Momenti di gioia 9/11 · 2019. 6. 19. · nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo...

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Madagascar Inaugurato l’ospedale psichiatrico Papa Francesco Dalla Lumen fidei a Lampedusa Una copia 1,50 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1 - CN/MO Numero 27 - Anno 28º Domenica 14 luglio 2013 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI PAGINA PAGINA Associazioni Donatori a casa Inaugurata la nuova sede dell’Avis 8 Enogastronomia Tradizione d’eccellenza Cantina di Santa Croce premiata sulla guida regionale PAGINA 7 Pronto Soccorso Il sorriso per l’emergenza Un progetto di volontari per gestire situazioni di criticità PAGINA 6 Salute Amianto nell’acqua Un gruppo di lavoro per individuare le cause PAGINA 5 Economia Export, unica chance Il Consorzio Eco celebra i 25 anni di attività C EDITORIALE EDITORIALE Fedeli laici alla scuola del Beato Focherini Aiutano faticando molto… 14 Roberto Cigarini he cosa può essere assunto della testimonianza di Odoardo Focherini nella vita dei laici cristiani che, oltre agli impegni familiari e professionali, svolgo- no anche un servizio all’interno della comunità ecclesiale? Una riflessione di questo tipo non può non tenere conto di quello stra- ordinario evento ecclesiale - del quale Odoardo non fu partecipe – che è il Concilio. Pur non contenen- do una vera e propria teologia del laicato i testi del Vaticano II hanno avuto il merito di offrire una rifles- sione sulla vocazione e la missione dei laici nella chiesa e nel mondo e l’effetto di una rivitalizzazione, forse ancora parziale, di questa parte numericamente preponderante del corpo ecclesiale, rimasta per molto tempo piuttosto atrofizzata. Lo slogan “è l’ora dei laici”, più volte ripetuto, anche in tempi recenti di crisi delle vocazioni, dà l’idea del muta- mento di clima. Odoardo fu attivo come laico cristiano anche nella colla- borazione alla pastorale diocesana. L’Azione Cattolica, nella quale egli si impegnò, rappresentava già allo- ra un formidabile strumento di apostolato associato e un’esperienza paradigmatica delle relazioni tra preti e laici. INDUSTRIE IMBALLAGGI PACKAGING SOLUTIONS MODENA BOLOGNA MILANO VICENZA MODENA CHIMAR SpA Via Archimede, 175 - 41010 Limidi di Soliera (Mo) tel. (+39) 059 8579611 - fax (+39) 059 858095 [email protected] www.chimarimballaggi.it www.apvd.it 9/11 PAGINA Di Sagra in Sagra Madagascar PAGINA 18 Cultura Cinema in centro Anno difficile per le sale Eden e Corso 8 Momenti di gioia Papa Francesco Pag. 3/4 Pag. 15 Pag. 17 Dalla Lumen fidei a Lampedusa Inaugurato l’ospedale psichiatrico A Mirandola il Premio Pico, il concerto di Muti e l’inaugurazione del centro di comunità della parrocchia A Mirandola il Premio Pico, il concerto di Muti e l’inaugurazione del centro di comunità della parrocchia Foto Attualità Marchi - Mirandola

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Madagascar

Inauguratol’ospedalepsichiatrico

Papa Francesco

Dalla Lumen fideia Lampedusa

Una copia 1,50Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1 - CN/MO

Numero 27 - Anno 28ºDomenica 14 luglio 2013

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI

PAGINAPAGINA

Associazioni

Donatoria casaInaugurata la nuovasede dell’Avis

8

Enogastronomia

Tradizioned’eccellenzaCantina di Santa Croce premiatasulla guida regionale

PAGINA7

Pronto Soccorso

Il sorriso perl’emergenzaUn progetto di volontari pergestire situazioni di criticità

PAGINA6

Salute

Amiantonell’acquaUn gruppo di lavoro perindividuare le cause

PAGINA5

Economia

Export,unica chanceIl Consorzio Eco celebrai 25 anni di attività

C

EDITORIALEEDITORIALEFedeli laici alla scuola del Beato Focherini

Aiutano faticando molto…

14

Roberto Cigarini

he cosa può essere assunto della testimonianza diOdoardo Focherini nella vita dei laici cristiani che,oltre agli impegni familiari e professionali, svolgo-no anche un servizio all’interno della comunità

ecclesiale?Una riflessione di questo tipo nonpuò non tenere conto di quello stra-ordinario evento ecclesiale - delquale Odoardo non fu partecipe –che è il Concilio. Pur non contenen-do una vera e propria teologia dellaicato i testi del Vaticano II hannoavuto il merito di offrire una rifles-sione sulla vocazione e la missionedei laici nella chiesa e nel mondo el’effetto di una rivitalizzazione, forse ancora parziale, diquesta parte numericamente preponderante del corpoecclesiale, rimasta per molto tempo piuttosto atrofizzata.Lo slogan “è l’ora dei laici”, più volte ripetuto, anche intempi recenti di crisi delle vocazioni, dà l’idea del muta-mento di clima.Odoardo fu attivo come laico cristiano anche nella colla-borazione alla pastorale diocesana. L’Azione Cattolica,nella quale egli si impegnò, rappresentava già allo-ra un formidabile strumento di apostolato associatoe un’esperienza paradigmatica delle relazioni trapreti e laici.

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9/11PAGINA

Di Sagrain Sagra

Madagascar

PAGINA18

Cultura

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8

Momenti di gioiaPapa Francesco

Pag. 3/4 Pag. 15 Pag. 17

Dalla Lumen fideia Lampedusa

Inauguratol’ospedalepsichiatrico

A Mirandolail Premio Pico,il concerto di Mutie l’inaugurazionedel centrodi comunitàdella parrocchia

A Mirandolail Premio Pico,il concerto di Mutie l’inaugurazionedel centrodi comunitàdella parrocchia

Foto Attualità Marchi - Mirandola

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2 14 luglio '13

In

XV Domenica del Tempo Ordinario

I precetti del Signorefanno gioire il cuoreDomenica 14 luglioLetture: Dt 30, 10-14; Sal 18; Col 1, 15-20; Lc 10, 25-37Anno C – III Sett. Salterio

Vita della Chiesa

L’evangelista Luca, Evangeliario di Ada (sec. VIII)

Dal Vangelo secondo Luca

quel tempo, un dottore della Legge si alzòper mettere alla prova Gesù e chiese: «Mae-stro, che cosa devo fare per ereditare la vitaeterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta

scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose:«Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore,con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e contutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stes-so». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo evivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse aGesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Unuomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e caddenelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto,lo percossero a sangue e se ne andarono, lascian-dolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scende-va per quella medesima strada e, quando lo vide,passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo,vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che erain viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbecompassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite,versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla suacavalcatura, lo portò in un albergo e si prese curadi lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e lidiede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui;ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mioritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia statoprossimo di colui che è caduto nelle mani deibriganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compas-sione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’così».

UFFICIO DIOCESANO PELLEGRINAGGI

Via Trento Trieste 8 - 41012 Carpi (MO) - Tel. 334 [email protected]

La Diocesi di Carpiin Pellegrinaggio a RomaDa venerdì 20 a domenica 22 settembre

Accompagnati e guidatida S.E. monsignor

Francesco Cavina Vescovo di CarpiPrimo giorno (Carpi-Roma): Ritrovo dei partecipanti e partenza inpullman GT per Roma con soste lungo il percorso. Pranzo e assegna-zione delle camere. Nel pomeriggio in San Pietro rinnovo dellaProfessione di fede con le Promesse battesimali. Breve liturgia guidatadal Vescovo monsignor Cavina. Visita della Chiesa di Sant’Ignazio diLoyola. Al termine rientro in albergo. Cena e pernottamento.Secondo giorno (Roma): Pensione completa. Al mattino visita dellachiesa di Santa Maria in Vallicella con le camere di San Filippo Neri.Santa Messa. Nel pomeriggio visita della Basilica di Sant’Andrea dellaValle. Altre visite facoltative saranno decise insieme in base al tempolibero. Dopo cena giro di Roma.Terzo giorno (Roma-Carpi): Colazione. Partecipazione alla SantaMessa in San Pietro. Angelus e benedizione papale. Al terminepartenza per il rientro con soste lungo il percorso e pranzo libero.

Per motivi organizzativi è necessario consegnare quanto prima l’acconto.

Gesù ha approvato. Volendogiustificarsi, cioè far capire cheil problema non è così sempli-ce, lo scriba aggiunge: “Chi è ilmio prossimo?”. Gesù rispon-de, con una parabola che allar-ga la domanda e persino la ca-povolge.Il prossimo è uno sconosciutoferito lungo la strada. Non èdetto chi sia: un ebreo, un paga-no, un credente? Nulla è detto,e a ragione. La prossimità non èdefinita dall’appartenenza, madal bisogno: prossimo è il biso-gnoso nel quale ti imbatti, nonimporta chi sia.Come figura positiva che si fer-ma accanto al ferito Gesù nonsceglie un fariseo osservante,né un sacerdote, né un levita.Sceglie un samaritano, disprez-zato dagli ebrei, considerato unmiscredente. La lezione è chia-ra e polemica: il bene puoi tro-varlo anche là dove meno tel’aspetti. Neppure il bene è li-mitato dalla frontiera dell’ap-partenenza.La parabola di Gesù sembraporre l’accento sul verbo “ama-re” più che sul “prossimo” daaiutare. Il samaritano si accor-ge del ferito, ha compassione

Nel Vangelo di questa domeni-ca lo scriba risponde alla do-manda di Gesù rinviando al co-mandamento dell’amore di Dioe dell’amore del prossimo. Ledue direzioni dell’amore - a Dioe al prossimo - si toccano pro-fondamente, ma non al punto

da far scomparire la differenza.La misura dell’amore di Dio èla totalità, la misura dell’amoredel prossimo è come te stesso.Anche nell’amore Dio resta Dioe il prossimo resta il prossimo.Ma lo scriba non è soddisfattoda quanto egli stesso ha detto e

(un sentimento umano che do-vrebbe albergare in ogni uomo)e i suoi gesti sono descritti unoa uno, quasi al rallentatore. E’evidente che il narratore insi-ste su questi gesti. Il samaritanonon si è chiesto chi fosse ilferito, il suo aiuto è disinteres-sato, generoso e concreto. Eccoche cosa significa amare il pros-simo.Giunto poi alla conclusione,Gesù pone direttamente alloscriba una domanda che spo-sta ulteriormente l’interesse:“Chi di questi tre ti sembraessersi fatto prossimo a coluiche è incappato nei briganti?”.Dal prossimo come oggetto daamare al prossimo come sog-getto che ama, questo il puntoimportante. Il prossimo da aiu-tare non si può definire, è coluinel quale ti imbatti, per caso. Ilproblema è un altro: chiedertise tu hai dentro di te la prossi-mità verso i bisogni degli altri,chiunque essi siano. E’ questoil vero problema. Lo scriba,che aveva una domanda teolo-gica da esporre, si vede invita-to a convertire se stesso.

Monsignor Bruno Maggioni

1° giorno: Varsavia -Czestochowa. 2° giorno:Giornata dedicata allavisita del santuario dellaMadonna Nera, con imusei e il Tesoro. 3°giorno: Auschwitz -Wadowice città natale diPapa Giovanni Paolo II -Cracovia. 4° giorno:Cracovia - Wieliczka.Visita alla città e alleminiere di salgemma diWieliczka. 5° giorno:Cracovia - Varsavia. 6°giorno: Varsavia - Italia.

Pellegrinaggio MarianoCzestochowacon Cracovia

26 - 31 Agosto 2013Quota di partecipazione euro 1200Accompagna don Roberto Bianchini

J.K. Loth, Il Buon Samaritano (1676),Pommersfelden

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314 luglio '13

“O’ scià”,Papa Francesco

Patrizia Caiffa

n grido forte contro l’in-differenza nei confrontidei migranti. Un richia-mo alle responsabilità

di tutti per fare fronte al dram-ma ignorato delle vittime delmare, 19 mila morti alle fron-tiere d’Europa dal 1988 adoggi. È stata una visita stori-ca quella compiuta lunedì 8luglio da Papa Francesco nel-l’isola di Lampedusa. Il pri-mo viaggio di Papa Bergoglio,la prima visita di un pontefi-ce a Lampedusa. Tutto orga-nizzato in soli cinque giorni,dopo aver risposto, di cuore,all’invito che il parroco diLampedusa don StefanoNastasi gli aveva fatto in unalettera il 19 marzo scorso.Tutta la popolazione si è mo-bilitata per accogliere il Papavenuto dalla fine del mondo.

La corona di fiori e l’incon-tro con gli immigratiUna visita di una sola matti-nata che sembra essere dura-ta tantissimo, tanto l’impattoemotivo dell’incontro. Primache il Papa arrivasse, nellanotte è stato soccorso l’enne-simo barcone, con 166 immi-grati subsahariani, tra cuiquattro donne. In questi annila Capitaneria di porto ne hasalvati circa trentamila. PapaFrancesco è arrivato all’ae-roporto di Lampedusa alle 9.15per poi imbarcarsi a CalaPisana su una motovedettadella guardia costiera. In mareè stato scortato da centinaiadi barche di pescatori. Unmomento fortemente simbo-lico è stato il lancio della co-rona di fiori in mare, in omag-gio alle vittime, nel punto piùa sud di Lampedusa, di fronteal monumento la Porta d’Eu-ropa che ricorda i morti nelMediterraneo. E altamentetoccante è stato l’incontro conuna cinquantina di immigrati- scelti tra il centinaio ospitatiora al centro di ContradaImbriacola - appena sbarcatoal Molo Favarolo, dove abi-tualmente vengono dati i pri-mi soccorsi ai migranti. Quiha abbracciato bambini, ascol-tato con commozione i rac-conti tragici delle violenzesubite in Libia e durante i“viaggi della speranza”.

Il calore dei lampedusaniUn vero e proprio mare di

folla che sventolava cappel-lini e foulard bianchi e gialli,diecimila persone accertate,ha accolto in un abbraccioPapa Francesco. Tanti i gio-vani delle organizzazioniumanitarie che operano con imigranti, le mamme con ibambini. Nel campo sportivoArena scandivano lo slogan“Si vede, si sente, Francescoè qui presente”. Striscioni chedicevano al Papa “Il tuo sor-riso dà senso alla nostra vita”o che denunciavano la trattadi esseri umani. In prima filapersone disabili e malati,mentre sul palco un altarecolorato fatto con una lanciadi pescatori. Il leggio a formadi timone, il pastorale e ilcalice erano realizzati da arti-giani locali con i materialidei barconi affondati. A de-stra, la statua della Madonnadi Porto Salvo, molto venera-ta dagli isolani.

Mai piùÈ stata una liturgia penitenzialeper chiedere perdono per “l’in-differenza verso tanti fratellie sorelle”, per “chi si è acco-modato, si è chiuso nel pro-prio benessere che porta al-l’anestesia del cuore” e “percoloro che con le loro deci-sioni a livello mondiale han-no creato situazioni che con-ducono a questi drammi”.Letture e preghiere forti, l’epi-sodio di Caino e Abele nellaGenesi, il Vangelo di Matteosulla fuga in Egitto e la stragedegli innocenti per mano diErode, tutti riferimenti al dram-ma dei migranti che fuggonoda miseria, povertà e dispera-

zione per cercare in Europasperanze di vita. Da quel leg-gio Papa Francesco nell’ome-lia ha chiesto più volte a brac-cio, tra gli applausi commos-si della folla: “Ciò che acca-duto non si ripeta, per favo-re”, riferendosi all’ultimonaufragio di cui ha letto noti-zie sui giornali. E poi, rivol-gendosi agli immigratimusulmani ha detto: “La Chie-sa vi è vicina nella ricerca diuna vita più dignitosa per voie le vostre famiglie. A voi, O’scià”, il saluto tipico deilampedusani che significa “tu

sei il mio fiato, il mio respi-ro”, come dice una madre alproprio figlio, un intercalareaffettuoso che si usa anchetra amici e parenti. E più avanti,sempre un fuori programma.“Ho sentito recentemente unodi questi fratelli. Prima di ar-rivare qui sono passati tra lemani dei trafficanti che sfrut-tano la povertà degli altri perfarne fonte di guadagno. Quan-to hanno sofferto, ed alcuninon sono riusciti ad arriva-re!”.La messa si è conclusa con ilsaluto finale di monsignorFranco Montenegro, arcive-scovo di Agrigento e presi-dente della Commissioneepiscopale per le migrazioni,che ha descritto Lampedusacome “una lampada accesa,un faro, uno scoglio”, invi-tando a “promuovere politi-che adeguate di giustizia e dirispetto di ogni vita umana”.Il Papa è poi andato nellaparrocchia di San Gerlandomentre suonavano campanea festa. Qui ha ringraziatoancora i lampedusani “perl’esempio di amore, carità eaccoglienza che ci date”. “Maquanta sofferenza”, queste leparole che il Papa ha dettopiù spesso a mons.Montenegro, che ha poiauspicato la revisione dellalegge Bossi-Fini sull’immi-grazione: “È una gabbia. Dob-biamo smettere di pensare allemigrazioni come ad una emer-genza. È una normalità daaccettare. Ora spetta ai politi-ci riflettere su ciò che il Papaha detto e tenerne conto”.

