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Modulo 3 – I secoli della rinascita
Unità 11 – L’età comunale e gli ordini mendicanti
(parte prima)
Unità 11 – L’età comunale e gli ordini mendicanti
Il Comune
Unità 11 – L’età comunale e gli ordini mendicanti
Il fenomeno riguardò in particolare le città dell’Italia
centro-settentrionale.
Si trattava del tentativo da parte delle città di autogovernarsi.
Unità 11 – L’età comunale e gli ordini mendicanti
Lo sviluppo di questo fenomeno va messo in stretta
correlazione con la ripresa demografica ed economica
delle città nel Basso Medioevo.
Unità 11 – L’età comunale e gli ordini mendicanti
La storia dei Comuni medievali conobbe varie tappe e prese avvio dalla fine dell’XI secolo.
Unità 11 – L’età comunale e gli ordini mendicanti
Nella carta pubblicata a p. 247 del libro si può verificare la
data di fondazione dei principali Comuni italiani.
Unità 11 – L’età comunale e gli ordini mendicanti
In origine
Nascita di libere associazioni tra nobili, mercanti e ricchi
artigiani (inizialmente appoggiati dai vescovi).
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Creazione dei primi organi di autogoverno; il patto giurato fonda il “libero Comune” e
viene creato l’Arengo (o Parlamento); il potere è nelle mani di magistrati detti consoli (il Comune consolare).
In genere i consoli erano aristocratici (per questo si parla anche di
Comune aristocratico).
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La pretesa dei Comuni di autogovernarsi significava appropriarsi delle regalie
(diritti propri dell’imperatore).Lo scontro con l’Imperatore fu inevitabile.Si ricordi che l’Italia settentrionale faceva
formalmente parte del Sacro Romano Impero Germanico.
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La contrapposizione tra l’imperatore Federico I (detto il Barbarossa) e i
Comuni italiani durò qualche decennio (dalla metà del XII secolo).
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I Comuni, secondo il Barbarossa,si erano appropriati di diritti che non
spettavano loro:- stabilire e riscuotere tasse;- emanare e applicare leggi;- stabilire accordi di pace;- creare milizie cittadine.
Erano, dunque, degli usurpatori.
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Alcuni Comuni decisero di piegarsi alle minacce del Barbarossa e accettarono il
podestà (rappresentante imperiale) inviato a reggere le città.
Altri Comuni scelsero la via dellaresistenza e si associarono nella
Lega Lombarda (1167), appoggiata da papa Alessandro III.
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Nacquero in Italia due schieramenti:i guelfi e i ghibellini.
Tali denominazioni provenivano dalla Germania dove, al tempo dell’elezione di Federico I, si crearono due schieramenti:
i sostenitori dei duchi di Svevia (i ghibellini) e
quelli dei duchi di Baviera (i guelfi).
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In Italia tale contrapposizione acquisì significato differente:
i guelfi erano i sostenitori del potere universale papale;
i ghibellini, invece, appoggiavano le aspirazioni degli imperatori al dominio
universale.
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La contesa si concluse con la pace di Costanza (1183).
Sostanziale vittoria dei Comuni.
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L’evoluzione del Comune
1. Il Comune aristocratico2. Il Comune podestarile3. Il Comune popolare
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Il Comune aristocratico(dalle origini)
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Il Comune podestarile(fine XII secolo)
A causa dell’alta conflittualità tra aristocrazia e borghesia si rese necessario
sostituire i consoli con il podestà
(in genere proveniva da un’altra città per assicurare l’imparzialità delle sue decisioni)
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Il Comune popolare (dalla metà del XIII secolo)
Il podestà viene affiancato dalcapitano del popolo
(per difendere gli interessi della borghesiacontro le prepotenze aristocratiche)
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Nei Comuni non esisteva l’uguaglianza
tra tutti i cittadini.
I quattro gruppi sociali:1) nobili;
2) popolo grasso;3) popolo minuto;
4) plebe.
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Le Corporazioni o Arti:
associazioni che difendevano gli interessi e disciplinavano l’attività di coloro che
praticavano un ben determinato mestiere.
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L’esperienza comunale interessò anche altre aree del continente europeo,
in particolare nel Nord.
Qui fu fondata la Lega anseatica.