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MONITORAGGIO DELLEROSIONE COSTIERA DI METAPONTO (1994/1997) INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO E SEDIMENTOLOGI- CO DEL LITORALE JO- NICOLUCANO Il eratto di cosra com- preso tra il f-ìume Basemo ed il Bradano è localizzaro nella parre settentrionale dell' unità fìsiografìca che, così come la letteratUra tecnica ha usare definire, si estende da Rocca Im- periale a Ginosa Marina. Tale un ità fìsiografì ca ab braccia ['iMC ro Ii to r3.le jonico lucano; quest'ulti- mo è impostalO sulle foci principali dei cotsi d'ac- qua (Sinni, Agri, Cavane, Base n to e Bradano) che afferiscon o alta costa i n esame rifar nendola co n materiali provenienri dai terreni Ayschoidi mioceni- ci dell'Appennino e dai terreni clastici plio-pleisto- cenici costituenti il riem- pimento della Fossa Bra- danica. Il suo equilibrio dipende dal cOlltinuo confronto era l'azione ripascitiva dei fiumi suddetti e l'azione erosiva del mare. Lo smantellamenro della costa da parte del mare è un fattO naturale, a cui na- rutalmente si oppongono gli apporti fluviali ridistri- buiti dall'onda lungo la costa. L'erosione allora è il se- gno di lIna rottura di que- sto equilibrio, ed è più pronunciata su litorali esposti caratterizzati da deposi Ù non consolidati, magri apponi di sedimen- ti, maggiori pendenze dei fondali e frequenti penur- bazioni. Alla ronu ra cl i q li esto equilibrio spesso conrri- b u iscono gli inrerve n ti anrropici anche quando sono effettuari lontano dalh costa. è già più volte eviden- ziato come le sistemazioni a difesa dei suoli in collina e mon tagna, l'estrazione degli inerti lungo le aste fluviali, la costruzione degli sbarramenti a rei fìcia- li abbiano ridotto notevol- mente il trasporto solido al mare innescando un processo di erosione della costa ormai trentennale. A rale scopo si è rico- struita la storia delle varia- zioni della linea di costa per l'intero litorale in esame utilizzando le carte IGM I:25000 del 1983 e del 1949, un rilievo a curve di livello 1 ;5000 del 1950, la cura E.N.E.L. 1:10000 del 1974, l'orto- forocana della Regione Basilicata I: 10000 del 1988. Osservando queste carre si riscon tra no i seguen ti fenomeni: :w: - arretramenti della linea di riva in zona des tra delle foci fluviali che sono, inol- tre, deviare verso nord denunciando, quilldi, l'esi- stema di un drifr. li(Oraneo diretto da sud-ovest verso nord-est; - il tratto di costa compre- so tra il flume Basento ed il Bradano è tutto in ero- sione, present:-l.ndo massi- mi arretramenti in foce Bradano (circa 8 m/anno nel periodo 1974-1988) vcdasi tavola 1- È imporranre notare che questo tratto di costa è interessato dalle erosion i più accentuare di tutta l' u n ita fìsi ografica. Una spiegazione di tale fenomeno potrebbe essere evinca ponendo l'attenzio- ne sui lineamenti geo- morfologici e sedimento- logici dell'intero litorale jonico lueano che caratte- rizzano la spiaggia som- mersa ed emersa. La spiaggia sommersa presenta più ordini di barre sabbiose fino a 600 metri dalla riva, longitudi- nali o leggermeme oblique rispetto alla linea di costa, con orientamento nord nord-est. La pendenza dei fondali aumenta spostandosi da sud-ovest verso no rd-est, contemporaneamente la piattaforma continentale -35 -

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MONITORAGGIO DELLEROSIONE COSTIERA DI

METAPONTO (1994/1997)

INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO E SEDIMENTOLOGI­CO DEL LITORALE JO­NICOLUCANO

Il eratto di cosra com­preso tra il f-ìume Basemo ed il Bradano è localizzaro nella parre settentrionale dell' unità fìsiografìca che, così come la letteratUra tecnica ha usare definire, si estende da Rocca Im­periale a Ginosa Marina.

