MISURE ED OTTIMIZZAZIONE DELLE PROPRIETA …Laboratorio di Acustica dell’Università di Perugia,...
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&ROODQD�7HFQLFR�6FLHQWLILFD�GLUHWWD�GD�*LRUJLR�*DOOL� Quaderno n. 14 �
�����FEDERICO ROSSI, GIORGIO BALDINELLI, STEFANO ORTICA
MISURE ED OTTIMIZZAZIONE DELLE PROPRIETA’ ACUSTICHE DI UNA
BARRIERA STRADALE
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�Centro Interuniversitario di Ricerca sull’Inquinamento da Agenti Fisici
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,1',&(��Autori............................................................................................pag. 2 Riassunto/Abstract ........................................................................pag. 3 1. Introduzione ..............................................................................pag. 5
2. Descrizione dell’apparato sperimentale ......................................pag. 8
3. Descrizione campione di prova..................................................pag. 14
4. Metodologia di misura...............................................................pag. 18
4.1 Fonoassorbimento......................................................pag. 18
4.2 Fonoisolamento .........................................................pag. 25
5. Risultati.....................................................................................pag. 32
6. Ottimizzazione delle proprietà di fonoassorbimento...................pag. 35
7. Conclusioni ...............................................................................pag. 39
Bibliografia ...................................................................................pag. 41
Lista dei simboli............................................................................pag. 45
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)HGHULFR�5RVVL�Nato a Città di Castello (Perugia) nel 1966, si è laureato in Ingegneria
Elettronica nel 1992, Ricercatore di Fisica Tecnica Ambientale dal 1997.
E’ autore di oltre 30 pubblicazioni nel campo delle proprietà termofisiche
dei materiali, dell’acustica e della trasmissione del calore. E' docente del
Corso di Fisica Tecnica presso il Corso di Laurea in Ingegneria dei
Materiali dell'Università degli Studi di Perugia, sede di Terni. Svolge la
propria attività di ricerca presso i Laboratori di Acustica e Termotecnica
del CIRIAF.
*LRUJLR�%DOGLQHOOL�Nato a Perugia nel 1971, si è laureato in Ingegneria Meccanica nel 1996
ed è titolare di un assegno di ricerca presso l’Università degli Studi di
Perugia dal 1999. E’ autore di 3 pubblicazioni nel campo della
termofisica e dell’acustica.
6WHIDQR�2UWLFD�Nato a Herrenberg (Germania) nel 1973, si è laureato in Ingegneria per
l'Ambiente e il Territorio nel 1999; frequenta il 3° anno del Dottorato di
Ricerca in Fisica Tecnica Ambientale presso la Facoltà di Ingegneria
dell’Università degli Studi di Perugia. E’ autore di 5 pubblicazioni nel
campo della trasmissione del calore e dell’acustica.
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Nel presente lavoro vengono illustrati i risultati delle misure eseguite su
prototipi di barriera stradale, effettuate presso il Laboratorio di Acustica
dell'Università di Perugia. Un prototipo è ottenuto dall'assemblaggio di
elementi modulari costituiti da una struttura scatolare metallica in
alluminio con all’ interno del materiale poroso. L'altro prevede l'innesto di
alcuni pannelli trasparenti di PMMA (Polimetilmetacrilato).
Le proprietà di isolamento acustico sono state misurate in due camere
riverberanti accoppiate, secondo quanto previsto dalle ISO 140-1, 140-3,
717-1 ed EN 1793-1, 1793-2; le misure sono state eseguite sui due
prototipi.
Le proprietà di assorbimento acustico dei pannelli metallici sono state
misurate in camera riverberante, in accordo alla norma ISO/DIS 354/200.
I risultati mostrano le proprietà di isolamento (classe B3 della ISO), e le
proprietà di fonoasssorbimento (categoria A3 della ISO).
Attraverso uno studio teorico, è stata proposta un'ottimizzazione delle
caratteristiche di assorbimento delle barriere in esame.
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The latest Italian laws on noise pollution have prompt attention on the
acoustic performances of materials; noise barriers are one of the most
commonly used systems to reduce noise by roads and railways.
This paper illustrates the measurement results on new noise barrier
samples, carried out at the Acoustics Laboratory of the University of
Perugia. A prototype is made assembling modular elements made of
aluminium, filled with rockwool; the other contains a transparent panel,
made of PMMA (Polimetylmetacrylate).
Sound insulation properties have been measured in two coupled
reverberating rooms, according to ISO 140-1, 140-3, 717-1, EN 1793-1,
1793-2; measurement have been carried out for both prototypes.
Metal panels sound absorption properties have been measured in a
reverberating room, according to ISO/DIS 354/2000. The resulting sound
insulation properties agree with class B3 of ISO, the sound absorption
properties agree with category A3 of ISO.
An optimization of the sound absorption properties of the metal panels
has been proposed, taking into account all the different parameters which
influence the phenomenon.
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Il costante incremento della mobilità ha prodotto un notevole
incremento dell'inquinamento ambientale. Fra le molteplici componenti
dell'inquinamento, un ruolo particolare è assunto dal rumore, che genera
effetti disturbanti sulla salute psicofisica della popolazione esposta.
Per ridurre l’ emissione rumorosa della sorgente si può agire direttamente
sui mezzi di trasporto imponendo alle case produttrici precisi standard
costruttivi, nei quali sia definito il massimo livello di rumore che ogni
veicolo può emettere in certe condizioni operative. Un altro tipo
d’ intervento può essere l’ impiego di particolari asfalti fonoassorbenti e,
non da ultimo, risulta utile anche il controllo della velocità e dei volumi di
traffico. Una volta che il rumore è stato prodotto, la sua propagazione può
essere ostacolata essenzialmente disponendo delle barriere acustiche a
protezione delle comunità soggette al rumore. Le barriere sono costituite
da schermi di varia natura che, inseriti nella linea di vista tra sorgente e
ricevitore, attenuano la propagazione del suono diretto. L’ attenuazione
prodotta in questo modo è l’ unica, tra le varie riscontrabili nella
propagazione del suono all’ aperto, che può essere tecnicamente
controllata e, per tale ragione, le barriere acustiche svolgono un ruolo di
vitale importanza.
