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Modulo 1
Introduzione alle biomolecole Ottobre 2017
La logica molecolare della vita
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“I sistemi viventi sono composti da molecole (biomolecole) inanimate” (Albert Lehninger)
Le biomolecole seguono le leggi della chimica e della fisica che regolano il comportamento della materia inanimata.
Gli organismi viventi possiedono alcune proprietà straordinarie che non sono presenti nelle singole biomolecole.
Che cosa distingue un organismo vivente da un oggetto inanimato?
1. Gli organismi viventi sono strutture
complesse ed altamente ordinate
3
•Anche il più semplice organismo è
complesso e altamente organizzato
4
2. Le biomolecole hanno strutture definite
con un preciso significato funzionale
emoglobina: trasporto di O2
Eme: • Trasferisce ossigeno (globine)
• Trasferisce elettroni (proteine
respiratorie)
• Permette reazioni di
ossidoriduzione(enzimi redox)
Fe
3. I sistemi viventi sono in grado di estrarre
energia dall’ambiente e di conservarla
5
La piramide della catena alimentare
La biosfera è un
sistema nel quale
scorre l’energia
Biomolecole
energetiche
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La fedeltà della autoreplicazione, a livello molecolare, risiede nella natura chimica
del materiale genetico: il DNA.
Proprietà fondamentale: complementarietà strutturale.
4. I sistemi viventi hanno capacità di
autoreplicarsi
Le copie quasi identiche
permettono l’evoluzione
Gli elementi che compongono la
materia vivente sono pochi
ELEMENTO %
Idrogeno 63
Ossigeno 25
Carbonio 9.5
Azoto 1.4
Fosforo 0.22
Zolfo 0.05
7
Proprietà chimiche
Dimensione atomica
1H 6C 7N 8O
H
C N O
La vita preferisce atomi leggeri
(1) Piu abbonanti sulla terra
(2) Legami più forti
H, O, C e N costituiscono il 99% degli atomi degli organismi viventi
sp3
Componenti
dell’atmosfera H2 CH4 NH3 H2O
Elettroni del
guscio esterno H C N O 1s 2s 2p
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•Il carbonio condivide una coppia di
elettroni con un altro carbonio e
forma legami singoli C-C molto
stabili (343 kJ•mol-1)
•Idrogeno e ossigeno possono
formare solo 1 o 2 legami
rispettivamente.
•Legami N-N sono relativamente
instabili (171 kJ•mol-1)
•Il fosforo forma legami ancora
meno stabili che l’azoto
Energie di legame di legami covalenti
importanti
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Le strutture con scheletro di carbonio permettono di
ottenere una enorme varietà di composti
…e tutte le combinazioni tra di essi
Acido Palmitico
colesterolo
grigio: carbonio
Bianco : idrogeno
rosso: ossigeno
blu: azoto
arancio: ferro
eme
Lineari
Ciclici planari
(aromatici) o
leganti metalli
Molte molecole biologiche possono essere considerate derivate dagli idrocarburi
sp3
10
I gruppi
funzionali delle
biomolecole
Lo scheletro degli
idrocarburi è molto
stabile mentre gli
atomi di H possono
essere sostituiti da
una varietà di
gruppi funzionali
con proprietà
autonome presenti
in molecole diverse
Nucleotide Amminoacidi
I principali gruppi funzionali chimici nelle
biomolecole
Eme
–COOH –COO –
–NH2 –NH3 +
gruppo
fosfato gruppi
idrossilici
gruppo carbonilico
anello aromatico
(eteroaromatico)
gruppi amminici
(1°, 2°)
(basici) gruppo
carbossilico
(acido)
gruppo
sulfidrilico
gruppo ammidico
centro di
coordinazione
metallico
Dimensione delle biomolecole
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Massa:
1 Dalton = unità di massa atomica (u) = 1/12 della massa
dell’atomo di 12C
1u= ≈1,66054 × 10−27 Kg
1 kD = 1000 D (kD per le macromolecole)
La massa molecolare può essere calcolata come la somma delle
masse atomiche di tutti gli elementi costituenti la molecola.
