N. 2 - ANNO XXIII Febbraio 2010 - chiesadicormano.it · Alle ore 20,00 ci siamo ritrovati in Chiesa...

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N. 2 - ANNO XXIII Febbraio 2010 Buon Anno a tutti pag. 2 Convivenza famiglie a Domodossola pag. 2 Gruppo scout Cormano Primo: Veglia di Natale 2009 pag. 3 Festa di Natale in Casa Famiglia pag. 3 Epifania 2010 pag. 4 Il concorso presepi 2009 pag. 5 Notizie utili pag. 5 Appuntamenti per la Quaresima pag. 6 “Fondazione Missino”: Giornata dei ragazzi missionari pag. 7 Fidanzati: Un “Sì” più consapevole pag. 7 Elenco di quanti impegnati nel lavoro Missionario sono stati uccisi nell’anno 2009 pag. 8-9 Rubrica “Non tutti sanno che ...” pag. 9 Attualità (emergenza educativa: Urge educare pag. 10 Giornata Nazionale per la vita: 7 febbraio 2010 pag. 11 Dall’archivio parrocchiale di Ottobre: Battesimi e Funerali pag. 12 Comunità pastorale VISITAZIONE DI MARIA VERGINE Informatore Parrocchiale Reg. Tribunale di Milano n. 350 del 06/06/92

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N. 2 - ANNO XXIII

Febbraio 2010

Buon Anno a tutti pag. 2 Convivenza famiglie a Domodossola pag. 2 Gruppo scout Cormano Primo: Veglia di Natale 2009 pag. 3 Festa di Natale in Casa Famiglia pag. 3 Epifania 2010 pag. 4 Il concorso presepi 2009 pag. 5 Notizie utili pag. 5 Appuntamenti per la Quaresima pag. 6 “Fondazione Missino”: Giornata dei ragazzi missionari pag. 7 Fidanzati: Un “Sì” più consapevole pag. 7 Elenco di quanti impegnati nel lavoro Missionario sono stati uccisi nell’anno 2009 pag. 8-9 Rubrica “Non tutti sanno che ...” pag. 9 Attualità (emergenza educativa: Urge educare pag. 10 Giornata Nazionale per la vita: 7 febbraio 2010 pag. 11 Dall’archivio parrocchiale di Ottobre: Battesimi e Funerali pag. 12

Comunità pastorale VISITAZIONE DI MARIA VERGINE

Informatore Parrocchiale

Reg. Tribunale di Milano n. 350 del 06/06/92

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Anche quest’anno il 31 dicembre 2009 ci siamo trovati, come tradizione, per la cena di capodanno presso il centro parrocchiale di Ospitaletto. Alle ore 20,00 ci siamo ritrovati in Chiesa per un momento di preghiera e poi verso le ore 20.30 ha avuto inizio in palestra, con la gradita presenza di don Claudio, don Andrea, suor Moira e suor Angela, la sfiziosa cena a sacco che a dire il ve-ro assomigliava di più ad una cena a buffet. La cena, prevista per circa 150 persone ed al-lietata da musica di sottofondo, ha avuto un ottimo riscontro di presenze da parte di tutta la nuova Comunità Pastorale; nessuno, infatti, ha potuto fare a meno dei “ghiotti bocconi” preparati con abilità magistrale da vari chef casalinghi. La serata è proseguita con una piccola parentesi di Karaoke per poi continuare con l’ormai tradizionale TOMBOLATA. Allo scoccare della mezzanotte, dopo lo scambio di auguri i bambini sono saliti in cortile per accendere i botti mentre in palestra si sono aperte le danze che hanno coinvolto grandi e piccoli (notevoli le doti canore e ballerine di don Andrea), che si sono concluse verso le ore 01,30. L’augurio è quello di ritrovarci numerosi ancora per il prossimo capodanno. Un buon anno a tutta la Comunità Pastorale.

Sergio & Graziella

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Il Sacro Monte Calvario di Domodossola, dichiarato nel 2003 dall’Unesco, “patrimonio mondiale dell’u-manità”: è questa la meta scelta da alcune famiglie della Parrocchia SS Salvatore di Cormano per trascor-rere insieme alcuni giorni: dal 31 dicembre 2009 al 3 gennaio 2010. La nostra convivenza ha visto alternarsi momenti di riflessione (dedicati agli adulti e guidati da don Mar-co), e momenti di preghiera ad occasioni più pretta-mente di svago, richiesti in particolare dalla numerosa prole presente: 23 ragazzi dall’asilo alle superiori. La loro voglia di divertirsi non è riuscita a fermarli nemmeno davanti ad un vento gelido che rischiava di mandare a monte la programmata “gita sulla neve”. I padri Rosminiani che ci hanno dato ospitalità si so-no accorti della loro presenza in diverse occasioni, dato che hanno manifestato molto vivacemente la loro gioia nello stare assieme. I loro visi poi si sono letteralmente illuminati durante la visita al laboratorio artigianale “L’officina del cioc-colato”, nel corso della quale oltre a farci conoscere le varie fasi della lavorazione del cioccolato, ci hanno offerto una merenda a base di pane cioccolato fuso, colato direttamente dalla macchina sui nostri panini. I momenti formativi sono stati diversi: abbiamo vis-suto una Veglia per la pace con i bambini la sera del 31 dicembre; il primo dell’anno abbiamo visto un film (“A proposito di Schmidt” con Jack Nicholson) ed è stato possibile dibattere su diversi modi di essere o “fare” famiglia, rilevando il rischio involontario di

