torino è sede della Sezione piùantica dell’ANA, “la Veja”, la prima adessere fondata, nel febbraio del 1920.

La scelta del Consiglio Direttivo Nazionaledell’ANA non poteva non cadere suTorino-capitale che si prepara alle cele-brazioni del 150° anniversario dell’Unitàd’Italia. E inevitabilmente tra i tanti sloganche accompagneranno l’invasione dipenne nere, Torino si fregerà a ragione deltitolo di “Capitale degli alpini”.

L’attesaIl clima che sta vivendo la città per l’arri-vo degli alpini ricorda quello che si respi-rava nel 2006 con le Olimpiadi invernali.Ne è convinto il sindaco SergioChiamparino che marcerà in testa alla sfi-lata con il cappello da artigliere-alpino ela fascia tricolore. Credeva di dover pas-sare il testimone al suo successore, vistoche per il sindaco sono iniziati gli ultimitre mesi di mandato. E invece il“Chiampa”, come a Torino è simpatica-mente chiamato il sindaco, ci sarà:“Un’emozione grandissima, un modostraordinario per concludere il mio man-dato alla guida di questa città straordina-ria”, ripete il sindaco.Una città che ha abbandonato ormai ilclichè di “grigia, triste, noiosa”. Una cittàche saprà far esplodere il suo entusiasmo.Gli alpini di ieri e di oggi sono avvertiti.

Tradizioni alpineUna città dalle grandi tradizioni alpineche ha saputo legare la storia passatadelle penne nere con il futuro. A poco piùdi 40 chilometri da Torino, a Cuorgnè,alle porte del Parco del Gran Paradiso,morì il 5 ottobre del 1916 il generale-sena-

tore Giuseppe Domenico Perrucchetti,considerato il fondatore delle Truppealpine con quel suo celebre articolo pub-blicato nel marzo del  1872 sulla Rivistamilitare italiana dal titolo“Considerazioni su la difesa di alcuni vali-chi alpini e proposta di un ordinamentomilitare territoriale della zona alpina”: fuil primo passo per la formazione delCorpo degli Alpini, di cui curiosamenteegli non fece mai parte. Fu sua quindi l’in-tuizione prima della necessità di unCorpo che fosse esclusivamente posto adifesa delle Alpi.Perrucchetti spartisce la gloria di essere ilpadre degli alpini con il generale CesareRicotti Magnani che, grazie ad un astutostratagemma politico riuscì ad inserire in

La città vive l’attesa della vigilia

di Guido Novaria

È LA SESTA VOLTA CHE TORINO OSPITA L’ADUNATA NAZIONALE DELLE PENNE NERE

La Caserma La Marmora. La Palazzina di caccia di Stupinigi.

Page 11: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

113-2011

un più ampio progetto di riforma militareanche l’istituzione delle prime quindicicompagnie alpine.Inoltre Perrucchetti nel suo saggio notavacome le uniche persone adatte a far partedi questo tipo di Corpo fossero proprio gliabitanti della montagna, dotati del neces-sario spirito di sopravvivenza e della forzae robustezza necessarie per affrontare leveglie, i rigidi inverni, le lunghe marce dellamontagna poiché già avvezzi ad una vitanon facile ma che era una lotta continuacon e contro la natura.

Il futuro con la brigata TaurinenseSe Perrucchetti rappresenta il passato, incorso IV Novembre, nella caserma MonteGrappa, “abita” il futuro delle penne nere.Qui ha infatti sede il comando della bri-gata Taurinense, uno dei fiori all’occhiellodell’Esercito italiano, impegnata da anniin delicate missioni all’estero, dalMozambico alla Bosnia, dal Kosovoall’Afghanistan, ma sempre con unprofondo radicamento territoriale. “Lemontagne del Piemonte rappresentano ilterreno ideale per il nostro addestramen-to - ripete il generale Francesco PaoloFigliuolo, 50 anni, lucano, da alcuni mesialla guida della brigata - e lo sarannoancora la prossima estate con i campi inquota: durante le escursioni e le ascen-sioni in montagna si consolida quello spi-rito di fraternità alpina che fa parte delnostro Dna”. Alla sfilata dell’8 maggio, laTaurinense avrà un posto d’onore, nelricordo anche dei Caduti nelle missioni interre lontane. �

1° SETTORE: Inizio sfilamento: ore: 9

• 1ª Fanfara militare;• Reparto Alpino di formazione con bandiera.• Gruppo Ufficiali e Sottufficiali delle TT.AA. in servizio.• Gonfaloni di: Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino, tutti i Comuni della

Provincia di Torino.• Rappresentanza “Pianeta Difesa”.• 2ª Fanfara militare.• Labaro dell'Associazione Nazionale Alpini.• Bandiera btg. Piemonte.• Stendardo U.N.I.R.R.• Stendardo Istituto Nastro Azzurro.• Alpini decorati, mutilati e invalidi su automezzo.• Rappresentanza equipaggio NAVE ALPINO con striscione.• Rappresentanza I.F.M.S. e Militari stranieri.• C.C.I.O. (Centro Coordinamento Interventi Operativi) della P.C. • Rappresentanza Crocerossine.• Ospedale da campo.

2° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 9.30

• Alpini di ZARA - FIUME - POLA.• Sezioni all’estero: SUD AFRICA - ARGENTINA - AUSTRALIA - BRASILE - CANADA - NEW YORK

- COLOMBIA - PERÙ - CILE - URUGUAY - VENEZUELA - BELGIO - LUSSEMBURGO - GRANBRETAGNA - NORDICA - GERMANIA - BALCANICA CARPATICA DANUBIANA - SVIZZERA -FRANCIA.

3° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 10

• Protezione civile 4° rgpt.;• Sezioni del Centro Sud e isole: SICILIA - SARDEGNA - BARI - NAPOLI - LATINA - ROMA -

MARCHE - MOLISE - ABRUZZI.• Sezioni della Toscana: FIRENZE - PISA/LUCCA/LIVORNO - MASSA CARRARA.

4° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 10.30

• Protezione civile 3° rgpt.;• Sezioni del Friuli - Venezia Giulia: TRIESTE - GORIZIA - CARNICA - GEMONA - CIVIDALE -

UDINE - PALMANOVA - PORDENONE.• Sezioni del Trentino - Alto Adige: BOLZANO - TRENTO.• Sezioni del Veneto: CADORE - BELLUNO - FELTRE - VALDOBBIADENE - VITTORIO VENETO

- CONEGLIANO - TREVISO - VENEZIA - PADOVA - ASIAGO - MAROSTICA - BASSANO DELGRAPPA - VALDAGNO - VICENZA - VERONA.

5° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 13.30

• Protezione civile 2° rgpt.;• Sezioni della Lombardia: TIRANO - SONDRIO - COLICO - LUINO - LECCO - VARESE -

COMO - MONZA - MILANO - PAVIA - BERGAMO - CREMONA - SALÒ - BRESCIA -VALLECAMONICA.

• Sezioni dell'Emilia - Romagna: PIACENZA - BOLOGNESE ROMAGNOLA - MODENA - REGGIOEMILIA - PARMA.

6° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 16.00

• Protezione civile 1° rgpt.;• Sezioni della Liguria: LA SPEZIA - GENOVA - IMPERIA - SAVONA. • Sezione della Valle d’Aosta: AOSTA• Sezioni del Piemonte: DOMODOSSOLA - OMEGNA - INTRA - VALSESIANA - NOVARA -

BIELLA - IVREA - VERCELLI - ACQUI TERME - ALESSANDRIA - CASALE MONFERRATO - ASTI- SALUZZO - CEVA - MONDOVÌ - CUNEO - PINEROLO - VAL SUSA.

7° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento ore 19.00

• Sezione TORINO • Gonfalone Comune di Bolzano con striscione ARRIVEDERCI A BOLZANO• Gruppo di 139 Bandiere a ricordo dei 139 anni del Corpo degli Alpini.• Rappresentanza del Servizio d’Ordine Nazionale.

N.B. I RIFERIMENTI ORARI SONO PURAMENTE INDICATIVI E POTRANNO SUBIRE VARIAZIONI IN PIÙ O IN MENO

ANCHE IN MISURA SIGNIFICATIVA

ORDINE DI SFILAMENTO DELLE RAPPRESENTANZE E DELLE SEZIONIPER L’84ª ADUNATA NAZIONALE – TORINO 7 - 8 MAGGIO 2011

Adunata di Bolzano 2012: prenotazioni alberghiereIl Comitato organizzatore dell’Adunata diBolzano (11-13 maggio 2012) ha stipulato unaccordo con le Aziende turistiche di Bolzano edi Merano per favorire le prenotazioni alber-ghiere e garantire conseguentemente prezzicontenuti.Gli interessati possono quindi rivolgersi, perquanto riguarda Bolzano, alla signora ElenaCortese ([email protected]) dell’Azienda diSoggiorno Bolzano, tel. 0471/307000; per quan-to riguarda Merano, alla signora Veronika Haller([email protected]) dell’Azienda diSoggiorno di Merano, tel. 0473-272000.Per le richieste di alloggiamenti collettivi,attendamenti, roulotte e camper, rivolgersi allasezione di Bolzano, via San Quirino 50/a,39100 Bolzano, e-mail: [email protected] -telefono e fax 0471/279280.

Page 12: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

123-2011

APPUNTAMENTI ADUNATA

FANFARA DELL’8°Gli alpini della fanfara dell’8°, anni 1959-60-61, si danno appuntamento all’A-dunata di Torino per un’altra rimpatriata, dopo quella di Riccione. Contatta-re Ferruccio Sabatini, al nr. 0863-977820; oppure Mario Vola, 0141-844281.

2° ALPINI DI CUNEOI commilitoni del 5°/’99, 2° Alpini di Cuneo si ritroveranno all’Adunata.Contattare Pileri, 335-5389708; oppure Chiusano, 392-5045701.

BTG. CIVIDALE, 16ª CP.Rimpatriata a Torino dei commili-toni della 16ª cp., btg. Cividale, distanza a Chiusaforte nel 1971. Te-lefonare ad Antonio Nobile, 340-7790216; oppure Bagattin, 0434-628313.

14° CORSO AUCGli allievi del 14° corso AUC di Foligno, dopo Aosta, Trieste, Parma, Cu-neo Bassano e Bergamo, si ritroveranno anche all’Adunata di Torino, a55 anni dalla nomina. Scrivere a Luigi Vermiglio, Via XXV Aprile 3 –34074 Monfalcone (GO).

21° CORSO ACSGli allievi del 21° corso ACS di Ao-sta, Caserma Chiarle, nel 1962 sidanno appuntamento a Torino, inoccasione dell’Adunata. Contat-tare Umberto Dorigoni, al nr.0473-232401.

23° CORSO AUCGli ufficiali del 23° corso AUC si ritroveranno all’Adunata di Torino, ve-nerdì 6 maggio. Contattare Antonio Cason, al nr. 333-6913859.

31° CORSO ACSGiorgio Garino (tel. 348-9034975) vorrebbe incontrare all’Adunata diTorino i commilitoni del 31° corso ACS, 6ª cp., della SMALP di Aosta, ca-serma Cesare Battisti, nel 1971. L’appello è per tutti coloro che si rico-noscono nella foto, per tutti i partecipanti al corso e per i commilitonidella cp. Comando e Servizi del btg. Bolzano, anni 1971-72.

167ª CP. TAI DI CADOREDario Gamba dà appuntamento all’Adunata ai commilitoni del 1°/’94,della 167ª cp., Tai di Cadore di Belluno. Contattarlo al nr. 339-3058279.

24° CORSO AUCRitrovo, a 50 anni dalla naja, all’Adunata di Torino per gli artiglieri del 24° cor-so AUC della Sausa di Foligno, 3ª e 4ª batteria. Contattare Bruno Paris, 338-4861614 o Pier Luigi Bastino, 0121-322171; e-mail: [email protected]. SUSA, 35ª CP.

Appello a tutti quelli che all’Adunata di Torino nel 1977 fecero parte del btg.Susa di Pinerolo, 35ª cp. e che sfilarono dietro la fanfara della Taurinense.Alessandro Stevanella, e-mail: [email protected] vorrebbe ricom-porre lo stesso reparto, per rivedersi, di nuovo, a Torino. Contattatelo.

COMITATO ORGANIZZATORE ADUNATALa segreteria del Comitato organizzatore dell'84ª Adunata nazionale è in via Asti 22, 10131 Torino. È aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle12 e dalle ore 14 alle 18.30, il sabato dalle ore 9 alle 12; domenica chiuso.È possibile contattarla ai seguenti recapiti: e-mail: [email protected]; tel: 011/8198594; fax: 011/8393062.

Page 13: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

131-2011

“Sono rimasti nella steppa… riportiamoli a casa!”

Il gruppo Borgo Casale “Rino e Giu-seppe Tosato” guidato da Roberto Pa-van ha ricevuto l’incarico dalla Zona

Berici Settentrionali della sezione di Vi-cenza di commemorare, per tutti i 16Gruppi della Zona, l’anniversario dellabattaglia di Nikolajewka, luogo triste-mente presente nella storia degli alpinial pari dell’Ortigara, di Perati e di tanti al-tri siti bagnati dal sangue di migliaia digiovani. Si è voluto, in questa circotanza,superare la ripetitiva rievocazione dieventi, cruenti ma noti, per focalizzaregli effetti che essi ebbero, ed hanno an-cora, nella società civile. Dopo oltre sessant’anni in Russia sonoancora sepolti tanti giovani il cui ricordo

re nazionale Antonio Munari, il presiden-te della Sezione Giuseppe Galvanin, ilprefetto di Vicenza Melchiorre Fallica, ilsindaco Achille Variati con il gonfalonedel Comune decorato con due Medaglied’Oro al V.M., molti suoi colleghi dei Co-muni della Zona, il gen. D. Pino per la Re-gione militare, il col. Paissan per il Co-mando Truppe alpine, l’assessore regio-nale Ciambetti, l’assessore provincialeGalvanin, uno stuolo di gagliardetti etanti alpini. È stata scoperta anche unalapide in memoria dei 2.519 vicentini nonpiù tornati dalla terra russa. Dopo la Messa celebrata da mons. Busa-to, gen. cappellano, c’è stata la deposi-zione di una corona al monumento aiCaduti a cui è succeduta la commemora-zione della battaglia di Nikolajewka daparte del gen. C.A. Domenico Inneccoche, con toni appassionati, ha rivisitatogli avvenimenti dal punto di vista strate-gico, operativo e umano.La sera precedente, il 21 gennaio, pressoil Centro Congressi della Confartigianatodi Vicenza si era svolta una tavola roton-da sul tema della due giorni: “Sono rima-sti nella steppa…riportiamoli a casa!” Il rientro in patria delle salme dei Caduti eDispersi suscita ancora un vivo interessein tutto il Vicentino. Anche per questo, altavolo della presidenza del dibattito, c’e-rano i rappresentanti delle istituzioni delterritorio con quelli dell’ANA: dal prefettoal sindaco, dal gen. D. Rossi, vice coman-dante delle Truppe alpine al col. Fiore diOnorcaduti, il reduce Carlo Vicentini perl’UNIRR, l’assessore al Bilancio della Re-gione Veneto Roberto Ciambetti, il gior-nalista-scrittore Giovanni Lugaresi. E, perl’ANA, il consigliere nazionale Munari, ilpresidente della sezione di Vicenza Galva-nin il consigliere di Zona Cherobin e il di-rettore de L’Alpino Brunello.La loro presenza al tavolo dei relatori, haconfermato la comune intenzione di col-laborare a questa missione. Tutti, a con-clusione del dibattito, hanno espresso ladisponibilità a ritrovarsi in un futuroprossimo per studiare soluzioni condivi-sibili e praticabili. (r.p.)

(Il CD della Tavola Rotonda é disponibile contattando: [email protected]).

è sempre vivo in tante famiglie che anco-ra sperano di riportare a casa le spogliedi un loro caro. 2.519: questo è il numero impressionantedei vicentini ancora mancanti all’appellonelle contrà, passati per quello che allo-ra era l’ufficio provinciale di Leva e cheoggi ospita, singolare coincidenza, ilGruppo di Borgo Casale.Quei giovani, e tante altre migliaia checomposero l’ARMIR, sono stati comme-morati sabato 22 gennaio con una ceri-monia che ha avuto la supervisione delconsigliere di Zona, Luciano Cherobin, ela collaborazione dei Gruppi della ZonaVicenza Città, guidati dal loro consiglie-re, Mariano Fincato, presenti il consiglie-

TAVOLA ROTONDA A VICENZA PER COMMEMORARE I 2.519 VICENTINI MAI TORNATI DALLA RUSSIA

Una panoramica della sala dei congressi della Confartigianato di Vicenza. (Foto Marchioro)

Il tavolo della presidenza del dibattito: da destra, il moderatore Periz, il direttore Brunello, il giornalista Lugaresi, il presidente Galvanin, il sindaco di Vicenza Variati, il col. Fiore, il capozona Cherobin e il reduce Vicentini.

