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Guardia di Finanza CASERMA MAVM VITTORIO GALIANO MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E TRASPORTI PROVVEDITORATO INTERREGIONALE PER LE OPERE PUBBLICHE PER IL LAZIO - ABRUZZO - SARDEGNA via Monzambano, 10 - Roma LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DELL'IMMOBILE ADIBITO A SALA PROVE DELLA BANDA MUSICALE DEL CORPO DELLA GUARDIA DI FINANZA NELL'AMBITO DELLA CASERMA MAVM VITTORIO GALIANO Dott. Arch. Vincenzo Fusco DIRETTORE DEI LAVORI: DATA SCALA 15 Settembre 2015 PROGETTISTI: REVISIONE C PROGETTO ESECUTIVO RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO: Dott. Ing. Maria Giannettino PIANO DI MANUTENZIONE GDF_PM

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Guardia di FinanzaCASERMA MAVM VITTORIO GALIANO

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E TRASPORTIPROVVEDITORATO INTERREGIONALE PER LE OPERE PUBBLICHE

PER IL LAZIO - ABRUZZO - SARDEGNAvia Monzambano, 10 - Roma

LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DELL'IMMOBILE ADIBITO A SALAPROVE DELLA BANDA MUSICALE DEL CORPO DELLA GUARDIA DI

FINANZA NELL'AMBITO DELLA CASERMA MAVM VITTORIO GALIANO

Dott. Arch. Vincenzo Fusco

DIRETTORE DEI LAVORI:

DATA

SCALA

15 Settembre 2015

PROGETTISTI:

REVISIONE C

PROGETTO ESECUTIVO

RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO:

Dott. Ing. Maria Giannettino

PIANO DI MANUTENZIONE

GDF_PM

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Comune di Comune di RomaProvincia di Provincia di Roma

PIANO DI MANUTENZIONE

MANUALE D'USO(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207)

OGGETTO: Lavori di ristrutturazione dell'immobile adibito a Sala Prove della Banda Musicaledella Guardia di Finanza nell'ambito della Caserma MAVM Vittorio Galiano

COMMITTENTE: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI - ProvveditoratoInterregionale alle Opere Pubbliche

15/09/2015,

IL TECNICO

_____________________________________(Ing. Gabriele Novembri)

Advanced Technologies S.r.l.

ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

Manuale d'Uso Pag. 1

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PIANO DI MANUTENZIONE

Comune di: Comune di Roma

Provincia di: Provincia di Roma

OGGETTO: Lavori di ristrutturazione dell'immobile adibito a Sala Prove della BandaMusicale della Guardia di Finanza nell'ambito della Caserma MAVM Vittorio Galiano

Gli interventi oggetto del presente Piano di Manutenzione mirano al mantenimento in efficienzadella Sala Prove della Banda musicale del Corpo della Guardia di Finanza, sita all'interno delcomprensorio della Caserma "M.A.V.M. Ten. Col. Vittorio Galiano" a Roma, in seguito allelavorazioni previste nel progetto:

ALLESTIMENTO DEL CANTIERERealizzazione della recinzione e degli accessi al cantieredi baracche, di depositi, zone per lostoccaggio dei materiali e per gli impianti fissidi impianto elettrico del cantieredi impianto di messaa terra del cantieredi impianto idrico del cantieredi serramenti esterni

OPERE EDILI ZONA TECNICAScavo di sbancamentodel muretto e dell'asfalto esistente eseguita con mezzi meccanicidellacarpenteria, armatura e getto in calcestruzzo delle strutture in fondazionedella carpenteria,armatura e getto in calcestruzzo della parete di sostegno

OPERE EDILI SALA PROVEREGIARealizzazione di tramezzature interneinterna di pannelli isolanti su superfici verticaliintonaciinternidi controsoffitti in cartongessodi pavimentazione industriale a pastinadi superfici interne

SALA PROVE, PALCOSCENICO E ATRIOTinteggiatura con vernice intumescente struttura controsoffittidella sigillatura delle strutture disostegno dei controsoffittidi controsoffitti in pannelli in MDFinterna di pannelli isolanti termici eacustici su superfici verticalidi parete acustica in pannelli MDFdi pavimenti per internisopraelevatiinterna di pannelli isolanti su superfici orizzontalidi massetto per pavimenti internidipavimenti per interni in legno e trattamento ignifugodi pavimenti per interni in marmo nell'atrio

SPAZIO TECNICORealizzazione di pavimentazione industriale a pastina

INFISSI E FACCIATA VETRATAMontaggio della vetrata della Sala Regiadi porte tagliafuocodi porte interne

OPERE IMPIANTISTICHEELETTRICIRealizzazione di impianto elettricodell'impianto di rivelazione incendidell'impiantod'illuminazionedell'Impianto audio-video

IMPIANTI MECCANICIInstallazione della centrale termica per impianto termicodelle canalizzazioni per ariacondizionatadella rete di distribuzione e terminali per impianto termico

SMOBILIZZO CANTIERE E COLLAUDOSmobilizzo del cantierefinalefinale

Manuale d'Uso Pag. 2

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CORPI D'OPERA:

° 01 STRUTTURE CIVILI E INDUSTRIALI ° 02 EDILIZIA: CHIUSURE ° 03 EDILIZIA: PARTIZIONI ° 04 IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI ° 05 SISTEMI A LED ° 06 IMPIANTI DI SICUREZZA ° 07 DOMOTICA E BUILD AUTOMATION

Manuale d'Uso Pag. 3

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Corpo d'Opera: 01

STRUTTURE CIVILI E INDUSTRIALILe strutture civili e industriali rappresentano quelle unità tecnologiche, realizzate con la funzione di resistere alle azioni e ai carichiesterni a cui sono soggette durante il loro ciclo di vita, assicurandone requisiti e livelli prestazionali secondo la normativa e lalegislazione vigente. Le strutture possono essere costituite da singoli elementi strutturali e/o dall'unione di più elementi secondo schemidi progetto e di verifica strutturale.

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 01.01 Opere di fondazioni superficiali ° 01.02 Opere di sostegno e contenimento ° 01.03 Strutture in elevazione in acciaio ° 01.04 Unioni

Manuale d'Uso Pag. 4

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Unità Tecnologica: 01.01

Opere di fondazioni superficiali

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.01.01 Platee in c.a.

Manuale d'Uso Pag. 5

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Elemento Manutenibile: 01.01.01

Platee in c.a.

Unità Tecnologica: 01.01

Opere di fondazioni superficiali

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomenidi dissesto e/o cedimenti strutturali.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 CedimentiDissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta dellafondazione.

01.01.01.A02 Deformazioni e spostamentiDeformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.01.01.A03 Distacchi murariDistacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti.

01.01.01.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.01.01.A05 Esposizione dei ferri di armaturaDistacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degliagenti atmosferici.

01.01.01.A06 FessurazioniDegradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamentoreciproco delle parti.

01.01.01.A07 LesioniSi manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo.

01.01.01.A08 Non perpendicolarità del fabbricatoNon perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa.

01.01.01.A09 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.01.01.A10 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.01.01.A11 UmiditàPresenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare.

Manuale d'Uso Pag. 6

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Unità Tecnologica: 01.02

Opere di sostegno e contenimento

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.02.01 Muro a mensola

Manuale d'Uso Pag. 7

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Elemento Manutenibile: 01.02.01

Muro a mensola

Unità Tecnologica: 01.02

Opere di sostegno e contenimento

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Provvedere all'esecuzione di opportuni sistemi di drenaggio posteriormente alle strutture di sostegno mediante l'utilizzodi pietre di medie dimensioni addossate al paramento interno. Per evitare eventuali infiltrazioni di acqua in prossimitàdel piano di posa delle fondazioni non predisporre il drenaggio in prossimità di quest'ultimo. E' opportuno per evitareproblemi di stabilità e/o eventuali ribaltamenti predisporre adeguati blocchi di fondazione, considerevolmente pesanti,verso valle. Controllare la stabilità delle strutture e l'assenza di eventuali anomalie. In particolare la comparsa di segnidi dissesti evidenti (fratturazioni, lesioni, principio di ribaltamento, ecc.). In fase di progettazione definire conprecisione la spinta "S" derivante dalla massa di terra e le relative componenti. Verificare le condizioni di stabilitàrelative:- al ribaltamento;- allo scorrimento;- allo schiacciamento;- allo slittamento del complesso terra-muro.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.02.01.A02 Deformazioni e spostamentiDeformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.02.01.A03 DistaccoDistacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degliagenti atmosferici.

01.02.01.A04 Esposizione dei ferri di armaturaDistacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni dicorrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici.

01.02.01.A05 Fenomeni di schiacciamentoFenomeni di schiacciamento della struttura di sostegno in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o inconseguenza di errori di progettazione strutturale.

01.02.01.A06 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.01.A07 LesioniSi manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza necaratterizzano l'importanza e il tipo.

01.02.01.A08 MancanzaMancanza di elementi integrati nelle strutture di contenimento (pietre, parti di rivestimenti, ecc.).

01.02.01.A09 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

01.02.01.A10 Principi di ribaltamentoFenomeni di ribaltamento della struttura di sostegno in seguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza dierrori di progettazione strutturale.

01.02.01.A11 Principi di scorrimentoFenomeni di scorrimento della struttura di sostegno (scorrimento terra-muro; scorrimento tra sezioni contigue orizzontali interne) inseguito ad eventi straordinari (frane, smottamenti, ecc.) e/o in conseguenza di errori di progettazione strutturale.

Manuale d'Uso Pag. 8

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Unità Tecnologica: 01.03

Strutture in elevazione in acciaio

Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azioni divaria natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. In particolare lestrutture verticali sono costituite da aste rettilinee snelle collegate fra loro in punti detti nodi secondo una disposizione geometricarealizzata in modo da formare un sistema rigidamente indeformabile. Le strutture in acciaio si possono distinguere in: strutture incarpenteria metallica e sistemi industrializzati. Le prime, sono caratterizzate dall'impiego di profilati e laminati da produzione siderurgicae successivamente collegati medianti unioni (bullonature, saldature, ecc.); le seconde sono caratterizzate da un numero ridotto dicomponenti base assemblati successivamente a seconde dei criteri di compatibilità.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.03.01 Pilastri ° 01.03.02 Travi

Manuale d'Uso Pag. 9

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Elemento Manutenibile: 01.03.01

Pilastri

Unità Tecnologica: 01.03

Strutture in elevazione in acciaio

I pilastri in acciaio sono elementi strutturali verticali portanti, in genere profilati e/o profilati cavi , che trasferiscono i carichi dellasovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli, posizionate e collegate con piatti di fondazione etirafondi. Sono generalmente trasportati in cantiere e montati mediante unioni (bullonature, chiodature, saldature, ecc.). Rappresentanouna valida alternativa ai pilastri in c.a. realizzati in opera.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

In caso di verifiche strutturali dei pilastri controllare la resistenza alla compressione e la verifica ad instabilità a caricodi punta. In zona sismica verificare altresì gli spostamenti.Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro dieventuali anomalie.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.01.A01 CorrosioneDecadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.03.01.A02 Deformazioni e spostamentiDeformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.03.01.A03 ImbozzamentoDeformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima.

01.03.01.A04 SnervamentoDeformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamenteelastico dell'acciaio.

Manuale d'Uso Pag. 10

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Elemento Manutenibile: 01.03.02

Travi

Unità Tecnologica: 01.03

Strutture in elevazione in acciaio

Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutturesovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungotale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contestocircostante. Le travi in acciaio sono realizzate mediante profilati (IPE, HE, C, L, ecc.) . Il loro impiego diffuso è dovuto dalla loromaggiore efficienza a carichi flessionali, infatti la concentrazione del materiale sulle ali, le parti più distanti dal punto baricentrico dellasezione, ne aumentano la loro rigidezza flessionale. Vengono generalmente utilizzate nella realizzazione di telai in acciaio, per edifici,ponti, ecc..

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Non compromettere l'integrità delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro dieventuali anomalie.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.02.A01 CorrosioneDecadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.03.02.A02 Deformazioni e spostamentiDeformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.03.02.A03 ImbozzamentoDeformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima.

01.03.02.A04 SnervamentoDeformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamenteelastico dell'acciaio.

Manuale d'Uso Pag. 11

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Unità Tecnologica: 01.04

Unioni

Le unioni sono costituite da elementi che per materiale e tecniche diverse consentono la realizzazione di collegamenti tra elementi dellestrutture nel rispetto delle normative vigenti. Le unioni rappresentano una caratteristica fondamentale nelle costruzioni in legno, acciaio,miste, ecc.. Esse hanno lo scopo di unire le parti, definite in sede progettuale, per realizzare strutture complete che devono rispondere arequisiti precisi.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.04.01 Saldature per acciaio ° 01.04.02 Giunti di collegamento ° 01.04.03 Collegamenti di ripristino con coprigiunti (pilastro/pilastro - trave/trave) ° 01.04.04 Collegamenti di ripristino con flangia (pilastro/pilastro - trave/trave) ° 01.04.05 Bullonature per acciaio

Manuale d'Uso Pag. 12

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Elemento Manutenibile: 01.04.01

Saldature per acciaio

Unità Tecnologica: 01.04

Unioni

Le saldature sono collegamenti di parti solide che realizzano una continuità del materiale fra le parti che vengono unite. Le saldature, ingenere, presuppongono la fusione delle parti che vengono unite. Attraverso le saldature viene garantita anche la continuità dellecaratteristiche dei materiali delle parti unite. Esse si basano sul riscaldamento degli elementi da unire (definiti pezzi base) fino alraggiungimento del rammollimento e/o la fusione per ottenere il collegamento delle parti con o senza materiale d'apporto che fondendoforma un cordone di saldatura.Tra le principali unioni saldate:- a piena penetrazione;- a parziale penetrazione;- unioni realizzate con cordoni d’angolo.Tra le principali tecniche di saldature si elencano:- saldatura a filo continuo (mig-mag);- saldatura per fusione (tig);- saldatura con elettrodo rivestito;- saldatura a fiamma ossiacetilenica;- saldatura in arco sommerso;- saldatura narrow-gap;- saldatura a resistenza;- saldatura a punti;- saldatura a rilievi;- saldatura a rulli;- saldatura per scintillio;- saldatura a plasma;- saldatura laser;- saldatura per attrito.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Verificare il grado di saldabilità tra metalli diversi in base alle caratteristiche intrinseche degli stessi. Effettuare controllivisivi per verificare lo stato delle saldature e la presenza di eventuali anomalie.Nell’ambito del processo produttivo deve essere posta particolare attenzione ai processi di piegatura e di saldatura. Inparticolare il Direttore Tecnico del centro di trasformazione deve verificare, tramite opportune prove, che le piegature ele saldature, anche nel caso di quelle non resistenti, non alterino le caratteristiche meccaniche originarie del prodotto.Per i processi sia di saldatura che di piegatura, si potrà fare utile riferimento alla normativa europea applicabile.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.01.A01 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.04.01.A02 CriccaFenditura sottile e profonda del materiale costituente alla saldatura dovuta ad errori di esecuzione.

01.04.01.A03 InterruzioneInterruzione dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

01.04.01.A04 RotturaRottura dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

Manuale d'Uso Pag. 13

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Elemento Manutenibile: 01.04.02

Giunti di collegamento

Unità Tecnologica: 01.04

Unioni

Si tratta di elementi di unione e giunzione tra parti metalliche realizzati, in alcuni casi, con entrambi le tecniche: "ad unioni bullonate" ead "unioni saldate". Trovano applicazione nella risoluzioni di collegamenti tra elementi metallici con funzione strutturale.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

E' opportuno che nella realizzazione dei giunti le estremità da collegare siano adeguatamente preparate in officina. Nellafase progettuale bisognerà tener conto delle eventuali forze di instabilità che potrebbero sorgere e a problematicheconnesse e quindi garantire la resistenza nei confronti esse.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.02.A01 AllentamentoAllentamento dei giunti rispetto alle tenute di serraggio.

01.04.02.A02 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.04.02.A03 CriccaFenditura sottile e profonda del materiale costituente alla saldatura dovuta ad errori di esecuzione.

01.04.02.A04 InterruzioneInterruzione dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

01.04.02.A05 RifollamentoDeformazione dei fori delle lamiere, predisposti per le unioni, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura e/o ad erroriprogettuali e/o costruttivi.

01.04.02.A06 RotturaRottura dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

01.04.02.A07 StrappamentoRottura dell'elemento dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.

01.04.02.A08 TranciamentoRottura dell'elemento dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.

Manuale d'Uso Pag. 14

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Elemento Manutenibile: 01.04.03

Collegamenti di ripristino con coprigiunti(pilastro/pilastro - trave/trave)

Unità Tecnologica: 01.04

Unioni

I collegamenti di ripristino con coprigiunti pilastro/pilastro o trave/trave sono realizzati mediante piastre coprigiunto d'ala e/o d'animabullonate all'estremità dei due pilastri o delle due travi.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

E' opportuno che nella realizzazione dei giunti le estremità da collegare siano adeguatamente preparate in officina. Nellafase progettuale bisognerà tener conto delle eventuali forze di instabilità che potrebbero sorgere e a problematicheconnesse e quindi garantire la resistenza nei confronti esse.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.03.A01 AllentamentoAllentamento dei giunti rispetto alle tenute di serraggio.

01.04.03.A02 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.04.03.A03 CriccaFenditura sottile e profonda del materiale costituente alla saldatura dovuta ad errori di esecuzione.

01.04.03.A04 InterruzioneInterruzione dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

01.04.03.A05 RifollamentoDeformazione dei fori delle lamiere, predisposti per le unioni, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura e/o ad erroriprogettuali e/o costruttivi.

01.04.03.A06 RotturaRottura dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

01.04.03.A07 StrappamentoRottura dell'elemento dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.

01.04.03.A08 TranciamentoRottura dell'elemento dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.

Manuale d'Uso Pag. 15

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Elemento Manutenibile: 01.04.04

Collegamenti di ripristino con flangia(pilastro/pilastro - trave/trave)

Unità Tecnologica: 01.04

Unioni

I collegamenti di ripristino con flangia pilastro/pilastro o trave/trave sono realizzati mediante piastre d'acciaio presaldate in estremità aipilastri o alle travi da collegare e poi bullonate in opera.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

E' opportuno che nella realizzazione dei giunti le estremità da collegare siano adeguatamente preparate in officina. Nellafase progettuale bisognerà tener conto delle eventuali forze di instabilità che potrebbero sorgere e a problematicheconnesse e quindi garantire la resistenza nei confronti esse.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.04.A01 AllentamentoAllentamento dei giunti rispetto alle tenute di serraggio.

01.04.04.A02 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.04.04.A03 CriccaFenditura sottile e profonda del materiale costituente alla saldatura dovuta ad errori di esecuzione.

01.04.04.A04 InterruzioneInterruzione dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

01.04.04.A05 RifollamentoDeformazione dei fori delle lamiere, predisposti per le unioni, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura e/o ad erroriprogettuali e/o costruttivi.

