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1 Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE Ufficio V Malattie Infettive e Profilassi Internazionale ex DG PREV A: ASSESSORATI ALLA SANITÀ REGIONI STATUTO ORDINARIO E SPECIALE LORO SEDI ASSESSORATI ALLA SANITÀ PROVINCE AUTONOME TRENTO E BOLZANO LORO SEDI e, per conoscenza UFFICI DI SANITÀ MARITTIMA, AEREA E DI FRONTIERA LORO SEDI ALLISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ ROMA CENTRO NAZIONALE SANGUE ROMA CENTRO NAZIONALE TRAPIANTI ROMA OGGETTO: Sorveglianza dei casi umani delle malattie trasmesse da vettori con particolare riferimento a Chikungunya, Dengue, Zika virus e West Nile Disease 2014. In Italia ed in Europa, si è assistito nell’ultimo decennio, all’aumento della segnalazione di casi importati ed autoctoni di alcune arbovirosi molto diffuse nel mondo, tra cui la Dengue, la febbre Chikungunya e la malattia da virus West Nile (per informazioni più approfondite, www.salute.gov.it). CHIKUNGUNYA, DENGUE E ZIKA VIRUS La Febbre Chikungunya e la Dengue sono malattie acute virali trasmesse da vettori, in genere zanzare del genere Aedes; in corso di epidemie, l’unico ospite del virus è l’uomo. In Europa, dopo l’epidemia di Chikungunya verificatasi in Emilia-Romagna nel 2007 (con 217 casi confermati, prevalentemente nelle aree di Ravenna e Cesena), sono stati segnalati casi sporadici autoctoni di Dengue in Francia e Croazia nel 2010. Successivamente, nel 2012, nell’isola di Madera in 0017674-30/06/2014-DGPRE-COD_UO-P

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Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE

Ufficio V – Malattie Infettive e Profilassi Internazionale ex DG PREV

A:

ASSESSORATI ALLA SANITÀ REGIONI

STATUTO ORDINARIO E SPECIALE

LORO SEDI

ASSESSORATI ALLA SANITÀ PROVINCE

AUTONOME TRENTO E BOLZANO

LORO SEDI

e, per conoscenza UFFICI DI SANITÀ MARITTIMA, AEREA

E DI FRONTIERA

LORO SEDI

ALL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ

ROMA

CENTRO NAZIONALE SANGUE

ROMA

CENTRO NAZIONALE TRAPIANTI

ROMA

OGGETTO: Sorveglianza dei casi umani delle malattie trasmesse da vettori con particolare

riferimento a Chikungunya, Dengue, Zika virus e West Nile Disease – 2014.

In Italia ed in Europa, si è assistito nell’ultimo decennio, all’aumento della segnalazione di casi

importati ed autoctoni di alcune arbovirosi molto diffuse nel mondo, tra cui la Dengue, la febbre

Chikungunya e la malattia da virus West Nile (per informazioni più approfondite,

www.salute.gov.it).

CHIKUNGUNYA, DENGUE E ZIKA VIRUS

La Febbre Chikungunya e la Dengue sono malattie acute virali trasmesse da vettori, in genere

zanzare del genere Aedes; in corso di epidemie, l’unico ospite del virus è l’uomo. In Europa, dopo

l’epidemia di Chikungunya verificatasi in Emilia-Romagna nel 2007 (con 217 casi confermati,

prevalentemente nelle aree di Ravenna e Cesena), sono stati segnalati casi sporadici autoctoni di

Dengue in Francia e Croazia nel 2010. Successivamente, nel 2012, nell’isola di Madera in

0017674-30/06/2014-DGPRE-COD_UO-P

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Portogallo, si è verificata una epidemia di Dengue che, da settembre 2012 a marzo 2013, ha

coinvolto 2.168 casi, 1.080 dei quali sono stati confermati. Inoltre, nel dicembre 2013, per la prima

volta, più isole caraibiche, e recentemente anche il Sud America, hanno riportato focolai epidemici

di Chikungunya, con circa 6.000 casi sospetti segnalati alle autorità sanitarie competenti.

Per quanto riguarda l’Italia, dal 2007 non sono più stati segnalati casi autoctoni ma solo casi

importati di Chikungunya e Dengue. In Tabella 1 sono presentati i dati segnalati dalle Regioni e

P.P.A.A. al Sistema di sorveglianza speciale dal 2011 al 2013.

Tabella 1. Casi importati di febbre Chikungunya e Dengue in Italia, nel 2011-2013

Regione 2011 2012 2013

Chikungunya Dengue Chikungunya Dengue Chikungunya Dengue

Piemonte 0 1 0 5 0 12

Lombardia 1 3 0 25 2 42

P.A. Trento 0 0 0 0 0 1

Veneto 0 11 5 12 0 17

FriuliVenezia Giulia 0 4 0 0 0 0

Emilia-Romagna 1 16 0 11 1 24

Toscana 0 5 0 10 0 15

Umbria* 0 0 0 1 0 0

Marche 0 0 0 1 0 0

Lazio* 0 4 0 14 0 25

Puglia 0 3 0 0 0 5

Sicilia 0 0 0 0 0 1

Totale 2 47 5 79 3 142

* Dati non confermati dalle regioni

Nell’ambito delle infezioni di possibile importazione, va considerato anche lo Zika virus, un

flavivirus trasmesso attraverso la puntura di zanzare appartenenti al genere Aedes e responsabile di

una sindrome febbrile di lieve entità. Il virus è stato isolato per la prima volta nel 1947 in Uganda

ed è responsabile di alcune epidemie descritte in Africa e in alcune aree del sud-est asiatico. Nel

Novembre 2013, le Autorità Sanitarie della Polinesia Francese hanno segnalato una epidemia di

sindrome febbrile da Zika virus con 400 casi clinici. Il Centro Europeo per la Prevenzione ed il

Controllo delle Malattie (ECDC) di Stoccolma consiglia di prestare particolare attenzione alla

malattia in considerazione del rischio di esposizione in turisti che si recano nelle aree endemiche

per Zika virus e della presenza in alcuni Paesi EU (come l’Italia) del vettore competente1-2

. Infatti,

nel dicembre 2013, la regione Toscana ha segnalato 3 casi confermati da Zika virus in turisti

rientrati dalla Polinesia.

È, pertanto, importante considerare la diagnosi differenziale per questo virus soprattutto in turisti di

ritorno da zone endemiche.

SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA CASI AUTOCTONI ED IMPORTATI DI CHIKUNGUNYA, DENGUE E

ZIKA VIRUS

1 ECDC. Epidemiological update: outbreak of Zika virus in French Polynesia disponibile all’indirizzo:

http://www.ecdc.europa.eu/en/press/news/_layouts/forms/News_DispForm.aspx?List=8db7286c-fe2d-476c-9133-

18ff4cb1b568&ID=901 2 RAPID RISK ASSESSMENT. Zika virus infection outbreak, French Polynesia 14 February 2014disponibile all’indirizzo:

http://www.ecdc.europa.eu/en/publications/Publications/Zika-virus-French-Polynesia-rapid-risk-assessment.pdf

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Definizioni di caso - Febbre Chikungunya

Criterio clinico: esordio acuto di febbre >38,5°C e poliartralgia grave (tale da limitare le normali

attività quotidiane), in assenza di altre cause.

Criterio epidemiologico:

almeno uno dei seguenti criteri:

─ Aver soggiornato, nei 15 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi, in un’area con casi autoctoni

di Chikungunya riportati di recente o in passato

─ Risiedere in un’area in cui si sta verificando una epidemia di Chikungunya (dichiarata

ufficialmente dalle Autorità Sanitarie del Paese interessato)

Criteri di laboratorio:

per caso confermato:

─ Isolamento virale effettuato su campioni clinici prelevati entro 7 giorni dalla comparsa dei

sintomi

─ Identificazione di acido nucleico del CHKV in campioni clinici

─ Sieroconversione da un titolo negativo a positivo, con incremento di 4 volte del titolo anticorpale

per anticorpi specifici anti-CHIKV in campioni consecutivi (ad almeno 14 giorni l’uno

dall’altro)

─ Presenza di anticorpi di tipo IgM anti-CHIKV in un unico campione di siero E conferma con test

di neutralizzazione;

per caso probabile:

─ Presenza di anticorpi di tipo IgM anti-CHIKV in un unico campione di siero.

