Monitoraggio Arpac sullo stato dei fiumi...una progressiva estinzione delle specie animali e con una...

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Mercoledì 11 dicembre nella suggestiva cornice del Ma- schio Angioino di Napoli si è svolto il II Forum economia Circolare e sostenibile orga- nizzato da Anea. Tanti i rela- tori di spicco che hanno preso parte all’evento, Arpac è stata presente nella sessione pomeridiana dedicata alle "Soluzioni innovative per il trattamento delle acque re- flue" con un focus sullo stato di salute dei fiumi in Campa- nia. A proposito delle attività svolte dall’Agenzia il Com- missario Straordinario del- l’Arpac Stefano Sorvino ha dichiarato: “Il nostro Ente pratica in modo continuo e si- stematico un’attività sia di monitoraggio che di controllo in materia di acque con par- ticolare riferimento alle acque superficiali sotterra- nee e marino costiere per va- lutarne la qualità. Le attività di controllo vengono condotte anche sugli impianti di depu- razione secondo la program- mazione contenuta nel nostro Piano Annuale delle Attività che prevede sia controlli ordi- nari che straordinari, garan- tendo anche il supporto agli organi di polizia ed alle auto- rità giudiziarie. Per ciò che concerne le acque superficiali vi sono delle significative cri- ticità di cui si tiene conto nei piani di monitoraggio e i dati ottenuti vengono resi pub- blici sul sito istituzionale dell’Arpac. Migliore è la si- tuazione delle acque sotterra- nee, discreta è la qualità delle acque marino-costiere , sulle quali in particolare nella stagione estiva, si con- duce il monitoraggio delle acque di balneazione... M Martelli a pag.5 È stata ormai emessa la sentenza dagli esperti: il mondo è diretto entro la fine del secolo verso un aumento medio della temperatura di 3,2 gradi dai livelli pre-in- dustriali, accompagnato dal gravissimo rischio di eventi climatici distruttivi e a dir poco catastrofici. Paparo a pag.9 L'Onu contro il continuo aumento dei gas serra I paesi del G20 rappresentano in totale il 68% delle emissioni NATURA & BIODIVERSITÀ Monitoraggio Arpac sullo stato dei fiumi Secondo il rapporto “L’am- biente in Europa: stato e pro- spettive nel 2020” (SOER 2020), sebbene le politiche eu- ropee sull’ambiente e il clima abbiano contribuito a miglio- rare la situazione ambientale negli ultimi decenni, i pro- gressi compiuti dall’Europa non sono sufficienti per af- frontare l’allarmante tasso di perdita di biodiversità, gli ef- fetti sempre maggiori dei cambiamenti climatici e l’ec- cessivo sfruttamento delle ri- sorse naturali. Tuttavia, seppur le prospet- tive per l’ambiente siano tutt’altro che rosee, dalla re- lazione si evincono margini di speranza. Nel complesso le propensioni in campo ambientale in Eu- ropa non sono migliorate dall’ultimo rapporto sullo stato dell’ambiente pubbli- cato dall’AEA (Agenzia Euro- pea dell’Ambiente) nel 2015. Liguori a pag.10 L’Agenzia ha partecipato al II Forum sull’Economia Circolare e sostenibile di Anea Lo stato dell’ambiente in Europa Bio-architettura Gli edifici in compensato Un’alternativa sempre più importante ed economica- mente valida alle strutture in muratura tradizionale. Palumbo a pag.11 Conferenza mondiale dei Garanti privacy Intervenute oltre cento- venti autorità per la pri- vacy e la protezione dei dati di tutto il mondo. Monsurrò a pag.16 Francesco II di Borbone, l’ultimo Re delle Due Sicilie Francesco II di Borbone. Na- poli, 16 gennaio 1836 – Arco di Trento, 27 dicembre 1894. Francesco II chiuse la storia della dinastia borbonica... Lanza-De Crescenzo pagg.14-15 ARPAC È stato presentato lo scorso 2 dicembre nella Sala Cinese della Reggia di Portici il pro- getto "Air-Heritage", unica proposta italiana a vincere il terzo bando europeo "Azioni Urbane Innovative" per un finanziamento di circa 4 mi- lioni di euro. Air-Heritage è il frutto di una sinergia... a pag.6 Si sono incontrati qualche giorno fa a Caserta i rappre- sentanti del Consorzio di tu- tela della Mozzarella di Bu- fala Campana Dop ed il Di- partimento di Tecnologia dei Materiali della Federico II... a pag.12 La perla bianca e il patto per l’ambiente Urge un cambio di rotta per fermare i cambiamenti climatici STUDI & RICERCHE FOOD & SCIENZA Le settimane che precedono il Natale sono piene di magia, si respira un clima festoso, si programmano gite fuori porta e piccoli viaggetti e si pensa ai doni da poter fare ai nostri cari. Buonfanti a pag.13 I mercatini di Natale in Campania NATALE GREEN Air-Heritage, a Portici parte il monitoraggio cooperativo della qualità dell’aria

Transcript of Monitoraggio Arpac sullo stato dei fiumi...una progressiva estinzione delle specie animali e con una...

Mercoledì 11 dicembre nellasuggestiva cornice del Ma-schio Angioino di Napoli si èsvolto il II Forum economiaCircolare e sostenibile orga-nizzato da Anea. Tanti i rela-tori di spicco che hanno presoparte all’evento, Arpac èstata presente nella sessionepomeridiana dedicata alle"Soluzioni innovative per iltrattamento delle acque re-flue" con un focus sullo statodi salute dei fiumi in Campa-nia. A proposito delle attivitàsvolte dall’Agenzia il Com-missario Straordinario del-l’Arpac Stefano Sorvino hadichiarato: “Il nostro Entepratica in modo continuo e si-stematico un’attività sia dimonitoraggio che di controlloin materia di acque con par-ticolare riferimento alleacque superficiali sotterra-nee e marino costiere per va-lutarne la qualità. Le attivitàdi controllo vengono condotteanche sugli impianti di depu-razione secondo la program-mazione contenuta nel nostroPiano Annuale delle Attivitàche prevede sia controlli ordi-nari che straordinari, garan-tendo anche il supporto agliorgani di polizia ed alle auto-rità giudiziarie. Per ciò checoncerne le acque superficialivi sono delle significative cri-ticità di cui si tiene conto neipiani di monitoraggio e i datiottenuti vengono resi pub-blici sul sito istituzionaledell’Arpac. Migliore è la si-tuazione delle acque sotterra-nee, discreta è la qualitàdelle acque marino-costiere ,sulle quali in particolarenella stagione estiva, si con-duce il monitoraggio delleacque di balneazione...

MMartelli a pag.5

È stata ormai emessa lasentenza dagli esperti: ilmondo è diretto entro la finedel secolo verso un aumentomedio della temperatura di3,2 gradi dai livelli pre-in-dustriali, accompagnato dalgravissimo rischio di eventiclimatici distruttivi e a dirpoco catastrofici.

Paparo a pag.9

L'Onu contro il continuo aumento dei gas serraI paesi del G20 rappresentano in totale il 68% delle emissioni

NATURA & BIODIVERSITÀ

Monitoraggio Arpac sullo stato dei fiumi

Secondo il rapporto “L’am-biente in Europa: stato e pro-spettive nel 2020” (SOER2020), sebbene le politiche eu-ropee sull’ambiente e il climaabbiano contribuito a miglio-rare la situazione ambientalenegli ultimi decenni, i pro-gressi compiuti dall’Europanon sono sufficienti per af-frontare l’allarmante tasso diperdita di biodiversità, gli ef-fetti sempre maggiori deicambiamenti climatici e l’ec-cessivo sfruttamento delle ri-sorse naturali. Tuttavia, seppur le prospet-tive per l’ambiente sianotutt’altro che rosee, dalla re-

lazione si evincono marginidi speranza. Nel complesso le propensioniin campo ambientale in Eu-ropa non sono miglioratedall’ultimo rapporto sullostato dell’ambiente pubbli-cato dall’AEA (Agenzia Euro-pea dell’Ambiente) nel 2015.

Liguori a pag.10

L’Agenzia ha partecipato al II Forum sull’Economia Circolare e sostenibile di Anea

Lo stato dell’ambiente in Europa

Bio-architetturaGli edifici in compensato

Un’alternativa sempre piùimportante ed economica-mente valida alle strutturein muratura tradizionale.

Palumbo a pag.11

Conferenza mondialedei Garanti privacy

Intervenute oltre cento-venti autorità per la pri-vacy e la protezione dei datidi tutto il mondo.

Monsurrò a pag.16

Francesco II di Borbone, l’ultimo Re delle Due Sicilie

Francesco II di Borbone. Na-poli, 16 gennaio 1836 – Arcodi Trento, 27 dicembre 1894.Francesco II chiuse la storiadella dinastia borbonica...Lanza-De Crescenzo pagg.14-15

ARPAC

È stato presentato lo scorso 2dicembre nella Sala Cinesedella Reggia di Portici il pro-getto "Air-Heritage", unicaproposta italiana a vincere ilterzo bando europeo "AzioniUrbane Innovative" per unfinanziamento di circa 4 mi-lioni di euro. Air-Heritage èil frutto di una sinergia...

a pag.6

Si sono incontrati qualchegiorno fa a Caserta i rappre-sentanti del Consorzio di tu-tela della Mozzarella di Bu-fala Campana Dop ed il Di-partimento di Tecnologia deiMateriali della Federico II...

a pag.12

La perla bianca e il patto per l’ambiente

Urge un cambio di rotta per fermare i cambiamenti climatici

STUDI & RICERCHE

FOOD & SCIENZA

Le settimane che precedonoil Natale sono piene dimagia, si respira un climafestoso, si programmanogite fuori porta e piccoliviaggetti e si pensa ai donida poter fare ai nostri cari.

Buonfanti a pag.13

I mercatini di Natale in CampaniaNATALE GREEN

Air-Heritage, a Portici parte il monitoraggiocooperativo della qualità dell’aria

Protezione del Mediterraneo:la COP21 è “approdata” a NapoliLuca Monsurrò

Era il 1995 l’anno in cui sitenne la prima Conferenzadelle parti della ConvezioneOnu sul climate change(UNFCCC), il primo trattatoambientale internazionale adoccuparsi del riscaldamentoglobale. Questa Conven-zione(Accordo di Rio de Ja-neiro) rappresenta l’inizio deivari Summit per la terra chesi sono susseguiti e che hannodelineato la lotta al climatechange, anche se spesso sisono registrati pochi risultaticoncreti ed addirittura passiindietro rispetto agli obiettiviprefissati di riduzione dei gasclima alteranti. La COP difatti è l'organismodecisionale dell'UNFCC, ov-vero la Convenzione Quadrodell'ONU sui cambiamenti cli-matici, ed è strutturata inmodo che gli sherpa del-l'UNFCCC preparino le bozze( i c.d. draft) di accordo, chepoi successivamente dovreb-bero essere ratificati nelle as-semblee mondiali, le quali ingenere si svolgono a cadenzaannuale. Un ruolo fondamen-tale lo svolgono i due Organi-smi chiave per l’UNFCCC ecioè l’SBSTA che rappresental’organismo di supporto dedi-cato a dirigere gli aspetti tec-nici e scientifici funzionali alnegoziato politico, e l’SBI cheinvece è deputato a monito-rare quanto le parti stiano ef-fettivamente applicando ledecisioni e gli impegni presi inprecedenza. Il Primo Trattato al Mondo diriduzione delle emissioni digas ad effetto serra si è avuto,giova ricordarlo, nel lontano1997 (il c.d. Protocollo diKyoto) che stabiliva tassativiimpegni di riduzione delleemissioni per i Paesi svilup-pati nel periodo tra il 2008 edil 2012, in linea con il princi-

pio delle responsabilità co-muni ma differenziate fra glistati, ma dove purtroppo, inlinea con l’andamento altale-nante dei Summit, un grandepaese come gli Stati Uniti sirifiutò di ratificare. Si sonosusseguiti numerose COP chetracciavano ogni volta un per-corso virtuoso dedito ad af-frontare il cambiamentoclimatico in maniera più con-divisa possibile, cercando didefinire impegni vincolantiglobali, supportati da datiscientifici che affermavanosempre di più gli effetti antro-pici sul sistema clima. Nel mese di dicembre diquest’anno si è tenuta la COP21 a Napoli, presso il Castellodell’Ovo, che rappresenta laConferenza delle parti dei 21paesi che si affacciano sul Me-diterraneo, più l’Unione Euro-pea, il Nord Africa e il MedioOriente. L’incontro è stato vo-luto fortemente dal nostro Mi-nistero dell’Ambiente perfocalizzare l’attenzione, masoprattutto la volontà di agireper tutelare la biodiversità, learee marine protette nazio-nali e transnazionali dall’in-quinamento sempre più

presente e diffondere la cul-tura della bioeconomy. I problemi ambientali che af-fliggono il Mediterraneo, con-siderato da millenni la casacomune dei popoli che si affac-ciano sul suo bacino, sono cer-tamente molto allarmanti conuna progressiva estinzionedelle specie animali e con unacontinua sofferenza dellecoste che si erodono ad unritmo sempre più intenso.

L’Italia con le sue 14.000 spe-cie stimate nelle proprieacque, è uno dei paesi del Me-diterraneo più ricco di biodi-versità marina(fonte WWF),anche se le sue 27 Aree Ma-rine Protette sono di piccoledimensione ed hanno limitatifinanziamenti con conse-guente inefficace gestione.Questi dati mettono a rischioi vari ecosistemi esistenti echiaramente impongono un

cambio di passo vigoroso pertutelare la biodiversità neiprossimi anni, lavorando tuttiinsieme innanzitutto per unamaggiore e comune sensibiliz-zazione, cittadini ed operatoridella blu economy, al fine diraggiungere dei modelli diproduzione e quindi di tutelasempre più in armonia con ilnostro pianeta, offrendo dellepolitiche di sviluppo semprepiù compatibili.

Approvata la “Carta di Napoli”La Cop21 svoltasi nel capo-luogo partenopeo qualchegiorno fa si è conclusa con lafirma della Carta di Napolida parte dei 21 rappresen-tanti dei paesi del Mediterra-neo. Il documento sanciscel'inizio della presidenza ita-liana della Cop21 per i pros-simi due anni. L'intento èquello di delineare una stra-tegia comune, stabilendotempi e modalità degli impe-gni che si assumono i paesidel Mediterraneo insieme al-l'Unione Europea, per la tu-tela dell'ambiente marino e losviluppo della cosiddetta blueeconomy. «Obiettivi raccoltiin quattro temi salienti – haspiegato il ministro dell’Am-biente Sergio Costa, presi-dente della Conferenza – perun futuro di pace, prosperitàe sviluppo sostenibile sullesponde del Mare Nostrum, le-gati alla tutela dell’ambientemarino e delle regioni co-stiere». I punti fondamentali

su cui i paesi membri dellaCop21 hanno trovato un ac-cordo sono: il contrasto al ma-rine litter e la riduzione deirifiuti marini (in particolaredi plastica), la tutela dellabiodiversità e il rafforza-

mento delle aree marine pro-tette, la mitigazione dei cam-biamenti climatici attraversola riduzione delle emissioni diossidi di zolfo da parte dellegrandi navi e l'adozione di so-luzioni di blue economy.