01.04.04.A06 RotturaRottura dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

01.04.04.A07 StrappamentoRottura dell'elemento dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.

01.04.04.A08 TranciamentoRottura dell'elemento dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.

Manuale d'Uso Pag. 16

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Elemento Manutenibile: 01.04.05

Bullonature per acciaio

Unità Tecnologica: 01.04

Unioni

Si tratta di elementi di giunzione tra parti metalliche. Le tipologie e caratteristiche dei prodotti forniti dal mercato variano a secondodell'impiego.L'impiego di bulloni è indicato quando vi è la necessità di collegare elementi con spessori notevoli e/o nei casi in cui i collegamentidevono essere realizzati in cantiere. Essi possono essere stampati o torniti. Sono formati da:- viti, con testa (definita bullone) con forma esagonale e gambo in parte o completamente filettato. generalmente il diametro dei bulloniutilizzati per le carpenterie varia tra i 12-30 mm;- dadi, sempre di forma esagonale, che svolgono la funzione di serraggio del bullone;- rondelle, in genere di forma circolare, che svolgono la funzione di rendere agevole il serraggio dei dadi;- controdadi, si tratta di rosette elastiche, bulloni precaricati, e/o altri sistemi, con funzione di resistenza ad eventuali vibrazioni.I bulloni sono in genere sottoposti a forze perpendicolari al gambo (a taglio) e/o a forze parallele al gambo (a trazione).Le unioni bullonate si dividono in due categorie:- a flangia, usate tipicamente nei casi in cui il bullone è sottoposto prevalentemente a trazione.- a coprigiunto, usate tipicamente nei casi in cui il bullone è sottoposto a taglio.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Verificare che i bulloni siano adeguatamente serrati. L'accoppiamento tra bulloni e rosette dovrà essere conforme allanormativa vigente. E' opportuno posizionare i fori per bulloni in modo tale da prevenire eventuali fenomeni dicorrosione e di instabilità degli stessi.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.05.A01 AllentamentoAllentamento delle bullonature rispetto alle tenute di serraggio.

01.04.05.A02 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.04.05.A03 RifollamentoDeformazione dei fori delle lamiere, predisposti per le unioni, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura e/o ad erroriprogettuali e/o costruttivi.

01.04.05.A04 StrappamentoRottura dell'elemento dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.

01.04.05.A05 TranciamentoRottura dell'elemento dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.

Manuale d'Uso Pag. 17

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Corpo d'Opera: 02

EDILIZIA: CHIUSURERappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di separare e diconfigurare gli spazi che si trovano all'interno del sistema edilizio rispetto all'esterno.

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 02.01 Facciate continue ° 02.02 Pareti esterne ° 02.03 Infissi esterni ° 02.04 Portoni

Manuale d'Uso Pag. 18

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Unità Tecnologica: 02.01

Facciate continue

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 02.01.01 Facciata continua in vetro isolante

Manuale d'Uso Pag. 19

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Elemento Manutenibile: 02.01.01

Facciata continua in vetro isolante

Unità Tecnologica: 02.01

Facciate continue

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro dieventuali anomalie.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.01.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

02.01.01.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

02.01.01.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

02.01.01.A04 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

02.01.01.A05 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

02.01.01.A06 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

02.01.01.A07 Perdita trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

02.01.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo delle zone accessibili della facciata. In particolare dei telai, pannelli di chiusura e dei basamenti.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Disgregazione; 4) Frantumazione; 5) Macchie e graffiti; 6)Penetrazione di umidità.

Manuale d'Uso Pag. 20

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Unità Tecnologica: 02.02

Pareti esterne

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 02.02.01 Murature intonacate

Manuale d'Uso Pag. 21

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Elemento Manutenibile: 02.02.01

Murature intonacate

Unità Tecnologica: 02.02

Pareti esterne

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Controllareperiodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalieevidenti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.01.A01 AlveolizzazioneDegradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondit à con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

02.02.01.A02 Bolle d'ariaAlterazione della superficie del calcestruzzo caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generatidalla formazione di bolle d'aria al momento del getto.

02.02.01.A03 Cavillature superficialiSottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo.

02.02.01.A04 CrostaDeposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

02.02.01.A05 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

02.02.01.A06 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

02.02.01.A07 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

02.02.01.A08 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

02.02.01.A09 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

02.02.01.A10 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

02.02.01.A11 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

02.02.01.A12 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

02.02.01.A13 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

02.02.01.A14 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

02.02.01.A15 Patina biologica

Manuale d'Uso Pag. 22

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Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi ù verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

02.02.01.A16 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

02.02.01.A17 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

02.02.01.A18 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

02.02.01.A19 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

02.02.01.A20 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

02.02.01.C01 Controllo facciataCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della facciata e delle parti a vista. Controllo di eventuali anomalie.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Cavillature superficiali; 3) Crosta; 4) Decolorazione; 5) Deposito superficiale; 6)Disgregazione; 7) Distacco; 8) Efflorescenze; 9) Erosione superficiale; 10) Esfoliazione; 11) Macchie e graffiti; 12) Mancanza; 13)Patina biologica; 14) Polverizzazione; 15) Presenza di vegetazione; 16) Rigonfiamento; 17) Scheggiature.

Manuale d'Uso Pag. 23

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Unità Tecnologica: 02.03

Infissi esterni

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 02.03.01 Serramenti in alluminio

Manuale d'Uso Pag. 24

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Elemento Manutenibile: 02.03.01

Serramenti in alluminio

Unità Tecnologica: 02.03

Infissi esterni

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

E' necessario provvedere alla manutenzione periodica degli infissi in particolare alla rimozione di residui che possonocompromettere guarnizioni e sigillature e alla regolazione degli organi di manovra. Per le operazioni più specificherivolgersi a personale tecnico specializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.03.01.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

02.03.01.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.

02.03.01.A03 Condensa superficialeFormazione di condensa sulle superfici interne dei telai in prossimità di ponti termici.

02.03.01.A04 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

02.03.01.A05 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

02.03.01.A06 Degrado degli organi di manovraDegrado degli organi di manovra a causa di processi di ossidazione delle parti metalliche ed in particolare di quelle di manovra.Deformazione e relativa difficoltà di movimentazione degli organi di apertura-chiusura.

02.03.01.A07 Degrado delle guarnizioniDistacchi delle guarnizioni, perdita di elasticità e loro fessurazione.

02.03.01.A08 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

02.03.01.A09 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

02.03.01.A10 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

02.03.01.A11 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

02.03.01.A12 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

02.03.01.A13 Perdita trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

02.03.01.A14 Rottura degli organi di manovraRottura degli elementi di manovra con distacco dalle sedi originarie di maniglie, cerniere, aste, ed altri meccanismi.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

02.03.01.C01 Controllo frangisoleCadenza: ogni annoTipologia: Controllo a vista

Manuale d'Uso Pag. 25

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Controllo della funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del fattore solare; 2) (Attitudine al) controllo del flusso luminoso.

• Anomalie riscontrabili: 1) Non ortogonalità; 2) Degrado degli organi di manovra; 3) Rottura degli organi di manovra.

02.03.01.C02 Controllo generale

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei giochi e planarit à delle parti.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Pulibilità; 4) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Frantumazione; 7) Macchie; 8) Non ortogonalità; 9) Perdita di materiale; 10) Perdita trasparenza.

02.03.01.C03 Controllo guide di scorrimento

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della funzionalità delle guide di scorrimento.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Non ortogonalità.

02.03.01.C04 Controllo organi di movimentazione

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dell'efficacia delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Controllo degli organi di serraggio confinestra aperta e controllo dei movimenti delle aste di chiusure.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Degrado degli organi di manovra; 3) Non ortogonalit à; 4) Rottura degli organi dimanovra.

02.03.01.C05 Controllo maniglia

Cadenza: ogni annoTipologia: Controllo a vistaControllo del corretto funzionamento della maniglia.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre false e violente.

• Anomalie riscontrabili: 1) Degrado degli organi di manovra; 2) Rottura degli organi di manovra.

02.03.01.C06 Controllo persiane

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione e comunque del grado di usura delle parti in vista. Controllo delle cerniere e dei fissaggi allaparete.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza all'acqua; 4) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione.

02.03.01.C07 Controllo serrature

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre false e violente.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Non ortogonalità.

02.03.01.C08 Controllo vetri

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento acustico; 2) Isolamento termico; 3) Permeabilità all'aria; 4) Pulibilità; 5) Resistenza agliurti; 6) Resistenza al vento; 7) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale; 2) Deposito superficiale; 3) Frantumazione; 4) Macchie; 5) Perditatrasparenza.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

02.03.01.I01 Lubrificazione serrature e cerniere

Manuale d'Uso Pag. 26

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Cadenza: ogni 6 anniLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

02.03.01.I02 Pulizia delle guide di scorrimentoCadenza: ogni 6 mesiPulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.

02.03.01.I03 Pulizia frangisoleCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

02.03.01.I04 Pulizia guarnizioni di tenutaCadenza: ogni 12 mesiPulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi.

02.03.01.I05 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

02.03.01.I06 Pulizia telai fissiCadenza: ogni 6 mesiPulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Pulizia deltelaio fisso con detergenti non aggressivi. In particolare per i profili elettrocolorati la pulizia va effettuata con prodotti sgrassanti edolio di vaselina per la protezione superficiale; per i profili verniciati a forno, la pulizia dei profili va effettuata con paste abrasive conbase di cere.

02.03.01.I07 Pulizia telai mobiliCadenza: ogni 12 mesiPulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi.

02.03.01.I08 Pulizia telai persianeCadenza: quando occorrePulizia dei telai con detergenti non aggressivi.

02.03.01.I09 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

02.03.01.I10 Registrazione manigliaCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.

Manuale d'Uso Pag. 27

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Unità Tecnologica: 02.04

Portoni

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 02.04.01 Portoni ad ante

Manuale d'Uso Pag. 28

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Elemento Manutenibile: 02.04.01

Portoni ad ante

Unità Tecnologica: 02.04

Portoni

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

E' necessario provvedere alla manutenzione periodica dei portoni in particolare al rinnovo degli strati protettivi (qualorail tipo di rivestimento lo preveda) con prodotti idonei al tipo di materiale ed alla pulizia e rimozione di residui chepossono compromettere l'uso e quindi le manovre di apertura e chiusura. Controllare inoltre l'efficienza delle maniglie,delle serrature, delle cerniere e delle guarnizioni; provvedere alla loro lubrificazione periodicamente. Per le operazionipiù specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato. Le serrature e gli elementi di manovra possono esseresemplici o complesse, a comando e/o collegate ai sistemi di antifurto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.04.01.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

02.04.01.A02 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

02.04.01.A03 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

02.04.01.A04 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

02.04.01.A05 Non ortogonalitàLa non ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

Manuale d'Uso Pag. 29

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Corpo d'Opera: 03

EDILIZIA: PARTIZIONIRappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di dividere e diconfigurare gli spazi interni ed esterni dello stesso sistema edilizio.

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 03.01 Pareti interne ° 03.02 Rivestimenti interni ° 03.03 Infissi interni ° 03.04 Controsoffitti ° 03.05 Pavimentazioni interne

Manuale d'Uso Pag. 30

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Unità Tecnologica: 03.01

Pareti interne

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 03.01.01 Tramezzi in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso

Manuale d'Uso Pag. 31

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Elemento Manutenibile: 03.01.01

Tramezzi in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso

Unità Tecnologica: 03.01

Pareti interne

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Non compromettere l'integrità delle pareti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.01.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie

03.01.01.A02 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.01.01.A03 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.01.01.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

03.01.01.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.01.01.A06 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

03.01.01.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

03.01.01.A08 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

03.01.01.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

03.01.01.A10 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

03.01.01.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

03.01.01.A12 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

03.01.01.A13 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

03.01.01.A14 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.01.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vista

Manuale d'Uso Pag. 32

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Controllo del grado di usura delle parti in vista e di eventuali anomalie (distacchi, fessurazioni, rotture, rigonfiamenti, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli urti; 3) .

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Disgregazione; 3) Distacco; 4) Efflorescenze; 5) Erosione superficiale; 6)Esfoliazione; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidit à; 11) Polverizzazione; 12)Rigonfiamento; 13) Scheggiature.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.01.01.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti.

Manuale d'Uso Pag. 33

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Unità Tecnologica: 03.02

Rivestimenti interni

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 03.02.01 Intonaco ° 03.02.02 Rivestimenti con pannelli acustici in MDF ° 03.02.03 Tinteggiature e decorazioni

Manuale d'Uso Pag. 34

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Elemento Manutenibile: 03.02.01

Intonaco

Unità Tecnologica: 03.02

Rivestimenti interni

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultinoefficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.02.01.A01 Bolle d'ariaAlterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

03.02.01.A02 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

03.02.01.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

03.02.01.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.02.01.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.02.01.A06 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

03.02.01.A07 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.02.01.A08 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

03.02.01.A09 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

03.02.01.A10 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

03.02.01.A11 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

03.02.01.A12 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

03.02.01.A13 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

03.02.01.A14 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Manuale d'Uso Pag. 35

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03.02.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformit àdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni,ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti.

Manuale d'Uso Pag. 36

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Elemento Manutenibile: 03.02.02

Rivestimenti con pannelli acustici in MDF

Unità Tecnologica: 03.02

Rivestimenti interni

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti (presenza di rigonfiamenti e sfaldature, macchie da umidità, rotture, ecc.). Comunque affinché talicontrolli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.02.02.A01 AzzurraturaColorazione del legno in seguito ad eccessi di umidità scavo o rigetto degli strati di pittura.

03.02.02.A02 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

03.02.02.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

03.02.02.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.02.02.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.02.02.A06 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

03.02.02.A07 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

03.02.02.A08 MuffaSi tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente.

03.02.02.A09 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

03.02.02.A10 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

03.02.02.A11 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.02.02.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllo dei fissaggi e deglielementi di ancoraggio. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici e della loro planarità. Riscontro di eventualianomalie (presenza di rigonfiamenti e sfaldature, macchie da umidità, rotture, perdita di elementi, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli attacchi biologici; 3) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Azzurratura; 2) Decolorazione; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6)Fessurazioni; 7) Macchie e graffiti; 8) Muffa; 9) Penetrazione di umidit à; 10) Polverizzazione; 11) Rigonfiamento.

Manuale d'Uso Pag. 37

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Elemento Manutenibile: 03.02.03

Tinteggiature e decorazioni

Unità Tecnologica: 03.02

Rivestimenti interni

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.).

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.02.03.A01 Bolle d'ariaAlterazione della superficie del rivestimento, caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generatidalla formazione di bolle d'aria al momento della posa.

03.02.03.A02 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

03.02.03.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

03.02.03.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.02.03.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.02.03.A06 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

03.02.03.A07 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.02.03.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

03.02.03.A09 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

03.02.03.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

03.02.03.A11 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

03.02.03.A12 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

03.02.03.A13 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.02.03.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformit à

Manuale d'Uso Pag. 38

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dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco,ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza agli agentiaggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.

• Anomalie riscontrabili: 1) Bolle d'aria; 2) Decolorazione; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosionesuperficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidit à; 11) Polverizzazione; 12)Rigonfiamento.

Manuale d'Uso Pag. 39

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Unità Tecnologica: 03.03

Infissi interni

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 03.03.01 Porte ° 03.03.02 Porte antipanico

Manuale d'Uso Pag. 40

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Elemento Manutenibile: 03.03.01

Porte

Unità Tecnologica: 03.03

Infissi interni

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

E' necessario provvedere alla manutenzione periodica delle porte in particolare al rinnovo degli strati protettivi (qualorail tipo di rivestimento lo preveda) con prodotti idonei al tipo di materiale ed alla pulizia e rimozione di residui chepossono compromettere l'uso e quindi le manovre di apertura e chiusura. Controllare inoltre l'efficienza delle maniglie,delle serrature, delle cerniere e delle guarnizioni; provvedere alla loro lubrificazione periodicamente. Per le operazionipiù specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.03.01.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

03.03.01.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.

03.03.01.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

03.03.01.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

03.03.01.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

03.03.01.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

03.03.01.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

03.03.01.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

03.03.01.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

03.03.01.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

03.03.01.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

03.03.01.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

03.03.01.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

03.03.01.A14 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

03.03.01.A15 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

03.03.01.A16 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

Manuale d'Uso Pag. 41

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03.03.01.A17 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

03.03.01.A18 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

03.03.01.A19 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

03.03.01.A20 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.03.01.C01 Controllo delle serratureCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione.

03.03.01.C02 Controllo guide di scorrimento

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità e dell'assenza di depositi nei binari di scorrimento (per porte scorrevoli).

• Requisiti da verificare: 1) Pulibilità; 2) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Deposito superficiale; 3) Non ortogonalit à.

03.03.01.C03 Controllo maniglia

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo del corretto funzionamento.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità; 2) Sostituibilità.

03.03.01.C04 Controllo parti in vista

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda).Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Frantumazione; 9) Fratturazione; 10) Incrostazione; 11) Infracidamento; 12) Lesione; 13) Macchie;14) Non ortogonalità; 15) Patina; 16) Perdita di lucentezza; 17) Perdita di materiale; 18) Perdita di trasparenza; 19) Scagliatura,screpolatura; 20) Scollaggi della pellicola.

03.03.01.C05 Controllo vetri

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Oscurabilità; 2) Pulibilità; 3) Sostituibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Frantumazione; 3) Fratturazione; 4) Perdita di lucentezza; 5) Perdita ditrasparenza.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.03.01.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

03.03.01.I02 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

03.03.01.I03 Pulizia delle guide di scorrimentoCadenza: ogni 6 mesi

Manuale d'Uso Pag. 42

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Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.

03.03.01.I04 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

03.03.01.I05 Pulizia telaiCadenza: ogni 6 mesiPulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

03.03.01.I06 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

03.03.01.I07 Registrazione manigliaCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.

Manuale d'Uso Pag. 43

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Elemento Manutenibile: 03.03.02

Porte antipanico

Unità Tecnologica: 03.03

Infissi interni

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare il perfetto funzionamento del dispositivo antipanico. Verificare che le controbocchette a pavimento nonsiano ostruite in nessun modo. Controllare periodicamente il perfetto funzionamento delle porte e degli elementi dimanovra. Verificare che non vi siano ostacoli in prossimità di esse. Provvedere alla lubrificazione di cerniere, dispositividi comando, dei maniglioni. Qualora sia previsto, controllare l'individuazione degli accessi rispetto ai piani dievacuazione e di sicurezza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.03.02.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

03.03.02.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

03.03.02.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

03.03.02.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

03.03.02.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, pococoerente e poco aderente al materiale sottostante.

03.03.02.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

03.03.02.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

03.03.02.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

03.03.02.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

03.03.02.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

03.03.02.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

03.03.02.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

03.03.02.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

03.03.02.A14 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

03.03.02.A15 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

03.03.02.A16 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

Manuale d'Uso Pag. 44

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03.03.02.A17 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

03.03.02.A18 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

03.03.02.A19 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

03.03.02.A20 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.03.02.C01 Controllo certificazioniCadenza: quando occorreTipologia: Controllo a vistaControllare le certificazioni di omologazione, la scheda tecnica del fornitore o altra documentazione da conservare in appositoarchivio.

