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Rotary International Distretto 2120 - Poste Italiane, spedizione in A.P. 70% - Aut. DC/366/2001/Bari N. 1 Luglio/Ottobre 2006

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Rotary International Distretto 2120 - Poste Italiane, spedizione in A.P. 70% - Aut. DC/366/2001/Bari

N. 1 Luglio/Ottobre 2006

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Distretto 2120Puglia - Basilicata

ROTARYRotary International

Notiziario per i Soci del Rotary Club di Puglia e Basilicata

Iscritto al n. 1512Reg. Stampa Tribunale di Bari

Direttore ResponsabilePasquale Satalino

RedattoriAlfonso FortePaolo PerulliNicola Sbisà

Redazionec/o Segreteria Distretto R.I. 2120

Via Piccinni, 33 – 70122 Barisito: www.rotary2120.it

e-mail: [email protected]

Impaginazione e StampaItalgrafica Sud s.r.l.

Viale Accolti Gil, 4 - 70124 BariTel. 080.5312955 - Fax 080.5312972

E-mail: [email protected]

In questo numero

Prefazione di Nicola Sbisà

Lettera del Governatore luglio 2006

Lettera del Governatore agosto 2006

Lettera del Governatore settembre 2006

Lettera del Governatore ottobre 2006

Il ruolo e le responsabilitàdi G. Volpe

Il SIPE di Barletta

L’Assemblea distrettualedi A. Forte

Un Seminario all’insegna dell’emozionedi A. Forte

Il Forum sui trapiantidi A. Forte

Rotary e salutedi T. Berardi

Fra cultura e tradizionedi N. Sbisà

Agricoltura e Mezzogiornodi P. Perulli

Acqua sana per l’Africadi E. Centrone

Le visite ai ClubP. Satalino - G. Sinesi - V. Benagiano - D. Salerno

N. 1 LUGLIO / OTTOBRE 2006

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N. 1 LUGLIO - OTTOBRE 2006www.rotary2120.it

Rotary International DISTRETTO 2120

Sia pure con ritardo - dovuto a comprensibili ragioni - la rivista del Distretto 2120

esce per mantenere vivo il dialogo con tutti i Rotariani pugliesi e lucani.

Un dialogo che non è mera comunicazione di notizie, bensì il motivo pregnante di un

rapporto che, al di là della distanza e delle situazioni contingenti, lega quanti hanno

trovato nell'ambito del Rotary la via ideale ad una più ricca e feconda espressione

umana e sociale della propria personalità. Conoscere se stessi e soprattutto conoscere

gli altri e farsi conoscere dagli altri. Approfondire il proprio mondo e parteciparlo con

sincero slancio agli altri, in vista di una strada di perfettibilità magari anche faticosa,

ma alla fine apportatrice di una interiore soddisfazione, ma più ancora della consape-

volezza di aver "dato" nella vita quotidiana, e nel rapporto con gli altri qualcosa di sé,

forse anche il meglio di sé.

In questa ottica la rivista distrettuale è un legame utile, diremmo addirittura prezio-

so, per una sempre più profonda e feconda conoscenza reciproca fra i vari clubs, ma più

ancora fra quanti nei clubs vivono, partecipando agli amici le proprie esperienze, le pro-

prie opinioni in rapporto ad un mondo, oggi più che mai, travagliato da problematiche

spesso drammatiche ed alla cui soluzione, i Rotariani possono, anzi devono contribuire

con il loro atteggiamento e, ove e quando possibile, il loro intervento.

Di qui la necessità di non interrompere comunque il "dialogo", un dialogo che ritar-

di a parte non può né deve mai venir meno.

Nicola Sbisà

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N. 1 LUGLIO - OTTOBRE 2006www.rotary2120.it

Carissimi,l’eco dell’Assemblea distrettuale non si èancora spenta ed il tema che il Presidente

internazionale Bill Boyd ha lanciato per il nostrocomune anno di servizio è vivo nel nostro animo.“Apriamo la via”, cari amici per dare al mondo checi circonda una testimonianza ulteriore di solidarie-tà e di impegno, di amicizia e di tolleranza. La stimae l’apprezzamento che in un secolo di servizio inprima linea il Rotary ha saputo conquistare e con-solidare non sono sempre percepibili a prima vista:c’è dunque qualcosa di più che il Rotariano è chia-mato a fare per gli altri, qualcosa che lo distinguadagli appartenenti ad altri Club service per proiet-tarlo nel cuore dei grandi eventi che possono cam-biare il mondo.Abbiamo debellato quasi del tutto la polio, con

una azione continua e senza tregua, praticamentein tutti i Paesi del mondo nei quali quella piaga eradiffusa. Oggi il Presidente Boyd ci indica nuovi tra-guardi, che per i loro contenuti non sono riferibilisoltanto a quei numerosi Paesi in difficoltà di svi-luppo, nei quali peraltro il Rotary ha forti respon-sabilità di leadership. I temi dell’acqua, dell’alfabe-tizzazione, della fame, della salute possono avereriflessi insospettabili anche da noi, che dobbiamoconfrontarci con una gestione delle risorse nonsempre rispettosa delle esigenze dei consumatori,con l’integrazione culturale dei nuovi cittadini, conl’emarginazione di tante periferie, con certe piaghesociali e carenze sanitarie da colmare senza un soloattimo di esitazione. L’evidenza di queste “enfasi”presidenziali non richiederebbe altre sottolineaturese non per porre l’accento sulla nostra scelta di faredel progetto “Acqua sana per l’Africa” il fioreall’occhiello di tutto il Distretto e, se possibile, ditutti i Distretti italiani, impegnati a realizzare ilprossimo 23 marzo un grande forum sull’acqua aRoma. Il progetto sta raccogliendo significativeadesioni, non solo da parte di altri Club ma ancheda parte di Soci ed Amici i quali hanno deciso dioffrire professionalità, materiali ed altre risorseutili. Ne siamo grati alla tenacia di Eliana Centronee dei suoi compagni in questa magnifica avventura,che mi piacerebbe vedere ospiti dei club che anco-

ra non hanno aderito all’iniziativa, per allargare leadesioni ed il consenso.Anche l’ “enfasi” alfabetizzazione – affidata a

Maria Concetta Piacente – troverà eco nei dibattitiche i club vorranno promuovere per mettere afuoco situazioni specifiche e tematiche salienti.Sulla salute veglierà una collaudata squadra di

luminari della scienza medica, che avrà nel PDGTommaso Berardi l’uomo che “aprirà la via”. Temiprivilegiati saranno quelli della donazione di organi(la cui enfasi il nostro Distretto ha chiesto alConsiglio di Legislazione che diventi un obiettivo ditutti i club del mondo) e del sangue placentare.Ho posto in risalto durante la recente Assemblea

queste straordinarie opportunità che il PresidenteBoyd ci propone, in continuità con il suo predeces-sore Stenhammar; lo faccio attraverso questa lette-ra che trasmetto ai Presidenti, ai Segretari di Clubed agli Assistenti, perché se ne facciano a loro voltadiffusori nei club, nelle pagine delle pubblicazionisociali e distrettuali e sul sito internet.A questo proposito vorrei rammentare a tutti i

Presidenti e Segretari di utilizzare sistematicamentela casella di posta elettronica messa a loro disposi-zione, per rendere più immediati ed efficaci i nostricontatti epistolari.A Presidenti e Segretari rammento anche l’esigen-

za di tenere sempre aggiornati gli elenchi dei soci,utilizzando i supporti elettronici a suo tempo loroindicati. Il Club di Acquaviva-Gioia del Colle haapprovato nei giorni scorsi il nuovo Regolamento.Raccomando decisioni rapide a chi non ha ancoraprovveduto. Segnalo infine a tutti il calendario divisite distrettuali, che invio a parte e che troveràspazio anche sul nostro sito Internet. Chi bencomincia è a metà dell’opera: l’antico adagio siadatta alle vostre iniziative, che vedo avviate conimpegno e determinazione.Insieme, lavoreremo ancora meglio, per aprire la

via. Un saluto affettuoso

La lettera del GovernatoreLuglio 2006

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N. 1 LUGLIO - OTTOBRE 2006www.rotary2120.it

Rotary International DISTRETTO 2120

Cari amici,Vi ringrazio anzitutto dell’accoglienza cheavete voluto riservare alla mia prima lettera

di luglio. Vorrei che questi momenti di riflessione sirivolgessero ad eventi e situazioni che viviamo nellanostra quotidianità e che di anno in anno convienerivisitare, anche alla luce delle indicazioni che cigiungono dal Presidente internazionale.Bill Boyd lo fa nella sua lettera di agosto richia-

mando il tema dello sviluppo dell’effettivo, senzadubbio uno tra i più … antichi e dibattuti nei clube nei congressi. La sua risposta è ottimista, comesi conviene ad un presidente del suo livello ma loè soprattutto nella logica di una grande istituzio-ne come la nostra, nella quale non possono nonsommarsi l’affetto per le regole del PadriFondatori con il giusto ricambio generazionale.La saggezza degli anziani deve rappresentare un

punto di riferimento costante per tutti noi, e nonsolo per coloro che assumono responsabilità diguida nei club e nei distretti,Personalmente, ho affidato lo sviluppo dell’ef-

fettivo ad uno dei rotariani più attenti a questotema, come Vito Andrea Ranieri, con in quale giàventi anni or sono ci soffermavamo a valutarenodi, modi e tempi della maggiore e migliore cre-scita del Rotary sul territorio,In tanti anni le convinzioni e le teorie si sono

succedute ma l’esperienza insegna che le buoneprassi contano più della estemporaneità ci certeregole apparse astruse anche quando venivanopromulgate. E alla buona prassi fa riferimento il

Presidente Boyd, quando – ad esempio – consigliadi sottolineare gli aspetti sociali del nostroGrande Sodalizio come una straordinaria oppor-tunità per suscitare nuovi consensi operosi, crean-do ottimismo, coinvolgimento familiare e diquanti hanno avuto modo e opportunità diapprezzare.Il tutto con buon gusto e parsimonia, assicu-

rando il tutoraggio dei giovani e favorendoli nel-l’accesso ai club esistenti.Viaggia in parallelo poi la nascita di nuovi club,

sui quali la riflessione di Bill Boyd è ancor più coe-rente, quando esorta tutti i distretti del mondo adevitare di promuovere i club come un prodottosvolgendo piuttosto sondaggi destinati ad identi-ficare le esigenze della gente e fare di tutto persoddisfarle.Affido a tutti voi queste riflessioni, che faccio

mie, e vi informo di aver iniziato le visite ai club daRiva dei Tessali e di aver presenziato al passaggiodelle consegne del Rotaract distrettuale il 15luglio a Pugnochiuso. Ho trovato tanto entusia-smo e sono ottimista anch’io.Rivediamoci dopo le ferie, che, assieme a Maria,

vi auguro serene e distensive.

La lettera del GovernatoreAgosto 2006

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N. 1 LUGLIO - OTTOBRE 2006www.rotary2120.it

Amici carissimi,settembre è il mese tradizionalmente riserva-to ai giovani, pur nella sempre più variegata

articolazione dei riferimenti che il Rotary dedicaalle sue molteplici componenti sociali. L’impattocon la società passa attraverso un flusso di oppor-tunità che Distretti e Club misurano quotidiana-mente per il fatto stesso di essere calati in quellasocietà. Pare tante volte che la cosiddetta evoluzio-ne sociale tenga il passo con le esigenze di cambia-mento che noi tutti avvertiamo. Ma altrettantevolte ci pare che essa sia inadeguata. E allora toccaanche a chi ha saputo ascoltare l’invito di PaulHarris cercare di colmare lacune che non sono sol-tanto lontane da noi ma anche vicine.E qui potremmo tornare al tema dei giovani, caro

a questo mese rotariano che mi vede ancoraimpossibilitato a partecipare attivamente alla vitadel nostro grande sodalizio. Sono tante, le iniziati-ve che ho visto annunciate nei programmi che misono giunti dai Club del Distretto. Le vorrei citaretutte ma mi limito ad esaltare quelle che, rispon-dendo a requisiti particolari, finiscono con il sotto-lineare la natura stessa del Rotary. In primo luogoquelle che impattano i giovani del territorio, coniniziative come quella avviata dal RC di Riva deiTessali. E non solo i giovani, ma anche le istituzio-ni preposte ad occuparsi dei loro problemi, dalle

Università agli Osservatori sulle loro fisiologie epatologie. È un modo, fra l’altro, per consolidare irapporti del Rotary col territorio e crearne di nuovi.Al secondo punto di questa scala di primus inter

pares metterei tutte le iniziative che utilizzano le“risorse” della grande famiglia rotariana, dalRotaract all’Interact, passando per tutte le altrestrutture e gli strumenti disponibili, compreso l’ap-porto specifico dell’Inner Wheel. Si mette in motocosì un meccanismo interno che connette tanti tas-selli di vita e li rende funzionali ad un progetto uni-tario.In terzo luogo penso a quei progetti che sfociano

nella cooptazione di nuovi rotariani che rafforzinole nostre strutture con la loro età inferiore alle“antiche” medie rotariane di età ammissibile neiClub e con la voglia di fare. Dai giovani rotariani iClub attendono dunque un sostegno concreto, sor-retto e coordinato dai dirigenti dei Club.È a loro che Bill Boyd si rivolge – e noi con lui –

per aprire la via.

La lettera del GovernatoreSettembre 2006

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N. 1 LUGLIO - OTTOBRE 2006www.rotary2120.it

Rotary International DISTRETTO 2120

Amici carissimi,questa lettera vi giunge in un momento nelquale il Distretto deve sentirsi ormai a pieno

regime nell’attuazione dei programmi che ogni clubha predisposto.Le informazioni che ho ricevuto, direttamente ed

attraverso il Segretario Distrettuale e gli Assistenti,sono positive ed incoraggianti. E me ne compiacciocon tutti.Ottobre è il mese dell’azione professionale, prin-

cipale fra le “vie d’azione” che il Rotary si è dato findalla sua nascita, quando Paul Harris e compagnidi avventura decisero di dar vita ad una istituzioneche riunisse professionisti e uomini d’affari deside-rosi di ispirare alla rettitudine dei rapporti con tuttii propri interlocutori la propria presenza attiva nellasocietà.Sono tanti i riferimenti all’azione professionale

contenuti nei documenti che costituiscono parteattiva ed integrante della nostra partecipazione allavita rotariana. A me piace legare l’azione professio-nale al tema prescelto dal Presidente InternazionaleBill Boyd: apriamo la via. Dobbiamo essere testi-moni e nello stesso tempo protagonisti di unautentico cambiamento delle regole del gioco chemetta i rotariani nelle condizioni di imprimere unasvolta positiva alle tendenze non sempre encomia-bili che la società esprime in questa fase.Azione professionale vuol dire tante cose che i

più anziani di voi conoscono assai bene. Ai più gio-vani vorrei invece dire che la loro naturale predispo-sizione al servizio, che li ha candidati ad entrare neinostri Club, trova momenti di efficace concretizza-zione in una più puntuale apertura ai rapporti congli altri.Realizzare quotidianamente l’azione professiona-

le significa porre l’accento anche sulla opportunitàdi due obiettivi che ho posti nel mio tema annuale:- più “Rotary nel Rotary”, perché il Rotary cresca

mentre si irrobustisce nella propria struttura diservizio e nella qualità dei soci;

- più “Rotary nel Territorio”, perché temi legatiallo sviluppo locale facciano premio sugli altri.

Un esempio dei vantaggi che se ne possono trar-re e che mi piace ricordare qui è quello che ha costi-tuito l’oggetto dell’Interclub che ha visto gli amicidell’area tarantina uniti nel rilancio della frutticol-tura di qualità.Su tutt’altro piano l’azione professionale ha tro-

vato espressione nel nostro Distretto attraversodecine di iniziative che vedono ciascuno di noi pro-tagonista personale di qualche impegno di primalinea. Basta ricordare le iniziative relative alla dona-zione degli organi, di cui si è discusso molto in set-tembre, e quelle che ci vedono impegnati sul nostroTerritorio ed all’estero.Raccomando ai Presidenti di enfatizzare questi

aspetti nelle riunioni del mese e di coordinarsi congli Assistenti del Governatore perché partecipinoalle riunioni insieme ai Presidenti delleCommissioni Distrettuali preposte a questa viad’azione.Essenziale sarà l’apporto anche dei Past

Governor che operano sul Territorio, la cui espe-rienza antica si rinnova in modo lusinghiero.L’azione professionale è in definitiva una praticaquotidiana personale e collettiva alla quale invitogli amici del Distretto a dedicare ancor più del lorotempo, come stile di vita che mette in risalto, fral’altro, il senso di quella rotellina che i rotarianiportano all’occhiello.Nella convinzione di poter presto superare le dif-

ficoltà che mi impediscono di essere tra voi, vi salu-to cordialmente insieme a Maria.