Tale un i tà fìsiografì ca ab braccia [' iMC ro Ii tor3.le jonico lucano; quest'ulti ­mo è impostalO sulle foci principali dei cotsi d'ac­qua (Sinni, Agri, Cavane, Base n to e Bradano) che afferiscon o alta costa i n esame rifar nendola co n materiali provenienri dai terreni Ayschoidi mioceni­ci dell'Appennino e dai terreni clastici plio-pleisto­cenici costituenti il riem­pimento della Fossa Bra­danica.

Il suo equilibrio dipende dal cOlltinuo confronto era l'azione ripascitiva dei fiumi suddetti e l'azione erosiva del mare.

Lo smantellamenro della costa da parte del mare è un fattO naturale, a cui na­rutalmente si oppongono gli apporti fluviali ridistri­buiti dall'onda lungo la costa.

L'erosione allora è il se­

gno di lIna rottura di que­sto equilibrio, ed è più pronunciata su litorali esposti caratterizzati da deposi Ù non consolidati, magri apponi di sedimen­ti, maggiori pendenze dei fondali e frequenti penur­bazioni.

Alla ronu ra cl i q li esto equilibrio spesso conrri ­b u iscono gli inrerve n ti anrropici anche quando sono effettuari lontano dalh costa.

Sì è già più volte eviden­ziato come le sistemazioni a difesa dei suoli in collina e mo ntagna, l'estrazione degli inerti lungo le aste fluviali, la costruzione degl i sbarramen t i arei fìcia­li abbiano ridotto notevol­mente il trasporto solido al mare innescando un processo di erosione della costa ormai trentennale.

A rale scopo si è rico­struita la storia delle varia­zioni della linea di costa per l'intero litorale in esame utilizzando le carte IGM I:25000 del 1983 e del 1949, un rilievo a curve di livello 1;5000 del 1950, la cura E.N.E.L. 1:10000 del 1974, l'orto­forocana della Regione Basilicata I: 10000 del 1988.

Osservando queste carre si riscon tra no i seguen ti fenomeni:

:w:

- arretramenti della linea di riva in zona des tra delle foci fluviali che sono, inol­tre, deviare verso nord denunciando, quilldi, l'esi­stema di un drifr. li(Oraneo diretto da sud-ovest verso nord-est; - il tratto di costa compre­so tra il flume Basento ed il Bradano è tutto in ero­sione, present:-l.ndo massi­mi arretramenti in foce Bradano (circa 8 m/anno nel periodo 1974-1988) vcdasi tavola 1­

È imporranre notare che questo tratto di costa è interessato dalle erosion i più accentuare di tutta l'unita fìsi ografica.

Una spiegazione di tale fenomeno potrebbe essere evinca ponendo l'attenzio­ne sui lineamenti geo­morfologici e sedimento­logici dell'intero litorale jonico lueano che caratte­rizzano la spiaggia som­mersa ed emersa.

La spiaggia sommersa presenta più ordini di barre sabbiose fino a 600 metri dalla riva, longitudi­nali o leggermeme oblique rispetto alla linea di costa, con orientamento nord nord-est.

La pendenza dei fondali aumenta spostandosi da sud-ovest verso no rd-est, contemporaneamente la piattaforma continentale

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si restringe gradualmente fino ad un minimo tra il fiume Basento ed il fiume Bradano di circa 1,5-3 km (minimo davall(i alle foci); ta le trano risulta ca ra tte­rizzato dalla presenza di alcu ne testate di canyons sottomarini che, nella dinamica trasversale e \on­gitudinale della spiaggia, porrebbero agevolare la perdita dei materiali più fini che vengono allonta­nati Verso il largo come trasporto in sospensione ed abbandonati sulle al te profondità. (Fig. 1)

La pendenza media della spiaggia sommersa tra i due fiumi, così come si ev i 11 ce dalla carta 1.1. M. I: 100000 del 1994, assu­me i valori riportati nella tabella t.

Le pendenze maggiori si riscontrano tra Metaponro Lido e la foce del fìume

Bradano; tale tratto, come si vedrà nella descrizione della spiaggia emersa, pre­seo ta i [enomen i erosi vi pill gravi.

