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a Campagna Nastro Rosa, ideata nel 1989 negli Stati Uniti da Evelyn Lauder e promossa in 90 Nazioni, ha come obiettivo sensibilizzare un numero sem- pre più ampio di donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella, informando il pubblico fem- minile anche sugli stili di vita correttamente sani da adot- tare e sui necessari controlli diagnostici. Il cancro al seno colpisce 1 donna su 10. È il tumore più fre- quente nel sesso femminile e rappresenta il 25% di tutti i tumori che colpiscono le donne. Ha un’influenza più ele- vata sui soggetti che superano i 50 anni e si manifesta più raramente nelle donne under 30. Sebbene negli ultimi anni si sia registrata una costante ri- duzione dei decessi, il cancro al seno resta la prima causa di mortalità per tumore fra le donne, con un tasso di mor- talità del 17% di tutti i decessi per causa oncologica. La sua incidenza purtroppo è in costante crescita, tanto che si prevede che quest’anno verranno diagnosticati solo in Italia oltre 41.000 nuovi casi. Tra le cause si registra l’allun- gamento dell’età media della popolazione femminile e l’aumento dei fattori di rischio. Vincere la malattia è però possibile nella grande maggio- ranza dei casi, grazie soprattutto alla prevenzione e all’an- ticipazione diagnostica. Non è però ancora diffusa su tutto il territorio nazionale un’adeguata cultura dell’informa- zione preventiva in grado di permettere di abbassare i nu- meri delle persone colpite dalla malattia. La sfida è proprio quella di sensibilizzare le donne sull’im- portanza della prevenzione come primo passo per sconfig- gere la malattia. È per questa ragione che da diversi anni è stato scelto il mese di ottobre come simbolo alla lotta contro il cancro al seno, grazie a una campagna di informazione ideata dalla Lilt, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Per ogni donna la prevenzione deve essere sinonimo di pro- mozione del proprio benessere, della propria salute, ma anche della propria bellezza. Tante le iniziative che saranno realizzate, in provincia di Cuneo, durante il mese di ottobre: i 4 ambulatori (Cuneo, Alba, Mondovì e Saluzzo) della LILT, saranno a disposizione per visite senologiche. Per conoscere giorni e orari di apertura dell’ambulato- rio LILT più vicino, dove fare anche visite di controllo chiamare: Cuneo 0171697057, Alba 0173/290720, Mon- dovì 0174/41624, Saluzzo 0175/42344 o consultare il sito www.legatumoricuneo.it DALLA PREVENZIONE ALLA RICERCA PER VINCERE LA SOFFERENZA Supplemento al n° 2 del 2012 di Obiettivo Salute - Periodico di informazione sulla salute della LILT Sezione Provinciale di Cuneo - Direttore responsabile: Gianpaolo Marro - Redazione: Sergio Giraudo, Emma Mana, Elvio Russi - Segreteria: Via Meucci 34 - 12100 Cuneo - Tel. 0171.697057 - Poste italiane Spa - Sped. in Abb. Post. - DL 353/2003 (conv. in Legge 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 2, DCB/CN Questo numero è stato stampato in 6.000 copie inviate gratuitamente ai soci ed amici della LILT - NOI CON VOI - DONNA PER DONNA Autorizzazione del Tribunale di Cuneo n. 532 del 18.07.2000 - Grafica e stampa: Nuova Edify Srl (Cuneo) - NON COMMERCIABILE La presente copia del giornale è distribuita gratuitamente in virtù del sostegno fornito dal Centro Servizi per il Volontariato Società Solidale di Cuneo. Le idee ivi espresse, i testi, le immagini qui pubblicati, sono sotto l’esclusiva responsabilità del Direttore responsabile e dell’Editore del giornale. paralleli Margherita Buy per LILT Sconfiggiamo il tumore al seno. SIAMO PIÙ FORTI INSIEME. SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Il TUMORE AL SENO e l’importanza della RTI ME. Mondi Paralleli n. 3_Layout 1 04/09/13 12.06 Pagina 1

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a Campagna Nastro Rosa, ideata nel1989 negli Stati Uniti da Evelyn Lauder

e promossa in 90 Nazioni, ha comeobiettivo sensibilizzare un numero sem-

pre più ampio di donne sull’importanzadella prevenzione e della diagnosi precoce

dei tumori della mammella, informando il pubblico fem-minile anche sugli stili di vita correttamente sani da adot-tare e sui necessari controlli diagnostici.Il cancro al seno colpisce 1 donna su 10. È il tumore più fre-quente nel sesso femminile e rappresenta il 25% di tutti itumori che colpiscono le donne. Ha un’influenza più ele-vata sui soggetti che superano i 50 anni e si manifesta piùraramente nelle donne under 30. Sebbene negli ultimi anni si sia registrata una costante ri-duzione dei decessi, il cancro al seno resta la prima causadi mortalità per tumore fra le donne, con un tasso di mor-talità del 17% di tutti i decessi per causa oncologica.La sua incidenza purtroppo è in costante crescita, tanto chesi prevede che quest’anno verranno diagnosticati solo inItalia oltre 41.000 nuovi casi. Tra le cause si registra l’allun-gamento dell’età media della popolazione femminile el’aumento dei fattori di rischio.Vincere la malattia è però possibile nella grande maggio-ranza dei casi, grazie soprattutto alla prevenzione e all’an-ticipazione diagnostica. Non è però ancora diffusa su tuttoil territorio nazionale un’adeguata cultura dell’informa-zione preventiva in grado di permettere di abbassare i nu-meri delle persone colpite dalla malattia.La sfida è proprio quella di sensibilizzare le donne sull’im-portanza della prevenzione come primo passo per sconfig-gere la malattia. È per questa ragione che da diversi anni èstato scelto il mese di ottobre come simbolo alla lotta controil cancro al seno, grazie a una campagna di informazione

