N. 23 Giugno 2014 - Periodico trimestrale di finanza e ... 23 (giugno 2014... · consapevoli dei...

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BCCCREDITO COOPERATIVO

Formelloe

Trevignano Romano

N. 23 - Giugno 2014 - Periodico trimestrale di finanza e cultura - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - 70% - Roma Aut. N. 21/2009

L’ASSEMBLEA DEI SOCI

Il bilancio economico e sociale

LA GITA SETTEMBRINA

Tra Gaeta e Sperlonga

L’EMIGRAZIONE IN BRASILECronache di cento anni fa

I SOCI RACCONTANOMaria Pia Del Savio

VELALA RIVISTA DELLA BANCA

DI FORMELLO E TREVIGNANO DI CREDITO COOPERATIVO

VE

IOL

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BCCCREDITO COOPERATIVO

Formelloe

Trevignano Romano

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Cascate del Cremera e Ponte della Molanelle Valli del Sorbo, al centro del Parco di Veio.

Un accordo tra Federcasse e Federparchi promuove la tutela del paesaggio e invita ad investire nello sviluppo sostenibile

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Sommario

3 EEdddddddddddiiiiiiiitttoooorrrrrriiiiaaaaaaaaaallllllleeeeeeeeeeee ddddeelll PPPPPPrrreeessiiddddddeeeeennnnttttttttttttttttteeeeeeeee

4 IIIIIllllll CCCCCrreeddddiiiiittttttooo CCCCooooooppppppppeeeeeeeeeeeeeerrrrrrrrrraaaaaaaaaaaaatttttttttttttiiiivvvvvvvoooooo

5 IIIIIIIIIIIllllllllll PPPPPPPuunnnnntttttttooooooooooooo ddddddddddddddddeeeeeelllllll DDDDDDDDDiiiiiiirrrrrrrrrreeeeeeeeeettttttttttttttoooooooorrrrreeee

6 LL'AAsssseeeeeeeeeeeemmmmmmmmbbbbblleeeaaaa ddddddddeeeeeiiiiii SSSSSSSSSSSSSSSSSoooooooocciiiiii

8 IInnnnnnnnnnnn vvvvvviiiiiiiiiaaaaaaaaaagggggggggggggggggggggiiiiiiiiioooooooo cccccooooon nnnnnnnnnnoooooooooooiiii

10 CCCCCCCCCCCoooonnnnnnnnnnooooooosssccccccccccceerrrrreeeeee RRRRRRRRRRRRommmmmmaaaaaa

11 IIIInnn bbbbbbbbbbrreeeeeeevvvvvvvvvveeeeee

12 VVVaaaaaaaaaaaVVV ddooooooo iiiiiinnnnnn BBBBBBrrrrraassssssssileee,,, mmmmmmmmmmmmaaaaaa pppppeeeeeeee'''''' ccccaaaaaammmpppààààààààààààà........

16 IIll ppppppppeeeeeeeccccccoooooorriinnnnnnnnnooo rrrrrrrrrrrooooommmmmaaaaaaaaaaaaannnnnnnnoooooooo

17 LLLLLL'''AAAAAAAAAAAAAAAssssssssssssooooooocccciiiaaaaaaaaazzzziooooooooooonneeeeeeeDDDDDDiiiiiveeeerrsssssaaammmmmmmmmeeeennnnnnnttteeee DDDDDDDDDDDDDiisssssaaaaaaaaabbbbbiiiiiiillllliii

18 NNNNNNNNNaaaaaaaavvvvvvvviiiiiiiiiiigggggaaaaaaaaaaaaarrrrrrrrreeeee nneeeelllllllllllllllaaaa ssssttttooriiiiiiiaaaaaaaaaaaa

22 CCCCCCCrrrrrroooooooooonnnnnnaaaaaaaaccccccccccchhhhhhhhee ddddaaaaaaaaallll NNNNNNoooovvveeeeeeeeccccccccccceeeeeeeennnnnnttttttoooo

23 LLLLLLeeeeeeee mmmmmmmmmmmmmmmmiiggggggggggggggggllllllllllllliiiiiiooorrrii tttttttttteeeeeeeeeeeeeeesssii dddi llaaaaaaaauuuuuurrrrrrrreeeeeaaaaaa

24 MMMMMMMaaaaaaaaarrrrrriiiiiiiaaaaaa PPPPPPPPPiaaa DDDDeeeeelll SSSaaavviiiiioooooooooooo

BCCCREDITO COOPERATIVO

Formelloe

Trevignano Romano

N. 23 - Giugno 2014 - Periodico trimestrale di finanza e cultura - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - 70% - Roma Aut. N. 21/2009

VELA

VE

IOL

AG

O

LA RIVISTA DELLA BANCA DI FORMELLO E TREVIGNANO

DI CREDITO COOPERATIVO

L’ASSEMBLEA DEI SOCIIl bilancio economico

e la missione sociale

LA GITA SETTEMBRINALe strade del gusto

tra Gaeta e Sperlonga

L’EMIGRAZIONE IN BRASILECronache di cento anni fa

I SOCI RACCONTANOMaria Pia Del Savio

ePe-4102onguiG-32.N

luceaznanifidelartsemirtocidoire

zidepS-.A.p.SenailatIetsoPPo-arutl

2.N.tuAamoR-%07-PP..Anienoi

9002/212

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O namoRonangiverTTre

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La rivista della Bancadi Formello e Trevignanodi Credito Cooperativo

Periodico trimestraleAnno 7 - N. 23Giugno 2014

Registrato pressoil Tribunale di Tivoliil 27-10-2008al N. 21/2// 008

SedeViale Umberto I, 92Formello (Roma)TeTT l. 06 90 14 30 95

Direttore ResponsabileGino Polidori

RedattoreArmando Finocchi

Hanno collaboratoa questo numero:Pro-Loco Gaeta(Ph Lino Sorabella)

Uffff icio SociTeTT l. 06 90 14 30 55

StampaMiligraf SrlVia degli Olmetti, 36Formello (Roma)TeTT l. 06 90 75 142

In copertinaIl porto di Gaetain una immaginedi Lino Sorabellall

La foff to di aperturaè stata gentilmll enteconcessa dadd l PaPP rco di VeVV io

www.bccformello.com

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Gaeta

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Sempre più stringente la normativa che regola la governance

delle imprese bancarie, anche per effff eff tto del crescente numero

di istituti entrati in diffff iff coltà in questo lungo periodo di crisi so-

ciale ed economica. TrTT a gli elementi che condizionano la stabi-

lità degli istituti di credito vi è certamente quello dei deboli si-

stemi di governo, oltre agli episodi di mala gestio.

La Banca d’Itatt lia ha recentemente introdotto modidd fiff che alle istruzioni didd vivv gi ilall nzazz in materia

di govevv rno societario, con riguardo, tra l’a’ ltro, al ruolo e al fuff nzionamento degli orgr ani di

amministrazione ed ai requisiti degli esponenti aziendadd li. Ogggg etto di regolall mentazione

sono anche lall numerosità degli orgr ani sociali,i lall loro autovavv lutazione e il ruolo del Presi-

dente e del CoCC nsiglio di Amministrazione con fuff nzione di supu ervivv sione strategica.

L’a’ utovavv lutazione che gli orgr ani aziendadd li sono tenuti ad eseguire per accertare la pre-

senza al loro interno delle necessarie profeff ssionalità è stata chiesta dadd lla Banca d’Italia

sin dadd l 2012, in considerazione dell’importanza del ruolo esercitato dadd l Consiglio. Ha im-

partito lall direttivavv secondo cui al suo interno devovv no essere presenti sogggg etti pienamente

consapevoli dei propri poteri e degli obblighi inneerreennttii aallllee ffuufff nnzziioonnii cchhee ssoonnoo cchhiiaammaattii aa

svolgl ere, dotati di profeff ssionalità adeguate al ruuolo dadd ricoprire e che abbiano compe-

tenze diffff uff se e dedichino tempo e risorse adeguuate alla complessità dell’incarico.

I requisiti indicati si aggiungono a quelli di onoraabilità e profeff ssionalità previsti dadd lla leg-

ge. Le regole che la nostra BCC si è dadd ta sono deel tutto rispondenti alle indicazioni della

Banca d’Italia, senza limitare in alcun modo il ddiritto di ciascun socio a candidadd rsi o ad

essere candidadd to per la carica di consigliere, né tanto meno quello di presentare liste di

candidadd ti. Il voto di lista, esplicitamente previstto dadd lla normativavv e con i correttivi con-

templati in sede aziendadd le, risponde proprio alll’esigenza di assicurare che l’orgr ano che

si vavv ad eleggere esprima le caratteristiche e le pprofeff ssionalità volute dadd lla Banca d’Italia.

