La costiera dei giovani n1, anno I

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www.costieragiovani.it “A te Vittorio.. Indelebile il tuo ricordo” «A Maiori il Memorial e l’intitolazione del campo sportivo a Vittorio Apicella, scomparso un anno fa» Noi ti abbiam ricordato cosi… Una tua gigantografia con la scritta “Vittorio vive”. C‟erano tutti, proprio tutti. I tuoi Amici di sempre, alcuni conoscenti, giornalisti, ammini- stratori, il Prefetto, le forze dell‟ordine, un‟intera comunità è accorsa alla cerimonia di intitolazione del campo di calcetto comunale di Maiori al quale eri affezionatissimo. Tutti sono venuti per fare omaggio ad un ragazzo che è stato esempio di VITA. I nostri cuori si sono uniti in un unico battito nel segno dell‟amicizia, valore del quale sei stato grandissimo esempio. Eravamo lì con un unico grande scopo, quello di farti VIVERE con un Memorial, attraverso le nostre emozioni e la nostra grande passione comune, il calcio. Abbiamo giocato come fratelli, e tu eri lì con noi, ti sentivamo, vedevamo ancora il tuo sorriso e sentivamo ancora le tue battute. Ci hai fatto ca- pire ancor di più il significato della vita. Il dono più grande che si possa ricevere e che tu hai onorato fino alla fine. “La Vita è una partita” … Quale frase migliore di questa a- vrebbe potuto rappresentarti? Tutta La tua spensieratezza, voglia di vivere, serietà, racchiusa in un unico motto destinato ad essere la forza della tua lunga ed estenuante battaglia. Hai combattuto, con tutte le tue forze, andando avanti sulla tua strada, mostrandoti sempre forte. Sorridevi, anche quando tutto sembrava impossibile, anche quando sapevi che la parti- ta contro quell‟avversario senza regole era quasi finita e che ormai mancava poco al fischio finale. Nonostante la sofferen- za, hai affrontato con coraggio e sincerità qualcosa di disu- manamente più grande di tutti noi. Oggi la tua lealtà, la tua forza, l‟audacia che hai messo in campo sono gli elementi es- senziali per tutti noi che cerchiamo in parte di colmare quell‟enorme vuoto che d‟improvviso, un anno fa, hai lasciato nelle nostre vite. In qualsiasi momento hai saputo mostrarci le tue virtù, le tue passioni, trasmettendoci i tuoi ideali e dandoci dei consigli che ancora oggi conserviamo con riserbo e nostal- gia proteggendoli come tesori nella certezza che possano esser utili per il nostro futuro; tutto ciò ha un inestimabile valore, perché forse è l‟unico segreto che potrebbe ricondurci o comunque tenerci ancora legati a te. Giorno dopo giorno sarai presente al nostro fianco, aiutandoci a vivere le nostre sfide e ad affrontare la vita con grandi aspirazioni, guidandoci nelle nostre scelte e facendoci vincere la nostra PARTITA. Pietro D’Urzo CampartìShop, alla ricerca dell’autenticità Di Vincenzo Bergantino CampartìShop è l‟acronimo di Campania Artigianato & Shopping, slogan del progetto nato da un gruppo di studenti frequentanti il Corso di Laurea Magistrale in Pro- gettazione e Gestione dei Sistemi Turistici presso l‟Università Federi- co II di Napoli, con l‟ausilio della Prof.ssa Valentina Della Corte, docente di Strategie e Politiche di Marketing presso il suddetto corso di laurea. Questo progetto nasce su iniziativa regionale: si chiedeva alle università campane di creare un sistema di integrazione e pro- mozione di un particolare settore del turismo tra enogastronomia, arte e cultura, eventi e fiere, arti- gianato e shopping. Il gruppo Campartì Shop si è, quindi, foca- lizzato sulla “scoperta” dell‟artigianato locale, mettendolo a sistema e integrandolo con lo shopping. L‟artigianato campano è forte di una tradizione secolare, oltre che di una rara maestranza, ma, nonostante queste sue poten- ziali doti, è poco conosciuto dagli stessi attori turistici locali […] continua a pag.12 Trasporti e traffico: riu- sciremo a fronteggiare la situazione? Di Alessandro Di Benedetto Maggio 2011, un mese che in Costiera sarà ricordato per le polemiche sui tagli ai trasporti pubblici e per il blocco del traffi- co sulla Statale Amalfitana, un mese in cui è sembrato che la stagione turistica fosse destinata a non decollare, un mese che per gli abitanti della Costa ha portato rassegnazione nel vede- re ancora chilometri e chilometri di code di macchine bloccate nell‟attesa che il pullman turisti- co di turno riuscisse ad attraver- sare una delle tantissime curve strette della nostra rotabile. La Costiera Amalfitana […] continua a pag.5 ECCO SUMMER SPORT 2011… PER TUTTI I GUSTI! Di Giò Caruso Sta per tornare Summer Sport, che anche quest‟anno potrà contare su un programma di eventi sempre più ampio e articolato; tutti confermatissimi gli appuntamenti della scorsa edizione, quando Summer Sport andò in scena con 9 e- venti sportivi in 6 differenti discipline (Calcio a 5, Tennis, Pallavolo, Beach Soccer, Beach Tennis e Baech Volley) riuscen- do a coinvolgere ben 564 par- tecipanti provenienti da molti paesi della Costiera. La manife- stazione, che anche quest’anno potrà contare sul patrocinio dei comuni di Amalfi, Cetara, Maiori, Minori, Positano, Ravello, Scala e Tramonti, si presenta ai nastri di partenza dell‟edizione 2011 con tante importanti novità[…] Continua a pagina 4

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La costiera dei giovani n1, anno I

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“A te Vittorio.. Indelebile il tuo ricordo”

«A Maiori il Memorial e l’intitolazione

del campo sportivo a Vittorio Apicella,

scomparso un anno fa»

Noi ti abbiam ricordato cosi… Una tua gigantografia con la scritta “Vittorio vive”. C‟erano tutti, proprio tutti.

I tuoi Amici di sempre, alcuni conoscenti, giornalisti, ammini-stratori, il Prefetto, le forze dell‟ordine, un‟intera comunità è

accorsa alla cerimonia di intitolazione del campo di calcetto comunale di Maiori al quale eri affezionatissimo. Tutti sono

venuti per fare omaggio ad un ragazzo che è stato esempio di VITA. I nostri cuori si sono uniti in un unico battito nel segno

dell‟amicizia, valore del quale sei stato grandissimo esempio.

Eravamo lì con un unico grande scopo, quello di farti VIVERE

con un Memorial, attraverso le nostre emozioni e la nostra

grande passione comune, il calcio. Abbiamo giocato come fratelli, e tu eri lì con noi, ti sentivamo, vedevamo ancora il

tuo sorriso e sentivamo ancora le tue battute. Ci hai fatto ca-pire ancor di più il significato della vita. Il dono più grande che

si possa ricevere e che tu hai onorato fino alla fine.

“La Vita è una partita” … Quale frase migliore di questa a-

vrebbe potuto rappresentarti? Tutta La tua spensieratezza, voglia di vivere, serietà, racchiusa in un unico motto destinato

ad essere la forza della tua lunga ed estenuante battaglia. Hai

combattuto, con tutte le tue forze, andando avanti sulla tua strada, mostrandoti sempre forte. Sorridevi, anche quando

tutto sembrava impossibile, anche quando sapevi che la parti-ta contro quell‟avversario senza regole era quasi finita e che

ormai mancava poco al fischio finale. Nonostante la sofferen-

za, hai affrontato con coraggio e sincerità qualcosa di disu-manamente più grande di tutti noi. Oggi la tua lealtà, la tua

forza, l‟audacia che hai messo in campo sono gli elementi es-senziali per tutti noi che cerchiamo in parte di colmare

quell‟enorme vuoto che d‟improvviso, un anno fa, hai lasciato

nelle nostre vite. In qualsiasi momento hai saputo mostrarci le tue virtù, le tue passioni, trasmettendoci i tuoi ideali e dandoci

dei consigli che ancora oggi conserviamo con riserbo e nostal-gia proteggendoli come tesori nella certezza che possano

esser utili per il nostro futuro; tutto ciò ha un inestimabile valore, perché forse è l‟unico segreto che potrebbe ricondurci

o comunque tenerci ancora legati a te. Giorno dopo giorno

sarai presente al nostro fianco, aiutandoci a vivere le nostre sfide e ad affrontare la vita con grandi aspirazioni, guidandoci

nelle nostre scelte e facendoci vincere la nostra PARTITA.

Pietro D’Urzo

CampartìShop,

alla ricerca dell’autenticità

Di Vincenzo Bergantino

CampartìShop è l‟acronimo di Campania Artigianato & Shopping, slogan del progetto nato da un gruppo di studenti frequentanti il Corso di Laurea Magistrale in Pro-gettazione e Gestione dei Sistemi Turistici presso l‟Università Federi-co II di Napoli, con l‟ausilio della Prof.ssa Valentina Della Corte, docente di Strategie e Politiche di Marketing presso il suddetto corso di laurea. Questo progetto nasce su iniziativa regionale: si chiedeva alle università campane di creare un sistema di integrazione e pro-mozione di un particolare settore del turismo tra enogastronomia, arte e cultura, eventi e fiere, arti-gianato e shopping. Il gruppo Campartì Shop si è, quindi, foca-l i z z a t o s u l l a “ s co p e r t a ” dell‟artigianato locale, mettendolo a sistema e integrandolo con lo shopping. L‟artigianato campano è forte di una tradizione secolare, oltre che di una rara maestranza, ma, nonostante queste sue poten-ziali doti, è poco conosciuto dagli stessi attori turistici locali […]

continua a pag.12

Trasporti e traffico: riu-

sciremo a fronteggiare la

situazione?

Di Alessandro Di Benedetto

Maggio 2011, un mese che in Costiera sarà ricordato per le polemiche sui tagli ai trasporti pubblici e per il blocco del traffi-co sulla Statale Amalfitana, un mese in cui è sembrato che la stagione turistica fosse destinata a non decollare, un mese che per gli abitanti della Costa ha portato rassegnazione nel vede-re ancora chilometri e chilometri di code di macchine bloccate nell‟attesa che il pullman turisti-co di turno riuscisse ad attraver-sare una delle tantissime curve strette della nostra rotabile. La Costiera Amalfitana […]

continua a pag.5

ECCO SUMMER SPORT 2011… PER TUTTI I GUSTI!

Di Giò Caruso

Sta per tornare Summer Sport, che anche quest‟anno potrà contare su un programma di eventi sempre più ampio e articolato; tutti confermatissimi

gli appuntamenti della scorsa edizione, quando Summer

Sport andò in scena con 9 e-

venti sportivi in 6 differenti discipline (Calcio a 5, Tennis,

Pallavolo, Beach Soccer, Beach Tennis e Baech Volley) riuscen-

do a coinvolgere ben 564 par-tecipanti provenienti da molti

paesi della Costiera. La manife-

s t a z i o n e , c h e a n c h e quest’anno potrà contare

sul patrocinio dei comuni di Amalfi, Cetara, Maiori,

Minori, Positano, Ravello,

Scala e Tramonti, si presenta a i nas t r i d i pa r t enza

dell‟edizione 2011 con tante

importanti novità[…]

Continua a pagina 4

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2 Anno I - numero 1

Passeggiando per il lungomare di Amalfi, ci capita a volte

di alzare lo sguardo verso il balcone del Salone Morelli e di

ricordare quei momenti in cui noi ragazzi ci affacciavamo

da lì discutendo sul mondo della politica, un mondo che

non sarebbe stato possibile esplorare se non grazie alla

scuola di formazione civica e politica “Res Publica”, orga-

nizzata dal Forum dei Giovani di Amalfi e svoltasi in quel

salone. Dodici lezioni, tenute da professori dell‟Università

di Salerno grazie all‟ADiSP (Associazione Dottori in Scienze

Politiche), ci hanno permesso di assimilare le basi del com-

plesso e articolato sistema politico italiano ed europe-

o. Ogni lezione ha affrontato un tema specifico e i profes-

sori, oltre a trasmetterci le nozioni principali sulla macchina

politica, hanno ascoltato con grande attenzione le nostre

domande e ci hanno dato preziosi consigli per migliorare il

nostro senso critico, che è alla base del cittadino modello.

