Modalità Competitive e Relazioni Interpersonali: Ipercompetitività e Bullismo - Forum di Assisi...

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Modalità Competitive e Relazioni Interpersonali in Adolescenza: Ipercompetitività e Bullismo Maisano M. E. - Scuola Cognitiva di Firenze Tassi F. - Università degli Studi di Firenze Mori S. - Scuola Cognitiva di Firenze VI Forum sulla Formazione in Psicoterapia 16-18 Ottobre 2015 - Assisi

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Modalità Competitive e Relazioni Interpersonali in Adolescenza: Ipercompetitività e Bullismo

Maisano M. E. - Scuola Cognitiva di Firenze Tassi F. - Università degli Studi di Firenze

Mori S. - Scuola Cognitiva di Firenze

VI Forum sulla Formazione in Psicoterapia16-18 Ottobre 2015 - Assisi

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PRESENTAZIONE

Con questo studio si tenta di esplorare un particolare aspetto della competizione

Punto di partenza, la constatazione dell’esistenza di diverse analogie tra le caratteristiche di personalità e comportamentali degli individui ipercompetitivi e quelle dei cosiddetti bulli

Il comportamento del’individuo Ipercompetitivo è caratterizzato da desiderio di vincere sull’avversario a qualsiasi costo, brama di potere, desiderio di dominare, manipolatività, assenza di empatia, dogmatismo, narcisismo e nevroticismo

Anche l’individuo Bullo presenta molti dei medesimi tratti di personalità e comportamentali: l’aggressività, il bisogno di dominare gli altri, la mancanza di empatia e la manipolatività

Ci si è perciò proposti di verificare l’esistenza di una correlazione positiva e statisticamente significativa tra ipercompetitività e bullismo, ipotizzando che una forte carica competitiva possa contribuire all’acquisizione ed al rafforzamento di caratteristiche di personalità negative

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L’EVOLUZIONE DELLA RICERCA SULLA COMPETIZIONE Quello della competizione é un campo d’indagine che va ad

esplorare l’uomo nella sua natura di individuo sociale, programmato per vivere insieme ai suoi simili (Fonzi,1991)

Una prima concettualizzazione della competizione si ha con la Teoria del Confronto Sociale di Festinger

(1954): gli individui acquisiscono la conoscenza di sé e la

consapevolezza di se stessi attraverso il confrontarsi con gli altri nell’ambito di tutti i

contesti sociali

Inizialmente utilizzato un modello di tipo unidimensionale: la competizione

in contrapposizione con la cooperazione

Limite: nessuna distinzione tra competizione “sana” e quella dalle implicazioni negative

Ulteriore evoluzione nello studio della competizione con l’adozione di un modello multidimensionale:

1. Ipercompetizione: desiderio di raggiungere ad ogni costo un determinato obiettivo o risultato, anche a spese degli altri, per assicurarsi in esclusiva le risorse, la vittoria o il conseguimento di una posizione di potere

2. Competizione Evolutiva: capacità di risolvere il compito e di migliorare la propria performance, obiettivo il

raggiungimento della competenza ed il miglioramento di se stessi

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LA COMPETIZIONE NELLE RELAZIONI

INTERPERSONALI

La competizione è una modalità di relazionarsi con gli altri che esercita un’influenza determinante in tutte le tipologie di relazioni interpersonali e di contesti sociali

L’ipercompetitività e la competitività evolutiva incidono diversamente nei vari ambiti della vita sociale (famiglia, scuola, relazioni sentimentali, sport, lavoro) e nella personalità dell’essere umano

Competizione tra i Pari a Scuola

La competizione evolutiva ha funzione incentivante della motivazione intrinseca dei ragazzi e di sviluppo e miglioramento delle abilità personali

L’ipercompetitività può provocare la distruzione della motivazione negli studenti con livelli di rendimento scolastico medi o bassi

Competizione e Relazioni Sentimentali Gli individui ipercompetitivi hanno relazioni sentimentali molto problematiche e conflittuali: sono molto gelosi, incapaci di empatia, hanno intenso bisogno di dimostrarsi superiori all’altro, sottomettendolo ed umiliandolo e spesso facendolo oggetto di comportamenti sessuali offensivi e violenti

Competizione e Pratica Sportiva

La competizione evolutiva si esprime attraverso la presenza di un obiettivo da raggiungere e di regole comuni, che consentono di effettuare delle valutazioni riguardo al livello di prestazioni raggiunto dal soggetto e dalla squadra

