MODULO 3 APPROCCI ALLO SVILUPPO COGNITIVO

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MODULO 3 APPROCCI ALLO

SVILUPPO COGNITIVO

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LO SVILUPPO DELLE FUNZIONI COGNITIVE

Cap. 9

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• L’abituazione consiste in un calo dell’intensità di reazione di fronte uno stimolo ripetuto. Avviene in diverse specie e ci caratterizza da prima della nascita fino all’età senile.

• La sensibilizzazione è un aumento dell’intensità di fronte a uno stimolo ripetuto.

Entrambe classificati come meccanismi di apprendimento semplice perché si verificano solo in risposta a un singolo stimolo.

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Groves e Thompson: entrambi i fenomeni si verificano allo stesso tempo e partecipano a determinare il nostro comportamento; si può osservare nel comportamento dei bambini piccoli nei confronti gli stimoli visivi. I bambini tendono a osservare sempre meno uno stimolo ripetuto, tuttavia se uno stimolo è sufficientemente interessante prima aumenta il tempo di osservazione e solo dopo tendono ad abituarsi.

→Ciò dimostra che nell’apprendimento entrambi i processi hanno un ruolo: all’inizio sensibilizzazione ha all’impatto maggiore sul comportamento mentre successivamente prevale l’abituazione.

Entrambi processi hanno un grande valore adattivo.

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La spiegazione della cognizione umana come elaborazione delle informazioni

• Questo approccio risale agli anni ‘50-‘60 e paragona la mente umana ad un computer, ovvero un sistema organizzato che processa informazioni

• L’approccio dell’elaborazione delle informazioni nello sviluppo si concentra su come i bambini processano le informazioni sul loro mondo, analogamente alle teorie di Piaget e Vygotskij. Analizza come i bambini manipolano le informazioni, le monitorano e creano strategie per gestirle.

• Un’efficace elaborazione delle informazioni comprende attenzione, memoria e ragionamento.

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I cambiamenti nello sviluppo dell’elaborazione delle informazioni sono influenzati e incrementati da capacità e velocità di elaborazione, spesso chiamate risorse cognitive.

• I cambiamenti a livello del cervello (strutture, connessioni neuronali, mielinizzazione) forniscono delle fondamenta biologiche al fenomeno dell’aumento delle capacità cognitive.

• La velocità d’elaborazione (valutata ad es. attraverso i tempi di reazione) nei bambini è connessa alla loro competenza nel pensare. La velocità di elaborazione aumenta incredibilmente nel corso dell’infanzia e continua a migliorare nella fanciullezza e nell’adolescenza.

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IL MODELLO MODALE DI ATKINSON E SHIFFRIN (1968)

• descrive come si introducono nella mente le informazioni e come fluiscono mentre vengono processate.

1. La fase iniziale consiste nell’acquisizione di dati provenienti dall’ambiente esterno per mezzo dei nostri sensi: L’informazione sensoriale entra nel sistema attraverso il registro sensoriale. Le informazioni sono immagazzinate nella loro forma originale e hanno una permanenza molto breve (1 secondo per Sperling)

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1. Nella fase elaborazione successiva le informazioni immagazzinate nel registro sensoriale si trasformano o sono codificate in rappresentazioni mentali che sono poi trasferite in un’area di deposito denominata memoria breve termine (MBT). È uno spazio di lavoro cosciente che può contenere un limitato numero di unità di significato o pezzi informazione per un tempo limitato. Nel caso in cui le informazioni non siano ripetute mentalmente possono permanere per circa 15-30 secondi circa. Esistono strategie per mantenere le informazioni in memoria (es. reiterazione).

