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DINOSAURI Le origini Collocazione temporale Distinzione Dinosauro “Ciro” Estinzione SAURISCHI ORNITISCHI CARNIVORI ERBIVORI

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DINOSAURI

DINOSAURI• Le origini

• Collocazione temporale

• Distinzione

• Dinosauro “Ciro”

• Estinzione

SAURISCHI

ORNITISCH

I

CARNIVOR

I

ERBIVORI

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LE ORIGINILE ORIGINISe andiamo a ricercare gli antenati dei dinosauri troviamo che il dinosauro più primitivo che si

conosca, l'Eoraptor, è vissuto in Argentina 225 milioni di anni fa. Aveva le dimensioni di un cane, era

bipede, e i suoi denti ricurvi e seghettati, suggeriscono che si trattasse di un feroce predatore. Le sue

vittime erano probabilmente piccoli vertebrati. I dinosauri hanno tre caratteristiche che, nel loro

insieme, li contraddistinguono da tutti gli altri rettili. Sono vissuti in un'era precisa, compresa tra i

225-230 milioni e i 65 milioni di anni fa. Cioè nel Mesozoico (un'era suddivisa in tre periodi, il

Triassico, il Giurassico e il Cretaceo). I dinosauri erano tutti terrestri, pertanto non volavano né

vivevano nei mari. I rettili volanti (Pterosauri) e i rettili marini dal collo lunghissimo (Plesiosauri) non

erano dinosauri. La particolarità che differenzia davvero i dinosauri da tutti gli altri rettili è la

disposizione delle zampe. I dinosauri sia bipedi che quadrupedi, sia erbivori che carnivori, avevano le

zampe disposte verticalmente sotto il corpo, il ventre non toccava mai il terreno e neanche la coda. I

coccodrilli, i varani, le lucertole e tutti gli altri rettili invece hanno le zampe disposte ad angolo. I

"gomiti" e le "ginocchia" sono piegati e puntano verso l'esterno del corpo, di conseguenza il ventre

poggia per terra quando l'animale è fermo.

Pterosauri

Plesiosauri

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TRIASSICO GIURASSICO

65 milioni di anni fa

MESOZOICO

circa 160 milioni di anni

230 milioni di anni fa

(durata)

(inizio) (fine)

COLLOCAZIONE

TEMPORALECOLLOCAZIONE

TEMPORALE

BACK

CRETACEO

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MESOZOICOMESOZOICO

BACK

All'inizio dell'Era Mesozoica la fisionomia del nostro pianeta che usciva da una grave catastrofe che

aveva distrutto molte specie vegetali ed animali, era molto diversa : esisteva un solo vastissimo

continente, la Pangea circondato da un assai più vasto oceano, la Pantalassa. La Pangea, molto

frastagliata ai bordi, era qua e là coperta da mari epicontinentali che assicuravano un clima alquanto

uniforme e caldo a tutte le latitudini. La vegetazione costituita da Pteridofite e Gimnosperme si

estendeva ormai ben oltre le lagune, proteggendo così contro l'erosione ampie superfici e favorendo la

formazione di vari tipi di suolo.  Molti erano ormai gli organismi capaci di degradare la massa di

legname che si andava accumulando, tuttavia ciò non frenava, anzi favoriva, l'aumento della biomassa

vegetale. Le faune terrestri, costituite soprattutto da Vertebrati e Artropodi, crescevano e si

differenziavano a loro volta. Simile calmo rigoglio è durato per i due primi periodi del Mesozoico, il Trias

(o Triassico) e il Giurese (o Giurassico), per circa cento milioni di anni. Poi, durante il Cretaceo, terzo e

ultimo periodo, la situazione ha cambiato molto, sia pure gradatamente. La Pangea si andava

smembrando in continenti più piccoli, sorgevano nuove grandi catene di montagne, mentre il clima oltre

a farsi più rigido si andava differenziando in fasce che seguivano i paralleli . Le Angiosperme, comparse

piuttosto nascostamente, hanno soverchiato le Gimnosperme e le Pteridofite componendo nuovi tipi di

foreste e praterie, mentre tra i Vertebrati terrestri,  Mammiferi e Uccelli si preparano a sostituire i

Rettili.