La lettera del GovernatoreOttobre 2006

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N. 1 LUGLIO - OTTOBRE 2006www.rotary2120.it

Dopo la parentesi dell’ estate ed i mesi dellaripresa della nostra Azione Rotarianaritengo opportuno dare corso all’ opera

iniziata, nel SIPE e nell’ Assemblea Distrettuale,con gli Assistenti del Governatore, i Presidenti deiClub, oggi ormai nel pieno delle loro funzioni, edi responsabili delle Commissioni Distrettuali e diClub.È, anzitutto, utile e doveroso chiarire un concet-

to fondamentale.Primo Responsabile della condu-zione del Distretto è il Governatore, il nostro caro,amato, stimato e benvoluto Pasquale Satalino, elui dovrà costituire Unico Riferimento nello svol-gere i nostri rispettivi mandati.Il ruolo e le specifiche responsabilità del District

Trainer sono state ben definite dal Governatore, insintonia peraltro con le Linee Guida emanate dalConsiglio Direttivo del RI (Board), e consistonoessenzialmente in due fasi di intervento: L’Istruzione e l’ Operatività del Distretto.Il voler tradurre nella nostra lingua i termini

anglosassoni porta sempre a dubbi ed incertezze.Il significato di “TRAINER” non si puo’ ridurre

alla semplice parola “Istruttore” ma va inteso nellasua interezza: è un insieme di Istruzione e Stimoload Operare mentre l’Istruzione fine a se stessa, senon è seguita da una valida operatività, resta soloun termine vacuo e privo di effetti sostanziali.Nostro ruolo precipuo è consistito nel dare

sostegno al Governatore nella formazione dei diri-genti dei Club e del Distretto facendo in modo cheacquisissero le conoscenze e le competenze neces-sarie per poter assolvere responsabilmente il loromandato soprattutto nella formazione e nella con-duzione di Club Efficienti, Club idonei a mantene-re ed accrescere l’effettivo, a realizzare progetti di

successo, a sostenere la Fondazione Rotary, a pre-parare dei dirigenti in grado di servire il Rotaryanche oltre il livello di Club.Diamo ora inizio alla seconda fase del nostro

compito.Ci riuniremo con i Responsabili delle

Commissioni Distrettuali e, con la valida opera delSegretario Distrettuale Gino Nisio e l’ausilio degliAssistenti del Governatore, procederemo ad orga-nizzare i Seminari ed Forum Distrettuali atti a daremaggior incisività all’ operare del nostro Distretto.In particolare cureremo il Seminario Distrettualesulla Leadership, il Seminario Distrettualesull'Espansione ed il Seminario Distrettuale sullaFondazione Rotary.Cureremo inoltre, dandone sostegno, tutte altre

Iniziative Distrettuali che hanno sempre caratteriz-zato l’operatività del Nostro Distretto.Chiedo a tutti gli Amici Rotariani la massima

disponibilità e collaborazione per tutto quantoandremo ad intraprendere ricordando che, comediceva Paul Harris, “Il progresso del Rotary è statosoprattutto evolutivo,si sono verificati dei cambia-menti con regolare cadenza eppure la storia delsorgere del movimento presenta una fase nellaquale l’ampliarsi dei fini e degli ideali fu talmentemarcato che può definirsi il Rinascimento delRotary”. Ed è a questo compito che invito tutti gliamici del Distretto.Siamo vicini, stretti, attorno al Nostro

Governatore certi e sicuri del Suo alto spessore cul-turale. Aiutiamolo a sviluppare ed evolvere l’Ideadel Rotary, la sua idea del Rotary.Abbiamo celebrato il Centenario della Nascita:

apprestiamoci a sviluppare ora, in una continuaevoluzione, i principi, i fini e gli ideali del Rotary.

Il ruolo e le responsabilità

di GIUSEPPE VOLPE PDG, District Trainer

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Rotary International DISTRETTO 2120

Se un banale raffreddore non avesse trattenu-to a letto il Presidente di uno dei 47 Club delDistretto, il Seminario di Informazione per i

Presidenti Eletti svoltosi nel marzo 2006 a Barlettaavrebbe registrato il primato di un “en plein” forsemai raggiunto anche in questo incontro, prope-deutico ed obbligatorio.Eccezionale anche il numero di PDG, da

Riccardo Giorgino a Francesco Tatò, FrancoInteresse e Nicola Del Secolo, Franco Anglani eTommaso Berardi, Mimmo Lamastra e GinettoMariano Mariano, Giulio Carlucci ed il decanoOttavio Lonigro, che ha portato il loro calorososaluto. Messaggi di auguri avevano inviato anche iforzati assenti Alfredo Curtotti e Andrea Ranieri.Ad ascoltare il Governatore Eletto Pasquale

Satalino, reduce dall’Assemblea Internazionale diSan Diego - dove ha ascoltato le linee programma-tiche del Presidente Internazionale 2006-2007William Boyd – c’erano anche i due prossimo DGdel Distretto, Vito Casarano e Titta De Tommasi,i dieci assistenti e la “squadra” del GovernatoreIncoming: il district trainer PDG Beppe Volpe, ilSegretario Distrettuale Luigi Nisio, il PrefettoPeppino Massarelli ed il Tesoriere Mimì Stea.Dopo i saluti del Presidente del RC Barletta,

Luigi Ceci, ottimo organizzatore del SIPE insiemealla squadra distrettuale, del subcommissarioPrefettizio e del vicario vescovile, ha introdotto ilavori il Governatore Sergio Di Gioia.Il microfono è passato poi a Pasquale Satalino,

che ha illustrato il tema del suo anno di servizio“Lead the way” tradotto in “Apriamo la via” edindicato le sue priorità operative: sviluppo dell’ef-fettivo, maggiore impegno della RotaryFoundation, un dialogo forte con il territorio, nelpiù vasto scenario euromediterraneo. Più Rotarynel Rotary, più rotariani sul territorio, potrebbeessere la sintesi massima della visione di PasqualeSatalino, che ha poi passato la parola al secondorelatore, il Governatore incoming del D 2050Gianni Jandolo, il quale ha illustrato le caratteristi-che del nuovo impianto organizzativo di Club eDistretti deciso da Evanstone.

Terzo relatore di base è stato Riccardo Mancini,come sempre prodigo di consigli per la miglioreutilizzazione della Rotary Foundation.Luigi Nisio ha successivamente intrattenuto i

Segretari mentre Pasquale, Jandolo e Beppe Volpehanno dibattuto con i Presidenti i temi trattati inprecedenza. Infine Maria Satalino, con AnnaMaria Nisio e Maria Celeste Volpe ha parlato della“famiglia del Rotary” alle numerosissime (anchequesto un altro primato) consorti intervenute.I soci del RC Barletta hanno poi ulteriormente

arricchito con la loro partecipazione la “cena del-l’amicizia”, con la quale il SIPE si è brillantementeconcluso.

Successo del 12° SIPE a Barletta

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Quando di buon mattino siamo arrivati,sabato 24 giugno 2006, tra i primi nel belsalone dello “Sheraton Nicolaus Hotel”,

luogo del primo appuntamento ufficiale del neoGovernatore con i suoi ‘sudditi’, ogni angolo par-lava di Rotary: bandiere, labari e financo i 50 gui-doncini degli altrettanti Club disposti in bella filatutt’intorno alle pareti della sala.C’è voluto del tempo perché si raggiungesse il

momento dell’inizio. Quando tra amici provenien-ti da ogni dove della Basilicata e della Puglia ci siincontra, è gran piacere non solo scambiarsi unsaluto più o meno caloroso ma anche fare un certo‘gossip’, garbato e sottovoce, che alla fin fine nonfa male e consente invece di conoscere megliouomini e cose. Onore alle bandiere e appello deiClub sono i riti entrati ormai nella consuetudine; eanche stavolta, essi sono stati rispettati.Luigi Galantucci, presidente del primo Club

barese ha portato il saluto ai congressisti,

anche a nome degli altri sodalizi cittadini.E’ andato al microfono il PDG Vito Rosano, il

quale –dopo aver salutato i presenti a nome di tuttii Past Governor italiani, di cui egli è presidente- haasserito che il Distretto 2120 si arricchisce conSatalino di un grande talento e, rivolgendosi ainuovi Presidenti dei 50 Club del ‘2120’, ha indica-to loro le strade per perseguire l’etica della respon-sabilità. Ottavio Lonigro ha fatto la stessa cosa, anome dei PDG del Distretto 2120.Breve e gradito il saluto della Governatrice Inner

Wheel Maddalena Lunati.Il Rappresentante distrettuale del Rotaract

Giuseppe De Filippis si è preso un po’ più spazio,raccontando alcuni particolari del proprio servizio.È intervenuto a questo punto il Governatore SergioDi Gioia, il quale ha porto –com’è nello stile delsoggetto- un sintetico saluto ed è passato subitoalla consegna di “Attestati di lode presidenziale” ai

presidenti di alcuniClub distintisi partico-larmente nel-l’azionerota-

La 12ª Assemblea del Distretto 2120Bari, 23-24 giugno 2006

di ALFONSO FORTE

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Rotary International DISTRETTO 2120

riana durante l’anno appena passato.Ecco i Club premiati, salvo errori od omissioni:

RC Acquabiva Gioia del Colle, Bari, Bari Ov.,Barletta, Risceglie, Bitonto Terre dell’olio, Brindisi,Brindisi V., Canosa, Lecce, Manfredonia, MartinaFranca, Monopoli, Val d’Agri. Altri Club riceveran-no, in tempo successivo, analoghi attestati. Hannoricevuto inoltre il “Riconoscimento per lo sviluppodell’Effettivo” i RC Nardò, Melfi e Potenza, mentreil ‘Crest’ del Distretto è stato assegnato ai RotarianiVito Rosano, Cosimo Lacirignola ed alRotaractiano Giuseppe De Filippis. Di Gioia ha poiinvitato Enzo Scarabello della RC Foggia al micro-fono. E qui si è aperta una piacevole e inattesaparentesi di cultura e di meditazione: il Rotarianoha infatto letto una composizione “L’angelo” diHans Christian Andersen, una favola struggente, ilracconto di un bambino malato che intreccia lapropria avventura con la storia di un fiore appassi-to. I presenti hanno potuto così vivere alcuni minu-ti in un mondo fatto di poesia e di grande umanità.“Questa è la favola del Rotary” –ha detto Di

Gioia quando Scarabello ha lasciato il microfono.“Questa è la favola che ci ha fatto cambiare stile divita e guardare diritto negli occhi i fratelli che sof-frono, che ci ha fatto diventare Rotariani che lavo-rano in silenzio, che donano e non chiedono nien-te. Questa la favola che ha fatto Rotariani delmondo, senza passaporto; che ci porta nel Benin, inRomania, in Russia, che ci ha fatto riempire i salva-danai, al solo scopo di aiutare gli altri! Buon lavo-ro a te, Pasquale”. Le edificanti parole di Sergiohanno entusiasmato l’uditorio che ha rivoltoall’amico Governatore un forte applauso. Qui èscattato il momento più bello e più significativodell’incontro assembleare, il passaggio delle conse-gne: è così accaduto che Sergio, levatosi in piedi, siè avvicinato a Pasquale Satalino, si è tolto dal colloil prestigioso collare da Governatore e lo ha trasfe-rito sulle spalle del suo successore. Un applausoscrosciante e lungo ha fatto eco nella bella sala del-l’albergo. Il nuovo Governatore è andato sul podioe, mosso da evidente commozione, ha pronunciatoil suo discorso di apertura:

Un anno per il Distretto e per il RotarySignor Governatore, Signor Presidente del Gruppo dei

Past Governor italiani Vito Rosano, Signor Presidente delcollegio dei Past Governor del D 2120 Ottavio Lonigro ed

Amici past Governor, Governatore Eletto Vito Casarano,Governatore Nominato Titta De Tommasi, Assi-stenti delGovernatore, Presidenti e componenti delle CommissioniDistrettuali, Governatrice dell’Inner Wheel MaddalenaLunati, Rappresen-tante Distrettuale del Rotaract DeFilippis e incoming Miranda, Rappresentante Distrettualedell’Interact Vozza ed Incoming Castrano, Presidente dellaCommissione Rotary Foundation Riccardo Mancini,Carissimi Presidenti in carica e incoming, AutoritàRotariane e civili, il distintivo che Sergio mi ha trasmessomi commuove e mi onora doppiamente: perché lo indossoa conclusione di un intenso anno di preparazione e di tantialtri anni di servizio ma soprattutto perché ha onorato ilpetto di un Governatore del quale ci ricorderemo a lungo,per le iniziative che ha preso e per il rigore che le ha ispira-te. Dobbiamo ringraziarlo di tutto questo, e specialmentedelle innovazioni introdotte nella antica prassi distrettuale,che prima di lui già Beppe Volpe aveva reso più dinamica ecoinvolgente.

Abbiamo una segreteria distrettuale – della cui utilitàsono certo che sarà unanime il giudizio – che raccoglieràanche i documenti dell’Archivio e della Rotary Foundation.

Abbiamo una banca dati che un banale contrattempoha inceppato proprio nel momento in cui doveva sfornarcii badge di questa assemblea.

Abbiamo avviato iniziative nuove come il seminario sullaleadership.Basterebbero queste prime realizzazioni acaratterizzare un anno di servizio, che significativamentegli assistenti di Sergio hanno voluto idealizzare nella conse-gna di una PH. Chi assume tanta eredità ne sente tutta laresponsabilità ma sa che con l’aiuto di tutti il Distrettoandrà ancora più avanti.

Lasciatemi ringraziare, insieme a Sergio, tutti voi conl’emozione più profonda che provo, in questo momentocosì straordinario della mia vita – e della mia vita di anti-co rotariano, in particolare.

Sembra ieri, il momento del mio ingresso nel Rotary, 26anni or sono, propiziato dalla calorosa presentazione diNicola Cacucci, la cui amicizia ed il cui spirito associativosono ancora per me l’espressione concreta di quello “stiledi vita” che concorre a fare del nostro sodalizio una istitu-zione davvero unica nel mondo.

Il Club Bari Sud stava per avere la “carta” ed io fuiammesso proprio in quella circostanza aggiungendomi ai25 che avevano fondato il club dopo un tirocinio durato piùdi un anno.

Ventuno anni sono invece passati dal mio primo incaricodistrettuale, affidatomi da un Governatore rigoroso e pun-tuale come Francesco Tatò.

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Dopo di lui, altri Governatori mi hanno onorato dellaloro fiducia ed io torno a ringraziarli qui oggi, perché mihanno insegnato tutti qualcosa, e tutti mi hanno gratifica-to della loro amicizia sincera.

Forte di tanto sostegno ho vissuto una esperienza sem-pre più esaltante, conoscendo tanti di voi, operando sem-pre con il massimo entusiasmo e la massima disponibilità.

Tale mi è sembrata in effetti la voglia di partecipare inprima linea, che ha contraddistinto la mia vita associativa,e mi vede qui oggi tra voi ad aprire la via.

Dieci giorni fa, a Copenhagen, nei momenti dellaConvention internazionale, ho potuto misurare ancora piùdi quanto era accaduto in febbraio a San Diego il senso edil valore del Rotary nel mondo. Non c’erano insieme a noisoltanto i 530 Governatori Eletti che avevamo conosciutoa febbraio ma venti mila rotariani venuti a portare da ogniangolo del mondo la loro esperienza di servizio vissuta inmille modi diversi ma anche la loro voglia di stare insieme.Ho visto dunque all’opera il Rotary quotidiano, variopintonegli abiti ma unanime nell’impegno. Il Rotary non si puòvivere a piccole dosi: è una benefica iniezione di fiducia chetrasforma la nostra vita, la spende sul piano della solida-rietà ma anche dell’impegno professionale attivo.

È una pianta che attecchisce dove c’è o ritorna la libertàe mette radici salde fondate sull’operosità progettualeprima che sulla rappresentatività delle persone. Basti pen-sare alle iniziative dei Club balcanici e russi – di cui abbia-mo avuto cognizione concreta anche recentemente grazie alClub Bari – alla nascita del primo Distretto russo, il

2220, all’operazione Cina e, per restare vicino casa, allesperimentazioni nella ex Yugoslavia e ora particolarmentenel Kosovo.