2. Alcune informazioni possono essere trasferite nella memoria lungo termine (MLT) dove possono essere mantenute per lungo periodo di tempo. Qui ci sono diversi tipi di informazioni tra cui quelle relative ad eventi (episodiche) e più generali riguardo al mondo (semantiche

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Mette in evidenza i processi di pensiero dinamico piuttosto che i parametri più essenziali, come la durata e la capacità di memorizzazione. Ipotizza che esistano due sistemi: ⁃ taccuino visuospaziale: riguarda le informazioni visive ⁃ loop articolatorio: viene innescato dai suoni delle parole questi 2 sistemi sono controllati da un esecutivo centrale, che controlla e regola l’utilizzo dei vari processi di pensiero.

Recentemente (2000) Baddeley ha aggiunto una quarta componente: Buffer episodico con funzioni integrative che collega e integra le informazioni provenienti da i vari domini (visivo, spaziale, verbale) tutto sotto il controllo di EC; serve da interfaccia tra i diversi sistemi.

IL MODELLA DELLA MEMORIA DI LAVORO DI BADDLEY E HITCH (1974)

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Lo sviluppo delle strategie cognitive

⁃ sembra che i progressi maggiori nell’ambito delle capacità mnemoniche non sia in termini di capacità, ma piuttosto in termini di tipi di strategie di cui fanno uso i bambini (es. conteggio per unità a min rule).

⁃ I modi in cui i bambini pensano i dati che stanno elaborando si definiscono strategie cognitive, ossia tecniche di elaborazione delle informazioni che potenziano la nostra performance cognitiva.

⁃ lo sviluppo e l’utilizzo delle strategie cognitive sono i due cambiamenti più importanti è il modo di pensare infantile

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SCRIPT(copioni) • forniscono linee guida fondamentali su cosa aspettarci in una situazione

particolare e su come ci dovremmo comportare in relazione ad essa. • Anche i neonati e i lattanti imparano ad organizzare le rappresentazioni dei

propri eventi routine secondo regole simili a quelle di un copione. • Bauer e colleghi hanno mostrato che verso la fine il primo anno di vita i

bambini usano le informazioni temporali per ricordare gli eventi. Questi ricercatori hanno presentato agli infanti una sequenza familiare (es. fare bagno ad orsacchiotto) e il risultato è che i bambini sono stati in grado di riprodurla. Da questo si può dedurre che le abilità di rappresentare gli eventi secondo la procedura in ordine temporale si apprende in fase molto precoce la vita.

LE STRATEGIE COGNITIVE

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Oltre a sostenerci nello svolgimento delle attività routinarie, sembra che gli script contribuiscono anche a far memorizzare le esperienze personali. Gli script ci aiutano a liberare spazio di lavoro nel sistema di elaborazione delle informazioni consentendoci di prestare attenzione alle informazioni nuove che potrebbero presentarsi nel corso è un’attività abituale.

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Le strategie emergono nel tempo. Bambini fanno fatica ad usare strategie che per i più grandi sono usuali. Perché?

1. deficit di mediazione: limiti del sistema cognitivo nell’ immagazzinare le informazioni nella memoria lungo termine;

2. deficit di produzione: Incapacità di generare e usare spontaneamente le strategie di memorizzazione note (le conoscono ma non le sanno usare);

3. deficit di utilizzo: l’incapacità di usare una strategia dovuta una mancanza di automatizzazione della stessa.

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L’automatizzazione implica la trasformazione di comportamenti che prima erano coscienti e controllati in automatismi inconsci e automatici. La transizione da pensiero conscio e inconscio permette ai bambini di liberare risorse, così che l’attività cognitive funzionino in maniera più efficiente (es. guidare macchina; memorizzare formule matematiche)

Processo di generalizzazione: i bambini riescono applicare una strategia appresa in una situazione per risolvere un certo problema in un problema simile che si verifica in una situazione diversa.

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I cambiamenti dello sviluppo di alcune abilità cognitive significative

1. ATTENZIONE 2. MEMORIA 3. FUNZIONI ESECUTIVE

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• Implica l’identificazione e la selezione del determinato input sensoriale per elaborarlo maniera più dettagliata. È un procedimento complesso che varia durante lo sviluppo.

