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Matteo Ciuffreda Tel./Fax 0884.701454 — Cell. 329.5322545 — Vieste INFISSI IN ANTICORODAL, IN LEGNO/ALLUMINIO/PVC PORTE BLINDATE — ZANZARIERE LAVORAZIONI IN FERRO www.hotelaranci.it www.hotelaranci.com e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] Redazione: Via Messapia, 1 - Vieste (Fg) - Fax 0884/704191 Anno XIX n.17 (874) 9 maggio 2014 Francesco Giardino GIOIELLI GIOIELLI Via S.Maria di Merino, 4 Tel./Fax 0884.701090 Vespa o Lambretta? «Lambretta, s'intende...». Nell'eterna sfida tra i due mitici scooter, Paolo Rossi non ha dubbi. «La Lambretta era fantasti- ca. Grintosa, ma anche tranquilla. Un cavallo docile da spingere al galoppo per sentire il vento in faccia, o al trotto per goderti il paesaggio. E poi era disegnata meglio. Del resto chi l'ha ideata, Pier Luigi Torre, era un genio. Di quelli veri». Ingegnere, ma-tematico, botanico. «E anche sognatore, visionario, idealista. Uno di quei talenti fuori dalle righe che questo Paese non riconosce mai. Difatti se ne andò in solitudine, dimenti- cato, rinchiuso in un ospedale psichiatrico». E proprio da quest'ultima tappa, Rossi inizierà a riper- correre la folle storia di una "beautiful mind" sempre pronta a sfi- dare l'impossibile. Co- me inventare un sogno su due ruote, proget- tare aerei per trasvo- lare l'Atlantico, creare la rosa che non c'è. Invisibile in natura, ma non a lui. Che tanto brigò Con innesti e alchi- mie vegetali da riuscire a far sboccia- re quel fiore utopico nel giardino della sua villa di Stresa. Perché, ripeteva quel Piccolo Principe ossessionato dalla bellezza dei numeri e della natura: «Se l'Infinito racchiude ogni colore, anche il blu ne farà parte. Basta cercarlo e... voilà, ecco a voi la rosa blu». Per questa ragione lo spettacolo di cui Paolo Rossi sarà protagonista dal 13 maggio al Teatro dell'Arte di Milano prodotto dal Crt in convergen- za creativa con Triennale Design Museum, si intitolerà “Il colore è una variabile dell'infinito”. Un "varietà teatrale e musicale" che nasce assie- me a un libro dallo stesso titolo (Baldini & Castoldi), entrambi firmati da Roberta Torre, regista di cinema e teatro, nonché nipote di Pier Luigi. «Un nonno molto speciale. Dolce ma anche distante. Geniale ma im- preparato dal punto di vista affettivo», lo ricorda lei che ora gli rende omag- gio rievocandolo tra storia e memoria con quel suo stile pop, grottesco e allucinato, già messo in pratica in film come “Tano da morire” o “I baci mai dati”. Così quel luogo di reclusione dove il nonno Torre passò gli ultimi anni si trasformerà sulla scena in luogo della fantasia, dei miraggi, delle allucinazioni. «Dove tutto prenderà il volo, compreso me e la Lambretta — anticipa Rossi —. Dentro quell'universo surreale, un po' alla Tim Burton, incontrerò l'ingegner Torre. Ne indosserò i panni è li getterò via, entrando e uscendo da un personaggio davvero straordinario e inafferrabile. Inventore di uno scooter rivoluzionario, icona di un'Italia alla vigilia del boom, oggetto del desiderio di generazioni di giovani e persino celebrato dal Quartetto Cetra nella loro "Lambretta Twist". Ma anche progettatore con Alessan- dro Marchetti dell'idrovolante simbolo dell'aeronautica militare e della tecno- logia nazionale durante il fascismo. Lui stesso protagonista della trasvolata Roma-New York, quando 24 "macchi- ne volanti" sorvolarono la Statua della Libertà». Era anche amico di Balbo. Che rapporti aveva con il fascismo? «Ci do- vette convivere ma non era certo affine al regime. Come altri artisti, per la musica penso a Sho- stakovich durante lo stali- nismo, mise in pratica le Negli scorsi giorni il porto turistico di Vieste in collaborazione con l’asso- ciazione giovanile per la promozione della cultura del mare “Il Tempio di Vesta” (da tempo impegnata in pro- getti di scambio europei sulla promo- zione e tutela delle coste) ha ospitto due giovanissimi ricercatori francesi, Louis Wilmotte (24 anni, laureando in Ingegneria presso l’Universitè de Technologie de Compiegne en Enge- nierie) e Douglas Couet (23 anni, laureando in biologia marina presso l’Universitè Pierre et Marie Curie). “Mare Nostrum” è un progetto scientifico, educativo e culturale, oltre che un’avventura umana, sportiva e scientifica dedicata al Mediterraneo ed ai suoi abitanti. I due coraggiosi avventurieri sono partiti nel luglio 2013 con due kayak da Gibilterra, con l'obiettivo di attraversare i 10.000 km tra quello stretto ed il Bosforo. Il viaggio durerà tra i 12 ed i 14 mesi, durante i quali verranno effettuati studi per conoscere la relazione tra le alghe e la qualità dell’acqua. Inoltre saranno effettuate analisi acustiche sottomarine per conoscere l’impatto del rumore umano sulla migrazione di balene e delfini nel Mediterraneo. «Vogliamo concentrarci sul nostro futuro e su quello delle generazioni future. Vogliamo incontrare i ragazzi nelle scuole, al fine di aumentare la loro consapevolezza della ricchezza del Mar Mediterraneo, sperando di ispirare nuove vocazioni», questa è la visione che lega i ragazzi francesi FRANCESCO NOTARANGELO RIDIVENTA ASSESSORE Con proprio provvedimento, il sindaco di Vieste, Ersilia Nobile, ha nominato assessore il consigliere comunale Francesco Notarangelo, in sostituzione del dimissionario consi- gliere comunale Domenico Prudenza. Col medesimo provvedimento, il sindaco ha attribuito al neo assessore le deleghe per il "verde pubblico" e le "attività produttive". con i ragazzi viestani de ”Il Tempio di Vesta”. Douglas e Louis, al termine del loro viaggio (previsto tra circa sette mesi ad Istanbul) realizzeranno con le Università francesi pubblicazio- ni scientifiche, dibattiti, mostre foto- grafiche ed un film-documentario al fine di sensibilizzare l'opinione pubbli- ca sulle differenze culturali e le similitudini tra le aree costiere del Mediterraneo, per fornire potenzial- mente una soluzione su come meglio interpretare e gestire le incomprensio- ni interculturali. “Mare Nostrum” è un progetto finanziato dall’Universitè di Sorbone, dall’Universitè de Technolo- gie de Capiegne, dall’Universitè Pierre et Marie Curie, dalla città di Feucherolles (Paris) e da un’impresa di costruzioni navali (DCNS). Si tratta di un esempio significativo di parteci- pazione attiva giovanile alle tematiche ambientali e di sostegno concreto da parte degli attori sociali francesi verso la crescita, la mobilità e la valorizza- zione delle competenze giovanili. Si aprono nuovi orizzonti per il Porto Turistico di Vieste. La partecipazione a progetti e programmi di cooperazio- ne europea permetteranno all’intero sistema portuale di aprirsi al confron- to e alla collaborazione con il resto d’Europa, nell’ottica di un futuro sviluppo costiero. Un grande in bocca al lupo a Douglas e Louis! (www.marenostrum-project.com) Mariapina Mastrorocco (società “Aurora Porto Turistico di Vieste SpA”) Paolo Rossi porta al “Teatro dell’Arte” di Milano la storia di Pier Luigi Torre, l’ingegnere nato a Vieste che ideò la mitica Lambretta IN TEATRO A MILANO LA STORIA DEL VIESTANO VISIONARIO CHE INVENTO’ LA LAMBRETTA Pier Luigi Torre nacque a Vieste il 1902 morì a Milano nel 1989, è l'ingegnere che creò la Lambretta. Già autore di progetti pionieristici durante la seconda guerra mondiale, nel 1946 venne chiamato dalla Innocenti per realizzare uno scooter a costi contenuti che entrerà in produzione nel 1947. PAOLO ROSSI, LA ROSA BLU E QUEL TALENTO CHE INVENTO’ LA MITICA LAMBRETTA (continua a pag.2) Nell’ambito di “Mare nostrum Project”, un viaggio scientifico per monitorare il Mediterraneo La vicenda dell’abbattimenrto dei due chiosci in viale Marinai di Italia, sui quali pende un'ordinanza di abbat- timento in seguito alla lunga querelle giudiziaria tra i loro titolari ed il proprietario dell'adiacente pizzeria che aveva fatto ricorso, ha trovato la strada dell’accordo fra le parti. Da parte del ricorrente si è, infatti, manifestata negli giorni scorsi la volontà di addivenire ad un accordo che eviti la demolizione dei chioschi. La "pace" raggiunta è stata sancita da strette di mano ed abbracci Contro la paventata demolizione, tantissimi cittadini viestani avevano preso posizione. Dopo gli abbracci si attende ora l'ufficializzazione dell'accordo, col quale il titolare della pizzeria dovrebbe accettare di rinunciare al giudizio di ottemperanza. L’intesa era sembrata in pericolo dopo un gesto balordo ai danni della pizzeria, la cui parete esterna è stata imbrattata con della vernice. La vicenda prese avvio nel 2008 quando i due chioschi, per adeguarsi alle normative sanitarie e commerciali hanno subito un intervento edilizio, autorizzato da una procedura attivata presso Io sportello unico del settore attività produttive del Comune. Poi il Consiglio comunale ha deliberato l'approvazione di tale intervento con una variazione dello strumento urba- nistico, infine il rilascio del permesso di costruire. A questo ha poi opposto ricorso il titolare della vicina pizzeria. La Capitaneria di Porto di Man- fredonia ha messo a disposizione una propria motovedetta d’altura per verificare situazioni di pericolo con- nesse a dissesti idro- geologici e instabilità della costa dei Comuni costieri, attraverso un piano di monitoraggio. Dalla navigazione sottocosta è stato pos- sibile monitorare gli effetti dei fenomeni erosivi, dei venti e del- le mareggiate invernali e la pericolosità deri- vante dai costoni di Vieste, per poi proseguire per le cspiagge di Mattinata e quindi verso le coste del comune di Monte San- t’Angelo. L’organo tecnico istituzionale (Autorità di Bacino della Puglia) ha evidenziato le criticità più importanti riportate nel P.A.I. (Piano di Bacino per l’assesto idrogeologico) e ha altresì qualificato aree in precedenza non classificate. “Belle e impossibili” sono state confermate le grotte a mare in quan- to qualificate dall’Autorità di Bacino come PG3 (pericolosità geomorfologi- ca molto elevata). Come è noto lungo le coste garganiche sono già in vigore le Ordinanza della Capitaneria di Porto di Manfredonia e dell’Ufficio Circon- dariale Marittimo di Vieste, che vieta- no nelle zone interessate la naviga- zione e la balneazione sottocosta. Non tutti i Comuni hanno adottato i Piani di protezione Civile e le Ordi- nanze di Interdizione delle aree a valle dei costoni. A breve l'ufficializzazione dell’accordo che eviterà la demolizione dei chioschi Il titolare della vicina pizzeria rinuncerà al giudizio di ottemperanza I DUE CHIOSCHI SONO SALVI GUARDIA COSTIERA, PARTE IL MONITORAGGIO DELLE COSTE GARGANICH AL PORTO TURISTICO DI VIESTE SONO APPRODATI DUE GIOVANI RICERCATORI FRANCESI IN KAYAC

