MITI DI ALUNNI MITICI… POCO “MITI” - … · nuvole,perché dicevano che così bianche erano...

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Perché i cavalli dormono in piedi La creazione di Geo secondo i Greci Perché il porcospino ha gli aculei Gli artisti del cielo Perché esistono le stelle cadenti Come nasce l’arcobaleno Com’è nata la terra Come nacque il fuoco La storia del gambero Perché la zebra è bianca e nera Perché i cinesi hanno gli occhi a mandorla Perché la tartaruga ha il guscio Perché ci sono i temporali Perché le nuvole sono bianche Perché al tramonto il sole diventa rosso Perché la giraffa ha il collo lungo Perché le zebre hanno le strisce Arcobaleno L’origine della pioggia MITI DI ALUNNI MITICI… POCO “MITI” Classe 1^G S.m.s. “O.Focherini” anno scolastico 2007/2008

Transcript of MITI DI ALUNNI MITICI… POCO “MITI” - … · nuvole,perché dicevano che così bianche erano...

Perché i cavalli

dormono in piedi

La creazione di

Geo secondo i

Greci Perché il

porcospino ha

gli aculei

Gli artisti

del cielo

Perché esistono

le stelle cadenti

Come nasce

l’arcobaleno

Com’è nata

la terra

Come nacque

il fuoco

La storia

del

gambero

Perché la

zebra è

bianca e nera

Perché i cinesi

hanno gli occhi a

mandorla

Perché la

tartaruga ha il

guscio

Perché ci sono i

temporali

Perché le nuvole

sono bianche

Perché al tramonto il

sole diventa rosso

Perché la giraffa

ha il collo lungo

Perché le zebre

hanno le strisce

Arcobaleno

L’origine della

pioggia

MITI DI ALUNNI MITICI… POCO “MITI” Classe 1^G

S.m.s. “O.Focherini” anno scolastico 2007/2008

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A caccia di… parole mitche! Molti sono i modi di dire che dalla mitologia greca sono arrivati alla lingua italiana, spesso attraverso la figura retorica dell’antonomasia, che consiste nell’attribuire il nome di un personaggio famoso a chi possiede la virtù principale di quello stesso personaggio. Proviamo a rintracciare alcuni di questi modi di dire, per portare alla luce quei miti che li originano. Adone era un giovane dall’insuperata bellezza e dare dell’adone a qualcuno significa fargli un grande complimento per la sua bellezza. Ugualmente gradevole è un paragone con Venere, la dea della bellezza. Definire giunonica una signora è, invece, espressione a metà strada fra il complimento e l’invito a una dieta! Giunone era la madre per eccellenza, di conseguenza, con tutti quei figli da nutrire, era prosperosa. Dire a qualcuno che è una cassandra ha tutto un altro valore: significa attribuirgli pronostici disastrosi. Cassandra era infatti la fanciulla troiana condannata a prevedere il futuro senza che nessuno credesse mai alle sue parole. Se un uomo è troppo severo è un cerbero, come il cane a tre teste guardiano del Regno dei morti, mentre una donna brutta che non perdona forse passa per arpia, come gli esseri metà donne e metà uccelli dotati di terribili artigli. Nel mondo antico c’erano molti altri esseri strani, rimasti nei modi di dire attuali: chi va in moto fa parte della categoria dei centauri, che in realtà erano esseri umani dal tronco in su ed equini nel resto. Chi non fa mai capire che cosa pensa è come la Sfinge, un mostro che divorava i viandanti con risolvevano i suoi enigmi. La Chimera, mostro con la testa di leone e il corpo di capra, rappresenta un sogno irragiungibile. Chi con facilità sa ricavare facili guadagni può vantare il tocco di Re Mida, che trasformava in oro tutto quello che toccava, rischiando però di morire di fame. E chi si trova di fronte a un probabile pericolo, ha sulla testa la spada di Damocle, quella che Dionigi, tiranno di Siracusa, gli fece pendere sul capo, tenuta da una crine di cavallo, per significare quanto pericolosa e precaria fosse la condizione di chi detiene il potere. Chi ha davanti a sé un grande e lungo lavoro da fare, dall’esito incerto, spesso inutile, deve fare la fatica di Sisifo che continua a spingere un masso in cima a una salita per poi vederlo scivolare di nuovo a valle.