Bruno Giordano

Il WWF ha presentato aRoma il dossier “Un futuroper i nostri fiumi”. Il documento è base di rifles-sione per costruire una stra-tegia, che possa mettere insicurezza i corsi d’acqua ita-liani messi a dura prova daglieffetti dei cambiamenti clima-tici estremi soprattutto nellecittà, partendo dalla ‘natura’.Oggi le città affrontano unasfida difficile: come rispon-dere efficacemente ai cambia-menti climatici, riducendo gliimpatti del rischio idrogeolo-gico, attraverso una buona ge-stione degli ecosistemiacquatici. Oltre la metà dellapopolazione globale vive at-tualmente nelle città (in Italiaè più di 1/3), una percentualeche potrebbe arrivare ai 2/3entro il 2050. Per il WWF investire risorsenell’adattamento climaticonon è solo azione ambientale,ma coincide con la promo-zione della qualità di vita deicittadini e della sostenibilitàdello sviluppo. Nel convegno èstata lanciata ufficialmente lacampagna WWF #LiberiA-moifiumi che prevede eventi,iniziative, attività di citizenscience per liberare i corsid’acqua da inquinamento,sbarramenti e altri ostacoliche snaturano l’habitat dei

fiumi italiani. Purtroppo il ce-mento e gli sbarramentilungo i fiumi, adottati finoracome finta soluzione di sicu-rezza al pericolo alluvioni,sono dei veri e propri moltipli-catori del rischio: negli ultimi50 anni negli ambiti fluviali,attraverso le varie forme diurbanizzazione, si è consu-mato suolo per circa 2.000km2, qualcosa come circa310.000 campi da calcio. Il trend di consumo di suololungo le sponde fluviali ha ri-guardato tutta l’Italia, con unpicco significativo proprionell’ultimo decennio, proprioquando gli ammonimenti delrischio idrogeologico, amplifi-cato dai cambiamenti clima-tici, avrebbero dovuto spingerea riconsiderare le politiche digestione del territorio. I numeri sullo stato di salutedei fiumi, tra gli ecosistemi diacqua dolce i più minacciatisul pianeta, amplificano ladrammaticità della situa-zione: il 60% delle acque eu-ropee non versa in buonostato di salute e in Italia nonva meglio visto che solo il43% dei fiumi è in un buonostato ecologico, come richiestonella Direttiva Quadro Acque(2000/60/CE), mentre i laghisono solo al 20%. Fiumi granparte canalizzati, sbarrati dadighe e altri ostacoli che nehanno interrotto la conti-

nuità, sbancati dei loro boschiripariali, dragati nei loroalvei. Il prelievo d’acqua per le irri-gazioni è avvenuto in modoinsostenibile, eccessivo e conscarichi inquinati; molti cen-tri abitati non hanno ancorasistemi di depurazione e fo-gnari adeguati e, per tutto ciò,

la commissione Europea haavviato diverse procedured’infrazione. I fiumi sono lacartina tornasole della verapiaga del nostro territorio: ilconsumo di suolo. La mancanza di un’efficacepianificazione strategica haconsentito ai quasi 8000 co-muni italiani di svilupparsi in

modo autonomo e scoordinatotra loro, esponendo i propri cit-tadini a una serie di rischi as-solutamente non trascurabili.Per cercare di contenere ed in-vertire questo trend sarà ne-cessaria un’articolata, lunga ecomplessa azione che tengaconto della gigantesca di-mensione sociale coinvolta;un’azione difficile ma indi-spensabile in quanto, secondola stima corrente, si potrebberaddoppiare in soli 10 annil’odierna densità dell’urba-nizzato disperso, con effettiancora più irreversibili. Il dossier WWF offre moltesoluzioni basate sulla natura(“nature based solution”) perrecuperare le funzioni ecologi-che del territorio partendo daesempi di città europee chepotrebbero essere ripropostenelle nostre città. Trattasi di“sistemi di drenaggio urbanosostenibile”. La rinaturazione non solo èindispensabile per favorire ilsempre più urgente adatta-mento ai cambiamenti clima-tici ma, è anche conveniente:da alcuni studi sull'industriadella rinaturazione (restora-tion ecology) si evidenzia chegli effetti occupazionali totalivanno da 10,4 a 39,7 posti dilavoro per 1 milione di dollariinvestiti a fronte dei 5,3 posticreati dall'industria petroli-fera e del gas.

Presentato a Roma il dossier del WWF riguardante la messa in sicurezza dei corsi d’acqua

Report WWF “Un futuro per i nostri fiumi”

Tina Pollice

Secondo l’Emission Gap Re-port 2019 dell’UNEP(UnitedNations Environment Pro-gramme) siamo ancora moltolontani dagli obiettivi chemolti Paesi si sono dati percontrastare il riscaldamentoglobale di origine antropica(ossia quello provocato dalleattività umane) e i conse-guenti cambiamenti climatici.Il rapporto ha evidenziato chenel 2018 le emissioni globali dianidride carbonica hanno rag-giunto i 37,5 miliardi di ton-nellate: un record assoluto. Ese alla CO2 si aggiungono glialtri gas serra il totale globalearriva a oltre 55 miliardi ditonnellate. Sarebbe necessariocome minimo dimezzare il to-tale globale se veramente vo-gliamo contenere l’aumentodella temperatura media dellaterra sotto i due gradi centi-gradi da qui al 2050, e, nono-stante ciò, secondo l’UNEPl’obiettivo ideale di 1,5°C ci stasfuggendo di mano. Una pic-cola speranza la restituisce ilrapporto “novembre 2019”sulla produzione di energiaelettrica da carbone che mette

in evidenza un’importante ri-duzione nell’uso del carboneper l’anno in corso: si parla dicirca il 3 per cento in meno,equivalente a circa 300 tera-wattora, qualcosa come tuttal’energia elettrica prodotta dacarbone in Spagna, Germania,e Regno Unito. La decrescitaha visto ai primi posti gli StatiUniti, alcuni Paesi dell’UnioneEuropea e la Corea del Sud.Tuttavia, per gli autori dellostudio, se anche il calo nell’usodel carbone dovesse conti-

nuare su questa strada, nonsarà sufficiente a tenere i li-velli di anidride carbonica al disotto di ciò che serve per evi-tare che la temperatura mediaglobale aumenti di 2°C da quialla fine del secolo. E’ comun-que un segnale da apprezzaree incoraggiare. Sembra che laproduzione di energia elettricada carbone diventi meno inte-ressante, almeno là doveormai è più economico gene-rare elettricità da gas naturalee da fonti rinnovabili. Ma biso-

gnerà attendere ancora qual-che anno per capire se la fles-sione osservata in questi anninell’uso del carbone (ad esem-pio nel 2016 e nel 2017) sia laconseguenza delle varie crisieconomiche e politiche o un se-gnale forte verso la decarbo-nizzazione. Diversi Paesioccidentali sono stati partecipidi questa flessione, mentre na-zioni come Cina e India rive-lano di essere ancorafortemente dipendenti dal car-bone. In Cina, nondimeno, il

quadro è molto complesso: seda un lato un recente rapportodi EndCoal mostra che nelPaese sono state costruite di-verse nuove centrali a carbone,dall’altro si scopre che la cre-scita nella disponibilità di elet-tricità da carbone è rallentatadel 3 per cento ( complessiva-mente del 6,7 per cento negliultimi due anni). La riduzione è stata compen-sata dall’uso di energie nonfossili, alcune delle qualiormai producono energia allostesso costo del carbone. Purnon essendo ancora in un cir-cuito neppure lontanamentevirtuoso, anche in India l’usodel carbone è lievemente ri-dotto. In modo un po' sorprendente,anche negli Stati Uniti l’usodel carbone sta rallentando, equesto nonostante gli sforziper rilanciare l’industria car-boniera fatti dal presidente,Donald Trump. Lo dimostra ilfatto che nel solo 2019 benotto compagnie carboniere sta-tunitensi hanno presentatoistanza di fallimento, e traqueste la Murray Energy, lapiù grande compagnia minera-ria del Paese.

Calo globale dell’uso del carbone. Siamo alla “Decarbonizzazione”?

Il Parlamento Europeo dichiara lo stato d'emergenza per il clima: approvato un piano

Che il riscaldamento globalee i conseguenti cambiamenticlimatici siano acerrimi ne-mici della salute del nostropianeta è cosa più che risa-puta. E proprio per questo ilParlamento Europeo ha fi-nalmente dichiarato lo statodi emergenza climatica e am-bientale in Europa e in tuttoil mondo, dando il via liberaa una risoluzione non legisla-tiva. In questo modo l'Euro-camera rilancia la sfida allafutura commissione europeacon a capo Ursula von derLeyen che da parte sua haannunciato che entro i primicento giorni metterà sul ta-volo una nuova agendaverde. Il testo è passato conquattrocento ventinove voti afavore, duecento venticinque

contrari e solo diciannoveastensioni. In vista dellaCOP25, la Conferenza delleNazioni Unite sui cambia-menti climatici che si è tenutadal due al tredici dicembre aMadrid, il Parlamento ha ap-provato in queste settimanetale risoluzione, chiedendoalla Commissione di garan-tire che tutte le proposte legi-slative e di bilancio pertinentisiano pienamente in lineacon l'obiettivo di limitare il ri-scaldamento globale al disotto di circa due gradi. Inol-tre, la Plenaria chiede mag-giori tagli alle emissioni diCO2 con un aumento chevada dal quaranta al cin-quanta cinque per cento degliobiettivi già al 2030. Il testo è passato con una

piena maggioranza, dandouna possibile e fattibile solu-zione a questo problema re-lativo al clima. Prima che siatroppo tardi! La risoluzioneapprovata dal Parlamento insessione plenaria è stata pre-sentata dal gruppo socialde-mocratico, da quello deiliberali e dalla sinistra. Vi si

legge in particolare che il Par-lamento "dichiara un'emer-genza climatica e ambientale;invita la Commissione, gliStati membri e tutti gli attoriglobali, e dichiara il proprioimpegno, a intraprendere conurgenza le azioni concrete ne-cessarie per combattere e con-tenere tale minaccia prima

che sia troppo tardi". I verdihanno presentato alcuniemendamenti, in parte appro-vati e, a giudicare dalla mag-gioranza ottenuta, hannovotato a favore. Ha invecepresumibilmente votato con-tro la maggior parte dei depu-tati popolari, visto che ilprincipale gruppo politico delParlamento europeo avevaproposto di sostituire la pa-rola "emergenza" con "ur-genza". Ma l'emendamento èstato bocciato. Insomma,l'Europa sta mettendo inprimo piano la salute delmondo cercando di trovareuna soluzione tempestiva damettere in atto per dare unfreno a questi fenomeni chedanneggiano l'uomo e la na-tura che lo circonda. A.P.

Mercoledì 11 dicembre nellasuggestiva cornice del MaschioAngioino di Napoli si è svoltoil II Forum economia Circo-lare e sostenibile organizzatoda Anea. Tanti i relatori dispicco che hanno preso parteall’evento, Arpac è stata pre-sente nella sessione pomeri-diana dedicata alle "Soluzioniinnovative per il trattamentodelle acque reflue" con unfocus sullo stato di salute deifiumi in Campania. A proposito delle attività svoltedall’Agenzia il CommissarioStraordinario dell’Arpac Ste-fano Sorvino ha dichiarato: “Ilnostro Ente pratica in modocontinuo e sistematico un’atti-vità sia di monitoraggio che dicontrollo in materia di acquecon particolare riferimento alleacque superficiali sotterraneee marino costiere per valu-tarne la qualità. Le attività dicontrollo vengono condotteanche sugli impianti di depu-razione secondo la program-mazione contenuta nel nostroPiano Annuale delle Attivitàche prevede sia controlli ordi-nari che straordinari, garan-tendo anche il supporto agliorgani di polizia ed alle auto-rità giudiziarie. Per ciò checoncerne le acque superficialivi sono delle significative criti-cità di cui si tiene conto neipiani di monitoraggio e i datiottenuti vengono resi pubblicisul sito istituzionale dell’Ar-pac. Migliore è la situazionedelle acque sotterranee, di-screta è la qualità delle acquemarino-costiere , sulle quali inparticolare nella stagioneestiva, si conduce il monitorag-gio delle acque di balneazionee durante tutto l’arco dell’annoquello ambientale per defi-nirne la classificazione previ-sta dal quadro normativoattuale”. Al focus sullo stato

dei fiumi in Campania, poi, èstato illustrato da CristianoGramegna dell’ Unità Opera-tiva Reti di Monitoraggio eCEMEC della Direzione Tec-nica di Arpac. Nel triennio 2015-2017 lo statoecologico dei fiumi della Cam-pania (indipendentemente dalloro stato chimico) è stato defi-nito attraverso l’incrocio tra li-vello di inquinamento danutrienti, qualità biologica e li-vello di inquinamento da so-stanze chimiche non ritenutepericolose. Tra le informazioniderivanti dal comparto biolo-gico – che ha il vantaggio dipoterci fornire le indicazionianche su inquinamenti pre-gressi) – e quelle derivanti dalcomparto chimico che restitui-sce invece informazioni pun-tuali, si utilizza il peggiore perclassificare lo stato ecologico.Lo stato chimico invece vienedefinito buono o non buono se-condo quanto stabilito dallanormativa attraverso la ri-cerca di circa cinquantaquat-tro parametri chimico-fisiciderivanti da sostanze ritenutepericolose per la salute del-l’uomo e dell’ambiente. Il monitoraggio condotto dal-l’Arpac rivela che le maggioricriticità si concentrano nelle

aree fortemente antropizzate enelle piane come ad esempio ilbacino del Sarno, la Pianacampana ed in corrispondenzadi alcuni bacini idrograficiesposti in misura minore al-l’attenzione pubblica ma chevivono condizioni di inquina-mento altrettanto drammati-che come i Regi Lagni, ilCanale di Quarto o l’Alveo deiCamaldoli che portano diretta-mente a mare una serie di so-stanze nocive (metalli pesanti).Il trend dello stato ecologicobuono è andato diminuendodal 2013 al 2017, a causa di di-versi fattori: primo fra tuttil’allargamento del monitorag-gio a corpi idrici non ancora co-nosciuti, poi esteso man manoche si applicava la nuova nor-mativa. Il secondo fattore è costituitodalla diminuzione delle preci-pitazioni che determinato unaumento della concentrazionedel carico inquinante. La classificazione dei corpiidrici superficiali evidenziaquanto le pressioni antropichepresenti sul territorio cam-pano siano legate alla cattivagestione dei reflui urbani piùche di quelli industriali. Nel primo sessennio di moni-toraggio sono state incremen-

tate anche le attività nel ba-cino del Sarno estendendo larete anche ai tre corpi idricisorgivi dimostrando quantol’acqua di questo fiume vengainquinata già lungo i tratti su-periori. Il monitoraggio deicorpi idrici fluviali ha consen-tito di registrare una diffusa

diminuzione della portata neibacini idrografici della Cam-pania. Attualmente sul sitodell’Agenzia sono pubblicati idati e le classificazioni aggior-nati all’anno 2018 mentrequelli relativi al 2019 sarannofruibili nel primo semestre del2020. G.M.

