Mon témoignage, La mia testimonianza da Arco ad Auschwitz e ritorno

9
di Leo Zelikowski MON TÉMOIGNAGE LA MIA TESTIMONIANZA GRENZEN CONFINI 8

description

Essere ebreo: ecco l’unica colpa di Leo Zelikowski, nato a Vilnius, in Russia, il 15 aprile 1910. L’autore ripercorre in questo libro tutta la sua esistenza, segnata da un’unica ma evocativa parola, Auschwitz: l’arresto ad Arco nel dicembre del 1943, la prigionia nel carcere di Trento, la deportazione nel campo di concentramento tedesco con lo stesso convoglio con cui partì Primo Levi. Il testo viene proposto nella versione originale francese e nella sua traduzione italiana a fronte.

Transcript of Mon témoignage, La mia testimonianza da Arco ad Auschwitz e ritorno

Page 1: Mon témoignage, La mia testimonianza da Arco ad Auschwitz e ritorno

MON

TéMO

IGNA

GE

LA M

IA TE

STIM

ONIA

NZA

di L

eo Z

eliko

wski

8

di Leo Zelikowski

MON TéMOIGNAGELA MIA TESTIMONIANZA

grenzenconfini

8Museo storico in trento onLus

www.museostorico.it – [email protected] 0461.230482 – fax 0461.237418

«Tutto è cominciato a Vilnius, in Russia, il 15 aprile dell’anno 1910. Una giovane donna mette al mondo due gemelli, Leo e Israel (Ralla). Questo avvenimento diventerà paradossalmente la causa e la chiave di tutto quello che seguirà: infatti, il solo ‹delitto› di cui i miei futuri persecutori m’incolperanno si riassume in quattro parole: ‹Tu sei nato ebreo!›».Con queste parole si apre il racconto autobiografico di Leo Zelikowski che si snoda lungo un percorso esistenziale segnato da un’unica ma evocativa parola: Auschwitz. Il 21 dicembre 1943 l’ingegner Zelikowski viene arrestato ad Arco e trasferito nelle carceri di Trento. Due mesi dopo viene portato, con il convoglio 08, lo stesso con il quale partì Primo Levi, nel campo di Monowitz (Auschwitz III). Tutti i ricordi dell’Autore riconducono pertanto a questo momento impresso indelebil-mente nella sua memoria come in quella dell’intera umanità del XX secolo. Il testo viene proposto nella versione originale francese e nella sua traduzione italiana a fronte.

Leo Zelikowski, nato a Vilnius nel 1910, giunge in Italia nel 1937, soggiornando prima a Merano e successivamente ad Arco. Qui viene arrestato e deportato ad Auschwitz nel dicembre 1943. Rientrerà ad Arco il 9 agosto 1945 dove verrà assunto nel gennaio 1947 quale amministratore dei sanatori Forlanini e Villa delle Rose. Il 30 marzo 1951 sposerà Maria de Paoli. Nel febbraio 1960 entrerà a far parte dell’amministrazione della società CITRA, gestione alberghiera. Si ritirerà in pensione nel 1982 e nell’aprile 1991 si trasferirà a Montreal (Canada) dove tuttora risiede con la famiglia.

Sommario: Premessa; L’omaggio della città di Arco; Remercie-ments-Ringraziamenti; Prémices-Premessa; La Grande Guerre-La Grande Guerra; L’Entre deux guerres-Fra le due guerre; La deu-xième guerre mondiale: Auschwitz-La seconda guerra mondiale: Auschwitz; L’évacuation-L’evacuazione; Une nouvelle vie-Una nuova vita; à la douce mémoire d’Ida-Alla dolce memoria di Ida; Maria; Epilogue-Epilogo.