Se, diversamente, si procedesse a votazioni indirrizzzz ate a singoli candidadd ti si potrebbe in-

correre nel rischio di nominare un orgr anismo ccon una composizione squilibrata e non

rispondente a tutti i requisiti previsti dadd lla normaativavv , con le pericolose conseguenze che

ne deriverebbero per la Banca in termini di autoovavv lutazione e di non adeguatezzzz a.

Il governo delle BancheTema centrale della Banca d’Italia

l Presideente

Gino Polidori

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VELA CREDITO COOPERATIVO

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Le Banche dei ParchiUna convenzione tra Federcasse e Federparchi

per dare nuove opportunità di investimento

In occasione della Giornata mondiale della TeTT rra,il 24 aprile è stata firmata una convenzione tra Fe-

dercasse (la Federazione Italiana delle Banche di Cre-dito Cooperativo e Casse Rurali italiane) e Federparchi(la Federazione Italiana dei PaPP rchi e delle Riserve Na-turali). L'accordo vuole promuovere le aree protettee offff rire ai soci e ai clienti delle BCC nuove opportu-nità di investimento nei settori dello sviluppo soste-nibile, dell’educazione ambientale e della tutela delpaesaggio. “La BCC - ha dichiarato il Presidente diFedercasse Alessandro Azzi - sarà sempre di più laBanca dei PaPP rchi e dell'energia pulita”.

Oggi in Italia esistono 24 PaPP rchi nazionali, 140PaPP rchi regionali, 27 aree marine protette, quasimille siti soggetti a tutela: si tratta complessiva-mente di più dell'11% del territorio italiano, unapreziosissima risorsa di beni comuni come il ter-ritorio, l'acqua e la biodiversità.Ben 91 BCC sono presenti con proprie sedi ofiliali in 46 tra PaPP rchi nazionali, regionali e areemarine protette.Anche la nostra Banca opera in territori tutelatidai Parchi naturali regionali di Veio e di Brac-ciano-Martignano.

La Giornata della Terra

CoCC n lall Giornata dellall TeTT rrr a (E(( aEE rth Day in inglese) le Nazioni Unite celebrano il Pianeta TeTT rrrr a e so-stengono lall sua salvavv guardia. È stata istituita nel 197077 e dadd movivv mento univevv rsrr itario è divevv ntata ungrande evevv nto educativovv e infoff rmativovv che ogggg i coinvovv lgl e 17577 paesi con convevv gni,i manifeff stazioniculturali e dibattiti sul vavv lore degli ecosistemi. Si tiene ogni anno il 24 aprile, cioè un mese e duegiorni dopo l'equinozio di primavevv ra.

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In questi mesi si è parlrr all tott moltll ott didd un'Eurorr po a economica e non solo

fiff nanziarirr a, didd un'Europa dei cittatt didd ni e non solo dellll e burocrarr zie,

didd un'Europa in cui le didd ffff eff renze e le identitàtt localill non siano foff rzrr e

didd sgrgg egagg tivevv , ma una rir cchezzzz azz culturarr le natatt dadd millll enni didd stott rirr a.

Le didd ffff eff rerr nze sono semprerr una rirr cchezzzz azz , anche a lill vevv llll o bancarirr o. Il plurarr lill smo assicurarr il vavv n-

tatt gggg igg o didd sceglg ill ererr lall banca più vivv cina allll e nostrtt err esigi enze, quellll all in cui confiff didd amo e contiamo

didd più,ù quelll all in cui sappiamo vevv dere il fuff turo dei nostrirr fiff gi lill e didd intere comunitàtt .

Le banche coopo erarr tivevv rirr scuotott no lall fiff ducia didd milill oni didd cittatt didd ni in tuttatt Europo a, e rarr ppp resen-

tatt no una scuolall didd didd alogo e didd collll all borarr zione nonostatt nte le didd ffff eff renze nazionalill o tatt lvovv ltatt

solo regionalil . Attott rnrr o a temi comuni convevv rgr ono orirr gi ini,i stott rirr e e lill ngue didd vevv rsrr e.

Le didd ffff eff rerr nze rarr ffff off rzrr azz no anche il sistett ma dedd l CrCC err didd toott ccooooppoo eerraarrr ttiivvoovvvv , ppeerrccrrr hhéé ooggnnii iissttiittuuttoottt bbaannccaarriirrr oo

vivv portatt le esps erirr enze e i progetti dellll all proprirr a socieetàtt , e al tempo stesso concorrrr e allll all statt bilill tàtt

dellll 'intero movivv mentott .

Anche nellall vivv tatt contatt bile didd una banca rarr didd catatt nnel terrrr itorio come lall nostrarr , le didd ffff eff renze

nellll all rarr ccoltatt e neglill impieghi sono foff ndadd mentatt lill . È un'a' ntica lezione didd un grgg arr nde economi-

statt , Luigi i EiEE naudidd ,i Govevv rnrr atott rerr dedd llll all Banca d'Itatt lill a ee prirr mo PrPP err sidedd ntett dedd llll all Repe ubblill ca itatt lill ana

trarr il 1948 e il 195555 . “Non tutte le industrirr e, non tuutte le imprese soffff rff ono ugualmll ente e nel

medesimo momentott le stesse didd savvevv nture”, scrirr veevv vavv EiEE naudidd in un articolo pubblill catot su “La

Rifoff rmrr a sociale” e intitott lall tott “CiCC sono troppe banchhe in Itatt lill a?”. Divevv rsrr ififf cando glill impieghi si

compensano meglill o i rirr schi.

Oltre allll all vavv lorir zii zzz azz zione dellll e didd ffff eff renze, EiEE naudidd non mancavavv poi didd soffff eff rmrr arsrr i suglill altrirr

ingrgg err didd enti per amministrtt arr rerr bene una Banca didd CrCC eerr didd tott coopo erarr tivovv : l'impegno, il rirr sps ettott dedd l-

le persrr one, il buon senso didd chi vivv ene dadd llll 'economiaa rerr ale e non dadd llll e sps eculall zioni fiff nanziarir e.

Sono i vavv lorirr che cercrr hiamo didd mettere in prarr tica ogni giornrr o.

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Le differenze rafforzano il sistema

l Direttore

Mario Porcu

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VELA LA NOSTRA BANCA

L'assemblea dei Soci

Domenica 27 aprile è stato presentato il bilancio del 2013. È stata anchel'occasione per analizzare l'economia italiana e internazionale e i suoi riflessisulle nostre aziende. Si è proceduto poi al rinnovo delle cariche sociali.

L scorso 27 aprile siè tenuta l’annuale

Assemblea dei Soci perl’approvazione del bi-lancio 2013 e per ilrinnovo delle carichesociali. Larga è statala partecipazione deisoci: tra presenti erappresentati perdelega, il numerodelle persone inter-venute in assem-blea è stato di ben930 soci. Hanno presenziato al-cuni sindaci dei Comuni in cui operano le nostreFiliali: Sergio Celestino sindaco di Formello,Franco Vita sindaco di Nepi, Massimo Lucianisindaco di Trevignano Romano. Per la Federa-zione regionale era presente il dott. Caporale.

La situazione economicaMolto tempo è stato dedicato alla disamina dellasituazione economica della nostra zona con riferi-menti alle problematiche di carattere nazionale einternazionale. Non si è mancato di segnalare che,pur in uno scenario complesso e ancora funestatodalla crisi economica, si registrano alcuni timidi se-gnali di ripresa che dovrebbero indurre ad esserecautamente ottimisti. In Italia la prolungata cadutadel PIL in atto dall'estate del 2011 si è arrestata nel

terzo semestre del 2013. Negli ultimi mesidell'anno, infatti, sono emersi segnali coe-renti di una “moderata intensificazione del-l'attività economica”, così riportano le pe-

riodiche analisi dellaBanca d'Italia.È aumentata la pro-duzione industriale,sospinta soprattuttodalla domandaestera. Ma sulla ri-presa continua agravare la fragilitàdel mercato dellavoro: la disoc-cupazione frenal 'espansionedel reddito di-sponibile e haraggiunto il

12,9%. Più nel detta-glio, a preoccupare è la disoccupazione

giovanile, cresciuta fino al 42%. Nelle costruzionil'attività economica ha continuato a ridursi, in par-ticolare nel comparto delle opere pubbliche; sonodiminuite, seppur in modo più lieve, anche le com-pravendite di abitazioni e le quotazioni di mercato.Il settore dei servizi ha fortemente risentito del calodei consumi delle famiglie, soprattutto nel commer-rrcio e nei trasporti. Anche le imprese hanno gene-ralmente registrato un minor fatturato e hanno do-

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vuto rivedere al ribasso gli investimenti.Nel Lazio, oltre alle esportazioni, è il turismo ad aversostenuto la domanda. È un dato costante di questiultimi anni, che infonde fiducia a tutte le impresecoinvolte nella valorizzazione dei nostri territori, dallaricettività dei comuni del lago alle aziende della ri-storazione diffff use anche negli altri comuni, che sitrovano per di più sull'itinerario internazionale dellaVia Francigena. Un numero sempre maggiore di tu-risti, quindi, sta scoprendo e amando i nostri borghi.