Monitoraggio Arpac sullo stato dei fiumi in CampaniaL’Agenzia ha partecipato al II Forum sull’Economia Circolare e sostenibile di Anea

Lo scorso 13 dicembre pressoil Centro di Biotecnologiedella Federico II si è svolto ilconvegno “Rischio da esposi-zione a Radon, prevenzione etutela della Salute Pubblica”.Nel corso dell’incontro sonostate affrontate le principaliproblematiche relative allavalutazione e alla gestione delrischio Radon e i criteri ed icampi di applicazione dellaLegge Regionale 13/2019. Dalconfronto tra i principaliesperti del settore presenti altavolo ma attraverso anchegli attenti interventi degliuditori in platea si è giuntialla comune consapevolezzache, nonostante l’approva-zione della Legge regionale ein attesa del Piano NazionaleRadon e delle linee guida re-gionali, ci sia un indifferibilebisogno di informazione echiarezza circa la tematica el’impellente necessità stabi-lire ruoli, modalità e respon-sabilità per gli interventi e lemisure da mettere in atto. IlCommissario Stefano Sor-vino, presente all’iniziativa,ha sottolineato l’impegnodell’Arpac in tale direzione:“Credo che a breve in Regionesarà ufficializzato un gruppodi lavoro che a cavallo tra lacompetenza della Direzione

Generale della Salute che giàsta operando e quella dell’Am-biente, con il supporto opera-tivo delle Asl, dell’ArpaCampania, degli enti di ri-cerca e delle Università.L’Agenzia, come ente tecnicooperativo in materie ambien-tali, dispone nell’ambito dellapropria articolazione del Cen-tro Regionale Radioattivitàcon sede a Salerno ma concompetenze su tutto il territo-rio regionale. Seppur con pe-nuria di personale tecnico, ilCentro si occupa nello speci-fico di radioattività sulle ma-trici ambientali e da tempoanche di monitorare sulla pro-cedura, oggi in fase avanzata,di smantellamento della cen-trale nucleare del Gariglianonel territorio di Sessa Au-runca. Il rischio da esposi-zione a radon è una materiacomplessa, con risvolti inter-disciplinari che richiede con-tinui confronti, collaborazionema soprattutto l’apporto e laguida della componente scien-tifica e quindi ben venganomomenti di informazione e ri-flessione con l’obiettivo di ele-vare il livello di tutela dellacomunità sul territorio regio-nale rispetto a un rischio rile-vante per l’ambiente e lasalute umana” F.L.

Rischio gas radon, convegno alla Federico II

È stato presentato lo scorso 2dicembre nella Sala Cinesedella Reggia di Portici il pro-getto "Air-Heritage", unica pro-posta italiana a vincere il terzobando europeo "Azioni UrbaneInnovative" per un finanzia-mento di circa 4 milioni di euro.Air-Heritage è il frutto di unasinergia tra il Comune di Por-tici, Legambiente Campania,Arpac, Enea, il Dipartimento diAgraria dell'Università degliStudi di Napoli "Federico II" eTerraria srl. Il progetto, intutte le sue fasi, è stato illu-strato dal sindaco, VincenzoCuomo, e dai rappresentantidei sei partner, attraverso illancio di un video spot che saràdiffuso attraverso il sito inter-net e i canali social Facebook,Instagram, Twitter e Youtubedi Air-Heritage.Insieme al contributo in video-conferenza delle altre cittàstraniere coinvolte nella sfida"Azioni Urbane Innovative"sono intervenuti anche il diret-tore del dipartimento di Agra-

ria, Matteo Lorito, il com- mis-sario straordinario di Arpac,Luigi Stefano Sorvino, il diret-tore del centro Enea, Ezio Ter-zini, con la moderazione dellapresidente di LegambienteCampania, Maria Teresa Im-parato. Tra le proposte di circa170 amministrazioni locali eu-ropee candidate, tra cui circa60 italiane, quella del Comunedi Portici è stata la sola vinci-

trice a livello nazionale delterzo bando europeo UIA –Urban Innovation Actions. Trai 22 progetti vincitori in tutti equattro i settori ci sono quelli digrandi città come Parigi, Am-sterdam, Barcellona, Bruxellese Budapest. L'obiettivo di Air-Heritage è quello di aumentarela consapevolezza della comu-nità locale sul tema della qua-lità dell'aria, attraverso

l'utilizzo di strumenti tecnolo-gici innovativi, a disposizionedei cittadini e delle autorità,per migliorare gli stili di vita ele abitudini di tutti, diventandocosì un modello per città euro-pee delle stesse dimensioni.Air-Heritage prevede il coinvol-gimento attivo degli stessi cit-tadini nel monitoraggio delleemissioni, grazie a sensori svi-luppati da Enea, che è respon-sabile del coordinamentoscientifico del progetto. I sensori, soprannominati"MONICA" (acronimo di MO-NItoraggio Cooperativo dellaqualità dell'Aria), possono es-sere installati facilmente su bi-ciclette, passeggini e altrimezzi di trasporto. In questomodo gli stessi cittadini pos-sono valutare l'inquinamentoatmosferico nel corso dei lorospostamenti quotidiani. Sitratta, in altre parole, di unprogetto di "citizen science". Idati "istantanei" sulla qualitàdell'aria raccolti da MONICAsaranno integrati con quellidelle centraline fisse Arpac,permettendo la creazione dimappe ad alta risoluzione spa-ziale e temporale per suppor-tare il decisore politico.Arpac metterà a disposizione idati della sua rete di monito-raggio, composta da centralinefisse e laboratori mobili.L'Agenzia inoltre contribuiràallo sviluppo della rete di sen-sori utilizzata specificamenteper il progetto e alla valuta-zione dei risultati della model-listica sulla qualità dell'aria.Legambiente Campania sullabase dei risultati raccolti coin-volgerà le scuole e i cittadininella sfida per rendere l'ariapiù pulita e liberarla dalleemissioni nocive, promuovendo

le buone pratiche di rispettoper l'ambiente e la mobilità so-stenibile con l'istituzione, adesempio, dei cosiddetti "Pedi-bus" per le scuole. Il diparti-mento di Agraria, con la suaesperienza consolidata di stu-dio delle dinamiche ambientali,svilupperà un modello di qua-lità dell'aria simulando i flussidi traffico e la dispersione degliinquinanti in un sistema appli-cato alla città di Portici, mentreTerraria Srl, in base ai dati rac-colti, renderà disponibile attra-verso una piattaforma digitaleun Sistema di Supporto alleDecisioni (DSS) in grado di in-dicare un quadro complessivodella città utile a identificare leazioni urbane più efficaci perridurre l'inquinamento.«Arpac», ricorda il commissariostraordinario Sorvino, «è il sog-getto che in Campania ha ilruolo istituzionale di monito-rare la qualità dell'aria in ma-niera continua e sistematica».Sono più di quaranta le centra-line collocate stabilmente neicentri urbani della regione, acui si aggiungono quelle situatenei pressi degli impianti ditrattamento di rifiuti e i cinquelaboratori mobili utilizzati percampagne straordinarie, adesempio in occasione di incendi.«Il sistema di monitoraggiofunziona ed è conforme allenorme di settore», commenta ilcommissario Arpac, «ma oc-corre esplorare anche la possi-bilità di intergrarlo con lacollaborazione di altri soggetti,tra cui gli stessi cittadini. Eccoperché abbiamo aderito conconvinzione a questo progettodi monitoraggio cooperativodella qualità dell'aria, che cre-diamo possa produrre utili ri-svolti operativi».

Air-Heritage, a Portici parte il monitoraggiocooperativo della qualità dell’aria

È possibile eliminare deltutto l'utilizzo della plasticanegli uffici pubblici? Arpacmuove alcuni passi significa-tivi in questa direzione, inlinea con la sua vocazione ditutela degli ecosistemi. Dopoaver aderito, in estate, allacampagna #PlasticFree lan-ciata un anno fa dal ministrodell'Ambiente Sergio Costa,l'Agenzia ambientale cam-pana ha aggiudicato la forni-tura di dieci erogatori diacqua microfiltrata, collegatialla rete idrica, che sarannoinstallati in ciascuna sededell'Ente. «Con questa iniziativa», com-menta il commissario straor-dinario dell'Agenzia, StefanoSorvino, «si stima che evite-remo il consumo di più di150mila bottigliette di pla-stica ogni anno. Un risultatonon trascurabile, che si inse-risce nello sforzo di Arpac dipromuovere comportamentiecosostenibili: un compito cheben si sposa con la sua mis-sione istituzionale di controllo

e monitoraggio dell'ambientein Campania». Il mancatoconsumo di plastica monouso,reso possibile da questascelta, equivale a un tagliodelle emissioni di Co2 di circa20mila chilogrammi all'anno.Arpac è tra le prime ammini-strazioni pubbliche in Cam-pania a installare erogatorid'acqua collegati alla reteidrica. Una soluzione che,oltre a ridurre drasticamenteil consumo di plastica mo-nouso, può eliminare il tra-sporto su gomma dell'acquache i dipendenti al momentoacquistano per bere. «Non èpossibile essere autorevolinella tutela dell'ambiente in

una regione complessa comela Campania», conclude Sor-vino, «se non si intraprendonoiniziative concrete per dimo-strare che l'Agenzia in primapersona è disponibile a modi-ficare alcuni piccoli com- por-tamenti quotidiani.L'aggiudicazione, da parte diArpac, della fornitura di ero-gatori cade proprio neglistessi giorni in cui il Consiglioregionale ha approvato lalegge 26 del 2019 in cui, comeè noto, si dettano misure perla riduzione dell'incidenzadella plastica sull'ambiente,indirizzate anche agli entistrumentali della RegioneCampania».

Addio bottiglie di plastica Arpac aderisce a #PlasticFree

Loredana La Via

Tutte le pubbliche amministrazionisono impegnate nell'attuazione dellelinee strategiche per la riorganizza-zione e la digitalizzazione delineate dalGoverno e dettagliate dalle Lineeguida dell’Agenzia per l’Italia digitale(AgID). Anche Arpac è attore attivo inquesta trasformazione, con un co-stante e complesso processo di digita-lizzazione, in linea anche con i dettamidel Codice dell’amministrazione digi-tale e dei Piani triennali per l’informa-tica nella pubblica amministrazione:un percorso che in Agenzia si è concre-tizzato anche con la nomina, nel no-vembre 2018, del Responsabile per latransizione al digitale (Rtd). Arpac,seppure dotata di un Ufficio Sistemiinformativi da sempre criticamentesottorganico, ha subito consideratoprioritario il processo di digitalizza-zione (riassunto nel paradigma ‘digitalfirst’ del Piano triennale 2019-2021) econ investimenti mirati, seppure dove-rosamente misurati, ha fatto precisipassi in una ottica generale di innova-zione digitale e, soprattutto, culturale,distinguendosi in ambito nazionale peri risultati raggiunti nei tempi di legge.Già con la nomina del Rtd, circa unanno fa, Arpac ha risposto pronta-

mente ai dettami inerenti la digitaliz-zazione (in particolare alla Circolare3/2018 del ministro per la Pubblicaamministrazione): infatti a quasi unanno di distanza, al settembre 2019, su22.788 pubbliche amministrazioni(Fonte: Indice delle pubbliche ammini-strazioni, iPA) i Rtd nominati risulta-vano solo 5.027. Arpac aveva giàprovveduto un anno prima, posizio-nandosi tra i primi enti italiani a prov-vedere a questa nomina. A partire, dunque, dagli obblighi det-tati dal Codice dell’amministrazionedigitale e dal decreto del presidente delConsiglio dei ministri 13 novembre2014 inerente la dematerializzazione,la parola chiave in Agenzia è diventata“carta zero”: con l’adozione di una ar-ticolata piattaforma informatica si èavviato un graduale percorso di elimi-nazione del cartaceo dalle scrivanie deidipendenti già dal mese di febbraio2016. Arpac è riuscita a rispettare pie-namente, come pochissime altre pub-bliche amministrazioni, la scadenza dilegge prevista per l’11 agosto 2016, nonrientrando, pertanto, tra gli enti chehanno dovuto usufruire della proroga.A partire dal febbraio 2016 il processoè stato inarrestabile, grazie anchealla visione lungimirante dei verticiagenziali, rappresentati dai due com-missari straordinari che si sono avvi-cendati negli ultimi anni, il dott.Pietro Vasaturo prima e l’avv. LuigiStefano Sorvino attualmente in carica,che hanno entrambi condiviso il pienosvolgersi del processo di innovazione.

