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APPENDICE
Da pag. 10.
1922 MANIFESTO - ( Per una più comoda lettura ) .
MUNICIPIO DI S. LUCIA DEL MELA
CITTADINI !
Il Reggio Commissario Ripartitore dei Demani Comunali della Sicilia
con sede a Palermo, in data 6 settembre 1922 ha emanato la seguente
ordinanza :
Vista la propria ordinanza del 13 giugno 1922, approvata con R.
D. del 27 dello stesso mese, colla (con la) quale fu sciolta la
promiscuità tra i Comuni di S. Lucia del Mela e S. Filippo del Mela,
e furono assegnati al primo i quattro quinti del demanio universale
denominato Comune;
Vista la deliberazione del Consiglio Comunale di S. Lucia del
Mela del giorno 11 agosto 1922, con la quale fu chiesta la
quotizzazione per concorso tra i cittadini delle suddette terre
demaniali, e furono proposti i periti per la divisione;
Vista la lettera dell'Ispettorato forestale (Ripartimento di
Messina) in data 26 luglio 1922 N. 2865, con la quale le si
dichiarava nulla ostare alla quotizzazione delle terre (del) Comune
nella parte non soggetta a vincolo, già delimitata; -
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Visti gli art. 29 e 33 delle Istruzioni approvate con R.D. degli
(= dell ’ ) 11dicembre 1841:
Udito l'avviso dei Funzionari aggiunti:
ORDINA
Saranno quotizzate a norma delle Istruzioni degli 11dicembre
1841 le terre già assegnate al Comune di S. Lucia del Mela con
l'ordinanza commissariale del 13 giugno 1922 approvata con R.D.
del 27 dello stesso mese limitatamente però alla parte non soggetta
a vincolo forestale e suscettibile di cultura agraria;
Sono nominati per procedere alla divisione ì periti
agrimensori Sigg. Felice Fazio del fu Antonino, Salvo Rosario del
fu Antonino,.Todaro Vincenzo del fu Salvatore;
Il Sig. Sindaco di S. Lucia del Mela è delegato 'a ricevere il
giuramento dei periti ; E’ riservato ogni provvedimento relativo al
valore della quota tipo .
Cittadini !
Si sono così realizzale mercé l 'opera alacre, assidua, tenace di
questa Amministrazione Comunale le vostre più sacre e più giuste
aspirazioni ad onta di tutte le difficoltà, le insidie, le tergiversazioni
create da avversari sleali e faziosi che osarono financo di giuocare
le loro ultime carte sulla bilancia dei vostri diritti e dei vostri
interessi e che oggi sono definitivamente sconfessati dal fatto
compiuto.
“La terra ai contadini”, il vecchio grido che sembrava fino ad
ieri un' utopia di studiosi e una mistificazione di politicanti, che
forniva nei pubblici comizi e nelle brode giornalistiche l'argomento
più facile ai soliti spegni moccoli per offendere e attaccare l'opera
vigile e silenziosa dell’Amministrazione, che ho l'onore di
presiedere, e oggi un diritto riconosciutovi e sancitovi dalle autorità
governative, contro di cui si spunta ogni arma sleale e velenosa,
fallisce ogni agguato proditorio e traditoresco.
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Contadini, combattenti !
Non è questa per noi l’ora delle requisitorie, delle
vendette, delle sconfessioni .
Questa è per tutti ora di pace, è ora di raccoglimento.
La terra incolta sotto la vostra sapiente e laboriosa fatica
sarà per voi e per tutti la fonte viva ed inesauribile del benessere e
della ricchezza, sarà una fioritura nuova e rigogliosa di civica
educazione e perciò di concordia, di serenità, di solidarietà paesana .
Un epoca nuova incomincia da oggi per il nostro piccolo e travagliato
paese . Si apre un destino migliore, un avvenire più radioso .
Cittadini !
Festeggiate nell’intimità delle vostre famiglie, per
voi e per i vostri figli, questo giorno augurale di redenzione e di
vittoria rivolgendo il pensiero riconoscente, più che a questa
Amministrazione che solo ha assolto fedelmente e con il più
scrupoloso senso di dovere il mandato affidatole, al primo dei
cittadini, a S.E. Luigi Fulci che della vostra grande causa è stato
patrocinatore accanito ed affettuoso .
