Miti Di Origine

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Origini Il problema dell’origine del mondo,dell’origine umanità nel mondo stesso è un tema molto presente nella riflessione, nei miti, nei racconti dei popoli. Il tema presenta una problematica complessa. Una prima osservazione avverte che il racconto che propone una creazione del mondo e dell’umanità nel mondo attraverso la parola di un Entità trascendente – il racconto della creazione secondo la rivelazione del modello monoteista - si pone in una situazione “altra” rispetto i molti racconti di origini che troviamo in mitologie di popoli cosiddetti primitivi come nei miti di “religioni” organizzazioni del simbolico politeiste. Nel mito di origine del politeismo greco- un politeismo perfetto e molto importante per quanto riguarda la nostra cultura occidentale- mito raccontato nella Teogonia ,poema in esametri del poeta Esiodo (VIII a.C.) il mondo come insieme distinguibile,”viene al mondo” attraverso un sommovimento ,una “perturbazione” dell’esistente che mette in moto la differenziazione , le situazioni, gli esseri, distinguibili , i profili del mondo,gli dei,ed una prima umanità ,maschile. Il tutto è frutto di un dispiegamento di potenzialità Non c’è nessun progetto ,nessuna intelligenza o entità intelligente preesistente Questa situazione è totalmente capovolta dal racconto del Genesi ,primo libro del Pentateuco,la parte sicuramente più antica e fondante dell’Antico Testamento ,edita per la prima volta in greco alla metà del III a.C. nella città nuova ,interculturale,cosmopolita Alessandria,la città del sogno di Alessandro 1 . Secondo il racconto biblico un’Entità assoluta , trascendente,Dio, appunto Elohim Yhwe , “crea” con la sua parola ,con un atto illocutorio, tutto ciò che prima in nessun modo esisteva. E’ una enunciazione straordinaria , cronologicamente “recente”, che introduce la posizione nuova di un mondo creato,messo in esistenza , da un’entità onnipotente ed al mondo trascendente . Il tema della creazione 1 sul tema vedi tra l’altro Chirassi Colombo 2008 ( Chirassi Colombo I Alexandria Alexandros .Un progetto sognato .Incontri triestini di Filologia classica in onore di L.Casarsa 2006-7 VI pp.333-356

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Origini Il problema dell’origine del mondo,dell’origine umanità nel mondo stesso è un tema molto presente nella riflessione, nei miti, nei racconti dei popoli. Il tema presenta una problematica complessa. Una prima osservazione avverte che il racconto che propone una creazione del mondo e dell’umanità nel mondo attraverso la parola di un Entità trascendente – il racconto della creazione secondo la rivelazione del modello monoteista - si pone in una situazione “altra” rispetto i molti racconti di origini che troviamo in mitologie di popoli cosiddetti primitivi come nei miti di “religioni” organizzazioni del simbolico politeiste. Nel mito di origine del politeismo greco- un politeismo perfetto e molto importante per quanto riguarda la nostra cultura occidentale- mito raccontato nella Teogonia ,poema in esametri del poeta Esiodo (VIII a.C.) il mondo come insieme distinguibile,”viene al mondo” attraverso un sommovimento ,una “perturbazione” dell’esistente che mette in moto la differenziazione , le situazioni, gli esseri, distinguibili , i profili del mondo,gli dei,ed una prima umanità ,maschile. Il tutto è frutto di un dispiegamento di potenzialità Non c’è nessun progetto ,nessuna intelligenza o entità intelligente preesistente Questa situazione è totalmente capovolta dal racconto del Genesi ,primo libro del Pentateuco,la parte sicuramente più antica e fondante dell’Antico Testamento ,edita per la prima volta in greco alla metà del III a.C. nella città nuova ,interculturale,cosmopolita Alessandria,la città del sogno di Alessandro1. Secondo il racconto biblico un’Entità assoluta , trascendente,Dio, appunto Elohim Yhwe , “crea” con la sua parola ,con un atto illocutorio, tutto ciò che prima in nessun modo esisteva. E’ una enunciazione straordinaria , cronologicamente “recente”, che introduce la posizione nuova di un mondo creato,messo in esistenza , da un’entità onnipotente ed al mondo trascendente . Il tema della creazione

1 sul tema vedi tra l’altro Chirassi Colombo 2008 ( Chirassi Colombo I Alexandria Alexandros .Un progetto sognato .Incontri triestini di Filologia classica in onore di L.Casarsa 2006-7 VI pp.333-356

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dell’umanità nel senso allargato anche di animalità , vita vivente,costituisce un problema correlato Tenendo in evidenza questa premessa proponiamo una carrellata di esempi sul tema delle origini Iniziando arbitrariamente da lontano . Da un mondo profondamente diverso. Le Origini secondo le tradizioni tibetane I miti di origine condivisi dai popoli di una regione centro asiatica territorio di montagne e di nevi come il Tibet che comprende un vasto territorio tutto di montagna nel cuore dell’Asia diviso tra il cosiddetto Piccolo Tibet il territorio centrale – e il Grande Tibet esteso ad est confinante con la Cina è un exemplum significante . Il tema di partenza è stato scelto in maniera voluta . La storia della formazione delle tradizioni che vanno a formare la piattaforma molto complessa dell’universo simbolico tibetano è estremamente confusa. La base del modello simbolico si radica negli enunciati di un tipo particolare di buddismo ,la grande religione non deista atea che inizia il suo sviluppo nel subcontinente indiano probabilmente a partire dal VI secolo a.C. Il modello buddista si sovrappone in Tibet ad un fondo di credenze autoctono dato dal cosiddetto Bon po ,un modello di organizzazione del simbolico neppure politeistico. Pur rimanendo ben individuabili matrice buddista e matrice Bon po convergono nella formulazione in Tibet di una comune immagine del mondo che ha una precisa autonomia Per capire il mondo non è importante conoscere l’origine ma piuttosto la struttura. Il mondo,il cosmo, è diviso verticalmente su tre ordini occupati da esseri demonici nel senso greco di daimones,esseri potenti in maniera diversa In alto Lha gli dei bianchi in basso i serpenti neroblu ,i Klu

