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N. 22 • 9 giugno 2013 • 1,00 Anno LXVII • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli Emanuela Anatrella Michele Borriello Rosanna Borzillo Immacolata Capasso Antonio Colasanto Luigi Crimella Doriano Vincenzo De Luca Pasquale Incoronato Florina Izzo Emanuela La Veglia Michele M. La Veglia Lorenzo Montecalvo Pasquale Puca Elena Scarici Michele Maria Serrapica Gli auguri dell’Ucsi al Cardinale Sepe 2 La Madonna di Fatima al rione don Guanella 2 Ultimo incontro per la Pastorale universitaria 4 In ricordo di San Giustino Martire 6 Solidarietà al “Piccolo Faro” 10 Presentata la stagione del San Carlo 15 Celebriamo e adoriamo il mistero del Santissimo Carpo e Sangue del Signore, il grande dono dell’Eucaristia, che è il sacramento prin- cipale della nostra fede e l’alimento quotidiano per la nostra vita spi- rituale. La Campagna Aci-Diocesi sulla sicurezza stradale 11 PRIMO PIANO CITTÀ A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10dsds A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10 Il convegno dei cappellani ospedalieri 5 VITA DIOCESANA A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10dsds A ferragosto Messa per i turisti 10 A ferragosto Messa per i turisti 10 Al Gesù Vecchio la chiusura del Mese Mariano 3 PRIMO PIANO DIOCESI alle pagine 8 e 9 «Questo è il mio Corpo che è dato per voi» Dalle marmellate un’opportunità per le donne maltrattate 13 CITTÀ Gli interventi Crescenzio Card. Sepe

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N. 22 • 9 giugno 2013 • € 1,00

Anno LXVII • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli

Emanuela Anatrella • Michele Borriello Rosanna Borzillo • Immacolata Capasso

Antonio Colasanto • Luigi Crimella Doriano Vincenzo De Luca • Pasquale Incoronato

Florina Izzo • Emanuela La Veglia •Michele M. La Veglia • Lorenzo Montecalvo

Pasquale Puca • Elena ScariciMichele Maria Serrapica •

Gli auguri dell’Ucsi al Cardinale Sepe 2

La Madonna di Fatima al rione don Guanella 2

Ultimo incontro per la Pastorale universitaria 4

In ricordo di San Giustino Martire 6

Solidarietà al “Piccolo Faro” 10

Presentata la stagione del San Carlo 15

Celebriamo e adoriamo il mistero del Santissimo Carpo e Sanguedel Signore, il grande dono dell’Eucaristia, che è il sacramento prin-cipale della nostra fede e l’alimento quotidiano per la nostra vita spi-rituale.

La Campagna Aci-Diocesi

sulla sicurezza stradale

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PRIMO PIANO CITTÀ

A ferragostoMessa

per i turisti

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A ferragostoMessa

per i turisti

10dsds

A ferragostoMessa

per i turisti

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A ferragostoMessa

per i turisti

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Il convegnodei

cappellani ospedalieri

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VITA DIOCESANA

A ferragostoMessa

per i turisti

10

A ferragostoMessa

per i turisti

10dsds

A ferragostoMessa

per i turisti

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A ferragostoMessa

per i turisti

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Al Gesù Vecchiola chiusura

del Mese Mariano

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PRIMO PIANO DIOCESI

alle pagine 8 e 9

«Questo è il mio Corpoche è dato per voi»

Dalle marmellateun’opportunità

per le donne maltrattate

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CITTÀ

Gli interventi

Crescenzio Card. Sepe

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Vita Diocesana Nuova Stagione2 • 9 giugno 2013

Gli auguridei giornalisticattoliciSerata in pizzeriaper festeggiare ilsettantesimo compleannodell’Arcivescovo

Momento di festa martedì 28maggio alla pizzeria Brandiper i giornalisti cattolici chehanno voluto rivolgere il loroaugurio al cardinale Sepe peril suo settantesimocompleanno. La serata èstata organizzata dall’UfficioComunicazione dellaDiocesi, diretto da EnzoPiscopo e dall’UnioneCattolica Stampa italiana,presieduta da Pino Blasi. Frai commensali, oltreall’assistente spiritualedell’Ucsi, don ToninoPalmese, collaboratori dellaCuria e giornalisti di cartastampata e tv. Tanti gliargomenti affrontati nelcorso della serata. A tavola siè parlato dei problemi dellacittà ma anche di sport e diiniziative in corso. Il tutto inun clima di serenità e dicordialità. Per onorare il compleanno acifra tonda dell’arcivescovo, iproprietari della storicapizzeria di via Chiaia, ifratelli Pagnani, hannoofferto al cardinale unamargherita con il numero 70e regalato un ex voto, mentreil porporato ha lasciato,come ricordo della serata,una icona della SacraFamiglia.. L’Ucsi invece hadonato al presule un quadrocon la vignetta di Paolo delVaglio contenente la scrittache è poi il suo motto: “’AMadonna c’accumpagna”. Ilmenù, oltre alla pizza, è statoarricchito da antipasti econcluso con una tortacaprese. Non è mancatoovviamente il vino. Unaserata veramente piacevole,apprezzata da tutti. Ilcardinale ha conclusosalutando e ringraziandotutti.

Elena Scarici

Nuova Stagione

Sabato 25 maggioFesta della

Condivisione delleCaritas Parrocchiali

IX decanato

Insiemenelle

difficoltà

La Comunità Ecclesia, in localitàMusci Pollena Trocchia, sabato 25maggio, ha accolto “la Festa dellaCondivisione Caritas IX Decanato”,organizzata dal Decano don VincenzoLiardo, don Vincenzo Lionetti e dall’è-quipe della Caritas IX Decanato.Hanno partecipato le Caritas parroc-chiali di: Ponticelli, Barra, SanGiovanni, Cercola, Pollena Trocchia,Massa di Somma, percorso che si in-serisce nell’anno della Fede. Tuttoquesto è stato possibile per l’impegnodell’èquipe, dei volontari e degli ani-matori delle Caritas parrocchiali, chein questi anni si sono impegnati a co-struire, in un territorio difficile, se-gnato da disuguaglianze e grandi po-vertà, una comunione fraterna aven-te come unico obiettivo l’amore versoNostro Signore, verso il prossimo. Ipartecipanti sono stati circa duecen-to assistiti, provenienti dalle Caritasparrocchiali. Il tema della festa ha vo-luto sottolineare, che la condivisioneè fondamentale nelle esperienze per-sonali e comunitarie, perché è con ilconfronto che si superano meglio ledifficoltà. Alle ore 16 sono stati accol-ti dai Responsabili, gli assistiti delleCaritas Parrocchiali del Decanato.

Poi ha celebrato la S. Messa DonVincenzo Lionetti, responsabiledell’Area Regale. Durante l’offertoriosono stati portati i simboli del pane evino, la Santa Croce, la Bibbia, il se-gnalibri avente come tema “l’annodella Fede” e distribuiti a tutti i parte-cipanti. Durante la celebrazione si èavvertita un clima di fraternità e com-mozione ha coinvolto tutti. Al terminedella S. Messa c’è stata una cena fra-terna, animata da musica, balli e can-ti. Come momento di condivisione, cisono state delle testimonianze moltoforti, su esperienze concrete vissuteall’interno delle Caritas. La festa si èsvolta con gioia e condivisione, si re-spirava un clima di serenità, amiciziae fraternità. A conclusione della sera-ta, dopo i saluti e i ringraziamenti aipartecipanti, ci siamo dati tutti ap-puntamento all’anno prossimo.

Emanuela AnatrellaEquipe Caritas IX Decanato

Parrocchia Santa Maria della ProvvidenzaOpera Don Guanella - Napoli

Domenica 9: Giornata dell’accoglienzaOre 8,30: S. MessaOre 17: Accoglienza della Madonna Pellegrinadi Fatima sul piazzale della Caserma Carettodell’Arma dei Carabinieri; X Battaglione; ViaMiano, Napoli. Alla presenza Mons. AntonioDi Donna (Vescovo Ausiliare di Napoli), IlComandante del Battaglione TenenteColonnello Massimo Cagnazzo, Don NinoMinetti, Superiore Provinciale dell’Opera DonGuanella, Il parroco Don Lillo Di Rosa SdC, ilDecano e i sacerdoti dell’VIII Decanatol’Arciconfraternita S. Calogero Eremita diFontenuova (Roma) e tutti i fedeli.Segue la processione con la Madonna lungo viaMiano verso la parrocchia di S. Maria dellaProvvidenza, accompagnati dalla Fanfara deiCarabinieri.All’arrivo in parrocchia: ConcelebrazioneSolenne della S. Messa.Lunedì 10: Giornata dei giovani e dei ra-gazziOre 9: Lodi mattutine, accensione della lam-pada quotidiana davanti alla Madonna con larecita della preghiera per l’ItaliaOre 12: Preghiera dell’AngelusOre 18: S. Rosario animato dai giovani e ra-gazziOre 18,30: S. Messa animata dai ragazzi e gio-vani. Presiede il Parrocodon Lillo Di Rosa.Ore 21: Veglia mariana per tuttiMartedì 11: Giornata dei movimenti e del-le associazioni cattolicheOre 9: Lodi mattutine, accensione della lam-pada quotidiana davantialla Madonna con la recita della preghiera perl’ItaliaOre 12: Preghiera dell’AngelusOre 17,30: Esposizione e Adorazione del SS.SacramentoOre 18: S. RosarioOre 18,30: S. Messa presiede il Parroco DonLillo Di RosaOre 20,30: Incontro di preghiera mariano.Anima il gruppo parrocchiale piccolo greggedel Rinnovamento nello Spirito, insieme ad al-tri gruppi della Diocesi.Mercoledì 12: Giornata delle famiglie ebambiniOre 9: Lodi mattutine, accensione della lampa-da quotidiana davantialla Madonna con la recita della preghiera perl’ltaliaIn mattinata visita dei bambini dell’asilo e de-gli allievi del semiconvitto (elementari e me-die) a turni di classi, con le loro mamme, mae-stre ed educatori del Centro. Preghiera di con-sacrazione alla Madonna. Presiede il direttoredel Semiconvitto don Enzo Bugea Nobile SdC.Ore 12: Preghiera dell’AngelusOre 17,30: Esposizione e Adorazione del SS.SacramentoOre 18: S. RosarioOre 18,30: Celebrazione Eucaristica per le fa-miglie. Presiede la Celebrazione, don

Salvatore Candela - responsabile Pastorale fa-miliare diocesana. Partecipano gli allievi della scuola-calcioOratorio Don Guanella. Per le famiglie conbambini piccoli verrà organizzato un serviziobaby-sitter.Ore 19,15: Filmato sulla storia e il messaggio diFatima (per bambini e ragazzi)Ore 21,00: Recita del S. Rosario meditato se-guirà storia e messaggio di Fatima (filmato)per tutti.Giovedì 13: giornata eucaristica dei sacer-doti, religiosi e religiose e per le vocazionidi speciale consacrazioneOre 9,00: Lodi mattutine, accensione dellalampada quotidiana davanti alla Madonna conla recita della preghiera per l’Italia. Segue Esposizione e Adorazione Eucaristica(continua per tutta la giornata)Ore 18: RosarioOre 18,30: S. Messa Concelebrata. Presiede P.Salvatore Farì, pro-vicario episcopale per la vi-ta consacrata. Segue la processione con il SS. Sacramento al-l’interno del Centro DonGuanella e benedizione eucaristicaOre 21: Incontro di preghiera vocazionale;Maria donna del sì. Animano le Suore poverel-le di Bergamo del Beato Luigi Maria Palazzolo.Venerdì 14: Giornata della riconciliazioneOre 9,00: Lodi mattutine, accensione dellalampada quotidiana davantialla Madonna con la recita della preghiera perl’ItaliaIn mattinata confessioni SacramentaliOre 18: Processione della Madonna di Fatimaper le strade del Rione.Al ritorno in parrocchia S. Messa. Visita liberaalla Madonna Pellegrina e ConfessioniSacramentali fino alle ore 22,30.Sabato 15: Giornata della sofferenzaOre 9: Lodi mattutine, accensione della lampa-da quotidiana davanti alla Madonna con la re-cita della preghiera per l’Italia.In mattinata visita delle persone ammalate, deidisabili e delle personeanziane.Ore 17,30: Accoglienza dei fedeli, recita del S.Rosario e ConfessioniOre 18,30: S. Messa con l’Unzione dei malati(organizzata e coordinata del gruppo Caritasparrocchiale) Presiede don Vincenzo Papa,parroco del Duomo - Vice-assistente regionaleUnitalsi. Con la presenza della sotto sezioneNapoli. In serata visita libera alla Madonna Pellegrinafino alle ore 22,30Domenica 16: Giornata del salutoOre 8,30: S. MessaOre 12: S. Messa solenne Presiede il Vescovo,Mons. Armando Dini. In questa occasione siterrà; la consacrazione dei presenti e dellaParrocchia alla Madonna Pellegrina di Fatimae la conclusione della sua permanenza nellanostra comunità.

LaMadonnaPellegrina

di FatimaIl programmada domenica 9

a domenica 16 giugno

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Primo Piano DiocesiNuova Stagione 9 giugno 2013 • 3

Aaffidamento della Diocesi a Maria e inserimento del nuovo Rettore

Per una Chiesa umile, poverae serva a servizio dell’uomo

Basilica del Gesù Vecchio, 30 maggio 2013

O Vergine Immacolata, al terminedi questo mese a Te dedicato, mentrecelebriamo l’Anno della Fede, laDiocesi di Napoli, nello spirito e incontinuità dello speciale Giubileo ce-lebrato nel 2011, si affida totalmente alTuo Cuore Immacolato, confessandola sua fede nella Santissima Trinità,rinnovando il suo impegno a seguireGesù Cristo, testimoniando e annun-ciando il Vangelo a tutti gli uomini edonne delle nostre città.

O Madre della Chiesa, il camminointrapreso in questi anni di grazia cista conducendo, con la guida e la for-za dello Spirito Santo, a intraprenderenuove forme di evangelizzazione peressere, in questo nostro tempo e inquesto territorio, pienamente Chiesadella carità e della speranza.

O Madre del Verbo Incarnato, in ob-bedienza e sull’esempio del Tuo FiglioGesù, la Diocesi di Napoli ha mostratoconcretamente che vuole farsi dispen-satrice di una carità vissuta a serviziodi tutti e incarnata, in modo particola-re, negli ultimi, nei poveri, negli esclu-si ed emarginati.

O Maria, Porta del Cielo, la nostracomunità diocesana rinnova qui, nelletue mani, la ferma volontà di non re-stare chiusa tra le sue mura, nei suoiambienti, nelle sue sagrestie, ma diaprire le porte, uscire e porre la suatenda dove la sua gente quotidiana-mente vive, soffre, ama e spera di co-struire una società e un futuro miglio-ri.

O Madre della Speranza, la nostracomunità ecclesiale è viva ed è impe-gnata a seminare speranza in una ter-ra resa dura e difficile, dove i tanti pro-blemi del vivere quotidiano vengonoaccentuati e aggravati dalla delusione,dal pessimismo e dalla sfiducia per lamancanza di coraggio a realizzare unvero rinnovamento.

O Maria, Regina umile e povera,aiutaci a vivere, in maniera forte e rea-le, il Vangelo della carità, a farci carità“per andare in città”, mostrando il vol-to di una Chiesa umile, povera e servaa servizio dell’uomo e di tutti gli uomi-ni, a imitazione del Maestro divinoche si è fatto servo e povero per dona-re se stesso all’umanità e riscattarladalla miseria morale e materiale.

