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Mi nistero del l'Economia e delle Finanze Piano triennale di prevenzione della corruzione Piano triennale di prevenzione della corruzione 2015-2017

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Ministero del l'Economia e delle Finanze

Piano triennale di p revenzione della corruzione

Piano triennale di

prevenzione della corruzione

2015-2017

INDICE:

Ministero dell'Economia e del le Finanze

Piano triennale di prevenzione della corruzione

SEZIONE I - Piano triennale per la prevenzione della corruzione

1 - Premessa ............................................................................................................................................................................ pag. 3

1.1 - Ambito applicativo ........................................................................................................................................................ pag. 4

1.2 - Il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza .................................................................. pag. 4

1.3 - Cambiamenti rispetto alla precedente edizione ..................... ................................................................................... pag. 4

2 -Articolazione centrale e periferica del Ministero dell'economia e delle finanze ....................................................... pag . 6

3 - Misure di mitigazione del rischio adottate in attuazione del PTPC 2014 - 2016 .......................................................... pag. 7

3.1 - Misure di mitigazione del rischio già previste nel Piano 2014 - 2016 da attuare nell'anno 2015, in quanto non ancora attuate .......................................................................................................................................................................... pag. 9

3.2 - Riconsiderazione di alcune misure di mitigazione del rischio già previste nel Piano 2014 .................................... pag. 10

4 - Sintesi delle misure proposte per il 2015 ............... ........................................................................................................ pag. 10

5 - Individuazione di nuovi processi a rischio di corruzione ............................................................................................. pag. 16

SEZIONE Il - Programma triennale per la trasparenza e l'inteqrità ................................................................................. paq. 18

Sommario ................................................................................................................................................................................. pag. 19

Allegati:

1. allegato "D-2015" mappa del rischio aggiornata; 2. allegato stralcio "Piano formazione"; 3. Relazione per l'anno 2014; 4. Protocollo generale di legalità; 5. Tabella Consulenti e collaboratori - art. 15 del D. Lgs. 33/2013; 6. Tabella Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici ai sensi degli artt. 26 e 27 del D.Lgs. 33/2013; 7. Tabella Estremi atto di conferimento incarichi dirigenziali; 8. Tabella Retribuzioni lorde Dirigenti di 1 ° e 2 ° fascia

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1- Premessa

Ministero dell'Economia e delle Finanze

Piano triennale di prevenzione della corruzione

Il presente documento costituisce un primo aggiornamento al programma triennale per la prevenzione della corruzione (PTPC) 2014-2016 del Ministero dell'economia e delle finanze.

Esso si pone come punto di partenza per l'avvio di una nuova e più completa attività di rilevazione dei dati e di analisi dei rischi di corruzione, basata sui principi e secondo le tecniche più consolidate di gestione del rischio (risk management) riferiti allo standard ISO 31000:2009.

La necessità di una rivisitazione della "mappa del rischio" nella logica e nel rispetto del principio dell'innovazione continua e graduale, scaturisce - come meglio specificato al punto 1.3 - dai cambiamenti intervenuti successivamente alla redazione del PTPC 2014 - 2016, i quali hanno hanno avuto impatti significativi sul contesto (interno) di riferimento e sulla responsabilità dei relativi processi.

Pertanto, l'aggiornamento e l'integrazione dell'analisi e ponderazione dei rischi, che impegnerà presumibilmente il primo semestre 2015, è affiancata da una revisione permanente dell'attuazione delle attività, che non prende in considerazione solo l' orizzonte temporale della fine dell'anno 2015 ma una serie di scadenze più ravvicinate così da responsabilizzare le Strutture e agire sulla costruzione di una cultura dell'anticorruzione come prassi virtuosa della Pubblica Amministrazione. Si prevede di realizzare le seguenti attività, coerentemente con l'impostazione dello standard ISO 31000 e del Piano Nazionale Anticorruzione:

- una nuova definizione del contesto e della rilevazione dei processi con l'obiettivo di predisporre il Catalogo dei Processi del Ministero dell'economia e delle finanze per le quattro aree di rischio "obbligatorie" (come definite dalla Legge n. 190/2012 e dal Piano Nazionale Anticorruzione) 1

;

- l'identificazione e l'analisi degli eventi rischiosi che consentiranno di pred isporre il Registro dei Rischi del Ministero dell'economia e delle finanze, quale prontuario dei possibili eventi dannosi che potrebbero verificarsi durante lo svolgimento della vita amministrativa del MEF e che descrivono i fenomeni di "maladministration" cui l'amministrazione è potenzialmente esposta in relazione ai processi censiti per le aree di rischio cd. "obbligatorie";

- la valutazione del livello di esposizione al rischio per ciascun processo in relazione anche agli uffici responsabi li ed alle macro aree di attività esaminate, attraverso la stima di indicatori di probabilità e di impatto, al fine di perve nire all'attribuzione dei rating di rischiosità per ciascun processo;

- infine, l'identificazione e la progettazione delle misure di prevenzione2, con il fine ultimo di prevenire il verificarsi di

fenomeni corruttivi all'interno del MEF ovvero di mitigare il livello di esposizione al rischio attraverso opportuni strumenti correttivi. La strategia di prevenzione sarà quindi aggiornata in considerazione dello stato di implementazione del le misure obbligatorie stabilite dal PNA vigente e delle risultanze dell'analisi dei rischi succitata, tenendo conto del mutato contesto organizzativo.

1 Si ricorda, in proposito, che /e aree a rischio variano a seconda del contesto esterno ed interno e della tipo logia di attività

istituzionale svolta dalla specifica amministrazione. La legge n. 190/2012 ha già individuato delle particolari aree di rischio esposte al fenomeno della corruzione e all'infiltrazione mafiosa, ritenendole comuni a tutte le amministrazio ni. Queste aree di rischio, elencate nell'art. 1 comma 16 della legge citata devono essere singolarmente analizzate ed indicate nel PTPC da parte di tutte le amministrazioni e rappresentano un contenuto minimale. Si parla, infatti, di aree obbligatorie per distinguerle dalle ulteriori aree di rischio, che rispecchiano le specificità funzionali e di contesto di ciascuna amministrazione.

2 E' il caso di precisare, con riferimento alle misure di prevenzione, la differenza tra misure obbligatorie e misure ulteriori. Le

misure obbligatorie sono quelle la cui applicazione discende obbligatoriamente dalla legge o da alt re fonti no rmative (es : adozione del codice di comportamento, adozione della procedura di segnalazione illeciti cd. whistleblowing) mentre le misure ulteriori sono quelle ritenute necessarie o utili in ragione della specificità dei singoli processi analizzati e dal la possibilità di intervenire sugli stessi per la mitigazione del rischio (fra le tante, ad es: Regolazione dell'esercizio della discrezionalità nei procedimenti amministrativi e nei processi) di attività, mediante circolari o direttive interne; Intensificazione dei controlli a campione sulle dichiarazioni sostit utive di certi ficazione e di atto notorio rese dai dipendenti e dagli utenti ai sensi degli artt. 46-49 del d.P.R. n. 445 del 2000).

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Piano triennale di prevenzione della corruzione

Si richiama l'attenzione dei destinatari del PTPC, sul carattere prescrittivo di tutte le misure, anche di quelle definite "ulteriori". Nel momento in cui quest'ultime vengono inserite nel PTPC non possono essere considerate "mere raccomandazioni", ma precetti a carattere imperativo, la cui mancata adozione deve essere motivata attraverso i report di monitoraggio delle misure stesse.

1.1 -Ambito applicativo

Il PTPC riguarda e si rivolge a tutti coloro che lavorano per il Ministero dell'economia e delle finanze, siano dipendenti pubblici o soggetti aventi un rapporto di lavoro con il Ministero, ai componenti dei comitati e delle commissioni incardinate presso MEF, ai dipendenti degli uffici periferici, incluse le segreterie delle commissioni mediche, nonché a coloro che hanno rapporti giuridico-economici con il Ministero.

Non sono considerate nel presente PTPC le agenzie fiscali (Entrate, Dogane-Monopo li, Demanio), né la Guardia di finanza . Non rientrano nel perimetro d'intervento le Società controllate e/o partecipate o comunque vigilate dal MEF, gli Enti, le Associazioni, le Fondazioni di diritto privato in controllo pubblico.

In particolare, per quanto riguarda le società controllate e/o partecipate, il Dipartimento del Tesoro ha adottato le necessarie iniziative al fine di verificare il rispetto e lo stato di attuazione della normativa anticorruzione e trasparenza. Un apposito gruppo di lavoro composto da rappresentanti del MEF e dell' ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) sta effettuando un approfondimento tecnico-giuridico con riferimento alle modalità di applicazione delle disposizioni della Legge n. 190/2012 alle società partecipate e/o controllate delle amministrazioni pubbliche e della loro integrazione con i dispositivi della Legge 231/01.

1.2 - Il Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza

Dal 27 giugno 2014, l' incarico di Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza del Ministero, è stato affidato al Dott. Luigi Ferrara, Capo del Dipartimento dell'amministrazione generale del personale e dei servizi (D.M. 27 /6/2014 reg. I' 8/7 /2014).

La designazione è stata comunicata all' ANAC ed alle strutture interne del MEF, con nota prot. 83170 del 6 agosto 2014, nonché pubblicata sul sito internet del Ministero - sezione "Amministrazione trasparente".

Per il supporto alle attività del Responsabile anticorruzione e trasparenza, nel corso del 2015 sarà formalizzata un'apposita struttura organizzativa di supporto e definita la rete degli interlocutori interni che concorreranno all'attuazione della strategia anticorruzione, composta dai Dirigenti responsabili per l'attuazione delle misure di prevenzione e dai referenti delle strutture dipartimentali per l'anticorruzione già individuati nel PTPC 2014-2016.

1.3 - Cambiamenti rispetto alla precedente edizione del Piano

Il presente Piano tiene conto di alcuni cambiamenti occorsi in seguito all'adozione di quello precedente. In particolare, si evidenziano

a) le modifiche normative successive all'emanazione della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del Piano Nazionale Anticorruzione (PNA). Infatti, il D.L. n. 90/2014, convertito dalla legge 114 del 2014, ha previsto all'art. 21 la soppressione della Scuola Superiore dell'Economia e delle Finanze, prima operante presso il Ministero, ed il trasferimento delle relative funzioni alla Scuola nazionale dell'amministrazione (SNA);

b) i cambiamenti organizzativi intervenuti a seguito dell'entrata in vigore del D.M. 17 /7 / 2014, recante "individuazione e attribuzione degli Uffici di livello dirigenziale non generale dei Dipartimenti del Ministero dell'economia e delle finanze, in attuazione dell'articolo 1, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, 27 febbraio 2013,

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Piano triennale di prevenzione della corruzione

n. 67" che ha comportato una riduzione del numero di uffici dirigenziali di livello non genera le e delle relative dotazioni organiche e la riallocazione delle corrispondenti competenze (quali, ad esempio, gestione del personale, formazione, acquisti, ecc.) nell'ambito della ridefinita struttura organizzativa;

c) le risultanze del monitoraggio effettuato nel corso dell'anno 2014 sullo stato di implementazione delle misure di prevenzione previste;

d) il programma di riesame di alcuni processi, tra quelli che in passato sono stati censiti3, nonché di valutazione di nuovi

processi per i quali è ravvisabile un potenziale rischio di corruzione sulla base della letteratu ra specialistica e delle esperienze di altre amministrazioni.