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Page 1: GUARDIA COSTIERA, PARTE IL MONITORAGGIO DELLE …Lungomare E. Mattei, 5 Tel.0884.708251-Fax 708252 hotelfalcone@gtfalcone.it «In qualità di direttore sportivo della società Gruppo

Matteo Ciuffreda

Tel./Fax 0884.701454 — Cell. 329.5322545 — Vieste

INFISSI IN ANTICORODAL,IN LEGNO/ALLUMINIO/PVC

PORTE BLINDATE — ZANZARIERELAVORAZIONI IN FERRO

www.hotelaranci.it www.hotelaranci.come-mail: [email protected] e-mail: [email protected]

Redazione: Via Messapia, 1 - Vieste (Fg) - Fax 0884/704191 Anno XIX n.17 (874) 9 maggio 2014

FrancescoGiardino

GIOIELLIGIOIELLI

Via S.Maria di Merino, 4Tel./Fax 0884.701090

Vespa o Lambretta? «Lambretta,s'intende...». Nell'eterna sfida tra idue mitici scooter, Paolo Rossi nonha dubbi. «La Lambretta era fantasti-ca. Grintosa, ma anche tranquilla. Uncavallo docile da spingere al galoppoper sentire il vento in faccia, o altrotto per goderti il paesaggio. E poiera disegnata meglio. Del resto chil'ha ideata, Pier LuigiTorre, era un genio. Diquelli veri». Ingegnere,ma-tematico, botanico.«E anche sognatore,visionario, idealista.Uno di quei talenti fuoridalle righe che questoPaese non riconoscemai. Difatti se ne andòin solitudine, dimenti-cato, rinchiuso in unospedale psichiatrico».

E p r o p r i o d aquest'ultima tappa,Rossi inizierà a riper-correre la folle storia diuna "beautiful mind"sempre pronta a sfi-dare l'impossibile. Co-me inventare un sognosu due ruote, proget-tare aerei per trasvo-lare l'Atlantico, creare la rosa che nonc'è. Invisibile in natura, ma non a lui.Che tanto brigò Con innesti e alchi-mie vegetali da riuscire a far sboccia-re quel fiore utopico nel giardino dellasua villa di Stresa. Perché, ripetevaquel Piccolo Principe ossessionatodalla bellezza dei numeri e della

natura: «Se l'Infinito racchiude ognicolore, anche il blu ne farà parte.Basta cercarlo e... voilà, ecco a voila rosa blu».

Per questa ragione lo spettacolodi cui Paolo Rossi sarà protagonistadal 13 maggio al Teatro dell'Arte diMilano prodotto dal Crt in convergen-za creativa con Triennale DesignMuseum, si intitolerà “Il colore è unavariabile dell'infinito”. Un "varietàteatrale e musicale" che nasce assie-me a un libro dallo stesso titolo(Baldini & Castoldi), entrambi firmati

da Roberta Torre, regista di cinemae teatro, nonché nipote di Pier Luigi.«Un nonno molto speciale. Dolce maanche distante. Geniale ma im-preparato dal punto di vista affettivo»,lo ricorda lei che ora gli rende omag-gio rievocandolo tra storia e memoriacon quel suo stile pop, grottesco eallucinato, già messo in pratica in filmcome “Tano da morire” o “I baci maidati”. Così quel luogo di reclusionedove il nonno Torre passò gli ultimianni si trasformerà sulla scena inluogo della fantasia, dei miraggi, delleallucinazioni. «Dove tutto prenderà ilvolo, compreso me e la Lambretta— anticipa Rossi —. Dentroquell'universo surreale, un po' allaTim Burton, incontrerò l'ingegnerTorre. Ne indosserò i panni è ligetterò via, entrando e uscendo daun personaggio davvero straordinarioe inafferrabile. Inventore di unoscooter rivoluzionario, icona diun'Italia alla vigilia del boom, oggettodel desiderio di generazioni di giovanie persino celebrato dal QuartettoCetra nella loro "Lambretta Twist".Ma anche progettatore con Alessan-dro Marchetti dell'idrovolante simbolodell'aeronautica militare e della tecno-logia nazionale durante il fascismo.

Lui stesso protagonistadella trasvolata Roma-NewYork, quando 24 "macchi-ne volanti" sorvolarono laStatua della Libertà».

Era anche amico diBalbo.