Mi ha colpito fra l’altro nei giorni di Copenhagen l’infor-malità di molte riunioni, anche a livello elevato, e la varie-tà delle categorie professionali rappresentate, e mi è venu-to da pensare allo sviluppo dell’effettivo, all’ingresso dinuovi soci, alle pratiche abitualmente seguite in questi casi.Al di là di quel che predichiamo puntualmente e ritual-mente, vorrei che fossimo qui tutti convinti che il nostroessere rotariani – a tutti i livelli – deve esprimersi in ter-mini di presenza attiva sul territorio oltre che di pur dove-rosa partecipazione alla vita settimanale del proprio Club.Immagino le riunioni settimanali non solo l’occasione percelebrare i grandi momenti della vita e della storia rotaria-na ma l’occasione per aggiornare il proprio livello d’impe-gno nei services.

L’ingresso di un nuovo socio non può essere l’arida certi-ficazione di un primato sociale ed economico; ammettere i“numeri uno” non è la fase conclusiva di un “cursus hono-rum” ma il punto di partenza, per un trasferimento diquelle caratteristiche in un più vasto progetto di vita chedeve vederci in prima linea nel donare noi stessi agli altri.Si è rotariani non solo partecipando alle riunioni settima-nali ma anche partecipando alle iniziative, ai services, met-tendo a disposizione dei Club e del Distretto le propriaprofessionalità, vivendo da numeri uno anche la vita asso-ciativa. Chi ha consuetudine di frequenza ai Club esterivive questa diversa modalità pragmatica.

Lo sviluppo dell’effettivo, l’espansione, la nascita dinuovi Club sono momenti cruciali per il futuro di un soda-lizio come il nostro e noi dobbiamo assolutamente rifletter-ci. Il reclutamento dei nuovi soci rappresenta il momentopiù delicato ed esaltante della vita di un Club. Il PresidenteBoyd non ci mette la fretta di alcuni suoi predecessori. Siaccontenta di un algebrico +1 nell’effettivo di ogni club –32mila in più nel mondo - e voi tutti sapete quanto siadelicato giungere a tale risultato seguendo la via più corret-ta, che ci deve far sempre privilegiare il buon socio operati-vo a quelle meramente rappresentativo e magari assentei-sta preannunciato. Senza dimenticare il giusto equilibriofra categorie, sessi ed età.

Tutto questo, e forse anche dell’altro, è contenuto in unconcetto che vorrei approfondire con voi: più Rotary nelRotary. Che vuol dire?

Molto semplicemente, vuol dire che dobbiamo riscopriree rilanciare le ragioni del nostro stare insieme, richiamarciallo spirito di Paul Harris ma anche agli obiettivi che ilRotary International ci propone, fare della Fondazione

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Rotary il riferimento costante delle nostre iniziative di soli-darietà. Dico queste cose a voi, espressione della nuovadirigenza che si sta insediando in questi giorni nei Club enel Distretto ma anche di quella eletta rappresentanza dirotariani che continuano a sentire il bisogno ed il piacere difrequentare gli eventi distrettuali perché ve ne facciateinterpreti verso gli assenti di oggi, perché sentano chesiamo vicini anche a loro e vogliamo che il nostro grandesodalizio sia sempre più compatto e quindi più attivo.

E qui siamo al tema dell’anno, che nella versione ingle-se – lead the way – è forse più immediato ed efficace delnostro “apriamo la via” Che significa “apriamo la via”, iltema prescelto dal Presidente Internazionale Bill B. Boydper il suo anno di servizio? Che significa questa cravattaabbastanza inusuale? Comincio da qui, per dirvi che que-ste variazioni di verde e di blu sono quelle del fondo madre-perlaceo della più nota delle conchiglie della NuovaZelanda, il Paese d’origine del Presidente Internazionale.

Si tratta dunque di una testimonianza di affetto per lapropria terra ma anche di un invito a fare della salvaguar-dia ambientale una delle costanti della nostra azione quo-tidiana sul territorio. Torniamo al tema dell’anno.

A San Diego, quando l’attesa dei 530 GovernatoriEletti venne finalmente soddisfatta, Bill Boyd ci ha spiega-to che quel gruppo compatto di persone che hanno scelto diesprimere attraverso il Rotary il proprio ideale di servire ilprossimo deve essere avanti – per impegno personale ediniziativa collettiva - a tutti coloro che alimentano aspira-zioni similari. I rotariani devono dunque marciare in testaal gruppo, per aprire la via agli altri.

Siamo stati in prima linea nella battaglia per sconfigge-re la poliomielite e ne raccogliamo i risultati in queste set-timane, avendo ascoltato dalla viva voce del PresidenteStenhammar che sopravvivono soltanto alcune sacche dipopolazione giovanile a rischio in Nigeria, anche per diffi-coltà di ordine burocratico e religioso, che saranno comun-que superate entro i prossimi dodici mesi.

Stiamo per esserlo nei nuovi campi di impegno che ilPresidente Boyd ha raccolto dal suo predecessore: la lottaall’analfabetismo, alla fame, alle malattie, alla sete.

Ne parleremo più diffusamente anche qui, grazie allapreziosa collaborazione degli amici ai quali ho affidato laresponsabilità di queste “enfasi” presidenziali: MariaConcetta Piacente per il tema dell’alfabetizzazione, il pdgTommaso Berardi per fame e salute, Eliana Centrone perl’acqua, sulla quale peraltro ha riferito in maniera esem-plare in occasione del recente concresso distrettuale.

Una quarta “enfasi” riguarda invece – come sapete –un tema più interno al nostro sodalizio, quello della “fami-

glia del Rotary”, che assume sfaccettature particolari aseconda dell’angolo visuale dal quale essa viene vista edaffrontata. Ne ho affidato la responsabilità ad un granderotariano, il pdg Riccardo Giorgino, oggi forzatamenteassente perché chiamato a rappresentare il PresidenteInternazionale al Congresso del Distretto 2040.

Parliamone subito, dunque, per sottolineare un piccoloparticolare, che potrebbe sfuggire: stiamo parlando difamiglia “del Rotary” e non di “famiglia nel”: il che vuoldire che le nostre famiglie non sono il tema esclusivo dellanostra attenzione ma, semmai, uno dei punti di riferimen-to. La nostra partecipazione attiva alla vita del Rotary –ci rammenta il Presidente Boyd – può svilupparsi tantomeglio se può giovarsi della comprensione, della collabora-zione, della partecipazione dei nostri familiari. Ne abbia-mo esempi fulgidi, nel nostro Distretto, che potrebberopassare anche inosservati, perché non sempre i nostri fami-liari sono a loro volta impegnati in club paralleli.Coinvolgere le nostre famiglie non solo nei momenti disocializzazione ma anche in quelli di presenza attiva, diprogettualità, di servizio è un momento degno di essere vis-suto.E lasciatemi a questo punto ringraziare Maria, che hafatto in questi anni del Rotary una parte determinantedella sua vita, senza mettere mai da parte per un soloistante gli affetti familiari.

Molte Signore sono socie attive dell’Inner Wheel, di cuivorrei tornare a parlare con il calore di un tempo, dopoqualche anno di attrenuata attenzione da parte delle pre-sidenze internazionali. Non mi è stato possibile partecipa-re al Congresso di Matera, per un impegno coincidente conla mia famiglia (che si ramifica fino in Danimarca) ma hoavuto modo di esprimere questa mia intenzione allaGovernatrice in carica ed alle numerose amiche che hoavuto l’opportunità di incontrare recentemente. Faròaltrettanto con la Governatrice Incoming, che ho sentitol’altro ieri.

Dovremo rilanciare il Rotaract e vivere con i più giovanil’incantesimo dell’Interact, che nelle passate settimane haconfermato il suo momento di vitalità recuperata.

Dopo le assicurazioni che ci hanno fornito i delegatidistrettuali che abbiamo da poco ascoltato, converrà tor-nare a parlare di Rotaract ed Interact nei prossimi mesi,con i nuovi delegati, Luigi Miranda e Valeria Casarano, econ gli amici che affettuosamente hanno dedicato e conti-nueranno a dedicare le loro energie nel seguire gli uni e glialtri: Angelo Vozza per il Rotaract e Luigi Perrone perl’Interact.

A questo punto non abbiamo ancora parlato di “fami-glia del Rotary”, che è composta da tutti coloro che a qual-

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siasi titolo hanno avuto ed hanno rapporti con la nostraIstituzione, dai borsisti ai giovani del Ryla, dai componen-ti dei Gruppi di studio a tante altre categorie di professio-nisti la cui vita è stata attraversata dal Rotary in manieratalvolta indelebile.

Allargare la presenza del Rotary sul territorio significapassare in rassegna anche questo patrimonio di esperienzeprofessionali ed umane, che hanno fra l’altro già sperimen-tato il valore della nostra Istituzione e lo sanno certamen-te apprezzare. Ma torniamo alle altre “enfasi”, per direche il nostro progetto “acqua sana per l’Africa” è tra quel-li che verranno presentati come meritevoli di una prioritàmultidistrettuale al meeting programmato per il prossimo23 marzo a Roma. Eliana se ne occuperà attivamente ed èsintonizzata anche con il coordinatore per l’acqua dellazona 12, Antonio Lico, come vi dirà sinteticamente lei stes-sa. Alfabetizzazione, fame e salute – mi permetto di anti-cipare qualche ipotesi di lavoro – non sono tematiche lon-tane ma toccano da vicino anche il nostro territorio. Bastipensare all’integrazione degli immigrati e, per fermarsi adue delle tante ipotesi prese in considerazione dalDistretto, alla donazione di organi e alla creazione di unabanca del sangue placentare.

Viviamo una nuova stagione della Rotary Foundation –ve lo dirà meglio di me Riccardo Mancini – in cui iMatching Grants non sono più necessariamente a sensounico, in direzione dei Paesi in via di sviluppo, ma possonoindividuare anche partner interessati ad appoggiare pro-getti da realizzare sul nostro territorio, come la banca delsangue placentare. Sarà una nuova occasione di cimentocon la realtà della RF che gli espertissimi esponenti dell’af-fiatata squadra di Riccardo potranno vivere.

La dotazione di partenza non è molto elevata, per ilprossimo anno di RF, ma questo è un motivo per concen-trare ulteriormente la nostra attenzione verso laFondazione e destinare ad essa la maggior parte dei servi-ce. Nello spirito di continuità che viene saggiamente rim-pinguato dal sacrosanto convincimento secondo cui “squa-dra che vince non si tocca” abbiamo rinnovato parzialmen-te la squadra distrettuale e totalmente quella degliAssistenti, con i quali abbiamo svolto un ottimo lavoro.

Vorrei esortare in questa sede gli Amici Presidenti ad unrispetto più che rigoroso delle regole e dei tempi. Pochi cihanno fatto tenere i nominativi del Consiglio e deiPresidenti di commissione, meno ci hanno comunicato illoro obiettivo di versamento alla RF e le altre informazio-ni relative al piano direttivo, malgrado le premurose atten-zioni degli Assistenti, che svolgono con crescente autorità ilproprio servizio.

Vorrei peraltro richiamare la vostra attenzione su adem-pimenti fondamentali come l’aggiornamento in temporeale della banca dati, che ci permetterà di raggiungerefinalmente tutti i soci, eliminando drasticamente l’irritan-te sperpero di materiali e francobolli e concorrendo, per lanostra parte, a fornire dati aggiornati anche ad Evanstoned allo stampatore dell’annuario.

Le vicende di quest’ultimo sono peraltro strettamentelegate anche alla fase di grande incertezza che ha accom-pagnato l’indesiderato – almeno per noi - declinodell’Istituto Culturale Rotariano e la ricerca di forme alter-native di aggregazione dei Distretti, che ci vedono impe-gnati in prima linea.

Ho accennato alla manifestazione sul tema dell’acqua aRoma. Aggiungo che il Distretto 2090 si farà battistradadei service diretti all’Albania, i cui club sono in quelDistretto per un parziale errore di valutazione commesso asuo tempo dal RI.

Al tema del Mediterraneo dedicheremo il nostro anno dilavoro in simbiosi con i Distretti 2100 e 2110, un tempouniti in un grande, unico Distretto che andava da Malta aSan Severo. Parte di questa tematica possiamo considera-re il premio “Colonie Magna Grecia”, che raccoglie attual-mente l’adesione di molti club di quel territorio e può susci-tare ulteriori entusiasmi, insieme alla FondazionePasquale Pastore.

Cresce nella considerazione nazionale anche l’iniziativadi promozione del turismo e dello sviluppo economico rea-lizzata meritoriamente dai Club che animano il “trullimare” di cui è confermato coordinatore Franco Anglani.

Come per la più recente iniziativa sul tema dell’acqua, il“trulli mare” è esempio concreto e visibile del vantaggio dilavorare insieme che viene offerto ai nostri Club.

l’ho detto e lo ripeto qui, maggiore sarà il numero diclub che si presenterà al Governatore per realizzare un ser-vice, più entusiastica sarà la risposta del Distretto. I Clubmetropolitani hanno già effettuato una scelta operativa.

Mi piacerebbe che ogni Assistente ne coordinasse unarelativa ai Club di propria pertinenza, dai quali sono giun-te peraltro proposte relative ad eventi legati alle problema-tiche del territorio, che in questo anno verranno privilegia-te. I Club dell’area jonica si occuperanno del tema delmare; quelli del sud est barese della crisi del tessile-abbi-gliamento; quelli dauni del rapporto fra sviluppo economi-co e istituzioni; quelli lucani della scuola; quelli salentini disistema agroindustriale. L’area del nord barese svilupperàil tema “dal globale al locale” e quello dell’imprenditoriagiovanile. Quanto alle quattro enfasi, gli incontri deirispettivi gruppi di lavoro e l’intreccio informativo con la14

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segreteria distrettuale e gli assistenti produrrà gli ultimiappuntamenti.

Equamente distribuiti sul territorio saranno anche gliappuntamenti tradizionali con l’espansione, la RotaryFoundation, la leadership, il Ryla.

Il Premio Colonie Magna Grecia e il Forum interdistret-tuale della Fondazione Pastore si svolgeranno invece inCampania e Calabria.

Lo scambio di gruppi di studio, propiziato ancora unavolta dall’esperienza di Gaetano Laguardia, si farà con ilConnecticut. Ho incontrato a san Diego e la settimanascorsa a Copenhagen la mia collega Susan Atkins,Governatrice del 9870, ed il suo gigantesco team leader.Chiuderemo questo anno con il Congresso del 19 maggioa Castellaneta Marina, per il quale si sta già adoperandol’Assistente Sigillino e saranno doverosamente comparteci-pi tutti i Club dell’area.

Il tutto all’insegna della continuità, che non è una inven-zione di oggi. Dei Consigli dei nostri Club fanno parte pra-ticamente da sempre il past President e l’Incoming. MoltiClub applicano il sistema della rotazione triennale nellacomposizione delle Commissioni. C’è in altri Distrettianche chi si spinge a triennalizzare l’incarico di Assistente.Oggi la continuità attraversa le persone e raggiunge i pro-grammi. Il tutto, naturalmente, con la diretta e consapevo-le partecipazione degli interessati.

È così che si potranno costruire Club sempre più efficien-ti, che mettano sullo sfondo i quattro antichi pilastri delleben note “vie d’azione” per abbracciarne altri, per così dire

trasversali:sviluppare l’Effettivo, attuare progetti di serviziefficaci,sostenere la Rotary Foundation e le sue azioni,for-mare dirigenti capaci

Si tratta, in sostanza, di snellire le strutture operativema, allo stesso tempo, di finalizzare meglio l’azione deiClub, chiamati fra l’altro a rinnovare – se non lo avesserogià fatto – i propri regolamenti.

In occasione delle visite ai Club tireremo le fila di questodiscorso ma profitteremo anche degli altri appuntamentispecifici per approfondire tutte le tematiche aperte.

La nuova esperienza di una Segreteria Distrettuale aper-ta anche a funzioni diverse ci introdurrà a nuove forme disinergia in precedenza poco praticate, in particolare fraGovernatori e loro successori, anche se ha comportato unprimo momento di novità organizzativa che stiamo smal-tendo.

Caro Governatore, Autorità Rotariane, amici tutti,miauguro di aver cominciato a corrispondere alle vostre atte-se. Un anno fa, rispondendo al vostro unanime applauso diratifica della mia nomina, vi dissi che quella unanimità ciimpegnava reciprocamente. Lo ribadisco oggi, nella consa-pevolezza che il Rotary si vive insieme.