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Motivazioni che spingono alla pratica

sportiva: divertimento, acquisizione di competenze, forma fisica e affiliazione; l’orientamento é centrato sul compito

L’ipercompetizione é caratterizzata dal desiderio di battere l’avversario e di primeggiare e ha un orientamento centrato esclusivamente sul risultato, con forte perdita di autostima in caso di insuccesso

Competizione e Tratti di Personalità

I soggetti ipercompetitivi presentano caratteristiche di personalità

negative, indicative di una condizione di salute non ottimale, sia dal punto di vista fisico che psicologico: nevroticismo, bassa autostima, narcisismo (principalmente nella forma covert), machiavellismo, dogmatismo, aggressività ed esibizionismo, relazioni sociali instabili ed estremamente conflittuali

Il bullismo (dall’inglese bullying) é una forma di disagio socio-relazionale costituito da una gamma di comportamenti

non confinabile in ambiti e contesti sociali di marginalità e di disagio socioeconomico,ma che attraversa ogni ambiente e ceto sociale

Dan Olweus (1996), definisce il bullismo come “una violenza fisica, verbale o

psicologica ripetuta, che si protrae nel tempo, con uno squilibrio tra vittima e carnefice

Il bullo sceglie la sua vittima, di solito più debole sia fisicamente che psicologicamente,

e la perseguita, con conseguenze devastanti nel tempo

IL BULLISMO

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Aggressività nei confronti dell’avversario

Bisogno di vincere a tutti i costi

Bisogno di battere l’avversario

Scarsa autostima

Scarsa capacità di elaborare l’insuccesso

Manipolatività

Scarsa empatia

Eccessivo individualismo

Aggressività verso i pari e verso gli adulti

Impulsività

Bisogno di dominare gli altri

Scarsa autostima

Bassa tolleranza della frustrazione

Desiderio di infliggere dolore ad altri

Scarsa empatia verso le sue vittime

Incapacità di stabilire corrette relazioni di

attaccamento

L’ IPERCOMPETITIVO Il BULLO

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Questo studio indaga la possibile esistenza di una correlazione statisticamente significativa tra ipercompetizione e bullismo in un campione di adolescenti italiani

Spunto: la constatazione della presenza di tratti comportamentali simili tra individui ipercompetitivi e bulli

OBIETTIVI

1. Verificare l’esistenza di una correlazione statisticamente significativa tra ipercompetitività e bullismo

2. Indagare se i risultati siano analoghi anche nella correlazione tra quelli che i soggetti ritengono siano gli atteggiamenti dei pari, degli insegnanti e dei genitori verso la competizione ed il bullismo

CAMPIONE

Campione di studenti frequentanti i primi tre anni di scuole superiori di più indirizzi situate nei dintorni di Lucca. Del campione iniziale di 1290 soggetti sono stati selezionati solo coloro che avevano risposto ai questionari interamente e nel modo corretto

Campione finale di 1011 studenti suddivisi in 583 maschi e 428 femmine . I questionari sono stati somministrati ai soggetti in forma collettiva

STUDIO CORRELAZIONALE ESPLORATIVO: MODALITA’ COMPETITIVE E BULLISMO

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Per la misurazione degli stili competitivi è stato utilizzato un questionario di autovalutazione suddiviso in due parti:

1. la traduzione italiana degli strumenti creati da Ryckman per misurare l’Ipercompetizione (HCA, 1990) e la Competizione Evolutiva (PDCA, 1996). 41 item complessivi. Per le risposte scala Likert a 5 punti con affermazioni che vanno da 1 (mai vero) a 5 (sempre vero)

2. lo strumento di Tassi e Schneider (1997) per misurare la percezione che il soggetto ha degli atteggiamenti degli altri (pari, insegnanti, genitori) riguardo alla competizione centrata sull’altro e alla competizione centrata sul compito

Per l’autovalutazione dello status di bullo, versione italiana (Menesini, Giannetti, 1997) del questionario di autovalutazione delle prepotenze di Olweus (1993). Una sola domanda, scala Likert a 5 punti per le risposte

STRUMENTI

Tabella 1 Coefficienti di Correlazione tra ipercompetizione autovalutata e bullismo e tra competizione evolutiva autovalutata e bullismo ** p < .01

Correlazione lineare positiva significativa (r = .235 p < .01) tra i punteggi relativi all’ipercompetizione autovalutata e quelli degli indicatori di bullismo

Correlazione positiva anche tra i valori della competizione evolutiva e gli indicatori relativi al bullismo, ma poco significativa