Giorni frenetici nella Sala Stampa Vaticana. Infatti, venerdì5 luglio, al termine della presentazione dell’enciclica “LumenFidei” è stato dato l’annuncio della canonizzazione del beatoGiovanni Paolo II.“Il Santo Padre - ha spiegato il direttore della Sala StampaVaticana padre Federico Lombardi - ha autorizzato i De-creti promulgati dalla Congregazione delle Cause dei Santi,presentati dal Prefetto, il cardinale Angelo Amato. Tra inuovi Decreti c’è appunto il riconoscimento del miracoloattribuito all’intercessione del Beato Wojtyla”.La vera notizia sta però nell’ultimo paragrafo del comunicatoufficiale dove si afferma che “Il Sommo Pontefice ha appro-vato i voti favorevoli della Sessione Ordinaria dei PadriCardinali e Vescovi circa la canonizzazione del Beato Gio-vanni XXIII e ha deciso di convocare un Concistoro, cheriguarderà anche la canonizzazione del Beato Giovanni PaoloII”.È quindi ufficiale che sia Roncalli che Wojtyla verrannoproclamati santi. Circa la data della canonizzazione padreLombardi ha aggiunto che “è molto probabile che avvengaentro la fine dell’anno”.Il secondo miracolo di Giovanni Paolo II, come risulta dadiverse indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, ha riguardatouna donna del Costa Rica, la sera stessa della beatificazionedel Papa polacco, il 1° maggio 2011. Grazie all’intercessionedel Beato, la donna costaricana sarebbe guarita da una gravelesione cerebrale. Un prodigio che avrebbe riavvicinato an-che la sua famiglia alla fede.Per Giovanni XXIII, invece, non c’è un decreto ma solo “lavolontà, presentata dalla Congregazione e accolta dal Papa,di arrivare alla canonizzazione anche senza un secondomiracolo”. E’ possibile proclamare santo un beato senza lapresenza di un secondo miracolo? Si tratta dell’ennesima“semplificazione” di Papa Francesco? E’ stato precisato che il Pontefice “ha il potere di dispensareuna causa dal secondo miracolo” e secondo quanto riferito dapadre Lombardi, Bergoglio “ritiene che con il miracolo giàpresente si possa procedere alla canonizzazione”. Tra l’altro,ha soggiunto, “conosciamo tutti le virtù e la personalità diPapa Roncalli, non c’è bisogno di spiegare i motivi della suasantità”. Il suo è un “caso molto specifico sulla cui rilevanzae significato non c’è nessun dubbio” ha detto; a ciò siaggiunge “la felice circostanza del 50° anniversario delConcilio Vaticano II da lui indetto”.Quindi, non significa che d’ora in poi “tutti i beati diventanosanti senza un secondo miracolo” ha concluso il direttoredella Sala Stampa della Santa Sede, semplicemente “PapaFrancesco ha ricevuto i voti specifici della sessione ordinariadella Congregazione per il caso di Giovanni XXIII e ha detto‘Sì, va bene’”.

Da Zenit.org

Copertina

Un lungo interminabile abbraccio con gli immigrati e la popolazione dell’isola,nel ricordo doloroso delle migliaia di migranti vittime del mare

U

“O’ scià”,Papa Francesco

Un Concistoro per lacanonizzazione dei PapiGiovanni Paolo II e GiovanniXXIII santi entro la fine dell’anno

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4 14 luglio '13

La fede: una luceper l’uomo del nostro tempo

Un enciclica che è un autenti-co passaggio di consegne trail Papa emerito e il Ponteficein carica. Lumen fidei (La lucedella fede) avrebbe comple-tato la trilogia di BenedettoXVI sulle virtù teologali, ini-ziata con la carità (Deuscaritas est, 2006) e prosegui-ta la speranza (Spes salvi,2007).La prima enciclica firmata dapapa Francesco si componedi quattro capitoli e sessantaparagrafi, che includono un’in-troduzione e una conclusio-ne.

L’Introduzione (n°1-7) llustrale motivazioni dell’Encicli-ca, si sofferma poi brevementesull’Anno della Fede, la cuiapertura è coincisa, lo scorso11 ottobre, con il 50° anni-versario dell’apertura del Con-cilio Vaticano II, il quale fuproprio “un Concilio sullafede”, in quanto “ci ha invita-to a rimettere al centro dellanostra vita ecclesiale e perso-nale il primato di Dio in Cri-sto”.

Abbiamo creduto all’amoreNel primo capitolo (n°8-22),intitolato Abbiamo credutoall’amore (1Gv 4, 16), la fedeè spiegata come “ascolto” dellaParola di Dio, come “chia-mata” ad una vita nuova ecome “promessa” per il futu-ro.L’incarnazione di Dio per-mette che la fede non separil’uomo dalla realtà ma, al con-trario, lo aiuti a cogliernel’aspetto più profondo. Inol-tre la fede non può essere “unfatto privato” ma si realizzaall’interno del corpo dellaChiesa come “comunioneconcreta dei credenti”, i qualinon perdono la loro indivi-dualità ma, ponendosi al ser-vizio degli altri, realizzano illoro vero essere.

Se non crederete,non comprendereteIl secondo capitolo (n° 23-36), intitolato Se non crede-rete, non comprenderete (Is7,9) spiega il legame tra fedee verità: se questo legamenon esistesse, la fede si ridur-rebbe a una “bella fiaba”, auna “proiezione dei nostridesideri di felicità”. Tanto piùin un’era di crisi della verità,è dunque opportuno ribadirequesto legame.Non meno importante è il le-game tra fede e amore (intesonon come umorale sentimen-to umano ma come amore di

Dio) e quindi tra amore everità, perché solo l’amorevero “supera la prova del tem-po e diventa fonte di cono-scenza”.Parlando del “dialogo tra fedee ragione” e della verità nelmondo d’oggi, il Papa sottoli-nea che se la verità è quelladell’amore di Dio, allora nonsi impone con la violenza, nonschiaccia il singolo. Per que-sto, la fede non è intransigentee il credente non è arrogante,perché la verità rende umili.

Vi trasmettoquello che ho ricevutoIl terzo capitolo (n°37-49),

intitolato Vi trasmetto quelloche ho ricevuto (1 Cor 15,3),ha come temal’evangelizzazione. “Chi si èaperto all’amore di Dio – scriveil Papa – chi ha ascoltato lasua voce e ha ricevuto la sualuce, non può tenere questodono per sé”.La trasmissione della fede sicompie, innanzitutto, di ge-nerazione in generazione, eciò comporta un legame trafede e memoria. Inoltre è “im-possibile credere da soli”,perché la fede non è “un’op-zione individuale”, ma aprel’io al “noi” ed avviene sem-pre “all’interno della comu-

nione della Chiesa”.Un “mezzo speciale” per latrasmissione della fede sono isacramenti, di cui l’Encicli-ca cita in particolare il Batte-simo e l’Eucaristia. Altri stru-menti privilegiati sono la con-fessione della fede, attraver-so il Credo, il Padre Nostro eil Decalogo, inteso non come“un insieme di precetti nega-tivi”, ma come “insieme diindicazioni concrete” per en-trare in dialogo con Dio, “la-sciandosi abbracciare dalla suamisericordia”.

Dio preparaper loro una cittàIl quarto e ultimo capitolo(n°50-60), intitolato Dio pre-para per loro una città (Eb11,16), illustra il legame trala fede e il bene comune, ri-badendo che la fede non ser-ve solo per l’aldilà, non al-lontana dal mondo e non èestranea all’impegno concre-to dell’uomo contemporaneo.L’Enciclica si sofferma poisu tutte le realtà sociali illu-minate dalla fede: la fami-glia fondata sul matrimonio,inteso come unione stabiletra uomo e donna; i giovani,di cui il Papa cita in partico-lare “la gioia della fede” mo-strata alle Giornate Mondialidella Gioventù; la natura,dono di Dio da rispettare e daporre al servizio del bene co-mune; la sofferenza e la mor-te, che non possono essereeliminate ma possono riceve-re un senso e diventare affi-damento alle mani di Dio chemai ci abbandona e così esse-re una “tappa di crescita dellafede”.

Papa Francesco chiude il ca-pitolo menzionando una del-le sue esortazioni ricorrenti:“Non facciamoci rubare lasperanza, non permettiamo chesia vanificata con soluzioni eproposte immediate che cibloccano nel cammino”.A conclusione dell’Encicli-ca, il Santo Padre invita aguardare a Maria, “iconaperfetta” della fede, perché,in quanto Madre di Gesù, haconcepito “fede e gioia”.

Da Zenit.org

La presentazione

“Alla trilogia di Benedetto XVI sulle virtù teologali mancavaun pilastro. La Provvidenza ha voluto che il pilastro mancantefosse un dono del Papa emerito al suo successore e nello stessotempo un simbolo d’unità, poiché assumendo e portando acompimento l’opera intrapresa dal suo predecessore, PapaFrancesco rendesse testimonianza con lui dell’unità dellafede”.Con queste parole, il cardinale Marc Ouellet,prefetto della Congregazione per i Vescovi, hasintetizzato la genesi della storica enciclica diPapa Francesco presentata venerdì 5 luglio, inSala Stampa vaticana, insieme a monsignorGherard Müller, prefetto della Congregazioneper la Dottrina della Fede, e monsignor RinoFisichella, presidente del Pontificio Consiglioper la Promozione della nuova Evangelizzazione.Il documento è unico nel suo genere: oltre ad essere la primaenciclica di Papa Bergoglio, gode della fortuna di essere statascritta “con la mano di due Pontefici”, come ha precisatoMüller. In essa, infatti, le considerazioni di Ratzinger sullaFede, che già si intuivano nella Lettere sulla carità e sullasperanza, si arricchiscono dei “contributi” di Papa Francescoe della “freschezza” che carat-terizza il suo Pontificato.Chi legge la Lumen Fidei, hadetto Müller, “può subito no-tare - al di là delle differenze distile, di sensibilità e di accenti- la sostanziale continuità delmessaggio di Papa Francescocon il magistero di BenedettoXVI”. “Come nelle corse allostadio - ha precisato Ouellet -con questo lavoro ‘la luce del-la fede è consegnata dall’unoall’altro Pontefice, grazie ‘aldono della successione apo-stolica’ mediante la quale ‘èassicurata la continuità dellamemoria della Chiesa’”.Il tema che anima l’enciclica è“la luce che proviene dalla fede, dalla Rivelazione che Dio fadi sé in Gesù Cristo e nel suo Spirito infatti – ha proseguitomonsignor Müller – è in grado di illuminare ‘tutto il percorsodella strada’, ‘tutta l’esistenza dell’uomo’. Essa ‘non ci sepa-ra dalla realtà ma ci permette di cogliere il suo significato piùprofondo, di scoprire quanto Dio ama questo mondo e lo

orienta incessantemente verso di sé’”.Sulla dimensione di comunione della fede siè concentrato l’intervento del cardinaleOuellet. “Questa enciclica - ha affermato ilporporato - parla esprimendosi in un noi che

non è maiestatis bensì di comunione”. La luce della Fede, haproseguito il cardinale, “orienta il senso della vita, portaconforto e consolazione ai cuori inquieti e abbattuti, maimpegna anche i credenti a porsi a servizio del bene comunedell’umanità”. Essa diventa pertanto “un’apertura all’Amoredi Cristo, un accogliere, un entrare in una relazione cheallarga l’io alle dimensioni di un noi che non è soltantoumano, ma che è propriamente divino”, che rimanda cioè allaTrinità, ha sottolineato Ouellet.Nel suo intervento monsignor Rino Fisichella ha rimarcatol’importanza della Lumen Fidei nel contesto “di grazia”dell’Anno della Fede. Il prezioso lavoro ci viene offerto daPapa Francesco “con forte convinzione e come ‘programma’su come continuare a vivere questa esperienza”. In particola-re, monsignor Fisichella ha evidenziato come, pur riprenden-do alcune intuizioni e alcuni contenuti propri del magistero diBenedetto XVI”, Lumen Fidei sia “pienamente un testo diPapa Francesco” che ci permette di conoscere meglio lo stilepastorale che lo contraddistingue.Il documento ha una forte connotazione pastorale e sarà moltoutile nell’impegno che toccherà le nostre comunità per darecontinuità al lavoro intrapreso con l’Anno della fede. Perquesto, ha concluso Fisichella, “è importante cogliere l’invitoche giunge a conclusione dell’enciclica: Non facciamocirubare la speranza”.

La storica prima enciclica di Papa Francesco “Lumen Fidei”

Non facciamoci rubare la speranza

Copertina

Pur riprendendo alcune in-tuizioni e alcuni contenutipropri del magistero di Be-nedetto XVI Lumen Fideiè pienamente un testo diPapa Francesco

Ricordando i due anniver-sari che caratterizzano l’An-no della Fede - il 50° delVaticano II e il 20° delCatechismo della ChiesaCattolica - l’enciclica ri-serva molta importanza alCredo, la Professione diFede (già indicata cometema principale in PortaFidei di Ratzinger), dariproporre al cristiano comepreghiera quotidiana percurare l’analfabetismo circai contenuti della fede.

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514 luglio '13CronaCarpi

Annalisa Bonaretti

a contrazione delle at-tività economiche re-gistrata in Regione nel2012 non vede certo

come eccezione il nostro di-stretto che si salva grazie alleesportazioni anche se pure lororegistrano un rallentamentodovuto alla decelerazione delcommercio mondiale. Natu-ralmente le conseguenze delterremoto del maggio scorsohanno inasprito la recessionee certamente i rapporti spes-so tesi tra il credito e le im-prese non ha giovato, cosìcome la grande incertezza sulleprospettive di ripresa. Insom-ma, il quadro è complesso enon a tinte sgargianti, ma an-dare avanti bisogna, quindigli imprenditori, i dipenden-ti, tutti insomma si tirano sule maniche per proseguire lapropria attività.Tra i tanti, lo fa LuanaGanzerli, direttore del Con-sorzio Eco che proprio il 15luglio festeggia i 25 anni diattività. Eco è l’acronimo diExport Consulting Organi-sation, dunque è evidente comel’esportazione sia, da sem-pre, determinante per i pro-dotti del nostro distretto.In un quarto di secolo tantesono state le cose fatte maquasi altrettante quelle nonandate in porto e non certoper mancanza di determina-zione di Ganzerli, se mai peruna classe imprenditorialeabituata – ieri – a guadagnarecon abbastanza facilità e pro-prio per questo non sufficien-temente orientata ad investi-re a medio-lungo termine.Racconta, Ganzerli, delloshowroom a Milano “quandotutte le trading company giap-ponesi avevano la sede lì. ConCarpi Trade Italia abbiamofatto molto, ma sicuramentenon abbiamo realizzato tuttele potenzialità che erano dav-vero tante, incredibilmentetante. Con Unadonna a cuicollaborava come export ma-nager la compianta OrnellaVenturi, abbiamo realizzatouna collezione collettiva perpromuovere un total look,

impossibile da realizzare conuna sola azienda. Partecipa-vano Samec, Marina Club ela ditta di Lauro e LorettaBenetti, Ellebi. Ditte, pur-troppo, che non ci sono più”.Luana Ganzerli ricorda le fierecollettive in tutto il mondo:Europa certo, ma anche Usa eAsia già negli anni Novanta.Venivano allestiti stand col-lettivi personalizzati, curati,che avevano quasi semprespazi dedicati al territorio coni suoi prodotti tipici. Insom-ma, il meglio del made inCarpi, che poi è una punta didiamante del made in Italy.Alla moda si aggiungeval’agro-alimentare, e allora eratutt’altro che scontato.“Già nel 1997, al rientro da-gli Stati Uniti – racconta -,avevo un progetto di spazi divendita collettivi, insommaun outlet anche se, allora, nonsi sapeva nemmeno cosa fos-se.Poi c’è stata la sfilata al Tea-tro Comunale subito dopo l’at-tentato alle Torri Gemelle. “AModena – spiega Ganzerli –c’era la convention annuale

delle Camere di commercioitaliane all’estero e noi ab-biamo proposto questo spa-zio di promozione eintrattenimento. Un succes-sone”.Con tutte queste iniziative,perché allora il distretto sof-fre? La ragione è sempre lasolita: i nostri imprenditori –piccoli o grandi che siano –sono individualisti, faticanoad aggregarsi e anche quandolo fanno, spesso costretti da-gli eventi più che per convin-zione vera e propria, lo fannoa metà, senza spendersi e cre-derci troppo. “Da parte delleaziende – commenta il diret-tore del Consorzio Eco –manca la costanza. In questi25 anni ho visto tante attivitàaprire e chiudere, alcune le

ho viste crescere magnifica-mente, penso a Liu•Jo, Gaudì,Via delle Perle, Antress, Ma-rina Gray. All’inizio eranomie associate”, aggiunge conun pizzico di orgoglio.La passione è quella di ieri edi sempre, ma si è aggiunta laconsapevolezza delle“tipicità”, leggi anche limitiimprenditoriali, di tanti e quelsano realismo di chi vive evede quanto sta accadendonel mondo, un cambio diparadigma. Il Consorzio Ecocomunque continua le suemissioni esplorative all’este-ro, a partecipare a fiere, l’ul-tima di una certa rilevanza èstata Hong Kong nel gennaio2013. La prossima, a settem-bre, sarà Mosca. Poi ci sonoprogetti più piccoli ma asso-lutamente interessanti comePoznan, in Polonia, una fieradove Ganzerli sta lavorandoper consentire alle aziendepartecipanti di poter venderedirettamente ai clienti.Poi c’è il progetto outlet aCarpi. Ambizioso certo, maassolutamente realizzabile. Itempi, dal ’97, sono diventatipiù che maturi, eppure è ri-masto in stand by. “Partiràsolo se riusciremo a limareulteriormente i costi – am-mette con una certa amarezza– però francamente non so sesarà possibile, li abbiamo giàridotti all’osso ma le aziende,oggi più che mai, hanno diffi-coltà ad investire”.Come appare, allora, il futurocon un quarto di secolo diattività, rivolta all’export manon solo, sulle spalle?

“Nero, il futuro lo vedo mol-to nero. Ma non perché lasituazione mondiale sia com-plessa e da noi in Europa par-ticolarmente critica. Se leaziende non si rendono contoche per rimanere sul mercatodevono investire, avere de-terminazione e costanza, comeè possibile vedere un futuro?I risultati arrivano, ma nonprima di un anno-due dal pri-mo approccio con il mercato.Le nostre aziende sono piùorientate a risolvere laquotidianità che a program-mare o fare strategie dimarketing. Il mercato italia-no è saturo, vedo una possibi-le alternativa con strutturecome gli outlet o con negozidi proprietà, ma è evidenteche non tutti possono per-metterseli. Noi, come sem-pre, siamo imbattibili nellaproduzione, ma sui canali di-stributivi lasciamo a deside-rare”. Forse è rimasta, nellamemoria collettiva, la facili-tà con cui, negli anni Cin-quanta e Sessanta, si vendevadi tutto e di più, ma questosuccedeva nel secolo scorso,un millennio fa.Oggi ci sono strumenti comel’e-commerce, ma anche que-sto va misurato con la tipologiadelle nostre aziende. Al mo-mento il commercio elettro-nico va per i marchi o permerce dal prezzo bassissimo.Niente, o quasi, che ci riguar-di. “Poi – conclude LuanaGanzerli – vedo un’ulterioredifficoltà delle nostre dittenell’approcciarsi a questocanale di vendita: in linea dimassima i nostri sono pro-duttori di private label e han-no difficoltà anche solo a di-stribuire al dettaglio. Facciofatica ad immaginare comepotrebbero organizzarsi perspedire un pacchettino qui euno là. Comunque esistonoancora nicchie di mercato in-teressanti”.Ha lo spirito dell’esploratri-ce Luana Ganzerli, si guardaintorno e non molla. Chissàcome saranno i prossimi 25anni… Speriamo solo che ilConsorzio non sia diventatoun eco di tempi lontani.

