Modello Precede Proceed

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Page 1: Modello Precede Proceed

Il modello “Precede-Proceed”, ideato da Green e Kreuter si fonda su due assunti: la salute è un processo multidimensionale e multipli sono i determinanti ovvero i fattori che la influenzano;

di conseguenza multidimensionale e multidisciplinare deve essere l’approccio di chi lavora per promuovere la salute.

Il modello Precede-Proceed è formato da 9 fasi, delle quali le prime 5 appartengono alla prima parte, il Precede, mentre le altre 4 alla seconda, il Proceed. Diagnosi sociale. Ogni analisi dovrebbe iniziare da una valutazione del contesto in cui ci si trova a lavorare e delle condizioni di vita (qualità della vita, benessere, soddisfazione…), in modo da definire, almeno nelle linee generali, speranze e problemi della popolazione di riferimento (studenti, pazienti, impiegati, cittadini di un’area, ecc.) con riferimento allo scopo che si vuole raggiungere. In questa fase, infatti, si dovrebbe procedere ad una valutazione sociale focalizzata sull’analisi della qualità della vita, definita come “la percezione degli individui o gruppi, che i propri bisogni sono soddisfatti, e che non vengono loro negate le opportunità di perseguire la felicità e l’appagamento” (Green e Kreuter, 1999). Diagnosi epidemiologica. Questa fase si propone di identificare specifici obiettivi o problemi di salute (es.: A.I.D.S., malattie sessualmente trasmesse…) che possano contribuire a chiarire il quadro delineato nella fase precedente. Utilizzando le fonti di dati già disponibili o informazioni raccolte ad hoc, si rilevano i principali problemi di salute della popolazione, come si distribuisce una determinata malattia e quali, tra i molteplici fattori, l’hanno causata (variabili di ordine socioanagrafico o riguardanti lo stile di vita).

PPRREECCEEDDEE

salute

Fattori predisponent

Fattori rinforzanti

Fattori abilitanti

Attività di Educazione

Definizione del piano e delle

politiche di intervento

II III IV V diagnosi amministrativa e politica

diagnosi educativa e organizzativa

diagnosi dei comportamenti e dell’ambiente

diagnosi epidemiologica

IX VIII VII FASEVI valutazione dell’implementazione .. del processo

valutazione di impatto sui fattori

valutazione di impatto su comportamenti e

valutazione del risultato

PPRROOCCEEEEDD

diagnosi sociale

Qualità della vita

Comportamenti

e stili di vita

Ambiente

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Diagnosi dei comportamenti e dell’ambiente. Questa fase ha l’obiettivo di identificare quei comportamenti individuali ed organizzativi e quelle situazioni ambientali correlate alla salute e alla qualità della vita che possono sostenere o provocare l’eventuale problema identificato nelle fasi precedenti. Per situazioni ambientali si intendono i contesti di vita e di lavoro che ciascuna persona può attraversare nell’arco della propria giornata: famiglia, scuola, luogo di lavoro, associazione sportiva o culturale, gruppo dei pari in luoghi informali, ecc. Sono fattori ambientali tutti quelli esterni all’individuo, nel senso che non ricadono sotto il suo diretto controllo. Diagnosi educativa e organizzativa. Questo modello di progettazione trova la sua fase principale, e più originale, in quella della diagnosi educativa ed organizzativa. In questa fase vengono identificati i determinanti che devono essere modificati per iniziare a sostenere il processo di cambiamento comportamentale ed ambientale: essi diventeranno i bersagli o meglio gli obiettivi a breve termine dell’intervento. Nella fase sono identificate tre categorie di determinanti che influiscono sul comportamento individuale o collettivo, ciascuna delle quali esercita un diverso tipo di influenza:

Fattori predisponenti: precedono l’assunzione di un comportamento e forniscono l’impulso iniziale e la motivazione che sottostanno l’assunzione di un comportamento. Essi includono le conoscenze, le credenze, i valori, gli atteggiamenti, il senso di auto-efficacia ed hanno attinenza con la motivazione di un singolo individuo, di un gruppo e di una organizzazione ad agire. Rientrano per lo più nel dominio psicologico ed includono le dimensioni cognitive ed affettive del conoscere, sentire, credere, valutare e dell’avere fiducia di sé.

Fattori abilitanti: sono anch’essi antecedenti all’assunzione di un comportamento e facilitano e sostengono la motivazione che realizza l’assunzione di un comportamento e la performance di un’azione condotta da un individuo o da un’organizzazione. Essi comprendono, per esempio, la disponibilità e l’accessibilità di risorse utili alla gestione della salute di una persona o di una comunità. Includono anche le nuove abilità e competenze necessarie ad una persona, un’organizzazione o una comunità per mettere in pratica il cambiamento di un comportamento e degli ambienti di vita. Appartengono a questo ambito le dimensioni organizzative che possono condizionare un comportamento: aspetti gestionali, manageriali, aspetti operativi (professionalità e competenze, regole di funzionamento, procedure…), aspetti sociali e relazionali interni all’organizzazione in cui e con cui si interviene (scuola, ospedale, comunità…).