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al centro i Gyan i geni rossi delle montagne ,i Bisan i geni gialli delle rocce e gli uomini. I tre piani comunicano attraverso un simbolismo ascensionale dato dal palo inteso qui come “albero cosmico” , elemento verticale ascensionale investito dello stesso valore riservato anche alla montagna Questo sistema verticalizzato che è “indigeno” ha il suo corrispettivo vicino rappresentato dalla montagna al centro del mondo –Meru- fiancheggiata dai quattro continenti e guardata da demoni guardiani in corrispondenza dei 4 punti cardinali che appartiene all’immaginario induista. Altro elemento che ha influenzato anche a prescindere dal buddismo la visione tibetana del mondo L’influenza del buddismo indiano è molto forte . A cominciare dalla forte “umanizzazione” degli Esseri extraumani che sono potenti ma non necessariamente dei anche se vi sono modelli deisti Il Bon –po non è politeista ma in qualche modo il buddismo tibetano ha i suoi dei.Da notare l’importanza che assume il primo antenato come re e la sua discendenza , albero genealogico. Gli “dei” Iha esseri potenti che sono “da sempre” danno origine alla prima dinastia reale. Amano incarnarsi. Un “primo dio” scende –si incarna- e da origine ad una dinastia regale annullando almeno per i re la distanza umano –divino. Il concetto del tempo è particolarmente importante per capire i meccanismi della concezione della vita del buddismo tibetano. Anche il tempo che fluisce attraverso la dinamica dei cicli cosmici assume una verticalizzazione che si costruisce nella storia . I miti di origine finiscono sempre con il riferirsi all’origine dei principali clan che si collocano all’inizio di un ciclo. Quindi il tempo è in continuo rinnovamento ed è formato da una .serie di segmenti legati alle genealogie claniche . I sei clan primitivi che fondano l’origine dei Tibetani derivano da una prima coppia che chiama in causa con disinvoltura l’animalità Il padre è una scimmia maschio che è un Bodhisattva ,cioè qualcuno che e arrivato all’illuminazione ma arresta il suo percorso per mettersi a

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disposizione dell’umanità ed un demone femmina che appartiene alla categoria dei demoni delle rocce. Tenendo presente la sostanziale indifferenza che caratterizza comunque il pensiero induista rispetto la realtà umana animale ( ma anche divina ) non ci possiamo stupire della funzione assunta dalla scimmia nel mito. La scimmia ha un ruolo importante nell’induismo .La scimmia antenato è esplicitamente messa in rapporto con Hanuman eroe della grande epopea indiana Ramayana. La coppia scimmia- demone femmina è voluta da Avalokitesvara ( una modalità del Buddha che segue subito dopo la forma del Budhha presente ,soccorritore ,che è l’Amitabha . Avalokitesvara oggi è rappresentato dal Dalai Lama vivente . Dalla unione della scimmia e della demonessa delle rocce nascono esseri misti che ad un certo punto perdono il pelo quindi diventano ,si trasformano in umanità . Secondo il testo del Mani bka-bum (1596 b..) la creazione del Tibet è volere esplicito del Buddha . Il mito di fondazione dell’umanità tibetana avviene nel quadro di un mondo comunque già esistente. Per far venire al mondo lo specifico di quel frammento di umanità che è il popolo tibetano c’è bisogno che il bodhisattva scimmia si lasci sedurre dalla demonessa . La demonessa minaccia di riempire il mondo di demoni se la scimmia maschio non accetta di cedere al suo desiderio. La scimmia acconsente e nascono sei figli che provengono dalle categorie degli esseri trasmigranti : sono coperti di peli ed hanno il viso rosso. Dalla scimmia padre discendono gli uomini virtuosi dalla demonessa madre quelli cattivi Avalokitecvara da alla Scimmia cinque pietre preziose e cinque semi diversi . Così si forma la terra ricca di pietre preziose e quella ricca di cibo. La scimmia Bodhisattva pianta i semi al centro del Tibet ,paese delle nevi e crea il campo del nutrimento Avalokitecvara fa allora scaturire un raggio di luce dalla palma della mano destra e dal raggio esce un bambino con i segni della bellezza e della grandezza .E le scimmie gli chiedono : da dove vieni così bello ?. E il bambino risponde : dall’ aver respinto i dieci peccati gli errori che si commettono con il corpo la parola,lo spirito e per aver praticato le dieci virtù

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Le scimmie chiedono :come si fa ? La risposta è : se voi commettete i dieci peccati e le colpe del corpo della parola e dello spirito andrete all’inferno . se praticherete le dieci virtù e vi comporterete bene con il corpo la parola lo spirito avrete il destino simile a quello degli uomini e andrete ai paradisi.Viene introdotta così la Legge buddista che è essenzialmente una rigorosa disciplina di vita variamente databile. Il Bon rappresenta il modello culturale simbolico di substrato al Buddismo introdotto ,il modello simbolico preesistente che avrebbe influenzato nella sua forma specifica il lamaismo tibetano. Un testo noto come Klu –‘bum letteralmente “i centomila serpenti”presenta un modello importante di sincretismo bon po e buddismo .Un testo del XVI secolo ricorda le modalità della conservazione dei quattro testi del Klu bum nel tempio del Buddha Avalokitecvara.Il mito, comunque anche secondo il famoso e discusso tibetologo Tucci,è una compilazione tardiva Il testo è inserito nei Tibetan Painted Scrolls edito da Giuseppe .Tucci (Roma 1949 ) 2005 ( t.II ). Nella lingua dello Zhang Zhung -provincia dell’ovest –il testo è detto Ri-ma-ta –ka nella lingua dei Sum –pa ( a nord est del Tibet) è detto Du ma nu ru spang nella lingua del Tibet è detto Il (libro puro ) dei centomila serpenti ,Sutra del grande veicolo della Svastica, che ricordiamo essere termine sanscrito variamente utilizzato per definire un segno geometrico molto presente in diverse culture, in rapporto con un valore di fortuna . Ecco il testo che presenta un modello mitico di venuta al mondo. All’inizio la creazione non era stata creata. Non c’era spazio intermediario ( il cielo non era separato dalla terra ). Non vi era realtà e non vi era segno. Dal momento che questo mondo non possedeva né l’esistenza né la non esistenza ,lo si definiva “ mondo in potenza “:tutto ciò che esiste ed è visibile è uscito da questa situazione . Allora un uomo dotato di capacità di metamorfosi prodigiose venne in esistenza .(?)Si scelse un nome da solo. Prese il nome di “Signore del mondo in potenza “.Il Signore del mondo in potenza aveva potere su tutto l’esistente ed egli ne provava una gioia immensa . In quell’epoca non si distinguevano le stagioni: il sole ,la luna ,i pianeti , le costellazioni si muovevano poco anche il tuono ,la folgore ,i lampi ,la pioggia il gelo e la grandine non seguivano le stagioni.