AngiospermePteridofite Gimnosperme

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DISTINZIONEDISTINZIONETutte le specie conosciute (oltre 300) rientrano in due grosse categorie: i

Saurischi e gli Ornitischi. La differenza tra questi due gruppi sta nella

diversa posizione delle ossa pubiche del bacino; i Saurischi, quasi tutti

carnivori, hanno l'osso pubico rivolto in avanti (tipico dei rettili) e gli

Ornitischi, tutti erbivori, lo hanno rivolto all'indietro e parallelo all'ischio

(come sarà poi quello degli uccelli).

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SAURISCHISAURISCHILa caratteristica distintiva dei saurischi era una struttura del bacino simile a quella degli attuali

sauri (da cui il nome di saurischi), vale a dire con l’osso pubico rivolto in avanti e l’ischio rivolto

all’indietro; si differenziavano quindi dagli ornitischi, i membri dell’altro ordine di dinosauri, che

avevano l’osso pubico e l’ischio entrambi rivolti all’indietro, come gli attuali uccelli. Comparsi nel

corso del Triassico, circa 200 milioni di anni fa, i dinosauri saurischi si diversificarono notevolmente,

comprendendo sia forme erbivore sia carnivore; in particolare, diedero vita a due grandi gruppi:

quello dei sauropodomorfi (dinosauri di enormi dimensioni, quadrupedi ed erbivori) e quello dei

teropodi (carnivori e predatori, spesso di enormi dimensioni). I primi comprendevano forme

quadrupedi erbivore o onnivore, di grossa mole, come Diplodocus, due dei più grandi dinosauri mai

esistiti; i secondi erano agili carnivori bipedi, come il feroce Tyrannosaurus. Fu proprio da un ramo

di teropodi che si staccò la linea evolutiva che, attraverso l’ Archaeopteryx, portò agli uccelli.

  

ArchaeopteryxDiplodocus

BACKTyrannosaurus

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ORNITISCHIORNITISCHILa caratteristica distintiva degli ornitischi era una struttura del bacino simile a quella degli

uccelli (da cui il nome), con l’osso pubico e l’ischio entrambi rivolti all’indietro. Erano quindi

diversi dai dinosauri saurischi, che avevano l’osso pubico rivolto in avanti. Comparsi circa 195

milioni di anni fa, all’inizio del Giurassico, gli ornitischi erano esclusivamente erbivori. Avevano

un cranio massiccio e denti allineati ai lati delle fauci, la cui parte anteriore era trasformata in

un becco corneo, una sorta di osso predentario probabilmente usato per strappare la

vegetazione. Alcuni avevano il cranio irrobustito da grosse cupole ossee (Pachicephalosaurus),

da collari ossei e corna (Triceratops e Stiracosaurus), altri da spine e placche dorsali

(Stegosaurus).

PachicephalosaurusStegosaurus Stiracosaurus

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CARNIVORICARNIVORIQuando parliamo delle tecniche di caccia e di aggressione dei