L

A 25 anni dalla nascita del Consorzio Eco, il direttore Luana Ganzerlitratteggia un bilancio e indica eventuali vie d’uscita dalla crisi

Tra successi e occasioni mancate

Attualmente gli associatial Consorzio Eco sono 35;il picco è stato raggiuntonegli anni Novanta quan-do ha toccato i 50-55.

Una conferma e alcuni volti nuovi alla presidenza della Cna.La conferma è quella del presidente, Claudio Saraceni, cheguiderà sino al 2017 l’associazione nella città dei Pio. Con-fermato anche Roberto Zani, mentre sono al debutto comevicepresidenti Tamara Gualandi e Marco Gasparini, re-centemente eletto anche Presidente Regionale di Federmoda.Saraceni, amministratore delegato e socio di Garc, ha espe-rienza, fiuto e determinazione per non arrendersi alle difficol-tà di un periodo duro come questo, ma è un uomo lungimiran-te e, come tutti gli imprenditori che si rispettano, ottimistaperché altrimenti chi glielo farebbe fare di continuare ad

intraprendere?Spende un’opinionesulla situazione dell’ae-roporto, rispetto al qualein Consorzio Crpa, co-stituito da sei impreselocali, ha consentito didefinire tempi e meto-di di intervento su que-sta area.“Un’idea che abbiamoappoggiato sin dall’ini-zio nella convinzioneche rappresenti un assetimportante per il terri-torio, consentendo losviluppo di attività inun settore di nicchia ingrado di fare di Carpiuna città trainante inquest’ambito. E’ la di-mostrazione del fattoche i rapporti tra pub-blico e privato rappre-sentano un valore ag-giunto per la comunità.Ci attendiamo che que-sti rapporti siano svi-

luppati anche in altri campi. Ad esempio – continua Saraceni– per ciò che riguarda la riqualificazione del centro storico”.Centro che soffre pesantemente della crisi del commercio edelle conseguenze del sisma. Cosa fare, allora, per contribu-ire alla rivitalizzazione del centro? “La nostra idea – osservaSaraceni – è quella di promuovere l’insediamento di piccoleattività artigianali di servizio. Ci sono vie importanti a ridossodel centro che sono in stato di abbandono e che potrebberoessere trasformate in vere e proprie vie dei ‘mestieri’. E’chiaro che occorrono interventi di sostegno: pensiamo acambi di destinazione d’uso senza oneri, all’abbattimento deitributi locali per almeno un triennio, ad un adeguata promo-zione con eventi, ad una opportuna segnaletica, il tutto incoordinamento con le attività di Concarpi insieme a CarpiC’è. Siamo convinti che tutto questo permetterebbe ladiversificazione dell’offerta di servizi in centro storico”.Un’idea di marketing territoriale da sfruttare, ora più che mai,con il Carpi in serie B “La promozione in B dei biancorossi,oltre che essere un evento sportivo storico, in effetti, rappre-senta una grande occasione di promozione per i nostri prodot-ti, per le nostre eccellenze enogastronomiche, per i nostriservizi, per il nostro patrimonio artistico e culturale. Per farlo,però, occorre che i soggetti che giocano la partita per ilterritorio facciano davvero squadra, mettendo a sistema quelnetwork di competenze di cui siamo depositari”.

Annalisa Bonaretti

Claudio Saraceni, confermato alla guidadella Cna locale, lancia idee e proposteper lo sviluppo della nostra città

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6 14 luglio '13

Il pericolo è nell’aria

CronaCarpi

Chiude dopo 16 anni la storica piadineriadella signora Elvira, capace di portare i saporidella Romagna in centro storico

Un nostalgico arrivederciDopo 16 anni la piadineriadi via Fontana a Carpi chiu-de. Domenica 30 giugno latitolare, Elvira Facciani, haservito le sue ultime piadine.“Abito a Carpi da 33 anni,ma sono nata in Romagna -afferma con orgoglio -, quin-di nelle cene deliziavo sem-pre gli amici con piadine,affettato e formaggi. Tutticontinuavano a ripetermiche avrei dovuto fare diquesta mia passione un la-voro vero e proprio. Ma iola prendevo in ridere!”.Dopo molti anni di attivitàpresso l’Ente Comunale, la passione è prevalsa e lasignora Elvira ha iniziato una nuova avventura: aprire laprima piadineria a Carpi. “Avrei voluto realizzare la tipicacasina in legno rigata come quelle della Romagna, mapurtroppo non ho avuto l’autorizzazione del Comune -ricorda -. Ho lavorato tanto, ma ho avuto anche moltesoddisfazioni. Quanta gente che è passata di qui, equante manifestazioni di affetto ho ricevuto appena si èsparsa la voce che stavo per chiudere”.Una chiusura programmata, ma che Elvira ha dovuto, suomalgrado, anticipare. “Avevo deciso di andare in pensio-ne alla fine di quest’anno o comunque non prima ditrovare qualcuno a cui cedere la mia attività per garantireprosecuzione al mio lavoro di anni. Però la crisi e soprat-tutto il terremoto mi hanno costretta ad anticipare”,racconta. La strada interrotta, la diminuzione del passag-gio di persone nei fine settimana, il raddoppio dell’affittoe delle spese, l’hanno portata a questa decisione, sia purecon molta malinconia e anche un po’ di amarezza.“Spero davvero di trovare qualcuno desideroso di prose-guire la mia attività, cui cedere tutte le attrezzature, la miaricetta personale, aiutandolo anche nell’avviamento. Qual-che persona già si è mostrata interessata e ciò mi rendefelice, perché darebbe continuità ai tanti anni trascorsiqui”.Resterà il ricordo di quell’angolo di Romagna nel cuore diCarpi, con i profumi delle vacanze e l’atmosfera del mare.E resterà il ricordo di Elvira, sempre allegra e sorridente.“Ho dato luce a quell’angolino buio, con le mie vivacitendine e i colori del mare. Ora lo spengo”.

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elle tegole, pavimenti,tubazioni, vernici, can-ne fumarie, nelle auto

(vernici, parti meccaniche),nel materiale d’attrito per ifreni dei veicoli, nelle guar-nizioni, nelle corde, nelle pla-stiche e nei cartoni: siamocircondati dall’amianto e poidovremmo allarmarci perchéne sono state trovate delletracce nell’acqua potabile.Certamente ne avremmo fat-to volentieri a meno, non èuna di quella notizie che fan-no alzare le spalle o provoca-no un sorriso, ma non devenemmeno incutere paura per-ché è accertata la pericolositàper la salute con l’inalazione,non l’ingerimento di fibred’amianto. Almeno per ades-so, ma gli studi clinici fattifinora sono sufficientementetranquillizzanti anche se è veroche la scienza procede pergradi. E lo si vede propriocon l’amianto, solo qualchedecennio fa considerato unmateriale all’avanguardia,oggi bandito.In una conferenza stampa ilsindaco Enrico Campedelli,il direttore generale del Co-mune Giordano Corradini,il presidente di Aimag MircoArletti, il direttore dellamultiutility Antonio Dondi,il dirigente del Servizio idricointegrato dell’ex municipa-lizzata Davide De Battisti, ildirettore sanitario dell’AuslCristina Marchesi e ilreferente del Siam, ServizioIgiene Alimenti e Nutrizionedell’Ausl Armando

Franceschelli hanno spiega-to quanto rilevato in seguitoai monitoraggi periodici fattida Ausl e Aimag e sottoline-ando la trasparenza con cuihanno deciso di trattare unargomento così delicato, han-no cercato di tranquillizzare igiornalisti presenti in modoche, a loro volta, riferisserola notizia ma non creassero ilcaso.Arletti, con grande equilibrio,ha parlato “della complessitàdel problema”, non ha volutominimizzarlo come ha cerca-to di fare Corradini e ha am-messo che rifare i 216 chilo-metri di rete presenti a Carpi

costerebbe 60 milioni di euro,una cifra improponibile vistoche Aimag “ogni anno, nei14 comuni gestiti per l’ac-qua, spende otto milioni emezzo di euro, di cui un mi-lione e duecentomila solo aCarpi”. Si è parlato di reteperché l’acqua, alla fonte, èsempre risultataincontaminata, dunque pur nonconoscendo ancora la causa,si pensa sia da ricercare nelletubazioni. E nel dopo terre-moto (fessurazioni nella reteampliate dal sisma?), ma èpresto per dirlo visto chel’amianto è stato riscontratoa Carpi e non il altri comunipiù danneggiati dal sisma.E allora? Prima di qualsiasiintervento bisogna capire lecause, punto sottolineato daCampedelli, ma le afferma-zioni più rassicuranti sono statequelle di Marchesi che haprecisato come ci siano “ele-menti oggettivi di tranquilli-tà; non va interrotto l’usodell’acqua pubblica”. Tra l’al-tro, hanno ripetuto tutti, mol-to più monitorata delle mine-rali che acquistiamo. Solleci-

tati su dove sono state riscon-trate le più alte concentrazio-ni di amianto, hanno preferi-to non rispondere, pur aven-do mappato il territorio.Allora, tanto rumore per nul-la?Quello che si sa è che unafibra di amianto è 1.300 voltepiù sottile di un capello uma-no. Non esiste una soglia dirischio al di sotto della qualela concentrazione di fibre diamianto nell’aria non sia pe-ricolosa, teoricamente anchel’inalazione di una sola fibralo è. Ovviamente esposizioniprolungate nel tempo o adelevate quantità aumentanoesponenzialmente la proba-bilità di contrarre malattiegravi.Gli studi parlano sempre difibre nell’aria, non nell’ac-qua. Speriamo sia proprio solocosì e che tra qualche decen-nio non si impari quello che,proprio, non vorremmo sen-tirci dire. Comunque va rico-nosciuto a Comune, Aimag,Ausl il merito della sincerità.Grazie a questo, ognuno po-trà decidere se stare sereno econtinuare nelle proprie abi-tudini o cambiarle. Ma credoproprio non ne valga la pena.Alla fine, vivere è un rischio.

Comune, Aimag, Ausl hanno comunicato che a seguito dei monitoraggiperiodici dell’Azienda sanitaria è stata riscontrata una limitata presenzadi fibre di amianto nell’acqua. Previsto un gruppo di lavoroper individuare le cause e programmare un intervento

NLa normativa comunitariae nazionale sulle acquedestinate al consumo uma-no non fissa alcun limite diconcentrazione, in quantonon vi sono evidenze dipericolosità dell’amianto aseguito della sua ingestionecon acqua potabile e quin-di non si prevede la ricercadi fibre di amianto.

A livello internazionale, gliunici riferimenti a limiti diresidui sono contenutiin indicazioni americane.In esse viene presa in con-siderazione la possibilitàche l’amianto eventualmen-te contenuto nell’acquapossa contribuire ad aumen-tare il livello di fondo dellefibre aerodisperse e quindiil rischio legato alla possi-bile assunzione per viainalatoria. Queste indica-zioni prevedono di nonsuperare il valore di 7 mi-lioni di fibre/litro. Da noisono state riscontrate quan-tità da mille a 11.700, dun-que tre ordini di grandezzainferiori, che significa millevolte più bassi.

Le valutazionidell’Organizzazione Mondiale della Sanità

Sotto il profilo sanitario, l’Organizzazione Mondiale dellaSanità si è così espressa “…Non esiste dunque alcunaprova seria che l’ingestione di amianto sia pericolosa per lasalute, non è stato ritenuto utile, pertanto, stabilire unvalore guida fondato su delle considerazioni di naturasanitaria, per la presenza di questa sostanza nell’acquapotabile”; questo concetto è stato ribadito anche nei suc-cessivi aggiornamenti (Linee guida sulla qualità dell’ac-qua, Oms 2011).

Il pericolo è nell’aria

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Annalisa Bonaretti

nevitabile andare conla mente a un anno faquando, di questi gior-ni… dormivo ancora

in tenda, io invece in macchi-na, io a casa di amici, io incamper, io in roulotte, io mene sono andata al mare, io incasa, ma a ogni rumore, unsussulto… Ciascuno di noi haricordi chiari, indelebili di queigiorni e tanti non possonodimenticare come funziona-va, allora, l’ospedale. Tendedella Protezione Civile, leGuardie Svizzere a tutelare lasicurezza di ciò che rimanevadella struttura e a donare sor-risi ai professionisti e ai ma-lati che lì, per una ragione oper l’altra, transitavano.Chi ricorda tutto, ma propriotutto, di quei giorni è CarloTassi, direttore del Diparti-mento di Emergenza-Urgen-za dell’Azienda Usl e prima-rio del Pronto Soccorso alRamazzini.Ancora adesso sembra stu-pirsi della mole di lavoro svol-ta, ringrazia tutti gli operatoriche hanno fatto i miracoli espende una parola anche peril Servizio di psicologiadell’Ausl che “ha supportatotutti gli operatori e anche iricoverati. Hanno fatto unottimo lavoro, impegnati comeerano giorno e notte. A tut-t’oggi – prosegue – abbiamoun Servizio di psicologia chefunziona a livello aziendale euno psicologo che fa partedel Servizio sorveglianza sa-nitari e che serve per i profes-sionisti. Perché – precisa –non ci sono solo calamità comei terremoto a turbare gli ope-ratori, ma possono essercianche situazioni difficili daaffrontare come la signorainvestita sulle strisce pedo-nali con due bambini o l’inte-ra famiglia sterminata in unincidente d’auto. Sono tanti icasi in cui gli operatori hannobisogno d’aiuto”.Tassi spiega che, all’internodel Pronto Soccorso delRamazzini, in marzo e aprileal sabato pomeriggio, c’è sta-ta una bella esperienza diclownterapia con dei volon-

tari. “Ha funzionato moltobene – commenta - , in salad’attesa c’era molta meno ten-sione del solito e anche glioperatori erano alleggeriti. Inostri infermieri e i nostrimedici hanno dimostrato diavere una mentalità moltoaperta – sostiene il direttoredi Dipartimento - , la gente si

è fatta coinvolgere e ha dimo-strato di essere favorevole auna simile esperienza. Perso-nalmente credo che qualsiasiesperimento che possa daresollievo ai pazienti in attesa,ma anche ai famigliari e aglioperatori, vada provato”.La clownterapia è un approc-cio “leggero”, ci sono realtàche dell’aiuto psicologico inPronto Soccorso hanno fattoun tratto distintivo dell’acco-glienza/cura.Ad esempio, a Padova e aBolzano, nel weekend, il Pro-getto SeP funziona alla gran-de.Con un po’ di buona volontàsi potrebbe estendere anchequi, consapevoli come siamodiventati dopo il sisma dimaggio che una parola, unsorriso, un paio di bracciaaperte possono fare moltosoprattutto quando si vive inuno stato di ansia se non divera e propria angoscia e ac-cade spesso quando si va alPs. Sarebbe utile anche ades-so, con il Pronto Soccorsoche ha ridotto gli spazi a cau-sa dei lavori di ristrutturazione.“Qualche disagio c’è – con-ferma Carlo Tassi -, ma no-nostante il container come salad’attesa e gli spazi interniadibiti alle visite siano ridot-ti, constatiamo che la gente èmolto più tollerante del soli-to. Evidentemente le personecapiscono che, anche noi, stia-mo lavorando in uno statonon ottimale e ci vengonoincontro”.

Iniziati i lavori di ristrutturazione al Pronto Soccorso del Ramazzini. Importanteampliare gli spazi, ma sarebbe altrettanto importante investire in qualità acosto zero. Con i volontari è possibile, vediamo come

Un sollievo in più

Attualmente in Italia sono davvero pochi iPronto Soccorso ad avere un serviziopsicosociale di Cri all’interno.Il servizio psicosociale si chiama SeP; l’in-tento è occuparsi della parte più umana delpaziente, dei famigliari e delpersonale.La squadra che gestisce situa-zioni con criticità emotiva,chiacchiera per colmare il pe-riodo di attesa è composta davolontari della Croce Rossa at-tivi da anni. Viene fatto uncorso apposito per diventareoperatori SeP, con tanto di at-testato e iscrizione all’Albo na-zionale. La formazione dellasquadra dipende dal numerocomplessivo dei volontari cheaderiscono al progetto, ma unopsicologo e un operatore, in unPronto Soccorso di medie di-mensioni, possono essere piùche sufficienti.Non viene fatta nessuna mano-vra sanitaria, se non su richie-sta dell’infermiere o deltriagista. I volontariapprocciano un po’ tutti quelliche sono in sala d’attesa, an-che solo per presentarsi. Alcu-ne persone – pazienti efamigliari indistintamente -hanno voglia di raccontare, di

Il numero di accessi al Pron-to Soccorso del Ramazzinial 31 marzo 2013 èsovrapponibile a quellodello scorso anno nel me-desimo periodo: 11.300. Manel secondo trimestre 2013qualcosa è cambiato, in-fatti si sono registrati milleaccessi in più rispetto almedesimo periodo dell’an-no precedente, anche secodici rossi e gialli sonosovrapponibili.“Abbiamo avutoun’impennata di accessi esoprattutto di persone chemanifestavano disturbi posttraumatici derivati dal si-sma a ottobre, novembre edicembre 2012. Personesenza lavoro, senza casa,che hanno realizzato la re-altà in cui si trovavano inautunno. Adesso abbiamotanti, tanti anziani, moltidei quali riconducibili allostress provato a causa delterremoto che, in ambitosanitario, ha lasciato unalunga scia”, commentaCarlo Tassi.

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I

sfogarsi, di parlare delle agitazioni e preoccu-pazioni che stanno provando e loro sono lì adascoltarli cercando di dare conforto. General-mente i volontari stanno in sala d’attesa odavanti alla sala raggi. Negli ambulatori dove

si visita non entrano, a menoche non lo chieda il medico o ilpaziente stesso che, così, po-trebbe sentirsi più tranquillo.L’idea centrale è di essere unsupporto, non un intralcio, difornire un filtro fra le richiestedi pazienti e parenti e il lavorodell’infermiere in modo cheanche loro vengano disturbatidi meno e possano lavoraremeglio e con maggior tranquil-lità.Il progetto è molto interessan-te e sarebbe positivo attivarloanche al Pronto Soccorso diCarpi. Il nostro volontariato ègeneroso e attento a cogliere lerealtà positive ovunque si pre-sentino, i nostri medici sonoaperti e desiderosi di offrire ilmeglio a pazienti e collabora-tori, sarebbe bello ne volesse-ro sapere di più. Soprattuttoadesso che il Ps è in una situa-zione precaria: l’attesa in uncontainer e gli spazi ridotti acausa della ristrutturazione incorso.