Partendo dalla virtualizzazione di tuttii server del Centro Elaborazione Dati,con la conseguente riduzione di har-dware da gestire, dei connessi consumidi elettricità e quindi del TCO (TotalCost of Ownership), cioè dei costi di-retti e indiretti, si è proceduto paralle-lamente con il percorso diadeguamento al Piano triennale perl’informatica 2017-2019 mediantel’adozione di piattaforme abilitantiquali Fatturazione elettronica, Siope+e PagoPA, sempre nel pieno rispettodelle scadenze di legge: per PagoPA iltermine per lo start up era il primogennaio 2019 e a quella data sulla

home page del sito web Arpac già fa-ceva bella mostra di sé il logo PagoPAe, quindi, l’accesso alla piattaforma percittadini ed imprese. Circa PagoPA èd’uopo far notare che al settembre2019, su di un totale di 22.788 pubbli-che amministrazioni (Fonte iPA) solo4.259 Enti, ossia il 18,7% del totale,avevano attivato la piattaforma, percui Arpac può essere considerata,anche in questo caso, tra gli enti pub-blici “pionieri” su questo fronte. L’avviodi PagoPA ha consentito anche l’uti-lizzo della piattaforma abilitante Spid(Sistema pubblico di identità digitale),mettendo così Arpac in linea con le rac-comandazioni AgID per la facilitazionedella interazione tra cittadini e pub-blica amministrazione. Il personale dell’Ufficio sistemi infor-mativi sta già lavorando a ulteriori in-novazioni, dedicandosi in particolare aiparadigmi Cloud First e Open Data.Sul positivo percorso di Arpac versouna pubblica amministrazione semprepiù digitale e orientata al cittadino pe-sano sicuramente le ristrettezze in ter-mini di personale: nonostante lepiccole dimensioni dell’Agenzia e dellasua componente informatica, rispettoal peso della regione di cui sono al ser-vizio, si può tuttavia parlare, senzadubbio, di una realtà virtuosa sulpiano della digitalizzazione.

Digitalizzazione PA, Arpac in linea con le scadenze

Arpa CAMPANIA AMBIENTE del 15 dicembre 2019 - Anno XV, N.23Edizione chiusa dalla redazione il 16 dicembre 2019

DIRETTORE EDITORIALELLuigi Stefano SorvinoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOI. Buonfanti, F. De Capua, G. De Crescenzo,B. Giordano, L. La Via, G. Loffredo, R. Mai-sto, L. Monsurrò, A. Palumbo, A. Paparo, T.PolliceSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 1- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/427/451 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

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Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Na-poli n.07 del 2 febbraio 2005 distribuzione gra-tuita. L’editore garantisce la massima riservatezzadei dati forniti e la possibilità di richiederne la ret-tifica o la cancellazione scrivendo a: ArpaCampa-nia Ambiente,Via Vicinale Santa Maria del Pianto,Centro Polifunzionale, Torre 1-80143 Napoli. In-formativa Legge 675/96 tutela dei dati personali.

L’Agenzia ha finora raggiunto i principali obiettivi in tema di informatizzazione dettati da Governo e AgID

Fonte: Indice delle Pubbliche Amministrazioni

Fonte: Agenzia per l’Italia Digitale

Gennaro Loffredo

Sapere del tempo che fa inuna determinata località e adun prestabilito arco tempo-rale rappresenta, al giornod’oggi, uno dei motivi di di-scussione della stragrandemaggioranza delle personenel progettare anche la piùsemplice delle attività. E’ veroche la pioggia non è l’amicaideale da trascorrere all’ariaaperta, ma spesso e volentierimolti di noi tendiamo a nega-tivizzarci solo perché fuorinon c è il sole. Dopo un mesedi Novembre eccessivamentepiovoso ed uggioso, la gentecomune ha cominciato a sof-frire di alcuni disturbi legatiproprio all’improvviso cam-biamento atmosferico, che hainteressato praticamentetutta l’Italia. Nei casi peggioril’uomo è soggetto ad una verae propria sindrome definitacon il nome di “meteoropatia”.Per meteoropatia si intendequell’insieme di disturbi psi-chici e fisici di tipo neurovege-tativo che si verificano indeterminate condizioni e va-riazioni del tempo meteorolo-gico o delle condizioniclimatiche stagionali. Il me-teoropatico, infatti, è partico-larmente predisposto asituazioni di intenso stress,irritabilità, generico nervosi-smo, insonnia e nei casi piùgravi di apatia e depressione.

Le variazioni atmosferichepossono sensibilmente in-fluenzare anche il nostrocorpo. Chi la caviglia, chi laschiena, soprattutto se nonsono più giovanissimi, avver-tono il mutamento del tempocon un aumento della sensa-zione dolorifica. Le personeche hanno avuto dei traumialle ossa e coloro che soffronodi dolori reumatici ne sannoqualcosa. Chi ha le cicatrici,per esempio, avvertirà l’au-mento del tasso dell’umidità ela ferità “tirerà”. La stessacosa vale per i calli, dolgono dipiù se aumenta l’umidità.I bambini piccoli sono dellevere e proprio sentinelle delcambiamento atmosferico. Lanotte precedente al passaggiodi una perturbazione possonomostrare un sonno agitato, ri-svegli frequenti, o crisi dipianto improvvise. Per moltiadulti, invece, il mal di testaè l’elemento denominatoreche ci accumuna come presa-gio di un tempo che sta percambiare. Aria particolar-

mente secca e venti sostenutisono spesso fonte di emicra-nia. Se il tempo è costante-mente variabile, il nostrofisico è continuamente messoalla prova. D’inverno soprat-tutto si nota una tendenza alpessimismo e alla negatività,specie fra i giovani e gli an-ziani. I cieli chiusi della sta-gione fredda deprimonomolto, mentre la luce del soleinvece può migliorare l’umoree infondere ottimismo e fidu-cia. Ma esiste una causa cheprovocherebbe la meteoropa-tia negli uomini? Indagandogli aspetti fisici di tale feno-meno si è visto che il disturboè legato principalmente alfunzionamento dell’epifisi,una ghiandola che produce ilcosiddetto “ormone dellostress”. Ad ogni cambiamentoatmosferico, pertanto, taleghiandola ne aumenta o dimi-nuisce la produzione di ACTH(ormone dello stress) provo-cando nei soggetti meteoropa-tici tutti i disturbi elencatiprecedentemente.

L’uomo e i disturbi legati al tempo

Rosario Maisto

Viste le temperature anomale di questi giorni, re-sponsabili del peggioramento dell’inquinamento,viene da pensare che quello del 2019 non po-trebbe essere il Natale più caldo di sempre. Di-ciamo che quest’anno è stato un annodecisamente caldo ma anche molto burrascoso epiovoso, non solo da un punto di vista politico, so-ciale o culturale, ma anche e soprattutto, meteo-rologico. Da gennaio le temperature registratehanno segnato un record storico, infatti ha sem-pre fatto più caldo rispetto alle medie stagionali,questo inverno si preannuncia più caldo e piovosodegli altri, si calcola che a dicembre, in Italia, letemperature sono risultate superiori di 2,3 gradirispetto alla media, per un generale incremento,a livello mondiale, di 0,98 gradi. L’anomalia è evidente in Italia dove dopo un no-vembre con temperature massime di 2,5 gradi inpiù della media, a dicembre la colonnina di mer-curio è stata superiore di 2,3 gradi, d’altrondebasti vedere le temperature giornaliere che sonoancora tra i 16°C e i 20°C . Ad accompagnare l'as-senza di freddo c’è anche la massiccia quantitàd’acqua pericolosissima per molte zone d’Italia,questo mese, è caduto il 70% di acqua in più ri-spetto a quanto previsto, tutto ciò dopo un novem-bre terribile con danni cospicui per tante città.Questa massiccia pioggia dovrebbe provocare inmolte città un abbassamento di smog, ma non ècosì perché questo è sempre più forte, con evidentiripercussioni sulla nostra salute e la respirazione,responsabili di questo aumento delle tempera-ture, oltre all'inquinamento di cui siamo respon-sabili, sono queste correnti calde che vengono dalfronte Africano che insieme al El Nino già sentitoin questi anni, si sono protratte fino a questo in-verno 2019 rendendo il nostro Natale molto piùcaldo degli anni passati, tutto questo porta ad uninnalzamento generale delle temperature e diconseguenza delle acque degli oceani, se per al-cuni può essere un sollievo da maglioni pesanti eportate ipercaloriche del periodo Natalizio, nellarealtà dei fatti è preoccupante per il nostro ecosi-stema così come per il livello di inquinamento incittà. Per il 2020 cosa dobbiamo aspettarci? Leprevisioni parlano di un'estate ancor più calda diquella conclusa poco fa, la politica globale non èintenzionata a contenere e rispettare le condizionidei trattati sull’ambiente tese in questi anni, re-steremo in attesa di sviluppi e nel frattempo au-guriamoci che un picco di freddo ci sia o la neveartificiale sugli alberi di Natale anch’essa si scio-glierà per il caldo anomalo.

Natale 2019 sarà il più caldo?

Arriva il Natale, così il tempo condiziona le nostre attività quotidiane

L'Onu contro il continuo aumento dei gas serra

Anna Paparo

È stata ormai emessa la sen-tenza dagli esperti: il mondoè diretto entro la fine del se-colo verso un aumento mediodella temperatura di 3,2gradi dai livelli pre-indu-striali, accompagnato dal gra-vissimo rischio di eventiclimatici distruttivi e a dirpoco catastrofici. È questo ilmonito lanciato dall'ultimorapporto dell'Agenzia perl'ambiente dell'Onu, ovverol'Unep. Le emissioni, come ben ri-corda lo studio "EmissionGap 2019", sono aumentatedell'1,5% all'anno, nell'ultimodecennio, nonostante l'au-mento dell'azione sul clima. Idati raccolti non sono comun-que da sottovalutare, anzida monitorare e studiare conprofonda attenzione. Basti pensare che le emis-sioni globali di gas serra sonosalite a 55,3 giga-tonnellatedi CO2 equivalente nel2018, e, pertanto, devono es-sere tagliate del circa otto percento ogni anno, a partiredal 2020 fino al 2030, percontenere entro fine secolol'aumento medio della tempe-ratura a circa due gradi,come è stato auspicato dal-

l'accordo di Parigi sul clima.Se si punta, poi, a contenerel'aumento della temperaturaglobale entro i due gradi, gliStati dovrebbero triplicare ilivelli degli obiettivi climaticiche vengono aggiornati ognicinque anni (come stabilitodal Nationally DeterminedContributions - Ndc). Se in-vece, si punta a raggiungere

un +1,5 gradi, gli sforzi do-vrebbero essere addiritturaquintuplicati. A novembre2020, in occasione della Con-ferenza mondiale delle Na-zioni Unite sul clima (Cop26)che si terrà a Glasgow, inGran Bretagna, i Paesi chehanno sottoscritto l'accordodi Parigi dovranno indicarenuovi ulteriori impegni di ri-

duzione dei gas serra da rag-giungere entro il 2030. Ma il direttore esecutivo del-l'Unep, Inger Andersen, haavvertito che "non si puòaspettare" fino alla fine del2020.Dalle città alle regioni, agliStati, dai singoli alle piccolecomunità, alle aziende, "cia-scuno deve agire adesso" ta-

gliando i gas serra quantopiù possibile e quanto prima.Altrimenti, rileva Andersen,"l'obiettivo dell'1,5 sarà ormaifuori portata prima del 2030",perché ogni anno di ritardooltre il 2020 comporta la ne-cessità di tagli più rapidi, chediventano di conseguenzamolto più costosi, davvero im-probabili e, quindi, poco pra-tici. C'è poi da precisare chetutti i paesi del G20 rappre-sentano in totale il settan-totto per cento di tutte leemissioni, ha ben ricordatol'Unep, ma solo cinque sisono impegnati a raggiun-gere zero emissioni entro il2050. Insomma, tutto il mondodeve prendere coscienza del-l'emergenza clima e deve at-tivarsi per mettere in attosoluzioni fattibili e tempe-stive con l'unico obiettivo,quello di salvare la salute del-l'uomo e della nostra MadreTerra che continuamentechiede aiuto contro l'inquina-mento. E come direbbe unvecchio saggio “chi ha tempo,non aspetti tempo!!”. Mas-sima proverbiale da rispet-tare soprattutto in vista dellaprevisione catastrofica cheattende tutto il mondo se nonsi correrà ai ripari.

Anche i mitili si ammalano!Sono state scoperte alcuneneoplasie che colpisconocozze e vongole e si trasmet-tono attraverso l’acqua, que-sta è solo l'ultima di una seriedi scoperte che sono statefatte. Una cozza di Baia (My-tilus trossulus) un po ditempo fa, ha sviluppato uncancro paragonabile a unaleucemia, una mutazione inuna singola cellula maligna,che si è copiata ancora e an-cora e ancora, diffondendosiattraverso l’emolinfa (queifluidi che nei mitili sonol’equivalente del sangue), poiil cancro ha fatto qualcosa diinatteso, si è diffuso nell’ac-qua arrivando ad altri mitili,continuando a clonarsi neinuovi ospiti, proliferando einfettando altri esemplari.Un fatto ancora più strano,non si è fermato alle cozze diBaia, bensì è stato identifi-

cato in due altre specie di mi-tili alle estremità opposte delpianeta: mitili blu (Mytilusedulis) in Francia e cozze ci-lene (Mytilus chilensis) in Ar-gentina e Cile. Questascoperta, è l’ultima di una

serie di studi che dimostranocome i tumori trasmissibilisiano più comuni di quanto sipensasse, soprattutto neglioceani. Il fatto che abbia infettatodue nuove specie è piuttosto

preoccupante, oltre all’impor-tanza ecologica, i mitili sonoun cibo molto apprezzato, aoggi non ci sono prove chemangiare mitili infetti dal tu-more abbia un qualche im-patto sulla salute umana.Questa scoperta ha modifi-cato profondamente la nostracomprensione del cancro, chesi pensava confinato a muta-zioni cellulari dei singoli indi-vidui, di fatto, le patologie deimitili blu (Mytilus edulis) edelle cozze cilene (Mytiluschilensis) erano identiche ederivavano chiaramente daquella della prima cozza col-pita, la cozza di Baia. Le cellule cancerose avevanola stessa firma genetica ma lecozze di baia vivono esclusi-vamente nell’emisfero setten-trionale, lungo le costedell’America del Nord e del-l’Europa, nessuno di questi

mitili vive in aree equatoriali,perciò la patologia deve aversaltato i tropici grazie al tra-sporto marittimo o nelleacque di zavorra, probabil-mente si dovrebbe prestarepiù attenzione al potenzialeche hanno questi tumori didiffondersi grazie anche le at-tività umane. Altri tumori trasmissibili diquesto tipo sono stati scopertianche nelle vongole come(Mya arenaria) e nei bivalvidella famiglia (Cardiidae), unmitile diffuso in tutta Eu-ropa, in evidenza si evinceche questi tumori possonosaltare da una specie all’al-tra, è probabile che le cellulesi diffondano con il rilasciod’acqua e arrivino ad altri bi-valvi quando filtrano usandoil proprio corpo, una tipicacomponente della loro biolo-gia.