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Chi invece deve superare molti ostacoli, affronterà le dodici fatiche di Ercole come l’eroe greco e dopo tutti questi sforzi potrà riposare tra le braccia di Morfeo, il dio del sonno. Se invece non vuoi affrontare pericoli, puoi fuggire, magari sospinto da un’energia che non inquina, cioè da quella eolica, da Eolo, il dio dei venti. Attento a non perderti in un dedalo: Dedalo, l’architetto che ebbe il compito di progettare il Labirinto per il mostruoso Minotauro, ha dato il nome a tutto ciò che è intricato e senza uscita. Per trovare la strada, poi, ci vorrebbe il filo d’Arianna,che la figlia del re cretese Minosse usò come stratagemma per aiutare l’eroe Perseo. Quando sfogli il tuo atlante, lo sai che prende il nome dal Titano che sosteneva la volta celeste? In conclusione La mitologia greca ha prodotto simboli ed espressioni infinite, trovando il suo “prolungamento” nell’Iliade e nell’Odissea ( quest’ultimo termine indica tra l’altro una serie di disavventure senza fine). La tela di Penelope,il tallone d’Achille, il cavallo di Troia sono alcune delle immagini tratte da quei poemi che usiamo ancora oggi per rendere più efficaci i nostri discorsi.

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ARCOBALENO All’ epoca degli antichi Greci, viveva in un villaggio un bambino di nome Fidia che era buono e gentile con tutti. Egli amava dipingere, ma i suoi genitori erano molto contrari a questa inclinazione, perchè avrebbero voluto che il loro figlio diventasse un famoso oratore. Continuavano a punirlo dicendogli : “Smettila di dipingere,o sarà peggio per te!”, ma lui ignorandoli, continuava ininterrottamente a disegnare dalla mattina alla sera. Dipingeva ovunque, sui muri e sulle pareti della casa. Passarono gli anni e Fidia era diventato un ragazzo, quando i suoi genitori gli chiesero:”Cosa vuoi fare da grande?” Fidia pieno di gioia rispose loro: ”Il pittore!”. Il padre lo ammonì dicendo:”Se vuoi fare il pittore, vattene da questa casa, perchè noi non siamo d’accordo!”. Fidia se ne andò via di casa pensando:”Perché mi fanno questo, cosa ho fatto di male?” Camminò fino a perdersi e intanto giunse la notte. Il giovane, stanco morto, vide una capanna in lontananza, la raggiunse e pensando che fosse abbandonata, ci entrò: era brutta e priva di colore. Fidia, sentendosi a disagio, dipinse la capanna di tanti colori: il rosso,il giallo,l’arancio, il blu, il viola e l’azzurro. A fine lavoro pensò:”Ora sì che è presentabile”. A notte fonda, mentre Fidia dormiva, si sentì male e non avendo nessun aiuto, morì. I genitori pentiti per averlo cacciato di casa, andarono a cercarlo e con dolore lo trovarono morto nella capanna. Presero il corpo del figlio, lo seppellirono e cominciarono a piangere. Un attimo dopo cominciò a piovere: anche il cielo piangeva per lo sfortunato ragazzo. Il ragazzo, vedendo dal cielo i genitori afflitti, pensò a come consolarli e cominciò a dipingere il cielo dei suoi colori preferiti. Ad un tratto spuntò il sole insieme ad un arco colorato.