Progetto SeP

“Un bel progetto – com-menta il presidente del co-mitato locale della Cri Mas-simo Re -, non facile datenere in piedi perché oc-corre una grande disponibi-lità da parte dei volontari euna buona formazione cherichiede un aggiornamentocontinuo. Certamente devo-no essere volontari che han-no determinate caratteristi-che: devono essere prepa-rati e delicati contempora-neamente. Non ci nascon-diamo che la presenza deivolontari non è sempre benvista dal personale anchese, devo dire, la maggiorparte degli operatori ci guar-da con benevolenza. L’im-portante – puntualizza Re –è che non si crei competi-zione anche se va tenutopresente che, come avvienein natura, i buchi vengonoriempiti”. Chi ha orecchieper intendere, intenda.

Carlo Tassi

Massimo Re

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Santa Croce premiata nella guida “Emilia Romagnada bere e da mangiare” edizione 2013-2014

Cantina di successo

Da 60 anni al serviziodi chi ha bisogno

CronaCarpi

Maria Silvia Cabri

“Noi tutti avisini speriamo dipotere inaugurare la nuovasede entro la fine del 2013, unanno simbolico in quanto fe-steggiamo i 60 anni dalla no-stra fondazione”. Queste leparole di Fabio Marani, pre-sidente dell’Avis di Carpi.Dopo un decennale percorsoburocratico-amministrativo,dal 4 luglio l’associazione hainfatti acquisito, fino al 2031,il diritto di superficie su unaporzione del fabbricato appar-tenente alla polisportiva Do-rando Pietri: un’ampia area di450 metri quadrati, in cui ver-rà realizzata la nuova sede as-sociativa e l’unità di raccolta.“La sede risponde a tutti i re-quisiti e parametri richiestidall’accreditamento, finalizza-to a garantire massima sicu-rezza ai donatori e ai riceven-ti”, spiega Marani. Il progettocomplessivo ammonta a 380mila euro. I 65 mila euro perl’acquisizione sono stati do-nati dall’Avis di Brescia concui è nato un gemellaggio aseguito del terremoto, il rima-nente dell’importo è stato inparte finanziato da altri sediAvis, da un fondo regionale, eda risorse proprie dell’Asso-ciazione. “Fondamentale saràquindi il contributo delle Fon-dazioni e dei cittadini stessi”,sottolinea il vice presidente

Annalisa Bonaretti

E’ vero che, sempre più spes-so, è il prezzo a determinarel’acquisto, ma è altrettantovero che la qualità ha ancora lasua importanza. Così quandogiusto costo e buon prodotto siincrociano, il successo è assi-curato.E’ il caso della Cantina di San-ta Croce che, da anni, stainanellando premi su premi,riconoscimenti su riconosci-menti. L’ultimo – per adesso –è quello ottenuto sulla guida2013-2014 dell’Ais Emilia eAis Romagna, l’associazionesommelier e degustatori dellanostra regione che hanno ilcompito di assaggiare alla cie-ca i vini, valutarli, assegnareun punteggio e comporre lascheda di degustazione.“Il grappolo – spiega l’enologodella Cantina di Santa CroceVilliam Friggeri – è il simbo-

A giorni inizieranno i lavori di ristrutturazione eriqualificazione della nuova sede dell’Avis di Carpi

Marco Rustichelli.“Purtroppo il sisma ha provo-cato un calo nelle donazioni.Nel 2011 abbiamo registratocirca 3 mila soci donatori, perun totale di oltre 6 mila dona-zioni annue - afferma CarloContini, uno dei referenti delprogetto-. Nel 2012 c’è statoun calo di oltre 1200 donazio-ni”. “Carpi rappresenta unasede di raccolta strategica intutta la provincia - sottolineaMaurizio Pirazzoli, presiden-te provinciale -. Siamofiduciosi nel recupero delledonazioni, e a tal fine fonda-mentale è l’opera disensibilizzazione e di propa-ganda, specie tra i giovani”.Nella nuova sede sarà presen-te anche l’Aido, da sempre

fortemente legata all’Avis.“Lo spirito che anima i nostrisoci è il medesimo: donarequalcosa di sé a chi ne ha biso-gno”, sottolinea il presidenteEugenio Davolio.“Il percorso per trovare unasede adeguata è stato lungo edifficile – afferma AlbertoBellelli, assessore alle Politi-che socio-sanitarie -, ma è sta-ta anche occasione di crescita.La città ha dimostrato solida-rietà e sostegno, confermandoquanto l’Avis sia radicata nelterritorio”.“La nuova sede rappresentauna vittoria per noi e per tuttii cittadini. Oggi abbiamo scrit-to un pezzo di storia di Carpi”,conclude il presidente.

Da 60 anni al serviziodi chi ha bisogno

Santa Croce premiata nella guida “Emilia Romagnada bere e da mangiare” edizione 2013-2014

lo prescelto per visualizzare ilrisultato della degustazione. Inbase al punteggio ottenuto vie-ne assegnato a ciascun vino unnumero di acini colorati al-l’interno del grappolo. Noi sia-mo molto soddisfatti dei risul-tati raggiunti, con il nostroLambrusco Il Castello, rosato2012, ne abbiamo ottenuti cin-que e con il TradizioneLambrusco Salamino, doc2012, addirittura sei, con l’ag-giunta della stella dell’eccel-lenza”.Sulla guida “Emilia Romagnada bere e da mangiare” la Can-tina di Santa Croce viene de-scritta come “un’importanterealtà produttiva della viticol-tura modenese dal 1907”. Ilcommento ai due vini premia-ti fa venire voglia di assag-giarli. Il Castello “rapisce conintriganti note di lamponi emelograno a cui seguono sbuf-fi copiosi di fresie ed erbe

mediterranee”; il Tradizioneha “una definizione olfattivadi raffinata espressività,fruttata e floreale. More digelso mature insieme a lam-poni succosi sono ingentilitida un profumo di viole e lillà.Nell’assaggio è pieno, tutte lecomponenti si amalgamanocon garbo”.La premiazione dei migliorivini catalogati sulla guida èstata a Parma nei giorni scorsi:sul podio un raggiante Friggeriper il Tradizione LambruscoSalamino doc consideratoun’eccellenza e tra i tre mi-gliori Lambruschi che hannopartecipato alla prestigiosa se-lezione. Se non l’avete ancorafatto, affrettatevi ad assaggia-re questi vini frutto della no-stra terra e del saper fare diuomini come Friggeri capacidi trasformare l’uva in vino.Saper interpretare la natura èun’opera da artisti.

Cantina di successo Secondoa sinistra

Villiam Friggeri

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A Mirandola l’inaugurazione del centro di comunità realizzatoda Caritas italiana con il contributo delle diocesi lombarde

Il cuore abita qui

Le parole del vescovo monsignor FrancescoCavina: “Dalla Chiesa italiana unagrandiosa manifestazione d’amore”Il bene apre la via alla speranza

Oggi, comunità ecclesiale e società civile, ci uniamoalla gioia della parrocchia di Mirandola per la benedi-zione e l’inaugurazione del suo centro comunitario,dono della Chiesa italiana alla diocesi di Carpi. Sitratta, come possiamo tutti ammirare, di una strutturache ha una sua dignità architettonica, costruita perdurare nel tempo, dotata di spazi accessibili a tutti ed ingrado di assicurare a questa comunità cristiana laripresa di una normale attività pastorale ed avere unluogo nel quale potersi di nuovo riunire liberi da paure,ansie e incertezze.Tutto questo è stato reso possibile grazie alla fruttuosae costruttiva collaborazione tra diverse istituzioni: laCaritas italiana, qui rappresentata dal suo presidente,S.E. Monsignor Giuseppe Merisi e don FrancescoSoddu della Direzione della Caritas nazionale; laCaritas Lombardia qui rappresentata dal delegatoregionale, don Claudio Visconti; la Lega Calcio SerieB; la Banca Mediolanum, qui rappresentata dal vice-presidente; il Comune di Mirandola. A tutti il più vivo e

riconoscente ringra-ziamento perché cipermettete di goderedi una grande conso-lazione spirituale.Siamo consolatiperché attraverso lapresenza, l’opera,l’aiuto di tantifratelli è Cristostesso che ci visita, ciaiuta, ci consiglia, ciincoraggia, ci sostie-ne… E di questo sialode al Signore!L’impegno e l’attivapresenza dellaCaritas nelle nostrezone trova la suaragion d’essere nellatestimonianza di

umana e cristiana solidarietà che caratterizza questaistituzione ecclesiale. La Caritas, sostenuta dalle offertespontanee di tanti cristiani e di tante persone di buonavolontà, si è impegnata nella costruzione di una struttu-ra che ha comportato un notevole sforzo finanziario,osando oltre le sue forze. Ancora una volta, nella storiadi un popolo, si sono intrecciate tra loro un’immanetragedia di distruzione e una manifestazione grandiosadi amore, e questo ci porta a credere che il bene esiste,il bene lavora, il bene reagisce e apre la via alla fiduciae alla speranza.Da quanto stiamo vivendo oggi non può che nascerel’auspicio che la testimonianza di amore che questacomunità cristiana ha ricevuto diventi uno stimolo percrescere ancora di più “in comunione di fede, speranzae carità, per diventare lievito che fermenta tutta larealtà umana”.

+ Francesco Cavina, vescovo

A Mirandola l’inaugurazione del centro di comunità realizzatoda Caritas italiana con il contributo delle diocesi lombarde

Virginia Panzani

n caldo pomeriggiod’estate, una comuni-tà che si riunisce in

festa, un edificio che inizia lasua storia grazie alla genero-sità di tanti. Domenica 7 lu-glio è stato inaugurato il cen-tro di comunità presso il cam-po sportivo parrocchiale divia Posta a Mirandola. Gran-di e piccoli, rappresentantidelle diverse realtà associati-ve, autorità, fra cui il sindacoMaino Benatti, e amici ve-nuti da fuori, si sono ritrovatidavanti alla struttura per par-tecipare alla cerimonia. “Gra-zie alle Chiese italiane perquesta dimostrazione di vici-nanza - ha affermato il parro-co don Carlo Truzzi - graziea tutti coloro, anche anonimi,che hanno contribuito. E gra-zie, innanzitutto, al Signoreche sa sempre ricompensarechi aiuta i fratelli nel biso-gno”. Una carità fraterna chesi è dunque concretizzata nel-la realizzazione del centro dicomunità. “Da parte nostra -ha spiegato don FrancescoSoddu, direttore di Caritasitaliana – non è mai diminu-ita l’attenzione verso le dio-cesi colpite dal terremoto.Caritas ha dunque cercato dimanifestare, con azioni con-crete, la presenza riparatrice,anzi creatrice, dello Spiritodi Dio”. Da parte sua, chiriceve è chiamato a condivi-dere il bene ricevuto, comeha sottolineato monsignorGiuseppe Merisi, vescovodi Lodi e presidente di Caritasitaliana: “Coloro che si sen-tono accolti in questa struttu-ra possano uscire da qui peraprirsi sempre più agli altri,dicendo sì alla chiamata delSignore alla carità verso tut-ti”.

La rete dei gemellaggi, pro-mossa da Caritas fin dal ter-remoto in Friuli, è valido stru-mento per creare e rinsaldarelegami di fraternità, perché,ha ricordato don ClaudioVisconti, delegato regionaledi Caritas Lombardia, anchedagli eventi tragici Dio puòtrarre cose buone. “Oggi neivolti di noi che rappresentia-mo la Caritas - così si è rivol-to ai presenti don Visconti -potete vedere i volti di tutticoloro che una domenica diun anno fa (in occasione del-la colletta nazionale, ndr) vihanno donato ciò che pote-vano. Papa Francesco ha det-to più volte che il cuore delVangelo è abitare nelle peri-ferie. Anche questo centro dicomunità si trova, per cosìdire, in periferia. Allora - haconcluso - il mio augurio èche possa davvero abitare quiil cuore del Vangelo, il cuoredi questa Chiesa, il cuore deilombardi che hanno volutoesservi vicini”.

U

Il cuore abita qui

Benedetta Rovatti (Caritas Carpi), Mario Accattapà, Angela Castagno,Luca Manfredini (Caritas Emilia Romagna) e, sotto, Gianluigi Pericoli

Il costo 880 mila euroIl centro di comunità è stato realizzato da Caritas italianagrazie ai contributi delle Caritas diocesane della Lombardia,con cui Mirandola è gemellata, e della Lega calcio di serie Battraverso il progetto “B solidale”. Si tratta di uno spazio di570 metri quadrati - di dimensioni eccezionali rispetto aglialtri centri di comunità donati da Caritas italiana alle diocesidel cratere - nato dall’abbinamento di due strutture di tipo D.E’ costituito da un grande salone polifunzionale con annessi.Sarà utilizzato innanzitutto per le celebrazioni liturgiche eper altre attività pastorali. I lavori, eseguiti dall’impresaModulcasa Line di Traversetolo di Parma, sono stati direttidall’architetto Angela Castagno, incaricato della diocesi diCarpi, dall’architetto Gianluigi Pericoli e dal geometraMario Accattapà, rispettivamente responsabile dei lavori ecoordinatore sicurezza di Caritas italiana. Importo totale 880mila euro. Si è trattato di un notevole sforzo finanziario perCaritas italiana e la realizzazione della struttura si è resapossibile perché è stato chiesto alla comunità di San Giaco-mo Roncole, una delle parrocchie diocesane per cui eraprevista la donazione di un centro di comunità, di rinunciare.“Vi esorto - così si è rivoltomonsignor Francesco Cavinaai mirandolesi - a nutrire sen-timenti di gratitudine per que-sta comunità che ha accettatodi rimanere in condizioni piùdifficili di quelle in cui voi vitrovate”. La diocesi di Carpista comunque provvedendo adotare la parrocchia di SanGiacomo Roncole di una strut-tura polifunzionale, il cui co-sto è coperto in buona partedalla Caritas diocesana diBergamo.

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Virginia Panzani

n messaggio di inco-raggiamento per la co-munità ferita dal ter-

remoto ha fatto da filo con-duttore alla dodicesima edi-zione del Premio Pico dellaMirandola ospite il 4 lugliopresso Villa Tagliata. Nu-merose le personalità delmondo accademico, econo-mico, ed imprenditoriale,oltre alle autorità, che nonhanno voluto mancare alprestigioso evento biennalepromosso dalla FondazioneCassa di Risparmio diMirandola in collaborazio-ne con Carisbo. “La

dodicesima edizione – haspiegato Cosimo Quarta,segretario generale della Fon-dazione CrM - era in pro-gramma per l’autunno 2012ma è stata sospesa a causadegli eventi sismici. Le sedidel premio, il Teatro Nuo-vo, il Castello, la Sala Grandadel municipio, e il Palazzodella Cassa di Risparmio,sono inagibili. Abbiamo tut-tavia fortemente voluto larealizzazione di questo even-to che cade nel 2013, a 150anni dall’istituzione di unacassa di risparmio nella no-stra città”. “La Mirandola”,appunto, conosciuta non solocome la capitale di un pic-colo stato sovrano che hadato i natali all’illustreumanista Giovanni Pico, maanche come “capoluogo diun distretto biomedicale chenon si è fatto piegare dalterremoto - ha sottolineatol’economista RainerMasera, presidente dellagiuria -. Oggi rendiamoomaggio all’eccezionale ca-pacità di ripresa di questacomunità”.Nel settore dell’impren-ditoria locale non potevadunque esserci premio piùmeritato di quello a MariaLuisa Locatelli, presidentedi Aries, azienda biomedicalemirandolese, e moglie diMauro Mantovani, mortonel crollo della ditta il 29maggio 2012. Un applausocommosso e scrosciante èstato rivolto a questa corag-giosa donna ed imprenditrice,che nonostante la perdita delmarito e un milione e mezzo

Dodicesima edizione per il Premio Pico. Un importantericonoscimento all’imprenditoria locale rialzatasi dopo il terremoto

Omaggio all’operosità

Egidio Veronesi

Rajendra Pachauri Giovanna Ferragamo

U

Servizio fotografico a cura di Pietro Bellesia

di danni, è riuscita a rimet-tere in moto l’azienda. Conil sostegno del figlio Mau-rizio e del vicepresidenteAlessio Caleffi, Maria Lui-sa Locatelli assume la pre-sidenza di Aries pochi gior-ni dopo il terremoto e, gra-zie alla mobilitazione spon-tanea dei dipendenti, fa in-stallare tre container adibitiad uffici. La produzione e ilmagazzino vengono invecedelocalizzati rispettivamentea Nonantola e a PoggioRusco. L’azienda riesce cosìa garantire la continuità diservizio alle struttureospedaliere e ai clienti, re-gistrando nel luglio 2012 un5 per cento in più di fattura-to rispetto allo stesso perio-do dell’anno precedente. Nelgennaio 2013 Aries è torna-ta nella sua sede “storica” -i lavori sono statiautofinanziati - con la squa-dra di 25 persone al comple-to. “Sono onorata di trovar-mi fra personalità così im-portanti, almeno per oggi mi

Rubrica a cura della FederazioneNazionale Pensionati CISL

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Superato l’esame della ritrovata unità

Ora pretendiamo i fattiScrivo solamente ora questo breve commento alla manife-stazione unitaria del 22 giugno 2013, avendo deciso diproposito di prendermi il tempo necessario per osservare eriflettere su quell’avvenimento dopo avere smaltito l’entu-siasmo e l’enfasi di una giornata trascorsa all’insegna deipiù bei tempi del nostro sindacalismo confederale.

Piazza San Giovanni, dunque, luogo simbolo di tutte le piùimportanti manifestazioni dei tre sindacati confederali, haofferto nuovamente i suoi immensi spazi a decine di miglia-ia (centomila?) di lavoratori e pensionati provenienti daogni parte del paese. La presenza di tanti, tantissimi pensio-nati (sicuramente la maggioranza) è stata la dimostrazioneche Noi non abbiamo mai capito fino in fondo le ragioni diuna sospensione dell’unitarietà sindacale a fronte di ripetutitagli sul welfare da una parte e sacrifici richiesti dall’altrache hanno condizionato in primis (continuando tutt’ora) ilbenessere economico e sociale dei pensionati, ma conripercussioni su tutto il sistema paese.L’FNP modenese ha saputo essere a pieno titolo protagoni-sta della storica giornata: centonovantaquattro (194!) inostri iscritti, provenienti da ognuna delle sette leghe, che

hanno partecipato alla mani-festazione (nella foto la lun-ga fila di modenesi verso SanGiovanni).Nella piazza assolata ma co-lorata di striscioni e bandie-re, rallegrata da bande musi-cali, dal ritmico tamburellaredi giovani lavoratori africa-ni, l’intervento di Bonanni(sapientemente breve) harimarcato che “lavoro è de-mocrazia” e che “questo è un

grande appuntamento dell’Italia che non getta la spugna,dell’Italia che vuole ripartire, che vuole porre fine aquesta drammatica situazione che dura ormai da anni. IlPaese deperisce e la classe politica si perde in chiacchieree litigi. Noi siamo qui per ricordare loro il dovere chehanno di lavorare per il paese reale, per i lavoratori, ipensionati, per i giovani che sono la ricchezza di questopaese”.“A Letta, perciò, chiediamo di avere più coraggio emettere all’ordine del giorno l’unica questione che a noiinteressa e da cui dipende l’occupazione e la crescita del

Paese: una riduzione fortissima delle tassesu lavoro, pensioni e imprese che inve-stono. Serve poi una riforma organicadel fisco per riequilibrare il carico trop-po alto su lavoratori pensionati e fami-glie. Il Governo deve chiarire la suaposizione e dire dove intende guardare,se a questa piazza o quelle realtà che finoad oggi hanno affossato l’Italia. Perché -ha concluso Bonanni - o l’Italia del lavo-ro torna a prosperare o muore”.