La scuola di formazione civica e politica “Res Publica” si è

rivolta principalmente ai ragazzi della scuola secondaria di

secondo grado che si accostavano per la prima volta alla

politica, ma è risultato un importante momento di forma-

zione e di confronto anche per coloro che avevano già e-

sperienze in questo campo. Le lezioni, già di per sé accatti-

vanti e coinvolgenti, venivano intervallate da piacevoli pau-

se-caffè, nelle quali, tra un biscotto e l‟altro, tra un tè e un

succo di frutta, i partecipanti esponevano a vicenda le loro

idee, opinioni e conclusioni basate sulle nozioni ricevute

nel corso degli incontri. Quindi è stato possibile confrontar-

si, come veri e propri membri di un sistema democratico,

su svariati argomenti come la concezione di Stato, Politica

e Cittadinanza, la strutturazione della Carta Costituzionale

e quella dell‟Unione Europea, la genesi e la funzione dei

partiti, la situazione del Mezzogiorno, il federalismo, la de-

volution del potere e la comunicazione politica. Questo cor-

so va considerato, al pari di altre iniziative dei Forum dei

Giovani, un‟esperienza molto significativa per la formazione

etico-culturale dei cittadini di oggi e domani, specialmente

in un Paese, come il nostro, dove l‟informazione è mal di-

stribuita. Al termine dei nove incontri abbiamo notato che

molti ragazzi hanno potuto per la prima volta aprire gli oc-

chi sulla politica e ci sono stati casi di corsisti che in prece-

denza non erano assolutamente interessati, mentre ora vi

sono particolarmente dediti. Dal nostro punto di vista, que-

sta fantastica esperienza, che speriamo sia seguita da mol-

te altre, ha colmato un vuoto lasciato dalle istituzioni scola-

stiche per troppo tempo. Dobbiamo questa grande oppor-

tunità che ci è stata riservata alla tenacia e all‟impegno

dimostrati dai

ragazzi del Forum

dei Giovani di

Amalfi e da tutti

coloro che hanno

contribuito alla

realizzazione di

questa bella ini-

ziativa. Un gra-

zie, dunque, al Forum dei Giovani di Amalfi, ai professori e

a tutti coloro che si sono immersi in questa avventura an-

data a buon fine; sappiate che avete contribuito alla crea-

zione, alla formazione e al miglioramento di molti giovanis-

simi cittadini, desiderosi di apprendere per far sì che il

“vascello italiano” non naufraghi.

Salvatore Fusco e Michela Buonocore

Forum dei Giovani

«Una vera e propria scuola del cittadino: "Res Pubblica"»

Volare Liberi è un progetto realizzato dall'Istituto Comprensivo Luca Antonio Porzio di Positano-Praiano in collabo-razione con Officina-Forum dei Giovani di Positano grazie all'opportunità offer-ta dal PON C3 "LE(g)ALI AL SUD". Ta-le progetto ha permesso di sviluppare un percorso formativo che, attraverso modalità di apprendimento informale, ha permeato tutte le attività scolasti-che senza farne argomento specifico di studio a sé stante, senza cattedra né interrogazioni e voti, ma costruen-do un'importante occasione per pro-muovere il rispetto alla legalità e alle

cosiddette regole di convivenza civile e di cittadinanza attiva. I ragazzi hanno percorso un lungo viaggio verso la le-galità passando da Pollica, paese del Sindaco che "si batteva per la legalità" a Castelvolturno, paese delle terre confiscate e della rinascita, alla Prote-zione Civile, importante organo per le emergenze, all'incontro con il Sindaco di Positano, all'introduzione dei princi-pi fondamentali della Costituzione Ita-liana, all'incontro con il giudice scritto-re Michele del Gaudio, all'incontro con Medico, affrontando il delicato proble-ma delle droghe, all'uso consapevole

di Internet, alla sicurezza stradale, per finire poi con l'incontrare il Direttore di Legambiente, Raffaele Del Giudice, esperto di ecomafie in Campania. L'entusiasmo dei ragazzi ci ha accom-pagnati lungo questo percorso matu-rando in essi coscienza civica, impe-gno sociale e civile, la consapevolezza del patrimonio ambientale di cui fac-ciamo parte, ossia la nostra terra. Tutto ciò è possibile approfondirlo visi-tando il blog creato dai ragazzi:

progettovolareliberi.blogspot.com

Positano: Grande successo per il progetto della scuola primaria “VOLARE LIBERI”

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3 La Costiera dei Giovani

Forum dei Giovani

“Crossroads of cultures” è un proget-

to internazionale organizzato dal Fo-

rum dei Giovani di Amalfi, l’ UG Inter-

kulturni Susreti (Bosnia e Herzegovi-

na) e l‟OSMEH, organizzazione giova-

nile serba. Il progetto, finanziato dal-

la Regione Campania e dal Comune di

Palilula (Serbia), ha dato a 25 parte-

cipanti l‟opportunità di confrontarsi

sull‟apprendimento, sul dialogo inter-

culturale e sulla convivenza con il

“diverso” per ben 8 giorni (18-26

maggio).

Teatro perfetto per ospitare

un‟attività dedicata all‟intercultura-

lismo è stata Sarajevo, suggestivo

esempio di crocevia di culture.

L‟unicità della capitale bosniaca risie-

de, infatti, nella sua anima multietnica

e multi-religiosa: come una moderna

Gerusalemme d‟Europa, musulmani,

cattolici, cristiano–ortodossi ed ebrei

continuano a condividere lo stesso

territorio.

Uno scambio sull‟interculturalità ha

reso necessario una riflessione iniziale

attraverso una semplice domanda:

“Cos‟è la cultura?”. Mirela, leader del

gruppo bosniaco, applicando uno dei

più conosciuti modelli rappresentativi

per la cultura, l‟ha paragonato ad un

“iceberg”. Secondo tale schema, ar-

chitettura, arte, cucina, musica e lin-

gua costituirebbero la parte visibile

della cultura, ossia la punta

dell‟iceberg; la storia del gruppo che

possiede una determinata cultu-

ra,invece, le sue regole, i valori, le

stesse idee sullo spazio, la natura e il

tempo rappresenterebbero la parte

meno visibile, quindi le fondamenta

dell‟iceberg. È stato immediatamente

chiaro che rendersi conto di quella

parte inferiore della propria cultura ed

essere in grado di parlarne agli altri

sarebbe stato l‟obiettivo principale

dello scambio. Ma sarebbe stato sem-

plice comprendersi e trovare della

basi comuni in un territorio da poco

uscito da una serie di conflitti? Sareb-

be stato semplice, ancora, parlare di

cultura, identità, diversità quando il

nazionalismo, motivazioni economiche

e religiose sono stati alla base di que-

sti conflitti? E perché no… Sarebbe

stato semplice per i serbi e i bosniaci

non considerarci i “soliti meridionali”?

Invece, tutto si è rivelato più facile di

quanto pensassimo. Siamo riusciti a

creare un importante momento di raf-

fronto e di dialogo interculturale, in

cui attraverso variegate forme di ap-

prendimento (formale e non formale)

ed incontri interattivi si è potuto riflet-

tere su un tema critico del nostro

tempo, quale quello della convivenza

col “diverso” e la lotta alla discrimina-

zione, al fine di favorire la crescita di

comunità pacifiche e tolleranti.

Ma in cosa consiste il metodo

dell‟apprendimento non formale?

Ice-breaking game e Team

building games. Sono giochi e prati-

che di educazione non formale a base

interattiva, che all‟inizio dello scam-

bio, hanno consentito ai partecipanti

di familiarizzare tra loro. Tali esercizi

hanno permesso di conoscersi e di

lavorare insieme per costruire la fidu-

cia necessaria per la buona riuscita

delle attività.

Workshops: momenti interattivi

e di discussione nelle quali pre-

vale l’apprendimento non forma-

le. Tra i workshops più riusciti dello

scambio c‟è “Albatross”, un gioco che

ha simulato l‟incontro tra i partecipan-

ti e una cultura totalmente diversa da

quella occidentale.

Attività all’aperto e visite “On the

roads of…”: occasioni con le quali si

è favorita la conoscenza del territorio

e dei centri culturali d‟interesse della

città di Sarajevo. “Una città che nel

suo centro ha quattro luoghi di pre-

ghiera. È raro. A un centinaio di metri

uno dall‟altro. Non esiste in nessuna

altra parte del mondo”(cfr. rabbino

Kaa).

Presentazioni e dibattiti : sessioni

organizzate dai partecipanti, divisi per

nazionalità, attraverso cui si è offerto

uno spaccato della propria realtà, lo-

cale e nazionale, relativamente al te-

ma dell‟interculturalismo:

Serate interculturali : momenti

culturali e ludico – ricreativi attraver-

so cui si è favorito la conoscenza di

ogni paese e religione, la condivisione

di tradizioni musicali, balli e cibo tipi-

co.

Attraverso tali attività le delegazioni

hanno potuto riflettere sulla propria

cultura, rendersi conto che spesso la

memoria storica che ci viene trasmes-

sa non è completa, né obiettiva e

che l‟apprendimento interculturale

affronta la memoria, e la rievoca per

dirigersi verso un futuro.

L‟apprendimento interculturale in un

contesto europeo significa riflettere

profondamente sulle relazioni tra Est

e Ovest ed essere pronti ad iniziare

un dialogo vero sulla nostra storia

comune e diversa.

Sara Dienstbier

«Sarajevo: giovani a confronto in un crocevia di culture!!»

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4 Anno I - numero 1

SPORT

Sta per tornare

Summer Sport, c h e a n c h e

quest‟anno po-trà contare su

un programma

di eventi sem-pre più ampio e

articolato; tutti confermatissimi

gli appuntamen-ti della scorsa

edizione, quando Summer Sport andò in scena con 9 eventi

sportivi in 6 differenti discipline (Calcio a 5, Tennis, Palla-volo, Beach Soccer, Beach Tennis e Baech Volley) riuscendo a

coinvolgere ben 564 partecipanti provenienti da molti paesi della Costiera. La manifestazione, che anche quest’anno po-

trà contare sul patrocinio dei comuni di Amalfi, Cetara,

Maiori, Minori, Positano, Ravello, Scala e Tramonti, si presenta ai nastri di partenza dell‟edizione 2011 con tante im-

portanti novità, mirando a diventare un appuntamento fisso per gli appassionati di sport della Costiera.

INTERCOSTIERA UNDER 21. L‟evento d‟apertura sarà il Tor-neo Intercostiera Under 21 di calcio a 5 che prenderà il

via il prossimo 25 giugno. Ciascun comune potrà partecipare con la propria rappresentativa e il format sarà ispirato alle pri-

me edizioni dell‟ormai storico Trofeo G.Scirea-A.Fortunato (che

si disputerà a Scala per la categoria Senior a partire dal 6 Lu-glio). Si svolgerà in modalità itinerante, ovvero si disputerà una

giornata del Torneo in ciascun paese della Costiera che ha as-sicurato la disponibilità del campo da gioco. Abbiamo voluto

fortemente questo evento, scegliendo di destinarlo agli Under

21, ovvero a quelli che noi definiamo “giovani più giovani” perché riteniamo che questa iniziativa sia perfettamente in

linea con gli obiettivi del Progetto “La Costiera dei Giovani!”, ideato da Daniele Milano (oggi Assessore a Turismo, Cultura,

Politiche Giovanili e Comunicazione del Comune di Amalfi) pro-prio per creare e promuovere tutte le opportunità per i giovani.

