Montesolaro ovedrate EDUCARE E’ COSA DEL … · ne del Musical “Forza venite gente”. ...

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EDUCARE E’ COSA DEL CUORE Carimate Figino Serenza Montesolaro Novedrate FOGLIO D’INFORMAZIONE DELLA PASTORALE GIOVANILE DELLA SERENZA don Carlo new Abbiamo iniziato un nuovo anno! Per prima cosa mi sembra doveroso fare a tutti voi gli auguri per un anno che sia davvero Nuovo perché è vissuto con il Signore Gesù, l’unico che può vestire di novità, di freschezza e di autentica giovinezza le nostre vite. L’inizio dell’anno segna anche la ripresa delle varie attività che interessano la Pastorale Giovanile delle nostre Comunità. Siamo ormai decisamente proiettati verso la costituzione della Comunità Pastorale “San Paolo”, e chi meglio dell’Apostolo delle genti può suggerirci quei passi di conversione che sono chiesti a tutti noi preti e laici perché si realizzi quanto il nostro Vescovo e la nostra Diocesi ci chiedono. Sono tante le occasioni che abbiamo per dimostrare tutto questo. Abbiamo iniziato la realizzazione del Musical “Forza venite gente”. Mentre ringrazio molto quelli che sono già al lavoro invito ancora altri ad unirsi in questa meravigliosa avventura … Se non lo avete ancora capito serve ancora gente ... Quindi: Forza, venite gente! Il mese di Gennaio, poi, è da sempre dedicato all’importante e delicato tema dell’educazione. La nostra Diocesi, addirittura, ci fa vivere un’intera settimana dedicata ad esso. Anche noi della Serenza abbiamo pensato di proporre alcune iniziative che ci aiuteranno a riflettere e a fare festa intorno all’educazione. Troverete già su questo numero del PGnewS il calendario dei vari appuntamenti: mi raccomando, liberate l’agenda da altri impegni che possono aspettare per lasciare il posto a queste occasioni uniche per la crescita umana e spirituale di ciascuno di noi. Parlando di educazione non si può non far riferimento a colui che ha dato una svolta decisiva in questo campo. Stiamo parlando naturalmente del grande san Giovanni Bosco. Potrei parlarvi di lui per non so quanto tempo ormai mi conoscete mi piace soltanto riportare una sua frase che mi ha sempre colpito. Diceva così: «Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore, e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi». È importante, allora, imparare ad educare con quest’ arte di Dio. Ci si può chiedere com’è questa arte, come “Dio educa il suo popolo? Il primo passo sta nel riconoscere che è Dio il primo vero e grande educatore e, attraverso la lettura meditata della Parola, si ha la prova di questa azione educativa del Padre che «non educa a casaccio, cioè con interventi saltuari o sconnessi. L’azione educativa nella storia è sempre mirata, anche se non è facile cogliere ogni volta il senso di un singolo intervento». (C. M. Martini). Il sistema educativo di don Bosco, chiamato “preventivo”, trova la sua ispirazione in quelle parole di Paolo che risuonano familiari ai nostri orecchi: «La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine». E che cos’è Dio se non carità e amore? Don Bosco propone, quindi, un metodo che certamente può trovare applicazione anche (e forse soprattutto!) oggi. La sua attualità sta probabilmente nell’indicarci come sia inestimabile il valore dei giovani per ogni società umana e a prendere coscienza degli obblighi educativi, delle “emergenze educative” che la loro presenza pone agli adulti di ogni epoca. Se dovessi trovare un aggettivo che descriva don Bosco (impresa un po’ complicata!) mi piacerebbe usare “determinato”. Se si legge con attenzione la sua vita ci si rende conto con quanta determinazione egli andò incontro a ragazzi e giovani proponendo forti ideali umani e cristiani. Ecco perché può essere sicuramente stimolo alla riflessione, al gusto dell’educare e del lasciarsi educare, in un impegno di servizio agli altri, ai giovani, a chi è in difficoltà. «Se l’educazione è cosa del cuore, occorrerà dilatare il cuore nostro e dei nostri ragazzi, perché si stabilisca un vero flusso educativo. Il cuore di Cristo squarciato sulla croce è il simbolo di questo amore che dal Padre si diffonde su di noi e ci rende capaci di amore» (C. M. Martini) Questo fa dell’educazione un’arte gioiosa, non forzata e che non ha bisogno di «ricette, formule, clichè»; chiede all’educatore originalità e individualità e rispetto per l’originalità e individualità di chi deve essere educato. Tutto ciò è garantito da un approccio che non sia soltanto antropologico ma primariamente teologico perché «l’educazione è via e azione di Dio». L’augurio che faccio a me stesso e a voi è che davvero tutti sappiamo indicare l’Amore di Dio fatto carne in Gesù ad ogni singolo giovane o ad ogni singola persona che incontriamo. Questo lo possiamo fare solo se nella nostra vita Gesù è entrato come Colui che dà il vero senso all’esistenza di ciascuno. Un abbraccio a voi e alle vostre famiglie e … Buon Cammino! Dio educa il suo popolo! foglio 3 - anno 1 - mese di gennaio 2009 5

