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Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte Direzione Generale SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE Ufficio Dirigenti Tecnici

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Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

Direzione Generale

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE

Ufficio Dirigenti Tecnici

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NUCLEO DI SUPPORTO REGIONALE

• Dir. amministrativi: Gianluca Lombardo Giuseppe Bordonaro • Dirigenti tecnici: Alessandro Militerno

Alfonso Lupo Sergio Blazina Pierangela Dagna Elisabetta Milazzo Maria Torelli

• Funzionari: Laura Bergonzi Serena Caruso Bavisotto Anna Alessandra Massa

Concetta Noto

• Personale docente :Francesco Chiaro

Patrizia Nervo

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

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NUCLEO DI SUPPORTO PROVINCIALE

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

Dirigente Tecnico Coordinatore: Militerno Alessandro

Dirigenti Scolastici: Ainardi Emanuela, Bocchino Caterina, Calandri Tiziana, Chiesa Abbiati Patrizia, Favretto Lionella, Ferrero Claudio, Francavilla Franco, Gasco Paola, Ingicco Mariateresa, Menzio Claudio, Merlo Renata, Rastelli Andrea, Salcone Vincenzo

Referenti ambito territoriale: Accardo Giuseppina, Nobile Patrizia

Rappresentanti scuole paritarie: Cia Anna Maria, Margaria Marcella, Maschio Davide

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SITO UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI http://www.istruzionepiemonte.it/

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RIFERIMENTI NORMATIVI

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

DPR 80/2013 – REGOLAMENTO SUL SISTEMA

NAZIONALE DI VALUTAZIONE

DIRETTIVA N. 11 del 18/9/2014 –

PRIORITA’ STRATEGICHE DEL SNV

CM 47 del 21/10/2014 – Contiene fasi e tempi della messa a

regime del SNV

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DPR 80/2013: FASI PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE

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A) Autovalutazione

B) Valutazione esterna

C) Azioni di miglioramento

A) Rendicontazione sociale

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DIRETTIVA:PRIORITA’ STRATEGICHE

Direttiva 11 del 18 settembre 2014

La valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti e sarà particolarmente indirizzata:

•alla riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso scolastico;

•alla riduzione delle differenze tre scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti;

•al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza;

•alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all’università e al lavoro.

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C.M. 47 FASI DEL PERCORSO

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FASI DELL’AUTOVALUTAZIONE A.S. 2014/15

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

COMPILAZIONE QUESTIONARIO SCUOLA:

9/28 febbraio 2015

RESTITUZIONE DATI CON BENCHMARK (INVALSI):

Fine marzo 2015

COMPILAZIONE DEL RAV DA PARTE DELLE SCUOLE:

Marzo/giugno 2015

PUBBLICAZIONE DEL RAV SU SCUOLA IN CHIARO e

SITOWEB I.S.: Luglio 2015

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LE SEZIONI DEL RAV dal R.A.

Descrittiva

Descrizione

del contesto

e

delle risorse

Valutativa

Valutazione

degli esiti

e

dei processi

Descrizione

e valutazione

del percorso di

auto -valutazione

Individuazione delle

Priorità

e degli Obiettivi di

processo

Riflessiva Proattiva

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

1^ SEZIONE 2^-3^ SEZIONE 4^ SEZIONE 5^ SEZIONE

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MODELLO TEORICO

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CARATTERISTICHE DEL SISTEMA

• Il modello autovalutativo è finalizzato al miglioramento ed è:

– Comparabile (con dati e strumenti comuni di riferimento)

– integrabile (con informazioni che possono essere integrate dalla scuola e/ da altri sistemi)

– Duttile (attento ai diversi contesti e ai punti di partenza)

– Dinamico (attento allo sviluppo e al miglioramento).

• Alcune aree non presentano indicatori e descrittori che potranno essere integrati dalle scuole.

• Il modello è suddiviso in varie aree la cui analisi è

guidata.

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LE FONTI DEI DATI

Scuola in chiaro MIUR

Dati prove INVALSI

Questionario scuola INVALSI

Questionario docenti, genitori, studenti INVALSI

Informazioni in possesso della

scuola

AUTOVALUTAZIONE DELLA SCUOLA

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LE FONTI DEI DATI

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FONTI ESTERNE: (dati relativi al contesto)

MINISTERO INTERNO: territorio e

capitale sociale

ISTAT: territorio e capitale sociale

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LE FONTI DEI DATI

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FONTI ESTERNE:

MIUR: dati relativi al contesto e agli esiti

INVALSI: dati relativi al contesto, agli esiti e ai processi

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STRUTTURA DEL RAV

16 UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

• Contesto e risorse ▫ Popolazione scolastica ▫ Territorio e capitale sociale ▫ Risorse economiche e materiali ▫ Risorse professionali

• Esiti ▫ Risultati scolastici ▫ Risultati nelle prove standardizzate ▫ Competenze chiave e di cittadinanza ▫ Risultati a distanza

• Processi ▫ Pratiche educative e didattiche Curricolo, progettazione, valutazione Ambiente di apprendimento Inclusione e differenziazione Continuità e orientamento

▫ Pratiche gestionali e organizzative Orientamento strategico e organizzazione della scuola Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

• Il processo di autovalutazione • Individuazione delle priorità

▫ Priorità e Traguardi ▫ Obiettivi di processo

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STRUTTURA ED ELEMENTI COSTITUTIVI

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1^ SEZIONE DEL RAV

Descrittiva

Descrizione

del contesto

e

delle risorse

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1^ SEZ. CONTESTO ED AREE

1. CONTESTO 1.1 Popolazione scolastica

1.2 Territorio e capitale sociale

1.3 Risorse economiche e materiali

1.4 Risorse professionali

19 UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

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POPOLAZIONE SCOLASTICA, TERRITORIO E CAPITALE SOCIALE

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RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI

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RISORSE PROFESSIONALI

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2^ E 3^ SEZIONE DEL RAV

Valutativa

Valutazione

degli esiti

e

dei processi

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

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2^ SEZ. ESITI ED AREE

2.ESITI 2.1Risultati scolastici

2.2 Risultati nelle prove standardizzate nazionali

2.3 Competenze chiave di cittadinanza

2.4 Risultati a distanza

24 UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

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2. ESITI

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Aspetti da tenere in considerazione:

Concentrazione di insuccessi in determinati anni di corso/classi/indirizzi

Trasferimenti/abbandoni

Criteri per la composizione delle classi

Composizione dei consigli di classe

Condivisione dei criteri interni di valutazione

Trasferibilità delle competenze acquisite

Sviluppo delle competenze trasversali

Monitoraggio dei risultati: nel ciclo scolastico successivo oppure universitari oppure nel mondo del lavoro

