INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO IN ...
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LOCALIZZAZIONE
REGIONE LIGURIA PROVINCIA DELLA SPEZIA COMUNE DI LERICI
TITOLO
INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO
IN LOCALITA' MARINELLA DI S. TERENZO, COMUNE DI LERICI
(SP) - SECONDO LOTTO – SUBLOTTO 2A
CUP: B57H150013200006
LIVELLO DI PROGETTAZIONE
PROGETTO ESECUTIVO
OGGETTO
RELAZIONE TECNICO SPECIALISTICA
CODICE ELABORATO
COMMESSA LIVELLO DI PROGETTAZIONE N. ELABORATO
18022CVP PE R02
COMMITTENTE:
COMUNE DI LERICI P.za Bacigalupi, 9 19032, Lerici (SP) RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Arch. Valentina GATTI
PROGETTISTI:
FLOW-ING s.r.l. - Ing. M. BARBOLINI (Direttore Tecnico) Viale San Bartolomeo, 777/16 19126, La Spezia
REV. DATA DESCRIZIONE REDATTO VERIFICATO APPROVATO
00 Aprile 2019 Prima emissione F. Stefanini F. Ferro M. Barbolini
01
02
03
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INDICE GENERALE
1 PREMESSA .............................................................................................................. 3
2 RELAZIONE SUI MATERIALI ................................................................................... 4
2.1.1 CALCESTRUZZO .................................................................................................................... 4
2.1.2 ARMATURA STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO.............................................................. 4
2.1.3 BARRE AD ALTA RESISTENZA PER ANCORAGGI E CHIODATURE ................................. 4
3 RELAZIONE GEOTECNICA ..................................................................................... 5
3.1 PARAMETRI GEOTECNICI E STRATIGRAFIA ......................................................................... 5
3.2 MODELLAZIONE DELLA RESISTENZA CARATTERISTICA DI ATTRITO SUL GIUNTO
CRITICO ................................................................................................................................................. 5
3.2.1 ANGOLO DI ATTRITO RESIDUO ........................................................................................... 5
3.2.2 RESISTENZA DELLE PARETI DEL GIUNTO ......................................................................... 6
3.2.3 COEFFICIENTI DI SCABREZZA DEI GIUNTI ........................................................................ 6
3.2.4 RESISTENZA RESIDUA SUL GIUNTO CRITICO .................................................................. 6
3.3 MODELLAZIONE TENSIONE TANGENZIALE DI ADERENZA MALTA-TERRENO ................ 8
3.3.1 REPORT DELLA CAMPAGNA DI PROVE del 13/06/2018 ..................................................... 8
4 DIMENSIONAMENTO OPERE DI REGIMAZIONE IDRAULICA ............................ 13
4.1 PORTATE DI PROGETTO ....................................................................................................... 13
4.1.1 CALCOLO DEL TEMPO DI CORRIVAZIONE ....................................................................... 13
4.1.2 CURVA DI PROBABILITA’ PLUVIOMETRICA ...................................................................... 13
4.1.3 INTENSITA’ DI PIOGGIA ...................................................................................................... 14
4.1.4 PORTATE DI PROGETTO CON LA FORMULA RAZIONALE ............................................. 14
4.2 VERIFICHE IDRAULICHE CONDOTTE INTERRATE ............................................................. 15
4.2.1 CANALETTE DI MONTE ....................................................................................................... 15
4.2.2 CONDOTTE DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE ................................................................. 16
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1 PREMESSA
La presente Relazione Tecnica Generale include al suo interno tre elementi
fondamentali per la redazione del presente progetto: Relazione sui materiali, Relazione
Geotecnica e Relazione idraulica ed idrologica.
Nella Relazione sui materiali si riportano le specifiche prestazionali degli elementi che
costituiscono le opere strutturali.
Nella Relazione Geotecnica si rielaborano i dati forniti dalla relazione geologica per la
modellazione dell'interazione terreno-struttura.
Nella Relazione Idraulica ed Idrologica si svolgono le analisi dei bacini e degli impluvi
e si conducono gli studi idraulici per la valutazione della portata di progetto con cui si
dimensionano le opere di regimazione idraulica.
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2 RELAZIONE SUI MATERIALI
2.1.1 CALCESTRUZZO
Per le strutture in cemento armato si utilizzerà un calcestruzzo C25/30 con classe di esposizione
XC2 e consistenza S4.