Il creditoIl credito non poteva che rispecchiare questo anda-mento: nel corso del 2013 ha trovato conferma laprogressiva ripresa della raccolta al dettaglio, mentreè proseguita la flessione dei prestiti indotta dalladebolezza della domanda. I prestiti hanno conti-nuato a contrarsi, con un -4,4% annuo a novembre.I finanziamenti alle imprese si sono ridotti del 6,3%annuo, quelli alle famiglie consumatrici dell'1,1%.La necessità di contenere i rischi e di preservare ladotazione patrimoniale ha indotto anche le Banchedi Credito cooperativo a contenere sensibilmentel'erogazione di nuovo credito, anche se gli istitutidi credito della Federlus (che raccoglie le BCC diLazio, Umbria e Sardegna) hanno aumentato gli im-pieghi del 2% e la raccolta da clientela dell'8,2%.Sono dati di grande importanza, migliori di quellidel sistema bancario nazionale, attestato ancora conpercentuali in negativo. TuTT tto ciò si deve alla capil-larità delle nostre banche e alla loro capacità di in-terpretare il mondo del lavoro, incoraggiare il ri-sparmio e favorire le innovazioni. “Anche comecittadini sentiamo ancora più forte – hanno dichia-rato gli amministratori della nostra Banca nell'esor-dio della “Relazione sulla gestione” - il dovere dicontribuire a ricostruire nel nostro territorio il tessutodella fiducia e a generare in mille modi il futuro”.

Il conto economico e le cariche socialiel corso dell'assemblea il Direttore generale Mario

PPPooorrrcccuuu hhhaaa ssspppiiieeegggaaatttooo vvvoooccceee pppeeerrr vvvoooccceee iiilll bbbiiilllaaannnccciiiooo dddeeelll2222222000000001111111111333333. LLLLLL''''uuuuuutttttiiiilllleeee dddddiiii eeeessssseeeeeeerrrrrrcccccccccciiiiizzzzzziiiioooooooooo aaaaaaammmmmmmmmmmmmmmmmmmmmooooooonnnnnnnntttttttaaa aaa 11122333..22229999999444444444,,,,000000000003333333333

euro, risultato di una gestione assai prudente mirataalla solidità della Banca.Nel “Bilancio sociale e di missione” sono stati elen-cati i contributi e le sponsorizzazioni a favore diComuni, Pro-Loco, associazioni culturali e sportive,le gite sociali “Conoscere Roma”, che stanno ri-scuotendo un grande successo, il gemellaggio conla BCC di Spello e Bettona, con la quale abbiamoorganizzato la prima “Disfida della Bruschetta”.TuTT tte queste attività sono state descritte sul nostrotrimestrale VELA, che continua a raccogliere le te-stimonianze dei soci, a valorizzare gli studi dei neo-laureati e a raccontare il nostro territorio attraversole sue tante rubriche.Nella seconda parte dell'assemblea si è procedutoall'elezione delle cariche sociali. La lista n. 1 ha ot-tenuto oltre il 75% dei voti. Alla presidenza è statoconfermato Gino Polidori, mentre nel Consiglio diAmministrazione sono stati eletti Alvaro Altarocca,Angelo Buccioli, Edda D'Alessio, Gianluca Fran-chini, Piergiorgio Montani, Marco PaPP lma, MatteoStefanelli e Maurizio Varzi. Il Collegio sindacale ècomposto da Cristiano Sforzini (presidente), FilippoSalvatore Licenziato e Nazzareno Neri (sindaci);sindaci supplenti sono Massimo Caramante e Giu-seppe Giurato. A tutti loro auguriamo buon lavoroe chiediamo di custodire e valorizzare quel patri-mmoonniiioo dddiii fffaammiiiggllliiiieee, aazziiieennnnddddddeeee eee pppprrrooogggeeettttttttiiii ccchhhheee èèèè llllaaa nnnooosssttttrraaBanccaa..

LA NOSTRA BANCA VELA

DOVE ABITANO I NOSTRI SOCI

Formello 921

Trevignano 495

Roma 369

Campagnano 119

Anguillara 116

Monterosi 31

Nepi 15

Altri Comuni 108

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Le strade del gusto tra Gaeta e Sperlonga

Alla scoperta dell'Agro pontino

Il lungomare di Gaeta, i vicoli di Sperlonga, la villa di Tiberio, l'Abbazia diFossanova e le collezioni di Piana delle Orme. Ma anche un caseificio in cuiassaggiare formaggi e mozzarelle e un agriturismo che ci accoglierà come infamiglia. Queste le tappe della gita settembrina, in cui le mete culturali e lestrade del gusto si incroceranno con le aziende del Credito cooperativo.Guarderemo con occhi nuovi territori che credevamo di conoscere.

VELA IN VIAGGIO CON NOI

Iviaggi organizzati dalla Banca risalgono ormai atrent'anni fa, quando le prime mete (Assisi, VeVV nezia,

la Sicilia) permisero a molti soci di conoscere i luoghipiù rinomati del nostro PaPP ese. Successivamente le de-stinazioni sono state sempre più lontane, dalla Spagnaaa SSaann PPiieettrroobbuurrgggoo..QQuueesstt'aannnnoo, aassccoollttaannddoo llee rriifflleessssiioonnii ddeellllaa CCoommmmiissssiioo-nnneee SSSoooccciii, aaabbbbbbiiiaaammmooo pppeeennsssaaattoo aa uunn vviiaaggggggiioo iinn uunn tteerrrriittoorriiooppiiùù vviicciinnoo, mmaa nnoonn mmeennoo ssuuggggeessttiivvoo ee ssoorpprendddenttee,ccoommee ll'AAggrro ppoonnttiinoo.. QQuesto ci ha ppermesso inoltreddii ccoonntteenneerree i costi in un momento economico non

facile per tante famiglie, nell'intento di favorire la par-tecipazione e la condivisione.Non solo: i viaggi del Credito cooperativo ci aprirannole porte di aziende eno-gastronomiche socie delleBCC dei luoghi che attraverseremo: caseifici e agritu-rriissmmii,,, mmaa iinn ffuuttuurroo aanncchhee ccaannttiinnee ssoocciiaallii,,, oolleeiiffiiccii ee llaa-bboorraattoorrii ddoollcciiaarrii.. SSaarraanno ggli stessi impprenditori a rac-contarci le pproduzioni tipiche, il connubio di tradizio-nnee ee iinnnnoovvaazione, la strategia e la passiione per riillan-ciare l'econnoommiiiaa. ÈÈÈÈ uunnnn'''eeeesssscccclllluuussssiiivvvaa ddeell CCrreeddiitto coopera-ttiivvoo cchhee aarrrriicccchirràà il nostroo ddiiaarriioo ddii vviiaaggio.

Costo: 175,00 euro per ogni socio partecipante; 215,00 euro per ogni accompagnatore, al netto del contributo della Banca per ogni socio e per ogni accompagnatore. Sistemazione in camere doppie. Supplemento per la camera singola: 20,00 euro al giorno. Occorre prenotarsi entro venerdì 27 giugno presso l'Ufficio Soci (Sede centrale, Viale Umberto I, 4 - Formello) oppure presso la Filiale di Trevignano (Via IV Novembre, 2).

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IN VIAGGIO CON NOI VELA

Venerdì 5 settembreGaeta città fortificata dominata dal CastelloSecondo una leggenda avvalorattaa dda Virggggiiilllliiiioo e DDaannnnnnnnnnttttttttttteeeeeeeee Aliggghhierrri,Gaeta prende il nome dalla nutriicee dddiii EEEneeaa, ““CCCCCCaaaaaaiiiiietaa””. Finnn dalllllleeeorigini fu una cittadella fortificattaa ppper prooooooootttteeeeegggggeree i suuooi abbbitannnnttttidalle incursioni dei pirati, dominnattaa ddddaaaaall CCaastteello Annggiooinoooo-Araaaa-gonese. Una curiosità: nel novemmbbbrre del 188488 vi si rriifuugiòò ppappppaaPio IX, ospite dei Borbone, dopo cchhe a Romma GGiuusseppppee Maaaazzzzzinnnniiebbe proclamato la Repubblicaaa RRRommana. Inn qquuel perriioooddo GGGGaettttaaaprese il nome di “Secondo Statoooo dddeellla Chhhhiiieeesssa””. DDii serraaa il luuuunngoooo---mare si anima di luci e bancarrrreeeellllle,, tra ii pppaaaalaazzziiii mmmeeeeeeeeeddddddiiiieevalliiii e leeebarche attraccate al molo.Partenza in pullman da Trevignano (ore 7:30) o da Formello (ore 8:00) /Ore 11:30: arrivo a Gaeta e sistemazione nell’Hotel Mirasole Internatio-nal**** / Ore 13: pranzo in Hotel / Ore 15:30: visita guidata alla città diGaeta: dal Centro storico alle mura del Castello, dalla Montagna spaccata

alla Chiesa dell'Annunziata / Ore 19: rientro in Hotel a Gaeta per la cena.

