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modulo 1 Concetti di base del computer (Computer Essentials) u nità 1 Computer e dispositivi u nità 2 Primi passi con Windows 7: il desktop, le icone, le impostazioni di sistema u nità 3 Gestione dei testi e delle stampe u nità 4 Gestione dei file u nità 5 Le reti u nità 6 Sicurezza e benessere nell’uso del computer Obiettivi Comprendere i concetti fondamentali relativi all’ICT (Tecnologie dell’Informazione e della Co- municazione), ai computer, ai dispositivi elettronici e al software Accendere e spegnere un computer Operare efficacemente sul desktop di un computer usando icone e finestre Regolare le principali impostazioni del sistema e usare le funzionalità di Guida in linea Creare un semplice documento e stamparne delle copie Conoscere i principali concetti di gestione dei file ed essere in grado di organizzare efficace- mente cartelle e file Comprendere i concetti fondamentali relativi ai supporti di memoria e all’uso di software di compressione e di estrazione di file di grandi dimensioni Comprendere i concetti relativi alle reti e alle possibilità di connessione, ed essere in grado di collegarsi a una rete Comprendere l’importanza di effettuare copie di backup dei dati e di proteggere i dati e i di- spositivi elettronici da malware Comprendere l’importanza del «green computing», dell’accessibilità e della salvaguardia della salute degli utenti

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modulo 1Concetti di base del computer(Computer Essentials)

unità 1 Computer e dispositivi

unità 2 Primi passi con Windows 7: il desktop, le icone, le impostazioni di sistema

unità 3 Gestione dei testi e delle stampe

unità 4 Gestione dei file

unità 5 Le reti

unità 6 Sicurezza e benessere nell’uso del computer

Obiettivi• Comprendereiconcettifondamentalirelativiall’ICT(Tecnologiedell’InformazioneedellaCo-

municazione),aicomputer,aidispositivielettroniciealsoftware• Accendereespegnereuncomputer• Operareefficacementesuldesktopdiuncomputerusandoiconeefinestre• RegolareleprincipaliimpostazionidelsistemaeusarelefunzionalitàdiGuidainlinea• Creareunsemplicedocumentoestamparnedellecopie• Conoscereiprincipaliconcettidigestionedeifileedessereingradodiorganizzareefficace-

mentecartelleefile• Comprendereiconcettifondamentalirelativiaisupportidimemoriaeall’usodisoftwaredi

compressioneediestrazionedifiledigrandidimensioni• Comprendereiconcettirelativialleretieallepossibilitàdiconnessione,edessereingradodi

collegarsiaunarete• Comprenderel’importanzadieffettuarecopiedibackupdeidatiediproteggereidatieidi-

spositivielettronicidamalware• Comprendere l’importanzadel «greencomputing»,dell’accessibilità edella salvaguardia

dellasalutedegliutenti

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10 Modulo 1 • Concettidibasedelcomputer(ComputerEssentials)

unità 1Computer e dispositivi

1. L’ICT (syllabus 1.1.1, 1.1.2)L’acronimo ICT sta per Information and Communication Technologies, cioè Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. In un senso molto generale, si tratta di quell’insieme di tecnologie che permettono l’elaborazione e lo scambio delle informazioni. Quando navighiamo in Internet, o facciamo una telefonata con il nostro cellulare, o quando produciamo un documento con un’applicazione di elaborazione testi, noi facciamo uso di queste tecnologie. Il concetto di ICT inizia a prendere forma a partire dagli anni ’60, quando, cioè, informatica e telecomunicazioni iniziano a convergere. Sviluppatisi per lungo tempo indipendentemente l’uno dall’altro (le telecomunicazioni infatti utilizzavano prevalentemente tecnologie analogiche, mentre l’informatica utilizzava tecnologie digitali), questi due settori iniziano presto a interagire e a integrarsi. A partire dagli anni ’80, con l’avvento del personal computer, inizia la cd. Rivoluzione digitale, che si porta a compimento con la diffusione della telefonia cellulare e la digitalizzazione delle reti telefoniche e di tutti i media di comunicazione (audio, video, testo ecc.).Oggi, l’informatica (intesa come insieme di hardware e software) e le telecomunicazioni (intese come insieme di reti telematiche) sono i pilastri su cui si regge la società della comunicazione.Vari esempi di quanto detto fino ad ora possono essere rinvenuti nei diversi modi con i quali compiamo mol-te delle nostre attività quotidiane: mentre, fino a qualche anno fa, per fare un bonifico bancario o per pagare un’utenza dovevamo recarci presso la filiale della nostra banca, oggi possiamo compiere queste azioni con un PC e una connessione Internet (cd. e-banking). Ancora, molti adempimenti amministrativi, che prima ci co-stringevano a lunghe file presso gli uffici delle pubbliche amministrazioni, oggi sono informatizzati grazie all’e-government. Anche l’attività didattica ha tratto notevoli benefici dal progresso dell’ITC: si pensi alla possibilità di seguire corsi a distanza, di assistere a conferenze on line ecc. (cd. e-learning).

2. L’hardware (syllabus 1.2.1)Il termine hardware nasce dalla fusione di due parole inglesi: hard (duro) e ware (oggetto, manufatto). Si tratta dell’insieme di tutti i componenti fisici di un computer: le parti meccaniche, magnetiche, ottiche ed elettroniche che permettono al computer di funzionare. Fanno ad esempio parte dell’hardware di un computer il case, il monitor, il processore, i cavi di collegamento ecc.

3. Computer e altri dispositivi hardware (syllabus 1.2.1)3.1 Tipologie di computer

Quando si parla di computer, in realtà si parla di una realtà molto variega-ta ed estremamente eterogenea. Esistono infatti molti tipi di computer, ognuno realizzato per soddisfare determinate esigenze e rivolto ad un determinato tipo di utenza. Ad esempio una persona che utilizza il com-puter prevalentemente a casa si doterà di un modello desktop, mentre chi lo utilizza per lavoro ed è spesso in viaggio opterà per un computer porta-tile o magari un tablet. Il personal computer da tavolo, o desktop PC (figura 1) è il tipo di computer più utilizzato in ambito domestico e nei piccoli uffici, ed ha un costo variabile tra i 500 e i 3.000 euro, a seconda del tipo di confi-gurazione.

Fig. 1 Unpersonalcomputerdesktop

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Unità 1 • Computeredispositivi 11

Un altro tipo di computer molto utilizzato è il laptop, o computer portatile (figura 2), che fornisce le me-desime prestazioni di un desktop PC a fronte di dimensioni e peso molto più contenuti. Ciò si «paga» in

termini di prezzo, più elevato rispetto a quello dei com-puter da tavolo. I computer portatili sono molto utilizzati in ambito professionale in quanto consentono di lavorare e garantiscono connettività anche in viaggio o lontano dall’ufficio. Sono dotati di batterie che li rendono utiliz-zabili anche se non si ha a disposizione una rete elettrica (in auto, in treno ecc.). Tra i computer portatili rientrano anche i cd. tablet PC (letteralmente, PC tavoletta), che stanno riscuotendo notevole successo negli ultimi anni, soprattutto grazie al traino dell’iPad di Apple e dei modelli basati su sistema operativo Android (figura 3). Si tratta, nella sua forma «pura», di computer dotati di touch screen: il dialogo tra

macchina e utente non avviene con mouse e tastiera come nei PC «tradizionali», ma mediante la pressione delle dita sullo schermo o mediante dei gesti che il computer riconosce e interpreta. Esistono anche tablet «ibridi», che cioè presentano una tastiera nascosta che può essere utilizzata all’occorrenza. Per le loro dimen-sioni ridotte e per il fatto che possono essere usati senza mouse e tastiera i tablet sono molto apprezza-ti dai professionisti che hanno bisogno di un compu-ter facile da trasportare e da usare (si pensi a chi viaggia molto o chi trascorre le giornate in riunione). Tuttavia, i tablet hanno riscosso un enorme successo anche tra l’utenza più giovane, grazie anche al fatto che le strategie di marketing hanno portato i tablet a diventare un oggetto «di moda».