O Maria, Regina di Napoli, Ti affi-diamo solennemente:

Tutti i nostri sacerdoti, ministri delTuo Figlio, consacrati nella verità e im-pegnati a vivere la carità di Cristo nel-la quotidiana missione di dispensatoridei divini misteri. Aiutali a mantener-si fedeli a Cristo sacerdote e ad essereefficaci testimoni del Vangelo, incar-nando nell’oggi della nostra Chiesa laverità di Dio.

Tutte le anime consacrate, che of-frono la loro vita a tanti fratelli e sorel-le, nelle opere di carità a favore deibambini e dei giovani, accompagnan-doli nel loro percorso educativo, maanche negli ospedali, nelle carceri enelle case dove trovano accoglienza ipiù poveri e bisognosi, dispensandoparole di conforto e gesti di solidarietà

umana e cristiana;I diaconi permanenti, che vivono la

loro vocazione di carità e di servizio,contribuendo, nella famiglia, nel lavoroe nelle diverse attività pastorali, a mo-strare il volto luminoso della Chiesaumile e serva;

I movimenti, le associazioni, le orga-nizzazioni laicali, ma anche i singoli fe-deli che, con la testimonianza della lorofede, danno un contributo fondamenta-le alla crescita di un’autentica coscienzacivile fondata sull’impegno a realizzareil bene comune nella nostra società.

In particolare, o Madre diMisericordia, ti affidiamo:

I nostri giovani, perché sappianosempre gustare il sapore dei loro verdianni, per diventare lievito e fermento diuna società, stanca e miope, che sembranon riuscire ad aprirsi ad orizzonti nuo-vi. Tieni questi nostri giovani, o Madre,sotto la tua materna protezione e aiutalia trovare piena soddisfazione dei lorosogni, come dei loro diritti ad una vita se-rena e ad un legittimo impegno lavorati-vo e professionale.

I tanti padri e le tante madri di fami-glia che non hanno mai avuto o hannoperduto il lavoro e, con esso, il redditonecessario per sostenere le esigenze edu-cative e formative dei figli. Fa, o Madre,che per loro si aprano presto le porte delreinserimento lavorativo per tornare asentirsi uomini veri e parte attiva dellasocietà.

I tanti imprenditori, gli artigiani, icommercianti, i quali, con coraggio ma-nageriale e non poche difficoltà, realiz-zano la loro vocazione a fare impresa perprocurare il pane alla propria famiglia eai loro collaboratori, ma che in tanti ca-si si lasciano prendere dall’angoscia edalla disperazione di non averne più lacapacità, fino a compiere gesti estremi eluttuosi.

Le famiglie delle tante vittime delleingiustizie, della prepotenza, delle ille-galità, della criminalità, perché possanotrovare consolazione alla loro sofferen-za e recuperare la forza morale e fisicaper concorrere alla costruzione di una

società sana e giusta e vedere affermati ivalori della convivenza civile.

Gli studenti, perché sappiano sempreavere rispetto per la scuola e per i docen-ti e si lascino sempre guidare dalla curio-sità e dal desiderio di nuove conoscenze,per costruire sul sapere il proprio futuro.

Le Forze dell’Ordine e dellaSicurezza, i Militari, perché restino or-gogliosi e fieri del loro essere servitoridello Stato e dei loro connazionali.

Gli ammalati, gli anziani, i carcerati,gli immigrati, perché abbiano il lorocuore sempre aperto alla speranza.

Coloro che vivono nell’isolamento,nell’abbandono e nella solitudine, per-ché sappiano ritrovare il senso vero del-la vita.

Gli egoisti, perché capiscano l’ariditàdel loro vivere e, viceversa, il valore deldonarsi e dell’aprirsi agli altri.

Gli operatori finanziari, perché sap-piano fare del danaro non un mero stru-mento di arricchimento personale, maveicolo attivo di lavoro e di sviluppo.

I governanti e i politici, perché sap-piano trasformare il potere in servizio eaffermare il primato del bene comunecontro gli interessi personali e di parte.

Tutte le donne, perché possano vivereil valore della loro vocazione materna,suscitare sentimenti di amore e di rispet-to e sfuggire ad ogni aberrazione e istin-to criminale, troppo spesso confuso coneccesso passionale.

Tutti i fratelli e le sorelle, perché sia-no degni del loro essere fatti a immaginee somiglianza di Cristo.

La nostra amata città di Napoli e tut-to il territorio diocesano, perché sappia-no riscattarsi dai tanti luoghi comuni of-fensivi della loro storia e tradizione e te-stimoniare la loro vocazione all’acco-glienza, alla cordialità, alla genialità e al-la laboriosità.

Maria, Madre nostra, ci affidiamo aTe e Tu accompagnaci per incontrare ilTuo Figlio Divino, Gesù.

Amen!@ Crescenzio Card. Sepe

Arcivescovo Metropolita di NapoliServizio fotografico:Maurizio Di Cesare

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Vita Diocesana Nuova Stagione4 • 9 giugno 2013

Ufficio Pastorale Terza età

Sono aperte le prenotazioniper il Soggiorno estivo, dal 12 al24 agosto, a Fiuggi. Rivolgersi adon Antonio Di Franco(333.477.55.83) e Adele Testa(338.212.48.27 – 081.759.57.27).

Sono in corso di svolgimentole visite alle residenze per anzia-ni della Diocesi. Per informazio-ni, l’Ufficio terza Età è aperto illunedì, mercoledì e giovedì, dal-le 9.30 alle 12.30, in largoDonnaregina 22 (081.557.42.47). Si segnala, inoltre, che è infase di attuazione il “ProgettoGeriatrico Terza Età” tenuto dal-le dottoresse Patrizia Bruno eCarmen Pirozzi e dal dottorGiuseppe De Bono dell’UfficioTerza Età.

Chiesa del Gesù NuovoTerzo mercoledì del mese, in-

contro mensile di preghiera deimalati con San GiuseppeMoscati. Il prossimo appunta-mento è per mercoledì 19 giu-gno, a partire dalle ore 16. Alleore 17, celebrazione della SantaMessa, i padri sono disponibiliad accogliere i fedeli che deside-rano ricevere il Sacramento del-la Penitenza.

Apostolato della Preghiera

Venerdì 21 giugno, solennechiusura dell’Anno Pastoraledell’Apostolato della Preghiera.Appuntamento alle ore 17, inCattedrale, per l’AdorazioneEucaristica. Alle ore 18.30, laConcelebrazione Eucaristicapresieduta da S. E. Mons. LucioLemmo, Vescovo Ausiliare diNapoli.

Associazione “Figli in Cielo”

Le famiglie della Arcidiocesidi Napoli aderenti all’associazio-ne “Figli in Cielo” si incontranoogni terzo venerdì del mese perla condivisione e l’elaborazionedel lutto, nella Basilica di SantaMaria del Buon Consiglio aCapodimonte a partire dalle ore17. Prossimo appuntamento, ve-nerdì 21 giugno. La catechesi e lacelebrazione eucaristica saran-no presiedute da mons. EnricoFerrara, guida spirituale delgruppo napoletano.

Comunità del MagnificatQuesto il calendario dei pros-

simi appuntamenti di spiritua-lità, previsti nel 2013.

Dal pomeriggio di venerdì 9 almattino di mercoledì 14 agosto:“Magnificat: Maria mi insegna lagioia della Fede”.

Dal pomeriggio di venerdì 4 almattino di martedì 8 agosto:“Dalla Fede alla preghiera ed al-la contemplazione”.

Infine, per la “FamigliaMagnificat”, è previsto un ritiro,dal pomeriggio di giovedì 28 no-vembre al mattino di lunedì 2 di-cembre: “Fede è stare con ilSignore per vivere con Lui”(Porta Fidei, 10).

Per informazioni e prenota-zioni è possibile rivolgrsi diretta-mente alla “Comunità delMagnificat” – 40048 Casteldell’Alpi (Bologna): 328.27.33.925 – e-mail: [email protected]

APPUNTAMENTI

Nell’ambito delle numerose manifestazioni organizzate per ilsuo 50° anniversario, l’A.m.a.m.i. (Associazione MarianaAssistenza Malati d’Italia) ha voluto che fosse celebrata, nellaCattedrale di Napoli, una Santa Messa officiata dal CardinaleCrescenzio Sepe. E così lo scorso 26 maggio, dame, barellieri,medici, suore e cappellani con una rappresentanza di ammalati,si sono ritrovati nella cappella di Santa Restituta del Duomo diNapoli, stretti attorno al Pastore della nostra città, per partecipa-re alla celebrazione eucaristica.

Il Cardinale, nella Sua omelia, ha tracciato le tappe salientidella storia dell’ A.m.a.m.i., nata dalla sublimazione del dolore diuna mamma che, dopo la morte dell’unica sua figlia e poi del ma-rito, non si chiuse in sterile solitudine, ma dedicò tutta la sua vi-ta all’assistenza degli ammalati negli ospedali cittadini, soprat-tutto quelli oncologici del Pascale ed i tubercolotici del Monaldi,organizzando, annualmente, per quelli indigenti, il trasportogratuito a Lourdes ed in altri luoghi mariani per trarne forza in-teriore e spirito di sopportazione nella malattia, unitamente alsentimento di speranza di un domani vissuto, pur se nella soffe-renza, all’ombra della Vergine Maria e di Suo Figlio Gesù.

Il Cardinale ha esortato, poi, tutto il personale dell’ A.m.a.m.i.,a continuare sulla strada, tracciata dalla fondatrice Maria AinhlèFollieri, di vicinanza ai sofferenti con amore e dedizione.

La Messa, che ha suscitato viva commozione in tutti i parteci-panti, è stata concelebrata, sotto l’abile regia di don Enzo Papa,da don Salvatore Fratellanza, direttore dell’ Ufficio per laPastorale del Turismo della Curia di Napoli, e da don Giuseppe

Ferrara, Assistente Spirituale dell’Associazione che, a conclusio-ne del rito liturgico, ha ringraziato, a nome della presidenteMena Paone, e di tutta la famiglia dell’ A.m.a.m.i. , il cardinaleSepe per la sua sensibilità e la sua vicinanza all’Associazione, concui ha voluto condividere un momento intenso di spiritualità inoccasione del suo Cinquantesimo Anniversario.

Immacolata Capasso

L’ A.m.a.m.i. in Cattedrale con il Cardinale

Il 28 maggio, nella chiesa del Gesù Nuovo, l’incontro conclusivo della pastorale universitaria

Ai giovani: «amate la verità»

A piazza del Gesù, in piena zonauniversitaria si erge la monumentaleChiesa del Gesù Nuovo, luogo di pre-ghiera per tanti studenti che si appre-stano a dare esami o che vi si fermanoal ritorno dai corsi. Ed è qui che la se-ra di martedì 28 maggio 2013 si è svol-to un incontro organizzato dall’Ufficiodiocesano di pastorale universitaria edal primo Decanato.

Ore 21. A introdurre è don AntonioColamarino, responsabile della pasto-rale universitaria, che ha accolto i varigiovani presenti, in particolare, quelliprovenienti dalle residenze universita-rie, i focolarini, i ragazzi delle parroc-chie del V decanato, gli universitari(della Federico II e del Suor Orsola) euna rappresentanza di Federico Tv, laweb tv universitaria.

A seguire una catechesi sul crocifis-so trecentesco della chiesa, a cura delparroco, padre Vittorio Liberti, che hariassunto un po’ di storia dei gesuiti(l’ordine a cui appartiene anche l’at-tuale pontefice) e si è soffermato sul sa-crificio di Gesù citando BenedettoXVI, che definì la morte in croce “unafissione nucleare”, un’esplosione dibene che ha vinto l’odio dei crocifisso-ri. “Dio ha perso la testa per noi” comeuna persona innamorata, disposta aoffrire la propria vita.

Centrale la testimonianza del diGiovanni Conzo, magistrato dellaDDA ( Direzione DistrettualeAntimafia) della Procura di Napoli.Gesuita mancato, figlio di personeumili, ha fatto il concorso per la magi-stratura superandolo con le proprieforze e con l’aiuto divino, che sentesempre al suo fianco.

Un esempio di come i sacrifici da stu-dente hanno poi portato alla realizzazio-ne professionale seppur in un contestodifficile dove si trova a dover interrogarecamorristi, a dare ergastoli, a far luce susituazioni poco chiare.

Si è definito una persona semplice econ l’intento di motivare e incoraggiare ipresenti nelle loro difficoltà e a tal propo-sito ha letto un passo dall’Agenda Rossadi Paolo Borsellino, che considera un al-tissimo punto di riferimento.

Dopo essersi raccontato, ha dato spa-zio agli interventi, in particolare ai ra-gazzi e alle ragazze del movimento Gen (Generazione Nuova, nato da un’idea diChiara Lubich nel 1967), che hanno pre-sentato un’esperienza di workshop e al-tre attività, che si terrà a Caserta dal 29luglio al 2 agosto sui terreni confiscati al-le mafie con la partecipazione di Libera,

di don Ciotti e dei commercianti che sisono ribellati al racket.

A concludere il saluto del Vicario perla cultura, mons. Adolfo Russo e di donLello Ponticelli, decano della zona delcentro storico e docente di Psicologia al-la Facoltà Teologica.

Prima del rinfresco (organizzato nel-la sala del Variano /che dal lunedì al ve-nerdì dalle 09,00 alle 17,00 funge da aulastudio per tanti universitari della zona,in vista degli esami imminenti) c’è statala lettura corale della preghiera dello stu-dente di San Giuseppe Moscati che esor-disce dicendo: “Ama la verità”, un moni-to che deve essere un faro per futuri ma-gistrati, aspiranti giornalisti e per quan-ti studiano e lavorano per un futuro diamore e di legalità.

Emanuele La Veglia

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Vita DiocesanaNuova Stagione 9 giugno 2013 • 5

50 anni delMessaggerodei RagazziUna mostra fotografica percelebrare i cinquant’anni del“Messaggero dei Ragazzi”.Questa l’iniziativa promossadalla rivista antoniana,intitolata “50 anni Meravigliosi!1963-2013” e visitabile a partiredall’1 giugno presso il Chiostrodel Generale della Basilica delSanto a Padova. L’intento dellamostra è quello di «guidare ilvisitatore in un viaggio neltempo alla scoperta di interessi,curiosità, linguaggi eproblematiche relativi agli under14 dagli anni Sessanta a oggi»,si legge in una nota introduttiva.Ad accogliere gli ospitiall’ingresso della mostra, cheresterà aperta fino a ottobre saràl’immagine di un frate ritratto allavoro, mentre compone untesto sulla linotype. «Un modoper rendere omaggio allamissione di comunicazione chenoi frati del Santo continuiamoa svolgere con passione, anchenei confronti delle nuovegenerazioni», spiega fra

Convegno cappellani ospedalieri Diocesani

«L’ospedale terra

di annuncio»Lo scorso 25 maggio si è svolto, nel Salone

Arcivescovile e alla presenza del CardinaleCrescenzio Sepe, il primo convegno dei Cappellaniospedalieri della Diocesi di Napoli.

Si è trattato di un inizio di cammino che ha loscopo di declinare la pastorale della salute negliospedali in modo più organico ed aggiornata. I cir-ca trenta assistenti religiosi impegnati nelle variestrutture sanitarie della Diocesi costituiscono il nu-cleo centrale delle cappellanie ospedaliere cui colla-borano i ministri straordinari della Comunione, di-versi gruppi ecclesiali, suore e volontari.