Page 14: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

143-2011

Nikolajewka: un racconto, quasi un testamento

Èdal 1948 che la sezione di Brescia siincontra con i reduci del Corpod’Armata Alpino e tutti quelli che

sono sopravvissuti alla Campagna di Rus-sia per “rendere onore alla schiera innu-merevole di Caduti e Dispersi”. Una mani-festazione a carattere nazionale che fada fulcro ad una serie di tanti altri incon-tri in ogni parte d’Italia a testimonianzadell’attaccamento della società civile al-le penne nere e soprattutto a ricordo dichi si è sacrificato in nome dell’obbe-dienza all’autorità dello Stato.Alla scuola “Nikolajewka” di Mompiano,nel primo pomeriggio del 29 gennaio,dopo la resa degli onori ai Gonfalonidella Città e della Provincia di Brescia,presenti dodici reduci, tra i quali Vetto-razzo, Vicentini, Cenci, Danda, Floretti,

za dei governanti” che li ha portati ad af-frontare un’impresa disperata. Per unmese gli alpini hanno tenuto testa all’of-fensiva dei russi denominata Piccolo Sa-turno, e la Julia dovette effettuare untrasferimento d’urgenza dalle basi che siera costruite per affrontare l’inverno adun settore privo di opere di difesa, dovealtre Unità avevano subìto un violentoattacco. Quando ricevettero l’ordine di ritirarsi,non furono certo le marce a metterli indifficoltà, ma la mancanza totale diun’organizzazione che garantisse un po’di cibo o almeno fosse in grado di indica-re in che direzione dovevano andare. Il 19-20 gennaio, a Postojalowka, resistet-tero per 30 ore agli attacchi distruttividei russi e quando riuscirono a sganciarsie raggiunsero Valuiki si consumò la trage-dia. Le bande di partigiani, spesso forma-te da giovanissimi, sparavano e uccideva-no quasi per gioco. In quella situazionesalvarsi era l’impulso che dominava unpo’ tutti. “Nessuno era in grado di por-tare in spalla un compagno ferito o pri-vo di forze, come qualcuno racconta”,precisa con fermezza e aggiunge: “Lalunga fila della ritirata si assottigliavacon tanti che crollavano nella neve im-plorando aiuto o semplicemente si ab-bandonavano in silenzio tra le bracciadella morte bianca”. Il racconto, affascinante nella sua dram-maticità, quasi un testamento, ha tenutotutti i presenti in un silenzio commossoe ammirato. Guido, col suo appassiona-to narrare, ha reso più autentica la testi-monianza di empatia umana che provia-mo verso quella lunga fila “di fantasmibianchi” svanita nell’orrore della stepparussa.Il gen. D. Gianfranco Rossi ha portato ilsaluto delle Truppe alpine e il suo, comecomandante della divisione Tridentinaed ex comandante della brigata Julia. Haricordato che il “sedimento di fatti stori-ci” ci consente oggi di vedere salire suipennoni le bandiere di Paesi un temponemici, nel segno di una cooperazione

LA COMMEMORAZIONE DELLA CAMPAGNA DI RUSSIA E DELL’ULTIMA BATTAGLIA DEL GENNAIO 1943 FATTA DA ALCUNI REDUCI

Viviani, autorità civili e militari, con unarappresentanza di ufficiali russi, entra ilLabaro dell’ANA scortato dal presidenteCorrado Perona e da una decina di con-siglieri nazionali. Sono presenti oltreventi vessilli sezionali, in prima fila quel-lo di Brescia con al fianco il presidenteDavide Forlani, e una marea di gagliar-detti. A seguire, la cerimonia della depo-sizione di una corona di alloro.L’allocuzione commemorativa è tenutadal reduce Guido Vettorazzo di Rovere-to. Con la verve di un trentenne si è im-merso nella vicenda dei nostri soldatidell’ARMIR con grande lucidità, senzanascondere una leggera venatura dicommozione. Da protagonista ha rivis-suto quei giorni drammatici e non man-ca di denunciare “la colpevole insipien-

Il gen. D. Rossi e il nostro presidente nazionale Perona passano in rassegna lo schieramento in piazza della Loggia, a Brescia.

Alla Scuola Nikolajewka: due ragazzi, con i due addetti militari dell’ambasciata di Russia a Roma, con la corona che sarà deposta ai piedi del monumento eretto nel giardino dell’istituto.

Page 15: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

153-2011

operosa in operazioni di pace. Il suo pen-siero, partendo dal ricordo di tanti italia-ni che hanno obbedito agli ordini di chiaveva la responsabilità di governare, si èsoffermato sugli impegni dei nostri sol-dati oggi e sullo spirito che li anima nel-l’affrontarli. Gli alpini conservano le pe-culiarità che ne hanno fatto una leggen-da e vogliono dimostrare di essere degnidi perpetuare le tradizioni del nostropassato.Ha concluso gli interventi il presidentePerona, che dopo aver rivolto un caloro-so saluto a tutti i presenti ha affidato ilsuo pensiero ad un intervento del beatodon Gnocchi in occasione di una ceri-monia a Casatenovo, 1955, nella ricorren-za della ritirata di Russia: “Ricordo unasera - disse il beato - con il gen. Reverbe-ri, una tempestosa sera in un’isba nellaquale si è affacciata l’idea della resa…Non ho sentito il minimo dubbio, nessu-no ha potuto avanzare anche lontana-mente il sospetto che si potesse arren-dersi… Ho sentito dire tutti i giorni: vo-gliamo andare a casa. Cose inaudite chesolo gli alpini potevano fare a 7.000 chi-lometri dalla “baita”. Che cosa ci ha spin-to? La casa, il desiderio di questa nostra

del ‘davai’ e della prigionia. Oltre l’ot-tanta per cento non sopravvisse allemarce, ai trasferimenti in treno, aglistenti dei primi mesi di prigionia. L’acco-glienza di una massa enorme di prigio-nieri da parte dei Russi è stata dura ecaotica, con l’attivazione di campi prov-visori dove si riparavano dal freddo inbuche e poi in quelli organizzati dove lamorte per stenti falcidiava una granquantità di soldati. E ha concluso: “Magli alpini in ogni circostanza sanno tra-sformare il loro servizio in opere di ca-rità e solidarietà umana”.La messa in Duomo Nuovo, celebrata dalvescovo di Brescia mons. Luciano Monarie concelebrata da dodici confratelli, di cuialcuni cappellani alpini, oltre al ricordodei Caduti ha avuto un momento di sot-tolineatura alpina nell’omelia del presule,quando ha evidenziato come anche daesperienze di guerra segnate da profondesofferenze e tragedie nascano comporta-menti e sentimenti di fraternità. La custo-dia della memoria diventa motivo per va-lorizzare sentimenti e relazioni che radi-cano un forte sentimento d’identità e unbisogno di far emergere l’umanità insitanella natura di ognuno di noi.

v.b.(Foto di Mariolina Cattaneo)

terra, di queste vostre famiglie. Una not-te a Limarev, il 23 gennaio (1943, n.d.r.), cieravamo asserragliati in questo paese.Ero rimasto indietro per assistere un co-lonnello, morto poi, con gli ungheresi eun altro ufficiale. Io andavo mordendocon i piedi disperati la neve nella nottescurissima. Ogni tanto perdevo questoufficiale, alpino e medico, poi lo sentivoansimare ancora, lo vedevo avvicinarsi,lo risentivo vicino a me. Mi accorsi chequando riprendeva forza mormorava tra identi: i miei figli!, i miei figli!, i miei figli!Ecco perché siamo tornati… e per rifarbella l’Italia, per rifarla migliore”. Nel Salone Vanvitelliano di Palazzo dellaLoggia il reduce Vicentini, con la sua so-

Il gruppo di reduci alla cerimonia all’Istituto di Mompiano.

L’istituto per miodistrofici “Nikolajewka” di Mompiano, costruito dagli alpini accanto all’edificio che ospita la loro sede.

Una panoramica della cerimonia all’istituto di Mompiano.

Da sinistra: Agostino Floretti, 8° Alpini, btg. Cividale; Guido Vettorazzo, 8° Alpini, btg. Tolmezzo; Carlo Vicentini, 4° alpini, btg. Monte Cervino, tutti della divisione Julia; e Nelson Cenci, 6° Alpini, btg. Vestone, della divisione Tridentina.

bria e lucidissima narrazione, ha evocatole vicende di chi, sopravvissuto alle durebattaglie di sfondamento e catturato,dovette subire la straziante esperienza

Page 16: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

163-2011

Colico: “Siamo qui per onorare quei Caduti”

In una cornice di montagne innevate,nell’estremità settentrionale del lagodi Como, gli alpini della sezione di

Colico hanno commemorato, domenica6 febbraio, il 68° anniversario della batta-glia di Nikolajewka.Le celebrazioni hanno avuto un preziosoprologo sabato sera, nel teatro della So-cietà di Lecco, dove si è esibita in un ap-plaudito concerto la fanfara della brigataalpina Taurinense, diretta dal marescialloMarco Calandri.La commemorazione ha avuto inizio do-menica mattina in piazza V Alpini conl’alzabandiera alla presenza di un pic-chetto armato del 32° reggimento GenioGuastatori di Torino con il suo coman-dante col. Puglisi e del vice comandante

vice prefetto vicario di Lecco, Guetta,dal presidente della sezione di ColicoLuigi Bernardi e dal sindaco di ColicoAlfonso Curtoni. Poi gli interventi delpresidente Bernardi, del vice prefettoGuetta, del gen. Rossi e del prof. Tito Da-grada che ha detto: “Siamo qui per ono-rare quegli alpini Caduti, che con genero-sità, abnegazione, collaborazione, senzaegoismo si sono dati nella battaglia”.Al termine della celebrazione è statoconsegnato un attestato di benemerenzaal colichese caporal maggiore capo An-drea Copes, ranger del 4° rgt. Alpini para-cadutisti facente parte della “Task Force45” - Forze speciali italiane in Afghani-stan - per le sue 2 missioni in Iraq e 9 inAfghanistan. �

delle Truppe alpine, gen. D. GianfrancoRossi. Dopo la Messa, concelebrata con iparroci del territorio dal vescovo di Al-bano Laziale, monsignor Marcello Seme-raro, gli alpini hanno percorso le vie cit-tadine con l’accompagnamento dellafanfara della Taurinense, della fanfara al-pina Alto Lario e della fanfara alpina Val-tellina. Erano presenti i Gonfaloni dellaRegione Lombardia, del Comune di Coli-co, delle Province di Lecco, Como e Son-drio, i vessilli delle sezioni di Colico, Co-mo, Bergamo, Brescia, Monza, Lecco, Mi-lano, Sondrio, Tirano e Vicenza, oltre 120gagliardetti e rappresentanti di numero-se associazioni d’arma e civili.La corona in onore ai Caduti di tutte leguerre, è stata scortata dal gen. Rossi, dal

Varese: al Sacro Monte la reliquia di don Gnocchi

La sezione ha ricordato la tragicabattaglia di Nikolajewka al Santua-rio del Sacro Monte, sopra Varese.

Presenza illustre il cardinale Re che hapercorso questa Via Sacra e ricordato

lo Bazzari, il gen. Antonio Pennino del co-mando del Corpo d’Armata di ReazioneRapida Solbiate Olona e il gen. AntoninoMaggiore della Guardia di Finanza. Du-rante l’omelia della Messa il cardinale harievocato i tragici momenti della ritiratacollegandoli alla presenza sul campo dibattaglia del beato don Carlo Gnocchi.Ha invitato quindi gli alpini a raccogliereil messaggio di solidarietà e di amore te-stimoniato dal cappellano alpino perpoter contribuire in modo tangibile almiglioramento della società civile. La ce-rimonia si è conclusa con l’intervento delpresidente nazionale Corrado Peronache ha elogiato la sezione di Varese perquanto fatto nel ricordo di quanti hannodonato la loro vita a Nikolajewka. �

quanto fece papa GiovanniPaolo II nel novembre del1984. Alla celebrazione inSantuario, particolarmentesolenne in quanto occasio-ne della deposizione dellareliquia del beato don CarloGnocchi che era in conse-gna alla Sezione, erano pre-senti il presidente nazionaleCorrado Perona e i consi-glieri nazionali Adriano Cru-gnola e Ferruccio Minelli, il

prefetto di Varese Simonetta Vaccari, ilquestore Marcello Cardona, il sindaco diVarese Attilio Fontana con l’assessoreGladiseo Zagatto, per la Fondazione donCarlo Gnocchi il presidente mons. Ange-

Il cardinale Giovanni Battista Re durante l’omelia.

NIKOLAJEWKA

Lo schieramento in piazza V Alpini, con il reparto della Taurinense, una ventina di sindaci,dieci vessilli, 120 gagliardetti e centinaia di alpini.

Page 17: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

173-2011

Brunico: una corona al monumento all’Alpino

Il 6° reggimento Alpini ha commemo-rato la battaglia di Nikolajewka nelsuo 68° anniversario. La cerimonia si è

svolta a Brunico il 26 gennaio, con unaMessa presso la locale chiesa dei Cap-puccini, alla presenza del comandantedelle Truppe alpine gen. C.A. Alberto Pri-micerj, del vice presidente del Consiglio

to una breve allocuzione, ricordando imomenti salienti di quella terribile ritira-ta nella steppa coperta di neve, quandosolo la ferrea volontà di quegli uominiseppe far fronte al nemico che tentaval'accerchiamento, ma anche al freddo, al-la fame, a quel camminare continuo pernon essere uccisi o restare congelati eper poter “ritornare a baita”. Il 26 gennaiodi quel 1943, all'ingresso dell'abitato diNikolajewka - oggi Livenka - presidiatodai russi, la Tridentina al mattino e l'Oro-bica al pomeriggio, con una battaglia chedurò l'intera giornata, seppero eroica-mente aprire la strada del ritorno allamassa di sbandati che li seguiva. La com-memorazione si è conclusa con la depo-sizione di una corona, in memoria deiCaduti, ai piedi del monumento all'Alpi-no, tristemente oggetto, in passato etuttora, di speculazioni ideologiche diun estremismo che rimuove i crimini delnazismo con la stessa tenacia con la qua-le ricorda il ventennio fascista, con loscopo di impedire la civile convivenzadei due gruppi etnici in Alto Adige.

Ildo Baiesi

provinciale Mauro Minniti, di chi scrivein rappresentanza del Consiglio DirettivoNazionale ANA, unitamente ai vessillidelle sezioni di Bolzano e Trento con di-versi soci della Val Pusteria e numerosialpini del 6°. Al termine della funzione re-ligiosa il colonnello Alessandro Pinelli,comandante del 6° Alpini, ha pronuncia-

Cargnacco: il pensiero corre alla Julia

La mole candida ed imponente del Monte Canin, chetanti ricordi rievoca nella storia della Patria, nella mat-tinata tersa e glaciale di domenica 23 gennaio, faceva

da quinta naturale con le altre cime carniche alla cerimoniache si stava svolgendo sul piazzale antistante il Sacrario diCargnacco. Sotto la regia della sezione di Udine con il con-corso della brigata Julia, si sono ricordati quanti, con mostri-ne di vari colori ma sotto un'unica bandiera, sacrificarono lavita nelle steppe russe. Dei 90.000 morti solo 9.000 hannoavuto la possibilità di rientrare in Patria e riposano in questoSacrario. C’erano il vice presidente nazionale vicario MarcoValditara con il presidente della sezione di Udine Dante So-

ravito de Franceschi. Altamente significativa la presenza di unadecina di reduci, testimoni di quell'immane tragedia che fu laCampagna di Russia.Terminato il rituale della deposizione dei fiori ai cippi dei repar-ti che costituivano l'ARMIR, la cerimonia è proseguita all'inter-no del Tempio con i discorsi delle autorità nei cui interventi nonhanno potuto non citare il parallelismo esistente tra la cerimo-nia di Cargnacco e quelle svolte nei giorni e nei mesi preceden-ti per i ragazzi caduti in Afghanistan, di cui l'ultima proprio nel-la settimana che stava chiudendosi. A seguire la Messa e la de-posizione di una corona al Soldato Ignoto.

Luigi Renzo Rovaris

Il momento della lettura della preghiera dell’Alpino, davanti al sarcofago del Soldato Ignoto e lo schieramento di vessilli e gagliardetti al Sacrario.(Foto di Maria Luisa Besusso)

Page 18: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

Ai piedi del Gran Sasso per ricordare il sacrificio degli alpini a Selenyj Jar

183-2011

I CENTO ANNI DI RUGGERO AMISTADI Ruggero Amistadi ha compiuto 100 anni. Alpino del6° emigrò a Buenos Aires dove tuttora risiede con itre figli. Iscritto alla sezione Argentina e a molte al-tre associazioni italiane, sempre con l’Italia nel cuo-re, aspetta con ansia tutti i mesi L’Alpino, suo unicocontatto con la Patria.

AUC DEL 94° CORSOIn occasione del raduno del 1° raggruppamento, unadelegazione di ex allievi ufficiali del 94° corso AUCdi Foligno ha consegnato al presidente Perona unatarga commemorativa con gagliardetto. Nella foto:Perona, il consigliere nazionale Duretto e gli ex AUCTomaiuolo e Contardi.

FOTO RICORDO SUL PASUBIOAlcuni soci dei gruppi di Bonacina, sezione di Lecco,e di Torrebelvicino, sezione di Vicenza, in occasionedel pellegrinaggio al Pasubio, hanno percorso le fa-mose 52 gallerie. Qui sono nella foto ricordo con ilpresidente nazionale Perona.

... ANCORA SUL PASUBIOInsieme al presidente nazionale Perona, alcuni socidel gruppo di San Vito di Fagagna, Udine, che hannopartecipato al pellegrinaggio.

IN BREVE

L a cronaca potrebbe essere quella disempre, perché da sempre le nostremanifestazioni sono scandite dagli

stessi gesti: l'onore ai caduti con la coronadi fiori al monumento, l'incontro con l'am-ministrazione comunale, la grande sfilatadella domenica dei circa 10.000 alpini pre-senti ad Isola del Gran Sasso, la Messa nelsantuario di San Gabriele e l'appassionatointervento del vice presidente nazionaleOrnello Capannolo. Eppure ogni anno leemozioni si rinnovano anche grazie al mo-mento di riflessione che il gruppo di Isola,guidato dal vulcanico Ciarelli, riesce ad of-frire. Quest'anno, nel 150° anniversario del-l'Unità Nazionale, ripercorrere le tappe delsacrificio dei ragazzi abruzzesi nelle dueguerre mondiali assume un significato deltutto particolare. Prima con Gianni Periz siè ricostruita la partecipazione del batta-glione Monte Berico (del quale il batta-glione L'Aquila erediterà le glorie) in Pasu-bio; poi con il bel lavoro del regista Fabri-zio Franceschelli "Gli eroi del Gran Sasso"che racconta le storie dei reduci abruzzesidella seconda guerra mondiale. Un lavoroche è riuscito ad offrire un quadro partico-

larmente lucido e reale di questi ragazzisemplici e tenaci che non avevano mai vi-sto il mare e che non avevano mai preso iltreno. Ragazzi che, strappati dalla loromontagna, si sono ritrovati nella desolantevastità della steppa a combattere per ipropri fratelli, per l'Italia e per tornare a ca-sa. La semplicità, l'uso del dialetto e il sor-riso di questi uomini ormai novantenni cheraccontavano storie terribili come si trat-tasse di ordinari casi della vita, che narra-vano di una vita che poi è ripresa dopo laguerra con i ritmi di sempre mi ha fattopensare a quanto avesse ragione chi hadetto che gli italiani sono stati davvero ita-liani soltanto con una divisa addosso. Eoggi, non senza una buona di amarezza, miverrebbe da aggiungere che gli italiani so-no tali solo con un cappello in testa. Ma latanta gente comune che si è stretta agli al-pini in questa due giorni abruzzese, cosìcome capita ad ogni nostro appuntamen-to, mi porta a concludere che motivi disperanza per questa nostra Italia ce ne so-no di più di quello che potrebbe apparire.

Cesare LavizzariFoto di Alberto Sporys

Page 19: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

È ALPINO IL CAMPIONE DEL MONDODI MOUNTAIN BIKE Nella sede della sezione di Bre-scia è stato festeggiato CarloManfredi Zaglio, iscritto algruppo di Zanano, vincitore perla seconda volta del titolo dicampione del mondo masterM3 di mountain bike amatoria-le. Alla serata di chiusura dell’attività sportiva dellaSezione, gli è stato assegnato il titolo di “alpino spor-tivo dell’anno” intitolato alla memoria di Carlo Arna-boldi. Nella foto la consegna dell’attestato da partedel figlio di Arnaboldi Gian Battista.

IN BREVE

LA FANFARA DI LIZZANA AL CONTRINIn questa bellissima foto la fanfara alpina del gruppodi Lizzana, sezione di Trento, con il presidente nazio-nale Perona in occasione dell’ultimo raduno al rifu-gio Contrin.