Ci rivolgiamo a questa fascia d‟età per dimostrare che a volte

per dar vita a questi eventi è sufficiente volerlo fortemente. E poco altro. Ci auguriamo inoltre, attraverso questo tipo di ini-

ziative, di poter infondere nei ragazzi il giusto entusiasmo che possa spingerli ad affiancarci (e poi a sostituirci) per poter as-

sicurare la prosecuzione del percorso che abbiamo intrapreso.

Di sicuro proveremo a spianargli la strada.

UN PROGRAMMA RICCO DI NOVITA‟. Ovviamente le novità di

Summer Sport 2011 non finiscono qui. Pallacanestro, Palla-nuoto e Ciclismo arricchiranno notevolmente il pro-

gramma di quest’anno. La pallacanestro completerà il pano-rama degli sport di squadra maggiormente praticati in Italia.

Nei primi giorni di agosto, presso la Tendostruttura Comunale

di Minori, grazie all‟impegno della Pallacanestro Costiera Amalfitana, ci sarà ampio spazio per i tanti cestisti della Co-

stiera. Si aprirà invece agli sport acquatici con la pallanuoto, che sarà di scena ad Amalfi nella seconda metà di agosto,

mentre il ciclismo porterà per la prima volta Summer Sport “on the road”, grazie alla collaborazione con l’ASD Movicoast.

Sarà dunque un‟estate lunga e appassionante. E, come dice la nostra pubblicità, ce ne sarà davvero per tutti i gusti!

L‟organizzazione esprime grande soddisfazione per aver rag-

giunto l‟obiettivo della delocalizzazione degli eventi, dal momento che riusciremo a svolgere almeno una giornata nella

maggior parte dei paesi della Costiera. Questo traguardo ci rende fortemente or-

gogliosi del lavoro che

stiamo svolgendo, tanto più che siamo

riusciti a raggiungerlo attraverso la co-

struzione di nume-rose collaborazioni

con i Forum dei

Giovani, le ammini-strazioni comunali

e le associazioni sportive del territorio. Va sottolineato il fatto che tante volte abbiamo avuto l‟occasione di confrontarci

con i vari rappresentanti di diversi paesi della Costiera e molto

spesso siamo riusciti a condividere obiettivi e linee di pensiero, provando a dimostrare che in Costiera i giovani vogliono

finalmente andare tutti nella stessa direzione, sentirsi uniti e compatti.

Per questo motivo, siccome riteniamo che niente sia in grado

di aggregare e coinvolgere come lo sport, continuiamo a cre-

dere tanto in questa manifestazione, che ci siamo inventati nel 2009 e ora abbiamo il piacere di veder crescere rapidamente.

Giovani, con Summer Sport il divertimento è assicura-to. Vi aspettiamo!

Giò Caruso

Le iniziative costruttive non fanno no-

tizia, purtroppo! L'arrivo in Costiera,

tra sabato e domenica, di un centinaio di pallavolisti per partecipare all'inizia-

tiva "Volley Week End", promossa dall'Asd Intramontes VDM , insieme

con la Federazione Pallavolo di Saler-no e con il patrocinio dei Comuni di

Maiori e Tramonti, è a pieno titolo una

manifestazione da segnalare! Non fa audience perchè non c'è nessun av-

vincente premio in palio, non si tratta di una finale, nè di un campionato

nazionale ma la voglia di partecipare, di

giocare, di misurarsi con l'altro, di condi-videre tempo, sudore ed emozioni è l'es-

senza più pura di un evento sportivo. Non c'erano infatti scintillanti trofei a pre-

miare gli atleti del triangolare provinciale

di pallavolo maschile (tra la Netgroup

1950, GS Doria Angri, ASD Intramontes VDM) che si è svolto sabato scorso nella

palestra Pascoli di Tramonti mentre c'era solo latte e cornetti per i bambini del

concentramento provinciale di minivolley,

tenutosi nell'area del porto di Maiori

domenica mattina. Obbiettivo centra-

to a pieno titolo per quanti dedicano il proprio tempo e le proprie energie

per la diffusione dei sani valori spor-tivi. Una festa riuscita ed un'espe-

rienza da ripetere al più presto. Non smetteremo mai di invitarvi a parte-

cipare ed ad invogliare i giovani a

spegnere per qualche ora il PC e prendere parte a queste e a tante

altre degne iniziative sportive e di associazionismo in genere. Parliamo-

ne e passiamo parola...l'importante non è

vincere, ma PARTECIPARE...in tutti i sen-si!!!

Valeria Di Martino

«ECCO SUMMER SPORT 2011… PER TUTTI I GUSTI!» Si parte con una grande novità: l’Intercostiera Under 21. Spazio anche a pallanuoto, pallacanestro e ciclismo

«Maiori. “VOLLEY WEEK END”: iniziativa promossa a pieni voti!»

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5 La Costiera dei Giovani

VIABILITA’

«Trasporti e traffico: riusciremo a fronteggiare la situazione?»

(continua da pag.1)

[…] che è una delle più famose mete turistiche in Italia, diventa spesso un incubo per gli automobilisti, e i turisti in generale, che devono augurarsi di non rimanere chiusi per ore nelle vetture tra le esalazioni di smog e il frastuono dei clacson.

MA QUAL E’ IL P R O B L E M A ? Sappiamo che in Costiera si può arrivare in mac-china, in pullman o con i traghetti (solo nei mesi estivi); la strada più importante che costeggia il

litorale fu costruita in epoca borbonica, quando buona par-te dei paesini, fino ad allora isolati, poterono finalmente aprirsi al mondo e alla conoscenza di tutti. La strada di allo-ra fu costruita per far passare carri e cavalli, ma nessuno avrebbe immaginato che un secolo dopo, su quella stessa strada, avrebbero circolato prima macchine e poi camion e pullman. E non è stata fatta nessuna modifica per migliora-re la viabilità; proprio per questo noi oggi ci ritroviamo una strada stretta e tortuosa lungo la quale le autovetture rie-scono a stento a passare. Alcune soluzioni per alleviare il problema sono state anche trovate, come l‟installazione di alcuni semafori che fanno alternare il senso unico, oppure la postazione degli ausiliari del traffico, che in passato han-no saputo regolamentare la circolazione delle auto ma, so-prattutto, dei bus turistici.

CAOS E METRO’ DEL MARE. In seguito ad alcune diretti-ve in ambito politico, il servizio degli ausiliari è stato sospe-so, facendoci così ritornare a vedere quelle scene di cui tut-ti noi residenti ci eravamo dimenticati: macchine e pullman bloccati, gente che protesta ed inveisce contro tutto e tutti, automobilisti ed autisti che si improvvisano ausiliari del traf-fico; il tutto circondato dalla colonna sonora dei clacson e da un‟aria irrespirabile. Gli stessi tagli verso gli ausiliari so-no stati adottati verso i trasporti pubblici, ostacolando l‟avvio della stagione estiva: la soppressione del Metrò del mare, che era diventato il fiore all‟occhiello della circolazio-ne turistica, e poi la riduzione delle corse della SITA con il parallelo aumento del prezzo dei biglietti. Dopo un primo malcontento da parte degli operatori turistici, finalmente il Metrò del mare è stato sostituito da un altro progetto chia-mato Terre d‟aMare che è molto simile al precedente anche se, come ha affermato la redazione di Positanonews, non sono previsti scali a Minori, Maiori e Cetara, tanto che al nuovo servizio trasporti è stato affibbiato l‟appellativo di “Terre amare” per quel che concerne la Divina. Il trasporto via mare costituisce un‟ ottima alternativa al trasporto su strada sia per le persone del luogo che per i turisti, però stenta a svilupparsi o, in questo caso, non riesce proprio a prendere il via…

PASSIAMO AL DUNQUE. Come possiamo noi residenti, amministratori, albergatori far sì che la viabilità in Costiera

non sia più un ostacolo alla vita quotidiana e all‟incremento del turismo? Per quanto riguarda le strade rotabili, i sema-fori e gli ausiliari del traffico sono indispensabili sempre, soprattutto nei periodi di punta del traffico giornaliero, e nei centri più trafficati e frequentati dai turisti. Un divieto assoluto andrebbe rivolto verso i grandi pullman turistici che sono, purtroppo, una delle cause principali del traffico, fatta eccezione per quelli di piccole dimensioni. Una soluzio-ne più che adatta sarebbe quella di invogliare i turisti ad usare di più i mezzi pubblici di trasporto ed abbandonare le autovetture, ma è proprio qui che devono essere concen-trate tutte le forze delle amministrazioni comunali e di quel-la provinciale:ci si deve dotare di mezzi pubblici all‟avanguardia per far rendere conto sia al turista che al residente che essi possono essere più vantaggiosi e confor-tevoli rispetto all‟uso delle auto. Inoltre sarebbe giusto far calare i prezzi dei biglietti perché è proprio il prezzo uno dei fattori chiave della scelta di un utente, sia esso del luogo o straniero. Altro provvedimento idoneo è quello di creare una società di trasporti alternativa alla SITA, che serva solo ed esclusivamente i paesi della Costiera, con mezzi di picco-le dimensioni, adatti alle esigenze della nostra SS163. Per quanto riguarda le vie del mare, è proprio attraverso que-sta alternativa che potrebbe sorgere il punto di forza dello smistamento delle persone nel territorio Amalfitano. Come sarebbe piacevole potersi spostare tra i vari paesini, lonta-no dal chiasso della terraferma, e godersi il panorama della nostra bellissima terra dal mare! Più veloce, più ecologico, più emozionante! Oltre a ciò, gli orari delle corse via mare dovrebbero spaziare lungo quasi tutto l‟arco della giornata.

Immaginereste voi di potervi muovere di sera da Amalfi a Positano con un aliscafo al costo di soli pochi euro? Oppure, se vi ve-nisse voglia, di fare una passeggiata nel centro di Saler-no, per rimanervi fino a tarda notte,

e poi avere la possibilità di rientrare ad Amalfi sempre con il traghetto? Signore e signori, quello che sto proponendo, a primo impatto, potrebbe risultare impossibile, ma, così co-me accade in altre parti d‟Italia e del mondo, perché non potrebbe accadere anche in Costa d‟Amalfi? Di solito in questi discorsi si parte sempre con un po‟ di pessimismo, trovando il pretesto della mancanza di fondi o dell‟ ineffi-cienza della classe politica nel fronteggiare la situazione. Ma per un problema come quello del traffico, che rischia di compromettere seriamente lo sviluppo socio-economico del nostro territorio, va dedicata tutta la nostra volontà e la voglia di rendere il nostro angolo di paradiso più vivibile ed accogliente che mai. E allora io passo la parola a voi, affin-ché possiamo affrontare al meglio questa situazione per migliorare le nostre condizioni di vita. Facciamo sì che il binomio TRASPORTI-COSTA D‟AMALFI non sia più un ossi-moro, ma proceda in parallelo per assicurare una migliore vivibilità!

Alessandro Di Benedetto

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6 Anno I - numero 1

Il mio lavoro di tesi in architettura ha avuto come oggetto la

riqualificazione del waterfront del porto di Amalfi. Esso è par-tito da un assioma: la messa in sicurezza delle acque del por-

to. È continuato, poi, con una serie di ricerche storiche e con l‟individuazione degli elementi caratterizzanti la zone anche

mediante rilievi fotografici che mi hanno permesso di indivi-

duare le potenzialità e le criticità dell‟area.

