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Classificazione Singolarita isolate, Serie di Laurent,Residui, Teorema dei residui e applicazioni
Docente:Alessandra Cutrı
A. Cutrı 04-12-2013, 09-12-2013 11-12-2013 Metodi Matematici per l’ingegneria–Ing. Gestionale
Richiamo:Zeri di Funzioni olomorfe (o analitiche)
Sia f : A ⊆ C→ C A aperto connesso, f ∈ H(A). Sia z0 ∈ A taleche f (z0) = 0 . Allora a0 = 0 e dunque, per ogni z ∈ Br (z0) conr < dist(z0, ∂A) si ha
f (z) = a1(z− z0) +a2(z− z0)2 + · · · =+∞∑n=1
an(z− z0)n ∀z ∈ Br (z0)
z0 e uno zero di ordine (o molteplicita) K > 0 se e solo se
f (z0) = f ′(z0) = f ′′(z0) = · · · = f (K−1)(z0) = 0 , f (K)(z0) 6= 0
cioea0 = a1 = a2 = · · · = aK−1 = 0 , aK 6= 0
In tal caso
f (z) = aK (z − z0)K + · · · =+∞∑n=K
an(z − z0)n ∀z ∈ Br (z0)
Es: f (z) = z2ez ha uno zero di ordine due in z0 = 0A. Cutrı 04-12-2013, 09-12-2013 11-12-2013 Metodi Matematici per l’ingegneria–Ing. Gestionale
la molteplicita di uno zero non puo essere infinita se f 6≡ 0.(Infatti, se an = 0 per ogni n, si ha f (n)(z0) = 0 per ogni nquindi si ha
f (z) ≡ 0 ∀z ∈ Br (z0)
allora se z1 ∈ Br (z0), si ha f (n)(z1) = 0 per ogni n e dunque
f (z) = 0 ∀z : |z − z1| < dist(z1, ∂A)
e cosı e possibile ricoprire tutto l’insieme connesso A e provareche f (z) = 0 per ogni z ∈ A
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Gli zeri di una funzione analitica in A sono isolati (a meno chef ≡ 0 in A). Cioe se z0 verifica f (z0) = 0, esiste un intornoBR(z0) ⊆ A tale che
f (z) 6= 0 ∀z ∈ BR(z0) \ {z0}
Infatti, sia K la molteplicita di z0, allora esiste Br (z0) tale che
f (z) =+∞∑n=K
an(z−z0)n = (z − z0)K [aK + aK+1(z − z0) + . . . ] ∀z ∈ Br (z0)
dunque
f (z) = (z−z0)Kg(z) ∀z ∈ Br (z0) con g(z0) = aK 6= 0 e g analitica
Allora esiste un intorno BR(z0) ⊆ Br (z0) tale che
g(z) 6= 0 ∀z ∈ BR(z0)
quindif (z) 6= 0 ∀z ∈ BR(z0) \ {z0}
e z0 e percio isolatoA. Cutrı 04-12-2013, 09-12-2013 11-12-2013 Metodi Matematici per l’ingegneria–Ing. Gestionale
Singolarita isolate
f ha una singolarita isolata in z0 se non e derivabile in z0 ma eolomorfa in un disco forato (privato del suo centro) di centro z0
(cioe esiste un intorno di Br (z0) tale che f ∈ H(Br (z0) \ {z0})).
In z0 f puo essere anche non definita oppure definita,continua ma non derivabile etc.
Esempi1 f (z) = 1
(z−2)(z−4) ha due singolarita isolate: z0 = 2 e z1 = 4
2 f (z) = 1z2+1 ha due singolarita isolate: z0 = i e z1 = −i
3 f (z) = e1z ha una singolarita isolata in z0 = 0
4 f (z) = sin 1z ha una singolarita isolata in z0 = 0
5 f (z) = sin zz ha una singolarita isolata in z0 = 0
6 f (z) = 1sin z ha infinite singolarita isolate: zk = kπ con k intero
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Singolarita NON isolate
Se z0 e una simgolarita di f che e punto di accumulazione disingolarita, si dice NON isolata:
f (z) = z non essendo derivabile in alcun punto, ha tutto Ccome insieme di singolarita evidentemente non isolate
f (z) = 1sin( 1
z)
ha singolarita in z0 = 0 ed in tutti i punti zk tali
che 1zk
= kπ cioe zk = 1kπ che evidentemente sono per ogni k
singolarita isolate ma zk → z0 per k → +∞. Quindi z0 = 0 euna singolarita NON isolata.
