N 20130828 LAS 44 T AT AST 002 - Anaao Assomed Piemonte€¦ · ranza a ben cinque persone tra...

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SANITA’. STAMANE IN DIREZIONE SANITARIA. INTERVENGONO ANCHE I RAPPRESENTANTI DEI SINDACI C’è il summit in ospedale sul laboratorio analisi C’è attesa per l’incontro che stamattina in Direzione sa- nitaria dell’Asl, vedrà allo stesso tavolo l’assessore Ugo Cavallera, le consigliere re- gionali astigiane Rosanna Valle (Progett’Azione) e An- gela Motta (Pd), con i vertici Asl e amministratori pubbli- ci: richiesta da più parti, la riunione, che inizialmente doveva servire a fare il punto sull’eventuale spostamento del Laboratorio analisi ad Alessandria, servirà invece a fare una panoramica a tutto tondo sui servizi sanitari nel- l’Astigiano. Saranno infatti presenti i presidenti dell’As- semblea e della Conferenza Stamane in ospedale si discute del futuro del Laboratorio analisi ENRICA CERRATO ASTI nanziamenti per completare l’ospedale della Valle Belbo, al funzionamento delle Case del- la salute (Nizza, Canelli, San Damiano a cui si aggiungerà Villafranca), agli aspetti so- cio-assistenziali. E ancora, al- la carenza di dipendenti (bloc- co di assunzioni per gli ammi- nistrativi) e difficoltà anche nel campo strettamente medi- co e infermieristico. Il tutto mentre le Federazioni nate un anno fa (Asti è con Alessan- dria), stanno già per chiudere i battenti. Tanti temi sul tap- peto, che fanno capo alla deli- bera del marzo scorso di at- tuazione del Piano sanitario. Era infatti nata da qui l’esigen- za di un confronto (ci fu anche un’iniziativa del parlamentare Pd Massimo Fiorio), affinché si arrivasse a decisioni condi- vise, in particolare con la ri- chiesta di mettere a disposi- zione di Alessandria il patri- monio umano e di strutture del Laboratorio, anziché farlo «emigrare» al Santo Antonio e Biagio. dei sindaci, Fabrizio Brignolo e Flavio Pesce e i componenti della Rappresentanza, organi- smo di cui fanno parte il primo cittadino di Bruno, Manuela Bo, di Canelli Marco Gabusi, di Casorzo Ivana Mussa e di San Damiano, Mauro Caliendo. Ci sono ancora tante vicende in sospeso infatti, a partire dai fi- Con l’assessore Cavallera e le consiglieri Valle e Motta

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  • SANITA’. STAMANE IN DIREZIONE SANITARIA. INTERVENGONO ANCHE I RAPPRESENTANTI DEI SINDACI

    C’è il summit in ospedalesul laboratorio analisi

    C’è attesa per l’incontro chestamattina in Direzione sa-nitaria dell’Asl, vedrà allostesso tavolo l’assessore UgoCavallera, le consigliere re-gionali astigiane RosannaValle (Progett’Azione) e An-gela Motta (Pd), con i verticiAsl e amministratori pubbli-ci: richiesta da più parti, lariunione, che inizialmentedoveva servire a fare il puntosull’eventuale spostamentodel Laboratorio analisi adAlessandria, servirà invece afare una panoramica a tuttotondo sui servizi sanitari nel-l’Astigiano. Saranno infattipresenti i presidenti dell’As-semblea e della Conferenza

