Migrazioni e famiglie transnazionali - Azione Cattolica...
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Maurizio Ambrosini, università di Milano, direttore della rivista “Mondi migranti”
Migrazioni e famiglie transnazionali
Chi sono gli immigrati? ONU: L’immigrato è una persona che si è
spostata in un paese diverso da quello di residenza abituale e che vive in quel paese da più di un anno Noi non chiamiamo immigrati gli stranieri
provenienti dai paesi ricchi. E neppure i benestanti, o le persone famose, dei paesi poveri Il termine si applica solo agli stranieri residenti
classificati come poveri: la ricchezza sbianca
Alterità e superdiversità Gli immigrati sono coloro che stanno sotto
una doppia alterità: stranieri e poveri Vediamo crescere una superdiversità
intorno a noi Di fatto dividiamo il mondo in tre fasce:
noi, i nostri amici, gli altri I confini tra i gruppi si spostano: Unione
europea e sviluppo economico come vettori di inclusione
Le migrazioni sono una conseguenza della povertà? Circa 214 mlni di migranti nel mondo, pari al 3% scarso
della popolazione mondiale I poveri sono molti di più I migranti non provengono dai paesi più poveri del
pianeta, se non in minima parte. In Italia i primi paesi sono: Romania, Albania, Marocco,
Cina, Ucraina Non sono i più poveri dei loro paesi: per migrare occorre
disporre di risorse In molti casi, l’emigrazione è una strategia estrema di
difesa di uno stile di vita da classe media
I migranti arrivano perché sono “disperati”? I migranti, e anche gli irregolari (stimati in 400-
5000.000 unità), sono molti di più degli sbarcati via mare (circa 150.000 dal 2011 ad oggi, poco più di 35.000 nel 2013) La grande maggioranza degli irregolari arrivano
regolarmente, soprattutto con visti turistici I migranti a loro volta si spostano perché aspirano a
migliorare le proprie condizioni: conta più la speranza della disperazione
I rifugiati ci stanno invadendo? • L’81% dei rifugiati è accolto in paesi del c.d. Terzo mondo.
Dieci anni fa era il 70%. L’UE ne accoglie meno del 15% • Il primo paese al mondo per numero di rifugiati accolti è il
Pakistan (1.600.000), il secondo l’Iran (900.000), il terzo la Germania (590.000), il quarto il Kenia (570.000).
• In rapporto agli abitanti: Giordania 49 per 1.000; Ciad 33; Libano 32; Repubblica democratica del Congo 24; Siria 23; Mauritania 23
• Per ogni dollaro di PIL pro capite: Pakistan 552; Etiopia 303; Kenia 301; Sud Sudan 209; Ciad 200
Immigrati e famiglie migranti • “Volevamo delle braccia, sono arrivate delle
famiglie” • Il passaggio dai singoli alle famiglie
immigrate come passaggio cruciale: l’immigrazione diventa insediata
• L’immigrazione familiare: via di integrazione o vite parallele?
Un rapporto paradossale • Oggi oltre la metà degli immigrati in Italia sono
donne, che sempre più spesso arrivano sole • Molte di esse hanno responsabilità familiari • Trovano lavoro soprattutto nelle famiglie italiane,
oggi specialmente con gli anziani • La riaffermazione della famiglia come luogo della
cura si basa sulla destabilizzazione degli assetti familiari nei luoghi di origine
(si veda: M.Ambrosini, Immigrazione irregolare e welfare invisibile: il lavoro di cura attraverso i confini, Il Mulino, 2013).
Famiglie in emigrazione • Visioni convenzionali: fra disorganizzazione e
tradizioni idealizzate • Interazione dinamica fra diverse pratiche e stili di
vita (non sempre “tradizionali”) • Famiglie come “comunità immaginate”,
socialmente costruite e ricostruite, oppure come unità sociali che lottano tenacemente per rimanere unite e ritrovarsi?