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dalle serie di Taylor alle serie di Laurent
Abbiamo visto che f ∈ H(A)⇔ f analiica in A e quindi in ognidisco Br (z0) contenuto in A f e somma della sua serie di Taylor
f (z) =+∞∑n=0
f (n)(z0)
n!(z − z0)n
Che succede se f ha una singolarita isolata in z0, cioe eolomorfa in un disco forato
Br (z0) \ {z0} = {z ∈ C , 0 < |z − z0| < r}
o piu in generale in una corona circolare di centro z0 e raggiR1,R2 con 0 ≤ R1 < R2 ≤ +∞
A = {z ∈ C , R1 < |z − z0| < R2}?
E possibile avere una rappresentazione di f valida su tutto ildisco forato o su tutta la corona circolare?.
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Serie di Laurent
Sia f analitica in una corona circolare di centro z0 e raggi0 ≤ R1 < R2 ≤ +∞:
A = {z ∈ C , R1 < |z − z0| < R2}
Allora f si rappresenta in A come somma di una serie bilatera (cioeuna somma di una serie di potenze positive e negative di z − z0)che prende il nome di Serie di Laurent :
f (z) =∑+∞
n=−∞ an(z − z0)n ∀z ∈ A
con an = 12πi
∮γ
f (s)(s−z0)n+1 ds n = ±1 ,±2 ,±3 . . .
dove γ = z0 + ρe it con R1 < ρ < R2 e t ∈ [0, 2π]OSS: Fissati z0,R1,R2 i coefficienti an sono univocamentedeterminati
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Se f e analitica in tutto il disco BR2(z0), la serie di Laurent serie di Taylor: Infatti i coefficienti an per n ≤ −1 si annullanoessendo
f (s)
(s − z0)n+1∈ H(BR2(z0))
∮γ
= 0
per il teorema di Cauchy (si osservi che per n ≤ −1,banalmente n + 1 ≤ 0) e quelli con n ≥ 0 sono gli stessi dellaserie di Taylor
dire che
f (z) =+∞∑
n=−∞an(z − z0)n
converge, significa che nella corona circolare A le due serie
+∞∑n=0
an(z − z0)n e∞∑
n=1
a−n1
(z − z0)n
sono entrambe convergenti
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Classificazione singolarita isolate
Le singolarita isolate z0 si possono classificare e sono di TRE tipisecondo la forma della serie di Laurent di f CENTRATA sullasingolarita z0 e valida nel disco forato
0 < |z − z0| < r
dove f e olomorfa (tale disco esiste sempre per definizione disingolarita isolata):
1 Singolarita Eliminabile
2 Polo di ordine (o molteplicita) K
3 SingolaritaEssenziale
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Sia z0 una singolarita isolata per f . Consideriamo la serie diLaurent di f
f (z) =+∞∑
n=−∞an(z − z0)n ∀z : 0 < |z − z0| < r
1 Primo caso: i coefficienti an = 0 per ogni n ≤ −1:
a−1 = a−2 = a−3 = · · · = 0
allora z0 si dice singolarita ELIMINABILE2 Secondo caso: Nella serie di Laurent compare un numero
finito di potenze negative di z − z0, cioe:
∃K ≥ 1 tale che a−K 6= 0 e an = 0∀n < −K
Allora z0 si chiama Polo di ordine K3 Terzo caso: nella serie di Laurent compaiono infiniti termini
con potenze negative di z − z0, cioe
an 6= 0 per infiniti indici n ≤ −1
allora z0 si dice singolarita ESSENZIALEA. Cutrı 04-12-2013, 09-12-2013 11-12-2013 Metodi Matematici per l’ingegneria–Ing. Gestionale
Singolarita Eliminabile
Poiche nella serie di Laurent seguente, centrata nella singolarita z0,
f (z) =+∞∑
n=−∞an(z − z0)n ∀z : 0 < |z − z0| < r