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In questa sede è stato affrontato il problema del contenimento della
rumorosità delle infrastrutture per mezzo di barriere acustiche, con
particolare riferimento alle prove che devono essere svolte per accertare le
loro prestazioni acustiche.
Nel Laboratorio di Acustica dell’ Università di Perugia sono state svolte
alcune serie di misurazioni su un campione di barriera stradale costituita
principalmente di due elementi: un modulo con struttura scatolare
metallica monoassorbente con lana di roccia al suo interno ed un modulo
trasparente in PMMA (polimetilmetacrilato).
Due sono state le fasi della sperimentazione per la determinazione del
comportamento acustico del campione: la prima ha riguardato le
caratteristiche di assorbimento; la seconda quelle di isolamento. Nella
prima serie di misurazioni è stato determinato il coefficiente di
fonoassorbimento in campo diffuso per bande di frequenza di un terzo
d’ ottava tra 100 Hz e 5000 Hz, per varie disposizioni dei moduli.
Le prove sono state condotte applicando la normativa ISO/DIS 354 del
2000, che costituisce una revisione tecnica della ISO 354/85, anche se a
tutt’ oggi, la sua versione è provvisoria ed in fase di sperimentazione. La
principale novità dell’ ISO/DIS 354 del 2000 consiste nell’ introdurre nella
valutazione dell’ area fonoassorbente equivalente un termine che tiene
conto dell’ assorbimento del suono in aria, in funzione della variazione
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della temperatura e dell’ umidità relativa durante l’ esecuzione della prova.
Tale termine è calcolato secondo la normativa ISO 9613-1 (’ 93). Per
mezzo della normativa UNI EN 1793-1 (’ 99) è stata determinata la
prestazione acustica del campione nei riguardi dell’ assorbimento.
Nella seconda serie di misurazioni sono state eseguite due prove per
testare il comportamento fonoisolante del pannello stradale: nella prima
sono stati utilizzati solamente moduli metallici monoassorbenti; nella
seconda si sono inseriti anche i moduli in PMMA. Si è fatto riferimento
alla normativa UNI EN ISO 140-3 (’ 97) per determinare il potere
fonoisolante R per bande di frequenza di un terzo d’ ottava tra 100 Hz e
5000 Hz ed alla UNI EN 1793-2 (’ 99) per la prestazione acustica
intrinseca nei riguardi dell'isolamento.
Le prestazioni della barriera sono state confrontate con le specifiche
richieste da ANAS, Società Autostrade, Ente Ferrovie dello Stato,
AISCAT e Ministero dell’ Ambiente.
Nella parte finale del lavoro sono state fornite alcune indicazioni per
l’ ottimizzazione delle prestazioni di assorbimento acustico del campione
di prova.
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��� 'HVFUL]LRQH�GHOODSSDUDWR�VSHULPHQWDOH�� Le misure eseguite presso le camere riverberanti accoppiate del
Laboratorio di Acustica dell’ Università di Perugia, costituite da due
strutture scatolari in cemento armato, strutturalmente isolate tra loro e
dall’ ambiente esterno.
Le due camere sono state realizzate in modo conforme a quanto indicato
nella norma UNI EN ISO 140-1 nella quale, sono forniti i requisiti per le
attrezzature di laboratorio per la misurazione dell’ isolamento acustico di
elementi di edificio.
L’ isolamento strutturale è stato ottenuto interponendo tra le camere uno
strato di polistirolo di 10 cm e poggiando le camere stesse direttamente
sulle travi rovesce di fondazione, con interposto un materiale elastico
(neoprene), per lo smorzamento d’ eventuali vibrazioni trasmesse dalla
struttura portante.
Le pareti laterali e la base hanno uno spessore di 40 cm e sono realizzate
in cemento armato. In questo modo si riesce a garantire un potere
fonoisolante superiore a 70 dB.
Le porte di accesso alle due camere sono realizzate con una struttura
metallica scatolare di 6 cm di spessore, riempita di sabbia con tripla
battuta. Le guarnizioni sono in gomma siliconica. In tal modo è garantito
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un potere fonoisolante superiore a 50 dB.
Le pareti ed il soffitto sono intonacati con calce; il pavimento è realizzato
con piastrelle ceramiche.
Le caratteristiche geometriche delle due camere sono le seguenti:
- Camera emittente
• dimensioni interne: L x P x H = 4,6 m x 4,0 m x 2,9 m
• volume interno netto VE = 53,36 m3
La copertura è costituita da due diverse parti: la prima è realizzata
in calcestruzzo con spessore di 40 cm e resta fissa; la seconda è un solaio
normalizzato, sempre in calcestruzzo, ma asportabile e di 17 cm di
spessore. In questo modo è possibile effettuare la misura del potere
fonoisolante di solai sottoposti a rumore impattivo.
- Camera ricevente
• dimensioni interne: L x P x H = 4,6 m x 3,9 m x 3,5 m
• volume interno netto VR = 62,79 m3
La copertura è realizzata con un solaio in calcestruzzo armato di
spessore pari a 40 cm.
Le due camere riverberanti sono messe in comunicazione per mezzo di
un’ apertura con le seguenti dimensioni: l = 4,16 m, h = 2,47 m, Superficie
= 10,28 m2.
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Durante lo svolgimento della prova di fonoassorbimento sul pannello
stradale in camera emittente, l’ apertura è stata chiusa con un muro in
mattoni dello spessore di 40 cm e privo d’ intonaco.
Per lo svolgimento di prove acustiche si è utilizzata la seguente
strumentazione fonometrica:
- Sistema di misura computerizzato: è costituito da un computer portatile
operante con la scheda di acquisizione OROS 2 per l’ elaborazione e
l’ analisi di misure acustiche (fino a 50 kHz) (fig. 2.1).