3.2 Altri dispositiviL’evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha via via ridotto le differenze tra computer e altre tipologie di dispositivi. Fino a pochi anni fa, ad esempio, un computer era un computer e un telefono era un telefono: questi due oggetti svolgevano due compiti completamente differenti e non erano in alcun modo assimilabili tra di loro. Oggi si va verso un’integrazione che rende queste rigide differenziazioni decisamente obsolete, a tal punto che vengono coniati nuovi vocaboli che tendono proprio a rimarcare questa integrazione (si pensi ad esempio al neologismo phablet, che è la contrazione di phone e tablet e sta appunto ad indicare un dispositivo che è a metà strada tra un telefono e un tablet). Lo smartphone è l’evoluzione del tradizionale telefono cellulare: si tratta di un dispositivo portatile che associa le funzionalità di gestione di dati tipiche di un computer con quelle di un telefono cellulare, sul quale è possibile installare programmi che aggiungono nuove funzionalità come, ad esempio, il fotoritocco o la protezione crittografica della conversazione. Tramite uno smartphone è

possibile collegarsi in rete con altri dispositivi tramite il protocollo Bluetooth o con Internet via wireless o connessione dati. Inoltre, questi dispositivi montano quasi sempre delle fotocamere digitali che permettono di realizzare foto di ottima qualità. A proposito di fotografie, anche le macchine fotografiche sono state investite in pieno dalla rivoluzione digitale. Dai modelli più economici, fino a quelli professionali che possono costare anche migliaia di euro, la fotocamera digitale è diventata ormai uno standard, e ha praticamente soppiantato la tradizionale macchina fotografica a pellicola in moltissimi casi. I motivi sono davvero tanti: se si sbaglia uno scatto è sufficiente cancellarlo e ripeterlo senza attendere lo sviluppo della pellicola; non si è più dipendenti dal

Fig. 2 Uncomputerportatile

Fig. 3 Untablet

Fig. 4 Unosmartphone

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numero di pose del rullino, ma dalle dimensioni della scheda di memoria che permette di fare molti più scatti; inoltre, nell’era della condivisione delle informazioni e dei social network, la possibilità di rendere pubbliche le proprie foto in tempo reale rende queste apparecchiature molto appetibili soprattutto al pubblico giovane. Infine, tra i dispositivi digitali non possiamo non citare i lettori multi-mediali (figura 5), cioè quei dispositivi (che possono anche essere non portatili) che permettono di fruire di qualsiasi file contenente media. Un lettore multimediale è quindi in grado di leggere file musicali, ma anche video o immagini (dipende, ovviamente, dal modello). I file multimediali possono essere ospitati su memorie di massa proprie del lettore (si pensi al diffusissimo IPod) o esterne, come nel caso dei lettori DVD in grado di leggere dei dischi contenenti sia file video (mpeg o divx) che audio o immagini.

4. Il processore (syllabus 1.2.2)La Central Processing Unit, più comunemente chiamata processore o microprocessore, è il vero e proprio «cervello» che sta alla base del fun-zionamento del computer. La CPU è composta da due elementi fonda-mentali: l’ALU (unità logico-aritmetica), dove avvengono tutti i passaggi dell’elaborazione, e la CU (control unit o unità di controllo), che stabilisce la logica con cui devono essere effettuate le singole operazioni dall’uni-tà logico-aritmetica.Un altro elemento molto importante del processore è la memoria cache. Si tratta di un tipo di memoria particolarmente veloce, che immagazzina i dati

in maniera tale da renderli immediatamente disponibili al processore appena quest’ultimo li richiede. In questo modo la CPU non deve «attendere» l’invio dei dati da parte della RAM, ed il processo di elaborazione diventa più veloce.

seguimiNegli ultimi anni si sono affermate le CPU dual o multi core, cioè composte da due o più nuclei di processori fisici.

La velocità del processore, infine, è data dal numero di cicli di istruzione al secondo che esso compie. Per comprendere il concetto di ciclo di istruzione, possiamo dire che in ciascun ciclo il processore:• preleva l’istruzione;• la interpreta;• la esegue;• passa all’istruzione successiva.La velocità con cui può essere compiuto un ciclo di istruzioni è determinata dal clock, che possiamo immagi-nare come un orologio interno che scandisce i tempi del processore: ad esempio, un processore che funziona a 800 Mhz (MegaHertz), può compiere 800 milioni di cicli di istruzione al secondo, così come un processore da 3 Ghz (Gigahertz) è in grado di eseguire 3 miliardi di cicli di istruzione al secondo.

5. Tipi di memoria (syllabus 1.2.2)Nel computer esistono 2 tipi di memorie:• la memoria fisica o di sistema;• la memoria di massa.La memoria fisica si suddivide in:• memoria ROM;• memoria RAM.

Fig. 5 Unlettoremultimediale

Fig. 6 Unmicroprocessore

La sigla ROM sta per Read Only Memory, ovvero memoria di sola lettura. I PC contengono una particolare memoria ROM denominata BIOS ROM. Essa contiene i programmi che servono per far funzionare il computer al momento dell’accen-sione. Questa memoria è particolarmente stabile e non può essere cancellata o manomessa dall’utente, in quanto la perdita delle informazioni in essa contenute porterebbe all’impossibilità di av-viare il computer. La sigla RAM sta invece per Random Access Memory, ovvero memoria ad accesso casuale (figura 7). Il suo nome deriva dalla particolare tecnica con cui si accede alle informazioni in essa contenute. La memoria RAM è la memoria utilizzata per contene-re i dati in corso di elaborazione e le istruzioni del programma in esecuzione. Se, per esempio, si sta utilizzando un word proces-sor, o un programma di foto ritocco, il documento o la foto sui quali si sta lavorando sono collocati all’interno della RAM e sono trasferiti sul disco solo quando l’utente ne richiede espressamente il salvataggio. La memo-ria RAM è volatile, nel senso che il suo contenuto si cancella al momento dello spegnimento del PC. La quantità di RAM installata influenza la velocità del computer: gli attuali PC contengono una quantità di me-moria misurata in Gigabyte.

fai attenzioneEspandere la RAMNei Personal Computer la RAM è normalmente espandibile. È cioè possibile acquistare dei «banchi» o «moduli» di memoria da inserire negli appositi slot presenti nel case. La RAM non ha bisogno di alcuna installazione software, in quanto, una volta aggiunta, è sufficiente avviare il computer affinché essa venga «letta» dal sistema. Così, ad esempio, se il nostro PC dispone di 1 Gigabyte di memoria RAM, potremmo acquistare un ulteriore modulo di me-moria da 1 Gigabyte da affiancare a quello esistente, per portare la RAM del nostro PC da 1 a 2 Gigabyte. Se non si è esperti, però è sempre meglio rivolgersi ad un tecnico: esistono diversi tipi di memoria RAM, e dunque corria-mo il rischio di acquistarne un tipo non adatto al nostro PC; inoltre, nonostante il processo di alloggiamento sia molto semplice, non dobbiamo mai dimenticare che all’interno del PC transita corrente elettrica, e quindi se non si sa bene dove mettere le mani, è sempre meglio non rischiare!

