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Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lo sviluppo dell’e-Government e della Società dell’Informazione Dalla Prima alla Seconda fase dell’e-government Piero Flamini Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie Bolzano – 13 febbraio 2003

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Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Lo sviluppo dell’e-Government e della Società dell’Informazione

Dalla Prima alla

Seconda fase

dell’e-government

Piero Flamini

Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie

Bolzano – 13 febbraio 2003

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N.2N.2N.2

INDICEINDICE

La prima fase per l’e-government Sviluppo dell’e-government locale Una visione condivisa Ipotesi di iniziative per la II^ Fase

dell’e-government locale

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Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

La prima fase per l’e-government La prima fase per l’e-government

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N.4N.4N.4

La I° faseLa I° fase

Responsabilità

D I T

Emissione avviso

Presentazione progetti

Valutazione Revisione/ Convenzione

Attuazione/Realizzazione

Regioni e enti locali

Commissione :DITRegioniEnti Locali

CommissioneEnte CapofilaSegreteria TecnicaDITCentro Tecnico

Tempi

Ente Capofilae enti aggregati

20022002

Marzo

20032003

Marzo

20052005

Dicembre

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N.5N.5N.5

I risultati I risultati

377 progetti per un valore di 1.2 miliardi di euro Promossi 138 progetti in cui sono coinvolte tutte

le regioni (20), tutte le province e 3.574 comuni (90% della popolazione italiana)

I progetti riguardano tutti i servizi prioritari Le infrastrutture coprono tutto il territorio

nazionale Due terzi dei progetti sono stati valutati di buona

qualità da una commissione composta da esperti nominati dal MIT e dalle Pubbliche Amministrazioni Locali

Cofinanziamento pari a 120 meuro – costo totale dei progetti approvati > 360 meuro

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N.6N.6N.6

Le criticità emerseLe criticità emerse

Più progetti sullo stesso territorio: necessità di coordinamento e di accorpamento

Più progetti con lo stesso obiettivo: necessità di integrazione

Carenze nelle attività di project management per progetti complessi

Progetti a forte orientamento tecnologico con carenze nella progettazione organizzativa e formativa

Costi troppo elevati: complessità inutili e differenze di costo sul territorio nazionale

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Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Sviluppo dell’e-government localeSviluppo dell’e-government locale

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N.8N.8N.8

Sviluppo dell’e-governmentSviluppo dell’e-government

Linee guida del Governo per lo sviluppo dellaLinee guida del Governo per lo sviluppo dellaSocietà dell’Informazione nella legislaturaSocietà dell’Informazione nella legislatura

Linee guida del Governo per lo sviluppo dellaLinee guida del Governo per lo sviluppo dellaSocietà dell’Informazione nella legislaturaSocietà dell’Informazione nella legislatura

10 obiettivi di legislatura10 obiettivi di legislatura10 obiettivi di legislatura10 obiettivi di legislatura

Risultati del Primo AvvisoRisultati del Primo AvvisoRisultati del Primo AvvisoRisultati del Primo Avviso

Seconda FaseSeconda FaseSeconda FaseSeconda Fase

Visione CondivisaVisione CondivisaVisione CondivisaVisione Condivisa

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N.9N.9N.9

I 10 Obiettivi di LegislaturaI 10 Obiettivi di Legislatura

1. Tutti i servizi ‘prioritari disponibili on-line2. 30 milioni di Carte di Identità Elettroniche e Carte

Nazionali dei Servizi distribuite3. 1 milione di firme digitali diffuse entro il 20034. 50% della spesa per beni e servizi tramite e-