Teropodi, i terribili dinosauri carnivori bipedi, è immediato pensare

al Tirannosauro. E’ immaginabile il tipo di impatto che doveva

prodursi quando uno di essi, del peso di due o tre tonnellate,

piombava sulla sua preda a una velocità di 25-30 Km orari. La

potenza del suo morso doveva essere spaventosa; la seghettatura

dei denti sembrava essere studiata per una migliore penetrazione

nelle carni e per dare violenti strappi alle sue vittime. Chiunque

osservi lo scheletro di un Tirannosauro è colpito dalle sue zampe

anteriori, ridotte a veri e propri moncherini. E’ un caso raro fra i

dinosauri, quasi tutti gli altri Teropodi hanno braccia ben sviluppate

che dovevano servire al momento degli attacchi; gli arti anteriori

degli allo Sauri, predatori lunghi fino a 12 metri, erano provvisti di

tre artigli assai sviluppati e ricurvi. Nel panorama dei dinosauri uno

dei più sanguinosi predatori fu il Velociraptor. Più piccolo del

Tirannosauro, cacciava correndo assai velocemente sulle lunghe

zampe posteriori; nel folto delle foreste del Cretaceo inseguiva i

piccoli mammiferi e i dinosauri erbivori, che uccideva e divorava

senza pietà. I seppur mastodontici erbivori come i Diplodochi di 27

metri e i Brontosauri di 20 metri, e soprattutto i loro cuccioli,

dovevano essere facili vittime di questi temibili predatori.

L’estinzione di massa dei dinosauri carnivori seguì quella degli

erbivori; per qualche tempo i grandi predatori riuscirono a

sopravvivere mangiando le carcasse. A dare loro il colpo di grazia

furono le basse temperature ( i rettili sono animali a sangue freddo)

e i lunghi mesi al buio.

Velociraptor

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ERBIVORIERBIVORI

BACK

Per i grandi dinosauri erbivori le dimensioni costituivano

una sicura difesa. Quella del gigantismo è del resto una

strategia ancora attuale; è adottata dalle balene, dagli

elefanti e dagli ippopotami, che si sono trasformati in vere

e proprie "fortezze", troppo grandi per essere attaccate.

Tra i dinosauri, i Sauropodi, i dinosauri quadrupedi dal

collo lunghissimo (Diplodoco, Brontosauro) adottarono

proprio questa strategia, a scapito dell'agilità. Del resto

per il cibo di tipo vegetale l'agilità non è necessaria! Un

altro sistema difensivo escogitato fu quello di dotarsi di

una corazza. Lo Stegosauro, lungo la spina dorsale, aveva

una fila di placche ossee. La coda, robusta e poderosa,

presentava, all'estremità, ben quattro spuntoni con i quali

difendeva se stesso e i piccoli dalla minaccia dei carnivori.

Molti tipi di questi dinosauri erano diffusi in Asia e

nell'America del Nord, soprattutto nell'ultimo periodo, il

Cretaceo. Nei boschi e nelle pianure di quel periodo

vivevano animali che possedevano un aspetto

impressionante. Oltre alle notevoli dimensioni la loro testa

presentava spesso grosse corna ed uno scudo osseo a

forma di ventaglio. Il più noto di questi dinosauri era il

Triceratopo, paragonabile per le abitudini all'attuale

rinoceronte. Lo scopo di queste imponenti strutture

sembra che non fosse solo quello di proteggersi dai

carnivori, ma costituisse un modo per riconoscersi tra i

membri della stessa specie e per stabilire le varie

gerarchie all'interno del gruppo.

Brontosaurus

Triceratops

Triceratops

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DIPLODOCUSDIPLODOCUSGenere di dinosauri quadrupedi erbivori del tardo Giurassico. I reperti fossili rinvenuti in

Nord America indicano che l'animale visse tra 195 e 135 milioni di anni fa; di taglia

straordinariamente grande, raggiungeva i 30 m di lunghezza e i 12 m di altezza. Era

comunque relativamente snello e un po' meno massiccio del Brontosaurus, con cui era

imparentato; aveva collo e coda molto lunghi e camminava su quattro zampe. Il capo,

estremamente piccolo, conteneva un cervello di dimensioni paragonabili a quello di un

gatto; si ritiene quindi che esistesse un secondo centro nervoso a livello sacrale,

un’espansione del midollo spinale che coordinava le funzioni delle parti periferiche del

gigantesco corpo. Come per i dinosauri del genere Brachiosaurus, fino a non molto tempo

fa si riteneva che questi animali fossero adattati a una vita anfibia; i più recenti studi sui

fossili, invece, hanno rivelato che i diplodochi avevano zampe e sistema respiratorio più

adeguati per l’ambiente della terraferma. Il Diplodocus aveva un’alimentazione erbivora, e

i denti sottili di cui era dotato erano disposti in modo da fungere da rastrello per

raccogliere la vegetazione.