Questa situazione po­trebbe essere gi ustificara, da un punto di vista pura­mente energetico quando si pensa che i fondali con pendenza maggiore pro­ducono minori dissipazio­ni di energia del moto ondoso rispetto a fondali meno pendenti.

l.a spiaggia emersa è c,uatterizzara dal [ateo che la frazione ciorrolosa va diminuendo a vantaggio di queJJa sabbiosa via via che si sposta dal sud-ovest verso nord·es~.

Infatti risulta essere pre­vale n te men te ciotto losa rea Rocca Imperiale e No­

va Siri con diametri medi da 5 a 10 cm e massimi da 30 a 40 cm; tra Nova Siri e la ldrovora dì Policoro si presenta sabbiosa con dia­metri medi dì 0.5 mm, infram ezzac'I freq uen te­mente da lenti ciottolosi di diametro medio da 3 a 4 cm e massimi di lO cm; dall'Idrovora di Policoro in poi la frazione sabbiosa diviene preponderanre mentre quella cionolosa assume sempre più un ruolo accessorio, scompa­rendo quasi del rurto tra Basento e Brada no; qui il diametro medio della sab­bia si aggira dai 0..32 6no a 0.53 mm.

Si può ancora osservare che, a parità di energia di trasporto, i sedimenri più fini sono soggetti ad un

maggio re spos ta m e il to rispetto a quelli grossolani venendo erosi prima e depositati dopo.

Dal punto di vista mine­ralogico prevalgono quar­zo, feldspati e pirossen i.

L'ampie·.a.a delle spiagge varia tra i lO ed i 50 metri e sono limitate verso l'en­troterra da fasce acquitri­nOSe eia da cordoni duna!i che raggiungono altezze di 12m.

[n particolare il trarro tra il fiume Basento ed il fiume Bradano, che si estende per circa 6 km con andamento pressoché ret­tilineo, è caranerin.ato da spiagge di ampiezza varia­bile tra j 20 ed i 30 metri.

Dalla foce del fiume Basento fino a Meraponto Lido la spiaggia è pitmo­sto ridotta (intorno ai 20 metri) ed è limitaTa al­['interno da vari cordoni

Variazioni dello linea d, co,lo

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Tavolo 1

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dunali cui seguono zone acquiuinose connesse ad un antico alveo del fiume Basenro (~i vedano le se­zioni 4 e 5).

Tra Meraponro Lido e la foce del fiume Bradano è presente una 'LOna di forre erosione con spiaggia qua­si assente limitata da sc.·u­pene :lIte fìno a 3,5 m, incise nei depositi dunali che si es ten do [lO ve rso J'imerno per oltre J,5 lun, con altezze fino a 4 m (si vedano le sezioni 1,2 e 3).

L analisi delle sezioni l, 2, 3, 4 e 5 opportunamen­te sovrapposte ha consen­tito di ricavare utili indica­zioni circa l'evoluzione attuale della spiaggia cl i Metaponto.

f n tabella 2 si sono indi­. . . .

cau con l segnI + e - fl ­

sperrivamente ì valori rela­tivj a ripascimenro ovverO ad erosione.

La tabella 2 mette in evidenza una forte perdita di materiale dalla dune nelle sezioni l, 2 e 3 che sono poslzlQnate tlltte a nord di Metaponto Lido. Ciò è concausa delia possi­bile distruzione della flora inizialmente prescure dal ciglio della duna verso l'interno.

Le berme sono invece quasi tutte in ripascimen­co; pane del materiale pro­viene dall'erosione delle dune, parte proviene dalle barre sommerse a seguito dell' azione delle onde cl i bel tempo (onde con bassa ripiclirà).

Ciò deriva probabilmen­te dal fatto che il ri lievo delle sezione è sempre StalO effettu3w a fine esta­te (settembre) a valle di un lungo periodo estivo, per cui il profìlo assunto dalla spiaggia è tipicamente a berma.

CONSIDERAZIONI DI CARATTERE ENERGE­TICO

Si vuole sottolineare che l'evoluzione di lilla COSta è legata all'insieme di fattori nacutali ed antropici che, anche a distanza notevole dal mare, ne determina il modellamenfO.