ideata dalla Lilt, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.Per ogni donna la prevenzione deve essere sinonimo di pro-mozione del proprio benessere, della propria salute, maanche della propria bellezza. Tante le iniziative che sarannorealizzate, in provincia di Cuneo, durante il mese di ottobre:i 4 ambulatori (Cuneo, Alba, Mondovì e Saluzzo) della LILT,saranno a disposizione per visite senologiche.Per conoscere giorni e orari di apertura dell’ambulato-rio LILT più vicino, dove fare anche visite di controllochiamare: Cuneo 0171697057, Alba 0173/290720, Mon-dovì 0174/41624, Saluzzo 0175/42344 o consultare ilsito www.legatumoricuneo.it

DALLA PREVENZIONE ALLA RICERCA PER VINCERE LA SOFFERENZASupplemento al n° 2 del 2012 di Obiettivo Salute - Periodico di informazione sulla salute della LILT Sezione Provinciale di Cuneo - Direttore responsabile: Gianpaolo Marro - Redazione: Sergio Giraudo,

Emma Mana, Elvio Russi - Segreteria: Via Meucci 34 - 12100 Cuneo - Tel. 0171.697057 - Poste italiane Spa - Sped. in Abb. Post. - DL 353/2003 (conv. in Legge 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 2, DCB/CN

Questo numero è stato stampato in 6.000 copie inviate gratuitamente ai soci ed amici della LILT - NOI CON VOI - DONNA PER DONNAAutorizzazione del Tribunale di Cuneo n. 532 del 18.07.2000 - Grafica e stampa: Nuova Edify Srl (Cuneo) - NON COMMERCIABILE

La presente copia del giornale è distribuita gratuitamente in virtù del sostegno fornito dal Centro Servizi per il Volontariato Società Solidale di Cuneo.Le idee ivi espresse, i testi, le immagini qui pubblicati, sono sotto l’esclusiva responsabilità del Direttore responsabile e dell’Editore del giornale.

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Sconfiggiamo il tumore al seno.

SIAMOPIÙ FORTIINSIEME.

SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Il TUMORE AL SENOe l’importanza della

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NOI CON VOISede Operativa: Caraglio - Via Cesare Battisti, 20/b

Mercoledì e Venerdì ore 8.30 - 11.30 - Tel. e Fax 0171.618411Tel. 340.3002584 - e-mail: [email protected]

Presidente Onorario: Elisa IsoardiPresidente: Silvana Beccaria

Vicepresidente: Beccaria Irma - Segretaria: Laura SpinelliConsiglieri: Paolo Ferrione, Angela Galante, Zaira Mureddu,

Elvio Russi, Irma SaraleConsulente: Sergio GiraudoTesseramento anno 2013:

Socio aderente: € 10 - Socio ordinario: € 25Socio benemerito: € 50 - Socio sostenitore: € 100

Socio onorario: grandi collaborazioni a titolo gratuito ed erogazioni liberali

Coordinate bancarie per offerte / tesseramentoBRE BANCA IBAN IT 14X0690610200000000024027

DONNA PER DONNASede: presso LILT - Via Meucci 34 - Cuneo

Tel. 0171.697057 366 2832102 - 333 8488593 - 333 [email protected] - www.donnaperdonnacuneo.itPresidente: Adelina Zavattaro - Vice presidente: Renata Barberis

Segretaria: Ivana Pane - Tesoriere: Ramonda Dina - Consiglieri: Graziella RaccaLe volontarie prestano servizio all’ospedale S. Croce:

tutti i venerdì pomeriggio reparto di ginecologiae il sabato mattina reparto di chirurgia

Tesseramento anno 2013: Socio Ordinario € 20Simpatizzante € 25 - Benemerito € 50

Sostenitore € 100

Coordinate bancarie per offerte / tesseramentoBRE BANCA IT 41Q0690610200000000020903

LILTSede provinciale: Via Meucci 34 - Cuneo

www.legatumoricuneo.it - [email protected]/Fax 0171.697057

Delegazioni:Alba: Via Bertero 3/b – Tel/Fax 0173.290720

Bra: Sportello informativo - Tel 388.4803445 - Lunedì e giovedì dalle 15.00 alle 18.00Mondovi: C.so Italia 21 - Tel/Fax 0174.41624

Saluzzo: Via Martiri Liberazione 66 - Tel. 0175.42344Presidente: Prof. Sergio Giraudo - Vicepresidente: Elvio Russi

Consiglieri: Daniela Bianco, Gianfranco Boetti, Armando Grosso, Piero La Ciura,Oreste Maniscalco, Marco Merlano, Genny Siviero. Segretaria: Emma Mana.