Le memorie di massa, invece, sono quelle su cui vengono memorizzati i dati in maniera permanente. Quando ad esempio digitiamo un documento di testo e poi lo salviamo, lo memorizziamo appunto su una memoria di massa.Le memorie di massa possono essere di diverso tipo: hard disk, chiavette USB, nastri magnetici, schede SD, Compact disc, DVD, sono tutte memorie su cui i dati vengono scritti e memorizzati in maniera permanente.In particolare l’hard disk (figura 8) è un elemento essenziale per il funzionamen-to di un computer. Su di esso infatti viene memorizzato il sistema operativo.Esistono hard disk di svariate dimensioni: in linea di massima, i modelli attual-mente sul mercato vanno dai 250 gigabyte fino a 3 terabyte e oltre. Un’altra caratteristica degli hard disk è la loro velocità di rotazione: si va dai 4.200 giri al minuto fino a 15.000. Maggiore è la velocità e più veloce sarà l’accesso ai dati, e quindi migliori saranno le prestazioni del computer.

6. Periferiche6.1 Periferiche di input (syllabus 1.2.3)

Le periferiche di input sono gli strumenti che utilizziamo per immettere dati e impartire comandi al computer: lo facciamo ad esempio digitando con la tastiera o cliccando con il mouse.Vediamo allora quali sono le principali periferiche di input, come possiamo riconoscerle, e a cosa ser-vono.

Fig. 7 DuebanchidimemoriaRAM

Fig. 8 Unharddisk

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Unità 1 • Computeredispositivi 13

La sigla ROM sta per Read Only Memory, ovvero memoria di sola lettura. I PC contengono una particolare memoria ROM denominata BIOS ROM. Essa contiene i programmi che servono per far funzionare il computer al momento dell’accen-sione. Questa memoria è particolarmente stabile e non può essere cancellata o manomessa dall’utente, in quanto la perdita delle informazioni in essa contenute porterebbe all’impossibilità di av-viare il computer. La sigla RAM sta invece per Random Access Memory, ovvero memoria ad accesso casuale (figura 7). Il suo nome deriva dalla particolare tecnica con cui si accede alle informazioni in essa contenute. La memoria RAM è la memoria utilizzata per contene-re i dati in corso di elaborazione e le istruzioni del programma in esecuzione. Se, per esempio, si sta utilizzando un word proces-sor, o un programma di foto ritocco, il documento o la foto sui quali si sta lavorando sono collocati all’interno della RAM e sono trasferiti sul disco solo quando l’utente ne richiede espressamente il salvataggio. La memo-ria RAM è volatile, nel senso che il suo contenuto si cancella al momento dello spegnimento del PC. La quantità di RAM installata influenza la velocità del computer: gli attuali PC contengono una quantità di me-moria misurata in Gigabyte.

fai attenzioneEspandere la RAMNei Personal Computer la RAM è normalmente espandibile. È cioè possibile acquistare dei «banchi» o «moduli» di memoria da inserire negli appositi slot presenti nel case. La RAM non ha bisogno di alcuna installazione software, in quanto, una volta aggiunta, è sufficiente avviare il computer affinché essa venga «letta» dal sistema. Così, ad esempio, se il nostro PC dispone di 1 Gigabyte di memoria RAM, potremmo acquistare un ulteriore modulo di me-moria da 1 Gigabyte da affiancare a quello esistente, per portare la RAM del nostro PC da 1 a 2 Gigabyte. Se non si è esperti, però è sempre meglio rivolgersi ad un tecnico: esistono diversi tipi di memoria RAM, e dunque corria-mo il rischio di acquistarne un tipo non adatto al nostro PC; inoltre, nonostante il processo di alloggiamento sia molto semplice, non dobbiamo mai dimenticare che all’interno del PC transita corrente elettrica, e quindi se non si sa bene dove mettere le mani, è sempre meglio non rischiare!

Le memorie di massa, invece, sono quelle su cui vengono memorizzati i dati in maniera permanente. Quando ad esempio digitiamo un documento di testo e poi lo salviamo, lo memorizziamo appunto su una memoria di massa.Le memorie di massa possono essere di diverso tipo: hard disk, chiavette USB, nastri magnetici, schede SD, Compact disc, DVD, sono tutte memorie su cui i dati vengono scritti e memorizzati in maniera permanente.In particolare l’hard disk (figura 8) è un elemento essenziale per il funzionamen-to di un computer. Su di esso infatti viene memorizzato il sistema operativo.Esistono hard disk di svariate dimensioni: in linea di massima, i modelli attual-mente sul mercato vanno dai 250 gigabyte fino a 3 terabyte e oltre. Un’altra caratteristica degli hard disk è la loro velocità di rotazione: si va dai 4.200 giri al minuto fino a 15.000. Maggiore è la velocità e più veloce sarà l’accesso ai dati, e quindi migliori saranno le prestazioni del computer.

6. Periferiche6.1 Periferiche di input (syllabus 1.2.3)

Le periferiche di input sono gli strumenti che utilizziamo per immettere dati e impartire comandi al computer: lo facciamo ad esempio digitando con la tastiera o cliccando con il mouse.Vediamo allora quali sono le principali periferiche di input, come possiamo riconoscerle, e a cosa ser-vono.

Fig. 7 DuebanchidimemoriaRAM

Fig. 8 Unharddisk

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Lo strumento principale che utilizziamo per immettere i dati nel computer è la tastiera. Essa presenta diversi gruppi di tasti, che svolgono varie funzioni (figura 9). La parte principale è detta tastiera alfanumerica e

serve appunto per l’immissione di nume-ri e lettere.Nella parte superiore della tastiera tro-viamo i tasti funzionali, identificati dalla dicitura «F» seguita da un numero (da 1 a 12). Questi tasti servono per svolgere particolari funzioni che variano a seconda dei programmi (ad esempio, in quasi tutti i programmi la pressione del tasto F1 corrisponde all’apertura della guida in linea del programma).I tasti di editing sono di particolare utilità durante l’immissione di testi: ad

esempio i tasti PagSu e PagGiù permettono di scorrere le pagine di un documento, i tasti Home e End permet-tono di spostarsi ad inizio o fine riga ecc.Il tastierino numerico è utilizzato per compiere le 4 operazioni fondamentali, ed è organizzato visivamente appunto come la tastiera di una calcolatrice.Infine, i tasti cursore, rappresentati da frecce orientate nelle quattro direzioni, vengono usati per muovere il cursore nell’area dello schermo.