una mediocrità nella vita familiare, magari anche per più anni. Il 2 gennaio, dopo una giornata di giochi sulla neve con i bambini, abbiamo riflettuto sul tema “L’Amore per la Chiesa oggi”. Don Marco ha descrit-to le principali svolte della Chiesa avvenute nel XX secolo (svolte avvenute non senza fatiche e resistenze, ma di cui oggi noi stiamo godendone i benefici….), evidenziando come anche oggi siamo chiamati a guardare con fiducia gli attuali cambiamenti, secondo uno spirito di obbedienza ecclesiale, che pur nel dia-logo e nel confronto, ci porta a diventare Chiesa del Signore Gesù. Nell’ultimo giorno abbiamo celebrato l’Eucaristia domenicale con la comunità cristiana di Domodossola. Abbiamo vissuto, sia gli adulti che i ragazzi, 4 giorni veramente intensi: staccando dai nostri ritmi familiari ed aprendo le porte agli altri nel servizio, nell’ascolto e nella condivisione. Questa iniziativa, che ormai nella nostra parrocchia va avanti quasi ininterrottamente da più di 20 anni, merita di essere vissuta per essere compresa fino in fondo. Ieri come oggi si presenta, infatti, come un’oc-casione di fraternità, condivisione e conoscenza non solo per gli adulti partecipanti, ma anche e soprattutto per i figli, che diventati adolescenti desiderano parte-ciparvi. Speriamo che lo spirito di famiglia che ha animato questa e le altre convivenze possa essere trasferito anche nella ferialità della vita parrocchiale.

Roberta Pessina

Convivenza famiglie a Domodossola

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Gruppo scout Cormano Primo: Veglia di Natale 2009

Come è ormai consuetudine da qualche anno il gruppo scout di Cormano organizza delle veglie di preghiera in corrispondenza dei momenti li-turgici più importanti (Pasqua e Natale) aperti a tutta la comunità parrocchiale. Quest’anno la veglia di Natale aveva lo scopo di farci riflettere sui natali realmente vissuti dalle persone, in particolare sul Natale che più ci ricordiamo, quello che più ci è rimasto nel cuore, (in contrapposizione con la veglia del Natale 2008 che aveva, invece, rappresentato alcune possibili modalità di vi-vere il Natale). I bambini (chiamati lupetti) hanno così addobbato un bell’al-bero di natale con palline colo-rate sulle quali, con l’aiuto di alcune riviste, hanno rappre-sentato il loro Natale più bello. I ragazzi adolescenti (chiamati guide ed esploratori), invece, divisi in gruppi, hanno messo a confronto l’esperienza sul loro Natale più significativo e hanno costruito delle decorazioni con cui hanno ab-bellito l’albero di natale. I giovani (detti rover e scolte) hanno intervi-stato alcune persone chiedendo di raccontare il Natale che più è rimasto impresso nella loro memoria e hanno poi rappresentato, attraverso filmati e scenette, il frutto di tali racconti. Infine ogni partecipante alla veglia ha potuto scrivere, su una pallina di carta, il suo Natale più bello; le palline sono state raccolte e ridi-stribuite alla fine della veglia come ricordo e come augurio di Buon Natale.

Anna Bettoni

FESTA DI NATALE IN CASA FAMIGLIA

Abbiamo ancora nel cuore le appena tra-scorse feste natalizie. Anche in Casa Fa-miglia quest'anno si è vissuto un clima di vera festa famigliare. E' cominciato con l'allestimento del Pre-sepe, fatto dal gruppo dei ragazzi del Ca-techismo di seconda e terza media del nostro oratorio Don Bosco di Ospitaletto. Domenica pomeriggio 6 dicembre, con

don Andrea, un bel gruppo di genitori e ragazzi abbia-mo passato alcune ore se-rene in compagnia degli ospiti ai quali abbiamo fat-to dono dei lavoretti e delle decorazioni preparate du-rante le domeniche di Av-vento in oratorio. Ma il momento centrale è stato sicuramente il pome-riggio di domenica 20 di-cembre 2009 con la S. Messa di Natale, celebrata dal parroco della nostra Comunità Pastorale don Marco, che per la prima volta ha presieduto l'Euca-ristia in Casa Famiglia. La celebrazione è stata re-sa ancora più solenne dalla presenza della nostra Cora-le e dalla presenza del Se-natore Mario Mantovani,

Sottosegretario di Stato, dal Direttore Generale, dott. Franceschina e dal Diret-tore della Casa Famiglia, dott. Gambino intervenuti con le loro famiglie. "Entrando in questa struttura - ha ricor-dato don Marco nella sua intensa Omelia - si respira proprio un'aria ed un'atmo-sfera di Famiglia. E questo è veramente bello ed importante." A quanti hanno partecipato a questi gesti semplici, ma intensi, il nostro grazie e il nostro invito a continuare, affinché "Casa Famiglia" sia sempre più sentita casa di tutta la nostra Comunità Pastorale.

Francesco Mascheroni

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Mercoledì 6 gennaio 2010, ci siamo ritrovati nel giorno in cui la Chiesa celebra l’Epifa-nia del Signore Gesù ai santi Magi. Gesù è venuto per es-sere riconosciuto da ogni po-polo, qui raffigurato dai mi-steriosi magi d’Oriente. Quest’anno la celebrazione è stata animata dai nostri ra-gazzi che hanno raccontato l’arrivo dei Magi alla grotta. “(...) Si racconta di un Bam-bino che riceve l'omaggio di Re stranieri, giunti al seguito di una stella particolarmente luminosa. Essa celava un Mi-stero e nello stesso tempo lo rivelava. Voleva essere se-guita, voleva condurre ad Al-tro. Ed essi si fidarono. Tra tanti sfiduciati, scettici o di-stratti, furono i soli ad alzarsi e mettersi in cammino. Il primo Re abitava nei pae-si ad occidente. Gaspare era il suo nome, la saggezza era il suo regno, per questo portava il titolo di re. Proveniva da un paese che chiamavano Tarsis. Ed a Ge-sù portò una cosa preziosa. Gli fece dono dell'oro, segno di potenza e di splendore: perché egli è Re. Ma sapeva che quel Bambino mai avrebbe varcato un pa-lazzo di potere, se non per sentire la sentenza che lo