A oggi non ci sono prove che mangiare mitili infetti dal tumore abbia un qualche impatto sulla salute umana

I paesi del G20 rappresentano in totale il settantotto per cento di tutte le emissioni

Lo stato dell’ambiente in EuropaSecondo il rapporto “L’ambiente in Eu-ropa: stato e prospettive nel 2020”(SOER 2020), sebbene le politiche eu-ropee sull’ambiente e il clima abbianocontribuito a migliorare la situazioneambientale negli ultimi decenni, i pro-gressi compiuti dall’Europa non sonosufficienti per affrontare l’allarmantetasso di perdita di biodiversità, gli ef-fetti sempre maggiori dei cambiamenticlimatici e l’eccessivo sfruttamentodelle risorse naturali. Tuttavia, seppurle prospettive per l’ambiente siano tut-t’altro che rosee, dalla relazione sievincono margini di speranza.Nel complesso le propensioni in campoambientale in Europa non sono miglio-rate dall’ultimo rapporto sullo statodell’ambiente pubblicato dall’AEA(Agenzia Europea dell’Ambiente) nel2015. Dalla valutazione emerge che,sebbene la maggior parte degli obiet-tivi per il 2020 (soprattutto quelli sullabiodiversità) non sarà raggiunta, vi èancora la possibilità di centrare quellia più lungo termine e quelli fissati peril 2030 e il 2050. L’Europa ha compiuto importanti pro-gressi per quanto riguarda l’efficienzadelle risorse e l’economia circolare. Letendenze recenti sottolineano, tutta-via, un rallentamento di questo pro-cesso in alcuni ambiti importanti qualila riduzione delle emissioni di gas a ef-fetto serra, le emissioni industriali, laproduzione di rifiuti, il miglioramentodell’efficienza energetica e la percen-tuale di energia rinnovabile. In pro-spettiva il ritmo dei progressi attualinon sarà sufficiente a conseguire gliobiettivi energetici e climatici a medio

e lungo termine. L’area in cui i miglio-ramenti sono meno incoraggianti restaquella relativo alla protezione e allaconservazione della biodiversità euro-pea e della natura. Dei 13 obiettivistrategici specifici per il 2020 in que-sto settore, solo due hanno buone pro-babilità di essere raggiunti: ladesignazione di zone marine e zoneterrestri protette. Guardando al 2030,se le attuali tendenze persistono il de-terioramento dell’ambiente naturale siaggraverà e aria, acqua e suolo conti-nueranno a essere inquinati.Il Rapporto vuole sollecitare, quindi, iPaesi, i leader e i responsabili politicieuropei a cogliere l’opportunità disfruttare i prossimi dieci anni per po-tenziare e accelerare il cambiamentogià in atto. Se si vogliono raggiungeregli obiettivi europei occorrerà concre-tizzare meglio le politiche attuali e mi-gliorare il coordinamento tra queste.Saranno necessarie anche ulteriori mi-sure politiche per operare un muta-mento profondo dei principali sistemidi produzione e di consumo alla basedel nostro moderno stile di vita, comead esempio l’alimentazione, l’energia ela mobilità, i cui effetti sull’ambientesono sostanziali. L’Europa deve ripensare il modo in cuiricorre alle innovazioni e alle tecnolo-gie esistenti; a come potrebbero esseremigliorati i processi di produzione; acome si potrebbero promuovere la ri-cerca e lo sviluppo in un contesto di so-stenibilità e a come si potrebbestimolare la trasformazione dei mo-delli di consumo e dei modi di vivere.Infine, per portare a termine tale tra-

sformazione occorrerà investire nel so-stenibile e porre fine all’uso di fondipubblici per sovvenzionare quelle atti-vità che danneggiano l’ambiente. Al contempo, sarà essenziale dareascolto alle preoccupazioni dei citta-dini e assicurare un ampio sostegno aquesto cambiamento di rotta: unatransizione socialmente equa.“Il rapporto sullo stato dell’ambientegiunge al momento opportuno perdarci un ulteriore impulso adesso checi accingiamo a un nuovo ciclo quin-quennale della Commissione europeae ci prepariamo a presentare il GreenDeal europeo. Nei prossimi cinqueanni metteremo in atto una vera e pro-

pria agenda di trasformazione, lan-ciando nuove tecnologie pulite, aiu-tando i cittadini ad adattarsi a nuoveopportunità di lavoro e ai cambiamentinell’industria, e infine adottando si-stemi di mobilità più puliti ed efficientie optando per un’alimentazione eun’agricoltura più sostenibili. Se riu-sciremo in questo intento, i vantaggiper l’Europa e i suoi cittadini sarannomolteplici, così come quelli per la no-stra economia e il nostro pianeta. Si tratta di una sfida globale ed ur-gente e di un’opportunità unica perl’Europa”, ha dichiarato Frans Tim-mermans, vicepresidente esecutivodella Commissione europea. F.L.

La vera grande emergenza italiana èla mancata manutenzione del territo-rio, forte è la chiamata delle associa-zioni, sindaci e cittadini che chiedonoal Governo il coraggio di abbandonaregli investimenti nelle grandi opere inu-tili, dispendiose e spesso dannose, escegliere la sicurezza e manutenzionedel territorio dando priorità alla siste-mazione idrogeologica e ai centri sto-rici totalmente privi di azioniprogrammate.Questo concetto semplice e diretto chelega l’opera finanziata ad una finalitàdi salvaguardia a volte non interessamolto o viene messo in secondo piano,si tratta d’interventi che muovonol’economia, aiutano l’occupazione in-tervenendo fattivamente nella salva-guardia del territorio, operando con laprevenzione i continui disastri am-bientali, generati dall’incuria o sempli-

cemente da precipitazioni più intense,da frane o da mareggiate. Quale effetto avrebbero avuto le pioggesu colline con terrazzamenti ben con-servati? Su alvei di fiumi tenuti liberie ben mantenuti? Potature ben fatte edalberi pericolosi abbattuti o messi in si-curezza? Le imprevedibili scosse di ter-remoto quali effetti avrebbero prodottosu edifici storici ove si fosse riflettutosulla carta del rischio ed ove si fosseroadottate le procedure di manutenzioneprogrammata previste dalla legge? Lacrisi della politica delega giorno dopogiorno la tutela e la rappresentanzadegli interessi alle Regioni e ai Comuniche delle somme a disposizione per latutela e la salvaguardia del territorio,ambiente e città ne investe ben poco oin minima parte. Frane, smottamenti, allagamenti, cittàsommerse dalle forti piogge ed alberi

che si abbattono come grissini da fortiraffiche di pioggia e trombe d’aria, l’in-cubo alluvione, ci sono stati dannienormi per le esondazioni, le strutturecittadine e scuole colabrodo, dove pioveall’interno delle aule e i cedimentistrutturali di centri storici. L’Italia deve rendersi conto che le ri-sorse devono essere spese per la salva-guardia del territorio, per la manu-tenzione delle strade cittadine ed ilverde pubblico che ormai e sempre piùinesistente o ridotto male. L’emergenza maltempo evidenzia an-cora una volta la fragilità di tutto ilterritorio nazionale e la necessità di in-tervenire non più con misure tampone,ma con piani prioritari, rivedendo iprogrammi di manutenzione per met-tere in sicurezza intere aree e popola-zione scongiurando così vittime edanni. R.M.

Manutenzione e tutela del territorio al palo

Urge un cambio di rotta per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici

Antonio Palumbo

Anche nel nostro Paese gli edi-fici realizzati con pareti e solaiin pannelli di compensato ditavole (X-LAM) stanno diven-tando un’alternativa semprepiù importante ed economica-mente valida alle strutture inmuratura tradizionale o in ce-mento armato. L’Italia ha, in-fatti, uno dei territori a piùalto rischio sismico ed è pro-prio per questo che gli edificiin X-LAM si stanno diffon-dendo, con grande rapidità,tra progettisti, operatori delsettore ed utenti. Notoria-mente, il legno si presta otti-mamente alle applicazioni inzona sismica, grazie al suobuon rapporto peso-resi-stenza: in tale direzione, èstato avviato un grande pro-getto di ricerca, denominatoSOFIE, sostenuto dalla Pro-vincia Autonoma di Trento ecoordinato e condotto dalCNR-IVALSA (Istituto per laValorizzazione del Legno edelle Specie Arboree del CNR),finalizzato ad approfondire laconoscenza del comporta-mento sismico degli edifici inX-LAM, oltre che su altre fon-damentali questioni attinentialle caratteristiche ed alle di-namiche di tali strutture,come la resistenza al fuoco, latermo-fisica e la durabilità.Nell’ambito del progetto sonostate effettuate prove in situa-zioni di realtà su edifici altifino a sette piani: i test sonostati eseguitei in collabora-zione con partner giapponesidell’Università di Shizuoka,dell’Istituto di Ricerca sulleCostruzioni (BRI) e dell’Isti-tuto Nazionale per le Scienze

della Terra e la Prevenzionedelle Catastrofi (NIED). InGiappone le prove su edifici ditre piani sono state eseguite aTsukuba, mentre quelle sugliedifici di sette piani sono stateeffettuate a Miki, vicino allacittà di Kobe. Il compensato per la realizza-zione di strutture in X-LAM èrealizzato utilizzando ele-menti in legno di conifera (so-prattutto abete), con spessorevariabile tra i 15 e i 40 mm,giuntati a dita nella loro lun-ghezza e disposti in affianca-mento fra di loro a formareuno strato bidimensionale,che viene successivamente co-sparso di colla; sul lato della

colla lo strato successivo èmontato ortogonalmente ri-spetto allo strato inferiore. Ilrisultato è un compensato ditavole in legno massiccio, didimensioni stabili, con diffe-renti spessori a seconda dellediverse esigenze strutturali.Edifici a più piani possono es-sere facilmente costruiti conquesto prodotto molto resi-stente e rigido.In Italia la prima esperienzache ha visto l’utilizzo di tali in-novative strutture in compen-sato ha riguardato il Comunedi Accumoli (RI), uno dei paesimaggiormente danneggiatidal sisma del 24 agosto 2016:denominato Accupoli, il centro

aggregativo con pareti por-tanti realizzate in X-LAM èdestinato ad accogliere eventie incontri per la collettività. La nascita di Accupoli è stataresa possibile grazie alla col-laborazione fra il Politecnicodi Torino e il Kobayashi Labdi Tokyo. Accupoli è costituitoda una serie di elementi auto-portanti prefabbricati inlegno compensato, antisismicie trattati per avere un’alta re-sistenza al fuoco e agli agentiatmosferici ed un’elevata du-rabilità. L’ossatura lignea dei portalisorregge un guscio di policar-bonato semitrasparente adalte prestazioni, che filtra l’il-

luminazione naturale du-rante il giorno. Di notte, in-vece, l’ambiente si trasformain una sorta di grande “lan-terna”, che illumina gli spaziesterni della nuova piazza cit-tadina. Gli elementi della strutturasono stati tagliati in una fale-gnameria del Piemonte, conmacchinari a controllo nume-rico, e poi assemblati a manocon la partecipazione attivadegli stessi studenti universi-tari. Inoltre, grazie alla facilitàdi montaggio, la struttura puòessere assemblata e dismessacon facilità ed essere altresì ri-ciclata o riutilizzata ove mainon fosse più necessaria.

Gli edifici in compensatoUn’alternativa sempre più importante ed economicamente valida alle strutture in muratura tradizionale

Giulia Martelli

Si sono incontrati qualchegiorno fa a Caserta i rappre-sentanti del Consorzio di tu-tela della Mozzarella diBufala Campana Dop ed il Di-partimento di Tecnologia deiMateriali della Federico II perparlare di ricerca e sostenibi-lità e mettere in campo le mi-gliori strategie per eliminareprogressivamente gli imbal-laggi in plastica per il tra-sporto della mozzarella, la cuirichiesta in Italia e nel mondoè aumentata del 20% negli ul-timi tre anni. Secondo i ricer-catori della società Materias,una svolta green nel packa-ging potrebbe essere costi-tuita dal peptide, così comeillustrato dall’ex ministroLuigi Nicolais, presidente diquesto consorzio di start upinnovative . «Il peptide è unpezzo di proteina naturale ca-pace sia di legarsi al mate-riale plastico, sia esso unapellicola sottile oppure unavaschetta, sia di intercettaree distruggere i microrganismipresenti nei liquidi di governoche avvolgono la mozzarella –ha spiegato Nicolais – unasorta di un difensore a duebraccia, una per attaccarsi aipolimeri della plastica deicontenitori, e l'altra pronta aduccidere i batteri cattivi. Va

da sè che questo brevetto,sperimentato in laboratorioinsieme all'Università Fede-rico II di Napoli, garantiràuna aumentata shelf life peril prodotto alimentare frescosia una maggiore sicurezzaper i consumatori». Tra un anno il brevetto tar-gato Materias uscirà dai labo-ratori per essere fruibileanche a livello industriale epermettere così alla filieradella Dop di avere degli im-ballaggi sottili capaci di ga-rantire freschezza prolungatadel prodotto e tutela della sa-lute e dell'ambiente. Il presi-dente Luigi Nicolais haaffrontato anche la questionedella plastic tax, su cui impor-tanti aziende con stabilimentianche nel Casertano, tra cuila Ferrarelle e la Coca Cola,sono intervenute chiedendomodifiche. «Bisogna puntaresul riciclo del Pet, come hasperimentato con successo giàla Ferrarelle. Non si può im-maginare solamente di to-gliere la plastica. Dopo che facciamo? Usiamo ilvetro o i metalli? Materiali lacui lavorazione richiede costied inquinamenti giganteschi».E mentre la discussione è tut-tora in corso in Parlamento,la Coca Cola ha addiritturapaventato la chiusura deglistabilimenti ubicati nel Sud

Italia, ovvero Oricola(L'Aquila) e Marcianise.Oltre ad avere un appeal evi-dente per chi questo mestierelo fa, l’incontro presentaanche una ricaduta d’infor-mazione importante per i cit-tadini. «È nell’interesse enella quotidianità di tutti, –ha dichiarato Pier MariaSaccani, direttore del Consor-zio – già fare la raccolta diffe-renziata vuol dire affrontarealcune questioni ogni giorno.

Bisogna conoscere anche, adesempio, la differenza tracompostabile e biodegrada-bile». Queste le conclusioni deldirettore del Consorzio, PierMaria Saccani: «Tutti glianelli della filiera hanno biso-gno di approfondimenti perun approccio moderno al mer-cato. Il nostro progetto di garantireuna formazione in house siconsolida sempre più e inten-diamo continuare a investire

su questa strada, convinti chegiovani e formazione sia il bi-nomio su cui far leva per lacrescita del comparto. In unperiodo in cui si parla conti-nuamente di un Sud in af-fanno, rivendichiamo conforza che esistono esempi vir-tuosi, da valorizzare, come ilcomparto della mozzarella dibufala campana Dop, chevanta un giro d’affari da 1,2miliardi di euro, secondo idati di Svimez».