Queste criticità sono state sintetizzate in 3 parole chiave:

- FRAMMENTARIETA’: le tre strutture ristoranti esistenti, oltre a non essere di gran pregio architettonico, non sono

connesse tra di loro cioè il lungomare dei Cavalieri di Malta

non presenta luoghi di aggregazione sociale, luoghi dove il turista o i fruitori di questa zona possano sostare;

- MONOFUNZIONALITA’: l‟area non presenta altre struttu-re al di fuori dei tre ristoranti;

-CAOS: soprattutto a livello della viabilità. Difatti, il lungoma-

re è una zona in cui è permesso il passaggio e la sosta delle autovetture, così che l‟area diventa caotica e poco vivibile.

Il mio intervento consiste proprio nel cercare di trovare rime-dio alle carenze sintetizzate nei tre punti.

Anche il mio progetto si può spiegare attraverso tre parole

chiave:

-RICUCIRE, riqualificando le tre strutture esistenti e cercar-

do di connetterle tra di loro attraverso la progettazione di nuove piazze, passerelle e verde da integrare a quello esi-

stente;

-INTEGRARE, cercando di coniugarele tre strutture esistenti con altre del tutto nuove come bar, musei e attività commer-

ciali; -RIORGANIZZARE, soprattutto la viabilità attraverso la pe-

donalizzazione dell‟intero lungomare, l‟interramento

dell‟attuale strada e la creazione di un parcheggio sempre al di sotto del livello stradale.

Da qui nascono le mie tavole

di progetto. Il Masterplan evidenzia la mia idea di ri-

qualificazione: essa consiste

in una cerniera centrale, in cui è posta una delle struttu-

re ristoranti esistente, che attraverso porticati in legno

e verde si unisce agli altri

due “poli” all‟estremità del lungomare. Come si può notare l‟intera passeggiata è completamente pedonale, riuscendo

così ad ovviare al problema della sosta delle auto e al conse-guente caos, grazie all‟interramento dell‟attuale strada e la

creazione di un parcheggio interrato lungo l‟asse viario che prevede 80 posti auto 22 posti motocicli e 4 disabili con locali

tecnici e ascensori che riportano in superficie.

Dopo aver pedonalizza-

to l‟intera area, renden-dola così vivibile per la

popolazione ed i turisti,

sono passato alla riqua-lificazione delle tre

strutture ristoranti esi-stenti. Il primo polo pre-

vede la riqualificazione l‟edificio adiacente al

molo pennello che funge da ingresso al lungomare. Oltre alla

riqualificazione della struttura stessa, ho cercato di integrarla ad altri locali commerciali e ad una piazza sul mare, luogo di

aggregazione sociale e di sosta per i turisti. La struttura è a

due piani, al piano terra ci sono i due locali commerciali, che offrono un servizio alla piazza, e la hall del ristorante che si

trova al piano superiore, che interagisce con il lungomare dei Cavalieri di Malta, andando a creare su di esso una sorta di

porticato, che funge anche da riparo dal sole nei mesi più

caldi. La piazza, che si trova ad una quota più bassa rispetto alla passeggiata, è connessa ad essa attraverso una passerel-

la.

Il secondo polo, quello adiacente al molo fora-

neo, è molto più com-

plesso. Oltre alla riqua-lificazione dell‟edificio

esistente ho integrato quest‟ultimo con un

museo della Repubblica

Marinara, posto alle spalle della struttura

ristorante. La caratteristica di questi edifici sono le coperture, entrambe calpestabili e connesse tra di loro attraverso delle

passerelle che connettono l‟impianto direttamente al molo foraneo così da renderlo un prolungamento naturale del lun-

gomare. Come si può notare dalle tavole l‟intervento è molto

articolato. Il museo, di circa 800 mq, presen-

ta due sale espositive che si articolano intor-

no ad un atrio centrale

in cui è posta una pas-serella in acciaio che

mi porta sulla copertu-ra in cui possono esse-

re fatte delle esposi-

zioni esterne. Da qui attraverso un‟altra passerella posso passare direttamente

sulla copertura del ristorante che in questo caso funge da piazza sul mare in cui è presente anche un bar a sbalzo, essa

è connessa direttamente al molo foraneo prolungamento na-turale del lungomare.

Antonio Ferrigno

PROGETTI

«Riqualificazione del waterfront del porto di Amalfi»

La Costiera dei Giovani!

COORDINAMENTO Giò Caruso, Sara Dienstbier e Giovanna Amendola

GRAFICA E IMPAGINAZIONE Andrea e Umberto Gallucci, Giuseppe Amendola

CONTRIBUTI (IN ORDINE ALFABETICO) Salvatore Amato, Gerardo Apicella, Vincenzo Bergantino, Giò Caruso, Pietro D‟Urzo, Beatrice De Martino, Gaetano Di Lieto,

Alessandro Di Benedetto, Sara Dienstbier, Valeria Fattoruso, An-tonio Ferrigno, Salvatore Fusco, Maddalena Paolillo, Silvana

Ruocco, Maria Francese, Mario Palumbo, Alessandra Staiano e

Francesco Vitale.

ANNO I n. 1

Sito web: www.costieragiovani.it

Email: [email protected]

Stampa: Tipolitografia De Rosa, Maiori (SA)

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7 La Costiera dei Giovani

SONDAGGI

Il secondo sondaggio sottoposto dal giornale del Progetto “La Costiera dei Giovani!” agli studenti della Costiera Amalfitana, ha avuto come tema il lavoro e la formazione. Il questionario è stato sottoposto a

172 ragazzi, fra il Liceo E.Marini di Amalfi e il l’I.T.T. Sez. Maiori.

LAVORO. Di primaria importanza è stato scopri-

re quanti ragazzi sono in contatto col mondo del lavoro, in particolare durante il periodo estivo. Il 55% dei ragazzi afferma di aver lavorato durante l‟estate, in maniera particolare per ottenere indi-pendenza economica (58%); è facile dedurre quindi che è ormai consuetudine per i ragazzi tro-varsi a contatto con il lavoro già in età scolastica, tuttavia viene da chiedersi quali siano le loro con-dizioni. Da questo punto di vista, Il dato più signi-ficativo riguarda la conoscenza da parte dei gio-vani dello Statuto dei Diritti dei Lavoratori, dal momento che l‟83% afferma di non esserne a conoscenza. Questa cifra giustifica la risposta alle domande successive. Infatti, oltre a non essere sufficientemente informati, molto spesso i giovani sono anche coscienti di non avere un‟assunzione regolare (43%), mentre il 25% ha dichiarato addi-rittura di non essersi mai posto il problema. Anco-ra alla domanda “Sei assicurato contro gli infortu-ni sul lavoro? SI-NO-NON LO SO”, il 51% ha ri-sposto di no!

Infine il 54% di questi giovani lavora per più di 8 ore al giorno. I dati pervenuti da questa prima parte dei sondaggi risultano essere nettamente negativi, descrivono una situazione di precarietà sul lavoro che purtroppo non colpisce solo gli a-dulti. Ottenere un impiego regolare nella stagione estiva sembra quasi un privilegio di pochi, mentre ottenere un‟assicurazione sugli infortuni quasi un miracolo. I datori di lavoro forse non trovano con-veniente trattare come dei lavoratori veri e propri i ragazzi che assumono per un arco di tempo ge-

neralmente breve. Da parte loro, i ragazzi non sono sempre entusiasti del lavoro che svolgono e soprattutto delle con-dizioni in cui lavorano, pur essendo complessivamente abbastanza soddisfatti delle paghe che ricevono, (48%) e del rapporto che intrattengono col il datore di lavoro (45%).

FORMAZIONE. Passando invece agli interessi dei giovani della Costiera e alla loro formazione, abbiamo chiesto quali

fossero le discipline che più li interessano e in quali ambiti/materie sarebbero interessati a seguire un corso di formazio-ne. Le discipline preferite di giovani studenti sono: lin-gua inglese e spagnola assieme a corsi di infor-matica (utilizzo di applicativi come Word, Excel, Power Point ecc), grafica e anche formazione civi-ca e politica. Una costiera di ragazzi che quindi guar-dano all‟innovazione e si proiettano anche verso l‟estero. Offrire la possibilità di specializzarsi e di coltivare i propri interessi è fondamentale per lo sviluppo della Costiera stessa. In contrapposizione alle condizioni di lavoro che offre, che non sono delle migliori, sarebbe un beneficio per tutti l‟organizzazione di corsi specifici di formazione, individuando gli ambiti e le materie in cui i nostri giovani avrebbero maggiormente interesse e/o necessità di mi-gliorare e potenziare la loro formazione.

Valeria Fattoruso

«Lavoro e Formazione»

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8 Anno I - numero 1

«Consigli per affrontare al meglio gli esami di stato»

CULTURA

Gli esami di stato sono alle porte e per affrontarli in modo adeguato è neces-sario giungere con un'adeguata forma psico-fisica oltre a, ovviamente, una buona preparazione sulle materie stu-diate durante l'ultimo triennio. La pre-parazione di uno studente è frutto dell'impegno profuso durante gli anni di studio e non è possibile modificarla ad un mese dall'Esame di Stato. Si può, quindi, intervenire sull'aspetto psico-fisico. L‟intervento riguarda l‟alimentazione e il ciclo veglia-sonno. Lo scopo finale è quello di giungere all' esame di Maturità rilassati, attivi, e psicologicamente ben predisposti ad

affrontare la commissione. Dovrebbe essere buona abitudine, nel periodo antecedente all'esame di Stato, evitare le ore piccole. Si consiglia di andare a dormire presto in modo da garantire all‟ organismo dalle 7 alle 8 ore di son-

no. Le prime ore del mattino (7:00/11:00) sono le migliori per ripe-tere i programmi scolastici; poi, chi a-bita in una località balneare può rilas-sarsi durante le ore più calde della giornata andando al mare. Al rientro a casa, dopo una bella doccia tonificante, si deve tornare allo studio e dopo una breve passeggiata con gli amici al me-ritato riposo notturno. Per quanto ri-guarda l'alimentazione il consiglio prin-cipale è quello di prediligere cibi legge-ri, meglio ancora se fanno parte della celeberrima dieta mediterranea.

Francesco Vitale

La prima d i f fe r enza tra l‟uomo e gli animali è la nostra capacità di comunicare. Infatti, la comun ica-zione ci per-mette di avere cono-scenze co-

muni, e quindi di avere una più larga visione del mondo che ci circonda. Per esempio, se il primo uomo che scoprì come accendere un fuoco non l‟avesse comunicato alla sua tribù, e quella tribù non l‟avesse comunicato ad altre, oggi, a distanza di milioni di anni, non sapremmo neanche come riscaldarci o come cucinare. L‟uomo ha tanti bisogni e necessità che lo spingono ad aggregarsi con i suoi simili e per una convivenza serena, ma soprattutto costruttiva, bisogna comunicare. Il primo “mass media” va considera-to la scuola, che fino a non molti decenni fa era riservata ad una èlite che poteva permettersi i costi dell‟istruzione. Le conoscenze apprese in questi istituti permettevano agli aristocratici di governare indisturbati i poveri cittadini i-gnoranti che, non essendo a conoscenza di avere dei dirit-ti, erano costretti a seguire una vita dedicata solo e unica-mente al lavoro.

