Modulo 2: La democrazia - UniBG Lezione 1 COST USA... · Lezione prima: USA E TOCQUEVILLE. ... R.A....

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Università degli studi di Bergamo a.a. 2012-2013 Corso di laurea in Filosofia Storia delle istituzioni politiche Modulo 2: La democrazia Lezione prima : USA E TOCQUEVILLE

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Università degli studi di Bergamo a.a. 2012-2013

Corso di laurea in Filosofia

Storia delle istituzioni politiche Modulo 2: La democrazia

Lezione prima: USA E TOCQUEVILLE

Modulo 2: La democrazia / Testi

TESTO 1: E. Greblo, Democrazia, Il Mulino

TESTO 2 a scelta fra i seguenti testi o gruppi di testi: a) J.-J. Rousseau, Il contratto sociale (1762), Laterza (se non portato per il

primo modulo) e J.-J. Rousseau, Discorso sull'origine e i fondamenti dell'ineguaglianza tra gli uomini (1754) (edizione a scelta)

b) A. de Tocqueville, La democrazia in America (1835-1840), BUR (Libro II, capp. I-IX)

c) J.S. Mill, On liberty (1859), Bompiani / insieme a / J.S. Mill, Sulla servitù delle donne (1869), BUR

d) H. Kelsen, La democrazia (1920 →) , Il mulino (Saggi: Essenza e valore della democrazia; Il problema del parlamentarismo)

e) H. Arendt, Vita activa (The Human Condition, 1958), Bompiani f) N. Bobbio, Il futuro della democrazia, Einaudi, 1984 g) D. Zolo, Il principato democratico: per una teoria realistica della

democrazia, Feltrinelli 1992 h) G. Sartori, Democrazia. Cosa è, Rizzoli, 1993 i) R.A. Dahl, Sulla democrazia, Laterza [Robert A. Dahl, On Democracy,

Yale University 1998]

La democrazia in America: fondamenti costituzionali

La Costituzione federale (1787): struttura

Articolo I, Sezioni 1-10:

IL CONGRESSO

Articolo II, Sezioni 1-4:

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Articolo III, Sezioni 1-3:

IL POTERE GIUDIZIARIO

Articolo IV, Sezioni 1-4:

GLI STATI DELLA FEDERAZIONE

Articolo V:

PROCEDURA DI EMENDAMENTO DELLA COSTITUZIONE

Articolo VI:

SUPREMAZIA DELLA COSTITUZIONE

Articolo VII:

PROCEDIMENTO DI RATIFICA

Emendamenti: cronologia

• XI (1795) – Stranieri, cittadinanza e procedimenti giudiziari • XII (1804) – Disciplina elezioni presidenziali • XIII (1865) – Abolizione schiavitù • XIV (1868) – Istituzione Cittadinanza USA • XV (1870) – Voto agli ex-schiavi • XVI (1913) – Proibizione alcolici • XVII (1913) – Elezione diretta senatori • XVIII (1919) – Autorizzazione imposta sul reddito • XIX (1920) - Voto alle donne • XX (1933) - Mandato del Congresso e del Presidente, successione

presidenziale • XXI (1933) – Annulla XVI Emendamento • XXII (1951) – Limite mandato presidenziale a 2 tornate • XXIII (1961) – Elettorato attivo per presidente al Distretto di Columbia • XXIV (1964) – Abolizione tasse elettorali • XXV (1967) – Successione e rimozione temporanea Presidente • XXVI (1971) – Abbassamento età voto a 18 anni • XXVII (1992) – Limite aumento stipendio dei rappresentanti nel Congresso

La sentenza Marbury vs. Madison

1803 Corte Suprema degli Stati Uniti presidente: giudice John Marshall Effetto: Dichiarazione della SUPREMAZIA DELLA COSTITUZIONE

nell’ordinamento; Dichiarazione della necessità di un controllo di costituzionalità delle

leggi; Rivendicazione da parte della Corte Suprema della propria

vocazione a esercitare in ultima istanza il sindacato di costituzionalità sulle leggi federali e statali