- Sorgente di rumore omnidirezionale: è costituita da un dodecaedro
regolare per garantire una emissione uniforme ed omnidirezionale. È
costituita da un involucro in legno composto da dodici facce pentagonali
con lato di 22 cm; su ciascuna faccia è installato un altoparlante circolare
di diametro 16,4 cm. La sorgente è montata su di un asta in maniera tale
che la sua distanza dal pavimento risulta essere di 1,5 m (fig. 2.2).
- Amplificatore bicanale: per l’ alimentazione della sorgente di rumore si
utilizza l’ amplificatore modello SU-A900 della Technics, di potenza
massima pari a 200 W.
- Generatore di rumore bianco: è costituito da un registratore digitale
DAT (Digital Audio Tape-corder) modello TCD-D7 di fabbricazione
Sony, con il quale viene riprodotto un nastro sul quale è inciso un rumore
bianco. Si tratta, in accordo con la ISO/DIS 354, di un rumore stazionario
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a banda larga per il quale la differenza del livello di pressione sonora tra
le bande adiacenti risulta essere minore di 6 dB.
- Microfono a condensatore: modello WC53A di Rion, da ½ pollice di
tipo omnidirezionale. È un microfono di precisione specifico per misure
in ambiente riverberante e dotato di preamplificatore per il collegamento
al sistema d’ acquisizione dati.
- Pistonofono: modello Bruel & Kjaer 4228. È usato per la calibrazione
dei microfoni ed emette un tono puro di 250 Hz e LPS 124 dB.
Sono presenti un igrometro ed un termometro, rispettivamente per la
misura dell’ umidità relativa e della temperatura dell’ aria all’ interno della
camera riverberante. Inoltre si utilizza un barometro per la rilevazione
della pressione atmosferica.
La strumentazione descritta è collegata in successione come segue:
G A1A2 OR
ES
M
Camera riverberante
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con il seguente significato dei simboli:
• G Generatore di rumore bianco;
• A1 Amplificatore;
• S Sorgente omnidirezionale;
• M Microfono;
• A2 Amplificatore del microfono;
• OR Scheda di acquisizione del segnale;
• E Elaboratore portatile.
La strumentazione di cui dispone il laboratorio consente l’ effettuazione di
diverse tipologie di misurazioni acustiche, nel rispetto dei vigenti
regolamenti tecnici. Per la determinazione del fonoassorbimento del
campione di prova, l’ elaboratore fornisce:
- Misura del tempo di riverberazione;
- Spettro in tempo reale per bande di frequenza di 1/3 di ottava.
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Fig. 2.1: Computer con scheda di acquisizione per l’ elaborazione delle curve di decadimento.
Fig. 2.2: Sorgente omnidirezionale.
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��� 'HVFUL]LRQH�FDPSLRQH�GL�SURYD��
La barriera stradale in esame può essere assemblata con due tipi di
elementi modulari dalle caratteristiche e dimensioni diverse. Il primo tipo
di pannello è costituito da una struttura scatolare metallica in alluminio
con all’ interno del materiale poroso e svolge un compito sia fonoisolante
sia fonoassorbente (fig. 3.1).
Fig. 3.1: Pannello metallico forato.
La struttura scatolare è in lamiera zincata di 2 mm di spessore e,
sulla parte esposta al lato strada, presenta una foratura di diametro φ = 8
mm, a 60° ed interasse 12 mm. Sul lato pieno è applicato un foglio di
appesantimento del tipo “TIBO” di densità 5 kg/m2. Per quanto riguarda
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la foratura, le specifiche degli enti gestori delle strutture stradali e
ferroviarie richiedono che il singolo foro abbia un’ area inferiore a 78 mm2
e che le superfici forate possiedano un rapporto vuoto/pieno non inferiore
al 35%; il pannello in esame ha l’ area del foro circa pari a 50 mm2 e il
rapporto vuoto/pieno è del 60%. In fig. 3.2 è presentato un particolare
della foratura.
Fig. 3.2: Particolare della foratura
Il materiale poroso, inserito all’ interno della struttura metallica, è
lana di roccia minerale prodotta in pannelli rigidi dello spessore di 8 cm.
La densità dello strato poroso è di 100 kg/m3. Inoltre, per evitare che
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l’ esposizione prolungata agli agenti atmosferici produca una riduzione
delle sue proprietà fonoassorbenti, la lana di roccia è rivestita con un velo
di vetro che la rende imputrescibile. Complessivamente questo tipo di
pannello presenta una massa per unità di superficie di 21,6 kg/m2.
Le dimensioni dell’ elemento modulare in alluminio sono le seguenti:
- 100x300x10 cm;
- 100x116x10 cm.
Il secondo tipo di pannello è costituito da una lastra trasparente di PMMA
(polimetilmetacrilato) dello spessore di 150 mm e svolge il solo compito
fonoisolante (fig. 3.3). La struttura di supporto è in lamiera e
complessivamente ha uno spessore di 10 cm.
Le dimensioni dell’ elemento modulare in PMMA sono le
seguenti:
- 43x300x10 cm;
- 43x116x10 cm.
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Fig. 3.3: Pannello trasparente in PMMA.
I due elementi modulari possono essere assemblati in opera in diversi
modi secondo le necessità costruttive. Le superfici laterali sono sagomate
in modo tale da permettere l’ incastro con gli altri moduli ed,
adeguatamente sigillate, impedire ogni via di fuga per il suono.
Per i collegamenti sono utilizzati montanti in acciaio Fe 360 B, del
tipo HEA 160. �
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��� 0HWRGRORJLD�GL�PLVXUD�� Una volta qualificate le camere riverberanti si è proceduto
all'esecuzione delle prove di fonoassorbimento e di isolamento acustico.�����)RQRDVVRUELPHQWR�
La prima serie di misurazioni del tempo di riverberazione è stata eseguita
nella camera emittente (V = 53,36 m3), e successivamente si sono ripetute
le misure nella camera riverberante di volume V=120 m3 (ricavata
dall’ abbattimento del muro di mattoni che separava la camera emittente
da quella ricevente). Queste ulteriori prove sono state effettuate per
valutare il comportamento del campione in una camera riverberante il cui
volume si avvicina maggiormente a quello minimo stabilito dalla
normativa (150 m3).
