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  • 8/7/2019 MR_scenario_industria_tessile_abbigliamento

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    Seminario FEMCA Bologna 30 novembre 2010

    Produttivit e margini nellindustria tessile-

    abbigliamento italiana, oltre la congiuntura.

    Marco Ricchetti. (Hermes Lab e Politecnico di Milano)

    Introduzione

    La fase di brusca ed intensa caduta dellattivit produttiva in tutta lindustria che si avviata

    nella seconda met del 2008 e da cui soltanto ora (nellultimo trimestre) si pu dire

    conclusa, ha scompaginato i piani delle imprese e affondato gli indicatori economici delleimprese. Quando, nei prossimi mesi avremo a disposizione i dati dettagliati dei conti delle

    imprese per il 2009-2010, facile quindi prevedere che ci troveremo di fronte ad andamenti

    della produttivit e dei margini lordi disastrosi. Non saranno quindi questi i dati su cui

    basare un giudizio sullevoluzione della struttura delle imprese e sulla capacit di affrontare

    gli anni del post-crisi.

    Credo, peraltro, che una attenta analisi del quadro congiunturale viene sviluppata durante il

    seminario dallUfficio Studi di SMI.

    Mi concentrer quindi sullandamento di alcuni fondamentalieconomici del settore sullarco

    dei sette anni tra il 2002 e il 2008, non con intento retrospettivo, ma per valutare quali

    cambiamenti fossero in corso allinizio della crisi e come lindustria stava reagendo alle

    pressioni della concorrenza. La caduta del 2009-10 ha ovviamente alterato lo scenari,

    tuttavia non azzardato ipotizzare che superati, pur con morti e feriti, il biennio horribilis,

    gli stessi meccanismi che erano in movimento prima della crisi potranno riprendere a

    funzionare.

    Un elemento di contesto utile a meglio valutare i dati: il periodo 2002-2005

    particolarmente difficile per il settore, soprattutto a causa del super che in quel periodo ha

    congelato lexport e favorito le importazioni, in un quadro di estrema debolezza della

    domanda in tutta lEuropa continentale, mentre nel 2006-07 un cambio meno penalizzante

    e una ripresina nella domanda europea ha prodotto una ripresa dellattivit.

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    Quattro dati su cui riflettere

    La breve riflessione che vi propongo si basa sui dati ISTAT dellindagine sui Conti delle

    Imprese. Mi si consenta di dire che negli ultimi anni la qualit, in termini di copertura,

    significativit e tempestivit di questa indagine migliorata in modo straordinario, e oggi

    rappresenta uno strumento prezioso di analisi.

    I dati ci offrono quattro informazioni particolarmente significative:

    a) La prima che tra il 2002 e il 2008 nel settore Tessile e Abbigliamento (TA)1 si avuta

    una fortissima selezione, il numero delle imprese e degli addetti si ridotto in modo

    consistente;

    b) La seconda che questa selezione ha lasciato in vita le imprese migliori, ci ha

    comportato una sostanziale tenuta della produttivit e dei margini fino al 2007 (e

    probabilmente anche nella prima met del 2008);

    c) La terza che la forte selezione non ha alterato alcune caratteristiche delle imprese,

    come ad esempio la dimensione;

    d) La quarta che la produttivit del TA italiano, si mantiene nel contesto europeo

    ancora bassa.

    La selezione

    Tra il 2002 e il 2008 il numero di imprese diminuito di oltre 17mila unit, passando da

    quasi 73mila a poco meno di 56mila e il numero degli addetti di 136mila unit, passando da

    oltre 580mila a poco pi di 444mila. Un calo quindi, sia per le imprese che per gli addetti

    pari quasi a del totale. Non il segno negativo in s a stimolare la riflessione, ma la sua

    entit. I cali percentualmente pi consistenti si sono avuti nelle imprese di medie

    dimensioni nella classe 50-249 addetti il calo di addetti stato pari al 33%, nella classe 20-

    49 ha toccato il 39%!

    1 I dati non includono la filiera pelle e calzature. Nel 2008 inoltre lISTAT ha adottato una nuova

    classificazione (ATECO 2007) che pu distorcere leggermente il confronto con gli anni precedenti.

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    Dal punto di vista del settore dappartenenza soprattutto la componente tessile ad essere

    colpita: -9mila imprese pari a -33%, -112mila addetti pari a -39%! Le imprese di maggiore

    dimensione in particolare hanno subito cali drammatici: le imprese con 250 o pi

    dipendenti hanno praticamente dimezzato loccupazione (-27mila addetti, -49%), quelle tra

    50 e 249 -31,5mila dipendenti, -41%. Nellabbigliamento invece il calo di occupazione (-

    8%) e del n. di imprese (-17%) stato pi contenuto e, addirittura, le imprese di maggior

    dimensione sono cresciute di numero e hanno aumentato loccupazione.

    Produttivit e margini

    Le dimensioni dimpresa

    La produttivit de TA italiano: un confronto Europeo

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