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Non c’erano maestri ; le foreste e tutta la vegetazione veniva su spontanea: il mondo non aveva potere su questo.Vi erano rocce e montagne ma non si muovevano .Vi era un suolo d’oro e fiumi ma questi non scorrevano .Vi erano case con mura ma non erano in mostra. C’erano la selvaggina e li uccelli ma nessuno uccideva. Vi erano i Lha ma non esaudivano le preghiere ed il loro potere non esisteva.Vi erano i demoni Dre ma non potevano fare opposizione Vi erano i Klu ma non rendevano gobbi o paralitici Vi erano le malattie ma non causavano mali .Vi era il cibo ma non faceva ingrassare. In quel tempo c’era la felicità ma nessuno la distingueva . Non c’era divisione tra notte e giorno .La creazione dei tre mondi si produsse di per sé In quell’epoca il Bon della dottrina della Svastica si è manifestato. Due luci una nera ed una bianca sono apparse Queste luci nera e bianca hanno fatto sorgere due cose nere e bianche grandi come grani di mostarda . Dall’interno dei grani sono apparsi due the’u sigilli in oro grandi come grandi di orzo .Poi è stato generato un uomo nero grande come una lancia . Questo uomo nero era il signore della non esistenza, della instabilità, dell’assassinio,dell distruzione .Gli si diede il nome di dnyal-ba nag pot ,inferno nero . Egli ha fatto morire il sole e la luna . Ha assegnato dei demoni ai pianeti ,ha fatto del male alle stelle ,ai pianeti ,ha creato i demoni delle stelle, a fatto cadere la pioggia contraria .Dopo aver operato la divisione tra giorno sera e notte ha lanciato nel firmamento –gnam- il tuono ,la folgore ,la grandine ,gli uragani.Ha lanciato al cielo il ghiaccio ,e il ciclo del fuoco bskal-pa = kal pa sanscrito) Ha creato il falco come minaccia a tutto ciò che vola ,ha lanciato il ciclo dell’acqua e 80 000 malattie e calamità minori .Ha inviato sciagure a scadenza duodenaria Ha istituito la discordia e le guerre . Ha assegnato il lupo al cane selvatico ed i pianeti agli animali selvaggi ,al bestiame di allevamento ,agli uomini ed ai pesci, alle testuggini ha assegnato la lontra ; a tutti gli alberi ha assegnato l’ascia , e la falce a tutte le erbe ed a tutte le piante il vento gelido . A tutti gli uomini ha assegnato il demone Bdud . A tutti gli dei ha opposto l’incredulità e l’inimiciza ed agli uomini ha assegnato i demoni Dre ,Srin ,Byur con Godon, quattro Così ha assegnato ad ogni essere una possibilità di distruzione .Poiché governa la “non esistenza” è il signore(negativo) che manda le calamità improvvise agli uomini ,accorcia la loro vita , piega il loro potere . Ha mandato tutte le malattie umane . E’autore della punta acuminata delle armi e del fatto che non esistono vestiti che proteggano.Ha mandato gli

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insetti ed i vermi del riso verde che causano la caduta dei germogli.Ha inviato la malttia mtcher dei cavalli e quella glo-ser degli asini ; ha mandato la malattia ai montoni , ed alle capre la malattia tcher e skom bo , ed ha mandato la lebbra E’ la guida dell’inferno. Allora è apparso un uomo bianco che si è alzato nella luce del sole. Anch’egli si è dato il nome, Signore che ama l’esistenza degli esseri viventi . Nella lingua dello zhang-zhung è detto il Luminoso,nella lingua dei Sum pa è detto il Ricco in offerte per il mondo visibile. Nella lingua del Tibet è detto Colui che ama l’esistenza Ha reso la luna brillante e chiara ,ha separato giorno e notte e dopo aver creato i pianeti fa intervenire le stagioni ,ha pronunciato le formule di benedizione e le ha assegnate agli otto pianeti .Ha regolato con calcoli astronomici il corso di 28 lunazioni , delle stagioni ,degli anni e dei mesi.Nel corso della creazione dei Tre mondi ha fatto apparire il tuono , ha fatto brillare la folgore ,poi facendo cadere la pioggia al momento opportuno ha procurato grandi benefici a tutto ciò che era divenuto vivente. Ha fatto nascere le piante,le foreste , ha creato i fiori per ogni albero . Tutto ciò che era necessario era presente a profusione. Egli voleva che grandine e gelo non esistessero sulla terra .Voleva che non vi fossero diluvi ,né incendi ,né guerre,né uragani,Poi ha voluto creare gli dei . Ha voluto che le otto classi dei demoni primordiali, i Dre , gli Srin ,gli Byur e coloro che non sono né demoni né dei i tha ma srin sparissero dal mondo .Volle che gli animali con artigli non avessero nemici. Ha voluto che i cavalli non avessero malattie ,che gli asini non avessero il glo-ser ,che gli yaks non avessero il gor , che i montoni non avessero le malattie dei montoni ; ha voluto che le capre non avessero il tcher o il kha le , ha voluto che il gregge non abbia il razi –log ; ha voluto che gli uomini fossero liberi dal demone Bdud . ha voluto smussare tutte le armi in modo da renderle inoffensive . Ha voluto che tutti gli esseri miserabili fossero felici ; ha voluto distruggere il ciclo delle malattie ; voluto pacificare il ciclo delle armi ; ha voluto che pesci rane e testuggini non avessero nemici ; non ha voluto che gli alberi conoscessero l’ascia ,né le erbe il vento gelido, non ha voluto che le piante conoscessero la falce Ha voluto che tutti coloro che erano divenuti uomini stabilissero radici di bene. Ha voluto che fossero eretti gli stupa buddisti ed i templi bon po , che le scritture fossero scritte e che si fabbricassero le tsa – tsa ( da deporre nelle