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EDUCARE E’ COSA DEL CUORE

Carimate

Figino Serenza

Montesolaro

Novedrate FOGLIO D’INFORMAZIONE DELLA PASTORALE GIOVANILE DELLA SERENZA

don Ca rlo

new

  Abbiamo  iniziato  un  nuovo  anno! Per prima cosa mi sembra doveroso fa‐re a tutti voi gli auguri per un anno che sia davvero Nuovo perché è vissuto con il Signore Gesù,  l’unico che può vestire di novità, di freschezza e di au‐tentica  giovinezza  le  no‐stre vite. L’inizio dell’anno segna  anche  la  ripresa delle  varie  attività  che  in‐teressano la Pastorale Gio‐vanile delle nostre Comuni‐tà. Siamo ormai decisamen‐te  proiettati  verso  la  costi‐tuzione  della  Comunità  Pa‐storale  “San  Paolo”,  e  chi meglio  dell’Apostolo  delle genti  può  suggerirci  quei passi di conversione che sono chiesti  a tutti noi ‐ preti e laici ‐ perché si realizzi quanto il nostro Vescovo e la nostra Di‐ocesi  ci  chiedono.  Sono  tante  le  occa‐sioni che abbiamo per dimostrare tutto questo. Abbiamo  iniziato  la realizzazio‐ne  del  Musical  “Forza  venite  gente”. Mentre ringrazio molto quelli che sono già al lavoro invito ancora altri ad unirsi in questa meravigliosa avventura … Se non  lo avete ancora capito serve anco‐ra gente ... Quindi: Forza, venite gente! Il mese  di  Gennaio,  poi,  è  da  sempre dedicato all’importante e delicato tema dell’educazione.  La  nostra Diocesi,  ad‐dirittura, ci fa vivere un’intera settima‐na  dedicata  ad  esso.  Anche  noi  della Serenza  abbiamo  pensato  di  proporre alcune  iniziative che ci aiuteranno a ri‐flettere e a fare festa intorno all’educa‐zione. Troverete già su questo numero del  PGnewS  il  calendario  dei  vari  ap‐puntamenti:  mi  raccomando,  liberate l’agenda  da  altri  impegni  che  possono aspettare per  lasciare  il posto a queste occasioni uniche per  la crescita umana e spirituale di ciascuno di noi. Parlando di educazione non si può non far riferi‐mento  a  colui  che  ha  dato  una  svolta decisiva  in questo  campo.  Stiamo par‐lando  naturalmente  del  grande  san Giovanni  Bosco.  Potrei  parlarvi  di  lui 

per  non  so  quanto  tempo  ‐  ormai mi conoscete  ‐ mi piace soltanto riportare una sua frase che mi ha sempre colpito. Diceva  così:  «Ricordatevi  che l’educazione è cosa del cuore, e che Dio 

solo ne è  il padrone, e noi non potremo  riuscire  a  cosa  alcu‐na,  se Dio  non  ce  ne  insegna l’arte,  e  non  ce  ne  mette  in mano  le  chiavi». È  importan‐te, allora, imparare ad educa‐re con quest’ arte di Dio. Ci si può  chiedere  com’è  questa arte, come “Dio educa il suo popolo?  Il  primo  passo  sta nel  riconoscere che è Dio  il primo vero e grande educa‐tore e, attraverso  la  lettura 