Atrua lmente, p ressa il Dipartimento di Ingegne­ria delle Acque e l'Istituto di Geologia Applicata e Geotecnica del Politecnico di Bari, è in fase di tararli­

fig. 1 - Carlo morfologlca:

]) Pi a"afomlo continentaIe.

2) Scarpolo oonl,oeotole e olti morfologici. 3) Aree piane (bacini). Al Valle di Taranto.

Ida ENEA "EvoIuZ Ione dei lilorol i" I 9861

ra un modello matematico in grado di valutare le variazioni di "energia po­tenziale di erosione" di­sponibile ad agire su un bacino idrografico.

Tale energia è funz.ione della morfologia del terri­torio (pendenza dei ver­santi) e delle precipitazio­ni meteoriche; è l'energia

messa a disposizione delle particelle Jj terreno per distaccarle dalla superficie del suolo in cui si trovano e trasporrarle all'alveo col­lettore più vicino.

Non si intende, in que­sta sed e, cl es cri vere i l modello che sarà trateato in un successivo lavoro, si vuole soltanto rendere no­to che attraverso una pri ­ma sperimentnione, ap­plicata al territorio lucano, si sono otten u ti risultati mollO indicativi.

PiÙ precisamente è statO effettuato un calcolo di massima, lavorando i n scala l :200000, per valu­tare la variazione dell'ener­gia potenziale di erosione di un intero bacino idro­grafìco quando su questo si realina uno sbarramen­to arrif'1ciale.

È notO a tutti che una diga, nella sua funzione di laminazione delle piene, oltre. a ridurre le portare a valle e quindi a diminuire la capa.cità di uasporto della correore, si comporta come una trappola per i sedimenti provenienti dal­

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51 Cigllo dello pJottoforma. 61 Canali principali 7} Banchi orgonogeni. 8) Terrozz;.

lab. 1 - Pendenza spiaggia sommerso Iro Bosento e ~r<Idono

r ,.,1fROFONDIT.À (m) PENDEN4A 'MEDiA '(O/~) .... v: ..

Ofinoa-5 1,00 fino a 1,30

0,80 fino a 1.10

0.55 Gno a J,00

2,50 fino a 3,00

3,50 fino a 16.00

14,00 fino 11 40,00

-5 fino a -lO

-IO fino a -20

-20 tino a -30

-30 fino a-50

-50 fino a -100

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SEZIONE 1

q (d (quola cresto dunal 2_91 q pd (quo'o piede duna) , 61

q Cbo l'luo'o ber",a o,d,Mrio) 041 d PCd Id.stan;!Co cres'a-p,.de} jOO

d PCb Idi "',nzo ? ,ed. du no-cres'" beome I IA.OO d Cd Id,;10"<0 <r'> lo duna ba~'g 'a I 22.50 d pd (dIStanza piode duna baH'g,oj 1750 d picchetto 2 (:~1C1 duno 650 d P' ",hello 1 plCcheHo 2 800

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d!'Cb IdlS'onza piede cluno'ere,'o bormo) 1600 d Cd (di"onzo cresto duna baH'9'01 12.00 d pd [di,'on <o pied. dv no bol' '9 'o) 1800 d p,,,,hello 2 cresto duO<) 6.00 d pl«he~o l plC<heHO 2 8.00

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q Cd (quolo Clesto duna) 2.78 q Pd [qua'" P' cde duna) 2 14 q Cb, (q 0010 bor ma d, tempe,'o) 087 q Cbo (q"oto berma ordinario) O.A.S d!'Cd Id"tanzo cresto-p,.do) 100 d!'Cb (dIStonzo p,ede duno'cresta bem·.o) 1700 cl cd (dIStonzo cr."o duno bon'gio) 2380 d Pd Idi,'o m:a piede dUM ba~ig 'o I 2280 d b (di,'onru 1ro berme) 4.00 d p.«hertc> 2 ".,to duna 1.95 d pioe" eHo 1 piccheHo 2 8.0J