03.03.02.C02 Controllo degli spaziCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaControllare che non vi siano ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.

03.03.02.C03 Controllo delle serratureCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione.

03.03.02.C04 Controllo parti in vista

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda).Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli urti per porte antipanico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Frantumazione; 9) Fratturazione; 10) Incrostazione; 11) Infracidamento; 12) Lesione; 13) Macchie;14) Non ortogonalità; 15) Patina; 16) Perdita di lucentezza; 17) Perdita di materiale; 18) Perdita di trasparenza; 19) Scagliatura,screpolatura; 20) Scollaggi della pellicola.

03.03.02.C05 Controllo ubicazione porte

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllare l'individuazione delle porte antipanico rispetto ai progetti ed ai piani di evacuazione e di sicurezza.

03.03.02.C06 Controllo vetriCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Oscurabilità; 2) Pulibilità; 3) Sostituibilità per porte antipanico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Frantumazione; 3) Fratturazione; 4) Perdita di lucentezza; 5) Perdita ditrasparenza.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.03.02.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

03.03.02.I02 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

03.03.02.I03 Pulizia organi di movimentazione

Manuale d'Uso Pag. 45

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Cadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

03.03.02.I04 Pulizia telaiCadenza: ogni 6 mesiPulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

03.03.02.I05 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

03.03.02.I06 Registrazione maniglioneCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione maniglione antipanico e lubrificazione degli accessori di manovra apertura-chiusura.

03.03.02.I07 Rimozione ostacoli spaziCadenza: quando occorreRimozione di eventuali ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.

03.03.02.I08 Verifica funzionamentoCadenza: ogni 6 mesiVerifica del corretto funzionamento di apertura-chiusura mediante prova manuale.

Manuale d'Uso Pag. 46

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Unità Tecnologica: 03.04

Controsoffitti

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 03.04.01 Controsoffitti in cartongesso ° 03.04.02 Controsoffitti acustici in pannelli in MDF

Manuale d'Uso Pag. 47

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Elemento Manutenibile: 03.04.01

Controsoffitti in cartongesso

Unità Tecnologica: 03.04

Controsoffitti

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il montaggio deve essere effettuato da personale specializzato. Nella rimozione degli elementi bisogna fare attenzione anon deteriorare le parti delle giunzioni. Si consiglia, nel caso di smontaggio di una zona di controsoffitto, di numeraregli elementi smontati per un corretto riassemblaggio degli stessi. Periodicamente andrebbe verificato lo stato dicomplanarità degli elementi dei controsoffitti, attraverso la registrazione dei pendini e delle molle di regolazione.Quando necessario sostituire gli elementi degradati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.04.01.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

03.04.01.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

03.04.01.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

03.04.01.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

03.04.01.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

03.04.01.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

03.04.01.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

03.04.01.A08 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

03.04.01.A09 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

03.04.01.A10 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

03.04.01.A11 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

03.04.01.A12 Non planaritàUno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

03.04.01.A13 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

03.04.01.A14 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

03.04.01.A15 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

03.04.01.A16 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

Manuale d'Uso Pag. 48

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MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.04.01.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale.

Manuale d'Uso Pag. 49

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Elemento Manutenibile: 03.04.02

Controsoffitti acustici in pannelli in MDF

Unità Tecnologica: 03.04

Controsoffitti

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il montaggio deve essere effettuato da personale specializzato. Nella rimozione degli elementi bisogna fare attenzione anon deteriorare le parti delle giunzioni. Si consiglia, nel caso di smontaggio di una zona di controsoffitto, di numeraregli elementi smontati per un corretto riassemblaggio degli stessi. Periodicamente andrebbe verificato lo stato dicomplanarità degli elementi dei controsoffitti, attraverso la registrazione dei pendini e delle molle di regolazione.Quando necessario sostituire gli elementi degradati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.04.02.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

03.04.02.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

03.04.02.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

03.04.02.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

03.04.02.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

03.04.02.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

03.04.02.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

03.04.02.A08 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

03.04.02.A09 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

03.04.02.A10 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

03.04.02.A11 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

03.04.02.A12 Non planaritàUno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

03.04.02.A13 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

03.04.02.A14 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

03.04.02.A15 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

03.04.02.A16 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

Manuale d'Uso Pag. 50

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MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.04.02.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale.

Manuale d'Uso Pag. 51

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Unità Tecnologica: 03.05

Pavimentazioni interne

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 03.05.01 Rivestimenti in marmi ° 03.05.02 Rivestimenti lignei a parquet ° 03.05.03 Rivestimenti industriali a pastina ° 03.05.04 Rivestimenti in gres porcellanato ° 03.05.05 Battiscopa

Manuale d'Uso Pag. 52

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Elemento Manutenibile: 03.05.01

Rivestimenti in marmi

Unità Tecnologica: 03.05

Pavimentazioni interne

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.05.01.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

03.05.01.A02 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

03.05.01.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

03.05.01.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.05.01.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.05.01.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.05.01.A07 FessurazioniPresenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

03.05.01.A08 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

03.05.01.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

03.05.01.A10 Perdita di elementiPerdita di elementi e parti del rivestimento.

03.05.01.A11 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.

03.05.01.A12 Sgretolamentodisgregazioni e spaccature di parti accompagnate da esfoliazioni profonde e scagliature dei materiali.

03.05.01.A13 Sollevamento e distacco dal supportoSollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.05.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista.Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi,efflorescenze, lesioni, microfessurazioni, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) ; 3) .

Manuale d'Uso Pag. 53

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• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco;6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12)Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto.

Manuale d'Uso Pag. 54

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Elemento Manutenibile: 03.05.02

Rivestimenti lignei a parquet

Unità Tecnologica: 03.05

Pavimentazioni interne

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I pavimenti in legno richiedono interventi di manutenzione diversi a secondo del tipo di finitura superficiale. Per lefiniture a vernice consistono principalmente nella pulizia con aspirapolveri ed applicazione a panno morbido olucidatrice di speciali polish autolucidanti con funzione detergente-protettiva. Per le macchie è preferibile usare unpanno umido con detergenti appropriati. La verniciatura invece avviene previa levigatura del rivestimento, a base divernici epossidiche, formofenoliche o poliuretaniche. Le frequenze manutentive variano a secondo delle sollecitazioni acui i pavimenti sono sottoposti. Lo strato di vernice va rinnovato comunque almeno ogni 10 anni circa. Per le finiture acera si effettua la lucidatura con panno morbido o lucidatrice. L'applicazione di cere liquide per il mantenimento dellaprotezione superficiale avviene periodicamente. In caso di rinnovo dello strato protettivo di cera, bisogna rimuovere ivecchi strati di cera ed applicare un nuovo strato di cera liquida (applicazione a caldo) o di cera solida (applicazione afreddo). Per le finiture ad olio la manutenzione avviene a secco con spazzola a disco (del tipo morbido). Si pu òcomunque applicare una mano di cera autolucidante. In particolare per i rivestimenti prefiniti evitare di applicare cerema prodotti lucidanti specifici.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.05.02.A01 Alterazione cromaticaAlterazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

03.05.02.A02 Affezione da funghiInfezione da funghi con conseguente formazione di muffe, variazione di colore e disgregazione degli strati lignei.

03.05.02.A03 Apertura di giuntiComparsa di fessure in prossimità dei giunti dovute agli spostamenti degli elementi lignei.

03.05.02.A04 Attacco da insetti xilofagiComparsa di fori o cavità sulla superficie e negli spessori degli elementi.

03.05.02.A05 AzzurraturaColorazione del legno in seguito ad eccessi di umidità scavo o rigetto degli strati di pittura.

03.05.02.A06 CrostaDeposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

03.05.02.A07 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie

03.05.02.A08 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

03.05.02.A09 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.05.02.A10 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.05.02.A11 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

03.05.02.A12 Inarcamento e sollevamentoSollevamento e deformazione del rivestimento con successivo distacco degli elementi.

03.05.02.A13 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

03.05.02.A14 Muffa

Manuale d'Uso Pag. 55

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Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente.

03.05.02.A15 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità e disgregazione del legno dovute ad infiltrazioni e relativo degrado delle finiture di superficie.

03.05.02.A16 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

03.05.02.A17 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

03.05.02.A18 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in legno.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.05.02.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di brillantezza delle finiture. Controllarel'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici e della loro planarità. Riscontro di eventuali anomalie (abrasioni, presenza dirigonfiamenti e sfaldature, macchie, rotture, perdita di elementi ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture per rivestimenti lignei a parquet; 2) Resistenza agli attacchi biologici perrivestimenti lignei a parquet; 3) .

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Azzurratura; 3) Crosta; 4) Decolorazione; 5) Deposito superficiale; 6)Disgregazione; 7) Distacco; 8) Fessurazioni; 9) Inarcamento e sollevamento; 10) Macchie e graffiti; 11) Muffa; 12) Penetrazione diumidità; 13) Polverizzazione; 14) Rigonfiamento; 15) Scheggiature.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.05.02.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia con aspirapolveri ed applicazione a panno morbido o lucidatrice di speciali polish autolucidanti con funzionedetergente-protettiva. Per le macchie è preferibile usare un panno umido con detergenti appropriati.

Manuale d'Uso Pag. 56

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Elemento Manutenibile: 03.05.03

Rivestimenti industriali a pastina

Unità Tecnologica: 03.05

Pavimentazioni interne

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.05.03.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

03.05.03.A02 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

03.05.03.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

03.05.03.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.05.03.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.05.03.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.05.03.A07 FessurazioniPresenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

03.05.03.A08 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

03.05.03.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

03.05.03.A10 Perdita di elementiPerdita di elementi e parti del rivestimento.

03.05.03.A11 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.05.03.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare deigiunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti,presenza di vegetazione, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture per rivestimenti cementizi; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenzameccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco;6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature.

Manuale d'Uso Pag. 57

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Elemento Manutenibile: 03.05.04

Rivestimenti in gres porcellanato

Unità Tecnologica: 03.05

Pavimentazioni interne

I rivestimenti in gres porcellanato vengono ottenuti da impasti di argille naturali greificanti, opportunamente corrette con fondenti esmagranti (argille artificiali). Adatto per pavimenti e rivestimenti, sia in interni sia in esterni, è impermeabile, compatto, duro, opaco,dotato di alta inerzia chimica, antigelivo, resistente alla rottura, all'abrasione, alla compressione (sino a 200-300 N/mM2),ai carichi e alfuoco. Il grès porcellanato è disponibile in un'ampia e articolata gamma di formati.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.05.04.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

03.05.04.A02 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

03.05.04.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

03.05.04.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.05.04.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.05.04.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.05.04.A07 FessurazioniPresenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

03.05.04.A08 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

03.05.04.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

03.05.04.A10 Perdita di elementiPerdita di elementi e parti del rivestimento.

03.05.04.A11 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.

03.05.04.A12 Sollevamento e distacco dal supportoSollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.05.04.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione e di brillantezza delle parti in vista ed inparticolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici e verifica della planarità generale. Riscontro dieventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, abrasioni, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco;

Manuale d'Uso Pag. 58

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6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12)Sollevamento e distacco dal supporto.

Manuale d'Uso Pag. 59

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Elemento Manutenibile: 03.05.05

Battiscopa

Unità Tecnologica: 03.05

Pavimentazioni interne

I battiscopa rappresentano elementi di rivestimento che vanno a coprire la parte inferiore di una parete interna di un ambiente, inparticolare nella zona del giunto, compresa tra la superficie della parete ed il pavimento, proteggendola da eventuali operazioni dipulizia.Essi hanno la funzione di:- giunzione, ossia di coprire il bordo irregolare situato tra la giunzione della pavimentazione ed il muro- protettiva, ossia di protegge la parete da azioni esterne (contatto di arredi con le pareti, contatto con attrezzature per pulizie, ecc..)- decorativa.Possono essere realizzati con materiali e dimensioni diverse (acciao, alluminio, legno, ceramica, cotto, PVC, ecc.).

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.05.05.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

03.05.05.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

03.05.05.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.05.05.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.05.05.A05 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

03.05.05.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.05.05.A07 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

03.05.05.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

03.05.05.A09 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

03.05.05.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

03.05.05.A11 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

03.05.05.A12 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

03.05.05.A13 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

Manuale d'Uso Pag. 60

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CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.05.05.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista. Controllarel'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, efflorescenze,microfessurazioni, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti.

Manuale d'Uso Pag. 61

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Corpo d'Opera: 04

IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALIInsieme delle unità e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di consentire l'utilizzo, da parte degli utenti, di flussienergetici, informativi e materiali e di consentire il conseguente allontanamento degli eventuali prodotti di scarto.

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 04.01 Impianto di climatizzazione ° 04.02 Impianto audio e video ° 04.03 Impianto di trasmissione fonia e dati ° 04.04 Impianto di riscaldamento ° 04.05 Impianto di illuminazione ° 04.06 Impianto elettrico

Manuale d'Uso Pag. 62

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Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 04.01.01 Alimentazione ed adduzione ° 04.01.02 Appoggi antivibrante in gomma ° 04.01.03 Canalizzazioni ° 04.01.04 Cassette distribuzione aria ° 04.01.05 Centrali di trattamento aria (U.T.A.) ° 04.01.06 Centrali frigo ° 04.01.07 Compressore (per macchine frigo) ° 04.01.08 Compressori centrifughi ° 04.01.09 Condensatori ad aria ° 04.01.10 Desurriscaldatori ° 04.01.11 Deumidificatori ° 04.01.12 Estrattori d'aria ° 04.01.13 Evaporatore (per macchine frigo) ° 04.01.14 Filtri fini a tasche flosce ° 04.01.15 Pompe di calore (per macchine frigo) ° 04.01.16 Scambiatori a tubi e mantello ° 04.01.17 Serrande tagliafuoco ° 04.01.18 Strato coibente ° 04.01.19 Tubi in acciaio ° 04.01.20 Tubi in rame ° 04.01.21 Ventilconvettori e termovettori

Manuale d'Uso Pag. 63

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Elemento Manutenibile: 04.01.01

Alimentazione ed adduzione

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Verificare la perfetta tenuta delle tubazioni di alimentazione del bruciatore e di ritorno ai serbatoi di combustibilegassoso. Verificare inoltre che non ci sia ristagno d'acqua in prossimità dei serbatoi.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.01.A01 Corrosione tubazioniEvidenti segni di decadimento delle tubazioni con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.

04.01.01.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

04.01.01.A03 IncrostazioniAccumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

Manuale d'Uso Pag. 64

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Elemento Manutenibile: 04.01.02

Appoggi antivibrante in gomma

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente lo stato dei materiali costituenti gli appoggi. Verificarne le condizioni di esercizio in caso diparticolari eventi straordinari (sisma, movimenti franosi, dissesti, ecc.). Affidarsi a personale tecnico e a strumentazionealtamente specializzata.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.02.A01 DeformazioneDeformazione eccessiva degli elementi costituenti.

04.01.02.A02 InvecchiamentoInvecchiamento degli appoggi per degrado dei materiali costituenti.

Manuale d'Uso Pag. 65

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Elemento Manutenibile: 04.01.03

Canalizzazioni

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Date le notevoli dimensioni, generalmente le U.T.A. sono collocate in ambienti interrati ma possono essere collocateanche in copertura o nei sottotetti prevedendo idonei dispositivi di isolamento acustico. Verificare le caratteristicheprincipali delle canalizzazioni con particolare riguardo a:- tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe);- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità dei sostegni dei canali;- vibrazioni;- presenza di acqua di condensa;- griglie di ripresa e transito aria esterna;- serrande e meccanismi di comando;- coibentazione dei canali.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.03.A01 Difetti di coibentazioneDifetti di tenuta delle coibentazioni.

04.01.03.A02 Difetti di regolazione e controlloDifetti di funzionamento dei dispositivi di comando e delle serrande.

04.01.03.A03 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle canalizzazioni.

04.01.03.A04 IncrostazioniDepositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria.

Manuale d'Uso Pag. 66

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Elemento Manutenibile: 04.01.04

Cassette distribuzione aria

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

La cassetta deve essere montata in posizione facilmente accessibile; particolare cura deve essere posta nel collegamentodelle cassette con i canali. Inoltre le cassette devono essere montate perfettamente orizzontali in modo da evitare loscarico di forze anomale sui dispositivi di occlusione con conseguenti problemi di funzionamento. L'utente deveverificare le caratteristiche principali delle canalizzazioni e delle cassette di distribuzione con particolare riguardo a:- tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe);- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità dei sostegni dei canali;- vibrazioni;- presenza di acqua di condensa;- griglie di ripresa e transito aria esterna;- serrande e meccanismi di comando;- strato di coibente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.04.A01 Anomalie delle coibentazioniDifetti di tenuta delle coibentazioni.

04.01.04.A02 Difetti di regolazione e controlloDifetti di funzionamento dei dispositivi di comando e delle serrande.

04.01.04.A03 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle canalizzazioni.

04.01.04.A04 Difetti di tenuta giuntiPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

04.01.04.A05 IncrostazioniDepositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria.

Manuale d'Uso Pag. 67

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Elemento Manutenibile: 04.01.05

Centrali di trattamento aria (U.T.A.)

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Le centrali di trattamento dell'aria dell'impianto di climatizzazione, generalmente denominate unità di trattamento aria,sono apparecchi caratterizzati da elevate dimensioni. Ad esse fanno capo i canali di mandata e di ripresa dell'aria. Datele notevoli dimensioni generalmente le U.T.A. sono collocate in ambienti interrati ma possono essere collocate anche incopertura o nei sottotetti prevedendo idonei dispositivi di isolamento acustico. Verificare lo stato generale accertandoche:- non ci siano vibrazioni;- che lo strato coibente e di materiale fonoassorbente siano sufficienti a garantire livelli di isolamento acustico noninferiori a quelli imposti dalla normativa vigente;- che i bulloni siano ben serrati;- che lo strato di vernice protettiva siano efficiente;- verificare l'efficienza dei filtri e delle celle filtranti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.05.A01 Difetti di filtraggioDifetti ai filtri di aspirazione del compressore.

04.01.05.A02 Difetti di funzionamento motoriDifetti di funzionamento dei motori elettrici.

04.01.05.A03 Difetti di lubrificazioneFunzionamento non ottimale per mancanza di lubrificante.

04.01.05.A04 Difetti di taraturaDifetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo.

04.01.05.A05 Difetti di tenutaFughe dei fluidi termovettori in circolazione.

04.01.05.A06 Fughe ai circuitiFughe dei fluidi nei vari circuiti.

04.01.05.A07 IncrostazioniDepositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria.

04.01.05.A08 Perdita di tensione delle cinghiePerdita di tensione delle cinghie del ventilatore.