condannava alla croce. In oriente, dalle parti della penisola araba, viveva il se-condo Re. Conduceva, nel deserto, la vita del nomade. La sua tribù non praticava più la rapina come le bande dei predoni. Era un re pasto-re di nome Baldassarre. Egli portò la resina dell'orien-te, che bruciata sul fuoco di-venta nuvola d'incenso che sale in alto così da diventare il segno delle preghiere del-l'umanità che si elevano al Figlio di Dio. Il terzo Re, Melchiorre abi-tava la riva orientale del Nilo. Il suo dono era la mirra, l'unguento dei morti, come segno del destino dei morta-li, come speranza nella vita che Gesù ci promette, come fede nella resurrezione che dalla Sua morte ci è data (...)” La lettura del racconto è sta-ta animata anche dalla pre-senza di comparse: emozio-nante l’arrivo dei pastori bambini intorno alla statua del Gesù Bambino, che me-ravigliati hanno guardato at-tentamente il sopraggiungere dei tre Re Magi in preziose vesti. Ma in questo giorno la Chiesa dedica la Festa anche all’in-fanzia missionaria, e festeg-gia con il tradizionale gesto

del Bacio alla statua del santo Bambino. Baciando questa sacra im-magine, abbiamo chiesto al Signore Gesù, di bene-dire i nostri bambini e ra-gazzi. Come ci ha ricordato il No-stro Arcivescovo nell’ome-lia della Festa dei Popoli: “Anche noi, dovremmo imparare dai magi ad ave-

re di dentro questo “ r i s p e t t o ” , q u e s t a “meraviglia”, questa “gioia” davanti ai nostri bambini. I nostri bambini sono, prima di tutto, un grande “mistero” che Dio ci affida. Loro sono un mistero, già dall’inizio, pieno di autonomia e di per-sonalità proprie, un mistero che chiede di essere accolto, riconosciuto, formato nella sua vera pienezza. Questo è l’atteggiamento di base dell’-adulto di fronte a un bambi-no, un adolescente, un gio-vane che ha il dovere di edu-care. Dobbiamo chiederci: qual è il messaggio misterio-so che Dio ci manda con questa sua creatura? Da qui possiamo comprendere il modo giusto di comportarci verso di loro attraverso le nostre scelte, le nostre paro-le, le nostre azioni. Davanti ad ogni bimbo do-vremmo commuoverci e rico-noscere in lui il grande dono che Dio ci fa!” Al termine della cerimonia sono stati proclamati i vinci-tori del Concorso Presepi: Alessandro e Lorenzo Sanpa-olesi. Per tutti i partecipanti il premio di consolazione. A seguire ci siamo spostati in Palestra per l’arrivo della Be-fana, che quest’anno arriva-va direttamente dalle Hawaii, (!!) e che ha distribuito cara-melle e dolci ai bambini pre-senti. Una piccola lotteria ed un rinfresco comunitario hanno concluso la bella giornata. Un grazie particolare ai Tre Re Magi “ di casa nostra”, alla befana e a tutti quanti hanno collaborato alla festa.

Luisa

Epifania 2010

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Siamo riusciti anche questo anno a portare avanti questa bellissima tradi‐zione e  credo proprio che  sia davvero una bellissima esperienza da non perdere. Certo lo sappiamo che purtroppo non tutti riescono ad iscriversi, anche se sarebbe bello che  il numero di persone che si butta  in questa esperienza potesse davvero moltiplicarsi.  Quest’anno c’erano quindici famiglie iscritte di cui tra l’altro due non siamo riuscite a trovarle. Il nostro compito è molto semplice da un lato mentre diventa complicatissimo dall’altro.  Prima di tutto sottolineo il fatto che dico il “nostro” compito proprio perché ci siamo messi in viaggio in cinque … io, Cosimo, Vito, Irene e Simone. E devo ammetterlo che è stato proprio un lungo viaggio da un estremo all’altro del nostro paesello, ma un percorso ricco di allegria e divertimento.  Una mattinata iniziata con la messa e conclusa con un’ottima pizza. Il nostro compito quindi è stato facile per il fatto che abbiamo avuto il piacere di entrare nelle vostre case e di vedere cose meravigliose. Dove la cosa che realmente ci ha stupito è la fantasia, l’estro e la passione che ci avete messo per queste bellissime opere.  Sono convinto che in tutte le case visitate o no ci siano dei veri capolavori messi insieme dalle famiglie con una fede straordinaria. Attraverso la cura di questi gesti cresce la famiglia e cresce la fede. E’ per questo che questo concorso ha un gran valore … perché vuole essere un incentivo a portare avanti abitudini ve‐ramente spirituali. Ma dicevo anche che il nostro compito è stato assai complesso perché non è così semplice valutare dei la‐vori così belli, così diversi e particolari. Non è semplice scegliere il miglior capolavoro delle nostre belle famiglie. Ho voluto che in chiesa ci fossero le foto di tutti proprio perché è bello che tutti siano valorizzati e riconosciuti ( ammetto che dal vivo sono tutta un’altra cosa). Di fatto comunque credo che alla fine i veri vincitori sono stati tutti coloro che hanno partecipato e i ra‐gazzi (il prossimo anno anche di più) che hanno fatto la giuria. I l  vero vincitore sono anche io che ho avuto quest’anno per la prima volta la possibilità 

ORARI S. MESSE Parrocchia Feriali Sabato Domenica

BRUSUGLIO 18.00 18.00 10.30 CORMANO 7.55 18.30 8.30 - 10.00 - 18.30

OSPITALETTO 8.30 18.00 9.30 - 11.00 - 18.00

Comunità Pastorale “Visitazione di Maria Vergine”

PARROCCHIE SS. SALVATORE (Cormano) - S. VINCENZO D.M. (Brusuglio) - BUON PASTORE (Ospitaletto)