i coefficienti an = 0 per ogni n ≤ −1 la serie di Laurent si riducead una serie di Taylor, dunque
Esiste finito illim
z→z0
f (z) = a0
pertanto si puo estendere f fino a z0 ed ottenere unafunzione olomorfa su tutto il disco Br (z0):
f (z) =
{f (z) z ∈ Br (z0) \ {z0}a0 z = z0
∈ H(Br (z0))
Esempio: f (z) = sin zz ha una singolarita eliminabile in z0 = 0:
sin zz = 1
z [z − z3
3! + z5
5! −z7
7! + . . . ]
= [1− z2
3! + z4
5! −z6
7! + . . . ] =∑+∞
n=0(−1)n z2n
(2n+1)!A. Cutrı 04-12-2013, 09-12-2013 11-12-2013 Metodi Matematici per l’ingegneria–Ing. Gestionale
Polo di ordine K
Poiche nella serie di Laurent seguente, centrata nella singolarita z0,
f (z) =+∞∑
n=−∞an(z − z0)n ∀z : 0 < |z − z0| < r
i coefficienti verificano: ∃K ≥ 1 tale che a−K 6= 0 e an = 0 perogni n < −K , la serie si riduce a
f (z) =+∞∑
n=−K
an(z − z0)n ∀z : 0 < |z − z0| < r
f e un infinito di ordine K per z → z0 cioelimz→z0 |f (z)| = +∞ e
f (z) = O(1
(z − z0)K) ⇔ lim
z→z0
(z − z0)K f (z) = a−K 6= 0
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Esempio: f (z) = sin zz2 ha un polo di ordine K = 1 (in tal caso si
dice polo semplice) in z0 = 0:
sin zz2 = 1
z2 [z − z3
3! + z5
5! −z7
7! + . . . ]
= [ 1z −
z3! + z3
5! −z5
7! + . . . ] =∑+∞
n=0(−1)n z2n−1
(2n+1)!
a−1 = 1.In altro modo, perche si abbia limz→0 zK f (z) finito e diverso dazero, si deve scegliere K = 1
A. Cutrı 04-12-2013, 09-12-2013 11-12-2013 Metodi Matematici per l’ingegneria–Ing. Gestionale
Esempio: Sia
f (z) =f1(z)
f2(z)
con f1, f2 olomorfe in uno stesso insieme aperto A
sia z0 ∈ A uno zero di ordine M per f2 e sia f1(z0) 6= 0. Alloraz0 e un Polo di ordine M per f (z): Infatti,
f2(z) = (z−z0)Mg(z) con g(z0) 6= 0 ⇒ f (z) =f1(z)
(z − z0)Mg(z)
quindi
f (z)(z − z0)M → f1(z0)
g(z0)6= 0 z → z0
A. Cutrı 04-12-2013, 09-12-2013 11-12-2013 Metodi Matematici per l’ingegneria–Ing. Gestionale
Esempio: Sia
f (z) =f1(z)
f2(z)
con f1, f2 olomorfe in uno stesso insieme aperto A
sia z0 ∈ A uno zero di ordine M per f2 e di ordine J per f1.Allora :
f (z) =(z − z0)Jg1(z)
(z − z0)Mg2(z)g1(z0) 6= 0 , g2(z0) 6= 0
quindi
f (z) = (z − z0)J−M g1(z)
g2(z)z ∈ Br (z0)
si ha:
se J −M ≥ 0 f ha una singolarita eliminabile in z0
se J −M < 0 f ha un polo di ordine K = M − J > 0 in z0
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Singolarita di funzioni razionali
In particolare se P(z) e Q(z) sono due polinomi e gr(Q) = N, lafunzione
f (z) =P(z)
Q(z)
ha singolarita isolate nei punti che annullano Q che sono pero alpiu zeri di ordine N per Q e dunque i punti di singolarita dellefunzioni razionali sono al piu poli. Non sono mai singolaritaessenziali (le funzioni razionali si dicono per questo Meromorfe)
A. Cutrı 04-12-2013, 09-12-2013 11-12-2013 Metodi Matematici per l’ingegneria–Ing. Gestionale
Singolarita Essenziale
Nella serie di Laurent seguente, centrata nella singolarita z0,
f (z) =+∞∑
n=−∞an(z − z0)n ∀z : 0 < |z − z0| < r
compaiono infiniti termini con potenze negative di z − z0, cioe
an 6= 0 per infiniti indici n ≤ −1
In tal caso6 ∃ lim
z→z0
|f (z)|
ne finito ne infinito ed il comportamento della funzione nell’intornodi z0 e caotico.