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RISULTATI SCOLASTICI

AREA DEFINIZIONE

SOTTOAREA

(definizione) INDICATORE DESCRITTORE FONTE DOMANDE GUIDA

PUNTI DI

FORZA

PUNTI DI

DEBOLEZZA

2.1.a.1 studenti ammessi

alla classe successivaMIUR

2.1.a.2 studenti

diplomati per votazione

conseguita all'esame

MIUR

2.1.b.1 studenti che

hanno abbandonato gli

studi in corso d'anno

MIUR

2.1.b.2 studenti trasferiti

- in entrata - in corso

d'anno

MIUR

2.1.b.3 studenti trasferiti

- in uscita- in corso

d'anno

MIUR

CRITERI GENERALI: equità, partecipazione, qualità, differenziazione

CRITERIO DI QUALITA' SPECIFICO DELL'AREA: la scuola garantisce il successo formativo degli studenti

RUBRICA DI VALUTAZIONE: 1 (molto critica) - 2 - 3 (con qualche criticità) - 4 - 5 (positiva) - 6 - 7 (eccellente)

MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO (criteri generali: completezza, accuratezza, qualità dell'analisi)

2.1.a esiti degli scrutini

2.1.b trasferimenti e

abbandoni

i risultati scolastici rimandano agli esiti degli

studenti nel breve e medio periodo. E'

importante che la scuola sostenga il percorso

scolastico di tutti gli studenti garantendo ad

ognuno il successo formativo.

2.1 RISULTATI

SCOLASTICI

quanti studenti non sono ammessi alla classe

successiva e perché? Ci sono concentrazioni di non

ammessi in alcuni anni di corso o indirizzi di studio

per le scuole superiori?Quanti sono gli studenti

sospesi in giudizio nelle scuole superiori? I debiti

formativi si concentrano in determinate discipline,

anni di corso, indirizzi o sezioni?I criteri di

valutazione adottati dalla scuola (studenti non

ammessi alla classe successiva, studenti con debiti

formativi) sono adeguati a garantire il successo

formativo degli studenti?Quali considerazioni si

possono fare analizzando la distribuzione degli

studenti per fascia di voto conseguito all'Esame di

Stato (es. una parte consistente si colloca nelle fasce

più basse, ci sono distribuzioni anomale per alcune

fasce, cosa emerge dal confronto con il dato medio

nazionale)?Quanti e quali studenti abbandonano la

scuola e perché?

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RISULTATI PROVE STANDARDIZZATE

AREA DEFINIZIONE

SOTTOAREA

(definizione) INDICATORE DESCRITTORE FONTE DOMANDE GUIDA

PUNTI DI

FORZA

PUNTI DI

DEBOLEZZA

2.2.a.1 punteggio della

scuola in italiano e

matematica

INVALSI

prove SNV

2.2.a.2 punteggio delle

classi in italiano e

matematica

INVALSI

prove SNV

2.2.a.3 punteggio delle

sedi in italiano e

matematica

INVALSI

prove SNV

2.2.a.4 differenze nel

punteggio rispetto a

scuole con contesto

socio-economico e

culturale simile (ESCS)

INVALSI

prove SNV

2.2.b livelli di

apprendimento degli

studenti

2.2.b.1 alunni collocati

nei diversi livelli in

italiano e matematica

INVALSI

prove SNV

2.2.c variabilità dei

risultati fra le classi

2.2.c.1 varianza interna

alle classi e fra le classi

INVALSI

prove SNV

CRITERI GENERALI: equità, partecipazione, qualità, differenziazione

CRITERIO DI QUALITA' SPECIFICO DELL'AREA: la scuola assicura l'acquisizione dei livelli essenziali di competenze (misurate con le prove standardizzate nazionali) per tutti gli studenti

RUBRICA DI VALUTAZIONE: 1 (molto critica) - 2 - 3 (con qualche criticità) - 4 - 5 (positiva) - 6 - 7 (eccellente)

MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO (criteri generali: completezza, accuratezza, qualità dell'analisi)

2.2 RISULTATI

NELLE PROVE

STANDARDIZZATE

NAZIONALI

l’analisi dei risultati conseguiti nelle prove

standardizzate nazionali consente di riflettere

sul livello di competenze raggiunto dalla

scuola in relazione alle scuole del territorio, a

quelle con background socio-economico

simile e al valore medio nazionale. Tale analisi

permette anche di valutare la capacità della

scuola di assicurare a tutti gli studenti il

raggiungimento dei livelli essenziali di

competenza. L’azione della scuola dovrebbe

quindi essere volta a ridurre l’incidenza

numerica e la dimensione del gap formativo

degli studenti con livelli di apprendimento

sotto una determinata soglia, considerando la

variabilità di risultati interna alla scuola (tra le

classi, tra le sedi, tra gli indirizzi), così come la

distribuzione degli studenti nei diversi livelli

di rendimento.

2.2.a risultati degli

studenti nelle prove di

italiano e matematica

quali risultati raggiunge la scuola nelle prove

standardizzate nazionali di italiano e matematica? La

scuola riesce ad assicurare esiti uniformi tra le varie

classi? Il livello raggiunto dagli studenti nelle prove

INVALSI è ritenuto affidabile - conoscendo

l'andamento abituale delle classi - oppure c'è il

sospetto di comportamenti opportunistici

(cheating)? Le disparità a livello di risultati tra gli

alunni meno dotati e quelli più dotati sono in

aumento o in regressione nel corso della loro

permanenza a scuola? Queste disparità sono

concentrate in alcune sedi, indirizzi o sezioni?

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 27

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COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

AREA DEFINIZIONE

SOTTOAREA

(definizione) INDICATORE DESCRITTORE FONTE DOMANDE GUIDA

PUNTI DI

FORZA

PUNTI DI

DEBOLEZZA

2.3

COMPETENZE

CHIAVE E DI

CITTADINANZA

si parla di competenze chiave per indicare un

insieme di competenze, anche di natura

trasversale, ritenute fondamentali per una

piena cittadinanza. Tra queste rientrano ad

esempio le competenze sociali e civiche

(rispetto delle regole, capacità di creare

rapporti positivi con gli altri, costruzione del

senso di legalità, sviluppo dell’etica della

responsabilità e di valori in linea con i principi

costituzionali) e le competenze personali

legate alla capacità di orientarsi e di agire

efficacemente nelle diverse situazioni.