La prima prova è stata condotta sul solo modulo metallico di dimensioni
100x300x10 cm; il campione è stato disposto direttamente a contatto con
il pavimento; la seconda prova è stata eseguita sul modulo metallico di
dimensioni 100x300x10 cm, insieme con quello trasparente 43x300x10
cm (nello spessore si considera la struttura di supporto).
La procedura da seguire per la determinazione delle caratteristiche
fonoassorbenti di un campione di prova prevede, come prima fase,
l’ effettuazione della misura del tempo di riverberazione a camera vuota.
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È necessario effettuare la misurazione della temperatura e dell’ umidità
relativa all’ interno della camera. Il valore della temperatura deve essere
determinato con accuratezza perché da questo dipende direttamente la
velocità del suono in aria e quindi anche il coefficiente di assorbimento.
Per calcolare il coefficiente di attenuazione del suono in aria si deve
inoltre rilevare, mediante un barometro, la pressione atmosferica al
momento dell’ effettuazione della prova.
Una volta misurato il tempo di riverberazione, si passa al calcolo della
superficie fonoassorbente equivalente della camera vuota A1, cioè l’ area
di una superficie totalmente assorbente (con coefficiente di assorbimento
pari ad 1 per tutte le frequenze) che darebbe lo stesso tempo di
riverberazione di quello ottenuto sperimentalmente. Si utilizza la seguente
relazione:
A55.3V
cTVm1
11= − 4
dove: V è il volume della camera riverberante [m3];
c è la velocità di propagazione del suono in aria [m/s]; per
l’ intervallo di temperatura 15÷30 °C, la velocità può essere
calcolata con la relazione c=331+0,6t essendo “t” la
temperatura dell’ aria espressa in gradi Celsius;
T1 è il tempo di riverberazione della camera vuota [s];
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m1 è il coefficiente di assorbimento dell’ aria, in [m-1],
calcolato in accordo con la ISO 9613-1, considerando le
condizioni climatiche presenti in camera vuota al momento
della misurazione.
Conclusa la serie di misurazioni a camera vuota, si dispone il campione di
prova all’ interno della camera riverberante. Si ripete la stessa procedura
appena descritta, disponendo la sorgente ed il microfono nelle posizioni
fissate precedentemente e calcolando il valore della superficie
fonoassorbente equivalente A2, utilizzando la relazione:
A55.3V
cTVm2
22= − 4
Dalla differenza tra la superficie fonoassorbente equivalente della camera
in presenza ed in assenza del campione di prova, si ottiene la superficie
fonoassorbente equivalente del campione As = A2-A1, che, divisa per
l’ area del campione, fornisce il coefficiente di fonoassorbimento s.
Nella determinazione delle superfici fonoassorbenti A1 ed A2, durante lo
svolgimento del presente lavoro, sono stati considerati alcuni fattori
correttivi per non introdurre errori nei risultati.
Il primo di questi fattori tiene conto del fatto che, in presenza del
campione di prova, il volume della camera riverberante risulta minore di
quello a camera vuota. Essendo già il volume della camera riverberante
inferiore al valore minimo dato in normativa, è stato scelto di valutare il
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più accuratamente possibile questo termine indicando con V1 il volume
della camera vuota e con V2 quello in presenza del campione.
È stato anche diversificato il termine che considera la velocità del suono
in aria in funzione della temperatura, per tenere conto della variazione
delle condizioni climatiche che si verifica durante le prove a camera vuota
ed in presenza del campione.
Un altro termine correttivo è legato alla superficie del pavimento che in
presenza del campione viene ad essere coperta e quindi non costituisce
più una superficie assorbente. Il contributo del mancato assorbimento del
pavimento è stato valutato pesando la superficie che resta coperta dal
campione con la superficie totale della camera riverberante (S1 = 86,68
m2 per la camera di volume V1 = 53,36 m3; S1 = 166,8 m2 per la camera di
volume V1 = 120 m3):
A55.3V
c T
S
Spavimento1
1 1
coperta
1
= ⋅
In definitiva la superficie fonoassorbente equivalente del campione di
prova è stata ottenuta mediante la seguente relazione:
A A A AS 2 1 pavimento= − +
ed il coefficiente di fonoassorbimento αs, per le bande di frequenza di un
terzo d’ ottava tra 100 Hz e 5000 Hz, è stato determinato dividendo la
(5.8) per la superficie assorbente del campione:
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α sS
campione
AS
=
La determinazione della ripetibilità è un test che nella ISO/DIS 354 del
2000 non è presente mentre, nella ISO 354 del 1985, ne è consigliato
l’ utilizzo per avere un indice sulla precisione con cui è stata condotta la
misurazione e sull’ affidabilità dei risultati.
La ripetibilità r, secondo quanto definito dalla norma ISO 354/1985, è il
valore al di sotto del quale la differenza assoluta tra due risultati di prove
può essere attesa con una specificata probabilità. I risultati devono essere
ottenuti usando lo stesso metodo, su identici campioni e sotto le stesse
condizioni (stesso operatore, stesso apparato, stesso laboratorio ed in un
breve intervallo di tempo). In assenza di altre indicazioni, la probabilità è
del 95%.
La determinazione della ripetibilità è un test oneroso perché comporta
l’ esecuzione di almeno cinque misure complete del coefficiente di
fonoassorbimento nelle stesse condizioni.
Nel presente lavoro la ripetibilità è stata calcolata solo per il modulo in
struttura scatolare metallica con all’ interno del materiale fonoassorbente
di dimensioni 100x300x10 cm.