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tombe e capelle) Ha fatto leggere i testi (sacri) e organizzato i seguenti riti bon po : l’espulsione verso il lontano,il ponte ed il passaggio impervio ; ha istituito la meditazione e l’omaggio ai lamas . Ha fatto osservare le feste e le offerte nel giorno della luna piena , ha protetto gli esseri viventi e istituito l’omaggio ai padri e le madri dei tempi passati ,presenti e futuri. Per compassione ha fato regali ai miserabili . Allora una gioia si è sparsa per il bene . Poi il Signore del mondo esistente ,il Perfetto Vincitore decise di stabilire una Casa del mondo .; pensò di costruire in pietra i quattro muri di fondazione . prese le pietre e le caricò su due elefanti. Vi era un Klu di nome Mthong-dga che dimorava in una grotta di cristallo .Quando il Signore del mondo,pieno di gioia ,condusse gli elefanti a quel luogo ed i due elefanti si avvicinarono alla grotta di cristallo ,i due elefanti furono spaventati per un rumore che usciva da quella grotta . Gli elefanti e la grotta si misero a piangere thang-se thang Il signore del mondo esistente ,pieno di gioia ,riuscì ad estrarre la roccia di cristallo usando una freccia di bronzo fuso e una grande folgore e la fece portare dai due elefanti caricandola nell’incavo della proboscide ,poi dopo averla buttata nelle fondamenta costruì il castello..Il castello si mise ancora a gemere teng-se –teng . Dopo aver affondato quattro lance ai quattro angoli del castello , lo chiamò Castello della creazione , fissò ancora angoli di ferro e porte di svastica. Poi fece due riti : sbiancò completamente il castello e gli riscaldò la faccia con nutrimenti e bevande .Sopra il castello volteggiava un’aquila khyung di svastika ( segno della fortuna). In seguito una fontana di nettare si mise a zampillare e nella fontana stava una rana d’oro grande come un caprettoIn questo momento le due mani dell’Artigiano sapiente si seccarono. L’Artigiono trovò il fatto straordinario ; si seccarono anche i due elefanti e morirono Poiché anche tutto il corpo dell’Artigiano si era seccato cominciò a chiedersi se anche lui stesse per morire.Un mattino comparve sul suo corpo un’ulcera . L’ulcera cominciò penetrare nel corpo e si mise a proliferare. Dopo tre anni il corpo era così consumato che rimaneva di carne solo quanto si poteva strappare con la punta di un coltello. Fece chiamare un “re della scienza “ rig pa ‘i rgyal po skr vidyaraja che considerato il caso ,disse Artigiano ,dal momento che hai costruito il castello sulla roccia di cristallo che serviva da sostegno al Klu Mdangs-dga è lui che è responsabile della malattia . ed è lui che ha disseccato gli elefanti che hanno trascinato il cristallo sulla sabbia .

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Il lungo e complesso mito bon po fonda la “instabilità” del reale che è opinione condivisa dal Buddismo che dal reale deve “fuggire”. Miti di origine in Cina Anzi tutto dobbiamo avvertire che è molto difficile ricostruire una “mitologia” cinese Anche per la Cina - come per Roma - possiamo parlare di una “demitizzazione” Nel senso che non ci sono o è molto difficile rintracciare miti ,racconti, sull’origine dell’universo ,del cosmo, dell’umanità. Se lasciamo da parte le riflessioni filosofiche del confucianesimo e del taoismo testi cinesi mitologici propongono un mito di origine legato ad un tema che ritroviamo in varie varianti in culture primitive come in culture cosiddette superiori . Un racconto che pone al centro un sacrificio necessario. Il mito di origine cinese che propone all’origine il corpo del macrantropo P’an kou riprende sostanzialmente il mito induista del Purusha Prajapati . Il testo che lo avrebbe messo in circolazione e reso popolare in Cina è dato al III a.C. ma le redazioni sono ancora più tarde. Quando il cielo e la terra erano una cosa che assomigliava ad un uovo nacque P’an kou che visse 18000 anni. Quando si costituirono Cielo e Terra gli elementi puri yang formarono il cielo ed gli impuri ( non raffinati ) elementi yin formarono la Terra P’an kou che era nel mezzo si trasformava 9 volte ogni giorno un periodo dio in cielo un periodo santo sulla terra.Il cielo si alzava ogni giorno di un tchang ( 3 metri) Fu così per 18oo anni fino a quando il cielo raggiunse il massimo di altezza,la terra il massimo di profondità e P’an kou il massimo di lunghezza Nel VI secolo e.c. il Chou yi ki( il Ko gi ki giapponese ) raccolta di mirabilia mette Pan kou al centro di un'altra versione . Gli esseri viventi iniziarono con P’an kou ,antenato di diecimila esseri.

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Quando morì P’an kou la testa divenne un picco sacro ,gli occhi il sole e la luna ,il suo grasso i fiumi e il mare,i capelli e peli alberi e vegetazione.Gli antichi dicono che le sue lacrime formarono il fiume blu e il fiume giallo Il suo soffio il vento ,la sua voce il tuono ; la sua pupilla accese la folgore, il cielo era chiaro quando era sereno e scuro quando era in collera . Miti di origine dell’induismo Il racconto cinese riprende un mito importante della tradizione induista contenuta nel Rig veda ( letteralmente sapere veda messo in strofe rg testo ritenuto il più antico della intera collezione X dei Veda ,X secolo a.C.) La creazione parte dal mito del sacrificio di un corpo primordiale-il Purusa datazione in realtà incerta - e propone la riflessione sul tema della centralità del sacrificio . La distruzione di un essere vivente è proposta come “ atto necessario” perché da quell’ essere nasca qualche cosa di utile e di nuovo Riveda X,90 Il Purusha aveva mille teste, mille occhi, mille piedi .avendo circondato la terra la sovrastava ancora di dieci dita. Il Purusha è questo universo ,ciò che fu e ciò che sarà . E’il signore dell’immortalità dei che crescono sempre mediante il cibo (sacrificale) Grande è il Purusha : un quarto di lui sono tutti gli esseri viventi ,tre quarti di lui costituiscono ciò che è immortale nel cielo. … Per tre quarti il Purusha alto salì,un quarto si riprodusse in questo mondo : di qui si distese in tutte le direzioni……. Quando gli dei distesero il sacrificio con il Purusha come offerta ,la primavera fu il burro fuso ,l’estate la legna ,l’autunno l’oblazione …. da questo sacrificiofu raccolto il burro fuso , spruzzato con il latte acido ne fecero gli animali dell’aria ,della foresta, del villaggio .. da questo sacrificio nacquero i re …..

