Morfologia_Bacini
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MORFOMETRIA DEI BACINI IDROGRAFICI
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BACINO IDROGRAFICO
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CURVA IPSOGRAFICA
(z) = area elementare avente quotaza = area cumulata progressiva
A = area totale del bacino
Data la quota Z, fornisce larea complessiva a posta a quota non inferiore a Z
==A
aZzZaZ )(:)( oppure =A
ZzZa )()(
Altitudine media: = iii
A
AZ
Z
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CURVA IPSOGRAFICA DISCRETIZZATA.
=i
frazione di area compresa tra le curve di livello posto i e i+1 aventi quota
Zie Zi+1
ai = area complessiva posta al di sopra della curva di livello di posto i.
K = max indice posizione isoipsa
>
=ij
jia
i
ij
jii aZaZ ==
:)(
Curva Ipsografica
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
2000
2200
2400
0 2 4 6 8 10 12 14
Area sottesa [km2]
Quota[m
]
QUOTA MEDIA DEL BACINO
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Modello Digitale del Terreno (DTM)
Curva ipsografica = Frequenza cumulata delle quote del bacino
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Curva ipsograficadal DTM
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Sesia a Borgosesia e sottobacini chiusi a Varallo
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curve ipsografiche del bacino alpino del Sesia
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
3500
4000
4500
5000
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 600 650 700 750
superficie (kmq)
quota(m)
Sesia a Borgosesia
Mastallone a Varallo
Sermenza a Balmuccia
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Curve ipsografiche
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CURVA IPSOGRAFICA ADIMENSIONALE (IPSOMETRICA)
minmax ZZZ !=" =Zmax!Z(A)= rilievo del bacino
"=Z# Z
min
$Z= quota relativa (compresa tra 0 e 1)
La curva riferita allarea relativa a/A (compresa tra 0 e 1)
Z
AZaZAa
!
"=
)()()/(#
INTEGRALE IPSOMETRICO:
II= "(x)dxx=0
1
# x(z)= a(z)/A = area elementare avente quota z
II>0.6 Stadio Giovanile (a) 0.4
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z= 0.42
x0 =0.13
z= 0.48
x0 =0.10
z= 0.53
x0 =0.08
z= 0.56
x0 =0.02
Curve ipsometriche
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PENDENZA MEDIA DEL BACINO
Metodo di Alvard-Horton
La pendenza media di bacino im risulta dalla media pesata delle
pendenze locali.
z = differenza di quota tra le isoipse,
li= lunghezza delle isoipse
ii =
z
di
=
liz
lid
i
=
liz
Ai
im = i
i
Ai
A=
i
z
Ali
i
-
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PENDENZA MEDIA DELLASTA PRINCIPALE
=k
kkm liL
i 1
Pendenza idraulicamente media dellasta principale (Taylor-Schwartz)
Si parte dalla formula di Chzy:
iRkv= iv
i
L
v
Lt = =
k k
k
m i
l
i
L
=k k
k
m i
l
Li
11
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Indici di forma del bacino
I fattori di forma di un bacino sono degli indici adimensionali cheforniscono unidea approssimativa della forma planare del bacino
idrografico. Essi sono essenzialmente funzione dellarea A, del
perimetro P e della , lunghezza dellasta principale L.
Rapporto di circolarit :
2
4
P
ARc
=
Esprime il rapporto tra la superficie A del bacino e larea di un
cerchio avente perimetro Puguale a quello del bacino:
222
4
)2(
4
P
A
R
A
R
A
==
(R il raggio del cerchio equivalente).
Coefficiente di uniformit (o di compattezza - di Gravelius):
A
PCu
2=
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Fattore di forma :
2AFf =
Indica approssimativamente il grado di sinuosit dellasta
principale. Corrisponde alla differenza tra la forma attuale e quella
di un quadrato
Rapporto di allungamento :
L
ARa
2=
E il rapporto tra il diametro del cerchio di area A:
D=
A2
e la lunghezza del dellasta principale L.
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Densit di drenaggio
Influenzata da:
Geologia
Clima Topografia
Uso del suolo
Quantificabile con:
Dd=(L)/A
dove:Dd=densit di drenaggio (km km-2)L=estensione della rete (km)
A=area del bacino (km2)
Lineare
Dendritica
Radiale
Ddimportante perch:
Riflette le caratteristiche del clima e del bacino Il flusso nei canali pi veloce che sui versanti
Maggior la densit, pi rapida e completa la
risposta del bacino alle precipitazioni
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Densit di drenaggio:
ALD
t
=
In questo caso il rapporto non pi adimensionale poich
rappresenta il numero di chilometri di reticolo drenante per ognichilometro quadrato di superficie di bacino: lunit di misura
pertanto il km-1. Pi grande sar il valore del rapporto e pi fitta
sar la rete di drenaggio presente sul bacino . A differenza dei
fattori di forma risente del fattore di scala con cui si va ad
analizzare il bacino per ricavarne le caratteristiche fisiche e
morfologiche. Mentre infatti i valori della superficie, del perimetro e
della lunghezza dellasta principale sono pressoch invarianti in
funzione della scala utilizzata, il valore della lunghezza totale del
reticolo risente notevolmente di essa. Maggiore il dettaglio
cartografico di riferimento, e maggiore anche il dettaglio con cui
vengono individuati tutti i rami drenanti sul territorio: la somma
delle lunghezze di tutti questi rami risulta in questo modo alquanto
variabile e soggettiva. La validit del coefficiente rimane comunque
inalterata ai fini del confronto tra i valori riscontrati nei diversi
sottobacini.