In riferimento al punto b), relativo ai cambiamenti organizzativi intervenuti a seguito dell'entrata in vigore del citato DM 17 /7 /2014, il processo di riorganizzazione ha comportato nel dettaglio:

•!• I' accentramento di competenze relative alla logistica e agli affari generali in precedenza distribuite tra diverse strutture dipartimentali, con l'obiettivo di riunire le funzion i di direzione, gestione e coo rdinamento e migliorare l'efficienza organizzativa;

•!• l'accentramento, presso la Direzione del personale, delle competenze relative alla gestione del personale degli Uffici delle commissioni tributarie con un significativa riduzione delle duplicazioni di attività lavorative e delle risorse dedicate;

•!• l'aggregazione gestionale di tutte le attività formative del personale con un evidente miglioramento in termini di programmazione e razionalizzazione della logistica e delle riso rse.

Va sottolineato che i cambiamenti organizzativi intervenuti hanno inciso, sebbene in misura ridotta, anche sulla dotazione organica delle Ragionerie Territoriali dello Stato, la cui consistenza, passa da 116 a 87 uffi ci dirigenziali non generali. La riorganizzazione della suddetta struttura periferica è demandata ad uno specifico decreto M in isteria le, che ne riordinerà articolazione e competenze.

In riferimento al punto c) relativo al monitoraggio effettuato per il 2014, l'att ività di comunicazione e scambio di informazioni con i referenti dei dipartimenti ha evidenziato alcune criticità nel sistema, dovute in prevalenza alla fase ancora sperimentale nell'attuazione del sistema di monitoraggio previsto dal Piano. Si segnalano di seguito alcune delle criticità emerse:

•!• mancata uniformità nelle modalità di risposta e nel livello di dettaglio delle informazioni inviate; sono state utilizzate sia le matrici originarie di rilevazione dei processi, sia la scheda sintetica predisposta ad hoc per il monitoraggio;

•!• utilizzo di formati di sola lettura, che non consentono la trattazione dei dat i e delle informazioni;

•!• mancata predispossizione dell'applicazione informatica finalizzata alla gestione del flusso informativo periodico, tra referenti e responsabile, così come previsto nel Piano. Al riguardo, è stato predisposto un apposito flusso informativo e documentale, in sostituzione del citato sistema, che a regime consentirà di gestire in maniera adeguata le comunicazioni inerenti all'attuazione del Piano.

Per tale ragione è stato avviato lo studio di fattibilità relativo al riuso di un sistema informatico già operativo per poterlo integrare con le funzionalità di supporto per le attività relative all'anticorruzione.

Rispetto all'analisi delle aree a rischio di corruzione effettuata nel PTPC 2014 - 2016 sulla base dei dati emersi all'esito del monitoraggio effettuato nel corso del 2014 il documento di pianificazione è articolato come segue:

a) con riferimento ai processi già ricompresi nell'attuale mappa del rischio, si è provveduto a dare conto delle misure, che hanno trovato attuazione nel corso del 2014, descrivendo le modalità con cui l'Amministrazi one vi ha provveduto;

b) sono successivamente indicate le misure di mitigazione del rischio già previste nel precedente Piano ed ancora in

3 Alcune misure proposte dal Responsabi le della prevenzione della corruzione rigua rdano l'analisi approfondita di processi già

individuati, ma non inseriti nella programmazione, ovvero: i processi di competenza degli uffici ter ritoriali del Ministero dell'econom ia e delle finanze (Ragionerie territori ali dello Stato e uffici di segreteria delle Commissioni t r ibutarie provincia li e regionali).

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Piano triennale di prevenzione della corruzione

fase di attuazione;

c) sono indicate eventuali revisioni dei livelli di rischio, secondo l' attuale metodologia, in funzione dell'efficacia delle misure adottate. La valutazione e la proposta del Responsabile è stata, come per il passato, condivisa con i Referenti, al fine di pervenire a una valutazione concorde delle misure di mitigazione necessarie;

d) sono individuate, infine, nuove aree e processi a rischio, emersi nel corso del monitoraggio annuale e delle segnalazioni riportate dalle singole strutture del Ministero.

Il PTPC 2015 - 2017 si compone quindi di :

una mappa del rischio di corruzione, compilata per processi;

un elenco di misure di mitigazione del rischio;

un programma di monitoraggio dei processi a rischio.

1) LA MAPPA DEL RISCHIO DI CORRUZIONE fotografa la situazione rilevata alla data del 31 dicembre 2014. Tale procedura di aggiornamento annuale non esclude la possibilità che la Mappa possa essere ulteriormente modificata in corso d'anno, qualora i risultati del Monitoraggio evidenzino elementi di rischio nuovi o inattesi, tali da rendere necessaria ogni azione idonea al contenimento del rischio. A fronte di tale eventualità, le modifiche da apportare alla Mappa e le conseguenti misure da adottare saranno preliminarmente discusse con i Referenti interessati e successivamente comunicate a tutti i Referenti dipartimentali.

2) LA LISTA DI MISURE DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO riguarda tutti i processi compresi nella Mappa per i quali c'è la possibilità di ridurre il livello di ri sch io di corruzione. Le misure previste mostrano differenti livelli di priorità, a partire dai processi che presentano valori di rischio elevati. L'orizzonte temporale per l'implementazione tiene conto della specificità del processo e del rischio in esame e dipende dalle caratteristiche della misura stessa.

3) IL PROGRAMMA DI MONITORAGGIO prevede un flusso informativo periodico dai referenti al Responsabile al fine di:

controllare l'adeguatezza delle misure di mitigazione attraverso la valutazione degli effetti conseguiti;

verificare il rispetto dei termini previsti per l'adozione delle misure addizionali richieste dal PTPC;

individuare eventuali nuovi o maggiori rischi, sia in processi già presenti nella Mappa, sia in processi finora non ricompresi.

Il programma di Monitoraggio è incentrato sulla compilazione di una scheda informativa standardizzata contenente alcuni campi obbligatori e una parte a contenuto libero. Sia il contenuto informativo, sia la periodicità dell'informativa sono definiti sulla base di caratteristiche del singolo processo e del connesso rischio e concordati con il Referente del processo. Come per la Mappa del rischio, il Programma potrà subire delle modifiche in corso d'anno laddove sia necessario fronteggiare situazioni di rischio nuove o già individuate ma che necessitano di ulteriori analisi.

Il programma di Monitoraggio è strutturato in una componente annuale, che sarà rivista nel PTPC per il 2016, e in una componente triennale, qualora alcune delle misure addizionali di contenimento del rischio richiedano tempi lunghi per la loro piena entrata a regime. La componente triennale, a scorrimento annuale, permette di mantenere facilmente traccia dell'attuazione delle misure per consentire immediati confronti tra obiettivi fissati e risultati raggiunti; pertanto, per tutto quanto non espressamente indicato nel presente documento si fa rinvio al PTPC 2014 - 2016 (e ai relativi allegati), approvato in data 31/01/2014 e pubblicato nel sito web del Ministero dell'economia e delle finanze -sezione "Amministrazione trasparente":

http://www.mef.gov.it/operazione-trasparenza/ Amministrazione Trasparente/_ corruzione. html

2 - Articolazione centrale e periferica del Ministero dell'economia e delle finanze

Il Ministero dell'economia e delle finanze svolge le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in materia di politica

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Piano triennale di prevenzione della corruzione

economica, finanziaria e di bilancio, programmazione degli investimenti pubblici, coordinamento della spesa pubblica e verifica dei suoi andamenti, incluso il settore della spesa sanitaria, politiche fiscali e sistema t ributario, demanio e patrimonio statale, catasto e dogane. Svolge anche i compiti di vigilanza su enti e attività (a titolo esemplificativo: vigilanza sui mercati finanziari e sul sistema creditizio, vigilanza sulle fondazioni bancarie e sulle altre fondazioni vigilate dal Ministero, vigilanza e controllo sulla produzione di carte valori e stampati a rigoroso rend iconto dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, controllo e vigilanza dello Stato in materia di gestioni finanziarie pubbliche) e cura i rapporti con autorità di vigilanza e controllo previsti dalla legge.

Con il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, emanato su delega della Legge Bassanini (L. 59/1997), al Ministero dell'economia e delle finanze (di seguito Ministero) sono state trasferite le competenze e le risorse dei Ministeri delle finanze, del tesoro e del bilancio e programmazione economica, ad eccezione di quelle attribuite alle agenzie fiscali, alle regioni, agli enti locali e alle autonomie funzionali.

Il Ministero dell'economia e delle finanze a livello centrale è articolato in quattro dipartimenti:

•!• Il Dipartimento del tesoro;

•!• Il Dipartimento della ragioneria generale dello stato;

•!• Il Dipartimento delle finanze;

•!• Il Dipartimento dell'amministrazione generale, del personale e dei servizi.

A livello periferico il Ministero si articola in 93 Ragionerie territoriali dello Stato e in 124 Uffici di segreteria delle Commissioni tributarie che operano a livello provinciale e regionale.

Le Ragionerie territoriali dello Stato dipendono organicamente e fu nzionalmente dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e provvedono, a livello regionale, interregionale e interprovincia le, alle attività in materia di monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica con riferimento alle realtà istituziona li presenti nel terri torio, anche nell'ottica dei processi di federalismo amministrativo. Inoltre esercitano nei confronti degli organi decentrati e degli uffici periferici delle amministrazioni dello Stato il controllo di regolarità amminist rativo-contabile su tutti gli att i dai quali derivino effetti finanziari per il bilancio dello Stato, nonché la vigilanza su enti, uffici e gestioni a ca rattere locale. Con la soppressione delle Direzioni Territoriali (DTEF) e la riallocazione delle relative competenze presso le Ragionerie t erritoria li dello Stato, queste attualmente affiancano alle tradizionali attività di controllo, le attività di amministrazione attiva in precedenza gestite dalla ex DTEF.

Gli Uffici di segreteria delle Commissioni tributarie coadiuvano e supportano i collegi giudicanti nell'attività di preparazione dell'udienza. Sono presenti a livello provinciale in ogni capoluogo di provincia (Commissioni t ributarie provinciali) e a livello regionale in ogni capoluogo di regione (Commission i tributarie regionali). Alcune commissioni tributarie regionali hanno sedi distaccate.

Infine, come anticipato al paragrafo 1.3, non opera più nell'ambito del Ministero la Scuola superiore dell'economia e delle finanze, che è stata soppressa secondo quanto previsto al l'art. 21, del D.L. 90/2014.