GLI ALPINI DI MELLEGli alpini di Melle della sezione di Saluzzo, fotografa-ti davanti alla cappella di San Bernardo da loro inte-ramente restaurata.

PREMIATO TERESIO VALSESIATeresio Valsesia, scrittore, giornalista, già vicepresi-dente del CAI, iscritto all’ANA di Domodossola co-me aggregato, è stato nominato “Borgomaneresedell’anno” da una commissione formata da enti lo-cali (tra i quali l’ANA) e giornalisti. Gli alpini lo ricor-dano per la sua partecipazione al Camminaitalia1999 “ANA e CAI insieme sul sentiero che unisce l’I-talia”, organizzato dal gen. Cesare Di Dato, già diret-tore de L’Alpino.

193-2011

In visita alla sede nazionale i capigruppo dei Berici Settentrionali

Guidati dal presidente sezionaleGiuseppe Galvanin, quarantatrétra capigruppo e consiglieri della

Zona Berici Settentrionali, con il capozo-na Luciano Cherobin, già vice presidentenazionale vicario, hanno fatto visita allasede nazionale e ai vari uffici, nonché al-la redazione de L’Alpino.L’intento era quello di far conoscere aicapigruppo, ai giovani soci ed ai soci piùimpegnati la sede nazionale, la sua orga-nizzazione, le persone che vi lavorano equali opportunità di collaborazione sipossono instaurare tra i Gruppi e la strut-tura nazionale per rendere sempre piùaderente alle nuove esigenze l'attività as-

sociativa. Il tutto anche per verificare,con lo scambio di conoscenze e di infor-mazioni finalizzate al dibattito sul futuroassociativo. La delegazione è stata rice-vuta dal presidente nazionale Perona,presenti anche il vice presidente vicarioMarco Valditara e il tesoriere MicheleCasini, e si è soffermata nei vari uffici in-trattenendosi con il personale. Nelle foto: tutti in posa, davanti alla se-de nazionale in via Marsala 9 e al tavolodel CDN con il presidente nazionale Pe-rona, il presidente di Vicenza Galvanin,Cherobin e, in piedi, a destra, il vice pre-sidente vicario Valditara. �

(Foto dell'alpino Bruno Mioni, di Torri-Lerino)

Page 20: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

203-2011

Dagli alpini una di professionalità

Alla 63ª edizione dei Ca.STA, i cam-pionati sciistici delle Truppe alpi-ne svolti come da tradizione sulle

nevi dell’Alta Pusteria, in Alto Adige, glialpini hanno dato ancora una volta provadi grande preparazione e professionalità,suscitando l’ammirazione delle forma-zioni delle altre nove nazioni in gara: Au-stria, Germania, Spagna, Slovenia, StatiUniti, Romania, Afghanistan, Libano eMacedonia. In tutto, un migliaio di atleti.Su tutti ha primeggiato la pattuglia del 7°reggimento Alpini con la vittoria dellagara più importante e prestigiosa, quellariservata ai plotoni, la gara della provaprincipe, la più lunga – tre giorni e duenotti - complessa e difficile. Gli alpini del 7° si sono presi la rivincitasui vincitori dell’anno scorso, i paracadu-tisti del 4° reggimento rangers, giuntiquest’anno secondi. Terza, la pattugliadel 32° reggimento alpini genio guastato-ri, che hanno dato prova di grande affia-tamento.

suoi reggimenti. Sul podio, i vincitorihanno spiegato uno striscione con i no-mi dei cinque alpini del reggimento ca-duti in missione in Afghanistan: “Gian-marco, Sebastiano, Francesco, Marco,Matteo qui con noi”, ai quali hanno dedi-cato la vittoria.

AI CA.STA IN VAL PUSTERIA MILLE ATLETI DI DIECI NAZIONI. IL SINDACO DI DOBBIACO: “ONORE E GRATITUDINE AGLI ALPINI,IMPEGNATI NELLA DIFESA DEI VALORI-CARDINE DELLA NOSTRA SOCIETÀ”

Il magnifico plotone del tenente AndreaTrevisson al termine della gara ha rice-vuto i complimenti direttamente dal ge-nerale Marcello Bellacicco, comandantedella Julia, in collegamento telefonicodall’Afghanistan, dove si trova attual-mente schierata la brigata con tutti i

Dagli alpini una di professionalità

Il gen. Abrate e il presidente Perona premiano il comandante del 4° rgt. Alpini parà Col Montalto,per la vittoria del Trofeo Medaglie d’Oro Alpine.

L’apertura dei Ca.STA.

Page 21: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

superba prova superba prova

213-2011

Al quarto posto nella gara dei plotoni glialpini del 2° reggimento di Cuneo, chehanno lottato con ammirevole tenacia eagonismo giocandosi il tutto per tuttoalla “team sprint” finale. Quinto il ploto-ne sloveno, che ha onorato la gara con ilmassimo impegno.I Ca.STA, accompagnati da una serie dimanifestazioni di contorno e momenticelebrativi con deposizione di corone aimonumenti ai Caduti, hanno avuto unprologo nella mattinata di domenica 30gennaio con il Winter Triathlon (6 km dicorsa, 10 km di mountain-bike e 7 km disci di fondo) disputato a San Candido evalido come prova unica di campionatoitaliano e gara di Coppa Europa. La vitto-ria è andata al russo Andreev Pavel, men-tre Daniel Antonioli, del Centro SportivoEsercito di Courmayeur, giunto secondo,si è laureato campione italiano per lasettima volta. Terzo l’altro russo in gara,Krillov Evgeny. Russa anche la vittoria incampo femminile, con Yulia Surikova,

mentre l’Italia ha conquistato il secondoe il terzo posto con una brillante EnricaPerico, campionessa italiana 2011, e conLaura Mazzucco, campionessa italiana2010.A sera, la cerimonia ufficiale di aperturadei giochi, in piazza del Magistrato, a SanCandido, con la lettura della formula da

parte del generale di C.A. Giuseppe Va-lotto, Capo di Stato Maggiore dell’Eser-cito e l’accensione del tripode: tedoforod’eccezione caporal maggiore degli Alpi-ni Roland Fischnaller, della Val di Funes –atleta del Centro Sportivo Esercito – fre-sco vincitore della medaglia di Bronzo aicampionati del mondo di snowboard e

La pattuglia del 7° che ha dedicato la vittoria ai compagni caduti.

Page 22: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

223-2011

Ai Ca.STA hanno partecipato anche gli atleti della nostra Associazione con ottimirisultati che hanno permesso all’ANA di attestarsi al 3° posto nella classifica gene-

rale del Trofeo dell’Amicizia, dietro a Italia e Romania.Nella gara di slalom gigante Mauro Dionori (sezione Cadore) si è classificato terzo,davanti a Gianmauro Piantoni (Bergamo), 6° Roberto Siorpaes (Cadore), 10° AndreaRossi (Bergamo), 12° Nadir De Rocco (Belluno), 15° Daniele D'Isep (Belluno), 18° AntonioGiacomelli (Cadore) e 23° Sincero Pra Levis (Belluno), 42° Leone Pampanin (Cadore).Nella gara di sci di fondo il primo atleta ANA è Alfio Di Gregorio (Vicenza), piazzato-si al 9° posto, 16° Giuliano De Monte Zanguol (Cadore), 30° Giovanni Caldart (Belluno).

La rappresentativa ANA ai Ca.STA: in prima fila da sinistra Pampanin, Pra Levis, D’Isep e De Rocco;in piedi, da sinistra, Piantoni, Rossi, Siorpaes, Dionori, Giacomelli e il presidente della sezioneCadore Cason.

LA RAPPRESENTATIVA DELL’ANA AI CA.STAattualmente terzo nella classifica gene-rale di coppa del mondo.Nel suo indirizzo di saluto, il capo di SMEgen. Valotto ha affermato che i Ca.STAsono “la concreta applicazione dei quat-tro cardini fondamentali sui quali si basala nostra forza armata al servizio del Pae-se: l’addestramento, la pratica sportiva,la coesione e il senso di appartenenza”.La preparazione in ambiente montano,ha spiegato poi, è un momento fonda-mentale per poter affrontare le com-plesse missioni in ambienti difficili e im-pervi, come quelle in cui sono impegnatii nostri reparti in Afghanistan. Ed ha ri-volto un particolare ed affettuoso rin-graziamento al nostro presidente nazio-nale Perona “per la quotidiana, instanca-bile e preziosa opera dell’AssociazioneNazionale Alpini”.Il generale Alberto Primicerj, comandan-te delle Truppe alpine, ha sottolineato lanatura dei Campionati che oltre ad esse-re un appuntamento sportivo costitui-scono un momento di verifica delle ca-pacità dei reparti alpini a muovere in am-biente innevato di alta montagna, fatto-re che completa la preparazione psico-fisica degli alpini e li rende capaci di as-solvere impegni gravosi ed importanti“anche a costo di estremi sacrifici, comeaccaduto alla brigata Taurinense in Af-ghanistan, alla brigata Alpina Julia ed al 4°reggimento Alpini paracadutisti”. Il benvenuto agli alpini e alle rappresen-tative militari delle altre nove nazionil’ha dato il sindaco di San Candido, Wer-ner Tschurtschenthaler, anche a nomedei sindaci di Dobbiaco, Sesto e di tuttala popolazione dell’Alta Pusteria. Ha loroaugurato un felice svolgimento delle ga-re in questa valle che è patrimonio del-l’Umanità per le sue incomparabili bel-lezze. “E da sindaco e da ex alpino – haconcluso - desidero chiudere questo miobreve saluto con un auspicio sincero: vi-va gli alpini!”.

I giochi sono stati aperti ufficialmentedal sottosegretario alla Difesa, on. Gui-do Crosetto, al quale va riconosciutol’impegno e la frequente presenza pres-so i reparti italiani, alpini e non, in Af-ghanistan.Nei giorni successivi è stato un continuocarosello di gare che hanno duramenteimpegnato le squadre, in prove nellequali ciascuno ha davvero dato il massi-mo. Ma la sera è stata occasione di in-contri fra amici, gli stessi che si ritrovano

fuori dai rispettivi confini, impegnati nel-le comuni missioni di pace. Come del resto ha rilevato lo stesso ge-nerale Primcerj nel suo intervento dichiusura, quando ha affermato che “icampionati sono stati una grande festama anche un aperto scambio di espe-rienze destinate ad aumentare la fiduciareciproca, essenziale in eserciti alleati eamici che operano negli attuali, com-plessi scenari”.Con questo spirito, e con un pizzico ditristezza per la partenza, si è svolta an-che la cerimonia di chiusura dei campio-nati, la sera del 4 febbraio. Una cerimoniasolennizzata dalla presenza del capo diStato Maggiore della Difesa gen. BiagioAbrate, che era accompagnato dal gen.C.A. Francesco Tarricone, comandantedelle Forze operative terrestri.Il saluto di commiato agli atleti l’ha datoper primo il sindaco di Dobbiaco, GuidoBocher, anche a nome dei colleghi dellavalle. Ha riconosciuto l’alto valore tecni-co dei campionati, “come test strategicoe propedeutico alla complessità degli im-

Il concerto delle fanfare della Julia e della Taurinense, diretto dal maresciallo Marco Calandri.

Page 23: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

233-2011

pegni in cui i professionisti in armi sonochiamati, in sinergia con le altre forze Na-to, a difendere un orizzonte valoriale cheindividua nella libertà e nella democraziai suoi punti cardine”. E nel dare un arrive-derci in questa valle ha concluso: “Onoree gratitudine agli alpini, onore e gratitudi-ne agli uomini in divisa di tutte le Nazio-ni partecipanti, impegnati nella difesa deivalori-cardine della nostra società”.Ha concluso il gen. Abrate, che nel suoindirizzo di saluto e di ringraziamentoagli atleti e alla comunità della Pusteria,ha ricordato, con una venatura di nostal-gia, gli anni trascorsi in questa valle. Ha

espresso ammirazione alle rappresenta-tive militari e, rivolgendosi al nostro pre-sidente Perona, ha riconosciuto “il gran-de merito dell’Associazione per esserestata insostituibile sostenitrice del Pia-neta Difesa, che ha dato occasione a tan-ti giovani di conoscere i valori dei nostriuomini e delle nostre donne con le stel-lette”. Del resto, i nostri soldati sono inti-mamente legati alla storia d’Italia, dellaquale si celebra il 150° dell’Unità, “un an-niversario che ci chiama ad una profondariflessione”. Abrate ha infine rivolto “unpensiero commosso e riconoscente” aglialpini e agli altri militari che hanno datola vita per aiutare a crescere la gente diterre lontane, e ha espresso vicinanza al-le famiglie di questi Caduti.Poi, nella piazza tornata silenziosa, lenta-mente la fiamma del tripode posto alcentro della grande aiuola si è spenta. La63ª edizione dei Ca.STA era ormai storia.

(ggb)

CLASSIFICHETrofeo Medaglie d’Oro alpineRiservato alle Truppe alpine, viene aggiudicato tenendo conto della somma dei punteggi ottenuti daisingoli reparti in tutte le gare.1°) 4° rgt. Alpini paracadutisti "Monte Cervino", 2°) 7° rgt. Alpini, 3°) 32° rgt. Genio guastatori, 4°) 2° rgt. Al-pini, 5°) 9° rgt. Alpini, 6°) Reparto comando Supporti Tattici Taurinense, 7°) 8° rgt. Alpini, 8°) 3° rgt. Alpi-ni, 9°) 3° rgt. artiglieria terrestre, 10°) 1° rgt. artiglieria da montagna, 11°) 5° rgt. Alpini, 12°) 6° rgt. Alpini,13°) 2° rgt. Genio guastatori, 14°) Reparto Comando Supporti Tattici Julia, 15°) 1° rgt. Nizza Cavalleria.

Trofeo dell’amiciziaComprende i punteggi ottenuti dalle singole rappresentative nazionali nelle prove di sci alpino, fon-do, slalom gigante e pattuglia 25 km. Vi partecipano anche rappresentative di vari Corpi dell’esercitoe associazioni d’Arma, come l’ANA.1° Italia (38 punti), 2° Romania (25), 3° ANA (17), 4° Austria (14), 5° Spagna (14), 6° USA (12), 7° Libano (10),8° Slovenia (7), 9° Germania (6), 10° Nrdc–Ita (6), 11° USA Setaf (5), 12°Macedonia (4), 13° A FC Madrid (3).

Trofeo Buffa – IFMS TrophyIl trofeo Buffa riguarda la prova del plotoni, anche stranieri, così come all’IFMS Trophy.1°) 7° rgt. Alpini, 2°) 4° rgt. alpini paracadutisti "Monte Cervino", 3°) 32° rgt. Genio guastatori, 4°) 2° rgt.Alpini, 5°) Slovenia, 6°) Reparto comando Supporti Tattici Taurinense, 7°) 9° rgt. Alpini, 8°) 8° rgt. Alpi-ni, 9°) 3° rgt.Alpini, 10°) 3° rgt. artiglieria terrestre, 11°) 1° rgt. artiglieria da montagna, 12°) 5° rgt. Alpini,13°) 6° rgt. Alpini, 14°) 2° rgt. Genio guastatori, 15°) Reparto Comando Supporti Tattici Julia, 16°) 1° rgt.Nizza Cavalleria.

Trofeo Truppe alpineSono due prove di slalom femminile valevoli per i campionati della FIS.1° Austria, 2° Italia, 3° Comitato Alto Adige, 4° Russia, 5° Comitato Valdostano, 6° Comitato Trentino.

Le classifiche complete sono su: www.truppealpine.eu/casta/

Lo slalom femminile F.I.S. Qui e sotto, due momenti della gara dei plotoni.

Page 24: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

243-2011

GLI ALPINI NELLA STORIA D’ITALIA

L e conseguenze del reclutamento ter-ritoriale sono numerosissime e spa-ziano dai legami interni ai reparti, al

rapporto tra alpini e popolazione civile, al-la relazione tra istituzione militare e territo-rio. In primo luogo, i reparti: quando un co-scritto viene arruolato in una compagnia al-pina, in caserma non trova dei “commilito-ni” ma dei “compaesani”. Molti di loro li co-nosce già, li ha incontrati da bambino ascuola, li ha rivisti nella piazza del paese, ladomenica dopo la Messa, al ballo a pal-chetto; altri li incontra ora per la prima vol-ta, ma sono ragazzi che parlano il suo stes-so dialetto, conoscono gli stessi campanilie gli stessi orizzonti, sono cresciuti nellastessa vallata. Questa comunanza di tradi-zioni e di cultura stabilisce fra gli alpini unlegame molto più forte rispetto ad altriCorpi: è un legame tra “uomini” prima chetra “soldati”, un vincolo preesistente alla vi-ta militare. La compattezza delle compa-gnie alpine, riconosciuta e sottolineata datutti gli esperti militari, nasce da qui, da unasolidarietà istintiva tra figli delle stessemontagne e delle stesse vallate. L’esempiopiù evidente e drammatico è la ritirata diRussia dell’inverno 1942/43: le Divisioni dialpini hanno migliaia di vittime (come i fan-ti, come le armate ungherese e romena) masono le sole che conservano l’unità dei re-parti e a Nikolajewka giungono con compa-gnie e plotoni decimati, eppure ancora uni-ti. La ragione è insieme semplice e profon-da: nel compagno che cade a terra strema-to dalla fame e dal freddo, l’alpino non ve-de un commilitone conosciuto qualchemese prima in caserma, ma un com-paesano con cui è cresciuto, unodi cui conosce i genitori, lesorelle, la casa. Aiutar-lo a rimettersi in

piedi, mantenersi stretti l’un l’altro, incorag-giarsi pensando a quando “ariverem a baita”,è un modo per difendere la propria comu-nità e, insieme, la propria identità.In secondo luogo, il reclutamento territo-riale incide sul rapporto con la popolazionecivile. Per gli abitanti delle vallate gli alpininon sono “soldati”, giovani in divisa che par-lano dialetti incomprensibili e vivono chiu-si nei recinti delle piazze d’armi: gli alpini so-no i “bocia”, i figli della comunità, i coscrittipartiti ancora “ragazzi” per la leva e destina-ti a tornare già “adulti”. E la caserma non èpercepita come un luogo lontano e stranie-ro, ma come l’edificio dove ieri hanno in-dossato la divisa i nonni, poi i padri, oggi i fi-gli, domani i nipoti e i pronipoti; un luogodove molti, dopo il congedo, tornerannocome volontari, chi per una manutenzioneelettrica, chi per un lavoro di carpenteria,chi per un intervento idraulico. In questomodo, il periodo del servizio di leva alpinadiventa una proiezione della vita civile, unadelle esperienze che scandiscono l’esisten-za della comunità: e la caserma è un patri-monio del territorio, come il municipio, lascuola, l’ufficio postale.In terzo luogo, l’immagine del Corpo. L’alpi-no si caratterizza da subito come un monta-naro, che nell’attività militare propone lestesse virtù e le stesse attitudini dellagente di montagna: la pazienza, latenacia, la rassegnazione, laresistenza, la pacatezza.Come scriverà nel

di Gianni Oliva

Figli della montagna e delle vallate alpine

TERZA PUNTATA

1920 Piero Jahier in “Con me e con gli alpini”,il soldato alpino è prima di tutto un uomodella montagna: “perchè gli alpini curanotanto le robe, mentre spreca il soldato cit-tadino? Perchè il montanaro che deve crea-re ogni cosa ha rispetto alla cosa creata: sache è fatica creare: e dunque conserva lacosa creata, la spende lentamente, la ripara,l’ama. Perchè gli alpini sono tanto discipli-nati? Perchè loro padrone è la montagnache è autorità assoluta. Dall’alto viene, indi-scutibile, il tuo bene e il tuo male. Perchè glialpini combattono così bene? Perchè cre-dono alla forza del montanaro e il loro la-voro è un combattimento con la natura.Perchè sono così rassegnati? Perchè consi-derano i mali della società come i mali del-la natura: sono mali eterni e imprevedibili imali della natura, e nulla vale la ribellione.Tu non ti ribellerai perchè le rupi cancella-no in un attimo il campetto tentato. Tu nondistruggerai perchè la valanga distrugge. Ate tocca riparare e conservare. Tu non of-fenderai perchè l’ingiustizia ha offeso. A tetocca patire e riparare”. �

(3 - continua)

Page 25: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

253-2011

La 23ª batteria della divisione Pusteria nel 1938, durante l’ascesa all’Antelao, nelle Dolomiti.