Procurement5. Tutta la posta interna alla Pubblica Amministrazione

via e-mail6. Tutti gli impegni e mandati di pagamento gestiti on-

line7. Alfabetizzazione certificata di tutti i dipendenti

pubblici eleggibili8. 1/3 della formazione erogata via e-Learning9. 2/3 degli uffici della Pubblica Amministrazione con

accesso on-line all’iter delle pratiche da parte dei cittadini

10. Tutti gli uffici che erogano servizi dotati di un sistema di soddisfazione dell’utente

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N.10N.10N.10

\\

Riuso su scala Riuso su scala

nazionalenazionale

Piccoli comuniPiccoli comuni

Servizi per la Servizi per la Cittadinanza Cittadinanza

digitaledigitale

Servizi per le Servizi per le impreseimprese

Dai risultati del I° Avviso al nuovo sviluppo Dai risultati del I° Avviso al nuovo sviluppo dell’e-government nelle Regioni e negli enti dell’e-government nelle Regioni e negli enti

localilocali

Ser

vizi

ero

gati

on-l

ine

Ser

vizi

ero

gati

on-l

ine

Pub

blic

he

Pub

blic

he

Am

min

istr

azio

niA

mm

inis

traz

ioni

•Informazione e Informazione e partecipazionepartecipazione•Servizi socialiServizi sociali

•Sport, ambienteSport, ambiente tempo libero, tempo libero, beni culturalibeni culturali

•Servizi per la scuolaServizi per la scuola•Giustizia e sicurezzaGiustizia e sicurezza

•Trasferimenti finanziariTrasferimenti finanziari•Mobilità e trasportiMobilità e trasporti•Servizi per la sanitàServizi per la sanità

•Servizi per la sanitàServizi per la sanità

•Servizi per il lavoroServizi per il lavoro

•Servizi per le impreseServizi per le imprese

•PortaliPortali

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N.11N.11N.11

Attuazione delloAttuazione dello Stato federale Stato federale

I° FASE

II° FASE

VISIONE VISIONE CONDIVISACONDIVISA

Progetti Progetti I° AvvisoI° Avviso

DIT REGIONIDIT REGIONI

PROVINCE COMUNIPROVINCE COMUNI

COMUNITA’ MONTANECOMUNITA’ MONTANE

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Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Elementi della “Visione condivisa”Elementi della “Visione condivisa”

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N.13N.13N.13

I 5 temi della visione condivisaI 5 temi della visione condivisa

1. Il Sistema Pubblico di Connettività per l’interconnessione di tutte le pubbliche amministrazioni

2. Gli strumenti per l’accesso alla rete degli utilizzatori dei servizi on-line

3. Le caratteristiche dei portali locali e nazionali che permettono l’erogazione dei servizi on-line

4. Gli strumenti per garantire la sicurezza dei servizi pubblici on-line

5. I modelli e gli strumenti per garantire l’interoperabilità dei servizi pubblici sul territorio (es: il Sistema Informativo del Lavoro)

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N.14N.14N.14

1 - Il Sistema Pubblico di Connettività per 1 - Il Sistema Pubblico di Connettività per l’interconnessione di tutte le pubbliche l’interconnessione di tutte le pubbliche amministrazioniamministrazioni

Sarà l’autostrada digitale della P.A. italiana

Nasce da esigenze di integrazione della R.U.P.A. (rete della P.A. centrale) con le reti regionali che si stanno realizzando (RUPAR) e con reti territoriali

Promuove lo sviluppo del mercato dei servizi di telecomunicazione a livello nazionale e locale, pianificando la domanda pubblica secondo principi di economie di scala

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N.15N.15N.15

2 - Gli strumenti per l’accesso alla rete degli 2 - Gli strumenti per l’accesso alla rete degli utilizzatori dei servizi on-lineutilizzatori dei servizi on-line

Realizzare modalità di accesso ai servizi per i cittadini e per le imprese sicure, facili e utilizzabili per i servizi di tutte le amministrazioni.

Promuovere la sperimentazione della Carta Nazionale dei Servizi ed estenderla in tutte le regioni.

Realizzazione di portali per l’accesso ai servizi della P.A.

Evitare la proliferazione di strumenti di identificazione digitale per l’accesso ai servizi e garantire la convergenza verso uno standard unitario, condivisibile, rapidamente attuabile ed economicamente sostenibili.