Il convegno ha preso il via con la concelebrazio-ne eucaristica presieduta dal Vicario Episcopale delSettore “Giustizia e Carità”, don Tonino Palmese. IlVicario ha sottolineato quanto corrisponda l’azionedi guarigione di Gesù all’azione pastorale di coloroche vivono a contatto con i luoghi del dolore e l’esi-genza di toccare la realtà della sofferenza infonden-do la forza guaritrice della fede.

Presentato, nell’occasione, il dossier aggiornatoal 2013 della Pastorale Ospedaliera. Il direttoredell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute,don Leonardo Zeccolella ha illustrato la pubblica-zione, scaricabile dal sito della Diocesi. All’internodel dossier sono visibili i nominativi di tutti iCappellani con i relativi Ospedali in cui prestanoservizio. Ogni Cappellania ha la sua fisionomia a se-conda della tipologia degli ospedali, la spiritualitàdei Cappellani e le loro intenzionalità.

Giuseppe Matarazzo, Direttore Sanitario del“Loreto-Mare” ha presentato i nuovi compiti e lenuove sensibilità che i Cappellani dovrebbero svi-luppare. Al di là dello specifico religioso con le pro-prie modalità tempi e luoghi, viene data una indica-zione a partecipare al processo terapeutico lascian-dosi coinvolgere in un processo di umanizzazionedell’ambiente ospedaliero, di vicinanza oltre che aimalati anche ai loro familiari, al personale ospeda-liero e alla formazione e sostegno al volontariatosempre più necessario e qualificato. Occuparsi an-che di essere sensibili alle problematiche etiche an-tiche e nuove. Infine, suggerendo ai Cappellani didare sempre una dignità alla propria presenza ma-nifestando ascolto, aiuto, compassione, pace inte-riore e tenerezza verso le solitudini e i disagi di tut-ti: in una parola: bisogna stare in ospedale come sista in Chiesa.

Don Gaetano Castello, Delegato Arcivescovileper l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso, dopoaver illustrato la situazione delle varie realtà eccle-siali delle confessioni diverse dalla cattolica, le loroconsistenze numeriche e di come i rapporti inter-confessionali siano anche influenzati dalle sensibi-lità personali dei vari Pastori, ha ritenuto opportu-no che le Cappellanie si rendano disponibili al dia-logo e alla collaborazione. Ha concluso il convegnoil Cardinale Crescenzio Sepe, indicando a tutti duepriorità: la cura della spiritualità e l’aggiornamentoculturale e professionale. Non è più sufficiente cheil Cappellano sia l’uomo della buona parola ma civuole competenza, aggiornamento sulle tematichemoderne ed una capacità comunicativa adeguata.L’Arcivescovo ha sottolineato quanto l’azione dellaChiesa nell’ambito ospedaliero sia ritenuta oppor-tuna ed apprezzata per cui è tempo di rafforzare l’a-zione pastorale indirizzata verso il ministero dellaconsolazione e del sostegno spirituale e all’evange-lizzazione.

«L’ospedale – ha ricordato il Card. Sepe – è terrafertile di annuncio e luogo in cui la verità dell’uomonon può essere mascherata. Il dolore e la sofferenzainterpellano tutti in modo profondo e la Chiesa nonpuò lasciare l’uomo senza un accompagnamento psi-cologico e spirituale, molto spesso decisivo».

Infine la presenza di alcuni decani, in particola-re quelli in cui sono ubicati gli Ospedali, ha intesoessere l’inizio di un cammino: implementare laPastorale della Salute in modo specifico nel territo-rio aprendo un percorso in cui saranno interessatele parrocchie.

Leonardo ZeccolellaDirettore Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute

La campagna “Uno di noi”Staccato il tagliando delle 500mila firme

Già sei i Paesi (sui sette necessari) che hanno raggiunto ilminimo di sottoscrizioni per presentare l’istanza nelle sedi co-munitarie. Con l’Olanda, alla quale mancano solo una sessan-tina di adesioni, si potrà dire che la fase due è davvero iniziata.Resta l’obiettivo, ambizioso, da raggiungere entro il 31 ottobre:un milione di firme nei 27 Paesi dell’Unione. L’Italia ha già rac-colto 154.188 firme, ma può fare molto di più.

Un giorno “storico”: raccolte a tutt’oggi 500mila firme (esat-tamente 504.993) nei 27 Paesi dell’Unione europea, a sostegnodella campagna “Uno Di Noi” per la tutela dell’embrione uma-no (entro il 31 ottobre ne servono però un milione), e del tra-guardo di almeno sette Paesi nei quali sia stato raggiunto il mi-nimo di firme necessarie per presentare formalmente l’istanzadi tutela alle istituzioni comunitarie. Si respira soddisfazione,quindi, oggi al Comitato italiano presieduto da Carlo Casini,presidente del Movimento per la Vita e parlamentare europeo,ma c’è anche la consapevolezza che questa causa così impor-tante merita ancora un lungo lavoro di sensibilizzazione cultu-rale ed etica. Infatti, i dati diffusi questa mattina presentano unquadro a due facce: da un lato i Paesi che superano di slancio il100% del minimo di firme necessarie in favore della tutela del-l’embrione umano (Ungheria 291,56%, Italia 281,62%, Polonia266,59%, Austria 202,32%, Slovacchia 184,13%, Spagna100,51%); dall’altro Paesi che invece stazionano nelle zone“bassissime”: sono sorprendenti i tassi dello 0,32% (Grecia),0,38% (Cipro), 1,36% (Bulgaria), 3,06% (Finlandia) e così via.Se questi ultimi sono casi limite in negativo, motivati vuoi dal-la gravità della crisi economica in corso (Grecia e Cipro), o daparticolari condizioni culturali (Bulgaria e Finlandia), sor-prende comunque il basso livello di firme raccolte in Paesi qua-li la Gran Bretagna (11,72%), Germania (24,09%), Irlanda(20,39%), Danimarca (35,42%). Per fortuna che sullo sfondo siattende di ora in ora il superamento del traguardo da partedell’Olanda (è al 99,69%) e mancano una sessantina di firme.Ma si impone comunque una riflessione.

Uno scatto ancora più forte. Il presidente del Comitato ita-liano Carlo Casini riflette su questi dati e rilancia: «Quello del-le 500mila firme era un primo obiettivo e ringraziamo tutti colo-ro che si sono attivati e hanno firmato. Ma chiaramente ciò nonbasta. Le 500mila firme raccolte devono essere un trampolino dilancio per uno scatto ancora più forte nell’immediato e nei pros-simi mesi». Il presidente esprime una valutazione moderata-mente positiva sull’insieme dei dati diffusi oggi dal Comitatoeuropeo: «L’analisi delle cifre dei singoli Stati fornisce un risul-tato incoraggiante. In tutti i ventisette Paesi dell’Unione è partitala mobilitazione - afferma -. Anche la Francia, fino ad ora impe-gnata nelle proteste contro il matrimonio gay, ora sta proceden-do ad un ritmo forte per raccogliere le adesioni on line». «Un al-tro motivo di soddisfazione è constatare che si sta verificandouna sorta di ‘ecumenismo per la vita’ - prosegue - provato, sor-prendentemente ad esempio, dal fatto che l’Olanda protestante è

la settima Nazione ormai vicinissima a raggiungere il minimo ri-chiesto».

Per una voce non “flebile” ma “potente”. Il presidente va ol-tre e sostiene che la causa è di tale portata che, quand’anche sitoccasse il minimo di un milione di firme, ciò non sarebbe suf-ficiente: «Uno di noi ha lo scopo di dare voce a chi non ha voce ela voce può essere flebile o potente - afferma -. Noi vogliamo chesia potente. Perciò non ci contentiamo neppure di un milione difirme né di sette Nazioni. Vogliamo che le adesioni siano moltopiù numerose e coinvolgano tutte le nazioni che fanno partedell’Unione Europea, nessuna esclusa».

er quanto riguarda l’Italia, i dati diffusi oggi parlano di109.927 firme su carta e 44.261 on line, dimostrando che la rac-colta su scheda cartacea da noi è più fruttuosa perché consen-te agli organizzatori di andare a cercare gli aderenti anche inluoghi pubblici, mentre l’adesione on line avviene privatamen-te e per iniziativa individuale. C’è da dire, però, che nella mag-gioranza dei Paesi europei finora sembra prevalere pressochéincontrastato il solo sistema on line. Casini conclude auspican-do che ci siano adesioni sempre più “consapevoli”, auspicandoche «le prossime giornate mondiali dell’Evangelium vitae (15-16giugno) non solo stimolino un più grande impegno, ma faccianoprogrammare approfondimenti di ogni tipo su un documento or-ganico, completo ed appassionato che può ben accompagnare laseconda fase della raccolta delle adesioni».

Le “timidezze” del nostro mondo. La portavoce delComitato italiano, Maria Grazia Colombo, dal canto suo sotto-linea un altro aspetto: “Non dobbiamo dimenticare che si trat-ta di una iniziativa europea, e ciò costituisce un ‘valore aggiun-to’ oltre che una importante occasione di quello che potremmochiamare ‘risveglio europeo’”. «Inoltre - aggiunge Colombo -non dobbiamo avere paura di affrontare la ‘questione vita’, per-ché si avvertono nel nostro mondo ‘timidezze’ che vanno affron-tate, dubbi che vanno chiariti». Secondo la portavoce, «c’è unatiepidezza nei riguardi di questo tema che non fa bene a nessuno.In questo senso occorre riprendere il dialogo e la sollecitazionenelle parrocchie, oltre che stimolare ulteriormente associazioni emovimenti perché si sentano attori e protagonisti della riuscita onon riuscita della campagna».

Colombo ritiene che il successo consista nel mobilitare«persone, volti, comunità, facendo passare la proposta attraver-so una precisa testimonianza: noi trasmettiamo realmente solociò di cui siamo convinti e abbiamo un particolare dovere soprat-tutto nei confronti delle generazioni più giovani». «Occorre indi-viduare un linguaggio che sia sempre molto chiaro - aggiunge - ediventi un mezzo per affrontare la raccolta da un punto di vistaculturale e valoriale. Occorre infondere speranza in tutti, dare‘tappe’ per poter segnare il viaggio verso il risultato finale.Abbiamo ancora tempo a sufficienza, ce la possiamo fare».

a cura di Luigi Crimella

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Nuova Stagione6 • 9 giugno 2013

Premio CardinaleMichele Giordano

Vince AldoMaria Vallicon “Piccolomondo vaticano”È “Piccolo mondo vaticano” diAldo Maria Valli edito da Laterzail vincitore della I edizione delPremio cardinale MicheleGiordano. Il libro del vaticanistadel Tg1 ha ottenuto il maggiornumero di consensi tra gli utentidi facebook che hannopartecipato alla votazione. La cerimonia di premiazione si èsvolta sabato 1° giugno, aNapoli, nella sede dell’Ordine deiGiornalisti della Campaniaed èstata presieduta dal professoreFulvio Tessitore e moderata dalvaticanista deilfattoquotidiano.it FrancescoAntonio Grana, rispettivamentepresidente e segretario delpremio. Sono intervenuti ilpresidente dell’Ordine deiGiornalisti della CampaniaOttavio Lucarelli e Aldo MariaValli. «Sono onorato delriconoscimento - afferma Valli -ma soprattutto contento di poterrendere omaggio a un pastorebuono e rigoroso, sempre attentoal mondo della cultura e delgiornalismo. Il cardinaleGiordano - prosegue ilvaticanista del Tg1 - fulargamente incompreso, specienegli ultimi anni della sua vita.Ricordarlo con questa iniziativasignifica anche rendergligiustizia. Mi fa piacere inoltreche il premio sia stato assegnatodai lettori attraverso unavotazione su facebook, dopo ladecisione della commissione».Il premio consiste in unastatuetta di san Michele donatadal Comune di Sant’Arcangelo,paese natale del cardinaleGiordano, che riproducel’immagine dell’Arcangeloraffigurata nel quadro di GuidoReni esposto nella Chiesa diSanta Maria Immacolata inRoma. La prima statuetta èstata donata proprio alporporato lucano ed è tuttoracustodita nella sua casa natale.Successivamente è stataconsegnata all’ex presidentedella Basilicata Vito De Filippo,ai Premi Nobel per la Pace BettyWilliams e Rigoberta MenchúTum, al Premio Oscar NicolaPiovani, al cardinale vicario diRoma Agostino Vallini e alsenatore Emilio Colombo.Inoltre, il presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitanoha voluto destinare, quale suopremio di rappresentanza, unasua medaglia per il vincitoredella I edizione delriconoscimento.

Vita Ecclesiale

Di tutti i filosofi cristiani del secondo se-colo, Giustino è il più celebre e il più gran-de. Era e rimase laico, questo intellettualeche avviò il dialogo con gli ebrei e con i pa-gani. La sua vita è stata una lunga ricercadella verità: dalle sue opere, pur con un lin-guaggio rude e disadorno, scaturisce unanobile testimonianza che i posteri hannoreso più preziosa.

Per lui il Cristianesimo non è una dottri-na, è una Persona, il Verbo incarnato.Giustino si convertì al Cristianesimo in etàgiovanile, la sua fede è ardente e contagio-sa. Il suo pensiero ne rivela la storia perso-nale: i suoi scritti sono una difesa della fe-de che ha scelto. Due cose erano cambiatenella Chiesa del secondo secolo: la fede inCristo raggiunge il pubblico colto, filosofie patrizi chiedono il Battesimo.

Alle opposizioni dei pagani, i cristianirispondono con la franchezza della loro fe-de: «Non letteratura, ma vita», dicevaMinucio Felice e Giustino gli fa eco: «Atti enon parole». In secondo luogo si stabilisceun dialogo tra fede e pensiero, tra Chiesa eMondo. Giustino è, appunto, l’uomo deldialogo: una delle sue opere principali si in-titola: “Dialogo con l’ebreo Trifone”.Nessuno, meglio di lui, era preparato aquesto confronto. Il pensiero dei filosofi,egli l’aveva cercato, lo conosceva intima-mente. Aveva viaggiato, lavorato e soffertoper questo, perciò la sua testimonianzanon inganna.

Questo filosofo dell’anno 150 è più vici-no a noi di molti pensatori moderni.«Giustino, figlio di Prisco e di Baccheide, daFlavia Neapoli, in Siria di Palestina»: conqueste parole si presenta nella prima rigadella sua Apologia. Era nato a Naplus,Galilea, città romana e pagana. I suoi geni-tori erano coloni benestanti, più latini chegreci e questo spiega la sua esattezza stori-ca ed anche alcune lacune. Natura nobile,affascinato dall’assoluto, ebbe un gusto vi-goroso della filosofia e una insonne ricercadi verità che conduce a Dio.

E, di tappa in tappa, la filosofia lo hacondotto alle soglie della fede: a Naplus se-gue dapprima le lezioni di uno storico, poi

quelle di un aristotelico ed infine un platonico,sperando ingenuamente che la filosofia diPlatone gli permettesse di «vedere immediata-mente Dio». Ritiratosi nella solitudine,Giustino camminava lungo la spiaggia del ma-re, per meditare sulla visione di Dio con impla-cabile inquietudine, quando incontrò un ve-gliardo (forse Platone stesso) che gli dimostròche solo il cristianesimo è la vera filosofia.