Don Marco Borghi (parroco): Via Roma, 6 Cormano - tel/fax. 0245499663 (cell. 3387793694) e-mail: [email protected] - [email protected] Don Claudio Dell’Orto (Vicario parroco): Via Comasinella, 6 - Brusuglio - tel. 0236687755 - fax. 0236687756 (cell. 3478408560) - e-mail: [email protected] Don Andrea Mellera (Vicario oratorio): Via D’annunzio 9, Ospitaletto - tel/fax 0266302514 (cell. 3471871296) e-mail: [email protected] Don Massimo Fumagalli (residente con I. P.): Via Comasinella, 6 - Brusuglio - tel. 0236687756 (cell. 3479226191) e-mail: [email protected] Suore di Brusuglio: Via Beccaria 7, tel. 0236687273 - fax. 0236687274 (sr. Roselia, sr. Marylin, sr. Marisielle) e-mail: [email protected] Suore di Cormano: Via Roma 10, tel. 0287392652 Sr. Angela Magnoli cell. 3487443460 - e-mail: angela.magnoli@ fastwebnet.it Sr. Moira Scimmi cell. 3479976131 - e-mail: moira.scimmi@ fastwebnet.it Oratorio di Cormano: 0266303213

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Ricordiamo a tutti voi bambini/e ragazzi/e che sabato 20 febbraio

festeggiamo insieme agli altri oratori il 35° Carnevale Ambrosiano

Inizia poi un periodo intenso

la Quaresima e una serie di appuntamenti particolari vi aspetta.

• Domenica 28 febbraio dalle 9.30 alle 14.30 ritiro per le quarte

• Domenica 7 marzo dalle 9.30 alle 14.30 ritiro per le quinte

• Domenica 14 marzo dalle 9.30 alle 14.30 ritiro per le seconde

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… La porta della Notte Si diresse verso la porta della Notte: c’era un silenzio pesante, gruppi di bambini dormivano ai margini della strada, accanto alle vetrine dei negozi, sotto gli alberi. Erano i bambini della strada. Samed camminò in mezzo a loro in punta di piedi: erano sporchi e malnutriti, avevano accanto a sé dei bastoni, qualche cane randagio faceva loro la guardia. … La porta dell’Aurora Giunse alla porta dell’Aurora, vide una fila lunghissima di bambini che camminavano reggendo grossi pesi sulle spalle. Voleva contarli: mille, centomila, un milio-ne. Erano troppi: - Chi siete? Dove andate? - Siamo i bambini dell’aurora, andiamo nei posti di la-voro. Samed li guardò sfilare e proseguì a fatica il suo cam-mino. Sentiva sulle spalle la carovana infinita dei bam-bini che alle tre del mattino andavano al lavoro.

… La porta del Mattino Cercò la porta del Mattino: macchine di lusso, gratta-cieli, videogiochi, non sapeva dove posare lo sguardo, ma non trovava i bambini. Finalmente parlò con Miriam: - La mia casa è bella, io ho tutto, ma i miei genitori so-no divisi e io mi sento tanto infelice! - Ma dimmi sono tanti i bambini come te? - Si sono troppi! … La porta del Meriggio A testa bassa proseguì la strada. Spalancò la porta del Meriggio e sentì gli spari delle mitragliette. Tra il fumo, la polvere e il sangue vide mi-gliaia di soldati bambini. - Ma voi sparate con armi vere? - Certo, siamo i bambini soldato, siamo più bravi degli adulti, anche se la mitraglietta è un giocattolo vigliac-co! Samed si sentì triste e proseguì il cammino disturbato dalle immagini di guerra dei bambini.

….. Il Regno “Il padre di Samed e di Maddy disse : ‘Darò il mio regno a chi avrà imparato più cose della vita in cinque settimane’. Maddy prese l’enciclopedia e cominciò a studiare, Samed si mise in cammino per il mondo e incontrò ….

Apriamo anche noi la porta del nostro cuore

Il regno Alla fine dei giorni, il padre interrogò i ragazzi: -Io, disse Maddy; conosco tutti i nomi dei fiumi, dei laghi, dei monti, dei mari, delle capitali….. E ripetè a memoria milioni di parole -Io, disse Samed, ho imparato a conoscere la sofferenza dei bambini del mondo. E parlò appassionatamente dei ragazzi lavoratori, dei bambini soldato, dei piccoli della strada, dei ragazzi che vivono con la solitudine nel cuore. Bravo, disse suo padre, tu meriti il mio regno perché non hai aperto un libro, ma hai aperto la porta del tuo cuore!

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“L’educazione alla mondialità rappresenta per il nostro Paese un deterrente contro ogni forma di chiusura e pregiudizio nei confronti degli stranieri”. È questo il messaggio che don Gianni Cesena, direttore della Fondazione Missio, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), ha lanciato in occasione della Solennità liturgica dell’Epifania del Signore, in cui si celebra “La Giornata dei Ragazzi Missionari”, promossa dalla Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria (Poim). “Lo slogan che abbiamo scelto quest’anno è ‘La buona notizia viaggia senza passaporto’ e ricorda alle nostre comunità l’universalità del messaggio evangelico”, ha spiegato don Cesena, precisando che “viviamo in una stagione della Storia umana in cui s’impone, sia in ambito ecclesiale che in quello civile, la cosiddetta emergenza educativa”. Secondo il direttore di Missio “si tratta di una sfida che riguarda l’Italia nel suo complesso, ma soprattutto le future generazioni, non foss’altro perché è proprio dal-l’educazione che viene la bussola per potersi orientare dentro il pluralismo esasperato della società contemporanea”. In questa prospettiva, ha affermato don Cesena, “l’educazione alla mondialità ri-sponde a quanto auspicato dalla CEI nel prossimo decennio, in merito all’emergenza educativa e consiste innanzitutto nel formare, alla luce del Vangelo, particolarmente nei giovani, una coscienza aperta al valore sacrosanto della vita, solidale nei confronti dei poveri, consapevole dei processi di interdipendenza economica e di contaminazione culturale in atto, attenta all’impatto ambientale delle scelte operate dall’uomo, orientata verso nuovi stili di vita e il perseguimento di una maggiore giusti-zia a livello mondiale”. Dunque, l’educazione alla mondialità è un contributo formativo di altissimo valore, che dovrebbe entrare, sempre secondo don Cesena, “a pieno titolo nei programmi scolastici e catechetici, per far maturare il senso di appartenenza alla cittadinanza mondiale, per una crescita della fraternità universale tra Nord e Sud del mondo, tra le vecchie e le giovani Chiese”. Il direttore della Fondazione Missio ha pertanto invitato le agenzie educative nazionali, sia in ambito ecclesiale che civile, a fare tesoro del grande patrimonio offerto dal mondo missionario italiano che da sempre è in prima linea nell’offrire stimoli ed esperienze sul versante dell’educazione alla mondialità. “D’altronde essere cattolici sulle orme dei Re Magi - ha concluso don Cesena – significa sentirsi citta-dini del mondo”.