BACK

30 m

12 m

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TYRANNOSAURUSTYRANNOSAURUSIl Tirannosauro è stato uno dei carnivori terrestri più

grossi mai vissuti, e probabilmente il più grosso del

tardo Cretaceo. Si ritiene che il tirannosauro si sia

evoluto da saurischi carnivori molto più piccoli (i

Celurosauri, tra i quali figura il minuscolo

Compsognathus). Il tirannosauro aveva zampe anteriori

molto piccole, la cui funzione è ancora discussa. Sono

state avanzate le ipotesi che potessero avere una

qualche funzione nel far riassumere una posizione

eretta all‘ animale, in caso cadesse o si sdraiasse.

Un'altra ipotesi è che potessero servire per trattenere il

corpo della preda durante il pasto, rendendo più

agevole strappare grossi pezzi di carne. Le zampe

posteriori dei tirannosauri erano grandi e possenti, e

consentivano all'animale di mantenere una postura

eretta, bilanciandosi con la coda. Il tirannosauro aveva

una disposizione degli occhi frontale, come per tutti i

carnivori che si rispettino, per permettere una visione

binoculare che facilita la caccia. Questi dinosauri

avevano una coda pesante, per controbilanciare il peso

della testa. La bocca del tirannosauro era dotata di

circa 50 denti, lunghi fino a 15 centimetri, con una

radice quasi altrettanto estesa. Il peso dell'animale in

vita è stimato in circa 6 tonnellate. Si presume che i

tirannosauri femmine fossero più grandi dei

tirannosauri maschi. Recentemente è stata avanzata

l'ipotesi, piuttosto inverosimile, che potesse essere in

qualche misura dotato di penne e piume,

particolarmente negli stadi infantili.

Compsognathus

Confronto fra: Tirannosauro, uomo e Compsognathus

13m

30cm

5m

60cm

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ARCHAEOPTERYXARCHAEOPTERYXL'Archaeopteryx, che significa antiche ali, è il più antico uccello noto, i

cui fossili sono stati trovati in rocce del Giurassico superiore della

Baviera in Germania. I primi ritrovamenti risalgono al 1860, un anno

dopo la pubblicazione del libro di Charles Darwin “L'origine delle

specie”. Essi fornirono un perfetto esempio di "anello mancante" nella

catena dell'evoluzione, dati i caratteri intermedi di questo fossile, che

combina strutture rettiliane ed aviane. Lo scheletro di Archaeopteryx si

presenta molto simile a quello di piccoli dinosauri come il

Compsognathus. Esso, lungo 30-60 cm, ha tra i caratteri rettiliani, una

lunga coda sostenuta da vertebre, la mano con tre dita separate e

dotate di artigli e mascelle provviste di numerosi denti. Tuttavia, la

conservazione eccezionale dei fossili permette di distinguere senza

ombra di dubbio la presenza di penne che formano vere e proprie ali.

Attualmente sono noti dieci esemplari di Archaeopteryx, non tutti

completi, ma tutti provenienti dalla zona di Solnhofen, in Germania,

dove affiora il cosiddetto calcare litografico, una roccia sedimentaria a

grana finissima di età giurassica che conserva anche i resti di strutture

non mineralizzate, come le penne. L'Archaeopteryx si nutriva

principalmente di insetti, pesci e vermi.