Appare inoltre importante considerare la

capacità degli studenti di autoregolarsi nella

gestione dei compiti scolastici e dello studio.

indicatori elaborati dalla scuolaindicatori elaborati

dalla scuola

la scuola valuta le competenze di cittadinanza degli

studenti (es. il rispetto delle regole, lo sviluppo del

senso di legalità e di un’etica della responsabilità, la

collaborazione e lo spirito di gruppo)? La scuola adotta

criteri di valutazione comuni per l'assegnazione del

voto di comportamento? La scuola valuta le

competenze chiave degli studenti come l’autonomia

di iniziativa e la capacità di orientarsi? In che modo la

scuola valuta queste competenze (osservazione del

comportamento, individuazione di indicatori,

questionari, ecc.) ? Qual è il livello delle competenze

chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti nel

loro percorso scolastico? Ci sono differenze tra classi,

sezioni, plessi, indirizzi o ordini di scuola?

CRITERI GENERALI: equità, partecipazione, qualità, differenziazione

CRITERIO DI QUALITA' SPECIFICO DELL'AREA: la scuola assicura l'acquisizione delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti

RUBRICA DI VALUTAZIONE: 1 (molto critica) - 2 - 3 (con qualche criticità) - 4 - 5 (positiva) - 6 - 7 (eccellente)

MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO (criteri generali: completezza, accuratezza, qualità dell'analisi)

Nota: in questa area la riflessione della scuola dovrebbe focalizzarsi sulle competenze acquisite dagli studenti. Le azioni promosse dalla scuola per promuovere le competenze degli studenti

dovrebbero invece essere inserite tra i Processi, nella sezione Ambienti di apprendimento.

28

LE FONTI

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RISULTATI A DISTANZA

AREA DEFINIZIONE

SOTTOAREA

(definizione) INDICATORE DESCRITTORE FONTE DOMANDE GUIDA

PUNTI DI

FORZA

PUNTI DI

DEBOLEZZA

2.4.a prosecuzione negli

studi universitari

2.4.a.1 studenti diplomati

che si sono immatricolati

all'Università

MIUR

2.4.b successo negli studi

universitari

2.4.b.1 crediti conseguiti

dai diplomati nel I e II anno

di Università

MIUR

2.4.c.1 consiglio orientativo

per tipologiaMIUR

2.4.c.2 corrispondenza tra

consiglio orientativo e

scelta effettuata

MIUR

2.4.c.3 promossi al I anno

che hanno seguito il

consiglio orientativo

MIUR

2.4.c.4 promossi al I anno

che non hanno seguito il

consiglio orientativo

MIUR

2.4.d inserimenti nel

mondo del lavoro

2.4.d.1 numero inserimenti

nel mondo del lavoroMIUR

CRITERI GENERALI: equità, partecipazione, qualità, differenziazione

CRITERIO DI QUALITA' SPECIFICO DELL'AREA: la scuola favorisce il successo degli studenti nei successivi percorsi di studio e di lavoro

RUBRICA DI VALUTAZIONE: 1 (molto critica) - 2 - 3 (con qualche criticità) - 4 - 5 (positiva) - 6 - 7 (eccellente)

MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO (criteri generali: completezza, accuratezza, qualità dell'analisi)

2.4 RISULTATI A

DISTANZA

l’azione della scuola può definirsi efficace

quando assicura risultati a distanza nei

percorsi di studio a seguito o nell’inserimento

nel mondo del lavoro. E', pertanto, importante

conoscere i percorsi formativi degli studenti

usciti dalla scuola del primo e del secondo

ciclo ad un anno o due di distanza, e

monitorare inoltre i risultati sia all'interno del

primo ciclo, sia nel passaggio al secondo ciclo.

Per le scuole del secondo ciclo gli indicatori

disponibili centralmente riguardano la quota

di studenti iscritti all'università e i crediti

universitari conseguiti dagli studenti nel

primo e nel secondo anno dopo il diploma;

per le scuole del primo ciclo gli indicatori

disponibili riguardano l'adozione del consiglio

orientativo.

2.4.c successo negli studi

secondari di II grado

per la scuola primaria - Quali sono gli esiti degli

studenti usciti dalla scuola primaria al termine del

primo anno di scuola secondaria di I grado? (Nel caso

in cui la grande maggioranza degli studenti della

primaria si iscriva nella secondaria del medesimo

Istituto Comprensivo si può utilizzare l'indicatore

2.1.a sugli Esiti degli scrutini) Per la scuola

secondaria di I grado - Quali sono i risultati dei propri

studenti nel percorso scolastico successivo? In che

misura il consiglio orientativo è seguito? In che

misura il consiglio orientativo è efficace? Per la

scuola secondaria di II grado - Qual è la riuscita dei

propri studenti nei successivi percorsi di studio?

Quanti studenti iscritti all'università non hanno

conseguito crediti? Coloro che hanno conseguito

crediti universitari ne hanno conseguiti in misura

adeguata (tenendo conto che andrebbero conseguiti

in media 60 crediti per ciascun anno di corso)? Per la

scuola secondaria di II grado - Qual è la riuscita dei

propri studenti nel mondo del lavoro? (La scuola

potrebbe considerare, se in possesso dei relativi

dati, la quota di ex studenti occupati dopo 3 o 5 anni

dal diploma, la coerenza tra il titolo di studio

conseguito e il settore lavorativo, o ancora

esaminare quanti studenti hanno trovato un impiego

nella regione di appartenenza e quanti al di fuori di

essa).

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 29

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3^ SEZ. PROCESSI E MACRO AREE

3. PROCESSI

–A. Pratiche educative e didattiche

–B. Pratiche gestionali e organizzative

30

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

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Macroarea: Pratiche educative e didattiche

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

Aspetti da tenere in considerazione (1):

Condivisione dei criteri valutativi

Analisi delle attese dell’utenza in riferimento all’ampliamento curricolare

Ricaduta della valutazione nella progettazione

Attività di sostegno all’innovazione

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Macroarea: Pratiche educative e didattiche

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

Aspetti da tenere in considerazione (2):

Analisi dei bisogni formativi

Utilizzo di metodologie inclusive

Monitoraggio dei risultati raggiunti in termini di inclusione e differenziazione

Diffusione di interventi finalizzati al recupero e al potenziamento

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A.CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