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da questo sacrificio nacquero i cavalli e gli animali che da entrambe le parti sopra e sotto hanno i denti ; da questo nacquero i buoi ,le capre ,le pecore Quando divisero il Purusha in quante parti lo fecero ? Cosa è la sua bocca ?e le braccia ,come sono chiamate le coscie e i piedi ? Il Brahman fu la sua bocca , le braccia il rajanaja ( guerriero) , le sue coscie il vaisya , dai piedi il sudra . Noi sappiamo che il sacrificio ha un posto molto rilevante anche nell’organizzazione rituale indu : il sacrificio in sé è inteso come atto simbolico liberatore di energia . Il sacrificio per eccellenza è il sacrificio del soma .Il soma è etimologicamente lo “spremuto” ( dalla radice su ) il succo spremuto dagli steli di una pianta che offre il corpo sacrificale .L’identificazione botanica della pianta è insicura .I trattati di erboristeria medica identificano 24 specie diverse di piante dette soma. Nei luoghi dove ancora oggi si pratica nell’induismo recente il sacrificio soma si usa una pianta della specie asclepias acida . Nel Rgveda (X ,34 ) uno dei luoghi dove cresce è la montagna Mujavant nell’Himalaya nordoccidentale La forza del soma spremuto si esprime con il verbo mad significa dare l’ispirazione ,ma anche mandare in stato modificato di coscienza, quello stato di divina follia che il filosofo greco Platone nel Fedro riconosce come situazione eccellente di conoscenza . Il soma è nel mito anche una bevanda di immortalità , di vita eterna, amrtam . necessaria soprattutto agli dei o agli uomini che aspirano all’immortalità . In particolare il soma è la bevanda di Indra ,il dio guerriero fondatore dell’ordine cosmico come vincitore di Vrtra , simbolo del male. Indra è celebrato nei Brhamanas come rappresentante della classe nobile dei guerrieri responsabile dell’ordine cosmico Indra per essere sempre vittorioso ha bisogno di quella bevanda sacrificale . Nella tradizione più tarda del poema Mahabaratha e nei Puranas il soma è essenza filtrata dal corpo di Atri attraverso la pratica di una lenta e difficile ascesi trimillenaria . Atri ,il distruttore,è un attributo del fuoco,ma nel mito è uno dei sette cantori ispirati del Nord nominati nel Rgveda e secondo una variante buddista è il padre del Buddha . Nelle fonti più antiche , Rgveda e Atharvaveda il soma è espresso da una pianta , è il re

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delle erbe. Il soma Legato all’umidità,all’acqua,alla pioggia come condizione generale per l’esistenza.Più volte in diversi commenti compare l’interpretazione naturistica che vede nel rito del soma un “atto magico” di propiziazione della pioggia . Non si tratta di “atto magico” ma di modello inserito in una coerente simbolizzazione del cosmo integrato con i bisogni e le azioni culturali umane .Il rumore della mola che frantuma le erbe richiama il rumore lontano del tuono ,la lana del filtro è la coltre delle nuvole temporalesche ,il succo che passa è la pioggia. La pioggia è essenza vitale.Il soma è il padrone della pioggia (Rg.IX 74,3) Il rito rappresenta il suo sacrificio che è sacrificio regale e divino : il soma è un dio,pressandolo lo si uccide . Le analogie con il trattamento del corpo del dio Dionysos , il dio vino, il dio che si fa rappresentare per metonimia dal prodotto della frantumazione dell’uva , nel complesso simbolico del politeismo greco 2. Interrompiamo comunque qui l’esemplificazione sul valore “fondante” attribuito all’ atto sacrificale che compare e ricompare in culture diverse oscillando dal modello mitico , dal racconto, all’atto, al rito. Il mito politeistico greco comunque non contiene un mito sacrificale di origine del mondo Molte invece sono le figure di esseri extraumani oltre al dio Dionysos legato alla vite ,la viticoltura e la produzione del vino . Diversi sono gli eroi ed eroine che attraverso lo strazio del corpo danno origine a piante nuove ad esempio . L’eroe Hyakinthos ucciso per errore dal suo dio amante Apollo che da origine al fiore del giacinto , o Narkissos che si suicida involontariamente per amore della propria immagine e da origine all’omologo fiore ,il narciso o l’oscura ninfa Minthe calpestata a morte per gelosia dalle due dee di Eleusis , Demetra e Kore e trasformata nella profumatissima erotica pianta comune del prato mediterraneo,la menta.E così via .

2 Sul tema del dionisismo nel contesto greco vedi Chirassi Colombo Dionysos Bakhos e la città estatica :immagini ,messaggi e modelli di buon disordine , Atti del convegno di Comacchio ,1989 Ferrara 1991 ,pp.337-360

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Miti di origine ittiti Proseguiamo con un appunto sui miti di una cultura importante del vicino oriente mediterraneo dell’età del bronzo. Gli ittiti sono fondatori di una grande civilizzazione dell’età del bronzo stanziata in Anatolia La lingua è indoeruropea espressa in scrittura cuneiforme . Il modello simbolico religioso è di tipo politeistico . Gli ittiti non hanno ,o almeno non è giunto alla nostra documentazione ,un mito di origine del cosmo e neppure un mito di origine dell’umanità . Esiste invece un mito complesso di “produzione degli dei” o meglio di messa in ordine ,di organizzazione di gerarchia tra entità extraumane che comunque già “sono” . Un modello che in qualche modo rispecchia elementi della Teogonia ,il poema sulla Nascita degli dei , del poeta greco arcaico Esiodo. La documentazione riguarda una lotta serrata tra generazioni divine senza risparmio di nessun atto,anche la teofagia per portare alla vittoria il dio del Temporale contro il signore precedente Koumarbi 3 Miti di origine dalla Mesopotamia I racconti di origine che ci vengono dalle culture mesopotamiche ,le culture sumero accadiche del paese dei due fiumi ( odierno Irak ) sono di particolare interesse .Proprio le culture mesopotamiche infatti sono accreditate dell’invenzione del politeismo ,la formula di organizzzazione del simbolico che caratterizza le culture cosiddette superiori che si pongono alle spalle del modello monoteistico. … Nel gennaio del 1902 Friederich Delitsch con un conferenza che doveva diventare famosa Babel und Bibel informava la Deutsche-Orient Gesellschaft di Berlino che i ritrovamenti archeologici e la decifrazione della scrittura cuneiforme ponevano seri dubbi sulla qualità rivelata della storia più antica del mondo quale esposta nel Libro sacro,la Bibbia,in