Dalla Casa Comunale, 10 settembre 1922
MILAZZO – Tip. F. MARULLO PROTO.
NOTA = Il provvedimento nulla ha a che vedere con il fascismo il cui potereinizia con la “marcia su Roma (28/ottobre/1922)” . - Il fatto che il 10 settembre siadivulgato, dimostra che la disposizione è precedente, tant’è che si fa riferimento agli attidel 6 / 13 / 27 giugno del Regio Commissario Ripartitore dei Demani Comunali; e del 11agosto del nostro Consiglio Comunale. - Trattasi degli “usi civici” applicati nella Valledel Mela già dal tempo di “Federico II ” .
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SPUNTA LU SULI E SQUAGGHIA LA ILATA …
Spùnta lu suli e squàgghia la jìlata -
Squàgghia ‘pi ddà picciòtta ch'jè sapurìta . –
Ch'jè sapurìta - ch'jè sapurìta -
Squàgghia ‘pi ddà picciòtta ch'jè sapurìta . -
Tèni ddù pèttu di ‘nà scàffalàta -
Li so’ ucchiùzzi , ma su’ ‘nà càlamìta . –
Su’ ‘nà càlamìta - su’ ‘nà càlamìta -
E ddì ucchiùzzi chi su’ ‘nà càlamìta . –
Chiùdìrimi ntè so’ màni òh mi vùrrìa
Sài chi ti dìcu bbèdda - dammi na ‘baciàta . –
Dàmmi ‘nà ‘baciàta - dàmmi ‘nà ‘baciàta -
Sài chi ti dìcu - ièh dàmmi ‘nà ‘baciata . –
Iò mòttu sùgnu - mi dùni la vita -
Iò mòttu sùgnu - mi dùni la vita . –
Mi dùnì la vita - mi dùni la vita -
Iò mòttu sùgnu - mi dùni la vita .
S.F.M.: Intr. A B B' B" Note:
. Non vi sono interludi strumentali tra un distico e l'altro edinoltre la stessa struttura dei distici presenta la novità di unsegmento (B) ripetuto per due volte variato.
La voce femminile canta esclusivamente segmenti di tipo B,nella forma B' e B". La voce maschile ha una connotazione
fortemente espressiva concessa dal registro acuto nel qualespazia e dall'uso di micro oscillazioni nell'intonazione dellenote più acute.
Segn.: bob. 399 br. 3 Ric.: Elsa Guggino.
NOTA : Gli accenti (giusti ì fonemi locali) sono di M.C. .-
La Esecuzione di “Spunta lu Suli “… secondo i canoni codificati daFolk studio Univ. PA (Prof. G. Pennino et Elsa Guggino) si ascolta all’iniziodel <SITO> sulla Home page .
211….. FINE ?
Se mai volessiGratificarmi d’un sorriso ,
Mi troverai immerso
Nel buio della sera – :
Vinto , mai domo . -
Giunco sbattuto
Al turbinar di passioni –
Prostrato dall’ingiuria del tempo –
Senza luce né vita .
I sogni ho spento .
Una strofa di altro “Canto alla santaluciòta”dice --: <Jiò sèrva sùgnu e patrùnadi mìa> … pare un ossimoro , ma esprime tutta la sicilianità e l’orgoglio della “servapadrona” (di se’) , serva del bisogno di lavorare , ma non sottomessa , il forte carattere leattribuisce, oltre alla immunità dovuta a una Donna, l’autorevolezza di un uomo (vero),che “libero” affronta il mondo con coraggio e come dice Enzo Russo in “Nato inSicilia” –: Il Padrone non deve alzare la voce per farsi ubbidire ... “agisce” e non sipreoccupa di rendere conto a nessuno delle sue azioni (pag.272) .
(Mimmo Cirino) .
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Riferimento pag. 3 / 4 in premessa - :<autorizzato da Ignazio Buttitta cito :“Lingua e Dialettu”> si riproduceL’autorizzazione - ( è sulla busta -lato destro )