04.01.05.A09 RumorositàEccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

04.01.05.C01 Taratura apparecchiature di regolazioneCadenza: ogni 3 mesiTipologia: RegistrazioneVerificare che negli ambienti climatizzati vengano mantenuti i valori di umidità e temperatura prestabiliti, regolando leapparecchiature di controllo e regolazione.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 2) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 3)(Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi; 4) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 5) Affidabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura.

04.01.05.C02 Taratura apparecchiature di sicurezza

Cadenza: ogni meseTipologia: Registrazione

Manuale d'Uso Pag. 68

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Verificare, ed eventualmente tarare, il regolare funzionamento delle principali apparecchiature di controllo e sicurezza, qualipressostato olio, termostato antigelo, etc.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 2) (Attitudine al) controllo della combustione; 3)(Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 4) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 5) Affidabilit à; 6) Attitudinea limitare i rischi di esplosione; 7) Comodità di uso e manovra; 8) Resistenza agli agenti aggressivi chimici; 9) Resistenzameccanica; 10) Sostituibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura.

Manuale d'Uso Pag. 69

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Elemento Manutenibile: 04.01.06

Centrali frigo

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Prima della messa in funzione degli impianti frigoriferi eseguire una serie di operazioni sul sistema dei compressoriquali:- verifica del sistema di lubrificazione analizzando la temperatura e l'aspetto dell'olio;- verifica stato morsettiere ed isolamento avvolgimenti del motore;- prove di funzionamento tese a verificare i vari dispositivi di taratura e controllo (pressostato, temperature diaspirazione e mandata, ecc.).

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.06.A01 Difetti di filtraggioDifetti ai filtri di aspirazione del compressore.

04.01.06.A02 Fughe di gas nei circuitiFughe di gas nei vari circuiti refrigeranti.

04.01.06.A03 Perdite di caricoValori della pressione differenti a quelli di esercizio dovuti a perdite di carico.

04.01.06.A04 Perdite di olioPerdite di olio dal compressore.

04.01.06.A05 Difetti di taraturaDifetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo.

04.01.06.A06 Mancanza dell'umiditàLivello di umidità al di sotto del valore minimo di funzionamento.

04.01.06.A07 Rumorosità del compressoreEccessivo livello del rumore prodotto dal compressore durante il normale funzionamento.

04.01.06.A08 Sbalzi di temperaturaSbalzi di temperatura tra l'acqua in ingresso e l'acqua in uscita.

Manuale d'Uso Pag. 70

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Elemento Manutenibile: 04.01.07

Compressore (per macchine frigo)

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Prima della messa in funzione degli impianti frigoriferi eseguire una serie di operazioni sul sistema dei compressoriquali:- verifica del sistema di lubrificazione analizzando la temperatura e l'aspetto dell'olio;- verifica stato morsettiere ed isolamento avvolgimenti del motore;- prove di funzionamento tese a verificare i vari dispositivi di taratura e controllo (pressostato, temperature diaspirazione e mandata, ecc.).

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.07.A01 Difetti di filtraggioDifetti ai filtri di aspirazione del compressore.

04.01.07.A02 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando, resistenze dipreriscaldamento.

04.01.07.A03 Fughe di gas nei circuitiFughe di gas nei vari circuiti refrigeranti.

04.01.07.A04 Mancanza dell'umiditàLivello di umidità al di sotto del valore minimo di funzionamento.

04.01.07.A05 Perdite di caricoValori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio.

04.01.07.A06 Perdite di olioPerdite di olio dal compressore.

04.01.07.A07 Rumorosità del compressorePresenza di rumori anomali o livello di rumorosità del compressore non nei valori di norma.

04.01.07.A08 Sbalzi di temperaturaSbalzi di temperatura tra l'acqua in ingresso e l'acqua in uscita.

Manuale d'Uso Pag. 71

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Elemento Manutenibile: 04.01.08

Compressori centrifughi

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Prima della messa in funzione degli impianti frigoriferi eseguire una serie di operazioni sul sistema dei compressoriquali:- verifica del sistema di lubrificazione analizzando la temperatura e l'aspetto dell'olio;- verifica stato morsettiere ed isolamento avvolgimenti del motore;- prove di funzionamento tese a verificare i vari dispositivi di taratura e controllo (pressostato, temperature diaspirazione e mandata, ecc.).

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.08.A01 Anomalie giranteDifetti di funzionamento della girante.

04.01.08.A02 Difetti di filtraggioDifetti ai filtri di aspirazione del compressore.

04.01.08.A03 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando, resistenze dipreriscaldamento.

04.01.08.A04 Fughe di gas nei circuitiFughe di gas nei vari circuiti refrigeranti.

04.01.08.A05 Mancanza dell'umiditàLivello di umidità al di sotto del valore minimo di funzionamento.

04.01.08.A06 Perdite di caricoValori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio.

04.01.08.A07 Perdite di olioPerdite di olio dal compressore.

04.01.08.A08 Rumorosità del compressorePresenza di rumori anomali o livello di rumorosità del compressore non nei valori di norma.

04.01.08.A09 Sbalzi di temperaturaSbalzi di temperatura tra l'acqua in ingresso e l'acqua in uscita.

Manuale d'Uso Pag. 72

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Elemento Manutenibile: 04.01.09

Condensatori ad aria

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Verificare lo stato generale del ventilatore, che non vi siano giochi, che le cinghie siano ben allineate e tese e che illivello del rumore prodotto non sia superiore a quello consentito. Controllare che intorno alle macchine ci sia lo spazionecessario per un'adeguata ventilazione; nel caso in cui si installino due unità affiancate lo spazio tra di loro deve essereraddoppiato. Verificare che il livello di acqua previsto sia mantenuto entro i valori minimi previsti e che il livello deiliquidi presenti nelle vasche non sia inferiore a quello minimo previsto per il normale funzionamento. Le operazioni dimanutenzione necessarie sono:- periodica verifica del corretto funzionamento dei contattori dei motori dei ventilatori;- periodica verifica del tiro delle cinghie delle macchine corredate di ventilatore messo in moto da cinghie e pulegge;- lavaggio annuale o secondo necessità delle superfici esterne delle batterie condensanti; questo lavaggio va fatto conspazzola morbida e soluzione saponata seguito da un risciacquo con acqua pulita.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.09.A01 Anomalie dei contattoriDifetti di funzionamento dei contattori dei motori dei ventilatori.

04.01.09.A02 Anomalie dei rivestimentiDifetti di tenuta dei rivestimenti protettivi delle alette delle batterie.

04.01.09.A03 Anomalie delle batterieAnomalie delle batterie condensanti dovute ad accumuli di materiale tra le alette.

04.01.09.A04 Difetti di filtraggioDifetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.

04.01.09.A05 Difetti di tenutaFughe dei fluidi termovettori in circolazione.

04.01.09.A06 Fughe ai circuitiFughe dei fluidi nei vari circuiti.

04.01.09.A07 Perdita di tensione delle cinghiePerdita di tensione delle cinghie del ventilatore.

04.01.09.A08 RumorositàEccessivo livello del rumore prodotto.

Manuale d'Uso Pag. 73

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Elemento Manutenibile: 04.01.10

Desurriscaldatori

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Si inseriscono nel circuito frigorifero tra il collettore di mandata del compressore ed il relativo condensatore.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.10.A01 Anomalie del termostatoDifetti di funzionamento del termostato e/o del sistema di regolazione della temperatura dell'acqua.

04.01.10.A02 Depositi di materialeAccumuli di materiale (fanghi, polvere, ecc.) all'interno dei recuperatori.

04.01.10.A03 Difetti di tenutaPerdite del fluido attraverso i fasci tubieri del recuperatore di calore.

04.01.10.A04 Sbalzi di temperaturaDifferenza di temperatura tra il fluido in ingresso e quello in uscita.

Manuale d'Uso Pag. 74

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Elemento Manutenibile: 04.01.11

Deumidificatori

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare di gettare (attraverso le griglie o le cavità che aspirano l’aria) alcun tipo di oggetto. Pulire i filtri con costanza econ frequenza, rispettando le indicazioni del produttore. Nel caso in cui sia possibile lavarli, è bene reinserirli solo unavolta che si sono perfettamente asciugati. Qualsiasi operazione di pulizia va fatta ad apparecchio spento e spinadisinserita.L’apparecchio non deve mai essere posizionato in modo tale da pregiudicare il riciclo dell’aria o in nicchie che limitanole prese d’aria di bocchettoni e griglie: un’installazione corretta implica almeno cinquanta centimetri di spaziotutt’intorno all’apparecchio stesso.Per economizzare e ridurre i consumi, vanno chiuse le porte e le finestre della stanza da deumidificare.Il deumidificatore non deve mai essere messo a contatto o nelle immediate vicinanze di superfici calde (termosifoni ostufe) e deve essere posizionato in piano, in modo da essere perfettamente stabile.Nel caso in cui l'apparecchio non sarà utilizzato per un tempo superiore ai sei mesi, si dovrà provvedere a pulire il filtroe la tanica in cui viene accumulata la condensa, dopodiché sarà bene coprire il deumidificatore per proteggerlo dallapolvere e, infine, riporlo in un luogo fresco.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.11.A01 Anomalie filtro ariaCattivo funzionamento dei filtri dell'aria per cui si verificano cattivi odori.

04.01.11.A02 Anomalie filtro deidratatoreCattivo funzionamento del filtro deidratatore.

04.01.11.A03 Anomalie batteria pre-raffreddamentoDifetti di funzionamento della batteria pre-raffreddamento.

04.01.11.A04 Anomalie evaporatoreCattivo funzionamento dell'evaporatore.

04.01.11.A05 Anomalie batteria post-raffreddamentoDifetti di funzionamento della batteria post-raffreddamento.

04.01.11.A06 Anomalie vaschetta condensaEccessivo accumulo dell'acqua di condensa nella vaschetta di raccolta.

04.01.11.A07 Difetti ventilatoreAnomalie nel funzionamento del ventilatore.

Manuale d'Uso Pag. 75

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Elemento Manutenibile: 04.01.12

Estrattori d'aria

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve verificare le caratteristiche principali degli estrattori con particolare riguardo a:- tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe);- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- funzionalità dei ventilatori;- la stabilità dei sostegni dei canali.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.12.A01 Disallineamento delle puleggeDifetti di funzionamento delle pulegge dovuti al disallineamento delle stesse.

04.01.12.A02 Usura della cinghiaDifetti di funzionamento delle cinghie di trasmissione dovuti all'usura.

04.01.12.A03 Usura dei cuscinettiDifetti di funzionamento dei cuscinetti dovuti all'usura.

Manuale d'Uso Pag. 76

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Elemento Manutenibile: 04.01.13

Evaporatore (per macchine frigo)

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il liquido refrigerante evapora all'interno dei tubi di cui è composto generalmente l'evaporatore e viene regolato da unavalvola di espansione termostatica. L'utente deve verificare l'efficienza del termostato antigelo, delle valvole diespansione termostatica, delle valvole di intercettazione a solenoide, degli indicatori di umidità. Periodicamente l'utentedeve effettuare una pulizia delle bacinelle di raccolta condense, del relativo scarico, e delle sezioni di scambio U.T.A.,utilizzando idonei disinfettanti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.13.A01 Fughe di gas nei circuitiFughe di gas nei vari circuiti refrigeranti.

04.01.13.A02 Difetti di filtraggioDifetti ai filtri di aspirazione.

04.01.13.A03 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando, resistenze dipreriscaldamento.

04.01.13.A04 Mancanza dell'umiditàLivello di umidità al di sotto del valore minimo di funzionamento.

04.01.13.A05 Perdite di caricoValori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio.

04.01.13.A06 Perdite di olioPerdite d'olio che si verificano con presenza di macchie d'olio sul pavimento.

Manuale d'Uso Pag. 77

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Elemento Manutenibile: 04.01.14

Filtri fini a tasche flosce

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve effettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando che non vi siano perdite o fughe disostanze e verificando i valori della pressione di esercizio a monte e a valle dei filtri. Verificare il ciclo di vita indicatodai produttori per sostituire questi tipi di filtri che non sono rigenerabili.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.14.A01 Corrosione dei telaiFenomeni di corrosione dei telai di supporto dei filtri dovuti ad ambiente eccessivamente umidi.

04.01.14.A02 Depositi di materialeDepositi di materiale presenti nell'aria che si depositano sulle tasche.

04.01.14.A03 Difetti alle guarnizioniProblemi di tenuta delle guarnizioni di sigillatura dei filtri sui rispettivi telai.

04.01.14.A04 Difetti dei controtelaiDifetti di posa in opera dei controtelai sui quali vanno inseriti i filtri.

04.01.14.A05 Difetti di filtraggioDifetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.

04.01.14.A06 Difetti di montaggioDifetti nella posa in opera delle carte a base di fibre di vetro.

04.01.14.A07 Difetti di tenutaPerdite o fughe di sostanze dai filtri.

04.01.14.A08 Perdita di caricoValori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio.

Manuale d'Uso Pag. 78

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Elemento Manutenibile: 04.01.15

Pompe di calore (per macchine frigo)

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Le pompe di calore per il loro funzionamento utilizzano un sistema del tipo aria-aria o aria-acqua. Le pompe di caloresono particolarmente vantaggiose sia per la loro reversibilità che per il loro rendimento particolarmente elevato. Talerendimento denominato tecnicamente COP (che è dato dal rapporto tra la quantità di calore fornita e la quantità dienergia elettrica assorbita) presenta valori variabili tra 2 e 3. Verificare, ad inizio stagione, lo stato della pompa, chel'aria sia spurgata e che il senso di rotazione sia corretto; verificare tutti gli organi di tenuta per accertarsi che non visiano perdite eccessive e che il premitraccia non lasci passare l'acqua.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.15.A01 Fughe di gas nei circuitiFughe di gas nei vari circuiti refrigeranti

04.01.15.A02 Perdite di caricoValori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio.

04.01.15.A03 Perdite di olioPerdite d'olio che si verificano con presenza di macchie d'olio sul pavimento.

04.01.15.A04 RumorositàPresenza di rumori anomali o livello di rumorosità non nei valori di norma.

Manuale d'Uso Pag. 79

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Elemento Manutenibile: 04.01.16

Scambiatori a tubi e mantello

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Per lo scambiatore di calore devono essere definiti i seguenti parametri:- temperatura in ingresso e/o in uscita del fluido primario e secondario;- portata in massa del fluido primario e del fluido secondario;- pressione dei fluidi primario e secondario;- caduta di pressione;- tipo di mezzi termovettori;- proprietà fisiche e composizione chimica dei fluidi interessati.L'utente deve anche effettuare costanti operazioni di manutenzione e di verifica dei parametri di funzionamento quali:- pulizia delle superfici di scambio termico sporche;- controlli di livello, pompe, ventilatori, ecc.;- temperatura dell'ambiente, umidità, grado di inquinamento, ecc..

Manuale d'Uso Pag. 80

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Elemento Manutenibile: 04.01.17

Serrande tagliafuoco

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il costruttore deve fornire con le serrande le istruzioni relative all'accoppiamento con la serranda, all'uso, alle verificheperiodiche ed alla manutenzione. Le parti che necessitano di lubrificazione devono essere protette dalla polvere. Ilsemplice allentamento di una vite o di un dado non deve comprendere la trasmissione di una forza o di una coppia. Idispositivi di controllo delle posizioni di un dispositivo di azionamento di sicurezza (DAS) devono dare indicazioni inmaniera sicura e duratura; in particolare la posizione di chiusura deve essere segnalata dal DAS quando è effettivamenteraggiunta.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.17.A01 Anomalie dei fusibiliDifetti di funzionamento dei fusibili.

04.01.17.A02 CorrosioneFenomeni di corrosione che possono verificarsi per esposizione a valori eccessivi dell'umidità degli ambienti dove sono installate leserrande ed i relativi dispositivi.

04.01.17.A03 Difetti dei DASDifetti di funzionamento dei dispositivi di azionamento di sicurezza delle serrande dovuti a mancanza di lubrificazione.

04.01.17.A04 Difetti di serraggioDifetti di serraggio dei bulloni o delle viti o dei dadi che possono compromettere il funzionamento dei DAS (dispositivi diazionamento di sicurezza) delle serrande.

04.01.17.A05 IncrostazioniDepositi ed accumuli di polvere che causano problemi ai dispositivi di leverismo della serranda.

04.01.17.A06 VibrazioniEccessivi fenomeni di vibrazione che si verificano durante il funzionamento degli impianti e che causano anomalie ai DAS.

Manuale d'Uso Pag. 81

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Elemento Manutenibile: 04.01.18

Strato coibente

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve verificare che lo strato di coibente sia efficiente e non presenti strappi o mancanze tali da pregiudicare latemperatura dei fluidi trasportati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.18.A01 Anomalie del coibenteDifetti dello strato coibente dovuti a cattiva posa in opera.

04.01.18.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

04.01.18.A03 MancanzeMancanza di strato di coibente sui canali.

Manuale d'Uso Pag. 82

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Elemento Manutenibile: 04.01.19

Tubi in acciaio

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I materiali utilizzati per la realizzazione delle reti di distribuzione dei fluidi devono possedere caratteristiche tecnicherispondenti alle normative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI e del CEIma in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, congiunzioni realizzate mediante pezzi speciali ; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimentoisolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.19.A01 Difetti di coibentazioneCoibentazione deteriorata o assente per cui si hanno tratti di tubi scoperti.

04.01.19.A02 Difetti di regolazione e controlloDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando.

04.01.19.A03 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle tubazioni.

04.01.19.A04 IncrostazioniAccumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

Manuale d'Uso Pag. 83

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Elemento Manutenibile: 04.01.20

Tubi in rame

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I materiali utilizzati per la realizzazione delle reti di distribuzione dei fluidi devono possedere caratteristiche tecnicherispondenti alle normative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI e del CEIma in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, congiunzioni realizzate mediante pezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senzadiscontinuità, con rivestimento isolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.20.A01 Difetti di coibentazioneCoibentazione deteriorata o assente per cui si hanno tratti di tubi scoperti.

04.01.20.A02 Difetti di regolazione e controlloDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando.

04.01.20.A03 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle tubazioni.

04.01.20.A04 IncrostazioniAccumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

Manuale d'Uso Pag. 84

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Elemento Manutenibile: 04.01.21

Ventilconvettori e termovettori

Unità Tecnologica: 04.01

Impianto di climatizzazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'impianto con ventilconvettori è formato dai seguenti componenti:- un gruppo condizionatore centralizzato per il trattamento e il movimento dell'aria di rinnovo degli ambienti (ariaprimaria) formato a sua volta da: presa d'aria esterna con serrande di regolazione, sezione filtrante, batteria a tubi alettatiper il riscaldamento dell'aria, sezione di umidificazione, batteria a tubi alettati di raffreddamento, batteria a tubi alettatidi post-riscaldamento e ventilatore accoppiato a motore elettrico per il movimento dell'aria;- un sistema di canalizzazioni che fanno capo al gruppo centralizzato per l'adduzione a bassa o ad alta velocità el'immissione dell'aria primaria negli ambienti mediante bocchette o diffusori;- un insieme di apparecchi di condizionamento, operanti localmente, dislocati nei singoli ambienti (ventilconvettori).Il ventilconvettore è più diffuso del termovettore anche perché utilizza acqua a temperature basse ed è quindi utilizzabileanche con impianti a pannelli solari. La resa termica, nel caso del ventilconvettore, dipende dalla temperatura dimandata e dalla portata dell'aria e deve essere certificata dal costruttore. Ad inizio della stagione occorre eseguire unaserie di verifiche e di controlli ed in particolare:- pulizia del filtro dell'aria;- controllo e pulizia delle batterie con particolare attenzione alla posizione delle alette;- controllo dell'isolamento del motore elettrico;- controllo del corretto senso di rotazione dell'elettro ventilatore.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.21.A01 Accumuli d'aria nei circuitiAccumuli d'aria all'interno dei circuiti che impediscono il corretto funzionamento.