Il Segretario TerritorialeLuigi Belluzzi

Mirandola Concordia

Premio internazionalea Rajendra Pachauri“Per il suo contributo allaricerca sia nell’ambitodell’Ipcc (Intergover-nmental Panel on ClimateChange) che dei principaliorganismi internazionali sultema del cambiamento cli-matico nonché per l’impe-gno e la passione civile nelsostenere nelle più variesedi la causa degli inter-venti necessari a combat-tere il global warming li-mitandone i costi poten-ziali”. L’universalità delpensiero di Giovanni Picoè stata evidenziata daRajendra Pachauri, india-no, economista e scienzia-to, premio Nobel per la pace2077. Lanciando l’allarmesul legame tra riscaldamen-to globale e disastri natu-rali, ha esortato alla presadi coscienza e alla cittadi-nanza attiva con una frasedi Gandhi “be the changeyou want to see in theworld”, ovvero “sii tu ilcambiamento che vuoi ve-dere nel mondo”.

Premio nazionale a Wanda Miletti Ferragamo“Per la lungimiranza, il coraggio e la tenacia con le quali hacondotto la Salvatore Ferragamo Spa a simbolo di eccellen-za mondiale del lusso e di artigianalità di made in Italy,continuando sulle direttive e basi trasmesse da suo maritoSalvatore Ferragamo”. Dalla mono-produzione di scarpe almercato del pret-à-porter e del total look. Questo il percorsodal 1960 sotto la guida di Wanda Miletti, oggi presidenteonorario del gruppo. A ritirare il premio la figlia Giovannache ha letto il messaggio della madre. “Il collante delgruppo Ferragamo – ha sottolineato Wanda Miletti – si èfondato sull’unità di intenti nel rimanere fedeli ai genialiinsegnamenti di mio marito, si pensi allo studio dell’anato-mia del piede e ai 400 brevetti realizzati, coniugandoli conla tradizione artigianale tipicamente fiorentina”.

Maurizio Mantovani, Maria Luisa Locatelli, Alessio Caleffi

sia permesso di considerarlimiei colleghi - ha affermatoMaria Luisa Locatelli congrande modestia -. Deside-ro ringraziare i miei colla-boratori perché senza di lorotutto questo oggi non ci sa-rebbe. Sia dal punto di vistaumano che professionalehanno continuato sulla stra-da di quanto appreso e, devodire, non mi sono mai senti-ta abbandonata. Sono per-sone straordinarie con cuinon posso che condividerequesto premio”. Uomini edonne, la cui operosità è unodei fiori all’occhiello del no-stro territorio, capaci, tra-mite la passione per il lorolavoro e lo spirito di grup-po, di compiere piccoli grandimiracoli.

Premio nei settoridi intervento dellaFondazione CrMa Egidio Veronesi“Per l’impegno profuso inprogetti legati alla memo-ria e al territorio che,unitamente all’impegno ci-vile, all’associazionismo eal volontariato, hannocontraddistinto la sua pro-duzione cinematografica neidiversi concorsi nazionalie internazionali”. Finanziatodalla Fondazione CrM, ilfilm di Egidio Veronesi daltitolo “Il cacciatore di ana-tre” ha partecipato a 110festival nei cinque conti-nenti ricevendo numerosipremi. E’ la storia di alcuniamici in un paese della BassaModenese nel 1940. “Unintero territorio - ha spie-gato Egidio Veronesi – harealizzato questo filmattingendo al patrimonio direaltà culturali e divolontariato che locontraddistingue. Sono or-goglioso che attraverso que-sto progetto la nostra Emiliasia conosciuta e apprezzatain tutto il mondo”.

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Mirandola Concordia

Era grande l’attesa per l’asse-gnazione del premio specialePico della Mirandola aRiccardo Muti. Reduce dalconcerto diretto la sera a pri-ma a Ravenna e accompagna-to dalla moglie CristinaMazzavillani, il maestro hasaputo calamitare l’attenzio-ne questa volta non con lenote di un concerto, ma conun brillante intervento in cuiha espresso grave preoccupa-zione per la cultura musicalein Italia. “Se Giovanni Picotornasse oggi – ha esordito –sarebbe molto arrabbiato nelvedere il suo pensiero e la suaopera frantumati da una so-cietà che tende al materiali-smo e al consumismo. I latinidicevano primum vivere deindephilosophari, che significa cheè necessario assicurare agliuomini prima di tutto una vitadignitosa. Ma il rischio è chesi finisca con il distruggerequel bisogno di spiritualità chesi è espresso nello straordina-rio patrimonio delle arti”. Se-condo Muti, cultura è ormaiuna parola vuota di significa-to perché si fa poco o nulla persostenerla in concreto. Perquanto riguarda la musica, “in

Italia - ha affermato - si mol-tiplicano sì i conservatori manon si creano le orchestre.Abbiamo così migliaia di gio-vani, che si diplomano spessocon il massimo dei voti, a cuiviene negato uno sbocco la-vorativo. Di un idraulico, an-che mediocre, si ha semprebisogno - ha aggiunto con unabattuta - ma che cosa può fare,ad esempio, un flautista dasolo se non è inserito in un’or-chestra? Credo che tutto ciòsia gravissimo, un vero e pro-prio crimine nei confronti deigiovani. Vedo nei loro occhitristezza e timore per il futu-ro”. In un Paese che a tutto ilmondo ha insegnato la musi-ca, questa, ha incalzato Muti“non ha alcuna rilevanza neiprogrammi scolastici. Persi-no in chiesa la liturgia è spes-so poco curata musicalmente,nonostante il recente magisterodi Benedetto XVI. Di questasituazione si parla ormai dadecenni nelle sedi della politi-ca senza sortire risultati. I variministri non hanno potuto ope-rare o perché vittime della loroignoranza, frutto del sistema,o perché privati del sostegnodegli altri ministeri”. Eppure,

ha sottolineato con forza Muti,“io sono un prodotto italianoperché l’Italia mi ha permes-so di essere cittadino del mon-do e per questo la ringrazio.Avrei potuto venire aMirandola con l’Orchestra diChicago che dirigo, invece hoportato con me alcuni giovanimusicisti allievi dei nostri con-servatori. Sono loro - ha con-cluso - la speranza dell’Italia,perché finalmente torni ad es-sere il Paese della musica enon sia più, com’è ora, il Pae-se della storia della musica”.

V. P.

Laura Michelini

er gli 80 ragazzi dellaBanda giovanile JohnLennon di Mirandolae i 40 dell’Orchestra

giovanile di fiati di Laureanadi Borrello (Reggio Calabria)il 4 luglio è stata una giornataassolutamente speciale: suo-nare all’edizione 2013 delConcerto dell’Amicizia direttodal maestro Riccardo Muti èun’occasione unica. Sul gran-de palco allestito dal RavennaFestival in piazza Costituen-te a Mirandola per primi sonosaliti proprio loro, i 120 gio-vani che unendosi hanno for-mato una grande banda. LaJohn Lennon del maestroMirco Besutti e l’Orchestradi fiati calabrese del maestroMaurizio Malagò hanno aper-to con i loro brani coinvol-genti e con il loro suono stu-pendo la serata che il RavennaFestival ha voluto dedicarealle città emiliane colpite dalterremoto. Poi hanno suona-to l’Inno di Mameli insieme atutti i musicisti e cantanti di-retti da Muti. Le due bandegiovanili e tutti i ragazzi chene fanno parte, uniti sotto ilsegno della musica e dell’ami-cizia, sono la dimostrazioneche “si può, e si deve”, comesottolinea il maestro MircoBesutti. Perché nel gruppomirandolese suonano, asso-lutamente integrati, ancheragazzi disabili. E nell’orche-stra calabrese si vuole dareun’opportunità anche ai figlidi persone in carcere per ma-fia, secondo un grande pro-getto di legalità.Bianca Mantovani, 18 anni,suona l’oboe nella JohnLennon. “Partecipare a que-sto concerto è stato entusia-smante, anche se di fatto ilmaestro Muti ci ha direttosolo nell’Inno di Mameli, chenoi delle due bande abbiamosuonato giù dal palco, in mezzoal pubblico: secondo me l’ef-fetto è stato molto bello. Ci ègià capitato di suonare congrandi artisti come Piovani oBregovich, ma in questo casoeravamo proprio a Mirandola,una cosa rara purtroppo”.Nicola Besutti, che fa partedella banda giovanilemirandolese, ha 20 anni esuona da quando ne aveva 6,ha avuto il ruolo importantedi aprire la serata del concer-to con un brano suonato conil suo sax da solista. “Il miopezzo, che si chiama AmazingGrace, mi piace molto. Eroemozionato e avevo anchepaura prima di iniziare, mapoi ho suonato per Mirandola,che è la mia casa, e per tuttigli amici che sono venuti adascoltarci”.Ci sono stati due giorni lun-ghissimi di prove prima delconcerto: “I brani che abbia-mo eseguito li conoscevamogià – spiega Bianca -, ma ab-

biamo fatto le prove d’insie-me perché eravamo in moltigruppi diversi e dovevamostudiare anche gli spostamentisul palco. Il pomeriggio del 4luglio Muti ha fatto a noi ra-gazzi un discorso, spronan-doci a continuare a suonare ead amare la musica, perché lamusica ha la capacità di cam-biare in meglio le persone”.“A maggio 2012 – raccontaMirco Besutti – il RavennaFestival ha collaborato connoi per l’apertura del Festivaleuropeo delle scuole di musi-ca. Dopo il terremoto, hannovoluto dimostrarci la loro vi-cinanza con un progetto mu-sicale che si è svolto inCalabria, dove abbiamo fattouna settimana di prove con ledue bande insieme e poi ab-biamo partecipato a un con-certo”. I brani suonati al Con-certo dell’Amicizia sono pro-prio quelli studiati un anno fadalle due bande giovanili. Daquesta esperienza è nata poiuna bellissima amicizia, checontinua e continuerà in futu-ro.“All’inizio del 2013 poi ilRavenna Festival ha sceltoMirandola come sede idoneaper il Concerto dell’Amici-zia, da dedicare alle popola-zioni terremotate”. Da lì ilpasso è stato breve per unanuova collaborazione tra le

Le notedell’amicizia

P

Grande successo per il concerto direttoda Riccardo Muti nel bicentenario verdiano.Sul palco anche i musicisti della John Lennon

“Un direttore d’orchestranon dovrebbe parlare – haaffermato Riccardo Mutial Premio Pico - ma suona-re. E’ per questo che con lamusica, e dunque con quelliche per me sono i fatti,desidero essere vicino allepopolazioni colpite dallatragedia del terremoto”. Frai cori locali diretti dal ma-estro Muti – cori che hadefinito “espressione diquesta terra così sangui-gna” - anche il Coro Cittàdi Mirandola.

Premio speciale a Riccardo Muti. La suapreoccupazione per la cultura musicale in Italia

Più orchestre per i giovani

due bande giovanili. Il mae-stro Besutti ha poi individua-to le corali che hanno parteci-pato al concerto del 4 luglio,tra cui il coro Città diMirandola, arrivando a for-mare un complesso di 240voci.Muti ha diretto, oltre ai soli-sti e al coro, i musicisti del-l’Orchestra giovanile LuigiCherubini, dell’Orchestra gio-vanile italiana e gli allievidell’Istituto superiore di stu-di musicali “Orazio Vecchi-Antonio Tonelli” di Modenae Carpi. Il programma delconcerto era un omaggio aGiuseppe Verdi, nelle terreemiliane terremotate in occa-sione del bicentenario dellanascita.

Riccardo Muti

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12 14 luglio '13

Ritrovatoil vecchio cimitero

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Inaugurato a Concordia il nuovo municipio

Segno di continuitàella serata di lunedì 8luglio è stato inaugura-to il nuovo municipiodi Concordia, nell’area

di via Martiri della Libertà, difronte alle nuove scuole. Perl’occasione sono intervenuti,fra gli altri, il sindaco CarloMarchini, il presidente dellaRegione Emilia RomagnaVasco Errani, il presidentedella Provincia di ModenaEmilio Sabattini, il Vescovodi Carpi monsignor France-sco Cavina. La struttura, cheospita, oltre agli uffici comu-nali, anche i Carabinieri, èsemplice, modulare e alcontempo particolarmenteflessibile attraversol’assemblaggio di elementiprefabbricati. Nella progetta-zione sono state previste solu-zioni tecnologicamente avan-zate, sia per gli standardantisismici sia per i criterienergetici adottati. Un signifi-cativo segno di continuità fral’esperienza precedente e quel-la successiva al terremoto, èstato il recupero dei mobilidalla sala consiliare del “vec-chio” municipio per utilizzarlinel nuovo edificio. E’ statainoltre realizzata una “corte”interna, una sorta di zonaaggregativa pubblica che dalmunicipio si affaccia sullanuova chiesa e sulla nuova

In attesa da ormai un anno per la costruzione del centro dicomunità, struttura dono della Caritas italiana a sostegnodelle comunità colpite dal sisma, la parrocchia di San Possidoniovede slittare nuovamente l’inizio dei lavori. L’area su cuisorgerà la struttura Caritas, nei pressi della chiesa parrocchia-le, è stata individuata dalla Regione Emilia Romagna conl’ordinanza 88 dell’8 dicembre 2012. Completata la fase dimessa in sicurezza della chiesa, necessaria per consentire lacostruzione e l’uso futuro del centro di comunità, lunedì 3luglio sono iniziati i lavori. Le operazioni sono cominciateeffettuando due saggi preliminari e dopo poche “bennate”, ildirettore dei lavori, l’architetto Angela Castagno, si è resaconto che, incastrato fra le radici, si trovava un “muro asacco”. Procedendo con gli scavi poco per volta per capire sesi era di fronte ad un fatto isolato, sono state rinvenute anchedue salme. “L’emozione - riferisce l’architetto Castagno- èstata forte ma ancor più toccante è stato vedere trasparirel’emozione del muratore che con tanta cura ha estratto dallaterra quelle fragili ossa rimaste. A quel punto era tutto chiarosi trattava del ritrovamento del muro di recinzione del vec-chio cimitero nonché, appunto, dei resti di due salme”. Dopoquattro ore di scavi è stata disposta l’immediata sospensionedei lavori. Ora si è in attesa della comunicazione dellaSoprintendenza ai beni archeologici a procedere ai lavori conl’ausilio di un archeologo che supervisionerà le operazioni discavo.

V.P.

A San Possidonio interrottii lavori per il centro di comunità

Ritrovatoil vecchio cimitero

N

Domenica 14 luglioIn bicifor AfricaDomenica 14 luglio si svol-ge la 18ª edizione di In bicifor Africa, la manifestazio-ne cicloturistica promossada Volontari per le Missio-ni, Cefa e Modena TerzoMondo, insieme a Acsi set-tore ciclismo, Uispsportpertutti, Lega CiclismoModena, Gruppi SportiviCicli Nuova Corti, Colli velosport Carpi e G. S.Cicloamatori Mirandola. Ilricavato sarà devoluto allaricostruzione dellaPolisportiva A.S.D.Sanmartinese di San MartinoSpino, danneggiata primadal sisma nel 2012 e poidalla tromba d’aria nel mag-gio 2013. Dalle 7.30 alle10.30 a Mirandola (pressola sede del Consorzio Boni-fica Burana, via Statale Sud35), a Magreta (piazzaleantistante la chiesa), aSerramazzoni (in piazzapresso la fontana “dei cicli-sti”) e a Carpi (Cicli Colli,via Etna 27) sarà possibileiscriversi e “rinfrancarsi” ne-gli appositi punti di ristoro.Da lì i ciclisti potranno par-tire scegliendo, a piacimento,il proprio itinerario. La ma-nifestazione è aperta a tutti.Iscrizione: 2 euro, si accet-tano offerte. Info: LauroMagni 3385005781; WalterGualtieri 368669535; Car-lo Colli 3331880332

palestra, edifici la cui realiz-zazione è da poco avviata. Larealizzazione del nuovo mu-nicipio è stata finanziata dallaRegione Emilia Romagna. Erapresente alla cerimonia ancheVincenzo Savino, assessoredel comune di Tramonti, sulla

Costiera Amalfitana. Questocomune nell’immediato postterremoto si è reso solidalealla comunità di Concordia eall’inaugurazione di lunedì 8luglio, tramite il suo staff dipizzaioli, ha offerto la pizza atutti. V. P.