I genitori videro l’arco colorato e capirono che era un dipinto di Fidia.Si fecero forza e tornarono a casa, rincuorati dall’idea che il figlio si fosse ricordato di loro. Così da questo dono del cielo, ebbe origine l’arcobaleno. Davide e Fabio

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L’ARCOBALENO

Molto tempo fa, in un’ isoletta del nord Europa abitava un ragazzo di nome Filippo. Egli era poco rispettoso degli dei:non offriva mai loro dei doni,talvolta si faceva beffe di loro,non pregava mai e per questo motivo suo padre era costretto a

rimproverarlo spesso:”Figlio,sono molto scontento del tuo comportamento perchè a causa di questo verrai punito dagli dei!”. Ma lui non ascoltava le parole del padre. I rimproveri continuarono per molto tempo,ma senza avere successo,fino a quando gli dei si arrabbiarono e l’ira di Zeus si scatenò sul

giovane. Sulla terra cominciarono a scendere delle goccioline e dei fulmini che devastarono l’intero villaggio. il caos era ovunque. La devastazione continuò fino a quando il giovane Filippo si convinse di essere la causa di questa furia:”Oh! Zeus ti supplico. Abbi pietà di me e del mio villaggio,ti prometto che diventerò un tuo fedele servitore e non ti farò mancare offerte e preghiere!”. La pioggia continuò perchè a Zeus non convincevano le parole di Filippo. Filippo,allora si inginocchiò e cominciò a pregare ininterrottamente fino a quando Zeus,convinto della sua buona fede fece smettere di piovere. Allora il padre degli dei scagliò sette fasci di colori diversi che illuminarono il villaggio e annunciarono la fine della tempesta. I sette colori formarono un bellissimo arco segno di felicità e di pace tra uomini e dei. E da allora, tutte le volte che smette di piovere spunta l’arcobaleno.

Samantha, Martina, Sara

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GLI ARTISTI DEL CIELO

Molto, ma molto tempo fa ,su di una nuvoletta c' erano sette angioletti che dipingevano allegramente le nuvole,perché dicevano che così bianche erano troppo tristi. Le nuvole alla fine del lavoro erano davvero belle e tutte colorate. Un giorno Baleno ,l' angioletto più piccolo e anche il più pasticcione, fece cadere per sbaglio un po' di pittura rossa sulla terra abitata dagli uomini. Si affacciò e vide che proprio sotto di lui, si era formato un arco rosso come il fuoco. Gli sembrò un bel gioco , allora chiamò l'amico Mili e gli spiegò cosa doveva fare. Mili trovò l' idea originale e

anche lui fece cadere un barattolo di vernice gialla. Subito sotto l'arco rosso se ne formò un altro giallo. I due angioletti allora andarono a chiamare gli altri angioletti e uno alla volta , lanciarono un barattolo di vernice, tutti di colori diversi. Alla fine, soddisfatti del loro lavoro,guardarono giù e videro un enorme arco fatto di sette colori. Il rosso,l'arancione,il giallo,il verde,l'indaco,il blu e il violetto. Da allora , quando c'è la pioggia l'acqua lava via il colore e gli angioletti del cielo diventano tristi , ma quando torna il sole, gli angioletti sono contenti e dipingono nuovamente quello che noi chiamiamo oggi arcobaleno , dal nome del suo angioletto ideatore.

Maddalena e Carla

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COME É NATA LA TERRA? In principio non c' era niente. Solo grosse pietre vagavano nello spazio e su una di queste si ergeva il monte Olimpo con i suoi abitanti. Al centro di questi massi c'era un uovo sospeso nello spazio, ma non un piccolo uovo, uno molto grande che conteneva un gigante, Panaku. Zeus stanco di esser solo, cercava di trasformare l' uovo in un pianeta che avrebbe chiamato Terra e il gigante in esseri che avrebbero preso il nome di uomini. Tentò e ritentò, ma era inutile, perchè i suoi poteri non bastavano. Un giorno un grosso masso urtò l' uovo che andò a finire contro altri massi. Il gigante, svegliato da questo grande rumore ruppe l' uovo, cosi' che il pezzo più leggero salì in alto e formò il cielo, mentre il pezzo più pesante scese e formò la Terra. Panaku, rimase stupito da questi massi che vagavano da soli. Per paura che l' uovo si richiudesse da un momento all’ altro, spingeva con la testa il cielo e con i piedi la Terra. Dopo tanto tempo, il gigante morì e Zeus trasformò il suo respiro in vento e i suoi occhi nel sole e nella luna. La sua tonante voce in fulmini saette e tuoni, i suoi denti divennero le stelle del cielo. Infine le sue membra divennero nuovi corpi per gli uomini.