A. Cutrı 04-12-2013, 09-12-2013 11-12-2013 Metodi Matematici per l’ingegneria–Ing. Gestionale
Esempio f (z) = e1z ha in z0 = 0 una singolarita essenziale, infatti
e1z =
+∞∑n=0
1
n!zn
si osservi che se z = x ∈ R, limx→0+ f (x) = +∞ elimx→0− f (x) = 0Esempio f (z) = sin( 1
z ) ha in z0 = 0 una singolarita essenziale,infatti
sin(1
z) =
+∞∑n=0
(−1)n
(2n + 1)!z2n+1
si osservi che se z = x ∈ R, limx→0 f (x) non esiste.
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Residuo
Sia z0 una singolarita isolata per f : A ⊂ C→ C, allora si definisceResiduo di f in z0 (z0 ∈ ∂A)
Res(f , z0) :=1
2πi
∮γf (w)dw
dove γ e un cammino semplice, chiuso orientato positivamente,che circonda z0 e NON circonda altre singolarita di f .OSS:
Res(f , z0) = a−1
dove a−1 e il coefficiente della potenza 1(z−z0) nella serie di
Laurent di f centrata sulla singolarita z0 e valida nel disco forato0 < |z − z0| < r dove f e olomorfa (tale disco forato esiste sempreper definizione di singolarita isolata)
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OSS: Se γ e una curva semplice, chiusa che circonda solo lasingolarita isolata z0 ed e orientata positivamente∮
γf (w)dw = 2πi Res(f , z0)
Quindi la conoscenza del residuo ci permette di calcolarel’integrale.Come si calcola il Res(f , z0)?Dipende dal tipo di singolarita isolata!
Se z0 e una singolarita essenziale, l’unico modo per calcolare ilresiduo (senza calcolare l’integrale) e attaverso la serie diLaurent
se z0 e una singolarita eliminabile, ovviamente Res(f , z0) = 0
se z0 e un polo, il residuo puo o meno essere nullo. Si puo intal caso calcolare piu facilmente senza ricorrere direttamentealla serie di Laurent
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calcolo residuo nei poli
Sia z0 un polo per f di ordine K . La serie di Laurent, centrata nellasingolarita z0, e valida nel disco forato 0 < |z − z0| < r , si riduce a
f (z) =+∞∑
n=−K
an(z − z0)n ∀z : 0 < |z − z0| < r
se K = 1 (polo semplice) il residuo si ottiene semplicementefacendo
Res(f , z0) = a−1 = limz→z0
(z − z0)f (z) (per i poli semplici)
se K 6= 1,
a−1 6= limz→z0
(z−z0)K f (z) (tale limite da a−K NON il residuo)
invece per ottenere a−1 dobbiamo
Res(f , z0) = a−1 =1
(K − 1)!lim
z→z0
dk−1
dzK−1[(z − z0)K f (z)]
A. Cutrı 04-12-2013, 09-12-2013 11-12-2013 Metodi Matematici per l’ingegneria–Ing. Gestionale
Sia z0 un polo per f di ordine K
Res(f , z0) = a−1 =1
(K − 1)!lim
z→z0
dk−1
dzK−1[(z − z0)K f (z)]
Infatti, poniamo g(z) = (z − z0)K f (z). Tale funzione ha unasingolarita eliminabile in z0 che si elimina ponendo g(z0) = a−K .Quindi con questa estensione g diventa olomorfa in tutto il discoBr (z0) e vale la formula di Cauchy per le derivate di g :