I volontari LILT sono presenti tutti i giorni in Day Hospital oncologico,radioterapia, Hospice di Busca

LILT INFORMA - SPORTELLO ONCOLOGICO:fornisce indicazione rispetto ai diritti acquisiti.Tesseramento anno 2013: Socio Ordinario € 20

Simpatizzante € 25 - Benemerito € 50 - Sostenitore € 150

Coordinate bancarie per offerte / tesseramentoBRE BANCA IT 21N0690610200000000007273

CONTO CORRENTE POSTALE NUMERO 10763126

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l 2013 sarà per la pro-vincia di Cuneo il secondo

anno di una serie di manife-stazioni che ci auguriamo possanocontinuare negli anni futuri.Nel 2012 è iniziata una collabora-zione tra il Consorzio Monviso Soli-dale, l’ASL CN1, la LILT – LegaItaliana Lotta ai Tumori di Cuneo eAdoc 05 ( Association Dépistage Or-ganisé des Cancers), analoga associa-zione francese di Gap.Lo scorso anno, oltre alle consueteiniziative sul territorio provincialenell’ambito del mese internazionaledi lotta al tumore del seno, sonostati organizzati due eventi di parti-colare rilevanza: il 7 ottobre unacamminata non competitiva che dalColle dell’Agnello a 2744 m., dalconfine con Il Queyras, è arrivatafino alla borgata Chianale in altaValle Varaita e il 13 ottobre la parte-cipazione alla manifestazione di Oc-tobre Rose a Gap, quale sedenazionale degli eventi francesi; unagiornata di sensibilizzazione e con-vivialità tra le persone già colpite daltumore al seno, i loro familiari, gliamici e le persone con loro solidali(le ruban de l’espoir – il nastro dellasperanza) .Le manifestazioni, come già in anniprecedenti, sono accompagnate dallarichiesta alle Amministrazioni comu-nali della Granda di illuminare di rosa

i monumenti più significativi per su-scitare curiosità e nuove occasioeniper questa sensibilizzazione.Quest’anno, per valorizzare le di-verse azioni (cibo e salute, movi-mento e salute, inclusione sociale)del progetto transfrontaliero Alcotra“Star bene – Bien etre”, che il Con-sorzio Monviso Solidale e l’ASL CN1stanno realizzando con i partnerfrancesi di Codes 05 e Adoc 05 delDipartimento delle Hautes Alpes(Gap), si è scelto di sostenere ed es-sere presenti ad iniziative sportive esociali con partecipazione di giovani,famiglie e tante persone, per rag-giungere l’obiettivo che il progettosi propone: incentivare la promo-zione della salute nella popolazionee creare forti legami di solidarietà at-traverso azioni che, a partire da unacorretta alimentazione, buone prati-che sportive e iniziative di inclusionesociale, facciano crescere l’esempiopositivo di persone responsabili delloro benessere e di comunità parte-cipate e attive nei confronti di tuttele proprie componenti. In particolare si è riscontrato l’inte-resse e la fattiva collaborazionedegli organizzatori della “Strafos-san” e della “Straconi”, eventi ingrado di mobilitare migliaia di ade-sioni verso una pratica sportiva(corsa e camminata) che fa benealla salute e alle relazioni interper-

sonali (come ad esempio per igruppi di cammino).Per la Strafossan 2013 il progetto“Star Bene” mette a disposizionedelle donne che partecipano allacamminata un foulard rosa e un de-pliant illustrativo (che ricordi lorol’importanza della prevenzione), al-cune t-shirt preparate da un gruppodi giovani sui temi progettuali desti-nate agli atleti e alle atlete dellacorsa insieme ad alcune coppe per lapremiazione.Alla Straconi 2013 tutti i partecipantipartiranno con il pettorale con il nastrorosa simbolo della prevenzione al tu-more al seno. Inoltre la LILT di Cuneo sipresenterà ai nastri di partenza con unproprio gruppo e il progetto, come perFossano, fornirà alcuni gadget, de-pliant, t shirt e premi.Una rappresentazione teatrale verràproposta Venerdì 11 ottobre allaconclusione del convegno “Teatro eSalute” che si terrà al Teatro Tosellidi Cuneo: si tratta della pièce in ita-liano “C’era una volta…Mammo eIntestino” presentata dalla Compa-gnia francese CT3i di Gattieres(Nizza) attraverso una modalità in-terattiva e partecipata come quelladel “teatro-forum”, incentrata sultema della prevenzione e delle rela-zioni che intercorrono tra le personerispetto alle problematiche dellemalattie tumorali.