• è la messa a fuoco di risorse mentali.

• Essa migliora l’elaborazione cognitiva di molti compiti, ad esempio afferrare un giocattolo o sommare dei numeri.

• Meccanismi connessi con l’attenzione: 1. Allerta (quantità di attenzione implicata in un compito).

2. Attivazione (rappresentazione interna dello stimolo)

3. Orientamento (attenzione spaziale orientata esplicitamente/implicitamente)

4. Detezione

5. Consapevolezza

ATTENZIONE

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Modi attraverso i quali si può distribuire l’attenzione:

• Attenzione sostenuta: consiste nella prontezza necessaria per identificare e rispondere ai cambiamenti anche piccoli che accadono casualmente nell’ambiente. E’ chiamata anche vigilanza.

• Attenzione selettiva: consiste nel focalizzarsi su un aspetto specifico dell’ambiente esterno considerato rilevante, mentre si trascura il resto. Cocktail party effect.

• Attenzione divisa: implica il concentrarsi su più di un’attività contemporaneamente.

• Attenzione esecutiva: implica l’azione di pianificare, distribuire l’attenzione a diversi obiettivi, monitorare i progressi sui compiti, trattare circostanze nuove o difficili.

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• I bambini riescono a fissare l’attenzione solo per periodi brevi, questa abilità migliore gradualmente con lo sviluppo.

• I bambini nei primi mesi di vita sembrano avere il problema opposto: occasionalmente dimostrano una sticky fixation, Un fenomeno per cui non sono in grado distogliere l’attenzione da qualcosa che stanno fissando.

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• Dopo il primo anno di vita nel focus della durata dell’attenzione si verificano dei cambiamenti: ⁃ il bambino diventa più esperto nel distogliere l’attenzione ⁃ il fulcro l’attenzione si sposta dai contorni esterni degli oggetti alle loro

caratteristiche interne ⁃ Il bambino mostra la capacità di seguire fluidamente con lo sguardo gli

oggetti in movimento e l’abilità di anticipare l’apparizione di un oggetto con il movimento degli occhi verso il posto in cui sta per comparire

• Nei primi anni di vita cala la tendenza alla distrazione: da studi emerge che i bambini in età scolare rendono meglio nelle prove di apprendimento quando sono presenti elementi di distrazioni visiva e uditiva piuttosto che in loro assenza.

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• Dopo i 6, 7 anni i bambini sono in grado di pianificare ed eseguire una ricerca visiva sistematica per svolgere un compito o risolvere un problema.Questo cambiamento evolutivo riflette il passaggio al controllo cognitivo dell’attenzione che permette ai bambini di agire in modo meno impulsivo e più riflessivo.

• La capacità di dirigere l’attenzione selettiva, di dividere l’attenzione e la capacità di attenzione sostenuta continuano ad aumentare per tutta l’infanzia e la prima adolescenza. I miglioramenti sono dovuti a:

- maturazione delle strutture biologiche (formazione reticolare e corteccia prefrontale);

- incremento nelle risorse cognitive (velocità e capacità di elaborazione)

- incremento nell’automaticità e controllo del lavoro mentale.

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L’attenzione selettiva

• è l’abilità di concentrarsi su determinate caratteristiche l’ambiente ignorarne delle altre.

• Con la crescita l’abilità di concentrarsi modo selettivo aumenta e rinforza la capacità di apprendimento dei bambini. L’attenzione selettiva migliora in maniera considerevole durante l’età scolare; tuttavia anche l’attenzione alle informazioni rilevanti cresce lentamente fino all’età di 11 o 12 anni, per poi calare rapidamente.

• Con la crescita e la capacità di attenzione selettiva si combina con quella di pianificazione, che consiste nell’organizzazione deliberata di una sequenza di azioni orientate raggiungimento in obiettivo e permette al bambino di risolvere i problemi di crescente complessità.