3 i testi sono reperibili in traduzione inglese in J.B. Pritchard Anceient near Eastern Texts relating to the Olg Testament (ANET 1950) 120-125

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particolare nel Genesi. Delitsch ,documenti alla mano dimostrava la dipendenza dei racconti biblici da documenti più antichi ,babilonesi. Il “testo sacro” biblico risulterebbe da una manipolazione storica di documenti altri . Racconti di origine molto più antichi sarebbero stati aggiustati secondo un modello che poneva al centro la figura di un dio assoluto proposto come Creatore del cosmo e dell’ umanità nel cosmo e poi legislatore e punitore . La Debatte intorno a Babele e la Bibbia suscitò polemiche e reazioni negli ambienti del conservatorismo ecclesiastico. In particolare la chiesa cattolica avverte gli studiosi orientalisti della loro responsabilità nell’affrontare problemi di storicizzazione di testi sacri L’avvertimento si poneva nella scia dell’attacco al modernismo che andava nello specifico a colpire studiosi in particolare francesi come Lagrange e Loisy ma anche italiani , ad esempio Ernesto Buonaiuti il traduttore in italiano del celebre testo di Rudolph Otto,das Heilige ,il Sacro . L’appello alla prudenza nell’esegesi dei “testi sacri” sarà ripetuto ancora da Pio XII nella Divino Afflante Spiritu del 30 settembre 1943. Non insistiamo su questo tema che rimane comunque come premessa le origini a Sumer Le cosmogonie vicino orientali che più ci interessano aprono con i primi frammenti cosmogonici di Sumer che rappresentano le testimonianze mitiche più antiche dell’area mesopotamica ,in particolare di quella zona racchiusa dalle correnti del Tigri e dell’Eufrate che racchiudono una zona sabbiosa e fangosa di 250 km x 100 sopra le paludi del golfo persico . Il centro è Nippur città bilingue e plurietnica dove si parla l’accadico ma si conosce certamente il sumero ,lingue entrambe scritte in alfabeto cuneiforme ma senza nessuna parentela tra loro :l’una certamente lingua semitica( accadico) l’altra di indefinita struttura. A Nippur risiede il dio Enlil legato all’atmosfera,al vento ed alla sovranità Alla metà del III millennio a.C. è riconosciuto signore del mondo e “padre degli dei “ Accanto ad Enlil compare En ki il signore dell’abisso,delle acque , il “signore che decide i destini” ,legato alla conoscenza profonda Sua sede è la città di Eridu ,nelle paludi alla foce dei fiumi Eufrate e Tigri. Nella terza città ,Uruk,c’è un terzo dio, An legato al cielo accanto al quale si delinea la figura di una grande dea celeste Inanna,una prima “regina dei

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cieli”.Enlil, Enki Ea vengono nominati insieme come una triade in diversi documenti ,ad esempio in inni di lode incisi su vari supporti , Vari frammenti cosmogonici riportano il tema degli inizi del mondo Tuttavia non c’è un racconto di creazione . C’è la chiamata in esistenza di qualche cosa di esistente in una situazione di latenza. In questo senso il mondo esiste addormentato e c’è bisogno di un risvegliatore . Il risvegliatore è il dio En kilegato alle acque profonde. En ki arriva con la sua barca attraversando un mare esistente ,il golfo persico.Arriva in un paesaggio esistente ed in un tempo esistente dove esisteva un unico albero il,carrubo piantato sulle rive dell’Eufrate. Tutto viene in esistenza in tappe successive e attraverso modalità diverse La documentazione frammentaria e di difficile interpretazione permette comunque di affermare che il tema degli dei che “creano” viene più tardi. Una serie di testi raggruppati sotto il titolo Il mito del Dilmoun è particolarmente interessante . Tema centrale il grande sonno che tiene un mondo presente nell’ immobilità della non esistenza .Anche il dio En ki dorme accanto alla sua sposa in un paesaggio espresso dalla negazione. … Nel Dilmoun nessun corvo ripete il suo grido Nessun gallo ripete il grido del gallo Nessun leone massacra Nessun lupo prende l’agnello Nessun cane da guardia sa proteggere i capretti Nessun porco sa ingrassarsi di erba ….. Nessuna madre dice io sono madre Nessun padre dice io sono padre … …. La prima voce è quella della sposa vergine Nin –sikil Chiede ad En ki ,definito dal titolo “onorifico” di padre, l’acqua della vita. En-ki le risponde definendola con il titolo “onorifico “ di figlia E’ la promessa dell’acqua , acqua dolce ,che trasformerà le distese in campi di grano ,,

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Solo dopo l’avvento dell’acqua entra la sessualità ,l’unione della prima coppia En ki e Nin tou la madre del paese , la “ Signora che genera “ Nascono altri esseri extraumani ,dei Prima nasce Ninmou ,la “signora che fa crescere le piante” … Ninmou genera Ninkour che è la signora dei lapicidi , degli intagliatori Ninkour genera dal seme di En ki Outtou la bella ……… ( i testi sono in disponibili in varie traduzioni a partire da quella ancora fondamentale di S.N.Kramer Enki and Ninhursag , Bulletin of Am,erican Schools of Oriental Research Supplementary Studies 1 1945 pp 34-41 La cosmogonia babilonese ha un suo grande testo Enouma elish E’il titolo che si da al grande poema sulla nascita del mondo in lingua semitica Anche in questo caso si tratta di un testo ricostruito con frammenti cuneiformi in lingua accadica provenienti da archivi di varie città , come Assur ,Ninive ,Kish .Le date oscillano dal IX al II a.C. ma sulla base di considerazioni di tipo linguistico è possibile risalire più indietro al XIX secolo a.C. Il testo si inserisce nel quadro dell’esaltazione del dio Mardouk che ad un certo momento diventa il dio “nazionale “ babilonese.L’esaltazione di Mardouk che “deve” diventare un”grande dio” viene costruita in modo complesso e inserita nel rituale della Grande Festa di Capodanno che annualmente celebra l’interruzione ed il rinnovamente del tempo ,rievocando la nascita dell’anno nuovo e insieme la nascita del mondo. Il primo giorno del mondo Non si racconta comunque nessun atto di creazione Il poema apre con l’enunciato enouma elish che letteralmente significa “quando in alto” …La situazione è così descritta Quando in alto i cieli non avevano nome Quando in basso la terra non aveva nome Quando l’Apsou primordiale procreatore degli dei E Moumou Tiamat mescolavano le loro acque , quando le canne cadute non si erano ammassate quando nessun dio era ancora apparso