Bill Boyd, il nostro presidente internazionale, ama ripe-tere che non basta sognare un mondo migliore. Bisognacostruirlo con pazienza e determinazione, rafforzando lenostre strutture, mettendo insomma più Rotary nelRotary.

Non possiamo aspettare che il mondo cambi. Dobbiamocambiarlo noi, operando in prima linea, perché è così che

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APRIAMO LA VIA.Relazione ampia, misurata, piena di equilibrio,

carica di esperienza e di saggezza rotariana. Unprogramma chiaro, essenziale, lucido nelle indica-zioni e nelle “vie da aprire”. I consensi alle dichia-razioni di Pasquale sono stati del tutto commisu-rati alla vastità ed alla profondità dei concettiespressi dal nuovo responsabile del Distretto.L’Assemblea si è avviata rapidamente a conclu-

sione. Per le ‘enfasi annuali’ hanno esposto i pro-pri punti di vista e i propri suggerimenti gli amicidelegati: Maria Concetta Piacente ha parlato di‘Alfabetizzazione’, Tommaso Berardi di ‘Fame esalute’, Eliana Centrone di ‘acqua’. Non si è par-lato della quarta enfasi, quella sulla ‘famiglia’,essendo il PDG Riccardo Giorgino, allo scopodelegato, era contemporaneamente impegnato inaltro obbligo rotariano esterno.Ultimo tema in programma era la relazione sulla

“Fondazione Rotary”. A tanto ha provveduto, conla sua nota professionalità, Riccardo Mancini. Lasua è stata un’esposizione meticolosa e lucidainsieme; di essa diamo qui le linee essenziali.

Mancini ha riferito che sono aumentati, nell’arcodi un anno, i Soci ‘Benefattori’: da 27 al 1° luglio2005 a 44 al 30 giugno 2006. Ha detto che le‘Sovvenzioni annuali a favore del nostro Distrettoper l’anno appena concluso sono ammontate a109.822 dollari, che sono stati così destinati: “borse degli ‘Ambasciatori’ per 50.000 dollari,Sovvenzioni semplici per 11.523 dollari eSovvenzioni paritarie per 48.299 dollari. In ordinealle Contribuzioni a favore della F.R., hanno parte-cipato 40 dei 47 Club del Distretto per un totale didollari 156.348; le maggiori contribuzioni sonostate effettuate dal RC Bari per dollari 10.735, dalRC Taranto per doll. 7.560 e dal RC Bari Castelliper doll. 7.051.

Nel pomeriggio del 24 giugno si sono svolte le‘Sessioni separate’ dei nuovi Presidenti, deiSegretari, dei Tesorieri, dei Prefetti e dei responsa-bili della Fondazione.

La cena di gala ha posto fine ad un’Assembleainteressante per i contenuti e adeguatamente par-

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Inserto al N. 1 LUGLIO - OTTOBRE 2006www.rotary2120.it

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Èandata proprio così. Appena arrivati nelladignitosa ‘Corte degli aranci’ in quel diMolfetta, abbiamo avvertito che l’aria che

menava era alquanto diversa da quella che regnadurante i nostri incontri istituzionali. C’era nell’am-biente qualcosa che sapeva di attesa, di incognito,quasi di sorpresa. Poi si è ripristinata una certanormalità quando il PDG Tommaso Berardi hapreso le redini dell’incontro e le ha tenute, con gar-bata fermezza, fino alla fine.Ma andiamo con ordine. Dopo la tradizionale

apertura con inni e saluti, ha preso la parola LuigiPalombella, Presidente del RC Molfetta, a cui va ilmerito principale dell’organizzazione. Palombellaha parlato da quell’uomo di cultura che è. Egli èpartito con l’affermare che l’odierno Seminario èl’occasione giusta per riflettere sulla FondazioneROTARY allo scopo di conoscerla meglio, dicoglierne la varietà delle attività che promuove, difare il punto sulla situazione della Fondazione sulnostro Distretto. Il Presidente del RC Molfetta,dopo aver affermato come in ogni attività dellaF.R., anche quella che a noi sembra la più modesta,ci sia tutto il Rotary nel suo insieme e nei suoi prin-cipi fondamentali, ha concluso –particolarmenteapplaudito: “…E se ne prese cura…”. Dalla parabo-la del Buon Samaritano del Vangelo di Luca, ecco

delinearsi la finalità fondamentale della Fondazio-ne Rotary: farsi prossimo di chi ha bisogno di cia-scuno di noi. L’invito allora è a collocarsi in questoorizzonte, a cominciare da questo seminario”.È seguito un breve intervento del PDG Beppe

Volpe, il quale ha portato il saluto del Distretto aipartecipanti, nella sua veste di Istruttore distrettua-le. Egli ha avuto espressioni di apprezzamento peril cammino che il ‘2120’ sta compiendo, un cammi-no che si sviluppa ‘a buon passo’ e che sta dandofrutti che fanno ben sperare, grazie anche al rinno-vato impulso conferito, nell’ambito del nostroDistretto, alla Rotary Foundation da RiccardoMancini verso la realizzazione di opere sempre piùimportanti.Tommaso Berardi ha aperto, a questo punto, i

lavori veri e propri del Seminario, comunicando cheil senso che si è inteso conferire all’incontro odier-no si discosta dai Seminari sulla RF degli anni pas-sati; quest’anno la riunione sarebbe stata impron-tata al massimo pragmatismo, per cui i lavorisarebbero stati incentrati più che sulla tradizionalerelazione, su molteplici testimonianze di vita vissu-ta. Tommaso ha poi tratteggiato rapidamente lebasi si cui opera la Fondazione, indicandone le fon-damentali finalità. L’esecuzione della famosa‘Imagine’ di John Lennon ha contribuito a diffonde-

Il primo numero della Rivista distrettuale 2006-07 era stato chiuso con una necessaria “accelerata” finale,per consentire agli amici Rotariani del ‘2120’ di conoscere tutto quanto ha caratterizzato i primi quattro mesidell’anno rotariano. Poi, si è verificato un fatto che non esitiamo a definire straordinario: l’intervento-sorpre-sa del Governatore Pasquale Satalino ai lavori del Seminario sulla Fondazione Rotary, celebrato a Molfettadomenica 19 novembre. Un evento, questo che ha sollecitato (e pienamente giustificato)l’integrazione a marceforzate del n. 1 della Rivista con la cronaca del Seminario, al fine di farla pervenire con estrema immediatez-za a tutti i Rotariani che non hanno potuto partecipare il 19 scorso all’interessante incontro.

Ci si passi dunque, questo eccezionale ‘fuori sacco’ che non turba l’intera struttura della Rivista e che rende,soprattutto, un simpatico doveroso omaggio a Pasquale Satalino, nostro amato Governatore.

Il Redattore del presente reportage, i cui elementi ha tratto a volo dalla voce dei singoli protagonisti delSeminario, chiede venia agli stessi per eventuali involontarie imprecisioni. Egli porge infine - per espressa volon-tà di Pasquale Satalino- il più vivo grazie a Tommaso Berardi, per il particolare impegno profuso nella realiz-zazione dell’incontro.

E raccontiamo ora questo “Seminario all’insegna dell’emozione”.

Un Seminarioall’insegna dell’emozione

di ALFONSO FORTE

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re nella sala un’aria incantata di attenzione e diamicizia.Il Sindaco di Molfetta Antonio Azzollini ha volu-

to percorrere lo stesso binario di pragmatismo,annunziato da Berardi; pertanto, dopo veloci salu-ti, è entrato nel tema proponendo all’uditorio uncaso concreto di ‘etica pubblica’. Egli ha annunzia-to che fra giorni si aprirà in Molfetta la primaFacoltà di laurea breve in materia infermieristica.La ricerca di adeguati locali destinati all’iniziativanon è stata facile; essa si è peraltro risolta nel modomigliore, grazie allo spirito di solidarietà sociale delRotariano Prof. Luigi Palombella che ha messo adisposizione del Sindaco e della Facoltà alcune auledella Scuola da lui diretta.Antonello Zarda, Assessore provinciale alla soli-

darietà, ha portato il proprio contributo ai lavori ,sottolineando in particolare come tra i compiti isti-tuzionali svolti dall’organismo da lui diretto el’azione del R.I. vi sia una grande affinità.“Dobbiamo fare in modo –ha concluso Zarda- cheognuno di noi si senta operatore di solidarietà”.Breve l’intervento di Riccardo Mancini nella sua

veste di Coordinatore distrettuale per la R.F., cheha tratteggiato le varie attività nelle quali si esplicail ruolo della Fondazione.A questo punto, il Seminario è passato di nuovo

nelle mani di Berardi, il quale ha diretto una inte-ressante carrellata di testimonianze che, meglio diogni altro sistema, hanno messo nella più autenti-ca luce l’opera che il Rotary e, in particolare, iRotariani del ‘2120’ vanno espletando sul pianodella solidarietà sociale.Marcella Carella ha fatto parte nel 2004 dello

Scambio di Gruppi di Studio organizzato dalDistretto: in Giappone, la brillante giovane ha con-seguito un’intensa esperienza professionale che le èvalsa e le vale nella sua giornaliera attività di chirur-go. Non meno rilevante il patrimonio di amicizieconquistato nel corso di quello Scambio.Silvio Spini, grazie alla sponsorizzazione del RC

Gallipoli, ha utilizzato una Borsa degli Ambascia-tori del Rotary ed è appena reduce da uno ‘stage’presso la ‘Sorbona’ di Parigi, che gli ha consentitodi espletare un ‘master’ in filosofia. Il giovane hasvolto una propria testimonianza nel corso di unincontro organizzato dall’Unesco, ha collaboratoai lavori di un ‘banco alimentare’, ha maturatointensi rapporti di lavoro con alcuni borsisti di altripaesi ed ora si dedica a completare in Italia un‘dottorato di ricerca’.Vincenzo Sassanelli ha raccontato l’esperienza

conseguita circa venti anni fa negli Stati Uniti,quale membro del primo Scambio di gruppi di stu-

dio. Egli ha poi informato che, insieme ad altri pro-fessionisti, sta pensando all’organizzazione di un’‘Associazione mondiale degli ex borsisti della R.F.’:“si tratta –ha detto Sassanelli- di un grande eserci-to di uomini di buona volontà che va valorizzato aifini della comprensione e della pace”. L’amicoVincenzo è da 2003 Socio del RC Bari e –secondo ilPDG Berardi- è ‘un Rotariano con la R maiuscola”.È intervenuto poi Vito Scarola, attuale presiden-

te del RC Bari Castello, il quale ha esposto l’interes-sante lavoro di ricerca che la Dr.ssa Anna Paradisidi Bari sta svolgendo attualmente in Svezia, qualeutilizzatrice di una Borsa degli Ambasciatori spon-sorizzata dallo stesso Club.Di particolare interesse l’intervento di Leonardo

Di Liso, infermiere presso l’Ospedale ‘Di Venere’ diBari, il quale usufruirà nell’anno rotariano 2007/08di una borsa di studio semestrale all’estero.Obiettivo del giovane è la promozione e la diffusio-ne della ricerca scientifica nel settore infermieristi-co, anche sotto gli aspetti medico-legali.Invitato da Berardi, ha preso la parola il PDG

Riccardo Giorgino. Lo stimato Rotariano ha affer-mato di essere da anni Presidente dellaCommissione distrettuale per le Borse di studio e diaver tratto da tale impegno utili conoscenze, per ilmiglioramento della speciale attività. Sulla base ditanto, egli ha segnalato l’opportunità di diffondereall’esterno l’informazione dell’istituto delle borse distudio della Fondazione attraverso le pubblicazionirotariane ed ha inoltre auspicato l’aumento delladisponibilità delle stesse borse. “C’è comunque daessere soddisfatti –ha aggiunto il past Governor-,perché il nostro Distretto sta ‘aprendo la via’ a tantigiovani che si vanno affermando –grazie alle borse-non solo sul piano rotariano ma soprattutto suquello professionistico”.Il microfono è andato a questo punto ai due

amici che, nei due anni prossimi, assumeranno ilruolo di Governatore del Distretto 2120.Vito Casarano ha annunziato che è sua intenzio-

ne dare ulteriore impulso e valorizzazione agliScambi di gruppi di studio. Al riguardo, ha dettoche nel corso del proprio anno di impegno distret-tuale lo scambio avverrà con giovani professionistidell’India.Giambattista De Tommasi ha ribadito che la

maggiore attenzione dei responsabili del R.I., alivello centrale come a quello periferico, deve esse-re rivolta ai giovani ed al loro coinvolgimento nelleattività dei Club. “Sono i giovani che dovrannogestire il futuro dell’Associazione e sarà quest’ulti-ma che potrà cambiare la vita dei giovani”. È statala volta, a questo punto, della presentazione del

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Inserto al N. 1 LUGLIO - OTTOBRE 2006www.rotary2120.it

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‘Gruppo di studio’ del nostro Distretto che realizze-rà –dal 14 aprile al 12 maggio 2007- il proprio sog-giorno nel territorio del Distretto USA 7890(Connecticut e parte Massachusetts), mentrel’omologo gruppo americano sarà in Puglia eBasilicata dal 2 maggio al 3 giugno 2007.A presentare i giovani italiani è stato il Rotariano

Gaetano Laguardia, nella sua veste di Presidentedella speciale Commissione distrettuale. Ecco icomponenti, con l’indicazione dei rispettivi Clubsponsor:Team leader: Fabio Ninfole (RC Taranto MagnaGrecia)Membri: Giuseppina Venezia (RC Matera), MicaelaTroiano (RC Foggia Capitanata), Valentina Santo-liquido (RC Bari Ovest), Silvio Sancilio (RC BariMediterraneo).È stato in questo preciso istante che nella sala,

prima cauto poi manmano più forte, si è sparso unbrusio diventato subito mormorio. Stava per sve-

larsi la sorpresa. Infatti, ecco Tommaso Berardi:“Amici, arriva tra di noi il nostro GovernatorePasquale Satalino!”. Il mormorio si è trasformatoimmediatamente in un applauso forte e concitato,che ha accolto l’ingresso di Pasquale, amabilmen-te avviato verso il tavolo della presidenza col sup-porto di una sedia mobile. Il nostro amico, visibil-mente commosso, ha detto: “E’ successo…è suc-cesso. E così come è successo, dobbiamo uscirne.Questa vostra accoglienza è la migliore testimo-nianza di vederci venir fuori. Vedo, sento che c’è intutti noi la voglia grande di crescere, di andareavanti. Grazie per questo modo di accogliermi, eora mi accompagno a voi per seguire questi nostrilavori”.Breve la replica di Tommaso Berardi:“Siamo tutti noi che ti ringraziamo, Pasquale, peraver voluto essere a tutti i costi tra di noi!”.Elevato il tasso di commozione che ha aleggiato

per tutta la sala. Chi scrive ha potuto leggere inmolti visi sentimenti di forte emozione, mentrequalche lacrima scivolava dalle gote di alcuneSignore.