3 - Misure di mitigazione del rischio adottate in attuazione del PTPC 2014 - 2016

Nel corso dell'anno 2014 sono state adottate molteplici misure di mitigazione del rischio previste nell'ambito del PTPC 2014-2016. Si tratta tanto di misure relative a processi riconducibili alle AREE DI RISCHIO COMUNI E OBBLIGATORIE previste nel Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), quanto di misure relative a processi riconducibili ad AREE DI RISCHIO ULTERIORI,

previste specificamente per il Ministero del l'economia e delle finanze. In particolare, sono stati posti in essere nel corso del 2014 i seguenti adempimenti:

•!• nel mese di gennaio si è concluso il processo di predisposizione del Codice di comportamento che ha effetti nei confronti di tutti i dipendenti del Ministero dell'economia e delle finanze e dei soggetti che hanno rapporti giuridico-economici con il Ministero e abroga, con la sua entrata in vigore, il precedente codice etico di cui al Decreto ministeriale del 18 marzo 2009;

•:• per la tutela del dipendente pubblico che segnala gli illeciti (whistleblowing) è stata attivata un'apposita procedura,

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accessibile a tutti i dipendenti del MEF, attraverso la quale è possibile inviare, anche in forma automatizzata, le segnalazioni di illecito secondo il fermat predisposto dal Dipartimento della funzione pubblica. La comunicazione, una volta inviata dal dipendente, è inoltrata direttamente alla casella di posta certificata del Responsabile della prevenzione della corruzione del MEF, il quale adotta ogni misura idonea a garantire l'anonimato del segnalante. Il fermat, peraltro, è reso disponibile anche sul sito internet del MEF in modo da consentire a soggetti estranei all'Amministrazione di segnalare illeciti o irregolarità;

•!• ai sensi dell'art. 1, comma 4, lettera e) della legge n. 190/2012, sono state adottate misure organizzative finalizzate ad assicurare la rotazione del personale dirigente e di quello con funzioni di responsabilità operante nelle aree a più elevato rischio di corruzione. Altri interventi sono stati posti in essere, al fine di prevenire/ridurre la possibilità di comportamenti corruttivi, presso alcuni ambiti organizzativo/gestionali dove negli ultimi anni sono stati regist rati episodi di corruzione. In particolare, alcune strutture del Ministero hanno optato per la scelta di interven ire nelle aree ritenute a maggiore rischio, con modalità differenziate a seconda dei settori. Le strutture che hanno già avviato la misura della rotazione sono state:

,. il Dipartimento delle finanze - Direzione della Giustizia Tributaria, per ciò che riguarda la rotazione dell'incarico di direttore degli uffici di segreteria non dirigenziali e quella di segretario di sezione delle CCTI,

).> il Dipartimento dell'Amministrazione generale, del personale e dei servizi - DRIALAG, DSll e DP che hanno applicato un sistema di rotazione generale sulle posizioni dirigenziali di seconda fascia;

•!• è stato predisposto uno schema di regolamento sugli incarichi vietati (black list), il cui processo di adozione è in fase conclusiva;

•!• il Dipartimento dell'Amministrazione Generale del personale e dei servizi (DAG) ha impartito le direttive affinché i soggetti interessati rendano la dichiarazione in ordine all'insussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità previste dalla normativa in vigore; analoghe direttive sono state impartite in ordine alla formazione di commissioni, assegnazione agli uffici, conferimento di incarichi in caso di condanna per delitti contro la p.a.

Con circolare n. 141879 del 9 dicembre 2013, infatti, sono state impartite le di rettive affinché i soggetti interessati rendano la dichiarazione in ordine all'insussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità previste dalla normativa in vigore.

La predetta circolare è stata integrata dalla successiva circolare n. 3599 del 15 gennaio 2014, con la quale il Capo dipartimento del DAG ha fornito chiarimenti in merito alla dichiarazione attestante l' insussistenza di eventuali cause di incompatibilità. Per i dirigenti è stata predisposta un'apposita procedura info rmatica per semplificare e agevolare la presentazione della dichiarazione, che andrà a regime nei primi mesi del 2015.

Ad oggi è inoltre previsto che, nelle procedure di assunzione, tutti i membri della commissione e della vigilanza sottoscrivano apposite dichiarazioni con le quali attestino di non avere rapporti di parentela ed affinità entro il quarto grado con i candidati ammessi alle prove selettive, nonché l'inesistenza delle situazioni di incompatibilità di cui agli articoli 51 e 52 del codice di procedura civile. Con le stesse dichiarazioni i medesimi attestano, altresì, di non ricoprire cariche politiche e di non essere rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali, così come prescritto dall'art. 9 del D.P.R. n. 487 /1994 e successive modificazioni ed integrazioni, e dall'art. 35 - lettera e) - del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Essi dichiarano, infine, di non trovarsi nelle situazioni di incompatibilità di cui all'articolo 35-bis del suddetto decreto n. 165/01.

La medesima dichiarazione viene richiesta ai rappresentanti del Ministero incaricati di provvedere all'individuazione dell'azienda specializzata nel settore per l'espletamento delle prove preselettive, nonché ai dipendenti dell'azienda prescelta dal Ministero per l'espletamento delle prove preselettive, impegnati nell'erogazione del servizio.

Nei programmi di formazione obbligatoria anticorruzione, erogati nel corso dell'anno 2014, il conflitto di interessi è stato adeguatamente trattato.

Le misure sul conflitto di interesse, inoltre, sono richiamate nel Codice di comportamento.

•!• nel Contratto Individuale di Lavoro dei dipendenti del Ministero dell'economia e delle finanze è stato inserito un articolo nel quale si fa espresso divieto di prestare attività lavorativa per i tre anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro presso i soggetti privati destinatari dell'attività della pubblica amministrazione svolta attraverso poteri autoritativi o negoziali (pantouflage - revolving doors);

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Piano triennale di prevenzione della corruzione

•:• la formazione specialistica in materia di prevenzione della corruzione è stata erogata secondo il Piano della Formazione per il MEF 2014/2016 (sezione prevenzione della corruzione). Il suddetto programma triennale prevede lo svolgimento di n. 30 corsi/edizioni e la partecipazione teorica di n. 697 dipendenti. Nel corso del 2014 sono stati erogati dalla ex SSEF 14 corsi/edizioni cui hanno partecipato, complessivamente, 247 dipendenti in servizio presso le sedi centrali. Il personale delle sedi decentrate, ad eccezione di quello della Ragioneria territoriale di Roma, parteciperà ai corsi di formazione specialistica a partire dall'anno 2015;

•:• è stato adottato il protocollo generale di legalità (All. 4), al quale faranno rinvio tutti gli avvisi, bandi di gara, lettere invito ecc. Il protocollo è stato trasmesso a tutte le strutture competenti a trattare l'affidamento di commesse, affinché provvedano sempre all'inserimento della clausola di legalità in avvisi, bandi di gara e lettere d'invito con l'avvertimento che il mancato rispetto del protocollo di legalità o del patto di integrità dà luogo all'esclusione dalla gara e alla risoluzione del contratto;

•:• sono state adottate le Linee guida per i servizi ispettivi del Dipartimento dell'amministrazione genera le del personale e dei servizi;

•:• è stata emanata la Direttiva del Ministro dell'economia e delle finanze per la designazione dei medici delle commissioni mediche di verifica;

•:• è stata predisposta la relazione sul rispetto dei termini procedimentali, che viene periodicamente aggiornata e pubblicata sul sito istituzionale.

risultati del monitoraggio delle attività complementari, riferite a ciascuna area a rischio, sono dettagliatamente rappresentati nelle schede allegate alla Relazione presentata al Sig. Ministro, e disponibili in allegato al presente piano.Dal monitoraggio emerge che non tutte le misure previste sono state adottate.

3.1 - Misure di mitigazione del rischio già previste nel Piano 2014 - 2016 da attuare nell'anno 2015, in quanto non ancora attuate

Nelle due tabelle che seguono, sono state indicate le misure obbligatorie e ulteriori già contemplate nel precedente piano non ancora adottate:

Tabella n. 1 - Misure obbligatorie non ancora attuate

Nel corso del 2015 sarà avviata la formazione generale sulla prevenzione della corruzione (indirizzata a tutto il

Formazione generale sulla prevenzione della corruzione personale) attraverso l'utilizzo di strumenti qua li

(indirizzata a tutto il personale) piattaforme di e-learning, reti intranet del M inistero, per l'elaborazione e/o la diffusione di materiale fo rmativo attraverso la rete.

Attività informativa sulla conoscenza del Codice di comportamento ed eventuale monitoraggio annuale sullo stato

Avvio dal 2015 di applicazione, attraverso l'Ufficio Provvedimenti Disciplinari (UPS)

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Ministero dell 'Economia e delle Finanze

Piano triennale di prevenzione della corruzione

Tabella n. 2 - Misure non ancora attuate in aree di rischio ulteriori

Ragionerie territoriali dello Stato (RTS} Estensione alle strutture territoriali della rete dei referenti e dell'analisi del rischio

Servizio ispettivo del Dipartimento della Ragioneria generale Potenziamento del program ma delle

dello Stato verifiche ispettive

Attivazione dei canali per i dipendenti, per le associazioni e categorie di utenti

Canali di ascolto (stakeholders). Coinvolgimento dei cittadini tramite procedure di consultazione pubblica online.

Attività successiva alla cessazione del rapporto di Attivazione del monitoraggio sul rispetto delle

lavoro (c.d. pantouflage- revolving doors) disposizioni previste dall'art. 53, comma 16 - ter del D.

Lgs. 165/01 e s.m.i.

3.2 - Riconsiderazione di alcune misure di mitigazione del rischio già previste nel Piano 2014 - 2016

Nelle relazioni di monitoraggio, è stata evidenziata dai referenti dipartimentali la necessità di rivisi tare le diverse misure di mitigazione del rischio inserite nel piano triennale 2014 - 2016, in quanto quelle riferit e alla Scuola Superiore dell'economia e delle finanze, devono ritenersi ormai superate a seguito della soppressione della Scuola medesima, disposta dall'art. 21 del D.L. 24 giugno 2014, n . 90, convertito con modificazioni nella legge 11 agosto 2014, n. 114.

Inoltre, la misura RC 21 che prevede l'adozione di criteri adeguati per la nomina dei membri del Comitato di verifica

delle cause di servizio, in concreto, non può essere attuata per vincolo normativo.

Infine, in molti casi, all'esito della nuova valutazione del rischio operata in accordo con i referenti dipartimentali, in relazione al singolo processo e al nuovo assetto organizzativo del MEF (DPCM 27 febbraio 2013, n. 67 e DM 17 luglio 2014), è emersa la necessità di rivedere i contenuti delle prescrizioni già formulate nel PTCP 2014-2016, rafforza ndo

alcune misure.

4 - Sintesi delle misure proposte per il 2015

Alla luce delle precedenti considerazioni, la lista delle misure di mitigazione del rischio proposte per l'anno 2015, in relazione a ciascuna area, è la seguente:

Tabella n. 4 - Sintesi delle misure proposte per il 2015 ( *)O= Obbligatoria; U= Ulteriore

TIPOLOGIA RESPONSABILITA' RIGUARDO

AREA DI AREA DI RISCHIO MISURE PROPOSTE ALL'IMPLEMENTAZIONE DELLA MISURA E

RISCHIO RELATIVO TERMINE

(*)

Tutti i soggetti coinvolti nei processi dell'area di rischio, che non abbiano ancora effettuato attività formativa

Acquisizione di beni - servizi - I. formazione specifica per i specifica, hanno l'obbligo di frequentare o

lavori - incarichi di consulenza dipendenti i corsi previsti nel programma t riennale di formazione in materia anticorruzione allegato al PTPC 2015-2017.

Ciascuna direzione nella cui

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M 'Ef\ :;:,;:~~:~,.,, •~Lv e delle Finanze

Piano triennale di prevenzione della corruzione

responsabilità rientrano processi identificati a rischio corruzione, deve segna la re tempestivamente i fabbisogni format ivi specifici al RPC, per consentire il seguito di competenza da parte dell'Ufficio preposto alla gestione del fabbisogno formativo anticorruzione. E' fatto divieto, nella costituzione delle commissioni di collaudo, di prevedere la partecipazione dei dipendenti che abbiano avuto parte nelle fasi del procedimento (istruttoria, affidamento,

o Acquisizione di beni - servizi -Il. verifiche e collaudi

esecuzione del contratto, ecc.) lavori - incarichi di consulenza A tal fine ciascun dirigente generale

competente provvederà, entro il 30 settembre 2015 ad emanare direttive specifiche e attiverà controlli interni (anche a campione) per verifi carne l'osservanza. In considerazione di quanto sopra

Acquisizione di beni - servizi -esposto, i medesimi dirigenti generali

o lii. interventi organizzativi adotteranno, ove necessario, i relativi lavori - incarichi di consulenza

intervent i organizzativi.