Testo allegato

La democrazia in America: l’analisi di Alexis de Tocqueville

(Parigi, 1835-1840)

Alexis de Tocqueville (Parigi, 1805 – Cannes, 1859)

ritratto del 1850

Democrazia o tirannide

“Io penso che se non si arriverà a introdurre a poco a poco e a fondare tra noi istituzioni democratiche, e se si rinuncia a dare a tutti i cittadini idee e sentimenti che li preparino alla libertà e gliene facilitino l’uso, non vi sarà più indipendenza per nessuno, né per il borghese, né per il nobile, né per il povero, né per il ricco, ma un’eguale tirannide per tutti; e prevedo che, se non si riuscirà col tempo a fondare tra noi l’impero pacifico degli eletti della maggioranza, arriveremo presto o tardi al potere illimitato di uno solo” [Libro II, capitolo IX]

Tocqueville: fuoco dell’analisi

- Inevitabilità e irreversibilità del processo di livellamento sociale e di democratizzazione politica

- “Di conseguenza, secondo lui, l’età dell’aristocrazia era definitivamente chiusa e il problema politico principale era ormai quello di fondare un governo democratico capace di garantire la LIBERTA’ in una società dominata dal principio dell’EGUAGLIANZA”.

[G. Candeloro, Prefazione a Tocqueville, La democrazia in America, edizione

BUR, 1982, p. 6]

Struttura del testo

LIBRO PRIMO / capitoli: I – Configurazione esterna dell’America del Nord II – L’origine degli angloamericani e l’influenza che essa

ha avuto sul loro avvenire III – Stato sociale degli angloamericani IV – Il principio della sovranità del popolo in America V – Necessità di studiare ciò che avviene negli stati

particolari prima di parlare del Governo dell’Unione VI – Il potere giudiziario negli Stati Uniti e la sua azione

sulla società politica VII – Il giudizio politico negli Stati Uniti VIII – La Costituzione federale

Struttura del testo

LIBRO SECONDO / capitoli: I – Come si possa dire rigorosamente che negli Stati Uniti è il popolo che

governa II – I partiti negli Stati Uniti III – La libertà di stampa negli Stati Uniti IV – L’associazione politica negli Stati Uniti V – Il governo della democrazia in America VI – Quali sono i reali vantaggi del governo della democrazia per la società

americana [slide succ] VII – L’onnipotenza della maggioranza negli Stati Uniti e i suoi effetti

[brano, p. 253-273 ed. BUR] VIII – Ciò che tempera negli Stati Uniti la tirannide della maggioranza IX – Cause principali che contribuiscono alla conservazione della repubblica

democratica negli Stati Uniti X – Considerazioni sullo stato attuale e sull’avvenire delle tre razze che

abitano il territorio degli Stati Uniti

Struttura del testo

LIBRO TERZO / capitoli:

Parte prima – Influenza della democrazia sul movimento intellettuale degli Stati Uniti

Parte seconda – Influenza della democrazia sui sentimenti degli americani [brano, p. 511-516]

Parte terza – Influenza della democrazia sui costumi propriamente detti

Parte quarta – Influenza delle idee e dei sentimenti democratici sulla società politica [brani, p. 705-706; 721-735]

Libro II, capitolo VI

Quali sono i reali vantaggi del governo della democrazia per la società americana

Risposta: le leggi sono generalmente buone; riflettono gli interessi della maggioranza dei cittadini e questo è bene; stimola il patriottismo e l’identificazione dell’interesse privato con quello del paese; radicamento della cultura dei diritti; amore e rispetto per la legge; attivismo politico, che stimola attività anche in campo economico

[ed. BUR, p. 239 ss]

Brani: Libro II, Capitolo VII L’onnipotenza della maggioranza negli Stati Uniti e i suoi effetti