AREA DEFINIZIONE

SOTTOAREA

(definizione) INDICATORE DESCRITTORE FONTE DOMANDE GUIDA

PUNTI DI

FORZA

PUNTI DI

DEBOLEZZA

3.1.a.1 grado di

adeguatezza del

curricolo

INVALSI -

questionario

scuola

3.1.a.2 aspetti del

curricolo presenti

INVALSI -

questionario

scuola

3.1.b politiche

scolastiche d'istituto

3.1.b.1 percezione

delle politiche

scolastiche secondo gli

insegnanti

INVALSI -

questionario

insegnanti

3.1.c.1 grado di

adeguatezza della

progettazione

didattica

INVALSI -

questionario

insegnanti

3.1.c.2 aspetti del

curricolo sulla

progettazione

didattica presenti

INVALSI -

questionario

insegnanti

3.1.d.1 prove

strutturate in entrata

INVALSI -

questionario

scuola

3.1.d.2 prove

strutturate intermedie

INVALSI -

questionario

scuola

3.1.d.3 prove

strutturate finali

INVALSI -

questionario

scuola

nella scuola vi sono strutture di riferimento (es.

dipartimenti) per la progettazione didattica? I docenti

effettuano una programmazione periodica comune per

ambiti disciplinari e/o classi parallele? Per quali

discipline? Per quali ordini/indirizzi di scuola? In che

modo avviene l'analisi delle scelte adottate e la

revisione della progettazione?

MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO (criteri generali: completezza, accuratezza, qualità dell'analisi)

RUBRICA DI VALUTAZIONE: 1 (molto critica) - 2 - 3 (con qualche criticità) - 4 - 5 (positiva) - 6 - 7 (eccellente)

progettazione

didattica - modalità

di progettazione

3.1.c progettazione

didattica

CRITERI GENERALI: equità, partecipazione, qualità, differenziazione

CRITERIO DI QUALITA' SPECIFICO DELL'AREA: la scuola propone un curricolo aderente alle esigenze del contesto, progetta attività didattiche coerenti con il curricolo, valuta gli studenti utilizzando criteri

e strumenti condivisi

valutazione degli

studenti - modalità

di valutazione e

utilizzo dei risultati

della valutazione

3.1.d presenza di prove

strutturate per classi

parallele

quali aspetti del curricolo sono valutati? Gli insegnanti

utilizzano criteri comuni di valutazione per i diversi

ambiti/discipline? In quali discipline, indirizzi o ordini di

scuola è più frequente l'uso di criteri comuni di

valutazione e in quali invece vengono meno utilizzati? la

scuola utilizza prove strutturate per classi parallele

costruite dagli insegnanti? per quali discipline? per quali

classi? sono adottati criteri comuni per la correzione

delle prove? nella scuola vengono utilizzati strumenti

quali prove di valutazione autentiche o rubriche di

valutazione? quanto è diffuso il loro utilizzo? la scuola

progetta e realizza interventi didattici specifici a seguito

della valutazione degli studenti?

3.1 CURRICOLO,

PROGETTAZIONE E

VALUTAZIONE

individuazione del curricolo fondamentale a

livello di istituto e capacità di rispondere alle

attese educative e formative provenienti dalla

comunità di appartenenza. Definizione di

obiettivi e traguardi di apprendimento per le

varie classi e anni di corso. Attività opzionali

ed elettive che arricchiscono l'offerta

curricolare. Modalità di progettazione

didattica, monitoraggio e revisione delle

scelte progettuali effettuate dagli insegnanti.

Modalità impiegate per valutare le

conoscenze e le competenze degli allievi.

3.1.a curricolo

a partire dai documenti ministeriali di riferimento, in

che modo il curricolo d'istituto risponde ai bisogni

formativi degli studenti e alle attese educative e

formative del contesto locale? La scuola ha individuato

quali traguardi di competenza gli studenti nei diversi

anni dovrebbero acquisire? Vengono individuate anche

le competenze trasversali (es. educazione alla

cittadinanza, competenze sociali e civiche)? Gli

insegnanti utilizzano il curricolo definito dalla scuola

come strumento di lavoro per la loro attività? Le attività

di ampliamento dell'offerta formativa sono progettate

in raccordo con il curricolo d'istituto? Vengono

individuati in modo chiaro gli obiettivi e le

abilità/competenze da raggiungere attraverso i progetti

di ampliamento dell'offerta formativa?

curricolo e offerta

formativa -

definizione e

articolazione del

curricolo di istituto

e delle attività di

ampliamento

dell'offerta

formativa

33

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Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

A. AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

AREA DEFINIZIONE

SOTTOAREA

(definizione) INDICATORE DESCRITTORE FONTE DOMANDE GUIDA

PUNTI DI

FORZA

PUNTI DI

DEBOLEZZA

3.2.a durata delle lezioni

3.2.a.1 modalità orarie

adottate per la durata

delle lezioni

INVALSI -

questionario

scuola

3.2.b.1 modalità orarie

per l'ampliamento

dell'offerta formativa

INVALSI -

questionario

scuola

3.2.b.2 modalità orarie

per interventi di

recupero,

consolidamento,

potenziamento

INVALSI -

questionario

scuola

3.2.c.1 attività didattiche

maggiormente utilizzate

dagli insegnanti

INVALSI -

questionario

insegnanti

3.2.c.2 strategie

didattiche

maggiormente utilizzate

dagli insegnanti

INVALSI -

questionario

insegnanti

3.2.d.1 azioni per

contrastare episodi

problematici

INVALSI -

questionario

scuola

3.2.d.2 studenti sospesi

per anno di corso

MIUR

INVALSI -

questionario

scuola

3.2.d.3 studenti entrati

alla seconda ora

INVALSI -

questionario

scuola

3.2.d.4 ore di assenza

degli studentiMIUR

3.2.e.1 accettazione tra

compagni

INVALSI -

questionario

studenti

3.2.e.2 comportamenti

problematici tra

compagni

INVALSI -

questionario

studenti

3.2.e.3 percezione del

clima scolastico secondo

gli insegnanti

INVALSI -

questionario

insegnanti

3.2.e.4 benessere dello

studente a scuola

INVALSI -

questionario

genitori

3.2.e.5 percezione del

clima scolastico secondo

i genitori

INVALSI -

questionario

genitori

Nota: in quest'area la riflessione della scuola dovrebbe focalizzarsi sulle azioni promosse per promuovere le competenze sociali e civiche degli studenti. Le competenze chiave e di cittadinanza

acquisite dagli studenti dovrebbero invece essere presentate nei Risultati, nell'area Competenze chiave e di cittadinanza.

dimensione relazionale -

definizione e rispetto di

regole di

comportamento a scuola

e in classe, gestione dei

conflitti con gli studenti

3.2 AMBIENTE DI

APPRENDIMENTO

capacità della scuola di creare un ambiente di

apprendimento per lo sviluppo delle

competenze degli studenti. La cura

dell'ambiente di apprendimento riguarda sia

la dimensione materiale e organizzativa

(gestione degli spazi, delle attrezzature, degli

orari e dei tempi), sia la dimensione didattica

(diffusione di metodologie didattiche

innovative), sia infine la dimensione

relazionale (attenzione allo sviluppo di un

clima di apprendimento positivo e

trasmissione di regole di comportamento

condivise). IL QUESTIONARIO SCUOLA

INTRODUCE INFORMAZIONI SULLE BIBLITECHE

D'ISTITUTO.

MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO (criteri generali: completezza, accuratezza, qualità dell'analisi)

RUBRICA DI VALUTAZIONE: 1 (molto critica) - 2 - 3 (con qualche criticità) - 4 - 5 (positiva) - 6 - 7 (eccellente)

CRITERI GENERALI: equità, partecipazione, qualità, differenziazione

CRITERIO DI QUALITA' SPECIFICO DELL'AREA: la scuola offre un ambiente di apprendimento innovativo, curando gli aspetti organizzativi, metodologici e relazionali del lavoro d'aula.

dimensione

organizzativa -

flessibilità nell'utilizzo

di spazi e tempi in

funzione della didattica

(laboratori, orario

scolastico, ecc.)

3.2.b organizzazione

oraria

in che modo la scuola cura gli spazi laboratoriali

(individuazione di figure di coordinamento,

aggiornamento dei materiali, ecc.)? Gli studenti

hanno pari opportunità di fruire degli spazi

laboratoriali (ci sono sedi, indirizzi o sezioni che vi

accedono in misura minore)?In che modo la scuola

cura la presenza di supporti didattici nelle classi

(biblioteca di classe, computer, materiali per le

attività scientifiche, materiali per le attività

espressive, ecc.)?

In che modo la scuola cura la gestione del tempo

come risorsa per l'apprendimento? L'articolazione

dell'orario scolastico è adeguata alle esigenze di

apprendimento degli studenti? La durata delle

lezioni risponde alle esigenze di apprendimento

degli studenti?

dimensione

metodologica -

promozione e sostegno

all’utilizzo di

metodologie didattiche

innovative (gruppi di

livello, classi aperte,

ecc.)

3.2.c attività e strategie

didattiche

la scuola promuove l’utilizzo di modalità didattiche

innovative?La scuola promuove la collaborazione tra

docenti per la realizzazione di modalità didattiche

innovative?

3.2.d episodi

problematici

3.2.e clima scolastico

in che modo la scuola promuove la condivisione di

regole di comportamento tra gli studenti?In caso di

comportamenti problematici da parte degli studenti

quali azioni promuove la scuola? Queste azioni sono

efficaci?La scuola adotta strategie specifiche per la

promozione delle competenze sociali (es.

assegnazione di ruoli e responsabilità, attività di cura

di spazi comuni, sviluppo del senso di legalità e di

un’etica della responsabilità, collaborazione e lo

spirito di gruppo, ecc.)? Queste attività coinvolgono

gli studenti di tutte le sezioni, ordini di scuola, plessi

o indirizzi di scuola?

34

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Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

A. INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

AREA DEFINIZIONE

SOTTOAREA

(definizione) INDICATORE DESCRITTORE FONTE DOMANDE GUIDA

PUNTI DI

FORZA

PUNTI DI

DEBOLEZZA

3.3.a.1 azioni attuate per

l'inclusione

INVALSI

questionario

scuola

3.3.a.2 percezione delle

politiche scolastiche

sull'inclusione

INVALSI

questionario

insegnanti

3.3.b.1 corsi di recupero

organizzati dalle scuoleMIUR

3.3.b.2 progettazione di

moduli per il recupero

delle competenze

INVALSI

questionario

scuola

3.3.c attività di

potenziamento

3.3.c.1 progettazione di

moduli per il

potenziamento delle

competenze

INVALSI

questionario

scuola

CRITERI GENERALI: equità, partecipazione, qualità, differenziazione

CRITERIO DI QUALITA' SPECIFICO DELL'AREA: la scuola cura l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali, valorizza le differenze culturali, adegua l'insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo attraverso

percorsi di recupero e potenziamento.

RUBRICA DI VALUTAZIONE: 1 (molto critica) - 2 - 3 (con qualche criticità) - 4 - 5 (positiva) - 6 - 7 (eccellente)

MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO (criteri generali: completezza, accuratezza, qualità dell'analisi)

3.3 INCLUSIONE E

DIFFERENZIAZIONE

strategie adottate dalla scuola per la

promozione dei processi di inclusione e il

rispetto delle diversità, adeguamento dei

processi di insegnamento e di apprendimento

ai bisogni formativi di ciascun allievo nel

lavoro d’aula e nelle altre situazioni

educative.

inclusione – modalità di

inclusione degli studenti

con disabilità, con bisogni

educativi speciali e degli

studenti stranieri da poco in

Italia. Azioni di

valorizzazione e gestione

delle differenze.

3.3.a attività di inclusione

recupero e potenziamento –

modalità di adeguamento

dei processi di

insegnamento ai bisogni

formativi di ciascun allievo.

3.3.b attività di recupero

la scuola realizza attività per favorire l’inclusione degli studenti con

disabilità nel gruppo dei pari? Queste attività riescono a favorire

l’inclusione degli studenti con disabilità? Gli insegnanti curricolari e di

sostegno utilizzano metodologie che favoriscono una didattica inclusiva?

Questi interventi sono efficaci? Alla formulazione dei Piani Educativi

Individualizzati partecipano anche gli insegnanti curricolari? Il

raggiungimento degli obiettivi definiti nei Piani Educativi Individualizzati

viene monitorato con regolarità? In che modo la scuola si prende cura degli

altri studenti con bisogni educativi speciali? I Piani Didattici Personalizzati

sono aggiornati con regolarità? La scuola realizza attività di accoglienza per

gli studenti stranieri da poco in Italia? Questi interventi riescono a favorire

l’inclusione degli studenti stranieri? La scuola realizza percorsi di lingua

italiana per gli studenti stranieri da poco in Italia? Questi interventi

riescono a favorire il successo scolastico degli studenti stranieri? La scuola

realizza attività su temi interculturali e/o sulla valorizzazione delle

diversità? Qual è la ricaduta di questi interventi sulla qualità dei rapporti tra

gli studenti?

quali gruppi di studenti presentano maggiori difficoltà di apprendimento?