Entro il 31 dicembre 2015 è fatto obbligo alle direzioni competenti di provvedere al rafforzamento dei sistemi di controllo interno e dei sistemi automatizzati per il controllo dei tempi di liquidazione delle fatture, omogenei

IV. per l' intero Ministero.

Acquisizione di beni - servizi -adozione/implementazione A ta l rigua rdo la Direzione per la

o di sistemi automatizzati per razionalizzazione degli immobili, degli lavori - incarichi di consulenza

il controllo dei tempi di acquisti della logistica e gli affari liquidazione delle fatture generali (DRIALAG) e la direzione dei

sistemi informativi e dell'innovazione (DSll) si attiveranno, nello stesso termine, per il raggiungimento dell'obiettivo anche in considerazione di quanto previsto nel piano della trasparenza. Entro il 31 luglio 2015, la Direzione del personale provvederà al completamento della revisione organizzativa delle Ragionerie terri toria li dello stato in attuazione di quanto previsto dal DPCM

u Comune/trasversale Revisione organizzativa 67 /2013 e dal DM 17 luglio 2014, attraverso la pred isposizione dei relativi atti, anche al fine di potenziare l'attività di controllo e verifica sul territorio attraverso la ridefinizione delle linee guida general i.

u Comune/trasversa le La formazione del personale Nell'anno 2015 gli intervent i formativi

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o

o

o

o

M J dell'Economia @Ministero

• ~ e delle Finanze

Sicurezza dei processi - servizi

Piano triennale di prevenzione della corruzione

sui temi della prevenzione della corruzione

riguarderanno sia la formazione di livello generale, sia quella specialistica destinata anche alle sedi terr itoriali dell'Amministrazione. La formazione di livello generale e la formazione specialistica, dedicata agli operatori delle aree a rischio dove, nel corso del triennio, si sono manifestate maggiori esigenze di approfondimento su alcune materie specifiche dovrà essere completata entro il 31 dicembre 2016 a cura della Direzione del personale, in raccordo con l'Ente erogatore dei corsi. Le direzioni responsabili della gestione informatica produrranno entro il 30 settembre 2015 un rapporto dettagliato relativo allo stato di sicurezza attuale dei sistemi e dei processi informatici e alle eventuali misu re adottate in riferimento alla normativa ISO 27001. In particolare, dovranno essere rendicontati ed illustrati i seguenti aspetti relativi al processo complessivo di identificazione dei rischi:

informatici Assessment di sicurezza I. adozione del framework di ri ferimento (ISO 27001) e certificazione personale audit e loro gestione;

Procedure di selezione e reclutamento del personale

Gestione della mobilità del personale non dirigenziale

Comune/trasversale

Formalizzazione delle procedure per la mobilità del personale

Il. potenziamento dei sistemi di audit anche in relazione alle modifiche normative intervenute in ambito ICT; lii. formazione specia listica per tutto i l persona le in tema di privacy e sicurezza; IV. formazione su framework di riferimento (ISO 27001); V. sistemi di controllo interno sulle procedure implementati; VI. adozione di idonee clausole contrattuali con fornitori di servizi.

Non si prevedono nuove misure in quanto quelle già adottate hanno consentito di ridurre sensibilmente il rischio specifico considerato che le procedure stesse saranno prevalentemente gestite da lla Scuola Nazionale dell'Amministrazione

La Direzione del personale provvederà entro il 30 giugno 2015 a formalizzare le procedure da seguire nei processi per la mobilità del personale e a programmare adeguate iniziative di formazione.

Rotazione del dirigente

personale Il Dipartimento dell'amminist razione generale, del personale e dei servizi

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M ÉF' ~;,~:;~~~oml' •~V edelle Finan:ze

Piano triennale di prevenzione della corruzione

predispone, entro il 30 aprile 2015, linee guida valide per tutta l'Amministrazione economico-finanziaria per la rotazione degli incarichi di rigenziali di I e Il fascia. Non si ritiene necessario adottare nuove

Provvedimenti misu re in quanto le indicazion i

o ampliativi/riduttivi della sfera Contributi/Erogazioni contenute nel Piano 2014 - 2016 sono

giuridica di terzi state recepite e appaiono sufficienti a contenere il rischio ad un livello basso.

Presso il Dipartimento delle finanze, la direzione competente nell' attività istruttoria di verifica sul possesso e la permanenza dei requisiti rich iesti per l'iscrizione all'albo dei concessionari, ha

Provvedimenti Autorizzazioni - Gestione

l'obbligo di stabilire adeguati criteri di

o ampliativi/riduttivi della sfera Albo concessionari

rotazione nel le assegnazioni dei mandati giuridica dei terzi di controllo. E' fatto divieto tassativo di

effettuare il controllo della medesima società per più di due mandati. Il report sugli interventi adottati deve essere trasmesso al RPC entro il 30 giugno

2015. La Direzione della Giustizia Tributaria provvederà entro il 30 settembre 2015

Provvedimenti Autorizzazioni - Esercizio alla definizione delle "Linee guida ai

o ampliativi/riduttivi della sfera dell'assistenza tecnica cont rolli interni" e alla stesura della dinanzi alle Commissioni "Carta dei servizi" che renderà noti i

giuridica dei terzi Tributarie criteri per il ril ascio delle autorizzazioni,

le modalità, la tempistica e il responsabile della procedura.

E' fatto obbligo alle struttu re

Provvedimenti Attività sanzionatoria dipartimentali competenti di prevedere

o ampliativi/riduttivi della sfera relativa al limite di utilizzo entro il 30 settembre 2015, azioni coordinate di promozione e

giuridica dei terzi del contante aggiornamento, delle istruzioni operative nei confronti delle RTS.

Entro il termine massimo del 30 settembre 2016 è fatto obbligo alle strutture competenti del Dipartimento della RGS, di provvedere alla Informatizzazione dei processi, al potenziamento delle att ività di control lo,

Provvedimenti all'utilizzo a regime del fascicolo

o ampliativi/riduttivi della sfera Prevenzione del riciclaggio e elettronico e della firma digi tale per la sanzioni gestione di sa nzioni, pagamenti,

giuridica dei terzi recupero crediti, depositi. Entro il 30 settembre di ogni anno deve essere trasmesso al RPC un report dettagliato sullo stato di avanzamento di tali adempimenti con evindenza degli scostamenti rispetto al periodo di monitoraggio precedente.

u Procedimenti disciplinari - La formalizzazione delle La Direzione del personale entro il 30

13

o

o

u

u

Ministero dell'Economia e delle Finanze

giudizi di responsabil ità per danno all'erario

Scelta componenti commissioni - attribuzioni incarichi

Scelta componenti commissioni - attribuzioni incarichi

Commissioni e Comitati

Commissioni e Comitati

Piano triennale di prevenzione della corruzione

procedure settembre 2015 formalizzerà la procedura interna (assegnazione pratiche, istruttoria, predisposizione provvedimento, firma) al fine di abbattere la soglia di rischio, assicurando la continua formazione del personale addetto. Nella predisposizione delle singole procedure, le strutture competenti

Criteri di selezione assicurano il rispetto dei seguenti criteri:

trasparenti e - la riduzione al minimo indispensabile della durata degli incarichi;

regolamentazione delle - la pubblicazione delle informazioni utili

procedure di nomina alla verifica dei requisiti; - l'accesso alle banche dati per la verifica dei titoli Entro il 30 settembre 2015 la Direzione dei servizi del tesoro dovrà predisporre lo schema di direttiva del Ministro per la selezione dei componenti "Relatori

Nomina dei componenti del amministrativi", dipendenti del Ministero dell'economia e delle finanze,

Co mitato di verifica per le chiamati a far parte del Comitato di

cause di servizio verifica per le ca use di servizio, prevedendo idonei criteri al fine di assicurare maggiore trasparenza, pubblicità e rotazione nella scelta dei designati. Il competente Ispettorato del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato proporrà al Gabinetto del Ministro, entro il 30 maggio 2015, idonei criteri al fine di assicurare trasparenza, pubblicità e rotazione nella scelta dei designati negli organi di vigilanza e controllo. Il medesimo

Vigilanza sugli enti -Ispettorato trasmetterà, entro la stessa data, l'elenco di tutti gli incarichi in

designazione e nomina essere, conferiti e autorizzati, al

revisori e sindaci Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza e al Dipartimento dell'amministrazione generale, del personale e dei servizi. Trimestralmente, inoltre, l' Ispettorato comunicherà al Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza e al Gabinetto del Ministro l'elenco degli incarichi da conferire nel trimestre successivo.

Nomina dei componenti del La competente Direzione del

Comitato di prevenzione Dipartimento del tesoro provvede a cont ro il riciclaggio ed il formalizzare, entro il 30 giugno 2015, i

finanziamento del criteri da seguire per la nomina e per la

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Piano triennale di prevenzione della corruzione

terrorismo e della rotazione dei componenti del Comitato Commissione per i beni di prevenzione contro il riciclaggio ed il perduti ali' estero finanziamento del terrorismo e della

Commissione per i beni perduti all'estero. Le Direzioni e gli Ispettorati competenti,

Conferimento incarichi definiscono ex ante i criteri per il

o aggiuntivi Regolamentazione

conferimento degli incarichi aggiuntivi. Il provvedimento di regolazione deve essere adottato entro il 30 giugno 2015.

La Direzione del Debito pubblico, entro il 30 giugno 2015, formalizzerà le

Procedure di pagamento - procedure per la mitigazione del rischio

u Gestione del debito pubblico formalizzazione delle indicate nel PTPC 2014 - 2016. procedure Le procedure di pagamento dovranno

essere formalizzate con apposito provvedimento da trasmettere al RPC entro il 30 giugno 2015.

I responsabili degli Uffici ispettivi, entro il 30 giugno 2015, dovranno formalizzare (ove non vi abbiano già provveduto) le linee-guida su i controlli

u Attività ispettiva e di audit Controlli interni interni sul potenziamento dei controlli in enti esterni anche attraverso i I rafforzamento del corpo ispettivo e la ridefinizione delle linee guida dell'attività ispettiva (2015-2017). L'Ispettorato Generale di Finanza, entro il 30 giugno 2015 dovrà provvedere al l'aggiornamento degli schemi di accertamento e delle linee guida per lo

u Controlli Verifiche su enti esterni svolgimento dell'attività ispettiva. Il programma di verifica dovrà tener conto del diverso livello di rischio in relazione al volu me di risorse finanzia rie gestite dall'ente oggetto di verifica .

Ai fini della rilevazione della veridicità del le dichiarazioni e delle segnalazioni provenienti dal canale whistleblower, la Direzione del Personale, nel corso dell'anno 2015, provvederà ad effettuare verifiche a campione anche

Monitoraggio e verifica delle d'intesa con la Guardia di Finanza. Le dichiarazioni di verifiche dovranno essere condotte nel

u Controlli incompatibilità e di rispetto dei seguenti criteri: inconferibilità degli incarichi a) Verifiche obbligatorie in caso di dirigenziali segnalazion i al RPC da parte di

soggetti esterni, dell'autorità giudiziaria, dei corpi di polizia o tramite procedura whistleblower;

b) Verifiche a campione attraverso il supporto e la collaborazione

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Piano triennale di prevenzione della corruzione

5 - Individuazione di nuovi processi a rischio di corruzione

della Guard ia di Finanza in tutti gli altri casi.

Nel corso delle ricognizioni avviate per aggiornare il Piano sono stati individuati ulteriori processi - non considerati negli anni scorsi - ritenuti a "rischio corruzione" in considerazione del loro elevato impatto economico, della complessità delle attività svolte e della numerosità dei soggetti destinatari, nonché di evidenze co ncrete quale l'avvio di indagini giudiziarie.