Fossile di Archaeopteryx

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STEGOSAURUSSTEGOSAURUS

BACK

Genere di dinosauri erbivori vissuti nel Giurassico superiore. I fossili, piuttosto rari, sono

stati trovati principalmente in Nord America. Lunghi circa 6 m, alti 3 m e con un peso di 2

t, questi animali erano caratterizzati da una serie di grandi piastre ossee triangolari

inserite lungo l'arcuata colonna vertebrale; la loro funzione, oltre che difensiva, era

legata probabilmente alla regolazione della temperatura corporea: percorse da una fitta

rete di vasi sanguigni, infatti, potevano fungere da superficie di scambio termico con

l’ambiente. Gli stegosauri erano animali quadrupedi, con zampe posteriori due volte più

lunghe di quelle anteriori; la testa era notevolmente piccola rispetto al corpo e la coda

era dotata di lunghe spine; queste ultime, di numero variabile a seconda delle specie,

sono state adottate come criterio di classificazione: la specie Stegosaurus ungulatus, ad

esempio, era dotata di 8 spine; Stegosaurus stenops, di 4 spine.

Stegosaurus stenops, 4 spineStegosaurus ungulatus, 8 spine

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STIRACOSAURUSSTIRACOSAURUS

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Genere di dinosauri erbivori vissuti nel tardo

Cretaceo, caratterizzato da un collare osseo munito

di lunghi aculei. La sua struttura era simile a quella

del triceratopo, a cui anche lo stiracosauro

apparteneva. Visse tra 75 e 65 milioni di anni fa e

fu uno degli ultimi generi a svilupparsi prima della

grande estinzione del Cretaceo. Era un animale di

grossa mole, munito di corna frontali e di un

robusto collare osseo contornato da lunghi aculei

rivolti all’indietro. Alto circa 1,8 m e lungo 5 m,

aveva struttura massiccia, zampe corte e robuste,

e coda tozza e appuntita. Era erbivoro e viveva

probabilmente in branchi. La sua struttura

corazzata gli permetteva di difendersi dai

predatori caricandoli, proprio come fanno oggi i

rinoceronti, a cui lo stiracosauro assomiglia.

5 m

1,80 m

Scheletro di Stiracosaurus

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PACHICEPHALOSAURUSPACHICEPHALOSAURUS

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I Pachicefalosauri sono un gruppo di dinosauri ornitischi del Cretaceo. Conosciuti anche con il nome di "dinosauri

dalla testa ossea", erano caratterizzati infatti dall'ispessimento delle ossa del cranio. In genere, i pachicefalosauri

non erano molto grossi. La loro lunghezza media si aggirava sui 2-3 metri, e si conoscono forme primitive come il

Micropachycephalosaurus che raggiungevano a malapena il mezzo metro di lunghezza, risultando così tra i più

piccoli dinosauri mai esistiti. Anche in questo gruppo, però, vi erano dei giganti: è il caso dello stesso

Pachycephalosaurus, il quale, doveva essere lungo più di cinque metri. All'interno del gruppo sono riconosciuti due

gruppi principali: gli Homalocephalidae e i veri Pachycephalosauridi. I primi, dotati di un cranio pressoché piatto,

erano considerati più primitivi, mentre i secondi avevano una vera e propria volta a cupola. Conosciuti solo nei

continenti settentrionali (un presunto pachicefalosauro del Madagascar, Majungatholus, è risultato essere un

dinosauro carnivoro inusuale), questi animali sono stati trovati quasi essenzialmente in terreni del Cretaceo

superiore del Montana, del Wyoming, dell'Alberta, della Cina e della Mongolia. I resti finora rinvenuti sono

largamente incompleti, e alcune regioni dello scheletro (ad esempio le mani) non sono conosciuti. I principali resti

ossei riguardano i crani corazzati, particolarmente duri e quindi facilmente fossilizzabili. Probabilmente i

pachicefalosauri erano caratteristici degli altipiani, luoghi poveri di corsi d'acqua che non permettevano una facile

fossilizzazione. Nonostante la grossa testa, questi dinosauri non erano molto intelligenti e il loro cervello era

piuttosto piccolo, anche se le parti relative al senso dell'olfatto erano sviluppate. I pachicefalosauri con molta

probabilità combattevano tra di loro a testate nel periodo degli accoppiamenti.