don Cesena (a cura di Antonella Gipponi)

Giornata dei ragazzi missionari

E’ domenica 20 dicembre 2009 ed oggi si celebra la S. Messa dedicata a tutte le coppie di fidanzati che, come me e il mio futuro marito, hanno frequentato il cammino di preparazione al S. Matrimonio che don Marco, con l’ausilio di varie coppie “guida”, ha tenuto presso la parrocchia SS. Salvatore. Il corso è iniziato ad ottobre, sin dall’inizio è sembrato interessante. Molti gli argomenti affrontati: co-municazione, amore. Ma anche temi più “canonici” co-me il ripercorrere le tappe della storia della nostra religione oppure la struttura del rito del S. Matri-monio durante le nozze. Non ultimi gli argomenti degli aspetti legali dell’unione e degli effetti civili del S. Matrimonio religioso. Ho la febbre ma questo non mi impedisce di uscire, non posso

mancare proprio oggi! E’ il giorno più bello, il giorno di “fine corso” in cui tra l’altro don Marco incontrerà i nostri genitori e avrà modo di scambiare due parole con loro. Inizia poi la S. Messa. Sul lato sinistro della Chiesa i miei genitori, ci scambiamo uno sguar-do, un sorriso... sono felice di poter condividere con loro questo mo-mento. Grande gioia ed emozione riempio-no il mio cuore, non credevo che dedicassero a tutti noi la messa, provo grande emozione sentir rie-cheggiare i nostri nomi, ricevere un augurio di grande felicità da parte di don Marco e delle coppie guida. E pensare che solo qualche mese fa, prima di iniziare il corso non ne comprendevo fino in fondo l’im-portanza; gli unici commenti a ri-

guardo sui corsi dei fidanzati da parte di amici e conoscenti erano stati del tipo ”non serve a nulla”… o “una perdita di tempo”. Oggi posso dire che non è vero. E’ stato un cammino utile, di con-fronto, di conferma del mio amore per il mio fidanzato e prossimo sposo. Certo, ad un esame non at-tento, un corso così stringato e con pochi incontri, potrebbe apparire superficiale, sommario. Non è però stato così. Ogni giorno ripenserò alla passio-ne, all’entusiasmo delle coppie gui-da nel trasmetterci il loro affiata-mento. Alla fine della S. Messa ci è stato offerto un piccolo presente, un li-bretto sul tema del S. Matrimonio. Ma il vero regalo è la maggiore consapevolezza che il corso mi ha dato, e questa ce la porteremo sem-pre dentro di noi.

Erika A.

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Analizzando l’elenco per continente, quest’anno figura al primo posto, con un numero estremamente ele-vato, l’AMERICA, bagnata dal san-gue di 23 operatori pastorali (18 sacerdoti, 2 seminaristi, 1 suora, 2 laici), seguita dall’AFRICA, dove hanno perso la vita in modo violen-to 9 sacerdoti, 1 religiosa ed 1 lai-co, dall’ASIA, con 2 sacerdoti uccisi e infine dall’EUROPA, con un sacer-dote assassinato.

Il conteggio di Fides non riguarda solo i missionari ad gentes in senso stretto, ma tutti gli operatori pasto-rali morti in modo violento. Non usiamo di proposito il termine “martiri”, se non nel suo significato etimologico di “testimone”, per non entrare in merito al giudizio che la Chiesa potrà eventualmente dare su alcuni di loro, e anche per la scarsità di notizie che, nella mag-gior parte dei casi, si riescono a

raccogliere sulla loro vita e perfino sulle circostanze della loro morte. Come ha detto il Santo Padre Bene-detto XVI nel giorno della festa del protomartire Santo Stefano, “la testimonianza di Stefano, come quella dei martiri cristiani, indica ai nostri contemporanei spesso di-stratti e disorientati, su chi debba-no porre la propria fiducia per dar senso alla vita. Il martire, infatti, è colui che muore con la certezza di

Missionario sono stati uccisi nell’anno 2009

N° Nome e Cognome Nazionalità Istituto o Diocesi Luogo e data della morte

1 P. Giuseppe Bertaina Italia Missionari della Consolata (IMC) Nairobi (Kenya) – 16/1 2 D. Eduardo de la Fuente Serrano Spagna Diocesano L’Avana (Cuba) – 14/2 3 D. Juan Gonzalo Aristizabal Isaza Colombia Diocesano Medellin (Colombia) – 22/2 4 D. Daniel Matsela Mahula Sudafrica Diocesano Bloemhof (Sudafrica) – 27/2 5 D. Lionel Sham Sudafrica Diocesano Mohlakeng (Sudafrica) – 7/3 6 D. Révocat Gahimbare Burundi Diocesano Karuzi (Burundi) – 8/3 7 P. Gabriel Fernando Montoya Tamayo Colombia Redentoristi Vichada (Colombia) – 16/3 8 P. Jesús Ariel Jiménez Colombia Redentoristi Vichada (Colombia) – 16/3 9 D. Ramiro Ludeña Spagna Diocesano Recife (Brasile) – 20/3