    Stamane in ospedale si discute del futuro del Laboratorio analisi

    ENRICA CERRATOASTI

    nanziamenti per completarel’ospedale della Valle Belbo, alfunzionamento delle Case del-la salute (Nizza, Canelli, SanDamiano a cui si aggiungeràVillafranca), agli aspetti so-cio-assistenziali. E ancora, al-la carenza di dipendenti (bloc-co di assunzioni per gli ammi-nistrativi) e difficoltà anchenel campo strettamentemedi-co e infermieristico. Il tuttomentre le Federazioni nate unanno fa (Asti è con Alessan-dria), stanno già per chiuderei battenti. Tanti temi sul tap-peto, che fanno capo alla deli-bera del marzo scorso di at-tuazione del Piano sanitario.Era infatti nata da qui l’esigen-za di un confronto (ci fu ancheun’iniziativa del parlamentarePd Massimo Fiorio), affinchési arrivasse a decisioni condi-vise, in particolare con la ri-chiesta di mettere a disposi-zione di Alessandria il patri-monio umano e di strutturedel Laboratorio, anziché farlo«emigrare» al SantoAntonio eBiagio.

    dei sindaci, Fabrizio Brignoloe Flavio Pesce e i componentidella Rappresentanza, organi-smo di cui fanno parte il primocittadino di Bruno, Manuela

    Bo, diCanelliMarcoGabusi, diCasorzo Ivana Mussa e di SanDamiano, Mauro Caliendo. Cisono ancora tante vicende insospeso infatti, a partire dai fi-

    Con l’assessoreCavallera e leconsiglieriValle e Motta

  • TORINOCRONACA

    ■ VIIMERCOLEDÌ 28 AGOSTO 2013

    llaa RReeppuubbbblliiccaa

    Il traguardo raggiunto ieri ha permesso di scavalcare i centri di Birmingham, Londra e Hannover

    In vent’anni eseguiti 2.500 interventirecord europeo anche per la sopravvivenza

    Il bilancio

    E arrivano 122 bidelli e 180 insegnanti di sostegno

    Il ministero ordina: “Entro sabatoassumete i docenti del concorsone”

    Il caso

    Chirurghi in sala operatoria

    PRIMO in Europa per nume-ro di trapianti di fegato e persopravvivenza dei pazientiin vent’anni di attività sempresotto la guida di Mauro Salizzo-ni. Il Centro «Sergio Curtoni» hatagliato ieri un traguardo impor-tante e ha raggiunto un numerodi trapianti che gli ha permessodi scavalcare in classifica i centridella Gran Bretagna come quel-lo di Birmingham, Londra, Cam-bridge e Hannover, che sono dasempre al top a livello europeo.Un risultato che mette in luce unsistema sanitario affiatato ed ef-ficiente che dalla drammaticamorte di un individuo ha messo

    in moto un complesso meccani-smo che ha «regalato» una spe-ranza a ben cinque persone traPalermo, Torino e Milano.

    Il risultato è stato raggiunto in-fatti con l’intervento su una gio-vane paziente, affetta da unamalattia rara, che ha ricevuto laparte destra del fegato di unadonna deceduta per emorragiacerebrale all’ospedale Maria Vit-toria. Un’altra parte dell’organoè stata trapiantata dall’omologaéquipe di Palermo su un bambi-no di due anni affetto da atresiadelle vie biliari. Anche gli altri or-gani sono stati trapiantati consuccesso: i polmoni a una donna

    dall’équipe di Mauro Rinaldidella Cardiochirurgia delle Moli-nette, il rene destro è andato alPoliclinico di Milano, mentre ilrene sinistro è stato trapiantatodall’équipe di Piero Bretto sem-pre alle Molinette.

    Dei 2500 trapianti di fegatoeseguiti in più di 20 anni di atti-vità a Torino, 120 sono stati di unsolo segmento di organo, 133 so-no stati su bambini, in alcuni ca-si anche piccolissimi. Eccezio-nalmente i trapianti di fegatopossono essere anche eseguitida donatore vivente e i chirurghidiretti da Mauro Salizzoni nehanno eseguiti 14 nel corso degli

    anni. Il centro delle Molinette èuno dei pochi autorizzati dal Mi-nistero per questo tipo di inter-vento. Ma i numeri importantisono anche quelli che riguarda-no la sopravvivenza dei pazienti:il 92 a un anno dal trapianto e cir-ca l’80 per cento a 5 anni. Per i tra-pianti pediatrici la sopravviven-za a un anno è del 97,5 per cento.