2.1.2 ARMATURA STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO
Acciaio Tipo B450C
Modulo elastico 210000 N/mm²
Fattore parziale di sicurezza acciaio 1.15
fyk (Tensione caratteristica snervamento) 440 N/mm²
fyd (Resistenza ultima di calcolo) 382.61 N/mm²
Deformazione ultima di calcolo 0.07
Copriferro, Elevazione 5.0 cm
Copriferro, Fondazione 5.0 cm
2.1.3 BARRE AD ALTA RESISTENZA PER ANCORAGGI E CHIODATURE
Per le barre di ancoraggio si utilizza una acciaio ad alta resistenza St670/770.
Tensione di snervamento dell’acciaio
Tensione tangenziale limite
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3 RELAZIONE GEOTECNICA
Nella relazione geotecnica si riportano le ipotesi ed i calcoli svolti per la modellazione dei
parametri geotecnici con cui si modella l’interazione struttura-terreno.
Il riferimento per tali elaborazioni è la Relazione Geologica redatta dal geologo incaricato, Dott.
Geol. Paolo Petri, a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
Nello specifico delle opere previste in progetto sono stati elaborati i seguenti parametri:
• Parametri geotecnici della roccia
• Modellazione della resistenza caratteristica di attrito sul giunto critico
• Modellazione della tensione tangenziale di aderenza tra malta e terreno
3.1 PARAMETRI GEOTECNICI E STRATIGRAFIA
Sulla base di quanto emerso dalle indagini geologiche a cura del geologo incaricato Dott. Geol.
Paolo Petri e riportate nella Relazione Geologica, l’area di intervento è una falesia rocciosa caratterizzata
da roccia affiorante e piccoli depositi detritici in accumulo in sacche naturali. In sommità si sviluppa un
accumulo detritico più significativo che raggiunge profondità massime di circa 1.00m.
Di seguito si riportano i parametri geotecnici che saranno utilizzati nelle verifiche strutturali e
dimensionamento delle strutture.
ID
Peso
specifico
[kN/m³]
Peso
specifico
saturo
[kN/m³]
Coesione
[kN/m²]
Angolo
attrito
[°]
Modulo
edometrico
[kN/m²]
Spessore
[m]
Inclinazione
[°]
Coltre 18.0 19.0 0.0 29.0 0.0 1.0 0.0
Roccia 22.0 22.0 31.0 64.0 0.0 --- 0.0
3.2 MODELLAZIONE DELLA RESISTENZA CARATTERISTICA DI ATTRITO SUL
GIUNTO CRITICO
3.2.1 ANGOLO DI ATTRITO RESIDUO
In generale le pareti della discontinuità sono alterate, pertanto l’angolo di attrito residuo sarà
inferiore all’angolo della roccia intatta. Per la sua valutazione si applica la seguente formula:
Angolo di attrito residuo
Angolo di attrito che caratterizza l’ammasso roccioso
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R Valore di rimbalzo misurato con sclerometro su campione intatto
r Valore di rimbalzo in sito
Per il caso in esame, si trascura, in via cautelativa, il secondo termine della resistenza e si
considera la sola quota di angolo di attrito residuo che sarà pertanto pari a:
3.2.2 RESISTENZA DELLE PARETI DEL GIUNTO
Per il presente studio, si assume il valore della resistenza a compressione semplice della matrice
rocciosa:
3.2.3 COEFFICIENTI DI SCABREZZA DEI GIUNTI
Il coefficiente di scabrezza JRC dipende dalle pareti della discontinuità:
3.2.4 RESISTENZA RESIDUA SUL GIUNTO CRITICO
La modellazione della resistenza sul giunto critico è svolta applicando la teoria di
Barton e Choubey.
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L’attrito sul giunto critico è il seguente:
L’angolo di attrito è dato dalla seguente relazione:
Angolo di attrito sulla superficie
Resistenza a compressione delle pareti delle discontinuità
assunta uguale alla tensione di compressione ultima
Sforzo normale efficace sulla discontinuità
La presente formulazione è valida per giunti per giunti sufficientemente caricati, mentre
non è valida per giunti troppo scarichi. Si verifca quindi la seguetne relazione:
Nel presente studio, data l’inclinazione delle superfici di scivolamento, la
disuguaglianza non è mai soddisfatta, pertanto si assume l’angolo di attrito residuo dalla
seguente formula:
Si ricava quindi un coefficiente di attrito invariante al variare del carico applicato sulla
superficie e assunto pari a:
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3.3 MODELLAZIONE TENSIONE TANGENZIALE DI ADERENZA MALTA-
TERRENO
Con riferimento alle opere in progetto, reti in aderenza ancorate con barre iniettati in perfori, il
parametro geotecnico più significativo nella modellazione dell’interazione strutture / roccia è la tensione di
aderenza malta-terreno.