10 P. Lorenzo Rosebaugh Stati Uniti Missionari Oblati Maria Immacolata (OMI) Alta Verapaz (Guatemala) – 18/5

11 Padre Ernst Plöchl Austria Missionari di Mariannhill Maria Zella (Sudafrica) – 31/5 12 Jorge Humberto Echeverri Garro Colombia Operatore pastorale laico Panama di Arauca (Colombia) – 11/6 13 D. Habacuc Hernández Benítez Messico Diocesano Tierra Caliente (Messico) – 13/6 14 Eduardo Oregón Benítez Messico Seminarista Tierra Caliente (Messico) – 13/6 15 Silvestre González Cambrón Messico Seminarista Tierra Caliente (Messico) – 13/6 16 P. Gisley Azevedo Gomes Brasile Stimmatini CSS Brazlândia (Brasile) – 15/6 17 Don Mariano Arroyo Merino Spagna Diocesano/OCSHA L’Avana (Cuba) – 13/7 18 Ricky Agusa Sukaka R.D. Congo Operatore Caritas Musezero (R.D.Congo) – 15/7 19 D. James Mukalel India Diocesano Mangalore (India) – 30/7 20 P. Leopoldo Cruz El Salvador Redentorista San Salvador (El Salvador) – 24/8 21 D. Cecilio Lucero Filippine Diocesano Nord Samar (Filippine) – 6/9 22 D. Ruggero Ruvoletto Italia Fidei donum Manaus (Brasile) – 19/9 23 D. Evaldo Martiol Brasile Diocesano Santa Caterina (Brasile) – 26/9 24 D. Oscar Danilo Cardozo Ossa Colombia Diocesano Villavicencio (Colombia) – 27/9 25 William Quijano El Salvador Laico, Comunità S.Egidio San Salvador (El Salvador) – 28/9 26 D. Ed Hinds Stati Uniti Diocesano Chatham (N.J.- USA) – 24/10 27 Don Louis Jousseaume Francia Diocesano Egletons (Francia) – 26-10

28 Suor Marguerite Bartz Stati Uniti Suore del Santissimo Sacramento per gli Indiani e i Negri (SBS)

Saint Berard, Nuovo Messico, USA – 1/11

29 D. Hidalberto Henrique Guimaraes Brasile Diocesano Maceió (AL), Brasile – 7/11 30 P. Miguel Angel Hernandez Guatemala OFM Cappuccini Esquipulas (Honduras) - 8/11 31 Don Jean Gaston Buli R.D. Congo Diocesano Bunia (R.D.Congo) – 10/11 32 Don Daniel Cizimya Nakamaga R.D. Congo Diocesano Bukavu (R.D. Congo) – 6/12 33 Padre Louis Blondel Francia Missionari d’Africa (P. Bianchi) Pretoria (Sudafrica) – 7/12 34 Suor Denise Kahambu Muhahyirwa R.D. Congo Monaca Trappista Bukavu (R.D. Congo) – 7/12

35 P. Jeremiah Roche Irlanda Società di S. Patrizio per le Missioni Estere Nairobi (Kenya) – 11/12

36 Don Alvino Broering Brasile Diocesano S.Catarina (Brasile) – 14/12 37 Don Jaramillo Cárdenas Colombia Diocesano S.Rosa de Osos (Colombia) – 20/12

Elenco di quanti impegnati nel lavoro

Come è consuetudine, l’Agenzia Fides pubblica alla fine dell’anno l’elenco degli operatori pastorali che hanno perso la vita in modo violento nel corso degli ultimi 12 mesi. Secondo le informazioni in nostro possesso, nell’an-no 2009 sono stati uccisi 37 operatori pastorali: 30 sacerdoti, 2 religiose, 2 seminaristi, 3 volontari laici. Sono quasi il doppio rispetto al precedente anno 2008, ed è il numero più alto registrato negli ultimi dieci anni.

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sapersi amato da Dio e, nulla ante-ponendo all’amore di Cristo, sa di aver scelto la parte migliore. Confi-gurandosi pienamente alla morte di Cristo, è consapevole di essere ger-me fecondo di vita e di aprire nel mondo sentieri di pace e di speran-za. Oggi, presentandoci il diacono Santo Stefano come modello, la Chiesa ci indica, altresì, nell’acco-glienza e nell’amore verso i poveri, una delle vie privilegiate per vivere il Vangelo e testimoniare agli uomi-ni in modo credibile il Regno di Dio che viene” (Angelus del 26 dicem-bre 2009). Dalle poche note biografiche di questi fratelli e sorelle uccisi, pos-siamo leggere l’offerta generosa e senza condizioni alla grande causa del Vangelo, senza tacere la limita-tezza della fragilità umana: è que-sto ciò che li ha uniti nella vita e anche nella morte violenta, pur tro-vandosi in situazioni e contesti pro-fondamente diversi. Per annunciare l’amore di Cristo, morto e risorto per la salvezza dell’uomo, testimo-niandolo in opere concrete di amore ai fratelli, non hanno esitato a met-tere quotidianamente a rischio la propria vita in contesti di sofferen-za, di povertà estrema, di tensione,

di violenza generalizzata, per offrire la speranza di un domani migliore e cercare di strappare tante vite, so-prattutto giovani, al degrado e alla spirale della malvivenza, accoglien-do quanti la società rifiuta e mette ai margini. Alcuni sono stati vittime proprio di quella violenza che stavano com-battendo o della disponibilità ad andare in soccorso degli altri met-tendo in secondo piano la propria sicurezza. Molti sono stati uccisi in tentativi di rapina o di sequestro, sorpresi nelle loro abitazioni da banditi alla ricerca di fantomatici tesori che il più delle volte si sono dovuti accontentare di una vecchia automobile o del telefono cellulare delle vittime, portandosi via però il tesoro più prezioso, una vita donata per Amore. Altri sono stati eliminati solo perché nel nome di Cristo op-ponevano l’amore all’odio, la spe-ranza alla disperazione, il dialogo alla contrapposizione violenta, il diritto al sopruso. Ricordare i tanti operatori pastorali uccisi nel mondo e pregare in loro suffragio “è un dovere di gratitudi-ne per tutta la Chiesa e uno stimolo per ciascuno di noi a testimoniare in modo sempre più coraggioso la