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Vurpillot: ha presentato questa prova di confronto delle case a bambini e ha riscontrato che quelli più piccoli avevano molte meno probabilità di usare un piano sistematico per ottenere le informazioni necessarie rispetto più grandi. Una ripresa video dei movimenti gli occhi mentre stavano i paragoni tra le finestre dimostrava di più giovani tenevano a guardarli in ordine casuale e a esprimere giudizi anche senza aver mai guardato le finestre diverse.

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MEMORIA

MBT

Span di memoria: quantità di informazioni che l’individuo può trattenere nella memoria a breve termine. Ha una limitata capacità di ritenzione (7 +/- 2 chunk e 15-30 secondi) delle informazioni a meno che non si usino delle strategie di ritenzione). La memoria per una serie di numeri è di circa otto unità per gli studenti universitari, sei o sette a 12 anni e quattro per i bambini di 5 anni. È possibile che i più grandi utilizzino delle strategie (es. chunking, reiterazione)

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La MLT sarebbe caratterizzata da:

• Memoria episodica: sistema della memoria a lungo termine in cui i ricordi sono connessi allo specifico contesto spazio-temporale in cui sono avvenuti gli eventi a cui si riferiscono. Criterio di memorizzazione associativo e cronologico. - Memoria autobiografica: sottosistema della memoria episodica in cui sono contenute le esperienze personali significative che hanno il focus sul sé, sul soggetto che ricorda.

• Memoria semantica: sistema della memoria a lungo termine che contiene la rappresentazione dei concetti e delle loro relazioni, cioè tutte le conoscenze che si formano con l’aiuto dei processi di astrazione. Secondo la Nelson il bambino costruisce la memoria semantica grazie agli script e al linguaggio, che permette di generalizzare ed esplicitare la conoscenza degli eventi.

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Le strategie la memoria

L’abilità di salvare e recuperare l’informazione nella memoria a lungo termine si fonda su delle strategie:

1. ripetizione: ripetere l’informazione ricordare o mentalmente o a voce alta alta

2. organizzazione: comporta il riunire le informazioni e ricordare in una qualche forma organizzata, solitamente implica la classificazione per categorie e le relazioni gerarchiche

3. elaborazione: l’individuo aggiunge elementi alle informazioni per renderle più significative e quindi più semplici da ricordare

4. immaginazione: l’uso delle immagini per ricordare informazioni verbali funziona meglio per i bambini più grandi che per i più piccoli, tuttavia le immagini mentali possono aiutare i bambini piccoli a ricordare delle fotografie.

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Ricordare qualcosa non è il nostro obiettivo: solitamente ricordiamo in modo da poter fare qualcos’altro.

Spesso quando si testa la memoria nel contesto del laboratorio, l’obiettivo dell’attività è il ricordo fine a se stesso. Quindi i bambini che hanno maggiore esperienza in attività dove è la sola memorizzazione a fungere da obiettivo, il che è frequente negli ambienti scolastici, rendono meglio in queste prove rispetto bambini che hanno meno esperienza a scuola. Ma quando un testo è studiato per somigliare a un tipo più quotidiano di attività mnemonica, uno in cui i ricordi si usano per portare a termine un’azione significativa e diretta al raggiungimento di un obiettivo, la differenza è una performance e la memoria tra bambini con molta e poca esperienza scolastica si riduce o elimina del tutto. Nonostante la probabilità che un’attività significativa migliori la performance mnemonica ci sono alcune situazioni in cui tentativi degli adulti di estrapolare i ricordi dei bambini, con domande ripetute per esempio potrebbero inficiare la prestazione della memoria.

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La forma narrativa

• è il racconto di un evento ordinato una sequenza temporale e dotato di significato.

• Con la narrativa oltre a descrivere cosa è successo si comunicano anche informazioni su se stessi come la propria esperienza durante l’evento.