Grandezza:
nanometri: 1 nm: 10-9 metri oppure 10 Å
Metaboliti
Es. piruvato; 50-250 Daltons
Unità costitutive
Es. amminoacidi;
100-350 Daltons
Macromolecole
Es. proteine;
10 -10 3 kDaltons
Complessi
sopramolecolari
Es. ribosomi;
10 3-10 6 kDaltons
Organelli
Es. mitocondri La cellula
La gerarchia molecolare: dal più semplice al più
complesso
L’organismo
Precursori inorganici
es CO2; < 70 Daltons
Organizzazione e struttura delle cellule
Cellule procariotiche
Una singola membrana
(plasmatica)
Assenza di nucleo e organelli
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Organizzazione e struttura delle cellule (II)
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Cellule eucariotiche
Volumi di 103-104 volte
maggiori
Presenza di nucleo e
organelli
Presenza di ER, Golgi,
mitocondri , etc.
Le macromolecole e le loro unità costitutive
hanno una direzionalità
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Amminoacidi
Monosaccaridi
Nucleotidi
Presentano polarità strutturale
Le macromolecole biologiche contengono
informazioni
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L’ordine sequenziale delle unità monomeriche che formano le
macromolecole, quando”letto” lungo la molecola, ha la capacità di contenere
informazioni.
Per comprendere il significato delle informazioni è necessario un
meccanismo di riconoscimento.
Le biomolecole hanno una caratteristica
Architettura tridimensionale Il Citocromo c, una proteina che trasferisce elettroni
Legami covalenti : determinano la sequenza lineare
Interazioni non covalenti: determinano il ripiegamento spaziale
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Forze chimiche deboli (interazioni non covalenti) e loro energie di legame (energia di dissociazione del legame)
Interazioni ioniche: 20 kJ/mole (in acqua)
Legami idrogeno: 12-30 kJ/mole
Interazioni di van der Waals: 0.4-4.0 kJ/mole
Interazioni idrofobiche: <40 kJ/mole
Le forze chimiche deboli sono responsabili
delle strutture delle biomolecole
Energia di dissociazione del legame (forza): energia necessaria per
rompere il legame. Entità permette la formazione e rottura continua
dei legami
La forza di legame è da intendersi nel solvente acqua
Le interazioni ioniche (elettrostatiche)
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D(ε)= costante dielettrica del mezzo
legami relativamente deboli e reversibili
- molto dipendenti dall’ambiente (più deboli
in acqua che in un ambiente organico)
in acqua D = 80 F/m 4-7 kJ/mole
in cicloesano D = 4 F/m > 200 kJ/mole
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Il legame idrogeno
Donatore: un atomo elettronegativo
con un protone legato
Accettore: un atomo elettronegativo con coppia di elettroni liberi
RO- H d- d+
:NR2
d-
~ 0.3 nm
- condivisione di un protone fra due gruppi chimici
(proton donatore e proton accettore)
- legami deboli 12-30 kJ/mole
- altamente dipendenti dalla distanza e
direzione
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Il legame idrogeno e la struttura
dell’acqua
Forze di van der Waals
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Sono forze di energia inferiore rispetto alle precedenti, si dividono in:
due molecole dotate di dipolo interagiscono
Interazione dipolo-dipolo
Interazione dipolo-dipolo indotto
Dipolo istantaneo-dipolo indotto
forze di dispersione (di
London)
Le interazioni di van der Waals danno luogo
al concetto di ingombro sterico
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Gli atomi si attraggono
attraverso forze non covalenti
ma non possono compenetrarsi
Raggi di Van der Waals:
determinano la distanza minima
alla quale possono avvicinarsi
due atomi (oltre questa distanza
energia repulsiva aumenta
rapidamente).
I raggi di van der Waals
determinano le superfici
molecolari
Regione repulsiva
Regione attrattiva
Rappresentazione di una proteina tramite sfere di
raggio di van der Waals
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Gli atomi che costituiscono la proteina sono riportati come sfere di raggio pari al raggio di van der Waals. In numero considerevole di interazioni di van der Waals rende importante il contributo di questo tipo di legame alla struttura della proteina.
Le interazioni idrofobiche (effetto idrofobico)
Le interazioni idrofobiche dipendono dal raggiungimento di una maggiore stabilità del
sistema, ottenuto minimizzando la superficie delle molecole idrofobiche esposte all’acqua.