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1314 luglio '13

Maria Silvia Cabri

na signorile dimoraquattrocentesca nelcuore della città, Pa-

lazzo Corso, centro destinatoall’educazione cristiana deigiovani ma anche sede di nu-merose realtà associative alservizio della diocesi e dellacittà, luogo di frequentazionequotidiana di persone chesvolgono attività culturali,patrimonio artistico da tute-lare come memoria storica:questa la carta d’identità diun antico edificio, in pericolodi collasso per il possibilecrollo di una capriata dan-neggiata e per numerose frat-ture. Questa struttura ha ri-trovato la sua stabilità, sicu-rezza e funzionalità dopo uncostoso e complesso interventodi consolidamento, reso pos-sibile grazie alla ConferenzaEpiscopale Italiana tramite ifondi dell’Otto per mille, de-stinati al restauro dei beniculturali ecclesiastici, ai qua-li si sono aggiunti i contributidecisivi della FondazioneCassa di Risparmio di Carpi,della Banca Popolaredell’Emilia Romagna e dellaFondazione Banco SanGeminiano e San Prospero diModena. Una ristrutturazioneprovvidenziale che ha con-sentito al palazzo di superarequasi indenne la furia del si-sma del maggio 2012.Il complesso che s’affacciasu Corso Fanti con la sua par-te “nobile” è di proprietà del-la Pia Fondazione Aceg (At-tività Cattoliche EducativeGioventù), un ente che hasempre operato in sintonia conla Diocesi svolgendo poi unafunzione sussidiaria alla stessaDiocesi per quanto riguardala varietà dell’offerta educativacon la presenza di diverse sediassociative.L’edificio è legato alla storiae allo sviluppo artistico di

Carpi, come scrive AlfonsoGaruti, direttore dell’Uffi-cio Diocesano Beni Cultura-li, nella relazione del 9 set-tembre 2009, in quanto “fa-ceva parte del grande mona-stero delle monache clarisse,fondato cinque secoli fa dallabeata Camilla Pio. Il palazzoconserva soffittature ligneequattrocentesche, elementiarchitettonici originali del XVsecolo, tipici delle realizza-zioni costruttive carpigianedel quattrocento, decorazio-ni murali di tipo rinascimentalee una cappella di stileneogotico.” Testimonianze dacustodire e tutelare, perchérappresentano l’anima dellacittà in quel lontano passato.Palazzo Corso viene ricevutoin eredità dall’Aceg nel 1948con la clausola di utilizzare ilocali, dopo adeguati lavoridi recupero edilizio, per l’ac-coglienza e l’educazione re-ligiosa dei giovani.Agli inizi del 2009, unsopralluogo tecnico compiu-

to dalla Società di IngegneriaEnerplan, mette in evidenzauna grave situazione a livellodell’orditura del tetto e inparticolare di una delle trecapriate storiche, peraltro tuttelogorate dal tempo e dalleinfiltrazioni. In successiverelazioni, i progettisti diEnerplan sottolineano l’urgen-za di effettuare tempestiviinterventi di riparazione del-la capriata, di consolidamen-to strutturale e di migliora-mento della sicurezza sismi-ca, per non compromettere lastabilità del fabbricato ed evi-tare il crollo della copertura.Di fronte alla situazione im-prevista e all’urgenza del prov-vedimento don MassimoDotti, presidente dell’Aceg,sollecita la presentazione delladomanda per poter accedereai finanziamenti della Confe-renza Episcopale Italiana, insintonia con quanto indicatodai vescovi italiani circa leurgenze ed emergenzeeducative.

E’ questo il motivo per cui, inuna lettera del 21 luglio 2009,l’allora vescovo di Carpi,monsignor Elio Tinti, in basealla documentazione presen-tatagli da don Massimo Dot-ti, inoltra istanza a monsignorStefano Russo, DirettoreUffici Beni Culturali Eccle-siastici di Roma, affinché laFondazione Aceg, “ente ec-clesiastico diocesano che svol-ge un importante servizionell’accoglienza di tutte lemaggiori manifestazioni a li-vello di pastorale giovanile enella collaborazione a nume-rose realtà associative, possaentrare nei finanziamenti dellaCommissione Episcopale Ita-liana per il restauro dell’edi-ficio, sede dell’ente”.L’iter per l’intervento a Pa-lazzo Corso, che ha preso l’av-vio con i primi sopralluoghidel 2009, si concretizza nel2011, quando viene ricono-sciuta all’Aceg la possibilitàdi beneficiare del contributodella Conferenza Episcopale

Italiana tramite i fondi del-l’otto per mille, per realizza-re l’urgente e improrogabileconsolidamento della sede.Il finanziamento ammonta a300.000 euro e viene erogatoin due rate, la prima all’iniziodei lavori, il 6 settembre 2011e la seconda a conclusionedegli interventi, il 27 aprile2012. I lavori di restauro han-no comportato la riparazionedei danni esistenti alle capriate,i consolidamenti strutturali,la riduzione del rischio si-smico, gli interventi alle le-sioni murarie interne ed ester-ne, la rimozione dei segni didegrado sui muri perimetrali,causati dall’umidità e dall’in-curia, “senza modificare pro-fondamente le facciate ester-ne e senza creare eccessivedistanze stilistiche tra i latidel medesimo complesso -come si legge nella relazionetecnica della Enerplan, cheha progettato ed eseguito ilrestauro, con particolare at-tenzione alla conservazione

I fondi dell’otto per mille hanno consentito un’opera di consolidamentodella sede Aceg, preservandolo dai danni del terremoto

Nei rinnovati ambienti diPalazzo Corso, trovano oggiospitalità, oltre agli ufficidell’Aceg, le sedi di asso-ciazioni giovanili, religio-se o culturali, quali l’Agesci,l’Acli, l’Anspi, il Centrodi informazione biblica, gliuffici dell’associazione cul-turale Il Portico, un localedestinato all’archivio per-sonale di don Nino Levrattie la sede di un coro gospel.Un ampio spazio è occu-pato dal Movimento dellaTerza Età e dalla Universi-tà della Terza Età “MarioGasparini Casari”, senzaomettere “il Club del Cor-so - come ricorda don Dot-ti - creato da don VincenzoBenatti, memoria storica diun passato importante perla città e la chiesacarpigiana”.

U Il finanziamento per ilconsolidamento ammon-ta a 300.000 euro; lasomma è stata erogatain due rate, la primaall’inizio dei lavori, il 6settembre 2011, laseconda a conclusionedegli interventi, il 27aprile 2012. Al contri-buto della ConferenzaEpiscopale Italiana sisono aggiunti gli impor-ti devoluti dalla Fonda-zione Cassa di Rispar-mio di Carpi, dallaBanca Popolaredell’Emilia Romagna edalla Fondazione BancoSan Geminiano e SanProspero di Modena

Capriate in sicurezzasu Palazzo Corso e tutela del fabbricato.

In questo modo Palazzo Cor-so ha ritrovato, con la suastabilità strutturale, anche lacentralità della sua funzionedi polo educativo e culturalenel cuore della città di Carpi.E’ stato così possibile preser-vare un edificio storico dalrischio di pesanti conseguen-ze alla luce degli eventi si-smici del 2012 e nello stessotempo assicurare un futuroad un luogo che solo la lungi-mirante iniziativa di due sa-cerdoti come don VincenzoBenatti e don Nino Levrattiora proseguita da don Massi-mo Dotti, ha trasformato inuna originale e speciale ope-ra educativa a 360°.Sotto le capriate ora sicure eaffidabili di Palazzo Corso ètornato a muoversi un mondovitale di persone e di relazio-ni che può guardare con fidu-cia al proprio futuro graziealla generosità dei cittadiniitaliani che continuano a so-stenere attraverso l’Otto permille la presenza operosa dellaChiesa italiana a servizio delbene comune.

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14 14 luglio '13

ontinua dalla primaC Aiutano faticando molto...La diversità dei ruoli era an-che allora motivo di qualchetensione: in una lettera dell’8/11/1926 il presidente giovaniAC Zeno Saltini scriveva alsuo assistente don ArmandoBenatti: “Lasci a Ganassi laquestione dei locali, degli usci,delle finestre… non sono disua competenza… ma Lei re-stauri solo ed unicamente leAnime. Lei agisca solo su ciòche direttamente riguardal’eternità”.L’irrigidimento nella com-prensione dei ruoli non è ope-ra dello Spirito: rischia di cre-are caste contrapposte. IlConcilio ha offerto un’imma-gine di Chiesa che non è solosocietas iuridice perfecta, maessenzialmente Corpo, Popo-lo, nel quale ogni membro hala stessa dignità, è chiamatoalla santità, partecipa alla stes-sa ed unica missione. L’iconaconciliare sull’apostolato deilaici è data da “quegli uominie donne che aiutavano l’apo-stolo Paolo nell’evange-lizzazione, faticando molto peril Signore” (LG 33c).L’apporto dei laici alla co-struzione e all’animazionedella chiesa è - e sarà - utilesoltanto se assunto sin dallefasi iniziali dell’elaborazio-ne dei progetti pastorali. L’at-teggiamento interiore dovreb-be essere quello richiesto dal-l’Apostolo: “Non fate nullaper spirito di rivalità o pervanagloria, ma ciascuno divoi, con tutta umiltà, consi-deri gli altri superiori a se

stesso” (Fil 2,3). Questo mo-nito è rivolto a tutti, non soload una parte del corpo eccle-siale. Chi, prete o laico, aves-se paura di questa modalitàcollaborativa, non è mossodallo Spirito.Nuovi spunti di riflessionesull’apostolato laicale sonostati offerti da Papa France-sco nel discorso alle associa-zioni laicali della veglia diPentecoste: “Ci chiudiamonella parrocchia, con gliamici, nel movimento, concoloro con i quali pensiamole stesse cose…ma sapete cosasuccede? Quando la Chiesadiventa chiusa, si ammala”.L’invito è: “Uscite fuori, usci-te!”. Poi quello di “andareall’incontro con gli altri. Noiviviamo una cultura delloscontro…ma noi dobbiamoandare all’incontro e dob-biamo creare con la nostrafede una “cultura dell’incon-tro”, una cultura dell’amici-zia, una cultura dove trovia-mo fratelli, dove possiamoparlare anche con quelli chenon la pensano come noi,anche con quelli che hannoun’altra fede, che non hannola stessa fede. Tutti hannoqualcosa in comune con noi:sono immagini di Dio, sonofigli di Dio”.Il discorso prosegue sull’ac-coglienza dei poveri, “la car-ne di Cristo”.Di quali poveri si occupereb-be Odoardo Focherini se vi-vesse tra noi oggi?

Nell’ambito delle manifestazioni indette dal Tavolo di lavoro per laBeatificazione di ODOARDO FOCHERINI, l’Associazione culturale

IL PORTICO ha provveduto alla coniazione di una medagliacommemorativa, opera dello scultore ROMANO PELLONI.

Il conio è stato eseguito dalla ditta Bertozzi Medaglie S.n.c. di Parma.

Caratteristiche tecniche:diametro 60 mm

peso della medaglia d’argentocirca 120 gr.

metalli: bronzo (OT93)argento (925/1000)

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BRONZO: Euro 25,00ARGENTO: Euro 170,00Tiratura a numero chiuso

Sono a disposizione di gruppi e parrocchie alcunimateriali approntati in occasione della Beatificazione.• Piccolo libretto biografia • Segnalibri • Cartoline •Spille • Calamite • SantiniInfo: presso la sede diNotizie Fabrizio Michelinitel. 059 684472, e-mail:[email protected] inoltre state predi-

sposte delle tele con la riproduzione dell’immagine delBeato Focherini. Parroci e fedeli che fossero interessatiad averne copia per la propria chiesa o la propria casapossono farne richiesta e visionarne un campione semprepresso la sede di Notizie. Le immagini sono riprodotte instampa digitale su tela canvas di cotone e successivamen-te intelaiate. Alcune misure indicative con relativi prezzi:35x45cm euro 27,00; 45x60cm euro 43,00 (altre misuresu richiesta).

Sagra presso la parroc-chia di San GiuseppeArtigiano ha vissuto il3 luglio un’iniziativa

tutta dedicata a OdoardoFocherini. Promossa come diconsueto dalla Pastorale gio-vanile parrocchiale, è andatain scena infatti la terza edi-zione della serata “Note intenda” che per l’occasione hapreso il titolo di “Odo Bea-to”. Protagoniste alcune bandgiovanili composte da alme-no un membro appartenentealla parrocchia di San Giu-seppe. Ai gruppi partecipantiè stato chiesto di produrre unbrano originale ispirato allavita del neo Beato per sfidar-si, durante la serata, sul testo,sulla musica e sulla resa ge-nerale del brano stesso. L’in-tento, oltre naturalmente al-l’opportunità di condividereuna bella serata in musica,era di stimolare alla cono-scenza della figura di Odoardoi ragazzi, in particolare quelliche non sono inseriti nellerealtà associative parrocchiali.Dalla sfida, secondo il ver-detto della giuria, è uscitovincitore il brano dei Brechet“Divise di ferro” che graziead una efficace sequenza diimmagini e ad una musica

coinvolgente ha portato ilpubblico a sperimentare unasensazione di precario equi-librio tra i bei ricordi di unatranquilla vita famigliare e letensioni della guerra, la no-stalgia e la paura, il sole dellevallate montane e lo spazioangusto dei nascondigli, lagiustizia e il sopruso. E’ statacosì riassunta in maniera si-gnificativa tutta l’esperienzadi Focherini. Gli altri parteci-panti sono stati i Foolish Minde L’Eco del Bardo, secondi eterzi rispettivamente. La se-

rata “Note in tenda”, insiemeal torneo di calcetto “Lui&Lei”e allo spettacolo di “TaleMt.25”, iniziative nel program-ma della Sagra, anch’essegiunte alla terza edizione, siinserisce nell’ambito di unpercorso che si propone dimettere a frutto l’impegno deigiovani. Gli animatori dellaPastorale giovanile parroc-chiale, custodi di un crescen-te senso di appartenenza allarealtà parrocchiale, oltre chealle diverse associazioni, pun-tano in particolare a favorire

la partecipazione dei giovanialla Sagra, sia in termini dipresenza sia in termini di pro-gettazione e organizzazione.Anche quest’anno, dunque,“Note in tenda” e le altre ini-ziative sono state il risultatodi un positivo lavoro a lungotermine, che ha saputo offriretante soddisfazioni e anchealcuni spunti su cui migliora-re. Ed è bello che tutto questosia avvenuto anche nel nomee nel ricordo di Odoardo.

P. G.

Il 12 luglio ricorre il 69° anniversario dell’eccidio delpoligono di tiro di Cibeno, in cui 67 internati politici,prelevati dal campo di concentramento di Fossoli, furonotrucidati dalle SS naziste. Fra le vittime, anche alcuniinternati che ebbero modo di conoscere Odoardo Focherini,loro compagno di prigionia nel campo di Fossoli, dovegiunse il 5 luglio 1944. La commemorazione si terràdomenica 14 luglio al poligono di tiro di Cibeno. Alle10.30 il ritrovo delle autorità, alle 10.45 i riti religiosi. A

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Gli Adulti dell’Ac di VicenzaSulle tracce di Focherini

Gli Adulti dell’Azione cattolica diocesana di Vicenza hannodeciso di dedicare quest’anno ad Odoardo Focherini il lorobreve campo mobile. Venerdì 12 luglio il gruppo, di cui fa partela consigliera nazionale di Ac Caterina Pozzato, si metteràsulle tracce di Focherini visitando i luoghi della sua memoria,prima al campo di Fossoli e poi a Carpi. A guidare gli Adultivicentini sarà Francesco Manicardi, nipote di Odoardo.

La

seguire, gli interventi del sindaco Enrico Campedelli edel parlamentare Edoardo Patriarca. Ad introdurre lacerimonia Marzia Luppi, direttore della Fondazione Fossoli.Per l’occasione sarà scoperta una targa commemorativa.Saranno presenti, come ogni anno, i parenti delle vittimedell’eccidio, alcuni dei quali ormai da tempo hanno strettoun profondo legame di amicizia con i famigliari di Focherinie che il 15 giugno hanno partecipato alla Beatificazione inpiazza Martiri.

Domenica 14 luglioRicordando l’eccidio di Cibeno

Odo Beato

Alla Sagra di San Giuseppe leband giovanili cantano Focherini

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1514 luglio ‘13

Di Sagra in Sagra - Invio dei programmiNotizie comunica ai parroci e ai comitati organizzatori

delle Sagre parrocchiali che l’ultimo numero del giornaleprima della chiusura estiva porta la data di domenica 21luglio. Si invita dunque a comunicare entro lunedì 15

luglio i programmi delle sagre.

Al via i lavoriIniziano lunedì 15 luglio ilavori di ristrutturazionedell’oratorio parrocchialeche prevedono la messa inopera di un nuovo campomultisport al posto dallapista attuale e l’ampliamen-to dell’oratorio. Questoprogetto si sta realizzandograzie al contributo di tan-te persone che guardano alfuturo con fiducia e desi-derano offrire strumenti diaggregazione ed educazionepiù efficaci ai giovani delquartiere.

San Giacomo RoncoleBeata Vergine del Carmelo

10-15 luglio

Programma religioso

MERCOLEDÌ 10, GIOVEDÌ 11, VENERDÌ 12 LUGLIOTriduo di preparazione• Ore 20: Santa Messa e riflessione curata da un Padre Predicatore

DOMENICA 14 LUGLIO• Ore 09.30: Santa Messa solenne presieduta dal Vescovo

monsignor Francesco Cavina. Sarà presente una delegazionedella Parrocchia di San Marco del Comune di Creazzo (Vi)

• Ore 11.30: Santa Messa• Ore 18.00: Funzione Mariana (processione)

LUNEDÌ 15 LUGLIO• Ore 20.00: Santa Messa in suffragio dei defunti

Programma ricreativo

SABATO 13 LUGLIO• Ore 21.00: Musica dal vivo: piano bar con “Federico”

Spaghetti a mezzanotte (par chi ghè…)

DOMENICA 14 LUGLIO• Ore 21.00: Musica dal vivo: piano bar con “Patrizia e Paola”

LUNEDÌ 15 LUGLIO• Ore 21.00: Commedia presentata dalla compagnia di teatro

dialettale “Quelli delle Roncole 2”“L’ann n’è mai cu mas dis” di Giovanna Ganzerli

Per tutto il periodo della Sagra funzioneranno: stand gastro-nomico, bar/piadineria e attività varie

QuartiroloSagra parrocchiale

19 luglio – 6 agosto

19-20-21 LUGLIO• Ore 18,30 - S. Rosario• Ore 19,00 - S. MESSA

In queste sere alle ore 19,30 - Inizio RISTORANTE concucina tradizionale e creativa e BAR-GNOCCHERIA espettacoli di intrattenimento.

MARTEDI’ 23 LUGLIO• ore 21,00 Area Spettacoli: Proiezione foto dai Campi

Estivi.

MERCOLEDI’ 24 LUGLIO• ore 21,00 Aula Liturgica: Concerto d’Organo.

GIOVEDI’ 25 LUGLIO• ore 21,00 Area Spettacoli: Serata del CAMPO GIOCHIDurante le serate del 23, 24 e 25 tutti gli stand ed il ristorante

rimarranno chiusi.

26-27-28 LUGLIO• Ore 18,30 - S. Rosario• Ore 19,00 - S. MessaIn queste sere alle ore 19,30 - Inizio RISTORANTE concucina tradizionale e creativa e BAR-GNOCCHERIA e spet-tacoli di intrattenimento.

LUNEDI’ 29 LUGLIO• ore 21,00 Area Spettacoli: SERATA MARIANA con la

Corale “Regina Nivis”.

MARTEDI’ 30 LUGLIO• ore 21,00 Aula Liturgica: Concerto del gruppo di ottoni

STAR BRASS QUINTET.

MERCOLEDI’ 31 LUGLIO• ore 21,00 Area Spettacoli: SERATA MISSIONARIA con

testimonianze.Durante le serate del 29, 30 e 31 tutti gli stand ed il

ristorante rimarranno chiusi.