Martina e Samanta

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COME NASCE IL FUOCO Molto tempo fa, al Polo Nord, c’era un villaggio dove la gente moriva di continuo a causa del freddo eccessivo. Un giorno un bambino di nome Ercole si allontanò dal villaggio per cercare una soluzione al problema e per salvare vite umane. Camminò per giorni e giorni senza trovare nulla. Al settimo giorno di cammino, si sentiva ormai perduto quando si appoggiò ad un albero e da questo scivolò una pietra che cadde proprio sopra a un’altra pietra e da quello scontro casuale ebbe origine una scintilla rossa. Ercole stupito, ci provò a mettere le mani sopra e provò una sensazione di caldo. Il ragazzo vedendo che quella scintilla rossa si espandeva su un mucchio di foglie secche la chiamò “fuoco”. Il ragazzo mise dentro al suo zainetto tutte le pietre che trovava in giro e tornò tutto contento al villaggio. Arrivato al villaggio, mostrò a tutti come era formidabile ottenere il fuoco per riscaldarsi. Tutti ringraziarono il giovane per la sua scoperta e dal quel giorno le vittime di quel villaggio diminuirono notevolmente.

Davide

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LA CREAZIONE DI GEO SECONDO I GRECI Tanti e tanti anni fa, tutti gli déi desideravano qualcuno su cui comandare, allora il grande Zeus decise di creare la Terra e quanto contiene. Gli déi, con i loro poteri staccarono un pezzo dal monte Olimpo e con esso crearono la Terra. Poseidone creò mari, laghi e fiumi. Contento fu della sua opera e si addormentò. Persefone creò piante e alberi. Contenta fu della sua opera e si riposò. Apollo creò il sole, e regolava il momento in cui farlo apparire. Contento fu della sua opera e si addormentò. Zeus, ignaro sul da farsi, pensò di creare degli esseri mortali a sua immagine: gli uomini. Insieme all’uomo creò gli animali in modo che gli uomini potessero comandare su di essi. Afrodite creò l’amore ed Ares, invece, creò la guerra e l’odio sulla terra. Ade, per punire i mortali, creò il mondo degli inferi dove accoglierli alla morte.

La creazione era stata ultimata e tutti gli dei, soddisfatti della loro opera, si ritrovarono sul monte Olimpo e vegliare sugli uomini affinché rispettassero la Terra e quanto contiene.

Rosario & Manuel

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LA STORIA DEL GAMBERO Tanto tempo fa, il gambero voleva sempre arrivare primo fra tutti gli animali marini, solo per il gusto di sparlare e darsi delle arie. Il gambero raccontava sempre delle brutte cose su Nettuno, il dio del mare, Ma un giorno Nettuno se ne accorse ed allora decise di dargli una lezione. La punizione consisteva nel farlo camminare all’indietro. Il povero gambero andava avanti e indietro come un pazzo, finché un giorno arrivò davanti al castello di Nettuno e scoprì chi gli aveva dato la punizione. Il gambero entrò, trovò il dio marino e lo supplicò: “ Ti prego, fammi smettere di camminare all’indietro!”. Tuonò il potente dio: “Tu hai smesso di parlare male di me?” Rispose il gambero impaurito: “No, ma sono pentito e non lo farò più .” Nettuno rispose arrabbiato: “Ormai è finito il tuo tempo gambero! D’ora in poi camminerai così per il male che hai fatto e tutti gli animali marini sapranno della tua maledizione .” Il povero gambero si allontanò e da allora continua a camminare all’ indietro per l’ eternità.