La Chiesa così accoglieva Giustino ePlatone. Diventato cristiano nel 130, non ripu-dia Platone, ma argomenta che i cristiani noninvidiano per nulla i filosofi, perché possiedo-no il Verbo di Dio in persona, verità infallibile.Giustino non vuole essere consacrato sacerdo-te, visse a Roma, come semplice membro del-la comunità cristiana, di cui descrive le riunio-ni domenicali, il Battesimo, l’Eucarestia.

Ci fornisce così la prima descrizione dellaliturgia e la testimonianza della fraternità cri-stiana in Roma. Ivi, nel 150 fonda la primascuola filosofica cristiana in una domus pres-so le terme di Timoteo, ospite di un certoMartino. Giustino ebbe molti discepoli, tra cuiTaziano, passato all’eresia. Sei di questi saran-no suoi compagni nel martirio. Il suo successofece ombra al filosofo cinico Crescente, il qua-

Lettera ai Sacerdoti e ai Religiosidell’Arcidiocesi di Napoli

Plenum diocesanoCarissimi, il Cardinale Arcivescovo convoca

l’Assemblea del Presbiterio diocesano per martedì25 giugno presso la Casa “Sant’Ignazio” dei padriGesuiti a Cappella Cangiani.

L’incontro avrà inizio alle ore 10 e terminerà conil pranzo.

Questo terzo “Plenum” dell’anno viene convocatoall’indomani del Convegno diocesano diMaterdomini al fine di comunicare a tutto ilPresbiterio la programmazione del prossimo annopastorale.

Pertanto, all’ordine del giorno sono previsti i se-guenti punti: 1. Linee programmatiche per il nuovo Anno

Pastorale alla luce del Convegno diocesano diMaterdomini (Cardinale Arcivescovo).

2. VarieIn attesa di incontrarci, profittiamo dell’occasio-

ne per porgerVi cordiali e fraterni saluti.@ Antonio Di Donna, Vescovo Ausiliare

@ Lucio Lemmo, Vescovo Ausiliare

San Giustino Martire

Il più celebre filosofo cristianodi Michele Borriello

le, invece di affrontarlo, lo denuncia. Il suoinsegnamento, temuto dalle autorità ro-mane, obbliga i pensatori a fare i conti conil Cristianesimo.

Aveva una visione grandiosa della sto-ria: il Dio dell’universo ci è noto attraversoil Verbo che è come ponte (pontefice) traDio e il mondo. Il Verbo guida non solo lastoria di Israele, ma ogni ricerca sincera diDio. È la visione della storia che troviamopoi in Sant’Agostino, in San Bonaventura.«Nessuno – afferma il Santo – resta fedele fi-no alla morte alla dottrina di Socrate. Ma perCristo, uomini semplici e perfino ignorantihanno disprezzato la paura e la morte».

Sono nobili parole che Giustino rivolseal Prefetto di Roma. Egli aveva indirizzatouna prima Apologia all’imperatore MarcoAurelio per difendere i cristiani calunniati.Si rivolgeva all’imperatore da filosofo a fi-losofo. L’Apologia prima aveva spinto l’im-peratore, in verità riflessivo, a conosceremeglio la nuova setta che riuniva in una so-la fraternità schiavi e patrizi. Ma MarcoAurelio continuò a condannare i cristianisenza conoscerli.

Giustino fu denunciato da un filosofogeloso che del filosofo non aveva che il no-me e le insegne: gli Atti del processo sonogiunti fino a noi e sono di un’autenticità in-contestabile. Il filosofo compare davanti aRustico che aveva iniziato Marco Aurelioda giovane alla morale di Epitteto. Dinanzial giudice il Nostro ormai sa che non deveconvincere, ma confessare e così si espres-se alla domanda: «A quale scienza ti dedi-chi? Ho studiato una dopo l’altra tutte lescienze ed ho finito per attaccarmi alla dot-trina vera dei cristiani».

Le risposte sono semplici e nobili, purecome l’oro. Giustino è condannato alla fru-sta, poi alla pena capitale. Era il 163. La suavita si conclude con una lode profonda aDio. Non era solo: lo circondavano sei di-scepoli. La presenza di questi era l’omaggiopiù commovente che si potesse portare adun maestro di cristiana sapienza. L’operadel martire fu considerevole, ma ci restanosoltanto le due “Apologie” ed il già citato“Dialogo con Trifone”.

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The ImmigrantLa storia è ambientata nella New York deglianni Venti, con un’ottima ricostruzione di quelperiodo e il volto splendido e sofferente diMarion Cotillard al centro dello schermo. Il re-gista ci affida al suo sguardo per tutta la dura-ta del film. Gray, come tanti prima di lui, apreil suo film sulla Statua della Libertà, ma è for-se il primo a inquadrarla esclusivamente dispalle. Una ripresa simbolica che riflette sul la-to oscuro del sogno americano, pagato dallaprotagonista sulla sua pelle. La Cotillard, in-fatti, interpreta una donna appena fuggita dal-la Polonia del dopoguerra e subito privata del-la sorella messa in quarantena in quel di EllisIsland. Scenografie e fotografia sono belle ma doveperò Gray non riesce è nell’affidare il punto disvolta della storia a due personaggi maschilisterili e mai credibili fino in fondo. Sono loroa prendersi cura della protagonista nella suanuova vita da americana. Tuttavia non basta iltalento folle del sempre bravo JoaquinPhoenix a far decollare il personaggio di unosfruttatore della prostituzione attanagliato darimorsi di coscienza. Jeremy Renner è invecel’anello debole del film. Risulta fuori parte neipanni del potenziale angelo salvatore innamo-rato della protagonista.

Fast & Furious 6 Questo sesto capitolo è la dimostrazione che lasaga è costruita chirurgicamente per assicura-re il massimo dello spettacolo. Veramente pre-cisi sono i tagli fatti sulla sceneggiatura: a que-sti protagonisti basta uno sguardo intenso eun’unica battuta per delineare lo stato d’animoe offrire allo spettatore una panoramica del lo-ro passato, presente e perfino dove andrannoin futuro. Dietro la macchina da presa Justin Lin scate-na un carro armato in piena autostrada, marealizza qualcosa in più di un mero film fracas-sone. Il suo Fast 6 è la prova che nuove coreo-grafie action possono ancora essere scoperte.E poi, naturalmente, ci sono le automobili. Ele location. Le macchine si inseguono questavolta in pieno Piccadilly Circus.

Pastorale e DomenicaNuova Stagione 9 giugno 2013 • 7

Sanità cattolica

Strategiain tremosseNe ha parlato il segretariogenerale della Cei, mons.Mariano Crociata, intervenendoa Roma al convegno “LeIstituzioni sanitarie cattoliche.Un servizio prezioso inevoluzione”. Presenti circaduecento responsabili distrutture sanitarie cattolicheinsieme al ministro della Salute,Beatrice Lorenzin. Innanzituttocapacità di ascolto da parte delleistituzioni e della politica. Eancora: tornare a rivolgerel’attenzione al piano dellemotivazioni di fondo, senzasconti sul versante dellaprofessionalità e della legalità,che devono essere assicurate conil massimo rigore. Infine lasinergia, cioè la via dellacollaborazione, della interazionee della integrazione.«Nonostante il carattere diservizio pubblico – ha ribaditoCrociata – le strutture dellasanità cattolica sono sottopostea uno stress gestionale eorganizzativo che, in tempi dicrisi come l’attuale, mette arepentaglio la sostenibilità delservizio stesso». Per il vescovo,quella cattolica rappresenta unaquota significativa, per numeri equalità, della sanità pubblica acui fanno ricorso cittadini ditutte le regioni del Paese,confermando un creditoguadagnato sul campo nel corsodel tempo.Per mons. Crociata, è necessariotornare a rivolgere l’attenzione alpiano delle motivazioni di fondoe in esso cercare coesione esostegno perché le istituzionisanitarie cattoliche presenti nelnostro Paese costituiscono unarealtà consistente e insignificativa evoluzione, eredi diuna secolare tradizione e forti diuna radicata presenza nelterritorio. Oggi, ha precisato ilvescovo, un nome ineliminabiledel cambiamento necessario èproprio sinergia. C’è una terzavia, infatti, oltre la falsaalternativa tra andare avanticome si è sempre fatto e gettarela spugna e disfarsi di un’operacome se fosse un pesoingombrante: è la via dellacollaborazione, della interazionee della integrazione, dellemolteplici forme di alleanze persegmenti specialistici o perintere strutture. Creare strutturesolide, grandi ma senzagigantismi, sorrette da reti diprotezione e di solidarietà chesalvaguardino specificità,identità, inventiva della carità,garantite da buone pratiche eprocessi virtuosi, nonché daaccresciuta efficienza.

9 giugno: Decima Domenica del Tempo Ordinario

Giovani senza visioni1Re 17, 17-24; Sal 31; Gal 1, 11-19; Lc 7, 11-17

CINESEGNALAZIONIRECENSIONI

Cento monasteri d’Italia Una guida completa a cento monasteri che accolgono pellegrini e ospiti. Cento mona-

steri italiani tra i più suggestivi e ricchi di storia e tradizioni, dove è possibile essere ospi-tati come turisti o per delle esperienze spirituali. Dalla Comunità di Bose, all’Abbazia diPraglia, dal Santuario della Verna, al Monastero della Visitazione, un vero e proprio viag-gio in tutte le regioni italiane.

Per ogni monastero vengono forniti indirizzo, contatti telefonici, e-mail, sito internete ordine religioso o ente di appartenenza; inoltre le principali informazioni per sceglieree organizzare una vacanza-soggiorno. Stefano Di PeaCento monasteri d’Italia. Accoglienza e spiritualitàSan Paolo Edizioni 2013 - Pagine: 224 – euro 9,90

La battaglia delle vocaliCon l’affermazione che il magistero della Chiesa non è al di sopra della Sacra Scrittura,

ma al suo servizio, la Riforma protestante accende un dibattito che ha conseguenze sul-l’intero cristianesimo occidentale e sulla cultura europea della prima età moderna. Losforzo di procedere nel solco della teologia medievale, il vigoroso tentativo umanistico diprivilegiare la Bibbia alle cerimonie e ai riti esteriori e l’applicazione pratica del principiodel “sola scriptura” come unica fonte della rivelazione e norma della fede non sono tutta-via né semplici né pacifici.

Se in campo cattolico questo tema diviene la prima questione teologica di peso affron-tata al Concilio di Trento, con dibattiti accesi e prolungati, in ambito protestante si veri-fica un processo di identificazione tra Scrittura e Parola di Dio che produce l’effetto diconsiderare la Bibbia un libro ispirato persino nell’apparato di vocalizzazione del testoebraico. L’insolita “battaglia delle vocali” che ne deriva scuote le Chiese riformate per ol-tre mezzo secolo e mostra i limiti e la grandezza del protestantesimo del Seicento nel mez-zo di una transizione epocale dall’aristotelismo al cartesianesimo.Emidio CampiLa Battaglia delle vocali. L’autorità della Scrittura nel dibattito protestanteEdizioni Dehoniane 2013 - Pagine: 64 – euro 5,50

Oceani di silenzioAnalizzando alcune opere di mistici cristiani quali Meister Eckhart, Angelus Silesius

e Margherita Porete, questo testo ne evidenzia le tracce pedagogiche ed educative a pro-posito del linguaggio, del rapporto con il divino, del ruolo delle istituzioni, del rapportocon il creato e dei processi di autoeducazione. Il tutto in direzione della fondazione di unapedagogia che sappia attingere alle antichissime dimensioni sapienziali, recuperando lasaggezza che i mistici e le mistiche ci presentano con i loro scritti e la loro vita.Raffaele MantegazzaOceani di silenzioEdizioni LDC 2013 - Pagine: 168 – euro 14,00

Spesso si sente dire da molti giovani diquesta generazione: “Ho la morte nel cuo-re!”. Con questa espressione cosa voglionodire? Che non hanno voglia di vivere, no-nostante siano spesso ricolmi di beni ma-teriali. Questi giovani sono posseduti dal-lo spirito immondo della depressione, cheli ha resi accidiosi. La bara nella quale so-no chiusi è formata da pezzi di legno chepossono essere chiamati: droga, alcol, ri-bellione, violenza, gioco d’azzardo, porno-grafia, sesso sfrenato, anoressia e bulimia.

La maggioranza di questi giovani è cre-sciuta in famiglie dove Dio è stato messoalla porta. Essi sono stati imbottiti di ciboavariato, che ha generato la morte del lorocuore. Perciò sono giovani senza visioni.

Così sento dire nei colloqui con moltigiovani: “Padre, ho provato tutto per cer-care la vita, ma l’ho persa. Ora mi sentocome un ramo senza linfa!”.

Non essendo stati educati alla fede,questi giovani sono senza spina dorsale e,di conseguenza, schiavi delle mode.Seguono le mode pensando di conquista-re la libertà, che poi libertà non è, ma so-lo libertinaggio. Nella vita notturna dellenostre città si aggirano giovani che sem-brano proprio quella pianura di ossa ina-

ridite della visione del profeta Ezechiele(Ez 37, 1-14). Sono giovani senza speran-za e senza sogni.

Potranno questi giovani vivere? La ri-sposta è senz’altro sì. Ma solo se saranno vi-sitati da profeti che annuncino loro il keryg-ma, cioè la morte e risurrezione di GesùCristo, con la potenza dello Spirito Santo.Questi giovani, oggi portati alla tomba dafalsi profeti, hanno bisogno di imbattersiin profeti di Dio, come San Filippo Neri oSan Giovanni Bosco che, avendo un cuorecompassionevole verso chi viveva nell’i-gnoranza di Dio, si dedicavano giorno enotte all’apostolato dei giovani, perché sco-prissero la bellezza del Vangelo e la forzadella fede nella morte e risurrezione diGesù Cristo. San Filippo Neri e SanGiovanni Bosco non fecero lo sbaglio diconformarsi alle mode dell’epoca, ma ri-masero fedeli allo spirito e alla verità delVangelo e contagiarono la gioventù dell’e-poca con la loro santità vissuta in manieragioiosa e seria. Questi due grandi santi po-tevano dire ai giovani che li seguivano quel-lo che San Paolo scrisse alla comunità deiGalati, nella quale si erano intromessi pro-feti che predicavano un Vangelo annac-quato: “Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo

da me annunciato non segue un modelloumano, infatti io non l’ho ricevuto né l’hoimparato da uomini, ma per rivelazione diGesù Cristo” (Gal 1, 11-12).

Ci sono molte madri e molti padri cheoggi piangono nel vedere i loro figli con lamorte nel cuore. Queste madri e questi pa-dri non hanno, purtroppo, l’autorità o ilpotere di dare ai loro figli la vita eterna.Per questo preghiamo incessantementeche lo Spirito Santo susciti santi profetiche, nel nome di Gesù Cristo, dicano aigiovani che hanno la morte nel cuore:“Ragazzo, dico a te, alzati!”. E, come ilprofeta Elia, lo riconsegnino alla madredicendo: “Guarda, tuo figlio vive!”

Lodo e benedico il Signore perché, nel-la mia comunità parrocchiale ci sono gio-vani che, dopo aver conosciuto la mortedell’essere, oggi, grazie al cammino di fe-de che hanno intrapreso, possono direcon il salmista: “Ti esalto, Signore, perchémi hai risollevato. Signore, hai fatto risa-lire la mia vita dagli inferi, mi hai fatto ri-vivere perché non scendessi nella fossa…Hai mutato il mio lamento in danza,Signore, ti renderò grazie per sempre”(Sal 31).

Lorenzo Montecalvo, sdv

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Speciale Nuova Stagione8 • 9giugno 2013

“La celebrazione

del Santissimo

Corpo e Sangue

di Cristo, vuole

essere una

contemplazione

della fede

in questo divino

mistero, come

ci invita a fare

l’Anno della Fede

che stiamo

vivendo.