ISBN 978-88-7197-096-7E 13,50

gre

nze

nco

nfi

ni

Page 2: Mon témoignage, La mia testimonianza da Arco ad Auschwitz e ritorno

3 2007

Leo Zelikowski

Mon témoignageLa mia testimonianza

da Arco ad Auschwitz e ritorno

Page 3: Mon témoignage, La mia testimonianza da Arco ad Auschwitz e ritorno

5

«Tutte le volte che sto per partire da Arco l’ultimo mio sguardo va alla rupe del castello, così da portare in me la sua immagine».Queste furono le parole pronunciate da Leo, l’ingegner Zelikowski o, per i più anziani di Arco, semplicemente «l’ingegnere», quando, nell’estate del 2003, venne ricevuto in Municipio in occasione di un suo rientro dal Canada. Quell’anno ricorreva anche il decimo anniversario dell’inau-gurazione del monumento dedicato agli ebrei deportati da Arco e morti ad Auschwitz. Forse anche nel dicembre del 1943 a quella rupe si erano rivolti i suoi occhi, quando, assieme ad Eva Haas e ad Arturo Cassin aveva intrapreso la prima tappa di quel viaggio che per i suoi due com-pagni si sarebbe rivelato, come poco più tardi per Gino Tedeschi, senza ritorno. Solo a Leo, inspiegabilmente per la ragione umana, fu consentito tornare: a lui solo fra gli ebrei deportati da Arco e da tutto il Trentino e unico sopravvissuto della sua famiglia sterminata dai nazisti nel ghetto di Wilno, sua città natale.Leo Zelikowski dal 1991 vive in Canada: la nostalgia per Arco dove è approdato nel 1937 e in cui si è stabilito dopo il fortunoso e sofferto rientro da Auschwitz, è sempre cocente. Quasi ogni anno ritorna in quella che considera la sua Patria, e il tempo per trattenervisi è immancabilmente troppo breve. Leo è uno degli ultimi testimoni di «quanto, ad Auschwitz, è bastato animo all’uomo di fare dell’uomo», e la sua testimonianza è raccolta in questo libro al quale proprio la sua memoria ha permesso di vedere la luce. Leo per Arco, per il Trentino, è «il testimone»: i suoi ricor-di sono nitidi, nel suo cuore non v’è odio o rancore, vi è solo immenso dolore, mai sopito, per i compagni rimasti in Polonia, o morti durante il viaggio o nei ghetti dell’Europa orientale; vi sono tante domande espresse o taciute cui non si può dare risposta – e quale risposta può esserci per il Male assoluto? Vi è gratitudine immensa per chi gli alleviò, anche di poco, le pene o per chi dimostrò comprensione e fornì aiuto: per molti abitanti di Arco, per il soldato della Wermacht che gli donò un paio di provvidenziali calzini, forse, con questo semplice gesto, stornando da lui la morte.Leo è la dimostrazione vivente che, nonostante tutto, la vittoria, contro

Premessa

Page 4: Mon témoignage, La mia testimonianza da Arco ad Auschwitz e ritorno

6

ogni apparenza, non spetta al Male e che l’uomo può conservare fino all’ultimo la propria dignità, la propria umanità, anche nelle condizioni più estreme. Egli nella sua persona non ci dà solo una terribile testimonianza storica, ma con tutto il suo essere ci fa sperare che le ultime parole scritte da Anna Frank – «credo nell’intima bontà dell’uomo» –, potrebbero, forse, non essere un’utopia.

Maria Luisa Crosina

Page 5: Mon témoignage, La mia testimonianza da Arco ad Auschwitz e ritorno

15

Premessa1910Tutto è cominciato a Vilnius, in Russia, il 15 aprile dell’anno 1910.Una giovane donna mette al mondo due gemelli, Leo e Israel (Ralla).Questo avvenimento diventerà paradossalmente la causa e la chiave di tutto quello che seguirà. Infatti, il solo «delitto» di cui i miei futuri persecutori m’incolperanno si riassume in quattro parole: «Tu sei nato ebreo!».Poco importa se il misfatto è stato commesso da un «minore».Poco importa se è stato un atto senza premeditazione.Poco importa se la fedina penale dell’imputato è senza macchia.Poco importa se è stato proposto per la Legione d’onore o per il premio Nobel… La sentenza è senza appello.Questo crimine non andrà mai in prescrizione.Guai a voi, Giudei!La soluzione finale1 vi attende.

1 Vedi p. 35 (capitolo «La seconda guerra mondiale», 1942)

Page 6: Mon témoignage, La mia testimonianza da Arco ad Auschwitz e ritorno

163

Epilogo11 gennaio 2001Caro lettore,Sono in lutto. Il mio sistema nervoso è a pezzi. È venuto il momento di mettere fine al mio racconto.Questo manoscritto non è un’autobiografia, ma la testimonianza di un crimine contro l’umanità.Spero che malgrado le manchevolezze e le numerose lacune, il lettore arriverà alla mia stessa conclusione: L’assurdità e l’abiezione del razzismo hitleriano. Non lasciate cadere nell’oblìo quest’onta del XX secolo.Diffidate dai predicatori che urlano con la bava sulle labbra.Pensate al popolo ebreo – calunniato e perseguitato nel corso dei secoli – eterno capro espiatorio di tutti i mali del mondo, di nuovo calunniato, aggredito, decimato e martirizzato da una nazione ritenuta civile. Non di-menticate il testamento di Hitler, questo predicatore roso dalla rabbia, che «fino all’ultimo respiro» ha continuato a sputare il suo veleno antiebreo.

Ecco le sue ultime parole:«Vor allem verpflichte ich die Führung der Nation und die Gefolgschaft zur peinlichen Einhaltung der Rassegesetze und zum unbarmherzigen Widerstand gegen den Weltvergifter aller Völker, das internationale Judentum»40.