Riguardo a questi processi si procederà all'analisi dei fattori causali e all' individuazione delle re lative misure di mitigazione del rischio.

Tabella n. 5 - Ulteriori processi a rischio corruzione

PROCESSO DESCRIZIONE DEL RISCHIO

• Interferenza nella determinazione del contenuto normativo

• Alterazione del flusso di comunicazione Attività pre-legislativa • Utilizzo improprio/irregolare delle informazioni

• Distorsione nel processo di comunicazione per fin i privati

• Pubblicazione di informazioni riservate al fine di trarne vantaggio a fi ni privati

Esercizio dei diritti dell'azionista nelle società partecipate e/o controllate dal MEF: Attività di verifica riguardo

Mancata adozione delle misure di prevenzione previste dalla all'osservanza delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza (L. 190/2012; D. Lgs.

normativa vigente e dal Piano nazionale anticorruzione PNA.

33/2013 Attività di amministrazione attiva e attività di controllo:

Verifiche atti di spesa della stessa RTS: assenza di separazione delle funzion i e delle procedure :

• le verifiche sugli atti di spesa sono effettuate dalla

Attività espletata dalle sedi territoriali: Ragionerie stessa RTS che li ha post i in essere possibile conflitto

territoriali dello stato d'interessi;

Verifiche su atti di spesa di altre ammin istrazioni :

• rischio di feno meni collusivi in quanto la stessa persona tratta in man iera continuat iva atti della stessa ammin istrazione.

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M Ef\ ~:,;:;:::~om" • ~CV e delle Finanze Piano triennale di prevenzione della corruzione

• Alterazione dei fascicoli processuali;

Attività espletata dalle sedi territoriali: • Alterazione della procedura di liquidazione e di

Commissioni - Giustizia tributaria riscossione del contributo unificato t ributario e delle spese di giustizia.

Segreterie delle Commissioni mediche di verifica Abuso o alterazione del processo di trattazione delle pratiche.

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SEZIONE Il

Piano triennale di prevenzione della corruzione

PROGRAMMA TRIENNALE PER

LA TRASPARENZA E L'INTEGRITA'

Triennio 2015 - 2017

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Sommario

Ministero dell'Economia e delle Finanze

Piano triennale di prevenzione della corruzione

1. Introduzione ...... .................... .... ......................................................... ....... ....... .. .... ........................ ..................................... 20

1.1 L'organizzazione e le funzioni dell'amministrazione .................... ...... .. ......................................................................... 20

2. Le principali novità ................................................................................................. ..... ............... .... .............. .............. ......... 22

3. Il procedimento di elaborazione e adozione del programma ............................................................................................. 23

3.1 Premessa ................................................................................................................ ............................... ...... .................. 23

3.2 Gli obiettivi strategici in materia di trasparenza ........................................................................................................... 23

3.3 Il Responsabile per la trasparenza ............... .. ... .............. ............................................................................ ................ .. 24

3.4 I collegamenti con il Piano della Performance ...................................................................................... .. ...................... 24

3.5 Gli uffici e i di rigenti coinvolti per l'individuazione dei contenuti del PTII ............................................. .. .................... 25

3.6 Le modalità di coinvolgimento degli Stakeholder e risultati di tale coinvolgimento ...... .............................................. 25

4. Le iniziative di comunicazione della trasparenza ........................... ............... ...................................................................... 25

4.1 Le iniziative e gli strumenti di comunicazione per la diffusione dei contenuti del Programma e dei dat i pubblicati ... 25

4.2 L'organizzazione e i risultati attesi delle Giornate della trasparenza ............................................................. ........ ...... . 26

5. Il processo di attuazione del programma .............. .............................................................................................................. 26

5.11 ruoli e le responsabilità in materia di trasmissione e pubblicazione dei dat i ................. ........ ............... ..................... 26

5.2 L'individuazione dei referenti per la trasparenza e coordinamento con il Responsabi le per la trasparenza . .............. 29

5.3 Le misure organizzative volte ad assicu rare la regolarità e la tempestività dei flussi informativi ................................ 29

5.4 Le misure di monitoraggio e di vigilanza sull'attuazione degli obblighi di t raspa renza a supporto dell'attività di

controllo dell'adempimento da parte del Responsabile per la trasparenza ....................................................................... 29

5.5 Gli strumenti e le tecniche di rilevazione dell'effettivo utilizzo dei dati da parte degli utenti della sezione

"Amministrazione Trasparente" ................................................................................................ .... ............ ......................... 29

5.6 Le misure per assicurare l'efficacia dell'istituto dell'accesso civico ............................................................................ .. 29

6. Attività, iniziative e scadenze ...... .................................... .......... ...... ........ ............................. ........................... .. ........ ...... .... 30

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Piano triennale di prevenzione della corruzione

1. Introduzione

Con il presente aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l' integrità, il Ministero del l'economia e delle finanze assolve agli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazione previsti dal decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 emanato in attuazione dell'articolo 1, comma 35, della legge 6 novembre 2012, n. 190 contenente la delega al Governo per il riordino della disciplina degli "obblighi di trasparenza".

La trasparenza dell'azione amministrativa, intesa come accessibilità totale alle informazioni concernenti l'organizzazione e l'azione dell' organizzazione stessa, è stata in questi anni uno dei temi fondamentali sui quali il Governo e anche il Ministero hanno focalizzato l'attenzione, ponendola costantemente al centro delle priorità polit iche definite annualmente nell'Atto di indirizzo.

La trasparenza, dunque, è diventata parte integrante delle attività istituzional i delle strutture soprattutto per dare slancio e favorire forme diffuse di controllo sull'utilizzo delle risorse pubbliche da parte della ci ttadinanza, allo scopo di favorire la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità.

1.1 L'organizzazione e le funzioni dell'amministrazione

Il Ministero dell'economia e delle finanze svolge le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in materia di politica economica, finanziaria e di bilancio, programmazione degli investimenti pubblici, coordinamento della spesa pubblica e verifica dei suoi andamenti, incluso il settore della spesa sanitaria, politiche fiscali e sistema tributario, demanio e patrimonio statale, catasto e dogane. Esso svolge anche i compiti di vigilanza su enti e attività e cura i ra pport i con autorità di vigilanza e controllo previsti dalla legge.

Il Ministero dell'economia e delle finanze è articolato in quattro dipartimenti:

• Il Dipartimento del Tesoro;

• Il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato;

• Il Dipartimento delle Finanze;

• Il Dipartimento dell'Amministrazione Generale, del personale e dei servizi.

Il Dipartimento del tesoro è articolato in otto direzioni generali e sette uffici di Staff che riferiscono direttamente al Direttore generale del tesoro. A questi si aggiunge il Consiglio tecnico-scient ifico degli esperti, che opera presso il Dipartimento con compiti di elaborazione, analisi e studio nelle materie di competenza .

Il Dipartimento è organo di supporto tecnico all'elaborazione e all'attuazione delle scelte di polit ica economica e finanziaria del Governo, sia in ambito nazionale sia internazionale. Elabora le strategie macroeconomiche e i document i di programmazione; rappresenta il Governo nei principali consessi economici e finanziari, europei e internazionali; è responsabile della gestione del fabbisogno e degli interventi finanziari dello Stato, della gestione e del la valorizzazione dell'attivo e del patrimonio dello Stato; si occupa di vigilanza e regolamentazione del sistema bancario e finanziario, nonché di prevenzione dei reati finanziari e delle frodi sui mezzi di pagamento; esercita funzioni di controllo, tra l'altro, su Consip S.p.A. e sull'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p .A.; si occupa della gestione finanziaria delle partecipazioni azionarie dello Stato, cessione e collocamento sul mercato finanziario delle partecipazioni azionarie dello Stato.

La Ragioneria generale dello Stato è articolata, a livello centrale, in 10 direzioni generali (9 Ispettorati genera li e i l Servizio studi dipartimentale) e 13 Uffici centrali del bilancio (UCB) presso i Ministeri (con porta foglio) e a livello territoriale in Ragionerie territoriali dello stato (RTS).

Il Dipartimento della ragioneria generale dello Stato ha competenza nel settore delle politiche di bi lancio e del coordinamento e verifica degli andamenti di finanza pubblica, sulla quale esercita il monitoraggio, i controlli e le verifiche previsti dall'ordinamento, ivi comprese le funzioni ispettive e i controlli di regolarità amministrativa e contabile. Provvede alla valutazione della fattibilità e della rilevanza economico-finanziaria dei provvedimenti e del le iniziative d' innovazione normativa, anche di rilevanza comunitaria, nonché alla relativa verifica della quantifi cazione degli oneri e della loro coerenza con gli obiettivi programmatici in materia di finanza pubblica .

20

® Ministero MI dell'Economia • '--= e delle Finanze Piano triennale di prevenzione della corruzione

Esso svolge la propria attività anche in ambito europeo partecipando al processo di formazione, esecuzione e certificazione del bilancio dell'Ue, in particolare quantificando gli oneri a carico della finanza nazionale. Inoltre, gestisce e monitora i flussi finanziari con l'Unione europea, acquisisce le risorse comunitarie destinate all 'Italia e procede al trasferimento dei fondi europei alle Amministrazioni pubbliche e private.

Il Dipartimento delle finanze è composto, a livello centrale, da sei direzioni generali e, a livello territoriale, dal le Commissioni tributarie provinciali e regionali. Cura la produzione delle norme in materia tributaria, emana direttive interpretative della legislazione tributaria e coordina l'attività delle Agenzie fiscali, vigilando al contempo sulle modalità complessive dell'esercizio delle funzioni. Garantisce, sulla base delle indicazioni del Minist ro, l'unità di indirizzo dell'Amministrazione finanziaria attraverso la programmazione degli obiettivi delle Agenzie, il coordinamento generale del sistema e la verifica dei risultati. Monitora e analizza le entrate fiscali per la definizione e valutazione delle politiche tributarie. Monitora la giurisprudenza in materia tributaria e fiscale, evidenziando i casi in cui non vi sia un univoco orientamento giurisprudenziale. Provvede alla gestione e al funzionamento dei servizi concernenti la Giustizia t ributaria. Assicura, inoltre, la partecipazione dell'Italia allo sviluppo dei processi d'int egrazione europea e di cooperazione internazionale in campo tributario e fiscale; gestisce i rapporti con il sistema delle autonomie regionali e locali per lo sviluppo del federalismo fiscale e di ogni forma di decentramento dell'imposizione e del prelievo tributario. Esercita funzioni di controllo analogo su Sogei S.p.A ..

Esercita i diritti dell'azionista e le funzioni di controllo analogo sulla Società Soluzioni per il sistema economico - SOSE S.p.A., istituita per l'elaborazione degli studi di settore e dei costi e fabbisogni standard nonché di ogni altra attivi tà di studio e ricerca in materia tributaria.

Il Dipartimento dell'amministrazione generale, del personale e dei servizi (DAG) è composto da 5 direzioni generali e nel suo ambito operano altresì il Comitato unico di garanzia, il Comitato di verifica per le cause di servizio, la Commissione medica superiore, le Commissioni mediche di verifica.