Sabato 6 settembreSperlonga tra la villa di Tiberio e l'Abbazia di FossanovaIn una delle grotte naturali (“speluunccae””)) dddddddeeeellllllllaaaa cccccccoooosssssstttttaaaa llll''''iiiimmpppppeeeeeeeeerrrrrrrrrrraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaatttttttttttttttttttttttoooooooooooooooooooorrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeTiberio fece costruire la sala da praanzzo della ssuuuaa vvvilllllaaaaaa. NNNNNNNNNNNNNNNNNNNooooooooooooooooonnnnnnnnnnnnnnnn lllllllllllllloooooooooooooooonnnnnnnnnnnntttttttttaaaaaaaaaannnnnnnnnnnooooooooooda questo luogo magico nel mediioeevo sorsee uuuunnn pppppiccccccccccccoooooooooooooooolllllllllllloooooooooo bbbbbbbbbbbbbbbooooooooooooooorrrrrrrrrrrrrrggggggggggggggggggooooooooooooooooooooooooo ddddddddddddddddddddddddddddiiiiiiiiiiiiiiiiiipescatori che ancora oggi si staglia ddaall'alto dii uunnnnnnnnoooooo sspppppppppeeeerrrrrrrrrrrrooooooooooooooooooooonnnnnnnnneeeeeeeeeeeee dddddddddddddddddiiiii rroooooooccccccccccccccccccccciiiiiiiiiiaaaaaaaaaaaaaaaacontro l'azzurro del cielo e del mmarree. É Speerlllooooooonngaa,, coooooooooooonnnnnnnnnnn lllllllleeeeeeeeeeeeee cccaaaaasetttttttttttttttttttttttttttttttteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeammassate le une alle altre, appennaaa sseparatee dddddddddaaaaa viccooli, aaaaaaarrcccccccchhhhhhhhhhhhhhiiiiiiiiiiii eeeeeeeeeeeeee ssssssssssssssssccaaaa-lette che si rincorrono tra i muri iiinnnntttoonnacati ddiiiiii uuuuuuunn'abbbaaggliiiiaaaaaanteee ccccccccccccaaaaaaaaaaaaaaaaaalllllllllllllccccccccccccccccccceeeeeeeeeeeeeeeeeeeeebianca. Prima di sera visiteremo l'AAAbbbazia dddddddiiii FFFosssaanoovvaa,, inn ccuiiiiiii lllllllllloooooooooooooooooostile gotico ha interpretato la spiritttuuuaallliiitttààà deeeeeiiiii mmmmmmmooonaccii cciisstteerccccccccceeeeeeeeeennnnnnsssssssiiiiiii.Ore 9:30: partenza per Sperlonga: visita della Villa dell'Imperatore Tiberioe del Museo archeologico / Ore 11:30: passeggiata nel centro storico diSperlonga / Ore 13: pranzo nella terrazza sul mare del ristorante Il Tra-monto di Sperlonga / Ore 15:30: partenza per l'Abbazia Cistercense di Fos-

sanova / Ore 19: rientro in Hotel a Gaeta per la cena.

Domenica 7 settembreI sapori di una terra ricca di storiaLa FaFF tttt oria Addonizio di Latina ci mmoosstrerà le ssssstttttttaaaaaaaallllllllllllllllleeeeeeeeeee,,,,,,,, llllllllllaaaaaaaaaaaaa sssssssssssssaaaaaaaaaaaalllllllllllaaa--mmuunnggiittuuurrae il caseificio, offff rendoci una degusstttaaazzziiiooonnneeeee ddddddiiiii ffffffffooofff rmagggii ee mmoozzzzaareellllee,in collaborazione con il Credito CCCooperattiivvoo delll'AAgroo PPooonntiinnnoo,mentre a pranzo saremo atttt esi dall'AAgriturismmoo LaVVaaVV llllee ddeelll''UUUssiggnnnoo-lo di Sermoneta. Sulla via del ritornnnoo, il Museeoo di PPiaannaa ddeeelllee OOrrmmmee,,dedicato alla bonifica pontina e allloo sbarco ddeeggli Allleeaati, cccii ssooorpprreenn-derà ancora una volta con la sua rriicchissimmaaa colleezziioonee ddii ttrraattttttt ooorrii,,atttt rezzi agricoli d'epoca, carri armmmaati e aereeii mmilitaarrii.Ore 10: visita alla Fattoria Addonizio di Latina con degustazione di for-maggi e mozzarelle, in collaborazione con la Cassa Rurale ed Artigianadell’Agro Pontino / Ore 13: pranzo nell'Agriturismo La Valle dell’Usignoloa base di prodotti locali / Ore 16: visita guidata al Museo Piana delle Orme/ Ore 20: rientro a Formello e Trevignano.

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VELA CONOSCERE ROMA

La ruota degli

esposti

Una leggenda vuole che papa Innocenzo fosse tur-rr

bato da un incubo ricorrente: sognava i cadaveri

dei neonati gettati nel TeTT vere, una pratica diffusa fin

dall'antichità. E così decise di aprire la “rota degli

esposti” su uno dei muri dell'Ospedale di Santo Spirito

in Sassia. Vi si rivolgevano famiglie povere o prostitute

dopo una gravidanza indesiderata.

Era un cilindro girevole di legno, protetto da una grata,

in cui potevano essere collocati in tutta segretezza i

neonati abbandonati, chiamati appunto “esposti”, la-

sciati alle cure dell'Ospedale e alla carità cristiana.

Di solito vicino alla ruota c'era una campanella, per

avvisare le infermiere e dar loro modo di prestare la

prima assistenza ai piccoli, e una feritoia in cui lasciare

le offff erte per contribuire, almeno simbolicamente, al

destino di questi bambini. C'era anche chi, dopo aver

abbandonato il neonato, infilava nella feritoia docu-

menti e oggetti, per poterlo riconoscere un giorno, ma-

gari dopo molti anni.

Se questi sventurati superavano il periodo dell'allatta-

mento nel seno di una balia, venivano inviati agli or-

fanotrofi e si tentava di farli adottare. A richiederli era-

no famiglie contadine o artigiani rimasti senza figli,

perché un ragazzo poteva aiutare nella vita dei campi

o imparare un mestiere e sostenere una vecchiaia al-

trimenti condannata alla solitudine.

I trovatelli a Roma venivano chiamati “projetti”, da cui

si è originato un cognome assai diffff uso in tutta la città:

Proietti, appunto. “Projectus” significava infatti “gettato

avanti”, “abbandonato”. A Napoli si diffff use invece il

cognome Esposito, derivante direttamente da “espo-

sto”: nella città partenopea la ruota si trova nella parete

esterna dell'Ospedale dell'Annunziata.

Ma secondo alcuni studi, in Italia un cognome su cin-

quanta ha origine dalla ruota. Ai bambini venivano dati

dei cognomi religiosi e beneauguranti, come Diotallevi

o Diotaiuti, oppure riferiti al giorno o al mese dell'an-

no in cui erano stati trovati all'interno della ruota, co-

me Sabatini o Agosti, oppure ancora dedicati al santo

del giorno, come Antonini o Gennari. O infine veni-

vano dati i cognomi di Innocente o Degli Innocenti,

ispirati al candore senza colpe di un bambino trovato

avvolto appena in un panno.

Ancora oggi la “ruota degli esposti” è uno degli angoli

più segreti di Roma, silenziosa testimone di struggenti

storie di disperazione oppure di riscatto.

Le visite guidate di aprile e di maggio cihanno condotto nelle vie del centro

storico, negli stessi luoghi di Caligola eCostantino, Giordano Bruno e Beatrice

Cenci. Ma a due passi dall'affollataPiazza San Pietro, una strana grata ha

suscitato la nostra curiosità. È la “ruotadegli esposti”, crocevia di tante vite e

all'origine di molti cognomi.

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Le storie nascoste nei vicoli

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IL FILO DELLA MEMORIA VELA

AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA CON I CELEBRI IGNOTI

l TeTT atro J. P.PP VeVV lly di Formello la Compagnia amato-riale “I Celebri Ignoti” ha messo in scena la famosis-sima commedia “A“ ggiungi un posto a tavola” di PietroGarinei e Sandro Giovannini, con le musiche di Ar-rrmando Trovajoli. Il regista Leonardo Berti, tutti gli at-tori, la coreografa e il corpo di ballo hanno lavoratoper mesi nell'intento di interpretare questo grandeclassico, vivendo un'esperienza umana di impegno econdivisione che va anche oltre la bella riuscita dellarappresentazione. L'attività teatrale si conferma unascuola di vita. L'intero incasso dello spettacolo, cheha avuto il patrocinio della Banca, è stato devoluto inbeneficenza.