meditata della Parola, si ha  la prova di questa azione educativa del Padre che «non educa a  casaccio,  cioè  con  inter‐venti saltuari o sconnessi. L’azione edu‐cativa nella storia è sempre mirata, an‐che se non è facile cogliere ogni volta il senso di un  singolo  intervento».  (C. M. Martini).  Il  sistema  educativo  di  don Bosco, chiamato “preventivo”,  trova  la sua ispirazione in quelle parole di Paolo che  risuonano  familiari  ai  nostri  orec‐chi: «La carità è paziente, è benigna  la carità; non è  invidiosa  la  carità, non  si vanta,  non  si  gonfia,  non manca  di  ri‐spetto, non  cerca  il  suo  interesse, non si adira, non tiene conto del male rice‐vuto,  non  gode  dell’ingiustizia,  ma  si compiace della verità. Tutto copre, tut‐to  crede,  tutto  spera,  tutto  sopporta. La  carità  non  avrà  mai  fine».  E  che cos’è Dio  se non  carità  e  amore? Don Bosco propone, quindi, un metodo che 

certamente  può  trovare  applicazione anche  (e  forse  soprattutto!)  oggi.  La sua  attualità  sta  probabilmente nell’indicarci  come  sia  inestimabile  il valore  dei  giovani  per  ogni  società  u‐mana e a prendere coscienza degli ob‐blighi educativi, delle “emergenze edu‐cative” che la loro presenza pone agli a‐dulti di ogni epoca. Se dovessi  trovare un  aggettivo  che  descriva  don  Bosco (impresa un po’ complicata!) mi piace‐rebbe usare “determinato”. Se si legge con  attenzione  la  sua  vita  ci  si  rende conto  con  quanta  determinazione  egli andò  incontro  a  ragazzi  e  giovani pro‐ponendo  forti  ideali  umani  e  cristiani. Ecco  perché  può  essere  sicuramente stimolo  alla  riflessione,  al  gusto dell’educare e del  lasciarsi  educare,  in un  impegno di servizio agli altri, ai gio‐vani,  a  chi  è  in  difficoltà.  «Se  l’educa‐zione è cosa del cuore, occorrerà dilata‐re  il  cuore  nostro  e  dei  nostri  ragazzi, perché  si  stabilisca un vero  flusso edu‐cativo. Il cuore di Cristo squarciato sulla croce è  il simbolo di questo amore che dal Padre si diffonde su di noi e ci rende capaci di amore»  (C. M. Martini) Que‐sto  fa  dell’educazione  un’arte  gioiosa, non  forzata  e  che  non  ha  bisogno  di «ricette,  formule,  clichè»;  chiede all’educatore  originalità  e  individualità e rispetto per  l’originalità e  individuali‐tà di chi deve essere educato. Tutto ciò è garantito da un approccio che non sia soltanto  antropologico  ma  primaria‐mente  teologico  perché  «l’educazione è  via  e  azione  di  Dio».  L’augurio  che faccio a me stesso e a voi è che davvero tutti  sappiamo  indicare  l’Amore di Dio 

fatto carne in Gesù ad ogni sin‐golo giovane o ad ogni  singola persona che  incontriamo. Que‐sto  lo  possiamo  fare  solo  se nella nostra vita Gesù è entrato come Colui che dà il vero senso all’esistenza  di  ciascuno.  Un abbraccio a voi e alle vostre fa‐miglie e … Buon Cammino!  

Dio educa il suo popolo!

foglio 3 - anno 1 - mese di gennaio 2009 5

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Una ventina di giovani della Valle Se-renza, su proposta della PGS, ha tra-scorso il primo Capodanno insieme nella località sciistica di Schilpario (BG). Tre giorni speciali all’insegna dell’allegria. Con loro un gruppo di A-dolescenti di Varese accompagnati da don Luca e da una spumeggiante Suor Cristina, giovane religiosa sale-siana. I tre giorni sono iniziati con la S. Messa nella chiesetta di Santa Ma-ria a Carimate. Durante il soggiorno a Schilpario non sono mancati nè i mo-menti di divertimento sulla neve (sulle piste da scii e pattinaggio sul ghiac-cio) nè i giochi di gruppo e le cantan-te a squrciagola (accompagnati dai nostri instancabili chitarristi), tanto-meno i momenti di spiritualità. La proposta è stata un’ottima occasione per conoscersi, instaurare o consoli-dare i rapporti tra i giovani. Il Veglio-ne di Capodanno, accompagnato

dall’aperitivo e da vari giochi musicali, ha sa-l u ta to pe r l’ultima volta il 2008. Lo spu-mante stappa-to da don Car-lo, ha inaugu-rato un anno s ign i f i c a t i v o per le nostre quattro Comu-nità, un anno che meglio di così proprio non poteva ini-ziare! Insieme! Così come so-no iniziati, i tre giorni si sono conclusi con la Ce lebraz ione Eucaristica, nel-la parrocchiale di Montesola-ro. A tutti un grande augurio di un buon 2009! Sempre più... insieme!