    Alle Molinette i tempi di attesaper i pazienti che entrano in listaè bassa, due mesi circa dal mo-mento dell’ingresso in lista e almomento i pazienti che aspetta-no il trapianto sono 56.

    (o.giu.)© RIPRODUZIONE RISERVATA

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    (segue dalla prima di cronaca)

    STEFANO PAROLA

    CHE poi spiega: «Alcune graduatorie sono giàpronte, mentre le commissioni stanno ancorafacendo le prove orali agli aspiranti docenti discuola elementare e dell’infanzia. Stiamo dando lorotutto il supporto per fare in modo che gli elenchi ven-gano pubblicati in tempo». Le pressioni romane, frut-to delle rimostranze dei sindacati, allontanano così lapossibilità che alcuni vincitori di concorso siano obbli-gati ad accettare un’immissione in ruolo soltanto “giu-ridica”, che li costringerebbe ad attendere un anno pri-ma di prendere effettivamente servizio in una scuola.

    Ieri Cisl Scuola, Flc-Cgil, Snals e Uil Scuola hannoincontrato l’Usr e hanno ottenuto altri due risultati. Ildirettore Pupazzoni ha concesso altri 122 posti di per-

    sonale tecnico-amministrativo (soprattutto bidelli),per garantire il funzionamento delle scuole. Dunque,dice Rodolfo Aschiero (Flc-Cgil), «l’obiettivo è statoalmeno in parte raggiunto, perché ci saranno tutti i523 posti chiesti dagli Uffici scolastici provinciali, chesono comunque meno di quanto chiesto dalle singo-le scuole».

    In più l’Usr ha autorizzato altre 180 cattedre di so-stegno, riservandosi di incrementarle entro il 20 set-tembre, quando si avrà un quadro completo delle ri-chieste delle famiglie. Per Andrea Colombo (Cisl Scuo-la) il risultato è «soddisfacente, perché consentire agliistituti di programmare meglio il lavoro». Diego Meli(Uil Scuola) parla di «richieste esaudite solo in parte»e sui docenti inidonei precisa: «Vogliamo che sianoutilizzati nel miglior modo, negli Uffici scolastici terri-toriali o regionale oppure negli enti locali».

    Guariniello: la scelta dettata da una politica aziendale

    Amianto, sedici indagati tra i vertici Raiper la morte di un impiegato al grattacielo

    L’inchiesta

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    SI CHIUDE con sedici indagati l’inchie-sta aperta nel 2010 dal pm RaffaeleGuariniello sulla morte di un ex dipen-dente Rai ammalatosi di mesotelioma pleu-rico dopo aver lavorato trent’anni nel pa-lazzo di via Cernaia. Sono gli ex direttori ge-nerali ed ex responsabili di direzione che trail 1967 e il 1999 furono ai vertici dell’azien-da. Per tutti l’accusa è di omicidio colposo.

    Dalle consulenze e dalle perizie chiestedalla procura la Rai avrebbe «adottato unapolitica aziendale che comportava il man-tenimento dell’amianto». Nel palazzo, oggibonificato, l’amianto era stato usato percoibentare l’edificio, ma anche nei contro-soffitti e negli impianti di condizionamen-to. Ogni volta che i pannelli di rivestimentovenivano spostati per la manutenzione l’a-

    mianto, usurato dal tempo, si disperdevanegli ambienti di lavoro, depositandosi suimobili. L’azienda, secondo la procura, nonavrebbe mai fatto nulla per evitare questadispersione e non avrebbe informato i di-pendenti dei possibili rischi.

    L’ex impiegato morto nel 2009, dopo es-sere andato in pensione 10 anni prima, nonha mai lavorato a diretto contatto con l’a-mianto: era un dipendente del centro mec-canografico. Ma il suo non è un caso isolato.Otto ex dirigenti Rai che avevano lavorato aTorino tra il 1977 e il 2004 sono già a proces-so per la morte di un operaio esterno, ad-detto all’installazione di materiale infor-matico, morto nel 2007.