g (K−1)(z0) = (K−1)!2πi
∮γ
g(s)(s−z0)K ds
= (K−1)!2πi
∮γ f (s)ds = (K − 1)!Res(f , z0)
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Esempio: f (z) = z3 sin 1z ha una sola singolarita: z0 = 0 che e
essenziale. Dunque per calcolare il residuo dobbiamo determinare ilcoefficiente di 1
z nella serie di Laurent centrata in z0 = 0 cheessendo f priva di altre singolarita, vale in tal caso in 0 < |z |:
z3 sin1
z= z3(
1
z− 1
3!z3+
1
5!z5− . . . )
Non essendo presente la potenza 1z , significa che
Res(f , 0) = 0
Esempio: f (z) = z2 sin 1z ha una sola singolarita: z0 = 0 che e
essenziale. In tal caso
z2 sin1
z= z2(
1
z− 1
3!z3+
1
5!z5− . . . )
il residuo e in tal caso
Res(f , 0) = − 1
3!= −1
6
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Esempio: f (z) = ez−1z2 ha una sola singolarita: z0 = 0. Poiche
ez − 1 = z +z2
2!+ . . . ha in z = 0 uno zero semplice
z2 ha in z = 0 banalmente uno zero di ordine DUE
f ha un polo semplice in z0 = 0 ed il residuo
Res(f , 0) = limz→0
zf (z) = 1
A. Cutrı 04-12-2013, 09-12-2013 11-12-2013 Metodi Matematici per l’ingegneria–Ing. Gestionale
Esempio: f (z) = cos z+22z2(ez+1)
ha singolarita in z0 = 0 e nelle radici di
ez = −1 cioe zj = iπ + 2jπi per j ∈ Z. Che tipo di singolaritasono?
z0 = 0 non annulla il numeratore, e uno zero doppio per ildenominatore e dunque e un polo doppio per f
Res(f , 0) = limz→0
(cos z+22(ez+1)
)′= 1
2 [− sin z(ez+1)−ez (cos z+2)(ez+1)2 ]|z=0
= −38
zj = iπ + 2jπi non annullano numeratore e sono zeri sempliciper il denominatore. Infatti (ez + 1)′ = ez
|z=zj= −1 6= 0.
Quindi sono tutti poli semplici per f ; si ha
Res(f , zj) = limz→zj (z − zj)f (z)
=cos(zj )+2
2z2j
limz→zj
z−zj
(ez+1)−(ezj +1)
= − cos(zj )+2
2z2j
essendo (ezj + 1) = 0
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Esercizio (svolto a lezione): Classificare le singolarita isolate dif (z) = sin z
(e iz+1)2 e calcolarne i residui
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Teorema dei residui
Abbiamo visto che se f ∈ H(A \ {z0}) e γ e una curva chiusa,semplice, positivamente orientata che circonda la singolarita isolataz0, allora ∮
γf (z)dz = 2πiRes(f , z0)
che succede se f ∈ H(A \ {z1, z2, . . . zN}) e γ gira intorno apiu di una singolarita isolata?
Z1
Z2
Z3
Z4
A
In tal caso z1, z2, z3, z4 sono 4singolarita isolate per f ma γ gira intorno a z1, z2, z4 mentre z3
non e circondata da γ. In tal caso (Teorema dei residui)∮γf (z)dz = 2πi [Res(f , z1) + Res(f , z2) + Res(f , z4)]
(la singolarita z3 non essendo circondata da γ, non gioca alcunruolo!