Hana e Jessica.

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PERCHE’ AL TRAMONTO IL SOLE DIVENTA ROSSO

Tanto tempo fa Zeus aveva deciso che ad un certo orario,il Sole doveva “nascondersi” e cedere il suo posto al buio ed alla Luna. Un giorno mentre il Sole scompariva lentamente, Giove e Marte ,due pianeti dispettosi, cominciarono a deriderlo con queste parole : “Che fifone che sei, perchè ti nascondi?”. Il Sole non seppe cosa rispondergli, ma si vergognò moltissimo per quelle parole e così pian piano diventò tutto rosso. Da quel giorno, ogni volta che il Sole si deve nascondere ed i pianeti si prendono gioco di lui, diventa rosso e scompare dietro i monti lasciando il posto alla Luna e alle sue amiche stelle. Sara, Carla, Giulia.

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L'ORIGINE DELLA PIOGGIA

Nell’ antichità ogni popolo della Terra adorava il Sole. Il Sole era molto famoso e per sfoggiare la sua bellezza al meglio, si circondava delle nuvole più belle e più bianche. Esisteva però un gruppo di nuvole gelose che tutte le volte che vedevano il sole con le nuvole prescelte, facevano dispetti, cercando di metterlo in imbarazzo. Dopo un po’, il sole, stanco di queste impertinenti, decise di cacciarle dal suo regno, spedendole direttamente nel regno della notte. Le nuvole cacciate ,cominciarono a piangere per la grave offesa e cercando di trattenere le lacrime, le accumulavano sempre più. Qualche anno dopo, le nuvole esiliate, tornarono nel regno del Sole, e una volta trovatolo, gli dissero:”Tu ci hai esiliate, quindi noi isoleremo te!” E così fu. Le nuvole coprirono il Sole oscurandolo e dissero:”I raggi solari donano felicità,ma l’acqua che cade dal cielo no”. Così liberarono tutta l’acqua accumulata, facendola cadere sulla Terra. Il popolo guardò in alto ed iniziò ad essere triste, scontento e provò tristezza. Così da allora, ogni volta che le nuvole vogliono vendicarsi del torto subito, si verifica quel fenomeno chiamato pioggia.

Fabio

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PERCHÈ LA TARTARUGA HA IL GUSCIO C’era una volta una tartaruga che andava lenta lenta a causa del suo guscio pesante e perciò veniva sempre derisa da tutti. Un giorno, avvilita, andò da Zeus e gli disse : “ Zeus, hai un rimedio per farmi andare più veloce? Perchè i miei compagni mi prendono in giro a causa della mia lentezza “. Zeus le rispose:

“ Certo che ho un rimedio, però devi superare una prova”. La tartaruga acconsenti e chiese: “Quale?” Zeus le rispose: “Devi andare a prendere l’acqua nel fiume dove bevono i falchi “. La tartaruga andò al fiume e prese l’acqua, ma un gruppo di falchi la attaccò e lei si rifugio nel suo

guscio. Quando questi se ne andarono, lei andò da Zeus che le tolse il guscio. Tutta felice corse verso casa, ma dopo un po’ arrivo un falco che voleva aggredirla, per fortuna c’era un buco nel quale poté nascondersi finchè il falco non se ne andò. Allora l’animale pentito tornò da Zeus e gli chiese “Zeus ti supplico ridammi il mio guscio” ma Zeus le rispose: “ Ti accontento, ma ricorda: “E’ meglio andare lenti e vivere a lungo che vivere veloci e morire in fretta”

Alessio, Youssef e Junaid

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PERCHE’ I CINESI HANNO GLI OCCHI A MANDORLA

Tanto e tanto tempo fa, i Cinesi sottomettevano tutti i popoli confinanti e li riducevano in schiavitù. Un giorno i popoli sottomessi decisero di vendicarsi. Di notte entrarono nelle case dei nemici e frugarono dappertutto. Ricordando i dolori patiti, decisero di legare le mani ai cinesi e mettere delle mollette alle estremità degli occhi. I Cinesi compresero che non era giusto quello che avevano fatto e se ne pentirono. Gli slegarono quindi le mani e tolsero le mollette, ma si accorsero che gli occhi avevano una strana forma allungata e non erano più come prima. Ecco perchè i Cinesi hanno gli occhi a mandorla.