Matteo

foglio 3 - anno 1 - mese di gennaio 2009

GIOVEDÌ 22 GENNAIO Oratorio di Figino - ore 21.00 Educare (alla Fede?) Incontro - testimonianza guidato da suor Anna Megli, resp. Diocesana per la PG. Sono invitati tutti i genitori e giovani SABATO 24 GENNAIO Oratorio di Carimate - ore 18.00 Serata Ado Pizzata + serata di festa con animazione dedicata interamente agli adolescenti [costo pizza 5€] Dare il nome ai catechisti entro martedì 20 MARTEDÌ 27 GENNAIO Chiesa di Montesolaro - ore 20.45 Preghiera Comunitaria Momento di preghiera in preparazione alla festa di San Giovanni Bosco, inventore dell’oratorio. È invitata tutta la comunità San Paolo. VENERDÌ 30 GENNAIO Oratorio di Novedrate - ore 20.30

Santa Messa Sono invitati a partecipare in modo particolare adolescenti, 18/19enni e giovani SABATO 31 GENNAIO Oratorio di Novedrate - dalle ore 18.30 Happy hour + Karaoke Aperitivo a seguire momento di festa e animazione dove ognuno potrà esprimere il proprio talento canoro. Aperto ad adolescenti, 18/19enni e giovani SABATO 7 FEBBRAIO Palazzetto di Cucciago ore 21.00

Don Bosco il musical Uno spettacolo musicale emozionante per rivivere gli insegnamenti di un grande innovatore dell’educazione civile e della storia religiosa italiana

La Pastorale Giovanile della Serenza propone a tutti i 18/19enni e giovani

delle Parrocchie della Comunità San Paolo

Pellegrinaggio in TERRA SANTA

dal 13 al 20 agosto 2009

CAPODANNO 2009 a Schilpario

............................................ 1 GIORNO Bergamo - Tel Aviv - Nazareth .

Cesarea Marittima - Galilea Chiesa di Stella Maris Nazareth.

............................................2 GIORNO Nazareth.

Basilica dell’Annunciazione - Chiesa di San Giuseppe, museo Francescano - Fontana del-la Vergine - Cana di Galilea - Tabor, monte della Trasfigurazione.

............................................3 GIORNO Lago di Galilea.

Luoghi della vita pubblica di Gesù - Lago di Galilea -Monte delle Beatitudini - Tabga - Chiese del Primato e Moltiplicazione dei pa-ni e dei pesci - Cafarnao sinagoga e casa di Pietro - Fiume Giordano.

............................................4 GIORNO Nazareth - Gerico - Betlemme

Valle del Giordano - Mar Morto - Qumran - Gerico - Betlemme - Wadi el Qelt - Betlem-me.

............................................ 5 GIORNO Betlemme - Gerusalemme.

Betlemme - Basilica della Natività - Gerusa-lemme - Monte Sion - valle del Cedron - Chiesa di S. Pietro - Cenacolo - Cenacolino - Chiesa della Dormizione di Maria.

............................................6 GIORNO Betlemme - Gerusalemme.

Chiesa della Flagellazione - Via Dolorosa - Basilica della Resurrezione - Calvario - Santo Sepolcro - Monte degli Ulivi - edicola dell’Ascensione - Grotta del Padre Nostro - Dominus Flevit - Basilica del Getzemani - Tomba della Madonna.

........................................... 7 GIORNO Betlemme - Gerusalemme.

Spianata del Tempio - Muro della Preghiera - Chiesa di S. Anna - Ein Karem

........................................... 8 GIORNO Betlemme - Tel Aviv - Bergamo.

Santa Messa conclusiva. Colazione. In tarda mattinata trasferimento all’aeroporto di Tel Aviv per il rientro.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE € 1030 per ulteriori informazioni e ricevere modulo di iscrizione rivolgersi ai rappresentanti in

Equipe di PG del tuo oratorio ISCRIZIONI DA DON CARLO

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