Gli artiglieri del 5º gruppo Lanzo, divisione Pusteria, scalano il monte Cristallo nel luglio 1939.

Alpini del btg. Val Cordevole.

Page 26: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

263-2011

NOSTRI ALPINI IN ARMI

Conclusa la missione del 7° in Afghanistan

Tornano in Patria il 7° reggimentoalpini, comandato dal col. PaoloSfarra, il 2° reggimento Genio alpi-

ni guastatori di Trento e il 232° reggimen-to Trasmissioni di Avellino al terminedella missione alla Task Force South East,in Afghanistan, iniziata nel settembredell’anno scorso. Il 7° reggimento era sta-to il primo a partire, anticipando la par-tenza del resto dei reparti della Julia, ri-masti ancora ad Herat. È stata una mis-sione molto dura e impegnativa, nellaquale il reggimento ha perso cinque al-pini, ricordati per nome durante la ceri-monia di commiato: Gianmarco, Marco,Sebastiano, Francesco e Matteo. Un pesante contributo di Caduti per lapace, che non ha impedito al comandan-te della Task Force ed ai suoi uomini disvolgere nel modo ottimale la missioneaffidata, garantendo sicurezza e aiuti allapopolazione delle province afgane sottola loro giurisdizione: i distretti di Bakwa,del Gulistan e del Pur Chaman.Alla cerimonia di avvicendamento hapartecipato il comandante del RegionalCommand West gen. B. Marcello Bella-

cicco, comandante della Julia, e i rappre-sentanti delle autorità locali, in partico-lare, il capo della polizia della provinciadi Farah, il responsabile provinciale deiServizi di Sicurezza e il comandante del-la 2ª Brigata dell’esercito afgano. Nei me-si in cui sono stati impegnati, i nostri al-pini e i militari degli altri reparti della Ta-sk Force South East hanno percorso mi-gliaia di chilometri nell'impervia area, te-nendo i collegamenti con i villaggi, svol-to pattugliamenti quotidiani, spostando-si con i loro automezzi blindati, attrezza-to basi avanzate per garantire maggioresicurezza ai territori, contribuendo al mi-glioramento delle condizioni di vita so-prattutto della popolazione anche gra-zie agli aiuti umanitari: cibo, medicinali,

attrezzi per lavorare la terra, kit scolasti-ci e tanto altro ancora che è stato dona-to anche dalle nostre sezioni.Sono stati duecentomila gli euro investi-ti nello sviluppo di progetti nelle areedel Gulistan e di Bakwa. I nostri militari hanno ricostruito unascuola femminile distrutta dai ribelli,hanno pavimentato la piazza e il bazar diun villaggio, restaurato una moschea euna clinica e costruito molti pozzi. Lagente che era fuggita per paura dei tale-bani è tornata nei villaggi, sono stati ria-perti i bazar e le scuole. La popolazioneha dimostrato riconoscenza per il lavorosvolto dagli alpini, un apprezzamento ri-conosciuto anche dalle autorità locali edalle forze di sicurezza afgane. �

L’abbraccio fra i colonnelli Sfarra e Tantilloalla cessione del comando della Task Force.

Gli insegnanti e i maggiorenti del villaggioalla cerimonia dell’inaugurazione della scuola femminile.

Il gen. Abrate in visita al contingente italiano

Il capo di Stato Maggiore della Difesa, gen. Biagio Abrate, ha fatto visi-ta ai reparti del contingente italiano in Afghanistan. Accompagnatodal comandante del COI (il Comando operativo interforze) gen. C.A.

Cornacchione, ha avuto a Kabul un incontro con il gen. Petraeus, coman-dante della forza multinazionale in Afghanistan, il quale gli ha conferma-to la stima per i nostri militari indicati come “esempio della capacità diinterfacciarsi con la popolazione e con le forze di sicurezza afgane”. Ilgen. Abrate ha ispezionato quindi i reparti dell'aeronautica e il settoredella nostra Marina e della Guardia di Finanza. A Herat, è stato accoltodal gen. Bellacicco, comandante della Julia. Infine ha visitato la sede del-la Task Force dell'8° Alpini e una delle basi della Combat Outpost, leunità che garantiscono la “bolla di sicurezza” a Bala Murghab. Prima ditornare in Italia, Il gen. Abrate ha fatto tappa in Libano, dove ha incontra-to i militari italiani impegnati nell'operazione “Leonte”. �

Page 27: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

273-2011

Incontro a Treviso dei presidentidel 3° Raggruppamento

La città di Treviso non poteva riser-vare migliore accoglienza ai parte-cipanti all’incontro dei presidenti

del 3° Raggruppamento. In piazza dellaVittoria era presente la banda per solen-nizzare con le note dell’Inno nazionale edella leggenda del Piave il rituale alza-bandiera e la deposizione della coronasul monumento ai Caduti. E poi, orgo-gliosamente, verso il palazzo dei Trecen-to con i 25 vessilli sezionali, i rappresen-tanti delle Sezioni e numerosi alpini.Nel bellissimo salone ha fatto gli onoridi casa il prosindaco Giancarlo Gentiliniche ha accolto il presidente nazionaleCorrado Perona, accompagnato dal vicepresidente vicario Marco Valditara, dalvice presidente nazionale Sebastiano Fa-vero, dai consiglieri nazionali, AngeloPandolfo, Nino Geronazzo, Roberto Ber-tuol, Giuliano Chiofalo, Onorio Miotto eFranco Munarini, il revisore dei conti IldoBaiesi, il direttore de L’Alpino VittorioBrunello, i responsabili della Protezionecivile di Veneto e Friuli.Dopo gli indirizzi di saluto i presidentihanno preso atto della scadenza del se-condo mandato di Marco Valditara eFranco Munarini, e della ricandidatura diNino Geronazzo ed Ildo Baiesi. Le sezio-ni di Valdagno e Gorizia hanno quindipresentato la candidatura, rispettiva-mente di Luigi Cailotto e di Renato Cisi-

vento conclusivo del presidente nazio-nale.Ne sono stati oggetto il ringraziamentoai consiglieri nazionali che lascerannodopo sei anni di costante e produttivoimpegno, il 150° dell’Unità d’Italia, i com-plimenti alla sezione di Treviso, ma an-che i problemi di incomprensione con al-cune autorità ecclesiastiche, il PianetaDifesa e l’arruolamento dei volontari.Tutti gli argomenti sono stati trattati conestrema chiarezza, mentre fermezza edeterminazione hanno caratterizzato ladelicata questione del monumento al-l’Alpino di Brunico.Contestualmente all’incontro dei Presi-denti si sono ritrovati i rappresentantidei giovani che hanno però dovuto la-mentare una modesta partecipazionenonostante uno specifico invito.La squisita accoglienza della sezione diTreviso e del suo presidente Luigi Casa-grande si è conclusa con un pranzo pres-so la sede della Provincia di Treviso in lo-calità S. Artemio e la distribuzione di gra-diti omaggi enogastronomici.

Ruggero GallerReferente del 3° Raggruppamento

Perona sollecita un apporto di idee sul futuro associativo - A Feltre il raduno del Triveneto 2012 -“Preso atto della candidatura di Piacenza per l’Adunata 2013”

lin. La proposta è stata approvata all’una-nimità. Per quanto riguarda gli argomentida trattare nella prossima riunione, in-detta dal consiglio nazionale, la questio-ne fondamentale ha riguardato il futuroassociativo con numerosi interventi eduna vibrata sollecitazione da parte delpresidente Perona per l’apporto di ideeserie e responsabili. La nomina del grup-po di lavoro per l’eventuale candidaturaalla presidenza nazionale di un rappre-sentante del Raggruppamento è avvenu-ta in piena serenità. Sono stati chiamati afarne parte: Roberto Genero (Marostica),Umberto Scarabello (Pordenone), DinoSalamon (Vittorio Veneto), Alfonsino Er-cole (Verona) ed Attilio Martini (Trento).L’organizzazione del raduno Triveneto2012 è stata affidata alla sezione di Fel-tre, mentre è stato preso atto della can-didatura di Piacenza per l’Adunata nazio-nale del 2013.I responsabili della Protezione civile han-no presentato il quadro della situazionein atto e delle prospettive, in particolaredell’assegnazione della Colonna MobileNazionale alla nostra Associazione.Gli interventi di Nino Geronazzo sull’A-dunata di Torino, il caloroso saluto delprosindaco, le comunicazioni del refe-rente del Raggruppamento, la scelta diUdine per il prossimo incontro del primodi ottobre 2011 hanno preceduto l’inter-

Uno scorcio della Sala dei Trecento che ha ospitato il raduno dei presidenti del 3° Raggruppamento.

Il tavolo della presidenza, con il presidente Perona e il prosindaco Gentilini.

Un momento della sfilata, aperta dal vessillodi Treviso, la città ospitante.

Page 28: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

283-2011

SPORT

Sci di fondo: campione è ancoraAlfio Di GregorioLa sezione ANA di Domodossola, sa-

bato 12 e domenica 13 febbraio, conorgoglio ha ospitato in Valle Vigez-

zo il 76° campionato nazionale ANA di scidi fondo. Due entusiasmanti giornate al-l'insegna dello sport e dell'alpinità curatein dettaglio dai 7 Gruppi alpini riunitinella “valle dei pittori” (Druogno, Toce-no, Craveggia, Villette, Re, Malesco eSanta Maria Maggiore) coordinati dal de-legato di valle Enrico Bonzani in collabo-razione con i rispettivi Comuni, volonta-ri dello Sci club Valle Vigezzo, Centrofondo "Alfredo Sartori", Vigili del Fuoco,associazione Mutuo soccorso, Protezio-ne civile, Forestale, Carabinieri, ProvinciaVerbano-Cusio-Ossola, Regione Piemon-te e compartecipazione di operatorieconomici. Lavoro in sinergia, in atto da mesi, perapprontare l'anello della pista di 3 chilo-metri innevato artificialmente con i can-noni. La neve - insufficiente per la tem-peratura primaverile che ne compromet-teva il manto - è stata trasportata dai vo-lenterosi uomini del Centro fondo, Sciclub e alpini. Notevole impegno per nondeludere le aspettative dell'importantemanifestazione sportiva, la più anticadell’ANA, nata nel 1925 e presente in Os-sola per la 4ª volta.

con i rispettivi gonfaloni, centinaia di al-pini con vessilli e gagliardetti, sulle notedella fanfara alpina di Malesco hanno as-sistito all’alzabandiera e all’accensionedella fiaccola, portata nell’ultimo trattoda Luigi Gubetta, classe 1926, già porta-colori di fondo ANA.Dalle 16, partenza per le varie categorie acoppia, una ogni 30 secondi, iniziandodalle distanze di 5, 10 e 15 chilometri.Gradita la presenza sul campo di gara diGuidina Dal Sasso, assessore allo Sport,olimpionica e pluricampionessa nazio-nale di fondo. La vittoria ha arriso all’alpino Alfio DiGregorio della sezione di Vicenza, cheper la quinta volta ha iscritto il suo nomenell’albo d’oro dello sci di fondo ANA(2002, 2004, 2009, 2010 e 2011) e già perben due volte campione europeo di ski-roll. Al secondo posto nella classifica ge-nerale Innocente Sormani (Como), terzoMatteo Radovan (Trento).A Toceno, dopo le gare alle 21, nella chie-sa concerto dei cori ANA della sezione eGaudium femminile di Domodossola enel Centro polifunzionale serata danzan-te con l’orchestra “I Gemelli” di Masera.Conclusione ed apice della manifesta-zione, domenica 13 febbraio con gli alpi-ni trasportati sul trenino della Vigezzina,da Druogno a Re, a mo’ di tradotta, per lasfilata lungo il paese con 28 vessilli se-zionali, 60 gagliardetti, labaro del Nastro

SULLE NEVI DELLA VALLE VIGEZZO UNO SPLENDIDO 76° CAMPIONATO NAZIONALE ANA

Il successo è stato decretato dalla pre-senza di 360 alpini iscritti (320 al traguar-do) di 36 sezioni. I paesi imbandierati,preludio al 150° dell’Unità d’Italia, hannoaccolto i partecipanti sin da venerdì 11febbraio. Alle 21, nella chiesa di Druogno- il cui campanile era stato rivestito dadue giganteschi tricolori verticali - si èesibito in concerto il Coro ANA della se-zione di Omegna.Sabato mattina a Craveggia, nel cui cimi-tero riposa l'alpino Luigi Rossetti, btg. In-tra, primo Caduto del 13 giugno 1940 sulpasso Galisia (Gran Cocor), i 7 sindaci

Page 29: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

293-2011

SPORT

LE CLASSIFICHEAssoluta km 15: 1° Alfio Di Gregorio (Vicenza) 37’24.3, 2° Innocente Sormani (Como) 39’09.2, 3° Matteo Ra-vodan (Trento) 39’10.2. Master A2: 1° Alfio Di Gregorio ( Vicenza) 37’24.3, 2° Amilcare Romano Daziano (Cu-neo) 40’10.6, 3° Giuseppe Frigerio (Como) 40’43.2. Master A1: 1° Innocente Sormani (Como) 39’09.2, 2° Mat-teo Ravodan (Trento) 39’10.2, 3° Roberto Gabrielli (Trento) 40’19.5. Seniores: 1° Francesco Rossi (Sondrio)40’01.03, 2° Matteo Panzi (Luino) 43’14.7, 3° Daniele Carrera (Carnica) 3’14.7.Assoluta km 10: 1° Stefano De Martin Pinter (Cadore) 26’09.1, 2° Gianfranco Polvara (Lecco) 26’21.6, 2° Die-go Magnabosco (Asiago) 26’48.2. Master A3: 1° Stefano De Martin Pinter (Cadore) 26’09.1, 2° Tommaso Vi-gna ( Cuneo) 26’51.6, 3° Paolo Facchini (Trento) 26’53.8. Master A4: 1° Gianfranco Polvara (Lecco) 26’21.6, 2°Diego Magnabosco (Asiago) 26’48.2, 3° Marcello Gionta (Trento) 27’43.0. Master B1: 1° Battista Rossi (Son-drio) 28’37.7, 2° Bruno Luigi Savio (Belluno) 29’22.2, 3° Valerio Baritussio (Carnica) 30’30.4.Assoluta km 5: 1° Elso Viel (Belluno) 14’57.8, 2° Ivo Andrich (Belluno)15’01.7, 3° Adriano Debertolis (Trento)15’10.3. Master B2: 1° Elso Viel (Belluno) 14’57.8, 2° Ivo Andrich (Belluno) 15’01.7, 3° Adriano Debertolis (Tren-to) 15’10.3. Master B3: 1° Sergio Endrizzi (Trento) 15’38.3, 2° Remigio Pinzani (Udine) 15’59.6, 3° Enzo Cossaro(Udine) 16’53.9. Master B4: 1° Matteo Sonna (Trento) 15’52.3, 2° Egidio Spreafico (Lecco) 16’45.7, 3° ErnestoCaio (Feltre) 17’04.6. Master B5/B6: 1° Valentino Stella (Aosta) 17’45.6, 2° Franco Gottardi (Trento) 20.18.2,3° Giuliano Sibilia (Luino) 21’36.6.Truppe alpine: 1° Matteo Quadrubbi (Centro Sportivo Esercito) 38’47.8, 2° Guglielmo Valmaggia (CentroSportivo Esercito) 44’48.0, 3° Damiano Fontanive (Centro Sportivo Esercito) 45’34.2.Trofeo “Col. Tardiani”: 1ª Bergamo (1423 punti), 2ª Trento (1322), 3ª Belluno (1123).

Azzurro e bandiere di associazioni d’Ar-ma.Nel Santuario della Madonna del San-gue, Messa celebrata dal vescovo emeri-to di Coira mons. Amedeo Grab, a latodell’altare alpini in armi, il caporalmag-giore Giuseppe Cutrupi del ComandoTruppe alpine e il caporale ossolano Cri-stian Iacchini, del Centro addestramentoalpino. Ha concluso il rito la Preghieradell’Alpino.Il corteo, riformatosi, sulle note della“Fanfara alpina ossolana” ha deposto unacorona d’alloro al monumento ai Cadutimentre analoghe deposizioni venivanoeffettuate negli altri sei paesi della valle.Nel parco del ristorante Peschiera di Ma-lesco si sono svolte le premiazioni deivincitori delle varie categorie da partedel presidente della commissione sportnazionale Onorio Miotto, dei consiglieriEttore Superina e Mariano Spreafico, delcoordinatore nazionale dello sport Da-niele Peli, del presidente della sezioneDomodossola Giovanni Grossi, i cui alpi-ni si sono impegnati al massimo nell’or-ganizzazione del campionato. Una menzione a parte meritano Giancar-lo Boggian classe 1926, il concorrente piùanziano che ha percorso i 5 km con iltempo 47’42”3 e gli atleti della rappre-sentativa delle Truppe alpine giunti nel-l’ordine: 1° Matteo Quadrubbi del 4° rgt.Alpini paracadutisti btg “Monte Cervino”,seguito dall’ossolano Guglielmo Valmag-gia della Scuola sottufficiali Esercito;terzo Damiano Fontanive del 7° Alpini.Altri premi alle Sezioni: 1ª Bergamo, allaquale è stato assegnato il “Trofeo Colon-nello Tardiani”, 2ª Trento, 3ª Belluno, 4ªCuneo e 5ª Domodossola. Un trofeo an-che alla sezione Abruzzo, la più lontana.Dulcis in fundo, banchetto dell’amiciziae alle 16,15 l’ammainabandiera ha conclu-so il 76° Campionato nazionale Ana diFondo, riuscito anche grazie all’impegnodi tutti i gruppi e capigruppo della ValleVigezzo.