nostra fede e la nostra speranza in Colui che sulla Croce ha vinto per sempre il potere dell’odio e della violenza con l’onnipotenza del suo amore” (Benedetto XVI, Regina Coeli, 24 marzo 2008). A questo elenco provvisorio stilato annual-mente dall’Agenzia Fides, deve co-munque essere sempre aggiunta la lunga lista dei tanti di cui forse non si avrà mai notizia, che in ogni an-golo del pianeta soffrono e pagano anche con la vita la loro fede in Cri-sto. Si tratta di quella “nube di mili-ti ignoti della grande causa di Dio” - secondo l’espressione di Papa Gio-vanni Paolo II - a cui guardiamo con gratitudine e venerazione, pur senza conoscerne i volti, senza i quali la Chiesa e il mondo sarebbe-ro enormemente impoveriti.

Tratto da Agenzia Fides 30/12/2009

a cura di Gennaro Mercante

«E’ la fede cristiana che ha fatto fiorire la meravigliosa cultura tra le cui vestigia vivia-mo, le cui opere architettoniche ancora ammiriamo e alla quale dobbiamo libertà, tolle-ranza e carità. Il costante annuncio della fede ha creato i presupposti sui quali questa cultura è potuta sbocciare. Lo dobbiamo alle decisioni dei nostri onesti antenati, ogni qualvolta scelsero il bene a dispetto del male. Coloro che vogliono distruggere il cristia-nesimo evitano la discussione alla luce della ragione. Entrano nel campo dei peccati compiuti dalla Chiesa per eliminare finalmente l’esortazione della stessa Chiesa a vol-tare le spalle al peccato. Tuonano contro la doppia morale perché non sopportano la morale. Si mostrano tolleranti e pluralisti per far tacere finalmente la verità. Il nostro tempo vuol farci credere che sarebbe troppo difficile e non a misura d’uomo osservare quei comandamenti. Tutto questo fa parte della grande menzogna del relativismo».

(Gabriele Kuby, Gender devolution. Il relativismo in azione) ed. Cantagalli, Siena 2008

NON TUTTI SANNO CHE …

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Non è difficile, purtroppo, co-gliere nei recenti e ripetuti fatti di cronaca (stupri, omicidi, morti per incidenti stradali a causa di droga, alcool, alta ve-locità, il caso Eluana….) un modo di considerare la vita umana, e quindi il suo senso, come qualcosa di banale ovve-ro di opinabile. La loro fre-quenza, come la sempre più giovane età di chi vi è coinvol-to, rende evidente che ci tro-viamo di fronte ad una emer-genza vera e propria, un’emer-genza educativa. Ne sanno qualcosa i genitori, gli inse-gnanti, i catechisti, gli educa-tori e pure gli stessi giovani, che manifestano questo disa-gio con aggressività fuori dall’-ordinario. Al tema, la Chiesa, quale mae-stra di vita, ha mostrato parti-colare cura sin dalle sue origi-ni. E lo ha fatto anche con due recenti interventi, di Papa Be-nedetto XVI e del Cardinale Ruini. Ad essi faremo riferi-mento. Posto che educare significa formare le persone ad orien-tarsi nella vita, per discernere il bene dal male, e che l’educa-zione è diritto e dovere prima-rio e inalienabile dei genitori (Catechismo della Chiesa Cat-tolica, 2221), il Papa ammette la difficoltà insita in tale com-pito. Chiarisce altresì da subito che la causa di questa emer-genza non è da imputare alla cosiddetta «frattura fra le ge-nerazioni», la quale piuttosto, risulta essere «l’effetto di una mancata trasmissione di cer-tezze e di valori». Ma allora la responsabilità sembrerebbe essere solo degli adulti, siano essi genitori, in-segnanti, catechisti o altri, in-capaci oggi di tal compito? Non del tutto. Benedetto XVI ri-chiama «un’atmosfera diffusa, una mentalità e una forma di

cultura che portano a dubitare del valore della persona uma-na, del significato stesso della verità e del bene, in ultima a-nalisi della bontà della vita». Più palesemente, il cardinale Ruini chiama in causa la ditta-tura del relativismo: parlare di verità e beni oggettivi, oggi è considerato pericoloso e lesivo della libertà individuale. Se-gnala il nichilismo, concezione per cui l’esistenza è solo un’-opportunità per sensazioni ed esperienze in cui l’effimero ha il primato, in quanto «Dio è morto», e accenna al naturali-smo, secondo cui l’essere u-mano è solo il frutto dell’evolu-zione cosmica e biologica, una mera particella della natura e, di conseguenza, diventa cono-scibile solo attraverso l’appli-cazione del metodo scientifico (visione scientista). Ci sono però – ed è il Papa che riprende la parola – alcuni punti che devono ritenersi fer-mi, al fine di intervenire con efficacia. Innanzitutto, l’espe-rienza d’amore che i bambini dovrebbero fare, in primis, con i loro genitori, cioè un’espe-rienza di gratuità, di donazione di sé (anche in termini di più tempo dedicato a loro, aggiun-giamo noi). Una parte importante, poi, è svolta dalla sofferenza, intesa sia come difficoltà che come dolore, con la quale è bene che i bambini siano aiutati a relazionarsi piuttosto che esse-re preservati. Altro aspetto fondante: il giusto equilibrio tra libertà e disciplina. Della necessità di regole, se prima qualcuno poteva dubitarne, ora non più: la situazione è tale che da più parti vengono invocate a diverso titolo, an-che a livello penale. Le regole servono per formare il caratte-re e per fornire gli strumenti per affrontare le prove che la