Sono poi presenti alcuni tasti di notevole importan-za (figura 10):

• Barra spaziatrice: serve per inserire spazi bianchi quando si digita un do-cumento;

• ALT: è sempre usato in combinazione con un altro tasto per attivare particolari opzioni;

• CTRL: analogamente al tasto ALT, è sempre utilizzato in combinazione con un altro tasto per attivare par-ticolari opzioni;

• ALT GR: viene usato in combinazione con altri tasti della tastiera alfanumerica, o per immettere il terzo carattere di un tasto, quando presente (ad esempio battendo ALT GR + ò si digita il simbolo @);

• MAIUSC: mantenendo premuto questo tasto e battendo un carattere, questo viene immesso in maiuscolo; se si batte un tasto non corrispondente ad un carattere, viene immesso il simbolo presente nella parte superiore del tasto (ad esempio, se si batte il tasto della virgola tenendo premuto il tasto MAIUSC, verrà digitato il punto e virgola («;»);

• BLOC MAIUSC: blocca le maiuscole, cioè, se premuto, le lettere verranno digitate tutte in maiuscolo. Ciò non vale per i simboli: se si batte il tasto della virgola quando è attivo il tasto BLOC MAIUSC, verrà comunque digi-tata la virgola, e non il punto e virgola. L’attivazione del tasto viene di solito segnalata da una spia luminosa presente sulla parte destra della tastiera. Per disattivare il tasto BLOC MAIUSC premerlo nuovamente;

• TAB: genera uno spazio di lunghezza prefissata (tabulazione);• ESC: è utilizzato in genere per annullare l’ultima operazione effettuata;• BACKSPACE: serve a cancellare il carattere presente a sinistra del cursore quando si digita un testo;• INVIO: serve per andare a capo quando si digita un testo, oppure, più in generale, per confermare l’immis-

sione dei dati.

Il mouse (figura 11) è un dispositivo di input che si è affermato grazie ai sistemi operativi ed ai programmi ad interfaccia grafica. Prima del loro avvento, infatti, i comandi erano impartiti esclusivamente mediante la tastiera (figura 12).Con le interfacce grafiche, invece, i comandi vengono impartiti mediante una freccetta (puntatore) che viene spostata sullo schermo appunto mediante il mouse.

Tastiera alfanumerica

Tastierino numerico

Tasti funzionaliTasti di editing

Tasti cursore

Fig. 9 Latastieraedivarigruppiditastichelacompongono

Alt GrCtrl

Blocco maiuscolo

Esc

Maiuscolo

Ctrl AltBarra spaziatrice

Maiuscolo

Invio

BackSpaceTab

Fig. 10 Alcunitastidiparticolareimportanza

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Unità 1 • Computeredispositivi 15

Le operazioni che si possono compiere con il mouse sono le seguenti:• spostamento: consiste nel muovere il mouse su una superficie (si usano di solito degli appositi tappetini

chiamati «mouse pad») in modo da spostare il puntatore sullo schermo;• trascinamento: è utilizzato per spostare gli oggetti (ad esempio, le icone). Consiste nel cliccare su un og-

getto e, senza rilasciare il tasto sinistro del mouse, spostare quest’ultimo fino alla posizione voluta. In questo modo, l’oggetto sul quale si è cliccato resta «agganciato» al puntatore, e viene «sganciato» solo quando si rilascia il tasto del mouse;

• clic: è la pressione di un tasto del mouse che avviene mentre il mouse è fermo. Di solito si utilizza il tasto sinistro del mouse per selezionare un oggetto, mentre il clic con il tasto destro spesso viene utilizzato per aprire i menu contestuali;

• doppio clic: è la rapida successione di due clic (di solito con il tasto sinistro del mouse) per attivare deter-minate funzioni (ad esempio per lanciare un programma o aprire un documento).

Esistono mouse dei generi più svariati. La maggior parte di essi presenta due tasti e, al centro, una rotellina che può avere le più svariate funzioni: zoom, scorrimento di un documento ecc. Attualmente sono in commercio anche mouse senza fili, che utilizzano un sensore a distanza e sono alimentati a batterie, e mouse ottici, che sfruttano per il movimento del cursore un raggio luminoso invece della solita pallina visibile nella parte inferiore dei mouse tradizionali. Sono molto affidabili, hanno una durata maggiore (in quanto non ci sono parti meccaniche sottoposte ad usura) ma sono anche più costosi dei mouse tradizionali.Vi sono poi dei dispositivi che «nascono» concettualmente dal mouse, ma che sono diversi sotto alcuni punti di vista. Ad esempio la trackball può essere immaginata come una sorta di mouse fisso: il movimento del puntatore è gestito tramite una pallina presente sulla parte superiore del dispositivo. In pratica, puoi pensare alla trackball come se fosse un mouse «al contrario»: mentre nei normali mouse il movimento del dispositivo gestisce la rotazione della pallina, nella trackball il dispositivo è fisso, e la pallina viene mossa con un dito. Ancora più evoluto è il touchpad. Questo dispositivo viene molto utiliz-zato nei computer portatili, che necessitano di concentrare il maggior numero di funzioni nel minor spazio possibile. Il touchpad è un «tappe-tino» sul quale si muove un dito con una leggerissima pressione per gestire il movimento del puntatore: in pratica ad un movimento del dito in una determinata direzione corrisponde un analogo movimento del puntatore. I clic sono gestiti o tramite pulsanti posti vicino al tappetino, o anche con pressioni più forti sul tappetino stesso.

Oltre al mouse e alla tastiera, che sono indi-spensabili per utilizzare un PC, esiste una vasta gamma di periferiche per l’immis-sione dei dati. Analizziamo le principali. Lo scanner (figura 13) è un dispositivo che serve per la digitalizzazione di im-magini e per l’acquisizione di testi. Per quanto riguarda in particolare i testi scritti, esistono particolari programmi (chiamati OCR) che permettono al com-puter di «interpretare» il testo acquisito e di renderlo leggibile e modificabile con i normali programmi di videoscrittura. Una webcam (figura 14) è una telecamera che, a differenza di una telecamera tra-dizionale, non permette di registrare video ma si limita a trasmettere semplicemen-

Fig. 11 Unmouse Fig. 12 Unesempiodiinterfacciatestuale

Fig. 13 Unoscanner

Fig. 14 Unawebcam

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te le immagini riprese, in forma digitale, attraverso una interfaccia USB. La webcam è molto utilizzata insieme ai programmi di instant messaging o di telefonia via IP per realizzare delle vere e proprie videoconferenze. Le webcam possono essere utilizzate anche per trasmettere immagini dal vivo da particolari posti del mondo.

seguimiUna webcam non è da sola in grado di registrare un video ma può solo trasmetterlo. Però la registrazione di video ripresi da una webcam può essere realizzata con dei programmi specifici che spesso sono forniti in dotazione alla stessa webcam.

Il microfono è una periferica di input mediante la quale è possibile utilizzare la propria voce per dare degli input al computer. Questi ultimi possono essere di vario genere: ad esempio, esistono software di riconoscimen-to vocale che permettono di «dettare» del testo ad un programma di videoscrittura, o altri che consentono ad-dirittura di impartire comandi al PC.Attualmente, è possibile utilizzare il microfono (munito di cuffie) anche per la comunicazione vocale a distan-za via Internet, come se fosse una comune cornetta del telefono. Il microfono, come la webcam, può essere incorporato nei portatili.

6.2 Periferiche di output (syllabus 1.2.3)

Una volta immessi i dati in un computer tramite le periferiche di input, essi vengono elaborati e restituiti all’utente mediante le periferiche di output.