Rosario & Manuel

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PERCHE’ LA GIRAFFA HA IL COLLO LUNGO Tanto tempo fa, nella savana, viveva fra tutti gli animali la giraffa. La giraffa era l’animale più basso di tutta la savana e per questo le dicevano: “Ma tu non cresci mai?” E la giraffa rispondeva amareggiata: “Non é mica colpa mia se ho le zampe corte” E se ne andava via sempre più triste. Il giorno dopo volle andare a mangiare qualche foglia per colazione. Incominciò a mangiarne, ma solo quelle a cui arrivava. Allora un animale le disse: “Mangia quelle in alto, sono migliori!”. La giraffa provò a mangiare le foglie in alto, ma non ci arrivava, perciò decise di andare da Zeus a chiedergli di farla crescere. L’indomani partì e quando fu arrivata al suo cospetto gli chiese: “Zeus potresti farmi crescere un po’?” Allora Zeus rispose: “Non ti preoccupare, ti aiuterò. Torna a casa e domani saprai come”. La giraffa tutta contenta se ne tornò a casa a giocare fino a sera. Quando si svegliò, uscì a mangiare ed incontrò l’animale del giorno precedente che la fissava con un’espressione incredula. “Avrai le zampe corte,ma con quel collo lungo sei altissima e riuscirai a raggiungere le foglie piu’ in alto”. Allora la giraffa felice, ringraziò segretamente Zeus per il suo aiuto prezioso. Da allora la giraffa ha il collo lungo e riesce a cibarsi anche nelle condizioni ambientali più difficili.

Adalberto

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PERCHÉ LA TERRA GIRA INTORNO AL SOLE Molto ma molto tempo fa, all' inizio della creazione, gli dei decisero che il Sole e la Terra avrebbero girato l' uno in torno all' altro a turno e si sarebbero alternati ogni dodici ore. Per un po’ questa soluzione andò bene a tutti e due e sulla terra regnava la pace. Accadde che un giorno la Luna,durante il cambio del turno fece osservare al Sole: " Sole, come mai nonostante la tua importanza devi fare i turni per girare intorno alla Terra? Non ti sembra forse che dovresti essere tu a girare intorno alla Terra ventiquattro ore su ventiquattro?" Il Sole si convinse che in effetti la Luna aveva ragione e decise di rivolgersi a Zeus, che essendo una divinità imparziale avrebbe potuto suggerirgli una soluzione adeguata. Si recò dal padre degli dei e gli espose il suo problema: " Io credo che per risolvere il problema dovreste organizzare una gara, e poichè io sono una divinità imparziale farò da giudice." La gara consisteva nel fare mille giri intorno ad un pianeta. Chi avesse impiegato meno tempo sarebbe stato il vincitore e come premio avrebbe girato intorno all'altro per sempre. La notte prima della gara la Luna andò dal Sole:

"Senti, io voglio che tu vinca questa gara e poiché io sono molto più veloce di te mi travestirò con il tuo manto dorato e gareggerò al tuo posto così che tu possa vincere la gara." Il Sole acconsentì. Arrivato il giorno della gara, Zeus assegnò a ciascuno un pianeta: Alla Terra assegnò Giove e al Sole assegnò Marte. Cominciò la gara. La Luna travestita da Sole partì velocemente, ma era così rapida che il vestito del Sole le scivolò di dosso e Zeus si accorse dell'inganno e la bandì dalla gara. Così la Terra vinse ed è per questo che da allora è la Terra a girare intorno al Sole per l'intero dì.