Mangiamo

il Corpo,

beviamo

il Sangue

e adoriamo

il Dio che si fa

nostro cibo,

con la

genuflessione

e il silenzio.

La nostra

adorazione

si fa anche

“Comunione”

quando,

aderendo

all’invito

di Gesù,

prendiamo parte

al banchetto

nel quale

mangiamo

e beviamo

il Suo Corpo

e Sangue”

Crescenzio Card. Sepe

Celebrata in Villa Comunale la Solennità

«Questo è il mio Corp @ Crescenzio

Cari amici, oggi celebriamo e adoria-mo il mistero del Santissimo Carpo eSangue del Signore, il grande donodell’Eucaristia, che è il sacramento prin-cipale della nostra fede e l’alimento quo-tidiano per la nostra vita spirituale.

«Prendete e mangiate: questo è il mioCorpo; prendete e bevete: questo è il mioSangue»: di fronte a questo mistero d’a-more infinito, noi rendiamo grazie a Dioper il Suo Figlio diletto, che ha volutoamarci sino al compimento, ed è rima-sto con noi per sempre nel dono dellasua vita.

In quella notte, nel corso della sua ul-tima cena, Gesù compie dei gesti che,seppure possono sembrare abituali, ac-quistano un significato del tutto nuovo:prende in mano il pane, rivolge lo sguar-do al cielo in segno di preghiera, lo spez-za, lo dà ai suoi, ma, invece della tradi-zionale benedizione, dice: «Questo è ilmio Corpo che è dato per voi». È il richia-mo alla sua morte e i discepoli ne videroun’anticipazione nel pane spezzato cheGesù affida loro. Quel pane non era piùun alimento comune, ma aveva unarealtà nuova che prima non aveva, ac-quista un valore e un significato nuovo.Anche il calice, riempito di vino, acqui-sta, nelle parole di Gesù, un nuovo rife-rimento: è il Sangue versato dall’alto delpatibolo quando il suo Corpo sarà spez-zato e una lancia gli trafiggerà il costa-to.

La vecchia “alleanza”, il patto sancitotra Dio e Israele tramite Mosè sul Sinaicol versare il sangue degli animali, era fi-

nita e veniva sostituita da una nuova allean-za, che abbraccia per sempre tutta l’uma-nità.

Oggi noi, come ci ha chiesto Gesù, faccia-mo memoria di quello che Lui ha detto e hafatto nel Cenacolo, coinvolgendoci nell’of-ferta di noi stessi a Dio per il bene dei fratel-li. La celebrazione, perciò, del SantissimoCorpo e Sangue di Cristo, vuole essere unacontemplazione della fede in questo divinomistero, come ci invita a fare l’Anno dellaFede che stiamo vivendo.

Mangiamo il Corpo, beviamo il Sangue eadoriamo il Dio che si fa nostro cibo, con lagenuflessione e il silenzio.

La nostra adorazione si fa anche

“Comunione” quando, aderendo all’invitodi Gesù, prendiamo parte al banchetto nelquale mangiamo e beviamo il Suo Corpo eSangue. È l’unione intima tra Gesù e laChiesa che si alimenta della vita divina e co-munica con la fonte della Grazia, realizzan-do la sua promessa: «Ecco, io sono con voitutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,2).

Questa presenza, che si attua non più“per segni” ma “per sacramento”, manifestala “comunione” profonda e sublime di Diocon noi. È il mistero dell’Incarnazione chesi fa Pasqua e rende attuale e reale la nostrafede, mentre partecipiamo al “sacrificio pu-ro e santo”, riconosciamo che Gesù è “Dio

La nostra fede, forte e sempreverde,come canne di bambù

Anche oggi, specialmente oggi, eleva i nostri cuori grati aDio, amante della vita, per il dono meraviglioso e stupendo diLei, Eminenza Carissima, nostro padre, fratello, amico, pasto-re e maestro.

Abbiamo preparatoquesto umile dono chevorrà distribuire ai Suoiamici e confidenti, com-pagni fedeli costruttoridi questa amata DiocesiNapoletana.

Perché i ventagli dibambù? I bambù sonoflessibili ma stabilmenteradicati. I loro corpi so-no duri e fermi eppureondeggiano dolcementenella brezza, mentre i lo-ro tronchi rimangonosaldamente radicati nelterreno sottostante.

La loro base è solida,anche se si muovono eondeggiano armoniosa-mente con il vento senzamai lottare contro di esso.

Affascinanti, per il loro essere sempreverde, di quel verde te-nero, che solo la natura sa darci.

La più leggera brezza li fa tremolare, all’uragano più inten-

so rispondono flettendosi. Col tempo, anche il più forte ventosi stanca, ma il bambù rimane ancora ritto in piedi.

Il tronco di un’unica pianta di bambù non è di grosse dimen-sioni rispetto alle altre piante molto più grandi della foresta. A

prima vista, non sembra-no dare una grande im-pressione, eppure questepiante sopportano inver-ni freddi ed estati moltocalde e talvolta sono leuniche piante rimaste inpiedi in seguito a un tifo-ne.

Esse non possono rag-giungere le vette degli al-tri alberi, ma sono forti epuntano in alto in condi-zioni meteorologicheestreme.

Lei, Eminenza, ha ra-dicato la Sua vita sul soli-do fondamento che èCristo e, senza rispar-miarsi, la dona al Suogregge.

Proprio come i ventagli, è uno strumento per ravvivare ilfuoco quando al calar del sole si fa più buio e freddo.

Suor Maria LourdesSuor Matilda, Suor Maria Coleta

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SpecialeNuova Stagione 9 giugno 2013 • 9

In cinquemilaper la messae la processione

In donol’ostensorio(dvdl) Un vero bagno di follaper il Cardinale CrescenzioSepe, accolto da circacinquemila persone e da unnutrito numero di presbiteri,religiosi, religiose, diaconi,seminaristi, unioni cattolicheoperaie, confraternite,associazioni, movimenti egruppi ecclesiali, comunitàparrocchiali, per la Solennitàdel Corpus Domini che si èsvolta, domenica 2 giugno,nella Villa Comunale di Napoli:una contemplazione eadorazione della fede nel divinomistero del Corpo e Sangue delSignore in occasione dell’Annodella fede, grazie al notevole esignificativo allestimento diAlfredo Giacometti.I fedeli sono arrivatiti da ogniparte della città e della Diocesi,non solo per partecipare allacelebrazione e alla processioneeucaristica ma anche perfesteggiare i 70 anni delCardinale. Con lui i decani, ivicari episcopali e il Vescovoausiliare, S.E. mons. LucioLemmo, che all’inizio dellaSanta Messa ha formulato alPorporato gli auguri, a nome ditutta la comunità diocesana,per il suo genetliaco.Al termine della Messa, laprocessione si è distesa lungo iviali della Villa Comunale:aperta da Confraternite e Ucocon le loro vesti tradizionali, ilabari e i gonfaloni, quindi iseminaristi, i diaconi, i religiosie i presbiteri; a seguire ilbaldacchino, sotto il quale ilCardinale Sepe portaval’ostensorio con il SantissimoSacramento, e diversi giovanicon lampade e i flambeauxaccesi.La processione è stata seguitacon interesse e con granderispetto anche dai molti turistiche a quell’ora affollavano laVilla; e per una sera anche la“movida”, che generalmenteanima il lungomare, ha seguitoin silenzio il passaggiodell’Eucaristia. Altoparlanticollocati lungo tutto il percorso,e un servizio d’ordine curatodalla Pastorale Giovanile e dalRinnovamento nello Spirto edallo Smom, ha consentito unosvolgimento molto ordinato eha permesso a tutti i fedeli dipartecipare alla liturgia nelmodo migliore.Al termine della processione,infine, l’Arcivescovo, dopo avernuovamente ringraziato tutti edaver esortato a rimanere unitinel Signore, ha espresso ildesiderio di donare ad unaparrocchia povera o incostruzione l’ostensorio,ricevuto in regalo in occasionedella Solennità.

del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

po che è dato per voi» Card. Sepe*

fumo di soave offerta al cospetto delPadre».

Cari fratelli e sorelle, lasciamoci ciba-re da Dio, per superare i nostri limiti e lenostre debolezze; per imparare ad ama-re i nostri fratelli come Gesù ci ha amati.

Accogliamo il dono dell’Eucaristiaper farci anche noi dono, pane spezzatoper coloro che vivono nella sofferenza enella solitudine spirituale e materiale eche, piangendo, ci chiedono aiuto; tra-sformiamo la nostra vita facendola di-ventare eucaristica, cioè vita donata perla vita degli altri: chi vorrà salvare la pro-pria vita la perderà, ma chi perderà lasua vita la “salverà” (cfr. Mc 8, 35).

Maria Santissima, tabernacolo euca-ristico, che donò la sua vita al suo Figlioe a tutti noi, ci aiuti a fare di noi tutti unsacrificio gradito a Dio per il bene deinostri fratelli.

«Guarda, Signore, il pane dell’amore, ilpane spezzato, diviso tra fratelli, il cuoredonato, gioia per i poveri. Dacci oggi,Signore, il nostro pane quotidiano.

Guarda, Signore, il pane della vita, pa-ne del cielo e strada di luce, il pane delcammino che conduce al Regno. Daccioggi, Signore, il nostro pane quotidiano.

Guarda, Signore, il vino della speran-za, scaturito come sangue dai grappolispremuti, il vino della festa, gioia degli uo-mini. Dacci oggi, Signore, il nostro panequotidiano».

Dio vi benedica e ‘A Maronna v’ac-cumpagna.

*Arcivescovo Metropolita di Napoli

che salva” e che questa salvezza è ora, è nel-la nostra vita, nella vita di ogni uomo, qua-lunque sia il tempo e lo spazio che occupia-mo.

Gesù presente nell’Eucaristia con la suaumanità e divinità, è Dio che ci salva e ci li-bera dalla fame (Gv 6, 5-15), dall’ingiustizia(Lc 19, 8), dalla malattia e dalla morte (Mt11, 5), compiendo l’opera della salvezza unavolta per tutte e per tutti gli uomini.

L’Eucaristia, perciò, è “farmaco di im-mortalità”; è fondamento della speranza; èalimento di vera carità. Nell’Eucaristia, lasofferenza degli uomini non è più il maleoscuro, assurdo e inutile che si è intrappo-lato nella vita degli uomini, al quale si dan-

no spesso risposte drammatiche come, pur-troppo, dobbiamo costatare anche oggi.L’Eucaristia è “farmaco” perché in essa la vi-ta dell’uomo, i suoi tormenti, le sue lacrime,i suoi dolori, è diventata una sola cosa conla vita di Dio.

Nella Comunione eucaristica il doloresalva! Come accade quando noi, mangian-do il pane e la carne materiali, questi vengo-no assimilati da ciascuno di noi e non noi daloro; così, mangiando Dio, io vengo assimi-lato da Dio e non Dio da me. (Dov’è il mag-giore, il minore viene meno: ubi maior, mi-nor cessat!).

«Che io sia realmente Corpo di Cristo – ciesorta Sant’Agostino – per essere in lui pro-

«I suoi anni per la gloria di Dio»@ Lucio Lemmo*

Eminenza carissima, ci siamo raccolti in preghiera, in que-sto giorno solenne del Corpus Domini, per rispondere al suoinvito a professare pubblicamente la fede nella presenza realedel Risorto nella Divina Eucarestia.

Lei ha sottolineato come questo evento caratterizzi l’Annodella Fede della nostra comunità diocesana che vede riunitaattorno al proprio Vescovo l’assemblea plenaria liturgica.

Ci ha ancora ricordato, con le parole del Concilio VaticanoII, «che tutti devono dare la più grande importanza alla vita li-turgica della diocesi che si svolge attorno al Vescovo, convintiche la principale manifestazione della Chiesa si ha nella parteci-pazione piena ed attiva di tutto il popolo santo di Dio, soprattut-to alla medesima Eucarestia, cui presiede il Vescovo circondatodai suoi sacerdoti e ministri». (S.C. 41).

Ed eccoci qui riuniti nella consapevolezza di essere il Corpodi Cristo che continua, oggi, a proclamare a tutti la vera libertà,la giustizia e la carità, per costruire insieme quella nuova uma-nità realizzata dal Risorto.

Noi Vescovi ausiliari, il presbiterio, il collegio dei diaconi,tutte le consacrate e i religiosi, i ministri e tutto il popolo di Diodesideriamo, in questa circostanza, esprimerle la nostra pienaunità. Il legame che ci unisce a lei, nostro Pastore, vorremmoche fosse sempre più visibile per la nostra convinta adesioneal progetto pastorale diocesano e per l’affetto che le portiamo.

Sappiamo di farle cosa gradita, in questo giorno del suocompleanno, manifestarle tutto il nostro affetto, la nostra sti-ma e, mi permetta, anche la nostra amicizia.

Le vorremmo ricambiare l’amicizia che lei, caro padre, cidimostra con il suo continuo interessamento e la sua concre-tezza nel venire incontro ad ogni nostra difficoltà come sacer-doti e come popolo di Dio a lei affidato.

Vorremmo dirle il nostro grazie per la pazienza con cui ciama.

Con questo paterno atteggiamento ci permette di maturaree di superare le nostre insicurezze che talvolta ci rendono me-no disponibili e generosi.

Le diciamo grazie per l’esempio che ci dona. La sua vita, pertutti noi, è la predica più eloquente.

La sua infaticabile attività pastorale le nasce dal suo cuoredi padre che non vuole trascurare nulla per il bene del suo pre-sbiterio e del suo popolo.

Per noi è un continuo richiamo ad uscire da noi stessi percostruire insieme e rispondere in modo concreto ai bisognidella nostra gente.

Le offriamo, caro padre, la nostra preghiera perché i suoianni possano continuare nel tempo ad essere tutti impiegatiper la sola gloria di dio e per la sua e nostra santificazione.

*Vescovo Ausiliare di NapoliServizio fotograficoCarmine Manta

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Attualità Ecclesiale Nuova Stagione10 • 9 giugno 2013

Apostolato della Preghiera

Investiresulla famigliaConvegno Unitario2013 a Sassone Come negli anni scorsi, sisvolgerà a Sassone – Campino,in provincia di Roma, pressol’Istituto “Madonna delCarmine”, il ConvegnoUnitario dell’Apostolato dellaPreghiera 2013.L’appuntamento è dalla sera dilunedi 30 settembre al pranzodi giovedì 3 ottobre. Sarà il 19° Convegno Unitario.Potranno parteciparvi idirettori diocesani eparrocchiali, le animatrici e glianimatori, i membri deiConsigli diocesani e quantisono interessati a conoscere, inmaniera più approfondita, laspiritualità, gli obiettivipastorali e le modalità perrealizzarli personalmente e,attraverso il loro impegno dievangelizzazione, nel proprioambiente abituale: ecclesiale,familiare, sociale. Tema del Convegno sarà:“Investire sulla famiglia.Tempo di crisi o diopportunità?”. I relatori sono:Rossana Carmagnani, docente,e padre Mario Danieli, gesuita.Ambedue hanno maturato unanotevole esperienza sulledinamiche e sui problemi dellavita familiare. Hanno avuto,infatti, diverse pubblicazionisulle problematiche dellaformazione e della vita dicoppia. Gli obiettivi e la dinamicadell’incontro e delle suegiornate di preghiera e di studiosi collocano nell’ambito dellaNuova Evangelizzazione, qualeespressione operativa dell’Annodella Fede. Ma anche nelprocesso di ri-creazione; o di ri-proposta dell’Apostolato dellaPreghiera oggi in atto a livellomondiale. Risulterà certamente moltoutile, al riguardo, la tavolarotonda sull’insieme degliargomenti che saranno trattatidel pomeriggio di mercoledi 2ottobre. Coloro che intendonopartecipare al ConvegnoUnitario devono far pervenirela loro richiesta entro il 31agosto 2013 al segretariatonazionale dell’Apostolato dellaPreghiera, via degli Astalli 16 -00186 Roma (telefono06.697.60.71 – fax06.678.10.63). Per ogni eventuale ulterioreinformazione si potràinterpellare il direttorediocesano dell’Apostolato dellaPreghiera di Napoli, presso lachiesa del Gesù Nuovo.