I risultati di laboratorio vanno interpretati in funzione della presenza o meno di vaccinazione contro

i flavivirus.

In base alla valutazione dei criteri sopra esposti le definizioni di caso sono le seguenti:

In assenza di epidemia:

CASO POSSIBILE: N.A.

CASO PROBABILE: caso che soddisfa il criterio clinico ed il criterio di laboratorio per caso

probabile.

CASO CONFERMATO: caso che soddisfa il criterio clinico e almeno 1 dei criteri di laboratorio

per caso confermato.

In presenza di epidemia:

CASO POSSIBILE: N.A.

CASO PROBABILE: caso che soddisfa il criterio clinico ed il criterio epidemiologico

CASO CONFERMATO: caso che soddisfa almeno uno dei seguenti criteri:

- almeno 1 dei criteri di laboratorio per caso confermato

- criterio clinico E almeno 1 dei criteri di laboratorio per caso probabile.

Definizioni di caso - Dengue

Criterio clinico:

- Dengue classica. Qualunque persona che presenti: febbre >38,5°C che perdura da 2-7 giorni e

almeno 2 o più dei seguenti: dolore oculare o retro-orbitale, cefalea, rash cutaneo maculo-

papulare, mialgia, artralgie.

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- Dengue emorragica. Qualsiasi persona che presenti: febbre che perdura da 2-7 giorni e tutti i

seguenti: evidenza di manifestazioni emorragiche o prova del laccio o del tourniquet positive,

trombocitopenia (≤100,000 cellule/mm3), emoconcentrazione (un incremento dell’ematocrito

≥20% superiore alla media per l’età o una riduzione ≥20% dai valori normali in seguito a

fluidoterapia endovenosa), versamento pleurico, ascite, ipo-proteinemia all’elettroforesi proteica.

- Dengue con shock: qualsiasi persona che presenti febbre che perdura da 2-7 giorni e almeno 2

manifestazioni di emorragie descritte sopra e segni e sintomi del collasso cardio-circolatorio.

Criterio epidemiologico:

almeno uno dei seguenti criteri:

─ Aver soggiornato, nei 15 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi, in un’area con casi autoctoni

di Dengue riportati di recente o in passato

─ Risiedere in un’area in cui si sta verificando una epidemia di Dengue (dichiarata ufficialmente

dalle Autorità Sanitarie del Paese interessato).

Criteri di laboratorio

per caso confermato:

─ Isolamento virale effettuato su campioni clinici prelevati entro 7 giorni dalla comparsa dei

sintomi

─ Identificazione di acido nucleico di DENV in campioni clinici

─ Identificazione dell’antigene virale di DENV in campioni clinici

─ Sieroconversione da un titolo negativo a positivo con incremento di 4 volte del titolo anticorpale

per anticorpi specifici anti-DENV in campioni consecutivi (ad almeno 14 giorni l’uno dall’altro)

─ Presenza di anticorpi di tipo IgM anti-DENV in un unico campione di siero E conferma con test

di neutralizzazione;

per caso probabile:

─ Presenza di anticorpi di tipo IgM anti-DENV in un unico campione di siero.

I risultati di laboratorio vanno interpretati in funzione della presenza o meno di vaccinazione contro

i flavivirus.

In base alla valutazione dei criteri sopra esposti le definizioni di caso sono le seguenti:

In assenza di epidemia:

CASO POSSIBILE: N.A.

CASO PROBABILE: caso che soddisfa il criterio clinico ed il criterio di laboratorio per caso

probabile.

CASO CONFERMATO: caso che soddisfa il criterio clinico e almeno 1 dei criteri di laboratorio

per caso confermato.

In presenza di epidemia:

CASO POSSIBILE: N.A.

CASO PROBABILE: caso che soddisfa il criterio clinico ed il criterio epidemiologico.

CASO CONFERMATO: caso che soddisfa almeno uno dei seguenti criteri:

- almeno 1 dei criteri di laboratorio per caso confermato

- criterio clinico E almeno 1 dei criteri di laboratorio per caso probabile.

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Definizioni di caso – Zika virus

Criterio clinico:

Qualunque persona che presenti: insorgenza acuta di rash cutaneo diffuso o maculo-papulare, artrite

o congiuntivite non purulenta.

Criterio epidemiologico:

almeno uno dei seguenti criteri:

─ Aver soggiornato, nei 15 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi, in un’area con casi autoctoni

di Zika virus riportati di recente o in passato

─ Risiedere in un’area in cui si sta verificando una epidemia di Zika virus (dichiarata ufficialmente

dalle Autorità Sanitarie del Paese interessato).

Criteri di laboratorio

per caso confermato:

─ Isolamento virale effettuato su campioni clinici prelevati entro 3-5 giorni dalla comparsa dei

sintomi

─ Identificazione di acido nucleico di ZIKA virus in campioni clinici

─ Sieroconversione da un titolo negativo a positivo con incremento di 4 volte del titolo anticorpale

per anticorpi specifici anti-Zika virus in campioni consecutivi (ad almeno 14 giorni l’uno

dall’altro)

─ Presenza di anticorpi di tipo IgM anti-Zika virus in un unico campione di siero E conferma con

test di neutralizzazione.

per caso probabile:

─ Presenza di anticorpi di tipo IgM anti-ZIKA virus in un unico campione di siero

─ Positività esame PCR nelle urine.

I risultati di laboratorio vanno interpretati in funzione della presenza o meno di vaccinazione contro

i flavivirus.

In base alla valutazione dei criteri sopra esposti le definizioni di caso sono le seguenti:

In assenza di epidemia:

CASO POSSIBILE: N.A.

CASO PROBABILE: caso che soddisfa il criterio clinico e di laboratorio per caso probabile.

CASO CONFERMATO: caso che soddisfa il criterio clinico e almeno 1 dei criteri di laboratorio

per caso confermato.

In presenza di epidemia:

CASO POSSIBILE: N.A.

CASO PROBABILE: caso che soddisfa il criterio clinico ed epidemiologico.

CASO CONFERMATO: caso che soddisfa almeno uno dei seguenti criteri:

- almeno 1 dei criteri di laboratorio per caso confermato

- criterio clinico E almeno 1 dei criteri di laboratorio per caso probabile.

Obiettivo ed applicazione della sorveglianza

L’obiettivo della sorveglianza è identificare precocemente i casi importati ed autoctoni di malattia,

per intraprendere una serie di misure atte alla riduzione del rischio di trasmissione nel periodo di

presenza del vettore.

L’ambito temporale dell’applicazione della sorveglianza epidemiologica dei casi umani si estende

per tutto l’anno. Tuttavia, nel periodo di attività vettoriale (15 giugno-30 novembre) il sistema di

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sorveglianza dovrà essere particolarmente tempestivo e sensibile nelle aree infestate, per permettere

l’identificazione dei casi ai fini dell’adozione immediata delle necessarie misure di controllo (in

relazione alla sorveglianza entomologica) per ridurre il rischio di trasmissione.

Di conseguenza, le attività di sorveglianza dei casi di Chikungunya, Dengue e Zika saranno diverse

a seconda del periodo dell’anno, in relazione all’attività o meno dell’insetto vettore.