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In generale:
Teorema dei Residui:Sia f ∈ H(A \ {z1, z2, . . . zN}),z1, z2, . . . zN singolarita isolate per f e sia γ una curva chiusa,semplice, positivamente orientata che circonda le singolaritaisolate z1, z2, . . . , zk , allora∮
γf (z)dz = 2πi
k∑i=1
Res(f , zi )
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Esercizio:Calcolare
I =
∮γ
z2 − 2z
(z + 1)2(z2 + 4)2dz γ =
3
2e it , t ∈ [0, 2π]
f ha singolarita isolate in z0 = −1, z1 = 2i , z2 = −2i
Le singolarita z1 = 2i , z2 = −2i non sono circondate da γmentre z0 lo e (γ e la circonferenza di centro l’origine e raggio32 )
Pertanto: I = 2πiRes(f ,−1). Essendo z0 = −1 un polo doppio,
Res(f ,−1) = limz→−1
(z2−2z
(z2+4)2
)′= limz→−1
(2z−2)(z2+4)−4z(z2−2z)(z2+4)3 = −8
125
Quindi
I =−16πi
125
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Serie di Laurent Serie di Fourier
Vediamo come dalla serie di Laurent di una funzionef ∈ H(BR2(0) \ BR1(0)) si puo ottenere la serie di Fourier della suarestrizione alla circonferenza di centro l’origine e raggioρ ∈ [R1,R2] che si puo considerare una funzione 2π− periodica.Infatti, la serie di Laurent di f e
f (z) =+∞∑
n=−∞cnz
n R1 < |z | < R2
dove, indicata con γρ = ρe it , t ∈ [0, 2π], ρ ∈ [R1,R2], si ha
cn =1
2πi
∮γρ
f (w)
wn+1dw
dunque
cn =1
2πi
∫ 2π
0
f (ρe it)
ρn+1e i(n+1)tiρe itdt =
1
2π
∫ 2π
0
f (ρe it)
ρne intdt
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Se chiamiamoΦ(t) := f (ρe it)
Φ(t + 2kπ) = Φ(t) e
Φ(t) =∑+∞
n=−∞ cnρne int
=∑+∞
n=−∞
(1
2π
∫ 2π0
Φ(θ)ρne inθ dθ
)ρne int
Φ(t) =+∞∑
n=−∞
(1
2π
∫ 2π
0Φ(θ)e−inθdθ
)︸ ︷︷ ︸e int
. . .︸︷︷︸ rappresentano i coefficienti di Fourier di Φ(t) in forma
complessa.
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Applicazione teorema dei residui al calcolo di integrali difunzioni trigonometriche
Supponiamo di voler calcolare
I =
∫ 2π
0
1
2 + sin tdt
l’integrando e una funzione trigonometrica.l’integrale e sull’intervallo [0, 2π].
Con la sostituzione z = e it ,
l’intervallo [0, 2π] la curva chiusa γ = e it per t ∈ [0, 2π](circonferenza di centro l’origine e raggio unitario) percorsa insenso antiorariola funzione integranda, tenendo conto che:
sin t =e it − e−it
2i=
1
2i[z − 1
z] cos t =
e it + e−it
2=
1
2[z +
1
z]
diventa1
2 + sin t=
2iz
4iz + z2 − 1A. Cutrı 04-12-2013, 09-12-2013 11-12-2013 Metodi Matematici per l’ingegneria–Ing. Gestionale
Dunque
I =
∮γ
2iz
4iz + z2 − 1
1
izdz =
∮γ
2
z2 + 4iz − 1dz
applicando il teorema dei Residui e tenendo conto chez2 + 4iz − 1 = (z + 2i − i
√3)(z + 2i + i
√3) e che solo
z1 = −2i + i√
3 ∈ B1(0) (dunque circondato da γ) si ha
I = 2πiRes(2
z2 + 4iz − 1, z1) =
2π√3∈ R!