PROGETTO “STAR BENE/BIEN ETRE”

IL NASTRO ROSAdi OCTOBRE ROSE

Un’iniziativa transfrontaliera Italia-Franciaper la lotta al tumore al seno

Programma ALCOTRA Italia – Francia 2007 – 2013

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una tiepidagiornata di pri-

mavera, il cielo diun blu intenso incor-

nicia il profilo dellemontagne dove si erge

maestosa la piramide inne-vata del Monviso. Siamo al secondopiano di una scuola primaria di unavivace cittadina della Granda: da-vanti a noi una ventina di bimbidella classe 3a accompagnati dallaloro insegnante ci guardano con cu-riosità. Dietro a noi la lavagna lumi-nosa è già accesa e di fianco unmanifesto illustra titolo e scene deipersonaggi di un DVD che andremopresto a proiettare.Siamo due volontari della LILT (LegaItaliana per la Lotta contro i Tumori),ci presentiamo e spieghiamo loro ilperché della nostra presenza. L’asso-ciazione ha nei primi indirizzi dellostatuto la missione di svolgere l’atti-vità di promozione della salute e diprevenzione primaria delle malattie

oncologiche, provocate anche e so-prattutto da inquinamento ambien-tale ed errati stili di vita.Un breve filmato, “Il Percorso della Sa-lute” mostra, sullo stile dei cartoni ani-mati, dei personaggi che fanno partedel nostro corpo; fegato (Felice), inte-stino (Tino), mammella (Donatella),

pelle (Chiara), polmoni (Pino e Toni),che esercitano attività e i comporta-menti positivi per crescere in buona sa-lute e che bisogna imitare, ed altreabitudini da evitare perché sono portadi ingresso delle malattie degenera-tive. Il cartone animato mostra i no-stri personaggi impegnati nello sport:corsa, bicicletta, nuoto, scalata dimontagne, lanciando messaggi “Losport fa bene, lo sport è bello” poi lisi vede impegnati in un pic-nic all’ariaaperta con cesti di invitante frutta“Mangia sano” poi il messaggio “NoAlcool” che vede coinvolto il nostrofegato Felice dopo una sorsata im-prudente di liquore. Altro impor-tante messaggio è rivolto allaprotezione della nostra pelle e deinostri occhi dai raggi solari, concreme ed occhiali “Proteggi la tuapelle”; infine l’ultimo importantemessaggio “No Fumo”, vede coin-volti i nostri polmoni Pino e Toni, ten-tati dal fumo attivo o costrettidall’ambiente e dai fumatori accanitia respirare quello passivo.Il filmato cattura l’attenzione dei ra-gazzi strappando anche molte risate,

I volontari Lilt durante una lezione su “Il percorso della salute”.

SALUTE E PREVENZIONE

Dopo 3 anni nelle scuole con il “Percorso della salute”nasce un nuovo progetto

Percorso della salute

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ma il racconto è la premessa per sen-tire le loro esperienze, il loro rap-porto con questi stili di vita. Ed alloraecco decine di mani alzate che vo-gliono raccontare, spiegare, testimo-niare episodi, comportamenti,convinzioni, alcune molto appro-priate altre molto meno. Siamo lì percogliere e rafforzare gli aspetti vir-tuosi, correggere quelli sbagliati, pro-porre comportamenti nuovi percamminare insieme sul “Il Percorsodella salute” e crescere sani, nel ri-spetto della natura e dell’ambiente.Salutiamo i ragazzi e lasciamo a cia-scuno un libretto, che ricorda la storiadei cinque personaggi, con cruci-verba, disegni da completare, indovi-nelli ecc… in cambio chiediamo loro,con la collaborazione degli inse-gnanti, di prepararci una loro testi-

monianza attraverso disegni, rac-conti, plastici, dei personaggi e le at-tività che più li hanno appassionati.In questo anno scolastico più di quat-tromila ragazzi della scuola primariae dell’ultimo anno della scuola del-l’infanzia della Granda, hanno parte-cipato al progetto “Il Percorso dellasalute” che la LILT sezione Provincialedi Cuneo, con le sue delegazioni ter-ritoriali (Saluzzo, Alba, Mondovì eCuneo) ha proposto, in collabora-zione con gli insegnanti ed i dirigentiscolastici, mettendo a disposizioneun gruppo di volontari specifica-mente formati; se consideriamo chenel precedente anno scolastico l’ini-ziativa aveva coinvolto oltre 3.000alunni e nel 2010 (anno sperimen-tale) circa 1600 bambini possiamo af-fermare che i quasi 9.000 alunni

presenti ai 472 incontri rappresen-tano un risultato di grande soddisfa-zione e gratificazione intrinseca pernoi volontari.I ragazzi, hanno risposto efficace-mente, tanto da realizzare numero-sissimi disegni dei loro personaggipreferiti con il prezioso aiuto degliinsegnanti. Questi disegni, fruttodella prevenzione svolta nellescuole del territorio provinciale,sono stati e saranno tra i protago-nisti degli eventi-mostre che la LILTorganizza a supporto delle campa-gne istituzionali. Grazie al Provveditorato agli Studi,ai referenti per la Salute e soprat-tutto agli insegnanti delle scuole in-teressate per l’accoglienza nelprogetto formativo, assistenza e so-stegno ai Volontari LILT coinvolti.