Che rapporti avevacon il fascismo? «Ci do-vette convivere ma nonera certo affine al regime.Come altri artisti, per lamusica penso a Sho-stakovich durante lo stali-nismo, mise in pratica le

Negli scorsi giorni il porto turisticodi Vieste in collaborazione con l’asso-ciazione giovanile per la promozionedella cultura del mare “Il Tempio diVesta” (da tempo impegnata in pro-getti di scambio europei sulla promo-zione e tutela delle coste) ha ospittodue giovanissimi ricercatori francesi,Louis Wilmotte (24 anni, laureando inIngegneria presso l’Universitè deTechnologie de Compiegne en Enge-nierie) e Douglas Couet (23 anni,laureando in biologia marina pressol’Universitè Pierre et Marie Curie).

“Mare Nostrum” è un progettoscientifico, educativo e culturale, oltreche un’avventura umana, sportiva escientifica dedicata al Mediterraneoed ai suoi abitanti. I due coraggiosiavventurieri sono partiti nel luglio2013 con due kayak da Gibilterra,con l'obiettivo di attraversare i 10.000km tra quello stretto ed il Bosforo. Ilviaggio durerà tra i 12 ed i 14 mesi,durante i quali verranno effettuatistudi per conoscere la relazione trale alghe e la qualità dell’acqua. Inoltresaranno effettuate analisi acustichesottomarine per conoscere l’impattodel rumore umano sulla migrazionedi balene e delfini nel Mediterraneo.

«Vogliamo concentrarci sul nostrofuturo e su quello delle generazionifuture. Vogliamo incontrare i ragazzinelle scuole, al fine di aumentare laloro consapevolezza della ricchezzadel Mar Mediterraneo, sperando diispirare nuove vocazioni», questa èla visione che lega i ragazzi francesi

FRANCESCO NOTARANGELORIDIVENTA ASSESSORE

Con proprio provvedimento, ilsindaco di Vieste, Ersilia Nobile, hanominato assessore il consiglierecomunale Francesco Notarangelo, insostituzione del dimissionario consi-gliere comunale Domenico Prudenza.Col medesimo provvedimento, ilsindaco ha attribuito al neo assessorele deleghe per il "verde pubblico" e le"attività produttive".

con i ragazzi viestani de ”Il Tempio diVesta”. Douglas e Louis, al terminedel loro viaggio (previsto tra circasette mesi ad Istanbul) realizzerannocon le Università francesi pubblicazio-ni scientifiche, dibattiti, mostre foto-grafiche ed un film-documentario alfine di sensibilizzare l'opinione pubbli-ca sulle differenze culturali e lesimilitudini tra le aree costiere delMediterraneo, per fornire potenzial-mente una soluzione su come megliointerpretare e gestire le incomprensio-ni interculturali. “Mare Nostrum” è unprogetto finanziato dall’Universitè diSorbone, dall’Universitè de Technolo-gie de Capiegne, dall’UniversitèPierre et Marie Curie, dalla città diFeucherolles (Paris) e da un’impresadi costruzioni navali (DCNS). Si trattadi un esempio significativo di parteci-pazione attiva giovanile alle tematicheambientali e di sostegno concreto daparte degli attori sociali francesi versola crescita, la mobilità e la valorizza-zione delle competenze giovanili. Siaprono nuovi orizzonti per il PortoTuristico di Vieste. La partecipazionea progetti e programmi di cooperazio-ne europea permetteranno all’interosistema portuale di aprirsi al confron-to e alla collaborazione con il restod’Europa, nell’ottica di un futurosviluppo costiero. Un grande in boccaal lupo a Douglas e Louis!

(www.marenostrum-project.com)Mariapina Mastrorocco

(società “Aurora Porto Turisticodi Vieste SpA”)

Paolo Rossi porta al “Teatro dell’Arte” di Milano la storia di Pier Luigi Torre,l’ingegnere nato a Vieste che ideò la mitica Lambretta

IN TEATRO A MILANO LA STORIA DEL VIESTANO VISIONARIOCHE INVENTO’ LA LAMBRETTA

Pier Luigi Torre nacque a Vieste il 1902 morì a Milano nel 1989, èl'ingegnere che creò la Lambretta. Già autore di progetti pionieristici durantela seconda guerra mondiale, nel 1946 venne chiamato dalla Innocenti perrealizzare uno scooter a costi contenuti che entrerà in produzione nel 1947.

PAOLO ROSSI, LA ROSA BLUE QUEL TALENTO CHE INVENTO’

LA MITICA LAMBRETTA

(continua a pag.2)

Nell’ambito di “Mare nostrum Project”,un viaggio scientifico per monitorare il Mediterraneo

La vicenda dell’abbattimenrto deidue chiosci in viale Marinai di Italia,sui quali pende un'ordinanza di abbat-timento in seguito alla lunga querellegiudiziaria tra i loro titolari ed ilproprietario dell'adiacente pizzeria cheaveva fatto ricorso, ha trovato lastrada dell’accordo fra le parti.

Da parte del ricorrente si è, infatti,manifestata negli giorni scorsi lavolontà di addivenire ad un accordoche eviti la demolizione dei chioschi.La "pace" raggiunta è stata sancitada strette di mano ed abbracci

Contro la paventata demolizione,tantissimi cittadini viestani avevanopreso posizione.

Dopo gli abbracci si attende oral'ufficializzazione dell'accordo, colquale il titolare della pizzeria dovrebbeaccettare di rinunciare al giudizio diottemperanza.

L’intesa era sembrata in pericolodopo un gesto balordo ai danni dellapizzeria, la cui parete esterna è stataimbrattata con del la vernice.

La vicenda prese avvio nel 2008quando i due chioschi, per adeguarsialle normative sanitarie e commercialihanno subito un intervento edilizio,autorizzato da una procedura attivatapresso Io sportello unico del settoreattività produttive del Comune. Poi ilConsiglio comunale ha deliberatol'approvazione di tale intervento conuna variazione dello strumento urba-nistico, infine il rilascio del permessodi costruire. A questo ha poi oppostoricorso il titolare della vicina pizzeria.

La Capitaneria di Porto di Man-fredonia ha messo a disposizioneuna propria motovedetta d’altura perverificare situazioni di pericolo con-nesse a dissesti idro-geologici e instabilitàdella costa dei Comunicostieri, attraverso unpiano di monitoraggio.

Dalla navigazionesottocosta è stato pos-sibile monitorare glieffetti dei fenomenierosivi, dei venti e del-le mareggiate invernalie la pericolosità deri-vante dai costoni diVieste, per poi proseguire per lecspiagge di Mattinata e quindi versole coste del comune di Monte San-t’Angelo. L’organo tecnico istituzionale(Autorità di Bacino della Puglia) haevidenziato le criticità più importantiriportate nel P.A.I. (Piano di Bacinoper l’assesto idrogeologico) e haaltresì qualificato aree in precedenzanon classificate.

“Belle e impossibili” sono state

confermate le grotte a mare in quan-to qualificate dall’Autorità di Bacinocome PG3 (pericolosità geomorfologi-ca molto elevata).

Come è noto lungo le costegarganiche sono già in vigore leOrdinanza della Capitaneria di Portodi Manfredonia e dell’Ufficio Circon-dariale Marittimo di Vieste, che vieta-no nelle zone interessate la naviga-zione e la balneazione sottocosta.Non tutti i Comuni hanno adottato iPiani di protezione Civile e le Ordi-nanze di Interdizione delle aree avalle dei costoni.