La periferica di output principale, nel senso che è essen-ziale al funzionamento del computer, è lo schermo, o monitor (figure 15 e 16) che ha l’aspetto di un televiso-re e serve a visualizzare sia i dati che vengono inviati al computer mediante la tastiera, sia i dati elaborati dal PC. I monitor si differenziano in base alla dimensione, espres-sa in pollici (la dimensione si riferisce alla misura della diagonale dello schermo), alla nitidezza delle immagini e al numero di colori che è possibile visualizzare.Per far «colloquiare» il monitor con il PC, è necessario che quest’ultimo sia dotato di un dispositivo chiamato scheda video (figura 17) le cui caratteristiche siano compatibili con il monitor. Un’altra periferica di output che, seppur non essenziale per il funzionamento del computer, è ormai di uso co-mune, è la stampante (figura 18).

Essa serve per stampare su carta i risulta-ti di un’elaborazione: un documento scrit-to, un’immagine digitalizzata, un grafico ecc. Esiste una grande varietà di stampan-ti in grado di soddisfare ogni esigenza: ve ne sono alcune in grado di stampare solo testo, altre che possono stampare anche le immagini ma solo in bianco e nero, ed altre ancora che possono stampare a colori con qualità fotografica.

Le stampanti attualmente più diffuse sono:

• a getto d’inchiostro: sono dotate di appositi contenitori che conten-gono l’inchiostro che viene spruzzato sulla carta;

• laser: si basano appunto sulla tecnologia laser, sono in genere abba-stanza costose ma forniscono risultati eccellenti e sono molto più veloci di quelle a getto d’inchiostro.

I moderni PC sono ormai tutti dotati di scheda audio, cioè di un dispositivo in grado di trasformare i bit in suoni. I suoni vengono dunque riprodotti dal PC e possono essere ascoltati tramite cuffie o altoparlanti, che

Fig. 15 UnmonitorCRT

Fig. 16 Un monitorLCD

Fig. 17 Unaschedavideo

Fig. 18 Unastampante

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vengono collegati agli appositi connettori posti sulla parte visibile della scheda audio. Sia le cuffie che gli altoparlanti sono periferiche di output, in quanto restituiscono il risultato dell’elaborazione sotto forma di suoni. Nei computer più recenti, la scheda audio è ormai integrata nella scheda madre.Per completare il discorso sulle periferiche non possiamo non citare una piattaforma che negli ultimi anni sta riscuotendo grande apprezzamento: la docking station, alla quale è possibile collegare un computer portatile per «trasformarlo» in un vero e proprio computer da scrivania. Le docking station contengono slot per schede di espansione, connettori per hard disk esterni e per altre periferiche quali monitor, stampanti, mouse, tastie-ra ecc. Inoltre, con la diffusione di tablet e smartphone, sono state di recente commercializzate docking station studiate appositamente per alloggiare questi dispositivi, permettendo in tal modo di integrare la comodità di un dispositivo portatile con la funzionalità di un computer da scrivania.

7. Porte di comunicazione (syllabus 1.2.4)Come abbiamo accennato in precedenza, diversi dispostivi possono essere collegati al computer a seconda delle esigenze dell’utente; si può ad esempio collegare una stampante, un hard disk portatile, una webcam o un microfono, uno smartpohne o un palmare. Alcuni collegamenti possono essere anche wireless, cioè che non necessitano dell’ausilio di alcun cavo. Il collegamento al computer dei diversi dispostivi avviene tramite le porte di input/output che sono spesso integrate nella scheda madre del computer e sono visibili all’esterno. Queste porte possono essere paragonate a delle prese in cui deve essere inserito uno spinotto collegato ad un cavo. La porta parallela, a 25 pin, era tradizionalmente utilizzata per collegare la stampante al computer. Nella comunicazione parallela i dati sono trasferiti un byte alla volta e i bit viaggiano su fili diversi dal computer al dispositivo collegato. Nel caso della porta parallela i bit viaggiano su otto fili diversi.

seguimiIn una trasmissione attraverso una portaserialei bit sono trasferiti uno di seguito all’altro e giungono al dispositivo che li riceve nello stesso ordine in cui sono inviati.

La porta seriale a 9 pin permetteva, invece, di trasferire i dati in entrambe le direzioni, dal computer al di-spositivo esterno; i dati sono trasmessi sullo stesso filo, un bit alla volta. La porta USB (Universal Serial Bus) è una porta seriale che ha ormai soppiantato sia la porta parallela che quella a 9 pin ed è, infatti, utilizzata per collegare quasi tutti i dispositivi esterni al computer quali modem analogici, mouse, memorie di massa esterne, webcam, stampanti.Tramite la porta USB è possibile collegare, anche in cascata, 127 dispositivi diversi ed è anche possibile collega-re «a caldo» il dispositivo, ossia senza che sia necessario spegnere il computer perché il sistema lo riconosca.Un’altra peculiarità dell’USB è che è in grado di alimentare direttamente il dispositivo a cui è collegato; quest’ultimo, quindi, può non aver più bisogno di una alimentazione elettrica a parte. La porta USB è diventata talmente importante e diffusa che i costruttori di computer fanno di tutto per inserirne quante più possibile.La FireWire è un’altra interfaccia seriale di proprietà della Apple Computer utilizzata per connettere dispo-stivi che comunicano tramite il protocollo FireWire. È molto utilizzata per collegare videocamere digitali e, come l’USB, permette il collegamento a caldo del dispositivo ed è in grado di alimentarlo autonomamente.La porta HDMI (High-Definition Multimedia Interface) è un’interfaccia completamente digitale che può invia-re contemporaneamente segnali audio e video. Proprio per questo motivo, oltre ai computer, anche i televiso-ri di ultima generazione alloggiano una o più porte HDMI, per permettere il collegamento dei dispositivi che supportino l’alta definizione (decoder, ricevitori satellitari, lettori blu-ray ecc.). Anche l’interfaccia USB, d’altro canto, non è più «esclusiva» dei computer: ad esempio, già da molti anni ormai le TV alloggiano una o più porte USB per permettere il collegamento con dispositivi esterni (hard disk, chiavette, lettori multimediali ecc.).

Fig. 19 PorteUSB

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La porta di rete, infine, consente di collegare il computer ad un dispositivo di rete (un hub di rete, uno switch, un router) o ad un altro computer. Prima della diffusione della comunicazione wireless la porta di rete è stata fondamentale per creare comunicazioni con dispositivi di rete esterni.

8. Il software (syllabus 1.3.1)Il computer, per funzionare, ha bisogno di istruzioni, di qualcosa che gli dica cosa fare e come farlo. Questo «qualcosa» è il software, che è appunto l’insieme dei programmi che servono a far funzionare un computer. Dunque, il software permette all’hardware di funzionare, ed in questo modo il computer può svolgere la sua fun-zione, che è quella di elaborare le informazioni. In maniera molto elementare, possiamo dire che un computer funziona nel seguente modo (figura 20): l’utente immette le informazioni nel computer (input); questo le elabora e restituisce il risultato dell’elaborazione all’utente (output).

Per fare un esempio banale, l’utente potreb-be inserire le seguenti informazioni:

2 + 2 = ?Il computer elabora le informazioni, e re-stituisce il risultato, ovvero 4.Il software può essere suddiviso in due grandi categorie:

• software necessario per l’avvio ed il funzionamento del computer (sistema operativo e programmi di utili-tà con esso forniti) che prende il nome di software di sistema;

• software installato dall’utente per le proprie specifiche esigenze (ad esempio un programma di videoscrittura, un programma di computer grafica ecc.) che viene anche chiamato software applicativo.