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N.16N.16N.16

3 - Le caratteristiche dei portali locali e nazionali che 3 - Le caratteristiche dei portali locali e nazionali che permettono l’erogazione dei servizi on-linepermettono l’erogazione dei servizi on-line

Gli attuali “portali” o siti delle Amministrazioni sono molto diversi lasciando disorientati gli utenti

C’è necessità che i vari portali rispondano ad un unico “MODELLO” garantendo :

• Unitarietà d’interazione

• Certezza dell’identificazione del “fornitore” dei servizi

• Fornire adeguati livelli di “accessibilità” per tutti gli utenti (ad esempio i disabili)

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N.17N.17N.17

4 - Gli strumenti per garantire la sicurezza dei servizi 4 - Gli strumenti per garantire la sicurezza dei servizi pubblici on-linepubblici on-line

Definire un “modello” che preveda un insieme di standard minimi di sicurezza per ogni attore del sistema pubblico di e-government dal livello LOGICO (profili d’utente) al livello FISICO (rete, dati)

Promuovere il conseguimento di tali standard mediante azioni di sostegno a livello nazionale e locale.

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N.18N.18N.18

5 - I modelli e gli strumenti per garantire 5 - I modelli e gli strumenti per garantire l’interoperabilità dei servizi pubblici sul territorio l’interoperabilità dei servizi pubblici sul territorio

Adozione di un “MODELLO” che preveda il il mantenimento dei ruoli e delle competenze dei diversi livelli territoriali della P.A. definiti dalla normativa vigente (Es. : SIL – centri per l’impiego, ministero)

Adozione di opportuni standard tecnologici condivisi per l’interoperabilità e la cooperazione applicativa fra differenti sistemi (Es. : Web Services, SOAP)

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Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ipotesi di iniziative per la Ipotesi di iniziative per la II° fase di e-government localeII° fase di e-government locale

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N.20N.20N.20

Sviluppo dell’e-governmentSviluppo dell’e-government

Nel rispetto dei 10 obiettivi di legislatura indirizzare gli interventi su 4 aree:– Servizi ai cittadini e alle imprese– Sviluppo e completamento dei servizi

infrastrutturali– Aumento dell’efficienza interna alle PAL– Azioni di supporto per le PAL

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N.21N.21N.21

– Concentrare gli sforzi: Servizi specifici non adeguatamente trattati nei

progetti presentati in risposta al 1° avviso

– Realizzare un sistema nazionale per la diffusione e il riuso delle soluzioni generate dal 1° avviso attraverso la definizione di:

modello “industriale” di riutilizzo delle soluzioni modalità di cofinanziamento del riutilizzo

– Centri di Servizio Territoriali (CST)per i piccoli e medi comuni

– Promuovere meccanismi per la rilevazione della soddisfazione degli utenti/qualità nelle PAL (Customer Care + Analisi delle esigenze utenti)

Servizi ai cittadini e alle impreseServizi ai cittadini e alle imprese

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N.22N.22N.22

– Realizzazione e diffusione delle Carte Nazionali dei Servizi.

– Realizzazione ed adeguamento delle reti territoriali in accordo con il Sistema Pubblico di Connettività.

– Realizzazione di servizi multimediali ad alta interattività (Larga Banda).

Sviluppo e completamento Sviluppo e completamento dei servizi infrastrutturalidei servizi infrastrutturali

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N.23N.23N.23

– Creazione di Centri Territoriali per l’aggregazione dei processi di acquisto degli EE.LL. (e-procurement) collegati al centro nazionale CONSIP.

– Adeguamento ed integrazione dei sistemi di gestione della contabilità delle PAL (accordi con le banche tesoriere dei diversi EE.LL.)

– Pianificazione, progettazione e realizzazione di un piano per la formazione in modalità e-learning allo scopo di erogare formazione omogenea distribuiti a livello naz.