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Influenza della scala di riduzione
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Schemi di gerarchizzazione dei reticoli idrografici
LO SCHEMA ORDINATIVO DI HORTON-STRAHLER
Horton [1945]; Strahler [1952,1964]
Numero d'ordine:
1. Le sorgenti danno origine a canali (o rami) di ordine 1;
2. Quando due canali di ordine i si congiungono, il canale
emissario di ordinej=i+1;
3. Quando due canali di ordine i e j si uniscono, il canale
emissario assume l'ordine maggiore tra i due
4. L'ordine del bacino idrografico quello del canale di ordine
massimo.
1 1
11
2
2
1
1
23
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LEGGI DI HORTON
Prima legge di Horton (numero delle aste)
La successione { }NNN ,......, 21 del numero delle aste di diversoordine segue una serie geometrica inversa:
N
N = Ri - 1
iB
RB= rapporto di biforcazione (3< RB
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u
uu
NNR 1=
I legge di Horton:
( )uk
bu RN
=
( )uu
N
=737.4
Il rapporto di biforcazione si
mantiene quasi costante
=
=
ku
u
b
k
RR
,2
k = ordine del bacino
Rapporto di biforcazione:
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Se co n d a le g g e d i H o r t o n ( l u n g h e z ze )
La successione { }LLL ,......, 21 della lunghezza delle aste di diversoordine segue una serie geometrica diretta.
L
LR
i
i
L
-
=
1
RL= rapporto delle lunghezze (1.5< RL
-
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Lunghezza cumulata:
==
u
u
uu LL1
*
II legge di Horton:
( )11
=
u
Lu
RLL
u Lu (km) RL teorica
1 0.15 -
2 0.48 3.200 0.44
3 1.29 2.688 1.29
4 4.00 3.101 3.77
5 11.30 2.825 11.06
6 32.20 2.850 32.39
media 2.933
0.1
1.0
10.0
100.0
0 2 4 6 8u
Lu
medio(km)
( )193.215.0 = uu
L
-
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T e r z a le g g e d i H o r t o n ( p e n d e n z e )
E analoga alla prima legge:
J
J = R
i- 1
iJ
RJ = rapporto delle pendenze (1.5< RJ
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Legge delle aree (Schumm)
Ha formulazione analoga a quella della seconda legge di Horton:
A
A = R
i
i - 1A
RA= rapporto delle aree (3 < RA< 6); i = valor medio delle aree Aidrenate dai canali
di ordine i
11
-i
ARA=iA
-
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Rapporto di area
1
=
u
u
a
A
AR
( )11
=
u
au RAA
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Al crescere di A:
- aumenta sinuosit
- aumenta D/W
Legge di Hack
AL =
6.0 4.1 Hack (1957)
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Schema ordinativo di Shreve [1966, 1967]
Nello schema proposto da Shreve [1966, 1967], si considera il
reticolo idrografico come un albero trivalente, composto da nodi e
tratti, essendo i tratti o segmenti compresi fra due nodi successivi
ed i nodi definibili in due tipi: sorgente e giunzione.
Data la distinzione dei nodi fra sorgenti e giunzioni, i segmenti checompongono la rete si distinguono fra interni ed esterni.
I segmenti esterni sono compresi tra una sorgente e la prima
giunzione a valle; quelli interni sono invece compresi tra due
successive giunzioni o tra la sezione di chiusura e la prima
giunzione a monte di questa.
W(3)=4
W(4)=4
livello 4
Nodo sorgente
TrattoNodo giunzione
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Il numero dei segmenti esterni, indicato con n, detto magnitudine
della rete. Poich si assume che in una giunzione si uniscano non
pi di due segmenti, il numero totale dei segmenti pari a M=2n-1.La distanza topologica di un segmento dalla sezione di sbocco pari
al numero di segmenti che bisogna attraversare per giungervi; tutti
i segmenti che hanno la stessa distanza topologica appartengono
allo stesso livello topologico. La massima distanza topologicaall'interno della rete ne costituisce il diametro d. La funzione di
larghezza W(x) della rete fornisce il numero dei segmenti che
appartengono ad ogni livello x.
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Classificazione del reticolo secondo Shreve e la relativa
funzione di ampiezza topologica.
Caratteristiche della risposta idrologica
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Soil type
Impervious pervious
Caratteristiche della risposta idrologica