• La forma narrativa riguarda ricordi personali che definiscono la propria storia personale, per questo anche una forma narrativa breve può avere un valore profondo per il bambino. I ricordi di una persona riguardo a cose che le sono accadute in un tempo o luogo specifico fanno parte la sua memoria autobiografica. Questo tipo di memoria si manifesta nei primi anni di vita, quando il bambino ha circa due anni e mezzo e si sviluppa sostanzialmente nel corso dell’età pre scolastica.

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• I ricordi sono generalmente influenzati dai contributi sociali: i bambini riportano i ricordi agli altri, che li informano su quali aspetti del racconto sono interessanti o importanti da ricordare. Se l’evento narrato guadagna l’attenzione e l’interesse dell’adulto, poi cresce la probabilità che il bambino lo racconti nuovo e quindi lo ripeta, il che lo aiuterà a ricordare. Anche le interpretazioni degli altri potrebbero diventare parte del ricordo, se l’atto di raccontarlo di nuovo innesca la risposta (es. storia divertente). Inoltre le interazioni sociali aiutano il bambino ad imparare cosa ricordare, come formulare ricordi che come conservarli in una forma recuperabile -> sviluppo dell’ Io del bambino -> Sè storico

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⁃ insieme di abilità coinvolte nel controllo dei processi cognitivi e dei comportamenti

⁃ sono abilità cognitive che ci supportano di fronte a situazioni complesse in cui non sarebbe vantaggioso agire secondo schemi pre appresi o impulsivamente

⁃ ci sostengono nei nuovi apprendimenti; ⁃ includono: l’inibizione, la pianificazione, la coordinazione mezzi fini, il

controllo cognitivo, l’assunzione di ruoli, lo spostamento dell’attenzione da un compito all’altro…

⁃ corrispondono all’esecutivo centrale nel modello della Memoria di Lavoro

⁃ processi associati al funzionamento della corteccia prefrontale, una delle ultime a maturare completamente

Le funzioni esecutive

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LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI E IL RAGIONAMENTO

⁃ Per ottenere i propri obiettivi, le persone organizzano le proprie azioni in modi che siano dirette alla loro soddisfazione.

⁃ La risoluzione dei problemi è il processo attraverso cui identifichiamo un obiettivo decidiamo la procedura per raggiungerlo, superando gli ostacoli che ci si presentano e che interferiscono con il raggiungimento dello scopo.

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⁃ il ragionamento deduttivo: pensiero logico che implica il raggiungimento di una conclusione valida e necessaria basata su una serie di premesse

⁃ la logica proposizionale: la logica di una dichiarazione si raggiunge solo in base alle informazioni già incluse nella frase, come in un sillogismo

I soldati indossano stivali blu. Tom è un soldato.

Tom indossa stivali blu.

⁃ ragionamento transitivo: consiste nell’ordinare una serie secondo una dimensione quantitativa.

⁃ categorizzazione gerarchica: organizzazione dei concetti in livelli di astrazione che variano dallo specifico (es. cane) al generale (es. animale).

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Ogni giorno una quantità imponente di informazioni viene introdotta nel sistema umano di elaborazione delle informazioni.Con codifica delle informazioni facciamo riferimento alla trasformazione dell’informazione ricevuta all’esterno in una rappresentazione mentale.Il termine rappresentazione mentale è usato per descrivere le informazioni immagazzinate a livello mentale in una forma di qualche tipo (verbale grafica procedurale).

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• Amnesia infantile: L’incapacità degli adulti di ricordare gli eventi accaduti durante i primi 3 anni di vita. - Per alcuni autori la causa è nell’immaturità dei lobi prefrontali del cervello.- Nelson (1993) invece richiama le differenze evolutive nel funzionamento cognitivo (evoluzione e cambiamento di codifica e organizzazione dell’informazione).