La bella parentesi si èchiusa, mentre Berardiriprendeva il filo delle pre-sentazioni, dando spazioad altre testimonianzeintese a mettere in lucealcune provvidenze elargitedalla Fondazione in pienoaccordo con i Club Rotarydel Distretto.E’ così intervenuta la

Rotariana Angela Perrinodel RC Brindisi, la quale haesposto in breve il progettoche il Club ha realizzato,grazie ad una Sovvenzione semplificata R.F., afavore della “Cooperativa oltre l’orizzonte” costi-tuita da genitori di ragazzi diversamente abili. Ilprogetto si è sostanziato nell’acquisto di una strut-tura frigorifera, la cui esigenza era particolarmenteavvertita per l’assistenza ai giovani handicappatiCarmela Cipriani del RC Casamassima-Terra dei

Peuceti ha commentato il progetto-sovvenzionesemplificata realizzato nello scorso anno rotariano,con il quale è stato possibile dotare il reparto diOnco-ematologia pediatrica del Policlinico baresedi una macchina lavasciuga e di altra per la produ-zione di ghiaccio.Per i ‘Benefattori della R.F.’ è intervenuto

Romano Vicario, il quale ha precisato che quellaistituzione si regge esclusivamente su contribuzionivolontarie dei singoli Rotariani. Ciò non togliecomunque che la stessa R.F. inviti i Rotariani adevolvere somme a suo favore. Col minimo contri-buto di mille dollari si ha diritto al riconoscimentodi “Socio Benefattore”. Ad oggi, Vicario ha detto,figurano nel Distretto 2120 ben 60 Benefattoriappartenenti a 28 Club. Notizie appena giunte,hanno intanto informato che in data odierna altritre Rotariani si sono aggiunti all’elenco. Durantel’esposizione di Romano è intervenuta l’AssistenteMarcella De Gregorio, la quale ha comunicato l’in-tenzione di devolvere alla particolare istituzione lasomma da lei precedentemente destinata ad unviaggio. Vicario ha infine auspicato che altri Clubpartecipino con propri membri ad incrementarel’elenco distrettuale dei ‘Benefattori’.Nello stesso ambito, il Governatore Satalino ha

proceduto alla consegna dell’ ‘aletta’ di Benefatto-re ai Rotariani Vincenzo Benagiano, Giambattista DeTommasi, Riccardo Infante e Domenico Mutino.Pochi doverosi minuti sono stati dedicati alla

‘PolioPlus’; ne ha parlato il responsabile distrettua-le Pasquale Ginevrino. Dopo aver affermato che

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Il Governatore Pasquale Satalino aveva da mesiprospettato l’idea di realizzare nell’ambito distret-tuale un incontro sulla delicata ed importante

materia dei trapianti di organi. La proposta gli erapervenuta dal PDG Tommaso Berardi, che dell’azionea favore dei trapianti ha fatto una sua particolare bat-taglia. Una proposta che non poteva non essere presain considerazione: essa, oltre tutto, avrebbe confer-mato ancora una volta l’impegno del Distretto e delRotary verso i grandi problemi della salute dei cittadi-ni. E così, grazie alla collaborazione ed all’ospitalitàdella Fiera del Levante, è stato realizzato mercoledì 13settembre un Forum distrettuale sul tema specifico:“La donazione del sangue placentare. Una risorsa perla vita; l’impegno del Rotary”. Un argomento di estre-ma rilevanza e di non meno spiccata attualità, che havisto alternarsi sull’ampio palco dello “Spazio 7”della nostra Fiera uno stuolo di medici specialisti e diillustri studiosi della particolare materia. È stato com-pito del Rotariano Giovanni Sinesi, nella sua veste diAssistente del Governatore per l’area Bari, ad aprire ilavori ed a portare ai convenuti il saluto calorosodello stesso Satalino, impedito a partecipare per viadi un’indisposizione. Ecco, in sintesi, i concetti espo-sti da Sinesi:” Ogni anno nascono in Italia circa500.000 bambini. Con ognuno di loro potrebbenascere anche una nuova speranza di vita: quella disalvare un bambino malato di leucemia, il tumore delsangue che nel nostro Paese colpisce ogni anno circa430 bambini sotto i 14 anni. Tutto ciò può avveniregrazie al trapianto di sangue prelevato dal cordoneombelicale, tessuto che lega il neonato alla madre eche dopo il parto viene normalmente gettato via. Ilprimo trapianto di cellule staminali da sangue pla-centare è stato eseguito con successo a Parigi nel1988. Da quella data ad oggi sono stati eseguiti nelmondo oltre 2.000 trapianti con sangue placentare. IlGovernatore Pasquale Satalino, nella presentazione diquesto Forum ha scritto "Educare alla donazione del

sangue placentare significa professare l’etica dellasolidarietà”. Ai Rotariani, promotori nella società del-l’etica della solidarietà, compete anche il compito diaiutare a tracciare la via. E' questo il senso dellanostra partecipazione a questo incontro”.Breve l’intervento del Presidente della Fiera

Lobuono che, nel portare il saluto dell’Ente ai presen-ti, ha sottolineato la valenza umanitaria del tema chesarebbe stato di lì a poco trattato.Al PDG Tommaso Berardi è stato affidato il compi-

to di presentare il tema del Forum, nella sua veste diCoordinatore distrettuale del Programma ‘Rotary esalute’. Egli ha sottolineato il ruolo sempre più rile-vante che il R.I. va svolgendo a favore della salvaguar-dia della salute delle comunità indigenti, ruolo chepiù di recente ha riguardato anche la donazione degliorgani a scopo di trapianto. Quando Berardi ha ricor-dato come sia stata precisa volontà del GovernatoreSatalino di portare l’attenzione suila donazione delsangue placentare, l’assemblea ha rivolto a Pasqualeun forte caloroso applauso.L’intervento di Berardi è stato chiuso felicemente

con la trasmissione della canzone “Imagine” di JohnLennon.A questo punto, ha preso la parola il primo relato-

re ufficiale del Forum, il Prof. Vincenzo Liso,Ordinario di Ematologia nell’Università di Bari, ilquale ha centrato il proprio intervento su “Attualitàed applicazione in oncoematologia delle cellule sta-minali”. Liso ha illustrato la funzione ed i meccanismi

L’impegno del 2120 per la salute

A Bari un importanteForum sui trapianti

di ALFONSO FORTE

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di azione delle cellule staminali emopoietiche, le qualipossono svilupparsi in molti organi del corpo umano(midollo, sangue periferico, cordone ombelicale,ecc.), si riproducono con regolarità rimpiazzando lecellule normali, migrando nei diversi tessuti. Graziealle specifiche proprietà da esse godute, le staminalipossono essere trapiantate negli organi affetti daneoplasie.L’intervento che si sarebbe rivelato il più interessan-

te per la profondità dell’analisi, la densità dei conte-nuti e la rilevanza delle indicazioni è stato quello delProf. Guido Lucarelli, Direttore dell’ InternationalCenter for Transplantation e dell’IstitutoMediterraneo di Ematologia. Scienziato di famamondiale, l’insigne Relatore ha presentato i fruttidella propria lunga esperienza di ricerca. La termino-logia specifica utilizzata e i riferimenti rigorosamenteprofessionali hanno reso complicato il compito delRedattore, sicché solo pochi dettagli è stato possibileraccogliere e lasciare qui a memoria. Lucarelli ha illu-strato il meccanismo attraverso cui si esercita la sosti-tuzione di cellule minate da patologia con quelle sta-minali: servendosi di eloquenti diapositive ha spiega-to l’evoluzione nel fegato e nel midollo del feto dellestaminali, chiarendo poi i successi conseguiti nel tra-pianto di esse in parti malate dell’organismo umano.Egli ha quindi approfondito le peculiari proprietàterapeutiche del cordone ombelicale, citando i suc-cessi conseguiti di recente nella terapia genica dellatalassemia grazie al contributo di donatori consan-guinei compatibili.Ha fatto ingresso, intanto, nella sala il Governa-

tore della Regione Puglia Niki Vendola, al quale èstata la parola subito dopo la magistrale relazioneLucarelli. L’ospite politico si è dichiarato fortunato diessere giunto in tempo per ascoltare buona parte del-l’intervento dell’illustre Ricercatore. Ed ha aggiunto:

“Ora mi verrebbe di chiedere ai miei amici pugliesi:Vogliamo fare un progetto concreto su quello cheLucarelli ci ha appena illustrato?” . “Noi qui in Puglia–ha detto il Governatore- siamo tra i primi comedonatori di sangue, non a caso abbiamo appenavarato il ‘Piano sangue’, ma siamo purtroppo ancoramolto indietro nel campo delle donazioni di organi.Ringrazio il Rotary che oggi ci dà una grande occasio-ne di riflessione e di indicazioni; esso ci conferma lanecessità di dare impulso a quella ricerca che segnaoggi negativamente le dinamiche di sviluppo regiona-le. Si tratta di problematiche da consegnare alla pub-blica discussione: è una rivoluzione complessa, allacui soluzione ci stiamo provando”. Interessante edaltamente professionale l’intervento del Prof.Francesco Paolo Schena, Coordinatore delProgramma dei Trapianti della Regione Puglia. Il notoDocente ha citato con opportuni commenti le normeeuropee e nazionali che in atto vanno regolando lacomplessa materia dei trapianti:- Direttiva Europea 2004 n. 23: norme per la quali-

tà e la sicurezza di tessuti e cellule da applicaresull’uomo;

- Accordo Italia-Regioni per la disciplina di reperi-mento, trattamento, conservazione dei tessutiumani;

- Accordo Italia-Regioni per la raccolta, manipola-zione e impiego clinico delle cellule staminali;

- Accordo Italia-Regioni per i requisiti minimi per lamanipolazione di cellule umane ingegnerizzatedestinate all’applicazione sull’uomo.

Il Prof. Schena ha quindi informato che in Pugliaesistono ed operano Banche della cute, dei vasi e dellevalvole-vasi. Ha detto anche che nella regione opera-no quattro Centri Trapianti di cellule staminali, men-tre in tutta Italia (nessuna in Puglia) agiscono sedicibanche di sangue cordonale. Ha infine comunicatoche nel luglio 2006 è stato presentato un progettointeso ad istituire nell’ambito del Policlinico di Bariun Centro-banca per il trapianto di cordone ombeli-cale, che risponda alle caratteristiche di qualità e disicurezza contemplate dalle vigenti normative euro-pee e nazionali.Vivace l’intervento della Rotariana Marcella Di

Gregorio, past Presidente del RC Risceglie che da annisi dedica alle problematiche inerenti alle donazioni.Essa ha collaborato e collabora tuttora all’attivitàdell’Associazione Donatrici Italiane Sangue diCordone Ombelicale -ADISCO-, che costituita a18

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Roma nel 1995 raccoglie le persone che intendonocontribuire alla divulgazione della donazione di san-gue placentare da utilizzare per trapianto. La DiGregorio ha colto l’occasione per auspicare la crea-zione di una banca regionale Puglia-Basilicata dell’in-dicata Associazione.Il Prof. FilippoMaria Boscia, Vice Presidente Vicario

dei Medici Cattolici Italiani, ha portato un forte con-tributo ai lavori del Forum, sulla base della lunga spe-rimentazione svolta nella particolare materia pressol’Ospedale ‘Di Venere’ di Bari. Dopo una breve pre-messa che ha evidenziato l’etica professionale a cui siispira il noto ginecologo, Boscia ha prospettato l’op-portunità della creazione di un Laboratorio interdisci-plinare per la ricerca sulle cellule staminali e sul lorotrapianto. Al riguardo –secondo l’oratore- esiste inPuglia un’apprezzabile sensibilità presso le partorien-ti: oltre il 30% si è infatti dichiarata disposta alladonazione del proprio sangue placentare. Il Relatoreha poi commentato alcune immagini relative ai requi-siti necessari perché si possa donare sangue del cor-done ombelicale. Ha precisato che, al riguardo, sirende indispensabile il ‘consenso informato’ delledonatrici; da ciò deriva la necessità che si instauri unprocesso etico-educativo: “educare alla cultura delledonazioni significa educare alla solidarietà”.E’ andato al microfono il Dr. Roberto Saccozzi,

Chirurgo Oncologo e Presidente del RC Cerignola. IlRelatore ha auspicato l’incremento della ricerca nelcomparto delle cellule staminali, con particolareriguardo all’area del Distretto appulo-lucano. IlRotary –ha asserito Saccozzi- dovrebbe sposare l’ideadi un’ “intesa mediterranea” sulla donazione del san-gue placentare. Il Dr. Eugenio Peres, Rotariano delClub di Canosa e Direttore del Servizio di Immuno-ematologia e Trapianti presso l’Ospedale di Andria,ha sottolineato il ruolo del medico trasfusionista nelcampo dei trapianti di sangue placentare.Telegrafico l’intervento del Prof. Raffaele Numo,

Socio del RC Bari Sud e Direttore del Centro diReumatologia del Policlinico di Bari. Il noto studiosoha chiarito le numerose opportunità di impiego dellecellule staminali in Reumatologia ma anche in altrepatologie.Ultima Relatrice è stata la Prof.ssa Giorgina

Specchia, Ordinario di Ematologia nell’Università diBari. La Docente ha parlato delle esperienze conse-guite nella conoscenza morfologica delle cellule sta-minali tratte da pazienti leucemici e dei successi con-

seguiti attraverso trapianti autonomi. La Prof.ssaSpecchia non ha mancato di sollecitare più ampie ini-ziative di ricerca nel particolare settore. Il Forum si ècosì avviato a conclusione. E chiusura più congenialenon poteva esserci che attraverso la parola responsa-bile dell’Assessore Regionale alla Salute, Dr. AlbertoTedesco. L’uomo politico è partito col ringraziare ilRotary per l’ulteriore testimonianza offerta con ilForum odierno; testimonianza di alta sensibilità afavore della salute della popolazione, mettendo sul

tappeto tematiche di grande rilevanza medica e socia-le. Un tema, quello odierno, che sollecita non solol’attenzione della pubblica opinione ma soprattuttoquella dei responsabili politici e che mette in forte evi-denza quella certa ‘desertificazione’ sotto Roma del‘sistema bancario’ di cellule staminali e quant’altro.“Occorre dunque –ha dichiarato Tedesco- colmarequesto ‘gap’ organizzativo con l’urgenza che il casochiede. Poi l’Assessore ha informato che la RegionePuglia si va movendo e pensa alla creazione di unapposito Servizio, che potrebbe incentrarsi in una‘Banca dei tessuti’, che potrebbe essere inserito nel‘Piano regionale della salute’; programma che si trovain avanzata progettazione e che dovrebbe portare acreare una rete razionale di strutture e di interventi eche, nel tempo, dovrebbe aprirsi ad una collaborazio-ne con i Paesi mediterranei.La chiusura dell’interessante convegno distrettuale

è stata opportunamente affidata dal conduttoreBerardi, in assenza del Governatore Satalino, al PDGVito Andrea Ranieri. “L’odierno Forum –ha dichiaratoRanieri- è stata la prova tangibile di quanto e di come ilRotary si impegni nel ‘servire’ la civile comunità. Un convegnocome quello di oggi ha fornito indicazioni estremamente utilisul piano professionale non solo ma anche sul piano della poli-tica futura da adottarsi in materia sanitaria, a livello regiona-le. L’augurio che faccio a tutti noi è che in tempi brevi si rea-lizzi tutto quanto di interessante e di pragmatico abbiamoavuto oggi il modo e la fortuna di apprendere”.

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Ogni giorno nelle comunità del mondo inte-ro i Rotary Club lavorano attivamente permigliorare la qualità di vita della Società

dedicandosi ad una varietà impressionante diAzioni di Pubblico Interesse.Molti dei bisogni affrontati dai Rotariani conser-

vano tutta la loro importanza, ma emergonoanche nuove preoccupazioni per identificare lequali il Consiglio Centrale del RotaryInternazionale ha approvato una selezione diopportunità di Servizio che i Club e Distrettidovrebbero prendere in considerazione:- Infanzia in pericolo- Persone disabili- Salute- Comprensione ed Amicizia internazionale- Alfabetizzazione- Questioni demografiche- Povertà e Fame- Salviamo il Pianeta Terra- Problemi urbaniI risultati di interventi compatti del mondo

Rotariano sono stati tantissimi, riconosciutidall’UNICEF e dall’OMS.I più appariscenti sono stati la Campagna Polio

Plus che ha portato all’eradicazione quasi comple-ta della Polio e per noi Italiani, la campagna “Vitaper l’Albania” che ha permesso di vaccinare tutti ibambini in Albania contro l’epatite B che era pre-sente come malattia endemica in quel Paese.Nel 1978 ebbe avvio il Programma 3H (Health,

Hunger, Humanity).Da quella data i Rotary Club non hanno mai

allentato gli sforzi volti ad alleviare la sofferenza ea offrire cure vitali a milioni di persone. Ma agarantire una salute migliore a tutti è un compitosempre mutevole e sempre ambizioso. Malgrado iprogressi medici rivoluzionari che hanno innalza-to la speranza di vita e migliorato la qualità dellavita, non tutti godono dei vantaggi di una salutemigliore, come segnalano l’OMS e l’UNICEF:

• se i tassi di mortalità infantile globalmente sonoscesi di due terzi dal 1950, in alcuni Paesi in viadi sviluppo i tassi di mortalità dei bambini di etàinferiore ai 5 anni sono 50 volte più elevati chenel mondo industrializzato.

• In molti Paesi in via di sviluppo, l’AIDS aumentai tassi di mortalità infantile e riduce sensibilmen-te la speranza di vita; in almeno due nazioni afri-cane, il 25% della popolazione è affetto dal virusHIV, che provoca l’AIDS.

• Benché molte malattie mortali come la polio-mielite siano state quasi eliminate del tutto,almeno 30 nuove malattie infettive – per moltedelle quali attualmente non esistono né un trat-tamento, né un vaccino – sono emerse durantegli ultimi 20 anni, minacciando la salute di cen-tinaia di milioni di persone.