anuova

attivitàsarà svoltadai volon-tari LILT e

delle asso-ciazioni partner

“Noi con Voi” e “Donna perDonna”, formati dalla psicologaLILT responsabile del progettodott.sa Emanuela Pignata. Da-niela Bianco e Gianni Audisio ( Illupo Alberto) ci aiuteranno per lacomunicazione e la grafica.L’obiettivo è consentire ai ragazzidella Scuola Primaria, che hannoaderito al “Percorso della salute”,di esprimere attraverso il mondofantastico delle favole, gli stiliutili a prevenire le malattie, vi-vere in salute, e ed evitare i com-portamenti negativi che possonocostituire rischio di malattia.“Inventa la tua favola” perché la no-stra Terra si trasformi nel Pianeta Sa-lute dove crescere bene e vivere inarmonia con l’ambiente che ci cir-conda.Il progetto è rivolto ai ragazzi dellaScuola Primaria della provincia che

partecipano al progetto “Il Percorsodella Salute” nell’anno scolastico2013/2014.La favola deve esprimere i concettidi prevenzione delle malattie in sin-tonia con i messaggi che i perso-naggi del DVD, protagonisti del“Percorso della Salute”, e i volon-

tari, in collaborazione con gli inse-gnanti, sviluppano negli incontriscolastici. L’elaborato in formascritta e grafica, non deve supe-rare le due pagine e può essere unracconto individuale, di classe o dipluriclasse a giudizio degli inse-gnanti.Tutti gli elaborati saranno raccoltidai volontari entro la fine del-l’anno scolastico 2014.Conclusione del Progetto:Una commissione, costituita con ilcoinvolgimento del CSV, scuola, vo-lontari LILT, Donna per Donna e Noicon Voi provvederà all’esame escelta degli elaborati più merite-voli che saranno raccolti in un librodi favole. Il volume “INVENTA LATUA FAVOLA” verrà presentato inuna manifestazione provinciale perfar conoscere i sogni dei nostri ra-gazzi per realizzare il Pianeta Sa-

lute e prevenire le malattie attraversocorretti stili di vita.Verranno pubblicate le favole mi-gliori. Augurandoci un altrettantobuon risultato di “INVENTA LA TUAFAVOLA” non ci resta che racco-gliere le adesioni dei colleghi VO-LONTARI ai progetti!!!

Ragazzi protagonisti

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l cinema è svago, diver-timento, evasione. Ma

non solo. La potenza delleimmagini, l’attrattiva delle

trame e l’alto tasso di coinvolgi-mento dell’esperienza nel buio dellasala incidono profondamente sullaformazione del nostro immaginario. Anche lo spettatore più distratto,che predilige un approccio “leggero”al film, dopo ogni visione, ha unpiccolo cambiamento di conoscenza,sentimenti, punti di vista. Per questo, riflettere sulle rappre-sentazioni del cancro nel cinema si-gnifica non solo indagare la fedeltàdel racconto ai dati reali, ma anchee soprattutto comprendere le rela-zioni tra la percezione della malattia-da parte degli operatori sanitari,del paziente e di chi lo circonda - e

la rappresentazione che ne è datasullo schermo.Il nostro bagaglio di conoscenzesulla patologia oncologica (afflittapiù di altre da ignoranze e tabù no-nostante i progressi della medicina ealla diffusione delle informazioni),attinge in modo significativo a ciòche ci è raccontato dal cinema odalla televisione. Le immagini delcancro possono modificare non sologli atteggiamenti mentali, ma anchee soprattutto i comportamenti: l’ap-proccio con la malattia, la fiducianelle terapie, la capacità di offrire orichiedere supporto, l’attenzionealla prevenzione, l’abitudine ai con-trolli per una diagnosi precoce. Nell’ultimo ventennio, i film sull’ar-gomento si sono moltiplicati. Oggi,al cinema si parla di tumori almeno

quanto si parla di cardiopatie o diAIDS. È un segnale importante, cheindica la graduale uscita della pato-logia oncologica da quella zonad’ombra fatta di terrore, negazionee immotivata vergogna (pensiamoalle perifrasi usate nel parlare co-mune e spesso anche dai media:brutto male, male incurabile, malat-tia che non perdona ecc.) in cui èstata relegata per decenni. Da trage-dia individuale e innominabile, ilcancro sta lentamente acquistandocaratteristiche di problema sociale,collettivo, sempre drammatico mapiù affrontabile e più raccontabile.Ciò nonostante, gli stereotipi e le im-magini distorte sono ancora piutto-sto frequenti. L’elemento più evidente, come notaLuciano de Fiore nella sua interes-

Il cancrosul grande schermo,

tra lacrime,speranze

e miracoli(e qualche risata)