Sorveglianza epidemiologica in assenza di attività vettoriale nel territorio

Un caso probabile di Chikungunya, Dengue, e Zika deve essere segnalato secondo il seguente flusso

informativo:

1) il medico che, nell’esercizio delle sue funzioni, effettui la diagnosi di tali malattie, deve

segnalarla entro 24 ore all’Azienda sanitaria;

2) il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria invia la notifica dei casi alla Regione/P.A.

e questa al Ministero della Salute (Fax 06 59943096; e-mail: [email protected]), al CNESPS -

Istituto Superiore di Sanità (Fax 06 44232444; e-mail: [email protected]) e al Dipartimento Malattie

Infettive Parassitarie ed Immunomediate – Istituto Superiore di Sanità (Fax 06 49902813; e-mail:

[email protected]), con cadenza mensile, mediante l’apposita scheda, acclusa al termine della

presente lettera circolare (Allegato 1).

Per ogni caso probabile andranno predisposti gli accertamenti diagnostici di laboratorio per la

conferma del caso, che dovranno seguire il flusso sopra indicato.

Sorveglianza epidemiologica in presenza di attività vettoriale sul territorio

Un caso probabile di Chikungunya, Dengue e Zika virus deve essere segnalato secondo il seguente

flusso informativo:

1) il medico che, nell’esercizio delle sue funzioni, effettui la diagnosi di tali malattie, deve

segnalarla all’Azienda sanitaria, per le vie brevi ovvero con modalità concordata con la

Regione/P.A., entro 12 ore;

2) il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria invia la notifica, entro 24 ore, alla

Regione/P.A. e questa immediatamente al Ministero della Salute (Fax 06 59943096; e-mail:

[email protected]), al CNESPS – Istituto Superiore di Sanità (Fax 06 44232444; e-mail:

[email protected]) e al Dipartimento Malattie Infettive Parassitarie ed Immunomediate – Istituto

Superiore di Sanità (Fax 06 49902813; e-mail: [email protected]), mediante l’apposita scheda,

acclusa alla presente lettera circolare (Allegato 1);

3) il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria valuta l’eventuale presenza di un cluster

epidemico e, solo in questo caso, inoltra tempestivamente la notifica alla Regione/P.A., la quale

provvede alla notifica al Ministero della Salute (Fax 06 59943096; e-mail: [email protected]) e al

CNESPS - Istituto Superiore di Sanità (Fax 06 44232444; e-mail: [email protected]) mediante

l’apposita scheda di segnalazione di un cluster (Allegato 2) insieme alle segnalazioni dei singoli

casi (secondo le indicazioni riportate al punto 2).

Per ogni caso probabile andranno predisposti gli accertamenti diagnostici di laboratorio per la

conferma del caso, che dovranno seguire il flusso sopra indicato.

Nel periodo di sorveglianza dei casi autoctoni (15 giugno – 30 novembre) in presenza di focolaio

epidemico dovranno, inoltre, essere avviati sistemi di sorveglianza attiva, per i quali è opportuno

che le Regioni predispongano procedure specifiche al fine di identificare tempestivamente nuovi

casi probabili di malattia.

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In parallelo alla sorveglianza passiva dei casi, andrà sviluppato un programma

formativo/informativo per la sensibilizzazione dei medici clinici al verificarsi di tali eventi.

SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA

Anche sulla base dei risultati di progetti coordinati dal Ministero - CCM, si possono rappresentare,

schematicamente, le seguenti aree di rischio per la sorveglianza entomologica:

a) Area A: area regionale in cui è presente il vettore, in assenza di casi importati o autoctoni;

b) Area B: area regionale in cui è presente il vettore e si verificano uno o più casi importati di

Chikungunya/Dengue;

c) Area C: area regionale in cui è stata segnalata l’insorgenza di casi autoctoni isolati o di

“cluster”.

Per le Aree di tipo A sarà necessario effettuare la sorveglianza entomologica secondo quanto

disposto e programmato dalle Autorità sanitarie competenti dei Dipartimenti di Prevenzione delle

ASL e dalle Regioni, in base ai risultati annuali dell’attività pregressa di sorveglianza entomologica.

Dovrà, inoltre, essere effettuato:

- il monitoraggio con ovitrappole delle aree in cui è stata evidenziata la presenza dell’insetto

vettore,

- l’attività di disinfestazione con prodotti larvicidi come previsto dalle autorità sanitarie locali,

competenti per territorio.

Per le Aree di tipo B e di tipo C, oltre alle attività previste per l’Area A, andrà valutata la densità

relativa del vettore mediante l’impiego di trappole per adulti; inoltre, andranno previste ed effettuate

anche attività di tipo “porta a porta” per la ricerca dei focolai larvali peri-domestici ed attività di

disinfestazione con prodotti adulticidi, dell’area corrispondente ad un raggio pari a 100 metri

dall’abitazione del caso confermato. In caso di focolaio epidemico, oltre alle attività di

disinfestazione “porta a porta”, l’area da disinfestare potrà essere estesa fino a 300 metri dai casi più

periferici del focolaio stesso, oltre che interessare tutta l’area del focolaio. La programmazione

operativa di tali indicazioni sarà valutata, disposta e modificata dal Dipartimento di Prevenzione

della ASL competente, in base ai dati raccolti attraverso l’indagine epidemiologica.

LABORATORI DI RIFERIMENTO

La diagnosi di laboratorio di infezione da virus Chikungunya, Dengue e Zika sarà effettuata presso i

laboratori Regionali/Interregionali di Riferimento (Allegato 4), individuati dalle Regioni/P.P.A.A, i

quali invieranno, per la conferma, i campioni biologici (anche quelli con esito incerto) relativi ai

casi, al Dipartimento Malattie Infettive Parassitarie ed Immunomediate, dove è attivo il Laboratorio

Nazionale di Riferimento per gli Arbovirus dell’Istituto Superiore di Sanità (Laboratorio Nazionale

di Riferimento per gli Arbovirus, Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie ed

Immunomediate, Istituto Superiore di Sanità, Viale Regina Elena 299, 00161 Roma: Tel. 06

49903205/3220; Fax 06 49902813; e-mail: [email protected]).

I risultati del laboratorio Regionale/Interregionale di Riferimento saranno inviati immediatamente, e

comunque entro 24-48 ore, alla struttura sanitaria richiedente e al Dipartimento di Prevenzione

dell’ASL competente per territorio, che invierà tempestivamente il risultato alla Regione/P.A., al

Ministero e al CNESPS dell’ISS. Il laboratorio regionale/interregionale di Riferimento provvederà,

contemporaneamente, ad inviare il campione, insieme a copia della scheda, al Laboratorio

Nazionale del MIPI/ISS.

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Laddove il Laboratorio Regionale/Interregionale di Riferimento non sia stato individuato, il

campione biologico del caso sarà inviato, a fini diagnostici, direttamente al Laboratorio Nazionale

di Riferimento del MIPI-ISS.

Il Laboratorio Nazionale di Riferimento per gli Arbovirus esegue i saggi di conferma, entro 7 giorni

dall’arrivo del campione, e invia i risultati entro 12 ore dall’ottenimento dell’esito di conferma o

esclusione al Laboratorio Regionale/Interregionale di Riferimento, ove individuato, alla struttura

sanitaria richiedente, al Dipartimento di Prevenzione della ASL competente per territorio, alla

Regione, al Ministero della Salute ed al CNESPS dell’ISS.

La segnalazione del caso dovrà essere immediatamente aggiornata, da parte delle autorità

regionali/aziendali competenti, con le informazioni relative agli esami di laboratorio effettuati sia

dal Laboratorio Nazionale di Riferimento per gli Arbovirus che dal laboratorio

Regionale/Interregionale di Riferimento, ove presente.