• Nei Paesi industrializzati, i principali problemi disalute sono malattie non trasmissibili, come leaffezioni cardiache e il cancro, spesso legate aun’alimentazione ricca di grassi, al fumo, all’as-senza di attività fisica e ad altre scelte inerenti lostile di vita.

• Nei Paesi in via di sviluppo, le principali cause dimorte restano lemalattie infettive, comprese lema-lattie respiratorie, la tubercolosi e la malaria, spes-so associate alla povertà e ad ambienti malsani.

I Rotariani sono attivi su vari fronti per consen-tire alla gente di accedere alle cure della salute,creare ambienti favorevoli e imparare a fare sceltesane.Nell’ambito dell’enfasi indicate dal Presidente

Boyd, la salute riveste una priorità.Io vorrei soffermarmi su un problema emergente

sempre di più nei Paesi industrializzati e cioè lemalattie oncologiche, considerate costantementeed erroneamente come incurabili.L’incurabilità spesso deriva da una diagnosi in

fase avanzata della malattie e dalla mancanza diprevenzione.

Rotary e salute

di TOMMASO BERARDI

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Io ritengo che l’impegno del Rotary (data la tra-sversalità di professionalità esistenti nei Club e chepermette di raggiungere la maggior parte degliambienti professionali e di lavoro) possa rappre-sentare un mezzo importante per realizzare unamigliore qualità di vita in rapporto all’acquisizioneculturale della importanza della prevenzione onco-logica.La salute, componente primaria del benessere

dell’essere umano, resta ancora oggi fuori del rag-gio d’azione individuale per vari strati della popo-lazione, anche quelli che hanno potuto usufruire diun grado elevato di istruzione.Le persone tendono a sentirsi benedette se

godono di buona salute.I progressi compiuti nel campo della salute e le

scelte che ne conseguono forniscono alle genera-zioni attuali un’opportunità concreta per com-prendere che la propria salute, come anche quelladella propria famiglia e di tutta la società, è inlarga misura nelle mani di ognuno di noi.Secondo un recente rapporto del CIRC (Centro

Internazionale Ricerche sul Cancro) le Societàdevono cambiare priorità facendo passare la pre-venzione prima della diagnosi e del trattamento.La prevenzione primaria riguarda:

a) la lotta al tabagismo responsabile del 30% ditutti i casi di cancro (la principale sostanzacancerogena è il catrame; il fumo di sigarettacontiene più di 4.000 sostanze chimiche di cui60 sono ritenute cancerogene ed in grado dicausare danni al DNA).

b) Lo sviluppo e la migliore conoscenza della can-cerogenesi ambientale e professionale (respon-sabile del 17% di tutti i casi di cancro).

c) L’applicazione, nei casi possibili, della “che-mioprevenzione” mirante alla interruzione delprocesso di cancerogenesi mediante compostichimici o sostanze presenti nella dieta (retinoi-di, antiossidanti – vitamina C, betacarotene) osomministrazione di preparati ormonali (tipoTamoxifene).

Proponendo la salute come risorsa, l’OMS esor-ta i governi a pianificarne la massima produzione

tramite lo sviluppo sociale ed economico di tutti isettori: dell’agricoltura, del commercio, dell’indu-stria, dell’istruzione e della comunicazione.La promozione della salute richiede iniziative

coraggiose e diffuse in tutta la Società.Bisogna sensibilizzare la Società, in tutte le sue

componenti, al concetto che la promozione dellasalute non è un costo ma un essenziale e saggioinvestimento tramite il quale il benessere degliuomini, il successo delle imprese e la prosperitàdelle nazioni possono tutti essere migliorati.La sfida della promozione della salute nel nuovo

millennio è quindi complessa. Solo lavorandoinsieme potremo inaugurare la nuova entusia-smante era della promozione della salute.

Programma distrettuale nell’anno 2006 – 2007Prevenzione dell’epatocarcinoma.

L’epatocarcinoma (HCC) costituisce una pro-blematica emergente nel campo della sanità mon-diale in quanto riconosce nella sua etiopatogenesil’infezione da virus B o C dell’epatite che può dege-nerare in cirrosi epatica.Nei Paesi del Mediterraneo ed in Puglia e

Basilicata, in particolare, l’infezione da HCV èmolto frequente per cui è evidente come l’epato-carcinoma rappresenti una malattia particolar-mente importante.Il Programma di prevenzione, messo a punto

nell’Unità Operativa di Medicina Internadell’Università di Bari (direttore prof. SalvatoreAntonaci), prevede una metodologia di screeningbasata sull’uso di tre nuovi marcatori tumoraliche permette di identificare il tumore in circa il70% dei casi.In questa prospettiva vengono utilizzati una serie

di percorsi diagnostici-terapeutici finalizzati alladiagnosi di infezione cronica da HCV, terapia del-l’epatite cronica, follow-up dei pazienti nonresponders, associati alla esecuzione di marcatorisierici per la diagnosi precoce di epatocarcinoma.La “prevenzione” rappresenta il vero testimone

di investimento di vita.Obiettivo del Rotary: informare per prevenire.

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Una proposta, accolta l'anno passato e che,comprensibilmente, per una effettiva econcreta realizzazione necessita di tempo -

un tempo sicuramente più ampio di un solo man-dato governatoriale - è quella che venne resa nota,proprio nelle pagine della rivista distrettuale, l'an-no scorso.Si tratta, lo ripetiamo in sintesi, di un impegno

cui dovrebbero rispondere i presidenti, o chi perloro, dei singoli club, magari demandando l'incari-co a chi, nell'ambito del club, ha più spiccati inte-ressi in proposito e, diciamolo pure, più tempo adisposizione.

Ogni centro abitato - quali che siano le suedimensioni - può vantare una radicata tradizionequal'è quella di festeggiare il proprio Patrono. Purnel crescente sovrapporsi di impegni che caratte-rizza la vita odierna, l'avvenimento non lasciaindifferenti quanti amano il proprio luogo di resi-denza, le sue tradizioni popolari, che sono sempree comunque espressione di una cultura del territo-rio, che va preservata e mantenuta viva.

Vicine allo spirito del popolo, le feste delPatrono, si sono sicuramente ovunque arricchitenell'arco del tempo di canti popolari, magari indialetto, nelle quali la figura del Patrono venivacelebrata, con un testo forse anche anonimo, contemi musicali semplici ma incisivi; il tutto, peraltro,spesso affidato ad una tradizione orale.

Un patrimonio di sicura pregnanza, che proprio

per questo andrebbe conservato e tramandato,espressione qual'è di una cultura popolare vivaquanto antica.

L'idea avanzata lo scorso anno fu quella di unainiziativa, che denominammo "Cantiamo ilPatrono". In sostanza si trattava di identificare inciascun centro abitato, quale fosse il canto popo-lare che celebra il Patrono, accertare se mai siastato trascritto (parole e musica) e se comunqueesistano in loco persone in grado di "fissare" sullacarta il canto tradizionale.

La raccolta di tutti questi brani, potrebbe poisostanziarsi nella pubblicazione di un'antologia dicanti popolari e, magari, in un secondo temponella realizzazione di uno o più "cd" che raccolga-no le esecuzioni (meglio se affidate a "cantori" delposto) dei brani.

Un'operazione il cui valore culturale è indiscuti-bile e che, renderebbe l'intervento del Rotary alivello interregionale, ma anche nazionale determi-nante, per la preservazione di una tradizione caraalla memoria di tutti.

Non è cosa facile, certamente, ma fattibile, el'auspicio è che il significato e la portata della pro-posta vengano pienamente compresi ed apprezza-ti dai rotariani di tutto il distretto. Mi auguro cherilanciare quest'anno la proposta possa portare aconcreti risultati. Attendo perciò fiducioso chequalcuno dei tanti club del Distretto mi contatti,per poter almeno avviare le cose.

Fra cultura e tradizione

di NICOLA SBISÀ

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Il Il territorio di competenza del nostro Distrettoè per antica vocazione dedito all’attività agrico-la, favorita non solo da un clima temperato e

da vaste aree coltivabili, ma soprattutto da unadensa e laboriosa popolazione rurale. Negli ultimicinquant’anni l’economia agricola, pur sostenutadai finanziamenti europei, ha perso progressiva-mente peso rispetto alle altre attività economicheed ha subito un processo di marginalizzazioneancora in atto. La globalizzazione dei mercati, leridotte dimensioni delle unità produttive ed il cre-scente invecchiamento della popolazione addettasono da considerarele principali cause deldeclino. Né la politicanazionale ha saputoassecondare ilnecessario cambia-mento di rotta;cambiamento chesembra ora delinearsiall’orizzonte, guardacaso, proprio nel momentoin cui i sostegni comunitari stannogradualmente scomparendo. E’forte la tentazione di esplicitaremeglio questi fugaci accenni,considerato che non tutti i lettorisono, come si suol dire, ‘addetti ailavori’. Ma lo scopo della presente notaè diverso, pur non escludendo la possibili-tà di tornare sull’argomento, se la rivistadistrettuale ci riserverà lo spazio necessa-rio all’approfondimento.Qui intendiamo sviluppare qualche consi-

derazione riallacciandoci alle opinioni espresse sultema dello sviluppo agricolo in Puglia e Basilicatada molti amici rotariani, che qualche anno fa furo-no sollecitati dal Governatore pro-tempore AlfredoCurtotti a fornire risposte ad una serie di quesitiposti sul futuro del Mezzogiorno, alle soglie delterzo millennio. Furono interessati i soci impegnati

nel sistema agroalimentare delle due regioni, conl’intento di sondare gli umori di un campioneabbastanza rappresentativo d’imprenditori dellevarie filiere e quindi trarre spunti per approfondirele tematiche del settore. Il quesito di fondo era: ilsistema agricolo del nostro Mezzogiorno è in gradodi reggere il confronto internazionale, in un’econo-mia ormai globalizzata a livello mondiale?Le risposte delinearono un quadro d’insieme,

che se pur non privo di significative aperture,appariva dominato da uno stato d’animo di pro-fonda incertezza sul futuro della nostra agricoltu-ra e sulle prospettive di confronto diretto con altreeconomie più forti. Solo uno su quattro intervista-ti si dichiarò “ottimista”, mentre la maggioranza(il 46%) si mostrò “piuttosto dubbioso” e il 29%manifestò un netto pessimismo sulla possibilitàche il Mezzogiorno ce la possa fare nella sfida

internazionale.Il “cahier de doléances” degli

scettici era veramenteampio. Mettevano

al primo

postola carenza delle infra-

strutture di base, dalla viabi-lità all’acqua, ai servizi tecnici

di supporto; si soffermavano sugli alticosti di produzione, quale principale

ostacolo alla competitività. Né mancava chipuntava il dito sui fenomeni sociali d’illegalitànelle campagne e sulla pesantezza della macchinaburocratica pubblica. C’era anche un pizzico diautocritica da parte di quanti denunciavano lascarsa propensione al rischio degli imprenditorimeridionali e la carenza dei capitali d’investimen-to. Infine, si lamentava la scarsezza degli stanzia-

Rotary e territorioAgricoltura competitiva e Mezzogiorno

di PAOLO PERULLI

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menti pubblici per il sostegno delle attività d’am-modernamento strutturale dell’agricoltura.La schiera degli ottimisti si appellava alla supe-

riorità qualitativa dei prodotti del Mezzogiorno ealle condizioni climatiche favorevoli, che in presen-za degli altri fattori produttivi - in primo luogo del-l’acqua - sono capaci di fare miracoli (vedi l’uva datavola pugliese, gli agrumi e gli ortaggi della ristret-ta pianura lucana, il frumento duro delle colline, iformaggi delle zone di collina e montagna vocateper la zootecnia).Passando ad esaminare gli strumenti di politica

agraria, veniva posta una notevole enfasi sullo svi-luppo di realistici programmi per valorizzare i pro-dotti tipici, attraverso la creazione di marchi d’ori-gine, di Consorzi di tutela, nonché dell’associazio-nismo dei produttori. La semplificazione normati-va e lo snellimento della macchina burocraticafiguravano ovunque in piena evidenza.Un argomento scottante evocato da molti agri-

coltori riguardava ( e riguarda) la sicurezza nellecampagne. S’invocava anche la creazione di stru-menti finanziari innovativi nel campo del creditoalle imprese. Altro tema caro agli intervistati si rife-riva alla diffusione dell’innovazione tecnologica edel progresso scientifico nelle campagne, attraver-so una sperimentazione agricola radicalmente rin-novata, più vicina alla pratica agricola e agli stessiimprenditori. La ricerca applicata – si diceva - devefare maggiore attenzione alla messa a punto divarietà più adatte all’ambiente meridionale, chedanno prodotti con elevate caratteristiche di qua-lità, sanità e presentazione.Lo 84% degli intervistati guardava con favore

all’agricoltura biologica. Prevedeva un buon avve-nire nella società moderna, soprattutto nelle areetoccate da un elevato benessere economico, doveil consumatore è disposto a spendere di più peracquistare prodotti sicuri sotto il profilo dellasalute. Alla domanda se il sistema dei controlli nelbiologico offre sufficienti garanzie per il consuma-tore, la percentuale di assensi scendeva al 23%.Circa gli orientamenti produttivi da preferire

l’attenzione era rivolta alle produzioni ortofrutti-cole di pregio, ai vigneti che danno vini pregiati, aiprodotti lattiero-caseari tipici e alle produzionibiologiche. Non mancavano le segnalazioni a favo-re delle leguminose da granella, un tempo cavallodi battaglia della salutare “dieta mediterranea”,del frumento duro di qualità (quello delle colline

materane e dell’Alta Murgia), della colza coltivataa fini energetici. C’era anche uno spazio riservatoallo sviluppo dei boschi per il legname: una pesan-te voce passiva della nostra bilancia commerciale.Unanime la preoccupazione per i problemi delle

aree difficili, negate ad un’agricoltura competitivaper ostacoli naturali insormontabili (montagna,colline franose, ecc.). Forte la volontà di nonabbandonarle a se stesse per moltissime ragioni dicarattere sociale, economico e d’assetto del terri-torio. Come sostenerle? Attraverso sgravi fiscali eprevidenziali, indennizzi e sostegni finanziari, cre-diti senza interesse, forme diaggregazione della proprietà fondiaria. Si auspi-

cava una maggiore incisività della politica di “svi-luppo rurale” messa in risalto dalla stessa UnioneEuropea, in contrapposizione alla politica di soste-gno dei mercati, sulla quale si volta decisamentepagina. In altri termini, si vuole assegnare all’agri-coltura ‘difficile’ una più accentuata fisionomia dimultifunzionalità, al servizio del territorio e dei cit-tadini che vivono nelle grandi città. Quindi, l’agri-turismo in primo luogo e poi la valorizzazione deiprodotti tipici, delle bellezze artistiche e naturali,dei tesori dell’artigianato locale; l’incremento dellerisorse forestali e della zootecnia.Ma torniamo alle aree più fertili, dove si va dif-

fondendo l’impiego di mano d’opera extracomu-nitaria. E’ utile? “Sì” – sostenevano gli intervistati(67%) - a condizione che se ne disciplini megliol’impiego e che si proceda ad un’azione di qualifi-cazione professionale dei lavoratori. L’agricoltura èinquinante per l’ambiente? ‘Nemmeno per sogno’- fu la corale risposta - a condizione che sia eserci-tata correttamente, cioè limitando l’impiego degliantiparassitari, razionalizzando l’uso dei concimi,accentuando le pratiche della ‘rotazione’ e del‘soverscio’, incrementando gli allevamenti zootec-nici, anche per disporre di sostanza organica nelterreno. Era alle porte l’allargamento dell’UnioneEuropea ai Paesi dell’Est. Lo vedevano con favoreil 70 per cento degli intervistati, mentre sulla crea-zione di un’area di libero scambio nel bacino delMediterraneo i pareri furono più cauti per via delforte differenziale nei costi di produzione fra Norde Sud del Mediterraneo.Già allora il 70% degli agricoltori rotariani di

Puglia e Basilicata giudicavano positivo il ‘disac-coppiamento’ degli aiuti dal volume della produ-zione ottenuta, privilegiando il sostegno in base24

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alla superficie coltivata. Perché abbiamo volutoevocare alcuni risultati di quel sondaggio? Certo,per rinfrescare a noi stessi la memoria, ma soprat-tutto per verificare se quelle idee hanno fatto stra-da e quanta ne hanno fatta. Forse è passato pocotempo per avvertire tangibili risultati. L’agricolturadel Mezzogiorno soffre ancora ed in alcuni casi èanche peggiorata. Ma con un pizzico di ottimismovogliamo dire che qualche cosa incomincia a muo-versi nella giusta direzione e potrebbe diventareuna positiva realtà, a condizione che si perseguanocon incisività tre principali vie: l’avvento di nuoveforze di lavoro e di imprenditori giovani, se questi

comprenderanno che non è più possibile lavorareisolatamente, ma che bisogna riunirsi in qualchemaniera per contare di più sul mercato, infine, sesi accrescerà l’interesse per la multifunzionalitàdell’agricoltura nelle zone rurali, per fornire pro-dotti genuini e sevizi ambientali a quanti vivono incittà.Saremo lieti se questa nota rappresenterà una

pacifica provocazione per quanti vorranno interve-nire, attivando un dibattito costruttivo su questitemi, certamente più complessi ed articolati diquanto è stato possibile accennare qui, per com-prensibili motivi di spazio.