04.01.21.A02 Difetti di filtraggioDifetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.

04.01.21.A03 Difetti di funzionamento dei motori elettriciCattivo funzionamento dei motori dovuto a mancanza improvvisa di energia elettrica, guasti, ecc.

04.01.21.A04 Difetti di lubrificazioneFunzionamento non ottimale per mancanza di lubrificante.

04.01.21.A05 Difetti di taratura dei sistemi di regolazioneDifetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo.

04.01.21.A06 Difetti di tenutaFughe dei fluidi termovettori in circolazione.

04.01.21.A07 Fughe di fluidi nei circuitiFughe dei fluidi nei vari circuiti.

04.01.21.A08 RumorositàEccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

04.01.21.C01 Controllo dispositivi dei ventilconvettoriCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaEffettuare un controllo generale dei dispositivi di comando dei ventilconvettori; in particolare verificare:-il corretto funzionamento dei dispositivi di comando quali termostato, interruttore, commutatore di velocità; -l'integrità delle batteriedi scambio, delle griglie di ripresa e di mandata.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) Affidabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di taratura dei sistemi di regolazione; 3) Difetti di tenuta; 4) Fughe difluidi nei circuiti.

Manuale d'Uso Pag. 85

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04.01.21.C02 Controllo tenuta acqua dei ventilconvettori

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaControllo e verifica della tenuta all'acqua dei ventilconvettori. In particolare, verificare che le valvole ed i rubinetti non consentanoperdite di acqua (in caso contrario far spurgare l'acqua in eccesso).

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta; 2) Fughe di fluidi nei circuiti.

Manuale d'Uso Pag. 86

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Unità Tecnologica: 04.02

Impianto audio e video

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 04.02.01 Altoparlanti ° 04.02.02 Amplificatori ° 04.02.03 Microfoni ° 04.02.04 Monitor

Manuale d'Uso Pag. 87

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Elemento Manutenibile: 04.02.01

Altoparlanti

Unità Tecnologica: 04.02

Impianto audio e video

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Gli altoparlanti devono essere posizionati in modo da essere facilmente udibili dagli utenti degli ambienti. Verificareperiodicamente lo stato delle connessioni e dei pressa cavi.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.02.01.A01 Anomalie dei rivestimentiDifetti di tenuta dei rivestimenti di protezione.

04.02.01.A02 Depositi di polvereAccumuli di polvere sulle connessioni che provocano malfunzionamenti.

04.02.01.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio delle connessioni e dei pressacavi.

04.02.01.A04 Presenza di umiditàEccessivo livello del grado di umidità degli ambienti.

Manuale d'Uso Pag. 88

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Elemento Manutenibile: 04.02.02

Amplificatori

Unità Tecnologica: 04.02

Impianto audio e video

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da essere facilmente percettibili dagli utenti e dagliaddetti alla sorveglianza. Evitare di esporre i dispositivi di diffusione sonora all'umidità e comunque all'acqua e non farlioperare in luoghi in cui i valori della umidità sono elevati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.02.02.A01 Anomalie displayDifetti di funzionamento del display di segnalazione.

04.02.02.A02 Difetti di tenuta morsettiDifetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

04.02.02.A03 IncrostazioniAccumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

04.02.02.A04 Perdita dell'alimentazionePerdita della sorgente di alimentazione (principale o di riserva).

04.02.02.A05 Perdite di tensioneRiduzione della tensione della batteria ad un valore inferiore a 0,9 volte la tensione nominale della batteria.

Manuale d'Uso Pag. 89

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Elemento Manutenibile: 04.02.03

Microfoni

Unità Tecnologica: 04.02

Impianto audio e video

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da essere facilmente percettibili dagli utenti e dagliaddetti alla sorveglianza. Evitare di esporre i dispositivi di diffusione sonora all'umidità e comunque all'acqua e non farlioperare in luoghi in cui i valori della umidità sono elevati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.02.03.A01 Anomalie displayDifetti di funzionamento del display di segnalazione della base del microfono.

04.02.03.A02 Anomalie tastieraDifetti di funzionamento tastiera a servizio del microfono.

04.02.03.A03 Difetti di tenuta morsettiDifetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

04.02.03.A04 IncrostazioniAccumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

04.02.03.A05 Perdite di tensioneRiduzione della tensione di alimentazione principale che provoca malfunzionamenti.

Manuale d'Uso Pag. 90

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Elemento Manutenibile: 04.02.04

Monitor

Unità Tecnologica: 04.02

Impianto audio e video

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.02.04.A01 Anomalie centralinaDifetti di funzionamento della centralina di elaborazione dei dati inviati dal sensore.

04.02.04.A02 Anomalie trasmissione segnaleAttenuazione dei valori di frequenza di trasmissione del segnale.

04.02.04.A03 Difetti di cablaggioDifetti di cablaggio per cui si verificano malfunzionamenti.

04.02.04.A04 Difetti di serraggio morsettiDifetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

04.02.04.A05 IncrostazioniAccumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

04.02.04.A06 Perdite di tensioneRiduzione della tensione di alimentazione principale che provoca malfunzionamenti.

Manuale d'Uso Pag. 91

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Unità Tecnologica: 04.03

Impianto di trasmissione fonia e dati

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 04.03.01 Alimentatori ° 04.03.02 Altoparlanti ° 04.03.03 Armadi concentratori ° 04.03.04 Cablaggio ° 04.03.05 Cassetto ottico di permutazione per fibra ottica ° 04.03.06 Dispositivi wii-fi ° 04.03.07 Pannelli telefonici ° 04.03.08 Pannello di permutazione ° 04.03.09 Placche autoportanti ° 04.03.10 Sistema di trasmissione ° 04.03.11 Unità rack a pavimento

Manuale d'Uso Pag. 92

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Elemento Manutenibile: 04.03.01

Alimentatori

Unità Tecnologica: 04.03

Impianto di trasmissione fonia e dati

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'alimentatore deve essere fornito completo del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è statarealizzata applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti dell'alimentatore sono stati selezionati inrelazione allo scopo previsto e che sono idonei ad operare in accordo alle specifiche tecniche. In caso di guasti o diemergenza non cercare di aprire l' alimentatore senza aver avvisato i tecnici preposti per evitare di danneggiare l'interoapparato. Eseguire periodicamente una pulizia delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.03.01.A01 Perdita di carica accumulatoriAbbassamento del livello di carica della batteria ausiliaria.

04.03.01.A02 Difetti di tenuta dei morsettiDifetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

04.03.01.A03 Difetti di regolazioneDifetti di regolazione del sistema di gestione informatico del sistema.

04.03.01.A04 IncrostazioniAccumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparati del sistema.

04.03.01.A05 Perdite di tensioneRiduzione della tensione di alimentazione.

Manuale d'Uso Pag. 93

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Elemento Manutenibile: 04.03.02

Altoparlanti

Unità Tecnologica: 04.03

Impianto di trasmissione fonia e dati

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Gli altoparlanti devono essere posizionati in modo da essere facilmente udibili dagli utenti degli ambienti. Verificareperiodicamente lo stato delle connessioni e dei pressa cavi.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.03.02.A01 Anomalie dei rivestimentiDifetti di tenuta dei rivestimenti di protezione.

04.03.02.A02 Depositi di polvereAccumuli di polvere sulle connessioni che provocano malfunzionamenti.

04.03.02.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio delle connessioni e dei pressacavi.

04.03.02.A04 Presenza di umiditàEccessivo livello del grado di umidità degli ambienti.

Manuale d'Uso Pag. 94

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Elemento Manutenibile: 04.03.03

Armadi concentratori

Unità Tecnologica: 04.03

Impianto di trasmissione fonia e dati

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Negli armadi che alloggiano gli apparati attivi dovranno essere installati sulla parte frontale, in modo visibile, i pannellidi alimentazione elettrica e un interruttore differenziale con spia luminosa.Controllare che la griglia di areazione sia libera da ostacoli che possano comprometterne il corretto funzionamento.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.03.03.A01 Anomalie cablaggioDifetti di funzionamento dei cablaggi dei vari elementi dell'impianto.

04.03.03.A02 Anomalie led luminosiDifetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.

04.03.03.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

04.03.03.A04 Depositi di materialeAccumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.

04.03.03.A05 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o dicondensa.

Manuale d'Uso Pag. 95

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Elemento Manutenibile: 04.03.04

Cablaggio

Unità Tecnologica: 04.03

Impianto di trasmissione fonia e dati

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personalespecializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.03.04.A01 Anomalie degli allacciDifetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione.

04.03.04.A02 Anomalie delle preseDifetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.

04.03.04.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

04.03.04.A04 Difetti delle canalineDifetti di tenuta delle canaline porta cavi.

Manuale d'Uso Pag. 96

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Elemento Manutenibile: 04.03.05

Cassetto ottico di permutazione per fibra ottica

Unità Tecnologica: 04.03

Impianto di trasmissione fonia e dati

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare di aprire i cassetti di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre alpersonale specializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.03.05.A01 Anomalie connessioniDifetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli dei cassetti di permutazione.

04.03.05.A02 Anomalie preseDifetti di funzionamento delle prese per accumulo di polvere, incrostazioni.

04.03.05.A03 Difetti di lappaturaDifetti della lappatura per cui le superfici di testa cavi presentano rugosità.

04.03.05.A04 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

04.03.05.A05 Difetti delle canalineDifetti di tenuta delle canaline porta cavi.

Manuale d'Uso Pag. 97

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Elemento Manutenibile: 04.03.06

Dispositivi wii-fi

Unità Tecnologica: 04.03

Impianto di trasmissione fonia e dati

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Verificare che i dispostivi siano lontano da sorgenti magnetiche per evitare malfunzionamenti. Evitare di aprire i quadridi permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personale specializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.03.06.A01 Calo di tensioneAbbassamento del livello delle tensioni di alimentazione del dispositivo e conseguente interruzione del collegamento emittentericevente.

04.03.06.A02 Difetti di regolazioneDifetti del sistema di regolazione dovuti ad errori di allineamento del fascio infrarosso.

04.03.06.A03 IncrostazioniAccumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sui dispositivi.

Manuale d'Uso Pag. 98

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Elemento Manutenibile: 04.03.07

Pannelli telefonici

Unità Tecnologica: 04.03

Impianto di trasmissione fonia e dati

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Nel pannello di permutazione, per garantire la funzionalità nel tempo, dovranno essere utilizzate le prese RJ45 dellastessa famiglia (costruttore) di quelle installate sulla postazione utente.Verificare che sulla parte frontale, in corrispondenza di ogni presa, siano posizionate le etichette identificative d ì ognisingola utenza; tale etichetta dovrà identificare i due punti di attestazione del cavo.Inoltre ogni singola presa dovrà essere corredata, per una immediata identificazione d’utilizzo, di icone colorateasportabili e sostituibili secondo la destinazione d’uso della presa stessa.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.03.07.A01 Anomalie connessioniDifetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione.

04.03.07.A02 Anomalie preseDifetti di funzionamento delle prese per accumulo di polvere, incrostazioni.

04.03.07.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

04.03.07.A04 Difetti delle canalineDifetti di tenuta delle canaline porta cavi.

Manuale d'Uso Pag. 99

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Elemento Manutenibile: 04.03.08

Pannello di permutazione

Unità Tecnologica: 04.03

Impianto di trasmissione fonia e dati

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Nel pannello di permutazione, per garantire la funzionalità nel tempo, dovranno essere utilizzate le prese RJ45 dellastessa famiglia (costruttore) di quelle installate sulla postazione utente.Verificare che sulla parte frontale, in corrispondenza di ogni presa, siano posizionate le etichette identificative d ì ognisingola utenza; tale etichetta dovrà identificare i due punti di attestazione del cavo.Inoltre ogni singola presa dovrà essere corredata, per una immediata identificazione d’utilizzo, di icone colorateasportabili e sostituibili secondo la destinazione d’uso della presa stessa.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.03.08.A01 Anomalie connessioniDifetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione.

04.03.08.A02 Anomalie preseDifetti di funzionamento delle prese per accumulo di polvere, incrostazioni.

04.03.08.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

04.03.08.A04 Difetti delle canalineDifetti di tenuta delle canaline porta cavi.

Manuale d'Uso Pag. 100

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Elemento Manutenibile: 04.03.09

Placche autoportanti

Unità Tecnologica: 04.03

Impianto di trasmissione fonia e dati

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.03.09.A01 Anomalie degli allacciDifetti di funzionamento delle prese di utenza e di permutazione.

04.03.09.A02 Anomalie delle preseDifetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.

04.03.09.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

04.03.09.A04 Difetti delle canalineDifetti di tenuta delle canaline porta cavi.

Manuale d'Uso Pag. 101

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Elemento Manutenibile: 04.03.10

Sistema di trasmissione

Unità Tecnologica: 04.03

Impianto di trasmissione fonia e dati

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personalespecializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.03.10.A01 Anomalie delle preseDifetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.

04.03.10.A02 Depositi variAccumulo di materiale (polvere, grassi, ecc.) sulle connessioni.

04.03.10.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

Manuale d'Uso Pag. 102

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Elemento Manutenibile: 04.03.11

Unità rack a pavimento

Unità Tecnologica: 04.03

Impianto di trasmissione fonia e dati

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato; i comandidevono essere posizionati in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo.Controllare che la griglia di areazione sia libera da ostacoli che possano comprometterne il corretto funzionamento.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.03.11.A01 Anomalie cablaggioDifetti di funzionamento dei cablaggi dei vari elementi dell'unità rack.

04.03.11.A02 Anomalie led luminosiDifetti di funzionamento delle spie e dei led di segnalazione.

04.03.11.A03 Anomalie sportelliDifetti di funzionamento delle porte dell'unità rack.

04.03.11.A04 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

04.03.11.A05 Depositi di materialeAccumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.

04.03.11.A06 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o dicondensa.

04.03.11.A07 Difetti di ventilazioneDifetti di funzionamento delle prese d'aria e di ventilazione per cui si verificano surriscaldamenti.

Manuale d'Uso Pag. 103

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Unità Tecnologica: 04.04

Impianto di riscaldamento

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 04.04.01 Termostati ° 04.04.02 Valvole termostatiche per radiatori ° 04.04.03 Valvole motorizzate

Manuale d'Uso Pag. 104

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Elemento Manutenibile: 04.04.01

Termostati

Unità Tecnologica: 04.04

Impianto di riscaldamento

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare di forzare i dispositivi di comando nel caso di difficoltà di apertura e chiusura; prima di effettuare qualsiasiintervento togliere l'alimentazione elettrica per evitare danni derivanti da folgorazione. Nel caso di usura delle batteriedi alimentazione secondaria queste vanno sostituite con altre dello stesso tipo per evitare malfunzionamenti deltermostato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.04.01.A01 Anomalie delle batterieDifetti di funzionamento delle batterie di alimentazione secondaria.

04.04.01.A02 Difetti di funzionamentoDifetti di funzionamento dovuti ad errori di connessione.

04.04.01.A03 Difetti di regolazioneDifetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e controllo.

04.04.01.A04 Sbalzi di temperaturaValori della temperatura dell'aria ambiente diversi da quelli di progetto.

Manuale d'Uso Pag. 105

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Elemento Manutenibile: 04.04.02

Valvole termostatiche per radiatori

Unità Tecnologica: 04.04

Impianto di riscaldamento

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Questi particolari dispositivi devono essere utilizzati solo in casi particolari (guasti improvvisi dell'impianto, imprevisti,ecc.) e pertanto devono essere manovrati da persone qualificate per evitare arresti improvvisi o non voluti dell'impianto.Per garantire un efficace utilizzo in caso di necessità è buona norma oliare le valvole. Evitare di forzare il selettore dellatemperatura quando bloccato; in questi casi è necessario provvedere alla rimozione dei depositi che causano ilbloccaggio.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.04.02.A01 Anomalie dell'otturatoreDifetti di funzionamento dell'otturatore a cuneo della valvola.

04.04.02.A02 Anomalie del selettoreDifetti di manovrabilità del selettore della temperatura.

04.04.02.A03 Anomalie dello steloDifetti di funzionamento dello stelo della valvola.

04.04.02.A04 Anomalie del trasduttoreDifetti di funzionamento del trasduttore per cui non si riesce a regolare la temperatura del radiatore.

04.04.02.A05 Difetti del sensoreDifetti di funzionamento del sensore che misura la temperatura.

04.04.02.A06 Difetti di tenutaDifetti di tenuta delle guarnizioni del premistoppa o della camera a stoppa che provocano perdite di fluido.

04.04.02.A07 Difetti di serraggioDifetti di serraggio dei bulloni della camera a stoppa o dei bulloni del premistoppa che causano perdite di pressione del fluido.

04.04.02.A08 IncrostazioniDepositi di materiale di varia natura (polveri, grassi, terreno) che provoca malfunzionamenti degli organi di manovra dellesaracinesche.

04.04.02.A09 Sbalzi della temperaturaSbalzi della temperatura dovuti a difetti di funzionamento del sensore.

Manuale d'Uso Pag. 106

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Elemento Manutenibile: 04.04.03

Valvole motorizzate

Unità Tecnologica: 04.04

Impianto di riscaldamento

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Verificare la corretta posizione dei servocomandi prima di azionare le valvole; controllare che le guarnizioni siano benserrate.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.04.03.A01 Anomalie dei motoriDifetti di funzionamento dei motori che muovono le valvole.

04.04.03.A02 Difetti delle molleDifetti di funzionamento delle molle che regolano le valvole.

04.04.03.A03 Difetti di connessioneDifetti della connessione del motore sulla valvola per cui si verificano malfunzionamenti.

04.04.03.A04 Difetti di tenutaDifetti di tenuta delle guarnizioni del premistoppa o della camera a stoppa che provocano perdite di fluido.

04.04.03.A05 Difetti del raccoglitore impuritàDifetti di funzionamento del raccoglitore di impurità dovuti ad accumuli di materiale trasportato dalla corrente del fluido.

04.04.03.A06 Mancanza di lubrificazioneMancanza di lubrificazione delle aste delle valvole e delle parti meccaniche in movimento.

04.04.03.A07 Strozzatura della valvolaDifetti di funzionamento della valvola dovuti ad accumulo di materiale di risulta trasportato dal fluido e non intercettato dalraccoglitore di impurità.