Tuttavia la Storia ci insegna che c‟è un arma con cui l‟uomo può esprimersi veramente per quello che è e che pensa: la rivoluzione. Ma come e perché iniziano? Come per il fuoco, le rivoluzioni partono da un solo uomo il qua-le trasmette agli altri le sue idee, comunicandole. Se que-ste idee trovano terreno fertile, si diffondono creando una coscienza comune che è capace di smuovere un‟intera civiltà. Se uomini come Voltaire, Rousseau, Montesquieu non avessero comunicato agli altri la loro presa di coscien-za dei diritti umani, la rivoluzione francese non sarebbe mai avvenuta e nessuno avrebbe mai sentito parlare di

uguaglianza, fratellanza e libertà. Quindi, secondo quest‟analisi, le rivoluzioni possono accadere solo se c‟è la comunicazione. Dato che la comunicazione è una caratte-ristica dell‟essere umano, è normale che ci siano rivoluzio-ni e queste non devono essere per forza armate: le più importanti infatti sono quelle culturali! Oggi è più semplice comunicare e diffondere la cultura, grazie ad Internet, che ci permette di aggiornarci continuamente in maniera libe-ra e incondizionata. Ciò che ancora oggi sta succedendo in nord Africa negli ultimi tempi. Quella “rivoluzione” na-sce ancora una volta da una presa di coscienza dei diritti umani. Bisogna pensare che, prima che arrivasse Internet, quelle popolazioni, soggette a tirannia, erano completa-mente isolate dal mondo e non sapevano neanche cosa significasse la parola libertà. Grazie ad Internet ed ad al-cuni social network hanno potuto conoscere e soprattutto condividere, i loro diritti e rivendicarli con maggior forza. Questo è solo un esempio di quanto possa essere deter-minante la comunicazione per la vita dell‟uomo e di sicuro v‟è molto da imparare da tutti questi accadimenti.

Questo giornale è un mezzo per co-municare a tutti noi giovani le no-stre esigenze. Il nostro scopo è quello di far avvenire una rivoluzio-ne culturale qui in Costiera, perché è arrivato il momento di fare un sal-to di qualità. E‟ per questo che invi-to tutti voi che state leggendo ad utilizzare Internet e ad informarvi ogni volta che lo riteniate opportuno, perché vi assicuro che ci sono tante cose di cui dovremmo essere messi a conoscenza, ma che purtroppo per un motivo o per un altro non ci pervengono. Ricordate: LA CULTURA RENDE L‟UOMO LIBERO! Per acculturarci e informarci, abbiamo bisogno di comunicare, dialogare e non scappare dai pro-blemi, nascondendoci nell‟armatura scomoda e pesante del silenzio. Facciamo sentire la nostra voce: viva la co-municazione!

Salvatore Fusco

«Comunicare per il cambiamento »

Come la comunicazione può determinare le sorti dell'umanità.

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9 La Costiera dei Giovani

CULTURA

«American Psycho» di Bret Easton Ellis

Provate a chiedervi che cosa siano 500 pagine che parlano di nulla. Anzi, del nul-la. La risposta è American Psycho, una riflessione cinica e sconcertante sulla so-cietà americana degli anni ‟80. Scritto nel 1991, il libro racconta le giornate di Pa-trick Bateman, rampante yuppie in carrie-ra di Wall Street, la cui vita si divide tra ristoranti di lusso, tiri di cocaina, disquisi-zioni colte sull‟abbigliamento maschile, lettini abbronzanti, allenamenti in pale-stra, tv spazzatura e barbarici omicidi che hanno come vittime preferite barboni, prostitute e omosessuali. Una volta risucchiati dalle pagine di que-sto romanzo maledetto, pregherete viva-mente l‟intervento di qualcuno che vi salvi dall‟orrore descritto da Bret Easton Ellis. Ed è questa la parola che meglio si addice ad American Psycho: orrore. Un romanzo interamente permeato dall‟orrore del vuoto, che regna incontrastato nella coscien-za di Patrick, incapace di provare una qualsiasi forma di sentimento o di umana compassione. Quando le tenebre avvolgono la città, Patrick si toglie la maschera da bravo ragazzo che indossa di giorno e mostra davvero se stesso per quello che è: un essere totalmente privo di morale, che commette violenze ed omicidi raccapriccianti con il solo scopo di riempire il vuoto delle sue giornate, tutte tragica-mente identiche, così uguali e ripetitive che diventa impos-sibile cogliere lo scorrere del tempo. Perché nel mondo di Patrick “il passato non è reale, è solo un sogno”, la vita è concentrata in un eterno presente, senza speranza di alcu-na redenzione. Il libro fece scandalo per la crudezza dello stile, brutale co-me solo un pugno nello stomaco sa essere. Ed in effetti bi-sogna avere fegato per sopportare le torture a cui Patrick

sottopone le sue vittime (non risparmiando nemmeno bambini!); in alcuni punti Ellis rag-giunge vette di sadismo realmente estreme. Eppure, proprio quando ci sembra di aver sconfinato davvero ogni limite, proverete la voglia di proseguire sempre più giù in questo inferno contemporaneo, per capire il prota-gonista fino a quale livello di aberrazione possa mai giungere. Purtroppo (o per fortu-na), la discesa agli inferi di Patrick è pratica-mente inarrestabile. La sua esistenza è desti-nata alla dannazione sin dalla prima pagina, condannata a quell‟eterno ritorno dell‟uguale di cui parlava Nietzsche. Tuttavia, le pagine di American Psycho non sono tratteggiate esclusivamente da tinte forti. In realtà, spes-so il romanzo assume i toni del comico o, se preferite, del tragicomico. L‟essenza del co-mico in American Psycho è data dai perso-

naggi: vuoti, cinici, bastardi, stupidi, razzisti, perennemente preoccupati del loro aspetto esteriore. Essi sono la realistica parodia di una certa tipologia di giovani uomini d‟affari che proprio negli anni ‟80 ebbero il momento di maggior noto-rietà. Eppure, a pensarci bene, ancora oggi esistono perso-ne altrettanto vuote interiormente. Forse sono un po‟meno sofisticate (basta guardare certi personaggi televisivi…), ma certamente, così come i personaggi di Ellis, hanno venduto l‟anima al diavolo per un po‟di successo. Per questo aspetto va ritenuto davvero sconcertante American Psycho, in quanto riesce, attraverso la narrazione di un caso limite, a parlare di quel vuoto esistenziale e spirituale, di quell‟abisso che, in quantità e modi diversi, alberga in ciascuno di noi. E quando non riusciamo (o non vogliamo) riempire quel vuo-to, esso ci divora sempre di più, rendendoci solo dei gusci, delle maschere che non coprono nessun volto.

Gaetano Di Lieto

“Io non credo

nei confini, nelle barriere, nelle

bandiere. Credo che appartenia-

mo tutti alla

stessa famiglia che è la famiglia

umana”. È con questa frase che

un grande uomo come Vittorio

Arrigoni lancia

all‟intero mondo un messaggio di

pace, di solidarietà e di uguaglianza. Pro-prio lui, di famiglia benestante con un futu-

ro ben solido, decide di abbandonare tutti i

suoi affetti dedicandosi all‟aiuto umanitario. Membro dell‟International Solidarity Move-

ment approda in Palestina nel 2002, poi in Africa, da lì in Russia portando con sè la

voglia di cambiare il mondo. Nel 2008 si

trasferisce a Gaza, schierandosi duramente contro il comportamento dello Stato di Isra-

ele verso la popolazione della striscia di Gaza, subendo più volte violenze ed incar-

cerazioni, fino all‟alba del 15 Aprile 2011

quando il suo corpo viene ritrovato senza vita. Vittorio Arrigoni è stato un uomo che

ha vissuto nella speranza di riuscire ad aiu-tare tutte quelle persone che da Gaza non

sono mai potute andare via, un uomo che ha sperato di riuscire, con la sua voce, con

le sue parole, a rompere il silenzio che a-

leggia su questi luoghi e sulla situazione che in essi si vive, un uomo che ha immola-

to la sua esistenza a per questa lotta. La sua morte rappresenta un momento di ri-

flessione, un modo per ricordare tutti coloro

che, come Vittorio, oggi si battono per la difesa ed il rispetto dei diritti umani condu-

cendo una vita non militare. E‟ di gente come questa che si ha paura, si teme che

le armi tacciano e che le persone iniziano a

confrontarsi. Occorre quindi cessare le guerre, occorre il disarmo e la smilitarizza-

zione dei conflitti, occorre che la non vio-lenza diventi il fondamento delle relazioni

umane, dal livello interpersonale a quello

internazionale. Arrigoni va dunque conside-rato un esempio per la nostra nazione, per

noi giovani, sempre più disorientati da com-portamenti scandalosi di una politica immo-

rale e da tanta corruzione dilagan-te.”Restiamo umani”: in questa frase è rac-

chiuso tutto il suo pensiero, ricordandosi di

essere umani in qualunque parte del mon-do ci può sembrare banale ma invece è una

delle cose più difficili da fare, una di quelle cose che però sembrano necessarie quando

si vuole vivere veramente appieno questa

vita che ci è stata concessa. Onore a te caro Vittorio!

Silvana Ruocco

“Restiamo umani”:In memoria di Vittorio Arrigoni.

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10 Anno I - numero 1

CULTURA

Nel marzo del 2011 la Provincia di Saler-

no, attraverso un avviso pubblico, mani-festava la volontà di costituire un Albo

provinciale delle associazioni culturali. Le finalità dell‟intervento erano quelle di rac-

cogliere le associazioni interessate a colla-

borare con la Provincia alle iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale, in

particolare nel Settore Musei e Bibliote-che. Pur essendo poco chiare le indicazio-

ni fornite dall‟avviso pubblico, esso, tutta-via, rinviava ad un‟ esigenza che deve

essere fatta propria dagli enti locali:

l‟affidamento delle attività di valorizzazio-ne del patrimonio culturale alle associazio-

ni operanti sul territorio. In riferimento al paesaggio la valorizzazione comprende

altresì la riqualificazione degli immobili e

delle aree sottoposti a tutela compromessi o degradati, ovvero la realizzazione di

nuovi valori paesaggistici coerenti ed inte-grati”. Alla definizione generale fornita

dall‟art. 6, gli articoli 111 – 121 chiarisco-no in maniera concreta le attività della

valorizzazione. L‟art. 111, al comma 9,

stabilisce che per le attività di fruizione e valorizzazione dei Beni Culturali “ulteriori

accordi possono essere stipulati dal Mini-stero, dalle regioni, dagli altri enti pubblici

territoriali, da ogni altro ente pubblico (…)

con le associazioni culturali o di volonta-riato, dotate di adeguati requisiti, che ab-

biano per statuto finalità di promozione e diffusione della conoscenza dei beni cultu-

rali”. La breve premessa giuridica, non

molto nota agli amministratori locali, quando si tratta di predisporre le attività

di valorizzazione, per le quali ci si affida ad interventi diretti di dubbia efficacia, si

è resa necessaria per inquadrare il proble-

ma della gestione dei Beni Culturali in Co-stiera Amalfitana. Molte volte siamo co-

stretti a constatare il degrado di un monu-mento, la chiusura al pubblico di una chie-

sa o di un palazzo storico, l‟impossibilità di consultare gli archivi storici parrocchiali e

comunali o di accedere ad una biblioteca,

la dispersione di testimonianze di altissimo valore storico-culturale. L‟esiguità delle

risorse economiche destinate alla cultura, desolatamente ultima tra le voci dei bilan-

ci comunali, impone la ricerca di nuovi

percorsi per la valorizzazione del nostro patrimonio. In quest‟ottica si deve inserire

l‟apporto delle associazioni operanti sul territorio, censite di recente, grazie all‟

importante iniziativa del Progetto “La Co-stiera dei Giovani”.