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Sezione l

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i 1 . ~-~J,--_-~-_~~==G-------------~:--------------:,-~----=--J "- ~,,~~ -~~~ q Cd ('10010 uesto duna) 2.70 d Cd (dISlonzo <""to d.oo beo"'o'o) 1 50 d PCd (distanzo <'''''a-p'ed.) I 50 d pl(.C:hello '2 çresto dvr.o '27 50 q Pd ('1""'0 piede duna) 0.00 d p,«he"o I piccheno 2 8.00 d Pd (d"tonza p"do d,no 00";0'0) O00

q Cd (q'a1o «eslo dunol 2.59 I d PCb (d,,'onm piede duoo-ere,'" bermol 12.00 . d Cd Id",oozo ".s'o duno bafflg,ol 32.00 q Pd [quoto pl ed. duna) 2 Il cl b [dlSIOOz" 'tO be/me! 18.00 d p'c,he~o 2 cresta duna 25 00 q Cb, Iquoto ber mo di 'em pes la I 1.01 I d Pd [d,,"'n.-:o piede duno bo";g;ol 32.00 I d picchetto l p;cche"o 2 8.00 q Cbo l'llJoto t.e.rmQ oro inC1rio) 030 d PCd Idi"00"", ere,'o· piedel O.CO !•

q Cd [quolo o'O,'a du noi q Pd Iquolo p,e<lO dunol

q Cbo Iquo'o berma ocd Inorto)

253 I d pcd (dIStonzo crc>'o·piedel 0.00 I d Cd Id"",o.-:o cre,to duoo 00"'9'0) 12.90 1.73 d PCb (dlS'an~o piede duna',"",'o beemo) 12.00 d p;cche~o 2 cros'" duoo 24.67 0 ..00 d Pd [distonza piede duna battig;a] 12.90 d piochetfQ 1 pICchetto 2 8.00

l'erosione dei suoli appar­tenenti al bacino da essa sotteso.

È ovvio che gli unici a contribuire al ripasci men­to della spiaggia sono i suoli dei sottobaci n i i cui alvei collettori principali confluiscono a valle dello sbarramel)(O stesso (si veda fig. 2).

Sulla Scorta di queste semplici considerazioni si è valutata, per (Uni i baci­ni idrografici lucani, l'energia potenziale di ero­sione sia sul bacino [Orale che nel sottobacino resi­duo, tributario degli ap­porti terrigeni al mare.

Cornp1essivamenre dopo la real izzazione di tutti gli s ba rrame n t i a re iFie j ali, l'energia residua del terri­torio lucano sì è ridotta a meno del 30% dei quella totale: in particolare per il bacino del fìume Bradallo

lobo 3: Trasporto torbido medio onnuo del fiume Brodono o tavole Polohne

1933-1942.1948-1960

1961·1971

.1 125000

194.945

il valore residuo si aggira al lO % del suo totale.

Tale valore residuo ac­quista significato partico­lare quando si confronta­no tra loro le quantità di trasporro [Orbido del fì u­rne Bradano rilevata alle Tavole Palarine dal Ser­vizio Idrografico prima e dopo l'entrata in esercizio della diga di San Giuliano (vedi Tab. 3).

Come si vede il traspor­to torbido del fiume Bra­dano si è ridotto ai 6,24%

del valore iniziale. Percentual i così allar­

manti di energia residua sono facilmente giustifica­bili visto che i baci n i so (­tesi dagl i sbarramenti arri­f-ìcial i sono proprio quelli su cui si manifestano mag­gIOri precipitazioni piovo­se, e poiché interessano i .. . terrJtOfl montanI sono altresì caratterizza ti dal­l'avere i versanti con 1ll<lg­

giori pendenze. È ch iaro che l' energi a

potenziale di erosione COl1­

tinua ad eserci rare i slloi effeni anche su questi baci­ni, perÒ il materiale eroso dalla superficie dei suoli andrà ad imerrare gli invasi artificiali e di ffìci l men te raggiungerà il mare.

II quadro energetico si completa quando, a valle di uno studio sul clima meteomarino, si valuta l'energia longshore che determina la direzione e l'intensità del drift lìcora­neo.

Alla luce di quanto detto appare evidente che "lo studio energetico glo­bale del sistema terri to rio­mare" fornisce una chiave di lettura in grado di spie­ga re le mod ificazioll i degli equilibri naturali.