La perla bianca e il patto per l’ambiente:stop a plastica e polistirolo per il trasporto

Pizza e scienza, un binomio oramai imprescindibile

La quarta edizione del #piz-zAward, svoltasi a Napoli loscorso Novembre ha avutocome protagonista, oltre allapizza, la scienza. Sono statiinfatti assegnati i PizzaScienza Awards a coloro iquali hanno reso possibile ilsuccesso di questo prodottoMade in Italy nel mondo at-traverso lo studio e la ricerca.Francesca Marino, CEO diMySocialRecipe ed ideatricedella kermesse ha affermato:“Non solo lievitazioni e fer-mentazioni, ma anche appro-fondimento sulla gestionedelle materie prime nella cot-

tura, l’uso della manualità delpizzaiolo nell’immediato fu-turo, sulla funzione sociale eantropologica di questo ali-mento nella Dieta Mediterra-nea, la sua relazione con lasalute di chi la mangia. Lascienza e la ricerca sono impe-gnati a favorire la conoscenzadi ogni aspetto di questomondo in evoluzione e loscopo del Pizza ScienceAward è premiare i protago-nisti di questi sforzi di cui siparla ancora molto poco”. Ipremiati di questa edizionedel Pizza Science Award sonostati: Annamaria Colao, Sil-

vano Gallus e Bruno Sici-liano. Annamaria Colao perl’esperienza didattica pilota inItalia, in quanto titolare dellaCattedra Unesco di Educa-zione alla salute ed allo svi-luppo sostenibile pressol’Università Federico II, Sil-vano Gallus per la ricerca re-lativa al rapporto tra ilconsumo di pizza e la saluteche lo ha portato ad ottenereil premio Ig Nobel 2019 per laMedicina e Bruno Sicilianoper le sue ricerche avanzatesulla introduzione della robo-tica nel mondo artigianaledella pizza.

Una svolta green nel packaging potrebbe essere costituita dal peptide

Dagli studi sulla lievitazione e sulla cottura alle ricadute sulla salute dei consumatori

Ilaria Buonfanti

Le settimane che precedono ilNatale sono piene di magia, sirespira un clima festoso, siprogrammano gite fuori portae piccoli viaggetti e si pensa aidoni da poter fare ai nostricari. Per molti di noi è consue-tudine visitare i classici mer-catini natalizi allestiti nellepiazze più belle, nei borghi an-tichi e nelle grandi città.Un’occasione per scoprire an-tiche tradizioni, gustare dolcinatalizi, passeggiare nei pae-sini medievali e naturalmentetrovare regali insoliti.In Campania tra i più celeber-rimi vi sono certamente quellidi Napoli, Salerno e Otta-viano, ma pressoché ogni co-mune ne organizza uno e tuttimeritano di essere visitati.Partendo dal capoluogo, tappaobbligata sono certamente imercatini presepiali di SanGregorio Armeno che in realtàsono aperti praticamentetutto l’anno, ma a Natale sem-brano essere ancora più belli.Ad Ottaviano, circa 100 espo-sitori, organizzati in tipichecasette di legno, offrono unavasta gamma di prodotti di ar-tigianato creativo e di enoga-

stronomia. Luci natalizie, ar-tisti, concerti e spettacolifanno da ulteriore cornice aquesta tipica atmosfera nata-lizia. A Portici i mercatinisono allestiti, fino al 6 gennaio2020, nel Museo FerroviarioNazionale di Pietrarsa. Ancheil borgo medievale di Castella-bate si è vestito a festa constand di degustazione di dolci,prodotti tipici natalizi cilen-tani e regali artigianali.Il piccolo paese millenario di

San Lorenzello, nel beneven-tano, per tutto il periodo nata-lizio ospita la sua edizione diLuci d’Artista. Organizzatodal comitato civico “Illumina iltuo paese”, con luminarie ar-tistiche realizzate daun’azienda locale prendespunto dalla blasonata edi-zione salernitana già in corsoper le vie del centro di Sa-lerno. Immancabile il merca-tino di Natale e quellodell’antiquariato tradizionale.

Animazioni e musica per levie del centro antico accompa-gnano i visitatori in tutta laloro permanenza. Il comitato organizzatore haprevisto anche una pista dipattinaggio su ghiaccio e an-goli di degustazione dei pro-dotti locali. Il borgo fantasmadi Apice Vecchia si trova inprovincia di Benevento e, dal23 novembre al 22 dicembre2019, è diventato sede di unmercatino di Natale molto

particolare e unico nel suo ge-nere. Circa 80 anni fa questoborgo venne abbandonato in-spiegabilmente (così pare) e,da allora, è stato quasi dimen-ticato. Finalmente oggi peròtorna a vivere, come se fosseuna straordinaria magia delNatale. Arrivano proprio qui,infatti, i mercatini nataliziche fanno rivivere Apice Vec-chia e il Castello di Ettore inun modo magico e speciale.Anche Pietrelcina (BN), dal 7al 31 dicembre, ha organiz-zato il suo mercatino ospi-tando anche i numerosi fedeliche giungono da ogni parted’Italia per vivere lo spiritonatalizio recandosi nel luogoche diede i natali a Padre Pio.I mercatini di Natale di Capo-sele (AV) presentano l’accen-sione dell’albero di Natale piùalto d’Europa: 33 metri di al-tezza e oltre 2 km di luci perscaldare il cuore del centrostorico del piccolo paese Ir-pino. Il laboratorio di BabboNatale, dedicato ai bambini,propone: laboratori creatividedicati alla pittura, decora-zioni di Natale, riciclaggiocreativo, piccola falegname-ria, decoupage e laboratori didanze popolari.

I MERCATINI DI NATALE IN CAMPANIA

La tavola natalizia ecologicaDicembre è il mese delle feste,è il mese dove si moltiplicanole occasioni di incontro con col-leghi di lavoro, amici e parenti.Si organizzano pranzi, cene etombolate per trascorrere deltempo in compagnia e, poichéspesso gli invitati sono nume-rosi, si ricorre frequentementeall’utilizzo di tovaglie, piatti,bicchieri e posate usa e getta.Nulla di più sbagliato!Se si è amanti dell’ambiente esi vuole contribuire sensibil-mente alla sua salvaguardia,bisogna utilizzare materialecompostabile o quantomeno ri-ciclabile, bisogna cioè evitaredi mettere in tavola prodottiche andranno a finire nell’in-differenziata. La tovaglia plastificata usa egetta per esempio non è rici-clabile, va gettata quindi nel-l’indifferenziata ed è unenorme spreco dal momento

che, ognuno in casa avrà tova-glie di tessuto, anche semplicie bianche che possono esserearricchite da runner natalizi. I tovaglioli di tessuto possonoessere modellati per crearesimpatiche forme (stelle, albe-relli, fiori) ed evitare lo sprecodi tovaglioli di carta. Con pic-cole pigne dipinte o rametti dirosmarino legati in modo daformare un cerchio, si otten-gono graziosi e profumati se-gnaposto.

Il centrotavola può esserecreato con un semplice conte-nitore di vetro pieno di pallinenatalizie oppure si può utiliz-zare un panettone o un pan-doro decorati posti suun’alzatina posizionata al cen-tro della tavola, oppure ancoraun contenitore di latta o di car-tone dipinto al cui interno sipossono disporre palline colo-rate e spezie quali cannella,bacche di vaniglia ed anicestellato che decorano e diffon-

dono piacevoli fragranze nel-l’ambiente circostante.Per i piatti e i bicchieri lascelta più green dovrebbe rica-dere sul prodotto compostabilee biodegradabile realizzati dafonti rinnovabili. Fortunatamente non è difficiletrovare questi prodotti, iostessa li ho trovati online maanche nei mercati del capo-luogo partenopeo. Esistono piatti e bicchieri invarie forme e colori, inoltre èpossibile acquistare anche pic-cole coppette per il finger food,vassoi di diverse dimensioni equalunque tipo di posata: for-chette, coltelli, cucchiai grandie piccoli. Unico neo: il costo. Le stoviglie compostabili sonorelativamente costose rispettoalle loro cugine in plastica ma,a mio avviso, la cura per l’am-biente non ha prezzo. È ancheimportante evitare gli sprechi,

si calcola infatti che, durantequeste festività il 15% del ciboacquistato non verrà consu-mato e finirà nella spazzatura. Solo in Italia i dati sono spa-ventosi, circa 440mila tonnel-late di cibo sprecato ogni annotra Natale e Capodanno. Lo spreco si manifesta in tuttele fasi che portano un cibo dalcampo alle nostre tavole im-bandite. Quando si spreca ciboinfatti, si sta sprecando moltodi più: terra, acqua, luce, ma-nodopera, costi di trasporto,fertilizzanti, ecc. In fondo, èdavvero molto semplice ren-dere le nostre festività più eco-logiche, basta avere un po’ difantasia e grande rispetto peril mondo in cui viviamo. I piccoli gesti di ognuno di noiserviranno ai nostri figli in fu-turo affinché possano goderedi un mondo più pulito.

I.B.

È consuetudine di tanti visitare gli stand allestiti nelle piazze e nei borghi antichi

Idee e consigli per rendere le festività amiche dell’ambiente

Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

La nostra terra è stata se-gnata, da circa tremila anni,da uomini e donne che l’hannoresa grande. Storia, teatro,pittura, scultura, musica, ar-chitettura, letteratura… I set-tori nei quali Napoletani eCampani sono diventati fa-mosi e hanno rese famose Na-poli e la Campania sononumerosissimi. Continuiamoil nostro piccolo viaggio traNapoletani e Campani fa-mosi.

Francesco II di Borbone. Na-poli, 16 gennaio 1836 – Arcodi Trento, 27 dicembre 1894.Francesco II chiuse la storiadella dinastia borbonica a Na-poli. A 24 anni, timido, riser-vato e profondamente cat-tolico, nel suo breve governo(maggio 1859 - settembre1860), fu promotore di nume-rosi interventi per favorire in-dustrie, commerci, ferrovie eopere di assistenza e di unprogetto di un vero e proprio“centro direzionale” della ca-

pitale che sarebbe stato co-struito proprio nella zonascelta oltre un secolo dopo. ISavoia non gli restituironomai i suoi beni personali (di-versi milioni di euro attuali)perché non volle “mai barat-tare quella restituzione con lasua dignità” (“vivrò in po-vertà: ci sono poveri più degnidi me”, scrisse nel suo diario).Nonostante le condizioni nonagiate, fu sempre intensa lasua attività nella beneficenzae nella carità tanto da essereritenuto da molti “più santoche Re”. Non ebbe il tempo direalizzare ciò che avrebbe vo-luto. I napoletani, invece, eb-bero la possibilità di conosceree di affezionarsi alla piccola ebellissima Maria Sofia di Wit-telsbach (aveva diciassetteanni ed era la sorella della fa-mosa “imperatrice Sissi”) du-rante le sue passeggiate onelle serate al San Carlo,quando cavalcava per i boschio quando si affacciava a guar-dare dal suo balcone preferitocon i glicini fioriti quel mareche nel suo paese non avevamai visto. Il 6 settembre

Francesco II lasciò il suo Pa-lazzo Reale con la moglie sa-lutando per l’ultima volta lasua capitale e dichiarando chetemeva che “ai napoletani nonsarebbero rimasti neanche gliocchi per piangere”. Il 7 set-tembre arrivò Garibaldi e finìcosì (dopo quasi sei secoli) lastoria di Napoli capitale e,dopo sette secoli. quella delRegno di Napoli e di Sicilia.Difese eroicamente con la mo-glie al suo fianco il Regno finoall’ultimo assedio nella for-tezza di Gaeta, caduta lanotte del 13 febbraio del 1861.Primo dei tanti emigranti me-ridionali, morì durante alcunecure termali per il suo diabetead Arco di Trento: soloquando le corti di mezza Eu-ropa si recarono lì per i fune-rali, gli abitanti del luogo siresero conto che il “signor Fa-biani” (così si faceva chiamareper discrezione e per non ria-prire vecchie ferite) era l’ul-timo Re delle Due Sicilie.Ebbe solo una figlia (MariaCristina Pia) morta pochimesi dopo la nascita.

segue a pag.15

Francesco II di Borbone, l’ultimo Re delle Due Sicilie

Grandi Napoletani, grandi Campani

Tutta la famiglia, finalmentericongiunta, fu sepolta nel1984 nella Cappella dei Bor-bone in Santa Chiara a Napolitra ampolle contenenti acquee terre dell’antico Regno delleDue Sicilie. Come sintesi dellavita, dei pensieri e della storiadell'ultimo re di Napoli pub-blichiamo uno dei suoi ultimiappelli dalla fortezza diGaeta, l'8 dicembre del 1860."Da questa Piazza dove di-fendo piú che la mia coronal’indipendenza della patria co-mune, si alza la voce del vostroSovrano per consolarvi nellevostre miserie, per promet-tervi tempi piú felice. Traditiugualmente, ugualmente spo-gliati, risorgeremo allo stessotempo dalle nostre sventure;ché mai ha durato lungamentel’opera della iniquità, né sonoeterne le usurpazioni. Ho la-sciato perdersi nel disprezzo lecalunnie; ho guardato conisdegno i tradimenti, mentreche tradimenti e calunnie at-taccavano soltanto la mia per-sona; ho combattuto non perme ma per l’onore del nomeche portiamo. Ma quandoveggo i sudditi miei che tantoamo in preda a tutti i malidella dominazione straniera,quando li vedo come popoliconquistati portando il lorosangue e le loro sostanze adaltri paesi, calpestati dal piededi straniero padrone, il miocuore napolitano batte inde-gnato nel mio petto, consolatosoltanto dalla lealtà di questaprode armata, dallo spettacolodelle nobili proteste che datutti gli angoli del Regno si al-zano contro il trionfo della vio-lenza e dell’astuzia. Io sonoNapolitano; nato tra voi, nonho respirato altra aria, non hoveduto altri paesi, non conosco

altro che il suolo natio. Tuttele mie affezioni sono dentro ilRegno : i vostri costumi sono imiei costumi : la vostra linguaè la mia lingua; le vostre am-bizioni mie ambizioni. Erededi una antica dinastia che haregnato in queste belle con-trade per lunghi anni ricosti-tuendone l’indipendenza el’autonomia, non vengo dopoavere spogliato del loro patri-monio gli orfani, dei suoi benila Chiesa ad impadronirmicon forza straniera della piúdeliziosa parte d’Italia. Sonoun principe vostro che ha sa-crificato tutto al suo desideriodi conservare la pace, la con-cordia, la prosperità tra’ suoisudditi.