La sinergia tra le associazioni e i proprie-

tari di Beni Culturali, Comuni, Arcidiocesi e Parrocchie in particolare, potrebbe costi-

tuire l‟avvio di progetti di valorizzazione, destinati a garantire un servizio di alta

qualità al territorio, avvalendosi della com-

petenza di tante professionalità locali. I servizi offerti dalle associazioni potrebbero

consistere in visite guidate, apertura di monumenti altrimenti destinati all‟oblio,

promozione di convegni e altresì giornate

di studio inerenti gli aspetti multiformi della cultura del territorio o l‟avvio di pro-

getti di ordinamento e inventariazione degli archivi storici, digitalizzazione e mes-

sa in rete di biblioteche ed archivi. Su

questi ultimi due punti, sui quali mi piace insistere non tanto per deformazione pro-

fessionale, ma per le possibilità che real-mente ci sono, ricordo che la Regione

Campania, nell‟ambito dei “POR FESR 2007- 2013”, obiettivo operativo 1.10, “LA

CULTURA COME RISORSA”, da alcuni anni

promuove diversi bandi. L‟ultimo, pubbli-cato sul BURC del 28 marzo 2011, per-

mette, attraverso l‟elaborazione di progetti di digitalizzazione, di accedere a finanzia-

menti fino a 200.000€ su un fondo totale

di circa 5.000.000€. Lo scorso anno, be-neficiari i soggetti pubblici, il progetto

Amalfi on-line ottenne 100.000€. Insom-ma, diversi sono gli ambiti di intervento su

cui è possibile lavorare ed investire per la valorizzazione dei Beni Culturali, di cui la

nostra Costa vanta un potenziale enorme.

Solo in questo modo, favorendo tali attivi-tà con competenza e passione, potremmo

continuare a far parte, boccaccianamente, di quella “dilettevole parte d‟Italia” che il

mondo ci invidia, ma che troppo spesso

viene dimenticata proprio dai suoi abitan-ti.

Salvatore Amato

«Le Associazioni culturali in Costiera:una risorsa per la valorizzazione del territorio»

1861-2011, 1461: due avvenimenti importanti legati a due mo-menti della storia nazionale e locale. La prima data rievoca il

150° anniversario dell’Unità d’Italia. In tutta la Nazione si sono svolte celebrazioni per questo ragguardevole anniversario. A

Tramonti, a tal proposito, lo scorso 3 giugno, è stato organizza-

to un convegno dal titolo Il Risorgimento a Salerno e nel Mez-zogiorno. Oltre agli iniziali saluti del Sindaco di Tramonti, dott.

Antonio Giordano, e del Prefetto di Salerno, dott. Sabatino Mar-chione, sono intervenuti illustri professori universitari Ciro Ro-

mano e Carmine Pinto, nonché l‟onorevole Lino Duilio e il dott. Donato Sarno, membro del Centro di Cultura e Storia Amalfita-

na, che hanno esposto relazioni sul tema proposto. Per

l‟occasione è stata, inoltre, allestita una mostra di cimeli storici:

il fucile appartenuto a Garibaldi, oggi di proprietà delle famiglie

Magnoni e Nicotera, le pistole dei garibaldini e foto e documen-ti storici. La serata si è conclusa con un concerto di musiche

risorgimentali, edite e inedite, eseguite dal coro intercostiera

“S. Francesco Tramonti – Amalfi Armony” diretto dal M° Gian-carlo Amorelli del Teatro di San Carlo di Napoli. A Luglio, Tra-

monti si appresta a vivere un altro entusiasmante evento: il Palio e Corteo Storico “Città di Tramonti”. Il momento storico

celebrato è legato al 1461, anno in cui nella lotta con gli An-

gioini per la conquista del Regno di Napoli, la popolazione fu fedele al Re Ferrante d‟Aragona ottenendo in cambio privilegi e

il riconoscimento di “città”. La manifestazione, promossa dall‟Asso-ciazione Gete, si svolgerà nei giorni 9 e 10 luglio,

giungendo quest‟anno alla III edizione. Essa prevede il primo giorno dedicato alla gara del tiro alla fune. Le squadre in gioco

si contenderanno il “palio”, ovvero uno stendardo sul quale

sono raffigurati al centro lo stemma di Tramonti e tutt‟intorno quelli delle 13 borgate che compongono il paese. La squadra

vincitrice lo conserverà per un anno e lo porterà in trionfo il giorno successivo la gara, in occasione della sfilata del Corteo

Storico. Negli anni precedenti si è registrata la partecipazione

di oltre 150 figuranti e la collaborazione di un paese intero, dall‟allestimento delle vie cittadine con bandiere e altoparlanti,

alla realizzazione dei costumi, rigorosamente studiati in base all'epoca. Il tutto si concluderà con un percorso gastronomico,

un menù esclusivamente fatto con prodotti locali e con ricette tramandate nei secoli.

Maria Francese

«TRAMONTI: UN TUFFO NEL PASSATO..»

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11 La Costiera dei Giovani

CULTURA

È il nuovo libro di Andrea Loduca, che o-spita, al suo interno, il racconto di Marco

Pappalardo (alias Marco Canè), scrittore astro nascente (anche se ha cinquant' an-

ni) salernitano, ma amalfitano di adozione.

Non è vero ma ci credo! È questo il trend che regna in “Gongolax”, ultimo romanzo

di Andrea Loduca, che inventa una fanto-matica cura antidepressiva, assoluta prota-

gonista della nostra storia, insieme alla voce narrante, che racconta le storie ascol-

tate, anzi origliate dalla finestra di casa

sua e provenienti dall‟appartamento vicino, studio di uno psichiatra. Sono le storie di

pazienti con problemi solo apparentemen-te seri e che in realtà si somigliano tra

loro: alla base, depressione dovuta a più o

meno forti delusioni avute nel corso delle proprie vite, ma che sono diventate pato-

logie da quando la psicoterapia è diventa-ta, più che una moda, di uso comune. Il

lavoro di Loduca, svolto con un approccio ironico e surreale, vuole probabilmente

evidenziare il malessere della nostra socie-

tà, comune tra le persone, così prepoten-te che la gente è disposta a credere ad

una cura che non c‟è pur di sperare di sta-re meglio. Un libro da leggere tutto di un

fiato, anche per stare dietro alle manie di

Anna Maretto, personaggio portante della storia, la più psicolabile di tutti, l‟unica for-

se ad aver realmente bisogno di uno psi-chiatra, che innescherà tutto il racconto.

In un fermento di intrighi, equivoci e prese

in giro, la vicenda porterà a evidenziare i veri problemi dei vari personaggi, che alla

fine si accontenteranno del Gongolax come cura, che in realtà non esiste, così come

non esistono realmente le loro patologie. La seconda parte del libro è dedicata alla

novella a cura di Marco Canè, dal titolo “Ti

Sana”. Per capire meglio il suo lavoro, ab-biamo voluto incontrarlo per intervistarlo

affinché ci parlasse di persona del suo rac-conto e dell‟intero progetto “Gongolax”,

indagando in quello che può essere defini-

to il backstage di un romanzo.

Siamo con Marco Pappalardo, in arte

Marco Canè co-autore, di “Gongolax, non compresso, antidepressivo natu-rale a base di bivongolato di cozze”, di Andrea Loduca. Allora Marco, pri-

ma di tutto presentati. Allora, io mi chiamo Marco Pappalardo

nella realtà, al secolo appunto Marco Pap-

palardo, ma la mia mamma si chiama Ca-ne(t) con la t finale che tra l‟altro faceva

molto figo, ma durante il fascismo le han-no impedito di usarlo e quindi da allora

Canè, (come Ninì Vavà e Canè sit a vualler e Pelè!) anche perché Pappalardo lo trovo oltremodo cacofonico. Ho frequentato il

liceo classico e scrivo bene, e siccome scri-vo bene e sono vanitoso, da quando c‟è

questa cosa di internet , scrivo su facebo-ok e sul mio blog :

iosonodipeso.blogspot.com.

Prima di passare alla tua personale esperienza con la casa editrice Gox

edizioni, ci spieghi un po’ come nasce il progetto Gongolax?

Il progetto Gongolax è un‟idea di Andrea

Loduca, art director per una rivista a Vi-cenza, (a Piacenza forse a Potenza, ora

non ricordo, comunque finisce in -enza), è stato contattato dalla giovanissima casa

editrice Gox, (prima si occupava di testi per l‟ingegneria poi ha cambiato proprietà

e ora si occupa soprattutto di letteratura

per l‟infanzia), e reclutato dalla Gox edizio-ni che lo aveva notato per una sua prece-

dente pubblicazione, con un‟altra casa edi-trice, dal titolo “l‟erba piscia”. Questa cosa

mi fece molto ridere e così chiesi di diven-

tare amico su facebook: amici non lo sia-mo mai diventati, perché è ovvio siamo

concorrenti, ma c‟è un rispetto reciproco tra due scrittori alle prime armi, io più di

lui. Premesso che nella prima edizione di

Gongolax il tuo racconto non c’è per-

ché inserito solo nella seconda, come sei riuscito ad entrare nel progetto

Gongolax? In poche parole: tu che c’entri?

Ti spiego subito. “I lettori per le case edi-

trici” sono quelli che hanno il compito di girare per il web e trovare nuovi talenti, un

po‟ come a Castrocaro. Io sono stato letto su internet e le cose che scrivo sono pia-

ciute al punto di indurre gli editori a com-

prare i diritti di un libro che sto scrivendo, che dovrò consegnare a ottobre. Nel frat-

tempo mi hanno inserito in Gongolax so-prattutto per promuovermi in attesa del

libro di cui parlavo, ma anche perché io e Loduca, come ti dicevo, siamo sulla stessa

lunghezza d‟onda. L‟editrice mi ha chiesto

un racconto da inserire nel libro di Loduca soprattutto per farmi leggere in fiera e per

promuovere l‟altro libro in uscita. Gongolax: che tipo di romanzo è?

Gongolax è un romanzo ironico. E‟ una

presa in giro, neanche tanto moderata e neanche tanto gentile, di tutto il mondo

della psichiatria da fermata d‟autobus, da bar, per cui si consiglia a chiunque o di

frequentare un medico o di prendere un farmaco, perché quelli che una volta erano

stati d‟animo, (c‟era chi era neghittoso, chi

malinconico, chi cattivo, chi poco socievo-le) oggi sono diventate patologie.

Nel tuo racconto,“Ti Sana”, inserito in Gongolax, alludi proprio alla malat-

tia, riferendoti al malessere generale

che è la contemporaneità. O no? Il racconto si intitola Ti, staccato, sana, un

po‟ come carabiniere, bersagliere, quelle parole di uso comune a cui uno non da

importanza da dove derivi: carabiniere deriva da carabina. Bersagliere da bersa-

glio e Tisana da “sana te”, cioè un bevero-

ne di fiori secchi dovrebbe sanarti, solo perché la cultura di sinistra ci ha imposto il

cliché del biologico…

Attenzione Marco, sento che stai co-minciando a parlare di politica, me-

glio mettere il bollino rosso? No. Era solo uno sfogo. Volevo soltanto

dire che si è persi un attimo la via. Mi spie-

go meglio. Ciò che vogliono far passare come qualcosa di popolare, ovvero il biolo-

gico, il rapporto con la terra, etc., non esi-ste. Io sono di sinistra e credo che il pro-

dotto del popolo non sia la mela di Giffoni, ma quella che viene dal nord Italia, pro-

dotta in modo industriale.

Lasciamo per un attimo l’aspetto po-litico-sociale implicito nel libro e tor-

niamo a parlare di letteratura. Tu fai un uso particolare sia della punteg-

giatura, sia della grammatica, allu-

dendo ad un qualcosa di futuristica memoria. Ci spieghi la tua scelta?