VENERDI’ 2 AGOSTO• Ore 18,30 - S. Rosario• Ore 19,00 - S. MESSA• Ore 19,30 - Ritrovo e partenza della camminata non

competitiva “Al gir ed Quartirol” – 2° Memorial “DonClaudio”

SABATO 3 AGOSTO• Ore 18,30 - S. Rosario• Ore 19,00 - S. MESSA festiva

DOMENICA 4 AGOSTO• Ore 8,00 - S. MESSA.• Ore 11,15 - S. MESSA Solenne presieduta da S.E. Mons.

FRANCESCO CAVINA – Vescovo di Carpi.In queste sere alle ore 19,30 - Inizio RISTORANTE con

cucina tradizionale e creativa e BAR-GNOCCHERIA espettacoli di intrattenimento.

LUNEDI’ 5 AGOSTO - SAGRA “MADONNA DELLA NEVE”• Ore 19,00 - S. MESSA SOLENNE Concelebrata e a segui-

re: PROCESSIONE, accompagnata dal Corpo Bandistico“G. VERDI”, con il seguente itinerario: Via Calabria – ViaC. Marx – Via M.te Bianco – Via M.te Cimone – ViaCattani (Sottostrada) – Via M.te Rosa – Via M.te Bianco –Via C. Marx – Via Calabria – rientro nel sagrato dell’AulaLiturgica (si prega di illuminare le case lungo il percorsodella processione).Al termine: Apertura RISTORANTE, BAR-GNOCCHERIA e tutti gli STAND. Spettacolo musicale edanzante del CORPO BANDISTICO “G. VERDI” di Pratodi Correggio (RE). Avremo inoltre: GRANDE PESCA -MOSTRA DELLE ATTIVITA’ PARROCCHIALI - -STAND CON PROPOSTE VARIE - GIOCHI PER BAM-BINI.

LUNEDI’ 6 AGOSTO• Ore 19,00 - S. MESSA per i defunti delle nostre famiglie,

in modo particolare di chi ha “dato una mano” durante levarie edizioni della Sagra. Durante la serata tutti gli standed il ristorante rimarranno chiusi.

Per gli spettacoli e gli intrattenimenti serali consultare il sitowww.parrquartirolo.it

LimidiSagra di San Pietro in Vincoli

15-28 luglio

Programma religioso

LUNEDÌ 15 LUGLIO• Ore 21.00: Incontro biblico “La nostra comunità a confronto

con la comunità dei primi cristiani”Lectio divina su alcuni brani degli Atti degli Apostoli

GIOVEDÌ 18 LUGLIO• Ore 21.00: Liturgia Penitenziale. Saranno presenti diversi

sacerdoti per le confessioni

LUNEDÌ 22, MARTEDÌ 23 E MERCOLEDÌ 24 LUGLIO• Ore 19.00: Triduo predicato da don Francesco Cavazzuti,

testimone con la vita della sua fede

DOMENICA 28 LUGLIO• Ore 10.00: Messa solenne• Ore 11.00: Testimonianza di Marcello Aventaggiato su

“Fede e giustizia: l’impegno per la legalità”• Ore 18.30: Vespri e processione con la statua di San Pietro

in Vincoli. Le vie percorse dalla processione: via Limidi, viaArchimede, via Indipendenza, via Dalla Zuanna, via Cabassi,via Carpi Ravarino, via Limidi

Programma ricreativo

VENERDI 19 LUGLIO• Ore: 21.15 Mare Nostrum

SABATO 20 LUGLIO• Ore 19.00: 4° Torneo Mini Rugby• Ore 21.15: Gruppo Ballerini e e Frustatori città di Vignola

DOMENICA 21 LUGLIO• Ore 19.00: 12° Torneo Lucio calcio 3x3 per ragazzi• Ore 21.15: Musica Live con Blackcadillacs

GIOVEDI 25 LUGLIO• Ore 21.15: 1° Edizione Gara di mangiatori di cocomero• Ore 21.15: Musica Live con Menega DJ

VENERDI 26 LUGLIO• Ore 19.45: 11° Edizione corsa campestre non competitiva

“Per i caradoun ad Limed”• Ore 21.15: Musica Live con Brechet trio acustico

SABATO 27 LUGLIO• Ore 21.15: Quartieri in Gioco - 4° edizione. La Strana

Coppia di Radio Bruno presenta “Nella foresta di Limidwood”

DOMENICA 28 LUGLIO• Ore 21.15: Spettacolo di ginnastica artistica e cheerleading

eseguito da polisportiva Nazareno Carpi. Esibizione Hiphop di canto e ballo dek gruppo Dark Side di Modena.

• Ore 23.30: Estrazione sottoscrizione interna a premi

Pietro Guerzoni

Quanto è difficile scoprire la propria vocazione tanto è neces-sario viverla all’interno di una comunità. Grande o piccola chesia, la Chiesa è comunità e cammina unita. Vivere la Chiesacome un’esperienza comunitaria significa avere un’occasioneconcreta di spendersi per i fratelli, offrendosi agli altri nellapreghiera e nel servizio. Con questo spirito la parrocchia di SanGiuseppe Artigiano ha realiz-zato dal 3 al 7 luglio la “sua”festa della comunità.

Un programma per tuttiLungo tutta la prima settimanadi luglio si sono susseguitieventi ispirati alla reciprocaconoscenza e accoglienza purnella diversità dei carismi, ri-volti in primo luogo a tutti iparrocchiani e gli abitanti delquartiere. Tutto, a partire dallaprogettazione della sagra, è sta-to pensato per dare alla comu-nità un momento ampio e con-creto di condivisione. E’senz’altro difficile rendere aciascuno il giusto merito per labuona riuscita della sagra 2013,poiché non è un discorso a sé,ma un percorso iniziato tempo fa, anche oltre questo annopastorale. D’altra parte si tratta di un passaggio, di un gradinograzie al quale raggiungere mete ben più alte.Al centro di questi pochi giorni di festa Maria, Madre dellaChiesa. Una madre vera, la nostra “ultima risorsa” davanti alSignore, così l’ha definita monsignor Francesco Cavinadurante l’omelia di sabato 6 luglio, aggiungendo a questol’immagine, mutuata da un santo, di Maria che levando il suovelo accoglie tutto il mondo in un’aura di benevola luce.

Spezzare il paneLa liturgia ha scandito i tempi della festa, riflettendo anch’essail desiderio di offrire a tutti un momento, un’occasione divicinanza con gli altri e con Dio. I giovani, le famiglie, glianziani e gli ammalati: ognuno ha avuto un momento per capireche la comunità non è un semplice spettatore del suo percorsodi vita, né un giudice, anzi ne è partecipe essendo sempre allaricerca del bene dell’altro attraverso la preghiera ed il ri-conoscersi. La processione che ha accompagnato la statua diMaria Madre della Chiesa attraverso il quartiere non ha offertoche questa consapevolezza: siamo una piccola comunità, unpiccolo seme di preghiera e di speranza che vive in queste casee in questi palazzi, che conosce quelle persone affacciate afinestre e balconi e in questa conoscenza scopre il desiderio diportare Cristo a quei fratelli. Questa vocazione missionaria eragià stata anticipata nella messa di giovedì, giorno in cui laChiesa ricorda San Bernardino Realino il quale dedicò oltrequarant’anni della sua vita all’educazione dei giovani cheaccoglieva nel collegio da lui fondato a Lecce.

San Giuseppe Artigiano

Con Maria, madre veraCon Maria, madre vera

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16 14 luglio '13

Ai sensi del D.Lgs n. 196 del 30/06/1993 si comunica che i dati dei destinatari del giornale, forniti all'impresa editrice Notizie scrl all'attodella sottoscrizione dell'abbonamento, o diversamente acquisite da enti e associazioni collegati, sono contenuti in un archivioinformatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagliinteressati, oltre che per il rispetto al rapporto di abbonamento o di invio pacchi, anche per le proprie attività istituzionali, ivi compresela comunicazione, l'informazione e la promozione, nonchè per conformarsi ad obblighi normativi e di legge.

Settimanale della Diocesi di Carpi

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CHIUSO IN REDAZIONE E IN TIPOGRAFIA IL MARTEDI’

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Vita della Chiesa

GAVELLOFestiva: 9.30

SAN MARTINO SPINOFeriale: 15.30Sabato prima festiva: 17.00Festiva: 11.00

SAN MARTINO CARANO (salone parrocchiale)Feriale: 7.30Sabato prima festiva: 18.00Festiva: 8.00-10.00

MORTIZZUOLOFeriale: 19.00 (cappella dell’asilo)Sabato prima festiva: 19.00 (atrio dell’asilo)Festiva: 10.00 (salone struttura parrocchiale)

SAN GIACOMO RONCOLE (ex negozio di fronte allachiesaFeriale: 20.00Sabato prima festiva: 20.00Festiva: 10.00-11.30

SANTA GIUSTINA VIGONA(presso la cappella della ditta Acr Reggiani in via Valli 1 aQuarantoli)Festiva: 9.45

TRAMUSCHIO (Sala civica, via Bastiglia)Festiva: 11.15

SAN POSSIDONIOFeriale: lunedi, mercoledì, giovedì 19.00; martedì e venerdì9.00 (casetta nel parco di Villa Varini)Sabato prima festiva: 19.00 (tensostruttura di fronte alcimitero)Festiva: 9.30-11.00 (tensostruttura di fronte al cimitero)

CONCORDIA E FRAZIONICONCORDIA (tensostruttura scuola materna Muratori)Feriale: 9Sabato prima festiva: 18.30Festiva: 9.30 e 11.15

SAN GIOVANNI (presso il parco di Casa Belli)Festiva: 11

SANTA CATERINA (presso Sala parrocchiale)Festiva: 9.30

FOSSAFeriale: 8.30Festiva: 9.30

VALLALTA (salone della canonica)Feriale: 17.30Sabato prima festiva: 20.00Festiva: 9.00-11.00

LIMIDIFeriali: lunedì 18.30; dal martedì al venerdì 19.00 (presso lacappellina delle Suore alla scuola materna)Sabato pref: 19.00 (salone parrocchiale)Festive: 8.00, 10.00 (salone parrocchiale)

PANZANOFeriale: venerdì 20.30Festiva: 11.30

CARPI CITTÀCATTEDRALEFeriali: 9.00, 18.30 (preceduta dal Rosario)Sabato pref: 18.00Festive: 8.00, 9.30 (cinema Corso), 10.45, 12.00, 18.00Nella chiesa della Sagra

SAN FRANCESCOFeriale: 8.30Sabato pref: 19.00Festive: 10.30, 19.00

SAN NICOLO’Feriali: 8.30, 18.30Sabato pref: 18.30Festive: 8.00, 9.30, 11.00, 17.30

CORPUS DOMINIFeriale: 19.00Sabato pref: 19.00Festive: 8.30, 10.00

QUARTIROLOFeriale: 19.00Sabato pref: 19.00Festiva: 8, 11.15, 19.00

SAN BERNARDINO REALINOFeriale: 18.30Sabato pref: 19.00Festive: 9.30, 11.00

SAN GIUSEPPE ARTIGIANOFeriali: 8.30Sabato pref: 19.00Festive: 8.00, 10.00, 18.30 (Domenica 14 ore 9.00 perComunioni)

SANT’AGATA CIBENOFeriale: martedì e giovedì 19.00; venerdì 20.30Sabato pref: 19.00Festive: 9.30, 11.15

SANTA CHIARAFeriale: ore 7Festiva: ore 7.30

OSPEDALE RAMAZZINI (atrio della cappella)Festiva: ore 9

CIMITERO (sala del commiato)Festiva: ore 10

CASE PROTETTE - Messe di LuglioSabato 6 ore 16,45 Il Carpine; Domenica 7 ore 10 Il Quadri-foglio; Sabato 13 ore 17 Il Quadrifoglio; Domenica 14 ore 10Il Carpine; Sabato 20 ore 16,45 Il Carpine; Domenica 21 ore 10Il Quadrifoglio; Sabato 27 ore 17 Il Quadrifoglio; Domenica28 ore 10 Il Carpine. Tenente Marchi festive ore 9

CARPI FRAZIONISANTA CROCEFeriale: 19.00Sabato pref: 19.00Festive: 8.30, 11.15

GARGALLOFeriale: mercoledì 20.30, gli altri giorni alle 19.00Festiva: 10.00

BUDRIONE-MIGLIARINAFeriale: 20.30Sabato pref: 20.30Festive: 9.30, 11.00

SAN MARINOFeriale: lunedì, mercoledì e giovedì 20.30Festive: 8.00, 11.00Nel salone parrocchiale

FOSSOLIFeriale: 19.30Sabato pref: 19.00Festive: 10.00Nel salone parrocchiale

CORTILEFeriali e sabato prima festiva: 19.00Festive: 11.00

SAN MARTINO SECCHIAFeriali: 18.00 (dal lunedì al venerdì)Sabato e prefestive: 8.30Festive: 9.30-18.00

ROLOFeriale: lunedì, mercoledì e giovedì 20.30; martedì e venerdì8.30;Sabato pref: ore 19,00Festive: 10.00All’oratorio o nel salone della canonica.

NOVI E FRAZIONINOVIFeriale: 18.00Sabato pref: 18.30Festive: 8.30, 10.00, 18.30Le Messe Feriali si svolgono nella cappella delle suore dellascuola d’infanzia. Le Messe Festive si svolgono nella “Chie-sa succursale” di Maria Stella Dell’Evangelizzazione.

ROVERETOFeriali: 20.30Sabato pref: 20.30Festiva: 8.30 e 11.00

SANT’ANTONIO IN MERCADELLOFestiva: 11.15

MIRANDOLA CITTÀFeriale: 8.30-19.00 (canonica); 9.00 al mercoledì (casa diriposo)Sabato prima festiva: 17.00 (casa di riposo); 19.00 (centro dicomunità via Posta)Festiva: 7.30 (ospedale); 9.00-10.30-12.00-19.00 (centro dicomunità via Posta); 17.00 (canonica)

MIRANDOLA FRAZIONICIVIDALEFeriale e sabato prima festiva: 18.00 (canonica)Festiva: 10.00 (tensostruttura)

QUARANTOLIFeriale: dal lunedì al giovedì 18.30 (cappella dell’asilo);venerdì 19.00 (cappella ditta Acr Reggiani)Sabato prima festiva: 18.30 (cappella dell’asilo)Festiva: 11.15 (centro civico, Polisportiva Quarantolese)

Si invitano i parroci e le segreterie parrocchiali a comunicare tempestivamente eventuali aggiornamentidegli orari delle Sante Messe

Il tuo aiuto andrà ancheai progetti della Diocesi di Carpi

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1714 luglio '13

Don Fabio Barbieri

bbiamo fatto visita aLuciano Lanzoni e asuor Elisabetta Cal-zolari percorrendo la

parte centrale e sud orientaledel Madagascar.Dalla grande città diAntananarivo, la capitale, allamissione di Analavoka, rag-giungibile, dalla città più vici-na, solo dopo quattro ore dipulmino, di cui due su pista.Subito il Madagascar ti vieneincontro con i suoi odori e conla sua gente, soprattutto bam-bini. E con la sua povertà. Unapovertà che ti circonda, ti as-sedia, ti tocca interiormente, ti‘soffoca’ come la polvere ros-sa che respiri ovunque.

La delegazionedella Diocesi di CarpiViaggiamo insieme, siamonove persone. Oltre a me e aMagda, a rappresentare il Cen-tro Missionario, altre sette per-sone della parrocchia diQuartirolo hanno chiesto dipartecipare a questa visita allemissioni.Siamo spesso accolti e saluta-ti, a volte anche in modo moltoufficiale e solenne, come ‘ladelegazione della Chiesa diCarpi’ e questo dà a tutti laconsapevolezza di essere lì anome di una Chiesa, la nostradiocesi di Carpi, che in questianni si è data da fare parecchioper contribuire a realizzare inMadagascar chiese, ospedali,scuole, adozioni a distanza…Mentre sedevamo sul palcoaccanto al Ministro della Sa-nità del Madagascar, al Ve-scovo di Ambositra, al Sinda-co e alle autorità militari perl’inaugurazione del padiglio-ne per malati psichici del-l’ospedale, il pensiero andavaalle nostre parrocchie, ai no-stri gruppi, alle famiglie, aitanti donatori, spesso anoni-mi, che eravamo lì a rappre-sentare (anche con un po’ diorgoglio).A tutti abbiamo portato il sa-luto del nostro Vescovo. Datutti abbiamo ricevuto la ri-chiesta di ringraziare ogni sin-golo donatore.

Il momento del silenzioLe nove persone formano unacompagnia allegra. Spesso leparole, le battute, gli scherziriempiono il lungo tempo pas-

sato in pulmino.Altre volte il silenzio si impo-ne, le parole non vengono, unnodo attanaglia la gola di al-cuni, e non è solo per la polve-re rossa che respiriamo. È ilsilenzio imposto dallo scon-certo davanti alle evidentidisuguaglianze tra le personeche abitano la Terra; oppure èil silenzio dovuto allo stuporeper l’opera che i missionaricompiono in condizioni spes-so difficili. E’ un silenzio cheaiuta la riflessione e accompa-gna i pensieri che si agitanonella mente.

Missionaritestimoni luminosiLe persone che abbiamo in-contrato sono figure lumino-se. Quelle dei missionari, so-prattutto Luciano e suor Elisa-betta, ma anche i missionari

della chiesa reggiana e gli altriche abbiamo conosciuto.Poi sacerdoti, suore, operato-ri, volontari malgasci accantoe a servizio della loro gente.Missionari accanto agli ultimie ai piccoli, in obbedienza alVangelo del Signore. Gli ulti-mi sono i ‘preferiti’ di Lucia-no: disabili, malati psichici,lebbrosi, ex carcerati…Ai piccoli, anche in sensoanagrafico, si dedicano suorElisabetta e le sue consorellecon un’opera discolarizzazione e di nutrizio-ne nei villaggi più difficili daraggiungere. Bambini, malatidi mente, disabili… poverinella loro umanità, preziosinella loro persona. E che sianopreziosi lo si coglie da comesono curati nelle Case dellaCarità e come sono al centrodell’attenzione e della vita deimissionari.

Parola ed EucaristiaCi accompagna quotidiana-mente la preghiera comunita-ria delle Lodi e del Rosario el’Eucaristia che celebriamo adogni tappa insieme alle suoreche incontriamo di volta involta (e il ritrovare ogni seraun Tabernacolo ti fa sentirecomunque a casa).La parola del Signore, soprat-tutto il Discorso della Monta-gna, che la liturgia ci fa ascol-

tare in quei giorni, ci pare arri-vare diritta e puntuale ad illu-minare l’esperienza che stia-mo facendo:‘Dio ama chi dona con gioia’;‘Chi semina con larghezza, conlarghezza raccoglierà’; ‘Nonsappia la tua sinistra ciò che fala tua destra’; ‘Dacci oggi ilnostro pane quotidiano’; ‘Nonaccumulate tesori sulla terra’;‘Cercate prima il regno diDio’…La Parola illumina e spiega lavita e tutto ciò che di volta involta vediamo. E la realtà cheviviamo ci fa capire la Parolacon una profondità maggiore.E ci colpisce soprattutto laParola vissuta e incarnata nel-la vita dei missionari: non pa-role vuote ma fatti e azionipieni di Vangelo.