Pasquale Puca sj

Al “Piccolo Faro” la mostra promossa

dalla Fondazione Raucci

Solidarietàper vicinie lontani

di Rosanna Borzillo

È una gara di solidarietà quella partitaal “Piccolo Faro” nei giorni scorsi: per i vi-cini ed i lontani, grazie alla FondazioneAniello Raucci che ha dedicato cinquegiorni a due obiettivi: i minori a rischioospiti della casa famiglia Casabalena diPiazza del Gesù Nuovo di Napoli (attivadal 2004) e i terremotati dell’Emilia.Proprio perché “nessun luogo è lontano”così come recita il titolo dell’esposizione,nell’accogliente punto-espositivo, in viaCrispi 85, artisti, appassionati, fotografi sisono dati appuntamento per esporre i lo-ro lavori e metterli a disposizione dellaCooperativa Sociale Campi d’arte di S.Pietro in Casale (BO) per finanziare la ri-costruzione della sede, perduta nel sismadel 20 maggio 2012 e della struttura delcentro storico. Una data non scelta a caso:il 4 giugno, infatti, è stata dichiarata “gior-nata nazionale per le vittime del terremo-to” in Emilia Romagna.

Grazie alla dedizione e all’intuizione diFrancesca Raucci, la era “anima” di“Piccolo Faro” artisti come RiccardoDalisi, Massimo Pastore Luciano, MarcoNatale, Antonio Ciraci, Costanza Giovine,Peppe Esposito, Rosaria Matarese, iFratelli Scuotto [La Scarabattola], insie-me ad altri 60, tra designer, fotografi ed ar-tisti, hanno concesso a titolo gratuito leloro opere alla Fondazione, alcune di que-ste raccolte dal comitato “Artisti perL’Emilia”, nel corso di altre mostre di be-neficenza in giro per l’Italia.

A completare la catena di solidarietàattivata dalla Fondazione Raucci, ancheun gruppo di attori del Teatro Grimaldellodi Nocera Inferiore con la partecipazionedei registi, Roberto Monte e Rosaria DeAngelis, e la cantante Maria Sole Gallevi,che si sono esibiti, durante il vernissagedella mostra, in una performance tra mu-sica e teatro ispirata al romanzo diRichard Bach “Nessun luogo è lontano”;un’opera che abbatte le distanze fisiche eci ricongiunge in unico abbraccio che èquello del cuore.

La catechesi del Papa all’udienza generale

Chiesa, famiglia di Diodi Antonio Colasanto

Nonostante la pioggia oltre 90mila hanno affollato questa mattina Piazza SanPietro per l’udienza generale di Papa Francesco che incurante della pioggia, sen-za un ombrello che lo riparasse, sulla jeep scoperta ha salutato i pellegrini nei di-versi settori della piazza e solo dopo ha raggiunto la tettoia per dare corso alla ca-techesi del mercoledì.

Mercoledì scorso – ha detto - ho sottolineato il legame profondo tra lo SpiritoSanto e la Chiesa. Oggi vorrei iniziare alcune catechesi sul mistero della Chiesa,mistero che tutti noi viviamo e di cui siamo parte. Lo vorrei fare con espressioniben presenti nei testi del Concilio Ecumenico Vaticano II.

Oggi la prima catechesi del nuovo ciclo il Papa l’ha dedicata alla Chiesa comefamiglia di Dio. In questi mesi- ha poi soggiunto - più di una volta ho fatto riferi-mento alla parabola del figlio prodigo, o meglio del padre misericordioso (cfr Lc15,11-32)… Questa parabola, come altre nel Vangelo, indica bene il disegno di Diosull’umanità.

Ma qual è questo progetto di Dio, si è domandato Papa FrancescoÈ fare di tutti noi un’unica famiglia dei suoi figli, in cui ciascuno lo senta vici-

no e si senta amato da Lui, come nella parabola evangelica, senta il calore di es-sere famiglia di Dio.

In questo grande disegno trova la sua radice la Chiesa, che non è un’organiz-zazione nata da un accordo di alcune persone, ma - come ci ha ricordato tantevolte il Papa Benedetto XVI - è opera di Dio, nasce proprio da questo disegno diamore che si realizza progressivamente nella storia. La Chiesa nasce dal deside-rio di Dio di chiamare tutti gli uomini alla comunione con Lui, alla sua amicizia,anzi a partecipare come suoi figli della sua stessa vita divina. La stessa parola“Chiesa”, dal greco ekklesia, significa “convocazione”: Dio ci convoca, ci spingead uscire dall’individualismo, dalla tendenza a chiudersi in se stessi e ci chiamaa far parte della sua famiglia.

E questa chiamata ha la sua origine nella stessa creazione. Dio ci ha creati per-ché viviamo in una relazione di profonda amicizia con Lui, e anche quando il pec-cato ha rotto questa relazione con Lui, con gli altri e con il creato, Dio non ci haabbandonati. Tutta la storia della salvezza è la storia di Dio che cerca l’uomo, glioffre il suo amore, lo accoglie. Ha chiamato Abramo ad essere padre di una mol-titudine, ha scelto il popolo di Israele per stringere un’alleanza che abbracci tut-te le genti, e ha inviato, nella pienezza dei tempi, il suo Figlio perché il suo dise-gno di amore e di salvezza si realizzi in una nuova ed eterna alleanza con l’uma-nità intera…

Da dove nasce allora la Chiesa? Nasce dal gesto supremo di amore della Croce,dal costato aperto di Gesù da cui escono sangue ed acqua, simbolo dei Sacramentidell’Eucaristia e del Battesimo. Nella famiglia di Dio, nella Chiesa, la linfa vitaleè l’amore di Dio che si concretizza nell’amare Lui e gli altri, tutti, senza distinzio-ni e misura. La Chiesa è famiglia in cui si ama e si è amati.

Quando si manifesta la Chiesa? L’abbiamo celebrato due domeniche fa; si ma-nifesta quando il dono dello Spirito Santo riempie il cuore degli Apostoli e li spin-ge ad uscire e iniziare il cammino per annunciare il Vangelo, diffondere l’amoredi Dio.

Ancora oggi – ha detto Papa Francesco - qualcuno dice: “Cristo sì, la Chiesano”. Come quelli che dicono “io credo in Dio ma non nei preti”. Ma è proprio laChiesa che ci porta Cristo e che ci porta a Dio; la Chiesa è la grande famiglia deifigli di Dio. Certo ha anche aspetti umani; in coloro che la compongono, Pastorie fedeli, ci sono difetti, imperfezioni, peccati, anche il Papa li ha e ne ha tanti, mail bello è che quando noi ci accorgiamo di essere peccatori, troviamo la miseri-cordia di Dio, il quale sempre perdona.

Non dimenticatelo: Dio sempre perdona e ci riceve nel suo amore di perdonoe di misericordia. Alcuni dicono che il peccato è un’offesa a Dio, ma anche un’op-portunità di umiliazione per accorgersi che c’è un’altra cosa più bella: la miseri-cordia di Dio. Pensiamo a questo.

Domandiamoci oggi - ha detto concludendo la catechesi - quanto amo io laChiesa? Prego per lei? Mi sento parte della famiglia della Chiesa? Che cosa faccioperché sia una comunità in cui ognuno si senta accolto e compreso, senta la mi-sericordia e l’amore di Dio che rinnova la vita? La fede è un dono e un atto che ciriguarda personalmente, ma Dio ci chiama a vivere insieme la nostra fede, comefamiglia, come Chiesa.

Chiediamo al Signore, in modo del tutto particolare in quest’Anno della fede,che le nostre comunità, tutta la Chiesa, siano sempre più vere famiglie che vivo-no e portano il calore di Dio.

Page 11: N. 22 • 9 giugno 2013 • 1,00 PRIMO PIANO DIOCESI «Questo ......2019/03/09  · dell’Ucsi, don Tonino Palmese, collaboratori della Curia e giornalisti di carta stampata e tv.

Nuova Stagione 9 giugno 2013 • 11Primo Piano CittàNuova Stagione

Ecco i premiati(ro.bo.) Al concorso “Lasicurezza stradale comincia infamiglia” indetto nell’ambitodella terza edizione dellacampagna di sicurezza “ ‘AMaronna t’accumpagna! ”hanno partecipatocomplessivamente 1.650 ragazzi,singolarmente o in gruppo, di36 scuole e parrocchie dellaDiocesi di Napoli per un totaledi 386 lavori presentati.Il concorso è suddiviso in duesessioni, la prima dedicata aipiù piccini (8-13 anni) e laseconda a quelli più grandi (14-21 anni. Ai vincitori, oltre alpremio, anche una medaglia dimerito dal Presidente dellaRepubblica, Giorgio Napolitano.Nella categoria 8-13 anni sisono imposti i ragazzi dellaparrocchia di Santa Maria diCostantinopoli a CappellaCangiani di mons. RaffaelePonte con una originaleiniziativa realizzata durante ilcammino di Quaresima –intitolato “Sulla strada dellaLuce” - in cui i messaggievangelici proposti ai bambinisono stati abbinati ai segnalistradali per facilitarne lacomprensione. Con il titoloproposto è stato possibileconiugare la sensibilizzazioneall’educazione stradale e ilcammino verso la luce dellaRisurrezione. Tutta l’assembleadomenicale è stata coinvolta,all’ingresso della chiesa, dove èstato collocato un grossocartellone che riproduceva unastrada da percorrere con lascritta “Sulla strada della luce”.Lungo il corridoio centrale èstata simulata una carreggiatacon la segnaletica orizzontaleche terminava con le striscepedonali. Durante le cinquedomeniche di quaresimavenivano aggiunte lesegnaletiche verticali e ad ognisegnale stradale è stata associatauna parola che richiamava ilVangelo domenicale e chediventava oggetto dell’omelia. Iragazzi ogni domenica hannoricevuto gli stessi segnaliverticali che venivano aggiuntiin chiesa e li hanno incollati sudi un cartoncino su cui erariprodotta la carreggiata. Igenitori hanno aiutato i proprifigli a conoscere i segnaliscrivendo il nome e il significatovicino ad ognuno di essi sulcartoncino che ciascun ragazzopossedeva. Un percorso dieducazione stradale e dievangelizzazione diventato,dunque, comune per laparrocchia, i ragazzi e le famigliestesse. Nella sezione 14-21 anni, invece,ha prevalso un gruppo diquattro ragazze - Martina Fiore,Arianna De Silva, Sara Granataed Antonella Sisto – dell’IstitutoBrando di Casoria retto da SuorEufemia P. Ciervo che hannorealizzato una composizionescritta sotto forma di diario incui la protagonista immaginacome sarebbe stato il suo futuroe quello della sua famiglia senzaun drammatico incidente che hacausato la morte del piccolofratellino.

Si è conclusa la terza campagna dell’Aci e della Diocesi di Napoli con un testimonial d’eccezione: il portiere del Napoli, Morgan de Sanctis

Imparare a viaggiare sicuridi Rosanna Borzillo

La prima causa di mortalità per i giova-ni dai 0 ai 29 anni sono gli incidenti stra-dali: a Napoli 106 in un anno, 243 inCampania, 3860 in Italia, con una mediadi 15 incidenti al giorno per la sola Napoli.Snocciola i dati Antonio Coppola, presi-dente dell’Automobil Club Napoli, allapremiazione della terza campagna sullasicurezza stradale realizzata, d’intesa conla Diocesi, che si è conclusa con la premia-zione, giovedì 30 maggio, presso il palaz-zo arcivescovile in largo Donnaregina.

E parla di una «vera emergenza che haun costo sociale di 30 miliardi all’anno».Concorda il cardinale Crescenzio Sepe,partner dell’iniziativa, che ha coinvolto le288 comunità parrocchiali e 69 istitutiscolastici attraverso la distribuzione di300mila brochure informative sulla sicu-rezza stradale e l’organizzazione di incon-tri per oltre 3.000 giovani.

«Chi non rispetta le regole della strada -dice Sepe – danneggia se stesso e l’intera so-cietà.

Perciò vogliamo cominciare dai più pic-coli perché poi crescendo possano compor-tarsi da buoni cittadini».

Nell’ambito della campagna è stato in-detto anche un concorso di idee per solle-citare i ragazzi a rappresentare situazionie comportamenti pericolosi, e le corri-spondenti condotte di guida corrette e si-cure da valorizzare e promuovere, utiliz-zando le forme espressive da loro ritenutepiù idonee allo scopo. Alla premiazione,sponsorizzata dal Gruppo Tufano - che havisto imporsi i ragazzi della parrocchia diS. Maria di Costantinopoli a CappellaCangiani (per la sezione 8-13 anni) e l’isti-tuto Brando di Casoria (sezione 14-21 an-ni) - tra gli altri, il presidente dellaCommissione Giuridica dell’Aci NapoliGiovandomenico Lepore e il presidentedella Corte d’Appello di Napoli AntonioBuonajiuto che ha sottolineato come «ilrispetto della legalità passi anche attraver-so il rispetto quotidiano delle regole strada-li».

Nel corso della manifestazione, oltre airagazzi che hanno partecipato al concor-

so, sono stati premiate autorità ed istitu-zioni che collaborano con l’Aci nel settoredella sicurezza stradale, nonché gli appar-tenenti alle Forze dell’Ordine che si sonoresi protagonisti di meritorie attività a tu-tela della mobilità e della sicurezza stra-dale.

Testimonial d’eccezione il portiere delNapoli Morgan de Sanctis accompagnatodal vice presidente del Calcio Napoli

Edoardo De Laurentis. De Sanctis ha ri-cordato ai tanti ragazzi presenti in salache «la vita è bella e non bisogna sciuparlacon noncuranza. Il rispetto delle regole è es-senziale nello sport, sulla strada e ancora dipiù nella vita».

La manifestazione è stata, inoltre, in-tervallata dagli interventi dei due testimo-nial della campagna, gli artisti LucianoCapurro e Lino D’Angiò.