Dario Lana

Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi

Per ricordare lo scrittore Mario Rigoni Stern un comitato composto da vari enti pubblici e privati, fra i quali la Regione Vene-to, la Provincia Autonoma di Trento, i Comuni di Asiago e di Riva del Garda, promuove un premio letterario internazionale

con l’intento di valorizzare la cultura e l’umanità delle popolazioni dell’arco alpino. Quest’anno il Premio riguarderà la saggistica e le monografie. I lavori dovranno pervenire entro il 31 marzo alla segreteria del-la giuria, presso il “Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina”, via Mach 2 – 38010 San Michele all’Adige (Trento). Informazioni e regolamento del Premio sono illustrati sul sito: www.premiomariorigonistern.it

Il podio dei vincitori assoluti, con Di Gregorio e Frigerio (mancava Daziano, già sulla via di Cuneo, per lui ha ritirato il premio un alpino della sua sezione).Con loro il presidente Grossi (a sinistra) e Peli.

Page 30: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

303-2011

Cent’anni, con gli echi di Caporettoe i ricordi della RuhrOttavio Cargnelutti nasce a San

Giorgio di Nogaro (Udine) il 12novembre 1910. È l’ottavo di

quattordici fratelli, e fin da piccolo deveconvivere con la tragica realtà dellaguerra. A quei tempi il paese di San Gior-gio, nel basso Friuli, confinava ad est colgrande impero austro-ungarico. Oggi Ot-tavio è uno dei pochi testimoni rimasti aparlarci con lucidità di quel tragico pe-riodo e di come il suo piccolo paese, peruna serie di circostanze, diventò “capita-le di guerra”. Ricorda infatti il rombo deicannoni quando nel vicino fronte infu-riavano le battaglie e i numerosi soldatiferiti, bendati e zoppicanti che il giornodopo arrivavano a San Giorgio trasporta-ti con ogni mezzo. Richiama alla memo-ria il monumentale Municipio del paese,da poco costruito e trasformato per l’oc-casione in ospedale da campo nonchésede staccata della facoltà di medicina echirurgia dell’Università di Padova.Ottavio è in grado di descrivere minuzio-samente le camerate, i refettori prefab-bricati, le sale di anatomia, i vari baracca-menti dislocati sul territorio, le polverie-re con munizioni leggere e quelle con bi-nari per il trasporto di bombe di grossocalibro alla periferia est del paese lonta-ne dall’abitato.Presenti nella sua memoria sono i lamen-ti dei soldati feriti quando invocavano“la mamma”. Ricorda i ricorrenti funeralidei soldati che, caricati su una carrettamilitare a due ruote trainata da un muloe seguita da un frate, venivano avviati alcimitero riempitosi in poco tempo ditante croci con nomi spesso impronun-ciabili in tedesco, ungherese e slavo. Hapresente le urla e le grida durante le fuci-lazioni di soldati italiani disertori pressoil cimitero di Porpetto, gli svenimenti e ladisperazione delle donne presenti. Ri-pensa alle infinite teorie di soldati cheattraversavano il paese a piedi, dirette aquel fronte che loro stessi definivano “ilmacello”.Ottavio Cargnelutti ha vissuto, poi, i di-sagi del grande esodo di Caporetto, per-correndo in una settimana un centinaio

accanì anche su quella povera famiglia,causando lutti e dolore…A vent’anni Ottavio Cargnelutti compieil servizio militare nella zona di Caporet-to e Tolmino, (oggi Slovenia) inquadratonel 9° Alpini, battaglione Bassano. Vaprecisato che in quei tempi fare l’alpinosignificava passare una intera stagione ascalare montagne dalla Slovenia al Ca-dore. Tutto a piedi, ovviamente, con imuli!Il secondo conflitto lo richiama alle arminelle stesse caserme conosciute qualcheanno prima. Il clima era però cambiato ei precedenti buoni rapporti con gli slove-ni si erano irrimediabilmente deterioratiper l’italianizzazione forzata voluta dalFascismo. In seguito Ottavio viene spedi-to in Albania, con truppe destinate acreare una testa di ponte in vista delleimminenti ostilità con la Grecia, ostilitàalle quali però non partecipa perché vie-ne dapprima richiamato in patria e poiinviato in Francia, a Tolone. Dopo l’8 settembre ’43 viene fatto pri-gioniero dai tedeschi e spedito in Ger-mania, al lavoro coatto in una fonderianella zona della Ruhr. A causa della famee dei disagi la debilitazione fisica lo ave-va segnato profondamente. Si era ormairassegnato al peggio quando uno deitanti bombardamenti degli alleati di-strugge la fonderia. Non potendo più es-sere impegnati nell’industria bellica i pri-gionieri militari vengono aggregati a fa-miglie desiderose di manodopera gratui-ta. Ottavio per fortuna viene scelto co-me collaboratore da una famiglia cattoli-ca praticante che non condivide gliestremismi nazisti. È trattato con moltaumanità, tanto che al termine della guer-ra gli viene chiesto di rimanere (ci saràuna bella corrispondenza, in seguito, conquesti suoi amici tedeschi).Ottavio si consegna alle truppe america-ne e dopo un periodo trascorso in unodei centri di accoglienza dei prigionieriallestiti per l’occasione, avviene final-mente il rientro in Italia attraverso ilBrennero. Raggiunge Udine, poi Cervi-gnano. Da lì un tratto di strada verso San

QUANDO LA STORIA DI UN REDUCE SEGUE PASSO PASSO QUELLA DELL’ITALIA DEL NOVECENTO

di chilometri fino a Treviso su un piccolocarro trainato da un asino assieme allamamma, alla nonna e a tutti i fratelli. Poiin treno fino a Napoli e lì ospitati in unconvento di frati, a Torre del Greco. Ilpapà era al fronte. La febbre spagnola si

Ottavio Cargnelutti durante il servizio militaree, nella foto sotto, da richiamato (a sinistra).

Page 31: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

313-2011

Giorgio con un carro agricolo e gli ultimichilometri a piedi, assieme a un altro re-duce, Marcello Collavin, di Chiarisacco.A San Giorgio, in Vicolo del Sale, dopotanti anni avviene finalmente il felice in-contro con la famiglia che ormai lo ave-va dato per disperso.

*A cento anni di età, l’alpino Ottavio Car-gnelutti è oggi una pagina di storia viven-

Un momento dei festeggiamenti per i suoi 100 anni. Alla sua sinistra la sorella Orfa tra i fratelli Adelio e Duilio.

te, un pezzo di tradizione e un faro lumi-noso che non perde mai l’occasione perindicare a tutti il grande inestimabile va-lore della pace: quella pace che secondolui va costruita giorno dopo giorno, e so-prattutto difesa.Venerdì 12 novembre 2010, in occasionedei festeggiamenti del suo compleanno, isoci del gruppo di San Giorgio di Nogarohanno voluto festeggiare il loro “vecio”. Si

sono presentati in massa, con il presiden-te della sezione di Palmanova Luigi Ro-nutti e il capogruppo Davide De Piante. Inquesta occasione un giovane alpino distanza a Venzone, Nicolas Matzuzzi, haconsegnato ad Ottavio un cappello alpi-no nuovo. Alla cerimonia erano presentianche i tre fratelli di Ottavio: Adelio, 98anni; Orfa, 97 anni; e Duilio, 96 anni.

Roberto Cargnelutti

Veglia al bosco delle Penne Mozze

Gli alpini delle sezioni di Vittorio Veneto, Conegliano,Valdobbiadene, Treviso, Pordenone e Venezia, si so-no riuniti, come ogni anno, al bosco delle Penne

Mozze di Cison di Valmarino, per condividere un momentodi riflessione con una veglia. Sono stati letti brani di alpiniche trascorrevano il Natale in trincea o tra le sofferenze del-la prigionia, ai rintocchi della campana votiva del bosco èseguito un canto e infine la tromba ha suonato Il Silenzio, aricordo dei 2.400 alpini trevigiani Caduti. Era presente anche il presidente nazionale Corrado Perona,

accolto dai consiglieri nazionali Nino Geronazzo e FrancoMunarini. Nel suo breve indirizzo di saluto, il presidente hamesso in evidenza i valori che la frenesia del nostro vivereattuale mette sempre più in secondo piano: “Ho voluto es-sere qui, tra le penne mozze - ha detto Perona - per viverequesto momento e testimoniarvi il mio augurio affinché lariflessione porti tutti a fermarsi ad ascoltare il proprio cuo-re. E perché - ha concluso - desideravo cogliere anch’io ilmessaggio che scaturisce da questo luogo, sempre più in-cantevole”. �

Nelle foto: il presidente Perona ai piedi della campana votiva, fra i consiglieri Geronazzo e Munarini e lo schieramento dei gagliardetti sul prato all’in-gresso del bosco delle penne mozze.

Page 32: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

323-2011

LA GIORNATA MAURIZIANA A Pescocostanzo d’Abruzzo è stata celebrata la 9ªgiornata mauriziana nazionale alla presenza di oltreduemila persone, di numerose rappresentanze mili-tari tra cui un reparto in armi del 9° Alpini, e di rap-presentanti delle Associazioni d’Arma. La giornataha visto la partecipazione di numerosi fedeli, inter-venuti per venerare San Maurizio Martire patronodegli alpini e della gente della montagna.

IL MARESCIALLO CERRATO CAMPIONE DI TIRO SPORTIVOIl maresciallo capo Davide Cerrato, brigata alpinaTaurinense, ha conquistato nel 2010 la medagliad’argento individuale e l’oro a squadre ai campiona-ti europei di tiro dinamico sportivo con pistola, in-sieme con i compagni di nazionale Vezzoli, Todaro eLa Bruna.

UN PRESEPE ALPINOPietro Panteghini, ag-gregato del gruppo diCarisolo, sezione diTrento, padre di duealpini e nipote di unalpino disperso in Russia, ha realizzato questo belpresepe ispirandosi alla ritirata di Russia. Ha vinto ilprimo premio al concorso dei presepi e l’ha poi do-nato al museo della guerra di Spiazzo che l’ha espo-sto ai visitatori.

IN BREVEBALOSSINI CAVALIERE DELLA REPUBBLICAGiorgio Balossini,già comandante delSON per un decen-nio, durante una ce-na a Novara ha rice-vuto dal presidentesezionale AntonioPalombo, la pergamena con il titolo di Cavaliere del-la Repubblica. Erano presenti il presidente naziona-le Perona, consiglieri e capigruppo sezionali e donCampiotti presidente della Caritas diocesana con ilquale Balossini collabora da anni.

CORI E FANFARE

Il coro degli ex della Scuola MilitareAlpina ha dal dicembre 2010 una pro-pria sede presso la sezione di Cremo-

na. È nato nel 1981 su iniziativa gli allieviufficiali del 104° corso, allora comandatodal capitano Biagio Abrate – oggi gene-rale, neo Capo di Stato Maggiore dellaDifesa – che decisero di continuare l’e-sperienza corale che prosegue tuttora,nonostante le tante difficoltà logistiche.L’attuale formazione riunisce molti deglioriginari (trentatrè) componenti del 104°corso, ma accoglie anche altri ufficialiusciti dalla Scuola di Aosta, ben meritan-do il nome di coro SMALP, presente an-che sul Web all’indirizzo:http://www.coro-SMALP.it/

Il coro SMALP, ormainoto e apprezzato, siè esibito in numeroseoccasioni, per esem-pio all’Adunata nazio-nale di Bergamoquando, sabato 8maggio 2010, ha par-tecipato alla serata dicori nel teatro Doni-zetti.“Pensare alla sede delcoro SMALP nel belmezzo della pianuraPadana m’era sem-

brata, di primo acchito, un’idea un po’troppo sopra le righe, se non addiritturauna provocazione – dice il maestroGiancarlo Comar, triestino trapiantato aBorgo Valsugana – ma l’ospitalità offer-ta, e poi dimostrata nei fatti, ci ha con-vinto e fatto particolarmente piacere”.Grande è la soddisfazione della sezionedi Cremona e del suo presidente, CarloFracassi che, per altra singolare circo-stanza, è anche il maestro del coro sezio-nale oltre che componente del coroSMALP, e dice di essere “... assai lieto dipoter collaborare nel far sì che risuoninoancor più forti le cante degli alpini, adinfondere ovunque i valori più belli dellafratellanza umana”. �

SPORTAprica: il 2 e 3 aprile campionatonazionale di slalom gigante

R itorna dopo 16 anni in Aprica, località turistica in provincia di Sondrio, la 45ªedizione del campionato nazionale ANA di slalom gigante che si svolgerà il 2e 3 aprile prossimi. Questo il programma:

1 aprile - Arrivo e sistemazione in albergo.2 aprile - Escursione col Trenino Rosso del Bernina a prezzi fortemente scontati;ore 14 apertura ufficio gare; 17 ammassamento in piazza Palabione; 17 alzabandiera;17,45 saluto delle autorità; 18 Messa con deposizione corona al monumento ai Caduti,18,45 sfilata per le vie del paese; 21,15 la compagnia Felice Spingler con i Cantori delNigritella presentano: “Il cappello alpino racconta”, vicende alpine in parole e canto.3 aprile - Ore 9 località Palabione: inizio gare; 13 rancio alpino al Palazzetto delloSport; 14,30 premiazioni. �

A Cremona la sede del coro SMALP

Tiro a segno: anticipata la data al 17-18 settembreIl 42° campionato di tiro a segno con carabina e il 28° campionato di tiro a segnocon pistola standard si svolgeranno a Vittorio Veneto nei giorni 17-18 settembre.

Page 33: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

Sfogliando i nostri giornali

Alpin fa grado – Sez. VicenzaI 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA“…Noi non siamo politici, non abbiamo debiti di riconoscen-za da saldare in alcun modo e non paghiamo uffici stampaper curarci l’immagine. La nostra immagine sono i nostri fat-ti. Quest’anno sarà il genetliaco dell’Unità nazionale. Sarà unmomento importante per il nostro paese e per noi alpini.L’Adunata di Torino sarà un evento che ci coinvolgerà nel fi-sico, ma anche negli animi. Il valore simbolico di Torino 2011,infatti, a 150 anni dell’Unità d’Italia, richiama tutti i nostri va-lori associativi. In particolare, saremo chiamati a testimo-niare la devozione per il nostro Paese, soprattutto oggi, inun contesto sociale ed economico che, per usare un eufe-mismo, non rispecchia l’idea d’Italia che i padri risorgimen-tali si raffiguravano 150 anni fa”.

Penne nere di risaia, gr. Mede – Sez. PaviaUNA VIA DEDICATA AI REDUCIVenerdì 3 dicembre al teatro Besostri di Mede è stato pre-sentato il volume Dall’Africa alla liberazione – Eroi dellanostra terra realizzato dal gruppo alpini gen. M.O. FrancoMagnani e dal circolo culturale Peppino Prisco di Mede conil patrocinio del comune di Mede, della Provincia di Pavia edell’ANA, sezione di Pavia… A conclusione della serata è sta-ta scoperta una targa per l’intitolazione di una via cittadinaai reduci di guerra, che sarà posta in località strada per Ca-stellaro, nei pressi della già esistente via Ragazzi del ’99”.

La voce della penna, gr. Treviso – Sez. TrevisoALPINO PER DUE SETTIMANEMi è stato chiesto di raccontare la mia esperienza estiva du-rata due settimane nell’esercito, nell’ambito del progettoPianeta Difesa… Dopo essere stati registrati e vestiti a Vero-na, abbiamo raggiunto la nostra meta, carichi di curiosità e al-legria. La prima cosa a cui abbiamo dovuto abituarci è statoil ritmo serrato della caserma e il rispetto per i nostri supe-riori. Alcuni problemi fisici hanno costretto qualche ragazzoal ritiro ma per chi ha tenuto duro ed è rimasto l’esperienzaè stata unica, lo spirito di gruppo si faceva più forte anchecon il gentil sesso e sono nate nuove importanti amicizie chevanno avanti oggi e, spero, continueranno”.

Alpini di Arese, gr. Arese – Sez. MilanoPARCO DEGLI ALPINI“Dopo l’approvazione in giunta e il benestare della prefettu-ra, nell’occasione dei festeggiamenti per il decennale il parcoè stato intitolato agli alpini. Pian piano ci siamo fatti cono-scere portando avanti con fede e testimonianza i nostri valo-ri, inserendo nel nostro contesto coloro che li condividono.Oggi il gruppo è numericamente più importante, oltre 70iscritti tra alpini ed amici degli alpini. Tre sono stati i capigruppo, che si sono alternati alla guida: Paolo La Vitola, dallafondazione alla fine del 2003, Luigi Ferpozzi nel 2004 edAlessandro Orlandini tuttora in carica…”.

Il mulo, gr. Venezia – Sez. VeneziaLEGGERI, PER VIVERE MEGLIO“Nella mia vita ho avuto spesso a che fare con il vuoto,con le arrampicate, e li è un bel guaio non essere leggeri.In montagna la leggerezza è farsi sostenere dalle correnti,come i falchi e le poiane, senza battere le ali, senza spre-care forze. Nella vita è lo stesso: quando si è leggeri, ognicorrente, ogni minima soddisfazione ci sosterrà in aria, citerrà leggeri…”.Notiziario gruppo Ca’ di David – Sez. Verona

GUARDIAMO AVANTI“Siamo in un periodo un po’ particolare per la nostra Italia,per il mondo intero e purtroppo questa situazione ha coin-volto anche la nostra Associazione, come ampiamente illu-strato e dibattuto durante l’assemblea dei soci, in particola-re sul fatto delle mancate agevolazioni per l’invio dei giorna-li L’Alpino ed Il Montebaldo: ma dobbiamo guardare avanti,certo che tutti assieme supereremo questa fase. Questo è ilmomento di dimostrare l’attaccamento non solo al gruppoma all’ANA ed essere fieri di aver festeggiato in un climagioioso i nostri 85 anni naturalmente, se vogliamo che ilgruppo continui, orgogliosi di ciò che hanno fatto, che ab-biamo fatto e che faremo nella società, specialmente nelcampo della solidarietà”.

Alpèn ‘d Gaian, gr. Gaiano – Sez. ParmaCOLLETTA ALIMENTARE“Il nostro gruppo, come lo scorso anno, ha partecipato allaColletta svolgendo il proprio volontariato presso un super-mercato nel centro di Collecchio… Dal primo pomeriggio fi-no alla chiusura della raccolta abbiamo distribuito vin brulè,molto apprezzato dai clienti. Grazie al contributo della co-munità collecchiese è stato possibile raggiungere l’impor-tante traguardo di 971 kg in generi raccolti, superando i 926kg dello scorso anno…”.

333-2011

Page 34: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

SFILATA PER TUTTI?

