Monica Temporiti a Statuto13

MONICA TEMPORITItra segno e di-segno

via statuto 13 20121 milano

[email protected] +39 02 36559443

in mostra presso la Galleria dal 14 al 27 Gennaio

orari di apertura al pubblicodal martedì al sabato dalle 11:00 alle 19:00

PROGETTO GRAFICOMaddalena Gesess

TESTI A CURA DIMassimiliano Bisazza

AUTORE DELLE OPEREMonica Temporiti

in copertinaMT_78/14/2201442x42 cmacrilico su tela

GALLERIA D’ ARTE CONTEMPORANEA

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Mentre Giulio Paolini dal 1960 opera esercizi di analitica intorno all’“oggetto” pittura, tela, superficie, colore; dal 1958 Robert Ryman istituisce una via analitica del cosiddetto “Siste-ma Arte” a partire dal “colore” bianco, implicante supporto, stesure, materiali, gestualità, spatole, pennelli.Oggi Monica Temporiti riflette l’esperienza pittorica del Minimalismo.L’unicità valoriale del colore è esperita in lei tramite la concretezza della stesura e la sua possibile fenomenologia. Anche questo passo sta sotto il segno dell’“oggettivizzazione” dell’esperienza artistica, solo che la pittura di questa giovane artista è assunta nel suo elemento essenziale, di colore/luce, seppur decida di non lasciar cadere la tradizione disegnativa sintetica e geometrizzata - si pensi alla lezione del Neoplasticismo in Olanda che si diffuse poi in tutto il mondo -.

TRA SEGNO E DI-SEGNO

While Giulio Paolini since 1960 exercises analytical work around the ‘’ object ‘painting, canvas, surface, color; 1958 Robert Ryman establishing an analytically the so-called “Art System” from “color” white, implying support, drafts, materials, gestures, spatulas, bru-shes.Today Monica Temporiti reflects the painting experience of Minimalism.The uniqueness of values of the color is experienced in her through the concreteness of writing and its possible phenomenology. Even this step is under the sign of ‘”objecti-fication” of the artistic experience, only that the painting of this young artist to make it assumed in its essential element, color / light, albeit decides not to drop the traditional draughtsmanship and synthetic geometrized - think the lesson of Neo in The Netherlands which then spread around the world -.

BETWEEN SIGN AND DESIGN

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Minimal Art had its beginnings in 1965, but today we see a clear recovery by those artists, also emerging, which are in this mode of expression their artistic figure.The term “Minimalism” was coined in 1965 by the philosopher Richard Wollheim English art. He speaks of “minimum harm reduction”, but in the sense of the artistic content, about work, where objects come into play at the limit of the real and indistinguishable from everyday reality, or forms and images with valences anonymous and impersonal. In this process there was one hand Duchamp with his lesson on ready made Reinhardt and the other due to reductionism and purism pictogram rico.Monica Temporiti is a talented young artist who observes these lessons of the past, see the artists followers of this important artistic movement such as Donald Judd, Frank Stel-la, Sol LeWitt, Barnett Newman, the same Giulio Paolini aforementioned and many other artists also found in Italy inside the Arte Povera theorized by Germano Celant, which immediately “winked” at international minimalism.Temporiti artist reinterprets therefore in a minimalist but very personal own way of per-ceiving the surrounding reality but conscious of maintaining a delicate taste addicted to compositional balance of his artistic works.What I perceive as curator of his exhibition in Milan is a desired sterility, wanted a detach-ment from the world, but not for lack of sensitivity, indeed, but: for resolute action to self protection.Despite the choice of expression is minimal, you immediately sense an attention to detail, the juxtaposition of color, the encounter of geometric lines denoting a deep aesthetic sen-se that I would attribute to the deep femininity - which is also reflected in his art-making - Monica Temporiti sensitive artist.

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La Minimal Art ebbe i suoi albori nel 1965 ma oggi assistiamo a una netta ripresa da parte di quegli artisti, anche emer- genti, che trovano in questa modalità espressiva la propria cifra artistica.Il termine “Minimalismo” fu coniato nel 1965 dal filosofo dell’arte inglese Richard Wollheim. Egli parla di “riduzione mini- male”, ma nel senso del contenuto artistico, a proposito di la-vori, dove entrano in gioco oggetti al limite del reale e indi- stinguibili dalla realtà quotidia-na, oppure forme e immagini con valenze anonime e impersonali. In questo processo si ebbe da un lato Duchamp con la sua lezione sui ready made e dall’altro Reinhardt grazie al riduzionismo e purismo pitto- rico.Monica Temporiti è una giovane artista talentuosa che osserva queste lezioni del passato si vedano gli artisti epigoni di questa importante corrente artistica come: Donald Judd, Frank Stella, Sol LeWitt, Barnett Newman, lo stesso Giulio Paolini sopraccitato e molti altri artisti riscontrabili in Italia anche all’interno dell’Arte Povera teorizzata da Germano Celant, che da subito ha “strizzato l’occhio” al minimalismo internazionale.Temporiti artista reinterpreta dunque in chiave minimalista ma del tutto personale il proprio modo di percepire la realtà circostante ma consapevole di mantenere un gusto dedito ai delicati equilibri compositivi dei suoi lavori artistici.Quanto percepisco in qualità di curatore della sua mostra milanese è una voluta asetticità, un voluto distacco dal mondo ma non per mancanza di sensibilità, anzi, tutt’altro: per una decisa azione di auto protezione.Nonostante la scelta espressiva sia minimal, si percepisce chiaramente un’attenzione al particolare, all’accostamento del colore, all’incontro delle linee geometriche che denota un profondo senso estetico che oserei attribuire alla profonda femminilità - che si evince anche nel suo fare arte - di Monica Temporiti artista sensibile.

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80x160 cmacrilico su tela

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MT_78/14/20201442x42 cmacrilico su tela

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56,5x56,5 cmacrilico su tela

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