(Fine prima parte)

segue da pagina 15

Si è tenuta a Tirana (Albania)dal 21 al 24 ottobre scorso laConferenza Internazionaledei Commissari per la Prote-zione e la Privacy dei Dati(ICDPPC) dal titolo "Conver-gence and connectivity rai-sing global data protectionstandards in the digital age". La Conferenza è un forum an-nuale mondiale in cui i rego-latori indipendenti sullaprivacy, la protezione dei datie la libertà di informazione,adottano risoluzioni e racco-mandazioni di alto livello ri-volte a governi eorganizzazioni internazionali.Inoltre, la visione ICDPPC èquella di mantenere un am-biente in cui le autorità per laprivacy e la protezione deidati in tutto il mondo siano ingrado di agire efficacementeper adempiere ai propri man-dati, sia individualmente chedi concerto, attraverso la dif-fusione di conoscenze e con-nessioni di supporto. La conferenza si è riunita perla prima volta nel 1979 e daquasi quattro decenni, ha for-nito una leadership interna-zionale alla protezione deidati, alla privacy e alla libertàdi informazione. Lo fà collegando gli sforzi di122 autorità per la privacy ela protezione dei dati di tuttoil mondo. Il programma diICDPPC consiste in una ses-sione chiusa e una sessionepubblica. Alla sessione chiusapartecipano membri e osser-

vatori accreditati, alla ses-sione pubblica partecipa in-vero un pubblico più vastoafferente la comunità dellaprotezione dei dati e della pri-vacy, nonché dell'industria,della società civile, del mondoaccademico e dei rappresen-tanti del governo. La Conferenza è gestita e rap-presentata da un ComitatoEsecutivo composto da cinquemembri eletti, uno dei quali è

il Presidente, che sono accom-pagnati a titolo d'ufficio dagliorganizzatori delle conferenzeprecedenti. Le oltre 120 Autorità interve-nute all’evento annualehanno lavorato per definireun programma di lavoro co-mune, che possa rafforzare laprotezione dei dati su scalaglobale. Nel corso dei lavorisono state adottate diverse ri-soluzioni aventi differenti ar-

gomenti che spaziano dal rico-noscimento della privacycome diritto fondamentaleper il buon funzionamentodelle democrazie, alla lottasui social media di messaggiinneggianti al terrorismo,dalla più intensa coopera-zione tra le Autorità che tute-lano i dati personali e quelleche operano a tutela dei con-sumatori e della concorrenza,alla riduzione dell’errore

umano nelle violazioni deidati. È da evidenziare chenella risoluzione che consi-dera la Privacy come dirittoumano fondamentale e comeprerequisito per l’esercizio dialtri diritti fondamentali, cheha visto come co-sponsor ilGarante per la Privacy Ita-liano, si riconosce il ruolo fon-damentale di questo dirittoper il corretto funzionamentodelle democrazie sottoposteche potrebbero essere a ri-schio a causa della profila-zione e dell’uso di messaggimanipolatori in campo poli-tico, chiedendo un fattivo in-tervento anche ai Governilegislatori ed al mondo im-prenditoriale. Nel corso dei lavori è stataadottata anche una risolu-zione che delinea il pianod’azione della Conferenza finoal 2021; a tal proposito, èstato deciso di garantireun’organizzazione più strut-turata alla rete globale di Au-torità privacy (ICDPPC),trasformandola, già a partiredal novembre 2019, in unnuovo organismo perma-nente, più visibile e operativo,la Global Privacy Assembly(GPA). Il prossimo forum annualedelle Autorità privacy di tuttoil mondo si terrà in Messiconel 2020. Luc. Mon.

Conferenza mondiale dei Garanti privacyIntervenute oltre centoventi autorità per la privacy e la protezione dei dati di tutto il mondo

RIFIUTILa Sentenza del Consiglio diStato n. 4781 dell’ 8 luglio2019 Sezione V, ha stabilitoche, il potere di ordinare il re-cupero e lo smaltimento di ri-fiuti abbandonati in un fondoprevisto dall’art. 192, comma3, d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152[secondo cui «Il Sindaco puòordinare la rimozione dei ri-fiuti (il loro recupero o losmaltimento) e il ripristinodello stato dei luoghi anche alproprietario del fondo»] èesercitabile sempre che, tutta-via, la violazione del divietodell’abbandono e del depositoincontrollato di rifiuti sia im-putabile al proprietario a ti-tolo di dolo o di colpa,

adeguatamente accertata incontraddittorio dagli organi dicontrollo. In materia di smal-timento di rifiuti abbandonatiin un fondo, la responsabilitàsolidale del proprietario puòessere imputabile a colpaomissiva, consistente nel-l’omissione delle cautele edegli accorgimenti che l’ordi-naria diligenza suggerisce aifini di un’efficace custodia eprotezione dell’area, e segna-tamente per impedire che sudi essa possano essere deposi-tati rifiuti. È illegittimo l’ordine di smal-timento di rifiuti abbandonatiin un fondo rivolto al proprie-tario del fondo stesso ove ri-sulti che il Comune non abbia

svolto attività di accerta-mento della responsabilitàdel proprietario per viola-zione del divieto di abban-dono dei rifiuti sul suolo(nella specie, nella motiva-zione, si faceva riferimentosolo alla presenza di rifiutipericolosi in due sopralluoghieffettuati a distanza di di-versi mesi da soggetti diversie si affermava il totale abban-dono del fondo). La competenza ad adottarel’ordine di rimozione dei ri-fiuti abbandonati e ripristinodello stato dei luoghi ex art.192, comma 3, d.lgs. 3 aprile2006, n. 152 spetta al sindacoe non già al dirigente respon-sabile del servizio. A.T.

Felicia De Capua

Il Garante della Privacy con ilrecente parere n. 200 del 7 no-vembre 2019 si è espresso aseguito di una richiesta di rie-same su un provvedimento didiniego di una richiesta di ac-cesso civico, avente ad oggettole copie degli elaborati delleprove scritte, dei verbali dicorrezione e dei curriculumvitae di tutti i partecipanti auna procedura concorsualeper un dottorato di ricerca.L’Università ha respintol’istanza di accesso civico so-stenendo che l’ostensione deicurricula dei candidati e deglielaborati da questi redattinell’ambito della proceduraconcorsuale potrebbe arrecareun pregiudizio concreto ai datipersonali degli stessi. Difattiil curriculum vitae è finaliz-zato a presentare il candidatonon solo in relazione al per-corso studiorum, ma anche alpercorso personale, indicandoattitudini anche attraversol’eventuale adesione ad asso-ciazioni. Peraltro, la presenzadei curriculum vitae di dati einformazioni dettagliate degliinteressati rende particolar-mente difficile l’anonimizza-zione del documento. D’altrocanto, motiva l’ente universi-tario, anche l’elaborato scrittoè indicativo di moltepliciaspetti di natura personale

circa le caratteristiche indivi-duali, relative alla prepara-zione professionale, allacultura, alle capacità espres-sive, o al carattere del candi-dato, aspetti suscettibili divalutazione nella selezione deipartecipanti. Infine, conside-rata la non accordata accessi-bilità ai curricula e aglielaborati scritti l’ente consi-dera parimenti inaccessibili iverbali di correzione deglistessi. Il Garante con il suin-dicato parere aderisce alla de-cisione di diniego dell’accessoin questione adducendo variemotivazioni e confermando ilprecedente orientamento inmateria di accesso civico aglielaborati scritti e/o a curriculavitae dei candidati ad un con-corso pubblico (cfr. pareri n.162 del 30 marzo 2017; n. 246del 24 maggio 2017; n. 366 del7 settembre 2017; n. 433 del26 ottobre 2017). In primo luogo gli elaboratiscritti di un concorso pubblico,in generale, sono indicativi dimolteplici aspetti di naturapersonale circa le caratteristi-che individuali valutabili aifini della selezione dei parte-cipanti, quali la preparazioneprofessionale, la cultura, le ca-pacità di espressione, il carat-tere del candidato. Inoltre, aseconda della traccia sottopo-sta, il contenuto degli elabo-rati potrebbe rivelare anche

informazioni e convinzioni chepossono rientrare nelle «cate-gorie particolari di dati perso-nali» di cui all’art. 9, par. 1,del Regolamento (si pensi aelaborati dai quali potrebberoevincersi opinioni politiche oconvinzioni filosofiche). Analogamente il Garante os-serva che i contenuti inseritinel curriculum vitae sono mol-teplici e la relativa ostensionepuò consentire l’accesso a nu-merosi dati (es.: nominativo,data e luogo di nascita, resi-denza, telefono, e-mail, nazio-nalità) e informazioni dicarattere personale (es.: espe-rienze e competenze professio-

nali, istruzione e formazione,competenze comunicative, or-ganizzative e gestionali, pub-blicazioni, progetti, conferenze,riconoscimenti e premi, appar-tenenza a gruppi/associazioni,referenze), che per motivi in-dividuali non sempre si desi-dera portare a conoscenza disoggetti estranei. Tenuto quindi conto che, aisensi dell’art. 3, comma 1, deld.lgs. n. 33/2013, «Tutti i do-cumenti, le informazioni e idati oggetto di accesso civico[…] sono pubblici e chiunqueha diritto di conoscerli, difruirne gratuitamente, e diutilizzarli e riutilizzarli ai

sensi dell’articolo 7», pur nelrispetto dei limiti derivantidalla normativa in materia ditrattamento dei dati personaliper ogni ulteriore tratta-mento, l’ostensione dei docu-menti richiesti è suscettibiledi determinare, a secondadelle ipotesi e del contesto incui possono essere utilizzatida terzi, proprio quel pregiu-dizio concreto alla tuteladella protezione dei dati per-sonali previsto dall’art. 5-bis,comma 2, lett. a), del citatodecreto. Pertanto, ai sensidella normativa vigente edelle indicazioni contenutenelle Linee-guida dell’ANACin materia, visto il particolareregime di pubblicità dei docu-menti oggetti di accesso ci-vico, il Garante ritiene chel’amministrazione abbia cor-rettamente respinto l’accessocivico in questione, conside-rata la natura dei dati perso-nali coinvolti. Al contempo precisa che restasalva la possibilità perl’istante di accedere alla pre-detta documentazione, lad-dove dimostri l’esistenza di«un interesse diretto, con-creto e attuale, corrispon-dente ad una situazionegiuridicamente tutelata e col-legata al documento al qualeè chiesto l’accesso», ai sensidegli artt. 22 ss. della l. n.241/1990.

Viaggio nelle leggi ambientali

Gli elaborati scritti ed il curriculum vitaenell’ambito di una procedura concorsuale

È riconosciuto legittimo il diniego dell’istanza di accesso civico a tutela dei dati personali

Cristina Abbrunzo

Ogni anno nel mondo fini-scono nella spazzatura 1,3miliardi di tonnellate di cibo,pari a un terzo della produ-zione globale: a dirlo è la Fon-dazione Barilla Center forFood e Nutrition, secondo cuilo spreco alimentare in Italiaè di ben 65 Kg di cibo l’annopro capite equivalenti circa a15 miliardi di euro. Niente scuse, dunque, per uncomportamento negativo sottotanti punti di vista; econo-mico, etico (basterebbe unquarto del cibo sprecato a li-vello globale per risolvere ilproblema della fame nelmondo) e ambientale, perchésecondo Ispra lo spreco ali-mentare genera anche 3,3 mi-liardi di tonnellate di CO2l’anno. Per far fronte a questopreoccupante bilancio, oggi -nell’epoca 2.0. - possiamoquantomeno contare sul-l’aiuto dell’innovazione e dellatecnologia.Lo sanno bene i giovani che,negli ultimi anni, hanno svi-luppato interessanti applica-zioni e dato vita a start upproprio con l’obiettivo di aiu-tare ristoratori, consumatorie produttori ad evitare glisprechi, scambiando, donandoe rivedendo le eccedenze econtribuendo alla crescita diuna cultura di sostenibilità. Dalla piattaforma che fa in-contrare commercianti e con-sumatori per vendere a prezziridotti sia i prodotti in sca-denza che quelli freschi rima-sti invenduti in giornata,all’applicazione che segnala ledate di scadenza degli ali-menti che abbiamo in frigo:sono tante le possibilità che larete ci offre per non sprecarenulla. Scopriamo più da vi-cino alcune delle app contro lospreco alimentare tra le piùutilizzate e proviamo a capireun po' meglio come funzio-nano.BRING THE FOOD. Bring The Food è un’app svi-luppata dai ricercatori dellaFondazione Bruno Kessler diTrento in collaborazione conFondazione Banco Alimen-tare con l’obiettivo di recupe-rare le eccedenze alimentari

della piccola e grande distri-buzione, delle mense e del set-tore della ristorazione permetterle a disposizione diOnlus ed enti caritatevoli che,a sua volta, si occupano di do-narlo a chi ne ha più bisogno. Ognuno può iscriversi comepotenziale donatore di ali-menti o come potenziale entebeneficiario.AVANZI POPOLO 2.0. Sulla community online diAvanzi Popolo 2.0 ci si scam-bia cibo vicino alla scadenza,quando l'utente si accorge chenon sarà in grado di consu-marlo. Si scatta la foto al ciboda condividere, si posta sulsito e si attende la risposta diqualcuno interessato adaverlo. Gli utenti possono es-sere sia privati che commer-cianti attenti a non sprecarecibo.MY FOODY. Raccoglie tutte le offerte“scontate” dei supermercatiCoop e U2: basta cliccare suun punto vendita per ottenerel’elenco delle svendite dell’ul-tim’ora, con il prezzo. Unamappa semplifica la ricerca: isegnaposto gialli indicano checi sono offerte in corso, quellibianchi che invece al mo-mento non ce ne sono. Le of-ferte non si limitano aiprodotti prossimi alla sca-denza, ma anche a quelli condifetti di confezionamento,che pure nei supermercatinon mancano.BRING. Uno dei principali fattori cheporta a buttare cibo nellaspazzatura, è quello di acqui-starne troppo. La famosa lista della spesa èdiventata tecnologica: l’apppiù famosa è questa, che per-mette di creare una lista econdividerla con tutta la fa-

miglia (o i coinquilini), inmodo che ciascuno scrivaquello di cui ha bisogno o lospunti se già acquistato inmodo da evitare doppioni. Disponibile gratuitamente suGoogle Play e App Store.PUCCI FRIGO. Anche questa è molto utileper evitare gli sprechi casalin-ghi: ogni volta che si fa laspesa, si registrano i cibisull’app con la loro data discadenza, e questa li terràmonitorati al posto nostro.Ogni mattina si ricevono no-tifiche che ricordano qualistanno per scadere, in mododa consumarli a breve; è pos-sibile anche suddividere i variprodotti per zona di conserva-zione, come frigo, freezer, di-spensa. Gratuita, disponibileper Android.Arriva adesso, poi, finalmenteanche in Italia, una praticis-sima app dai numeri record:TOO GOOD TO GO.Presente in 13 Paesi d’Europacon 16 milioni di utenti, conoltre 34mila negozi aderenti epiù 24 milioni di Magic Boxvendute, la TGTG è nelle