PachycephalosauroCranio di Pachycephalosauro:

si noti la “volta a cupola” del cranio

5-6 m

3 m

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Micropachycephalosaurus

50 cm

30 cm

Confronto tra uomo e Micropachycephalosaurus Micropachycephalosaurus

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MICROPACHICEFALOSAUROMICROPACHICEFALOSAURO

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Majungatholus: era un carnivoro

Confronto tra uomo e Majungatholus

6 m

2,50 m

1,80 m

Scheletro di Majungatholus

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MAJUNGATHOLUSMAJUNGATHOLUS

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VELOCIRAPTORVELOCIRAPTORIl Velociraptor, il cui nome significa "uccello rapace veloce" o "predatore

veloce", era un dinosauro vissuto circa 90 milioni di anni fa. Sembra che

sia stato un animale veloce e intelligente. Fino all'inizio del secolo

scorso, si pensava che i dinosauri fossero animali lenti e tardi; il

velociraptor, al contrario, era predisposto per la velocità e spiccava per

astuzia e strategia di caccia. I Velociraptor vissero nel Cretaceo, circa

80-85 milioni di anni fa. Dunque, solo 15 milioni di anni prima che i

dinosauri si estinguessero. Nel mondo di quel tempo faceva molto più

caldo di oggi, e non c'erano calotte polari: sulla terra vivevano piccoli

mammiferi e uccelli, piante fiorite e molti insetti simili a quelli del giorno

d'oggi. I Velociraptor vivevano in Asia. I fossili sono stati ritrovati in

Russia, Cina e Mongolia. Vivevano in posti caldissimi e sabbiosi, come i

deserti. Vicino ai ritrovamenti fossili vi erano all'epoca delle sorgenti

d'acqua. Probabilmente questi dinosauri vivevano vicino all'acqua e

aggredivano gli animali che andavano a bere. Il Velociraptor aveva la

testa allungata come quella di un coccodrillo e il muso piatto, con 26

denti molto taglienti; per la caccia un'unghia retrattile (cioè che si può

ritirare e nascondere) sul secondo dito della zampa posteriore. Il

Velociraptor misurava quasi tre metri di lunghezza (grazie alla

lunghissima coda), un metro e mezzo di altezza e pesava dai 50 ai 90

chili. La sua coda, che usava come timone, si poteva girare solo a destra

e a sinistra, non in alto e in basso. Il velociraptor era un formidabile e

agilissimo predatore, e quando camminava il collo prendeva la forma di

una S. Il Velociraptor era un dinosauro carnivoro che cacciava in branco.

Si pensa che fosse feroce e che attaccasse in gruppo anche prede molto

più grosse di lui. Molto spesso alle prede non restava scampo: il

Velociraptor, si sosteneva su una sola zampa posteriore e attaccava con

l'altra, usando la coda per tenersi in equilibrio durante la corsa.

L'assalto era il più delle volte letale, grazie all'aguzzo artiglio delle

zampe posteriori, con il quale colpiva le vittime nella parte della gola,

quella meno corazzata.

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Questo grande dinosauro quadrupede fa parte di un gruppo di erbivori chiamati sauropodi, la cui caratteristica

principale, oltre alle enormi dimensioni, era quella di avere il collo e la coda particolarmente lunghi. Il Brontosauro, in

particolare, con i suoi 21 metri di lunghezza e gli 8 di altezza, era decisamente rispettabile, ma altri giganti lo

superavano. Fossili di questo animale sono stati rinvenuti specialmente negli Stati Uniti. Il Brontosaurus era davvero

un animale imponente: non solo per la lunghezza, comunque del tutto rispettabile anche tra i sauropodi, quanto per

la costituzione: il corpo, infatti, era tra i più pesanti di tutti i diplodocidi, e il collo era formato da enormi vertebre.