La ripetibilità è stimata con la seguente relazione:
r = t 2n -1
( ii=1
n1 2α α−∑ )
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dove: i è il risultato della i-esima misura;
è la media aritmetica ottenuta sulle n misure;
t è il fattore derivante dalla distribuzione di Student per un
livello di probabilità del 95% e un appropriato numero di gradi di libertà.
La normativa UNI EN 1793-1 specifica un metodo di prova per la
valutazione delle prestazioni di assorbimento acustico dei dispositivi
stradali per la riduzione del rumore. Si occupa più propriamente della
determinazione della prestazione intrinseca, non considerando invece
quella estrinseca (in situ), che dipende da fattori non relativi al prodotto
stesso.
Una volta determinati i coefficienti di assorbimento acustico αSi in
ciascuna banda di frequenza tra 100 Hz e 5000 Hz, questi devono essere
ponderati secondo lo spettro normalizzato del rumore da traffico definito
nella UNI EN ISO 1793-3. Questo spettro normalizzato è espresso in
livelli relativi di pressione sonora ponderata A, Li (dB), in bande di
frequenza di terzo d’ ottava tra 100 Hz a 5000 Hz. Si riportano i valori
nella tabella che segue:
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Frequenza, Hz ���� ���� ���� ���� ���� ���� ���� ���� ����Li (dB) -20 -20 -18 -16 -15 -14 -13 -12 -11
Frequenza, Hz ���� ����� ����� ����� ����� ����� ����� ����� �����Li (dB) -9 -8 -9 -10 -11 -13 -15 -16 -18
Tab. 4.1: livelli relativi di pressione sonora ponderata A dello spettro normalizzato del rumore da traffico.
Per mezzo della relazione:
'/'
('
(
)
)α
α= − − =
=
∑
∑10 1
10
10
0 1
1
18
0 1
1
18log
,
,
Si
si calcola l’ indice di valutazione della prestazione di assorbimento
acustico DLα, in decibel.
Il valore ottenuto deve essere arrotondato all’ intero più vicino.
Per classificare la prestazione di assorbimento si utilizzano le categorie
elencate nel prospetto seguente:
Categoria DLα (dB)�
A0 Non determinato A1 < 4 A2 da 4 a 7 A3 da 8 a 11 A4 > 11
Tab. 4.2: categorie di fonoassorbimento al variare di DLα.
�
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����)RQRLVRODPHQWR�
L’ attrezzatura di laboratorio consiste due camere riverberanti
adiacenti provviste di una apertura che le rende comunicanti e nella quale
viene inserito il campione sottoposto a prova. Le dimensioni delle pareti
di prova sono determinate dalle dimensioni dell’ apertura che mette in
comunicazione la camera emittente con la camera ricevente.
La determinazione della prestazione acustica è stata eseguita in due
diverse configurazioni del campione: nella prima (fig. 4.1), sono stati
utilizzati solo pannelli metallici forati; nella seconda (fig. 4.2), sono stati
inseriti anche gli elementi modulari trasparenti in PMMA.
Fig. 4.1: Pannelli metallici nell’ apertura di prova visti dalla camera ricevente.
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
26
Fig. 4.2: Seconda disposizione dei pannelli visti dal lato della camera ricevente.
Per determinare l’ isolamento acustico di un campione secondo quanto
stabilito nella UNI EN ISO 140-3, si deve valutare un fattore di
correzione che contiene l’ area equivalente di assorbimento nella camera
ricevente. Per fare ciò, è necessario misurare il tempo di riverberazione
nella camera ricevente. La norma UNI EN ISO 140-3, per la valutazione
di tale grandezza, fa riferimento alla ISO 354 del 1985.
Utilizzando poi la formula di Sabine, si ricava l’ area equivalente di
assorbimento acustico:
$ 97= ⋅0 16,
dove: A è l’ area equivalente di assorbimento acustico [m2];
V è il volume dell’ ambiente ricevente = 62,79 m3;
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
27
T è il tempo di riverberazione nell’ ambiente ricevente [sec].
Il numero minimo di misurazioni di decadimento richieste per ciascuna
banda di frequenza è sei. Devono essere impiegate almeno una posizione
di altoparlante e tre posizioni di microfono con due letture in ciascun
caso. Delle sei letture viene poi considerata la media aritmetica del tempo
di riverberazione, calcolata per bande di un terzo d’ ottava tra 100 Hz e
5000 Hz.
La prova consiste nel determinare il livello medio di pressione sonora
all’ interno della camera emittente e della camera ricevente.
La misurazione ha inizio con la generazione di un campo sonoro
nell’ ambiente emittente per mezzo di un suono stazionario con uno
spettro continuo nella gamma di frequenza considerata. Il suono è un
rumore bianco riprodotto in modo digitale, amplificato e trasmesso alla
sorgente. Lo spettro di questo rumore nell’ ambiente emittente non deve
presentare differenze di livello maggiore di 6 dB tra le bande adiacenti di
un terzo d’ ottava. Il segnale di eccitazione è mantenuto per 8 secondi con
una potenza sonora sufficientemente alta da ottenere, nell’ ambiente
ricevente, un livello di pressione maggiore di almeno 15 dB rispetto al
rumore di fondo in qualsiasi banda di frequenza.
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
28
Dopo aver misurato i livelli di pressione sonora nelle due camere, se ne
deve calcolare la media su base energetica facendo riferimento alla
seguente relazione:
/ Q*
+
, -=
=∑10
11010
1
log
dove: Li sono i livelli di pressione sonora da L1 a Ln in n posizioni diverse
della camera.
Il livello medio di pressione sonora nella camera emittente è indicato con
L1 ed il livello medio di pressione sonora nella camera ricevente è
indicato con L2.
Per definizione il potere fonoisolante è pari a dieci volte il logaritmo in
base dieci del rapporto tra la potenza sonora W1 incidente su una
partizione in prova e la potenza sonora W2 trasmessa attraverso il
provino.