Leggete e fate leggere il pensiero dello scrittore Primo Levi, mio compagno di deportazione, sul dovere di ricordare (Se questo è un uomo).

Voi che vivete sicuriNelle vostre tiepide case,Voi che trovate tornando a seraIl cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomo

40 Anzitutto, ordino a tutti i dirigenti dello Stato e ai loro successori, di mantenere inesora-bilmente le leggi razziali e di combattere senza pietà gli avvelenatori universali di tutti i popoli, gli ebrei.

Page 7: Mon témoignage, La mia testimonianza da Arco ad Auschwitz e ritorno

165

Che lavora nel fangoChe non conosce paceChe lotta per mezzo paneChe muore per un sì o per un no.Considerate se questa è una donna,Senza capelli e senza nomeSenza più forza per ricordareVuoti gli occhi e freddo il gremboCome una rana d’inverno.Meditate che questo è stato:Vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuoreStando in casa andando per via,Coricandovi alzandovi;Ripetetele ai vostri figli.O vi si sfaccia la casa,La malattia vi impedisca,I vostri nati torcano il viso da voi.

Page 8: Mon témoignage, La mia testimonianza da Arco ad Auschwitz e ritorno

167

Indice

Premessa (Maria Luisa Crosina) 5

L’omaggio della città di Arco (Renato Veronesi - Ruggero Morandi) 9

Remerciements – Ringraziamenti 10

Prémices – Premessa 14

La Grande Guerre – La Grande Guerra 18

L’entre deux guerres – Fra le due guerre 22

La deuxième guerre mondiale: Auschwitz – La seconda guerra mondiale: Auschwitz 30

L’évacuation – L’evacuazione 76

Une nouvelle vie – Una nuova vita 120

À la douce mémoire d’Ida – Alla dolce memoria di Ida 158

Maria 160

Epilogue – Epilogo 162

Page 9: Mon témoignage, La mia testimonianza da Arco ad Auschwitz e ritorno

MON

TéMO

IGNA

GE

LA M

IA TE

STIM

ONIA

NZA

di L

eo Z

eliko

wski

8

di Leo Zelikowski

MON TéMOIGNAGELA MIA TESTIMONIANZA

grenzenconfini

8Museo storico in trento onLus

www.museostorico.it – [email protected] 0461.230482 – fax 0461.237418

«Tutto è cominciato a Vilnius, in Russia, il 15 aprile dell’anno 1910. Una giovane donna mette al mondo due gemelli, Leo e Israel (Ralla). Questo avvenimento diventerà paradossalmente la causa e la chiave di tutto quello che seguirà: infatti, il solo ‹delitto› di cui i miei futuri persecutori m’incolperanno si riassume in quattro parole: ‹Tu sei nato ebreo!›».Con queste parole si apre il racconto autobiografico di Leo Zelikowski che si snoda lungo un percorso esistenziale segnato da un’unica ma evocativa parola: Auschwitz. Il 21 dicembre 1943 l’ingegner Zelikowski viene arrestato ad Arco e trasferito nelle carceri di Trento. Due mesi dopo viene portato, con il convoglio 08, lo stesso con il quale partì Primo Levi, nel campo di Monowitz (Auschwitz III). Tutti i ricordi dell’Autore riconducono pertanto a questo momento impresso indelebil-mente nella sua memoria come in quella dell’intera umanità del XX secolo. Il testo viene proposto nella versione originale francese e nella sua traduzione italiana a fronte.

Leo Zelikowski, nato a Vilnius nel 1910, giunge in Italia nel 1937, soggiornando prima a Merano e successivamente ad Arco. Qui viene arrestato e deportato ad Auschwitz nel dicembre 1943. Rientrerà ad Arco il 9 agosto 1945 dove verrà assunto nel gennaio 1947 quale amministratore dei sanatori Forlanini e Villa delle Rose. Il 30 marzo 1951 sposerà Maria de Paoli. Nel febbraio 1960 entrerà a far parte dell’amministrazione della società CITRA, gestione alberghiera. Si ritirerà in pensione nel 1982 e nell’aprile 1991 si trasferirà a Montreal (Canada) dove tuttora risiede con la famiglia.

Sommario: Premessa; L’omaggio della città di Arco; Remercie-ments-Ringraziamenti; Prémices-Premessa; La Grande Guerre-La Grande Guerra; L’Entre deux guerres-Fra le due guerre; La deu-xième guerre mondiale: Auschwitz-La seconda guerra mondiale: Auschwitz; L’évacuation-L’evacuazione; Une nouvelle vie-Una nuova vita; à la douce mémoire d’Ida-Alla dolce memoria di Ida; Maria; Epilogue-Epilogo.

ISBN 978-88-7197-096-7E 13,50

gre

nze

nco

nfi

ni