A breve l'ufficializzazionedell’accordo che eviterà

la demolizione dei chioschiIl titolare della vicina pizzeria

rinuncerà al giudizio di ottemperanza

I DUE CHIOSCHI SONO SALVI

GUARDIA COSTIERA, PARTE IL MONITORAGGIO DELLE COSTE GARGANICHE

AL PORTO TURISTICO DI VIESTE SONO APPRODATIDUE GIOVANI RICERCATORI FRANCESI IN KAYAC

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BASKET SERIE D

Reg. Tribunale Foggia n.6 dell’11 giugno 1996Stampa: Grafiche Iaconeta

Giornale stampato su carta riciclata

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Ninì delli Santi

"Il FARO" settimanale sarà in edicolavenerdì 16 maggio 2014

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«In qualità di direttore sportivodella società Gruppo Sportivo AtleticoVieste, con la presente, rassegno lemie irrevocabili dimissioni dall’incaricoricoperto». Inizia così il comunicatocon il quale Matteo Azzarone haannunciato agli sportivi viestani l’ab-bandono dell’incarico dirigenzialenell’Atletico Vieste.

«Colgo l’occasione — prosegueil comunicato — per ringraziare tutticoloro i quali (giocatori, in primis, masarebbe lunghissimo l’elenco deinomi e per non correre il rischio didimenticarne qualcuno, includo tuttidi ogni ordine e grado) mi hannoaccompagnato in questa indimentica-bile esperienza.Un’esperienza che,ispirata dai sani e genuini valori dellosport, mi ha arricchito umanamentee professionalmente in modo indele-bile e mi ha spinto ad un impegno ead una partecipazione genuina edinstancabile al servizio della squadrae di ogni sua esigenza morale,agonistica e materiale».

«Auguro al team ed a coloro chesaranno chiamati ad interpretarnevocazioni ed ambizioni, — auspicaAzzarone — ogni successo, con lasperanza che il calcio a Vieste vissu-to nella dimensione non solo didisciplina sportiva ma anche come discuola di vita qual’ è nella sua acce-zione più ispirata, sia portatore divalori sani e di spirito di crescita neiquali si riconosca la nostra interacomunità viestana. L’auspicio è chequei colori bianco-celesti, quei tifosi,quella partecipazione, quel sentimen-to di appartenenza così come profi-cuamente maturato in questi anni diduro lavoro e totale abnegazione miae del management, sia ora più chemai, patrimonio di tutti e non di pochio di qualcuno, e resti immune daappropriazioni indebite, o di parte, odi smodati iperprotagonismi di faccia-ta. Fino a ieri come dirigente, da oggicome semplice tifoso, nel mio cuoresarò sempre tifoso dell’Atletico Vieste.Patrimonio di tutti e del cuore grandedi quel popolo speciale che è ilpopolo viestano. Grazie infinite».

Martina Franca 76Bisanum Viaggi Vieste 88

Parziali: 13-19/22-12/19-21/24-36.Bisanum Viaggi Vieste: Neal 35,

Mosley 30, Devita 10, Castriotta 7,Ciccone 4, Monacis 2, Roia, Vecera,Vescera, Pietrafesa — all. Desantis.

Martina Franca: Masciulli 20,Agrusta 17, Schiavone 13, Fumarola11, Palazzo A. 9, Rinaldi 3, Mastrovi-to 2, Palazzo C.1, Santoro, Di Giulio— all. Palazzo F.

Note: usciti per falli Fumarola(Martina Franca); per fallo tecnico

Neal e Monacis; il coach Desantisper proteste; fallo antisportivo Mastro-vito per fallo intenzionale (M.Franca)

La Bisanum Viaggi Vieste hachiuso il campionato con un'altravittoria contro l'ostica Martina Francache ha venduto cara la pelle fino allafine delle ostilità.

Ora ci si prepara alla semifinaleplay off prevista per domenica 11maggio all'Omnisport di Vieste, dopopiù di un mese di lontananza dalpalazzetto viestano. L'orario è ancorada decidere con l'ausilio della federa-zione ma dovrebbe disputarsi tra le18,00 ed al massimo le 19,00.

La formazione tarantina, che saràinclusa negli scontri play out percontendersi la permanenza in serieD, si è presentata al “palaDaVinci”con la determinazione giusta di chivuole fare bene dando non pocofastidio alla Bisanum ,orfana di Man-fredi e Lauriola fermi per infortunio.Il primo quarto se lo aggiudicavano igarganici con un leggero vantaggiodi 6 punti, anche se i locali nonsembrano affatto dimessi.

Nel secondo quarto le sensazionidiventavano realtà e la formazionemartinese approfittava della fretta diconcludere della Bisanum e, sfrut-

tando la fisicità dei suoi e le pessimescelte arbitrali (che addirittura perproteste più che giustificate di Neale Monacis infliggevano due tecnici aigiocatori viestani) invertivano il pun-teggio a loro favore per 31-35.

Dopo l'intervallo lungo la storianon cambiava, gli arbitri concedonotroppi contatti, alcuni anche pericolosisui viestani, tanto da spingere ilcoach viestano a protestare, fino aricevere un altro fallo tecnico, il terzoper la sua squadra.

Nonostante l'arbitraggio la Bisa-num r i t r ovava l a paz i enzanell'attaccare andando a bersaglio inmaniera continua con il suo lungo

americano, arrivandoad impattare i localicon il punteggio di 52pari a dieci minuti daltermine della partita.Quegli ultimi dieci mi-nuti vedevano la Bisa-num alzare il ritmo riu-scendo ad allungarecon la sua strapotenzafisica e atletica, se-gnando 36 punti ad unMartina ormai a cortodi energia riuscendocosì a fare propria lagara per 76-88 .

Buona prestazionedei garganici in vista

dei play off. Sono sembrati tutti insalute dal punto di vista atletico. Orasarà importante recuperare gli infortu-nati per avere maggior rotazioni invista dei play off.

PLAY OFFL'avversario nella semifinale play

off della Bisanum sarà l'Action NowMonopoli che nell'ultima di campiona-to ha ceduto il passo all'Altamura cheha approfittato dell'assenza del lorotop player (Rollo) .

Vittoria sul campo a mani basseper Altamura che ha fermato la seriedi vittorie consecutive del Monopoli a13 sulle 15 totali del girone di ritorno.L'Action Now Monopoli, che è arriva-ta quinta con un girone di ritorno daprima della classe, ha mutato ilproprio aspetto da squadra giovanea squadra d'esperienza nel corso delcampionato, con il tesseramento ditre giocatori di assoluto valore: Cala-bretto, Di Mola e Il best player Rollo,che ha calcato i parquet di serie Bed è ora fermo a Monopoli, perlavoro ed impegni personali, dove hafatto registare i 30 punti a partita.

Il confronto sarà al meglio delletre partite. La prima delle due squa-dre a vincere due partite approderà

MATTEO AZZARONE SI E’ DIMESSODA DIRETTORE SPORTIVO

DELL’ATLETICO VIESTE

Si è giunti alla fine del campionato nazionale di questa stagione quandolo scorso 27 aprile il team viestano “Dojo kickboxing and k1 style” era aNettuno, nei pressi diRoma. Qui il teamManzari ha partecipatoall 'ult ima fase delcampionato e, comeper le altri fasi nazio-nali, ha riportato a ca-sa un ottimo risultato.Le giovani speranzecontinuano a combat-tere fase dopo faseaumentando il loro li-vello tecnico. Stiamoparlando della piccolaElisa Urbano [vedi foto]che anche questa voltasi è distinta per corag-gio e costanza in tuttee quattro le fasi nazio-nali ed anche questavolta è salita sul podio.Altre due speranze alloro esordio in questadisciplina, Daniele Ec-clesiastico e FrancescoVescera Francesco[vedi foto], che, nono-stante fosse la loroprima esperienza, nonhanno lesinato tecnicae grinta, combattendosul ring di contattoleggero.

Per g l i adu l t i ,Francesco Anacleriaha ottenuto un meritatissimo primo posto scon-figgendo ben sei atleti di fila. Anche JacopoImpagnatiello ha ottenuto un primo posto confer-mando le sue doti da combattente. Adamo Rodasi è fatto notare per la sua ottima capacitapugilistica ottenendo un secondo posto affiancatoda Antonio di Candia, anche lui al secondo posto.Infine, per completare il podio, da segnalareThomas Innangi e Francesco Tomaiuolo che,come gli altri, hanno combattuto con atleti fortirispondendo colpo su colpo, dimostrando che glisforzi in questo, come in altri sport, premianosempre. Il maestro Michele Manzari è cosìtornato a casa contento dei risultati di questiragazzi che, nonostante i pochi mesi di prepara-zione, hanno dimostrato che le ore passate inpalestra ad allenarli sono servite pienamente.Un ringraziamento a Mauro Campaniello che,sempre presente nelle manifestazioni, sostienemoralmente e fisicamente il team.