Si rammenta, infine, che per le eventuali indagini entomologiche e le relative diagnosi di specie di

zanzare d’importazione o indigene, il centro di riferimento da contattare, in assenza di un centro

individuato a livello Regionale/Interregionale, è il seguente:

Centro di riferimento per la sorveglianza e il controllo di Aedes albopictus in Italia – Reparto di

Malattie Trasmesse da Vettori e Sanità Internazionale - Dipartimento di Malattie Infettive,

Parassitarie ed Immunomediate, Istituto Superiore di Sanità, Viale Regina Elena 299, 00161 Roma

(Tel. 06 49903205.3220; Fax 06 49902813; e-mail: [email protected]).

MISURE NEI CONFRONTI DEL PAZIENTE

Isolamento domiciliare fiduciario

Al fine di ridurre la diffusione della malattia è raccomandato l’isolamento domiciliare fiduciario del

paziente che corrisponde alla definizione di caso confermato o di caso probabile, fino ad esclusione

della patologia e, comunque, non oltre il periodo di trasmissibilità del virus (7 giorni dall’inizio dei

sintomi), nonché l’adozione di misure protettive nei confronti delle punture di insetto (vedi

paragrafo “Raccomandazioni per la popolazione in generale contro le punture di insetti”) per

contribuire, in tal modo, ad interrompere la trasmissione. Tali misure si applicano anche a cluster

autoctoni sospetti.

Misure di precauzione durante l’assistenza al caso per familiari e conviventi

Familiari, conviventi o persone che svolgono funzioni di assistenza nei confronti dei pazienti affetti

da tali malattie devono utilizzare le precauzioni generali per le malattie a trasmissione parenterale,

quali:

• lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone, prima e dopo aver assistito il paziente, e,

comunque, dopo aver rimosso i guanti;

• utilizzare guanti, non sterili, ove sia previsto di venire a contatto con sangue del paziente;

• non utilizzare prodotti taglienti usati per la cura o l’assistenza del paziente.

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MALATTIA DA VIRUS WEST NILE (WEST NILE DISEASE, WND)

La West Nile Disease (WND) è una malattia trasmessa dalla puntura di zanzare appartenenti

soprattutto al genere Culex. Il ciclo naturale del virus prevede il passaggio dell’agente patogeno dal

vettore ad un elevato numero di specie di uccelli selvatici. Il virus può infettare diverse specie di

vertebrati (mammiferi, uccelli, rettili) e, tra i mammiferi, l’uomo ed il cavallo possono manifestare

una sintomatologia clinica. Nell’uomo la maggior parte delle infezioni da WNV decorre in modo

del tutto asintomatico; circa il 20% dei soggetti infetti sviluppa una malattia sistemica febbrile,

chiamata comunemente febbre di West Nile (WNF); in meno dell’1% dei casi la malattia si

manifesta come una malattia neuro-invasiva (solitamente encefalite, meningo-encefalite o paralisi

flaccida) che può avere decorso fatale.

In Italia dal 2008 al 2013 sono stati segnalati 115 casi autoctoni di malattia neuro invasiva da West

Nile (WNND). La distribuzione dei casi per regione e provincia di residenza dal 2011 al 2013 è

riportata in Tabella 2.

Tabella 2 Distribuzione dei casi confermati di malattia neuro-invasiva da WNV in Italia, 2011-2013

Regione (Provincia) 2011 2012 2013

Lombardia (Mantova, Lodi, Brescia, Cremona) 0 0 10°

Friuli Venezia Giulia (Udine, Gorizia e Pordenone) 2 4 0

Emilia-Romagna (Ferrara, Bologna, Modena, Reggio

Emilia, Parma) 0 0 20°

Veneto (Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia,

Verona, Vicenza) 8° 21° 13° + [1]*

Puglia (Foggia) 0 0 1

Basilicata (Matera) 0 1 0

Sardegna (Oristano, Olbia-Tempio) 4 2 0

Totale§ 14 28 44

°Questi casi non includono le febbri da WNV verificatesi in Veneto: 1 nel 2011, 17 nel 2012 e 13 nel 2013, segnalati al

sistema di sorveglianza epidemiologica delle febbri estive della regione Veneto; casi simili sono stati occasionalmente

identificati, nel 2013, in Lombardia (1) ed Emilia Romagna (20). Anche la Toscana ha segnalato un caso di febbre

confermata in un viaggiatore di ritorno dalla Tanzania.

* un caso importato dalla Ex-Jugoslavia. §Non include i casi importati

SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA CASI DI MALATTIA NEURO-INVASIVA DA WNV

Definizione di caso

Criteri clinici

Qualsiasi persona che presenti febbre

e

almeno una delle seguenti manifestazioni cliniche:

─ encefalite

─ meningite a liquor limpido

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─ poliradicolo-neurite (simil Guillain-Barré)

─ paralisi flaccida acuta

Criteri epidemiologici

Almeno una delle seguenti due correlazioni epidemiologiche:

─ trasmissione da animale a uomo (che risieda o abbia viaggiato in zone in cui il WNV è endemico

nei cavalli o negli uccelli o che sia stato esposto a punture di zanzare in tali zone);

─ trasmissione interumana (trasmissione verticale, trasfusione sanguigna, trapianti).

Criteri di laboratorio

per caso probabile:

─ Risposta anticorpale specifica al WNV nel siero

─ Positività esame PCR nelle urine.

per caso confermato:

Almeno uno dei seguenti quattro criteri:

─ isolamento del WNV nel sangue o nel liquor

─ identificazione dell’acido nucleico del WNV nel sangue o nel liquor

─ risposta anticorpale specifica al WNV (IgM) nel liquor

─ titolo elevato di IgM WNV e identificazione di IgG WNV nel siero e conferma mediante

neutralizzazione.

I risultati di laboratorio vanno interpretati in funzione della presenza o meno di vaccinazione contro

i flavivirus.

In base alla valutazione dei criteri sopra esposti le definizioni di caso sono le seguenti:

CASO POSSIBILE: N.A.

CASO PROBABILE: qualsiasi persona che soddisfi i criteri clinici precedentemente indicati e

almeno uno dei seguenti due criteri:

- una correlazione epidemiologica;

- un risultato positivo a un test di laboratorio per caso probabile.

CASO CONFERMATO: qualsiasi persona che soddisfi i criteri clinici e/o il rispetto di almeno 1 dei

criteri di laboratorio per caso confermato3.

Sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia neuro-invasiva (WNND) da West-Nile

Virus (area di sorveglianza)

La sorveglianza sui casi umani di WNND consente, insieme alla sorveglianza animale ed

entomologica, di evidenziare la circolazione del virus in un determinato ambito territoriale e di

avere una stima della sua entità, attraverso l’individuazione sistematica dei casi clinici emergenti.

Ambito di applicazione della sorveglianza:

- casi importati, tutto l’anno;

- casi autoctoni, nelle aree a dimostrata circolazione di WNV negli animali e aree limitrofe (in base

ai criteri sotto riportati) dal 15 giugno al 30 novembre di ogni anno. Tali date potranno essere

modificate sulla base delle evidenze epidemiologiche ottenute fino a quel momento sia in ambito

umano che animale. La sorveglianza dei casi autoctoni avviene anche in aree che l’anno 3 Per le Regioni e P.P.A.A. che occasionalmente e/o per attivazione di sistemi di sorveglianza speciali, rilevino casi

confermati in soggetti che non presentano forme cliniche neuro-invasive di malattia da West Nile virus, resta ferma la

necessità di trasmettere tali dati al Ministero della Salute ed al CNESPS-ISS tramite il flusso descritto nel paragrafo

“Modalità di segnalazione dei casi umani nelle aree affette, in quelle di sorveglianza e nelle zone limitrofe alle aree di

sorveglianza”

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precedente sono state aree a dimostrata circolazione di WNV negli animali e/o nell’uomo (Tabella

2)4.

Aree a dimostrata circolazione di WNV negli animali e aree limitrofe

Al fine di ottimizzare le azioni di sanità pubblica da intraprendere, nel caso in cui sia dimostrata la

circolazione di WNV negli animali in un’area, vengono identificate le “aree affette” (con le

province come unità geografica) e le “aree di sorveglianza” (con le Regioni come unità geografica)

per la sorveglianza della WNND nell’uomo.