– Realizzazione o completamento di piattaforme applicative basate su una infrastruttura integrata di posta elettronica certificata, sistemi di gestione documentale e protocollo informatizzato.

Area Efficienza internaArea Efficienza interna

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N.24N.24N.24

Area SupportoArea Supporto

– Sviluppo dei Centri Regionali di Competenza (CRC) per l’e-government e la Società dell’informazione con la partecipazione delle rappresentanze degli Enti locali

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N.25N.25N.25

Seconda FaseSeconda Fase

• Definizione con Regioni ed Enti Locali di una VISIONE CONDIVISA dell’innovazione nello stato federale

• Realizzazione di progetti integrati nei settori Lavoro, Sanità, Fisco, Beni Culturali, Servizi alle imprese

• Allargamento dei progetti in corso ai PICCOLI E MEDI COMUNI e nelle zone in ritardo di sviluppo (fondi strutturali dell’UE)

• Utilizzo delle tecnologie per sostenere la partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni locali (e-democracy)

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N.26N.26N.26

Attuale bilancio degli stanziamenti dopo il Attuale bilancio degli stanziamenti dopo il primo avvisoprimo avviso

Progetti per Servizi ed Infrastrutture

Previsti(DPCM

14/02/02)

Spesi(I° Avviso)

Disponibilità

Azione 6.1 (Regioni ed Enti Locali) Servizi delle Regioni

77,5 40 37,537,5

Azione 6.2 (Enti Locali) Informatizzazione Enti Locali

155 80 7575

Totale per Servizi ed Totale per Servizi ed InfrastruttureInfrastrutture 232,5232,5 120120 112,5112,5

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N.27N.27N.27

Le Risorse nella FinanziariaLe Risorse nella Finanziaria

– E’ stato istituito il “Fondo di finanziamento per i progetti strategici nel settore informatico” (Legge N. 289 del 27/12/2002 – art. 26)

– La dotazione per il 2003 del Fondo è di 100 milioni di Euro

– Utilizzando le dotazioni del Fondo il Ministro per l’innovazione e le tecnologie “... individua specifiche iniziative per i comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e per le isole minori;”

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N.28N.28N.28

Le Risorse nella FinanziariaLe Risorse nella Finanziaria(legge N. 289 del 27.12.02)(legge N. 289 del 27.12.02)

– Art. 26(Disposizioni in materia di innovazione tecnologica)

– 1. Per l'attuazione del comma 7 dell'articolo 29 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, e' istituito il Fondo per il finanziamento di progetti di innovazione tecnologica nelle pubbliche amministrazioni e nel Paese con una dotazione di 100 milioni di euro per l'anno 2003, al cui finanziamento concorrono la riduzione dell'8 per cento degli stanziamenti per l'informatica iscritti nel bilancio dello Stato e quota parte delle riduzioni per consumi intermedi di cui all'articolo 23, comma 3. Il Ministro per l'innovazione e le tecnologie, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica e il Ministro dell'economia e delle finanze, con uno o piu' decreti di natura non regolamentare, stabilisce le modalita' di funzionamento del Fondo, individua i progetti da finanziare e, ove necessario, la relativa ripartizione tra le amministrazioni interessate.”

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N.29N.29N.29

Le Risorse nella FinanziariaLe Risorse nella Finanziaria(legge N. 289 del 27.12.02)(legge N. 289 del 27.12.02)

– 2. Al fine di assicurare una migliore efficacia della spesa informatica e telematica sostenuta dalle pubbliche amministrazioni, di generare significativi risparmi eliminando duplicazioni e inefficienze, promuovendo le migliori pratiche e favorendo il riuso, nonche' di indirizzare gli investimenti nelle tecnologie informatiche e telematiche, secondo una coordinata e integrata strategia, il Ministro per l'innovazione e le tecnologie:a) definisce con proprie direttive le linee strategiche, la pianificazione e le aree di intervento dell'innovazione tecnologica nelle pubbliche amministrazioni, e ne verifica l'attuazione;b) approva, con il Ministro dell'economia e delle finanze, il piano triennale ed i relativi aggiornamenti annuali di cui all'articolo 7 del decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39, entro il 30 giugno di ogni anno;c) valuta la congruenza dei progetti di innovazione tecnologica che ritiene di grande valenza strategica rispetto alle direttive di cui alla lettera a) ed assicura il monitoraggio dell'esecuzione;d) individua i progetti intersettoriali che devono essere realizzati in collaborazione tra le varie amministrazioni interessate assicurandone il coordinamento e definendone le modalita' di realizzazione;