(Pubblichiamo questo intervento in “Zona franca” dove ciascuno, inun dibattito aperto, può liberamente sostenere opinioni anche senon sono in linea con quelle espresse da L’Alpino e dal CDN).

C’erano una volta gli alpini, quelli che il cappello lo toglievanosolo per andare a dormire; quelli che nelle ore di libera uscitarallegravano le città ed i paesi con la loro giovanile spensieratezza,autodisciplinati dalla divisa che indossavano e sotto l'occhio vigiledella ronda; quelli che uscivano dalla caserma con le lunghe file dimuli, guardati con simpatia dalla gente che si sentiva rassicurata dal-la loro presenza e che vedeva in loro la storia dei loro padri. C’eranogli alpini, dunque. Poi venne il progresso e ci tolsero i muli, toglien-doci così anche il sangue. Poi, un altro salto di "civiltà" e la cancella-zione dell'obbligo di uscire in divisa: scomparvero gli alpini dalla vi-sta della gente. Infine l'eliminazione del servizio di leva. "Sic transit".Sono finiti i maniscalchi, le lavandaie al fiume, la macchina per scri-vere, il regolo calcolatore ed è dunque ineluttabile che finiscano an-che gli alpini, quelli di cui ho appena detto, s'intende. Stranamenteperò dobbiamo constatare che alla diminuzione degli alpini non cor-risponde, così almeno sembra, alcuna diminuzione dei partecipantialle adunate: i simpatizzanti, dunque, rimpiazzano gli inevitabili vuo-ti e la cosa che istintivamente può sembrare negativa forse non lo è,perchè sta invece a dimostrare quanto grande sia la passione e l'at-trazione che l'ANA esercita nella società, soprattutto per coloroche, anche se non più giovanissimi, non hanno avuto la ventura diportare il nostro cappello. Ma c'è un però che non può essere taciu-to, ossia lo sbilanciamento sempre più consistente fra gli uni e gli al-tri, a favore evidentemente dei non alpini, che diventeranno per for-za di cose maggioranza, nonostante le varie iniziative dell'ANA purelodevoli, ma che non potranno incidere più di tanto per cambiare ilquadro della situazione. Mettersi in testa uno di quegli orribili cap-pelli acquistati sulle bancarelle e partecipare alle sfilate o indossareil cappello di parenti o amici è divenuto ormai per molti un fatto na-turale, ma che analizzato oggettivamente induce a considerazionipreoccupanti per il rischio che possa venire modificato il comporta-mento dei partecipanti e il senso stesso delle adunate, quando lamaggior parte sarà costituita da chi non ha conosciuta la disciplinadelle stellette. Un possibile modesto rimedio potrebbe consisterenel permettere la partecipazione alle sfilate solo a chi risulta rego-larmente iscritto alla nostra Associazione, alpino, amico, simpatiz-zante, uomo o donna, senza distinzione, munito di un apposito con-trassegno da esporre all'esterno in modo ben visibile.

Andrea Zucco

BANCARELLE INOPPORTUNE ALL’ADUNATA

Era da poco passata l'alba, quando, certamente senza bisognodella tromba, la sveglia è arrivata nel mio camper sistemato in

una delle piazzole predisposte per l'occasione. Del resto, agita-to, avevo comunque dormito poco, svegliandomi spesso pen-sando alla giornata che sarebbe venuta. Il fatto è che, dopo tan-ti anni di “latitanza” dovuta a ragioni di lavoro, finalmente, è ar-rivata l'occasione per partecipare nuovamente all'Adunata na-zionale. Comprensibile, perciò, (anche a 71 anni suonati) quellacerta agitazione che mi pervadeva. Ho anche voluto “tastare” lafunzionalità del nostro Ospedale da campo, complice un gon-fiore che mi si era formato il giorno prima sul petto. Come in unvero ospedale (ma, visti recenti episodi, forse anche meglio) bre-vemente ho passato la trafila del pronto soccorso e sono statopoi visto da un medico che mi ha diagnosticato il residuo di unapuntura d'insetto, facendomi medicare e rilasciando quindi rela-tiva ricetta per la farmacia. Il tutto con una professionalità eduna funzionalità veramente encomiabili. Ne sono stato vera-mente orgoglioso; lo sentivo il “mio” ospedale. Ho visto sfilare inostri “bocia” in armi (meravigliosa una donna capitano coman-dante uno dei plotoni di formazione!), ho assistito commosso al-l'arrivo del nostro Labaro portato dall'amico Guido Vettorazzo,reduce di Russia; meditando su quel luccichio di medaglie d'Oroche ostentava orgoglioso, mi sono venuti i lucciconi col groppoalla gola (finora, frutto forse della professione, mi ritenevo un“vecio” scafato ed alieno ai sentimentalismi) nel vedere passar-mi davanti, tanti giovani, tanti vecchi, tanti reduci. Tutti fedeli al-la loro penna nera, tutti contenti di essere lì, tutti ostentata-mente orgogliosi della loro italianità, messa in evidenza dal tri-pudio di tricolori esibiti nelle più svariate forme. Unico neo, intutto questo: nel passare tra le varie zone ove sulle bancarelle sioffriva di tutto, ho anche avuto modo di vederne una che pone-va in vendita (ma chi l'ha autorizzata?) tutta una serie di simbolinazi-fascisti, con distintivi di ex reparti militari del III Reich e del-la RSI, con un grande busto di Mussolini a fare da richiamo. Ho pensato, col rammarico dell'affronto che si andava loro fa-cendo, a quei ragazzi rimasti sotto le nevi di Russia, a quelli sot-to le sabbie del Sahara, ai trucidati di Cefalonia, a coloro che so-no caduti sulle nostre montagne nella guerra di Resistenza. Get-tati, i primi, allo sbaraglio in una guerra assurda; morti, i secondi,per riscattare le nazione ed assicurarci un futuro di libertà e de-mocrazia, dove il Tricolore potesse garrire ancora intonso, anchead un nostra Adunata nazionale.

Giancarlo Angelini - Riva del Garda

Z O N A F R A N C A

343-2011

IL NOSTRO SEGRETO(da “Monza e Brianza Alpina” periodico della sezione ANA di Monza)

…Facciamo una riflessione, non scopriamo l'acqua calda se diciamo che questa ricorrenza cade in un momento in cui il sentimento uni-tario non gode di "sana e robusta costituzione". Sì il 2 giugno ha ritrovato da qualche anno dignità di festa nazionale nel calendario; la

parata ai fori imperiali viene considerata sempre più come una festa di popolo e sempre meno come una anacronistica manifestazione mili-tarista (per il 4 novembre ripassare per favore più avanti, forse...); cantare l'Inno di Mameli è tornato di moda, anche nei convegni di quei par-titi che consideravano tale gesto un cedimento a un sentimento nazionalistico; il tricolore sventola sugli edifici pubblici (ma non con la fre-quenza che ad esempio hanno i nostri vicini svizzeri). Ma la mia sensazione è che tanto trasporto sia stato dettato nell’animo di una partedella nostra classe dirigente più come una reazione al rischio di separatismo, di localismo che si è andato affermando negli ultimi dieci, quin-dici anni, che per reale convinzione. Per noi alpini è diverso, noi non siamo mai passati di moda, non siamo mai stati identificati con una so-la parte del Paese. La gente ci applaude con lo stesso calore a Catania come a Bergamo e sono convinto che a Bolzano tra due anni avremouna accoglienza coi fiocchi. Sì siamo rispettati, amati, ammirati anche da chi ritiene che l'Italia di oggi sia molto lontana da come l'avevanoimmaginata i padri fondatori e che forse sarebbe meglio che ciascuno prendesse la propria strada. Mi sbaglierò ma la ragione di questo af-fetto della gente è legata al fatto che gli alpini costituiscono uno degli esempi più evidenti della tanto invocata “Italia del fare”. Intendiamo-ci, nessuno qui intende autocelebrarsi, ma alla gente piace il nostro modo di essere: di fare baldoria ma anche di rimboccarci le maniche. Ilnostro segreto è tutto qui. Andrea Cremonesi

Page 35: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

353-2011

I libri recensiti in questa rubrica si possono reperirepresso la Libreria Militare (via Morigi 15, angolo via Vigna, Milano; tel. 02-89010725)

punto vendita gestito da due alpini.

ANTONIO CESARIPERCORSO STORICO DEL TRICOLORE ITALIANOStoria ed immagini del tricolore dalla nascita ad oggiBellissimo e agilevolumetto sullastoria della no-stra Bandiera conbelle immagini edocumenti origi-nali, senza dimen-ticare le normeche regolano lasua esposizione.Pagg. 95 – euro 10+ spese postaliPer l’acquisto rivolgersi a Piero Buffotel. 0833/593764 – cell. 338/2600092

MAURI (ENRICO MARTINI)NOI DEL 1° GRUPPO DIVISIONI ALPINESettembre 1943 – Maggio 1945Una resistenza da riscoprireRistampa del diario -pagine di intensapassione civile, mo-rale ed umana - delmaggiore degli alpiniEnrico Martini, aliascomandante “Mau-ri”, fondatore e capodelle divisioni alpineche operarono traPiemonte e Ligurianel 1943-45.Pagg. 46 - euro 5 +spese postaliPer l’acquisto rivolgersi a L. Editrice – Savona,tel. 019/821863 – cell. 333/[email protected]

LORIS ZIGLIOTTOGUIDE GASPARI – VOLUME 2°GUIDE AI FORTI E AI PERCORSI SUGLI ALTIPIANI VENETO-TRENTINI DA LUSERNAA PASSO DELLA BORCOLAForte Cherle, monte Coston, val delle Lanze e Coston d’Arsiero, Bocca di Vallorsara -Pioverna Alta - Costa d’Agro, monte Maggio -monte Gusella - Valledi Campoluzzo.Tutto sulle escursioni, iprotagonisti, la storiadella dorsale prealpinache va da Campo Lu-serna alle propagginidel Pasubio. Corredatoda bellissime foto d’e-poca e attuali. Pagg. 150 - euro 13,50Gaspari Editore – Udi-ne – tel. 0432/512567www.gasparieditore.it

MARIO SPADAUN ALPINO UN BATTAGLIONEAlpi Giulie – Altopiano di AsiagoOrtigara – Monte GrappaLa storia di un batta-glione valle, il “ValleArroscia” - diventatopoi battaglione monte,il “Monte Saccarello” -attraverso gli occhi diuno dei suoi combat-tenti. La narrazionedelle vicende bellichediviene un dialogo av-vincente tra le vicendepersonali e la grandestoria collettiva.Pagg. 130 – euro 20Itinera Progetti Editore – Bassano del GrappaTel. 0424/503467, www.itineraprogetti.com

LUCA VAGLICAI PRIGIONIERI DI GUERRA ITALIANI INURSS TRA PROPAGANDA E RIEDUCAZIONEPOLITICAL’Alba, 1943-1946La descrizione dellavita e delle sofferen-ze nei lager sovietici,concentrando l’at-tenzione sull’attivitàdi propaganda e rie-ducazione politica aidanni dei nostri uffi-ciali e soldati. Il risul-tato di due anni di ri-cerche condottepresso l’Ufficio storico dello Stato MaggioreEsercito a Roma.Pagg. 374 – euro 12Prospettiva Editrice – Civitavecchia (Roma)Tel e fax 0766/23598www.prospettivaeditrice.it

LUCA GIROTTOCollana “La Grande Guerra”DER LANGE GEORG – “Il lungo Giorgio” Un’artiglieria navale bombarda AsiagoDocumentazione sto-riografica e d’archi-vio, testimonianze eprezioso materialeiconografico sul “lun-go Giorgio”, un po-tente cannone navaleche gli austro-ungari-ci schierarono sul la-go di Caldonazzo. Laparabola bellica di un“cannone navale damontagna”.Pagg. 140 – euro 18Gino Rossato EditoreNovale di Valdagno (Vicenza)Tel. 0445/411000, www.edizionirossato.it

ESULI

«La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale"Giorno del ricordo" al fine di conservare e

rinnovare la memoria della tragedia degli italiani edi tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle lo-ro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secon-do dopoguerra e della più complessa vicenda delconfine orientale...”.Fu la tragedia della popolazione italiana che vive-va a Trieste, a Gorizia, in Istria, a Fiume, in Dalma-zia, delle migliaia che furono torturati, passati perle armi, gettati a grappoli nelle foibe o in mare,colpevoli solo d’essere italiani.Nel bel libro “Esuli”, da poco uscito in libreria,Gianni Oliva racconta con il rigore del docente edello storico quel pezzo di storia che va dall’occu-pazione fascista alle tre liberazioni di Trieste nel-l’aprile del ’45 dai tedeschi, nel giugno dello stessoanno dall’esercito e dai partigiani slavi e nel ’54 da-gli anglo-americani. Gli anni terribili - e del martirio - furono quelli se-guiti all’8 settembre del ’43, al disfacimento dell’e-sercito italiano e alla consegna di territori alla ven-detta e alla rivalsa. Anni di esodo continuo, distrappi, di terrore: una ferita rimasta aperta anchedopo il contestato Trattato di Osimo con cui sichiuse il contenzioso fra Italia e Jugoslavia, ricono-scendo il confine del 1954. E, aggiungiamo, perfinodopo il “concerto dell’amicizia” tenuto da Riccar-do Muti a Trieste il 13 luglio dello scorso anno, pre-senti il presidente Napolitano e i presidenti diCroazia e Slovenia. La storia, liberata dopo anni di“congiura del silenzio”, ci consegna una memoriache abbiamo il dovere di coltivare, anche se - co-me ha affermato il presidente Napolitano - “l’es-senziale è non restare ostaggi degli eventi laceran-ti del passato”. Il libro è corredato da una serie di fotografie chene fanno un racconto a parte, di una preziosa cro-nologia e una vasta bibliografia. (ggb)

GIANNI OLIVAESULIDalle foibe ai campi profughi: la tragedia degli italianidi Istria, Fiume, DalmaziaPagg. 181 - euro 22Le Scie-Mondadori Milano – In tutte le librerie

B I B L I O T E C A

Page 36: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

363-2011

B E L L E F A M I G L I E

La piccola Nicole in braccio al papà StefanoTRINCHERO, cl. ‘79, sezione percussionidella fanfara della brigata alpina Taurinense.Da sinistra l’alpino Eraldo Trinchero, cl. ‘51,capogruppo di Verrone, Diego GIVONE, cl.1914 e Gianni Givone, cl. ‘52, entrambi delgruppo di Zimone (sezione di Biella).

Giuliano PERINI, già consigliere nazionale,socio del gruppo di Cinisello Balsamo (sezio-ne di Milano) e la figlia Mara nel giorno delmatrimonio con Omar. Nella foto c’èFranco, zio della sposa, del gruppo di Desio(sezione di Monza), il cugino dello sposoFabio Ferrari del gruppo di Timoline (sezio-ne di Brescia), Pietro Malaggi della sezionedi Milano e altri amici alpini dei gruppi diCinisello Balsamo e di Monticello Brianza.

Nonno Giuliano DE PIANTE e il papàDavide del gruppo di San Giorgio diNogaro (sezione di Palmanova) che tienein braccio l’ultimo arrivato, MatthiasSilvio. Attorno i nipoti Leonart, Silvia,Miriana, Olga, Gregorio.

Angelo COMELLI, alpino 11° rgt., btg. “ValTagliamento”, socio del gruppo di Visco(sezione di Palmanova), il genero MicheleBERTOIA, alpino del gruppo di OrcenigoInferiore (sezione di Pordenone) e la mammaStefania nel giorno del battesimo del picco-lo Jonathan.

Foto di gruppo da Cividate Camuno (sezione Vallecamonica): il consigliere sezionalePierangelo BRATTI e la moglie Susanna, festeggiati, nel giorno del matrimonio, dal papàRenato BELLESI (già capogruppo), da amici e alpini.

Gli sposi Alice MILANI e Fabio PIASENTINsono festeggiati dagli alpini del gruppo di SanMichele al Tagliamento-Bibione (sezione diVenezia). Accanto alla sposa suo papà Paolo,cl. ’47, 7° Alpini e lo zio Bruno, cl. ’43, 8°Alpini, btg. “Gemona”.

Nonno Franco ZANI, cl. ’42, artigliere al 3°rgt., 27ª batteria del gruppo “Osoppo”, i figliMarco, cl. ’70, artigliere del 3° rgt., gruppo“Conegliano”, Fulvio, cl. ’73, 8° Alpini, btg.“Cividale” e i nipoti Giacomo e Alessandro.

La famiglia PERETTI del gruppo di Fanè(sezione di Verona) riunita nel giorno del bat-tesimo di Dennys. Da sinistra lo zioGiuseppe, sergente ad Aosta, Nicolò,Dennys in braccio a papà Ivan, alpino della“Julia”, nonno Enzo e lo zio Daniele, entram-bi artiglieri del 2° rgt., alla “Tridentina” e ilparroco, don Adrian Bulai.

Papà Michele, artigliere del 3° rgt., tiene inbraccio la figlia Giada. Alla sua sinistra ilnonno Roberto GEROMETTA, 8° Alpini, lamamma Barbara, alla sua destra, il padrinoAndrea Zoggia, amico degli alpini al gruppodi Sesto Reghena (sezione di Pordenone).

Il vice capogruppo di Campese (sezione di Bassano delGrappa), Sandro GIANESIN, cl. ‘78, 7° Alpini, e la moglieChiara SAROLO. Nella foto è con alcuni amici alpini eparenti: il papà dello sposo, Gaetano, 26° corso AUC,capitano al BAR della “Julia” e il fratello dello sposo,Diego.

Page 37: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

373-2011

B E L L E F A M I G L I E

L’artigliere alpino Giovanni FERRERO, cl.1935, con i suoi quattro figli: Pier Luigi, cl. ’63,Silvano, cl. ’64, Virginio, cl. ’66 e il più gio-vane della bella famiglia alpina, Flavio, cl. ’71.Sono iscritti al gruppo di Vezza d’Alba (sezio-ne di Cuneo).

Andrea SPREAFICO e Valentina festeggiati,nel giorno del matrimonio, da papàAlessandro (secondo da sinistra) e dagli alpinidel gruppo di Lonate Pozzolo (sez. di Varese).

Gli alpini del gruppo di San Pietro in Gu(sezione di Vicenza) al matrimonio di SimonePAGIN con Barbara BAGGIO, figlia dell’alpi-no Eligio, consigliere del Gruppo.

Dal gruppo di Paularo (sezione Carnica), DinoMENTIL, classe ’40, naja al btg. “ValTagliamento”, il figlio Marco, cl. ’73, btg.“Tolmezzo”, e il nipotino Samuel, nato nel2010.

Il caporale Cristian DEFENDI e la moglieVeronica FERRI con i commilitoni dellaCompagnia Genio di Varna, alpini al gruppodi Lurano e i cugini della sposa, penne neredel gruppo di Spirano (sezione di Bergamo).