Manuale d'Uso Pag. 107

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Unità Tecnologica: 04.05

Impianto di illuminazione

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 04.05.01 Dispositivi di controllo della luce (dimmer) ° 04.05.02 Lampade fluorescenti ° 04.05.03 Riflettori

Manuale d'Uso Pag. 108

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Elemento Manutenibile: 04.05.01

Dispositivi di controllo della luce (dimmer)

Unità Tecnologica: 04.05

Impianto di illuminazione

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.05.01.A01 Anomalie comandiDifetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e controllo.

04.05.01.A02 RonzioRonzii causati dall'induttore in caso di carichi pesanti.

04.05.01.A03 Sgancio tensioneSgancio saltuario dell'interruttore magnetotermico in caso di utilizzo di dimmer a sfioramento.

Manuale d'Uso Pag. 109

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Elemento Manutenibile: 04.05.02

Lampade fluorescenti

Unità Tecnologica: 04.05

Impianto di illuminazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sonoancora calde; una volta smontate le lampade esaurite queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dallanormativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo di vetro.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.05.02.A01 Abbassamento livello di illuminazioneAbbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento dellelampadine.

04.05.02.A02 AvariePossibili avarie dovute a corto circuiti degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti.

04.05.02.A03 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

Manuale d'Uso Pag. 110

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Elemento Manutenibile: 04.05.03

Riflettori

Unità Tecnologica: 04.05

Impianto di illuminazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Data la forte quantità di luce e la temperatura di colore più elevata rispetto alle normali lampade questo tipo di lampadeè indicato per l'illuminazione diffusa di grandi ambienti.Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sonoancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornitedalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbocontenente i gas esauriti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.05.03.A01 Abbassamento livello di illuminazioneAbbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento dellelampadine.

04.05.03.A02 AvariePossibili avarie dovute a corti circuito degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti.

04.05.03.A03 Depositi superficialiAccumuli di materiale polveroso sulla superficie dei riflettori.

04.05.03.A04 Difetti di ancoraggioDifetti di tenuta degli elementi di ancoraggio dei riflettori.

04.05.03.A05 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

Manuale d'Uso Pag. 111

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Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 04.06.01 Alternatore ° 04.06.02 Barre in rame ° 04.06.03 Canalizzazioni in PVC ° 04.06.04 Contattore ° 04.06.05 Disgiuntore di rete ° 04.06.06 Dispositivi di controllo della luce (dimmer) ° 04.06.07 Fusibili ° 04.06.08 Gruppi di continuità ° 04.06.09 Interruttori ° 04.06.10 Motori ° 04.06.11 Pettini di collegamento in rame ° 04.06.12 Presa interbloccata ° 04.06.13 Prese e spine ° 04.06.14 Quadri di bassa tensione ° 04.06.15 Relè a sonde ° 04.06.16 Relè termici ° 04.06.17 Sezionatore ° 04.06.18 Sistemi di cablaggio

Manuale d'Uso Pag. 112

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Elemento Manutenibile: 04.06.01

Alternatore

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare di aprire i dispositivi dei motori in caso di malfunzionamenti. Rivolgersi a personale specializzato e toglierel'alimentazione per evitare folgorazioni.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.01.A01 Anomalie avvolgimentiDifetti di isolamento degli avvolgimenti.

04.06.01.A02 Anomalie cuscinettiDifetti di funzionamento dei cuscinetti.

04.06.01.A03 Difetti elettromagnetiDifetti di funzionamento degli elettromagneti.

04.06.01.A04 SurriscaldamentoEccessivo livello della temperatura per cui si verifica il blocco dei cuscinetti.

Manuale d'Uso Pag. 113

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Elemento Manutenibile: 04.06.02

Barre in rame

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare i contatti diretti con le barre e verificare che siano protette in modo adeguato. Rivolgersi a personalespecializzato e togliere l'alimentazione per evitare folgorazioni.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.02.A01 Difetti serraggiDifetti di funzionamento degli elementi di serraggio barre/moduli da collegare.

04.06.02.A02 SurriscaldamentoEccessivo livello della temperatura dei quadri dove sono alloggiati i moduli di connessione per cui si verificano corti circuiti.

Manuale d'Uso Pag. 114

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Elemento Manutenibile: 04.06.03

Canalizzazioni in PVC

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Le canalizzazioni in PVC possono essere facilmente distinguibili a seconda del colore dei tubi protettivi che possonoessere in:- serie pesante (colore nero): impiegati in pavimenti e in tutte quelle applicazioni nelle quali è richiesta una particolareresistenza meccanica;- serie leggera (colore cenere): impiegati in tutte le applicazioni nelle quali non è richiesta una particolare resistenzameccanica.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.03.A01 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento,ondulazione.

04.06.03.A02 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

04.06.03.A03 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

04.06.03.A04 Non planaritàUno o più elementi possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

Manuale d'Uso Pag. 115

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Elemento Manutenibile: 04.06.04

Contattore

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il contattore rende possibile:-interrompere grandi correnti monofase o polifase operando su un ausiliario di comando attraversato da bassa corrente;-garantire sia il servizio ad intermittenza che quello continuo;-realizzare a distanza un comando manuale o automatico per mezzo di cavi di piccola sezione;-aumentare i posti di comando collocandoli vicino all'operatore.Altri vantaggi del contattore sono: la robustezza e l'affidabilità in quanto non contiene meccanismi delicati; è adattabilevelocemente e facilmente alla tensione di alimentazione del circuito di comando; in caso di interruzione della correnteassicura, attraverso un comando con pulsanti ad impulso, la sicurezza del personale contro gli avviamenti intempestivi;se non sono state prese le opportune precauzioni, agevola la distribuzione dei posti di arresto di emergenza e diasservimento impedendo la messa in moto dell'apparecchio; protegge il ricevitore dalle cadute di tensione consistenti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.04.A01 Anomalie della bobinaDifetti di funzionamento della bobina di avvolgimento.

04.06.04.A02 Anomalie del circuito magneticoDifetti di funzionamento del circuito magnetico mobile.

04.06.04.A03 Anomalie dell'elettromagneteVibrazioni dell'elettromagnete del contattore dovute ad alimentazione non idonea.

04.06.04.A04 Anomalie della mollaDifetti di funzionamento della molla di ritorno.

04.06.04.A05 Anomalie delle viti serrafiliDifetti di tenuta delle viti serrafilo.

04.06.04.A06 Difetti dei passacavoDifetti di tenuta del coperchio passacavi.

04.06.04.A07 RumorositàEccessivo livello del rumore dovuto ad accumuli di polvere sulle superfici.

Manuale d'Uso Pag. 116

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Elemento Manutenibile: 04.06.05

Disgiuntore di rete

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Montare il disgiuntore di rete e fare il test di funzionamento. Spegnere tutte le luci e gli apparecchi nel circuito elettricorilevante (compresi tutti gli apparecchi in standby quali tv, stereo, ecc.); a questo punto attivare il disgiuntore di rete chenel giro di 2-3 secondi dovrebbe disgiungere ovvero “mettere fuori tensione” il circuito interessato dalla rete dialimentazione elettrica. L'attivazione del disgiuntore è segnalata dall'accensione di un LED verde.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.05.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

04.06.05.A02 Anomalie ledDifetti di funzionamento dei led di segnalazione.

04.06.05.A03 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

04.06.05.A04 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

04.06.05.A05 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

04.06.05.A06 Difetti delle connessioniDifetti di serraggio delle connessioni in entrata ed in uscita dai sezionatori.

04.06.05.A07 Difetti ai dispositivi di manovraDifetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o dicondensa.

04.06.05.A08 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

04.06.05.A09 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Manuale d'Uso Pag. 117

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Elemento Manutenibile: 04.06.06

Dispositivi di controllo della luce (dimmer)

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti.I comandi devono essere posizionati in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.06.A01 Anomalie comandiDifetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e controllo.

04.06.06.A02 RonzioRonzii causati dall'induttore in caso di carichi pesanti.

04.06.06.A03 Sgancio tensioneSgancio saltuario dell'interruttore magnetotermico in caso di utilizzo di dimmer a sfioramento.

Manuale d'Uso Pag. 118

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Elemento Manutenibile: 04.06.07

Fusibili

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve verificare che i fusibili installati siano idonei rispetto all'impianto. Verificare che i fusibili siano installaticorrettamente in modo da evitare guasti all'impianto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.07.A01 Depositi variAccumuli di polvere all'interno delle connessioni.

04.06.07.A02 Difetti di funzionamentoAnomalie nel funzionamento dei fusibili dovuti ad erronea posa degli stessi sui porta-fusibili.

04.06.07.A03 UmiditàPresenza di umidità ambientale o di condensa.

Manuale d'Uso Pag. 119

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Elemento Manutenibile: 04.06.08

Gruppi di continuità

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto tensione alla macchina, devono essere effettuate con personale qualificatoe dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato ilmotore deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le azioni da compiere in caso di emergenza su personecolpite da folgorazione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.08.A01 Corto circuitiCorti circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

04.06.08.A02 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

04.06.08.A03 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

04.06.08.A04 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Manuale d'Uso Pag. 120

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Elemento Manutenibile: 04.06.09

Interruttori

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati inmodo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandiluce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantitoper almeno 10.000 manovre.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.09.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

04.06.09.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

04.06.09.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

04.06.09.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

04.06.09.A05 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

04.06.09.A06 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

04.06.09.A07 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

04.06.09.A08 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Manuale d'Uso Pag. 121

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Elemento Manutenibile: 04.06.10

Motori

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare di aprire i dispositivi dei motori in caso di malfunzionamenti. Rivolgersi a personale specializzato e toglierel'alimentazione per evitare folgorazioni. Evitare inoltre di posizionare i motori in prossimità di possibili contatti conliquidi.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.10.A01 Anomalie del rotoreDifetti di funzionamento del rotore.

04.06.10.A02 Aumento della temperaturaValori eccessivi della temperatura ambiente che causano malfunzionamenti.

04.06.10.A03 Difetti del circuito di ventilazioneAnomalie nel funzionamento del circuito di ventilazione.

04.06.10.A04 Difetti delle guarnizioniDifetti di tenuta delle guarnizioni.

04.06.10.A05 Difetti di marciaDifetti nella marcia del motore per cui si verificano continui arresti e ripartenze.

04.06.10.A06 Difetti di serraggioDifetti di tenuta dei serraggi dei vari bulloni.

04.06.10.A07 Difetti dello statoreDifetti di funzionamento dello statore.

04.06.10.A08 RumorositàEccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento.

04.06.10.A09 SovraccaricoEccessivo valore della tensione utilizzata per singolo apparecchio.

Manuale d'Uso Pag. 122

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Elemento Manutenibile: 04.06.11

Pettini di collegamento in rame

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare i contatti diretti con le barre e verificare che siano protette in modo adeguato. Rivolgersi a personalespecializzato e togliere l'alimentazione per evitare folgorazioni.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.11.A01 Difetti serraggiDifetti di funzionamento degli elementi di serraggio barre/moduli da collegare.

04.06.11.A02 SurriscaldamentoEccessivo livello della temperatura dei quadri dove sono alloggiati i moduli di connessione per cui si verificano corti circuiti.

Manuale d'Uso Pag. 123

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Elemento Manutenibile: 04.06.12

Presa interbloccata

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

La Norma CEI 64-8 prescrive l’obbligo delle prese interbloccate per correnti superiori a 16 A nei luoghi di pubblicospettacolo e intrattenimento. Per gli altri ambienti, in generale, la norma CEI 64-8 richiede che per le prese a spina,aventi corrente nominale superiore a 16 A, siano dotate di un dispositivo di comando. L’obbligo normativo diinterblocco di tale dispositivo resta però solo per i luoghi di pubblico spettacolo e di intrattenimento in modo che laspina non possa essere disinserita dalla presa fissa mentre i contatti sono in tensione, né possa essere disinserita mentreil dispositivo di interruzione è in posizione di chiuso.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.12.A01 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

04.06.12.A02 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

04.06.12.A03 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

04.06.12.A04 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

04.06.12.A05 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Manuale d'Uso Pag. 124

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Elemento Manutenibile: 04.06.13

Prese e spine

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deveessere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso diemergenza su persone colpite da folgorazione. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da esserefacilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se lapresa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sonoposizionati in genere a livello maniglie porte.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.13.A01 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

04.06.13.A02 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

04.06.13.A03 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Manuale d'Uso Pag. 125

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Elemento Manutenibile: 04.06.14

Quadri di bassa tensione

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deveessere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso diemergenza su persone colpite da folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impiantoanche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di estinzione incendi.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.14.A01 Anomalie dei contattoriDifetti di funzionamento dei contattori.

04.06.14.A02 Anomalie dei fusibiliDifetti di funzionamento dei fusibili.

04.06.14.A03 Anomalie dell'impianto di rifasamentoDifetti di funzionamento della centralina che gestisce l'impianto di rifasamento.

04.06.14.A04 Anomalie dei magnetotermiciDifetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici.

04.06.14.A05 Anomalie dei relèDifetti di funzionamento dei relè termici.

04.06.14.A06 Anomalie della resistenzaDifetti di funzionamento della resistenza anticondensa.

04.06.14.A07 Anomalie delle spie di segnalazioneDifetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.

04.06.14.A08 Anomalie dei termostatiDifetti di funzionamento dei termostati.

04.06.14.A09 Depositi di materialeAccumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.

04.06.14.A10 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

Manuale d'Uso Pag. 126

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Elemento Manutenibile: 04.06.15

Relè a sonde

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Verificare i seguenti parametri per evitare lo sganciamento del relè:- superamento della TNF;- interruzione delle sonde o della linea sonde-relè;- corto-circuito sulle sonde o sulla linea sonde-relè;- assenza della tensione di alimentazione del relè.I relè a sonde preservano i motori dai riscaldamenti in quanto controllano direttamente la temperatura degliavvolgimenti dello statore; è opportuno sottolineare, però, che questo tipo di protezione è utilizzato soltanto se alcunedelle sonde sono state incorporate agli avvolgimenti durante la fabbricazione del motore o durante un'eventualeribobinatura. Si utilizzano i relè a sonde anche per controllare i riscaldamenti degli organi meccanici dei motori o di altriapparecchi che possono ricevere una sonda: piani, circuiti di ingrassaggio, fluidi di raffreddamento, ecc.. Il numeromassimo di sonde che possono essere associate in serie su uno stesso relè dipende dal modello del relè e dal tipo disonda.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.15.A01 Anomalie del collegamentoDifetti di funzionamento del collegamento relè-sonda.

04.06.15.A02 Anomalie delle sondeDifetti di funzionamento delle sonde dei relè.

04.06.15.A03 Anomalie dei dispositivi di comandoDifetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e comando.

04.06.15.A04 Corto circuitoCorto-circuito sulle sonde o sulla linea sonde-relè.

04.06.15.A05 Difetti di regolazioneDifetti di funzionamento delle viti di regolazione dei relè.

04.06.15.A06 Difetti di serraggioDifetti di serraggio dei fili dovuti ad anomalie delle viti serrafilo.

04.06.15.A07 Mancanza dell'alimentazioneMancanza dell'alimentazione del relè.

04.06.15.A08 Sbalzi della temperaturaAumento improvviso della temperatura e superiore a quella di funzionamento delle sonde.

Manuale d'Uso Pag. 127

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Elemento Manutenibile: 04.06.16

Relè termici

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Le lamine, nel deformarsi, attivano la rotazione della camma o del dispositivo di sganciamento. Nel caso in cui lacorrente assorbita dall'utenza sia maggiore del valore di regolazione del relè la deformazione è tale da consentire alpezzo su cui sono ancorate le parti mobili dei contatti di liberarsi da una protezione di mantenimento. Ciò provoca larepentina apertura del contatto del relè inserito nel circuito della bobina del contattore e la chiusura del contatto disegnalazione. Soltanto quando le lamine bimetalliche si saranno adeguatamente raffreddate sarà possibile effettuare ilriarmo.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.16.A01 Anomalie dei dispositivi di comandoDifetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e comando.

04.06.16.A02 Anomalie della laminaDifetti di funzionamento della lamina di compensazione.

04.06.16.A03 Difetti di regolazioneDifetti di funzionamento delle viti di regolazione dei relè.

04.06.16.A04 Difetti di serraggioDifetti di serraggio dei fili dovuti ad anomalie delle viti serrafilo.

04.06.16.A05 Difetti dell'oscillatoreDifetti di funzionamento dell'oscillatore.

Manuale d'Uso Pag. 128

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Elemento Manutenibile: 04.06.17

Sezionatore

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

La velocità di intervento dell'operatore (manovra dipendente manuale) determina la rapidità di apertura e chiusura deipoli. Il sezionatore è un congegno a "rottura lenta" che non deve essere maneggiato sotto carico: deve essere primainterrotta la corrente nel circuito d'impiego attraverso l'apparecchio di commutazione. Il contatto ausiliario dipreinterruzione si collega in serie con la bobina del contattore; quindi, in caso di manovra in carico, interrompel'alimentazione della bobina prima dell'apertura dei poli. Nonostante questo il contatto ausiliario di preinterruzione nonpuò e non deve essere considerato un dispositivo di comando del contattore che deve essere dotato del comandoMarcia/Arresto. La posizione del dispositivo di comando, l'indicatore meccanico separato (interruzione completamenteapparente) o contatti visibili (interruzione visibile) devono segnalare in modo chiaro e sicuro lo stato dei contatti. Nondeve mai essere possibile la chiusura a lucchetto del sezionatore in posizione di chiuso o se i suoi contatti sono saldati inconseguenza di un incidente. I fusibili possono sostituire nei sezionatori i tubi o le barrette di sezionamento.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.17.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

04.06.17.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

04.06.17.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

04.06.17.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

04.06.17.A05 Difetti delle connessioniDifetti di serraggio delle connessioni in entrata ed in uscita dai sezionatori.

04.06.17.A06 Difetti ai dispositivi di manovraDifetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o dicondensa.

04.06.17.A07 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

04.06.17.A08 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Manuale d'Uso Pag. 129

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Elemento Manutenibile: 04.06.18

Sistemi di cablaggio

Unità Tecnologica: 04.06

Impianto elettrico

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personalespecializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.06.18.A01 Anomalie degli allacciDifetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione.

04.06.18.A02 Anomalie delle preseDifetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.

04.06.18.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

04.06.18.A04 Difetti delle canalineDifetti di tenuta delle canaline porta cavi.