5 ::= 10 1
2
log
Se si ammette l’ ipotesi che i campi sonori siano perfettamente diffusi e
che il suono irradiato nella camera ricevente sia trasmesso solamente
attraverso il provino, il calcolo del potere fonoisolante per ogni banda di
frequenza di un terzo d’ ottava può svolgersi, come indicato nella UNI EN
ISO 140-3, con la seguente relazione:
5 / / 6$= − +1 2 10log
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
29
dove:
L1 è il livello medio di pressione sonora nella camera emittente [dB];
L2 è il livello medio di pressione sonora nella camera ricevente [dB];
S è l’ area del provino pari all’ apertura di prova = 10,28 m2;
A è l’ area di assorbimento equivalente nella camera ricevente [m2].
Per definizione l’ indice di valutazione del potere fonoisolante RW è il
valore, in decibel, della curva di riferimento a 500 Hz dopo lo
spostamento di detta curva fino a quando la somma degli scarti
sfavorevoli è più grande possibile, ma non maggiore di 32 dB.
Il metodo è specificato nella UNI EN ISO 717-1. In tale norma vengono
introdotti alcuni termini, detti termini di adattamento allo spettro, che
servono per valutare l’ isolamento acustico per diverse sorgenti di rumore,
se è conosciuto il loro spettro ponderato A. Sono valori, in decibel, da
aggiungere all’ indice di valutazione del potere fonoisolante per tenere
conto delle caratteristiche degli spettri sonori tipici di alcune sorgenti di
rumore più diffuse.
Nel presente lavoro è stato calcolato sia il termine di adattamento allo
Spettro N°1 (termine C), determinato in funzione della differenza tra i
livelli sonori ponderati A nella camera di emissione e di ricezione per un
rumore rosa, sia il termine di adattamento allo Spettro N°2 (termine Ctr),
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
30
determinato in funzione della differenza tra i livelli sonori ponderati A
nella camera di emissione e di ricezione per un rumore di traffico stradale.
Entrambi gli spettri sono definiti nel campo di frequenze tra 100 Hz e
3150 Hz.
Come previsto dalla normativa, sono stati completati da ulteriori termini
di adattamento allo spettro che coprono un campo di frequenze più esteso
compreso tra 100 Hz e 5000 Hz.
I termini di adattamento allo spettro sono stati calcolati con una
precisione di 0,1 dB e poi sono stati arrotondati al numero intero più
prossimo, come prescritto in normativa.
Con la normativa UNI EN 1793-2 si valuta la prestazione intrinseca della
barriera sottoposta a prova per quanto riguarda l’ isolamento acustico per
via aerea. Una volta determinati i valori del potere fonoisolante Ri in
ciascuna banda di frequenza tra 100 Hz e 5000 Hz, questi sono stati
ponderati secondo lo spettro normalizzato del rumore da traffico definito
nella UNI EN ISO 1793-3.
Per mezzo della relazione seguente, si ottiene l’ indice di valutazione
dell’ isolamento acustico per via aerea DLR, in decibel:
'/ ./ .
0/
0
1 1
1= −
⋅ −
=
=
∑
∑10
10 10
10
0 1 0 1
1
18
0 1
1
18log
, ,
,
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
31
Nel calcolo di DLR, la normativa prescrive di arrotondare i valori del
potere fonoisolante Ri alla prima cifra decimale più vicina e di indicare
l’ indice di valutazione dell’ isolamento acustico per via aerea dopo averlo
arrotondato all’ intero più vicino.
Per classificare la prestazione d’ isolamento per via aerea si utilizzano le
categorie elencate nel prospetto seguente:
Categorie di isolamento acustico per via aerea
Categoria DLR (dB)�B0 Non determinato
B1 < 15
B2 da 15 a 24
B3 > 24
Tab. 4.3: categorie di fonoisolamento al variare di DLR.
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
32
��5LVXOWDWL�� Il coefficiente di fonoassorbimento per bande di frequenza di un
terzo d’ ottava è presentato in figura 5.1.
Fig. 5.1: Andamento del coefficiente di fonoassorbimento in funzione della frequenza.
L'LQGLFH�GL�YDOXWD]LRQH�GHOOD�SUHVWD]LRQH�GL�DVVRUELPHQWR�DFXVWLFR DLα e
la categoria di appartenenza del pannello stradale in esame, sono:
DLα = 8 dB Categoria: A3
0,0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
1,0
frequenza (Hz)
coef
fici
ente
di f
onoa
ssor
bim
ento
αS
assorbimento 0,33 0,48 0,55 0,69 0,55 0,60 0,73 0,88 0,82 0,89 0,94 0,90 0,86 0,81 0,80 0,82 0,87 0,82
100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3150 4000 5000
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
33
I valori del coefficiente di assorbimento alle varie frequenze, pur
classificando la barriera nella seconda miglior categoria, risultano
passibili di miglioramento, in special modo alle basse frequenze.
Applicando il metodo specificato UNI EN ISO 717-1, è stato determinato
l’ LQGLFH� GL� YDOXWD]LRQH� GHO� SRWHUH� IRQRLVRODQWH� 5 2 � �� Per il campione
costituito da pannelli metallici forati, RW è risultato pari a 34 dB.
Fig. 5.2: Andamento del coefficiente di fonoisolamento in funzione della frquenza.
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
frequenza (Hz)
pote
re fo
nois
olan
te R
i (d
B)
Ri 12,8 18,9 18,2 19,6 24,1 25,4 25,3 28,5 33,4 38,2 38,3 39,6 42,3 42,5 40,0 39,3
ISO 717-1 15 18 21 24 27 30 33 34 35 36 37 38 38 38 38 38
100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3150
34
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
34
I termini di adattamento allo spettro C e Ctr nel campo di frequenze da
100 Hz a 3150 Hz, risultano C = -2 dB; Ctr = -6 dB
L’ LQGLFH�GL� YDOXWD]LRQH�GHOOD�SUHVWD]LRQH�GL� LVRODPHQWR�DFXVWLFR�SHU�YLD�DHUHD�'/3 e la categoria di appartenenza del campione in esame, sono:
DLR = 28 dB; Categoria: B3
L'elevato valore del parametro DLR e la regolarità dell'andamento del
potere fonoisolante in funzione della frequenza, mostrano un
comportamento soddisfacente della barriera con la classificazione nella
categoria più alta di isolamento acustico per via aerea.