Premessa / 1 - si focalizza sull’ordinamento dei singoli stati - concetto di “dominio della maggioranza” - premio di maggioranza - corpo legislativo e mandato molto breve dei rappresentanti - effetto: stretta sottomissione all’elettorato - assetto bicamerale, ma uniformità - prevalenza del corpo legislativo sui rappresentanti dell’esecutivo e

subordinazione di questi a quello: manca stabilità e indipendenza, esecutivo sottomesso ai “capricci della legislatura”

- potere giudiziario: elettivo in prevalenza negli stati; legislativo fissa annualmente stipendio dei giudici (dipendenza)

- prassi di vincolo del mandato dei rappresentanti nel legislativo, che obbliga questi alla volontà degli elettori

Ed. BUR, p. 253-255

Brani: Libro II, Capitolo VII L’onnipotenza della maggioranza negli Stati Uniti e i suoi effetti

Premessa / 2

- idea prevalente che vi sia più saggezza nella moltitudine, che in uno solo o in pochi qualificati

- effetto persuasivo della durata, della consuetudine

- idea del diritto della maggioranza a governare permea tutta la cultura americana

- più difficile riconoscere il dominio della maggioranza se in società esistono interessi inconciliabili

- esistenza di gruppi sociali prima privilegiati è di ostacolo all’affermazione del dominio della maggioranza

- l’eguaglianza di fatto incoraggia il principio di maggioranza

- la maggioranza tende poi a rendere le condizioni più egualitarie: una maggioranza non promuove il privilegio

- conclusione che conferma l’impero della maggioranza in America

Ed. BUR, p. 253-255

Brani: Libro II, Capitolo VII L’onnipotenza della maggioranza negli Stati Uniti e i suoi effetti

Paragrafo 1: Onnipotenza della maggioranza e instabilità legislativa e amministrativa

- Sovranità del legislatore in America

- Rapido avvicendamento dei rappresentanti

- Effetto: INSTABILITA’ legislativa (ma anche costituzionale per quanto riguarda gli Stati)

- Rapida obsolescenza delle leggi [es. Massachussetts]

- Instabilità e incompletezza dell’esecuzione delle leggi

Ed. BUR, p. 255-256

Brani: Libro II, Capitolo VII L’onnipotenza della maggioranza negli Stati Uniti e i suoi effetti

Paragrafo 2: Tirannide della maggioranza - La maggioranza è l’origine di tutti i poteri - La maggioranza ha diritto di far tutto, quanto al governo? - Giustizia come limite del diritto sovrano del popolo - La giustizia è la legge di tutto il genere umano - La maggioranza è sovrana sul popolo - C’è una sovranità più alta, quella del genere umano, fondata sulla giustizia - Soggettivazione di maggioranza e minoranza - Se si rifiuta il potere assoluto di un solo uomo, perché riconoscere lo stesso potere

assoluto a parecchi uomini riuniti in una maggioranza? - Insussistenza del governo misto - Inghilterra di XVIII-XIX secolo: stato aristocratico, non misto - Onnipotenza è cosa cattiva e pericolosa: necessità di un limite e di un freno del

potere - In America scarsa garanzia contro la tirannide della maggioranza - Rimedio: una effettiva separatezza dei poteri

Ed. BUR, p. 257-259

Brani: Libro II, Capitolo VII L’onnipotenza della maggioranza negli Stati Uniti e i suoi effetti

Paragrafo 3: Effetti dell’onnipotenza della maggioranza sul potere discrezionale dei funzionari americani

- Tirannide e potere discrezionale

- “dispotismo legale del legislatore”

- Discrezionalità dei funzionari pubblici, sorretta dal potere della maggioranza

Ed. BUR, p. 259

Brani: Libro II, Capitolo VII L’onnipotenza della maggioranza negli Stati Uniti e i suoi effetti

Paragrafo 4: Influenza della maggioranza in America sul pensiero

- Il pensiero è un potere libero

- Nelle monarchia assolute europee il pensiero conserva spazi di libertà, perché si sottrae al controllo e alla coercizione dei pubblici poteri

- Nella democrazia americana ciò non avviene perché il pensiero è soggiogato dal potere e dall’influenza della maggioranza