Il DAG è una struttura di supporto che eroga servizi specialistici rivolti sia all 'interno della struttura organizzativa del Ministero, sia all'esterno di essa. Pertanto, accanto ad attività tipiche dell'amministrazione generale, come spese a carattere strumentale e logistico, elaborazione e attuazione delle politiche del personale e gestione delle risorse umane, rappresentanza unitaria del Ministero nei rapporti sindacali, gestione e sviluppo dei sistemi informativi specifici per lo svolgimento dei compiti istituzionali del Dipartimento, gestione e sviluppo delle infrastrutture comuni del M inistero (comprese le reti locali e geografiche, i servizi di posta elettronica, eventuali servizi comuni e generalizzati), si annoverano servizi, tra cui gli approvvigionamenti delle pubbliche amministrazioni e l'elaborazione e il pagamento degli stipendi dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

A livello periferico, come in parte accennato, il Ministero dell'economia e delle fi nanze è articolato in Ragionerie territoriali dello Stato e in Uffici di segreteria delle Commissioni tributarie.

Le Ragionerie territoriali dello Stato dipendono organicamente e funzio nalmente dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e provvedono a livello regionale, interregionale e interprovinciale alle attività in materia di monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica con riferimento alle realtà istituzionali presenti nel territorio anche nell'ottica dei processi di federalismo amministrativo. Inoltre esercitano nei confronti degli organi decentrati e degli uffici periferici delle amministrazioni dello Stato il controllo di regolarità amministrativo-contabi le su tutti gli atti da i quali derivino effetti finanziari per il bilancio dello Stato, nonché la vigilanza su enti, uffici e gestioni a carattere locale. Provvedono, altresì, allo svolgimento di alcune delle attività e delle funzioni svolte in precedenza dalle Direzioni terri toriali dell'economia e delle finanze soppresse a far data dal 1° marzo 2011 ai sensi dell'articolo 2, comma 1 ter, del DL n. 40/2010 convertito, con modificazioni, dalla L. n. 73/2010.

Gli Uffici di segreteria delle Commissioni tributarie coadiuvano e supportano i collegi giudicanti nell'attività di preparazione dell'udienza. Sono presenti a livello provinciale in ogni capoluogo di provincia {Commissioni tri butarie provinciali) e a livello regionale in ogni capoluogo di regione (Commissioni tributarie regionali) . Alcune delle commissioni tributarie regionali hanno sedi distaccate.

Nel corso del 2014 l'organizzazione degli Uffici del Ministero è stata profondamente rivista a seguito dell'emanazione del decreto 17 luglio 2014, entrato in vigore dal 1° ottobre 2014, che ha riordinato le attribuzioni degli Uffici dirigenziali non generali in attuazione dell'articolo 1, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 febbraio 2013,

21

n. 67.

Ministero dell 'Economia e delle Finanze

Piano triennale di prevenzione della corruzione

Il D.M., nel ridefinire la struttura e le competenze degli Uffici, ha avuto effetti anche nell'ambito della attività istituzionali legate alla "trasparenza", comportando modifiche rispetto alle stru tture tenute a forni re i relativi dati e, conseguentemente, sugli abituali flussi di pubblicazione. Il presente documento, dunque, ridefinisce e modula i flussi di pubblicazione in base alla nuova struttura organizzativa.

2. Le principali novità

Nel precedente Programma triennale l'esigenza più immediata era quella di adempiere a tutti gli obblighi di pubblicazione previsti nell'ambito del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33. Per il triennio 2015-2017, l' intento è i) di proseguire nell'opera di alimentazione di quanto già pubblicato, mediante l' utilizzo prevalente di strumenti info rmatici automatizzati, ii} di aggiornare la Carta dei servizi e standard di quali tà alla luce dei nuov i provvedimenti di riorganizzazione e iii) di portare a conoscenza dei cittadini le nuove e migliori pratiche messe a punto dall'amministrazione.

Di seguito le iniziative che il Ministero intende intraprendere per il triennio 2015-2017:

1. coinvolgimento degli stakeholders: consultazione pubblica online sulle nuove iniziative in materia di t rasparenza che intende intraprendere il MEF, da inserire nell'aggiornamento del Programma t riennale per la trasparenza e l'integrità per il triennio 2015-2017;

2. organizzazione: articolazione degli uffici e recapiti telefonici: aggiornamento dei dati sulla base del nuovo DM di organizzazione del M EF entrato in vigore il 1° ottobre 2014;

3. incarichi dirigenziali di prima fascia (sezione Personale): implementazione delle info rmazioni relative ai dirigent i di prima fascia attraverso l'inserimento nell'organigramma di informazioni e dati al momento pubblicate nella sottosezione "Dirigenti" : curriculum vitae, recapiti telefonici, foto ecc.

4 . sovvenzioni, contributi, sussidi. vantaggi economici: a. criteri di nomina e compensi dei membri del Comitato Antiriciclaggio (Dipartimento del tesoro) ent ro il

2015, b. criteri di nomina e compensi dei membri della Commissione per i beni perduti al l'estero (Dipartimento

del tesoro) entro i l 2015; 5. consulenti e collaboratori: criteri di nomina dei membri del Consiglio degl i esperti (Dipartimento del teso ro) ent ro

il 2015; 6. bilanci: adeguamento delle informazioni riguardanti le previsioni delle entrate e delle spese dei bilanci preventivi

e consuntivi sulla base degli schemi e delle modalità individuate dall 'art.3 del d.P.C.M. del 22 settembre 2014 emanato ai sensi dell'art. 8, comma 1, del decreto - legge 24 aprile 2014, n. 66 (Dipartimento della Ragi oneria generale dello Stato);

7. provvedimenti: alimentazione da parte di tutte le strutture del MEF di una banca dati un ica con modali tà uniformi e automatizzate entro il 2017;

8. carta dei servizi e standard di qualità : aggiornamento DM a cura del DAG - Ufficio per il controllo di gest ione in collaborazione con le altre strutture del MEF entro il 2015;

9. giornate della trasparenza: incremento delle iniziative volte a coi nvolgere gli utenti ed eventuali giornate appositamente dedicate a cura della Direzione della comunicazione istituzionale ent ro i l 2015, suddivise per aree omogenee di attività dell'amministrazione;

10. personale: a. dotazione organica: aggiornamento e pubblicazione del Ruolo dirigenti ent ro il 2015, b. Incarichi conferiti e autorizzati: predisposizione di una banca dat i unica contenente gl i incarich i di tutte

le strutture del Ministero dell'economia e delle finanze (attua lmente gli incarichi del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato sono pubblicati separatamente) ent ro il 2016;

11. servizi erogati - indicatore di tempestività dei pagamenti:

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Piano triennale di prevenzione della corruzione

a. elaborazione, entro il 2015, dell'indicatore annuale di tempestività dei pagament i secondo le nuove specifiche indicate dall'articolo 9, commi da 3 a 5, del d.P.C.M. del 22 settembre 2014 emanato ai sensi dell'art. 8, comma 1 del decreto - legge 24 aprile 2014, n. 66 (DRIALAG),

b. elaborazione trimestrale e pubblicazione, entro il trentesimo giorno dalla conclusione del trimestre di riferimento, dell'indicatore trimestrale di tempestività dei pagamenti ai sensi dell'articolo 9, commi da 3 a 5, del d.P.C.M. del 22 settembre 2014 (DRIALAG);

12. Altri contenuti: a. buone prassi: ampliamento della sezione con l'inserimento delle nuove migliori pratiche messe a punto

dal MEF entro il 2017, b. elenco delle auto blu : l'art. 4, del d.P.C.M. del 25 settembre 2014 prevede la pubblicazione annuale del

numero e dell'elenco delle autovetture di servizio a qualunque titolo ut ilizzate (DRIALAG).

3. Il procedimento di elaborazione e adozione del programma

3 .1 Premessa

Il PTII è stato elaborato sulla base dei principi dettati dall'articolo 10, comma 1, lett. a) e b) del decreto legislativo 33/2013 e di seguito riportati:

• garantire un adeguato livello di trasparenza nell'azione amministrativa affinché il cittadino abbia contezza di tempi, costi e modalità operative dei processi decisionali;

• garantire attraverso adeguata comunicazione le informazioni sui procedimenti e sui servizi erogati, nonché su altree attività di interesse;

• favorire forme di controllo diffuso tramite l'accesso diretto alle informazioni, sop rattutto al fine di promuovere un processo di miglioramento della qualità dei servizi e delle funzioni svolte;

• promuovere la legalità e lo sviluppo della cultura dell'integrità al fi ne di prevenire e contrastare fenomen i corruttivi o di cattiva gestione delle risorse pubbliche.

3.2 Gli obiettivi strategici in materia di trasparenza

L'Atto di indirizzo per la definizione delle priorità politiche per l'anno 2015, si fonda sul proseguimento nell'azione di risanamento delle finanze pubbliche nel rispetto degli impegni assunti nell'ambito dell'Unione Europea. A tale riguardo, nelquadro delle priorità stabilite a livello governativo, il Ministero dovrà migliorare la propria capacità di dare concreta attuazione in tempi rapidi e certi alle leggi e ai provvedimenti volti ad accelerare il processo di riforma strutturale dell'economia. In particolare, gli obiettivi strategici in materia di trasparenza per il triennio 2015-2017 focalizzano l'attenzione su:

1. il consolidamento del percorso di risanamento finanziario del Paese, assicurando la piena at tuazione del processo di revisione della spesa che dovrà costituire un elemento istituzionalizzato nell'ambito del la definizione del bilancio;

2. il completamento dell'iter per il pagamento dei debiti scaduti e l'attivazione di iniziative organ izzat ive volte al rispetto dei tempi di pagamento;

3. l'accelerazione del processo di privatizzazione di alcune società sotto il controllo statale, la valorizzazione e la dismissione di parte del patrimonio pubblico, nonché il miglioramento dell'efficienza nella gestione dello stesso;

4. l'integrità del sistema finanziario, attraverso il rafforzamento dei sistemi di prevenzione del riciclaggio di denaro e degli altri crimini finanziari;

5. il proseguimento nell'azione di riforma dell'ordinamento tributa rio, con la finalità di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di crescita ed equità del prelievo;

6. il rafforzamento della lotta ali' evasione e ali' elusione fiscale e il potenziamento del contrasto agli illeciti che provocano nocumento alla spesa pubblica;

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@ Ministero M I dell'Economia • \'.:...: e delle Finanze

Piano triennale di prevenzione della corruzione

7. il miglioramento del livello di trasparenza fiscale e lo scambio d'informazioni t ra amministrazioni sia a livello nazionale che internazionale;

8. il proseguimento del processo di modernizzazione della Pubblica amministrazione, in particolare attraverso la reingegnerizzazione dei processi, dando evidenza dell'impatto che essa ha sull'efficienza e sulla qualità dei servizi offerti.

Tra le priorità politiche è espressamente prevista la prosecuzione del processo di attuazione delle disposizioni normative in materia di anticorruzione e trasparenza, attraverso l'attuazione delle misure previste nel Piano triennale per la prevenzione della corruzione e nel Programma triennale per la trasparenza e l' integrità .

Il Programma si sviluppa attraverso il coinvolgimento diretto delle strutture del MEF - competenti in materia -individuate nell'ambito del nuovo DM di organizzazione emanato ai sensi del d.P.C.M. 67/2013, al fine di garantire il necessario flusso di informazioni e di individuare le iniziative volte a assicurare un adeguato livello di t rasparenza.

La nuova struttura organizzativa prevede che l'Ufficio per l'analisi dei processi e la comunicazione del Dipartimento dell'amministrazione generale, del personale e dei servizi (UAPC) nell'ambito del Dipartimento dell' amministrazione generale, del personale e dei servizi, coordini, in raccordo con i competenti uffici dipartimentali e la Direzione della comunicazione istituzionale, le attività relative all'adempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dal D. Lgs. 33/2013 e all'attuazione del Programma triennale per la trasparenza e l'integrità del Min istero, al fi ne di individuare le misure organizzative volte ad assicurare la regolarità e la tempestività dei flussi info rmat ivi da pubblicare nell'a rea "Amministrazione trasparente", del sito internet del Ministero, nonché supportare il Responsabile per la t rasparenza nell'attività di vigilanza sull'attuazione di tali obblighi.