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
35
�� 2WWLPL]]D]LRQH�GHOOH�SURSULHWj�GL�IRQRDVVRUELPHQWR�
� Il comportamento fonoassorbente del campione di barriera in
struttura scatolare metallica di dimensioni 100×300×10 cm, testato in
camera riverberante di volume V=53,36 m3, rispetta l’ andamento tipico
dei pannelli forati risonanti.�Nel documento relativo alle caratteristiche delle barriere stradali redatto
dalla Commissione Interaziendale (ANAS, l’ Ente Ferrovie dello Stato, la
Società Autostrade, l’ AISCAT ed il Ministero dell’ Ambiente), sono
riportati i valori minimi del coefficiente di fonoassorbimento dei
componenti di tali barriere.
Nella tabella che segue sono messi a confronto questi valori con i risultati
ricavati dalla presente sperimentazione.
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
36
Indici di valutazione dell’ assorbimento Frequenza
(Hz) Prova 1
αS Prova 2
αS Prova 3
αS Prova 4
αS Prova 5
αS Commissione
αS����� 0,49 0,51 0,58 0,61 0,48 !���������� 0,57 0,57 0,53 0,57 0,55 !���������� 0,86 0,87 0,91 0,87 0,88 !����������� 0,93 0,92 0,96 0,91 0,94 !����������� 0,86 0,82 0,83 0,84 0,81 !����������� 0,80 0,76 0,77 0,83 0,87 !������
Ad eccezione dei coefficienti di fonoassorbimento per la banda di
frequenza a 250 Hz, tutti gli altri valori del pannello in esame soddisfano
quanto previsto dalla Commissione.
La teoria dei risonatori acustici, applicata ai pannelli forati risonanti,
fornisce una relazione dalla quale si può ricavare con buona
approssimazione il valore della frequenza a cui si ottiene il massimo
assorbimento. La relazione è la seguente:
I S+ / 4max ,=
⋅5 4
dove: S�è la percentuale di foratura del pannello (area vuota/area totale) =
40%;
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
37
+� è lo spessore della lana di roccia = 0,08 m;
/ 5 � è la lunghezza equivalente del collo risonatore e si esprime:
/ G /6 = +0 8,
con: G diametro del foro = 8 mm;
/ è la lunghezza del foro pari allo spessore della lamiera = 2 mm.
Sostituendo i valori numerici, si ottiene:
I 7�8�9 = 1320 Hz
L’ andamento del coefficiente di fonoassorbimento ricavato per via
sperimentale individua il massimo fra 1000 Hz e 1250 Hz, di poco
inferiore al valore teorico. Dal momento che il valore non soddisfacente
del coefficiente di assorbimento si ha per la banda a 250 Hz, è
ragionevole supporre che, abbassando il valore della frequenza di
massimo assorbimento, si ottenga un miglioramento delle proprietà alle
frequenze più basse. Si ipotizza, ad esempio, di variare le caratteristiche
del pannello nel seguente modo:
- diametro dei fori da 8 mm a 6 mm;
- interasse dei fori invariato a 12 mm a 60°;
- spessore della lamiera forata = 2 mm;
- spessore della lana di roccia = 8 cm.
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
38
La frequenza a cui si ottiene il massimo assorbimento si è spostata verso
valori minori e risulta pari a:
I 7�8�9 = 1110 Hz
Calcolando tuttavia il rapporto vuoto/pieno per il pannello forato con le
precedenti caratteristiche si ottiene che risulta pari al 29%, valore al di
sotto di quello minimo consigliato. Si cerca quindi una seconda ipotesi in
modo tale che si riesca a soddisfare sia la necessità di abbassare il valore
della frequenza a cui corrisponde il massimo assorbimento, sia il rapporto
vuoto/pieno della superficie forata.
Un buon risultato si ottiene con i seguenti valori:
- diametro dei fori = 6 mm;
- interasse dei fori da 12 mm a 11 mm, sempre a 60°;
- spessore della lamiera forata = 2 mm;
- spessore della lana di roccia da 8 cm a 10 cm.
In questo modo il rapporto vuoto/pieno risulta pari al 37% e la frequenza
di massimo assorbimento si sposta da 1320 Hz a 1130 Hz, con probabili
miglioramenti alle frequenze più basse.
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
39
���&RQFOXVLRQL�� Nel presente lavoro è stato affrontato il problema
dell'ottimizzazione delle proprietà acustiche di barriere stradali.
Per quanto riguarda la misurazione del fonoisolamento del campione, si è
fatto riferimento alle normative UNI EN ISO 140-1, 140-3 e 717-1; per la
determinazione della prestazione acustica sono state utilizzate le UNI EN
1793-1, 1793-2.
La prima fase di sperimentazione ha riguardato la determinazione del
coefficiente di fonoassorbimento in campo diffuso per il campione con
struttura scatolare metallica monoassorbente. La prova, eseguita in
camera riverberante di volume 53,36 m3, ha fornito valori del coefficiente
di fonoassorbimento che rispettano i limiti minimi per tutte le bande di
frequenza, ad eccezione di quella a 250 Hz. Comunque globalmente il
campione presenta buone caratteristiche fonoassorbenti; ciò risulta
dall’ indice di valutazione della prestazione di assorbimento acustico DLα
pari a 8 dB e dalla categoria di appartenenza del pannello stradale di
classe A3 (classe migliore A4).
Nella seconda serie di misurazioni è stato determinato il potere
fonoisolante R e la prestazione intrinseca nei riguardi dell’ isolamento;
l’ indice di valutazione del potere fonoisolante RW è risultato maggiore di
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
40
30 dB.