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Applicazione teorema dei residui al calcolo di integraliimpropri
Come primo esempio, supponiamo di voler calcolare∫ +∞
−∞
1
x4 + 1dx
Osserviamo che∫ +∞
−∞
1
x4 + 1dx = lim
R→+∞
∫ R
−R
1
x4 + 1dx
L’idea e applicare il Teorema dei residui per calcolare questointegrale. Gli ingredienti sono:
Considerare una funzione definita sul piano complesso cheabbia qualche legame con f (x) = 1
x4+1
Considerare una curva chiusa che abbia qualche legame conl’intervallo [−R,R]
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Per il primo punto:
x z ⇒ f (z) := 1z4+1
e un prolungamento della funzioneintegranda al piano complesso Cγ = [−R,R] ∪ {Re it , t ∈ [0, π]} e l’intervallo [−R,R]concatenato con una semicirconferenza di centro l’origine eraggio R (dunque una curva chiusa) orientata positivamente
calcolare con il teorema dei residui
I :=
∮γf (z)dz
e osservare che
I =
∮γf (z)dz =
∫ R
−Rf (x)dx +
∫C+
R
f (z)dz
dove C+R = {Re it , t ∈ [0, π]} e la semicirconferenza di centro
l’origine e raggio R
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OSS1:Visto che si deve fare tendere R → +∞, si puoscegliere R sufficientemente grande. In particolare osserviamoche da un certo punto in poi I =
∮γ f (z)dz non dipende piu
da R (basta scegliere R in modo che tutte le singolarita di fche si trovano nel semipiano superiore Im(z) > 0 sianocircondate da γ).
OSS2: Se
limR→+∞
∫C+
R
1
z4 + 1dz = 0 (1)
⇒∫
R
1
x4 + 1dx = I
Vediamo se (1) e vera:∣∣∣∣ 1
1 + z4
∣∣∣∣ ≤ 1
R4 − 1⇒
∣∣∣∣∣∫
C+R
1
1 + z4dz
∣∣∣∣∣ ≤ 1
R4 − 1πR → 0 R →∞
(oss: lungh(C+R ) = πR)
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Allora calcoliamo
I =
∮γ
1
z4 + 1dz
con il teorema dei residui, scegliendo R > 1 in modo che γ giriintorno a tutte le singolarita di 1
z4+1che si trovano su Im(z) > 0.
Le singolarita di 1z4+1
sono infatti le quattro radici quarte di−1 (tutte poli semplici)
zk = e i( π4
+k π2
) k = 0, 1, 2, 3
e quelle che verificano Im(zk) > 0 sono
z0 = e i π4 =
1 + i√2
z1 = e i3 π4 =−1 + i√
2
I residui in queste due singolarita sono:
Res(1
z4 + 1, z0) =
1
(z4 + 1)′|z0
=1
4z30
= −1
4z0
Res(1
z4 + 1, z1) =
1
(z4 + 1)′|z1
=1
4z31
= −1
4z1
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Quindi ∮γ
1
z4 + 1dz = 2πi(−1
4z0 −
1
4z1) =
π√2
e ∫R
1
x4 + 1dx =
π√2∈ R!
Osserviamo che la funzione integranda non aveva singolaritasull’asse reale (per questo la curva γ (che non deve toccaresingolarita di f (z)) era OK
Abbiamo potuto prolungare f (x) a f (z) perche f (z) verifica(1)
Perche (1) sia verificata e sufficiente che
supC+
R
|f (z)|R → 0 R → +∞ (2)
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In particolare dunque e sufficiente che
sup|z|=R
|f (z)|R → 0 R → +∞ (3)
In particolare questo avviene se
|f (z)| = O(1
|z |β) |z | → +∞ con β > 1
Questo vale per esempio se vogliamo calcolare∫
RP(x)Q(x)dx con P,Q
polinomi tali che Q(x) 6= 0 per ogni x ∈ R e grado Q ≥ grado
P + 2: In tal caso scegliendo f (z) = P(z)Q(z) , (1) e vera
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OSS:se (2) non vale MA vale:
supC−R
|f (z)|R → 0 R → +∞ (4)
dove C−R e la semicirconferenza di centro l’origine e raggio R che sitrova nel semipiano Im(z) < 0 cioe C−R = Re it t ∈ [π, 2π], si puoapplicare il teorema dei residui alla curva
γ = [−R,R] ∪ (−C−R )
(che e percorsa in senso ORARIO) e, per (4) si ha
limR→+∞
∫C−R
f (z)dz = 0 (5)
e procedere come nell’esempio precedente, considerando lesingolarita di f (z) che si trovano sul semipiano Im(z) < 0
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Altro esempio di applicazione teorema dei residui al calcolodi integrali impropri
Dimostrare che ∫ +∞
0
cos(3x)
x2 + 1dx =
π
2e−3
la funzione integranda e pari dunque∫ +∞
0
cos(3x)
x2 + 1dx =
1
2
∫R
cos(3x)
x2 + 1dx
Poiche l’integrale improprio esiste,∫R
cos(3x)
x2 + 1dx = lim
R→+∞
∫ R
−R
cos(3x)
x2 + 1dx
l’idea e applicare il Teorema dei residui per calcolare questointegrale.