    (c.ro)

    “Molinette, ospedale da Medioevo”Salizzoni: “Sui trapianti risultati miracolosi, ora serve la torre chirurgica”

    I numeri

    I TRAPIANTI DI FEGATOESEGUITIALLE MOLINETTE

    2.500

    SONO STATIDI UN SOLOSEGMENTODEL FEGATOPER IL TRAPIANTOIN BAMBINIO GIOVANI ADULTI,E CONSENTIREIL TRAPIANTOA PIÙ PAZIENTI

    120

    TRAPIANTI SONOSTATI ESEGUITIIN COMBINAZIONEANCHE CON IL RENE

    45

    IN COMBINAZIONECON IL PANCREAS

    2

    ASSIEMEAL POLMONE

    1

    TRAPIANTI DI TIPODOMINO

    6

    OTTAVIA GIUSTETTI

    «SIAMO molto orgoglio-si, ma altrettantopreoccupati che que-sti risultati, raggiunti grazie al-l’impegno e alla professionalitàdelle persone che lavorano intutti gli ospedali del Piemonte,non siano raggiungibili ancora alungo. Siamo stanchi di vedereche tutto viene lasciato andarealla deriva. Metteremo in attouna seria mobilitazione se sarànecessario per ridestare final-mente coloro che promettonoda anni di ricostruire una partefondamentale di questo ospeda-le e continuamente disattendo-no la promessa». Mauro Salizzo-ni, da vent’anni alla guida dell’é-quipe delle Molinette del centrotrapianti di fegato, il gruppo dichirurghi che segna record su re-cord e richiama pazienti da ogniregione d’Italia, lancia un ulti-matum alla politica: «Non nefaccio una questione di colore,abbiamo ricevuto da ogni partele stesse delusioni, questo ospe-dale è da Medioevo, non è piùpossibile aspettare».

    Quale è il progetto che atten-dente venga realizzato e per-ché?

    «Aspettiamo da anni la costru-zione della torre chirurgica e iltraguardo continua a sfuggire. Cichiedono di correre la Formula 1con un’auto degli anni Ottanta epiù passa il tempo, più evidente-mente la situazione si aggrava».

    Cosa succede esattamente?Cos’è che non funziona?

    «La logistica è impossibile, an-che per noi del centro trapiantiche siamo ospitati in un’ala pri-vilegiata dell’ospedale, che hagià subito un importante rinno-vamento. Anche i nostri pazien-ti, e il personale di conseguenza,sono costretti a subire chilome-trici viaggi tra un reparto e l’altro.Qui i normali spostamenti di unmalato che vive una situazionedelicatissima quale è quella delprima e del dopo trapianto com-portano dover prendere treascensori, percorrere quattrocorridoi e mezzo chilometro perarrivare in sala operatoria».

    Eppure i risultati che riguar-dano la macchina complessivasono eccellenti.

    «Il sistema funziona benissi-mo, ci tengo a dirlo. Perché i no-stri risultati dipendono dall’im-pegno e dall’efficienza di tutti gliospedali piemontesi, anchequelli piccoli e in periferia, chepartecipano del complessomeccanismo del centro trapian-

    ti. Raggiungere quota 2500 tra-pianti e superare i centri inglesi èun risultato importante checoinvolge centinaia di dipen-denti del sistema sanitario, nonsolo qui. Il patrimonio di risorseumane e di professionalità èstraordinario, e quindi è follecontinuare a rimandare la rea-lizzazione di un progetto che è

    ormai ineluttabile se si vuole fa-re sopravvivere il sistema».

    Dieci anni di promesse mairealizzate. Lei che ha iniziato lasua carriera all’estero non hamai pensato di andare via?