- La maggioranza ha forza materiale, legale, morale

- In America manca indipendenza di spirito e libertà di discussione

- Questo dipende dal MONISMO politico che si crea nella democrazia

- La democrazia è un dispotismo perfezionato

- La coercizione non è fisica, ma è morale; applica un principio di esclusione

- La maggioranza odia la satira e la critica, pretende conformismo e adulazione

Ed. BUR, p. 260-262

Brani: Libro II, Capitolo VII L’onnipotenza della maggioranza negli Stati Uniti e i suoi effetti

Paragrafo 5: Effetti della tirannide della maggioranza sul carattere nazionale degli americani. Lo spirito di corte negli Stati Uniti

- Nelle repubbliche la vita pubblica è continuamente mescolata alla vita privata perché il sovrano è avvicinabile facilmente ovunque

- Tentazione di strumentalizzare il sovrano popolare, sacrificandogli però le proprie opinioni: lo spirito di corte nella democrazia

Ed. BUR, p. 262-264

Brani: Libro II, Capitolo VII L’onnipotenza della maggioranza negli Stati Uniti e i suoi effetti

Paragrafo 6: Il più grande pericolo per le repubbliche americane viene dall’onnipotenza della maggioranza

- L’onnipotenza della maggioranza in America è un rischio per la libertà

- L’onnipotenza della maggioranza può schiacciare le minoranze fino a indurle a atti eversivi

- Brano di James Madison dal “Federalist”, n. 51 (p. 265)

- Esempio ipotetico del Rhode Island: stati fuori dalla confederazione guidati da un governo popolare

- Citazione di Thomas Jefferson: “Il potere esecutivo nel nostro governo non è il solo, né forse il principale oggetto della mia sollecitudine. La tirannide dei legislatori è attualmente, e sarà per molti anni ancora, il pericolo più formidabile. Quella del potere esecutivo verrà a suo tempo, ma in epoca più lontana”.

Ed. BUR, p. 264-265

Brani: Libro II, Capitolo VIII Ciò che tempera negli Stati Uniti la tirannide della maggioranza

§ 1 – Assenza di accentramento amministrativo

La maggioranza che guida il governo centrale delibera, ma l’esecuzione manca di un apparato amministrativo centralizzato ed è delegata alle amministrazioni municipali e di contea;

→ il dispotismo è legislativo ma non anche amministrativo

Paragone con l’Europa [riferimento al regime napoleonico: “un paese in cui il potere di uno solo avesse già stabilito…”

Ed. BUR, p. 267-268

Brani: Libro II, Capitolo VIII Ciò che tempera negli Stati Uniti la tirannide della maggioranza

§ 2 – Lo spirito giuridico negli Stati Uniti: come esso serve di contrappeso alla democrazia

- “gli uomini di legge sono forse chiamati a una parte importantissima nella società politica dell’avvenire” (268)

- caratteri ‘antropologici’ dell’uomo di legge: propensione al ragionamento concatenato, amore per l’ordine, primato alla legalità e l’autorità piuttosto che alla libertà

- Appartengono al popolo (i.e. al terzo stato)

ma

- formano classe privilegiata, corpo separato

→ similitudini con l’aristocrazia

Il popolo li ascolta;

- presenza uomini di legge necessaria nella democrazia; spirito democratico va temperato con lo spirito giuridico

Ed. BUR, p. 268-274

Brani: Libro II, Capitolo VIII Ciò che tempera negli Stati Uniti la tirannide della maggioranza

§ 2 – Lo spirito giuridico negli Stati Uniti: come esso serve di contrappeso alla democrazia (prosegue 1)

- indipendenza, orgoglio e tradizionalismo degli uomini di legge nel mondo angloamericano (per la cultura del common law)

- formalismo dell’uomo di legge inglese

- in America assenza di nobili e di letterati → gli uomini di legge costituiscono la categoria più elevata della società, cioè l’”aristocrazia”

- spirito giuridico in America miglior contrappeso al governo popolare, compensa i vizi della democrazia [tradizionalismo/innovazione; ordine/indisciplina; inamovibilità/ipercinesi e instabilità]