È ON-LINE “COOPERATIVES IN DEVELOPMENT”Si tratta di una piattaforma telematica che presentaagli occhi degli stakeholders italiani e internazionalil’impegno delle cooperative nei processi internazio-nali di sviluppo e di lotta alla povertà attraverso la dif-fusione di sistemi d’impresa cooperativa, la creazione

di lavoro dignitoso, l’inclusione economica e socialedi migliaia di persone. Il nuovo sito illustra i progettiinternazionali realizzati da 10 organizzazioni coope-rative europee nel periodo 2008-2012 oggi riunite inun gruppo di lavoro tematico (CEDP) coordinato daCooperatives Europe, struttura che rappresenta 83 or-rrganizzazioni cooperative di 33 nazioni, 123 milionidi cooperatori e 16 mila imprese che forniscono la-voro a 5,4 milioni di persone.

IL PAESE S'È INGRANDITO...Nel 1994 la Compagnia “Lo Spannitore”, così chia-mata dal nome popolare di un quartiere di Formello,esordiva a teatro con lo spettacolo “Il paese è piccoloe la gente mormora”, portando in scena personaggitipici e macchiette di paese.VeVV nt'anni più tardi, dopotanti spettacoli di successo, la stessa compagnia, convecchi e nuovi attori, ha presentato la commedia “Ilpaese s'è ingrandito e la gente mormora di più”, conla regia di Sonia Martelloni. Il tema è quello di unacoppia improvvisamente divisa dall'annullamento delmatrimonio, e che alla fine, tra divertenti equivoci ecolpi di scena, si rimette insieme.

IN BREVE VELA

TENTATIVO DI RAPINA ALLA FILIALE DI CAMPAGNANO

Nel pomeriggio di lunedì 28 aprile due malviventi, munitidi casco, hanno tentato di forzare la porta di emergenzadella filiale di Campagnano, servendosi di piedi di porco.I dipendenti hanno cominciato ad urlare richiamando l’at-tenzione di alcune persone, una delle quali affacciata allafinestra di una casa vicina. Il trambusto ha fatto desistere idue rapinatori, fuggiti poi a bordo di un motorino. Alcuniminuti dopo sono arrivati sul posto i Carabinieri, pronta-mente avvertiti. Nessun danno alle persone. I danni allaporta sono stati riparati. Nella stessa notte l’ingresso allaBanca è stato presidiato da guardie armate.

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Secondo il primo censimento dello Stato pontifi-cio, nel 1853 Formello contava 417 abitanti, di-

visi tra le parrocchie di San Lorenzo (204 anime) eSan Michele (113). Nello stesso anno Cesano aveva330 abitanti, Sacrofano, che allora si chiamava Scro-fano, ne aveva 573, mentre Campagnano era assaipiù popolato: comprendeva anche Magliano e su-perava i 1800 residenti. Ma molte nuove famiglieiniziarono a stabilirsi a Formello, provenienti dal Vi-terbese e dal Reatino, e così il paese visse un au-mento demografico senza precedenti, che portò araddoppiare la popolazione in poco più di trent'an-ni. Ma i terreni coltivabili erano sempre gli stessi...

Si viveva di pocoNegli ultimi anni dell'Ottocento a Formello nonc'era un vero e proprio istituto di credito, se non ilvecchio Monte frumentario gestito dalla Congrega-zione di carità. Prestava il grano per la semina, masi trovava quasi sempre con i magazzini vuoti. Intanti non riuscivano a restituire il grano ricevuto inprestito, anche perché molti raccolti vennero dan-neggiati dalla grandine e dalla siccità. Per di più, al-cune leggi limitarono l'accesso alle terre collettive,gli “usi civici”, che da secoli avevano garantito pa-scoli e legna a buon mercato.Le condizioni di vita di molte famiglie peggioraronofino alla soglia della sussistenza. Le terre attorno al

paese erano proprietà del Principe Chigi, e appari-vano ai contadini più inaccessibili delle terred'America, le piantagioni brasiliane di cui si iniziavaa parlare, vagheggiando un paese dell'abbondanza.“Vado in Brasile, ma pe' campà, che a Formello civonno sgrassà...”, recitavano i versi di un certo Gia-como Salsa.

Le “fazendas”, le grandi aziende agricoleDopo l'abolizione della schiavitù, in Brasile c'erauna grande richiesta di manodopera bracciantile. Ilviaggio era organizzato da scaltre compagnie di na-vigazione e inizialmente veniva finanziato daglistessi grandi proprietari terrieri, i “fazendeiros”, ecosì molti contadini italiani decisero di tentare lafortuna al di là dell'Oceano.Si è calcolato che tra il 1876 e il 1920 più di1.200.000 nostri connazionali emigrarono in Brasi-le, soprattutto dal VeVV neto (con oltre 365.000 parten-ze), dalla Campania (166.000), dalla Calabria(113.000) e dalla Lombardia (106.000). Oggi traBrasile, Argentina e Stati Uniti vivono più di 70 mi-lioni di discendenti di emigrati italiani.Dal Lazio partirono per il Brasile più di 16.000 emi-granti. Anche alcune famiglie di Formello lasciaronol'Italia già negli ultimi anni del secolo, altre, una ven-tina, nel 1901, tanto che al 1906 erano partite circa110 persone su una popolazione di 902 residenti, co-

Vado in Brasile,ma pe' campà...

VELA MEMORIE

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Tra Otto e Novecento le difficili condizioni divita di tante famiglie di Formello, tra ladisoccupazione e la mancanza di credito,indussero tanti a cercare fortuna al di làdell'Oceano.

(segue a pag. 15)

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MEMORIE VELA

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VELA MEMORIE

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me riporta un “Questionario sull'Emigrazione nellaProvincia di Roma” compilato in quell'anno dal sin-dacoToTT mmasoVeVV cchiarelli e conservato nell'Archiviostorico del Comune di Formello.

Il questionario del 1906Il questionario conferma che 8 formellesi su 9 eranoimpegnati nella vita dei campi con il lavoro a gior-nata o con un contratto di mezzadria. Per la potatura,poi, giungevano in paese agricoltori dalle Marche edall'Abruzzo, mentre i pastori al seguito della tran-sumanza iniziavano a stabilirsi in paese, prendendoterreni in affff itto e allacciando rapporti sociali.Non vi erano industrie, ma soltanto artigiani (“artie-ri”), che in genere se la passavano meglio dei con-tadini. Infatti erano stati soltanto i contadini ad emi-grare, a causa dei cattivi raccolti e per “il miraggiodi guadagno al Brasile”.Gli emigranti formellesi si stabilirono soprattuttonelle campagne attorno a Gravinhos di San PaPP olodel Brasile. Lavorarono in condizioni durissime, dicerto più diffff icili di quelle che conoscevano a For-mello, considerati quasi degli schiavi. VeVV nnero im-piegati nelle piantagioni di caffff è e di pepe oppurenelle miniere, come minatori.

Al ritornoCon grandi sacrifici questi uomini e queste donneriuscirono a “mandare denaro, qualche volta in ab-bondanza”, e al ritorno alcuni comprarono un ter-reno e una casa, realizzando il sogno di una vita,ma per il resto l'emigrazione non ebbe effff etti dura-turi sull'economia di Formello.“Le condizioni economiche e sociali del Brasile per-durano ad essere catttt ive”, si legge in una circolare dellaQuestura di Roma del feff bbraio 1908 che invitava or-rrmai i sindaci delle comunità del circondario a non sti-molare l'emigrazione per il Sud America, evitando inquesto modo “inganni e sorprese ai citttt adini”.Le dure condizioni di lavoro e la diffff icoltà ad ini-ziare una vera, nuova vita in Brasile convinsero qua-si tutti gli emigrati di Formello a ripartire alla voltadell'Italia.

MEMORIE VELA

Antica veduta di Formello con in primo pianola chiesetta della Madonna del Sole.