Per “area affetta” si intende un’area identificata che soddisfi almeno una delle seguenti situazioni:

1) positività nelle sorveglianze veterinarie ed entomologiche (come disposto dal D.M. del 29

novembre 2007 e successive modifiche e integrazioni e dall’Ordinanza Ministeriale del 4 agosto

2011 e successivo aggiornamento del 13 luglio 2012);

2) presenza di casi di encefalomielite di tipo West Nile negli equidi (secondo le definizioni ex D.M.

29 novembre 2007 e Ordinanza 4 agosto 2011, la cui efficacia è stata prorogata dall’Ordinanza 6

agosto 2013);

3) presenza di casi autoctoni confermati di malattia neuro-invasiva e/o di infezioni recenti umane

autoctone.

Una volta identificata l’area affetta, è necessario valutare l’avvio di azioni dirette alla riduzione del

rischio di trasmissione, che includano sia azioni mirate contro il vettore che misure precauzionali

finalizzate a prevenire la trasmissione dell’infezione attraverso la trasfusione di sangue ed

emocomponenti (incluse le cellule staminali emopoietiche) e i trapianti di organi e tessuti infetti

(vedi provvedimenti stabiliti dal Centro Nazionale Sangue e dal Centro Nazionale Trapianti).

Qualora l’area affetta nella quale è stata accertata la presenza del vettore o di casi umani e

veterinari, confermati sia nell’anno corrente che nel precedente, sia limitrofa al territorio di altre

Regioni, l’area di sorveglianza va estesa anche a questo territorio, a meno che non ci siano barriere

orografiche tali da rendere improbabile la diffusione del virus in quella direzione (es. province il cui

confine è tracciato da catene montuose).

Per “area di sorveglianza” si intende un’area identificata attorno ad un’area affetta in base ad

entrambe le informazioni seguenti:

- presenza del vettore, competente per il WNV, nel territorio regionale, considerando le peculiarità

geografiche (esempio: zone montane o zone umide) che possono limitare o favorire la presenza

del vettore stesso;

- presenza di casi umani o veterinari confermati nelle aree provinciali (aree affette) come precisato

precedentemente.

Le Regioni che vengono incluse tra le “aree di sorveglianza”, devono adottare tutte le misure

necessarie alla sorveglianza umana e veterinaria riportate nel presente testo e nel Piano di

sorveglianza nazionale per l’encefalo-mielite di tipo West Nile negli animali, in modo da definire le

strategie di controllo della diffusione della malattia.

Per gli aspetti riguardanti la sorveglianza veterinaria, restano ferme le misure di cui al Piano di

sorveglianza nazionale per l’encefalo-mielite di tipo West Nile negli animali (D.M. 29 novembre

2007 e successive modifiche ed integrazioni).

4 Per ulteriori informazioni consultare:

Bollettino epidemiologico WND negli animali: http://sorveglianza.izs.it/emergenze/west_nile/emergenze.html

Bollettino epidemiologico WND nell’uomo: http://www.epicentro.iss.it/problemi/westNile/bollettino.asp

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Modalità di segnalazione dei casi umani nelle aree affette, in quelle di sorveglianza e nelle

zone limitrofe alle aree di sorveglianza

- La sorveglianza si basa sulla segnalazione dei casi probabili e confermati da parte del medico

secondo il seguente flusso: i casi probabili e confermati di WNND devono essere segnalati

immediatamente, o al massimo entro 12 ore, da parte del medico segnalatore (secondo le

modalità concordate a livello locale) al Dipartimento di Prevenzione dell’ASL competente per

territorio;

- La segnalazione, accompagnata da scheda epidemiologica allegata (Allegato 3), deve essere

immediatamente inoltrata alla Regione competente ed inviata al Ministero della Salute ed al

CNESPS - Istituto Superiore di Sanità, tramite inserimento sul sito web

http://www.simi.iss.it/inserimento_dati.htm5.

Contestualmente alla segnalazione del medico, un campione di sangue e/o liquor deve essere inviato

al Laboratorio di Riferimento Regionale, ove individuato, ovvero al Laboratorio Nazionale di

Riferimento per gli Arbovirus, presso il Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie ed

Immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità, Viale Regina Elena 299, 00161 Roma: Tel. 06

49903205/3220, Fax 06 49902813, e-mail: [email protected]).

I risultati del laboratorio di riferimento regionale e nazionale saranno inviati, con la massima

tempestività, entro 24-48 ore, alla struttura sanitaria richiedente e al Dipartimento di Prevenzione

dell’ASL competente per territorio che invierà rapidamente il risultato alla Regione/P.P.A.A., al

Ministero e al CNESPS-ISS.

Il laboratorio di riferimento regionale invia, per la conferma, i campioni sospetti, con i risultati

ottenuti, al Laboratorio Nazionale di Riferimento per gli Arbovirus. Il Laboratorio di Riferimento

Nazionale per gli Arbovirus esegue i saggi di conferma, entro 7 gg dal loro arrivo, e invia i risultati,

entro 12 ore, al Laboratorio Regionale/interregionale di Riferimento, ove esista, alla struttura

sanitaria richiedente, alla Regione Servizi di Prevenzione umana e veterinaria, al Ministero della

Salute Direzione Generale della Prevenzione e Direzione Generale della sanità animale e farmaci

veterinari, al CNESPS-ISS e al CESME (Centro di Referenza Nazionale per lo studio e

l'accertamento delle malattie esotiche degli animali) con i dati relativi al tipo di lineage.

Non appena disponibili i dati di laboratorio, la segnalazione di caso possibile, inserita sul sito web o

inviata via fax, deve essere immediatamente aggiornata, da parte delle autorità regionali/aziendali

competenti, nelle informazioni relative agli esami di laboratorio effettuati sia dal Laboratorio di

Riferimento Nazionale per gli Arbovirus che Regionale, ove presente. Si sottolinea che la

tempestività della segnalazione e conferma dei casi è cruciale per mettere in atto le misure di

prevenzione e controllo della malattia (ad esempio, NAT sulle donazioni di sangue ed organo e lotta

all’insetto vettore).

Su tutti i casi probabili e confermati va effettuato un follow-up a 30 giorni.

Sorveglianza attiva nei confronti delle persone che lavorano o vivono in aree interessate da

infezioni nei cavalli (area affetta)

L’obiettivo di questa sorveglianza è sensibilizzare le persone che lavorano o vivono in aree in cui la

presenza di zanzare infette è documentata (es. intorno a scuderie interessate da infezioni nei cavalli)

5 L’abilitazione per il sito può essere richiesta per e-mail al CNESPS Reparto Epidemiologia Malattie Infettive dell’Istituto Superiore

di Sanità ([email protected]). Solo nel caso in cui non sia possibile l’invio tramite il sito web (esempio: mancanza di accesso ad

internet) sarà possibile inviare l’Allegato 3 via fax sia al Ministero della Salute (fax: 06 59943096) che al CNESPS dell’ISS (fax 06

44232444).

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ad adottare misure idonee a ridurre il rischio di essere punti e permettere una diagnosi tempestiva di

eventuali casi clinici.