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sante ricerca “Cinema e Oncologia”(Il Pensiero Scientifico editore, 2012)è che “sono troppe le morti per tu-more a fronte delle remissioni: al ci-nema, il malato di tumore muorequasi sempre”.Sullo schermo, dunque, si muore piùspesso che nella realtà. E’ il contrariodi quanto accade quando il maleraccontato è, ad esempio, un in-farto: una ricerca inglese di qualcheanno fa ha rilevato come nei film inquesti casi ci si salva molto più ri-spetto ai numeri reali.Nonostante gli oggettivi passi avantidella ricerca, le cure meno tossiche,le più lunghe sopravvivenze e lesempre più frequenti guarigioni, ilmomento della diagnosi, dunque,oltre a rappresentare un “punto dinon ritorno” (ogni malato oncolo-gico conosce bene la sensazione, almomento del colloquio decisivo coni dottori, che niente sarà mai piùcome prima) coincide con una vera epropria sentenza di condanna. E se un malato sopravvive, difficil-mente ciò accade grazie alle curemediche. È assai più frequente che laguarigione assuma aspetti di un mi-racolo, al quale i medici stessi assi-stono con muta meraviglia. In Miracolo a Le Havre, per esempio,il tumore della moglie del protago-nista, ricoverata in ospedale senzapossibilità di guarigione, spariscemagicamente in conseguenza allebuone azioni operate dal marito. Ilfinale del film, poetico e dalla fortevalenza metaforica (non si deve maiperdere la speranza, un altro mondoè possibile) rischia di rafforzarel’idea del cancro come punizione oesito di condotte sbagliate (proprieo altrui), sempre meno esplicitata ra-zionalmente ma ancora radicata nelsentire comune (pensiamo a quantospesso possiamo ancora cogliere neidiscorsi frasi quali “se l’è cercata”,“se mi sono ammalato è colpa mia”,“i dispiaceri l’hanno fatto amma-lare” ecc.).In assenza di interventi ultraterreni,il personaggio - paziente oncolo-gico è quasi sempre destinato adandarsene molto presto. Non solo.Spesso il tempo a disposizione è

quantificato dai medici con preci-sione millimetrica: sei mesi, tremesi, pochi giorni.Al protagonista è assegnata unadeadline (letteralmente) che lo ponenella posizione tremenda ma anche,per certi versi, privilegiata di chi co-nosce la data della propria morte. Nei giorni che gli restano da vivere,si trova ad affrontare una missione,che può essere d’azione in sensostretto (esempi: in Space Cowboys,Tommy Lee Jones ha un tumore alpancreas e si sacrifica per il bene del-l’umanità. In Gran Torino Clint Ea-stwood, cancro ai polmoni, si fauccidere da una gang per riportarela pace nel suo quartiere) oppure(caso più frequente) emozionale,connessa ai rapporti sentimentali,amicali, familiari (in La prima cosabella, la protagonista, madre imper-fetta, vitale e scapestrata, poche oreprima di morire sposa l’ultimo fedeleamore e si riconcilia coi figli).In alcuni casi, il malato oncologico,messo di fronte all’ineluttabilitàdella fine, riceve un’iniezione di vi-talità, diventa avventuroso, sperico-lato e vuole togliersi tutti gli sfizi. InNon è mai troppo tardi, Jack Nichol-son e Morgan Freeman intrapren-dono un viaggio accompagnati dauna “lista delle cose da fare prima dimorire”che comprende, tra l’altro,guidare una motocicletta sulla mu-raglia cinese, volare sul Polo Nord e

partecipare a un Safari. Illuminantea riguardo il commento di un criticoamericano sopravvissuto al tumore,riportato da De Fiore nel suo lavoro:“...L’elenco del film sarebbe statopiù plausibile se avesse contemplatodigerire un pasto completo, potervantare una buona motilità intesti-nale, mantenere un po’ di energiaanche nel pomeriggio, esser capacidi comunicare amore ai vostri cari...”Con forzature più o meno evidenti,spesso inevitabili in quanto a servi-zio del plot (non dimentichiamo cheil compito primo di un film non èdocumentare frequentemente larealtà, bensì accendere la fantasiae mantenere vivo l’interesse dellospettatore), i protagonisti delle sto-rie citate sono accomunati da unprocesso di trasformazione inte-riore, che porta con sé consapevo-lezza, saggezza, rinnovato sensodelle priorità e una certa eleva-zione spirituale destinata a conta-giare chi li circonda.Nella maggioranza dei casi, il malatoabbandona più o meno in frettaegoismi e meschinità e si dedicaquasi totalmente al benessere altrui,facendo tutto ciò che è in suo potereper risolvere i problemi dei suoi cari.La malattia, in questa accezione, ap-pare come un veicolo di migliora-mento per le persone “sane” che,pur nel dolore, imparano a viverecon l’aiuto di chi se ne è appena an-

FilmografiaFilm citati:Love Story (USA 1970) di Arthur HillerUltima neve di primavera (ITALIA 1973) di Raimondo Del Balzo Space Cowboys (USA 2005) di Clint EastwoodNon è mai troppo tardi (USA 2007) di Rob ReinerP.S. I love you (USA 2007) di Richard LaGravenese Gran Torino (USA 2008) di Clint Eastwood La prima cosa bella (ITALIA 2010) di Paolo Virzì50/50 (USA 2011) di Jonathan Levine Miracolo a Le Havre (FRANCIA, GERMANIA 2011) di Aki Kaurismäki Restless (USA 2011) di Gus Van Sant