Sara B. e Hana

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PERCHÉ LE NUVOLE SONO BIANCHE

Tanto tempo fa, il Sole si divertiva a creare nuovi colori: aveva creato il giallo, il verde, il nero e tanti altri. Il Sole era solito provare i nuovi colori sulle nuvole e perciò le nuvole erano tutte colorate. Un giorno il Sole volle creare un nuovo colore, ma ormai li aveva già inventati tutti e non aveva idee. Anche allora il giorno era suddiviso in alba e tramonto e il Sole non ne poteva più di tutti quei colori che si vedevano soprattutto in quei due momenti. Decise quindi di farsi consigliare dalle nuvole stesse, ma loro non avevano nessuna voglia di cancellare tutti quei colori vivaci che a loro piacevano tanto. Il Sole aspettava e ogni giorno ascoltava le sempre più bislacche idee delle nuvole, finchè una di esse di nome Bianca, ebbe un’ intuizione: decise di creare un colore che non stancasse la vista. Lavorò tutta la notte ed infine il giorno dopo lo portò al Sole che, entusiasta del nuovo colore, chiese alle nuvole di provarlo e lo chiamò bianco dal nome della sua ideatrice Esse accettarono, ma imposero una condizione: all’ alba e al tramonto volevano essere colorate. Il sole accettò e cosi’, da allora, le nuvole sono bianche tutto il giorno mentre si tingono di colori vivaci colori all’ alba e al tramonto.

Maddalena e Alessia

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PERCHE’ LE STELLE CADONO Tanto tempo fa, quando la luna era piccola, adorava giocare con le sue amiche stelle. Le spostava di qua e di là, posizionandole nel modo che più le piaceva come pedine di una immensa scacchiera celeste. Una sera,malauguratamente, le cadde una stella di mano e vide così che quel gioco era ancor più divertente del precedente. Le piaceva vedere quel luccichio nel cielo che si perdeva nell’ oscurità fino a scomparire. Da quel giorno, ancora oggi ,la luna continua a giocarci, soprattutto la notte di S. Lorenzo perchè proprio in quel giorno cade l’ anniversario di questo nuovo e divertente gioco. Alessia e Sara

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PERCHE’ LA ZEBRA E’ BIANCONERA Molti e molti anni fa, la zebra era tutta bianca e nell’ambiente in cui viveva, veniva derisa dagli altri animali che le dicevano:”Ma guarda,che colore insulso! Bianca come il latte,non fai paura a nessuno”. La zebra allora si nascondeva da tutti gli altri animali per non subire altre critiche e viveva triste,isolata da tutti. Un giorno si decise ad andare da Zeus per chiedere il suo aiuto ed arrivata al suo cospetto disse:”Zeus, padre degli dei,tutti gli animali mi prendono in giro ed io mi sono stancata di queste critiche. Tu che puoi tutto,donami un nuovo colore, affinché io possa passare inosservata” Zeus allora le rispose:”Vedrò cosa posso fare per aiutarti” L’indomani la zebra si svegliò e passeggiando nelle foresta,si accorse che nessun animale la derideva e perciò chiese con stupore:”Come mai non mi prendete in giro?” Gli animali le risposero:”Sei diversa,sei più bella con quelle righe nere”. La zebra allora tutta stupita andò a specchiarsi al ruscello e notò il cambiamento: adesso il suo manto era a righe bianche e nere. La zebra tutta felice tornò da Zeus e lo ringraziò. Questo è il motivo per cui da allora la zebra ha questo manto così curioso.