Anche le caratteristiche fonoisolanti sono soddisfacenti in quanto le
barriere acustiche risultano appartenere alla categoria migliore B3.
Successivamente sono state studiate alcune soluzioni per l’ ottimizzazione
delle prestazioni del campione di prova, in termini di miglioramento delle
proprietà di assorbimento acustico.
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
41
%LEOLRJUDILD��[1] M. Felli: “Lezioni di fisica tecnica volume terzo: Acustica e
Illuminotecnica”, CIRIAF 1999;
[2] G. Moncada Lo Giuduce, S. Santoboni: “Acustica”, Masson 1997;
[3] I. Barducci: “Acustica Applicata”, ESA 1988;
[4] E. Cirillo: “Criteri per la progettazione degli interventi di bonifica
acustica”, Collana tecnico scientifica CIRIAF-Ministero dell’ Ambiente,
Volume n. 5, 2000;
[5] F. Rossi, R. Baruffa: “Criteri per la esecuzione degli interventi di
bonifica acustica”, Collana tecnico scientifica CIRIAF-Ministero
dell’ Ambiente, Volume n. 6, 2000;
[6] E. M. Latrofa, R. Latrofa: “Criteri per la valutazione degli interventi
di bonifica acustica”, Collana tecnico scientifica CIRIAF-Ministero
dell’ Ambiente, Volume n. 7, 2000;
[7] Commissione Interaziendale ANAS, Ente Ferrovie dello Stato, Soc.
Autostrade, AISCAT, Ministero dell’ Ambiente: “Istruzioni per
l’ inserimento ambientale delle infrastrutture stradali e ferroviarie con
riferimento al controllo dell’ inquinamento acustico”, 1992;
[8] Draft International Standard ISO/DIS 354: “Acoustisc -
Measurement af sound absorption in a reverberation room”, 2000;
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
42
[9] UNI ISO 354: “ Misura dell’ assorbimento acustico in camera
riverberante” , 1985;
[10] ISO 9613-1: “ Acoustisc – Attenuation of sound during propagation
outdoors” , 1993(E);
[11] UNI EN 1793-1: “ Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico
stradale – Metodo di prova per la determinazione della prestazione
acustica. Caratteristiche intrinseche di assorbimento acustico” , 1999;
[12] UNI EN 1793-3: “ Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico
stradale – Metodo di prova per la determinazione della prestazione
acustica. Spettro normalizzato del rumore da traffico” , 1999;
[13] UNI EN ISO 140-1: “ Acustica – Misurazione dell’ isolamento
acustico in edifici e di elementi di edificio. Requisiti per le attrezzature di
laboratorio con soppressione della trasmissione laterale” , 1999;
[14] UNI EN ISO 140-3: “ Acustica – Misurazione dell’ isolamento
acustico in edifici e di elementi di edificio. Misurazione in laboratorio
dell’ isolamento acustico per via aerea di elementi di edificio” , 1997;
[15] UNI EN 1793-2: “ Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico
stradale – Metodo di prova per la determinazione della prestazione
acustica. Caratteristiche intrinseche di isolamento acustico per via aerea” ,
1999;
[16] UNI EN 1793-3: “ Dispositivi per la riduzione del rumore da traffico
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
43
stradale – Metodo di prova per la determinazione della prestazione
acustica. Spettro normalizzato del rumore da traffico” , 1999;
[17] UNI EN 717-1: “ Acustica – Valutazione dell’ isolamento acustico in
edifici e di elementi di edificio. Isolamento acustico per via aerea” , 1997;
[18] C. Baroncini, E. Mattei, P. Zazzini: “ Studio e ottimizzazione di una
camera riverberante con un modello 1:10 a geometria variabile” , Atti XX
Convegno Nazionale di Acustica, 1992;
[19] F. Cotana, M. Felli, F. Rossi: “ Progettazione realizzazione e
collaudo di camere riverberanti accoppiate” , Atti Convegno Nazionale di
Acustica, 1997;
[20] C. Buratti: “ Il laboratorio di acustica dell’ Università di Perugia” ,
Rapporti GSISR n.25, 1996;
[21] Linee guida ANPA: “ Linee guida per l’ elaborazione di piani
comunali di risanamento acustico” , 1998;
[22] G. Moncada Lo Giuduce, S. Santoboni: “ Acustica” , Masson 1997;
[23] Commissione Interaziendale ANAS, Ente Ferrovie dello Stato, Soc.
Autostrade, AISCAT, Ministero dell’ Ambiente: “ Istruzioni per
l’ inserimento ambientale delle infrastrutture stradali e ferroviarie con
riferimento al controllo dell’ inquinamento acustico” , 1992;
[24] P. Ricciardi, M: Bertucci, A. Di Bella, U. Magrini, R. Zecchin:
“ Proprietà acustiche di materiali inerti porosi a struttura rigida sferoidale.
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
44
Analisi teorica e prove sperimentali” , Atti del XXVII Convegno
Nazionale di Acustica, 1999;
[25] F. Asdrubali: “ Sound absorption properties of loose expanded clay
of various granulometries” , V Congresso Internazionale: Transort noise
and vibration, 2000.
2WWLPL]]D]LRQH�GL�EDUULHUH�DFXVWLFKH��
45
/LVWD�GHL�VLPEROL��α: Coefficiente di assorbimento A: Superficie assorbente C: Termine di adattamento allo spettro c: Velocità del suono d: Diametro dei fori dB: Decibel DLα: Indice di valutazione della prestazione di assorbimento acustico DLR: Indice di valutazione dell’ isolamento acustico per via aerea fmax: frequenza di massimo assorbimento H Spessore della lana di roccia Hz: Hertz L: Livello di pressione sonora Le� � Lunghezza equivalente del collo risonatore m: Coefficiente di assorbimento dell'aria p Percentuale di foratura del pannello R: Potere fonoisolante r: ripetibilità T: Tempo di riverberazione V: Volume W: Potenza sonora