KICKBOXING, AI CAMPIONATI NAZIONALI DI NETTUNOOTTIMI PIAZZAMENTI PER GLI ATLETI DEL TEAM VIESTANO

sue idee nel momento storico in cuiviveva».

E le idee erano davvero tante.Scomparso nel 1989 a 87 anni, PierL u i g i To r r e è s t a t o a n c h el'anticipatore della "scatola nera" degliaerei, stu-dioso di fotografia tridimen-sionale, innamorato della musica,ossessionato dai numeri... «Difatti ifili di un abaco innescheranno inscena una serie di calcoli e logaritmisempre più intricati e astrusi... Maforse la sua impresa più assurda epoetica è stata proprio quella rosablu. Il se-gno di una delicatezzainteriore e di una solitudine lacerante.La magnifica conclusione di unafavola triste».

Alla fine che effetto le fa salire suquella Lambretta? «Da brivido. Conle due ruote ho una storia moltocomplicata. Adoravo andare in motofinché, era il maggio del '73, RenzoPasolini morì nell'incidente di Monzadove perse la vita anche Saarinen.Per me fu uno choc terribile. Da quelgiorno ho sempre avuto una paurapazzesca delle moto. Solo il teatromi poteva spingere, pur se per finta,a riprovare a salire in sella. Laconferma che il mestiere dell'attore èterapeutico. Non è retorica dire cheil teatro salva la vita. Senza il teatromi avrebbero arrestato vent'anni fa».

PAOLO ROSSI, LA ROSA BLUE QUEL TALENTO CHE INVENTO’

LA MITICA LAMBRETTA(segue da pag.1)

alla finale.La prima gara sarà a Vieste

domenica 11 maggio, la secondagara si disputerà a Monopoli ilsuccessivo mercoledi 14 o giovedi 15e l’eventuale terza gara (in caso diuna vittoria per squadra nelle primedue partite) si svolgerà a Viestedomenica 18 maggio.

L'altra semifinale sarà tra Mesa-gne ed AP Monopoli con Il Mesagneche avrà il vantaggio della prima garaed eventuale terza gara tra le muraamiche.

Le due vincenti delle semifinaliplay off inizieranno la serie finaledomenica 25 maggio.

Adesso si entra, dunque, nellaparte calda del campionato in cuisarà fondamentale far sentire tutto ilcalore del pubblico per sfruttare ilvantaggio di giocare in casa la primadi campionato. Tutti gli sportivi viesta-ni sono perciò invitati a riempirel'Omnisport per sostenere la squadranella difficilissima corsa dei play off.

Page 3: GUARDIA COSTIERA, PARTE IL MONITORAGGIO DELLE …Lungomare E. Mattei, 5 Tel.0884.708251-Fax 708252 hotelfalcone@gtfalcone.it «In qualità di direttore sportivo della società Gruppo

VIESTE, VIAGGIO NEGLI ANNI DAL 1943 AL 2013pag.3settimanale

L’AGRICOLTURADal dopoguerra sino ai primi Anni

Sessanta l’economia della città sibasa ancora, in massima parte,sull’agricoltura. Principalmente sullacoltura dell’ulivo, estesa su oltre 1500ettari, che, a sua volta, dà vita adattività complementari, quali il lavorodegli oleifici, la fabbricazione deifiscoli impiegati negli oleifici, l’impiantoindustriale che estrae l’olio dallasansa e altre. Numerose sono ledonne impiegate nella raccolta delleolive. Le prelevano una ad una dalterreno dove i battitori le hanno fattecadere e riempiono i canestri.

A partire dagli Anni Settanta sidiffonde l’usanza di stendere sotto glialberi delle grandi tele (rach-n),sicché basta riunire i vertici d’ognitela per prendere tutte le olive cadu-te, vuotarle nei sacchi e portarle alfrantoio per la molitura. Pertanto, leraccoglitrici escono di scena. Intornoal Duemila ne escono anche i battito-ri. Al loro posto subentra un attrezzochiamato Paparella. E’ un lungobraccio meccanico, dotato sulla puntadi una specie di becco di papera ches’infila tra i rami e tira giù le olive. Ifrantoi che prima si trovavano nell’abi-tato vengono chiusi. I nuovi vengonocostruiti, in campagna. Sono sei intutto, grandi come cattedrali. Ne sonotitolari: Latorre Marco in localitàCoppitella, Di Lella a Mandrione,Mafrolla Carlo a Focareto, i fratelliTroya di Sante al Piano Piccolo,Vieste Giuseppe e sorelle a S. Lucae i fratelli Vieste Pasquale e Giacomoal Piano Grande.

Fino agli Anni Quaranta un pesonotevole hanno anche la viticoltura ela coltura del grano: nel Piano Gran-de, nel Piano Piccolo e nelle raduredel bosco dove sopravvive la pastori-zia, sebbene in misura ridotta rispettoal passato. Nei due decenni succes-sivi il Piano Grande e il Piano Piccolosono gradualmente trasformati invigneti e uliveti. Negli orti primeggia

la produzione del pomodoro nostra-no. La maggior parte del quale èassorbita dal locale conservificio, chelo trasforma in ottimo pelato, richiestoanche fuori d’Italia. Ma per pochi anniancora, perché la superficie coltivataad ortaggi (quasi tutta la Scialara eun bel po’ della Padula), è diminuita,occupata in buona parte da costru-zioni turistiche, per cui è diminuitaanche la produzione, sufficiente piùo meno ormai a rifornire di pomodoronostrano le famiglie residenti chefanno ancora la salsa per tutto l’anno.

Neppure la viticoltura alla grandedura a lungo. Negli anni Ottanta, laComunità Europea, visto che daalcuni anni una parte del vino prodot-to nell’ambito comunitario resta inven-duto, decide di corrispondere uncontributo cospicuo per ogni ettaro divigneto estirpato. A Vieste se neestirpano alcune decine e vi s’impian-tano ulivi.

Nelle campagne avanza la mec-canizzazione. All’aratro tirato dal mulosubentra quello meccanico ovunqueil terreno permette il suo impiego.

A mietere il grano non c’è piùl’uomo con la falce in pugno, ma lamacchina mietitrice, e la trebbiaturanon è più eseguita battendo le messisull’aia, ma scuotendole con la treb-biatrice.

L’ARTIGIANATOFiorente nella prima metà del

secolo, dal dopoguerra in poi è indeclino. Ho nella mente alcune botte-ghe e i titolari di esse, chiamatimaestri. Di fatto erano delle scuoledove i giovani entravano al terminedelle elementari e ne uscivano versoi vent’anni che avevano appreso unmestiere. Facilmente si autodefiniva-

no artisti. Ed in effetti un po’ lo erano,stante la loro capacità di trasformaremateriale grezzo, legno, oro, ferro,fibre tessili o altro in oggetti: mobili,strumenti di lavoro, monili, abiti, ecc.

Di ogni settore, ricorderò i nomidei protagonisti da me conosciutidirettamente o attraverso informazio-ni, scusandomi con quanti involonta-riamente omessi.

I FABBRI E LE FORGEAvevano le forge al corso L.