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dato (è il caso di P.S. Ilove you, in cui il maritodella protagonista, fal-ciato da un tumore alcervello, lascia alla mo-glie lettere da leggersipostume, che la accom-pagneranno in tutti imomenti importanti).E forse è proprio in que-st’ottica di abnegazione,sacrificio e bontà può es-sere letto un altro datosorprendente e di segnoopposto rispetto ai datiscientifici: al contrario diquanto accade nella re-altà, nei film si amma-lano di più le femmine. I risultati della ricerca diDe Fiore mostrano come,ben sette volte su dieci, ilmalato sia donna.In molte pellicole sitratta di donne giovani,belle e innamorate: pen-siamo a Love Story, incui la bellezza della venticinquennemalata di leucemia sembra accre-scersi man mano che la fine si avvi-cina, oppure a Restless, con unasplendida adolescente che, semprepiù simile a un angelo, salva l’amatodalla depressione insegnandogli adaprirsi all’amore e alla vita.Nonostante la grande presenza fem-

minile nei cosiddetti cancer movies,il tumore al seno, che da solo costi-tuisce circa un terzo di tutti i tumoriche colpiscono le donne, è ancorapoco rappresentato. Predominanoinvece i tumori cerebrali e al pol-mone, i linfomi e la leucemia.Quest’ultima è protagonista anchedella maggior parte dei cancer mo-

vies pediatrici, “queifilm che parlano di pic-coli pazienti oncologicie che purtroppo si se-gnalano spesso per toc-care le corde piùsuperficiali dell’emoti-vità” (cfr. De Fiore). Unesempio famoso, in Ita-lia, è quello di Ultimaneve di primavera, cheha commosso moltispettatori negli anniSettanta.Gran parte delle que-stioni centrali e dei sen-timenti che caratteriz-zano l’esperienza delmalato oncologico noncompaiono nei film sul-l’argomento: la rabbia,l’esigenza di conciliaremalattia e vita quoti-diana (lavoro, famiglia,figli, hobbies e pas-sioni...), il dolore e lecure palliative, i pro-

blemi economici, gli effetti indesi-derati delle terapie, la sessualità. Il cancro continua ad apparire comeun drago cattivo, che uccide se nonè ucciso a sua volta, e non come unindesiderato “compagno di viag-gio”, con il quale, sempre più spesso,si riesce a convivere a lungo.Qualche eccezione rilevante si ri-scontra in alcune pellicole degli ul-timi anni, soprattutto in quelle dimatrice autobiografica. È il caso delfilm indipendente 50/50, che riescenel difficile intento di raccontare intoni di commedia la storia dramma-tica di un ragazzo a cui viene dia-gnosticato un carcinoma raro. Ilpercorso di cura, le difficoltà di rela-zione, l’alternarsi di rabbia e accet-tazione passiva vengono rese connaturalezza e verità e, per una volta,alla fine, non ci sono vinti né vinci-tori, e la domanda del protagonista(“E adesso?”) è ciò che descrive almeglio l’alchimia di paura, speranzae incertezza che è parte non solodella malattia, ma della vita intera.

Maria Daniela RaineriAssociazione Donna per Donna

Altri film sull’argomento:Le invasioni barbariche (CANADA 2003) di Denys Arcand Gli ultimi giorni di Remy, intellettuale cinquantenne circondato in ospedaleda familiari e amici, raccontati con attenzione particolare ai temi dell’eu-tanasia e del controllo del dolore.Voglia di tenerezza (USA 1983)di James L. Brooks.La malattia irrompe nel rapporto viscerale e complicato tra una madre euna figlia.Un medico, un uomo (USA, 1991) di Randa Haines.Da medico a paziente. Una trasformazione professionale e umana.Caro diario (ITALIA 1993) di Nanni Moretti.L’episodio “Medici” è la cronistoria reale di una malattia, tra diagnosi sba-gliate e dottori poco disposti ad ascoltare.

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a Sarcoidosiè una malattia

inf iammatoriache può colpirediversi organi,

ma principalmentei polmoni e le ghian-

dole linfatiche (dette linfonodi). Nei pazienti con sarcoidosi si formanodei noduli anomali, detti granulomi,che consistono in tessuto infiammato-rio caratteristico della malattia pre-sente in varia misura negli organicolpiti e si può manifestare in modi egravità molto diverse.La Sarcoidosi si presenta principal-mente nei soggetti adulti, essendomolto rara nei bambini e negli an-ziani, e colpisce entrambi i sessi,forse un po’ di più le femmine deimaschi. Alcune etnie (es. afro-ameri-cani) sono più colpite di altre, a di-mostrazione di una probabilepredisposizione su base genetica cheperò non è ancora stata dimostrata. In Italia esistono pochi centri specia-lizzati nello studio e nel trattamentodella sarcoidosi e la situazione è gra-vemente eterogenea da regione aregione, sia sul piano clinico, sia sulpiano socio-assistenziale. In Italia ilnumero di persone affette da sarcoi-dosi non è mai stato stimato con cer-tezza e sicuramente la malattia èmolto più diffusa di quanto si pensi.In alcuni casi non si riesce a diagno-sticarla correttamente e in altri siesegue una diagnosi tardiva, con-sentendo in tal modo alla malattiadi progredire indisturbata.Una persona colpita da sarcoidosipuò giungere ad avere una qualitàdella vita sensibilmente compro-messa dalla malattia, fino a perdereil proprio lavoro, la propria stabilitàeconomica, la serenità personale efamiliare. Con l’obiettivo di promuovere la co-noscenza della malattia presso il per-sonale sanitario, i pazienti, lefamiglie coinvolte, le strutture sani-tarie, la pubblica amministrazione epiù in generale il pubblico, il 24 no-