Quali interventi sono realizzati per rispondere alle difficoltà di

apprendimento degli studenti? Sono previste forme di monitoraggio e

valutazione dei risultati raggiunti dagli studenti con maggiori difficoltà? Gli

interventi che la scuola realizza per supportare gli studenti con maggiori

difficoltà sono efficaci? In che modo la scuola favorisce il potenziamento

degli studenti con particolari attitudini disciplinari? Gli interventi di

potenziamento realizzati sono efficaci? Nel lavoro d’aula quali interventi

individualizzati in funzione dei bisogni educativi degli studenti vengono

utilizzati? Quanto è diffuso l'utilizzo di questi interventi nelle varie classi

della scuola?

35

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Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

A. CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

AREA DEFINIZIONE SOTTOAREA (definizione) INDICATORE DESCRITTORE FONTE DOMANDE GUIDA

PUNTI DI

FORZA

PUNTI DI

DEBOLEZZA

continuità – azioni intraprese dalla

scuola per assicurare la continuità

educativa nel passaggio da un ordine

di scuola all’altro

3.4.a attività di continuità3.4.a.1 azioni attuate

per la continuità

INVALSI

questionario

scuola

gli insegnanti di ordini di scuola diversi si incontrano per parlare della

formazione delle classi? Quali azioni realizza la scuola per garantire la

continuità educativa per gli studenti nel passaggio da un ordine di scuola

all’altro? La scuola monitora i risultati degli studenti nel passaggio da un

ordine di scuola all’altro? Gli interventi realizzati per garantire la

continuità educativa sono efficaci?

orientamento – azioni intraprese

dalla scuola per orientare gli studenti

alla conoscenza del sé e alla scelta

degli indirizzi di studio successivi

3.4.b attività di orientamento3.4.b.1 azioni attuate

per l'orientamento

INVALSI

questionario

scuola

la scuola realizza percorsi di orientamento per la comprensione di sé e

delle proprie inclinazioni? Quali classi sono coinvolte? Questi percorsi

coinvolgono tutte le sezioni/plessi della scuola? La scuola realizza attività

di orientamento finalizzate alla scelta del percorso

scolastico/universitario successivo? Queste attività coinvolgono le realtà

scolastiche/universitarie significative del territorio? La scuola realizza

attività di orientamento al territorio e alle realtà produttive e

professionali? La scuola organizza incontri/attività rivolti alle famiglie

sulla scelta del percorso scolastico/universitario successivo?

Le attività di orientamento coinvolgono tutte le sezioni/plessi della

scuola? La scuola monitora quanti studenti seguono il consiglio

orientativo? I consigli orientativi della scuola sono seguiti da un elevato

numero di famiglie e studenti?

CRITERI GENERALI: equità, partecipazione, qualità, differenziazione

CRITERIO DI QUALITA' SPECIFICO DELL'AREA: la scuola garantisce la continuità dei percorsi scolastici e cura l'orientamento personale, scolastico e professionale degli studenti.

RUBRICA DI VALUTAZIONE: 1 (molto critica) - 2 - 3 (con qualche criticità) - 4 - 5 (positiva) - 6 - 7 (eccellente)

MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO (criteri generali: completezza, accuratezza, qualità dell'analisi)

3.4 CONTINUITA' E

ORIENTAMENTO

attività per garantire la continuità dei percorsi

scolastici. Attività finalizzate all’orientamento

personale, scolastico e professionale degli allievi.

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Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

Macroarea: Pratiche gestionali e organizzative

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

Aspetti da tenere in considerazione (1) :

Coerenza tra P.O.F. e P.A.

Modalità di coinvolgimento per la definizione di missione e obiettivi

Rilevazione delle esigenze formative

Monitoraggio dei percorsi formativi

Mappa delle competenze interne e conseguente articolazione in gruppi di lavoro e assegnazione degli incarichi

Efficacia della comunicazione interna

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Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

Macroarea: Pratiche gestionali e organizzative

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

Aspetti da tenere in considerazione (2) : Promozione di forme di collaborazione esterna

Promozione di attività che coinvolgano le famiglie e monitoraggio del grado di partecipazione

Assegnazione di incarichi finalizzati all’integrazione con il territorio

Efficacia della comunicazione esterna

Capacità di rendicontazione sociale

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Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

B. ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

AREA DEFINIZIONE SOTTOAREA (definizione) INDICATORE DESCRITTORE FONTE DOMANDE GUIDA

PUNTI DI

FORZA

PUNTI DI

DEBOLEZZA

missione e obiettivi prioritari –

individuazione della missione,

scelta delle priorità e loro

condivisione interna e esterna

indicatori elaborati dalla

scuola

indicatori elaborati dalla

scuola

la missione dell'istituto e le priorità sono definite

chiaramente? La missione dell'istituto e le priorità

sono condivise all'interno della comunità scolastica?

Sono rese note anche all'esterno, presso le famiglie e

il territorio?

controllo dei processi - uso di forme

di controllo strategico e

monitoraggio dell'azione intrapresa

dalla scuola per il conseguimento

degli obiettivi individuati (es.

pianificazione strategica,

misurazione delle performance,

strumenti di autovalutazione).

indicatori elaborati dalla

scuola

indicatori elaborati dalla

scuola

in che modo la scuola pianifica le azioni per il

raggiungimento dei propri obiettivi? In che modo la

scuola monitora lo stato di avanzamento per il

raggiungimento degli obiettivi? Quali meccanismi e

strumenti di controllo sono adottati?

3.5.a gestione delle

funzioni strumentali

3.5.a.1 modalità di

distribuzione delle risorse

per le funzioni strumentali

INVALSI questionario scuola

3.5.b.1 ripartizione del FIS

tra insegnanti e personale

ATA

INVALSI questionario scuola

3.5.b.2 quota di insegnanti

che percepisce il FIS INVALSI questionario scuola

3.5.b.3 quota di personale

ATA che percepisce il FISINVALSI questionario scuola

3.5.b.4 insegnanti che

percepiscono più di €

500,00 di FIS

INVALSI questionario scuola

3.5.b.5 personale ATA che

percepisce più di € 500,00

di FIS

INVALSI questionario scuola

3.5.c.1 luoghi dei processi

decisionaliINVALSI questionario scuola

3.5.c.2 modi dei processi

decisionaliINVALSI questionario scuola

3.5.d.1 ore di supplenza

svolte dagli insegnanti

esterni

INVALSI questionario scuola

3.5.d.2 ore di supplenza

retribuite svolte dagli

insegnanti interni

INVALSI questionario scuola

3.5.d.3 ore di supplenza

non retribuite svolte dagli

insegnanti interni

INVALSI questionario scuola

3.5.d.4 ore di supplenza

non coperteINVALSI questionario scuola

3.5.e.1 ampiezza

dell'offerta dei progettiINVALSI questionario scuola

3.5.e.2 indice di

frammentazione dei

progetti

INVALSI questionario scuola

3.5.e.3 indice di spesa dei

progetti per alunnoINVALSI questionario scuola

3.5.e.4 indice di spesa per

la retribuzione del

personale nei progetti

INVALSI questionario scuola

3.5.f.1 tipologia relativa dei

progettiINVALSI questionario scuola

3.5.f.2 durata media dei

progettiINVALSI questionario scuola

3.5.f.3 indice di

concentrazione della spesa

per i progetti

INVALSI questionario scuola

3.5.f.4 importanza relativa

dei progettiINVALSI questionario scuola

3.5.f.5 coinvolgimento

relativo nei progettiINVALSI questionario scuola

CRITERI GENERALI: equità, partecipazione, qualità, differenziazione

CRITERIO DI QUALITA' SPECIFICO DELL'AREA: la scuola individua le priorità da raggiungere e le persegue dotandosi di sistemi di controllo e monitoraggio, individuando ruoli di responsabilità e compiti per il personale, convogliando le