Notizie dai ClubL’amicizia, uno dei pilastri del nostro Sodalizio, si basa sulla conoscen-za e sulla stima reciproca. Per conoscerci sempre meglio è necessariocomunicare con ogni mezzo. Questa rivista rappresenta lo strumentopiù idoneo per scambiarci idee ed informazioni sulla nostra attività.Ogni socio è chiamato a tale compito, ma in particolare sono impe-gnati su questo compito i dirigenti dei Club e i soci preposti alla stam-pa e all’informazione, in sostanza, gli addetti alle PR.. Loro precipuocompito è quello di informare i redattori della rivista distrettuale sullepiù rilevanti attività, le riunioni e le iniziative del proprio Club. Le noti-zie troveranno puntuale ospitalità nella rubrica Attività dei club, ancheper far conoscere agli altri Club le iniziative più significative, nello spi-rito rotariano.Per rendere più agevole e tempestivo il lavoro dei redattori, è neces-sario rispettare alcune regole comuni a tutte le pubblicazioni. In primoluogo, è necessario che la trasmissione dei testi avvenga su supportoelettronico, o meglio, per “e-mail”. Evitare per quanto è possibile latrasmissione via fax, che comporterebbe un lungo lavoro di copia-tura. I testi non dovranno superare i 2000 caratteri, redatti su sup-

porto informatico (trasmissione per e-mail), con un programma discrittura facilmente leggibile (Word di Microsoft), con estensione .doco .txt. Le notizie potranno essere accompagnate da fotografie, lequali, considerate le caratteristiche della rivista, devono essere chia-re, con un buon contrasto e ben incise, meglio se stampate in b.n..Saranno graditi anche i ritagli stampa che parlano di Rotary e delleattività dei club. E’ necessario però che essi pervengano in redazionein originale (cioè ritagliati direttamente dal giornale o dalla rivista),poco o per nulla piegati. Potrete inviare il tutto alla SegreteriaDistrettuale - via Piccinni n. 33 - cap 70122, Bari. È opportuno sem-pre usare l’e-mail ‘[email protected]’, oppure inviareper posta i floppy 3,5.Le foto possono essere inviate già stampate in b. n. o a colori.La Segreteria distrettuale passerà con tempestività il materiale ricevu-to al Direttore e ai redattori della rivista.Questo strumento d’informazione deve essere soprattutto vostro.Attendiamo, quindi, le notizie dai Club che noi diffonderemo a tutti glialtri Rotariani. Paolo Perulli

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William Boyd ha scritto: “Esorto i Club e iDistretti in tutto il mondo rotariano afocalizzare i loro sforzi sull’obiettivo di

portare acqua sicura dovunque sia necessaria” .Nel Distretto 2120 abbiamo accolto con entu-

siasmo l’invito del Presidente Internazionale Boyd;lo abbiamo accolto perché siamo consapevoli chelo sviluppo umano è il nostro impegno prioritario,lo abbiamo accolto perché in questo anno rotaria-no ci viene chiesto di mostrare la via e sono certache noi abbiamo le competenze, i mezzi, la volon-tà di farlo.Il progetto “Acqua sana per l’Africa”, avviato

nell’anno rotariano 2004-05 è divenuto nel mag-gio scorso “progetto distrettuale” ed è sponsoriz-zato, ad oggi, da 16 club, oltre al Club di CotonouMarina del Distretto 9100.Il progetto, ideato da Giovanni Tiravanti del

R.C. Bari Castello è di tipo integrato sul territorioin quanto comprende l’intero ciclo dell’acqua;utilizza un impianto di potabilizzazione (necessa-rio perché le falde acquifere, per le caratteristicheidrogeologiche del territorio, sono fortementeinquinate), una rete di distribuzione di acquapotabile con fontane pubbliche, delle latrine pub-bliche suddivise per uomini e donne, un sistemafognario di raccolta dei liquami, una serie di picco-li e semplici impianti di depurazione con restituzio-ne finale dell’acqua depurata nel fiume.Questo tipo di intervento, complesso e comple-

to è unico esempio di bonifica del territorio realiz-zato in Africa, da parte di club Rotary italiani.Il progetto è inoltre completato da un interven-

to nell’ambito della alfabetizzazione (non è possi-bile, infatti pensare di sanificare un territorio senzainsegnare agli abitanti corrette norme igieniche edun corretto utilizzo delle risorse idriche. Comedestinatari dell’intervento educativo sono statiidentificati gli alunni delle scuole primarie e secon-darie in quanto ritenuti più recettivi) ; un atro

importante intervento è quello nel settore dellasanità; grazie alla stretta collaborazione conl’Ospedale “La Croix” sarà possibile interveniresulla prevenzione e terapia delle malattie legateall’uso di acqua non potabile e comunque in tuttiquei settori di prevenzione che saranno identifica-ti di comune accordo con gli operatori sanitari.Nello scorso mese di agosto è stata completata

la costruzione di una parte dell’acquedotto e adottobre è stata avviata la costruzione dell’impian-to di potabilizzazione. E’ importante sottolineareche la Ditta SERECO di Noci ha donato al Rotaryil potabilizzatore, per cui noi dovremo sostenere lesole spese per la costruzione del basamento.Successivamente saranno costruiti sette gruppi

di latrine pubbliche fornite di rete di raccolta delleacque reflue che porterà ad un impianto di depu-razione ed infine ad una condotta per restituire leacque trattate al fiume.In questi giorni Giovanni Tiravanti è in Benin per

realizzare importanti obiettivi.- la dottoressa Semeraro (microbiologa, ricerca-

trice del CNR) che nell’agosto del 2005 ha rea-lizzato il corso di formazione professionale aitecnici del laboratorio, effettuerà la verificadell’apprendimento;

- Giovanni Tiravanti deve predisporre la conse-gna dell’impianto di potabilizzazione : forniràalla ditta beninese le specifiche tecniche (pre-parate in Italia da ingegneri rotriani ) per lacostruzione del basamento su cui sarà installa-to il potabilizzatore;

- lo stesso Giovanni dovrà partecipare ad unatavola rotonda organizzata dalle autorità civilidel territorio “sull’accesso all’acqua potabilecome primario obiettivo dello sviluppo delComune di So-Ava”; partecipanti : Ministerodell’ambiente, dell’energia e dell’acqua,Arcidiocesi di Cotonou (Service de la Charitépour le Développement Intégral de l’Homme –

Rotary e servizioNon solo acqua...

Un progetto distrettuale per portare sviluppo umano in Africa

di ELIANA CENTRONE

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SCDIH., Comitato Cattolico contro la fame eper lo sviluppo – CCFD-, Syndicat des Eauxd’Iles de France –SEDIF-, EmmausInernational, PADSEA - programma di soste-gno e sviluppo del settore acqua e bonifica –,Comunità della bassa valle dell’Ouémé,Rotary International, rappresentato daiRotariani di Cotonou Marina e dei ClubItaliani.

- La partecipazione del Rotary è stata richiesta inquanto le autorità locali sono a conoscenza delcantiere presente a Lokpò , che costituisce unmodello esemplare di risanamento ambientale;

- in collaborazione con il Lions di Monopoli èstata avviata, presso l’asilo gestito dalle SuoreCamilliane di Zinviè la coltivazione dellaSpirulina, un’alga che salva i bambini dallamorte per malnutrizione; in particolare i Lionshanno fornito il supporto economico per lacostruzione delle vasche di coltivazione,Giovanni Marano (R.C. Bari Castello) ha forni-to gli strumenti e i sali necessari alla coltivazio-ne stessa;

- Giovanni consegnerà alla direttrice del nidodell’Ospedale di Zinviè il contributo economi-co destinato a quei bimbi dalle Innerine diCasamassima.

In tutte le fasi del progetto è stato di fondamen-tale importanza il contributo della RotaryFoundation : Individual Grant nel marzo del 2005,Matching Grant per la costruzione dell’acquedot-to nel marzo 2006, DistrettualeSemplificata per l’apparecchiatura del laborato-

rio nel marzo 2006, Volunteer Service Grant nel-l’ottobre del 2006, Matching Grant per il basa-mento del potabilizzatore richiesto ad agosto2006 ed in attesa di essere esaminato.Non solo acqua: da alcuni anni le direttive ema-

nate dal Rotary International e dalla RotaryFoundation invitano i Club e i Distretti a realizzareprogetti di lunga durata e di notevole impegnofinanziario, consapevoli della inutilità di disperde-re le energie in tante piccole realizzazioni.Personalmente ritengo che i rotariani debbano

imparare a credere nella enorme potenzialità di cui

dispongono, debbano imparare a ottimizzare illavoro nel rotary così come lo fanno nei propri luo-ghi di lavoro, sfruttando al meglio le risorse dispo-nibili, ottimizzando le prestazioni, coordinando illavoro di equipe.Applichiamo al Rotary questi concetti perché

solo così ne faremo qualcosa di diverso da un cir-colo culturale di elite che fa beneficenza.Il progetto “Acqua Sana per l’Africa” si avvale

delle prestazioni professionali di decine di soci delnostro Distretto, un lungo elenco di Rotariani chein questi anni hanno prestato con dedizione, com-petenza, entusiasmo, la loro opera e che nonhanno mai detto “mi spiace, non ho tempo…. saisono troppo impegnato con il lavoro”.Frase questa per cui nel Rotary non c’è più spa-

zio. Fare rotary oggi significa impegnare la propriaprofessionalità per il bene dell’umanità, non aparole, ma con i fatti.Fare rotary oggi significa saper sognare grandi

realizzazioni, avere l’umiltà di non voler fare dasoli, credere nella forza dirompente della collabo-razione, della continuità, dell’Amicizia; nel nostroDistretto molti Governatori e molti Club ci hannocreduto. Grazie a loro, con il progetto “AcquaSana per l’Africa” stiamo portando in Benin, unodei sei Paesi più poveri del mondo, sviluppoumano e …. non solo acqua.

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Il caro amico Pasquale Satalino, Governatoredel 2120° Distretto per l'anno di servizio2006/2007, ha avuto l'amabilità di nominarmi

suo Assistente per i 5 club cittadini: Bari, BariOvest, Bari Sud, Bari Castello e Bari Mediterraneo.Ho accettato con piacere tale indicazione con pro-fonda gratitudine per la stima mostrata nei mieiconfronti, sicuro di poter prestare una stretta col-laborazione nelle varie manifestazioni dell'anno.Purtroppo la vita segna e caratterizza il nostro pre-sente con avvenimenti certo non previsti nè auspi-cabili; il caro Pasquale non ha potuto dare il suocostante contributo per impedimenti di salute.Con gli altri assistenti ci siamo posti, quindi, l'in-terrogativo, dovendo visitare i Club in sua sostitu-zione, sulla migliore impostazione da dare alle riu-nioni, in sua assenza.Nel Distretto sono stati nominati 10 Assistenti e,

quindi, se ad ognuno di questi fosse data la liber-tà di interpretare il Suo pensiero, avremmo confe-rito all'anno rotariano un significato soggettivo eofferto contenuti diversi rispetto al programma ealla Sua concezione del Rotary. Abbiamo scelto lastrada di sintetizzare il Suo programma di servizio,

trascrivendo i contenuti della relazione tenuta inoccasione dell'assemblea distrettuale del 24 giu-gno 2006 o tratti dalle lettere mensili che Egli hafatto pervenire ai singoli club.Ho effettuato sino ad oggi 3 visite ai Club: il 20

settembre al Club Bari Mediterraneo; il 22 settem-bre al Club Bari Castello; il 26 settembre al ClubBari; ho maturato una nuova esperienza dandovoce al caro Pasquale, anche in occasione diincontri non costituenti visite ufficiali. In ogni sera-ta è stata posta in evidenza la parte che più diret-tamente poteva interessare il Club; il tema dei gio-vani è stato affrontato con maggiore analisi inoccasione della visita al Club più giovane, BariMediterraneo. Ai soci del Club Bari Castello, rife-rendo le parole di Pasquale, ho sottolineato ilsignificato di essere socio del Rotary, come condi-visione di un particolare "stile di vita" che fa del-l'associazione una istituzione unica nel mondo.Il 26 settembre c'è stata la visita ufficiale al

Rotary Club Bari, il più antico Club di Bari, costi-tuito l'11 settembre 1933. Insieme abbiamo esa-minato la quarta enfasi "la famiglia nel Rotary",ricordata da Pasquale Satalino, la cui responsabi-

Le visite ai ClubL’indisposizione del Governatore Pasquale Satalino ha impedito finora allo stesso di effettuare le tradizionali visite aiClub. Riportiamo qui di seguito la foto relativa alla prima visita effettuata da Pasquale, quella al RC Riva dei Tessali.Seguono ora le sintetiche impressioni segnalate dagli Assistenti Giovanni Sinesi, Vincenzo Benagiano e Donato Salerno,

i quali –insieme agli altri Assistenti- stanno effettuando, su delega del Governatore, le tradizionali visite.

Gruppo RC Bari, Bari Castello, Bari Mediterraneo, Bari Ovest e Bari Sud

di GIOVANNI SINESI

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lità è stata affidata al pdg Riccardo Giorgino.Le visite di particolare emozione ed intensità con

il Presidente, il Consiglio Direttivo e i Presidenti diCommissioni, nel pomeriggio, e l'incontro con isingoli soci dei club a sera, senza fasti e senza con-vivio, hanno dato il più ampio rilievo ai contenutirotariani. I Club visitati hanno mostrato particola-re impegno nei programmi da eseguire entro l'an-no di servizio e nelle azioni che si propongono dicompiere. In particolare a favore della gioventù,delle nuove generazioni, dell'effettivo, dell'assidui-tà e della Rotary Foundation. Particolare attenzio-ne è stata posta al territorio sul quale i Club ope-rano, intesa a superare il degrado urbano, amigliorare la condizione ambientale e il senso civi-co. I principi del Rotary sono particolarmenteattuali in questo momento in cui si intravede unasperanza di pace e di recupero di relazioni amiche-voli fra le nazioni. Pasquale ci chiede un forteimpegno all'insegna della continuità e i cinque

Club di Bari hanno osservato tale richiesta effet-tuando service comuni, quali: "Acqua sana perl'Africa" in Benin e un service in favore dell'IstitutoAlberotanza delle suore minori della passione. Lacontinuità attraverso le persone, ci ricorda, puòraggiungere e realizzare i programmi e dare mag-giore rilievo alla struttura del Club più che ai meri-ti personali. Così si potranno costruire Club sem-pre più efficienti che abbiano sullo sfondo i quat-tro antichi pilastri delle ben note "vie d’azione" perabbracciarne altri: sviluppare l’effettivo, attuareprogetti di servizi efficaci, sostenere la RotaryFoundation e le sue azioni, formare dirigenti capa-ci. Il Rotary si vive insieme, esorta Pasquale. Nonbasta sognare un mondo migliore. Bisognacostruirlo con pazienza e determinazione, raffor-zando le nostre strutture, mettendo insomma piùRotary nel Rotary. Operiamo in prima linea e nonaspettiamo che il mondo cambi, dobbiamo cam-biarlo noi perchè è così che ‘apriamo la via’.