Modalità di attuazione della sorveglianza in soggetti esposti nelle aree affette

a. Quando giunge al Servizio veterinario una segnalazione di sospetto clinico di WND nel cavallo,

all’atto del primo sopralluogo, in cui si preleva il sangue dell’animale o degli animali coinvolti e

viene ricostruita la storia dei movimenti recenti dello/degli stesso/i, viene raccolto dal Servizio

veterinario competente, di concerto con il Servizio della medicina del lavoro/igiene pubblica, anche

l’elenco dei lavoratori addetti alla scuderia e delle eventuali persone che risiedono stabilmente negli

edifici annessi alla stessa. Per le modalità di attuazione della sorveglianza dei casi umani in aree

affette ci si riferirà alle relative modalità organizzative definite a livello regionale. I dati della

sorveglianza veterinaria sono messi a disposizione sul sito del CESME

http://sorveglianza.izs.it/emergenze/west_nile/emergenze.htm);

b. nel caso che gli accertamenti sugli animali diano luogo ad un primo referto di laboratorio

positivo, il Dipartimento di Prevenzione contatterà attivamente le persone sopra indicate per

informarle ulteriormente circa le misure di precauzione da adottare per ridurre la probabilità di

essere punte dalle zanzare e per sensibilizzarle a ricorrere tempestivamente ad un sanitario,

riferendo la possibile esposizione a zanzare portatrici di virus West Nile, in caso di insorgenza di

sintomi quali:

• febbre >38,5°C accompagnata da mialgia, astenia, cefalea;

• linfoadenopatia;

• esantema maculopapulare;

• rigidità nucale;

• sintomi neurologici.

c. Le stesse procedure per la sorveglianza attiva sopra descritte, andranno attuate anche nei casi di

infezione asintomatica autoctona recente nei cavalli di uno stesso allevamento.

DIAGNOSI DIFFERENZIALI CON IL VIRUS TOSCANA

Il virus Toscana è un virus neurotropo circolante in varie Regioni italiane che causa soprattutto

meningiti ed encefaliti nel periodo estivo di attività dei vettori.

Il virus Toscana appartiene al genere Phlebovirus, famiglia Bunyaviridae ed è trasmesso dai

flebotomi della specie Phlebotomus Perniciosus e P. Perfiliewi.

È da prendere in considerazione la possibilità della diagnosi di tale infezione autoctona nel caso di

sintomi neurologici.

Si raccomanda la segnalazione di eventuali focolai epidemici attribuibili a tale virus.

SORVEGLIANZA ENTOMOLOGICA

Resta fermo quanto disposto dal D.M. 27 novembre 2007 e dall’Ordinanza 4 agosto 2011 prorogata

dall’Ordinanza 6 agosto 2013, che prevede l’invio degli insetti al CESME presso l’Istituto

Zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise per le attività di competenza. Tuttavia, ai

fini del monitoraggio della circolazione virale nell’uomo, gli insetti positivi provenienti da aree

affette con casi umani confermati sono messi a disposizione del Dipartimento di malattie infettive,

parassitarie ed immuno-mediate dell’Istituto Superiore di Sanità, da parte del predetto IZS.

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LOTTA AGLI INSETTI VETTORI (AREA AFFETTA)

Nelle zone interessate dai casi animali di WND vanno effettuati interventi focali di disinfestazione

con adulticidi ad azione residuale per il trattamento murale di interni. Prodotti ad azione

prevalentemente abbattente (utilizzati a basso volume) saranno, invece, adottati in presenza di casi

umani in aree fortemente antropizzate. Le Aziende Unità sanitarie locali devono operare, nei limiti

possibili, a supporto della valutazione dell’attività di disinfestazione in carico ai Comuni. Va,

inoltre, sottolineato che la ricerca e il trattamento con prodotti larvicidi dei focolai larvali di Culex

pipiens, generalmente legati a raccolte d’acqua con elevata carica organica, risulta di primaria

importanza nel controllo della WND.

Laddove si sospetti una circolazione di WNV, è opportuna, inoltre, l’attivazione di una specifica

sorveglianza entomologica, organizzata e gestita a livello regionale, che preveda la cattura di

esemplari di zanzara da sottoporre ad analisi per la ricerca del virus e una conseguente migliore

definizione dell’ambito di circolazione dello stesso nel territorio interessato.

I campioni di zanzare positivi saranno inviati al Laboratorio Nazionale di Riferimento per gli

Arbovirus dell’Istituto Superiore di Sanità (vedi sopra indirizzo) e, per eventuali diagnosi

entomologiche, al Centro di Riferimento per la sorveglianza e il controllo di Aedes albopictus in

Italia, sopramenzionato. Per ulteriori e più approfondite informazioni consultare le “Linee guida per

il controllo di Aedes albopictus e di altri Culicidi potenziali vettori di arbovirus in Italia”

all’indirizzo http://www.iss.it/binary/publ/cont/09_11web.pdf.

MISURE NEI CONFRONTI DELLE DONAZIONI DI SANGUE E DI ORGANI E TESSUTI

In merito alle misure da adottare nei confronti delle donazioni di sangue/emocomponenti (ivi

comprese le cellule staminali del sangue periferico e del sangue cordonale) e di organi e tessuti, si

rinvia alle note e ai provvedimenti assunti ed emanati dal Centro Nazionale Sangue e dal Centro

Nazionale Trapianti, ciascuno per i rispettivi ambiti di competenza, trasmessi a tutti i soggetti

interessati.

RACCOMANDAZIONI PER LA POPOLAZIONE GENERALE PER LA PREVENZIONE

NEI CONFRONTI DELLE PUNTURE DI INSETTI

Per ridurre il rischio di trasmissione di malattie trasmesse da artropodi, la misura preventiva più

idonea è quella di evitare di essere punti da zanzare.

Per le misure comportamentali da adottare si vedano i “Consigli sulla prevenzione di alcune

malattie infettive” (www.ministerosalute.it/promozione/malattie/schede/viaggiatori_big.PDF).

Si prega di voler dare la massima diffusione alla presente nota circolare ai servizi ed ai soggetti

interessati.

SI

MGP

Il Direttore Generale

* Dott. Giuseppe Ruocco

Firmato Giuseppe RUOCCO

*“firma autografa sostituita a mezzo stampa, ai sensi dell’art. 3, comma 2, del D. Lgs. n. 39/1993

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SCHEDA DI NOTIFICA E SORVEGLIANZA DI CASO DI:

CHIKUNGUNYA DENGUE ZIKA virus IMPORTATO AUTOCTONO POSSIBILE/PROBABILE ACCERTATO

ASL _______________________________________ |___|___|___| Distretto __________________________________ |___|___|___|

Data di segnalazione al SISP: gg |__|__| mm |__|__| aa |__|__|__|__| Data intervista : gg |__|__| mm |__|__| aa |__|__|__|__|

Cognome ____________________________________________________ Nome: ________________________________________________

Sesso: M F Data di nascita gg |__|__| mm |__|__| aa |__|__|__|__| Luogo di nascita ______________________________________________________ _____________ __________________________________________ Comune Provincia Stato

Residenza _________________________________________________ ______________________________________ ______ Via/piazza e numero civico Comune Provincia Domicilio abituale: _________________________________________ _______________________________________ ______ Via/piazza e numero civico Comune Provincia

Recapito telefonico del paziente o familiare ____________________________________________________________________ Permanenza all’estero nei 15 giorni precedenti l'inizio dei sintomi: SI NO se sì specificare 1. _______________________________________________________________________________ _____________________ ______________________

2. _______________________________________________________________________________ _____________________ ______________________

3. ________________________________________________________________________________ ____________________ ______________________ Località data inizio data fine

Permanenza in Italia in zone diverse dal domicilio abituale nei 15 giorni precedenti l'inizio dei sintomi: SI NO se sì specificare: 1. _______________________________________________________________________________ _____________________ ______________________

2. _______________________________________________________________________________ _____________________ ______________________

3. ________________________________________________________________________________ ____________________ ______________________ Località data inizio data fine

Contatto con altri casi nei 15 giorni precedenti l'inizio dei sintomi SI NO Se sì specificare i nominativi:

________________________ __________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________________________________________________

Gravidanza SI NO se SI: settimane |__|__|

Ricovero SI NO se SI ospedale ______________________________________________________________________

Reparto _____________________________________________________________________________________ UTI SI NO