Nel corso del primo lotto di interventi è stata svolta una campagna di prove di sfilamento su
ancoraggi di prova al fine di validare i parametri utilizzati nei calcoli strutturali.
In fase di progettazione si era utilizzati valori di letteratura per la aderenza malta-terreno pari a
500kPa, che ridotto del coefficiente za3=1.80 fornisce il valore caratteristico pari a 278kPa.
Sonos tate svolte quattro prove, in ciascuna prova il bulbo non ha mai raggiunto il collasso per
sfilamento, abbiamo quindi un valore ultimo che sarà il nostro valore di calcolo.
PROVA Lunghezza del bulbo
[cm]
Diametro di perforazione
[mm] Barra di armatura
Carico finale [kN]
Dettaglio esito tau
[kPa]
AT1 150 42 B450c, Φ24 118.80 Deformazione e sfilamento del
golfare dalla barra 600.24
AT2 150 42 B450c, Φ24 129.60 Non sfilato nè
ceduto 654.81
AT3 100 42 B450c, Φ24 132.00 Non sfilato nè
ceduto 1000.40
AT4 100 42 Gewi, Φ28 132.00 Non sfilato nè
ceduto 1000.40
Si ottiene un valore minimo, pari a 600kPa ed un valore medio pari a 813kPa.
Applicando quanto previsto dalla normativa al §6.6.2 i coefficienti za1 e za2 rispettivamente al
valore medio ed al valore minimo si ottiene il valore caratteristico della aderenza malta-terreno.
Abbiamo quindi il valore caratteristico pari a 600/1.20=500kPa che risulta superiore al valore di
278kPa utilizzato nei calcoli.
Di seguito si riporta il verbale di accettazione delle prove di trazione eseguite in data13/06/2018.
3.3.1 REPORT DELLA CAMPAGNA DI PROVE del 13/06/2018
L’anno 2018 il giorno 13 del mese di Giugno, sono state effettuate quattro prove
di sfilamento su ancoraggi test. In loco erano presenti:
- Dott. Cesare Antimi, per conto dell'Impresa esecutrice;
- Ing. Francesco Ferro e Ing. Paola Nanni per conto della società Flow-Ing
incaricata della Direzione Lavori.
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Tutti i perfori avevano diametro 42 mm, mentre le lunghezze erano di 150 cm e
100 cm rispettivamente per le prime due prove (AT1 e AT2) e per le ultime due (AT3 e
AT4). Il tipo di armatura utilizzata per i primi tre ancoraggi era B450c - Φ24, mentre
per l’ultimo ancoraggio è stata utilizzata un tipo di armatura Gewi - Φ28.
Il castelletto collegato a martelletto idraulico è stato correttamente
posizionato per tutte e quattro le prove eseguite.
Figura 1: martinetto idraulico e castelletto utilizzati
Prima prova di trazione (AT1)
La prima prova è stata eseguita su di un bulbo di lunghezza 150 cm ed ha
raggiunto una pressione di 220 atm (corrispondenti ad un carico di 11880 Kg)
valore a cui la prova è stata interrotta a causa della deformazione e
successivo distacco del golfare.
Figura 2: svolgimento prima prova
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Figura 3: distacco del golfare
Figura 4: golfare deformato
Seconda prova di trazione (AT2)
La seconda prova è stata eseguita in condizioni equali alla prima. È
stata raggiunta una pressione di 240 atm (corrispondenti ad un carico di
12960 Kg) senza che si sia manifestata deformazione o sfilamento del bulbo.
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Figura 5: esecuzione della seconda prova
Terza prova di trazione (AT3)
La terza prova è stata eseguita su di un bulbo di lunghezza 100 cm ed è
stata raggiunta una pressione di 245 atm ( corrispondenti ad un carico di
circa 13200 Kg) senza che si sia manifestata deformazione o sfilamento del
bulbo.