• Famiglie migranti (e rapporti di genere) come luogo concreto di ridefinizione/ rinegoziazione delle pratiche della vita quotidiana a contatto con la società ricevente
Famiglie transnazionali • La questione emerge con le migrazioni femminili: famiglie
che vivono separate dai confini nazionali, ma conservano un sentimento di unione
• Dal migrante “sradicato” al migrante “connesso”? • Cure familiari a distanza: telefonate, rimesse, doni, visite… • Catene dell’accudimento: ruolo delle nonne e di altre
parenti donne. • Precarietà educativa e “sofferenza della maternità
transnazionale” (Parreñas)
Codici familiari transnazionali
• Rielaborazione dei codici familiari: frontiering (creazione di spazi, rapporti familiari, identità e differenze) e relativising (definizione, mantenimento, troncatura di legami con i familiari)
• La persistente centralità del caring
Donne migranti e rapporti di genere
• Donne non sempre sacrificate • Aumento di potere e autonomia già nella società
di origine • Immigrazione e femminismo “pratico” • Caso emergente delle donne breadwinner • Famiglie non sempre coese (già all’origine):
emigrazione come via di fuga
Diversi tipi di famiglie transnazionali
• Famiglie circolanti • Famiglie intergenerazionali • Famiglie puerocentriche
Dalle famiglie transnazionali ai ricongiungimenti
• Le “tre famiglie” dei migranti • Il ricongiungimento come rinegoziazione
dei rapporti di genere • Il caso emergente dei ricongiungimenti a
ruoli rovesciati • La perdita di status dei figli: il problema
dell’età e dei legami • Ricongiungimenti parziali, falliti, ritentati
Educazione familiare alla prova • La differente velocità di acculturazione tra genitori
e figli (“genitori dei propri genitori”) • Svalorizzazione sociale e perdita di autorevolezza
educativa • L’insorgere dell’istanza della definizione e
trasmissione dell’identità culturale: le tensioni intergenerazionali e il caso del velo
• La questione della “rispettabilità” di fronte alla “comunità” di appartenenza
• Il multiculturalismo fa male alle donne?
Educazione e aggregazioni minoritarie
• Dall’America: la prospettiva dell’acculturazione selettiva
• Il mutuo rinforzo tra coesione familiare e integrazione comunitaria
• Rete parentale, vicinato e conferma dell’autorità genitoriale
• Il ruolo delle istituzioni comunitarie e la formazione di quartieri “etnici”
• Il caso storico delle istituzioni religiose: le tre R (rifugio, rispetto, risorse)
Assimilazione culturale e integrazione economica
Integrazione economica - +
- Assimilazione culturale +
Downward assimilation
Assimilazione selettiva
Assimilazione anomica o illusoria
Assimilazione lineare classica
Una ricerca sugli adolescenti (Ismu-Caritas, 2009)
Rapporto conflittuale Rapporto non conflittuale
Identità giovanile
Gli adolescenti (17,5%)
Gli integrati (22,6%)
Identità etnica I ribelli (30,6%)
I conservatori (29,2%)
Conclusioni (1): migrazioni familiari e integrazione
• Il ricongiungimento familiare non è un lieto fine, ma un nuovo inizio da accompagnare
• Conoscere e sostenere le esigenze delle famiglie transnazionali
• Cogliere l’insediamento familiare come opportunità di integrazione nel quotidiano
• I figli, la scuola, il quartiere come terreni di incontro
Conclusioni (2): Noi e loro
• dal codice del parallelismo a quello della reciprocità
• dal codice del soccorso al codice della convivialità
• cogliere il kairós: la presenza di famiglie immigrate come occasione profetica (card. Martini), per conoscere altre religioni e altri universi culturali
“i pregi delle democrazie liberali non consistono nel potere di chiudere le proprie frontiere, bensì nella capacità di prestare ascolto alle richieste di coloro che, per qualunque ragione, bussano alle porte” (S. Benhabib, 2005: 223).