Manuale d'Uso Pag. 130

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Corpo d'Opera: 05

SISTEMI A LEDNell'ambito delle sorgenti luminose il diodo luminoso o più comunemente LED è considerato una sorgente "allo stato solido"; ciòsignifica che l'elemento che genera luce è un piccolo corpo solido (il cosiddetto "chip"), realizzato in materiale semiconduttoreopportunamente trattato (soggetto a processi di drogaggio). Il chip è composto da due parti o regioni: una ricca di elettroni (regione N)e un'altra che invece presenta molti vuoti, o lacune, al posto degli elettroni (regione P). Le due parti sono unite e ciascuna di esse ècollegata a un elettrodo; prima di immettere corrente nel chip gli elettroni migrano dalla regione N alla P creando la zona disvuotamento.Applicando una piccola differenza di potenziale elettrico agli elettrodi (poche unità di volt) si ottiene un transito di elettroni dalla regioneN alla P; applicando ancora una differenza di potenziale si ottiene il flusso di elettroni che genera radiazioni luminose.Quando gli elettroni provenienti dalla regione N cadono nelle lacune della regione P perdono energia sotto forma di radiazioni visibiliche si propagano intorno al chip; tali radiazioni emesse sono monocromatiche, ossia appaiono di un certo colore (verde, ciano, blu,rosso, arancio, ambra) in funzione del tipo di materiale semiconduttore impiegato nella costruzione del chip.Per ottenere luce di tonalità bianca, utile per illuminare gli ambienti, di solito si utilizza un chip che emette luce di colore blu che vienetrasformata in un mix di radiazioni visibili per effetto di un sottile rivestimento a base di fosfori che ricopre il chip.Per funzionare correttamente il diodo luminoso deve essere alimentato in bassissima tensione, con corrente continua costante e inmodo da mantenere (nella zona di giunzione delle due regioni all'interno del chip) la minore temperatura possibile.Infatti un eventuale surriscaldamento (dovuto all'accumulo di calore) altera l'emissione di luce oltre a ridurre la durata di vita del LED;per ovviare a questo inconveniente è necessaria l'adozione di componenti capaci di dissipare il calore prodotto dal flusso di elettroni. ILED convenzionali sono composti da vari materiali inorganici che producono i seguenti colori:- AlGaAs - rosso ed infrarosso;- GaAlP - verde;- GaAsP - rosso, rosso-arancione, arancione, e giallo;- GaN - verde e blu;- GaP - rosso, giallo e verde;- ZnSe - blu;- InGaN - blu-verde, blu;- InGaAlP - rosso-arancione, arancione, giallo e verde;- SiC come substrato - blu;- Diamante (C) - ultravioletto;- Silicio (Si) come substrato - blu (in sviluppo);- Zaffiro (Al2O3) come substrato - blu.

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 05.01 Illuminazione a led

Manuale d'Uso Pag. 131

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Unità Tecnologica: 05.01

Illuminazione a led

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 05.01.01 Apparecchio a sospensione a led ° 05.01.02 Diffusori a led ° 05.01.03 Sistema a binario a led

Manuale d'Uso Pag. 132

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Elemento Manutenibile: 05.01.01

Apparecchio a sospensione a led

Unità Tecnologica: 05.01

Illuminazione a led

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le operazioni devono essere eseguite da personale specializzato e qualificato; evitare quindi qualsiasi operazionesui dispositivi dell'intero sistema.

ANOMALIE RISCONTRABILI

05.01.01.A01 Anomalie anodoDifetti di funzionamento dell'anodo.

05.01.01.A02 Anomalie batterieDifetti di funzionamento delle batterie di alimentazione dei led.

05.01.01.A03 Anomalie catodoDifetti di funzionamento del catodo.

05.01.01.A04 Anomalie connessioniDifetti delle connessioni dei vari diodi.

05.01.01.A05 Anomalie trasformatoreDifetti di funzionamento del trasformatore di tensione.

05.01.01.A06 Difetti di regolazione pendiniDifetti di regolazione dei pendini che sorreggono gli apparecchi illuminanti.

Manuale d'Uso Pag. 133

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Elemento Manutenibile: 05.01.02

Diffusori a led

Unità Tecnologica: 05.01

Illuminazione a led

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Provvedere ad effettuare cicli di pulizia e rimozione di residui e/o macchie che possono compromettere la funzionalitàdegli schermi mediante l'uso di prodotti detergenti appropriati. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personaletecnico specializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

05.01.02.A01 Anomalie anodoDifetti di funzionamento dell'anodo.

05.01.02.A02 Anomalie batterieDifetti di funzionamento delle batterie di alimentazione dei led.

05.01.02.A03 Anomalie catodoDifetti di funzionamento del catodo.

05.01.02.A04 Anomalie connessioniDifetti delle connessioni dei vari diodi.

05.01.02.A05 Anomalie trasformatoreDifetti di funzionamento del trasformatore di tensione.

05.01.02.A06 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile.

05.01.02.A07 Difetti di tenutaDifetti di tenuta degli elementi di ancoraggio del diffusore.

05.01.02.A08 RottureRotture e/o scheggiature della superficie del diffusore in seguito ad eventi traumatici.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

05.01.02.I01 PuliziaCadenza: ogni mesePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

Manuale d'Uso Pag. 134

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Elemento Manutenibile: 05.01.03

Sistema a binario a led

Unità Tecnologica: 05.01

Illuminazione a led

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le operazioni devono essere eseguite da personale specializzato e qualificato; evitare quindi qualsiasi operazionesui dispositivi dell'intero sistema.

ANOMALIE RISCONTRABILI

05.01.03.A01 Anomalie anodoDifetti di funzionamento dell'anodo.

05.01.03.A02 Anomalie batterieDifetti di funzionamento delle batterie di alimentazione dei led.

05.01.03.A03 Anomalie binariDifetti dei binari sui quali scorrono gli apparecchi.

05.01.03.A04 Anomalie catodoDifetti di funzionamento del catodo.

05.01.03.A05 Anomalie connessioniDifetti delle connessioni dei vari diodi.

05.01.03.A06 Anomalie trasformatoreDifetti di funzionamento del trasformatore di tensione.

Manuale d'Uso Pag. 135

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Corpo d'Opera: 06

IMPIANTI DI SICUREZZAInsieme delle unità e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di tutelare gli utenti e/o il sistema edilizio a fronte dieventuali situazioni di pericolo che potrebbero sorgere.

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 06.01 Impianto di sicurezza e antincendio

Manuale d'Uso Pag. 136

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Unità Tecnologica: 06.01

Impianto di sicurezza e antincendio

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 06.01.01 Lampade autoalimentate ° 06.01.02 Naspi ° 06.01.03 Pareti antincendio ° 06.01.04 Porte antipanico ° 06.01.05 Porte REI ° 06.01.06 Rivelatore lineare ° 06.01.07 Rivelatori di fumo ° 06.01.08 Rivelatori di fumo analogici ° 06.01.09 Serrande tagliafuoco

Manuale d'Uso Pag. 137

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Elemento Manutenibile: 06.01.01

Lampade autoalimentate

Unità Tecnologica: 06.01

Impianto di sicurezza e antincendio

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sonoancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornitedalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo contenetei gas esauriti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

06.01.01.A01 Abbassamento livello di illuminazioneAbbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento dellelampadine.

06.01.01.A02 Anomalie spie di segnalazioneDifetti delle spie di segnalazione del funzionamento delle lampade.

06.01.01.A03 AvariePossibili avarie dovute a corto circuiti degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti.

06.01.01.A04 Difetti batteriaDifetti di funzionamento del sistema di ricarica delle batterie.

06.01.01.A05 Mancanza pittogrammiDifficoltà di lettura dei pittogrammi a corredo delle lampade di emergenza.

Manuale d'Uso Pag. 138

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Elemento Manutenibile: 06.01.02

Naspi

Unità Tecnologica: 06.01

Impianto di sicurezza e antincendio

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Per l'utilizzo del naspo verificare l'accessibilità della cassetta portanaspo e la presenza dei cartelli segnalatori perindividuare facilmente il naspo. Aprire la cassetta portanaspo, aprire la valvola a sfera ed estrarre il naspo che è giàpronto all'utilizzo in quanto l'acqua è disponibile alla lancia anche senza svolgere completamente il tubo.Le cassette devono essere munite di portello e possono essere dotate di una serratura.Le cassette dotate di serratura devono essere provviste di un dispositivo di apertura d’emergenza che può essere protettosolo con materiali frangibili e trasparenti. La cassetta deve potersi aprire con una chiave per permetterne il controllo e lamanutenzione.Se il dispositivo di apertura di emergenza è protetto da una lastra di vetro frangibile, questa deve rompersi senza lasciarespigoli taglienti o frastagliati che potrebbero lesionare gli utilizzatori. Le cassette devono essere prive di spigoli taglientiche possano danneggiare l’attrezzatura o lesionare gli utilizzatori.

ANOMALIE RISCONTRABILI

06.01.02.A01 Difetti di tenutaDifetti di tenuta di pressione dei naspi.

Manuale d'Uso Pag. 139

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Elemento Manutenibile: 06.01.03

Pareti antincendio

Unità Tecnologica: 06.01

Impianto di sicurezza e antincendio

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Non compromettere l'integrità delle pareti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

06.01.03.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

06.01.03.A02 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

06.01.03.A03 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

06.01.03.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

06.01.03.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

06.01.03.A06 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

06.01.03.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

06.01.03.A08 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

06.01.03.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

06.01.03.A10 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

06.01.03.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

06.01.03.A12 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

06.01.03.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: quando occorreTipologia: Controllo a vistaControllo del grado di usura delle parti in vista e di eventuali anomalie (distacchi, fessurazioni, rotture, rigonfiamenti, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli urti; 3) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Disgregazione; 3) Distacco; 4) Efflorescenze; 5) Erosione superficiale; 6)Esfoliazione; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidit à; 11) Polverizzazione.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Manuale d'Uso Pag. 140

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06.01.03.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti.

Manuale d'Uso Pag. 141

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Elemento Manutenibile: 06.01.04

Porte antipanico

Unità Tecnologica: 06.01

Impianto di sicurezza e antincendio

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare il perfetto funzionamento del dispositivo antipanico. Verificare che le controbocchette a pavimento nonsiano ostruite in nessun modo. Controllare periodicamente il perfetto funzionamento delle porte e degli elementi dimanovra. Verificare che non vi siano ostacoli in prossimità di esse. Provvedere alla lubrificazione di cerniere, dispositividi comando, dei maniglioni. Qualora sia previsto, controllare l'individuazione degli accessi rispetto ai piani dievacuazione e di sicurezza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

06.01.04.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

06.01.04.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

06.01.04.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

06.01.04.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

06.01.04.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, pococoerente e poco aderente al materiale sottostante.

06.01.04.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

06.01.04.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

06.01.04.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

06.01.04.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

06.01.04.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

06.01.04.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

06.01.04.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

06.01.04.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

06.01.04.A14 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

06.01.04.A15 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

06.01.04.A16 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

Manuale d'Uso Pag. 142

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06.01.04.A17 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

06.01.04.A18 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

06.01.04.A19 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

06.01.04.A20 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

06.01.04.C01 Controllo certificazioniCadenza: quando occorreTipologia: Controllo a vistaControllare le certificazioni di omologazione, la scheda tecnica del fornitore o altra documentazione da conservare in appositoarchivio.

06.01.04.C02 Controllo degli spaziCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaControllare che non vi siano ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.

06.01.04.C03 Controllo delle serratureCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione.

06.01.04.C04 Controllo parti in vista

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda).Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Frantumazione; 9) Fratturazione; 10) Incrostazione; 11) Infracidamento; 12) Lesione; 13) Macchie;14) Non ortogonalità; 15) Patina; 16) Perdita di lucentezza; 17) Perdita di materiale; 18) Perdita di trasparenza; 19) Scagliatura,screpolatura; 20) Scollaggi della pellicola.

06.01.04.C05 Controllo ubicazione porte

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllare l'individuazione delle porte antipanico rispetto ai progetti ed ai piani di evacuazione e di sicurezza.

06.01.04.C06 Controllo vetriCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Oscurabilità; 2) Pulibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Frantumazione; 3) Fratturazione; 4) Perdita di lucentezza; 5) Perdita ditrasparenza.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

06.01.04.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

06.01.04.I02 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

06.01.04.I03 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorre

Manuale d'Uso Pag. 143

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Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

06.01.04.I04 Pulizia telaiCadenza: ogni 6 mesiPulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

06.01.04.I05 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

06.01.04.I06 Registrazione maniglioneCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione maniglione antipanico e lubrificazione degli accessori di manovra apertura-chiusura.

06.01.04.I07 Rimozione ostacoli spaziCadenza: quando occorreRimozione di eventuali ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.

06.01.04.I08 Verifica funzionamentoCadenza: ogni 6 mesiVerifica del corretto funzionamento di apertura-chiusura mediante prova manuale.

Manuale d'Uso Pag. 144

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Elemento Manutenibile: 06.01.05

Porte REI

Unità Tecnologica: 06.01

Impianto di sicurezza e antincendio

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare il perfetto funzionamento del dispositivo di emergenza. Verificare che le controbocchette a pavimento nonsiano ostruite in nessun modo. Controllare periodicamente il perfetto funzionamento delle porte e degli elementi dimanovra. Qualora ne siano munite controllare l'efficienza dei maniglioni antipanico. Verificare che non vi siano ostacoliin prossimità di esse. Provvedere alla lubrificazione di cerniere, dispositivi di comando, dei maniglioni. Verificarel'individuazione delle porte tagliafuoco rispetto ai progetti ed ai piani di evacuazione e di sicurezza. Controllare lecertificazioni di omologazione, la scheda tecnica del fornitore o altra documentazione da conservare in appositoarchivio.

ANOMALIE RISCONTRABILI

06.01.05.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

06.01.05.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

06.01.05.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

06.01.05.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

06.01.05.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, pococoerente e poco aderente al materiale sottostante.

06.01.05.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

06.01.05.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

06.01.05.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

06.01.05.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

06.01.05.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

06.01.05.A11 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

06.01.05.A12 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

06.01.05.A13 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

06.01.05.A14 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

06.01.05.A15 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

Manuale d'Uso Pag. 145

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06.01.05.A16 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

06.01.05.A17 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

06.01.05.A18 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

06.01.05.A19 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

06.01.05.C01 Controllo certificazioniCadenza: quando occorreTipologia: Controllo a vistaControllare le certificazioni di omologazione, la scheda tecnica del fornitore o altra documentazione da conservare in appositoarchivio.

06.01.05.C02 Controllo degli spaziCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaControllare che non vi siano ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.

06.01.05.C03 Controllo delle serratureCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione.

06.01.05.C04 Controllo parti in vista

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda).Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza al fuoco per porte tagliafuoco.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Frantumazione; 9) Fratturazione; 10) Incrostazione; 11) Lesione; 12) Macchie; 13) Nonortogonalità; 14) Patina; 15) Perdita di lucentezza; 16) Scagliatura, screpolatura; 17) Scollaggi della pellicola.

06.01.05.C05 Controllo ubicazione porte

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllare l'individuazione delle porte antipanico rispetto ai progetti ed ai piani di evacuazione e di sicurezza.

06.01.05.C06 Controllo vetriCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Oscurabilità; 2) Pulibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Frantumazione; 3) Fratturazione; 4) Perdita di lucentezza; 5) Perdita ditrasparenza.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

06.01.05.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

06.01.05.I02 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

06.01.05.I03 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorre

Manuale d'Uso Pag. 146

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Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

06.01.05.I04 Pulizia telaiCadenza: ogni 6 mesiPulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

06.01.05.I05 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

06.01.05.I06 Registrazione maniglioneCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione maniglione antipanico e lubrificazione degli accessori di manovra apertura-chiusura.

06.01.05.I07 Rimozione ostacoliCadenza: ogni 2 anniRimozione di eventuali ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.

06.01.05.I08 Verifica funzionamentoCadenza: ogni 6 mesiVerifica del corretto funzionamento di apertura-chiusura mediante prova manuale.

Manuale d'Uso Pag. 147

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Elemento Manutenibile: 06.01.06

Rivelatore lineare

Unità Tecnologica: 06.01

Impianto di sicurezza e antincendio

DOCUMENTAZIONE DELL'ELEMENTO

Descrizione: Rivelatore lineare di fumo

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I rivelatori devono essere installati in modo che possano individuare ogni tipo d'incendio che possa nascere nell'areasorvegliata evitando falsi allarmi. La scelta ed il numero dei rivelatori dipendono da alcuni elementi che possonoinfluenzare il funzionamento dei rivelatori quali:- moti dell'aria, umidità, temperatura, vibrazioni, presenza di sostanze infiammabili e/o corrosive nell'ambiente dovesono installati i rivelatori;- la superficie e l'altezza del locale in cui i rivelatori operano, tenendo presente i limiti specificati nella norma UNI9795;- le funzioni particolari richieste al sistema (per esempio: azionamento di una installazione di estinzione d'incendio,esodo di persone, ecc.);- tipo di rivelatori.In ciascun locale facente parte dell'area sorvegliata deve essere installato almeno un rivelatore che deve essere conformealla UNI EN 54. Particolare attenzione deve essere posta nell'installazione dei rivelatori di fumo, dove la velocitàdell'aria è normalmente maggiore di 1 m/s o in determinate occasioni maggiore di 5 m/s. Il numero di rivelatori deveessere determinato in rapporto all'area sorvegliata a pavimento da ciascun rivelatore, in funzione dell'altezza h delsoffitto (o della copertura) della superficie in pianta e dell'inclinazione a del soffitto (o della copertura) del localesorvegliato (vedi norma UNI 9795). L'utente deve verificare la funzionalità dei rivelatori provvedendo alla loro taraturae regolazione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

06.01.06.A01 Anomalie led luminosiDifetti di funzionamento dei led indicatori dei rivelatori.

06.01.06.A02 Calo di tensioneAbbassamento del livello delle tensioni del collegamento emittente ricevente.

06.01.06.A03 Difetti di regolazioneDifetti del sistema di regolazione dovuti ad errori di allineamento del fascio infrarosso.

06.01.06.A04 Difetti di tenutaDifetti di funzionamento e di tenuta del sistema di pressurizzazione dei rivelatori puntiformi.

Manuale d'Uso Pag. 148

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Elemento Manutenibile: 06.01.07

Rivelatori di fumo

Unità Tecnologica: 06.01

Impianto di sicurezza e antincendio

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I rivelatori devono essere installati in modo che possano individuare ogni tipo d’incendio che possa nascere nell’areasorvegliata evitando falsi allarmi. La scelta ed il numero dei rivelatori dipendono da alcuni elementi che possonoinfluenzare il funzionamento dei rivelatori quali:- moti dell’aria, umidità, temperatura, vibrazioni, presenza di sostanze infiammabili e/o corrosive nell'ambiente dovesono installati i rivelatori;- la superficie e l'altezza del locale in cui i rivelatori operano, tenendo presente i limiti specificati nella norma UNI9795;- le funzioni particolari richieste al sistema (per esempio: azionamento di una installazione di estinzione d’incendio,esodo di persone, ecc.);- tipo di rivelatori.In ciascun locale facente parte dell’area sorvegliata deve essere installato almeno un rivelatore che deve essere conformealla UNI EN 54.Particolare attenzione deve essere posta nell’installazione dei rivelatori di fumo, dove la velocità dell’aria ènormalmente maggiore di 1 m/s o in determinate occasioni maggiore di 5 m/s. Il numero di rivelatori deve esseredeterminato in rapporto all’area sorvegliata a pavimento da ciascun rivelatore, in funzione dell’altezza h del soffitto (odella copertura) della superficie in pianta e dell’inclinazione a del soffitto (o della copertura) del locale sorvegliato (vedinorma UNI 9795). L'utente deve verificare la funzionalità dei rivelatori provvedendo alla loro taratura e regolazione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

06.01.07.A01 Calo di tensioneAbbassamento del livello delle tensioni del collegamento emittente ricevente.