Fazzini, in via 24 Maggio e in via C.Battisti. Talora lavoravano ancheall’aperto, davanti alla bottega. Tra lafine degli Anni Quaranta e i Cinquan-ta, i più di loro spensero le fucine. Laragione? In primo luogo la concorren-za dell’industria, poi perché una partedegli oggetti di loro produzione stavascomparendo dall’uso e, poi ancora,per mancanza di continuatori. Ricor-

do Dell’Erba Giuseppe, detto Student.Costruiva oggetti casalinghi, ringhiereper balconi, cerchi di ferro per leruote dei carri agricoli e altre cose; ilfiglio Antonio che ne continuò l’attivitàper una ventina d’anni e poi smise.Gli altri fabbri: i fratelli Prencipe, cheavevano bottega uno appresso all’al-tro, al Corso L. Fazzini, “Sopra laRena”. Erano quattro: Carmine, coa-diuvato dai figli Giacinto, Antonio eLuigi, seguiva Raffaele con il figlioTonino, e poi Giorgio e Giuseppe,che non ebbero continuatori. Questifabbri, principalmente maniscalchi,oltre che ferrare cavalli, muli e asini,costruivano attrezzi di lavoro per lacampagna: aratri, zappe, accette eogni altro utensile occorrente. In via24 Maggio aveva la fucina DimauroMichele detto u re, e teneva bottegail mastro-carriero, così chiamato chicostruiva carri agricoli, traìni nelnostro dialetto. In via C. Battistiv’erano ancora due fabbri: GiuseppeSicuro e poi Domenico Giuffreda. Unaltro fabbro, Michele Trotta, stava unpo’ fuori paese.

Era un mestiere che consentivadi vivere dignitosamente e questovaleva per tutti gli artigiani, purchécapaci di lavorare senza contare leore di lavoro e di essere sobri nellespese di famiglia. Poiché le difficoltànon mancavano. Gigino Prencipe,che da ragazzo e da adolescente havissuto nel mestiere, mi fa un esem-pio, che è un quadretto della vitad’anteguerra. Egli racconta che l’og-getto più costoso che facevano,l’aratro, era loro commissionato

solitamente in autunno, al tempodella semina, dai piccoli e mediproprietari, i cosiddetti massari, chepoi glielo pagavano a giugno, allaraccolta del grano. Spesso non indenaro ma in grano.

Tra la fine dei Quaranta e i Cin-quanta tutti i fabbri ricordati, ormaianziani, cessano l’attività. I giovani,quali Tonino e Gigino Prencipe,cambiano lavoro, Domenico Giuffredase ne va a Pistoia. Dopo di loro altriaprono bottega. Ma ora non ferranopiù gli animali da soma, quasi scom-parsi dalla campagna, scalzati daimotocarri. Tra i nuovi manufatti cheescono dalle loro botteghe vi sonoalcuni che prima erano di legno, quali

persiane e vetrate, altri di nuovoimpiego,

Appartengono alla nuova leva difabbri Ciuffreda Angelo e CiuffredaLeonardo, Fabrizio Pasquale, i fratelliTroiano Michele e Luciano, GarofaloFrancesco, Troia Michelino. Peròadesso non lavorano soltanto con ilferro, ma più ancora con l’anticorodal,variante di alluminio.

I SARTISono la categoria di artigiani più

numerosa di Vieste. Dopo la guerramolti giovani e anche alcuni nonproprio giovani, come Pasquale Scat-tino, Santino Notarangelo, dettoZambarrott, Vincenzo Rado emigranoin Alta Italia. Alla fine degli anni ’50,degli anziani con sartoria rimasti aVieste ricordo Ludovico Caizzi, miozio materno, dal quale ho preso ilnome, e il figlio Vincenzo; SimoneCaizzi, fratello del primo; Nicola DelPiano detto Pavicchio, Carlantonio

Florio, Michele Silvestri e qualchealtro. Pochi i giovani: Cecchino DelDuca, Salvatore Laprocina, GiuseppeOlivieri, Vincenzo Pecorelli, VincenzoSolitro, u Spal-tres.

I FALEGNAMIAvevano fatto sempre mobili per

l’arredamento delle case. Adesso,però, i mobili si comprano già belli efatti, visti nelle esposizioni o scelti suicataloghi, confezionati dall’industria.Ciò nonostante il lavoro ce l’hannosempre. Anzi ne hanno di più. Inconcomitanza con la forte espansionedell’edilizia abitativa e turistica diVieste, hanno adeguato le attrezzatu-re e la professionalità alla nuovarichiesta del mercato e costruisconoporte, infissi, manufatti e accessori dilegno d’ogni sorta occorrenti per leabitazioni.

I MURATORIMentre nella maggior parte delle

categorie artigianali il numero deipraticanti è andato via via scemandonei decenni in parola, in quella deimuratori è cresciuto fino ai primi annidel millennio, favorito dal migliora-mento della condizione economicadella popolazione e dalle leggi afavore dell’edilizia economica e popo-lare.

Negli anni 50 e 60 le piccoleimprese locali che io ricordo, sonoancora le stesse di prima della guer-ra, articolate in alcune famiglie chelavorano con serietà e onesto profitto:gli Ascoli, i Del Giudice, i Rosiello, iFusco, i Palumbo, Masanotti u s-

ndon.Negli anni che se-

guono, tra i discendentici sono quelli che con-tinuano l’arte paterna,e ora sono chiamaticostruttori, e quelli chela lasciano per altreattività, per lo più nelsettore turistico.

I costruttori vecchie nuovi, alcuni deiquali non sono più franoi, diventano tanti.

Cito quelli che hoconosciuto e ricordo. Ifratelli e cugini Ascoli:

Antonio, Michele, Giuseppe e Sante,Giorgio e Mario; Salvatore Vescera,Giuseppe Cariglia, Raffaele Palumbo,Vincenzo Marinelli, Francesco Nota-rangelo, Biasino Scala di Antonio eBiasino Scala di Nicola, PeppinoDimauro, Bartolomeo Azzarone, Ve-scera Leonardo (Narduzz), Del DucaAntonio, Sollecito, Mazzone Giacinto.

I CALZOLAISono tra gli artigiani, quelli a cui

i cambiamenti vanno proprio male.Prima della guerra facevano le scar-pe. Da quando le scarpe si è comin-ciato a comprarle nei negozi, lorohanno da fare solo qualche risuolatu-ra. Dagli Anni Sessanta in poi, non

fanno più neppure queste. A Vieste,riusciranno a sopravvivere tre oquattro anziani calzolai e qualchegiovane per le piccole riparazioni.

GLI IDRAULICITra i nuovi mestieri che si affer-

mano, sono forse quelli che hannopiù fortuna. Capofila ne è GirolamoEsposto, detto Mimì; Matteo Micel-li,Vincenzo Olivieri, Michele Notaran-gelo, i fratelli Forte Sante e France-sco, i fratelli Pagano, Nicola Silvestri,Carlo Dimauro, Pasquale Prencipe,Antonio Nobiletti, Dies Natale, forsealtri.

Tra gli addetti ai mestieri giàesistenti, che ora si espandono,primeggiano gli elettricisti e i mecca-nici, sempre più numerosi, e i giovanidiplomati dell’Istituto Alberghiero chetrovano lavoro nelle strutture turisti-che.

TIPOGRAFIUn’attività rimasta tuttora unica a

Vieste, è quella tipografica, iniziatanel 1958 da Antonio Iaconeta, diMonte Sant’Angelo.

E’ un giovane che ha lavorato inun paio di buone aziende, acquisen-do piena padronanza delle arti grafi-che. A Vieste, operando con impe-gno, intelligenza e serietà, si fa buonnome, sicché l’azienda cresce e siafferma.

Lo gratifica il privilegio (speranzadi tutti i padri) di avere al suo fiancodue figli, Franco e Adriano, che loseguono nell’attività. E lo seguirannoanche quando smetterà per limitid’età e poi non ci sarà più, conti-nuando con altrettanta bravura eserietà, a tenere alto il buon nomedelle Arti Grafiche Iaconeta di Vieste.

FOTOGRAFINon ho notizie di fotografi stabili

a Vieste prima della guerra. Nellaseconda metà degli Anni 40, aprequi il primo studio fotografico FrancoCappiello. Dal suo studio escono esi affermano Lillino Masanotti eFiorenzo Piracci e figli. Per unadiecina di anni lavora da fotografoanche Antonio Bario, che però, negliAnni Settanta se ne andrà in Ameri-ca. Dopo gli anzidetti apre lo studiofotografico Nando Luceri, che ora loha passato alla figlia. Di ultimagenerazione, opera nella fotografia ilgiovane Marco De Leo.