RISULTATI

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Tabella .3 Coefficienti di correlazione tra competizione centrata sull’altro e competizione centrata sul compito stimate per gli adulti e bullismo ** p < .01

Tabella 5 Coefficienti di Correlazione tra ipercompetizione autovalutata e bullismo e tra competizione evolutiva autovalutata e bullismo - femmine ** p < .01

Tabella 4 Coefficienti di Correlazione tra ipercompetizione autovalutata e bullismo e tra competizione evolutiva autovalutata e bullismo - maschi ** p < .01

Tabella 2 Coefficienti di correlazione tra competizione centrata sull’altro e competizione centrata sul compito stimate per i pari e bullismo ** p < .01

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Tabella 6 Coefficienti di correlazione tra competizione centrata sull’altro e competizione centrata sul compito stimate per i pari e bullismo - maschi ** p < .01 * p < .05

Tabella 7 Coefficienti di correlazione tra competizione centrata sull’altro e competizione centrata sul compito stimate per i pari e bullismo - femmine ** p < .01

Tabella 8 Coefficienti di correlazione tra competizione centrata sull’altro e competizione centrata sul compito stimate per gli adulti e bullismo - maschi ** p < .01

Tabella 9 Coefficienti di correlazione tra competizione centrata sull’altro e competizione centrata sul compito stimate per gli adulti e bullismo - femmine ** p < .01

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I risultati emersi da questa ricerca hanno confermato l’esistenza e la significatività della correlazione tra ipercompetizione e bullismo. Trattandosi di una correlazione, non si tratta di una relazione di causa-effetto, bensì di una qualche forma di influenza tra questi due stili comportamentali, la cui natura andrebbe approfondita attraverso ricerche più mirate.

La correlazione tra bullismo e competizione evolutiva, invece, è risultata non significativa come ci si attendeva, ma non negativa come sarebbe stato logico supporre. Una possibile spiegazione: anche laddove si compete per cercare di migliorare se stessi e la propria performance, si può non essere del tutto immuni dall’istinto a prevalere sull’avversario per vincere, anche a costo di qualche piccola prepotenza

CONCLUSIONI I risultati della seconda parte del questionario, sembrerebbero confermare che competere per superare l’avversario e vincere, non necessariamente costituisce una modalità competitiva “insana” lo é solo allorché diventa desiderio di sopraffare l’altro fine a se stesso, al punto da degenerare nella scorrettezza o nella prepotenza

La mancanza di correlazione tra bullismo e atteggiamenti dei pari e degli adulti stimati dai soggetti, indica che a livello sociale si è consapevoli che la competizione esasperata non debba essere considerata un atteggiamento positivo e apprezzabile

In situazioni in cui si mette a confronto con gli altri, però, l’individuo ipercompetitivo finisce per manifestare il proprio bisogno di competere cercando di sopraffare l’avversario e questo atteggiamento può “degenerare” in vere e proprie prepotenze

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La suddivisione del campione in base al genere ha prodotto punteggi sostanzialmente in linea con quelli rilevati sulla totalità del campione

Anche per i due sottocampioni maschi e femmine l’unica correlazione statisticamente significativa è stata quella tra ipercompetizione autovalutata e bullismo

L’aver ottenuto i medesimi risultati anche nel sottogruppo delle femmine, dimostrerebbe la correttezza di quanto sostenuto dalla letteratura più recente, cioè che le femmine non siano meno competitive dei maschi.

La suddivisione del campione in base al genere ha prodotto punteggi sostanzialmente in linea con quelli rilevati sulla totalità del campione

Anche per i due sottocampioni maschi e femmine l’unica correlazione statisticamente significativa è stata quella tra ipercompetizione autovalutata e bullismo

L’aver ottenuto i medesimi risultati anche nel sottogruppo delle femmine, dimostrerebbe la correttezza di quanto sostenuto dalla letteratura più recente, cioè che le femmine non siano meno competitive dei maschi.

CONCLUSIONI (segue) APPROFONDIMENTI

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Ulteriore approfondimento meriterebbe anche la tematica delle differenze di genere in relazione alle due diverse modalità competitive, per comprenderne meglio analogie e differenze.

Lungi dal poter costituire un punto d’arrivo, questo elaborato si propone piuttosto come punto d’inizio nella conoscenza di una relazione complessa come quella tra modalità competitive e fenomeno del bullismo, della cui esistenza i risultati fin qui esposti ci danno conferma, ma della quale non si conoscono ancora tutte le possibili implicazioni e dinamiche