Longitudinalmente, l'intero corpo di questo sauropode era probabilmente percorso da una serie di spine simili a

quelle dell'iguana. La testa era piccola e dotata di narici alla sommità del muso. I denti erano deboli e adatti a

strappare tenere foglie. Questo animale è stato il protagonista involontario di un clamoroso caso di identificazione

sbagliata di un fossile: quando Charles Marsh scoprì nel 1877 lo scheletro quasi completo, si accorse che mancava il

cranio dell'animale e, arbitrariamente, scelse un teschio dalla forma accorciata e robusta che era stato rinvenuto più

o meno nella stessa zona. Solo un secolo dopo due studiosi, McIntosh e Berman, si accorsero che il cranio di Marsh

apparteneva a un altro dinosauro, Camarasaurus ; il vero aspetto del cranio del Brontosauro nel frattempo rinvenuto

e dimenticato in un museo, era invece lungo e snello, simile a quello dell'affine Diplodocus. Anche la parte finale della

coda era stata basata su quella di Camarasaurus: ora si sa che il Brontosaurus possedeva, come tutti i diplodocidi,

una coda a frusta.

BRONTOSAURUSBRONTOSAURUS

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21 m

8 m

Scheletro di BrontosaurusBrontosaurus o ApatosaurusDiverse ricostruzioni del cranio

dell'Apatosaurus, la prima è quella considerata corretta

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TRICERATOPSTRICERATOPS

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Genere di dinosauri erbivori vissuti nel Cretaceo superiore, caratterizzati, come suggerisce

il nome, dalla presenza di tre corni frontali sul cranio. Il triceratopo faceva parte della

famiglia dei ceratopsidi, dotati di un becco corneo simile a quello dei pappagalli e, fatta

eccezione per quelli più antichi, di uno o più corni frontali e di una placca ossea sul dorso.

Nel caso del triceratopo, uno dei tre corni era collocato fra le narici e due nella regione

sopraorbitale. Visse nel tardo Cretaceo, tra 72 e 65 milioni di anni fa, fino alla grande

estinzione che cancellò tutti i dinosauri dalla Terra. Il triceratopo aveva una struttura

massiccia e robusta: lungo circa 9 m e alto 3 m, poteva pesare fino a 12 tonnellate; solo il

capo poteva raggiungere 3 m di lunghezza con il suo collare posteriore, che serviva

probabilmente per la difesa dai predatori e nei combattimenti tra maschi.

Scheletro di Triceratops Triceratops

3 m

9 m

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DINOSAURO “CIRO”DINOSAURO “CIRO”

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Nel sito di Pietraroja è avvenuta una delle scoperte più esaltanti della storia della Paleontologia italiana: quella di Ciro, piccolo

Dinosauro del Cretacico, rinvenuto in un pomeriggio d'inverno del 1980 da Giovanni Todesco e sua moglie. Solo nel 1993 Todesco,

vedendo Jurassic Park immaginò che il reperto, potesse avere affinità con i dinosauri, e così si mise immediatamente in contatto

con alcuni esperti che iniziarono a studiarlo. Il ritrovamento fu annunciato nel marzo del 1998 da Marco Signore, dell'Università di

Napoli, e Cristiano dal Sasso, del Museo di Storia Naturale di Milano, sulla rivista "Nature". Essi presentarono il primo studio

completo su questo straordinario ritrovamento che conferma la presenza in suolo italiano dei giganteschi sauri che dominarono la

Terra fino a 65 milioni di anni fa. Il nome scientifico di Ciro è "Scipionyx Samniticus", "Scipio" da Scipione Breislak, scopritore

dell'area fossilifera di Pietraroja; onyx, artiglio, per le tipiche zampe con cui il dinosauro afferrava le sue prede; Samniticus,