Figura 6: esecuzione della terza prova
Quarta prova di trazione (AT4)
La quarta prova è stata eseguita su di un bulbo di lunghezza 100 cm. È
stata raggiunta una pressione di 245 atm ( corrispondenti ad un carico di
circa 13200 Kg) senza che si sia manifestata deformazione o sfilamento del
bulbo.
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Figura 7: esecuzione della quarta prova
Si allega al presente verbale la tabella di comparazione per martinetto.
Risultati
Si riportano di seguito i risultati delle prove di trazione sui tiranti
di ancoraggio.
ID_PROVA
ARMATURA CARICO MASSIMO
APPLICATO ESITO PROVA
AT1 150 cm 42 mm B450c, Φ24 Ra1 = 220 atm
11880 kg
Deformazione e
sfilamento del
golfare dalla barra
AT2 150 cm 42 mm B450c, Φ24 Ra2 = 240 atm
12960 kg
Non sfilato nè
ceduto
AT3 100 cm 42 mm B450c, Φ24 Ra3 = 245 atm
13200 kg
Non sfilato nè
ceduto
AT4 100 cm 42 mm Gewi, Φ28 Ra4 = 245 atm
13200kg
Non sfilato nè
ceduto
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4 DIMENSIONAMENTO OPERE DI REGIMAZIONE IDRAULICA
Nel presente paragrafo saranno dimensionate le principali opere idrauliche in progetto.
Le opere in progetto sono descritte brevemente:
• Canaletta a sezione rettangolare/trapezia per la regimazione delle acque superficiali a
monte delle opere di rafforzamento corticale, la canaletta è realizzata mediante la posa in
opera di pannelli trenchmat che garantiscono una buona adattabilità al profilo del terreno
e mantengono un elevato grado di scabrezza riducendo le velocità di scorrimento.
• Condotta in PEAD a sezione circolare per lo smaltimento delle acque raccolte dalla
canaletta e lungo il versante fino all’attraversamento della passeggiata.
4.1 PORTATE DI PROGETTO
4.1.1 CALCOLO DEL TEMPO DI CORRIVAZIONE
Il calcolo del tempo di corrivazione è stato condotto mediante la formula di Viparelli, la quale
restituisce il tempo di corrivazione di un bacino di piccole dimensioni in funzione della lunghezza dell’asta
del bacino ipotizzando una velocità di scorrimento dell’acqua pari ad 1m/s.
In tabella sono riassunti i dati di input ed il tempo di corrivazione dei singoli sottobacini:
Tabella 1: Coefficienti e parametri per il calcolo del tempo di corrivazione
ID L
[m] DH [m]
i [%]
A [mq]
ai [mq]
L.asta [m]
tc [min]
TB.1 50.00 5.00 10% 1600 1600 170.00 2.83
TB.2 23.00 2.00 9% 200 200 30.00 0.50
L: lunghezza planimetrica
DH: dislivello
i: pendenza media
A: superficie sottesa
L.asta: lunghezza dell'asta idraulica per la sezione di verifica tc: tempo di corrivazione
4.1.2 CURVA DI PROBABILITA’ PLUVIOMETRICA
La curva di probabilità pluviometrica è espressa da una legge del tipo:
Nella quale “a” ed “n” sono parametri che dipendono dallo specifico tempo di ritorno considerato.
Sono desumibili dal “Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico” dell’Autorità di Bacino del Fiume Po. I
valori sono tabulati su una griglia spaziale di 2km il cui lato è funzione del tempo di ritorno. La nostra area
di intervento ha coordinate UTM E=571600 N=5086000, che individuano le celle EF57 ed EF58.
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Tabella 2: Coefficienti a ed n delle curve di possibilità pluviometrica determinati per il pluviometro di La Spezia
TR 50 anni 100 anni 200 anni 500 anni
a 67.97 73.81 79.41 86.56
n1 0.617 0.625 0.632 0.640
n2 0.275 0.270 0.266 0.261
I valori dei coefficienti saranno ottenuti quali medie delle due celle significative, considerando un
tempo di ritorno di 100anni.