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Città Nuova Stagione12 • 9 giugno 2013

Un mododi amareStralci dell’interventodi don AntonioScarpato, docente diBioetica all’IstitutoSuperiore diScienze ReligioseDonnaregina

Il trapianto d’organi e di tessutinon interessa solo la scienzamedica, ma implica anche unnuovo modo di concepire irapporti fra le persone, inquanto ciascuno diventaresponsabile della salvezza dialtre vite umane. Oggi un trapianto d’organo èuna pratica chirurgicacollaudata che, grazie aiprogressi della medicina, stadiventando un’opzioneterapeutica per un numerocrescente di pazienti. La donazione d’organo e ditessuti è tra le attività ritenuteprioritarie dal servizio sanitarionazionale, lo testimoniano lacontinua attenzione alproblema, sia da un punto divista normativo che etico.Tra le cause che concorrono alimitare la donazione c’e’sicuramente la disinformazione,la comunicazione non èadeguata, vi è una mancatacultura del dono di sè come attod’amore supremo; ci sonoingiustificate paure, basate piùsu pregiudizi, luoghi comuni erischi, senza considerare gliinnumerevoli vantaggi e beneficiche si arrecano.Queste e altre cause elencatepossono segnare il passo allascienza, i medici hanno bisognodi noi e noi abbiamo bisogno diloro, senza collaborazione nonc’è progresso e,paradossalmente, anche il lorotalento, il loro sapere se nontrova terreno fertile non puògermogliare in risultati che incondizioni differenti darebbe,come già di fatto avviene, ottimifrutti. Il Magistero della Chiesaconsidera i trapianti “unagrande conquista della scienza aservizio dell’uomo” grazie allaquale “non sono pochi coloroche ai nostri giornisopravvivono”. In un’ottica diautentica cultura del dono edella solidarietà la medicina deitrapianti si rivela come uno“strumento prezioso nelraggiungimento della primafinalità dell’arte medica, ilservizio alla vita umana”L’essere persone distinte performazione, storie, esperienze,cultura, fede non ci deve faressere distanti dai bisogni deglialtri. Le diversità non devonoessere considerate comeavversità, ma ricchezze,integrazioni, complementarietà.Come sarebbe bello se molte,tante, numerose personepotessero raccontarsi storie dimiracoli di vita, senza eroismi,dicendo: oggi, in qualche partedel mondo, qualcuno vive di me.

Convegno dibattito al Circolo Nautico Posillipo

Per una nuova cultura della donazione“Convergenze di medicina e solida-

rietà: la donazioni degli organi”: su questotema si è svolto, lo scorso 31 maggio, pres-so il Salone dei trofei del Circolo NauticoPosillipo un incontro dibattito. La serata èstata organizzata e moderata daGianmaria Ferrazzano, presidentedell’Associazione di Medicina edAssistenza Sanitaria Solidale e da FabianaRubba, entrambi del Policlinico federi-ciano.

«Questo incontro – ha spiegatoFerrazzano – vuole essere una chiacchiera-ta con degli esperti nell’ambito della dona-zione degli organi, una chiacchierata utile achiarirci i numerosi dubbi e timori su di unargomento di cui, purtroppo, si sa moltopoco».

Tra gli intervenuti Sergio Sciarelli, do-cente emerito della “Federico II” e presi-dente della Fondazione “In nome della vi-ta”, l’iniziativa promossa dal CardinaleCrescenzio Sepe; Maria Triassi, direttoredel Dipartimento Universitario di SanitàPubblica dell’Ateneo Federiciano e delDipartimento ad Attività Integrata diIgiene e Medicina del Lavoro e Preventivadella “Federico II”; Elena Giancotti, coor-dinatore dell’area trapianti della AslNapoli 1; don Antonio Scarpato, docentedi Bioetica dell’Istituto Superiore diScienze Religiose “Donnaregina” diNapoli, Giulia Mancini, sociologa.

Si è discusso a tutto campo del mondodei trapianti, con particolare attenzionealla problematica della scarsa disponibi-lità italiana e soprattutto campana alla do-nazione d’organi che va intesa come unestremo e meraviglioso atto di amore ver-so l’umanità tutta.

Sono stati anche affrontati gli aspettirelativi alle convergenze organizzative tramedicina e solidarietà, organizzazione edifferenze tra il sistema donazione d’orga-ni negli Stati Uniti e in Italia, della gestio-ne della rete regionale campana dei tra-pianti, della rete aziendale trapianti AslNa1 e dell’esperienza organizzativa delcentro trapianti dell’Azienda OspedalieraUniversitaria “Federico II”.

Particolarmente significativa la testi-monianza di Paolo Serpone, imprendito-re napoletano, che ha raccontato la perso-nale vicenda che lo ha portato al trapiantodi fegato, grazie al qual, oggi, è ritornato auna vita normale.

La serata rientra nel vasto programmadi attività sociali e solidali messe in cam-po dal Circolo Nautico Posillipo e coordi-nate dal Consigliere Giovanni diGirolamo.

Dopo i saluti di Ernesto Esposito,Direttore Generale Asl Napoli 1 Centro,Sergio Sciarelli, docente Emerito di eco-nomia e gestione delle imprese ha spiega-to come siano due i principali aspetti da

migliorare: l’informazione e l’organizza-zione.

Per quanto riguarda l’informazione,Elena Giancotti, Coordinatore Aziendaledell’Area Trapianti dell’Asl Napoli 1, hasottolineato su come l’azienda si stia mo-bilitando per sopperire alle mancanze,migliorando i rapporti col territorio e i cit-tadini e chiedendo a loro in prima perso-na quali siano i forti dubbi che hanno sul-l’argomento.

Giulia Mancini, sociologa dottorandain economia e appassionata di pratichemediche, attraverso una sua ricerca sulcampo, ha spiegato come non sempre gliStati Uniti siano all’avanguardia mostran-doci come il sistema sanitario italianopossa essere definito migliore soprattuttonell’ambito della donazione degli organi edella medicina solidale in generale.

Per rispondere ai quesiti di natura eti-ca e religiosa, è stato invitato don AntonioScarpato, docente di Bioetica all’IstitutoSuperiore di Scienze Religiose Donna -regina di Napoli: «Ciò che dobbiamo capi-re – ha ricordato – è che la solidarietà non èuno slancio occasionale ma deve essere unostile di vita, un modo di pensare. Oggi, siconsidera ancora eroico chi dona un orga-no, bisogna far in modo che questa sia lanormalità».

Michele Maria Serrapica

Bioetica e arte, il concorso Unesco scade il 1° luglio

Gli artisti under 18 possono partecipare inviando immagini che siano espressione di amore, compassione e cura per la vita

I giovani artisti dai 13 ai 17 anni hanno tempo fino al 1° luglioper inviare le proprie opere e partecipare alla seconda edizionedel “Concorso di bioetica e arte” promosso dalla cattedra Unescoin Bioetica e diritti umani, istituita al Pontificio ateneo Reginaapostolorum e all’Università europea di Roma. Per realizzare laloro opera i partecipanti dovranno ispirarsi a un passaggio dellaDichiarazione universale di bioetica e diritti umani dell’Unescoche sottolinea il «rispetto per tutte le culture e le religioni» e«l’impatto delle scienze della vita per le generazioni presenti e fu-ture».

«L’apertura del bando di concorso alle giovani generazioni èla vera novità di quest’anno – spiega Alberto Garcia, direttore del-la Cattedra Unesco di Bioetica e diritti umani, e membro dellostaff degli organizzatori – e mira a trasmettere in modo durevo-le il senso del valore della vita. L’arte è un valido veicolo di sensi-bilizzazione della società su temi delicati: diffondere la culturasignifica trasmettere rispetto per la vita, in qualunque forma es-sa si manifesti».

A valutare i lavori in concorso sarà una commissione interna-zionale che a fine settembre 2013 eleggerà cinque opere finalisteper ciascuna delle tre categorie in gara: oltre ai giovani, fotogra-fi e artisti professionisti, per i quali i termini di partecipazionesono già scaduti.

Il vincitore verrà decretato da una giuria internazionale tra lequindici opere selezionate che, oltre a ricevere un premio in de-naro, saranno esposte in tre mostre: nella sede Onu di New Yorka metà ottobre, a Honk Kong nel corso del convegno Unesco suMulticulturalismo e religione (3-5 dicembre 2013) e, successiva-mente, all’ateneo Regina apostolorum di Roma.

Nel 2011 sono state 215 le opere inviate da artisti di 23 Paesi.Quarantacinque gli italiani partecipanti, tra cui il vincitoreAndrea Mariconti, con l’opera a tecnica mista “Una repubblicademocratica fondata sul lavoro”.

Maggiori informazioni e dettagli sul bando di concorso e suimembri della commissione giudicante sono reperibili sul sitoweb: www.bioethicsart.org

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CittàNuova Stagione 9 giugno 2013 • 13

Gestione Irap e addizionaleregionaleAgenzia delle Entrate e RegioneCampania rinnovano l’accordo

Anche quest’anno la Regione

Campania ha rinnovato con

le Entrate l’intesa per la

gestione dell’Irap (imposta

regionale sulle attività

produttive) e dell’addizionale

regionale Irpef (imposta sul

reddito delle persone fisiche).

L’accordo è stata sottoscritto

dal direttore regionale delle

Entrate, Libero Angelillis, e

dal dirigente del Settore

Finanze e tributi della

Regione, Ciro Russo.

Il protocollo, che ha validità

annuale, affida all’Agenzia

delle Entrate il controllo della

liquidazione delle imposte

sulla base delle dichiarazioni

presentate, l’accertamento

dell’imponibile non

dichiarato e la riscossione

delle relative somme dovute,

nonché la gestione dei

rimborsi e del contenzioso

per le eventuali controversie

che dovessero insorgere.

Gli uffici dell’Agenzia

presenti sul territorio

regionale garantiscono ai

contribuenti l’assistenza

necessaria per la corretta

applicazione delle imposte e

per gli adempimenti

connessi.

Per il coordinamento delle

attività definite in

convenzione, è prevista una

Commissione paritetica,

formata da rappresentanti

della Regione e dell’Agenzia.

In particolare, la

Commissione opera per

individuare le categorie

economiche di significativo

interesse, coordinare la

programmazione delle

attività di controllo,

contenzioso e riscossione,

monitorare l’autotutela e le

attività di consulenza

giuridica e interpello.

“Le Ghiottonerie di Casa Lorena”, l’iniziativa di catering e produzione di dolci e confetture, che dà lavoro alle donne vittime di violenza e di tratta

Quando l’impresa è solidaledi Elena Scarici

«È un’impresa dire no alla violenza». Lo dice Rosalia Porcaronello spot che presenta “Le ghiottonerie di casa Lorena”, un’atti-vità imprenditoriale di catering e di produzione di dolci e confet-ture, a favore delle donne vittime di violenza e di tratta. Il proget-to è realizzato nell’ambito delle iniziative del CentroAntiviolenza Casa Lorena, gestito a Casal di Principe, in un beneconfiscato alla criminalità organizzata, dalle cooperative delgruppo Gesco, Eva e Dedalus. Partner d’eccezione la cucina epizzeria napoletana Rossopomodoro, che ha deciso di inserireuna delle marmellate prodotte dalle donne nel piatto“Scampagnata”, l’antipasto estivo di tutti ristoranti presenti inItalia.

«Eravamo alla ricerca di una marmellata campana - spiega ilpresidente del brand, Franco Manna - da proporre con il nostropiatto, fatto di salumi, casatiello e formaggi tipici campani (au-ricchio dalla scorza nera e pecorino bagnolese). La scelta è cadu-ta sulla marmellata di mela annurca e cannella prodotta da CasaLorena, un abbinamento gustosissimo che proponiamo ai nostriclienti, anche nel segno della solidarietà».

A sostegno dell’iniziativa anche il gruppo Stella film cheesporrà e promuoverà le Ghiottonerie di Casa Lorena presso lesale del Modernissimo a Napoli, l’Happy di Afragola e il Big diMarcianise, con la proiezione dello spot nell’intervallo dei film in

programmazione e la cooperativa Sole che dona la frutta per leconfetture.

Il ricavato servirà a comprare un bancone multifunzionaleper migliorare la produzione di confetture.

«La nostra – dicono le presidenti di Dedalus e Eva, Elena deFilippo e Raffaella Palladino – è un’iniziativa che sa legare unbuon lavoro sociale con un progetto di impresa solidale, per con-sentire percorsi di reinserimento lavorativo di donne forti chehanno avuto il coraggio di denunciare la violenza maschile e disottrarsi al traffico di esseri umani».

«Oggi ci sentiamo meno sole», hanno aggiunto due ospiti del-la casa, che sono riuscite dopo anni di violenze a ribellarsi. Da lo-ro un accorato appello a tutte le donne: «al primo segnale denun-ciate, non aspettate, si comincia con la violenza verbale, poi ar-rivano le percosse e i maltrattamenti, e purtroppo in molti casi lamorte».

Al momento sono otto le donne che lavorano a Casa Lorenaper la produzione delle marmellate, delle crostate e per l’attivitàdi catering con prodotti esclusivamente campani (dalle mozza-relle di bufala ai vini), di età compresa tra i 19 e i 50 anni, di cuicinque in prova e tre già contrattualizzate. Le marmellate costa-no 3 euro e si possono ordinare sul sito della cooperativa socialeEva (www.cooperativaeva.com)

Duecento anni da pompiereAlla chiesa della Pietrasanta la mostra per celebrare il primo Corpo dei Pompieri in Italia

di Michele M. La Veglia*

La Direzione Regionale dei Vigili delFuoco è attualmente impegnata nellavalorizzazione del patrimonio storicoattraverso la creazione del-la Galleria Storica deiPompieri di Napoli da ospi-tarsi proprio nella sede diVia del Sole che dal 1833 èla “Caserma Centrale deiPompieri di Napoli”. NellaGalleria storica sarannoesposti reperti e documentidel periodo dell’Ottocento edella II Guerra Mondiale.

Una “anteprima” sarà lamostra che si terrà presso laBasilica di Santa MariaMaggiore detta laPietrasanta dal 12 al 15 giugno.

In Italia, il primo Corpo deiPompieri, fu istituito proprio a Napolida Giuseppe Napoleone Bonaparte conuno specifico editto del 28 febbraio1806 che organizzava la polizia e stabi-liva che il Commissario Generale dellaCittà di Napoli, “... sarà incaricato diprendere le misure per prevenire ed arre-

stare gli incendi; a questo effetto si stabi-liranno dei pompieri di cui egli avrà la so-vrintendenza e la direzione”‘.

Ferdinando II, con decreto del 13 no-vembre 1833, creò nuovamente laCompagnia dei Pompieri.

I brillanti risultati ottenuti dai“Pompieri” nella Capitale del Regno in-dussero il Re a fare redigere una schedadi regolamento per un servizio antin-cendio da istituire anche in tutti i capo-

luoghi di provincia. Di notevole interesse la figura del

Comandante Ingegnere di Napoli, ilDirettore degli ArtigianiPompieri di Napoli FrancescoDel Giudice, ingegnere e fineletterato. A Napoli a DelGiudice è intestata la stradaparallela a Via Del Sole, oltreche dedicato un busto nellaVilla Comunale. Per la tecnicaantincendio egli rappresentain Italia un precorritore deitempi, un pioniere.

Nel 1936 l’organizzazioneantincendio fu ampliata ed iCorpi assunsero la denomina-zione di Corpi Provinciali pas-

sando sotto la direzione del Ministerodell’Interno, mentre nel 1938, abolita ladenominazione di “pompieri”, fu istitui-to il 54° Corpo dei Vigili del Fuoco diNapoli che scelse quale proprio motto“In impetu ignis numquam retrorsum”.* Direttore Vice dirigente Vigili del Fuoco

Direzione regionale VVF Campania

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Provincia Nuova Stagione14 • 9 giugno 2013

Santa Mariadelle Grazie e San Gennaro a Trecase

425°anniversariodella parrocchiaDa sabato 8 a sabato 15 giugno

Sono in corso di svolgimento le

celebrazioni per il 425°

anniversario della fondazione

della parrocchia di Santa Maria

delle Grazie e San Gennaro a

Trecase.