06.01.07.A02 Difetti di regolazioneDifetti del sistema di regolazione dovuti ad errori di allineamento del fascio infrarosso.

06.01.07.A03 Difetti di tenutaDifetti di funzionamento e di tenuta del sistema di pressurizzazione dei rivelatori puntiformi.

Manuale d'Uso Pag. 149

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Elemento Manutenibile: 06.01.08

Rivelatori di fumo analogici

Unità Tecnologica: 06.01

Impianto di sicurezza e antincendio

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I rivelatori devono essere installati in modo che possano individuare ogni tipo d'incendio che possa nascere nell'areasorvegliata evitando falsi allarmi. La scelta ed il numero dei rivelatori dipendono da alcuni elementi che possonoinfluenzare il funzionamento dei rivelatori quali:- moti dell'aria, umidità, temperatura, vibrazioni, presenza di sostanze infiammabili e/o corrosive nell'ambiente dovesono installati i rivelatori;- la superficie e l'altezza del locale in cui i rivelatori operano, tenendo presente i limiti specificati nella norma UNI9795;- le funzioni particolari richieste al sistema (per esempio: azionamento di una installazione di estinzione d'incendio,esodo di persone, ecc.);- tipo di rivelatori.In ciascun locale facente parte dell'area sorvegliata deve essere installato almeno un rivelatore che deve essere conformealla UNI EN 54. Particolare attenzione deve essere posta nell'installazione dei rivelatori di fumo, dove la velocitàdell'aria è normalmente maggiore di 1 m/s o in determinate occasioni maggiore di 5 m/s. Il numero di rivelatori deveessere determinato in rapporto all'area sorvegliata a pavimento da ciascun rivelatore, in funzione dell'altezza h delsoffitto (o della copertura) della superficie in pianta e dell'inclinazione a del soffitto (o della copertura) del localesorvegliato (vedi norma UNI 9795). L'utente deve verificare la funzionalità dei rivelatori provvedendo alla loro taraturae regolazione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

06.01.08.A01 Anomalie led luminosiDifetti di funzionamento dei led indicatori dei rivelatori.

06.01.08.A02 Calo di tensioneAbbassamento del livello delle tensioni del collegamento emittente ricevente.

06.01.08.A03 Difetti di regolazioneDifetti del sistema di regolazione dovuti ad errori di allineamento del fascio infrarosso.

06.01.08.A04 Difetti di tenutaDifetti di funzionamento e di tenuta del sistema di pressurizzazione dei rivelatori puntiformi.

Manuale d'Uso Pag. 150

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Elemento Manutenibile: 06.01.09

Serrande tagliafuoco

Unità Tecnologica: 06.01

Impianto di sicurezza e antincendio

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il costruttore deve fornire con il DAS (dispositivi di azionamento di sicurezza) le istruzioni relative all'accoppiamentocon la serranda, all'uso, alle verifiche periodiche ed alla manutenzione del DAS. Le parti che necessitano dilubrificazione devono essere protette dalla polvere.Il semplice allentamento di una vite o di un dado non deve comprendere la trasmissione di una forza o di una coppia. Idispositivi di controllo delle posizioni di un dispositivo di azionamento di sicurezza (DAS) devono dare indicazioni inmaniera sicura e duratura; in particolare la posizione di chiusura deve essere segnalata dal DAS quando è effettivamenteraggiunta.

ANOMALIE RISCONTRABILI

06.01.09.A01 Anomalie fusibiliDifetti di funzionamento dei fusibili.

06.01.09.A02 CorrosioneFenomeni di corrosione che possono verificarsi per esposizione a valori eccessivi dell'umidità degli ambienti dove sono installate leserrande ed i relativi dispositivi.

06.01.09.A03 Difetti DASDifetti di funzionamento dei dispositivi di azionamento di sicurezza delle serrande dovuti a mancanza di lubrificazione.

06.01.09.A04 Difetti di serraggioDifetti di serraggio dei bulloni o delle viti o dei dadi che possono compromettere il funzionamento dei DAS (dispositivi diazionamento di sicurezza) delle serrande.

06.01.09.A05 IncrostazioniDepositi ed accumuli di polvere che causano problemi ai dispositivi di leverismo della serranda.

06.01.09.A06 VibrazioniEccessivi fenomeni di vibrazione che si verificano durante il funzionamento degli impianti e che causano anomalie ai DAS.

Manuale d'Uso Pag. 151

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Corpo d'Opera: 07

DOMOTICA E BUILD AUTOMATIONLa Domotica (sinonimo di smart house) è un sistema di tecnologie, reti di comunicazione, dispositivi, servizi, e applicazioni che serveper migliorare l'abitabilità e la qualità di vita dell'utenza oltre a garantire un adeguato livello di sicurezza nonché a migliorarecomunicazioni, comfort, accessibilità ed efficienza energetica.I sistemi domotici elettronici per la casa e per l'edificio (HBES che secondo la norma CEI EN 50090 sta per Home and BuildingElectronic System) possono essere classificati in:- "Sistemi HBES di classe 1" ovvero quei sistemi che realizzano applicazioni di telecontrollo, controllo, trasferimento dati a bassavelocità, allarme, misura e monitoraggio;- "Sistemi HBES di classe 2" ovvero quei sistemi che gestiscono le applicazioni del sistema di classe 1 ed inoltre consentono iltrasferimento commutato della voce o di altre informazioni con una larghezza di banda simile;- "Sistemi HBES di classe 3" ovvero quei sistemi che gestiscono le applicazioni del sistema di classe 2 ed inoltre consentono iltrasferimento commutato di elevata qualità dell'audio e del video e il trasferimento ad alta velocità dei dati.Un'altra classificazione dei sistemi domotici si ricava dalla norma CEI 205-6 che distingue i sistemi in base al loro "data rate" ovvero inbase alla capacità di trasferire dati nell'unità di tempo poiché non tutte le applicazioni richiedono il trasferimento di grandi quantità didati.In base alla norma CEI 205-6 abbiamo:- Sistemi di classe 1 con un data rate di 200 kbit/s che si utilizza nelle applicazioni di controllo, monitoraggio, allarme, misura;- Sistemi di classe 2 con un data rate di 144 kbit/s che si utilizza nelle applicazioni di audio e video lento;- Sistemi di classe 3 con un data rate >100 kbit/s che si utilizza nelle applicazioni di video e multimediali.Questa classificazione non va interpretata secondo il principio che i sistemi di classe 3 sono migliori dei sistemi della classe 1 e 2 masecondo la regola che i sistemi domotici appartenenti a classi differenti svolgono funzioni diverse e non paragonabili tra di loro.I sistemi domotici utilizzano una serie di protocolli di trasferimento dati (che sono codificati e stratificati) per far comunicare tra di lorotutti i dispositivi connessi in rete. Questi protocolli di comunicazione possono essere del tipo condivisi (detti anche consortili) e deilinguaggi di comunicazione proprietari (ovvero utilizzati da una singola azienda); inoltre esistono anche sistemi che possono essereconnessi direttamente in una rete locale ed essere controllati mediante dei protocolli standard (tipo TCP/IP).

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 07.01 Sottosistema illuminazione

Manuale d'Uso Pag. 152

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Unità Tecnologica: 07.01

Sottosistema illuminazione

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 07.01.01 Centrale di gestione e controllo sistema ° 07.01.02 Dimmer ° 07.01.03 Gruppo di continuità UPS ° 07.01.04 Quadro rack ° 07.01.05 Rete di trasmissione

Manuale d'Uso Pag. 153

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Elemento Manutenibile: 07.01.01

Centrale di gestione e controllo sistema

Unità Tecnologica: 07.01

Sottosistema illuminazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Per un corretto funzionamento della centrale del sistema domotico occorre seguire alcune raccomandazioni:- installare un idoneo dispositivo di sezionamento (interruttore magnetotermico bipolare) ed alimentare a montedell’interruttore stesso la centrale in modo da poter scollegare tutte le altre utenze elettriche mantenendo la funzionalitàdel sistema;- installare la centrale all’interno di una zona protetta assicurandosi che sia a più di un metro da altri apparati riceventidel sistema (sirene, concentratori, attuatori) e lontana da fonti di calore o di disturbi elettromagnetici (contatore elettrico,televisori, computer, motori elettrici etc.);- installare la centrale su una parete liscia e non metallica, a circa 140 ÷ 160 cm di altezza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

07.01.01.A01 Anomalie connessioniDifetti di funzionamento delle connessioni cavi-prese.

07.01.01.A02 Anomalie trasmissione segnaleAttenuazione dei valori di frequenza di trasmissione del segnale.

07.01.01.A03 Degrado dei componentiDegrado dei componenti dei cavi di trasmissione.

07.01.01.A04 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

Manuale d'Uso Pag. 154

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Elemento Manutenibile: 07.01.02

Dimmer

Unità Tecnologica: 07.01

Sottosistema illuminazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

07.01.02.A01 Anomalie comandiDifetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e controllo.

07.01.02.A02 Anomalie trasmissione segnaleAttenuazione dei valori di frequenza di trasmissione del segnale.

07.01.02.A03 Difetti di cablaggioDifetti di cablaggio dimmer-centraline di controllo per cui si verificano malfunzionamenti.

07.01.02.A04 Difetti di serraggioDifetti di funzionamento delle connessioni.

07.01.02.A05 RonzioRonzii causati dall'induttore in caso di carichi pesanti.

07.01.02.A06 Sgancio tensioneSgancio saltuario dell'interruttore magnetotermico in caso di utilizzo di dimmer a sfioramento.

Manuale d'Uso Pag. 155

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Elemento Manutenibile: 07.01.03

Gruppo di continuità UPS

Unità Tecnologica: 07.01

Sottosistema illuminazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il gruppo deveessere presente un cartello sul quale sono riportate le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite dafolgorazione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

07.01.03.A01 Anomalie batterieLivello di carica delle batterie insufficiente per cui si verificano malfunzionamenti.

07.01.03.A02 Corti circuitiCorti circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

07.01.03.A03 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

07.01.03.A04 Difetti spie di segnalazioneDifetti di funzionamento delle spie di segnalazione del pannello di comando.

07.01.03.A05 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

07.01.03.A06 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Manuale d'Uso Pag. 156

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Elemento Manutenibile: 07.01.04

Quadro rack

Unità Tecnologica: 07.01

Sottosistema illuminazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato; i comandidevono essere posizionati in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo.Controllare che la griglia di areazione sia libera da ostacoli che possano comprometterne il corretto funzionamento.

ANOMALIE RISCONTRABILI

07.01.04.A01 Anomalie cablaggioDifetti di funzionamento dei cablaggi dei vari elementi dell'unità rack.

07.01.04.A02 Anomalie led luminosiDifetti di funzionamento delle spie e dei led di segnalazione.

07.01.04.A03 Anomalie sportelliDifetti di funzionamento delle porte dell'unità rack.

07.01.04.A04 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

07.01.04.A05 Depositi di materialeAccumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.

07.01.04.A06 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o dicondensa.

07.01.04.A07 Difetti di ventilazioneDifetti di funzionamento delle prese d'aria e di ventilazione per cui si verificano surriscaldamenti.

Manuale d'Uso Pag. 157

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Elemento Manutenibile: 07.01.05

Rete di trasmissione

Unità Tecnologica: 07.01

Sottosistema illuminazione

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

E' necessario che il produttore del sistema domotico indichi sempre le caratteristiche (elettriche e meccaniche) del cavoda utilizzare per il cablaggio; deve essere indicato se il cavo è adatto ad essere utilizzato all'esterno e il tipo di posa o divincolo.

ANOMALIE RISCONTRABILI

07.01.05.A01 Anomalie connessioniDifetti di funzionamento delle connessioni cavi-prese.

07.01.05.A02 Anomalie trasmissione segnaleAttenuazione dei valori di frequenza di trasmissione del segnale.

07.01.05.A03 Degrado dei componentiDegrado dei componenti dei cavi di trasmissione.

07.01.05.A04 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

Manuale d'Uso Pag. 158

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INDICE

1) PIANO DI MANUTENZIONE pag. 22) STRUTTURE CIVILI E INDUSTRIALI pag. 4

" 1) Opere di fondazioni superficiali pag. 5

" 1) Platee in c.a. pag. 6

" 2) Opere di sostegno e contenimento pag. 7

" 1) Muro a mensola pag. 8

" 3) Strutture in elevazione in acciaio pag. 9

" 1) Pilastri pag. 10

" 2) Travi pag. 11

" 4) Unioni pag. 12

" 1) Saldature per acciaio pag. 13

" 2) Giunti di collegamento pag. 14

" 3) Collegamenti di ripristino con coprigiunti (pilastro/pilastro - trave/trave) pag. 15

" 4) Collegamenti di ripristino con flangia (pilastro/pilastro - trave/trave) pag. 16

" 5) Bullonature per acciaio pag. 17

3) EDILIZIA: CHIUSURE pag. 18

" 1) Facciate continue pag. 19

" 1) Facciata continua in vetro isolante pag. 20

" 2) Pareti esterne pag. 21

" 1) Murature intonacate pag. 22

" 3) Infissi esterni pag. 24

" 1) Serramenti in alluminio pag. 25

" 4) Portoni pag. 28

" 1) Portoni ad ante pag. 29

4) EDILIZIA: PARTIZIONI pag. 30

" 1) Pareti interne pag. 31

" 1) Tramezzi in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso pag. 32

" 2) Rivestimenti interni pag. 34

" 1) Intonaco pag. 35

" 2) Rivestimenti con pannelli acustici in MDF pag. 37

" 3) Tinteggiature e decorazioni pag. 38

" 3) Infissi interni pag. 40

" 1) Porte pag. 41

" 2) Porte antipanico pag. 44

" 4) Controsoffitti pag. 47

" 1) Controsoffitti in cartongesso pag. 48

" 2) Controsoffitti acustici in pannelli in MDF pag. 50

" 5) Pavimentazioni interne pag. 52

" 1) Rivestimenti in marmi pag. 53

" 2) Rivestimenti lignei a parquet pag. 55

" 3) Rivestimenti industriali a pastina pag. 57

" 4) Rivestimenti in gres porcellanato pag. 58

Manuale d'Uso Pag. 159

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" 5) Battiscopa pag. 60

5) IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI pag. 62

" 1) Impianto di climatizzazione pag. 63

" 1) Alimentazione ed adduzione pag. 64

" 2) Appoggi antivibrante in gomma pag. 65

" 3) Canalizzazioni pag. 66

" 4) Cassette distribuzione aria pag. 67

" 5) Centrali di trattamento aria (U.T.A.) pag. 68

" 6) Centrali frigo pag. 70

" 7) Compressore (per macchine frigo) pag. 71

" 8) Compressori centrifughi pag. 72

" 9) Condensatori ad aria pag. 73

" 10) Desurriscaldatori pag. 74

" 11) Deumidificatori pag. 75

" 12) Estrattori d'aria pag. 76

" 13) Evaporatore (per macchine frigo) pag. 77

" 14) Filtri fini a tasche flosce pag. 78

" 15) Pompe di calore (per macchine frigo) pag. 79

" 16) Scambiatori a tubi e mantello pag. 80

" 17) Serrande tagliafuoco pag. 81

" 18) Strato coibente pag. 82

" 19) Tubi in acciaio pag. 83

" 20) Tubi in rame pag. 84

" 21) Ventilconvettori e termovettori pag. 85

" 2) Impianto audio e video pag. 87

" 1) Altoparlanti pag. 88

" 2) Amplificatori pag. 89

" 3) Microfoni pag. 90

" 4) Monitor pag. 91

" 3) Impianto di trasmissione fonia e dati pag. 92

" 1) Alimentatori pag. 93

" 2) Altoparlanti pag. 94

" 3) Armadi concentratori pag. 95

" 4) Cablaggio pag. 96

" 5) Cassetto ottico di permutazione per fibra ottica pag. 97

" 6) Dispositivi wii-fi pag. 98

" 7) Pannelli telefonici pag. 99

" 8) Pannello di permutazione pag. 100

" 9) Placche autoportanti pag. 101

" 10) Sistema di trasmissione pag. 102

" 11) Unità rack a pavimento pag. 103

" 4) Impianto di riscaldamento pag. 104

" 1) Termostati pag. 105

" 2) Valvole termostatiche per radiatori pag. 106

" 3) Valvole motorizzate pag. 107

" 5) Impianto di illuminazione pag. 108

Manuale d'Uso Pag. 160

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" 1) Dispositivi di controllo della luce (dimmer) pag. 109

" 2) Lampade fluorescenti pag. 110

" 3) Riflettori pag. 111

" 6) Impianto elettrico pag. 112

" 1) Alternatore pag. 113

" 2) Barre in rame pag. 114

" 3) Canalizzazioni in PVC pag. 115

" 4) Contattore pag. 116

" 5) Disgiuntore di rete pag. 117

" 6) Dispositivi di controllo della luce (dimmer) pag. 118

" 7) Fusibili pag. 119

" 8) Gruppi di continuità pag. 120

" 9) Interruttori pag. 121

" 10) Motori pag. 122

" 11) Pettini di collegamento in rame pag. 123

" 12) Presa interbloccata pag. 124

" 13) Prese e spine pag. 125

" 14) Quadri di bassa tensione pag. 126

" 15) Relè a sonde pag. 127

" 16) Relè termici pag. 128

" 17) Sezionatore pag. 129

" 18) Sistemi di cablaggio pag. 130

6) SISTEMI A LED pag. 131

" 1) Illuminazione a led pag. 132

" 1) Apparecchio a sospensione a led pag. 133

" 2) Diffusori a led pag. 134

" 3) Sistema a binario a led pag. 135

7) IMPIANTI DI SICUREZZA pag. 136

" 1) Impianto di sicurezza e antincendio pag. 137

" 1) Lampade autoalimentate pag. 138

" 2) Naspi pag. 139

" 3) Pareti antincendio pag. 140

" 4) Porte antipanico pag. 142

" 5) Porte REI pag. 145

" 6) Rivelatore lineare pag. 148

" 7) Rivelatori di fumo pag. 149

" 8) Rivelatori di fumo analogici pag. 150

" 9) Serrande tagliafuoco pag. 151

8) DOMOTICA E BUILD AUTOMATION pag. 152

" 1) Sottosistema illuminazione pag. 153

" 1) Centrale di gestione e controllo sistema pag. 154

" 2) Dimmer pag. 155

" 3) Gruppo di continuità UPS pag. 156

" 4) Quadro rack pag. 157

" 5) Rete di trasmissione pag. 158

Manuale d'Uso Pag. 161