vembre 2011, a Bologna, è stata co-stituita l’associazione “Amici controla Sarcoidosi Italia ONLUS”. E’ un’associazione che non ha scopodi lucro e persegue esclusivamentefinalità di solidarietà sociale. L’ACSI è nata da un gruppo di per-sone, in tutta Italia, che condivide,direttamente o indirettamente, laconvivenza con una malattia ancoratutta da capire. Queste persone, malate e non, le lorofamiglie, medici e cittadini di fortedeterminazione, si sono costituite inassociazione nazionale, ferme nelproposito di voler fare qualcosa dinuovo e concreto per chi è colpitodalla sarcoidosi, attivandosi percreare opportunità di dialogo con leistituzioni e con le sanità regionali,predisponendo servizi di assistenzasociale, medica e infermieristica. A circa due anni dalla sua costitu-zione, ACSI ha già avviato progettidi collaborazione con alcune regioniitaliane (con particolare attenzioneai centri di riferimento medico-scien-tifici, nonché con le istituzioni dei

governi regionali e provinciali) e stalavorando, in Emilia Romagna, dovec’è la sede centrale, ad un percorsoospedaliero per il cittadino malatodi sarcoidosi. ACSI - Amici contro la Sarcoidosi ItaliaONLUS sarà presente al XIV Con-gresso Nazionale UIP - XLII CongressoNazionale AIPO - “Clinica, Ricerca, Or-ganizzazione: la centralità della per-sona in Pneumologia” chequest’anno si svolgerà a Verona dal27 al 30 novembre 2013, come asso-ciazione patrocinante l’evento e avràa disposizione uno spazio espositivonell’area ‘Village’ del Congresso.

Per informazioni:Associazione Amici Contro

la Sarcoidosi Italiawww.sarcoidosi.org

o 393.33.277.62(Presidente dr. Filippo Martone

[email protected]),3932433357

(Segretario Amelia [email protected])

o [email protected].

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ono delusa, tantoche mi è faticoso -

per l’ennesima volta -scrivere, ma è necessa-rio per denunciare la

carenza di servizi allepersone autistiche nono-

stante la presenza sul territorio distrutture “idonee” come il CentroAutismo di Mondovì.L’Asl è carente o forse legata datroppa burocrazia … solo una coo-perativa lavora direttamente anchequotidianamente sulla persona au-tistica ma la famiglia deve accollarsiil notevole costo degli interventi.Vorrei di cuore che fossero riorganiz-zati i servizi sanitari, i progetti di re-cupero, che fossero favoriti i luoghie i centri specializzati dove fare te-rapia ( l’autismo non va confuso conaltro tipo di disabilità), promuoverereali attività occupazionali per i gio-vani adulti, insomma offrire mag-giore dignità a queste persone.

L’autismo necessita di personale for-mato sugli interventi da attuarsi e gliesperti dicono che è possibile otte-nere tutto questo. Esiste anche unaCarta Europea dei diritti delle per-sone autistiche – all’estero vi è unamaggiore organizzazione e gli auti-stici ad alto funzionamento possonoessere impegnati in attività lavora-tive ( naturalmente in contesti pro-tetti)-; per quanto ci riguarda, sitratta di cambiare il modo di pen-sare e di progettare gli interventi sulprofilo etico piuttosto che econo-mico. I nostri figli a causa della lorodisorganizzazione unita spesso aproblemi di natura sensoriale, richie-dono di essere sostenuti in rapportodi uno ad uno nello svolgimentodelle loro autonomie e dei lorocompiti sociali. Favoriamo ed inve-stiamo su questo obiettivo affinchèagendo bene possano diminuire icosti sociali nel tempo. Sono unamamma tanto arrabbiata! Ho un

sogno per Cuneo (che si è avveratoa Torino e prossimamente anche adAsti) e spero possa davvero realiz-zarsi e cioè: poter ascoltare la lungae profonda esperienza del Prof.Lucio Moderato, Direttore Scienti-fico dell’Associazione “Autismo &Società” di Torino, Direttore dei Ser-vizi Diurni e Territoriali Fondazione“ Sacra Famiglia Onlus”, Prof. di Psi-cologia e Disabilità presso l’Univer-sità Cattolica di Milano, ideatore delmodello “Superability” (approccioglobale alle disabilità intellettive, aidisturbi pervasivi dello sviluppo edell’autismo) Il Prof. Moderato è ingrado di realizzare mediante i suoicorsi la reale formazione per glieducatori e per tutti coloro che de-siderano lavorare e volere davveroil bene delle persone autistiche. Cuneo deve uscire dal torpore edall’indifferenza, è un diritto costi-tuzionale e di giustizia.

Alidamamma di Pietro 20 anni

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