ESTETISTE E PARRUCCHIEREEntrate in campo nell’ultimo ven-

tennio, costituiscono la nuova levadel lavoro artigianale femminile.

JEAN ANNOT,IL PITTORE DI VIESTE

Mi sembrerebbe di far torto allamemoria di un uomo, un forestiero,artista, innamorato di Vieste comeforse pochi viestani nati lo sono, setralasciassi di ricordarne la figura.

Si chiamava Jean Annot. Pittore,di nazionalità belga, era giunto inItalia nel 1966 nei giorni dell’alluvioneche colpì Firenze, in-sieme ad altri artisti, adare una mano persalvare le opere d’artein pericolo nei locali alpianterreno delle gal-lerie. Finito l’impegnoa Firenze, verso la finedell’anno si portò aFoggia e non seppedirmi perché. E’ lui chemi racconta questa vi-cenda. A Foggia nonha più una lira in ta-sca. Chiede a un vigiledi indicargli qualche cosa di bello dadipingere, farne un quadretto evenderlo, perché allo stato non puòpagarsi neanche un pranzo.

Il vigile sa dirgli solo il duomo, elo dirotta verso una vicina trattoriafrequentata dagli artisti.

Al ristoratore ripete ciò che avevadetto al vigile. E quello: “Bene,adesso si sieda e si metta in pacecon il pranzo, offro io, poi le consi-glierò cosa deve fare”. Lui nel sentireche non deve pagare nulla si scher-misce un po’, ma poi più che ilpudore potè la fame.

Finito il pasto, ancora una brevechiacchierata e poi il consiglio: “AFoggia c’è poco da dipingere, vadaa Vieste, là di luoghi e cose dariprendere ne troverà tanti, le piace-rà.” Ciò detto, gli porge cinquemilalire e alla nuova rimostranza di Annotaggiunge: “Lasci stare, si paghi ilbiglietto dell’autobus e buonafortuna”.

Ed è così che venne a Vieste,pensando di starci un mese, duemesi, forse un anno. Invece rimasea lungo, attratto dalla bellezza delluogo e dalla ricchezza di soggettida dipingere.

Difatti dipinse molto, ad acquerel-lo e ad olio, esprimendo il suo estronella rappresentazione di scorcisuggestivi e di peculiarità notabili diVieste, così da diventare — sia detto

magari con un po’ di retorica — ilcantore della nostra città col pennello.Si può dire che non c’è aspettosignificativo, urbano ed extraurbano,che non sia illustrato nei suoi quadri.Che egli vende da guadagnarciquanto gli basta per campare. E nonsempre basta.

Un giorno, appesi alle pareti del“Ristorante del Mare”, ubicato difronte alla chiesa Santa Croce, doveadesso ci sono il fotografo De Leo eun’agenzia, vidi dei dipinti di Annot.Chiesi a Tommasina Ranieri, la pa-drona, come mai avesse quei quadrialle pareti, e lei, in poche parole miraccontò una storia simile a quelladella trattoria di Foggia. Annot eraentrato per mangiare, e non avendosoldi voleva pagare con le sue pittu-re. Tommasina, commossa gli avevarisposto che lei era ormai anziana edi quadri non ne voleva, ma luipoteva venire a mangiare lo stessoogni mezzogiorno senza nulla paga-re. Se mai quando ne vendeva qual-cuno poteva pagare il pasto di quelgiorno.

Annot le chiese allora il permessodi esporre i suoi lavori nel ristorante,offrendole la percentuale per ognidipinto venduto. Lei gli rispose: “Puoimetterli, io non voglio niente, sequalcuno mi chiede informazioni vifisso un appuntamento e ve la vede-te tra voi”.

Il ristoratore di Foggia e la signo-ra Tommasina sono personaggi d’altritempi? Io m’immagino che personesiffatte siano attuali in tutti i tempi.Solo che non fanno rumore.

Annot usufruì dell’offerta per unamesata, e neppure andò tutti i giornial ristorante. Alla fine costrinse lasignora ad accettare il dono di unquadro

Insieme all’amore per la pittura,gli stavano a cuore la natura (davicino ai giovani del WWF, partecipòcon loro alle iniziative di pulizia ditratti di spiagge e rive) e la difesa deivalori ambientali-culturali. Una volta,nei primi Anni Ottanta scrisse unalettera al Comune per segnalare chenel centro storico antico, Ad-Alt, dauna casa era crollato un comignoloin muratura. E, richiamando l’attenzio-ne sull’interesse storico dell’ediliziad’epoca che quello rappresentava,concludeva con la raccomandazionedi imporre a chi di dovere di rifare ilcomignolo crollato così com’era, inmuratura, diffidandolo dal metterci alsuo posto un tubo di eternit, certa-mente meno costoso.

Stette fra noi una quindicinad’anni, discreto e dignitoso, stimatoda quanti con lui ebbero modo direlazionarsi.

Quando pensò di non riuscire atrovare più nel nostro luogo soggettinuovi da dipingere, materia primadella sua ispirazione, — così midisse — spinto dalla sua costituzio-nale irrequietezza, cominciò ad allon-tanarsi da Vieste per periodi primabrevi poi sempre più lunghi. Perqualche anno un po’ qua, un po’ là

nei paesi del Gargano, poi semprepiù lontano e infine in Africa.

Dai suoi viaggi mandava semprequalche cartolina agli amici di Viesteche gli erano stati più vicini. Traquesti, più di tutti a Franco Ruggieri.Il quale, quando le cartoline non gliarrivarono più, prese a cercarlo. Etanto si diede da fare che trovònotizie: era deceduto in Africa. Sirecò sul luogo della sua sepoltura, lafece sistemare dignitosamente e neinformò la famiglia in Belgio.

Riposa nella savana dell’AltoGhana (Tamale) dove è morto il 10marzo 1990.

Qualche anno dopo, per ricordar-lo, Franco Ruggieri fece riprodurrealcuni suoi quadri su cartolina, anno-tando sul retro le seguenti notiziebiografiche: Jean Annot è nato aForest (Brabante), Belgio, il 21 mag-gio 1928. Arriva in Italia nel 1966 perl’alluvione di Firenze ove collaborònell’ambito del Servizio Civile Interna-zionale al restauro di libri, manoscrittie mobili antichi. Dal 1968 elegge aVieste la sua dimora. E’ senza dub-bio l’artista che maggiormente hasaputo rappresentare il Gargano nellasua autenticità.

Per il suo amore verso la naturagli amici, del WWF di Vieste hannointitolato la sezione al suo nome.

(32 — continua)Ludovico Ragno

ATTIVITA’ ECONOMICHE ED EVOLUZIONE DEI MESTIERI

Annot, Comignoli

Aratura con mulo

Raccolta olive con paparella

Sartoria Carlantonio Florio

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la radio che serve al Gargano

progetto di giornalismoin collaborazione

con il Circolo Didattico "G.Rodari"

RODARI IN STAMPA

Lo chiamano il male del secolo esempre più persone ne sono affette,soprattutto adulte: è la depressione.Ne abbiamo parlato con la psicologaJenny Di Carlo. La depressione puòessere definita un “buco nero”, poi-ché chi vi precipita ha la sensazionedi essere in un tunnel senza uscita.Il mondo sembra cambiare colore edessere solo pieno di ostacoli, cosebrutte e non ci si sente amati nécapiti. Questo porta ad isolarsi e pianpiano si scivola dalla solitudine alladepressione, senza neanche accor-gersene. Il punto di partenza delladepressione è il non avere un ruoloappagante, è la noia, che diventandosempre più grande diventa apatia.L’apatia nasce dalla mente e arrivaal corpo; si definisce una malattiaumorale. Quando dalla mente passaal corpo la persona comincia a tra-

scurarsi anche nel vestire e nell’igie-ne, non riuscendo a trovare piùstimoli in niente. Quando non siriesce a curarla può portare anche agesti estremi come il suicidio.