Negli ultimi anni il panorama software sta radicalmente mutando. Mentre, infatti, tradizionalmente il softwa-re era sempre collegato ad un determinato computer, nel senso che si acquistava la licenza e si installava il programma sul computer locale, attualmente si sta affermando sempre più il cloud computing, un insieme di tecnologie che permettono all’utente di memorizzare, archiviare ed elaborare dati grazie all’utilizzo di risorse hardware/software distribuite in rete in un’architettura tipica client-server.In altri termini, sempre più spesso non si utilizzano programmi installati sul proprio computer ma software presenti in rete. Gli esempi sono tantissimi: si pensi, ad esempio, a Google Docs, che permette la realizzazione e l’archiviazione di documenti di testo, fogli elettronici e presentazioni completamente online.Anche la gestione della posta elettronica è ormai delegata ad applicazioni online: Google Mail e Microsoft Outlook, ad esempio, sono due tra le applicazioni più usate che permettono una completa gestione della po-sta elettronica senza che nulla debba essere installato sul computer locale.

9. Sistemi operativi (syllabus 1.3.2)Il sistema operativo è un insieme di programmi che, da un lato, gestisce l’elaborazione dei dati e «coordina» il fun-zionamento del computer e, dall’altro, permette all’utente di interagire con la macchina e di impartire i comandi. Dunque il sistema operativo è un software essenziale, in quanto senza di esso un computer non può funzionare.Al momento dell’accensione del computer, il nucleo del sistema operativo — cioè quello che svolge le funzioni «vitali» — viene caricato mediante un processo automatico chiamato «bootstrap». Gli altri elementi del sistema operativo, quali i programmi di utilità o altre funzioni vengono poi richiamati o caricati a seconda delle esigenze.Esistono diversi tipi di sistemi operativi. Il più diffuso è sicuramente Windows, ma ne esistono altri altrettan-to validi. Ad esempio, il sistema operativo Linux è caratterizzato da un’altissima affidabilità ed anche dal fatto di essere gratuito. Inoltre, esso è open source, cioè il codice da cui è costituito è «aperto» e liberamente modificabile da chi abbia la capacità per farlo. Appunto per questo motivo, esistono molte versioni di Linux.

seguimiLa GUIParlando di sistemi operativi, non possiamo fare a meno di descrivere brevemente l’evoluzione che ha portato dai sistemi a riga di comando a quelli a interfaccia grafica (Graphic User Interface o GUI). Il DOS, ovvero il più antico sistema operativo per PC, era del primo tipo, ed i comandi venivano materialmente digitati dall’utente che, quindi, doveva conoscere la particolare sintassi

Fig. 20 Schemadifunzionamentodiuncomputer

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utilizzata dal sistema. Per questo motivo utilizzare il DOS era consentito solo a chi conoscesse il linguaggio del sistema, per riu-scire a comunicare con esso. Ad esempio, il comando COPY permetteva di copiare dei file, il comando MD permetteva di creare nuove directory (cioè quelle che oggi siamo abituati a chiamare «cartelle»).Il primo sistema ad interfaccia grafica è stato il MacOS, prodotto dalla Apple, ed ha causato una vera e propria rivoluzione: non era più necessario conoscere la sintassi del sistema, in quanto i comandi potevano essere impartiti agendo su elementi grafici presenti sullo schermo (icone, pulsanti ecc.). Questo sistema è stato poi ripreso dalla Microsoft che lo ha utilizzato per il Windows, che è attualmente il sistema operativo a interfaccia grafica più diffuso.Il Linux, dal canto suo, è stato per anni un sistema prevalentemente a riga di comando e per questo, nonostante la sua altissima affidabilità, costituiva un sistema di nicchia, utilizzato prevalentemente da esperti informatici. Negli ultimi anni, tuttavia, nel tentativo di diffondere maggiormente questo sistema operativo sono state create delle interfacce grafiche per renderne più semplice ed intuitivo l’utilizzo.

Con la diffusione sempre maggiore di dispositivi portatili quali tablet e smartphone, le case produttrici di software si stanno spingendo sempre più verso la realizzazione di sistemi operativi orientati specificamente verso questo tipo di hardware. È il caso ad esempio di Android e di Windows Mobile di Microsoft.

10. Software applicativo (syllabus 1.3.3)I software applicativi sono quelli che vengono comunemente denominati «programmi», e vengono utilizzati dagli utenti per soddisfare precise esigenze: uno scrittore utilizzerà un software di videoscrittura, un grafico utilizzerà un programma di disegno ecc.

Di programmi ne esistono tantissimi e per ogni esigenza di lavoro o di svago, ma vi sono alcune tipologie di software che sono sicuramente tra le più utilizzate. Tra questi tipi ricordiamo:

• i programmi di videoscrittura, chiamati anche word processor, che permettono di utilizzare il computer come una macchina da scrivere molto avanzata, e in più permettono di modificare e correggere il testo molto rapidamente. Il programma di videoscrittura più diffuso è sicuramente Microsoft Word;

• i programmi di foglio elettronico, che permettono di automatizzare calcoli anche molto complessi me-diante l’utilizzo di formule e funzioni, nonché di realizzare e gestire grafici statistici. Il più utilizzato è Microsoft Excel;

• i programmi di archiviazione dati o database, molto utili per la gestione di grandi archivi ma spesso utilizzati anche in ambito domestico (ad esempio per catalogare grosse collezioni di dischi o libri). Tra i molti database in commercio ricordiamo Microsoft Access;

• i browser Web, cioè tutti quei programmi che permettono di visualizzare pagine Web durante la naviga-zione in Internet. Tra questi programmi ricordiamo Internet Explorer, FireFox, Opera;

• i programmi di elaborazione immagini, come Photoshop e Gimp, sono applicativi utilizzati per gestire le im-magini digitali (si pensi ad una foto realizzata tramite una macchina fotografica digitale o, ancora, ad una un’immagine acquisita tramite scanner). Il programma di elaborazione immagini opera a livello di pixel modifi-candoli anche singolarmente. Attraverso un qualsiasi programma di elaborazione immagini possono compiersi operazioni molto complesse su immagini o su foto; possono modificarsi i colori, aggiungere elementi o effetti;

• i software di presentazione, come Power Point, sono utilizzati per creare delle presentazioni composte di diapositive (le cd. slide) che possono essere sia mostrate a video che, ad esempio, proiettate su uno scher-mo esterno al computer. Le diapositive possono contenere elementi multimediali anche molto complessi (testo, suoni, immagini, effetti sonori) e i testi, le immagini e le singole transizioni tra una diapositiva e l’altra possono essere animati da effetti.