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Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Il contesto in cui operano i Piccoli ComuniIl contesto in cui operano i Piccoli Comuni

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N.31N.31N.31

I Piccoli Comuni: il numeroI Piccoli Comuni: il numero

6.00074%

2.10026%

Comuni < 5000 abitanti

Altri Comuni

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N.32N.32N.32

I Piccoli Comuni: la popolazioneI Piccoli Comuni: la popolazione

18.900.00033%

38.900.00067%

Comuni < 5.000 abitanti

Altri Comuni

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N.33N.33N.33

I Piccoli e Medi Comuni:I Piccoli e Medi Comuni:il numeroil numero

5.82872%

1.79222%

4816%

Comuni =< 5.000 ab.

Comuni > 5.000 =< 20.000 ab.

Altri

( Fonte Ancitel )( Fonte Ancitel )

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N.34N.34N.34

I Piccoli Comuni: le risorse umane I Piccoli Comuni: le risorse umane

Il numero dei dipendenti nei 6.000 Piccoli Comuni

4.36673%

1.63427%

Comuni < 20 dipendenti

Altri Comuni

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N.35N.35N.35

Il rapporto tra PopolazioneIl rapporto tra Popolazioneed Innovazione Tecnologicaed Innovazione Tecnologica

Da A Totale % Totale %

1 5.000 5.828 71,94% 802 13,76%

5.001 20.000 1.792 22,12% 877 48,94%

20.001 35.000 246 3,04% 220 89,43%

35.001 50.000 95 1,17% 87 91,58%

50.001 oltre 140 1,73% 139 99,29%

8.101 100,00% 2.125 26,23%

( Fonte Ancitel )

Comuni con WebComuniPopolazione

Totali

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N.36N.36N.36

I Piccoli Comuni: gli strumentiI Piccoli Comuni: gli strumenti

Infrastrutture inadeguate:

l’attuale distribuzione della connettività a larga

banda penalizza i piccoli centri

Scarse risorse finanziarie da dedicare

all’innovazione tecnologica

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N.37N.37N.37

I Piccoli Comuni: Elementi di criticitàI Piccoli Comuni: Elementi di criticità

Difficoltà nell’adeguarsi ai continui cambiamenti Mancanza delle competenze necessarie a

compiere scelte di mercato adeguate Scarso potere negoziale e di orientamento sul

mercato di fornitura (supply driven) con conseguente perdita del potere d’acquisto

Incapacità a sviluppare una propria capacità progettuale (propensione al solo riuso di soluzioni)

Sistemi di back office scarsamente integrati, non solo con i sistemi delle PAC e regionali, ma anche con le realtà locali limitrofe (i comuni confinanti, le ASL, ecc.)

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N.38N.38N.38

Il rischio delle “due Italie” Il rischio delle “due Italie”

Grandi Centri:

– Partecipazione attiva all’e-government– Capacità di offrire servizi in rete adeguati

Piccoli e Medi comuni:

– Difficoltà di cogliere le opportunità dell’e-government– Inadeguata offerta di servizi di front office innovativi

ai cittadini

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Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

Ministro perl’Innovazione e le Tecnologie

I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli Comuni I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli Comuni (CST)(CST)

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N.40N.40N.40

I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli Comuni (CST) - ObiettiviComuni (CST) - Obiettivi

L’e-government per essere attuato richiede tecnologie evolute e strutture organizzative specializzate che non sono alla portata dei Piccoli Comuni