Papà Andrea GIURDANELLA, cl. ’76, sociodel gruppo di Castano Primo (sezione diMilano), autiere del btg. logistico “Julia”,festeggia il battesimo del piccolo Matteocon il nonno Beniamino TURCONI, cl. ’48,artigliere al 5° rgt., divisione “Orobica” e alcu-ni amici e parenti alpini.

Gianluca ZAINA, caporale al 5° rgt. artiglie-ria da montagna, gruppo “Bergamo”, nel gior-no del matrimonio con Raffaella, è festeg-giato dal fratello, Giacomo, dal cognatoMarco MORA e dagli amici alpini.

Dalla sezione di Bergamo,Giovanni ASTORI, cl. ‘82, 11°Alpini, iscritto al gruppo di SanGiovanni Bianco, nel giorno delsuo matrimonio con MarialauraCAMOZZI. Con loro parenti eamici: il papà dello sposo,Antonio, cl. ’38, artigliere al 1°rgt., 5ª batteria del gruppo“Aosta”, iscritto al gruppo diDossena, il papà della sposaFelice, cl. ’53, 4° RAL Bolzano, ilfratello della sposa Francesco, cl.’83, VFA all’ 8° Alpini, 69ª compa-gnia “La fulmine”.

Una bella famiglia alpina del gruppo di Chiesd’Alpago (sezione di Belluno): Livio ZANON, cl.’51, btg. “Val Brenta”, Devis MUNARO, cl. ’79, 7°Alpini, btg. “Feltre”, Armando Munaro, cl. ’29,8° Alpini, Daniele BARATTIN, cl. ’77, brigata“Cadore”, Antonio Munaro, cl. ’49, 41ª batteria,gruppo “Agordo”. In primo piano i pronipoti diArmando: Elena, Vera, Angelo e Anna.

Dalla sezione di Lecco, Andrea MEZZERA,caporale scelto al 14° Alpini e, come volonta-rio, all’8° Alpini, 69ª compagnia del btg.“Gemona”, iscritto al gruppo di Margno, lamoglie Nicoletta LIBRIZZI, suo nonnoAngelo CONTI del gruppo di Galbiate e iltestimone Jerry Gatteri del gruppo diNespoledo (sezione di Udine).

Dal gruppo di Mareno di Piave (sezione diConegliano) Alberto DALL’ANESE, alpinodel btg. “Tolmezzo”, 12ª compagnia “LaTerribile”, membro della fanfara alpina diConegliano, già consigliere sezionale, ha spo-sato Deborah MERLIN. Da sinistra il papàAntonio, consigliere sezionale, il fratelloMassimo e il cognato Maurizio.

Page 38: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

383-2011

I N C O N T R I

Allievi del 38° corso AUC, 1ª cp. ad Aosta si sono incontrati a Gussago(BS). Per il prossimo raduno, probabilmente in ottobre, contattare At-tilio Iovino, 333-4737332; oppure Alessandro Bonicelli, 335-264647.

I musicanti dal 1954 al 1963 della banda militare del 12° CAR di Monto-rio Veronese sono invitati domenica 10 aprile a Verona, con il propriostrumento, per il 31° raduno. Contattare Archimede Portolani, al nr.334-5821050; oppure Franco Malfer, 338-7755295.

Gli allievi del 18° corso ASC della scuola militare alpina di Aosta, neglianni 1960-61 si danno appuntamento a Dossobuono (Verona) sabato16 aprile. Per informazioni contattare Giancarlo Bendin, 347-0195257;oppure Umberto Dalla Vecchia, 348-7309650.

Rimpatriata a San Daniele del Friuli, il 10 aprile, delle truppe della Car-nia. Contattare Natale Danelon, 328-3883097; oppure Ferruccio Va-loppi, 349-3137857.

Foto di gruppo degli alpini appartenenti al 22° rgpt. alpini da posizione,368ª cp., a 50 anni dalla naja. Per il prossimo raduno, forse a Firenze, con-tattare Luigi Molinari, 339-2985779; oppure Aurelio Masi, 338-2085006.

Ritrovo dopo 47 anni ad Alzano Lombardo (Bergamo) di alcuni alpinidella 79ª cp., btg. Belluno, caserma Salsa di Belluno, con il loro capita-no, ora generale di divisione, Giorgio Blais, e i comandanti di plotoneGiancarlo Castellani, Pierfranco Brisca e Germano Croce.

Gli artiglieri da montagna del 2°/’66 del 5° da montagna, gr. Vestone,35ª btr., si sono ritrovati in Franciacorta (Brescia), dopo 44 anni, con illoro tenente, ora generale, Carlo Menozzi.

Ritrovo a Moniga del Garda a 50 anni dalla nomina a sottotenente de-gli AUC della 1ª cp., 25° corso ufficiali alpini Cesano di Roma.

Page 39: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

393-2011

I N C O N T R I

Prossimo appuntamento venerdì 15 aprile dei commilitoni del 4/2000,70ª cp., Lupi, di stanza a Cividale del Friuli (Udine). Per informazionicontattare Matteo Guion, al nr. 339-4861593; e-mail: [email protected]

Pietro Opizzi e Aldo Cisari si so-no ritrovati alla festa del Passodel Brallo dopo aver condivisola naja nel 1957 a Silandro, grup-po Sondrio, reparto autisti.

Ritrovo a quarant’anni dal congedo degli alpini della 71ª cp., che si so-no dati appuntamento a Pontebba con il loro comandante gen. Perel-li. Contattare Favret, 340-2486254; oppure Moruzzi all’indirizzo di po-sta elettronica: [email protected]

Gruppo di sergenti alpini paracadutisti del 19° corso ASC del 1961 diAosta, ritrovatisi a Peschiera del Garda.

Trentasette anni fa erano artiglieri del 1°/’52 alla caserma Bertolotti, gr.Osoppo, 3ª Julia, 25ª, 26ª e 27ª batteria. Per il prossimo incontro, a 40anni dal congedo, contattare Adriano Lovato, 335-7539649.

A Paluzza in occasione del quarto raduno dei congedati della casermaPlozner Mentil, dopo 41 anni. Sono: De Franceschi, Della Schiava, Ma-tiz, Tognola e Pavanel.

Giovanni Pastorino, Massimilia-no Gavazzi, Fabio Facchinetti eRoberto Bonomini, che erano inservizio al R.C.T.T. di Bressanone,al matrimonio di Pastorino conWanda Parodi.

Cesarino Negro, Pietro Di Piazza,Giorgio Della Longa e Dino Sa-badotto facevano parte del co-ro che ha accompagnato la ceri-monia del giuramento al BAR deL’Aquila, nel luglio 1972. Oggi,ancora coristi nei cori ANA, sisono ritrovati dopo 38 anni. Perfuturi incontri, telefonare a Del-la Longa, 335-5390198.

Gli artiglieri del gruppo Agordosi ritroveranno con i loro coman-danti a Feltre il prossimo 17 apri-le alla birreria Pedavena, alle 9,30.Contattare Fiorese, 335-5304073;oppure Faresin, 0424-708106.

Page 40: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

Gli artiglieri del 1° da montagna,gr. Pinerolo e Susasi ritroveranno aGiaveno (Torino),sabato 9 aprile. Per prenotazionicontattarePennaroli, 011-952671; oppure Marchetti 011-3851557.

403-2011

CHI SI RICONOSCE? INCONTRIAMOCI! • ALPINO CHIAMA ALPINO

RADUNO GR. PINEROLO E SUSA

Emanuele Bertino, classe 1922, nella foto seduto, cerca i compagni ritratti con lui durante la ritirata di Rus-sia. Gli alpini o i rispettivi parenti posso contattarlo al nr. 0175-75464.

RITIRATA DI RUSSIA

Battaglione Susa, 1°/’75, 133ª compagnia mortai da 120 a Pinerolo. Telefonare a Giorgio Monga, 02-4152960.

A PINEROLO, 133ª CP.

Banda dell’Orobica con il maestro Caramico a Merano nell’aprile 1968, caserma Cesare Battisti. ContattareGino Buzzi, al nr. 347-5987175.

BANDA OROBICA, NEL 1968

Fanfara a Bassano del Grappa, nell’agosto del 1960, 3° scaglione. Telefonare a Giovanni Bosco, 0432-757273.

FANFARA A BASSANO, NEL 1960

Nettuno Sanvido cerca il com-militone Adriano Manfrin (adestra) con il quale ha condivi-so il CAR a L’Aquila. Contattar-lo al nr. 329-2053741.

ADRIANO MANFRIN

Il 2 aprile 1917 in località Turrieedi Paularo (Udine) una slavinacausò la morte di 16 alpini, tracui il magg. Arbarello, btg. Mon-te Granero, eroe del Monte Ne-ro, decorato con due medaglied’Argento e una di Bronzo. Sino-ra si conoscono soltanto i nomidi 3 alpini (oltre al magg. Arba-rello) rimasti sotto la slavina:serg. magg. Giuseppe Soffiettidi Fiano Torinese, ten. EmilioBottasso (prov. di Torino) ed ilsergente Ernesto Tabbia, sem-pre della provincia di Torino.Stefano Fabiani, che sta effet-tuando ricerche in tal senso, èinteressato a ricevere notizieche gli permettano di identifi-care gli altri alpini Caduti. Contattarlo, al nr. 0433/70404;oppure 0433/70079.

LA SLAVINA DI TURIEE, 1917

Sergio Bruno Granai cerca Bru-no Terni di Bussolengo (VR). Contattarlo al nr. 333-3969657;e-mail: [email protected]

BRUNO TERNI

Caserma Testafochi, 42ª cp. “Lavalanga”, reparto autosezionedi Aosta, anni 1968-69. Chi c’e-ra contatti Domenico Lucchi-na, al nr. 0342-610760.

CP. LA VALANGA, ANNI 1968-69

Page 41: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

413-2011

CHI SI RICONOSCE? INCONTRIAMOCI! • ALPINO CHIAMA ALPINO

Sul Monte Grappa, nel 1975: 7° Alpini, btg. Feltre, 64ª cp., casermaZannettelli, 1°/’74. Contattare Mariano Bresolin, 339-6086785; oppureLuigino Smaniotto, 347-2374209.

7° ALPINI, BTG. FELTRE

Tre alpini del gruppo di Crespano del Grappa (Treviso) cercano ilreduce di Russia, appartenente al 5° battaglione dell’Edolo, seduto adestra. Chiamare il nr. 348-6412284.

CERCANO IL REDUCE SULLA DESTRA

Artiglieri del 3° da montagna alla caserma Di Prampero di Udine, nel1963, durante i festeggiamenti per la nascita del figlio del comandan-te Donato Carmelo. Contattare Gimmillaro, al nr. 338-5437973.

CASERMA DI PRAMPERO, NEL 1963

Caserma Italia a Tarvisio, 23ª btr., 3ª divisione Julia, anni 1966-67. Contattare Fausto Moretti al nr. 347-5400032; e-mail: [email protected]

CASERMA ITALIA, 23ª CP.

Centro militare di paracadutismo di Viterbo nel 1951, alpini del 4°, 6° e8° reggimento. Contattare Adriano Fuselli, al nr. 0163-922912.

PARÀ A VITERBO

Gruppo Osoppo, 25ª, 26ª e 27ª R.C., 3° artiglieria, 1°/’66. ContattareMario Marinini, 035-982027.

GRUPPO OSOPPO, 1°/’66

Mauro Sabbatani (tel. 339-8927221;e-mail: [email protected])cerca i commilitoni del 7°, btg.Feltre, 125° cp. mortai di stanzaa Strigno, 1° e 2°/’68 e 1°/’69 e ilcapitano Catone. Contattatelo.

BTG. FELTRE, 7° ALPINI

Caserma Testafochi, 42ª cp. “Lavalanga”, reparto autosezionedi Aosta, anni 1968-69. Chi c’e-ra contatti Domenico Lucchi-na, al nr. 0342-610760.

CP. LA VALANGA, ANNI 1968-69

Alberto Anzani (tel. 339-1154493; e-mail: [email protected]) cerca i commilitonidella 35ª batteria, gr. Vestone,2°-3°/’50 che nel 1970 era aMerano, alla Cesare Battisti. Inparticolare chiede ai commili-toni di inviargli foto del loroperiodo di naja per arricchire ilsuo archivio che è visibile sulsito www.35batteria1950.com

A MERANO, NEL 1970

Alberto Facciolo (tel. 348-4743468) cerca i commilitonidel 6° da montagna, gruppoAgordo, 43ª btr. Mortai, che ne-gli anni 1968-69 erano a Feltre.

GRUPPO AGORDO, 43ª BTR.

Gli artiglieri che nel 1948 eranoalla caserma Toigo di Belluno,reparto R.R.R., sono pregati dicontattare Lorenzo Munaretti,al nr. 348-7057789; e-mail: [email protected]

CASERMA TOIGO, NEL 1948

Cesare Bordini (tel. 339-3110728)e Dante Alessandrini (tel. 347-0832970; e-mail: [email protected])cercano i commilitoni che neglianni 1968-69 erano a Feltre, Pie-ve e Tai di Cadore, 3°/’48.

COMMILITONI, 3°/’48, 1968-69Rimpatriata a Marostica, nellapiazza degli Scacchi, il prossi-mo 9 aprile della 78ª cp. “I lupid’Agordo”, anno 1973, 2° scaglio-ne. Contattare Attilio DallaValle, al nr. 0424-708858.

I LUPI D’AGORDO

Gli allievi del 90° corso AUC che da gennaio a giugno 1978 erano alla SMALPdi Aosta, si ritroveranno il prossimo 3 aprile a San Martino della Battaglia(Brescia) per festeggiare i 33 anni dal corso. Per informazioni contattareCarlo Folgheraiter, al nr. 0471-466811; e-mail: [email protected]

90° CORSO AUC

Page 42: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

423-2011

S E Z I O N I I T A L I A

La proposta per un’iniziativa di solidarietà alpina in Polonia na-sce da un’estrema casualità che ha radici in un diffuso senso di

solidarietà della comunità bergamasca nel mondo. La sezione diBergamo è stata coinvolta da una sua concittadina, suor Laura, ap-partenente alla congregazione delle suore Orsoline di Gandino,un ordine fondato proprio a Gandino il 3 dicembre del 1818. È laprima congregazione di vita apostolica a sorgere in Italia dopo lesoppressioni napoleoniche del 1810. Suor Laura ha la completa re-sponsabilità di tutte le attività svolte nell’istituto in Polonia; la pre-senza di questa congregazione sul suolo polacco è stata forte-mente voluta da papa GiovanniPaolo II. Importante è anche evi-denziare le finalità di questanuova famiglia religiosa, che findalle origini sono state la forma-zione cristiana e l’educazione ci-vile delle ragazze. A seguito diqueste premesse la sezione diBergamo ha deciso, con l’inter-vento di suoi volontari, di aiutaresuor Laura nella realizzazione diuna struttura ricettiva-sociale aLegionowo, a circa 30 chilometri

BERGAMO Solidarietà alpina in Polonia

Il gruppo di Monfalcone ha compiuto i suoi primi ottant’anni. Ilprogramma dei festeggiamenti è iniziato con la presentazione dellibro degli 80 anni di vita del gruppo, frutto del lavoro di Paolo Ver-doliva. La domenica sfilata, alzabandiera e onori al monumento aiCaduti. È seguita, nel Duomo di Monfalcone, la Messa a suffragio ditutti i soci “andati avanti” e degli alpini caduti in Afghanistan, ac-compagnata dalla corale Sant’Ambrogio di Monfalcone e celebratada don Claudio Cidin, che ha ricordato i suoi trascorsi nelle truppeda montagna e messo in evidenza i valori alpini. Al termine i discor-si di rito del vice sindaco di Monfalcone Silvia Altran, del presidentesezionale Renato Cisilin e del capogruppo Gilberto Secco. Dopo i saluti ed i ringraziamenti, Secco si è soffermato sulle innu-merevoli attività che il gruppo organizza: “Dalla raccolta dei tappi diplastica a favore della Casa Via di Natale Franco Gallini di Aviano, al-l’iniziativa La Primavera nel cuore con i ragazzi disabili, la costantepresenza alle attività di Protezione civile, gli incontri con gli anziani,e la Fiaccola Alpina della Fraternità”. Ha concluso: “...ringrazio tutti i

GORIZIA Monfalcone: 80 anni di solidarietà

soci e gli amici per il loro impegno quotidiano e le nostre donne,senza le quali noi non potremmo fare quello che facciamo”.Il corteo ha quindi sfilato lungo le vie del centro, raggiungendo l’o-ratorio San Michele, dove è stato offerto il rancio alpino. �

Nella foto: l’istituto di Legionowo e un gruppo di volontari bergama-schi, con suor Laura, il presidente sezionale Sarti e il capo della P.C.dell’ANA Bonaldi.

da Varsavia, per l’accoglienza di donne che presentano problemi coni propri nuclei familiari (coniuge) e altre che rientrano dall’Italia e chenon hanno più riferimenti in sito. L’istituto ospiterà anche un asilo-scuola materna. L’edificio ha due piani fuori terra oltre a seminterra-to per una superficie lorda per piano di circa 500 metri quadri. L’in-tervento degli alpini riguarda le opere di finitura per il completamen-to dell’edificio. Il progetto di cooperazione ha coinvolto in tempipassati anche alpini della sezione di Trento. Dal punto di vista logisti-co i volontari che hanno partecipato nell’anno 2010 alle diverse fasilavorative sono stati alloggiati in una decorosa struttura adiacente ele suore hanno provveduto al confezionamento del vitto. In due di-stinte spedizioni sono stati eseguiti, sottofondi di pavimenti, intona-ci civili e rustici, posa di falsi telai, assistenze murarie agli impiantielettrici ed una campionatura di platea per impedire l’ingresso/pre-senza di acqua nei locali seminterrati. Erano presenti anche mae-stranze locali che hanno operato in collaborazione con i nostri vo-lontari. Ora l’attenzione all’iniziativa si concentra nel proseguimentodelle attività appena la situazione meteorologica lo permetterà, eciò anche a seguito di una forte e pressante richiesta dell’istituto del-le suore, vista le straordinarie qualità degli alpini e il loro entusiasmonel rilevare la soddisfazione delle suore della comunità polacca per irisultati raggiunti. Il CDS ha già deliberato un sostegno economico

per gli oneri dei trasporti. I prossi-mi turni avranno la possibilità diprocedere nei lavori per consentirel’utilizzo dei locali per la prossimastagione estiva/autunnale. L’im-magine che la nostra Associazionene riscuoterà sarà molto positiva,sia per le finalità dell’impegno siaper il soggetto scelto che, con de-dizione gratuita e disinteressata,porta educazione e amore ai piùdeboli.