Non si puo considerare f (z) = cos(3z)z2+1
come estensione di f (x) alpiano C come nel caso precedente perche |f (z)| → +∞esponenzialmente quando z tende a infinito sull’asse immaginario.
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quindi tale f (z) non verifica una condizione analoga a (1) ne (5)anzi gli integrali in (1) (per tale f ) e (5) addirittura divergono perR → +∞. Invece osserviamo che cos(3x) = Re(e3ix) quindipossiamo considerare∫
R
e3ix
x2 + 1dx = lim
R→+∞
∫ R
−R
e3ix
x2 + 1dx
e poi prenderne la parte reale. Consideriamo
f (z) =e3iz
z2 + 1
f (z)ha singolarita in z0 = i , z1 = −i (entrambe fiori dell’assereale)
f (z) soddisfa (2) MA NON soddisfa (4) poiche
|f (z)| =eRe(3iz)
|z2 + 1|=
e−3Im(z)
|z2 + 1|≤ 1
R2 − 1|z | = R > 1 Im(z) > 0
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se γ = [−R,R] ∪ {Re it , t ∈ [0, π]} e l’intervallo [−R,R]concatenato con la semicirconferenza di centro l’origine eraggio R in Im(z) > 0
limR→+∞
∫C+
R
e3iz
z2 + 1dz = 0 (6)
Dunque, se scegliamo R > 1,
I :=
∮γ
e3iz
z2 + 1dz =
∫ R
−R
e3ix
x2 + 1dx +
∫C+
R
e3iz
z2 + 1dz
abbiamo (per il teorema dei residui)
I = 2πiRes(e3iz
z2 + 1, i) = πe−3 ∀R > 1
e per (6), ∫R
e3ix
x2 + 1dx = πe−3
da cui si ottiene la tesi (visto che abbiamo un risultato reale edunque la sua parte reale coincide con il numero stesso)
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Applicazione del teorema dei residui al calcolo ditrasformate di Fourier
Abbiamo trovato tra l’altro nel precedente esempio il calcolo dellatrasformata di Fourier della funzione 1
1+x2 in ω = 3. Se volessimoutilizzare il teorema dei residui per il calcolo della trasformata (chegia conosciamo mediante la formula di dualita), dobbiamo calcolare
f (ω) =
∫R
1
1 + x2e−iωxdx = lim
R→+∞
∫ R
−R
1
1 + x2e−iωxdx
Scegliendo R > 1 e
f (z) =e−iωz
z2 + 1
|f (z)| =eRe(−iωz)
|z2 + 1|=
eωIm(z)
|z2 + 1|≤ 1
R2 − 1|z | = R ω · Im(z) < 0
Quindi, se ω > 0, f soddisfa (4) altrimenti, se ω ≤ 0, f soddisfa(2).
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Poiche f e reale e pari, anche f e reale e PARI ⇒ calcoliamo f perω ≤ 0 e poi, prolungando in modo pari, otteniamo f (ω) per ogni ω.Sia dunque ω ≤ 0, allora per (2), si ha:
limR→+∞
∫C+
R
e−iωz
z2 + 1dz = 0
e dunque, essendo z0 = i l’unica singolarita di f (z) che si trova inIm(z) > 0, se consideriamo, per R > 1
I :=
∮γ
e−iωz
z2 + 1dz =
∫ R
−R
e−iωx
x2 + 1dx +
∫C+
R
e−iωz
z2 + 1dz
abbiamo (per il teorema dei residui)
I = 2πiRes(e−iωz
z2 + 1, i) = πeω ∀R > 1
e dunque ∫R
e−iωx
x2 + 1dx = πeω ∀ω ≤ 0
Quindi f (ω) = πe−|ω|
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