Va sottolineata l’esistenza dei cosiddetti pacchetti o suite, cioè gruppi di programmi — per l’uso domestico o per l’uf-ficio — venduti tutti insieme. Ad esempio, il pacchetto Microsoft Office comprende Word, Excel, Access e Power Point.Abbiamo accennato in precedenza al fatto che sempre più spesso le applicazioni non risiedono più sui com-puter locali ma sono offerte sotto forma di risorse distribuite in rete. È il caso, ad esempio, dei programmi per la gestione della posta elettronica o di alcune suite di office automation. Le piattaforme software online che però più hanno riscosso successo negli ultimi anni sono sicuramente quelle relative ai social network o reti sociali, che permettono la comunicazione tra utenti che condividono determinati interessi.Il «re» indiscusso dei social network è sicuramente Facebook, che può appunto essere utilizzato direttamente online, dunque senza installare nulla sul computer locale, o mediante un’applicazione che può essere scarica-ta e installata gratuitamente sui dispositivi mobili. A questo proposito, va sottolineato che, così come già visto per i sistemi operativi, anche il campo del software applicativo si sta spingendo sempre più verso il pano-

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rama «mobile». Migliaia di cd. app, infatti, sono a disposizione – gratuitamente o a pagamento – su piatta-forme quali Play store di Google o Apple store per essere scaricate e installate sugli smartphone o sui tablet.

11. L’EULA (syllabus 1.3.4)Quando si acquista un software (ma anche, spesso, quando si installa un programma gratuito), l’utente sotto-scrive una licenza d’uso. In realtà, nel linguaggio comune si dice «acquistare un programma» ma ciò che si acquista non è la proprietà del software, ma appunto la licenza di installarlo sul proprio computer e di utiliz-zarlo. Per questo motivo, ad esempio, quando acquistiamo una licenza software non siamo liberi di installare il relativo programma su quante macchine vogliamo, né di copiarlo e distribuirlo (a meno che ciò non sia pre-visto dal contratto di licenza).La licenza d’uso viene, nel linguaggio anglosassone, chiamata EULA, acronimo che sta per End User Licence Agreement, cioè appunto licenza d’uso con l’utente finale.La EULA in generale comprende la concessione di licenza, le limitazioni d’uso, la limitazione di garanzia, la limitazione di responsabilità e le restrizioni all’esportazione. Il contratto è presentato all’utente o in forma di foglio all’interno della confezione con cui il programma è distribuito, o in forma elettronica durante le fasi di installazione del programma. In quest’ultimo caso l’accettazione avviene cliccando sul relativo pulsante, a cui segue l’installazione del programma. La non accettazione implica l’impossibilità di installare il programma.

12. Le licenze software (syllabus 1.3.5)Come abbiamo accennato in precedenza, affinché l’utente sia chiamato ad accettare una licenza d’uso non è detto che questa debba essere a pagamento. Esistono infatti anche licenze che non prevedono il pagamento di un corrispettivo in denaro, ma il rispetto di determinate regole inserite appunto nella licenza.Esaminiamo a questo punto i principali tipi di licenze comunemente utilizzati nella distribuzione del software.

Innanzitutto possiamo suddividere le licenze in due macrocategorie:

• licenze per il software proprietario (closed source);• licenze per il software libero (open source).

Rientrano nel primo tipo, oltre a quelle che implicano direttamente un pagamento a fronte della concessione della licenza, anche le licenze trial (o versioni di prova), le licenze shareware e quelle freeware.La versione di prova prevede che l’utente provi appunto il programma per un determinato periodo di tempo, scaduto il quale il software smette di funzionare. Se si desidera continuare ad utilizzare l’applicazione, biso-gnerà pagare un corrispettivo dopodiché, tipicamente, verrà inviato un numero seriale che permetterà di «sbloccare» il programma che riprenderà a funzionare correttamente ed a tempo indeterminato.Nel caso di licenza shareware, di solito è permesso all’utente di copiare e diffondere il programma che, in linea di massima, è dotato di funzionalità ridotte rispetto alla versione completa. Pagando una determinata cifra, è possibile sbloccare le funzioni inibite. Alcuni produttori utilizzano questo tipo di licenza in quanto la libera copia e diffusione permette al programma di essere conosciuto da grandi quantità di utenti: per chi non può spendere soldi in pubblicità, questo è l’unico modo per riuscire a restare sul mercato senza scomparire sotto il peso delle grandi multinazionali che possono permettersi di investire ingenti capitali in pubblicità. Del resto, ci sono molti esempi di software anche di grande successo distribuiti sotto licenza shareware (si pensi ad esempio a WinZip, che è stato a lungo il programma più usato per gestire la compressione dei file).Le licenze freeware mettono a disposizione dell’utente programmi completi senza che sia previsto alcun cor-rispettivo. Si tratta di solito di programmi realizzati da amatori che vogliono condividere con altri le proprie creazioni, senza volerne trarre profitti economici, o per far pubblicità alle proprie doti di programmatori.Le licenze open source, ispirate alla filosofia del software libero, permettono a chiunque di utilizzare i pro-grammi senza limitazione incoraggiando al tempo stesso lo studio del funzionamento, le eventuali modifiche e la distribuzione tramite la duplicazione. Il sistema operativo Linux è uno degli esempi più fulgidi di softwa-re open source, ma esistono anche casi più recenti e di grande successo: uno su tutti, il sistema operativo Android, diventato ormai uno standard per i dispositivi mobili (e basato sul kernel – cioè sul «nucleo» – Linux).Ma non sono solo i sistemi operativi a basarsi su licenze open source: anche tanti applicativi molto utilizzati sono basati su questo tipo di licenza (si pensi ad esempio al famosissimo browser Firefox, o alla suite di pro-grammi di office automation OpenOffice).

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13. Iniziamo ad usare il computer Password (1.4.1, 1.4.2)Avviare il computer è una procedura molto semplice: è sufficiente premere il pulsante di accensione posto sul case, e la procedura di accensione si avvia automaticamente senza che l’utente debba fare alcunché. In realtà però, dal punto di vista del computer, quella dell’accensione è una fase importantissima e cruciale. In questa fase (detta di bootstrap) viene effettuato il controllo della configurazione del sistema e dell’hardware instal-lato, dopodiché viene caricato il sistema operativo vero e proprio. Al termine di questa fase viene visualizzata la scrivania (o desktop) e l’utente può finalmente iniziare a utilizzare la macchina. Windows 7 è un sistema multiutente, cioè è strutturato in modo da poter essere uti-lizzato da più persone, ciascuna con una propria configurazione, una propria cartel-la personale ecc.Per tale motivo è opportuno proteggere il proprio account per evitare modifiche inde-siderate alle proprie impostazioni.Per mantenere al sicuro i propri dati, quin-di, è consigliabile proteggere l’accesso alla propria utenza mediante una password. Cliccare sul pulsante di Avvio, quindi sulla voce Pannello di controllo (figura 21).Nel Pannello di controllo, cliccare sulla voce Account utente e protezione famiglia (figura 22), quindi su Account utente per accedere alla finestra di modifica dell’ac-count (figura 23).

Cliccare sull’account da modificare, quindi cliccare su Crea una password per l’account. La finestra che si apre (figura 24) permette la gestione della password per l’utenza desiderata.Digitare la password (facendo attenzione all’uso delle maiuscole/minuscole, dato che si tratta di password case sensitive, cioè «sensibili» all’utilizzo delle lettere maiuscole o minuscole), digitarla nuovamente nella casella

Fig. 21 LavocePannello di control-lodelmenudiAvvio

LavocePannello di controllo

Fig. 22 L’iconaAccount utente e protezione fa-miglianelPannello di controllo

Fig. 23 Lafinestraperlagestionedegliaccount

Cliccarequipercreareunapassword

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di conferma, ed eventualmente digitare un suggerimento che aiuti a ricordarla, quindi cliccare sul pulsante Crea password per completare la procedura. A questo punto, ogniqualvolta si avvierà il computer, verrà richiesta la password al termine della fase di bo-otstrap (figura 25).

fai attenzioneSe si utilizza il suggerimento della password, questo sarà visibile a tutti gli utenti, quindi è un’opzione da utilizzare con molta attenzione in quanto potrebbe compromettere la sicurezza del proprio account.