Sabato 8 giugno, ore 18.30 –

Accoglienza, in via Vesuvio,

presso la Caserma di

Carabinieri, delle Reliquie del

Beato Vincenzo Romano, primo

parroco elevato agli onori degli

altari. In processione fino alla

parrocchia per la Solenne

Concelebrazione Eucaristica

presieduta da Mons. Giosuè

Lombardo, parroco di Santa

Croce a Torre del Greco.

Domenica 9 giugno, ore 19 –

Pellegrinaggio della parrocchia

di Maria Santissima del Buon

Consiglio e Sant’Antonio di

Torre Annunziata.

Lunedì 10 giugno, ore 19 –

Pellegrinaggio della parrocchia

di Sant’Antonio di Trecase

Martedì 11 giugno, ore 19 –

Pellegrinaggio delle parrocchie di

Boscotrecase. Alle ore 20, Veglia

di preghiera con i giovani del

tredicesimo decanato.

Mercoledì 12 giugno, ore 19 –

Pellegrinaggio della parrocchia

di Santa Teresa di Torre

Annunziata.

Giovedì 13 giugno, ore 19 –

Pellegrinaggio delle parrocchie.

Venerdì 14 giugno, Anniversario

della fondazione della

parrocchia. Alle ore 19, Solenne

Concelebrazione Eucaristica

presieduta da S. E. Mons.

Antonio Di Donna, Vescovo

Ausiliare di Napoli.

Sabato 15 giugno, ore 18.30 –

Accoglienza in piazza San

Gennaro del Cardinale

Crescenzio Sepe. Solenne

Concelebrazione Eucaristica e

pellegrinaggio della parrocchia

di Santa Croce di Torre del

Greco.

Dopo la Messa le Reliquie del

Betao Vincenzo Romano

verranno riportate nella

parrocchia di Santa Croce a

Torre del Greco.

Da lunedì 10 a sabato 15

giugno, alle ore 9.30, momenti

di preghiera attorno al Beato.

Famiglie e giovani al Santuario di Pompei

Sabato 8 e domenica 9 giugno, torna il Convegno degli Sposi Cristiani. Venerdì 14, una giornata dedicata ai giovani della Diocesi

L’8 e il 9 giugno prossimi, gli sposi saran-no nuovamente protagonisti a Pompei.Numerose saranno, infatti, le coppie cheparteciperanno alla XVI edizione delConvegno degli Sposi Cristiani che, dal1997, celebra l’amore coniugale e il valore“famiglia”.

Secondo l’ultima indagine Istat, la fami-glia appare sempre più in crisi, aumentanole separazioni e la durata media del matri-monio si riduce a quindici anni. Il Convegnosarà, dunque, ancora una volta, occasioneper affrontare il delicato argomento e rimet-tere al centro della coppia quella dimensio-ne del “per sempre”, oggi meno sentita dachi intraprende il cammino coniugale.

Le riflessioni del Convegno, organizzatodall’Ufficio diocesano per la Pastorale dellaFamiglia e della Vita, diretto da donGiuseppe Lungarini, saranno guidate dal te-ma “Generare la vita vince la crisi”, titolo delMessaggio della CEI per la GiornataNazionale per la Vita 2013.

I lavori prenderanno il via alle 16.30 disabato 8, presso la Sala “Marianna DeFusco” del Santuario, con i saluti di mons.Tommaso Caputo, Arcivescovo di Pompei, edel Sindaco, Avv. Claudio D’Alessio.Seguiranno le relazioni e le testimonianzedei coniugi Attilio Danese e Giulia Paola DiNicola, docenti ed esperti di tematiche fami-liari; del dott. Marco Giordano, PresidenteNazionale dell’Associazione ProgettoFamiglia-Affido; e dei coniugi Filippo eAntonella Pagliarulo, di Benevento, chehanno aderito al Progetto. Domenica 9, in-terverrà il Prof. Raffaele Mazzarella,Direttore del “Centro Culturale S. Paolo” eCoordinatore del “Festival della Vita” diCaserta. Culmine delle due giornate di lavo-ri, sarà il rinnovo delle promesse nuziali deipartecipanti al Convegno, durante la cele-brazione eucaristica presieduta da mons.Caputo, alle 11.00, in Basilica.

Per partecipare al Convegno, si può com-pilare il modulo da richiedere all’Ufficio diRettorato o al Consultorio FamiliareDiocesano “San Giuseppe Moscati” (Tel. 0818577501 – cell. 333.58 19044).

Il 14 giugno, invece, assoluti protagoni-sti di “Un futuro a colori” saranno i giovanidella diocesi mariana. L’evento, promosso eorganizzato dall’Ufficio di PastoraleGiovanile, guidato da don Ivan Licinio, sisvolgerà presso l’Istituto Bartolo Longo, do-ve, a partire dalle 16.00, centinaia di giovanitrascorreranno un pomeriggio dedicato allacultura, alla famiglia, alla legalità e alla fede.Dopo i saluti dell’Arcivescovo Caputo e delSindaco D’Alessio, il giornalista e condutto-re del talk show “Tv Talk”, MassimoBernardini, Stefano Nannini e Rita Pilotti,presidenti nazionali FUCI parleranno di“Cultura e comunicazione come strumentidi futuro”. “La Famiglia: ideale e speranza di

futuro” sarà lo spunto per il dialogo con i co-niugi Giuseppe e Giovanna Galasso, respon-sabili della Pastorale Familiare Campana, eGiovanna Abbagnara, direttrice della rivista“Punto Famiglia”. Infine, assieme allaComunità Missionaria di Villaregia e a donDino Pirri, Assistente Nazionale ACR, i gio-vani si confronteranno su “La missione, fu-turo della Chiesa”. Alle 20.00, un momentodi preghiera, animato dal Centro DiocesanoVocazioni. A chiudere la giornata, lo spetta-colo “Vittima di Mafia”, messo in scenadall’Associazione Culturale MagicamenteMusical.

Per tutte le info sull’evento, si può inviareuna e-mail a [email protected], op-pure si può telefonare allo 081 8577457. LaPastorale Giovanile è anche su Facebook,con il nome “Pastorale Giovanile Pompei”.Inoltre, ha anche un profilo Twitter:@PGPompei.

A Santa Maria delle Grazie di Trecase, importante convegno storico culturale.Sabato 15 giugno la visita del Cardinale Sepe

Un luogo di fede e di arteNel giorno dedicato alla Santissima Trinità, domenica 26

maggio, si è svolto un importante convegno storico culturale daltitolo “Santa Maria delle Grazie, un luogo di fede e di arte”.Cornice dell’evento proprio la chiesa matrice di Trecase, retta dalparroco don Aniello Gargiulo. L’ispettore onorario per i Beni ari-stici e storici, Angelandrea Casale, ha illustrato la storia dellaparrocchia a partire dalle origini, a cui è strettamente connatu-rata la nascita e l’evoluzione della cittadina stessa.

Trecase, comune autonomo a partire dai primi anni Ottantadel Novecento, è stato sin dalla fine del 1400 meta residenzialeper molti abitanti dei territori limitrofi e compresi nel vasto bo-sco di Sylva Mala, quest’ultimo luogo ideale per le battute di cac-cia sempre più spesso organizzate dai reali nonché per i loroameni soggiorni. Ed è in questo contesto che si inserisce la dona-zione di estesi appezzamenti di terreni coltivabili che Robertod’Angiò il Savio, re di Napoli e Sicilia dal 1309 al 1343, su espres-sa richiesta della moglie Sancia d’Aragona con decreto del 28marzo 1337 realizza a favore dei tre monasteri femminili diSanta Chiara, Santa Egiziaca e Santa Maria Maddalena.

Da questo momento in poi e in particolare agli inizi del 1500,sorge il primo nucleo abitativo dell’odierna Trecase, allorché inlocalità “Cortine” vide la luce una modesta cappellina rurale inonore di Santa Maria delle Grazie, dipendente dalla Chiesa diSanta Croce sita in Torre del Greco.

Eretta nelle sede attuale nel 1572 circa quando Arcivesco diNapoli era il Card. Paolo Burali d’Arezzo, il nuovo Tempio sacroin dimensioni maggiori fu votato in “parrocchia” con bolla pa-pale da Sisto V il 14 giugno 1587.

Con l’ausilio di fonti d’archivio e immagini proiettate si è sot-tolineato come la Chiesa di Santa Maria delle Grazie sia all’uni-sono luogo di fede e di arte, suscitando il vivo interesse e l’entu-siasmo dei numerosi presenti. Come sapientemente illustrato daCrescenzio D’Ambrosio, docente di storia dell’arte presso l’ISA“De Chirico” di Torre Annunziata, la Chiesa madre può essereconsiderata un vero e proprio complesso monumentale perchécomprende la canonica, l’antica Confraternita della SantissimaTrinità e, accanto, il monumento ai caduti. Inoltre, essa è un ot-timo inventario per decifrare e conoscere gli stili e l’opera di ar-tisti e pittori napoletani dal Rinascimento sino all’Ottocento.

Nel profilo artistico-architettonico delineato da D’Ambrosio,si evince come la parrocchia conservi opere pittoriche e sculto-ree di pregiata manifattura, con echi che rimandano ai grandimaestri della scuola napoletana. Si pensi alla “Crocifissione” oalla tela raffigurante la “Madonna delle Grazie” (sec. XVIII) chesovrasta l’altare maggiore; il fonte battesimale marmoreo (XVIIsec.) con la particolare decorazione del catino da cui è stato de-sunto lo stemma comunale; il “Cristo morto”, scultura lignea cherichiama alla mente - ma con le dovute accezioni - il famoso“Cristo velato” opera di Giuseppe Sanmartino conservata nellaCappella di San Severo di Napoli. Nella cappella di destra (dal-l’ingresso) il simulacro con le spoglie di “quel mistico fiore dicampo”, quale la serva di Dio Isabella Langella (1791-1813).

A sigillare questo intenso anno della fede vissuto dall’interacomunità trecasese, sarà la visita il 15 giugno prossimo del car-dinale di Napoli Crescenzio Sepe.

Fiorina Izzo

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CulturaNuova Stagione 9 giugno 2013 • 15

NuovaStagioneSETTIMANALE DIOCESANO DI NAPOLI

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OttavaedizionediMalazèLunedì 17 giugno alle 17.30,

al Vulcano Solfatara,

Pozzuoli si terrà la

presentazione dell’Ottava

edizione di Malazè, l’evento

archeoenogastronomico dei

Campi Flegrei.

Nel corso della

manifestazione saranno

presentate alcune

anticipazioni del programma

della manifestazione che si

svolgerà dal 7 al 16 settembre

prossimo.

Segue dibattito

“L’ArcheoEnoGastronomia

in Campania: territori a

confronto” con la

partecipazione degli

organizzatori degli eventi

“Campania Stories”, “Le

Strade della Mozzarella”,

“Wine and the City” e

“Malazè”. Modera il

giornalista Luciano

Pignataro.

“Aida” di Giuseppe Verdi in versione Cirque du Soleil aprirà il 5 dicembrela prossima Stagione del Teatro di San Carlo

Speranze nuove per il futurodi Doriano Vincenzo De Luca

Sette titoli d’opera, otto titoli di danza,diciotto concerti, trecento alzate di sipario,tre appuntamenti in tournée in Oman,Russia e Stati Uniti: questi i numeri dellaprossima Stagione d’Opera, Sinfonica e diBalletto 2013-2014 del Teatro di San Carlo.Il ricco calendario di spettacoli è stato pre-sentato dal neo direttore artistico VincenzoDe Vivo, dall’assessore regionale allaCultura Caterina Miraglia, dalla soprinten-dente Rosanna Purchia, dal sindaco Luigide Magistris e dal presidente della Cameradi Commercio Maurizio Maddaloni.

Ad inaugurare la stagione c’è il ballettocon Il Lago dei Cigni, il 22 settembre, spet-tacolo che apre la quarta edizione di“Autunno danza”. La stagione lirica inve-ce partirà il 5 dicembre con Aida, in omag-gio al bicentenario della nascita diGiuseppe Verdi, la cui direzione è affidataal maestro Nicola Luisotti, mentre la regiaa Franco Dragone, nato dal Circo du Soleile divenuto show maker di grandi eventispettacolari.

La stagione proseguirà poi con IlBarbiere di Siviglia di Gioachino Rossinifirmata da Emanuele Luzzati, SantuzzaCalì e Filippo Crivelli, per la direzione diBruno Campanella. Per la tradizione russavi sarà Pëtr Il’i� �ajkovskij con EvgenijOnegin nell’allestimento vincitore inSpagna del “Premio Campoamor” del regi-sta Michail Znaniecki; sul podio, JohnAxelrod. Ancora un classico verdiano,Otello, per la regia di Henning Brockhaus.Ritorna il capolavoro di RuggieroLeoncavallo Pagliacci, diretto da NelloSanti, nella versione onirica e circense diDaniele Finzi Pasca del 2011 e presentatacon successo al Mariinsky di SanPietroburgo.

Al Teatrino di Corte ci sarà Don Checcodi Nicola De Giosa per la regia di LorenzoAmato e la direzione di FrancescoLanzilotta. Non mancherà l’omaggio per icentocinquant’anni dalla nascita di

Richard Strauss con Salome, diretta daNicola Luisotti, secondo ManfredSchweigkofler, che torna a Napoli dopo ilgrande successo di Rusalka di Dvorak.

Scelte intriganti sul fronte del balletto:da un lato è il Requiemdi Mozart a offrire lospunto a Boris Eifman per inedite coreo-grafie; dall’altro arriva l’omaggio, tutto par-tenopeo, a un grande maestro della com-media: Eduardo, artefice magico vede il ri-cordo, tra danza e musica, dell’indimenti-cabile De Filippo. In campo il San Carlo, maanche il Teatro Stabile di Napoli, per unaproduzione che debutta al San Ferdinando,palcoscenico che ha accompagnato l’ecce-zionale parabola creativa di uno tra i mag-giori drammaturghi italiani di sempre.

La Stagione Sinfonica si inaugura il 28settembre nel segno di Gesualdo da Venosacon una nuova commissione del Lirico,Florilegium di Lucia Ronchetti e RaffaeleGrimaldi, e due opere di Igor Stravinskij,Monumentum pro Gesualdo e Pulcinella.L’esecuzione è diretta da Gabriele Ferrocon Orchestra e Coro del San Carlo e il pre-stigioso Neue Vocalsolisten Stuttgart. Le

commemorazioni di Britten sono affidatealla bacchetta di Jeffrey Tate. La “Festa peril Teatro di San Carlo”, il 4 novembre, vedràl’esecuzione dell’unica pagina cameristicacomposta da Verdi. La stagione proseguecon la presenza di altri grandi artisti tra iquali Juraj Valchua, Yefim Bronfman, LynnHarrel, David Garrett, Pinchas Zukermancon la Royal Philharmonic Orchestra, i de-butti sancarliani di Gianandrea Noseda,Marc Albrecht e Leonard Slatkin e il ritor-no del soprano Mariella Devia.

Il San Carlo sarà in tournée in tre diver-si continenti: dal 9 al 20 settembre allaRoyal Opera House di Muscat (Oman) conIl Barbiere di Siviglia di Rossini, dal 23 al 28settembre al Mariinsky di San Pietroburgocon Carmina Burana nella versione di ShenWei ed il 25 ottobre all’Opera di SanFrancisco con la Messa da Requiem diVerdi, eseguita dalle compagini delle dueistituzioni musicali dirette da NicolaLuisotti all’interno di “Unite the Two Bays –The Concert of the Two Bays”, progetto cheunisce le eccellenze artistiche ed imprendi-toriali delle città di Napoli e San Francisco.

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