Un ambiente familiare affettivo èmolto importante per aiutare undepresso, ma all’occorrenza puòessere di grande supporto anche unopsicologo per aiutare ad esprimere leproprie emozioni e sentimenti, senzapaura né condizionamenti esterni.

Ci siamo chiesti come mai inpassato i nostri nonni non eranodepressi così come lo si è adesso.La psicologa ci ha spiegato che aquei tempi bisognava occuparsi dicosì tante cose che di annoiarsi nonsi aveva nemmeno il tempo. Nellanostra società sempre più tecnologicae che sostituisce il rapporto faccia afaccia con un sms o con Facebook,avremmo tutti bisogno di lavorare dipiù sul coltivare relazioni. E, quandoci si rende conto che si comincia avedere il mondo sempre più in bian-co e nero, allora è il momento dichiedere aiuto e farlo può salvare lavita, cosa preziosissima e unica!

Francesca RuggieriAnna Pia Carmela Ricciardi

Nell'ambito del progetto "ProPO-Niamo la Puglia 2013-2014" l'Ipssar"Mattei" di Vieste ha ospitato unarappresentanza di alunni del Istitutodi Istruzione Superiore"Adriano Olivetti" diOrta Nova, per parte-cipare al seminario"Olio e vino, succhi vividella terra".

Alla presenza deldirigente scolasticodell'Ipssar Paolo Sol-dano, dell'assessorecomunale alla PubblicaIstruzione, nonchè vi-cepresidente regionaledell'Associazione "Cittàdell’olio", Gaetano Zaf-farano, si sono alternatigli interventi dei vari relatori, conmoderatore il docente del "Mattei"Francesco Clemente.

La prima relazione è stata tenutadalla docente dell'Istituto "Olivetti" diOrta Nova, Margherita Pasquariello,sul tema "Le unicità del territorio diCapitanata". A seguire è intervenutoGiulio Mario Cappelletti, docente delD i p a r t i m e n t o d i E c o n o m i adell'Università di Foggia sul tema"Olio DOP Dauno come risorsa delGargano".

Al termine c'è stata una presenta-zione con degustazione a base dipiatti con prodotti del Parco delGargano e l'esibizione del gruppofolkloristico viestano "Pizz-ch e muzz-ch". Subito dopo gli alunni dell'Istitutodi Istruzione Superiore "AdrianoOlivetti" di Orta Nova hanno effettuatouna visita guidata al centro storico di

Volete farla? Venite una di questesere alle novene della Patrona diVieste…. Vi troverete di fronte a unfatto!! Un fatto irriducibile a nessunacategoria, non catalogabile tra ilpittoresco e il bigotto: lì c’e’ unpopolo. Ricchi, poveri, donne, uomini,bimbi, conviventi, sposati, amanti,alcolisti, violenti, buonisti…

Viene da citare T.S. Eliot che in“I Cori della rocca” parlando delpopolo cristiano dice «bestiali, carnali,egoisti come sempre, ma pronti ariaffermare la fede dei Padri».

Così siamo noi viestani davantialla Madonna: piccoli, poverini, moltidi noi anche lontani dalla santa leggedi Dio, iscritta nei cuori, ormai omolo-gati alla mentalità comune che civuole non liberi ma libertini, schiavidelle mode, del potere che pretendesalvarci, dei sentimenti non giudicatidalla ragione, grande dono di dioall’uomo. Eppure siamo lì, tutti colnaso all’insù, vinti dallo sguardo fissoa Lei che invece ha detto sì alMistero buono permettendoGli disalvarci.

Ci vorrebbe solo una buona curadi fosforo per non farci dimenticarequesti giorni in cui tutti noi abbiamocon decisione riaffermato (bastaascoltare i canti viestani) quello checonta, l’essenziale, ciò che serve pervivere, la speranza che ci fa buttarenel reale, in tutto il reale: soldi,politica, affettività, senza censurare eobliterare niente, In questi giorni èchiaro per i viestani che non cisalviamo da soli!

E’ chiarissimo che non è unprogetto politico, non sono i soldi,non è la carriera che ci salvano, unopiù grande di noi che la nostraMadonna ha riconosciuto per prima,salva noi, e noi, con questa certezzapossiamo affrontare tutto senzapaura: politica, soldi, amore, lavoro.

Ma ahimè! Dall’11 maggio tuttoquesto è solo un devoto ricordoquello che conta ridiventa il nostroprogetto borghese di manipolare larealtà che invece non è nostra.

Cecilia Clemente

Nelle scorse settimane si è tenu-to contemporaneamente in tutta Italiail "Kangourou della Matematica", unagara che coinvolge studenti in tutto ilmondo dalla quarta elementare allaquinta superiore divisi per categoriedi due anni.

Nella categoria Ecolier (quarta-quinta elementare) hanno svoltoun’ottima prova i giovanissimi viestaniAndrea Zhu (quarta elementare) eDamiano Ragni (quinta elementare),classificatisi rispettivamente al secon-do e quarto posto su 6.308 parteci-panti, qualificandosi così insieme adaltri 30 finalisti alla finale nazionaleche si terrà il 12 e 13 maggio all’in-terno del parco di "Mirabilandia" aSavio (Ravenna).

E’ un risultato prestigioso per idue giovanissimi studenti che hannobissato quello ottenuto di recentealle "Olimpiadi della Matematica".

La competizione “Kangouroudella Matematica”, giunta alla sua XVedizione italiana, è attiva in Australiadal 1981 ed in Europa dal 1991. E’organizzata dall’associazione interna-zionale senza fini di lucro “KangourouSans Frontières”.

Si differenzia da altre analogheiniziative per la preponderanza del-l’aspetto educativo e divulgativo suquello competitivo, come esplicita-mente dichiarato nello statuto costitu-tivo dell’associazione.

Si tratta della più grande verificainternazionale delle abilità in matema-tica: nel 2013 ha interessato quasisette milioni di partecipanti distribuitiin più di 50 Paesi. In Italia vienesvolta con il patrocinio e la collabora-zione del Dipartimento di Matematicadell'Università degli Studi di Milano.

L'associazione "Palude Mezzane" di Vieste torna a ribadire la necessitàdi attuare la pulitura del canale. Ora è completamente ricoperto dallavegetazione... in attesa della prossima alluvione.

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BENESSERE IN TAVOLA LE NOVENE DI SANTA MARIA,ESPERIENZA DI POPOLO

Vieste. Il prossimo 29 maggio tocche-rà agli alunni dell'Ipssar di Viesterecarsi presso l'Istituto Adriano Olivet-ti" di Orta Nova.

ALL’IPSSAR UN SEMINARIO SU "OLIO E VINO, SUCCHI VIVI DELLA TERRA"

La Regione Puglia, con un recen-te decreto della Giunta regionale, haprevisto un contributo di 4.000 euroa favore del Comune di Vieste pergli studenti che frequentano la ScuolaSecondaria di Primo e Secondogrado per l’anno Scolastico 2013 —2014.

I contributi sono concessi aglistudenti in possesso dei seguentirequisiti: a) servizi di trasporto urbanoed extraurbano finalizzato al raggiun-gimento della sede scolastica anchecon riferimento alle peculiari esigenzedegli studenti con disabilità; b) servizidi assistenza specialistica, anche

AVVISO PUBBLICO,CONTRIBUTI PER STUDENTI

attraverso pulmini attrezzati conpersonale specializzato con riferimen-to alle peculiari esigenze degli stu-denti con disabil i tà (ai sensidell'articolo 3, comma 3, della legge5 febbraio 1992, n.104).

Gli interessati dovranno compilareapposita domanda ed inviarla alComune di Vieste, improrogabilmen-te, entro il 30 maggio 2014, conallegata dichiarazione ISSE 2013,relativa ai redditi 2012, eventualecertificazione medica, ai sensi dellaLegge 104/52 e documento di ricono-scimento.

Lo schema di domanda nonché,termini e modalità, procedure erequisiti posso essere consultati sulsito web del Comune di Vieste.