Infatti confrontando i valori di energia potenzia­le cl i erosione e dell'ener­gia longshore in epoche diverse, si è in grado di

Sezclone 2

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q cd Iquoro e,""o duna) 3.25 q Pd IquolO piede duno) 1.55 q (bo IqUOTO bermo o,d, OOrlO) 0.61 d PCd Idi'lOnzo e''''IO·p,edel 2.00 d rcb Id"lO"o p",do duna-ere,'o bermo) 4.C.o d Cd (di,loozo cre,ta dur.a bot1iglo) 10.00 d pd (di,'on"" piode duno bolllg;ol 8.00

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10 m 20 m SEZIONE 3

q Cd (quota ere,Io duna) 2.68 q Pd ('10010 piede duna) O98 q Cbo Iquolo b.>rmo battigia] O63 d PCd (d,,'on'Q ere 'lo-piede) 2.50 d PCb Idislonzo p'ede d,ou-e"",'o bermo) 8.00 d Pd Id",on.o piede duna bot1ig;o) 14.00 d Cd Id" to n"" ero,lo du no boH'9 io) l 6.50 d pleche"o 2 ere"o duna l 7 50 d picche"o l plCehetlO? 8.00

=ONE 3

q Cd (quo'o "e,,,, duno] 1.96 q Pd ('1'°10 p,ede duna) l 22 q (bo ('1"0'0 be,mo ordlno,i,,) 0.59 d Kd (dISlOnzo ere'lo-piede) ?.OO d PCb (d"",n.o piede d,no·,,,,,,'a bermo) 10.00 dCd Idlllon"" ere>lo duna boHlglo) 18.00 d Pd Idi.",n"" piodo duno bottigia) 16.00 d P'«hetlO 2 ".,'0 duna Il 00 d plc<hetto l p,«helt02 8.00

Se"ione 3

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qCd {quoto (r<gsta duna) 2.88 d pcb (diSlonzo piede duno·cr.slo bermo) 14.00 q Pd (quolo p,.d. dunol 0.93 d Pd (di,ronzo piede duna bonigiol 1700 q Cbo (quoto crE'$10 bermo otOll"lOrlQ) O 18 d pocchena '2 c'",,10 duna 21 50 d PCd (d"lOn"" cre.,o·p,edel 8.00 d piccheIlo I picchello 2 8.00 dCd (d,,'onzo cro,lo duna boHigiol 25.00 '

q Cd (guolo çre~to dunal 3.37 d PCb (distanze piede dUl"lo-cresto bermal 18.00 q Pd (quolo piede duno) 2.2 d Pd (d"loozo p,ed. duna OOn'9io) 23.00 qCbo (quoto crQ'sto oormo ordìnoriol 0,69 d p'eehe"o '2 coe,1Q duoe 22.00 d PCd (di,ronza C~IO·p,ed.) O d p,cchelto l p,ccheoo 2 8.00 d Cd (d,,,onzo C""", duna bolligio! 27.5

S€zione 4

q Cd Iquoio ere"o duna) I 83 q pd !quolo p,edo du"o) 0.54 q ebe ~<] lJota cresla berm Cl ord Inorio) 0.38 d PCJ Idi'lonzo ('e'!<l'p,ede) 12.00 d Cd (di:.;.r{lnzo cresto bottigiaf 20.00

d Peb (dl5tonZCI piede dunO'cresta berma) 4.00 d Pd Idi,lon zo p ,ede du no OOn'9 'o I 8.00 d pic-chetkJ 2 cre~ta dVllQ 18.00 d picch .Ilo I pocehe Ilo 2 800

'-m. m

q Cd fgvOlo cresto dlJr.o) 2.36 ' d Pd Idi'lonzo piede duna boll'gio) 2.00 q pd Iquo'o P' .d. duna I O l O d pocchena '2 ere"o duna 17.00 d ped (d"lonza creslo'piedel ) 4.35 d piççheno I p,cchetto 2 8,00 dCd ldl::,ronzo cresto oottlglO) 1635

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Sezione 5

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capire il funzionamenw dell' eq uilibrìo cl i nam ico

mare-spiaggia, che sì evi­denzia amaverso gli spo· sr(l,menti della linea di nva.