risorse economiche sulle azioni ritenute prioritarie

RUBRICA DI VALUTAZIONE: 1 (molto critica) - 2 - 3 (con qualche criticità) - 4 - 5 (positiva) - 6 - 7 (eccellente)

MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO (criteri generali: completezza, accuratezza, qualità dell'analisi)

3.5 ORIENTAMENTO

STRATEGICO E

ORGANIZZAZIONE

DELLA SCUOLA

3.5.b gestione del fondo

di istituto

3.5.c processi decisionali

3.5.d impatto delle

assenze degli insegnanti

sull'organizzazione

3.5.e progetti realizzati

3.5.f progetti prioritari

organizzazione delle risorse umane

– individuazione di ruoli di

responsabilità e definizione dei

compiti per il personale

gestione delle risorse economiche -

assegnazione delle risorse per la

realizzazione delle priorità

c'è una chiara divisione dei compiti (o delle aree di

attività) tra i docenti con incarichi di responsabilità?

C’è una chiara divisione dei compiti (o delle aree di

attività) tra il personale ATA?

identificazione e condivisione della missione, dei valori e

della visione di sviluppo dell’istituto. Capacità della scuola di

indirizzare le risorse verso le priorità, catalizzando le energie

intellettuali interne, i contributi e le risorse del territorio, le

risorse finanziarie e strumentali disponibili verso il

perseguimento degli obiettivi prioritari d’istituto.

La missione è qui definita come la declinazione del mandato

istituzionale nel proprio contesto di appartenenza,

interpretato alla luce dall'autonomia scolastica. La missione è

articolata nel Piano dell'Offerta Formativa e si sostanzia

nell'individuazione di priorità d'azione e nella realizzazione

delle attività conseguenti.

quale coerenza tra le scelte educative adottate (es.

Piano dell’Offerta Formativa) e l’allocazione delle

risorse economiche (es. programma annuale)? Le

spese per i progetti si concentrano sulle tematiche

ritenute prioritarie dalla scuola?

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Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

B. SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLA RISORSE UMANE

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

AREA DEFINIZIONE SOTTOAREA (definizione) INDICATORE DESCRITTORE FONTE DOMANDE GUIDA

PUNTI DI

FORZA

PUNTI DI

DEBOLEZZA

3.6.a.1 ampiezza dell'offerta di

formazione per gli insegnanti

INVALSI

questionario scuola

3.6.a.2 tipologia degli argomenti della

formazione

INVALSI

questionario scuola

3.6.a.3 insegnanti coinvolti nella

formazione

INVALSI

questionario scuola

3.6.a.4 spesa media per insegnante per la

formazione

INVALSI

questionario scuola

3.6.a.5 numero medio di ore di

formazione per insegnante

INVALSI

questionario scuola

3.6.b.1 tipologia degli argomenti dei

gruppi di lavoro

INVALSI

questionario scuola

3.6.b.2 varietà degli argomenti per i quali

è stato attivato un gruppo di lavoro

INVALSI

questionario scuola

3.6.b.3 partecipazione degli insegnanti a

gruppi di lavoro

INVALSI

questionario scuola

3.6.c confronto tra

insegnanti

3.6.c.1 percezione del confronto e dello

scambio tra insegnanti

INVALSI

questionario insegnanti

RUBRICA DI VALUTAZIONE: 1 (molto critica) - 2 - 3 (con qualche criticità) - 4 - 5 (positiva) - 6 - 7 (eccellente)

MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO (criteri generali: completezza, accuratezza, qualità dell'analisi)

formazione – azioni intraprese, finanziate

dalla scuola o da altri soggetti, per

l’aggiornamento professionale del personale

3.6.a offerta di

formazione per gli

insegnanti

la scuola raccoglie le esigenze formative dei docenti e del personale

ATA? Quali temi per la formazione la scuola promuove e perché (es.

curricolo e competenze, bisogni educativi speciali, tecnologie

didattiche, ecc.)? Qual è la qualità delle iniziative di formazione

promosse dalla scuola? Quali ricadute hanno le iniziative di

formazione nell'attività ordinaria della scuola?

la scuola raccoglie le competenze del personale (es. curriculum,

esperienze formative, corsi frequentati)? Come sono valorizzate le

risorse umane? La scuola utilizza il curriculum o le esperienze

formative fatte dai docenti per una migliore gestione delle risorse

umane (es. assegnazione di incarichi, suddivisione del personale)?

indicatori elaborati dalla

scuola

valorizzazione delle competenze - raccolta

delle competenze del personale e loro

utilizzo (l'assegnazione di incarichi,

formazione tra pari, ecc.)

3.6.b gruppi di lavoro

degli insegnanticollaborazione tra insegnanti – attività in

gruppi di lavoro e condivisione di strumenti e

materiali didattici

la scuola incentiva la partecipazione dei docenti a gruppi di lavoro?

Su quali tematiche? Con quali modalità organizzative (es.

Dipartimenti, gruppi di docenti per classi parallele, gruppi spontanei,

ecc.)? I gruppi di lavoro composti da insegnanti producono materiali

o esiti utili alla scuola? La scuola mette a disposizione dei docenti

spazi per la condivisione di strumenti e materiali didattici? La

condivisione di strumenti e materiali tra i docenti è ritenuta

adeguata?

3.6 SVILUPPO E

VALORIZZAZIONE DELLE

RISORSE UMANE

capacità della scuola di prendersi

cura delle competenze del

personale, investendo nella

formazione e promuovendo un

ambiente organizzativo per far

crescere il capitale professionale

dell’istituto.