(segue da pag. 12)

Per un pugno di sterline d’oro...di Domenico Finocchi

Mia madrdd e, EmEE ilia Gianciulli,i è nata a Grar vivv nhos,perché i miei nonni, Luigi Gianciulli e AngelaBonifaff zi,i dadd l 1896 erano emigrati in Brasile.Lavoravavv no nelle piantagioni dadd llall mattina allallserarr e didd cevavv no che gli insetti gli si infiff lall vavv no ne-gli occhi e sotto le unghie. ToTT rnarono a FoFF rmr ellodopo dieci anni,i nel 1906, anche se Laurina, lasorellall di mia madrdd e e anch'essa nata a Gravivv n-hos, morìrr sullall navevv nel vivv agggg io didd ritornrr o, didd pol-monite, e vevv nne gettata in mare. Non c'erar nien-t'altro dadd faff re.CoCC n i loro risparmi i miei nonni comprarono unterrrr eno in vivv a CaCC stelli e una casa in vivv a Piordidd ,i nelcentro storico, assieme a Giovavv nni Zuccheri e al-la moglie, anche loro emigrati e poi ritornati.Quella grande avventura li avevavv uniti molto.Dopo il vevv rsrr amento dellall caparrrr a bisognavavv orasaldadd re il pagamento, ma il proprietario non ac-cettò le sterline d'oro che i due avevv vavv no dadd par-rrte. VoVV levavv solo le lire.Da noi una banca non c'era ancora. E così Luigie Giovavv nni partirono a piedidd ,i dadd FoFF rmello, didd rettiallall Banca d'Italia di ViVV a Merulall na, per cambiarele sterline.Al ritorno, dopo Ponte Milvivv o, sullall CaCC ssia vevv c-chia, dietro una curvavv due malvivv vevv nti li feff rmaro-no e gli intimarono: “FuFF ori i soldi!”. I due nega-rono didd avevv rli. Li avevv vavv no nascosti in una saccoc-cetta cucita nelle mutande.Ma i lall drdd i non si convivv nsero: “CeCC rto che ce l'avevv -te - ripi resero - siete appena stati a cambiare lesterline!”. E così li perquisirono e li derubarono.Era più della metà del denaro messo dadd partecon mille sacrififf ci!ToTT rnrr ati a FoFF rmrr ello in lall crime, non si dettero pacepppeeerrr tttuuuttttttaaa lllaaalllll vvviiitttaaa,, eee iiinnnvvvaaavvvvv nnnooo ccchhhiiieeessseeerrrooo aaallllllaaalllll MMMaaadddooonnn--nella del Sole, in una chiesetta che ormai nonc'è più, di dadd re un segno per identififf care i col-pevovv li.

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VELA CON IL PATROCINIO DELLA BANCA

Il pecorino romano

A Nepi la sagra del più famoso dei nostri formaggi,abbinato ai prodotti tipici della Tuscia romana. La Banca ha sostenuto l'iniziativa.

Già in epoca preistorica le comunità del Mediter-raneo conoscevano il formaggio. Con ogni pro-

babilità, per contenere il latte appena munto un alle-vatore aveva pensato di utilizzare lo stomaco degliagnelli, impermeabile e a forma di sacca. E con suogrande stupore, scoprìr che il latte si era addensato,creando così il primo formaggio della storia.Cosa era successo all'interno di quello stomaco? Illatte si era coagulato. Dentro lo stomaco degliagnelli, infatti, esiste un enzima che permette lacoagulazione del latte: è il caglio. Da quel momentoper la preparazione del formaggio si iniziò ad usareil caglio degli agnelli e dei capretti, che già l'agro-nomo romano Columella preferiva a quello ottenutodal fiore di cardo o dal latte di fico, utilizzati an-ch'essi dagli allevatori antichi.Un'oncia di formaggio, assieme al pane e alla zuppadi farro, era la razione giornaliera dei legionari. Nelmedioevo il formaggio conquista le tavole delle cortie viene venduto anche in territori lontani: ne ab-biamo prova dai registri dei pedaggi delle merci.Ancora oggi viene esportato all'estero in grandi

quantità: i primi acquirenti sono gli Stati Uniti.Il formaggio tipico delle nostre terre è il pecorinoromano. È prodotto soltanto nel Lazio, in Sardegnae nella bassa ToTT scana, ha il marchio di “denomina-zione di origine protetta” (DOP) e si ottiene dal sololatte di pecora. La salatura viene effff ettuata a secco,cospargendo di sale grosso la superficie della forma,o in salamoia, cioè immergendo il formaggio fresconell'acqua salata. Il tempo di stagionatura raggiungei cinque mesi, mentre il pecorino da grattugiare,più secco, ha bisogno di almeno altri tre mesi diconservazione in un luogo fresco e asciutto.La produzione di pecorino inizia nel Lazio con l'au-tunno, quando il clima diventa meno caldo e le pe-core si riproducono; la stagionatura prosegue pertutto l'inverno fino alla primavera. Non a caso unadelle tradizioni più radicate per la festa del PrimoMaggio è proprio quella del pecorino associato allefave. Ma il pecorino arricchisce molte nostre ricette,dalle più classiche, come gli spaghetti cacio e pepe,alle più curiose, come l'insalata con pecorino e pi-stacchi.

È uno dei più faff mosi piatti romani.La prepararr zione è vevv loce e richiedeingredienti semplici. Mentre glispaghetti cuociono nell'acqua salall -ta, il pecorino viene grattugiato emesso in una ciotolall , mescolall to con una frff ustae allungato con acqua di cotturar , fiff no ad ottene-re una crema. La pasta vavv tolta qualche minuto

prima del termine dellallcottura e deve esserevevv rsrr ata assieme allall cre-ma di pecorino. Primadi servire a tavola, una

spolverata fiff nale di pepe appena macinato eun'altra manciata di pecorino intensififf cherannoil sapore e decoreranno il piatto.

Spaghetti cacio e pepe

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Il coraggio che non

ti aspettiDa una triste esperienza nasce lavoglia di rimettersi in gioco con lagrinta di sempre. A Vallelunga iragazzi disabili hanno provatol'ebbrezza della velocità assieme agliassi del motociclismo. Per tornare adaffrontare le sfide di ogni giorno.

Nel giorno di PaPP squetta l'Autodromo diVaVV llelungaha ospitato la prima edizione del “Di.Di.Day”,

una grande iniziativa di solidarietà ideata da un'asso-ciazione onlus che ha appena un anno di vita.L’LLAssociazione "Di.Di. Diversamente Disabili" nasceinfatti nei primi giorni del 2013 dall’incontro fra Mat-teo Baraldi e Emiliano Malagoli, entrambi appassionatidi moto e sfortunati protagonisti di incidenti stradaliproprio su due ruote. Diversi anni fa Matteo ha persoil braccio destro, e da allora ha combatttt uto fra tribunalie centri medici per correre di nuovo in pista, rivolu-zionando i regolamenti che lo vietavano. Più recen-temente Emiliano ha perso la gamba destra dal gi-nocchio in giù.Ma le sventure talvolta ci tirano fuori una forza chenon credevamo di avere. Gravemente lesi dagli infor-rrtuni, Emiliano e Matteo hanno reagito con coraggiocontro il destino, tornando a correre in moto, per di-mostrare prima di tutto a se stessi che la vita non erafinita.La loro esperienza è diventata un'opportunità di ri-flettere e di agire: l'Associazione ha iniziato a pro-muovere l'attività sportiva tra i disabili, sensibilizzagli studenti sul tema della sicurezza stradale e sta or-ganizzando una Scuola Guida dedicata anche ai di-

versamente abili che vogliono avvicinarsi o ritornaresulle due ruote, dando la possibilità di prendere anchela patente A speciale. Il loro sito è www.diversamen-tedisabili.it.E intanto nella giornata del “Di.Di.Day”, piloti pro-fessionisti e alcuni campioni artolesi del TeTT am Di.Di.hanno portato in sella con loro chi sogna di andare inmoto da una vita ma non può farlo per via di unaqualche disabilità fisica. Sono intervenuti AnnalisaMinetti, cantante, atleta paraolimpica e madrina del-l'Associazione, il pilota del mondiale Superbike Mi-chel Fabrizio e Lucio Cecchinello, con un passato dipilota di motomondiale e attualmente TeTT am Managerdel TeTT am Honda LCR nella MotoGP.PP“L'obiettivo è quello di sensibilizzare i ragazzi fin dagiovani, e credo che raccontare la mia storia possaessere utile”, ci spiega Emiliano. “Spesso le lezionipiù importanti nella vita sono quelle che si vivono inprima persona. Immagino che parlare direttamentecon persone che portano addosso le conseguenzepermanenti di un incidente, come nel mio caso, possaessere per gli studenti un incontro indelebile ed edu-cativo. E comunque voglio diffff ondere anche energiapositiva e dimostrare che nella vita non ci si deve maiabbattere”. Qualunque cosa succeda.

CON IL PATROCINIO DELLA BANCA VELA

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VELA NAVIGARE NELLA STORIA

Tiberio, l'imperatore esuleDai monti di Cipro poteva vedere di tanto in tanto le vele della marinaimperiale dirette sulle sponde orientali del Mediterraneo. La nostalgia lospingeva a rincorrerle, il disgusto lo inchiodava sugli scogli battuti dal vento.