Giovedì 26 ottobre, presso il Club diPutignano, nel rispetto del calendario pre-stabilito, si è tenuta la Visita ufficiale, a cui

ho partecipato in rappresentanza del GovernatorePasquale Satalino. Alle 18, il Presidente PeppinoPolignano, il Segretario Piero Natile, i componentidel Consiglio direttivo ed i Presidenti delleCommissioni mi hanno accolto in un clima cordia-le. Ho provveduto a recepire tutte le informazionisull'andamento del Club nel rispetto della Guidaalla pianificazione di Club efficienti, consegnatanei tempi prescritti e già agli atti del Distretto. Hopotuto verificare la regolarità di tutti gli adempi-menti formali e sostanziali, che fanno del RotaryClub Putignano un esempio di efficienza.Concreto e serio risulta l' impegno nell'azione

interna con un programma di sviluppo e manteni-mento dell'effettivo. Unanime è il giudizio sull'im-portanza della informazione rotariana, sia all'in-terno del Club, con la pubblicazione di unBollettino semestrale e l'aggiornamento costantedel sito web, sia all'esterno con l'utilizzo dei massmedia. Importante è l'impegno assunto dallaCommissione di Pubblico Interesse, finalizzato allaorganizzazione della manifestazione del PremioMagna Grecia nel prossimo anno rotariano con

data già fissata al 21-22-23 settembre 2007.Confermato l'impegno economico di contribuzio-ne di 100 $ per socio nei confronti della RotaryFoundation, con cui è stata avviata la proceduraper la realizzazione di un progetto con sovvenzionedistrettuale semplificata per l'acquisto di attrezza-tura medica a favore di una struttura ospedalierain Tunisia per la cura di un giovane ustionatoseguito personalmente dal socio del Club e medi-co Giuseppe Crupi. E' stata avanzata richiesta perla partecipazione di una studentessa al progettoscambio giovani. Il Club ha attivato un program-ma di formazione dei dirigenti esortando la parte-cipazione all'Assemblea e alle attività distrettuali. Ilgiudizio complessivo sull'attività svolta e in pro-gramma è risultato lodevole.Nel corso dell'incontro ho portato a tutti il salu-

to di Pasquale e Maria, accompagnato da unlungo ed appassionato applauso di tutti i presenticon l'augurio di poterli presto avere tra loro.Ho ricordato che Pasquale Satalino ha proposto

concrete indicazioni di lavoro e una serie di prezio-si spunti di riflessione, da cui non dobbiamo pre-scindere nella vita rotariana. Per il nostroGovernatore essere socio del Rotary significa con-dividere un particolare "stile di vita". Il Rotary non

Gruppo RC Acquaviva-Gioia del Colle,Casamassima Terra dei Peuceti, Putignano, Monopoli

di VINCENZO BENAGIANO

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può essere vissuto a piccole dosi, è una beneficainiezione di fiducia che trasforma la nostra vita, laspende sul piano della solidarietà e dell'impegnoprofessionale attivo. Riguardo l’Espansione, l’in-gresso di un nuovo socio non può essere l’aridacertificazione di un primato sociale ed economico,non costituisce la fase conclusiva di un «cursushonorum», ma il punto di partenza, per un trasfe-rimento di quelle caratteristiche in un più vastoprogetto di vita che deve vederci tutti, vecchi enuovi soci, in prima linea nel donare noi stessi aglialtri. Il reclutamento dei nuovi soci costituisce ilmomento più delicato ed esaltante della vita di unClub. Il messaggio “Più Rotary nel Rotary”, lancia-to dal Governatore Pasquale Satalino, significa chedobbiamo riscoprire e rilanciare le ragioni delnostro stare insieme, richiamarci allo spirito diPaul Harris e concorrere a realizzare gli obiettiviche il Rotary International ci propone.La versione inglese del tema dell’anno 2006/07 –

«Lead the way» – è forse più immediata ed effica-ce del nostro «Apriamo la via». Ai rotariani tocca ilcompito e l’onore di marciare in testa al gruppo,per aprire la via agli altri. Occorre fare dellaFondazione Rotary il riferimento costante dellenostre iniziative di solidarietà. Il nostroGovernatore ha individuato con lungimiranza l’im-portanza del tema delle relazioni tra i popoli delMediterraneo ed è sua precisa intenzione appro-fondirlo in collaborazione con i Distretti 2100 e

2110. Tale tema è particolarmente attuale in que-sto momento in cui si intravede una speranza dipace e di recupero di relazioni amichevoli fra lenazioni. La Puglia, porta verso l'Oriente, e il Rotarypossono essere protagonisti per aprire una via dipace. Proviamo per un attimo ad immaginarequale potenziale azione di servizio a favore dellapace e della tolleranza reciproca sia insito, e quasisicuramente ancora inespresso, in quasi 15.000rotariani, sparsi nel bacino del Mediterraneo esicuramente pronti a collaborare con noi per larealizzazione del “sogno” del nostro Governatore.E proviamo, ancora per un attimo, a pensare allagioia, che noi per primi proveremmo, se il “sogno”di pace e di sviluppo di Pasquale Satalino potesseun giorno, anche grazie alla nostra azione, diven-tare una magnifica realtà.Allorquando mi è stato chiesto di riportare sulla

Rivista distrettuale considerazioni sulla visita pres-so il Club, non ho avuto dubbi nell’ evidenziare lacorrettezza, l’entusiasmo, il pragmatismo ed ilsenso di responsabilità che il Club di Putignano,dal Presidente al Segretario, al Consiglio direttivo,alle Commissioni ed ai Soci tutti, ha mantenutoinalterati, pur in assenza della massima Autoritàdistrettuale, nel nome del “reciproco impegno”auspicato dal Governatore. È stata la miglioreattestazione di rispetto verso il Governatore e distima per l’Amico Pasquale, una esemplare inter-pretazione di Amicizia rotariana.

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Il Governatore Satalino per indisponibilità fisicaha pregato noi suoi Assistenti di sostituirlo inquesto importante appuntamento istituzionale.

Certamente, questa situazione straordinaria, se hastimolato un responsabile spirito di servizio a tra-smettere fedelmente il pensiero del PresidenteInternazionale e del nostro stesso Governatore, hainevitabilmente indotto un palpabile senso di ina-deguatezza. Personalmente, pur essendo accoltosempre con calore, ho colto un velo di affettuosapreoccupazione negli amici Rotariani dei Club chevisitavo: ogni volta mi pregavano di trasmettere isaluti al Governatore Satalino, accompagnati earricchiti spesso da ricordi personali. In qualchevisita ho detto che l’atmosfera che si percepiva erasimile a quella di un ‘matrimonio per procura’,dove la validità giuridica era assicurata ma la festanecessariamente perdeva qualcosa.Ma ho anche

affermato che il Rotary, cui il Governatore è legatofermamente, rappresenta una cura nella malattia,non potendo essere della malattia, di competenzadei medici (categoria cui appartengo), che giàMolière ridicolizzava con affettuosa ironia.L’empatia, il calore affettivo che si sviluppa nelnostro mondo rotariano fa stare meglio, e aiuta aguarire. Nelle visite ai Club ho esposto puntual-mente i temi ed i messaggi che il Governatore hadiffusamente trattato nella sua relazione del 24giugno 2006. In particolare, ho ricordato il privile-gio e l’impegno di essere Rotariani, il problemadelicato dell’allargamento dell’Effettivo da conse-guire tenendo sempre presente la qualità dei nuoviSoci. Ho sottolineato e commentato i due sloganche scandiranno l’anno rotariano in corso: “Leadthe way” di Bill Boyd e “Rotary nel Rotary” che amaripetere il Governatore.; ho ricordato le 4 ‘enfasi’;

Gruppo RC Lecce. Lecce Sud, Galatina-Maglie-Terre d’Otranto, Gallipoli, Nardò

di DONATO SALERNO

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ho invitato i Club ad un’approfondita conoscenzadel mondo di opportunità offerte dalla RotaryFoundation. Ho inoltre dedicato molta attenzioneal problema del Mediterraneo così caro alGovernatore, che oggi più che mai appare attualeper i problemi di politica internazionale oltre checommerciale e culturale in genere. La prima visitada me effettuata è stata quella al RC Galatina-Maglie-Terre d’Otranto, il 2 ottobre 2006. Parte-cipazione abbastanza nutrita. Il Presidente Giusep-pe Vergine mi ha presentato un Club vivace, giova-ne, motivato a confermare progetti già avviati(Fellowship di Tennis ‘Coppa del Governatore’,‘Acqua sana per l’Africa’) e nuovi (‘Campus estivoper giovani europei’). Il 24 ottobre 2006 ho effet-tuato la visita al RC Lecce. Il Presidente Luigi Novel-la ha tenuto una esauriente prolusione sulle attivitàculturali ed i service del suo Club, che è il più riccodi tradizione e di storia, con l’effettivo più numero-so tra i Club della provincia. Tra gli altri progetti,c’è quello di un Forum sull’infanzia o sull’espansio-ne dell’Effettivo. E’ seguito un interessante dibatti-

to sulle problematiche del Rotary: continuità deiservices (ad. Esempio: lo screening delle compli-canze del diabete), la visibilità dell’Associazione nelterritorio e nella società in genere, le opportunitàofferte attraverso la Rotary Foundation. IlPresidente Novella mi ha consegnato un presenteper il Governatore. La visita al RC Lecce Sud è statada me eseguita il giorno 26 ottobre. Essa è coinci-sa con la festa del trentennale di fondazione delsodalizio; festa mirabilmente condotta dalPresidente Antonio Perrone. Nel corso della serataè stato nominato Socio onorario il Dr. D’Andria,Direttore del Dipartimento di Archeologiadell’Università di Lecce. E’ stata inoltre consegnatauna pergamena ricord al Dr. D’Arpe. Il RC LecceSud offre uno straordinario mix di tradizione (beneespressa dalla simpatica figura del Gen. NinìGambardella) e modernità di visione culturale (effi-cace presenza femminile nel Club). Lo stesso soda-lizio ha avviato alcuni interessanti service : ‘Arte nelcarcere’, ‘Orizzonti lontani’, oltre al contributo peril progetto ‘Acqua sana per l’Africa’.

La Segreteria distrettuale informaSi comunica ai Club ed a tutti i Rotariani del “2120” che la

Segreteria distrettuale è stata attivata da alcuni mesi.Essa è sistemata in decorosi locali, dotati non solo di adeguate

strutture per l’esecuzione di tutte le pratiche amministrative ineren-ti alla gestione dell’apparato distrettuale, ma anche di dignitosiambienti destinati a riunioni e ad incontri di lavoro.Nell’ambito della stessa Segreteria è ospitato l’Archivio distret-

tuale che, curato dal PDG Franco Interesse, custodisce una riccadocumentazione sulla storia del Distretto.La sede della Segreteria è in Via Piccinni, 33 - 70122 Bari; essa

è operativa dalle ore 16 alle ore 20 di tutti i giorni, dal lunedì alvenerdì. Il Segretario distrettuale Luigi Nisio e l’addetta Sig.ra Rosasono a disposizione dei Club e dei Soci per ogni necessitàEcco le coordinate utili per eventuali contatti:Telef. Fax: 080.5234620Sito: www.rotary2120.itE-mail: [email protected]

La scomparsa di un Sacerdote RotarianoL’amico PDG Beppe Volpe ci manda all’ultim’ora questa triste

notizia, che portiamo a conoscenza dei Soci del Distretto:In un terribile incidente ha perso la vita Don Vincenzo Labriola.

Rotariano della prima ora nel Rotary Club Andria Castelli Svevi, dicui era Socio Onorario, realizzava con la Sua opera i più alti IdealiRotariani permeati della Sua grande Fede Cristiana.

Numerose sono state le Sue iniziative in favore dei giovani e deidisadattati. Padre Spirituale del Club non faceva mai mancare laSua parola e il Suo operare nel Rotary e nella società civile.

Grande è il cordoglio ed il rimpianto che lascia nei Suoi amici delRotary ed in tutta la Sua Città.

A NOME DEL GOVERNATORE SATALINO, SI ESPRIME IL PIÙ VIVO GRAZIEAD ALFONSO FORTE PER L’IMPEGNO PROFUSO

NELLA PREPARAZIONE DI QUESTO PRIMO NUMERODELLA RIVISTA E NELLA SUA ATTENTA IMPOSTAZIONE.

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finoggi 5 milioni di bambini sono stati salvati dalparticolare morbo a cura del R.I. e che sono rima-sti ancora focolai in Afghanistan, Nigeria, India ePakistan, Pasquale ha indicato le procedure nuoveper contribuire al finanziamento della particolareistiruzione.

È stata poi la volta della presentazione dei‘Matching Grant’ gestiti nell’ambito del nostroDistretto. Vincenzo Benagiano ha presentato quel-lo a suo tempo immaginato dal RC Gioia del Colle-Acquaviva delle Fonti e il RC Corfù (Grecia) e por-tato a compimento nel febbraio 2006. Con il versa-mento di 4.500 dollari da parte di ciascuno dei dueClub e dei rispettivi Distretti, l’importo totale del-l’iniziativa di 22.500 è stata completata dallaFondazione, sicchè oggi è ormai attivo un attrezza-to Centro di chemioterapia presso l’Ospedale diCorfù.Gaetano Cammarota ha illustrato i termini del

M.G. realizzato dal proprio Club (RC Bari Sud) edal RC Dubrovnik (Croazia), che ha consentitol’acquisto e l’installazione presso l’Ospedale diquella cittadina dell’arredamento del reparto diPediatria.Assente la principale animatrice Eliana Centrone,

il Rotariano Giovanni Tiravanti ha illustrato ilMatching Grant “Acqua sana per il Benin” impo-nente per dimensioni e per valenza umana, cheideato dai Soci del RC Bitonto Terre dell’olio hafinora coinvolto un totale di 17 Club del Distretto:un progetto che è in via di valutazione e di appro-

vazione da parte degli organi centralidell’Associazione e che comporterà un impegnototale di ben 86.691 dollari.Non poteva mancare, in questa entusiastica car-

rellata di opere, la voce dei Rotaract. Per il Rotarydei giovani ha parlato Roberto Brinciotti (di ‘BariAgorà), il quale ha comunicato che alcuni Rotaractdel Distretto stanno portando a realizzazione ilprogetto “Ioannina” in comunione con il Rotaractsi quella cittadina greca. Finalità dell’iniziativa èquello di aiutare i ragazzi portatori di handicap diIoannina, provvedendo alla costruzione di unapalestra, di attrezzature informatiche, di apparec-chi per botanici e ceramisti, allo scopo ultimo di‘migliorare la qualità di vita di quei giovani e di svi-lupparne la socialità”.I lavori, giunti al termine, hanno lasciato dovero-

so spazio al Governatore. E Pasquale Satalino nonsi è fatto pregare. Mettendo fuori una voglia inso-spettata di esprimere i propri pensieri, le propriesuggestioni e le proprie responsabili indicazioni, ilGovernatore ha detto le sue idee che ci siamo sfor-zati di fermare sulla carta estemporaneamente equi riportare:

“Le mie conclusioni, amici carissimi, sono le stesse vostre.Si sono dette qui, oggi, cose importanti e utili per la nostracausa. Da esse trovo nuovi motivi per proseguire; cose allequali non debbo aggiungere troppo. Vivete il Rotary, comel’ho vissuto io e come ancora lo vivo. Non è tanto l’esalta-zione di certi valori che voglio sottolineare; essi fanno partedel nostro stile di vita ma che sono tuttavia valori che cifanno scoprire qualcosa di più. Che ci fanno scoprire l’inven-tiva che è insita nel Rotary e che il Rotary ci mette giornoper giorno davanti.

Vedete, amici, quante cose nuove siete stati capaci dipensare, di progettar e di fare in questi ultimi tempi, comeRotariani maturi e come giovani Rotariani. “La borsa deiprogetti” questo potrebbe essere il tema da discutere, dadomani in poi. Siamo dunque entusiasti di quello che si è finqui fatto; ma siamo ancor più fiduciosi in quello che ilRotary e il nostro Distretto intendono costruire per il nostrofuturo e per il cambiamento del mondo. “Aprire la via”significa “essere avanti”: solo così potremo avere la prospet-tiva di un mondo migliore. È questa la migliore testimo-nianza della mia presenza tra voi oggi, della gioia di starequi insieme ma soprattutto dell’impegno che tutti noi dovre-mo porre perché il Rotary abbia lunga vita”.Un lunghissimo applauso ha salutato le parole

chiare, i concetti puntuali, i suggerimenti preziosiche Pasquale ha voluto dare ai numerosi presenti,per testimoniare la propria costante ‘presenza’ nelDistretto e per incoraggiare i 2.600 Rotariani a pro-seguire lungo la “via”, in nome dell’Associazione edei suoi ideali.

IV

Inserto al N. 1 LUGLIO - OTTOBRE 2006www.rotary2120.it