- funzione di sindacato di costituzionalità = penetrazione nella sfera politica

Brani: Libro II, Capitolo VIII Ciò che tempera negli Stati Uniti la tirannide della maggioranza

§ 2 – Lo spirito giuridico negli Stati Uniti: come esso serve di contrappeso alla democrazia (prosegue 2)

“So bene che negli Stati Uniti c’è una tendenza latente a diminuire il potere giudiziario; nella maggior parte delle costituzioni particolari di stato il governo, su domanda delle due camere, può togliere il seggio ai giudici. Certe costituzioni fanno elettivi i membri dei tribunali e li sottopongono a frequenti rielezioni, ma oso predire che queste innovazioni avranno presto o tardi tristi risultati e che un giorno ci si accorgerà che, diminuendo così il potere dei magistrati, sarà leso non soltanto il potere giudiziario ma la stessa repubblica democratica”

Ed. BUR, p. 273

Brani: Libro II, Capitolo VIII Ciò che tempera negli Stati Uniti la tirannide della maggioranza

§ 2 – Lo spirito giuridico negli Stati Uniti: come esso serve di contrappeso alla democrazia (prosegue 3)

- Grande presenza dei giuristi nelle istituzioni pubbliche, anche nel legislativo e nell’esecutivo, per la loro cultura e competenza

- La legislazione rispetta il loro campo e infatti ha innovato molto poco il diritto civile

- Frequente ricorso alla giustizia da parte degli americani → tutti si imbevono del linguaggio e dello spirito giuridico

Ed. BUR, p. 2

Brano: Libro III, Parte II Influenza della democrazia sui sentimenti degli americani

Capitolo I: Perché i popoli democratici manifestano un amore più ardente e durevole per l’eguaglianza che per la libertà

- Libertà e eguaglianza sono due condizioni diverse, ma che si implicano a vicenda

- Non si può essere perfettamente eguali se non si è completamente liberi

- La libertà non è il carattere distintivo dei contesti democratici, mentre lo è l’eguaglianza

- La libertà produce effetti meno immediati e visibili, più elitari; l’eguaglianza al contrario è apprezzabile subito e da tutti

- l’eguaglianza è per i popoli una passione ardente e insaziabile

Ed. BUR, p. 511-514

Brano: Libro III, Parte II Influenza della democrazia sui sentimenti degli americani

Capitolo II: L’individualismo nei paesi democratici

- Nelle società tradizionali vigeva l’egoismo

- Nelle democrazie vige l’individualismo

- Il secondo è un atteggiamento più mite e ragionevole, ma gli effetti sono distruttivi ugualmente a lungo andare

- Presso “i popoli aristocratici” [società cetuale] l’individuo è inserito nella famiglia estesa (spazio) e nel lignaggio (tempo); si riconosce in entità che stanno al di fuori di lui; è anello di una catena gerarchica

- Presso i popoli democratici la famiglia si forma e si scioglie presto, è nucleare e non resiste nel tempo; l’individuo si separa e si atomizza; il tessuto sociale si dissolve e la continuità nel tempo svanisce

Ed. BUR, p. 515-516

Brano: Libro III, Parte IV L’influenza delle idee e dei sentimenti democratici sulla società

politica

Capitolo I: L’eguaglianza ispira naturalmente agli uomini il gusto delle istituzioni libere

- l’eguaglianza stimola lo spirito di indipendenza - ciò può condurre: a. all’anarchia b. alla servitù

Ed. BUR, p. 705-706

Brano: Libro III, Parte IV L’influenza delle idee e dei sentimenti democratici sulla società

politica

Capitolo V: Perché nelle nazioni europee del nostro tempo il potere sovrano si accresce, sebbene i sovrani siano meno stabili

Capitolo più descrittivo che esplicativo, a dispetto del titolo. Insieme all’eguaglianza aumenta il ‘potere sociale’, l’invasività dei sovrani in

tutte le sfere, il controllo diretto dell’individuo; Descrizione dello Stato per corpi [“i secoli aristocratici”] e esilità del potere

centrale; dispersione delle funzioni di interesse collettivo; Stato democratico: il potere si concentra e si irrobustisce, inoltre estende la

sua competenza (istruzione, assistenza, risparmio, economia, soprattutto industriale), intervenendo direttamente in numerosi campi che prima gli erano estranei;