Un comandante valorosoEra stato un abile e coraggioso comandante delle le-gioni romane, Tiberio, prima di succedere a CesareAugusto. Ben modellato nel corpo, discreto oratore,autore di composizioni poetiche, seguace della cul-tura ellenistica, scriveva e parlava anche in greco.Sotto il suo comando le Aquile dominavano le forestee le immense pianure al di qua del Reno. Soltanto in

quei posti Tiberio si sentiva a suo agio. Rifuggiva daifasti della Capitale, pur essendo di nobile famiglia.Era nato nel 42 a.C. da Livia, la futura Augusta, e daTiberio Claudio Nerone, che impose al figlio lo stessosuo nome secondo l’usanza di quel tempo. Dopol’uccisione di Giulio Cesare, Tiberio padre si schieròcon i tirannicidi cosicché Ottaviano, il nuovo padro-ne di Roma, incluse l’intera famiglia nelle liste di pro-

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IL FILO DELLA MEMORIA VELANAVIGARE NELLA STORIA VELA

scrizione, costringendoli a fuggire dalla città.Al termine della loro lunga peregrinazione ritorna-rono nella Capitale avendo ottenuto il perdono delfuturo Imperatore, che pretese però lo scioglimentodel loro matrimonio per poter poi convolare a noz-ze con la bellissima Livia, allora diciannovenne, dicui si era perdutamente innamorato.

Il matrimonio forzato con GiuliaI rapporti tra Ottaviano e Tiberio rimasero sempremolto tesi. Si inasprirono ancor più quando dopoalcuni anni Tiberio fu obbligato, si disse per ragionidi Stato, a divorziare dalla dolce ed amatissimaVip-siana Agrippina per sposare Giulia, la figlia dellostesso Imperatore. Bellissima, colta, raffff inata, ma in-cline alla lussuria. Moltissimi frequentavano il suoletto e lei stessa ne frequentava altri all’interno displendide ville suburbane per dare sfogo alle suepassioni. Tiberio, il bel tenebroso, disgustato da unacittà corrotta e da una moglie infedele, prese allorala via dell’esilio volontario.

Lontano da Roma, tra i pastoriLasciò dunque il lusso di Roma e si ritirò nella sper-rrduta isola di Cipro. Era il 6 a.C. quando andò adabitare nell’entroterra di quell’isola, allora dominiodei pastori e di briganti. Si vestìt da pastore, non av-vicinava nessuno, sempre in lotta con le pene chelo tormentavano. Per sette lunghi anni dimorò nel-l’isola.Negli ultimi tempi tutttt avia desiderava ritornare nellaCapitale. Solo da un anno era nato a Nazaret il Sal-vatore, quando Tiberio rimise piede a Roma, doveerano già in corso le manovre per la successione diCesare Augusto, che lo adotttt ò concedendogli anchela podestà tribunizia.Nel frattempo Giulia era stata confinata dal padreper la sua scandalosa condotta prima nell’isola diVeVV ntotene, dove rimase per cinque anni, poi in unapossente torre davanti al mare di Reggio Calabria,dove morìr nel 14 d.C.

L'eco dei complottiiberio odiava la superficialità e l’ipocrisia e in spe-

cial modo l’adulazione. Era spietato con i nemici ocon coloro che potevano mettere in pericolo il suo

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potere. Per questo non esitò a far avvelenare Germa-nico, reo soltanto di aver conquistato grande consen-so popolare. I delitti “politici” erano frequenti in que-gli anni, e spesso di una atrocità senza pari, in strettasintonia con l’imperante degrado morale di una Ro-ma sopraffff atta dalla corruzione e dalla decadenzadegli antichi costumi.Alla morte di Augusto, Tiberio “accettò” di diventareImperatore, pur odiando il lusso e la frenesia di unpopolo totalmente asservito al volere del palazzo. PePP run mese circa si mostrò titubante se accetttt are o menoil potere che il Senato gli voleva, o per meglio diregli doveva, conferire. Non mancava occasione tutta-via per allontanarsi dalla città, per rimirarla in pacedall’alto dei Colli Albani, dove flebili risalivano gliechi delle angherie e dei complotti.Consegnò man mano il potere ai suoi uomini più fi-dati fino a concentrarlo nelle mani di Seiano, il Pre-fetto del Pretorio, uomo spietato e feroce.

Alla volta di CapriNel 27 d.C. Tiberio decise di lasciare per sempre unaRoma che non aveva mai amato, e cominciò a girova-gare per la Campania insieme ad alcuni amici fidati ealla guardia del corpo. Pur essendo lontano da Romae dagli intrighi di palazzo, non si sentiva sicuro e s’im-barcò con il suo seguito alla volta di Capri.Già alcune volte aveva soggiornato su quell’isola chegli doveva apparire un rifugio sicuro. Si pose subito ilproblema di come amministrare l’Impero da un luogocosì impervio: così per accogliere il personale di cortefeff ce erigere dieci grandi ville, complessi termali fine-mente decorati e impreziositi da numerose statue e, sul-la punta estrema del promontorio, un grande faff ro percomunicare costantemente con quello eretttt o sul pro-montorio di Sorrento, da dove partivano poi staffff eff tttt e acavallo che raggiungevano Roma in una giornata.Fece costruire strade, ponti e gallerie per rendere age-vole il percorso, disseminato di stazioni di posta di-stanti tra loro dieci chilometri, ognuna delle quali eradotata di decine di cavalli freschi, pronti per un ga-loppo sfrenato. Costruì un porto che guardava il golfodi Napoli da dove salpavano veloci trireme, che conil vento favorevole potevano arrivare a Ostia in menodi tre giorni.

Il potere nelle mani del Prefetto SeianoIn questo modo i suoi ordini raggiungevano rapida-mente i destinatari. Nonostante il penetrante control-lo della vita pubblica esercitato daTiberio, il vero po-tere però ero nelle mani di Seiano, dominatore in-contrastato del Senato e del popolo per la forza chediscendeva dalla sua carica e per il terrore che semi-nava tra la gente. Andò così per anni.Ma nei primi mesi del 31 arrivò nell’isola un libertodi nome PaPP llante, che consegnò al Principe una let-tera che segnò la fine del feroce Prefetto del Pretorio.La firma era di Antonia, la moglie di Druso, fratellodi Tiberio, morto alcuni anni prima in Germania peruna caduta da cavallo. Era stimata dall’Imperatore perla sua sobrietà e per la fedeltà professata e vissuta inmemoria del valoroso Druso.Dunque Antonia descrisse con cura le nefandezze diSeiano, soffff ermandosi soprattutto sulle ruberie delPrefetto e della sua cricca. Nella seconda lettera ag-giunse poi altri due particolari che stravolseroTiberio.Riferìr che il Prefetto, d’accordo con una parte del Se-nato, stava organizzando un colpo di Stato che loavrebbe visto poi sedersi sul trono di Roma.

La vendettaUn cieco furore travolse Tiberio per giorni, abilmentedissimulato per tutto il periodo che gli fu necessarioper ideare una tremenda vendetta. Per prima cosa fe-ce pattugliare Capri dalle navi della marina imperialeper evitare possibili sorprese, e poi richiamò nell’isolail nipote Caligola, designato suo successore, che adetta di Antonia stava ormai nel mirino di Seiano,spavaldo e più sicuro che mai.All’insaputa di tutti nominò Prefetto del Pretorio Su-torio Macrone, al quale consegnò una lettera da leg-gere in Senato. Giunto a Roma, il nuovo Prefeff tttt o, dellacui nomina però nessuno sapeva, si recò da Regolo,uno dei due consoli in carica, alla casa del quale fupure convocato Lacone, il comandante degli arcieriche l’indomani avrebbero fatto la guardia al TeTT mpiodi Apollo, dove si sarebbe svolta la seduta del Senato.Studiarono durante la notte ogni particolare delleazioni da intraprendere l’indomani in modo da nonsuscitare alcun sospetto, soprattutto nella vasta rete dispie che stazionavano nei punti nevralgici della città.

