Musicoterapia - Nuovi Orrizonti di una antica pratica

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Occupandomi di Musicoterapia ormai da 15 anni ho potuto constatare che, sebbene il mio lavoro sia declinato dall’uso consapevole del suono e della musica la stessa, intesa come elemento curativo, è stata una presenza attiva fin da tempi molto lontani. Lo testimoniano i documenti storici che ci raccontano come già nell’antica Grecia la musica favoriva il consolidarsi delle relazioni amorose o, per contro, incitava i soldati alla guerra. Oppure i classici nei quali si narra la storia di Orfeo che ammansiva le belve con il suono della sua Cetra, fino ad arrivare al libro di Giosuè dove si racconta che le trombe di corno d’ariete fecero crollare le mura della città di Gerico. Tuttavia, volendo restare aderenti al presente occorre precisare che esistono diverse modalità di intervento terapeutico in vengono utilizzati il suono e la musica. Modalità sostanzialmente raggruppate in due tipologie: la Musicoterapia e la Musicoterapia Bio-vibrazionale. Modalità d’intervento Nella Musicoterapia il suono e la musica sono il sussidio interattivo mediante il quale si crea una relazione terapeutica tra l’operatore e il cliente. In questo caso la musica, che è il veicolo di cura, può essere prodotta estemporaneamente sia dal terapeuta che dal cliente mediante uno strumentario di facile impiego come: piccoli tamburi, maracas triangoli; mentre per coloro che hanno maggior dimestichezza, con semplici strumenti melodici come il flauto dolce, il metallofono o lo xilofono. L’improvvisazione estemporanea darà vita a un dialogo sonoro nel quale sarà la stessa pratica a favorire l’esternazione delle personali problematiche e l’integrazione delle proprie fragilità, attraverso un processo di consapevole riabilitazione. La Musicoterapia Bio-vibrazionale invece, utilizza l’effetto della Risonanza come veicolo di interazione e di cura. Il principio di risonanza, un cardine della Fisica Acustica, sancisce che il cosmo e ciò che in esso è contenuto vibra con una specifica frequenza che genera un movimento ondulatorio, il quale si propaga nello spazio e nel tempo. Questo fenomeno dinamico crea un campo vibrante che influenza la nostra quotidianità e, a sua volta, è influenzato da ciò che in esso vi dimora. Infatti quando due elementi che hanno la stessa frequenza entrano in risonanza, creano una sinergia, si scambiano delle informazioni indipendentemente dal loro stato e dalla loro collocazione spazio-temporale. Allo stesso modo l’impiego terapeutico della risonanza, attivata mediante stimoli sonori appositamente scelti, ripristina nell’individuo la percezione sintonica del “dentro” e del “fuori”, creando uno schermo protettivo tanto efficace da non permettere agli agenti esterni di destabilizzare l’equilibrio ritrovato. Musicoterapia Nuovi orizzonti di una antica pratica.

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Occupandomi di Musicoterapia ormai da 15 anni ho potuto constatare che, sebbene il mio lavoro sia declinato dall’uso consapevole del suono e della musica la stessa, intesa come elemento curativo, è stata una presenza attiva fin da tempi molto lontani.Lo testimoniano i documenti storici che ci raccontano come già nell’antica Grecia la musica favoriva il consolidarsi delle relazioni amorose o, per contro, incitava i soldati alla guerra.Oppure i classici nei quali si narra la storia di Orfeo che ammansiva le belve con il suono della sua Cetra, fino ad arrivare al libro di Giosuè dove si racconta che le trombe di corno d’ariete fecero crollare le mura della città di Gerico.Tuttavia, volendo restare aderenti al presente occorre precisare che esistono diverse modalità di intervento terapeutico in vengono utilizzati il suono e la musica. Modalità sostanzialmente raggruppate in due tipologie: la Musicoterapia e la Musicoterapia Bio-vibrazionale.