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Le rappresentazioni simbolicheEsperimento DeLoache (1997)Dalla prima alla seconda infanzia, nei bambini tutto il mondo, si espande in modo considerevole della rappresentazione l’ambiente domestico e bambini spesso finiscono per avventurarsi oltre le aree che genitori si aspettano che visititno. 

Il ragionamento numericoL’abilità di pensare usare i numeri per ragionare e risolvere i problemi è una conquista importante che ha implicazioni per il profitto scolastico dei bambini.Gelman e Gallistel Hanno proposto cinque principi del conteggio su cui si basano le competenze numerica infantili:

1. principio di iniettività: ogni oggetto deve essere contato uno e una sola volta;2. principio dell’ordine stabile: si assegnano i numeri sempre nello stesso ordine;3. principio di cardinalità: si può usare un singolo numero per descrivere il totale di una

serie;4. principio di astrazione: gli altri principi si applicano a qualsiasi serie di oggetti5. principio di rilevanza dell’ordine: l’ordine in cui si contano gli oggetti é  irrilevante

La cultura influenza le tempistiche con cui i bambini sviluppano le abilità necessarie al ragionamento numerico e matematico compreso il far di conto, numerare gli eventi, aritmetica, i problemi espressi in parole e la relazione tra numeri.

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Metacognizione

• Cos’è la metacognizione? è la cognizione della cognizione, ossia “sapere di sapere” e controllare il funzionamento cognitivo.

• La metacognizione include la conoscenza su quando e dove utilizzare particolari strategie per apprendere e risolvere problemi. – Metamemoria, la conoscenza individuale rispetto alla propria

memoria, include la conoscenza generale sulla memoria e la conoscenza rispetto alla propria memoria personale.

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La comprensione del bambino delle proprie abilità cognitive e dei processi e situazioni che influenzano le strategie di apprendimento (abilità metacognitive) hanno implicazioni significative per il successo del bambino in classe.

• Entro i 5-6 anni i bambini sanno che concetti familiari sono più facili da apprendere rispetto a concetti non familiari, elenchi brevi sono più facili di lunghi elenchi, il riconoscimento è più facile del ricordo, e dimenticare diventa più facile col passare del tempo.

• Entro il quinto anno di scuola si comprende che ricordare il contenuto è più facile della ripetizione.

• I bambini in età prescolare hanno un’opinione esagerata delle loro capacità mnemoniche che sono valutate in modo più realistico negli anni delle scuole elementari.

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• Entro i 7-8 anni cominciano ad apprezzare l’importanza dei cues per la memoria.

• Bambini di scuola elementare migliorano la loro capacità metacognitiva di monitorare consapevolmente e controllare i loro processi mentali.

• Apprendimento auto-regolato: auto-generazione e auto-monitoraggio di pensieri, sentimenti e comportamenti intrapresi per raggiungere un obiettivo.

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La conoscenza del compito Un modo in cui i bambini ottengono informazioni riguardo al loro stato di comprensione è il monitoraggio delle loro performance nel compito. Markman (1977;1979) ha fornito a dei bambini di prima, seconda e terza primaria delle regole insufficienti per giocare a un gioco di carte. Lo sperimentatore distribuisce a ogni bambino 4 carte, contraddistinte da delle lettere e poi spiega il gioco:

Ognuno di noi impila le sue carte in un mazzo. Ognuno di noi gira la carta in cima al proprio mazzo e poi guardiamo per vedere chi ha la carta speciale. Poi guardiamo la carta successiva sul mazzo e vediamo chi ha la carta speciale questa volta. Alla fine la persone che ha più carte vince il gioco. Proveresti a giocare seguendo queste istruzioni?

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Bambini di prima primaria hanno mostrato una tendenza minore a rendersi conto dell’inadeguatezza delle istruzioni rispetto a quelli di seconda e di terza, che richiedevano maggiori dettagli per giocare.

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I bambini sono buoni testimoni?

https://www.youtube.com/watch?v=9mvEsfgW3AY