    «Nei tre anni in cui ho lavora-to a Bruxelles la mia équipe ave-va a disposizione attrezzature etecnologie indubbiamente mi-

    gliori. E prima di tornare a Tori-no mi hanno proposto di aprire ilcentro trapianti di Monaco diBaviera. Da allora, da quando ri-fiutai per venire alle Molinette,non ho mai pensato di andarevia. Ho sempre creduto che i ri-sultati sarebbero arrivati anchequi e ho avuto ragione. Ora peròè arrivato il momento di fare

    qualcosa di concreto perché sicambi marcia, questa situazionenon è più sopportabile».

    Lo sciopero voi non lo potetefare, però.

    «Forse non lo sciopero, maqualcosa per far sentire la nostravoce sì, quando sarà il momentolo verrete certamente a sapere».

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    PRIMARIOMauro

    Salizzoni

    Viaggi chilometriciQui un paziente deveaffrontare viaggichilometrici per passareda un reparto all’altroprima di un’operazione

    Promesse da marinaioDa anni i politicipromettono di darciuna nuova struttura,poi nessuno maiha saputo mantenere

  • il casoALESSANDRO MONDO

    Dice che non inten-de rifugiarsi nel-l’Europarlamento,che è pronto a sot-toporsi al giudizio

    dei piemontesi qualunque saràlo sfidante messo in campo dalcentrosinistra alle prossimeelezioni regionali: foss’ancheSergio Chiamparino.Parola di Roberto Cota il

    quale, interrogato dai cronisti,risponde senza esitare. Almassimo, con qualche perples-sità sulla discesa in campo del-l’ex-sindaco: «Ma come: soloun anno fa giurava di averechiuso con la politica... In ognicaso, vi pare che dopo tuttoquello che ho fatto per salvarela Regione dal dissesto finan-ziario in cui l’ho trovata, non

    pensi a ricandidarmi?». Propo-sito che il governatore ribadiscea intervalli più o meno regolarida circa un anno. E che ieri haarricchito il siparietto pre-elet-torale, molto anticipato, di nuo-ve reazioni: dal Pd (Merlo Re-schigna) a Sel (Cerutti), passan-

    do per ilMovimento 5 stelle (Bo-no). I primi in attacco controCo-ta, mentre Bono chiude la portaa Chiamparino.Propositi e commenti ago-

    stani a margine dell’incontroconvocato da Cota e dal nume-ro uno degli «azzurri» subalpini

    Enrico Costa (affiancato da Pi-chetto e Manuela Repetti) perspiegare la mobilitazione di Le-ga e Pdl a sostegno dei referen-dum promossi dai Radicali.Non tutti, ma quelli sui temidella giustizia: responsabilitàcivile dei magistrati, magistratifuori ruolo, custodia cautelare,separazione delle carriere deimagistrati, ergastolo (solo par-te del Pdl), abolizione finanzia-mento pubblico ai partiti (soloLega). Un’attenzione ai temidella giustizia che i Radicali,impegnati a raggiungere il quo-rum per tutti i 12 quesiti (dal di-vorzio breve alle droghe, dal la-voro all’immigrazione), regi-strano con qualche preoccupa-zione. Non a casoMaurizio Tur-co, il loro tesoriere, ieri ha mes-so le mani avanti: «In questa fa-se evitiamo un utilizzo stru-mentale della campagna chenon sia la raccolta firme».La quale scade il 30 settem-

    bre ma, stante la necessità dicontrollare le autentiche, di fat-to terminerà a metà mese. I cit-tadini potranno firmare nel loroComune. Partita aperta.

    Cota si prenota per il 2015“Pronto a ricandidarmi”

    “Io contro Chiamparino? Ma non aveva abbandonato la politica?”

    Sostegno ai referendumLega Nord e Pdl sosterranno la campagna referendaria

    promossa dai Radicali limitatamente ai temi della giustizia

  • LastoriaMARCO ACCOSSATO

    «Abbiamor a g -g i u n t oun tra-guardo

    importantissimo che ci ren-de orgogliosi, anche graziealla solidarietà di migliaiadi donatori. Adesso però èora di pensare a rinnovare inostri ospeda-li: con i muriche crollanofra cinque an-ni persino l’ec-cellenza è a ri-schio».