prime posizioni della classi-fica delle app più scaricate. Nata in Danimarca nel 2015da un’idea di Mette Lykke,quest’app fa di “Troppo buonoper essere buttato” il suo pro-gramma di azione. Come? Permettendo a bar, ri-storanti, forni, pasticcerie, su-permercati ed hotel direcuperare e vendere online aprezzi da last minute il ciboinvenduto in “box” che pos-sono costare tra i 2 e i 6 europer un pasto. Per comprare iprodotti basta geolocalizzarsi,trovare un negozio aderente,ordinare la Magic Box, pagaree andarla a ritirare.In Italia, TOO GOOD TOGO, da aprile è stata già lan-ciata ufficialmente in 10 città(Milano, Roma, Torino, Bolo-gna, Firenze, Verona, Trieste,Genova, Bergamo, Perugia). Sono già oltre 1.700 i negoziaderenti e oltre 130mila leMagic Box vendute: ognigiorno viene acquistato in

media oltre l’80% delle MagicBox rese disponibili dai com-mercianti. Napoli è l’ultima piazza su cuiToo Good To Go è arrivato,conquistando già 70 locali,pronti a unirsi nella lotta allospreco. Nel campo pane e pizzahanno detto sì al progetto:Isabella De Cham PizzaFritta, Mammami’ Neapoli-tan Food, Pizzeria da Concet-tina ai Tre Santi, Fattoriadegli Esposti, La Fragranza,Antica Forneria Molettieri,La Panetteria Di Nonna Re-scigno – Vomero, PanificioAnema e Core, Pintauro, Pa-sticceria Il Fornaio D&V.Tra i ristoranti aderiscono:Vecchia Napoli e Casa de Ri-naldi. Tra le caffetterie napoletaneci sono: Lorema Caffè, Baba-dook Cafe, Moccia Bar Rei,#Lovefor Nu Cafè, Cioccolatie Caffè, Gran Caffè Del Gesù,L’Angolo del Caffè, PH café.

In viaggio tra le migliori app contro lo spreco alimentare

Innovazione e tecnologia a servizio della sostenibilità

FORME DI MISERIA E CONTRO-MISERIAMi affaccio e vedo una grande palazzina ricoperta di nuvole azzurre

Sono stanco di impersonare ilbravo cittadino, tutto casachiesa e lavoro, mi annoio an-cora di più a fare il trogloditametropolitano. Mi domando sesia rimasto in me un briciolo diumanità visto che il più dellevolte non mi guardate manco infaccia, e, se proprio siete co-stretti a rivolgermi un saluto oqualche parola, lo fate emet-tendo suoni incomprensibili egutturali. Ma alla fine, dopoaver letto Il Condominio diJ.G.Ballard prendo vigore e conla forza che mi deriva,rompo ilegacci che mi tenevano legati aquesta costruzione nevrotica.Mi affaccio oltre il portone o, sevolete, oltre la siepe, e cosavedo? Un caseggiato grande,molto ma molto più grande, sol-cato da strade, punteggiato diparchi e ricoperto di cielo.Come se avessi visto per laprima volta quel luogo, poso lamia clava improvvisata e miavvio a lenti passi ad esplorareil Condominio Terra. Ballard,così descrive il suo futuristicocondominio. Siamo in una Lon-dra contemporanea, nuovoquartiere residenziale, costi-tuito da cinque palazzi di qua-

ranta piani con mille apparta-menti, per un totale di duemilaabitanti. C’è una marcata stra-tificazione sociale, con i ceti piùbassi ai piani inferiori dell’edi-ficio, e via via che si sale sipassa alle famiglie più facoltoseed influenti, fino a toccare l’at-tico, abitato da pochi eletti.L’atmosfera è gaia, per i condò-mini ogni scusa è buona per in-contrarsi ora in unappartamento ora in un altroper festeggiare. Un’atmosferatroppo allegra e spensierata peressere normale. Le feste, pro-prio come quelle dei romanidell’età della decadenza, diven-gono sempre più eccessive e di-sinvolte. Giorno dopo giorno sisvela la vera natura delle per-sone, nascosta sotto il velo delsuccesso sociale e del perbeni-smo. Il palazzo inizia ad amma-larsi, nonostante sia stato benprogettato e razionalizzato finnei più minimi particolari... oforse proprio per questo. Ascen-sori bloccati, black-out serpeg-gianti che lasciano nel buiopiani interi, spazzatura che siaccumula nei corridoi. La gentesi rassegna e tollera gli incon-venienti, pagando volentieri

questo piccolo pedaggio pur divivere nell’ultima meravigliapartorita da una civiltà al-l’acme del progresso. Allo stessomodo vengono accettati la de-generazione e lo sfaldamentodei rapporti umani o forse sem-plicemente nessuno se ne ac-corge. Si formano clan costituitida qualche decina di inquilini.All’inizio i gruppi avversari siscambiano dispetti, alla stre-gua di adolescenti un po’ troppocresciuti e indisciplinati, poi lemani si fanno più pesanti evengono organizzate vere e pro-prie spedizioni punitive. Comeun utero di cemento, il gratta-cielo pian piano con la sua mi-steriosa energia fa passare agliuomini il desiderio di uscire nelmondo esterno. Le scaramuccesi fanno sempre più pesanti e irapporti tra inquilini semprepiù tesi ed ambigui. Violenza esopraffazione divengono nonsolo abituali, ma persino l’unicamodalità riconosciuta di socia-lizzazione. In questa sorta diFar West portato alle estremeconseguenze ognuno si fa giu-stizia da sé. Non c’è alcun li-mite, alcuna morale, non c’èdistinzione tra buoni e cattivi,

c’è soltanto la libera manifesta-zione degli istinti primordiali.Epica è la risalita attraversol’edificio da parte di uno degliinquilini, un giornalista riso-luto a fare un coraggioso repor-tage su quanto sta accadendonel condominio. Nonostante ladirezione del suo percorso, chepunta deciso verso i piani alti,la sua rappresenta una vera epropria discesa agli inferi.Un’operazione che normal-mente avrebbe richiesto pocopiù di un minuto in ascensoreora necessita di numerose sostee tappe strategiche, tra barri-cate, scale bloccate e devasta-zioni di ogni genere. Moltiappartamenti sono disabitati esconvolti come fosse passato untornado e dietro ogni ombra sicela un pericolo. I bisogni degliindividui si riducono a tre: so-pravvivenza, sesso e potere. Etagliati gli ultimi ponti conl’esterno, il saccheggio è l’unicarisorsa rimasta. Perfino i clanalla fine si smembrano, la-sciando spazio ad un individua-lismo diventato selvaggio.Poche settimane ci separanodai cittadini modello che si sonostabiliti nel grattacielo, con

tanto di automobili, cani e frul-latori, ma è come fossimo abordo di una macchina deltempo che ci ha portati indietrodi decine di migliaia di anni.L’unico filo che lega presente epassato è la produzione gene-rosa ed incessante di rifiuti. E’ad notare come, nonostantemolti inquilini possiedanoarmi, nessuno abbia mai spa-rato un solo colpo. È certa-mente molto più soddisfacenteusare le proprie mani, la pro-pria fantasia, la gamba di untavolo mezza bruciacchiata persfogare i propri istinti più sin-ceri su chi ci capita a tiro. Hosempre considerato il fai da tevoluttuosamente stimolante.

È ancora possibile immaginareun mondo altro rispetto aquello governato dal pensierounico neoliberista? E se sì,quale strada si può percorrereper scardinare il sistema?Come deve essere un politico altempo della crisi che stiamo vi-vendo: un bravo ragioniere chegestisce i pochi spiccioli che ha,secondo la norma e la giuri-sprudenza o piuttosto un ecci-tatore creativo tutto proteso afare nascere una nuova idea dicittadinanza? Come può garan-tirci un futuro: presiedendoun'amministrazione impecca-bile ispirata al pareggio di bi-

lancio, o tessendo un pazientelavoro per formare nuovi citta-dini che abbiano il gusto dellapartecipazione, che ricerchino ilbene comune, che abbiano unospiccato senso di comunità, chesi sentano ognuno responsabiledi tutto? Terzo settore, rivolu-zione digitale, retoriche verdi,dei diritti o del progresso sonosolo dei mezzucci che ci hannoportato fuori strada, quando in-vece serve recuperare una vi-sione antica: il conflitto diclasse come motore per cam-biare il sistema. Una eccitanterisposta, alle mie domande, mela fornisce Sandro Bozzolo in:

“Un sindaco fuori del comuneLa democrazia partecipativaesiste. Storia di Antanas Moc-kus, Supercittadino di Bogotà”.Antanas Mockus, certo che unacomunità opera e funzionabene se tutti i suoi componentihanno introiettato un codicemorale e sociale ispirato a par-tecipazione e rispetto, ha vis-suto il suo doppio mandato disindaco di Bogotà come peda-gogo più che come amministra-tore, ecco dei piccoli esempi: ivigili urbani, li ha sostituiti condei clown, si è mostrato nudo intelevisione per provare che sipuò fare la doccia in tre minuti.Insomma insegna che la poli-tica, quando è in grado di met-tersi in gioco, ha un solomandato: restituire potere aicittadini, così da poter stravol-gere gli schemi. Alimentando lapartecipazione dei cittadini allescelte amministrative e politi-che, il sindaco di Bogotà ha spe-rimentato con successo ilgoverno orizzontale, mostrandoqual è la strada da percorrereper riuscire a sovvertire la

piazza concreta o simulata doveavviene il confronto politico e siforma l'opinione pubblica e so-prattutto ha mostrato, conchiarezza, quali sono gli stru-menti per promuovere cambia-mento politico e culturale.Camminare per la strada epoter esporre un cartellinorosso o un pollice verso al con-cittadino che si rende protago-nista di una violazione di leggeo di un comportamento incivileè una prerogativa, di cui i bogo-tani diventano orgogliosi. E aNola, in Italia? Sono possibiliesperimenti del genere? Sì.Anzi, sono già stati compiuti,spesso inconsapevolmente, apartire dal livello locale. Sipensi alle numerose esperienzedei Comuni virtuosi e dellaRete dei comuni solidali, chepraticano il cambiamento dalbasso attraverso una nuova vi-sione della politica locale, par-tecipata, attenta al territorio,all'integrazione. Oppure al po-polo dell'acqua pubblica che,dopo decenni di fallimenti dellostrumento referendario, ha

riaffermato la preminenza del-l'interesse pubblico rispetto aquello del profitto e del mer-cato. Oppure ancora alla mi-riade di movimentiambientalisti, liste civiche, co-mitati a difesa dei beni comuniche potrebbero dare vita a unanuova marea civica ed ecologi-sta italiana. Una moltitudinedispersa in attesa di un detona-tore che sappia metterli in con-nessione l'uno con l'altra. Eallora? Quali risposte dare inuno scenario dove regna so-vrano il raggrupparsi per plo-toni di esserini che vicono eagiscono come la somma ditante soggettività. In fondo,torna il vecchio refrain, bisognaripartire da comunità e sovra-nità, dalle risposte che arrivanodai luoghi, dai compagni e dallecompagne che sono esclusi daiflussi finanziari/tecnologici in-ternazionali. Stiamo vivendo lospazio in cui la speranza s' èeclissata la caduta dei mercatinon ha causato rivoluzioni, mal’intrecciarsi di meschinità eprofezie a basso prezzo.

Il giro del mondo in quaranta piani per mille appartamenti

a cura di Andrea Tafuro

L’Apocalisse è lontana, perchè un altro mondo è possibile: la storia di Antanas

Fino al 2 febbraio 2020““Il Presepe poliscenico del Santuario della Madonna dell'Arco”A Sant’Anastasia (NA)

Il 21 e il 22 dicembre 2019“Montemiletto: La Nascita” A Montaperto, Montemiletto (AV)

Il 21, 26, 29 dicembre 2019 e 4 Gennaio 2020“Il Presepe Vivente”A Campora – Agerola (NA)

Il 21 e 22 e il 28 e 29 dicembre 2019“Il Presepe Vivente”A Casola di Napoli

Il 26 dicembre 2019“Il Presepe Vivente”

A Grazzanise (CE )

Il 26 dicembre 2019“Il Presepe Vivente Borgo Maielli”

A Santa Maria a Vico (CE)

Il 26 e il 27 dicembre 2019“Il Presepe Vivente di Cimitile”A Nola (NA)

Dal 26 al 29 dicembre 2019“Il Presepe Vivente”A Barra (NA)

Dal 26 al 29 dicembre 2019 e l’1, 4 e 6 gennaio 2020“Grande Presepe Vivente”A Cava De Tirreni (SA)

Dal 26 al 29 dicembre 2019“Il Presepe Vivente nella Grotta di San Michele”A Camigliano (CE)

I Presepi Viventi in CampaniaDal 26 al 29 dicembre 2019 e dal 4 al 6 gennaio 2020 “Presepe Vivente a Pandola”A Mercato San Severino (SA)

Il 26, 28 e 29 dicembre 2019 e 1, dal 3 al 6 gennaio 2020“Il Presepe Vivente”Nel Borgo di Caprile – Gragnano (NA)

II 27 e 28 dicembre 2019“Il Presepe Vivente nel Borgo Medievale” A Prata Sannita (BN)

Dal 27 al 29 dicembre 2019“Il Presepe Vivente”A Scafati (SA)

Dal 27 al 29 dicembre 2019“Il Presepe Vivente”A Pietrelcina (BN)

Dal 27 al 29 dicembre 2019 e dal 3 al 5 gennaio 2020“Il Presepe Vivente Napoletano Folklorico”A Torre Annunziata (NA)

Dal 27 al 29 dicembre 2019 e dal 3 al 5 gennaio 2020“Il Presepe Vivente Napoletano Folklorico”A Torre Annunziata (NA)

IL 28 e 29 dicembre 2019 e il 5 e 6 gennaio 2020“Il Presepe Vivente del 700 Napoletano”A Vaccheria di Caserta (CE)

Il 28 e il 29 dicembre 2019“Il Presepe Vivente all'Arenaccia”A Napoli

Il 4 e il 5 gennaio 2020“Il Presepe nel Presepe”A Morcone (BN)