3.3 Il Responsabile per la trasparenza

Il Responsabile della trasparenza è attualmente il dott. Luigi Ferrara nominato con DM del 27 giugno 2014 in sostituzione del precedente titolare, dott. Giuseppe Maresca.

Al Responsabile per la trasparenza sono affidati i seguenti compiti :

• svolgere una stabile attività di controllo sull'adempimento da parte dell'amministrazione degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa;

• segnalare all'organo d'indirizzo politico, all'Organismo indipendente di valutazione, all'Autorità nazionale anticorruzione e, nei casi più gravi, all'ufficio di disciplina il mancato o rita rdato adempimento degli obblighi di pubblicazione;

• predisporre e aggiornare il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità, che dovrà essere adottato dall 'organo d'indirizzo politico, assicurandone il necessario coordinamento con il Piano di prevenzione della corruzione;

• controllare e assicurare la regolare attuazione dell'istituto dell'accesso civico;

• vigilare affinché i dirigenti responsabili garantiscano il tempestivo e regolare flusso delle informazioni da pubblicare.

3.4 I collegamenti con il Piano della Performance

Ad oggi. il MEF non dispone di un piano della performance in quanto l'art. 57, comma 21, del D.Lgs. 235/2010 prevede l'approvazione di un apposito d.P.C.M. per individuare limiti e moda lità applicative dei titoli Il e li i del D. Lgs. 150/2009, che attualmente è in corso di emanazione. Tuttavia, il Min istero predispone annualmente tutti i documenti programmatici e di monitoraggio riguardanti gli obiettivi per l'azione amministrativa contenuti nella Direttiva del Ministro.

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M E'f\ ~;,;~~:~~'· • ~LV e del le Finanze

Piano triennale di prevenzione della corruzione

3.5 Gli uffici e i dirigenti coinvolti per /'individuazione dei contenuti del PTTI

La predisposizione del Programma è avvenuta con la condivisione degli obiettivi e dei programmi dei Dipartimenti del Ministero.

Tra le strutture coinvolte nel processo di acquisizione delle informazioni e di verifica delle procedu re esistenti per la trasmissione dei dati da pubblicare sul sito istituzionale del Ministero, assumono particolare rilievo l' Ufficio per l'analisi dei processi e la comunicazione, la Direzione della comunicazione istituzionale e gli uffici che a livel lo dipartimenta le si occupano di comunicazione o che fungono da referenti.

3.6 le modalità di coinvolgimento degli Stakeholder e risultati di tale coinvolgimento

In considerazione dell'ampio numero di soggetti potenzialmente interessati alle informazioni presenti sul sito del Ministero non è stato possibile individuare un numero definito di stakeho/der da coinvolgere e consu ltare.

Il presente Programma triennale è stato pubblicato sul sito internet del Ministero 30 giorni prima della sua adozione per consentire agli utenti interessati di formulare proposte e suggerimenti. Il presente documento, dunque, tiene conto di quanto pervenuto.

4. le iniziative di comunicazione della trasparenza

4.1 le iniziative e gli strumenti di comunicazione per la diffusione dei contenuti del Programma e dei dati pubblicati

La trasparenza prevista dall'art. 1 del D.Lgs 33/2013 è intesa come accessibilità totale delle informazioni da parte dei cittadini ed è attuata dal Ministero in prevalenza attraverso lo strumento della pubblicazione sul sito internet delle informazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione stessa, nonché degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all'utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali. Il MEF infatti ha provveduto ad inserire sulla homepage del proprio sito istituzionale www.mef.gov. it l'apposita sezione «Amministrazione Trasparente », in cui sono pubblicate le informazioni previste dal D.lgs. n. 33 del 14/03/2013.

La sezione è stata strutturata tenendo presente le indicazioni fornite nelle delibere dell'Auto rità nazionale anticorruzione e contiene le seguenti sottosezioni di primo livello:

disposizioni generali;

organizzazione;

consulenti e collaboratori;

personale;

bandi di concorso;

performance;

enti controllati;

attività e procedimenti;

provvedimenti;

controlli sulle imprese;

bandi di gara e contratti;

sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici;

bilanci;

beni immobili e gestione patrimonio;

servizi erogati;

pagamenti dell'amministrazione;

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@Ministero M I dell'Economia a ~ e del le Finanze

Piano triennale di prevenzione della corruzione

altri contenuti;

ricognizione dei debiti ai sensi della circolare RGS n. 18 del 12 aprile 2013;

debiti assentiti.

La sezione è in continuo aggiornamento. Riguardo all'uniformità dei dati pubb licati e alla facilità di accesso agli stessi, occorre rilevare che la struttura e le funzioni del MEF sono caratterizzate da una particolare complessità, derivante dai compiti istituzionali attribuiti (non inquadrabili in semplici e omogenee tipologie di m issioni), dalla presenza di articolazioni a livello centrale e periferico riconducibili alle diverse strutture dipartimentali e dall'intervento di frequenti e sostanziali cambiamenti organizzativi.

Tali circostanze determinano, talvolta, che la pubblicazione dei dati da parte delle strutture competenti avvenga secondo una tempistica non uniforme .. Ciò è dovuto all'esigenza di mantenere comunque una distinzione tra le diverse aree dipartimentali .

4.2 L'organizzazione e i risultati attesi delle Giornate della trasparenza

Il Ministero dell'economia e delle finanze è costantemente in eventi e manifestazioni sia di ca rattere tecnico che culturale, per consentire la più ampia conoscenza della propria struttura e attività.

In particolare, sono organizzati:

a) convegni e seminari anche di natura internazionale;

b) visite gratuite per scuole e cittadini;

c) scambio di funzionari nell'ambito dei paesi appartenenti all'Unione europea;

d) acquisizione di tirocinanti provenienti dalle università italiane;

e) aperture straordinarie del Palazzo delle Finanze al pubblico.

Le singole iniziative sono organizzate dalle varie strutture dipartimentali in base alla specifiche attività di competenza e sono coordinate, a seguito dell'entrata in vigore del nuovo DM di organizzazione, dalla Direzione della comunicazione istituzionale, la promuoverà e curerà, nell'ambito del presente Programma triennale, un calendario aggiornato di tutte le iniziative specifiche.

La Direzione della comunicazione istituzionale, inoltre, organizzerà specifiche giornate dedicate al tema della trasparenza dell'azione amministrativa, dandone ampia diffusione ai cittad ini e favorendo l' incontro co n dirigenti e funzionari anche per illustrare le attività degli Uffici.

5. Il processo di attuazione del Programma

5.11 ruoli e le responsabilità in materia di trasmissione e pubblicazione dei dati

Con circolare prot. n. 80145 del 3 luglio 2013, emanata dal DAG e allegata al Programma triennale 2014-2016, sono stati individuati compiti e responsabilità sia in materia di trasmissione dei dati da pubblicare sia in materia di pubblicazione.

Nel corso del secondo semestre del 2013 il quadro normativo ha assunto una connotazione più precisa e la materia concernente gli obblighi di pubblicità è stata oggetto di approfondimenti e analisi da parte dell'Autorità nazionale anticorruzione. Nella delibera 50/2013 del 4 luglio 2013, in particolare, sono evidenziati in maniera dettagliata e puntuale i nuovi obblighi di pubblicazione, integrandoli, laddove necessario, con quelli introdotti da precedenti disposizion i normative.

Sempre nel corso del 2013 l'Autorità ha inoltre avviato, prima con la delibera 71/ 2013 e poi con la 77 / 2013, i controlli sull'esatto adempimento degli obblighi di pubblicazione (art. 45 D. Lgs. 33/2013).

Occorre infine osservare che con DM del 31 gennaio 2014 è stato adottato il Piano triennale di prevenzione della

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M [F\ ~;,;:;~:~~,, • ~LV e delle Finanze Piano triennale di prevenzione della corruzione

corruzione del Ministero per il triennio 2014-2016, di cui è parte integrante il Programma t riennale per la t rasparenza e l'integrità, nel quale, attraverso le raccomandazioni rivolte alle diverse strutture del Ministero, sono assegnati compiti e attività da svolgere nel prossimo triennio.

Il presente Programma triennale fornisce ulteriori indicazioni rispetto a quanto indicato nella circolare suddetta (vedi allegato 2 al Programma triennale 2014-2016), in merito alle attività necessarie al corretto adempimento degli obblighi di trasparenza.

Di seguito sono elencate le indicazioni contenute nel suddetto Piano, in relazione a specifiche tematiche:

1. Consulenti e collaboratori. I dati da aggiornare con cadenza trimestrale, utilizzando la tabella "Consulenti" allegata da inviare con le usuali modalità di pubblicazione, sono:

a. Nome e cognome b. Oggetto dell'incarico c. Estremi dell'atto di conferimento - tipo di atto, numero e data d. Durata dell'incarico - data di inizio e fine incarico e. Compenso lordo - parte fissa ed eventuali componenti variabil i o di risultato f. Curriculum vitae - in formato europeo g. Dichiarazioni rilasciate ai sensi dell'art. 53, comma 14 del D.Lgs 165/2001 e dell'art. 15, comma 1, lett. c).

Per gli incarichi di livello dirigenziale affidati a personale estraneo all a PA la pubblicazione dell'atto di conferimento, insieme alla ragione dell'incarico e all'ammontare del compenso erogato, come la comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ai sensi dell'art. 53, comma 14, del decreto legislativo 165/ 2001 per i consulenti, sono condizioni per l'acquisizione di efficacia dell'atto e per la liquidazione dei compensi (art. 15 comma 2).

2. Personale. La sezione contiene dati e informazioni su:

a. Incarichi amministrativi di vertice e incarichi dirigenzial i. I dati da pubblica re sono: i. elenco dei dirigenti, di prima e di seconda fascia, con l'indicazione della struttura di

appartenenza (DAG - Direzione del personale), gli est remi dell'atto di conferimento, gli indirizzi di posta elettronica e i recapiti telefonici (tabella "estremi atto" allegata);

ii. curriculum vitae redatto in formato europeo; iii. incarichi e cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione o

svolgimento di attività professionali; iv. dichiarazione dell'assenza di cause di inconferibilità; v. dichiarazione dell'assenza di cause di incompatibilità; vi. i compensi relativi al rapporto di lavoro evidenziando le componenti variabili o legate alla

valutazione del risultato (tabella "retribuzioni" allegata). b. Personale non a tempo indeterminato. All'aggiornamento dei dati provvede il Dipartimento della

Ragioneria generale dello Stato attraverso il conto annuale. c. Tassi di assenza. All'aggiornamento mensile dei dati provvede l' Ufficio V della Direzione del Personale

attraverso l'usuale flusso di pubblicazione. d. Incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti. All'aggiornamento dei dati provvede la Direzione del

personale.

3. Sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici . In questa area rientrano "tutti quei provvedimenti che, sulla base della normativa vigente, sono volti a sostenere un soggetto sia pubblico che privato, accordandogli un vantaggio economico diretto o indiretto superiore a 1.000 euro mediante l'erogazione di incentivi o agevolazioni che hanno l'effetto di comportare sgravi, risparmi o acquisizione di risorse." (FAQ A.N.A.c.). La norma quindi, pur nella sua genericità, sembra far riferimento ad atti di natura discrezionale per i quali siano stati predeterminati i criteri di erogazione ai sensi dell'art. 12 della L. 241/1990.