vita riserva. Soprattutto «non dobbiamo mai assecondare (il bambino, il giovane) negli er-rori, fingere di non vederli, o peggio condividerli, come se fossero le nuove frontiere del progresso umano». Il discorso poi continua soffermandosi sull’autorevolezza, elemento questo che scaturisce dalla presenza di competenza, espe-rienza e coinvolgimento perso-nale. In breve «l’educatore è un testimone della verità e del bene», non solo come singolo, ma anche come famiglia e gruppo sociale. Tuttavia, alla fine del suo in-tervento Benedetto XVI arriva al cuore del problema: educare significa proporre e testimo-niare una speranza affidabile, una speranza che dia fiducia nella vita, in altre parole, Dio. Ciò dimostra a nostro avviso, che, benché molti parlino di educazione e di valori, sono veramente pochi coloro che ne colgono la reale portata e pro-fondità. Solo partendo, infatti, da una vera visione antropolo-gica è possibile capire l’orien-tamento che l’uomo deve rice-vere nel suo percorso educati-vo. Basterebbe a questo riguardo ricordare quanto ci insegna il Catechismo: «L’uomo è fatto ad immagine e somiglianza di Dio», o quanto scrive S. Ago-stino parlando di Dio: «ci hai fatti per te», e aggiunge: «e il nostro cuore non ha posa fin-ché non riposa in te». Perché Dio, per analogia, è come il sole: «La sola, fra le cose cre-ate, che non possiamo guarda-re è quella nella cui luce vedia-mo tutte le altre» (G. K. Che-sterton). (da “Il Timone” - aprile 2009 - autore Roberto Lanzilli)

a cura di Paola Salvadori

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“Nessuno tra loro era bisognoso” (Atti 4,34), dall’Eucaristia un rinnovato slancio di carità

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Vogliamo vivere, Signore Gesù, il tuo Vangelo di carità nelle situazioni che ci farai sperimentare, at-tenti al grido di chi soffre accanto a noi nel dolore e nella solitudine. Rendi veri i passi della nostra comunità sulla strada della prossimità perché sia ogni giorno segno e strumento del tuo amore gra-tuito, senza incertezze o compromessi, ricca solo della tua misericordia infinita” (dalla preghiera del mandato agli operatori della carità). E’ questo lo stile con cui, ogni giorno, noi operatori della San Vincenzo, cerchiamo di vivere il nostro Mandato: - Visitiamo le famiglie e/o le persone bisognose e le aiutiamo a trovare delle soluzioni po-sitive. Collaboriamo anche con il Centro di Ascolto Caritas di Brusuglio – Cormano - reperiamo generi alimentari e beni di prima necessità presso la Fondazione “Banco Ali-mentare”, Ente Morale riconosciuto dal Ministero degli Interni. - aderiamo alle iniziative formative e di sostegno ai progetti nazionali e diocesani. Coloro che siano interessati a conoscere l’ Associazione e, magari, volessero diventarne operatori, saranno ben accolti ai nostri incontri formativi – spirituali che si tengono una volta al mese presso la Parrocchia “Buon Pastore” di Ospitaletto.

7 Febbraio 2010

Dal messaggio dei nostri Vescovi: “LA FORZA DELLA VITA UNA SFIDA NELLA POVERTÀ”

“Chi guarda il benessere economico alla luce del Vangelo sa che esso non è tutto, ma non per questo è indifferente. Infatti, può servire la vita rendendola più bella e apprezzabile e perciò più umana. Il benessere economico però non è un fine ma un mezzo, il cui valore è determinato dall’uso che se ne fa: è a servizio della vita, Quando, anzi, pretende di sostituirsi alla vita e di diventarne la motiva-zione, si snatura e si perverte. Anche per questo Gesù ha proclamato beati i poveri e ci ha messo in guardia dal pericolo delle ricchezze. (Lc 6,20-25) Alla sua sequela e testimoniando la libertà del Vangelo, siamo tutti chiamati ad uno stile di vita so-brio che non confonde la ricchezza economica con la ricchezza della vita. Ogni vita, infatti, è degna di essere vissuta anche in situazioni di grande povertà. Proprio il momento che attraversiamo ci spinge a essere ancora più solidali con quelle madri che, spaventate dallo spettro della recessione economica, possono essere tentate di rinunciare o inter-rompere la gravidanza, e ci impegna a manifestare concretamente loro aiuto e vicinanza. Ci fa ricor-dare che, nella ricchezza o nella povertà, nessuno è padrone della propria vita e tutti siamo chiamati a custodirla e rispettarla come un tesoro prezioso dal momento del concepimento fino al suo spe-gnersi naturale” . Da diciassette anni il Consultorio Decanale, nato per desiderio delle parrocchie di Bresso, Cormano, Cusano Milanino, accreditato dalla Regione Lombardia, è al servizio della famiglia e della persona lungo tutto il suo ciclo vitale (nascita, adolescenza, preparazione al matrimonio, genitorialità, mo-menti di stress di coppia e difficoltà nelle relazioni familiari). Ma è anche servizio alla società, perché la famiglia è un soggetto sociale. Gli operatori del Consultorio: psicologi, pedagogisti, ginecologhe, ostetrica, infermiera, consulenti familiari e legale, insegnanti di metodi naturali come aiuto a una scelta di maternità e paternità responsabile svolgono con passione e impegno opera di prevenzione educazione e formazione presso la sede di Via Villoresi 43 a Bresso, nelle scuole e negli oratori del decanato. Telefonando al numero 02/66503439 si possono avere informazioni più detta-gliate.

(il direttore del Consultorio: Carla Bossi)

XXXII GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA ” Un popolo sacerdotale si prende cura della vita”

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Questo numero dell'Informatore Parrocchiale “In Cammino...” è stato realizzato con il contributo di:

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