È interessante notare come, dalla finestra di gestione degli account del Pannello di controllo, sia possibile creare molteplici account. Ciò è utile, come abbiamo accennato in precedenza, quando uno stesso computer è utilizzato da più persone. Infatti, ciascun utente potrà personalizzare il proprio account e, soprattutto, avere una password personale che gli permetterà di tenere al sicuro i propri dati rispetto agli altri utenti. Si faccia attenzione al fatto che, per creare e modificare gli account, bisogna disporre dei permessi come am-ministratore.Per spegnere il PC cliccare sul pulsante di Avvio e selezionare Arresta il sistema (figura 26).

Fig. 24 Lafinestraperlagestionedellapassword

Digitare, se lo sidesidera,un suggerimentocheaiutiaricordarelapassword

Confermarelapassword

Digitarelapassword

IlpulsanteCrea password

Fig. 25 L’avviodiWindowsconrichiestadipassword

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Unità 1 • Computeredispositivi 23

di conferma, ed eventualmente digitare un suggerimento che aiuti a ricordarla, quindi cliccare sul pulsante Crea password per completare la procedura. A questo punto, ogniqualvolta si avvierà il computer, verrà richiesta la password al termine della fase di bo-otstrap (figura 25).

fai attenzioneSe si utilizza il suggerimento della password, questo sarà visibile a tutti gli utenti, quindi è un’opzione da utilizzare con molta attenzione in quanto potrebbe compromettere la sicurezza del proprio account.

È interessante notare come, dalla finestra di gestione degli account del Pannello di controllo, sia possibile creare molteplici account. Ciò è utile, come abbiamo accennato in precedenza, quando uno stesso computer è utilizzato da più persone. Infatti, ciascun utente potrà personalizzare il proprio account e, soprattutto, avere una password personale che gli permetterà di tenere al sicuro i propri dati rispetto agli altri utenti. Si faccia attenzione al fatto che, per creare e modificare gli account, bisogna disporre dei permessi come am-ministratore.Per spegnere il PC cliccare sul pulsante di Avvio e selezionare Arresta il sistema (figura 26).

Fig. 24 Lafinestraperlagestionedellapassword

Digitare, se lo sidesidera,un suggerimentocheaiutiaricordarelapassword

Confermarelapassword

Digitarelapassword

IlpulsanteCrea password

Fig. 25 L’avviodiWindowsconrichiestadipassword

Per riavviare il sistema, invece, cliccare sulla freccia a destra della voce Arresta il sistema e selezionare Riavvia il siste-ma (figura 27). I casi in cui può essere necessario riavviare il computer sono svariati: applicazioni che non rispondono, installazione di software che richiedono il riavvio del PC per poter funzionare correttamente, installazione di aggiorna-menti del sistema ecc.In entrambi i casi è necessario assicurarsi che non ci siano applicazioni aperte, onde evitare eventuali perdite di dati.

seguimiÈ possibile personalizzare la voce che appare di default quando si clicca sul pulsante di Avvio.

La procedura è la seguente:

• cliccare sul pulsante di Avvio;• cliccare con il tasto destro del mouse sulla parte destra del

menu di Avvio e selezionare il comando Proprietà;• nella finestra che si apre (Proprietàdellabarradelleappli-

cazioniedelmenuStart) aprire il menu a tendina Azionedelpulsantedialimentazione e selezionare la voce deside-rata (figura 28).

Fig. 26 Arrestareilsistema

IlpulsanteArresta il sistema

Fig. 27 Riavviareilsistema

Fig. 28 Modificareleimpostazionididefaultdelpul-santedialimentazione

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Verifiche ed eserciziunità 1

domande vero/falso Per ciascuna delle seguenti affermazioni, indicare se è vera o falsa v f 1) ICTèl’acronimodiInformationandCommunicationTechnologies

2) Illaptopèunapostazionefissa,c.d.computerdatavolo

3) Nelprocessore,lavelocitàconcuipuòesserecompiutounciclodiistruzionièdetermi- natadalclock

4) RAMeROMsonoduetipidimemoriadimassa

5) Lamemoriadell’harddiskèvolatile,nelsensocheessavienecancellataquandospegnia- moilcomputer

6) Latastieraèunaperifericadiinput

7) Glialtoparlantisonoperiferichediinput

8) LaportaUSBèuntipodiportaparallela

9) Lelicenzesharewarenormalmentevietanolacopiaeladistribuzionedelsoftware

10) Ilbootstrapèlafasediavviodelcomputer

domande a risposta multipla Per ciascuna delle seguenti domande indicare la risposta scegliendo una fra quelle

proposte 1) LaRAMè:

a) Unamemoriadimassa b) Unamemoriavolatile c) Unsupportoperlamemorizzazionedeidati

2) Quale,traiseguentifattori,noninfluiscesulleprestazionidiuncomputer?

a) LaquantitàdiRAM b) LavelocitàdellaCPU c) Lagrandezzadelcase

3) QuandospegniamoilPC,ilcontenutodellaRAM:

a) Vienecancellato b) Vienetrasferitonell’harddisk c) RimanenellamemoriaRAM

4) Unharddiskè:

a) Untipodimemoriadimassa b) UntipodimemoriaRAM c) UntipodimemoriaROM

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Unità 1 • Computeredispositivi 25

5) Latastieraalfanumericaè:

a) Unparticolaretipoditastieraperscriverecaratterigreci b) Unatastierachepermettediinserirelettereenumeri c) Unatastierachepermettediinserirenumeriecompiereleoperazioniaritmetichefondamentali

6) LechiavetteUSBservonoa:

a) Memorizzaredati b) Proteggeredati c) Interpretaredati

7) PowerPointè:

a) UnsoftwarepernavigareinInternet b) Unsoftwareperlagestionedellapostaelettronica c) Unsoftwarepercrearepresentazionielettroniche

8) Quandosiacquistaunsoftware,l’acquirente:

a) Diventaproprietariodelsoftware b) Diventatitolarediunalicenzad’usodelsoftware c) Diventatitolarediundirittodiusufruttosulsoftware

9) Linuxè:

a) Unsoftwareapplicativo b) Unsistemaoperativo c) Unprogrammadiriconoscimentovocale

10) HDMIè:

a) Unaportadicomunicazione b) Unsistemaoperativoopensource c) Untipodimemoriadimassa

domande a risposta libera Per ciascuna delle seguenti domande, fornire una risposta sintetica 1) Fornisciunadefinizionedihardware,facendoalcuniesempi.

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2) Fornisciunadefinizionedismartphone.

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3) Qualitipidicomputerconosci?Qualisonogliimpieghitipicidiciascuno?

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4) CosaèlaRAM?Qualisonolesuecaratteristiche?

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5) Descriviipiùdiffusidispositiviportatili.

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6) FornisciunadefinizionediICT.

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7) Cosaèl’EULA?

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8) Spiegacosaèunamemoriadimassaeacosaserve.Forniscialcuniesempidimemoriedimassa.

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9) Elencaleprincipaliperiferichediinputedioutputespiegaacosaservono.

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10) Definisciiprincipalitipidilicenzesoftware.

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