Compressione della funzione politica del potere giudiziario; governo agisce senza controllo e sindacato;

Controllo delle associazioni. Ed. BUR, p. 721-730

Brano: Libro III, Parte IV L’influenza delle idee e dei sentimenti democratici sulla società

politica

Capitolo VI: Quale specie di dispotismo devono temere le nazioni democratiche

Nessun sovrano ha mai avuto il potere che ora detiene lo stato democratico.

Ne’ gli imperatori romani, né i monarchi dell’assolutismo.

Inoltre con l’eguaglianza prevale la moderazione universale.

I governi democratici sono violenti e crudeli solo occasionalmente. Di solito sono miti.

Nella democrazia si afferma una NUOVA FORMA DI OPPRESSIONE.

Ed. BUR, p. 731-735

Brano: Libro III, Parte IV L’influenza delle idee e dei sentimenti democratici sulla società

politica

Capitolo VI: Quale specie di dispotismo devono temere le nazioni democratiche (prosegue 1)

“Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini eguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri. Ognuno di essi, tenendosi da parte, è quasi estraneo al destino di tutti gli altri: i suoi figli e i suoi amici formano per lui tutta la specie umana; quanto al rimanente dei suoi concittadini, egli è vicino ad essi ma non li vede; li tocca ma non li sente affatto, vive in se stesso e per se stesso e, se gli resta ancora una famiglia, si può dire ce non ha più patria.

“Al di sopra di essi si eleva un potere immenso e tutelare, che solo si incarica di assicurare i loro beni e di vegliare sulla loro sorte. E’ assoluto, particolareggiato, regolare, previdente e mite. Rassomiglierebbe all’autorità paterna se, come essa, avesse lo scopo di preparare gli uomini alla virilità, mentre cerca invece di fissarli irrimediabilmente nell’infanzia, ama che i cittadini si divertano, purché non pensino che a divertirsi …”

Ed. BUR, p. 732-733

Brano: Libro III, Parte IV L’influenza delle idee e dei sentimenti democratici sulla società

politica

Capitolo VI: Quale specie di dispotismo devono temere le nazioni democratiche (prosegue 2)

“Ho sempre creduto che questa specie di SERVITU’ REGOLATA E TRANQUILLA … possa combinarsi meglio di quanto si immagini con qualcuna delle forme esteriori della libertà e che non sia impossibile che essa si stabilisca anche all’ombra della sovranità del popolo.

“… In questo sistema il cittadino esce un momento dalla dipendenza per eleggere il padrone e subito dopo vi rientra.”

Ed. BUR, p. 733

Brano: Libro III, Parte IV L’influenza delle idee e dei sentimenti democratici sulla società

politica

Capitolo VI: Quale specie di dispotismo devono temere le nazioni democratiche (prosegue 3)

Integrazione di DISPOTISMO AMMINISTRATIVO e SOVRANITA’ POPOLARE: non è soddisfacente

Tuttavia meglio del dispotismo di un uomo solo o di un corpo irresponsabile, “la forma peggiore del dispotismo democratico.”

Ed. BUR, p. 733

«The Federalist», 1787

“The Federalist” è una raccolta di saggi scritti da Alexander Hamilton, James Madison e John Jay, allo scopo di persuadere i rappresentanti dello Stato di New York a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti approvata dalla Convenzione nel 1787.

Questi saggi formano la base della dottrina costituzionalista americana.

«The Federalist», 1787

BRANO:

Alexander Hamilton o James Madison, Il Federalista n. 51

[in A. Hamilton, J. Jay, J. Madison, “Federalist”, 1787, edizione italiana Il Mulino, 1997, p. 456-462]

TEMA: separazione, bilanciamento e reciproco controllo dei poteri pubblici

Allegato