Data ricovero gg |__|__| mm |__|__| aa |__|__|__|__| Data dimissione gg |__|__| mm |__|__| aa |__|__|__|__| Se non ricovero: visita medica SI NO se sì MMG/PDF Guardia Medica/Pronto Soccorso

Data inizio sintomatologia gg |__|__| mm |__|__| aa |__|__|__|__| Segni e sintomi SI NO NN SI NO NN Febbre > 38,5°C Cefalea Artralgie Mialgia Rash Dolore retro-orbitale Astenia Meningo-encefalite Artrite Altri segni/sintomi (specificare):______________________________________________________________________________________

Dengue emorragica/Dengue con Shock

Segni e sintomi SI NO NN

Allegato 1

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Febbre >38,5°C

SI NO NN SI NO NN

Segni emorragici Ipoproteinemia

Tromobocitopenia Prova del laccio (del tourniquet)

Emoconcentrazione (HCT ≥20%) Segni e sintomi di shock

Ascite

Versamento pleurico

Stato del paziente a 30 giorni: guarigione persistenza sintomi decesso data decesso gg |__|__| mm |__|__| aa |__|__|__|__| NN

Test di laboratorio

Laboratorio di riferimento regionale Ricerca anticorpi IgM nel siero Data 1° prelievo |__|__| |__|__| |__|__|__|__| Titolo Dengue _____________________________ Titolo Chikungunya ______________________ Titolo Zika ________________________________ Data 2° prelievo |__|__| |__|__| |__|__|__|__| Titolo Dengue _____________________________ Titolo Chikungunya ______________________ Titolo Zika ________________________________

Ricerca anticorpi IgG nel siero (sieroconversione)

Data 1° prelievo |__|__| |__|__| |__|__|__|__| Titolo Dengue _____________________________ Titolo Chikungunya ______________________ Titolo Zika ________________________________ Data 2° prelievo |__|__| |__|__| |__|__|__|__| Titolo Dengue _____________________________ Titolo Chikungunya ______________________ Titolo Zika ________________________________

Ricerca anticorpi Ig totali siero

Data 1° prelievo |__|__| |__|__| |__|__|__|__| Titolo Dengue _____________________________ Titolo Chikungunya ______________________ Titolo Zika ________________________________ Data 2° prelievo |__|__| |__|__| |__|__|__|__| Titolo Dengue _____________________________ Titolo Chikungunya ______________________ Titolo Zika ________________________________

Laboratorio di riferimento nazionale Ricerca anticorpi IgM Data 1° prelievo |__|__| |__|__| |__|__|__|__| Titolo Dengue _____________________________ Titolo Chikungunya ______________________ Titolo Zika ________________________________ Data 2° prelievo |__|__| |__|__| |__|__|__|__| Titolo Dengue _____________________________ Titolo Chikungunya ______________________ Titolo Zika ________________________________

Ricerca anticorpi IgG

Data 1° prelievo |__|__| |__|__| |__|__|__|__| Titolo Dengue _____________________________ Titolo Chikungunya ______________________ Titolo Zika ________________________________ Data 2° prelievo |__|__| |__|__| |__|__|__|__| Titolo Dengue _____________________________ Titolo Chikungunya ______________________

Titolo Zika ________________________________

Ricerca anticorpi Ig totali

Data 1° prelievo |__|__| |__|__| |__|__|__|__| Titolo Dengue _____________________________ Titolo Chikungunya ______________________ Titolo Zika ________________________________ Data 2° prelievo |__|__| |__|__| |__|__|__|__| Titolo Dengue _____________________________ Titolo Chikungunya ______________________ Titolo Zika ________________________________ PCR nel siero o sangue

Data prelievo |__|__| |__|__| |__|__|__|__|

Lab. di riferimento regionale Dengue ____________________ POS NEG NN Chikungunya POS NEG NN Lab. di riferimento nazionale Dengue ____________________ POS NEG NN Chikungunya POS NEG NN Lab. di riferimento regionale Zika ____________________ POS NEG NN

Lab. di riferimento nazionale Zika ____________________ POS NEG NN

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Isolamento virale Data prelievo |__|__| |__|__| |__|__|__|__|

Lab. di riferimento regionale Dengue ____________________ POS NEG NN Chikungunya POS NEG NN Lab. di riferimento nazionale Dengue ____________________ POS NEG NN Chikungunya POS NEG NN Lab. di riferimento regionale Zika ____________________ POS NEG NN Lab. di riferimento nazionale Zika ____________________ POS NEG NN

Classificazione di caso: Chikungunya: POSSIBILE PROBABILE CONFERMATO Dengue: POSSIBILE PROBABILE CONFERMATO Zika virus: POSSIBILE PROBABILE CONFERMATO Note: ____________________________________________________________________________________________________ Data di compilazione gg |__|__| mm |__|__| aa |__|__|__|__| Operatore sanitario che ha compilato la scheda (timbro e firma)

ISTRUZIONI E NOTE PER LA COMPILAZIONE La scheda va compilata per tutti i casi possibili/probabili o accertati di Chikungunya, Dengue e Zika virus. Flusso di trasmissione per i casi che insorgono nel periodo di attività del vettore: Medico→ entro 12h →ASL Dipartimento Prevenzione ASL→entro 24h→Regione Regione→ immediatamente →Ministero Salute/ ISS Flusso di trasmissione per i casi che insorgono nel periodo di assenza di attività del vettore; Medico→ entro 24h →ASL Dipartimento Prevenzione ASL→solo casi confermati – periodicità mensile→Regione Regione→ solo casi confermati – periodicità mensile →Ministero Salute/ ISS Inviare a: Ministero della Salute, Ufficio V-Malattie Infettive e Profilassi Internazionale, DG Prevenzione, via fax: 06/5994.3096 o via mail a [email protected]); ISS – CNESPS, Reparto Epidemiologia Malattie Infettive, via fax 06 44232444 o via mail a [email protected]); Dipartimento Malattie Infettive Parassitarie ed Immunomediate – Istituto Superiore di Sanità, via fax: Fax 06 49902813 o via e-mail: [email protected]).

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Allegato 2

Scheda di segnalazione di cluster autoctono di : � CHIKUNGUNYA � DENGUE � ZIKA virus � TOSCANA virus

Regione/PP.AA _______________________Azienda sanitaria ___________________________ Cluster autoctono □ accertato □ sospetto che ha coinvolto persone esposte (residenti/domiciliate; presenti per lavoro, studio, ecc.) nel/i Comune/i di: 1) ___________________________________ 2) ___________________________________ 3) ___________________________________ Numero di casi alla data di segnalazione* _ _ _ _ , di cui ricoverati in ospedale _ _ _ _ Data insorgenza del primo caso noto _ _ / _ _ / _ _ _ _ Comune di_________________________ Data insorgenza dell’ultimo caso noto _ _ / _ _ / _ _ _ _ Comune di_________________________ I casi hanno coinvolto comunità/collettività? sì □ no □ se sì, specificare ________________________________ , _______________________________ N. di casi per i quali è stato inviato almeno un campione biologico al lab. di riferimento _ _ _ Indicare a quale laboratorio di riferimento: nazionale c/o ISS □ regionale c/o ___________ □ L’area geografica interessata dai casi è sottoposta a sorveglianza entomologica? sì □ no □ È stata attivata la procedura per le attività di disinfestazione nel/i Comune/i interessati? sì □ no □ Nel caso il cluster sia accertato: a) è stata identificata una correlazione epidemiologica con un caso importato? sì □ no □ se sì, indicare il luogo (Stato) di contagio __________________________________ e la data di inizio sintomi _ _ / _ _ / _ _ _ _ del caso indice; b) è stata effettuata la disinfestazione straordinaria attorno al domicilio o ad altri luoghi frequentati dai casi autoctoni? sì □ no □ NOTE: ________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________ Data di segnalazione _ _ / _ _ / _ _ _ _ Operatore sanitario _________________________ Recapito ________________________________ tel. ____________________________________ * Si precisa che per ogni caso è necessario compilare la scheda di segnalazione caso (Allegato 1)