Adalberto, Giancarlo

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PERCHÈ IL PORCOSPINO HA GLI ACULEI? Tanti e tanti anni fa, agli animali del bosco piaceva giocare a calcio, ma quando giocavano, il porcospino veniva sempre preso a pedate, perchè la sua forma tondeggiante lo faceva sembrare una palla. Un giorno il porcospino, stanco di questa situazione andò da Zeus e gli disse: “Padre degli dei, sono qui a chiedere il tuo aiuto. Quando gioco a calcio i miei compagni mi prendono a pedate. Che cosa posso fare?” Zeus rispose : “Vai a casa e addormentati. Stai tranquillo perchè le tue pene avranno fine”. Il porcospino lo ringraziò, tornò a casa tutto rincuorato e fece come gli aveva ordinato Zeus. Il giorno seguente quando si svegliò, ebbe una strana sensazione. Si specchiò in una pozza d’acqua e vide che il corpo era ricoperto di spine. Stupito dalla trasformazione, ma tutto contento, raggiunse gli altri animali. Quando iniziarono a giocare a calcio, lui si difese con le spine e così nessuno lo calciò più. Da allora il porcospino ha gli aculei e naturalmente non gioca più a calcio!

Salvatore, Walter, Aniello

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PERCHE’ CI SONO I TEMPORALI Nell’antichità, gli umani avevano bisogno di mangiare e di ripararsi dal freddo allora cominciarono ad uccidere animali, tagliare alberi, disboscare foreste, costruire case e fare cose dannose per il mondo creato. Zeus infastidito ed arrabbiato di ciò, chiese agli umani di smettere, loro fecero promessa di rispettare il creato e Zeus si fidò. Dopo alcuni giorni, costruirono gli anfiteatri che costarono molta fatica agli umani e Zeus scoprì che dentro di essi gli umani si uccidevano tra di loro. Zeus si senti’ imbrogliato e scatenando la sua ira, con un centinaio di tuoni distrusse tante costruzioni. Avvertì poi gli umani, che ogni volta che gli avrebbero dissubbidito, ci sarebbero stati sempre più tuoni e fulmini. Da allora l’essere umano continua a disubbidire a Zeus, perchè non ha rispetto della Terra ed inquina sempre piu’ l’ambiente e perciò Zeus continua ad inviare temporali e sciagure sulla Terra.

Loris, Luca e Simone

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PERCHÉ LE ZEBRE HANNO LE STRISCE.

Tanto tempo fa, Dio creò la Terra, gli animali e tra loro la zebra. Essa era bellissima con il suo manto bianco e liscio, ma era troppo vanitosa, perciò si vantava sempre della sua bellezza con gli altri animali. Se incontrava una scimmia diceva: “Guardati, hai il pelo tutto arruffato e spelacchiato. Guarda me invece, che sono tutta bella con il mio manto candido e rasato”. Se vedeva poi un pesce gli diceva:’’Guardati essere del mare, non hai neanche un pelo, e sei proprio brutto, con quelle viscide squame.’’. Un bel giorno, gli animali stanchi e offesi della sua superbia, se ne andarono lasciandola a vivere sola nella savana. Allora lei si nascondeva dietro gli alberi per spiarli e poi raccontare a Dio quello che facevano, sperando che li punisse. Ma un giorno, mentre lei spiava gli animali dietro a un albero, i raggi del sole la colpirono in tutto il corpo, si abbronzò e si ritrovò a strisce bianche e nere. Quando si accorse dell’ accaduto, tutta disperata andò da Dio per chiedere il suo aiuto,ma Dio le disse:” Questa è la punizione che ti meriti per essere stata troppo vanitosa e maldicente, perciò d’ ora in avanti, tutte le zebre avranno il manto a strisce bianche e nere”.

Luca, Loris, Simone

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Questo lavoro è stato interamente realizzato dagli alunni della classe 1^G durante l’ora di compresenza lettere/informatica curata dalle prof.sse Linda Pedrazzi e Rossella Ferrari. L’argomento del “MITO” è stato scelto per l’entusiasmo dimostrato dai ragazzi per le storie epiche ascoltate in classe. A noi è piaciuto scrivere questi “MITI”, speriamo che a voi sia piaciuto leggerli.