CRITERI GENERALI: equità, partecipazione, qualità, differenziazione

indicatori elaborati

dalla scuola

CRITERIO DI QUALITA' SPECIFICO DELL'AREA: la scuola valorizza le risorse professionali tenendo conto delle competenze per l'assegnazione degli incarichi, promuovendo percorsi formativi di qualità, incentivando la collaborazione tra pari

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Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

B. INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

AREA DEFINIZIONE

SOTTOAREA

(definizione) INDICATORE DESCRITTORE FONTE DOMANDE GUIDA

PUNTI DI

FORZA

PUNTI DI

DEBOLEZZA

3.7.a.1 partecipazione a reti

di scuole

INVALSI

questionario scuola

3.7.a.2 reti di cui la scuola è

capofila

INVALSI

questionario scuola

3.7.a.3 apertura delle reti

ad enti o altri soggetti

INVALSI

questionario scuola

3.7.a.4 entrata principale di

finanziamento delle reti

INVALSI

questionario scuola

3.7.a.5 principale motivo di

partecipazione alla rete

INVALSI

questionario scuola

3.7.a.6 attività prevalente

svolta in rete

INVALSI

questionario scuola

3.7.b.1 varietà dei soggetti

con cui la scuola stipula

accordi

INVALSI

questionario scuola

3.7.b.2 tipologia di soggetti

con cui la scuola ha accordi

INVALSI

questionario scuola

3.7.c raccordo scuola -

territorio

3.7.c.1 gruppi di lavoro

composti da insegnanti e

rappresentanti del

territorio

INVALSI

questionario scuola

3.7.d.1 presenza di stage MIUR

3.7.d.2 presenza di

collegamenti e inserimenti

nel mondo del lavoro

INVALSI

questionario scuola

3.7.e partecipazione

formale dei genitori

3.7.e.1 votanti effettivi alle

elezioni del Consiglio di

Istituto

INVALSI

questionario scuola

3.7.f partecipazione

informale dei genitori

3.7.f.1 partecipazione dei

genitori agli incontri e alle

attività della scuola

INVALSI

questionario scuola

3.7.g partecipazione

finanziaria dei genitori

3.7.g.1 versamento dei

contributi volontari da

parte delle famiglie

INVALSI

questionario scuola

3.7.h capacità della scuola

di coinvolgere i genitori

3.7.h.1 azioni della scuola

per coinvolgere i genitori

INVALSI

questionario scuola

CRITERI GENERALI: equità, partecipazione, qualità, differenziazione

CRITERIO DI QUALITA' SPECIFICO DELL'AREA: la scuola svolge un ruolo propositivo nella promozione di politiche formative territoriali e coinvolge le famiglie nella definizione dell'offerta formativa

RUBRICA DI VALUTAZIONE: 1 (molto critica) - 2 - 3 (con qualche criticità) - 4 - 5 (positiva) - 6 - 7 (eccellente)

MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO (criteri generali: completezza, accuratezza, qualità dell'analisi)

3.7 INTEGRAZIONE

CON IL TERRITORIO E

RAPPORTI CON LE

FAMIGLIE

capacità della scuola di proporsi come partner

strategico di reti territoriali e di coordinare i

diversi soggetti che hanno responsabilità per

le politiche dell’istruzione nel territorio.

Capacità di coinvolgere le famiglie nel

progetto formativo

collaborazione con il

territorio – promozione di

reti e accordi con il

territorio a fini formativi

3.7.a reti di scuole

3.7.b accordi formalizzati

3.7.d raccordo scuola e

lavoro

quali accordi di rete e collaborazioni con soggetti pubblici o

privati ha la scuola? Per quali finalità? Qual è la partecipazione

della scuola nelle strutture di governo territoriale? Quali

ricadute ha la collaborazione con soggetti esterni sull’offerta

formativa? Qual è la presenza nelle scuole del secondo ciclo di

stage, di collegamenti o di inserimenti nel mondo del lavoro?

coinvolgimento delle

famiglie – capacità di

confrontarsi con le

famiglie per la

definizione dell’offerta

formativa e sui diversi

aspetti della vita

scolastica

in che modo le famiglie sono coinvolte nella definizione

dell’offerta formativa? Ci sono forme di collaborazione con i

genitori per la realizzazione di interventi formativi? La scuola

coinvolge i genitori nella definizione del Regolamento

d’istituto, del Patto di corresponsabilità o di altri documenti

rilevanti per la vita scolastica? La scuola realizza interventi o

progetti rivolti ai genitori (es. corsi, conferenze)? La scuola

utilizza strumenti on-line per la comunicazione con le famiglie

(es. registro elettronico)?

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CRITICITA’

• Mancanza di indicatori e di descrittori per i seguenti punti:

– 2.3 – ESITI Competenze chiave e di cittadinanza

– 3.5 – PROCESSI sottoaree: Missione e obiettivi prioritari, Controllo dei processi

– 3.6 – PROCESSI sottoarea: Valorizzazione delle competenze

• Mancanza, per il corrente anno scolastico, dei questionari docenti, genitori, studenti

• Non completa corrispondenza tra il format del RAV e il questionario scuola

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

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4^ SEZIONE DEL RAV

Descrizione

e valutazione

del percorso di

auto -valutazione

Riflessiva

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 43

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4^ SEZ. PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

4. IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

44 UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

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NUCLEO DI VALUTAZIONE INTERNO

• Possibile costituzione variabile a seconda delle fasi del processo:

– Integrazione degli indicatori ed eventuali adattamenti in relazione al contesto;

– Inserimento dati;

– Redazione del piano di miglioramento.

• Necessità di un coinvolgimento ampio:

– Possibile partecipazione di tutte le componenti;

– Possibile consultazione all’interno degli OO.CC. o in altre forme.

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 45

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5^ SEZIONE DEL RAV

Individuazione delle

Priorità

e degli Obiettivi di

processo

Proattiva

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5^ SEZ. INDIVIDUAZIONE PRIORITA’

5.INDIVIDUAZIONE PRIORITA’

5.1 Priorità e Traguardi orientati agli Esiti degli studenti

5.2 Obiettivi di processo

47 UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

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PIANO DI MIGLIORAMENTO

PRIORITA’

Riferite

agli esiti

degli studenti

TRAGUARDI

di lungo periodo

obiettivo di processo

PIANO TRIENNALE

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI

obiettivo di processo

obiettivo di processo

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PIANO DI MIGLIORAMENTO

• PRIORITA’: obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo;

• TRAGUARDI DI LUNGO PERIODO: risultati attesi in relazione alle priorità strategiche;

• OBIETTIVI DI PROCESSO: definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate. Sono obiettivi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico).

UFFICIO DIRIGENTI TECNICI 49