VELA NAVIGARE NELLA STORIA

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Nessuno fu risparmiatoA metà maattinata del 18 ottobre del 31 iniziò la ses-sione dei lavori senatoriali. Entrò nel tempio ancheSeiano piùù sorridente che mai, in quanto Maccrone gliaveva susssurrato all’orecchio, per renderlo innocuo,che la letttera di cui era latore conteneva la conces-sione dellaa potestà tribunizia da anni agognnata. Al-l’inizio deei lavori prese la parola il consolee Regoloche iniziò a leggere la lettera dell’Imperatore,, una let-tera lunghhissima che dalle prime battute noon si riu-sciva a commprendere dove andasse a parare..Pian pianoo poi vennero lette alcune critiche all’ope-rato del Prrefetto che nulla ancora sospettava.. Comin-ciò ad irriggidirsi soltanto quando alle critichee si sosti-tuirono circostanziate accuse e soprattutto quandoapprese di non essere più Prefetto del Pretorioo. Si vol-tò allora pper vedere se in fondo al tempio cc’era an-cora la suaa guardia del corpo, nel frattempoo fatta al-lontanare dal Console.PoPP i si ebbee la svolta. PePP r ordine di Tiberio furoono arre-stati e incaatenati durante i lavori alcuni Senaatori e lostesso Seiaano. Alla fine della seduta furono stroozzati sulposto. Il coorpo del vecchio Prefeff tttt o, che aveva terroriz-zato la cittttt à per ben sedici anni, fu trascinatoo per tregiorni lunggo le vie di Roma agganciato a un uuncino epoi getttt atoo nel TeTT vere, per evitare così anche la sepol-tura. Non ffu risparmiato nessun membro dellaa faff migliadi Seiano, e nemmeno i cavalli della sua scudderia.

Gli ultimi anniDopo la mmorte di Seiano, Tiberio a Roma non vollemai tornarre, neanche per i funerali di sua mmadre Li-via. Provòò per ben due volte di rientrare nellla Capi-tale salvo poi, alla vista dell’immensa città, rritornaremestamennte sui suoi passi.Drammatica fu la seconda volta. Nel viaggioo di ritor-rrno verso CCapri, si sentìt molto male. Si fermòò col suoseguito add Astura, poi al Circeo. Raggiunse ttra millesoffff erenzee la Campania per fermarsi a capo Miseno,pronto ad imbarcarsi, ma il mare quel giornno era intempesta. PaPP ssò parte della notte nell’immensa villadi Luculloo, trovandovi all’alba la morte.Era il 16 mmarzo del 37. AvAA eva ormai settantootto anni,ventitre deei quali passati a governare, seppur in modoinusuale, uuno sconfinato impero. (G. P.)

NAVIGARE NELLA STORIA VELA

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VELA CRONACHE DAL NOVECENTO

Anni Cinquanta. Nell'aia di una casa colonicaalcuni contadini erigono un fienile, tra i profumi diuna campagna assolata. A più riprese e dopo varipassaggi di mano, il fieno veniva ammassato con iforconi attorno a una trave piantata nel terreno,detta “stanga”. Alla sommità del fienile, lo“spondarolo” sistemava il fieno migliore versol'interno, per proteggerlo dalla pioggia.

Oggi come allora e in quasi tutti i settoridell'economia, il lavoro di squadra è fondamentale.

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LE MIGLIORI TESI DI LAUREA VELA

La riqualificazione paesaggisti-co-ambientale e di conse-

guenza quella urbana è uno deiprocessi attraverso i quali si agiscesulla città o sul singolo quartiereper dare un aspetto nuovo e com-petitivo.La pratica della riqualificazione èstata per lo più adottata come oc-casione per modernizzare i con-

testi urbani del centro e della pri-ma periferia, per accrescere la do-tazione dei servizi e la comples-siva qualità urbana, per colmare ivuoti residuali e volgerli in oppor-tunità di valorizzazione e di arric-chimento, attirando in essi funzio-ni di eccellenza, a cui si affida un

ruolo trainante per l’immaginedella città.Nel caso di Alcalà de Henairès,importante quartiere militare spa-gnolo situato nella periferia nord-est di Madrid, una riqualificazionepaesaggistico-ambientale era indi-spensabile; si tratta, infatti, di unazona sottoposta da più di sessan-t’anni ad una costante crescita che

ha indubbiamente risentito del-l’apertura di un aereoporto militaree della stazione metropolitana“Renfe”.Il sovrappopolamento determinatodalla nuova situazione ha favoritol’ingrandimento e l’espansione delquartiere rendendone difficile la

gestione da parte di due ammini-strazioni: il Ministero della Difesae il Comune di Madrid Kapital.Il progetto di riqualificazione di Al-calà de Henairés è nato dalla vo-lontà di creare al suo interno un si-stema di servizi in grado di rispon-dere alle esigenze della comunità,con la realizzazione di centri spor-tivi pubblici, piste ciclabili, par-cheggi, piazze, anfiteatri, zone lu-diche, educative ed espositive.TeTT nendo conto del bioclima ma-drileno, caratterizzato da estati cal-de ed aride ed inverni secchi efreddi, sono stati individuati i ma-teriali più adatti per le pavimenta-zioni e le essenze vegetali sempre-verdi per attutire i rumori prove-nienti dalla superstrada nord.Al fine di ridurre al minimo i pro-blemi relativi all’evaporazione èstato poi progettato un sistema diirrigazione a goccia, mentre con loscopo di ottenere un’adeguata for-rrma di sorveglianza è stato installa-to un sistema di sicurezza costitui-to da una recinzione perimetrale eda un‘illuminazione costante.Il progetto, dunque, è stato finaliz-zato a stabilire una relazione tra“l’uomo e l’urbano”, con l’obietttt ivodi creare un luogo ecosostenibileche il cittadino potesse percepirecome un suo spazio.Del resto il grande urbanista KevinLyLL nch (1918-1984) diceva: “È chia-ro che il disegno urbano non ha ache fare con la forma in se stessa,ma con la forma vista ed usata da-gli uomini”.

Riqualificare il paesaggio urbanoUNA NUOVA IDENTITÀ ALLA ZONA EX-MILITARE

DI ALCALÀ DE HENAIRES, IN SPAGNA

DI LORENZO FELICIONI

NEOLAUREATO IN TECNICHE PER LA PROGETTAZIONE

DEL PAESAGGIO E DEI GIARDINI

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La ricchezza di Trevignano ènata negli orti, in queste terre

feff rtili baciate dal sole. Da qui par-tivano gli uomini per vendere i lo-ro prodotti, ed è qui che le donneaiutavano a coltivare i terreni e ri-sparmiavano per farsi la dote. Ci sisposava quasi sempre ad ottobre,solo alla fine della stagione deipomodori...Trevignano deve molto alle don-ne. E anche con il passaggio al tu-rismo, sono state le donne ad ani-mare le cucine dei ristoranti, a tra-

mandare le ricette della tradizio-ne, ad accogliere i primi avventorifacendoli sentire a casa. Si impe-gnavano con dedizione senzaguardare l'orario di lavoro. Le stes-se donne amministravano la casae sapevano risparmiare su tutto.Non si trattava semplicementedella povertà di un paese agricolo,

come eraTrevignano fino alla me-tà del Novecento; era proprio unsenso della misura e del rispar-rrmio. Ero bambina e ricordo chealcune donne venivano a bussarea mia madre. Dicevano: “A“ lda, sehai fritto, mi metti da partel'olio?”.Sfogliando l'album della mia me-moria attraverso alcune vecchiefoto, rivedo mio padre con alcuniparenti, in campagna, nel mesedella mietitura, la sua motocicletttt aDucati verde e nera su cui monta-

vamo io, mia madre e mio fratello,e una delle prime automobili delpaese, nella seconda metà deglianni Cinquanta, lo stesso periododella foff ndazione della Cassa rura-le. Mio padreTeTT rzino Del Savio fuuno dei soci fondatori e venneeletttt o Presidente. Era stato giudicedi pace e disponeva già del suo

patrimonio, quando invece moltefamiglie trevignanesi non avevanoancora diviso i loro beni. Divennepoi anche Cavaliere del Lavoro.La Cassa rurale ha aiutato tantepersone, sostenendo tutti coloroche avevano grandi idee ma nonavevano i mezzi per realizzarle.La raccolta è stata sempre moltoalta, grazie ad abili agricoltori-commercianti, i “bagarini”, checonoscevano bene l'agricolturadel Lazio, da Cerveteri a Latina, epoi grazie ai ristoratori, che hannocompreso che viviamo in un terri-torio di pregio, che non va rovina-to con l'edilizia o lasciato all'ab-bandono.Nella seconda metà degli anniOttanta sono stata anch'io Con-sigliere della Cassa rurale, perdue mandati. Allora non era fre-quente vedere una donna in unConsiglio di Amministrazione diuna banca. In una riunione dellaFederazione regionale eravamoin centocinquanta: centoquaran-tanove erano uomini. Ma nonavevo neppure vent'anni quandoaiutavo a compilare le primeschede dei clienti. Ero la figliadel Presidente e non costavoniente...

Maria PiaDel Savio

VELA I SOCI RACCONTANO

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ORGANISMO DI VIGILANZAPresidenteSandro CioccoloniMembri effettiviGabriele BozzoGiuseppe Mansueti

DIREZIONEDirettore GeneraleMario Porcu

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Le stradedel gusto

Una nuova proposta di viaggio per la gita settembrina dedicata ai soci

del Credito cooperativo

Nel cibo c’è l’identità di un territorio la sua storiala sua economiala sua quotidianitàla sua fantasiala sua ospitalità...