Le molecole non polari tendono ad associarsi tra loro liberando molecole d’acqua. Le
membrane biologiche si formano per effetto idrofobico. 26
entropia ridotta
entropia aumentata
entropia elevata
-dovute alla polarità e alla coesione dell'acqua
-molecole apolari (incapaci di formare legami-H) si aggregano
per: minimizzare la superficie esposta all’acqua
Le proprietà delle biomolecole riflettono il
loro adattamento alla condizione vivente
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Le macromolecole e loro unità costitutive hanno un
“senso” o direzionalità
Le macromolecole hanno un contenuto informazionale
Le biomolecole hanno una architettura caratteristica e
tridimensionale
Forze “deboli” mantengono le strutture biologiche e
determinano le interazioni tra biomolecole
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Il riconoscimento tra molecole è dovuto a
La complementarietà strutturale =
strumento di riconoscimento delle
molecole, permette di ottenere interazioni
molto specifiche. Sono mediate da una
moltitudine di interazioni deboli, non
covalenti che rendono complessivamente il
legame forte ma allo stesso tempo
reversibile.
Se molecola è piccola: ligando. Modello a
chiave e serratura.
Il riconoscimento molecolare
+
Complementarietà strutturale: legame
transiente
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Stato nativo
Biomolecola funzionale
Calore
(pH, forza ionica)
Stato denaturato
Perdita della funzione
Le interazioni deboli confinano gli organismi viventi
in un ristretto intervallo di condizioni ambientali
Le macromolecole biologiche sono funzionalmente attive solo in un ristretto
intervallo di condizioni fisiche. Sono soggette alla perdita della struttura
(funzione) per denaturazione.
Distruzione delle
forze deboli
Le cellule non tollerano reazioni in cui sono rilasciate elevate quantità di energia
Il metabolismo assicura il rilascio e la
cattura di energia in maniera controllata
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La combustione del glucosio
Rilascia molta energia
C6H12O6 + 6 O2 6 CO2 + 6 H2O + 2870 kJ/mol energia
6 CO2 + 6 H2O
Metab
olism
o
36-38 ATP 6 CO2 + 6 H2O
Glucosio
Nelle cellule
Energia = Calore
Glucosio Calorimetro
Vie
sequenziali d
i trasform
azioni ch
imich
e
Gli enzimi catalizzano le reazioni del
metabolismo
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Un enzima rappresentativo
l’anidrasi carbonica
La velocità delle reazioni (bio)chimiche : fattore
importante.
Condizioni ambientali restrittive, indispensabili
catalizzatori biologici: enzimi.
1) Accelerano le reazioni
2) Rendono le reazioni specifiche.
Le reazioni devono essere regolate perché il
metabolismo proceda armoniosamente.
3) La loro attività è regolata.
Gli enzimi non hanno influenza sui cambiamenti
energetici e quindi sulla direzione delle reazioni
I principi della logica molecolare
della vita:
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La cellula è un sistema di molecole in grado di autoassemblarsi e di
autoperpetuarsi, che estrae energia e materiali grezzi dal suo
ambiente
Le trasformazioni chimiche che avvengono all’interno di una cellula
sono dovute ad una grande varietà di molecole molte delle quali
hanno un contenuto informazionale codificato in forma lineare
La funzione delle macromolecole è dovuta alla loro struttura
tridimensionale che è stabilizzata da molte interazioni deboli che
agiscono in maniera cooperativa, ma al tempo stesso consentono
una sufficiente flessibilità necessaria per le loro funzioni biologiche.
La chimica è la logica dei fenomeni
biologici
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Tutti gli organismi sono estremamente simili a livello cellulare
e molecolare, producendo una serie di principi organizzativi
validi per tutte le forme di vita.
Questi principi nel loro insieme vanno sotto il nome di logica
molecolare della vita.
La biochimica descrive in termini molecolari le strutture, i
meccanismi ed i processi chimici comuni a tutti gli organismi
e si occupa di comprendere come migliaia di biomolecole
differenti interagiscono tra loro per conferire le proprietà
uniche dei sistemi viventi.