Giuseppe Bonaldi

Page 43: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

L’avvenimento di maggiore rilievo dell’attività annuale della Sezio-ne di Piacenza, la Festa Granda, è stata organizzato a Castelvetro,nel 60° anniversario di fondazione del Gruppo guidato da Mario Mal-dotti. C’è stato il concorso di circa quattromila penne nere provenien-ti da tutta Italia e dalla Francia. La festa è iniziata il venerdì con l’esibi-zione dei cori ANA Valnure e di Cremona e del coro CAI di Cremona.È seguito il tradizionale momento del “benvenuto”, nella sala del Con-siglio comunale, da parte del sindaco di Castelvetro, il presidente se-zionale Bruno Plucani e il capogruppo Francesco Marcotti, presentianche i due reduci della Campagna di Russia Carlo Vicentini e NelsonCenci. Nella giornata di domenica, dopo l’ammassamento, l’alzaban-diera e la deposizione della corona di alloro al monumento ai Caduti,si è dato inizio alla sfilata che ha visto la popolazione assiepata ai mar-gini della strada applaudire festosamente il lungo corteo di alpini. Ben26 i vessilli sezionali e 29 i sindaci con i rispettivi gonfaloni, tra i qualiil sindaco di Piacenza Roberto Reggi ed il presidente della ProvinciaMassimo Trespidi. A rappresentare l’ANA il vice presidente nazionalevicario Marco Valditara, e i consiglieri Corrado Bassi e Ferruccio Mi-nelli. Presente anche il già capo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen. diC.A. Fabrizio Castagnetti. Il presidente della provincia Massimo Trespi-di, nel suo breve intervento, ha detto: “Sono veramente commossodalla passione civile e umana degli alpini, siete uno splendido esempiodi fratellanza e un forte elemento di unione e coesione”. Dopo la Mes-sa, celebrata dal cappellano sezionale don Stefano Garilli e dal parro-co don Mauro Manca, il presidente Bruno Plucani ha consegnato uncontributo economico a Fabien Schumacher e Luca Sacchelli, due me-dici che operano in un ospedale per bambini nel Burkina Faso (Africa).Infine il passaggio della stecca tra il sindaco di Castelvetro FrancescoMarcotti e Roberto Reggi, sindaco di Piacenza, città in cui si svolgerà laFesta Granda nel 2011. �

Il coro “Alte Cime” della sezione di Brescia,diretto da Giuseppe Pagani, ha organizzatouna due giorni in terra d’Abruzzo. È stato un se-gno di ringraziamento per i volontari che si so-no avvicendati dopo il terremoto (il nucleo diP.C. di Brescia è stato tra i protagonisti del do-po terremoto) con l’invio di tante squadre enel contempo di solidarietà a questa gentetanto provata. Fossa è stata la prima tappa. Al-l’ingresso del villaggio ANA – trentatrè casettedi cui una sede del Gruppo alpini – tra gli ap-plausi dei cittadini sono stati ricevuti dal sin-daco Calvisi. Poi la Messa nel tendone, cele-brata dal parroco don Gaetano, e l’esibizionedel coro. Il vice presidente della sezione bre-sciana e responsabile del nucleo di P.C. BattistaRavelli e il segretario del coro Giancarlo Mari-no hanno donato al villaggio di Fossa le stazioni della Via Crucis euna pala raffigurante San Lorenzo e al sindaco di Fossa, a nomedell’amministrazione comunale, il “Grosso d’argento”, simbolo diBrescia. Concerto anche a Montebello di Bertona, nel parco delGran Sasso, un paesino di mille anime, ricevuti dal sindaco, che è

433-2011

S E Z I O N I I T A L I APIACENZA

Il coro Alte Cime in AbruzzoBRESCIA

A Castelvetro la 59ª Festa Granda

anche capogruppo, Venanzio Fidanza: “ La vostra presenza è per noiun segno di incoraggiamento”, ha detto. Il concerto, applauditissimo,viene eseguito nella chiesa della Madonna del Carmine, la cui ma-nutenzione è curata dagli alpini e dal parroco congolese don Nor-berto. (Nella foto). �

Page 44: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

L’ottantennale della sezione di Napoli quest’anno è stato fe-steggiato a San Nicola Manfredi e a Sant’Angelo a Cupolo -località nei pressi di Benevento - in concomitanza con la 15ª Gior-nata alpina del gruppo Sannitico, guidato da Giuseppe Liberatore.Erano presenti il vice presidente nazionale Ornello Capannolo e ilpresidente della Sezione Marco Scaperrotta.La Sezione fu fondata nel 1930 dai reduci della prima guerra mon-diale, quei reduci che contribuirono a completare il lungo percor-so dell’unità d’Italia di cui stiamo celebrando i 150 anni. Tra gli uo-mini che hanno tenuto alto il nome della Sezione vanno annove-rati mons. Michele D’Auria e padre Mario Giannone, entrambicappellani degli alpini.Allietata dalla banda alpina di Sassinoro, la manifestazione è in-cominciata con l’alzabandiera e la deposizione di una corona almonumento ai Caduti. È seguita la sfilata con vessilli e gagliardet-ti, a cui hanno partecipato i sindaci di San Nicola Manfredi Ange-lo Giosuè Parrella e di Sant’Angelo a Cupolo Egidio Bosco, tra lecui frazioni si sono svolte le varie fasi della manifestazione. AllaMessa, celebrata presso la frazione di Monterocchetta, è seguitoil pranzo alpino.

Paolo Mastracchio

Il gruppo alpini di Gallio, sezione di Asiago, ha toltodall’oblio i suoi Caduti in terra di Russia. Il loro ricor-do è oggi perpetuato nella pietra di un Sacello co-struito a Busa Fonda di Gallio, ricavato da un vecchiomanufatto del 1927 oggi splendidamente trasformatodagli alpini di Gallio con un lavoro di oltre un anno.L’opera è stata benedetta alla presenza di una decinadi sindaci, autorità militari, gruppi ANA dell’Altopianodei Sette Comuni e cittadini provenienti da tutto il Ve-neto. La Messa - accompagnata dalla banda musicale“Giovanni Bortoli” di Chiuppano e dai canti del coroparrocchiale di Gallio - è stata celebrata dall’arcipretedi Gallio don Lauderio Dal Bianco, il quale all’omelia haricordato l’impegno sempre prezioso del Gruppo alpi-ni locale ed ha invitato a fare del Sacello “un luogo dipellegrinaggio per ritrovare memorie e costruire unasocietà autenticamente umana e civile”. Al terminedella Messa è stata scoperta una lapide posta all’inter-no del Sacello, lapide che recita: “Alla memoria dell’Alpino AntonioFinco Scampit (1920-1997) e di tutti gli Alpini di Gallio che in paceed in armi hanno fatto della propria esistenza un dono generoso edisinteressato alla propria terra e alla propria gente, esprimendocosì le doti peculiari e distintive di chi abita e vive la montagna”.

443-2011

S E Z I O N I I T A L I ANAPOLI

ASIAGO

In festa il gruppo Sannitico per l’80º della sezione

Nelle foto: il momento degli onori ai Caduti: il vice presidente nazionaleOrnello Capannolo, i sindaci di San Nicola Manfredi e di Sant’Angelo aCupolo e il presidente della sezione di Napoli Marco Scaperrotta. Nell’altra foto, la benedizione del nuovo gagliardetto del gruppo Sannitico.

Quindi le allocuzioni: del capogruppo Giorgio Munari, del sindaco diGallio Pino Rossi, del presidente della sezione Monte Ortigara Massi-mo Bonomo e, infine, del direttore de L’Alpino Vittorio Brunello. Erapresente anche l’ex vice presidente nazionale Silvano Spiller. �

Un sacello dedicato ai Caduti di Gallio

Page 45: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

Ottant’anni sono un traguardo importante, e gli alpini del gruppoBiella Centro Vernato, guidato da Giancarlo Guerra, hanno vo-

luto fare le cose per bene. Hanno adottato “scolasticamente” cinqueragazzi indiani, allestito una mostra fotografica, organizzato concertidel coro Monte Mucrone e della fanfara Valle Elvo e un concorsoper allestire le vetrine sulla storia degli alpini biellesi.Le massime autorità, tra le quali il sindaco Gentile e rappresentantidi Provincia e Regione, la domenica sono intervenuti alla celebrazio-ne dell’ottantesimo, presenti il consigliere nazionale Renato Zorio, il

453-2011

S E Z I O N I I T A L I A

In due foto racchiusi 85 anni di vita alpina. Sono quelli del grup-po di Rivarolo Canavese, nato il 21 aprile 1925, che vediamoschierato davanti alla chiesa di San Michele. Nella foto ci sono i re-duci della Grande Guerra, con le loro medaglie, uomini con tanticappelli alpini un po’ sgualciti dalle intemperie di trincea, in giaccae cravatta, le donne con bambini, la gente della domenica all’usci-ta dalla chiesa…Dopo 85 anni ecco lo stesso Gruppo alpini, fatto di nipoti e proni-poti, con l’aggiunta di alpini in divisa e una alpina fra loro: segno dicome sono cambiati i tempi, del tempo trascorso sulla strada trac-ciata dai Padri. Ma i valori sono gli stessi, tanto più necessari intempi in cui sembra che la nostra identità stia sbiadendo. Ed è proprio nel ricordo dei soci fondatori che gli alpini di Rivaro-lo hanno celebrato l’85° con una serie di manifestazioni iniziate ri-vedendo le immagini più significative della loro storia accompa-gnate dai canti del coro alpino “La Rotonda” di Aglié. La domenica, nel parco del castello “Malgrà”, alzabandiera e onoriai Caduti, in particolare ai tre genieri genieri alpini uccisi alcunigiorni prima in Afghanistan.Poi il corteo si è snodato per le vie cittadine, con deposizione dicorone alle lapidi che riportano i nomi dei Caduti della prima edella seconda guerra mondiale. È seguita la Messa nella chiesa diSan Michele, la stessa del lontano 1925. Al termine della cerimonia,prima della fraterna “agape”, foto ricordo da inserire nella mostradedicata alla storia fotografica del Gruppo. �

TORINO

BIELLA Gli 80 anni di Biella Centro Vernato

Gli 85 anni del gruppo di Rivarolo Canavese

Nella foto: il momento dell’alzabandiera, effettuato al suono dell’Inno nazionale.

presidente sezionale Edoardo Gaja, un picchetto del Centro Addestra-mento Alpino, tanti vessilli e cittadini. Dopo gli onori ai Caduti e il bre-ve saluto del capogruppo, il sindaco ha ricordato il contributo degli al-pini in pace ed in guerra; il presidente Gaja ha elogiato l’impegno delGruppo che ebbe fra gli iscritti anche suo padre Gustavo, tenente di ar-tiglieria alpina. Infine il consigliere Zorio ha portato il saluto del presi-dente nazionale Perona. Dopo la Messa, concelebrata da don Gariazzo,dal parroco del Vernato don Zampa e dal cappellano sezionale donBaudrocco, tutti al rancio, preparato dagli alpini del gruppo. �

Page 46: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

ASampierdarena, sezione di Genova, si è svolto il 1° raduno delsettore Val Polcevera - gruppi di Sampierdarena, Rivarolo, Bol-

zaneto e Altavalpolcevera - per celebrare il 138° anniversario delCorpo degli Alpini, il 150° anniversario della nascita della M.O.V.M.gen. Antonio Cantore e il 30° anniversario della ricorrenza dellaMadonna del Don. Nelle settimane precedenti nelle scuole prima-rie di Sampierdarena erano stati proiettati filmati sugli alpini, di-stribuita agli alunni una brochure e aperta una mostra fotograficaitinerante, parte integrante del Museo degli Alpini di Savignone(Genova). Il sabato scoprimento e benedizione di una lapide neipressi del luogo di nascita del gen. Cantore, alla presenza del pre-sidente sezionale Belgrano con alcuni consiglieri, il vessillo sezio-nale, i gagliardetti dei gruppi di Grignasco e Romagnano Sesia,molte autorità civili e tantissimi alpini. Alla sera, all’Istituto DonBosco, concerto del coro sezionale Soreghina e della Corale cittàdi Genova con cante alpine e di montagna.La mattina di domenica sfilata con il vessillo sezionale e quelli del-le sezioni di Acqui e di Alessandria. Il gonfalone della Regione Li-guria, accompagnato dal consigliere regionale Basso in rappresen-tanza del presidente della Regione, ha aperto il corteo accompa-gnato dalla banda Risorgimento di Sampierdarena. Ha sfilato ancheuna rappresentanza di scolari della scuola elementare, accompa-gnata da un’insegnante. Gli onori ai Caduti sono stati resi nei giar-dini Pavanello, di fronte al monumento al generale Cantore, doveera schierato un picchetto del 1° rgt. artiglieria da montagna. A con-clusione della mattinata, Messa in parrocchia per la Festa dellaVergine Addolorata, concelebrata da mons. Luigi Palletti, vescovoausiliare di Genova, dal parroco don Piero Borelli e dal cappellanomons. Luigi Zorzi. E alla fine rancio alpino all’Istituto don Bosco. �

La sezione di Feltre ha recentemente istituito il premio “La pennaalpina per la nostra montagna”, un riconoscimento per coloro

che abbiano operato con azioni meritorie a favore della popolazio-ne e della montagna bellunese, oppure abbiano promosso l’imma-gine della provincia di Belluno in Italia e nel mondo. La prima edizione del Premio ha avuto luogo nel corso di una ceri-monia nel parco della birreria Pedavena. Il riconoscimento è statoassegnato, alla memoria, a tre persone recentemente scomparse:Felice Dal Sasso, Gianbattista Dalla Corte e Oscar Bonsembiante,due sindaci e un giovane maestro di sci. Nella stessa manifestazionesono stati premiati tre caporal maggiori del 7° Alpini, che si sono di-stinti nel corso del proprio servizio. Si tratta di Marco Pagano, PascalVocione e Antonio Lazzaro Latiano. A ciascuno di loro la sezione haconsegnato, per mano del presidente Carlo Balestra, una targa inti-tolata al gen. Giangi Bonzo, indimenticato presidente sezionale.Questo riconoscimento assume ora un particolare significato poi-ché ha premiato tre commilitoni dei quattro giovani alpini del 7°reggimento uccisi lo scorso 9 ottobre in Afghanistan. Alla cerimonia, cui ha assistito un folto pubblico, erano presenti ilgen. Gianfranco Rossi, il vice prefetto della Provincia di Belluno Dar-co Pellos, il vice presidente nazionale dell’ANA Sebastiano Favero e

463-2011

GENOVA

FELTRE

S E Z I O N I I T A L I A

Premio “La penna alpina per la nostra montagna”

A Sampierdarena il raduno del settore Val Polcevera

Nelle foto: il momento dell’onore ai Caduti, con lo schieramento davanti al monumento al generale Cantore e la sfilata per le vie di Sampierdarena imbandierate.

Da sinistra il ten. col. Stefano Fregona, il consigliere regionale Dario Bond, il vice prefetto di Belluno Darco Pellos, il gen. Gianfranco Rossi, il primo caporal maggiore Pascal Vocione, il nipote del gen. Bonzo, Vicki, il titolare della birreria Pedavena Lionello Gorza e il presidente della sezionedi Feltre Carlo Balestra.

numerosi sindaci, tra i quali quello di Feltre, Gianvittore Vaccari, equello di Pedavena, Maria Teresa De Bortoli. �

Page 47: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

473-2011

S E Z I O N I E S T E R O

A casa del presidente nazionale

Il 4 Novembre a Rosario

Alcuni alpini del gruppo di Rosario fotografati nella ricorrenzadel 4 Novembre con il capogruppo Angelo Glerean e il segre-

tario Giorgio Tacconi. Sono tutti… “bocia” ultra ottantenni. �

CANADA ARGENTINA

Briga, nel ricordo degli alpini “andati avanti”

Gli alpini dell’Alta Valle Roya hanno reso omaggio ai loro com-pagni morti o dispersi durante i due conflitti che hanno in-

sanguinato l’Europa e il mondo nel secolo scorso. Davanti alla ste-le che ne perpetua il ricordo sono stati raggiunti da una delega-zione di chasseurs alpins. Gli abitanti del Cantone non hanno per-so questo appuntamento della memoria, perché gli alpini sono ca-ri al cuore delle popolazioni montanare. Il presidente dell’associa-zione degli chasseurs del 25° BCA di Mentone, Henri Pommier, ilpresidente della sezione di Francia dell’ANA, Renato Zuliani, e il vi-cesindaco di Briga, Agnès Franca, hanno denunciato gli orrori del-la guerra e esaltato gli ideali di pace e di amicizia.Inni nazionali cantati in coro, minuto di silenzio e Preghiera del-l’Alpino recitata dal cappellano Sbigniew Kowal, hanno dato aquesta manifestazione un carattere di semplicità e di condivisio-ne. È seguita una cerimonia davanti al monumento ai Caduti doveogni partecipante è stato invitato a deporre un fiore accompagna-to dalla “Canzone del Piave”. Dopo il canto “Signore delle cime”sono stati ricordati lo storico capogruppo Attilio Benedetto e An-tonio Lanteri Motin, che creò il gruppo più di un quarto di secolofa. Erano presenti anche alcuni alpini provenienti da Imperia e daCuneo, Georges Vergés presidente PACA, alcuni esploratori-scia-tori, Jean Peyra-Maure vicepresidente del 22° BCA e i porta ban-diere Yvon Improvisi e Ido Sivieri. Liliane Pastorelli

FRANCIA

Nuovo socio ad Adelaide

AUSTRALIA

In occasione della ricorrenza del 4 Novembre, Bruno Minutti, ca-pogruppo ANA di San Vito di Fagagna, sezione di Udine, ha con-segnato il gagliardetto del Gruppo e la tessera di socio al compae-sano (neo iscritto) Bruno Flumiani – 5° alpini a Merano – in vacanzaa San Vito, suo paese natio, prima del rientro ad Adelaide, in Au-stralia, dove risiede. Bruno, festeggiato anche da numerosi soci delgruppo, riceverà L’Alpino in quella lontana terra, mantenendo vivolo spirito alpino che lo anima assieme ai ricordi del servizio militare.Da sinistra a destra: Bruno Flumiani, il vice capogruppo AdrianoMicoli, il capogruppo Bruno Minutti, l’ex capogruppo Luigi Pecile.

Dario Sodero (presidente del gruppo autonomo di Calgary) ela madre Pierina fotografati a Biella, ospiti del presidente

Corrado Perona e la moglie Anna, durante una visita in Italia. ISodero si sono fatti anche portavoce di Guido Moro, socio diCalgary, che ringrazia tutti coloro che gli hanno scritto dopo lapubblicazione dell’articolo a lui dedicato su L’Alpino del mesedi settembre 2010. Da parte sua un grazie di cuore!�

Page 48: N. 3 – 2011 MARZO MENSILE DELL’A.N.A.€¦ · Chiuso in tipografia il 21 febbraio 2011 Di questo numero sono state tirate 384.868 copie m a r z o 2 0 1 1 sommario 3 Editoriale

Obiettivo sulla montagnaLa Madonnina posta sulla cima del Roc, sembra proteggere la Valsavarenche e i suoi tanti escursionistiche percorrono il gruppo del Gran Paradiso. Sullo sfondo il Ciàrforon, oltre il ghiacciaio Moncorvè.(La foto è di Luigi Bisoglio, del Gruppo Aosta).