È vero, è proprio una scelta questa qui. Io sono di buone letture per cui dispongo di

buon lessico, conosco la sintassi e so usa-re la consecutio, insomma sono uno di

quelli che rompe le scatole perché parla

forbito. È proprio questo che mi ha spa-ventato, cioè il fatto di non essere compre-

so. Così ho osservato con attenzione il lin-guaggio corrente, che è tutto mal visto

perché è il linguaggio della gente comune.

Ma è la gente comune a fare il mio mondo, ed è dalla gente comune che voglio essere

compreso. Questo esperimento ho comin-ciato a farlo scrivendo delle ricette raccon-

tate in tutti i dialetti sul web, e ho iniziato

a farlo con più convinzione quando una ricetta scritta tutta in dialetto napoletano

con questo tipo di grafia, ottenne 34.000 clic e venivano tutti dal nord Italia. I com-

menti dicevano che questa cosa che avevo scritto, oltre ad essere divertente, faceva

si che chi la leggesse si sarebbe reso con-

to di riuscire a parlare in napoletano anche non conoscendolo. Allora ho iniziato a farle

in toscano, in veneto, in friulano, comin-ciando a sviluppare la tecnica.

Ci avviamo alla conclusione. So che

sei un appassionato lettore del nostro giornale. Cosa ne pensi di un proget-

to come La Costiera dei Giovani, un trimestrale finanziato e gestito esclu-

sivamente da giovani? Penso che sia il minimo indispensabile. Chi

deve farlo altrimenti? Il giornalino locale

deve farlo il giovane! È proprio un dovere sociale! Una volta a scuola c‟era un giorna-

lino in tutte le sezioni, giornali in concor-renza tra di loro nella stessa scuola, c‟era

editoria scolastica. Lo scopo precipuo di

una pubblicazione è quello di diffondere idee, ma quando questo è fatto da giovani,

con idee giovani, predisposte al futuro, addirittura diventa essenziale. Quindi ricor-

date che fate la metà del dovere vostro (sorride).

Gerardo Apicella

«Gongolax non compresso, antidepressivo naturale a base di bivongolato di cozze”. Sarà la soluzione?»

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12 Anno I - numero 1

ARTIGIANATO & TRADIZIONI

«CAMPARTÌSHOP, ALLA RICERCA DELL’AUTENTICITÀ»

CampartìShop è l‟acronimo di Cam-pania Artigianato & Shopping, slogan del progetto nato da un grup-po di studenti frequentanti il Corso di Laurea Magistrale in Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici presso l‟Università Federico II di Napoli, con l‟ausilio della Prof.ssa Valentina Della Corte, docente di Strategie e Politiche di Marketing presso il suddetto corso di laurea. Questo progetto nasce su iniziativa regionale: si chiedeva alle università campane di creare un si-stema di integrazione e promozione di un particolare settore del turismo

tra enogastronomia, arte e cultura, eventi e fiere, artigianato e shopping. Il gruppo Campartì Shop si è, quindi, focalizzato sulla “scoperta” dell‟artigianato locale, mettendolo a

sistema e integrandolo con lo shopping. L‟artigianato campano è forte di una tradizione secolare, oltre che di una rara maestranza, ma, no-nostante queste sue potenziali doti, è poco conosciuto dagli stessi attori turistici locali, nonché poco valorizza-to e scarsamente promosso al turista. Il lavoro di questi studenti è partito proprio dall‟indi-viduazione dei pro-dotti di rilievo e delle aree di lavora-zione degli stessi, per poi mapparli e creare degli itinerari geografici e te-matici al fine di rendere più agevole la visualizzazione all‟utente. A causa della mancata disponibilità di fondi per concretizzare il progetto, Il grup-po di lavoro ha scelto come target di riferimento il cosiddetto “turista a km0”, figura che individua le proprie preferenze in primis in base al criterio dell‟economicità, cercando di limitare il più possibile i costi. Il turista a km0 sceglie tendenzialmente itinerari vicini al luogo dove vive abitualmente e si avvale di mezzi e strumenti di ridotto impatto ambientale. Di conseguenza, per la promozione del progetto, sono stati scelti dei canali web a costo ze-ro, i cosiddetti social network: Cam-partìShop è, quindi presente su face-book e twitter oltre ad aver creato un forum ed un blog dedicati. In merito alla zona Costiera amalfitana, è da segnalare la ricca produzione artigia-nale tipica di alcuni paesi costieri, che possono vantare dei manufatti irripro-ducibili altrove: la ceramica di Vietri, il corallo e cammei di Ravello e le stoffe di Positano. A tal proposito, la ricerca di questi prodotti è evidenzia-

ta dal CampartìShop, in particolare nell‟itinerario “Crafts on the Amalfi Coast”. Il progetto CampartìShop sarà a breve esaminato dall‟Assessorato regionale, al fine di individuare le linee guida che consentano di tra-durre in iniziative concrete il proget-to. L‟obiettivo è ampliare l‟offerta turistica campana con un settore di alto livello e con grandi potenzialità di crescita. Dall‟esperienza Campar-tìShop può nascere un progetto pa-rallelo che restringa il campo d‟azione all‟intera Costiera Amalfita-na e, abbracciando enti pubblici e privati, possa valorizzare il grande rilievo dell‟artigianato locale, al fine di riproporlo ad un nuovo turista, che si prefigura più attento ai detta-gli e alle nuove esperienze.

Lancio, quindi, una nuova idea, spe-rando possa essere raccolta dalla nuova classe dirigente, noi giovani, per accrescere un turismo più sano e sostenibile per la comunità, e più interessante e stimolante per il turi-sta del terzo millennio.

Vincenzo Bergantino

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13 La Costiera dei Giovani

ARTIGIANATO & TRADIZIONI

Io sono un idealista sognatore...” Con queste parole il pro-fessore Giuseppe Ca-mera mi ha accolto in quello che lui defini-sce, a ragione, “un pezzo di storia”: il museo della barca. Il professore Camera, infatti, è un maestro d'ascia e, fin da pic-colo, seguendo la tradizione familiare, si è appassionato all'arte della costru-zione delle barche in legno. I suoi occhi si illuminano quando ricorda il capannone, situato di fronte all'o-dierna capitaneria di porto, in cui ha trascorso l‟infanzia ad osservare il duro lavoro di suo padre e di suo nonno. Un lavoro onesto, che costava sudore e sacrificio, ma che riempiva di soddisfazione perchè c'era un'intima gioia nell'osservare, alla fine, un'opera realizzata con le proprie mani. Una gioia ed un entu-siasmo che, difficilmente, si scorgono nello sguardo dei giovani di oggi, sempre meno entusiasti del lavoro

che svolgono, forse perchè non corri-sponde a quello che sognano e che, di conseguenza, viene svolto in modo meccanico. L'artigianato e la cultura sembrano non trovare spazio in una società proiettata verso i consumi come la nostra; quelli che un tempo erano considerati lavori fondamentali, oggi vengono sminuiti e posti in se-condo piano e i pochi che si appas-sionano alle tradizioni di un tempo vengono guardati quasi come alieni. Il professore Camera osserva con spirito critico questo scenario, pensa ai giovani, a cosa questa società offre

loro, alla perdita di valori importanti quali il confronto e la comunicazione: se la situazione attuale è critica la colpa non è delle nuove generazioni, ma di una politica che li ha abituati a ragionare in un'ottica consumistica, un'ottica in cui chi si impegna, para-dossalmente, non trova posto. Ma la sua non è rassegnazione: si legge viva nel suo sguardo la speranza di un cambiamento, di una scossa che noi giovani dobbiamo dare al più pre-sto per poter far valere idee nuove rispetto a quelle che circolano oggi. Dopo questa breve riflessione sul mondo che lo circonda, il professore Camera si riappropria del “suo” mon-do e mi mostra, all'interno del muse-o, i lavori che ha realizzato, l'attrez-zatura che suo padre utilizzava nel lavoro, mi spiega la differenza tra la barca utilizzata per la pesca delle alici e quella per la pesca dei totani. Mi racconta, poi, di quando i pescatori preparavano, come in una sorta di rito, le barche per la pesca, con lo spettacolo vero e proprio dell'accen-sione delle lampare. Una passione palpabile la sua abbandonata tempo-raneamente per dedicarsi allo studio, così come aveva voluto suo padre. Il diploma come perito industriale, anni di insegnamento, ma con il cuore sempre rivolto a quel capannone, a quell'arte cresciuta con lui. E così, dopo la morte di suo padre, la deci-sione di recuperare e portare avanti quella tradizione e, nel 1998, l'aper-

tura del muse-o, al cui inter-no ogni ogget-to ha trovato la sua giusta col-l o c a z i o n e . Strumenti per la lavorazione del legno e la costruzione dei galeoni, una riproduzione in legno del vec-chio capanno-ne in cui perfi-no gli oggetti al suo interno sono collocati f e d e l m e n t e così come era-no nella realtà, fotografie della

prima regata storica, oggetti da lavo-ro antichi e, soprattutto, una quantità enorme di documenti storici che lui stesso consulta per capire l'origine di quegli strumenti, il metodo di lavora-zione e altro ancora. Il più grande rammarico di Camera è quello di non riuscire a trovare riscontro da parte dei più giovani o, perlomeno, di quelli della zona. Il museo viene visitato e desta la curiosità degli stranieri, ma non degli abitanti della più antica tra le Repubbliche Marinare: un vero controsenso.

Consiglio davvero a tutti di recarsi a visitare questo luogo così particolare: entrando vi sembrerà davvero di es-sere tornati indietro nel tempo e di respirare un'aria diversa: quell'aria fatta di acqua salata, di pesca, di commercio, di storia che ha fatto di Amalfi uno dei paesi più importanti al mondo. l Maddalena Paolillo

«Per non perdere le nostre radici..» Intervista al Professore Giuseppe Camera, maestro d’ascia e curatore del museo della barca di Amalfi

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14 Anno I - numero 1

EVENTI & MUSICA

P a r t e s u l l ’ i s o l a azzurra il Grand Tour nel mito, nella storia e nella natura di Capri a cura della

Cooperativa Culturale Nesea in collaborazione con l’Associazione Culturale Antemussa e con il patrocinio della Città di Capri. Per tutta la stagio-ne estiva 2011, da giugno a settembre, sarà pos-sibile vivere l’isola di Capri attraverso passeggia-te culturali tematiche che si snodano dalle stradi-ne del centro storico fino a raggiungere luoghi di straordinaria bellezza e intrisi di storia. Gli ap-puntamenti sono fissati per il fine settimana, la partecipazione è gratuita e non è richiesta preno-

tazione (salvo per il tour in barca dove sarà ri-chiesto ai partecipanti l’acquisto su prenotazione del biglietto della barca). Accompagnati da personale esperto, gli ospiti saranno condotti alla scoperta della Capri più autentica sulle tracce di scrittori, poeti e pittori che ne hanno fatto la storia. Sarà possibile viag-giare nel tempo comprendendo la storia dell’isola a partire dal suo famosissimo centro storico, area di espansione medievale e rinasci-mentale, dal complesso monumentale trecente-sco della Certosa di San Giacomo o vivendo il mito dell’isola attraverso la vita dei personaggi illustri che la resero celebre e che oggi riposano nel cimitero acattolico di Capri. Appuntamenti dedicati anche agli amanti della natura che sa-ranno condotti, passando per l’Arco Naturale, lungo il sentiero del Pizzolungo, uno dei luoghi più suggestivi dell’isola da cui ammirare i Fara-

glioni di Capri. Per gli appassionati di geologia, infine, da non perdere il giro in barca intorno all’isola alla scoperta delle coste che testimonia-no ancora oggi la sua evoluzio-ne geologica. Per maggiori informazioni è possibile con-sultare il pro-gramma detta-gliato correlato di date, orari, descrizioni delle varie passeggiate e ulteriori indicazioni per i partecipanti sulla no-

stra pagina web: www.neseacapri.org

Alessandra Staiano Cooperativa culturale Nesea a r.l.