    È una festa a metà quellache ha celebrato simbolica-mente ieri la Città della Sa-lute: nella notte fra lunedì emartedì è stato effettuato al-le Molinette il trapianto di fe-gato numero 2500, che poneil centro diretto dal profes-sor Mauro Salizzoni in cimaalla classifica europea siaper numero sia per esito de-

    gli interventi: 80 per cento lasopravvivenza a cinque annidi distanza dall’operazione (92dopo dodici mesi), 56 anni l’etàmedia delle persone salvate.Ma insieme alle luci ci sonoanche ombre. O meglio: pro-spettive d’ombra: «Con le ri-sorse che ci sono teniamo du-ro con grandi sacrifici - com-menta il professore -: di sicuroè necessario mettere mano al-le strutture ospedaliere, quasitutte troppo vecchie».

    Non è polemica, ma consta-tazione. Il centro trapianti de-dicato a «Sergio Curtoni» è -dopo il trasferimento di qual-che anno fa - in una situazionefelice rispetto a molti altri re-

    parti. Ma Saliz-zoni fa un di-scorso più gene-rale, di attenzio-ne: «Quella deitrapianti, comealtre attività

    d’eccellenza, deve essere sup-portata in ogni modo».

    L’ultimo interventoÈ una giovane donna torinesela paziente 2500, quella del re-cord europeo: affetta da unamalattia rara (l’amiloidosi) haricevuto la parte destra di unfegato prelevato da un’altragiovane donna stroncata sem-

    pre a Torino da emorragia ce-rebrale. La parte sinistra delfegato della donatrice è statatrapiantata a Palermo su unbambino di 2 anni con un’atre-sia delle vie biliari, e anche glialtri organi della donna mortasono stati prelevati e trapian-tati con successo: i polmonidall’équipe di Cardiochirurgiadelle Molinette, il rene destrodestinato al Policlinico di Mi-lano dove una donna era in at-tesa da oltre dieci anni, il renesinistro è stato trapiantato an-cora alle Molinette dall’équipedel dottor Piero Bretto a unadonna sottoposta a un rarotrattamento per rimuovere glianticorpi che avevano fino adoggi impedito il trapianto.

    Meglio degli inglesiTorino e il centro del professorSalizzoni - con tutti i medici,gli infermieri, gli strumentistie gli oss - condivide con il Re-gno Unito l’alto numero di tra-pianti di fegato. Mettendo aconfronto i dati sulla sopravvi-venza e le complicanze, «l’esitodel trapianto di fegato a Torino- sottolinea l’ospedale - si di-mostra decisamente superio-re se confrontato con i dati deimigliori centri mondiali». An-che 133 bambini hanno benefi-ciato dal 10 ottobre 1990 a oggidel trapianto, alcuni dei qualida donatore adulto, tramite latecnica «split» di resezione diparte del fegato.

    [email protected]

    Due mesi in lista d’attesaIl tempo di attesa medio prima del trapianto è di circa 2 mesi: dopo, il 92% dei pazienti adulti

    è vivo a un anno di distanza dal trapianto. Nel caso dei bambini la sopravvivenza è pari a 97,5%

    Molinette da recordRaggiunti i 2.500

    trapianti di fegatoSalizzoni: “Ma i nostri ospedali sono troppo vecchi”

    80per centoLa sopravvivenzadei malati a 5 anni

    di distanzadall’intervento

    133bambini

    Sottoposti in questianni al trapianto

    di fegatoalle Molinette

    56anni

    L’età media dellepersone sottopostea trapianto, il 73%

    uomini

    «LaSanitàpubblicadevesostenerein tutti imodil’eccellenza,a iniziaredalle strutture»

    Mauro Salizzonidirettorecentro trapianti

    Dal 1990 a oggioperati anche

    133 bambini

    IN SALA OPERATORIA

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