Tr 100 (tc<1hr)
a n
73.81 0.625
4.1.3 INTENSITA’ DI PIOGGIA
Introducendo quindi il tempo di corrivazione si ottengono le intensità di pioggia con tempo di
ritorno 100anni:
Tr 100 (tc<1hr)
ID tc h i
[hr] [mm] [mm/hr]
IDR.01 0.0472 10.95 231.91
IDR.08 0.0083 3.70 444.43
tc: tempo di corrivazione h: altezza di pioggia i: intensità di pioggia
4.1.4 PORTATE DI PROGETTO CON LA FORMULA RAZIONALE
La formula del metodo razionale per il calcolo delle portate di progetto è la seguente:
Dove:
• “c” è il coefficiente di deflusso, che assumeremo pari a 0.5 (Suolo con infiltrazione media)
• “i” è l’intensità di pioggia [mm/hr], assunta per un tempo di ritorno di 100anni
• “A” è la superficie del bacino [kmq]
La formula è adottata nelle seguenti ipotesi:
▪ La precipitazione è uniformemente distribuita sul bacino;
▪ La portata stimata ha lo stesso tempo di ritorno T di quello dell’intensità di pioggia,
▪ Il tempo di formazione del colmo di piena è pari a quello della fase di riduzione;
▪ L’intensità di pioggia ha una durata pari a quella del tempo di corrivazione tc.
FORMULA RAZIONALE Tr 100 (tc<1hr)
ID A c i Qc
[kmq] [---] [mm/hr] [mc/s]
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IDR.01 0.0016 0.5 231.91 0.052
IDR.08 0.0002 0.5 444.43 0.012
A Superficie del bacino espressa in kmq
l Intensità di pioggia critica (l=a*t^(n-1))
c Coefficiente di deflusso (Cautelativo)
Qc Portata massima
4.2 VERIFICHE IDRAULICHE CONDOTTE INTERRATE
Il dimensionamento delle condotte interrate sarà svolto verificando che la portata di progetto con
tempo di ritorno 100 anni scorra all’interno della condotta con un franco prestabilito.
La formula di deflusso utilizzata è quella di Gaukler-Strickler
Nella quale:
▪ Q, è la portata espressa in mc/s
▪ k è il coefficiente di scabrezza
▪ A è l’area bagnata [mq]
▪ R è il raggio idraulico [m]
▪ i è la pendenza [m/m].
Il riempimento massimo deve essere inferiore a quello a cui corrisponde la massima velocità di
moto uniforme (per condotte circolari avviene con un tirante pari a circa l’80% del diametro), pertanto la
condizione di verifica che è stata assunta prevede che il tirante massimo sia inferiore al 70% del diametro
interno.
Il coefficiente di scabrezza assume i seguenti valori in funzione del materiale e della tipologia della
condotta utilizzata:
ks
[m^0.3/s]
Alveo naturale 30
PEAD Liscio 100
4.2.1 CANALETTE DI MONTE
IDR.01 i b Ks h.tot h0 hmax A R Q franco vel
[m/m] [mm]
[m^0.3/s] [mm] [m] [m] [mq] [m] [mc/s] [mm] m/s
NATURALE 10.00% 400 30 250 0.14 0.175 0.058 0.08 0.105 106 1.82
IDR.08 i b Ks h.tot h0 hmax A R Q franco vel
[m/m] [mm]
[m^0.3/s] [mm] [m] [m] [mq] [m] [mc/s] [mm] m/s
NATURALE 9.00% 400 30 250 0.15 0.175 0.060 0.09 0.105 100 1.75
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4.2.2 CONDOTTE DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE
IDR.03 i ØINT Ks φ h0 hmax A R Q franco vel
[m/m] [mm]
[m^0.3/s] [deg] [m] [m] [mq] [m] [mc/s] [mm] m/s
PEAD 20% 145 100 200 0.09 0.1015 0.010 0.040 0.053 60 5.21
IDR.05 i ØINT Ks φ h0 hmax A R Q franco vel
[m/m] [mm]
[m^0.3/s] [deg] [m] [m] [mq] [m] [mc/s] [mm] m/s
PEAD 30% 145 100 183 0.07 0.1015 0.009 0.037 0.052 71 6.06
IDR.10 i ØINT Ks φ h0 hmax A R Q franco vel
[m/m] [mm]
[m^0.3/s] [deg] [m] [m] [mq] [m] [mc/s] [mm] m/s
PEAD 30% 145 100 115 0.03 0.1015 0.003 0.020 0.012 111 4.02