È altresì importante SOt· tolineare che opere di pro­rezìone della costa modifi­cano il funzionamenro della stessa; quindi anche il valore del1'energia long­sh o re subisce variazioni, tanto pill sensibil i q U31l to

pill la propagazione del molO oncloso sonocosta subisce condizionamenti anirìciali.

Atteso che ogni inrer­vemo sulla fascia costiera deve riguardare anche il territorio retrosrante e quindi riell(care nella pro­grammazione degli inter­venti sui bacini imbriferi, è indispensabile conoscere sempre, prima le condizio­ni al contorno e poi imer­

Tab.2

venire puntualmente, te­nendo presente che gli interventi causano effetti non solo nel luogo in cui si realizzano, ma fanno semire la loro influenza in tutto il paraggio collegato.

Bi bi iogrofia AMATUCCI F, AMORE c., CATALDO P., l/ modella-N

AREÀ' OfKR'OSi'ONE O ~ RIPAS"CIMENTO TRA JL

1994 E fl, 1996 (m')

DUNA BERMA TOT.

-8.52 +0.6J -7.91

-3.8 +7 J5 +3.35

-28.6 -28.6

+8 +13.91 +21.91

+6.94 -2.1S +4.79

-205

+3

-3.25

-4.65

+8.S7

94-9694-95 95-96

-I -2.25

+28 .J ~.43

+2.S -S

95-% 94-96

~O.5 ·405 -4.55

-25 ·0.33 -2.83

-4 -6.S .10.5

+0.5

-l

94-95

3

4

5

. S):-Z.

mento della spiaggia som­merso per eHetto del molo ondoso tra Meloponfo Lido e Ginoso Morino". Alti III congr. Noz. AS. It. Ocean e Limn. Sorrento 18-20 dicem­

bre 1978; AMORE c.. COCCO E, DE MAGISTRIS M. A, DE PIPPO T , GIUFFRIDA L, (1979). "Caratteristiche morFologiche

e sedimen tologiche dello spiaggia emersa e sommerso tra lo foce del fiume Bosenlo e Costellaneta marina (Go/fo di Taran/o)". Atti III congr. Naz. AS. IL Ocean e limn. Sorrento 18-20 dicembre 1978; AMORE c.. COCCO E., DE MAGISTRIS M. A, DE PIPPO T., GIUFFRIDA E., (1980).

1994 t'!il~~i0a Areo di erosione

_ Areo di riposc1menlo

Lm.m.

1996

LI> 1996

• / Lm..m

I 1994

1996

lli,<:'~1 Area di erosione

BI Areo di riposcimento

Sezioni 1 e 2 con indicazione della zono di erosione e ripO$Cimento

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~ Areo di erosione1994

1996

1994

1996

Sezioni 3 e ~ con indicazione della zona di erosione e fipQs{"men~

Ll> 1996

-= /_.~... __.I::.:-",-", Ln'l.m.

Wm I

1994 W Areo di erosione

~ Areo di ripascimenlo1996

Sezione 5 con indicQzlone della zona di erosione e "pasclmento

"Variozioni morfologiche (1996) Te~i di laureo "L'at­ relotive al Golfo di Taranto". Pro Loco Bernalda - Atti del quanti/otive dello spiaggia /vale evoluzione del litorale AHi del Covegno organizzato convegno "II precario equili­emersa e sommerso nel/'areo ionico tra Nova Siri e Morino dol CRT (Rotondella) Policoro brio del litorale metopontino: campione del!'alto )on io di Ginosa: cause, criteri di (MT) 16-17 ottobre 1986; problemi e prospettive" Ber­(Golfo di Taranto}". BolI. Ace. controllo ed indirizzi di inter­ GIANNINI G, TRIVISANI A, nalda, 25 gennaio 1996. Gioieno Se. Not., 4.XIV, l; vento". Politecnico di Bori, "Stato dello costo e dell'ecosi­CIMINELLI S, COTECCHIA Facoltò di Ingegneria; stema dunale di Me/apan/d' V., GENTILE G. M., MA­ ENEA (1986), "Evoluzione Pro Loco Bernalda, novembre

STRORllU M" MONTERISI lo, dei liloroli. Problema/iche 1994;

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