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Allegato 3 Scheda di segnalazione di caso di West Nile Virus

1. Regione ______________________________ 2. Azienda Sanitaria/Ospedale___________________________________

3. Servizio / Reparto ________________________________________________________________

4. Dati relativi al paziente: Cognome: _________________________________ Nome: __________________________________ Sesso: M F Codice Fiscale |___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___| Luogo di nascita: ____________________________ Data di nascita |___|___|__________|(gg/mm/aaaa) Domicilio abituale: ________________________ _____________________ ____________________ Via/piazza e numero civico Comune Provincia

5. Permanenza all'estero nelle tre settimane precedenti l'inizio della sintomatologia: a. ___________________________________ ________________________ _____________________ b. ___________________________________ ________________________ _____________________ Nazione data inizio data fine

6. Anamnesi positiva per trasfusione di sangue o emocomponenti nei 28 giorni precedenti la diagnosi/segnalazione? S N Non noto

6bis. Anamnesi positiva per donazione di sangue o emocomponenti nei 28 giorni precedenti la diagnosi/segnalazione? S N Non noto

7. Vaccinazione nei confronti di altri flavirus: Tick borne encephalitis S N Non noto; Febbre Gialla S N Non noto; Encefalite Giapponese S N Non noto 8. Informazioni cliniche: Febbre > 38.5°C S N Non noto; Se sì, data inizio febbre |___|___|__________| (gg/mm/aaaa) Manifestazione clinica:

Encefalite Meningite Poliradiculoneurite (Sindrome di Guillain Barrè atipica) Paralisi flaccida acuta Altro (specificare) _________________________________________________________________

9. Campione inviato al Laboratorio di riferimento Regionale: S N Non noto

10. Campione inviato al Laboratorio di riferimento Nazionale: S N Non noto

11.Esami di Laboratorio effettuati: Liquor data prelievo: |___|___|_______| (gg/mm/aaaa)

Metodica [è possibile indicare più di una risposta]: IgM; pos neg Isolamento virale; pos neg PCR pos neg

IgG; pos neg

Sangue, data prelievo:|___|___|_______| (gg/mm/aaaa); Metodica [è possibile indicare più di una risposta]:

IgM pos neg IgG pos neg PCR pos neg

Isolamento virale pos neg Test di neutralizzazione pos neg

Siero, data prelievo: |___|___|_______| (gg/mm/aaaa) Metodica [è possibile indicare più di una risposta]:

IgM pos neg IgG pos neg PCR pos neg

Isolamento virale pos neg Test di neutralizzazione pos neg

Urine, data prelievo: |___|___|_______| (gg/mm/aaaa) Metodica [è possibile indicare più di una risposta]:

PCR pos neg

Note:_________________________________________________________________________________________________

12. Esito del caso al momento della segnalazione: Guarito Quadro clinico in via di miglioramento

Quadro clinico grave Deceduto Non noto

13. Esito del caso al follow-up [30 giorni]: Guarito Quadro clinico in via di miglioramento

Quadro clinico grave Deceduto Non noto

Data segnalazione |___|___|__________| Medico compilatore ____________________________________ telefono ________________ telefax _______________ e-mail __________________________________________

Da inserire entro 12 ore dalla segnalazione sul sito web: http://www.simi.iss.it/inserimento_dati.htm. Oppure inviare via fax al: Ministero della Salute, Ufficio V, Malattie Infettive e Profilassi Internazionale, Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria (fax: 06/5994.3096, e via mail a [email protected]); ISS CNESPS Reparto Epidemiologia Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (fax 06 44232444 o via mail [email protected]). Dipartimento Malattie Infettive Parassitarie ed Immunomediate – Istituto Superiore di Sanità (Fax 06 49902813; e-mail: [email protected]),.

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Allegato 4

ELENCO LABORATORI REGIONALI DI RIFERIMENTO PER

LE MALATTIE TRASMESSE DA ARTROPODI

REGIONE EMILIA-ROMAGNA:

Laboratorio CREEM c/o Unità Operativa di Microbiologia

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna

Via Massarenti, 9

40138-BOLOGNA

Referente: Prof.ssa Maria Paola Landini

FRIULI VENEZIA GIULIA:

UCO Igiene e Medicina Preventiva, Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute

Università di Trieste

Via dell'Istria, 65/1

34137 TRIESTE

e mail: [email protected]

tel. 040.773433 - ufficio

tel. 040.3785.209/845 - laboratorio

Fax. 040.7600324

Referente: Prof. Pierlanfranco D'Agaro

REGIONE LAZIO:

Unità Operativa Complessa Laboratorio di Virologia

c/o I.N.M.I. - I.R.C.C.S. "Lazzaro Spallanzani"

Via Portuense, 292

00149-ROMA

Referente: Dott.sa Maria Capobianchi

REGIONE LOMBARDIA:

Laboratorio di Microbiologia

AZIENDA OSPEDALIERA "L. Sacco"

via G. B. Grassi, 74

20157 MILANO

tel. 02.39042239

Referente: dott.ssa M. Rita Gismondo

IRCCS S. MATTEO

V.le C. Golgi, 19

27100 PAVIA

tel. 0382.502635-34-33

Referente: dott. Fausto Baldanti

REGIONE PIEMONTE

Laboratorio di Microbiologia e Virologia del Dipartimento di Malattie infettive

Ospedale Amedeo di Savoia di Torino

Corso Svizzera, 164

10149 TORINO

tel. 011 4393838

[email protected]

Referente: dott.ssa. Valeria Ghisetti

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REGIONE PUGLIA:

Unità Operativa Complessa di Igiene

Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Bari

Piazza Giulio Cesare

70124-BARI

Tel. 080 5592328

Direttore: Prof. Michele Quarto

Referente: Prof.ssa Maria Chironna

REGIONE SARDEGNA:

A.O.U. di Cagliari c/o San Giovanni di Dio

Via Ospedale

09124 CAGLIARI

Referente: Dott. Ferdinando Coghe

REGIONE SICILIA:

Patologie diffusive di interesse regionale c/o Dipartimento di Medicina Clinica e delle Patologie Emergenti

Azienda Ospedaliera Universitaria "P. Giaccone" C.R.R.

Via del Vespro, 141

90127 PALERMO

Referente: Dott.ssa Giustina Vitale

REGIONE TOSCANA:

UOC virologia Universitaria

Azienda Ospedaliero - Universitaria Pisana

PISA

Tel. 050/2213642 Fax: 050/2213643

cell. 334 6969040

e mail: [email protected]

Referente: Prof. Luca Ceccherini Nelli

Laboratorio di microbiologia e virologia

Azienda Ospedaliero - Universitaria Careggi

FIRENZE

tel. 055/7949239 Fax. 055/7949289

e mail: [email protected]

Referente: Prof. Gian Maria Rossolini

Laboratorio microbiologia e virologia

Azienda Ospedaliero - Universitaria Senese

SIENA

e mail: [email protected]

tel. 0577/233850 Fax 0577/233870

Referente: Prof. Maria Grazia Cusi

PROVINCIA AUTONOMA TRENTO:

Unità Operativa Laboratorio di Sanità Pubblica

Centro per i Servizi Sanitari

Palazzina C

Viale Verona

38123 TRENTO

Referente: Dott. Italo Dell'Eva

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REGIONE VENETO:

Centro Regionale di Riferimento di Genofenotipizzazione ed Epidemiologia molecolare degli agenti da

infezione per la Diagnostica microbiologica e virale c/o U.O.C. di Microbiologia e Virologia

Azienda Ospedaliera di Padova

Via Giustiniani, 2

35128 PADOVA

Referente: Prof. Giorgio Palù