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Gli dei nati da Apsou e Tiamat.Le acque primordiali Gli dei sono una comunità diversificata e litigiosa ….. In particolare la rivolta degli dei si dirige contro Tiamat ,la generatrice . Il tema di una vera e propria creazione intesa come manipolazione di un essenza già esistente per ricavarne qualche cosa di diverso ,la creazione del primo uomo. Il mito mesopotamico unisce il tema del sacrificio necessario. In un frammento di testo (tavoletta VI ) Mardouk il dio emergente annuncia l’intenzione di “creare una grande opera “ “Voglio fare una struttura di sangue ,formare un ossatura per fare un essere loullou il cui nome sarà uomo Su di lui ricada il compito del servizio agli dei L’umanità viene esplicitamente creata per assolvere ad una funzione di servizio. Tema ricorrente anche altrove nella documentazione mesopotamica. A questo punto il dio della saggezza ,Ea ( che prende il posto del dio En ki sumero) suggerisce di uccidere un dio per far nascere l’umanità …. Viene scelto Kingu , colui che aveva incitato Tiamat alla rivolta Il dio viene preso,viene portato dinanzi ad Ea ,viene suppliziato, gli si tagliano le vene ,Con il suo sangue Ea crea l’umanità . Il testo finisce con la costruzione del tempio ,l’Esagil ,la divinizzazione delle armi di Marduk e la proclamazione dei nomi di Marduk , tema centrale per la costruzione di una entità dominante . Molto importante ancora una volta sottolineare la presenza del tema sacrificale –il sacrificio cruento nello specifico di un sacrificio divino - che si pone nell’ottica dei miti “dema “ e rimanda ai modelli ricorrenti di fondanti di grandi complessi mitici ,come quello induista ,cinese e non solo.

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Le origini secondo l’Egitto L’Egitto contende alla Mesopotamia il primato di installazione di una prima cultura “superiore” legata alla scrittura , ed al politeismo come organizzazione del simbolico ,come “religione” Anche nel caso egiziano manca un mito di origine come atto di creazione dal nulla I testi più antichi sono i cosiddetti Testi delle Piramidi datati tra il 2300-2000 a.C. Sono legati alla figura di Atoum ( anche Ra – Kephri ) localizzato nella città che i Greci vollero identificare come Heliopolis ,la città del Sole ( nel nord est del Delta molto vicina all’attuale Cairo) Nei testi scritti in carattere geroglifico nelle prime piramidi il dio demiurgo, creatore è Atoum che esiste di per sé ,insieme ad altre forme di “esistenza “ e procede alla creazione creando da se stesso almeno le prime forme divine , ad esempio la prima coppia di divini gemelli Atoum si è manifestato come forma di un masturbatore in Heliopolis. Prese il suo membro nel suo pugno : i gemelli furono messi al mondo,Shou e Tefnut ( S. Mercer The Pyramids Texts in translation and commentary ,Londra 1952 I ,p.206 ; III 779-781 ) Una variante della masturbazione è lo sputo O Shou figlio di Atoum ,sei tu il suo primogenito . Atoum ti ha sputato dalla sua bocca .. ( Mercer I p.279 III p. 852 L’emersione del mondo è un altro capitolo Anche in questo caso non si tratta di creazione Possiamo considerare essenzialmente due varianti

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1)La nascita da un uovo cosmico ( un uovo palustre ) secondo la cosmogonia di Hermopolis che ci è giunta attraverso frammenti di diversa datazione e origine . Dall’uovo nasce il Sole quindi l’universo vitale che ha il suo centro ad Hermopolis in un frammento cosmogonico dalla tomba di Petosiris Il documento ricorda il vanto di Petosiris che afferma di aver restaurato i templi intorno al Grande Stagno di Hermopolis . “Io ho fatto in modo che ci fosse una zona riservata intorno al grande stagno per impedire che fosse frequentato dalla gente comune ,perché è il luogo dove Ra nacque per la prima volta quando la terra stava ancora nel Noun , perché è il luogo della nascita di tutti gli dei che hanno iniziato esistere agli inizi …perché la metà dell’uovo era sepolta in quel posto … ( G.Lefebevre Le tombeau de Petosiris III Cairo 1923-24 nr 81 2) la nascita dal loto , per raccontare l’inizio primordiale ,il primo staccarsi e manifestarsi dell’Essere nella sua completezza cosmica , la cultura egiziana sceglie tra le sue varianti anche il simbolo del fiore di loto. Pianta di lontana preistorica rilevanza,il loto –nello specifico il Nelumbum speciosum , è ben noto nel mondo antico .A parte la mitica popolazione dei Lotofagi ,i mangiatori di loto ricordati nell’Odissea di Omero ,del loro parla lo storico Erodoto (II,92 ) .Erodoto ricorda la bellezza del fiore ma anche l’utilità economica perché dal loto era possibile ricavare una farina adatta a fare il pane . Un pre pane ,precerealico ,di straordinaria importanza per le implicazioni dell’economico nella costruzione del simbolico . Il pane di grano come noto,il pane che nel mediterraneo greco romano è il dono culturale della de Demeter –Ceres , rappresenta una tappa tecnico-economica relativamente avanzata ,intorno alla quale le implicazioni simboliche sono molto importanti4. Ma il loto si presenta come una pianta di rilevante importanza in una situazione preceralicola ,quando non c’era la coltivazione intensiva dei cereali. Nei testi delle Piramidi il dio Nefertem ,il “perfettamente compiuto” è definito il fiore di loto al naso di Ra ,il dio solare dominante. I testi relativi alla cosmogonia attraverso il loto sono piuttosto tardi , ma il tema può senza dubbio esser molto più antico.