Modalità d’intervento Nella Musicoterapia il suono e la musica sono il sussidio interattivo mediante il quale si crea una relazione terapeutica tra l’operatore e il cliente.In questo caso la musica, che è il veicolo di cura, può essere prodotta estemporaneamente sia dal terapeuta che dal cliente mediante uno strumentario di facile impiego come: piccoli tamburi, maracas triangoli; mentre per coloro che hanno maggior dimestichezza, con semplici strumenti melodici come il flauto dolce, il metallofono o lo xilofono.L’improvvisazione estemporanea darà vita a un dialogo sonoro nel quale sarà la stessa pratica a favorire l’esternazione delle personali problematiche e l’integrazione delle proprie fragilità, attraverso un processo di consapevole riabilitazione.

La Musicoterapia Bio-vibrazionale invece, utilizza l’effetto della Risonanza come veicolo di interazione e di cura. Il principio di risonanza, un cardine della Fisica Acustica, sancisce che il cosmo e ciò che in esso è contenuto vibra con una specifica frequenza che genera un movimento ondulatorio, il quale si propaga nello spazio e nel tempo. Questo fenomeno dinamico crea un campo vibrante che influenza la nostra quotidianità e, a sua volta, è influenzato da ciò che in esso vi dimora.Infatti quando due elementi che hanno la stessa frequenza entrano in risonanza, creano una sinergia, si scambiano delle informazioni indipendentemente dal loro stato e dalla loro collocazione spazio-temporale.

Allo stesso modo l’impiego terapeutico della risonanza, attivata mediante stimoli sonori appositamente scelti, ripristina nell’individuo la percezione sintonica del “dentro” e del “fuori”, creando uno schermo protettivo tanto efficace da non permettere agli agenti esterni di destabilizzare l’equilibrio ritrovato.

MusicoterapiaNuovi orizzonti

di una antica pratica.

MUSICORISONANZAUtilizzo consapevole del suono e

della musica nell’abitazione del proprio quotidiano

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Fatta questa precisazione occorre evidenziare che per praticare la Musicoterapia è necessario possedere delle abilità musico-strumentali e avere una buona conoscenza della Psicologia, essendo questa la disciplina con la quale la Musicoterapia ha trovato la naturale consonanza. Mentre, per praticare la Musicoterapia Bio-vibrazionale, oltre alle personali abilità musico-strumentali e alla conoscenza della psicologia, è necessario possedere anche delle specifiche competenze di Fisica Acustica e Fisica Quantistica. Conoscenze indispensabili per padroneggiare le tecniche d’intervento e la scelta mirata dei sussidi musicosonori.

Approccio terapeutico e aree specificheSebbene le due tipologie descritte abbiano delle assonanze, ciò che le caratterizza è il diverso approccio terapeutico. Infatti quando si intende avviare un percorso musicoterapico occorre scegliere la tipologia d’intervento ritenuta più affine alle proprie esigenze, tenendo presente che questa dovrà essere confacente col tipo di percorso terapeutico che si desidera intraprendere:individuale, di gruppo, interattivo o multi funzionale.

Per maggior chiarezza ho focalizzato gli ambiti d’intervento della Musicoterapia in quattro aree, collocando nel loro interno i vari tipi di disturbi correlati.

Area della psiche: Depressioni, Nevrosi, Psicosi, Schizofrenie, Problematiche sessuali.

Area delle emozioni: Ansia, Insicurezza, Insonnia, Crisi di panico, Stress.

Area dell’affettività: Crisi di coppia, Crisi famigliari, Problematiche adolescenziali e giovanili.

Area del sociale: Difficoltà relazionali nell’ambito lavorativo, Mobbing, Stalking.

Fatta questa catalogazione vorrei sottolineare che il musicoterapeuta preparato e professionalmente corretto non si limiterà a curare il disturbo bensì andrà alla ricerca della causa che lo ha generato. Così l’individuo potrà ritrovare il suo equilibrio psicofisico e mantenere uno stato di profondo e duraturo ben-essere.

In quanto a me, nonostante io conosca entrambe le metodologie d’intervento, ho scelto di specializzarmi nella pratica della Musicoterapia Bio-vibrazionale perché la ritengo più idonea alla mia modalità terapeutica e affine ai miei interessi personali che da sempre, oltre alla Musica, sono la Fisica Quantistica e la Psicologia Transpersonale.

Dottoressa Agnese Cremaschi