Sannita, per ricordare la regione in cui è avvenuto il rinvenimento. Scipionyx samniticus è un esemplare unico nella sua specie,

ossia una specie sconosciuta di dinosauro, probabilmente molto affine al Velociraptor. Questo piccolo dinosauro, per le

dimensioni del cranio con muso corto (scatola cranica troppo grande rispetto al resto del corpo con occhi enormi) e l'incompleta

ossificazione dello scheletro, doveva essere un immaturo, da poco uscito dall'uovo. Scipionyx presenta organi interni e fibre

muscolari: pur non essendo la prima volta che si rinvengono parti molli in Dinosauri fossili, il grado di preservazione di Ciro è

eccellente, così gli studiosi possono utilizzarlo per indagare anche su tutti gli aspetti della biologia dei Dinosauri che gli scheletri

non sono in grado di chiarire. Il livello scientifico della scoperta è tanto maggiore se si considera la giovanissima età

dell'esemplare, infatti fossili di animali tanto giovani sono piuttosto rari perché le loro ossa sono molto più fragili di quelle degli

adulti e, quindi, difficilmente si sono conservate fino ai giorni nostri. Dai resti di "Ciro", i paleontologi pensano di comprendere la

struttura familiare dei Dinosauri e le attenzioni che i genitori dedicavano ai piccoli. Lo "Scipionyx" che visse circa 113 milioni di

anni fa, misura 60 centimetri dal muso alla coda. Se "Ciro" fosse cresciuto avrebbe tuttavia raggiunto dimensioni ben maggiori:

secondo i paleontologi, gli adulti arrivavano ai 2 metri di lunghezza. Morì, forse perché travolto da un corso d'acqua che lo

seppellì nel fondo della palude durante un nubifragio.

Il dinosauro Ciro era lungo 60cm ma gli esemplari adulti arrivavano a 2m di lunghezza

Fossile di Scipionyx Samniticus

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ESTINZIONEESTINZIONE

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Alla fine dell’Era Mesozoica, circa 65 milioni di anni fa, tutti i dinosauri, dopo aver

dominato la Terra ben 170 milioni di anni, scompaiono improvvisamente. Sulla Terra si

produce un’immensa catastrofe che elimina tutti i dinosauri. Insieme ad essi si

estingue gran parte della vita, oltre che sulla terraferma anche nei mari e nei cieli.

Quale avvenimento o concatenazione di avvenimenti può aver causato questa

estinzione di massa? E’ un grande mistero della vita che appassiona da tempo gli

studiosi. Sulla scomparsa dei dinosauri sono state formulate molte ipotesi: alcune

bizzarre e improbabili, altre più convincenti.

L’ipotesi più accreditata è quella di un meteorite di 10 chilometri di diametro che avrebbe colpito il nostro pianeta a più di 100.000 Km/h all’altezza della penisola dello Yucatàn (Messico), formando sulla superficie un cratere di ben 150 chilometri di diametro. Questa collisione avrebbe provocato tempeste, maremoti e giganteschi incendi. Un’immensa nuvola di polvere sarebbe rimasta in cielo per anni provocando il crollo delle temperature. La fotosintesi, a causa della semioscurità, si sarebbe interrotta, di qui la morte delle piante, dei grossi dinosauri erbivori ed, a seguire dei carnivori. La realtà è che è stato ritrovato, nelle rocce datate 65 milioni di anni fa, un metallo raro sulla Terra ma molto abbondante nelle meteoriti (l’iridio), che si sarebbe potuto propagare grazie alla nube formatasi a causa dell’impatto.

La morte avvenuta dallo spazio?

• I dinosauri sarebbero diventati talmente grossi e maldestri da non riuscire a riprodursi.• Avrebbero avuto difficoltà respiratore a causa delle loro dimensioni• Piccoli mammiferi avrebbero mangiato tutte le loro uova. Tutte ipotesi poco convincenti e credibili.

Teorie fantastiche

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FINEFINE