È necessario creare strutture di servizio sovra-comunali che avviino i processi di e-government, si facciano garanti della gestione e mettano a disposizione di aggregazioni di Piccoli Comuni le risorse umane e tecnologiche

L’obiettivo primario dei CST è di garantire la maggiore copertura territoriale della diffusione dei servizi al fine di eliminare il digital divide e realizzare un efficace sistema per la diffusione e il riuso delle soluzioni di e-governmnet

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N.41N.41N.41

I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli Comuni (CST) - CompitiComuni (CST) - Compiti

Erogazione dei servizi infrastrutturali agli EE.LL. di riferimento

Erogazione dei servizi applicativi in modalità interattiva per gli EE.LL. di riferimento

Diffusione e riuso delle soluzioni Garantire la necessaria circolazione dei flussi

documentazione tra i CST ed gli EE.LL. di riferimento e le altre P.A.

Supporto all’utenza (Amministrazioni ed utenti finali)

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N.42N.42N.42

I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli Comuni I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli Comuni (CST) – Servizi(CST) – Servizi

Le tipologie di servizi erogabili sono suddivise in:– servizi ai comuni e alle altre pubbliche

amministrazioni residenti sul territorio– erogazione di servizi gratuiti ai cittadini e alle

imprese– erogazione di servizi a consumo ai cittadini e alle

imprese

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I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli Comuni I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli Comuni (CST) – Il modello organizzativo(CST) – Il modello organizzativo

Il CST deve essere in grado di operare in affiancamento continuo con tutte le amministrazioni locali aggregate

Un CST corrisponde ad un insieme di infrastrutture hardware e software indipendenti, dedicate all’erogazione dei servizi per gli enti ad esso collegati

Un CST risiede presso un centro fisico Uno stesso centro fisico può ospitare i sistemi

relativi a più centri logici al fine di consentire le relative economia di scala

Tutti i CST interoperano a livello applicativo tra di loro tramite le reti regionali, costituendo una federazione di sistemi.

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I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli Comuni I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli Comuni (CST) – Il livello di aggregazione degli enti(CST) – Il livello di aggregazione degli enti

Il livello di aggregazione deve consentire adeguata economicità ai CST

I CST saranno costituiti in base ai seguenti elementi:– bacino di utenza di almeno 200.000 abitanti– aggregazione di comuni che sia all’interno di un

intervallo tra i 40 e i 60– considerare tutti i comuni fino a 20.000 abitanti– la mancanza di un polo aggregante pre-esistente

quale un’area metropolitana

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I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli Comuni I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli Comuni (CST) – L’allargamento delle aggregazioni(CST) – L’allargamento delle aggregazioni

E’ stato considerata la possibilità di inserire all’interno delle aggregazioni che usufruiscono dei servizi dei CST anche i comuni fino a 20.000 abitanti per i seguenti motivi:– il numero dei comuni che sono nell’intervallo tra i 5.000 e i

20.000 abitanti sono oltre 1.600– questi comuni hanno criticità ed esigenze più affini ai

piccoli che ai grandi centri– hanno dimostrato capacità progettuale nel primo avviso:

su 377 progetti presentati, 139 hanno avuto per capofila un comune, di questi 27 sono comuni presenti in quest’area

– alcuni possiedono strutture organizzative che possono essere usate come nucleo iniziale per la costruzione dei CST

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I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli Comuni I Centri di Servizi Territoriali per i Piccoli Comuni (CST) – Effetti(CST) – Effetti

Le indicazioni precedenti permettono di concentrare la gestione dell’e-government dispersa attualmente in 7.625 piccoli centri in 130 CST con conseguente:– ottimizzazione delle risorse– miglioramento dei servizi resi ai cittadini e alle

imprese– mantenimento del controllo progettuale sui servizi

anche da parte delle realtà locali più piccole– salvaguardia delle specifiche esigenze

nell’erogazione dei servizi

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