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@Ministero MI dell 'Economia • '-= e delle Finanze

Piano triennale di prevenzione della corruzione

L' ANAC, nel rimandare alle singole Amministrazioni l'individuazione degli atti da pubblicare, indica alcune tipologie di atti che sicuramente non rientrano nella categoria:

a. i compensi dovuti dalle amministrazioni, dagli enti e dalle società al le imprese e ai professionisti privati come corrispettivo per lo svolgimento di prestazioni professionali e per l'esecuzione di opere, lavori pubblici, servizi e forniture;

b. l'attribuzione da parte di un'amministrazione ad altra amministrazione di quote di tribut i; c. il trasferimento di risorse da un'amministrazione a un'altra, anche in seguito alla devoluzione di funzioni e

competenze; d. i rimborsi a favore di soggetti pubblici e privati di somme erroneamente o indebitamente versate al

bilancio dell'amministrazione; e. gli indennizzi corrisposti dall'amministrazione a privati a titolo di risarcimento per pregiudizi subiti; f. le prestazioni sanitarie erogate dal servizio sanitario nazionale.

Vanno pubblicati i criteri e le modalità alle quali attenersi per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e ausili finanziari, e l'attribuzione di vantaggi economici; nonché gli atti di concessione delle erogazioni stesse di importo superiore a 1.000 euro (art. 26, comma 2), indicando il nome dell'impresa o dell'ente o del beneficia rio insieme ai dati fiscali, l'importo del vantaggio economico corrisposto, la norma o il titolo a base dell'attribuzione, l'ufficio e il funzionario o dirigente responsabile del procedimento amministrativo, la modalità di ind ividuazione del beneficiario, il curriculum o link al progetto selezionato (art. 27, comma 2) .

Non rientrano in tale disposizione normativa gli acquisti di beni e servizi, cui si applicano le altre norme del decreto già richiamate.

Alle pubblicazioni procederà l'Ufficio per l'analisi dei processi e la comunicazione sulla base dei dati t rasmessi dalle altre strutture del Ministero in formato elettronico, utilizzando la tabella "Sovvenzioni" allegata,. Si ricorda che le informazioni devono essere organizzate su base annuale in unico elenco suddivise per dipartimento e per anno. Considerato, inoltre, che la pubblicazione è condizione di efficacia dei provvediment i, essa deve avvenire tempestivamente e, comunque, prima della liquidazione delle somme oggetto del beneficio.

4. Bilanci. All'adeguamento delle informazioni e dei dati presenti, sulla base di quanto previsto dall'art.3 del d.P.C.M. del 22 settembre 2014 emanato ai sensi dell'articolo 8, comma 1 del D.L. 66/2014, provvederà il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato.

5. Servizi erogati. I dati attualmente presenti nella sezione "Servizi erogati" dell'area "Amministrazione t rasparente" si riferiscono ai servizi individuati con DM del 22 dicembre 2010. Considerato il numero esiguo di servizi precedentemente individuati, il Responsabile della t rasparenza, nell'ambito del Programma t riennale per la trasparenza e l'integrità 2014-2016 ha assegnato all'Ufficio per la programmazione e il controllo di gestione del DAG il compito di aggiornare l'elenco. Al riguardo, quindi, l'Ufficio provvederà - con il contributo degli uffici Dipartimentali competenti - alla mappatura dei servizi al fine di stilare un elenco che sarà sottoposto al l'OIV e al Responsabile della trasparenza. Una volta condiviso tale elenco farà da base per l'aggiornament o di un nuovo DM che individui i servizi e conseguenti obblighi di pubblicazione relativi ai costi contabilizzati e tempi medi di erogazione dei servizi.

6. Servizi erogati - indicatore di tempestività dei pagamenti:

a. elaborazione dell'indicatore annuale di tempestività dei pagamenti, secondo le nuove specifiche indicate dall'articolo 9, commi da 3 a 5, del DPCM del 22 settembre 2014, emanato ai sensi dell'a rt. 8, comma 1 del decreto - legge 24 aprile 2014, n. 66 (DRIALAG);

b. elaborazione trimestrale e pubblicazione, entro il trentesimo giorno dal la conclusione del trimestre di riferimento, dell'indicatore trimestrale di tempestività dei pagamenti ai sensi dell'art icolo 9, commi da 3 a 5, del DPCM del 22 settembre 2014 (DRIALAG).

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Piano triennale di prevenzione della corruzione

7. Altri contenuti - elenco delle auto blu: pubblicazione annuale dell'elenco contenente il numero e le informazioni sulle autovetture di servizio a qualunque titolo utilizzate (DRIALAG). La DRIALAG provvede all'invio dei dati, in formato elettronico, all'Ufficio per l'analisi dei processi e la comunicazione.

Al fine di assicurare la tempestiva pubblicazione secondo quanto definito dal D. Lgs 33/2013 da parte dell'Ufficio per l'analisi dei processi e la comunicazione, gli Uffici di comunicazione o i referenti dei Dipartimenti provvedono alla raccolta di dati e informazioni e li trasmettono utilizzando la casella di posta elettronica [email protected].

5.2 L'individuazione dei referenti per la trasparenza e il coordinamento con il Responsabile per la trasparenza.

Gli Uffici di comunicazione presenti e operanti a livello dipartimentale sono i "Referenti per la t rasparenza" e cureranno e coordineranno la funzione di raccolta, invio e monitoraggio delle informazioni da pubblicare su l sito istituzionale, propria delle strutture di appartenenza. Per il Dipartimento delle Finanze, il referente sarà l'Ufficio VI alle dirette dipendenze del Direttore generale delle finanze. I referenti dovranno inoltre forni re al Responsabile per la trasparenza ogni informazione utile per l'esercizio dei compiti di impulso, controllo e coo rdinamento ad esso attribuiti dalla normativa in vigore.

5.3 Le misure organizzative volte ad assicurare la regolarità e la tempestività dei flussi informativi.

Le strutture responsabili dell'invio dei dati dovranno curare il tempestivo invio delle informazioni all'UAPC e dovranno anche garantire la tempestività, completezza e veridicità dei dati forniti.

Le singole strutture che curano direttamente la pubblicazione dei dati dovranno darne tempest iva informazione all'UAPC ed ai referenti per la trasparenza.

L'UAPC, in quanto struttura responsabile delle attività relative all'adempimento degli obblighi di pubblicazione

previsti dal D. Lgs. 33/2013 e all'attuazione del Programma triennale per la trasparenza e l'integrità , coordinerà l'alimentazione dell'area "Amministrazione trasparente", monitorando costantemente il rispetto degli obblighi di comunicazione dei dati e riferirà tempestivamente al Responsabile per la trasparenza ogni ritardo od omissione. Dovrà, inoltre, verificare, in collaborazione con le strutture interessate, la completezza e tempestività delle informazioni ricevute.

5.4 Le misure di monitoraggio e di vigilanza sull'attuazione degli obblighi di trasparenza a supporto dell'attività di controllo dell'adempimento da parte del Responsabile per la trasparenza.

La DCI dovrà curare, con cadenza annuale, in collaborazione con l' UAPC, il mon itoraggio dell'attuazione degli obblighi previsti dalla normativa in vigore e dal presente Programma, e dovrà inviare al Responsabile per la t rasparenza, entro il 30 novembre di ogni anno, un apposito rapporto sullo stato di attuazione, che sarà poi pubblicato ai sensi dell'articolo 10, comma 8, lett. b) del D. Lgs 33/2013.

5.5 Gli strumenti e le tecniche di rilevazione dell'effettivo utilizzo dei dati da parte degli utenti della sezione "Amministrazione Trasparente".

Entro il 30 novembre di ogni anno, la DCI invierà al Responsabile per la trasparenza, con l'ausilio delle strutture informatiche competenti un rapporto sull'effettivo utilizzo dei dati da parte degli utenti della sezione "amministrazione trasparente", con l'indicazione degli accessi rilevati, formulando eventuali proposte sull'adozione di strumenti di rilevazione dei dati che permettano di ottenere un'analisi nel dettaglio delle informazioni maggiormente utilizzate.

Dei rapporti inviati e delle proposte effettuate si terrà conto negli aggiornament i del Programma triennale.

5.6 Le misure per assicurare l'efficacia dell'istituto dell'accesso civico

Il Responsabile della trasparenza, in collaborazione con le strutture competenti e con l'UAPC, verificherà l'efficacia dell'istituto dell'accesso e pubblicherà entro il 30 novembre un rapporto, segnalando eventuali criticità e proponendo misure di miglioramento.

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M'ÉF' ::;,;::~omi> • ~LV e delle Finanze Piano triennale di prevenzione della corruzione

Dei ra pporti inviati e delle proposte effettuate si terrà conto negli aggiornamenti del Programma trien nale.

6. Attività, iniziative e scadenze

Attività e iniziative Sezione di Uffici competenti Scadenze Amministrazione

trasparente Criteri di nomina e compensi Sovvenzioni, contributi, Dipartimento del Tesoro Entro il 2015 del Comitato Antiriciclaggio sussidi e vantaggi

economici - atti di concessione

Criteri di nomina e compensi Sovvenzioni, contributi, Dipartimento del Tesoro Entro il 2015 della Commissione per i beni sussidi e vantaggi perduti all'estero economici - atti di

concessione Criteri di nomina del Consiglio Consulenti e Dipartimento del Tesoro Entro il 2015 degli esperti collaboratori Adeguamento dei dati sui Bilanci Dipartimento della Entro il 2015 bilanci ai sensi dell'art. 8, co. Ragioneria generale dello 1 del DL 66/2014 Stato

Alimentazione banca dati Provvedimenti dirigenti Tutti i Dipartimenti Entro il 2017 unica dei provvedimenti Carta dei servizi e standard di Servizi erogati DAG - Ufficio per i l control lo Entro il 2015 qualità di gestione Eventi Tutti i dipartimenti con il Entro il 2015

coordinamento della DCI

Ruolo dei dirigenti Personale - dotazione DAG - Direzione del Ent ro il 2015 organica personale

Banca dati unica degli Personale DAG - RGS Ent ro il 2016 incarichi conferiti e autorizzati ai dipendenti Ampliamento della sezione Altri contenuti - buone Tutti i Dipartimenti Entro il 2017 "Buone prassi" prassi

Indicatore di tempestività dei Pagamenti Tutti i Dipartimenti Entro il 2015 pagamenti - dato annuale e dell'amministrazione trimestrale Elenco delle auto blu Altri contenuti DRIALAG Entro il 2015 Monitoraggio interno DCI in collaborazione con Entro il 30 novembre di sull'attuazione degli obblighi l'UAPC ogni anno Rapporto sulla rilevazione DCI in collaborazione con Entro il 30 novembre di dell'effettivo utilizzo dei dati l'UAPC ogn i anno dell'area Amministrazione trasparente Efficacia dell'istituto Altri contenuti - Responsabile della Entro il 30 novembre di dell'accesso civico accesso civico trasparenza in ogni anno

collaborazione con le strutture competenti e l'UAPC

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M I dell 'Economia @Ministero

'" '-.: e delle Finanze

Piano triennale di prevenzione della corruzione

Legenda:

DAG - Dipartimento dell'Amministrazione generale del personale e dei servizi; DRIALAG - Direzione per la razionalizzazione degli immobili, degli acquisti, della logistica e gli affari genera li DCI - Direzione della comunicazione istituzionale; RGS - Ragioneria generale dello Stato; UAPC - Ufficio per l'analisi dei processi e la comunicazione.

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