L’esperienza vissuta ha supe-rato, come spesso accade, leattese. A volte le ha decisa-mente capovolte. Resta il de-siderio di fare di più perchétroppo forte è stato l’impattocon la povertà e troppo bellol’esempio ricevuto dai mis-sionari.

In Madagascar l’inaugurazione di una nuova struttura per malati psichici dell’ospedaledi Ambositra frutto della generosità di numerosi benefattori della diocesi di Carpi

Dove splende la luce della fede

ASopra un cuscino rosso a forma di cuore vi è posata la chiaveche aprirà il Centro di Prevenzione e Diagnosi della SaluteMentale che sto per consegnare al Ministro della Sanità delMadagascar, Dr Johanita Ndahimananjara, giovedì 20 giu-gno ad Ambositra, prima del taglio del nastro alla presenzadel Vescovo Mon. F. Rakotonarivo, della Direttrice Regiona-le della Salute Pubblica DRSP, del Capo della Regione, delCapo di Distretto, del Sindaco di Ambositra, del Direttoredell’Ospedale di Riferimento Regionale di Ambositra, diLuciano Lanzoni, di don Fabio Barbieri, della delegazione diCarpi e dei locali. Proprio un cuore rosso fuoco non potevameglio rappresentare tutte le persone e l’amore con il quale sisono spese per raggiungere questo importante traguardo. Maimi sono sentita, nonostante fossi sopra un palco davanti allosguardo di centinaia di persone, così piccola come unasemplice particella di un meccanismo grandioso e misteriosoche ci guida e ci unisce nonostante le diversità, le lontananze,nonostante tutto.Tutto ebbe inizio nei primi anni ’90 quando Luciano Lanzoni,da tre anni volontario presso la casa del malato Akanin’nyMarary di Ambositra, decise di andare nei villagi tra la gente.Quì rimase colpito da due cose: dai tanti malati psichiatricitrovati e dai famigliari che, in mancanza di strutture, litenevano legati in casa o chiusi in stanze buie per proteggerlidai soprusi. Affrontò il problema con un medico di Fianarantsoae cominciarono a raggruppare i malati in alcuni villaggi dellaregione ed a visitarli periodicamente (circa 900), creando unacartella clinica per ogni malato con relativa terapia. L’Asso-ciazione Raoul Follereau sostenne economicamente questaattività con l’acquisto dei medicinali (80/100 mila euro al-l’anno) che venivano consegnati alle suore che gestivano idispensari nei villaggi: questo lavoro permetteva ai malati diessere curati rimanendo a casa con i loro famigliari. Poi, nel2006, i finanziamenti terminarono e si dovette cambiarestrategia perciò, Luciano parlò con il ministro della Sanità,venne deciso di investire sulla formazione dei medici di base,sulla preparazione di agenti comunitari che visitassero ivillaggi riferendo ai medici e sulla preparazione degli infer-mieri per la gestione dei medicinali a disposizione nellefarmacie comunali che, però, i malati si devono pagare.Nel frattempo, dall’Italia, lo psichiatra Ernesto Venturini edanche un gruppo di psicologi di Milano, una o due voltel’anno vanno in Madagascar per rafforzare la formazione dimedici e del personale ma rimane l’esigenza di avere unastruttura a cui fare capo in quanto l’unica esistente in tutto ilpaese (che è il doppio dell’Italia) si trova nella capitale. Tuttequeste attività rientrano nel progetto presentato dalla OngRtm (Reggio Terzo Mondo) all’Unione Europea la quale hafinanziato sì i corsi di formazione e l’acquisto di una macchi-na per l’Elettro Encefalo Gramma ma non la struttura. Quìentra in scena il Centro Missionario di Carpi che, grazie allagenerosità di tante persone, è riuscito a raccogliere i fondi perrealizzare questa bellissima struttura che ha ambulatori, ca-mere per i degenti più gravi, un pronto soccorso con allepareti dipinti i personaggi dei cartoni animati per i bambiniepilettici, una stanza per i parenti dei malati, una stanza peri carcerati ed un ufficio per i volontari malgasci che s’impe-gnano nell’assistenza.Joseph è un bambino sordomuto ed epilettico, piange perchèsi è grattato la bruciatura alla gamba che si è fatto durante unacrisi convulsiva cadendo sulle braci del camino, abita aManakara che dista 600 chilometri dalla capitale, servonododici ore d’auto per andare all’ospedale per fareun’elettroencefalogramma che gli dica il dosaggio esatto deimedicinali che gli permetteranno di non avere più crisi. Ora,con questa nuova struttura, la strada è dimezzata come purei costi per arrivarci ed sono veramente felice di essermisentita piccola piccola, una micro-particella di un regnomeravigliosamente grande.

Magda Gilioli

L’inaugurazione Centro salutementale di Ambositra

Una storia di attenzioneai malati

Che belloessere missionari!Non c’è tempo da perdere inchiacchiere, non bisognaaspettare il consenso di tut-ti, bisogna andare e annun-ciare. A tutti si porta la pacedi Cristo, e se non la accol-gono, si va avanti uguale. Aimalati si porta la guarigio-ne, perché Dio vuole guari-re l’uomo da ogni male.Quanti missionari fannoquesto! Seminano vita, sa-lute, conforto alle periferiedel mondo. Che bello è que-sto! Non vivere per se stes-so, non vivere per se stessa,ma vive per andare a fare ilbene!

Papa FrancescoAngelus del 7 luglio 2013

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18 14 luglio '13 Cultura e Spettacoli

L’ANGOLO DI ALBERTO

O

Si chiude una stagione difficile per il Corso e l’Eden, le uniche sale cinematografichedel rimaste nel centro storico. Per il direttore Pietro Mazzotta serve unprogetto di rilancio dopo i danni economici causati dal terremoto

Fare vivere il cinemaMaria Silvia Cabri

rmai sono solo due lesale rimaste a difende-re la cultura cinemato-grafica nel centro sto-

rico di Carpi: il cinema Corsoe il cinema Eden.“Purtroppo il terremoto ci hafortemente danneggiati - spie-ga Pietro Mazzotta, diretto-re e legale rappresentante dellasocietà di gestione Cinetea -.L’Eden, già ristrutturato nel2009, è stato riaperto quasisubito, mentre per il Corsoabbiamo dovuto attendere finoal 4 ottobre, perdendo l’aper-tura di stagione. Inoltre que-sto ritardo per ottenerel’agibilità ha inizialmentecomportato la perdita di dueimportanti case di distribu-zione: l’Universal e la Medu-sa. Fortunatamente le abbia-mo recuperate un mese fa, mail forte danno economico per-mane”.L’ubicazione in centro stori-co, in piena zona rossa, hapesantemente penalizzato tuttele attività commerciali di corsoFanti. “La gente aveva paurae per lungo tempo ha faticatoa ritornare nel centro storico.Solo ora, a distanza di annodal sisma, si è registrata unaripresa delle attività e si rico-mincia a vedere il passeggiodelle persone. Il centro starinascendo ed è una buonanotizia, ma questo certo noncompensa il mancato lavorodel 2012 e di parte del 2013”.Come sottolinea Mazzotta ilcentro storico di Carpi richie-de interventi massicci a livel-lo di promozione a sostegno

di tutte le attività commercia-li, culturali e ricreative cosìda restituirgli attrattività peroperatori e consumatori. “Que-st’anno abbiamo tenuto duro,ma non siamo in grado disostenere finanziariamente unaltro anno e mezzo così - pro-segue -. Il terremoto ha avutosu di noi un impatto deva-stante, per questo auspichiamoun intervento della FondazioneCassa di Risparmio e del Co-mune in un progetto di pro-mozione delle attività cultu-rali. Se lasciati soli, con 70mila euro di passivo, siamo arischio chiusura”.Durante quest’anno la pro-posta artistica delle due saleha cercato di soddisfare leesigenze di varie fasce di pub-blico: quelle più commercia-li, con la proiezione dei filmdi successo, e quelle che pre-diligono la qualità, con la ras-segna Lunedì d’Essai. Grazie

alla collaborazione con ilTeatro Comunale di Carpi el’assessorato alla cultura, ilcinema teatro Eden è diven-tato anche palcoscenico diopere teatrali messe in scenada compagnie nazionali.Tra i progetti di Cinetea c’eraanche la creazione di una sor-ta di ‘cinema multimediale incentro storico’, utilizzando le

tre sale, Corso, Eden e Capitol,collocate in posizioni geogra-ficamente strategiche. “Conquesto obiettivo nel 2009 ab-biamo preso in gestione an-che il cinema Capitol - rac-conta Mazzotta -. Purtroppoperò abbiamo dovuto chiude-re il 29 febbraio 2012 peralcune inadempienze da par-te della precedente gestione.Una situazione grave alla qualenon eravamo preparati e cheha compromesso il nostroprogetto finalizzato a rivita-lizzare il centro di Carpi”.A seguito delle opere di mes-sa a norma e ristrutturazione,dal soffitto alle fondamenta,il cinema Corso è sicuramen-te uno dei locali più antisismicidi Carpi, per cui, conclude ildirettore Mazzotta, “ora spettaai carpigiani prima di tuttoriappropriarsi del centro sto-rico e ricominciare a venire alcinema!”

APPUNTAMENTIR..ESTATE AL BORGODomenica 14 luglioCarpi – Centro commerciale IlBorgogioiosoSi chiama “R..Estate al Borgo” ilprogramma di iniziative ed ani-mazioni che propone, nel frescoclimatizzato della galleria del

Centro commerciale il Borgogioioso, giochi e intrattenimentoper i bambini, un vivace concerto di musica gipsy e jazz epoi il carretto del gelataio ambulante con gelato artigianalee solidale. Si comincia domenica 14 luglio, e si replicadomenica 4 agosto, quando per tutto il giorno i bimbipotranno giocare gratuitamente sul grande gonfiabile, ri-cevere le sculture coi palloncini e farsi dipingere dai truccabimbi della cooperativa Scai.

FESTADI CONFCOMMERCIOSabato 19 luglioCarpi – Piazza MartiriSi tiene sabato 19 luglio dalle18 la Festa del SocioConfcommercio con musica

di Radio Bruno e aperitivo offerto a tutti i commercianti.Dalle 19 alle 21 piazza Martiri ospiterà la Maratona dispinning con band musicale di accompagnamento. Info:www.carpisport.it

LA FORZA DEI DESTINIVenerdì 12 luglioSan Possidonio – Piazza AndreoliNell’ambito della rassegna“L’eMilia e una… Note” alle 21.30va in scena il concerto della Ban-da giovanile John Lennon dellaFondazione Scuola di Musica

Andreoli. Titolo della serata “La forza dei destini. Verdi inbilico tra Victor Hugo e Shakespeare”. A dirigere sarà ilmaestro Mirco Besutti. Voce recitante Patrizio Bianchi.

R I C O S T R U Z I O N EDONNAFino a sabato 27 luglioMirandola – Galleria delPopoloProsegue la mostra foto-grafica “Emilia, Ricostru-zione Donna” realizzatodalla giornalista di

Skytg24 Ilaria Iacoviello e dal fotoreporter GiampieroCorelli promosso da Confartigianato Lapam Modena-ReggioEmilia. E’ accompagnata da una pubblicazione che attra-verso i volti e le storie di 25 donne racconta i mesisuccessivi al terremoto.

Una lacrimaper i defunti evapora,un fiore sulla tombaappassisce,una preghiera, invece,arriva fino al cuoredell’Altissimo.

Sant’Agostino

AnnaScacchetti Marani

E’ un anno ormai che ci hailasciato, Mamma, ma noi ti

ricordiamo sempre.I figli Massimo e Maurizio

Marani

La Santa Messa in suffragiosarà celebrata nell’AulaLiturgica di Quartirolo

martedì 30 luglioalle ore 19.

La Redazione e l’Amministrazione di Notiziepartecipano al dolore di Giovanni Arletti

per la perdita della madreMarina Pulga

Annalisa Bonaretti è vicina con amiciziaa Giovanni Arletti

e alla sua famiglia per la scomparsa della madreMarina Pulga

1° Anniversario30 luglio 2012 - 30 luglio 2013

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1914 luglio '13

Pellegrinaggi vocazionali si continua in agosto.Anche il Papa sollecita la preghiera per esseretutti più missionari

Il quotidianodei cattolici

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La Tvdell’incontroDigitale terrestreCanale 801 Sky“E’ TV” Bologna

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Sabato 6 luglio avrebbe dovuto essere l’ultimo pelle-grinaggio vocazionale dei cinque indetti dal Vescovo,invece alla luce della crescente partecipazione deifedeli monsignor Francesco Cavina ha proposto diritrovarsi ancora il primo sabato di agosto per conti-nuare nella preghiera per suscitare tra i giovani dellaDiocesi nuove vocazioni al sacerdozio e alla vitareligiosa e consacrata.

A tal proposito vengono alla mente le parole pronunciate daPapa Francesco rivolgendosi ai seminaristi, ai novizi e allenovizie presenti a Roma per il pellegrinaggio internazionalenell’ambito dell’Anno della Fede. Parole esigenti ed entusia-smanti che hanno ben delineato cosa si attende il Papa dauomini e donne che rispondono alla chiamata del Signore.“Prima di tutto desidero condividere con voi la gioia - ha dettoil Papa all’Angelus di domenica 7 luglio - di aver incontratoun pellegrinaggio speciale dell’Anno della fede: quello deiseminaristi, dei novizi e delle novizie. Vi chiedo di pregareper loro, perché l’amore per Cristo maturi sempre più nellaloro vita e diventino veri missionari del Regno di Dio”.Rivolgendosi poi ai numerosi giovani ha esortato a vivere ladimensione missionaria della fede perché lo scopo dei cre-denti “non è socializzare, passare il tempo insieme, no, loscopo è annunciare il Regno di Dio, e questo è urgente! Nonc’è tempo da perdere in chiacchiere, non bisogna aspettare ilconsenso di tutti, bisogna andare e annunciare. A tutti si portala pace di Cristo, e se non la accolgono, si va avanti uguale.Ai malati si porta la guarigione, perché Dio vuole guarirel’uomo da ogni male. Quanti missionari fanno questo! Semi-nano vita, salute, conforto alle periferie del mondo. Che belloè questo! Non vivere per se stesso, non vivere per se stessa,ma vivere per andare a fare il bene! Ci sono tanti giovani oggiin Piazza : pensate a questo, domandatevi: Gesù mi chiama aandare, a uscire da me per fare il bene? Infine un sollecitoinvito ai credenti ad essere delle persone gioiose: “Cari amici,la gioia! Non abbiate paura di essere gioiosi! Non abbiatepaura della gioia! Quella gioia che ci dà il Signore quando lolasciamo entrare nella nostra vita, lasciamo che Lui entri nellanostra vita e ci inviti ad andare fuori noi alle periferie dellavita e annunciare il Vangelo. Non abbiate paura della gioia.Gioia e coraggio!”.

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Segreteria del VescovoDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Il sabato: dalle 9.30 alle 12.30Tel: 059 686707 (cellulare 334 1853721), fax 059 651611

Centralino e ufficio economatoDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18. Telefono: 059 686048

Ufficio del Vicario generaleIl martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 12. Telefono: 059 6325077

Cancelleria e ufficio beni culturaliDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18. Telefono: 059 686048

Curia Vescovilevia Trento Trieste 48/a a Carpi

Pellegrinaggi vocazionali si continua in agosto.Anche il Papa sollecita la preghiera per esseretutti più missionari

Gioia e coraggio

Vescovo ha reso notala nomina di don IvanoZanoni, parroco di

Novi, a direttore dell’Ufficiodiocesano di pastorale fami-liare. Don Ivano assume cosìl’incarico ricoperto per diversianni dai coniugi Stefano eBrunetta Zerbini.“La cura pastorale rivolta allafamiglia – sostiene monsignorFrancesco Cavina - è venutasempre più emergendo nellasua centralità all’interno del-la complessiva azione pasto-rale della Chiesa. Occorreessere consapevoli che la fa-miglia ha bisogno di esseresostenuta nel suo confrontocon le tematiche attuali e leesigenze che il mondo richia-ma attraverso un approfondi-mento teologico-spiritualedell’esperienza familiare qualevia di santificazione e dievangelizzazione”.A questo proposito non vadimenticato nemmeno il con-testo socio-politico che, at-traverso iniziative e propostelegislative, tende sempre piùa svuotare il significato stes-so del matrimonio e a pena-lizzare la famiglia fondata sudi esso.“Desidero assicurare alla no-

stra Chiesa diocesana - affer-ma il Vescovo di Carpi - unagrande attenzione pastoralealla famiglia e per questomotivo ho ritenuto di affidarequesto settore della pastoraleall’intelligente e qualificataesperienza di don IvanoZanoni che ringrazio per averaccettato questa nomina”.“Ho chiesto a don Ivano -

conclude monsignor Cavina- di estendere il lavoro pasto-rale di animazione a tutte lecomunità parrocchiali delladiocesi, favorendo collabo-razioni tra le coppie e anchetra i sacerdoti in sintonia congli altri uffici e organismi dellaCuria specialmente quelli checurano il rapporto educativotra le generazioni”.

Il

Ufficio diocesano per la Pastorale familiareE’ don Ivano Zanoni il nuovo direttore

don Ivano Zanoni

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TAEG 3,490% (Tasso Annuo Effettivo Globale)comprendente spese di istruttoria di 500 euro, spese di incasso rata di 2,75 euro (su ogni rata), costo di invio delle comunicazioni periodiche in forma cartacea pari a 1,33 euro ciascuna, imposta sostitutiva di 250 euro (trattenuta dall’erogazione) e spese di perizia pari a 252,08 euro.

Per l’erogazione del mutuo non sei tenuto ad essere titolare di un conto corrente presso la Banca; ma aprendo per esempio il conto corrente 4xME (Linea Basic) il TAEG riferito all’esempio di mutuo sopra riportato diventa pari al 3,831%.L’apertura del conto corrente presso la Banca è necessaria se vuoi sottoscrivere la polizza assicurativa facoltativa Ripara Casa (in questo caso il TAEG è pari al 4,350%). L’offerta è valida per richieste presentate fino al 31.12.2013 e con l’erogazione del mutuo entro il 28.02.2014, salvo esaurimento anticipato del plafond di 180 milioni di euro.

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