Determinanti rinforzanti: contribuiscono e sono di incentivo al persistere e ripetersi di un comportamento. Essi interessano il giudizio (positivo o negativo) di un determinato comportamento di un soggetto. In questa categoria vanno annoverati il supporto sociale, l’influenza dei pari, le raccomandazioni e i feed-back dei promotori dell’intervento. I determinanti rinforzanti includono anche le conseguenze fisiche di un comportamento, che possono essere distinte dal contesto sociale. Un esempio potrebbe essere il sentirsi bene (o male) dopo aver praticato dell’attività fisica. Il rinforzo del comportamento produce stili di vita che a loro volta influenzano l’ambiente circostante; infatti i rinforzi sociali, così come le immagini create dai mass media, definiscono le norme di comportamento che si trasmettono da una generazione all’altra attraverso la cultura. La cultura modella le istituzioni, che a loro volta si organizzano per soddisfare le aspettative culturali.

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Ogni comportamento può essere spiegato con il contributo complessivo dell’influenza di questi tre ordini di determinanti. Nessun comportamento o azione è riconducibile ad una sola causa, ma ogni determinante aumenta o riduce la probabilità che un’azione si verifichi, o che un comportamento venga assunto. Ogni progetto che voglia influenzare un determinato comportamento deve considerare tutte e tre le posizioni dei determinanti. Poiché non tutte le cause determinanti possono essere affrontate contemporaneamente, è necessario prendere delle decisioni su quali determinanti possono dar luogo agli obiettivi di cambiamento dell’intervento e in quale ordine. I criteri fondamentali che possono essere usati per la selezione sono l’importanza e la modificabilità. Anche questo processo deve essere possibilmente realizzato non solo con scelte tecniche e metodologiche appropriate da parte dell’operatore, ma anche con modalità partecipative tra operatori che progettano, destinatari dell’intervento e promotori e sostenitori del progetto. Diagnosi amministrativa e politica. È la fase di valutazione delle capacità politiche, amministrative e organizzative possedute e necessarie per la realizzazione dell’intervento. Andranno censiti i vincoli e le risorse, i tempi e le capacità necessarie. Le risorse considerate come fondamentali sono: il tempo, il personale (scelto attraverso un attento esame delle capacità, e delle abilità di ciascuno, in riferimento al tipo di intervento da svolgere), il budget (riguardante tutti i costi da affrontare, per l’acquisto di materiali, l’affitto di locali o il salario del personale). È importante identificare, in questa fase, anche il setting nel quale l’attività di promozione alla salute si svolgerà, conseguentemente esso imporrà l’uso di determinati metodi e strumenti a seconda delle caratteristiche presentate (Green, Kreuter, 1999). Uno degli aspetti più innovativi del modello di progettazione Precede-Proceed è che l’operatore che progetta è continuamente richiamato a riflettere sulla sua pratica, ricercando in maniera sistematica e metodologica il senso e l’orizzonte del suo agire. Nel modello la valutazione viene divisa in tre livelli, ognuno dei quali si occupa di valutare una data parte del programma. Valutazione dell’implementazione del processo. Per il primo livello è stata designata la valutazione di processo, proprio perché le osservazioni sul processo del programma da svolgere sono le prime ad essere disponibili. Infatti riuscendo ad individuare i problemi nella fase d’implementazione del programma, si possono fare degli appositi aggiustamenti prima che sia troppo tardi; inoltre è possibile la sperimentazione di nuovi metodi o tecniche che s’integrano con le caratteristiche del programma e delle persone che vi parteciperanno. Valutazione d’impatto. Il secondo livello è dedicato alla valutazione d’impatto, che analizza e valuta gli effetti immediati del programma (o specifici aspetti di esso), sui comportamenti target, i fattori predisponenti, facilitanti e rinforzanti che li determinano, e sui fattori ambientali rilevanti; si riesce così a capire come nelle fasi 3 e 4 del Precede sia importante porre degli obbiettivi il più chiari e specifici possibile, dai quali poi se ne trarranno le basi per questo tipo di valutazione.

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Valutazione del risultato. Questo rappresenta il terzo e ultimo livello di valutazione, che ha come oggetto d’interesse lo stato di salute e gli indicatori della qualità della vita, individuati nelle prime fasi del processo di pianificazione. La possibilità d’individuare cambiamenti nelle variabili relative all’impatto o ai risultati dipende dalla specificità degli standard, dalla precisione della loro misurazione, dalla grandezza dell’effetto, dalle dimensioni della popolazione sulla quale sono effettuate le misurazioni. Fonte: Verso un modello di valutazione: il modello Procede/Procede – Claudio Tortone