4 Chirassi Colombo Biografia di una dea Demeter in Demetra La divinità ,i santuari ,il culto e la leggenda Pisa –Atti del I convegno di Enna ,2004, C.A. Di Stefano cur. Roma 2008 15-23

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In ogni caso il loto appare la manifestazione finale in una situazione “perfetta” della quale rappresenta lo statuto iniziale Le Origini come creazione dal nulla Il mito del monoteismo ebraico Il mito il racconto delle origini del mondo e dell’umanità come creazione dal nulla di un essere supremo onnipotente e trascendente è proprio del monoteismo ebraico e da questo trasmesso ai due modelli monoteisti successivi ,il cristianesimo e l’islam .Il cristianesimo lo assume direttamente dal Bibbia . Testo assai composito , che nella sua parte più antica il pentateuco , entra in circolazione per la prima volta nella redazione greca detta dei Settanta pubblicata nella città nuova di Alessandria alla metà del III secolo a.C. L’islam nel Corano segue un racconto sostanzialmente simile a quello veterotestamentario La Toràh,il Pentateuco,il primo nucleo dei cinque libri,il Nomos ,Legge si apre con il Genesi,il libro della Creazione che contiene nei suoi primi capitoli dall’1 al 12 il racconto della creazione del mondo da parte di Elohim -Yhwe attraverso il semplice ma potentissimo atto edificante che è la parola e della successiva creazione dell’uomo e della donna . Si tratta di due varianti distinte ,il cosiddetto Codice sacerdotale ed il racconto Yhwista. il primo racconto detto del Codice sacerdotale dove dio si presenta attraverso Elohim il plurale della glossa pansemitica El. All’inizio Dio(Elohim) creò il cielo e la terra Ela terra era deserta e vuota e le tenebre erano sull’abisso e il soffio diDio ( Elohim) si muoveva sulle acque E Dio(Elohim) disse: sia la luce e la luce fu (Genesi ,1,2) - Da non sottovalutare sullo sfondo il valore attribuito alla parola come atto illocutorio fondante . Ritroviamo questo valore a livello del “magico”

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dove l’enunciazione della formula si rivela fondamentale per ottenere il risultato voluto. Nel quinto giorno del suo lavoro Dio comanda l’esistenza degli animali e dell’uomo che vuole “a nostra immagine e somiglianza (Genesi I, 26) ed al quale affida la signoria sul mondo animale e per il quale specifica la differenziazione sessuale in un problematico passo ,( Genesi I,27): Dio creò l’uomo a sua immagine ;lo creò ad immagine di Dio ; li creò maschio e femmina . Si tratta di un testo estremamente importante,molto ambiguo nelle varie redazioni che sono state oggetto di serrate esegesi con ripercussioni di portata fondamentale soprattutto per l ‘enunciazione di quel ruolo “sussidiario” del genere femminile nell’ordine del creato che compare esplicito nel secondo racconto Il secondo racconto ,detto dello Yahwista inizia in Genesi II 4 b -25 Il Dio creatore è indicato con il famoso tetragramma impronunciabile YHWE e contiene il racconto della costruzione “materiale”del primo uomo dalla terra e della prima donna dalla costola del primo uomo. II 6b Yhwe fece salire un fiotto d’acqua per bagnare la superficie della terra .Poi modellò l’uomo con la polvere tratta dalla terra e gli soffiò nelle narici il soffio di vita e l’uomo divenne essere vivente ….. II 21 Yhwe fece scendere sull’uomo un torpore ,lo fece addormentare . Poi prese una costola e rimise la carne nel posto vuoto e da quella costola Yhwe fece una donna che condusse all’uomo e l’uomo esclamò :costei osso delle mie ossa ,carne della mia carne , la chiamerò ishsha ( donna ) perché presa da ish ( uomo ).

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Breve excursus intorno ai miti del terzo monoteismo,il monoteismo islamico è opinione comune che l’islam si proponga in modo coerente e compatto come la dottrina del riconoscimento dell’obbedienza totale dell’uomo creatura al Dio trascendente Allah creatore . Nella sura 25 si dice che Allah ha creato tutte le cose e ne ha fissato il destino Questo enunciato è molto importante .Unito al senso della ubiquità di Dio contemporaneamente presente nel tempo e nello spazio fa si che la storia ,lo svolgimento degli eventi,possa apparire ad un fedele islamico come sequenza di eventi che comunque arriveranno ad un fine già previsto .Ad esempio l’universalizzazione dell’Islam ,iscritta nel progetto di Allah . Nella sura 85,22 si dice che la prima cosa creata da Dio fu al Lawh al Mahfuz,la tavoletta scritta e tenuta nascosta con tutto il passato presente futuro ( sino alla fine) . Da notare comunque che l’estensione passato presente futuro comprende la stringa complessiva dell’oggetto di sapere rispetto il quale si esercita la tecnica dell’indovino,il mantis greco.Per scrivere su questa tavoletta Allah creò la prima penna ,una piuma al Kalam e la sua lunghezza è 500 anni di cammino ! Un altro passo importante è nella sura 21,30 dove si dice cge Allah fece uscire tutti gli esseri viventi dall’acqua ! Importante enunciato che rimanda alla cosmografie dei filosofi fisici presocratici , Talete Anassimandro . Il tema della creazione ritorna più volte e con modalità diverse nel Corano e si arricchisce nei commenti La sura XXXVI o sura delle lettere Y.S. al v.81 parla di colui che ha fatto i cieli e la terra , al v. 82 si dice . Il suo comando quando vuole una cosa solo di dire ad essa “sii” ed essa è Nella sura XV ,28 Adamo è creato con argilla secca. Prima di Adamo sono creati gli Jinn fatti di fuoco ,che rimangono insieme agli angeli parte delle creature presenti a vario titolo nel creato Nella sura XVI ,4 si dice che Dio creò l’uomo da una goccia di sperma riprendendo il tema egiziano del demiurgo autogeno

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Il Corano tace sulla creazione della prima donna .Una breve allusione nella sura 30 ,21 . Tra i segni del signore bisogna annoverare anche che egli ha creato per voi delle spose tratte da voi stessi perché riposiate accanto ad esse e ha messo tra di voi affetto e mansuetudine La tradizione sulla prima donna Hawwa tratta dalla costola di Adamo ritorna comunque nella tradizione secondo calchi che seguono da vicino la tradizione biblica.5 Scopo della carrellata di testimonianze che potrebbe essere molto ampliata è richiamare l’attenzione sulla importanza che assume l’assunzione di fondo del cosm o e dell’uomo come oggetto di creazione . La riflessione sulle conseguenze di questo tipo di assunzione di certezza nella costruzione delle strategie culturali è un tema aperto. Riguarda la riflessione in senso ampio sul ruolo fortemente strutturante del modello monoteista

5 Gran parte dei testi riprodotti sono tratti da l volume collettivo “La naissance du monde “ Sources Orientales , Paris 1959 S. Sauneron – J.Yoyotte cur.