«Grand Tour nel mito, nella storia e nella natura di Capri» Dedicato a chi vuole vivere l’isola fuori dai circuiti tradizionali

«Ecco a voi gli ILLEGAL BEAT!»

Il Team lavora in esclusi-

va con la Net‟s Work & Songs, considerata tra le

migliori etichette disco-

grafiche internazionali. In meno di un anno gli ILLE-

GAL BEAT si sono fatti largo tra i migliori nomi

dell‟House Music, con

quattro singoli e sei remix (alcuni in attesa di uscita) che hanno da subito ottenuto un ottimo

riscontro sia tra il pubblico sia tra gli addetti ai lavori.

Chi sono gli ILLEGAL BEAT? Siamo tre Dj uniti da un solo Amo-re, quello per la musica. ILLEGAL BEAT è il nostro nome d‟arte,

nella vita siamo Salvatore Lucibello, Vito Amendola e Mario Iovie-

no. Da dove nasce il Nome ILLEGAL BEAT ? Il nome ILLEGAL BE-

AT nasce con il nostro primo progetto, AVATAR che è stato anche il nostro singolo d‟esordio con la Netswork Records: Avatar è un pro-

getto, molto “settoriale”, aldilà dei canoni dettati dalla dance music

italiana, una track davvero energica pensata in chiave elettronica, in pratica un pezzo “non commerciale”. Tornando a casa in auto,

pensavamo a quale parola potesse rappresentare a pieno il nostro carattere musicale. Quale migliore scelta se non “illegale”? Ci piac-

que subito l‟idea, e traducendo la parola in Inglese e aggiungendo

beat, per dare un tocco musicale, è nato il nome ILLEGAL BEAT. Com’è cambiato il vostro percorso musicale dopo AVATAR?

Partiamo dicendo che è soprattutto grazie al nostro A&R (Produttore/discografico) Enzo Martino, e a tutto lo staff della

Net‟s Work, che siamo cresciuti molto rapidamente in questo cam-po. Maturare seguendo i consigli di chi respira da anni musica, co-

nosce a fondo le difficoltà e i movimenti del mercato musicale è

fondamentale. Dopo qualche mese dall‟uscita di AVATAR, nasce MAGIC MUSHROOM, una track ispirata al fenomeno mondiale Deep

Fear, nata anche con il nostro grandissimo amico Giorgio De Lucia, musicista anche lui di Positano. La canzone cominciò a sbloccare

alcuni meccanismi e sentendo nell‟aria profumo di talento, Enzo ci

commissionò un remix. Si trattava della magnifica voce de LA IN-DIA, famosissima cantante Latin Soul considerata la “Principessa

della Salsa”, nota alcuni anni fa nel mondo della dance grazie ad alcune hit mondiali (I Can‟t Get No Sleep e To Be In Love). Il sogno

della nostra vita era finalmente arrivato, la possibilità di remixare una cantante cosi importante ci fece subito emozionare. Ci met-

temmo all‟opera, e dopo alcune settimane di lavoro, tirammo fuori

un progetto dal sapore House novanta, ma con tutta l‟energia

dell‟elettronica attuale, un mix risultato vincente sia per il nostro A&R sia per le dancefloor mondiali. Il singolo in questione è La In-

dia e Peppe Citarella - TACALACATEO release che è riuscita a scala-re le prime dieci posizioni della Billboard Dance Club Chart, consi-

derata la più importante classifica mondiale, nella quale risiedono

solo i migliori Artisti, come David Guetta, Swedish House Mafia, Britney Spears, Rihanna, Lady Gaga, Shakira ecc. Inoltre il nostro

remix è stato selezionato da dj mondiali per i loro set (Patrik La Funk) e da moltissime compilation e radio nazionali e internazionali

balzando all‟undicesimo posto nella Progressive House Chart nel portale di download di musica dance Beatport.com. Tra gli ultimi

remix prodotti, evidenziamo GET ON THE MOVE dei BINGO PLA-

YERS (produttori del tormentone “DEVOTION”) che promette di diventare uno dei brani cult (dance/club) della prossima estate.

Parliamo d’altro. Cosa ne pensate della “Movida” in Italia in questo momento? Possiamo parlare d’altro? Scherzi a par-

te, il mondo della notte italiano secondo noi è in grave crisi, non

s‟investe più sull‟immagine del DJ, ma si tende a investire sui Pr, oppure sui Dj/Pr (che si propongono anche gratis o per pochi soldi

pur di suonare). Solo pochi anni fa si ricercava il DJ per il nome,

per le sue produzioni musicali, per la sua selezione, per la sua tec-nica e per il suo carisma in consolle e anche il pubblico era molto

più attento alla musica. Adesso tutti i DJ (non professionisti) sono uguali, mettono la musica imposta dai Pr oppure quella che gli vie-

ne richiesta in stile Juke Box, limitando le proprie espressioni arti-

stiche e la possibilità di cambiare e far ascoltare anteprime e novi-tà. Avete qualche consiglio da dare a chi si avvicina al mondo delle produzioni o dei Dj prima di salutarci? Fate le cose con

il cuore prima di tutto. Per quanto riguarda la produzione, quello

che diciamo sempre ad alcuni ragazzi che seguiamo come nuove proposte, è di non cercare la gloria immediata, pubblicando video

su facebook o youtube per dimostrare che si sta facendo musica, spesso, causa l‟inesperienza si sentono ragazzi che pubblicano cose

orribili, che li etichettano per sempre in modo negativo. Fate mol-tissima attenzione alle molte “Etichette Bidone” che badano solo

alla quantità, buttando le vostre track sui portali di vendita digitale

senza un minimo di pubblicità e appropriandosi dei vostri introiti. Abbiate pazienza, fate la musica che vi piace, e affidatevi a veri

professionisti che vi giudicheranno e v‟indirizzeranno sulla giusta strada da percorrere. A questo punto non ci resta che salutarci, e

augurare a tutti “BUONA MUSICA”. Potete ascoltare le produzioni

degli Illegal Beat su www.italianallstars.com

Beatrice De Martino

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15 La Costiera dei Giovani

GIOCHI

CRUCIVERBA

ORIZZONTALE

1.Ninfa del mare che diede il nome a Posi-tano 8. Famosa Uni-

versità napoletana

15. Coppia di Assi 17. Quelli amorosi

sono tipici di Beautiful 19. Realizzate, date

alla vita 20. Tratta-

mento di fine rappor-to 21. Grande strillo

22. Non è sotto 24. Associazione Calcisti-

ca 25. Città calabra famosa per le cipolle

27. Liuto a manico

lungo tipico della Tur-chia 28. Specie di

pappagallo 30. Can-tava “Infinito” 31. Il

primo nome di Poe

34. Scrisse “L‟amante di Lady Chatterley”

37. Aveva ali di cera 39. Il mister italiano

40. L‟opera di Verdi con il “Va‟ pensiero”

41. All‟inizio di Cetara

42. Cotone idrofilo 46. La predica del

parroco 47. Calze da donna 50. Nella

smorfia e nel cosmo

52. Località balneare calabra 53. Il fore-

stiero inglese 54. Su facebook si usa per

segnalare gli amici nelle foto 55. La stella più brillante della costellazione della Lira 56. Associazione legalmente riconosciuta 57. Ini-

ziali di Trezeguet 58. Arido, secco 60. Il pantalone spesso associato a Blue 61. Insieme a Mila in un cartone animato 62. Il ferro can-tante (iniziali) 63. Stato della penisola arabica 64. Una provincia siciliana 65. Delicato, Leggero 66. L‟inizio di Palermo 68. Connes-

sione alla rete locale 70. Questi nel dialetto romano 71. La seconda città piu grande in Ungheria 73. Non Classificato 75. Diminutivo affettivo di Edoardo 76. Salerno 77. Rende abbronzati anche d‟inverno 78. Lo si dice di un negozio che vende qualsiasi cosa 81.

L‟inizio dell‟attore 82. L‟eroe di Troia che venne ucciso da Achille 84. Al centro del tarlo 86. La fontana spagnola 88. L‟autore de “ Ulisse” e di “ Gente di Dublino” 90. Il volume del televisore 93. Zona ombrosa nel deserto 94. Nuclei Antisofisticazioni e Sanità

dell'Arma 95. Usa gli occhiali 98. Sono famosi quelli di capodanno 99. Molluschi che si trovano tra gli scogli 102. Era l‟ars di Cicerone

104. Studiosa dei Faraoni 107. Lo fece Erasmo da Rotterdam “alla follia” 108. Le iniziali di Renga 109. La squadra di Salerno 110. Figlio di Anchise, scappato da Troia per rifondarla in un altro luogo 111. Croce Rossa Italiana

VERTICALE 1. Biblico mostro che divorò Gioia per poi risputarlo tre giorni dopo 2. Infezione acuta di tipo batterico che causa lesioni cutanee di

colore “carbone” 3. Quella di Dante era la terzina invece quella di Ariosto l‟ottava 4. Applicazione per I-pod 5. Le soap opera argenti-ne 6. Ente per Concessioni ai Lavoratori Aziendali 7. Nell‟alcool e nel baco 9. Pareggio 10. Il dio greco dell‟amore 11. Confina con

Cina e India 12. La sua scimmia fu Cita 13. Fanno di vico atavico 14. Il plurale di La 15. Soffocante calura estiva 16. Studia le civiltà e le culture umane del passato 23. Inventò la Psicanalisi 26. Francesco, patrono d‟Italia 28. Quello libero è base della Scolastica 29.

Primordiale, preistorico 31. La dea Greca della casa 32. Agg. al contrario 33. Will Smith lo era in un suo famoso film 35. compose “la

cavalcata delle Valchirie” 36. 200 romani 38. Era “… in fiore” nella canzone di Casadei 43. Il diminutivo di Alessandro 44. Babbo Na-tale ne possiede una volante 46. Lo sono il Pacifico e l‟Indiano 47. Quello “…vitae” è importante nei colloqui lavorativi 48. Droga sin-

tetica 49. Le iniziali del Diamanti calciatore 51. Gruppo di delinquenti 52. Un colpo in banca non riuscito 53. Lulù, attaccante brasilia-no che vinse la Supercoppa Italiana nel „96 con la Fiorentina 56. Comune napoletano con il termovalorizzatore 59. L‟inizio di Amalfi

60. Famoso bandito americano del Missouri 61. La sillaba meno lla 65. Il Mora Manager 66. Le iniziali del Nenni politico 67. Vi sbar-

carono gli alleati durante la seconda guerra mondiale 69. Giornali e telegiornali 71. Il Gustav pittore 72. L‟inizio dell‟e-mail 74. La regione con l‟Aspromonte 77. Il filosofo che “sapeva di non sapere” 79. Nel capo e nell‟arpa 80. Lo si usa per radersi 83. L‟inizio di

Tyson 85. Lo è la rosa 87. Il primo nome della Montalcini 89. Caratterizzano le mani dei contadini 91. In principio era verbo 92. Minerale dal colore variabile dal trasparente al bianco latte 94. Gas nobile usato nelle lampade 95. La machine che si trova al casinò

97. Prestigioso college britannico 99. Prodotto interno lordo 100. Fanno diventare i belli tetri 101. conglomerati di Agerola 103. In confettura e in foglie 105. l’Armani stilista (iniziali) 106. Alleanza Nazionale 108. L‟inizio di Frosinone

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16 Anno I - numero 1